Fausto Bertinotti: differenze tra le versioni

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{{Carica pubblica
| nome = Fausto Bertinotti
| immagine = Fausto Bertinotti 2008MEP 1994 (cropped).jpg
| didascalia = Bertinotti nel 1994
|carica = [[Presidente della Camera dei deputati]]
| carica = [[Presidente della Camera dei deputati (Italia)|Presidente della Camera dei deputati]]
|mandatoinizio = 29 aprile [[2006]]
|mandatofine mandatoinizio = 2829 aprile [[2008]]2006
| mandatofine = 28 aprile 2008
|predecessore = [[Pier Ferdinando Casini]]
|successore predecessore = [[GianfrancoPier Ferdinando FiniCasini]]
| successore = [[Gianfranco Fini]]
|carica2 = [[Leader di partito|Segretario nazionale]] del [[Partito della Rifondazione Comunista]]
| carica2 = [[Partito della Sinistra Europea#Presidenti|Presidente del Partito della Sinistra Europea]]
|mandatoinizio2 = 22 gennaio [[1994]]
|mandatofine2 mandatoinizio2 = 69 maggio [[2006]]2004
| mandatofine2 = 25 novembre 2007
|predecessore2 = [[Sergio Garavini]]
| predecessore2 = ''carica istituita''
|successore2 = [[Franco Giordano]]
| successore2 = [[Lothar Bisky]]
|partito = [[Partito Socialista Italiano]] (1960-1966)<br />[[Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria]] (1966-1972)<br />[[Partito Comunista Italiano]] (1972-1991)<br />[[Partito Democratico della Sinistra]] (1991-1993)<br />[[Partito della Rifondazione Comunista]] (1993-2008)<!-- [[Partito della Rifondazione Comunista|PRC]] !--><!-- [[Partito della Rifondazione Comunista]] !-->
| carica3 = [[Partito della Rifondazione Comunista#Segretario|Segretario del Partito della Rifondazione Comunista]]
|titolo di studio = [[Perito industriale]]
| mandatoinizio3 = 22 gennaio 1994
|professione = [[sindacalismo|Dirigente sindacale]], [[politico|dirigente politico]]
| mandatofine3 = 6 maggio 2006
|carica3 = [[Camera dei deputati|Deputato della Repubblica Italiana]]
| presidente3 = [[Armando Cossutta]]
|mandatoinizio3 =
| predecessore3 = [[Sergio Garavini]]
|mandatofine3 =
| successore3 = [[Francesco Giordano (politico)|Franco Giordano]]
|legislatura3 = [[XII legislatura della Repubblica Italiana|XII]], [[XIII legislatura della Repubblica Italiana|XIII]], [[XIV legislatura della Repubblica Italiana|XIV]], [[XV legislatura della Repubblica Italiana|XV]]
| carica4 = [[Camera dei deputati (Italia)|Deputato della Repubblica Italiana]]
|gruppo parlamentare3 = [[Partito della Sinistra Europea|Rifondazione Comunista - Sinistra Europea]]
| mandatoinizio4 = 15 aprile 1994
|coalizione3 = [[L'Unione]]
| mandatofine4 = 19 luglio 2004
|circoscrizione3 = I [[Piemonte]] 1
| mandatoinizio5 = 28 aprile 2006
|collegio3 =
| mandatofine5 = 28 aprile 2008
|tipo nomina3 =
| legislatura5 = {{NumLegRepubblica|D|XII|XIII|XIV|XV}}
|incarichi3 =
| gruppo parlamentare5 = [[Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea|Rifondazione Comunista - Sinistra Europea]]
|sito3 = http://legislature.camera.it/chiosco.asp?cp=1&position=XII%20Legislatura%20/%20I%20Deputati&content=deputati/legislatureprecedenti/Leg12/framedeputato.asp?Deputato=1d35360
| coalizione5 = '''XII''': [[Progressisti]]<br />'''XV''': [[L'Unione]]
|carica4 = [[Eurodeputato]]
| circoscrizione5 = '''XII'''; '''XIV'''-'''XV''': [[Circoscrizione Piemonte 1|Piemonte 1]]<br />'''XIII''': [[Circoscrizione Sicilia 1|Sicilia 1]]
|legislatura4 = [[Membri italiani del Parlamento europeo della V legislatura|V]], [[Membri italiani del Parlamento europeo della VI legislatura|VI]]
| collegio5 = '''XII''': [[Collegio elettorale di Torino 4 (Camera dei deputati)|Torino 4]]
|gruppo parlamentare4 = [[Membri italiani del Parlamento europeo della VI legislatura#Gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica|Gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica]]
| sito5 = http://legislature.camera.it/chiosco.asp?cp=1&position=XII%20Legislatura%20/%20I%20Deputati&content=deputati/legislatureprecedenti/Leg12/framedeputato.asp?Deputato=1d35360
|coalizione4 =
| carica6 = [[Europarlamentare]]
|circoscrizione4 =
| mandatoinizio6 = 19 luglio 1994
|collegio4 =
| mandatofine6 = 27 aprile 2006
|incarichi4 =
| legislatura6 = [[Europarlamentari dell'Italia della IV legislatura|IV]], [[Europarlamentari dell'Italia della V legislatura|V]], [[Europarlamentari dell'Italia della VI legislatura|VI]]
| gruppo parlamentare6 = [[Gruppo della Sinistra al Parlamento europeo|SUE/SVN]]
| circoscrizione6 = '''IV''': [[Circoscrizione Italia nord-occidentale|Italia Nord-Ovest]] <br> '''V''': [[Circoscrizione Italia nord-orientale|Italia Nord-Est]] <br> '''VI''': [[Circoscrizione Italia meridionale|Italia Sud]]
| sito6 = https://www.europarl.europa.eu/meps/it/2023/FAUSTO_BERTINOTTI/history/4#detailedcardmep
| partito = [[Partito Socialista Italiano|PSI]] <small>(1960-1966)</small><br />[[Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (1964)|PSIUP]] <small>(1966-1972)</small><br />[[Partito Comunista Italiano|PCI]] <small>(1972-1991)</small><br />[[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] <small>(1991-1993)</small><br />[[Partito della Rifondazione Comunista|PRC]] <small>(1993-2008)</small>
| titolo di studio = Diploma di perito elettronico
| professione = Dirigente sindacale, dirigente politico
}}
{{Bio
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|Nazionalità = italiano
}}
Già segretario del [[Partito della Rifondazione Comunista]] dal [[1994]] al [[2006]], è stato [[Presidenti della Camera dei deputati|presidente della Camera dei Deputati]] dal [[2006]] al [[2008]].
 
Già segretario del [[Partito della Rifondazione Comunista]] dal 1994 al 2006, è stato [[Presidenti della Camera dei deputati (Italia)|presidente della Camera dei Deputati]] dal 2006 al 2008.
Ideologicamente a cavallo tra [[comunismo]] [[Partito Comunista Italiano#Correnti|ingraiano]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1992/agosto/25/CGIL_quella_difficile_ripresa_co_0_92082512761.shtml CGIL, quella difficile ripresa]</ref> e [[socialismo]] [[Partito Socialista Italiano#Correnti|lombardiano]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1995/gennaio/22/Sergio_Fausto_amicizia_uccisa_dall_co_0_9501221789.shtml Sergio e Fausto, un'amicizia uccisa dall'Operaio Metafisico]</ref>, Bertinotti è un convinto [[Movimentismo#Movimentismo della sinistra radicale|movimentista]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1996/maggio/04/BENVENUTI_GUERRIGLIERI_co_0_9605046855.shtml BENVENUTI GUERRIGLIERI]</ref>, politicamente vicino all'esperienza dei contemporanei movimenti sociali [[Radicalismo|radicali]] (in particolar modo ''[[Movimento no-global|no-global]]''), [[pacifismo|pacifista]] e [[nonviolenza|nonviolento]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2004/novembre/09/Bertinotti_Disobbedienti_esproprio_sopraffazione_co_9_041109052.shtml Bertinotti ai Disobbedienti: l'esproprio è sopraffazione]</ref>. È stato inoltre per molti anni un [[sindacalista]] della [[CGIL]], iscritto dapprima nel [[Partito Socialista Italiano]], poi, dopo una breve esperienza nelle file del [[Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria]], nel [[Partito Comunista Italiano]] e, a seguito della sua dissoluzione, nel [[Partito Democratico della Sinistra]], entrando infine a far parte di [[Partito della Rifondazione Comunista|Rifondazione]].
 
Ideologicamente a cavallo tra [[comunismo]] [[Partito Comunista Italiano#Correnti|ingraiano]] e [[socialismo]] [[Partito Socialista Italiano#Correnti|lombardiano]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1995/gennaio/22/Sergio_Fausto_amicizia_uccisa_dall_co_0_9501221789.shtml Sergio e Fausto, un'amicizia uccisa dall'Operaio Metafisico]</ref>, Bertinotti è un convinto [[Movimentismo#Movimentismo della sinistra radicale|movimentista]]<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1996/maggio/04/BENVENUTI_GUERRIGLIERI_co_0_9605046855.shtml|titolo=BENVENUTI GUERRIGLIERI <!--creato automaticamente, da ricontrollare manualmente -->|lingua= |data= |accesso= }}</ref>, politicamente vicino all'esperienza dei contemporanei movimenti sociali [[Sinistra radicale|radicali]] (in particolar modo ''[[Movimento no-global|no-global]]''), [[pacifismo|pacifista]] e [[nonviolenza|nonviolento]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2004/novembre/09/Bertinotti_Disobbedienti_esproprio_sopraffazione_co_9_041109052.shtml Bertinotti ai Disobbedienti: l'esproprio è sopraffazione]</ref>. È stato inoltre per molti anni un [[Sindacato|sindacalista]] della [[Confederazione Generale Italiana del Lavoro|CGIL]], iscritto dapprima nel [[Partito Socialista Italiano]], poi, dopo una breve esperienza nelle file del [[Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (1964)|Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria]], nel [[Partito Comunista Italiano]] e, a seguito della sua dissoluzione, nel [[Partito Democratico della Sinistra]], entrando infine a far parte di [[Partito della Rifondazione Comunista|Rifondazione Comunista]].
== L'infanzia e l'adolescenza ==
Fausto Bertinotti nasce a Milano, nel quartiere di Precotto, da Enrico, [[macchinista ferroviario|macchinista]] delle [[Ferrovie dello Stato]], e da Rosa, casalinga. È il secondogenito, dopo Ferruccio, anche lui ferroviere. Nel [[1957]] si trasferisce con tutta la famiglia nel paese natale paterno, [[Varallo Pombia]] ([[provincia di Novara|NO]]). Nel [[1962]] si diploma, con tre anni di ritardo per via di alcune bocciature<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/ottobre/07/giovane_Fausto_ripetente_incallito_che_co_0_9810072779.shtml Il giovane Fausto, un ripetente incallito che stava con i cowboy]</ref>, come [[Perito industriale|perito elettronico]] all'[[Istituto Tecnico Industriale|istituto]] Omar di [[Novara]]<ref>[[Corriere della Sera]] del 3 marzo [[2003]] [http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/03_Marzo/03/bertinotti.shtml]</ref>.
 
== Biografia ==
Nel [[1965]] sposa la diciottenne Gabriella Fagno; la cerimonia avviene in chiesa per volontà di sua madre, in quanto Fausto si è sempre dichiarato non credente<ref>''[[Corriere della Sera]]'' del 4 aprile [[2006]] [http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/04_Aprile/24/palomba.shtml]</ref>. Nel [[1970]] nasce il suo unico figlio, Duccio, così chiamato in onore del partigiano [[Duccio Galimberti]].
 
Fausto Bertinotti nasce a [[Milano]], nel [[Quartiere di Milano|quartiere]] di [[Precotto]], da Enrico, [[macchinista ferroviario|macchinista]] delle [[Ferrovie dello Stato Italiane|Ferrovie dello Stato]], e da Rosa, [[casalinga]], secondogenito, dopo Ferruccio, anche lui [[ferroviere]]. Nel [[1957]] si trasferisce con tutta la famiglia nel paese natale paterno, [[Varallo Pombia]]. Nel 1962 si diploma, con tre anni di ritardo per via di alcune bocciature<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/ottobre/07/giovane_Fausto_ripetente_incallito_che_co_0_9810072779.shtml Il giovane Fausto, un ripetente incallito che stava con i cowboy]</ref>, come [[Perito industriale|perito elettronico]] all'[[Istituto tecnico#Istituto tecnico industriale|istituto]] Omar di [[Novara]]<ref>[[Corriere della Sera]] del 3 marzo [[2003]] [http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/03_Marzo/03/bertinotti.shtml Corriere della Sera - «Voglio la fine della proprietà privata»]</ref>.
== Il sindacato ==
Aderisce al [[Partito Socialista Italiano]] nel [[1960]]. Nel [[1964]] entra nella [[CGIL]], diventando segretario della Federazione Italiana degli Operai Tessili (FIOT) di [[Sesto San Giovanni]], e tre anni dopo diviene segretario della Camera del lavoro di [[Novara]]. Sempre nel 1964 è tra i socialisti che rifiutano di fare del [[Partito Socialista Italiano|PSI]] un partito di Governo e partecipa alla scissione del [[Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria|PSIUP]] che nel [[1972]] confluirà nel [[Partito Comunista Italiano]]. Dal [[1975]] al [[1985]] è segretario regionale della CGIL piemontese (si era infatti trasferito a [[Torino]]). Diventa il ''leader'' della corrente più a [[Sinistra (politica)|sinistra]] della [[CGIL]], ovvero [[Essere sindacato]], fortemente critica nei confronti della politica di [[concertazione]] condotta dalla maggioranza.
 
== Attività sindacale ==
Da questa importante prospettiva prende parte alle lotte operaie di quel tempo, e quindi a quella degli operai della [[FIAT]] nel 1980, terminata con i 35 giorni di sciopero e la [[marcia dei quarantamila]] che segnò una disfatta per il sindacato e per il [[Partito Comunista Italiano]] che quella lotta sostenne. Come sindacalista, sosterrà la necessità di far valere il diritto di sciopero contro "le ingiustizie della classe padronale". Nel [[1985]] entra nella segreteria nazionale della [[Cgil]] e si trasferisce a [[Roma]].
Nel 1964 entra nella [[Confederazione Generale Italiana del Lavoro|CGIL]], diventando segretario della Federazione Italiana degli Operai Tessili (FIOT) di [[Sesto San Giovanni]] e, 3 anni dopo, diviene segretario della Camera del lavoro di [[Novara]]. Dal 1975 al 1985 è segretario regionale della CGIL piemontese (si era infatti trasferito a [[Torino]]). Diventa il leader della corrente più a [[Sinistra (politica)|sinistra]] della CGIL, ovvero ''Essere sindacato'', fortemente critica nei confronti della politica di [[concertazione]] condotta dalla maggioranza.
 
Da questa importante prospettiva prende parte alle lotte operaie di quel tempo, e quindi a quella degli operai della [[FIAT]] nel 1980, terminata con i 35 giorni di sciopero e la [[marcia dei quarantamila]] che segnò una disfatta per il sindacato e per il PCI che quella lotta sostenne. Come sindacalista, sosterrà la necessità di far valere il diritto di sciopero contro "le ingiustizie della classe padronale". Nel 1985 entra nella segreteria nazionale della CGIL e si trasferisce a [[Roma]].
Tra il [[1989]] e il [[1991]] è tra i comunisti che non accettano lo scioglimento del [[Partito Comunista Italiano|PCI]], ma seguirà poi il consiglio di [[Pietro Ingrao]], suo storico punto di riferimento, di aderire al [[Partito Democratico della Sinistra]]. Nel maggio [[1993]] lasciò il [[Partito Democratico della Sinistra]], accusandolo di condotta incoerente al proprio mandato elettorale causata dalla determinante astensione, al voto di fiducia, per la creazione del [[Governo Ciampi]]. A settembre accetta l'invito di [[Armando Cossutta]] e [[Lucio Magri]] di iscriversi al [[Partito della Rifondazione Comunista]] per diventarne, nel gennaio [[1994]], segretario nazionale. Con l'accettazione della carica di segretario del [[Partito della Rifondazione Comunista]] deve abbandonare ogni incarico sindacale.
== La politica ==
Nei primi anni sessanta milita nel [[Partito Socialista Italiano]] all'interno della corrente di sinistra di [[Riccardo Lombardi (politico)|Riccardo Lombardi]]. Quando nel [[1966]] il PSI si riunifica col PSDI, Bertinotti il giorno prima della fusione non aderisce al nuovo partito<ref>{{Cita news|autore=|titolo=Otto esponenti socialisti respingono l'unificazione| url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0013/articleid,0111_01_1966_0218_0013_5449362/anews,true/|pubblicazione=[[La Stampa]]|giorno=25|mese=novembre|anno=1966}}</ref>. Entra quindi nel [[Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria]], che successivamente nel [[1972]] confluirà in maggioranza nel [[Partito Comunista Italiano]]. Il 12 settembre 1972 Bertinotti viene cooptato nel Comitato Regionale piemontese del PCI<ref>[http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1972_09/19720913_0006.pdf PIEMONTE: DECINE DI SEZIONI DEL PSIUP ENTRANO NEL PCI] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304125048/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1972_09%2F19720913_0006.pdf |data=4 marzo 2016 }}</ref>.
 
Nel 1994, con l'accettazione della carica di segretario del [[Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea|Partito della Rifondazione Comunista]], deve abbandonare ogni incarico sindacale.
Nel PCI Bertinotti si avvicina a [[Pietro Ingrao]] e, da ingraiano, nel [[1989]]-[[1991]] si oppone alla nascita del [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]], accettando poi di militarvi fino al 10 maggio [[1993]] nella corrente dei [[Comunisti Democratici]]<ref>[http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1993/05/10/Economia/CGIL-LUSCITA-DI-BERTINOTTI-DAL-PDS---IL-DOCUMENTO_115100.php CGIL: L'USCITA DI BERTINOTTI DAL PDS - IL DOCUMENTO]</ref><ref>[http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1993/05/10/Economia/CGIL-LUSCITA-DI-BERTINOTTI-DAL-PDS---IL-DOCUMENTO-2_123100.php CGIL: L'USCITA DI BERTINOTTI DAL PDS - IL DOCUMENTO (2)]</ref><ref>[http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1993/05/10/Altro/CGIL-LUSCITA-DI-BERTINOTTI-DAL-PDS---IL-DOCUMENTO-3_131000.php CGIL: L'USCITA DI BERTINOTTI DAL PDS - IL DOCUMENTO (3)]</ref>.
 
== Attività politica ==
Nei primi [[anni sessanta]] milita nel [[Partito Socialista Italiano]] (PSI) all'interno della corrente di sinistra di [[Riccardo Lombardi (politico)|Riccardo Lombardi]]. Quando nel [[1966]] il PSI si riunifica col [[Partito Socialista Democratico Italiano]], Bertinotti non aderisce al [[PSI-PSDI Unificati|nuovo partito]]<ref>{{Cita news|autore=|titolo=Otto esponenti socialisti respingono l'unificazione| url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0013/articleid,0111_01_1966_0218_0013_5449362/anews,true/|pubblicazione=[[La Stampa]]|giorno=25|mese=novembre|anno=1966}}</ref>. Entra quindi nel [[Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (1964)|Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria]], che successivamente nel [[1972]] confluirà in maggioranza nel [[Partito Comunista Italiano]]. Il 12 settembre [[1972]] Bertinotti viene cooptato nel Comitato Regionale piemontese del PCI<ref>[http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1972_09/19720913_0006.pdf PIEMONTE: DECINE DI SEZIONI DEL PSIUP ENTRANO NEL PCI] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304125048/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1972_09%2F19720913_0006.pdf |data=4 marzo 2016 }}</ref>.
 
Nel PCI Bertinotti si avvicina a [[Pietro Ingrao]] e, da ingraiano, tra il 1989 e il 1991 è tra i Comunisti che non accettano lo scioglimento del PCI, ma seguirà poi il consiglio di Pietro Ingrao, suo storico punto di riferimento, di aderire al [[Partito Democratico della Sinistra]] (PDS), dove militerà nella corrente dei ''Comunisti Democratici''. Il 10 maggio 1993 lasciò il [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] accusandolo di condotta incoerente al proprio mandato elettorale causata dalla determinante astensione, al voto di fiducia, per la creazione del [[Governo Ciampi]]. <ref>[http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1993/05/10/Economia/CGIL-LUSCITA-DI-BERTINOTTI-DAL-PDS---IL-DOCUMENTO_115100.php CGIL: L'USCITA DI BERTINOTTI DAL PDS - IL DOCUMENTO]</ref><ref>[http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1993/05/10/Economia/CGIL-LUSCITA-DI-BERTINOTTI-DAL-PDS---IL-DOCUMENTO-2_123100.php CGIL: L'USCITA DI BERTINOTTI DAL PDS - IL DOCUMENTO (2)]</ref><ref>[http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1993/05/10/Altro/CGIL-LUSCITA-DI-BERTINOTTI-DAL-PDS---IL-DOCUMENTO-3_131000.php CGIL: L'USCITA DI BERTINOTTI DAL PDS - IL DOCUMENTO (3)]</ref>. A [[settembre]] accetta l'invito di [[Armando Cossutta]] e [[Lucio Magri]] di iscriversi al [[Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea|Partito della Rifondazione Comunista]] per diventarne, nel gennaio 1994, segretario nazionale.
 
=== Partito della Rifondazione Comunista ===
==== Gli inizi ====
Il 28 settembre [[1993]] Bertinotti si iscrive al [[Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea|Partito della Rifondazione Comunista]]<ref>[http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1993/09/28/Politica/PRC-ADERISCONO-BERTINOTTI-E-ALTRI-TRENTA_175500.php PRC: ADERISCONO BERTINOTTI E ALTRI TRENTA]</ref>, consapevole che pochi mesi dopo ne sarebbe diventato il segretario nazionale, grazie all'accordo tra la corrente di [[Armando Cossutta]] e quella di [[Lucio Magri]] nel gennaio [[1994]]<ref>[{{Cita web |url=http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1993/09/16/Politica/PRC-BERTINOTTI-SEGRETARIO-COSSUTTA-E-MAGRI_162900.php |titolo=PRC: BERTINOTTI SEGRETARIO? COSSUTTA E MAGRI] |accesso=2 febbraio 2012 |dataarchivio=12 agosto 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140812224814/http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1993/09/16/Politica/PRC-BERTINOTTI-SEGRETARIO-COSSUTTA-E-MAGRI_162900.php |urlmorto=sì }}</ref>, per estromettere da segretario [[Sergio Garavini]], che aveva diretto il partito fin dalla fondazione. Curiosamente Bertinotti il 23 aprile [[1985]] era entrato nella segreteria confederale della [[CGIL]] prendendo anche allora il posto di [[Sergio Garavini|Garavini]]<ref>[http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1985_04/19850424_0002.pdf Lama: «Così riducono quasi a zero le possibilità di evitare il referendum»] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304100804/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1985_04%2F19850424_0002.pdf |data=4 marzo 2016 }}</ref>.
 
Nel 1995, Bertinotti, insieme ad [[Armandoa Cossutta]], decide di rompere l'unità con i partiti dell'alleanza[[Alleanza dei Progressisti]] e di votare contro la fiducia al neoneonato [[Governo Dini|governo]] di [[Lamberto Dini]], proposto dal Presidente [[Oscar Luigi Scalfaro]] per impedire le elezioni invocate da [[Silvio Berlusconi]] dopo che [[Umberto Bossi]] aveva rotto l'alleanza di [[centro-destra]] facendone cadere il [[Governo Berlusconi I|governo]]; contro la scelta di Bertinotti e Cossutta si schierano Garavini, [[Lucio Magri]], [[Rino Serri]] e complessivamente 12 deputati, 3 senatori e 2 europarlamentari del PRC. I parlamentari dissidenti del PRC salvano con il loro voto il Governo Dini ed escono dal partito.
 
Grazie a questo salvataggio, vengono evitate le elezioni anticipate invocate da Berlusconi e il [[centro-sinistra]] guadagna i 12 mesi di tempo sufficienti per recuperare il consenso popolare facendo dimenticare "il ribaltone" e vincendo le [[elezioni politiche in Italia del 1996|elezioni del 1996]], concedendo al partito di Bertinotti e Cossutta un patto di "desistenza" che consentirà al PRC di portare ancora i suoi rappresentanti in parlamentoParlamento. Con l'uscita di Garavini, dei dirigenti ex ingraiani a lui più vicini, e della corrente di Magri, Bertinotti dapprima resta subalterno a Cossutta, ma poi unisce progressivamente attorno alla sua corrente tutte le anime non filosovietiche rimaste nel partito, compresa la maggioranza degli ex aderenti a [[Democrazia Proletaria]], arrivando a mettere in minoranza la corrente di Cossutta.
 
==== Segreteria ====
[[File:Bertinotti ivcon.jpg|thumb|left|Fausto Bertinotti al IV congresso del [[Partito della Rifondazione Comunista]] (1999)]]
La carica di segretario del PRC gli è confermata anche nel terzo (dicembre [[1996]]), quarto (marzo [[1999]]), quinto (aprile [[2002]]) e sesto (marzo [[2005]]) congresso di Rifondazione. In quest'ultimo, però, la sua relazione ottiene meno consensi del solito, attestandosi circa al 59% delle preferenze. In seguito all'elezione a [[Presidenti della Camera dei deputati|Presidente della Camera dei Deputati]] si ritira da segretario del partito e il 7 maggio [[2006]], il Comitato politico nazionale di [[Rifondazione Comunista]] elegge segretario [[Franco Giordano]].
 
==== Rapporto con il centro-sinistra ====
===== 1996: Il patto di desistenza =====
[[File:Fausto Bertinotti 1996.jpg|thumb|Fausto Bertinotti nel 1996]]
La carica di segretario del PRC gli è confermata anche nel terzo (dicembre 1996), quarto (marzo 1999), quinto (aprile 2002) e sesto (marzo 2005) congresso di Rifondazione. In quest'ultimo, però, la sua relazione ottiene meno consensi del solito, attestandosi circa al 59% delle preferenze. In seguito all'elezione a [[Presidenti della Camera dei deputati (Italia)|Presidente della Camera dei Deputati]] si ritira da segretario del partito e il 7 maggio 2006, il Comitato politico nazionale di [[Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea|Rifondazione Comunista]] elegge segretario [[Francesco Giordano (politico)|Franco Giordano]].
Alleato della coalizione dei "Progressisti" perdente alle elezioni politiche del [[1994]], stipula un [[patto di desistenza]] con [[L'Ulivo]] nel [[1996]]: Rifondazione non si presentava in alcuni collegi uninominali alla camera e al senato, dando ai suoi elettori l'indicazione di votare per i candidati scelti da [[Romano Prodi]], e il [[centro-sinistra]] faceva lo stesso, cioè non si presentava in alcune città, favorendo così l'elezione dei candidati di Rifondazione Comunista.
 
=== Rapporto con il centro-sinistra ===
==== 1996: Il patto di desistenza ====
Alleato della coalizione dei "Progressisti" perdente alle [[elezioni politiche in Italia del 1994|elezioni politiche del 1994]], stipula un [[patto di desistenza]] con [[L'Ulivo]] nel 1996: Rifondazione non si sarebbe presentata in alcuni collegi uninominali alla Camera e al [[Senato della Repubblica|Senato]], dando ai suoi elettori l'indicazione di votare per i candidati scelti da [[Romano Prodi]], e il centro-sinistra avrebbe fatto lo stesso, cioè non si sarebbe presentato in alcuni collegi, favorendo così l'elezione dei candidati di Rifondazione Comunista.
 
===== 1998: Il ritiro della fiducia a Prodi =====
[[File:Bertinotti ivcon.jpg|thumb|left|Fausto Bertinotti al IV congresso del [[Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea|Partito della Rifondazione Comunista]] (1999)]]
Le elezioni politiche del [[1996]] sono vinte dal[[l'Ulivo]] e Prodi diviene [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio]]. Non mancano, durante il suo governo, attriti con Rifondazione Comunista: sulla riforma delle pensioni e, soprattutto, sulla legge finanziaria del [[1998]], quando, dopo aver votato "a scatola chiusa" due leggi finanziarie indigeste, Prodi si aspetta di incassare il terzo "sì" bertinottiano ("senza prendere ordini da chi non fa parte del governo") nel voto di fiducia. Ma il PRC vota contro, il governo cade e alcuni esponenti abbandonano il PRC fondando il partito dei [[Comunisti Italiani]], con a capo [[Armando Cossutta]] e [[Oliviero Diliberto]]. Il Segretario del PDS, [[Massimo D'Alema]], diviene così Presidente del Consiglio del successivo governo, con l'appoggio del nuovo gruppo dei Comunisti Italiani di Diliberto-Cossutta e con l'appoggio di Clemente Mastella, passato dalle file di centrodestra a quelle della sinistra.
Le elezioni politiche del 1996 sono vinte dall'[[l'Ulivo|Ulivo]] e Prodi viene nominato [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio]]. Non mancano, durante il suo governo, attriti con Rifondazione Comunista sulla riforma delle pensioni e soprattutto sulla legge finanziaria del 1998 quando, dopo aver votato "a scatola chiusa" due leggi finanziarie indigeste, Prodi si aspetta di incassare il terzo "sì" bertinottiano ("senza prendere ordini da chi non fa parte del governo") nel voto di fiducia. Ma il PRC vota contro, il governo cade e alcuni esponenti abbandonano il PRC fondando il [[Partito dei Comunisti Italiani]], con a capo Armando Cossutta e [[Oliviero Diliberto]]. Il Segretario dei DS, [[Massimo D'Alema]], diventa così Presidente del Consiglio del successivo governo, con l'appoggio del nuovo gruppo dei Comunisti Italiani di Diliberto-Cossutta e con l'appoggio di [[Clemente Mastella]], passato dalle file di centrodestra a quelle del centro-sinistra.
 
Il PRC, indebolito dalla scissione, alle [[elezioni europee del 1999 in Italia|elezioni europee del [[1999]] ha un sostanziale insuccesso, nonostantema Bertinotti risultirisulta comunque eletto deputato al [[Parlamento europeo|Parlamento di Strasburgo]]. Nelle [[elezioni politiche in Italia del 2001|elezioni politiche del [[2001]], Rifondazione Comunista è promotrice di una desistenza unilaterale nei confronti della coalizione dell'Ulivo, che candida alla presidenza del consiglio [[Francesco Rutelli]]. Ottenendo il 5 per cento nel proporzionale alla Camera e alcuni senatori con il riparto proporzionale, Rifondazione Comunista riesce a mantenere una sua rappresentanza in [[Parlamento]].
 
===== 2002: Il disgelo con l'Ulivo e la nascita dell'Unione =====
[[File:Ingrao Bertinotti.jpg|miniatura|Fausto Bertinotti saluta [[Pietro Ingrao]]]]
Dal [[2002]] inizia il disgelo tra Rifondazione e il [[Centro-sinistra]], che si alleano sia alle elezioni amministrative, sia alle elezioni regionali del [[2005]], nettamente vinte dall'[[L'Unione|Unione]], la nuova denominazione dell'alleanza di centro-sinistra, di cui Rifondazione entra a far parte.
 
Nel frattempo, Bertinotti è eletto al [[Parlamento europeo]] alle [[elezioni europee del 2004 in Italia|elezioni europee del [[2004]], ricevendo in tutta [[Italia]] circa 380&nbsp;000 preferenze. Iscritto al gruppo della [[Gruppo della Sinistra al Parlamento europeo|Sinistra Unitaria Europea - Sinistra Verde Nordica]] di cui è presidente, è membro della Commissione per i problemi economici e monetari; della Commissione giuridica; della Delegazione alla commissione parlamentare mista [[Unione europea|UE]]-ex Repubblica iugoslava di [[RepubblicaMacedonia didel Macedonia|MacedoniaNord]]. Si dimette quindi dalla Camera dei Deputati.
 
===== 2005: le primarie dell'Unione =====
Alle [[Elezioni primarie dellde "L'Unione (Italia)" del 2005|elezioni primarie del 16 ottobre 2005]] per la scelta del capo della [[L'Unione|coalizione dell'UlivoUnione]] alle [[elezioni politiche in Italia del 2006|elezioni politiche del 2006]], Bertinotti arriva secondo dopo Prodi, raccogliendo 631.592 voti (il 14,7% dei consensi). La campagna elettorale era basata sullo slogan "Voglio...": tramite internet o post-it i cittadini potevano completare lo slogan indicando cosa volevano dalla coalizione di [[centrosinistra]]centro-sinistra.
 
===== 2007: le critiche a Prodi= ====
[[File:Bertinotti07022007-4.jpg|thumb|left|Fausto Bertinotti durante il [[governo Prodi II]]]]
In alcune interviste Bertinotti rilascia dichiarazioni che fanno scalpore e vengono interpretate dalla stampa nazionale come segnale della prossima caduta del governo Prodi. Bertinotti paragona Prodi a [[Vincenzo Cardarelli]], «il più grande poeta morente», paragona il suo governo ad un "brodino caldo", dichiara «[[Governo Prodi II|questo governo]] ha fallito». In seguito non smentirà le sue dichiarazioni e il partito di cui è ''leader'' di fatto ne prende le difese dopo gli attacchi di alcuni "prodiani". Tuttavia il PRC continua a far parte del governo e della maggioranza che cadrà pochi mesi dopo in seguito alla sottrazione della fiducia da parte del movimento politico di Mastella - ex guardasigilli del Governo Prodi - come per altro confermato durante la trasmissione ''Che tempo che fa'' da Prodi stesso. Tuttavia da mesi si consumavano continue schermaglie tra Rifondazione, [[Popolari-UDEUR]] e [[Italia dei Valori]], che logorarono la stabilità della compagine governativa.
 
In un'intervista del 7 aprile [[2008]], prima delle elezioni politiche, [[Romano Prodi]] attribuì la caduta del governo a «chi ha minato continuamente l'azione del governo, di chi ha fatto certe dichiarazioni istituzionalmente opinabili...», parole che hanno fatto ritenere si riferisse a Bertinotti<ref>[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200804articoli/31691girata.asp Prodi, addio cantando Bob Dylan] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090623130359/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200804articoli/31691girata.asp |data=23 giugno 2009 }}, intervista del 7 aprile 2008</ref>. A due giorni dal voto, dopo la disfatta elettorale che segna la scomparsa del PRC dal Parlamento, Prodi dichiarerà in un'intervista «A Bertinotti consiglio di rinfrancarsi con un brodino riscaldato».<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/04/15/prodi-per-due-volte-ho-battuto-silvio.html Prodi: Per due volte ho battuto Silvio per due volte sono stato mandato via], articolo del 15 aprile 2008 de ''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]''</ref> Prodi osservò anche come i responsabili principali della caduta del suo governo, i partiti della [[sinistra radicale]] e l'[[UDEUR]], fossero rimasti spazzati via dalle elezioni e commentò il fatto con le parole «si dorme nel letto che si è preparato»<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/04/16/prodi-ai-traditori-fuori-dalle-camere-chi.html Prodi ai traditori: fuori dalle Camere chi mi fece cadere]</ref><ref>[http{{Cita web|url=https://archiviostoricowww.corriere.it/2008politica/aprile08_aprile_15/15/Prodi_amaro_dorme_nel_letto_co_9_080415034prodi_letto_preparato_2683fa96-0a95-11dd-98e1-00144f486ba6.shtml |titolo=Prodi amaro: si dorme nel letto che si è preparato] Corriere della Sera|sito=www.corriere.it|accesso=2023-01-20}}</ref>.
 
Il 6 maggio [[2009]], [[Silvio Sircana]], ex-portavoce del governo Prodi, dichiarò in un'intervista: «Prodi è colui che si è speso e non poco per "sdoganare" Bertinotti, dandogli l'occasione, miseramente sprecata, come Presidente della Camera, di dimostrare che la questione comunista era definitivamente superata».<ref>[http{{Cita web|url=https://archiviostoricowww.corriereilgiornale.it/2009/maggionews/06/Bertinotti_attacca_Prodi_spregiudicato_uomo_co_9_090506073bertinotti-prodi-e-solamente-spregiudicato-uomo-potere.shtml html|titolo=Bertinotti attacca: "Prodi? E' solamente uno spregiudicato uomo di potere]"|sito=ilGiornale.it|data=2009-05-08|lingua=it|accesso=2023-01-20}}</ref>
 
==== Appoggio ai "Movimentimovimenti" ====
A partire dal [[2001]], Bertinotti porta il PRC ad assumere posizioni vicine al [[Movimento no-global|movimento alter-mondialista]]. L'appoggio e la condivisione delle istanze dei movimenti diviene caratteristica della politica del PRC, numerosi esponenti vengono eletti nelle liste di Rifondazione, come [[Vittorio Agnoletto]], [[Luisa Morgantini]], [[Daniele Farina]], [[Francesco Saverio Caruso]]. Nel 20052004, grazie anche al PRC, nasce un importante organismo politico europeo della sinistra d'alternativa, lail [[Partito della Sinistra Europea]], del quale Bertinotti viene eletto presidente. Rimane presidente del partito fino al 2007.<ref>{{cita web|url=https://www.camera.it/leg18/515?presidenti_camera=12|titolo=Il Presidente Fausto Bertinotti}}</ref>
 
==== L'abolizione della proprietà privata ====
Nel marzo del 2005 rilasciò una intervista al ''[[Corriere della Sera]]'' in cui dichiarò: «Certo: la proprietà privata non si può abrogare per decreto. Ma è un obiettivo»<ref>{{Cita news|autore=Aldo Cazzullo|titolo=«Voglio la fine della proprietà privata»|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/03_Marzo/03/bertinotti.shtml|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=03|mese=03|anno=2005}}</ref>.
 
==== Referendum ====
===== Articolo 18 =====
È tra i promotori del referendum[[Referendum abrogativi in Italia del giugno2003|referendum del 2003,]] sull'estensione dell'articolo 18 dello [http://www.stato.rdbcub.it/speciale/referendum_2003/ref2003_0004_legge_300_70.html statuto dei lavoratori] anche ai lavoratori subordinati delle aziende con meno di 16 dipendenti. Il referendum fallisce per il mancato raggiungimento del ''quorum'' di votanti.
 
===== Fecondazione assistita =====
AlAi [[referendum]] abrogativi in Italia del 2005|referendum sulla fecondazione assistita del 12 e 13 giugno del [[2005]], sostiene il "sì" per tutti e quattro i quesiti. Il referendum fallisce per il mancato raggiungimento del ''quorum'' di votanti (solo il 25,5% degli aventi diritto si reca alle urne, la percentuale più bassa nella storia referendaria della Repubblica).
 
===Presidente della Camera delladei XV legislaturadeputati===
{{vedi anche|Elezione del Presidente della Camera del 2006}}
[[File:Bertinotti Marini 2006.jpg|thumb|Il Presidente del Senato della Repubblica [[Franco Marini]] e Fausto Bertinotti Presidente della Camera il 18 dicembre [[2006]]]]
Il 29 aprile [[2006]] Bertinotti è eletto [[Presidente della Camera dei deputati (Italia)|Presidente della Camera dei deputati]] della [[Italia|Repubblica Italiana]] alla quarta votazione, superando con 337 voti la soglia dei 305 richiesti dal ''[[quorum]]''. Ha concluso il suo incarico il 29 aprile [[2008]].
 
==== Contestazioni ====
Nel marzo [[2007]] viene contestato dai militanti dei Collettivi Universitari durante un convegno all'[[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"|Università La Sapienza di Roma]]<ref>''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]'' del 26 marzo [[2007]] [http://www.repubblica.it/2007/03/sezioni/politica/bertinotti-contestato/bertinotti-contestato/bertinotti-contestato.html "Vergognati, assassino guerrafondaio" Bertinotti contestato all&#039;universit� di Roma - Politica - Repubblica.it]</ref>. Motivocon dellal'accusa contestazione:di non aver contrastato il rifinanziamento della missione militare in Afghanistan e l'appoggiodi allaaver appoggiato la missione militare in [[Libano]] (fine 2006). Nel [[2008]], durante il corteo del [[Festa deldei lavorolavoratori|primo maggio]] a Torino, viene contestato da alcuni giovani dei centri sociali, a causa della sua partecipazione alla [[Salone Internazionaleinternazionale del Librolibro|Fiera Internazionale del Libro]], dedicata all'anniversario della fondazione dello stato di [[Israele]].
 
=== Candidato a Presidente del Consiglio de la Sinistra l'Arcobaleno ===
Per le [[Elezioni politiche in Italia del 2008|elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008]], Bertinotti è stato scelto come capo della coalizione per [[la Sinistra l'Arcobaleno]], che vede uniti sotto uno stesso simbolo, che non presenta la storica falce e martello, [[Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea|Rifondazione Comunista]], [[Partito dei Comunisti Italiani]], [[Federazione dei Verdi|Verdi]] e [[Sinistra Democratica (Italia)|Sinistra Democratica]]. Questo simbolo non supera la quota percentuale di sbarramento per la cameraCamera dei deputatiDeputati, a livello nazionale, né gli sbarramenti regionali al senatoSenato, per cui non ottiene rappresentanti in parlamentoParlamento.
 
=== Ritiro dagli incarichi di direzione politica ===
Dopo la sconfitta nellealle elezioni del [[Elezioni politiche italiane del 2008|13 e 14 aprile 2008]], Bertinotti conferma il proprio ritiro da incarichi di direzione politica, come aveva già annunciato ancor prima della candidatura per la Sinistra l'Arcobaleno: "La mia vicenda di direzione politica termina qui, purtroppo con una sconfitta [...] Lascio ruoli di direzione, farò il militante. Un atto di onestà intellettuale impone di riconoscere questa sconfitta come netta, dalle proporzioni impreviste che la rendono anche più ampia".<ref>[http://www.repubblica.it/2008/04/dirette/sezioni/politica/elezioni-2008/lunedi-14/index.html Politiche 2008, netta vittoria del Pdl, maggioranza chiara anche in Senato]</ref>
 
In un'intervista di marzo 2010, ormai fuori dalla vita politica, ha espresso la sua preoccupazione per l'assenza di una sinistra unita; ma ha indicato in [[Nichi Vendola]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/03/28/bertinotti-70-anni-tra-lotta-lusso-quelle.html Bertinotti, 70 anni tra lotta e lusso Quelle sofferenze dentro al Palazzo - Repubblica.it » Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> la speranza per essa. Tuttavia nel numero di agosto 2011 della rivista ''Alternative per il Socialismo'', Bertinotti prende le distanze dalle ambizioni governative di Vendola<ref>http://www.controlacrisi.org/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=17905&catid=39&Itemid=68 «Nessun governo con il Pd» Bertinotti, applausi dagli ex</ref>, distanze che si rafforzeranno con l'appoggio a [[Rivoluzione Civile (lista elettorale)|Rivoluzione Civile]], lista sostenuta dal PRC (con PDCI, [[Antonio Di Pietro|Di Pietro]] e Verdi)<ref>[http://www.huffingtonpost.it/fausto-bertinotti/sto-con-ingroia-ci-vuole-_b_2345510.html Fausto Bertinotti: Sto con Ingroia, ci vuole una lista alternativa a Monti e al centrosinistra<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
=== Presidenza della Fondazione Camera dei Deputati XVI legislatura ===
A partire da maggio 2008 Bertinotti è diventato Presidente della Fondazione Camera dei Deputati, incarico spettante a ogni Presidente della Camera nella legislatura successiva alla cessazione dall'incarico. Con le [[elezioni politiche italianein Italia del 2013|elezioni politiche del 2013]] e l'apertura della [[XVII legislatura della Repubblica Italiana|XVII legislatura]] si è concluso anche tale ruolo.
 
=== Rivista ''Alternative per il Socialismo'' ===
Da giugno 2007 Bertinotti ha dato vita alla rivista ''Alternative per il socialismo'', un bimestrale di analisi e cultura politica di cui è direttore. La rivista è nata con una finalità molto ambiziosa: contribuire alla ricerca di una cultura politica della trasformazione, oltre le "scadenze" costrittive della quotidianità politica. Queste le parole di Bertinotti a proposito del titolo:<br />
 
"Alternative è ciò che è maturato nel nuovo secolo di critica alla globalizzazione capitalistica, e noi tra questo.<br />
Noi,{{Citazione|''Alternative'' è ciò che è cresciutomaturato nel processonuovo secolo di rifondazione,critica laalla resistenzaglobalizzazione e la rotturacapitalistica, e nelnoi suotra rapporto con i movimentiquesto.<br />
 
Per il socialismo è una scelta che viene motivata sulla base di quel percorso (percorsi) e che propone un'idea liberata di società aperta, sia come possibilità che come società stessa."
''Noi'', è ciò che è cresciuto nel processo di rifondazione, la resistenza e la rottura, e nel suo rapporto con i movimenti.
 
''Per il socialismo'' è una scelta che viene motivata sulla base di quel percorso (percorsi) e che propone un'idea liberata di società aperta, sia come possibilità che come società stessa."}}
 
=== Seminari ===
Nel [[2009]] ha tenuto un seminario nel corso di [[Diritto costituzionale]] presso la facoltà di Giurisprudenza dell'[[Università degli Studi di Perugia]]<ref>{{Cita news|autore=Aldo Cazzullo|url=http://altrimondi.gazzetta.it/2010/02/04/bertinotti_dal_comunismo_al_go/|titolo=Bertinotti dal comunismo al gossip: mi sento inattuale|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=4 febbraio 2010|accesso=3 gennaio 2013}}</ref>. Tra ottobre e dicembre 2012 ha tenuto un ciclo di seminari dal titolo "La Costituzione, tra crisi della democrazia e nuovi totalitarismi", presso l'[[Università del Salento]].
Tra ottobre e dicembre [[2012]] ha tenuto un ciclo di seminari dal titolo "La Costituzione, tra crisi della democrazia e nuovi totalitarismi", presso l'[[Università del Salento]].
 
=== Comunione e Liberazione ===
Dall'agosto [[2015]], quando è intervenuto all'annuale ''[[Meeting per l'amicizia fra i popoli]]'', tenutosi a [[Rimini]]<ref>{{cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/03/meeting-rimini-questa-volta-matteo-renzi-accetta-linvito-di-comunione-e-liberazione/1840911|titolo=Meeting CL Rimini 2015, questa volta Matteo Renzi accetta l’invito|sito=Ilfattoquotidiano.it|data=3 luglio 2015}}</ref>, Fausto Bertinotti si è avvicinato aldel movimento cattolico di [[Comunione e Liberazione]].
 
===Grande Oriente d'Italia===
Il 4 giugno 2023 ha partecipato come relatore ad un incontro culturale organizzato dal [[Grande Oriente d'Italia]] a [[Villa Bertelli]], alla presenza di [[Stefano Bisi]].<ref>{{cita web|url=https://www.grandeoriente.it/la-massoneria-a-parliamone-in-villa-la-rassegna-che-si-tiene-a-forte-dei-marmi/|titolo=La Massoneria a “Parliamone in Villa”, la rassegna che si tiene a Forte dei Marmi|data=30 maggio 2023|accesso=31 maggio 2023}}</ref><ref>{{cita web|url= https://www.lanazione.it/viareggio/cronaca/parliamone-in-villa-riparte-il-talk-undici-appuntamenti-alla-bertelli-dal-4-giugno-un-mese-di-personaggi-443c694a|titolo="Parliamone in Villa" riparte il talk Undici appuntamenti alla Bertelli Dal 4 giugno un mese di personaggi}}</ref> In tale occasione presenta il suo libro intitolato ''La dissoluzione della [[democrazia]]''.<ref>[https://www.visitforte.com/it/event/fausto-bertinotti-ospite-di-parliamone-in-villa-2023/ Fausto Bertinotti ospite di Parliamone in Villa 2023]</ref>
 
== Vita privata ==
Nel [[1965]] si sposa con la diciottenne Gabriella Fagno; la cerimonia avviene in chiesa per volontà di sua madre, in quanto Fausto Bertinotti si è sempre dichiarato non credente<ref>''[[Corriere della Sera]]'' del 4 aprile [[2006]] [http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/04_Aprile/24/palomba.shtml «Noi due sposati in chiesa per mia suocera» - Corriere della Sera]</ref>. Nel [[1970]] nasce il suo unico figlio: Duccio, così chiamato in onore del [[Partigiani italiani|partigiano]] [[Duccio Galimberti]].
 
È appassionato di [[Calcio (sport)|calcio]] e [[tifoso]] del {{Calcio Milan|N}}.<ref name=":0">[https://www.tuttosport.com/news/calcio/serie-a/milan/2014/03/24-705910/bertinotti_balotelli_lo_cambierei_con_totti Bertinotti tifa rossonero]</ref>
 
== Opere ==
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* ''Sempre daccapo. Globalizzazione, socialismo, cristianesimo. Conversazione con Roberto Donadoni'', Venezia, Marcianum Press, 2014. ISBN 978-88-6512-268-6.
* ''Colpita al cuore. Perché l'Italia non è una Repubblica fondata sul lavoro'', Roma, Castelvecchi, 2015. ISBN 978-88-6826-757-5.
* con Alfonso Gianni (prefazione), Giso Amendola (postfazione), ''La dissoluzione della democrazia. Scritti 2007-2022'', Castelvecchio, 2023. ISBN 978-88-3290-338-6
* (con [[Roberto Genovesi]]) ''La sinistra che non c'è'', RAI Libri, 2025. ISBN 978-88-39-7192-94
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
* [[Europarlamentari dell'Italia della IV legislatura]], [[Europarlamentari dell'Italia della V legislatura|V legislatura]], [[Europarlamentari dell'Italia della VI legislatura|VI legislatura]]
* [[Partito della Rifondazione Comunista]]
* [[Partito della Sinistra Europea]]
* [[Presidenti della Camera dei deputati (Italia)]]
 
== Altri progetti ==
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{{Box successione
|tipologia = incarico parlamentare
|carica = [[Presidente della Camera dei deputati (Italia)|Presidente della Camera dei deputati]]
|immagine = Logo della Camera dei deputati.svg
|periodo = 29 aprile [[2006]] – 28 aprile [[2008]]
|precedente = [[Pier Ferdinando Casini]]
|successivo = [[Gianfranco Fini]]
Riga 197 ⟶ 223:
{{Box successione
|tipologia = incarico di partito
|carica = [[Partito della Rifondazione Comunista#Segretario|Segretario nazionale del [[Partito della Rifondazione Comunista]]
|immagine = Rifondazione Comunista.svg
|periodo = 22 gennaio [[1994]] – 6 maggio [[2006]]
|precedente = [[Sergio Garavini]]
|successivo = [[Francesco Giordano (politico)|Franco Giordano]]
}}
{{Presidenti della Camera dei deputati}}
 
<!--
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}}
-->
{{Presidenti della Camera dei deputati}}
{{Segretari del PRC}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|comunismo|lavoro|politica|comunismoUnione europea}}
 
[[Categoria:Sindacalisti della CGIL]]
[[Categoria:Deputati della XII legislatura della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Deputati della XIII legislatura della Repubblica Italiana]]
Riga 248 ⟶ 275:
[[Categoria:Deputati della XV legislatura della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Politici del Partito Socialista Italiano]]
[[Categoria:Politici del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (1964)]]
[[Categoria:Politici del Partito Comunista Italiano]]
[[Categoria:Politici del Partito Democratico della Sinistra]]
[[Categoria:Politici del Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea]]
[[Categoria:Europarlamentari italianidell'Italia della IV legislatura]]
[[Categoria:Europarlamentari italianidell'Italia della V legislatura]]
[[Categoria:Europarlamentari italianidell'Italia della VI legislatura]]
[[Categoria:Presidenti della Camera dei deputati (Italia)]]
[[Categoria:Pacifisti]]
[[Categoria:Nonviolenza]]