Ugo Buttà: differenze tra le versioni
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|Nome =Ugo Buttà
|Immagine =
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|Ferite =
|Comandanti =
|Guerre =[[Prima
|Campagne = [[Campagna di Grecia]]
|Battaglie =[[Battaglia delle Alpi Occidentali]]
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== Biografia ==
Nacque a Roma il 21 gennaio 1891, figlio di Gaetano e Armida Ferrari. Arruolatosi nel [[Regio Esercito]] nel 1908 iniziò a frequentare come allievo la [[Accademia militare di Modena|Regia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria]], da cui uscì come sottotenente assegnato all'[[arma di fanteria]], corpo dei [[bersaglieri]], il 19 maggio 1912, entrando in servizio nel [[2º Reggimento bersaglieri|2º Reggimento]] in Roma.
Partecipò alla [[grande guerra]] nelle file del [[5º Reggimento bersaglieri]], venendo promosso dapprima [[tenente]], e poi [[capitano]], e decorato con una [[Medaglia d'argento al valor militare|Medaglia d'argento]] e una [[Croce di guerra al valor militare]].
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Dopo la fine del conflitto prestò servizio nello [[Stato maggiore]], entrando successivamente nel [[Servizio informazioni militare]] (SIM).<ref name="as">{{Cita|Il Corno d'Africa||as}}.</ref>
Destinato al servizio in Colonia prestò servizio per molto tempo in [[Somalia]] e in [[Eritrea]], e tra il luglio e l'ottobre 1935 operò a [[Khartoum]],<ref name=R8p20>{{Cita|Rivista Militare 2018|p. 20}}.</ref> sotto la copertura di un professore universitario, geologo ed
Promosso [[colonnello]] per merito di
Con l'entrata in [[seconda guerra mondiale|guerra]] del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], avvenuta il 10 giugno 1940, prestò servizio in tale incarico sino al dicembre seguente per passare, con la promozione a [[generale di brigata]] avvenuta il 1º gennaio 1941,
In seguito (10 agosto 1942) passò dapprima al comando della [[213ª Divisione costiera]],<ref name=P0p130>{{Cita|Pettibone 2010|p. 130}}.</ref> in Sicilia orientale, poi (dal 14 ottobre) a prestare servizio ancora presso il comando della [[Tripolitania]] Orientale sino al 22 novembre e poi ancora presso il comando Superiore FFAA dell'[[Africa Settentrionale Italiana]] sino al 31 marzo 1943.
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Dal 1º aprile dello stesso anno fu destinato a prestare servizio presso il comando del [[I Corpo d'armata]] a [[Torino]] per incarichi speciali per poi passare in servizio presso il [[Ministero dell'Africa Italiana]] a Roma.<ref name="aw"/>
Dal 25 aprile 1943 assunse il comando della [[155ª Divisione fanteria "Emilia"]]<ref name=P0p126>{{Cita|Pettibone 2010|p. 126}}.</ref> dislocata in [[Montenegro]], nei pressi di delle Bocche [[Cattaro]].<ref group="N">Il comandante della [[fanteria]] divisionale dal 1º ottobre 1942 era il generale di brigata [[Livio Negro]], proveniente dall'Ispettorato della fanteria a Roma.</ref><ref name=A8p148>{{Cita|Arnell 2018|p. 148}}.</ref>
Il 1º luglio successivo fu promosso al rango di [[generale di divisione]].<ref name="as"/> Dopo l'annuncio dell'[[Armistizio di Cassibile|armistizio dell'8 settembre]], i reparti della divisione si concentrarono intorno alle Bocche di Cattaro, dove insieme alla [[Regia Marina]] organizzarono la difesa della locale Piazza Marittima, rifiutando di arrendersi ai [[Germania|tedeschi]]. Per consolidare le proprie posizioni, a partire dal 14 settembre i reparti della ''Emilia'' conquistarono uno dopo l'altro i presidi tedeschi rimasti isolati nel dispositivo italiano, tranne quelli di Cattaro e Cruda che resistettero.
Nei giorni successivi, attaccati da
== Onorificenze ==
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|nome_onorificenza =Medaglia d'argento al valor militare
|collegamento_onorificenza = Medaglia d'argento al valor militare
|motivazione =''Ferito durante un forte bombardamento nemico, rimaneva sulla linea a dirigere e rincuorare i bersaglieri, e primo fra i primi continuò anche nei giorni seguenti a contrattaccare il
|data =
}}
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|collegamento_onorificenza=Ordine coloniale della Stella d'Italia
|motivazione=
|data=Regio Decreto 27 marzo 1933<ref>''Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia'' n.103 del 1º maggio 1934, pag.2187.</ref>
}}
{{Onorificenze
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=Peter Louis Arnell|titolo=Le sporche guerre degli italiani e la fine della dittatura|editore=Youcanprint Self Publishing|città=Lecce|anno=2108|lingua=en|isbn=8-82786-077-0|cid=Arnell 2018}}
* {{cita libro|autore=Philip S. Jowett|autore2=Stephen Andrew|titolo=The Italian Army Vol.1|editore=Osprey Publishing Company.|città=Botley|anno=2000|lingua=en|isbn=1-78159-181-4|cid=Jowett, Andrew 2000}}
* {{Cita libro|autore=Charles D. Pettibone|titolo=The Organization and Order of Battle of Militaries in World War II Volume VI Italy and France Including the Neutral Countries of San Marino, Vatican City (Holy See), Andorra, and Monaco|editore=Trafford Publishing|lingua=en|anno=2010|ISBN=1-4269-4633-3|cid=Pettibone 2010}}
*{{cita libro|autore=Rivista Militare|titolo=Un uomo. Paolo Caccia Dominioni|editore=Rivista Militare|città=Roma|anno=2018|isbn=|cid=Rivista Militare 2018}}▼
;Periodici
▲* {{cita
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|autore=|url=http://www.generals.dk/general/Buttà/Ugo/Italy.html|titolo=Ugo Buttà|accesso=17 maggio 2019|lingua=en|editore=http://www.generals.dk|sito=Generals|cid=aw}}
* {{cita web|autore=Vincenzo Meleca|url=http://www.ilcornodafrica.it/st-melecapassouarieu.pdf|titolo=Passo Uarieu|accesso=17 maggio 2019|editore=http://www.ilcornodafrica.it|sito=Il Corno d'Africa|cid=as}}
{{portale|biografie
[[Categoria:Ufficiali del Regio Esercito]]
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[[Categoria:Commendatori dell'Ordine della Corona d'Italia]]
[[Categoria:Cavalieri dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]]
[[Categoria:Ufficiali dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia]]
[[Categoria:Agenti segreti italiani]]
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