Tempio di Minerva Medica: differenze tra le versioni
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{{Sito archeologico
| Nome = Tempio di Minerva Medica
| Nome_altro = Ninfeo degli [[Horti Liciniani]]
| Immagine = Esquilino - tempio di Minerva medica - Horti liciniani 2059.JPG
| LarghezzaImmagine = 300px
| Didascalia =
| Civiltà = [[civiltà romana|romana]]
| Utilizzo = [[ninfeo]]
| Stile =
| Epoca = inizio [[IV secolo]]
<!-- Localizzazione -->
| Stato = ITA
| Suddivisione1 = [[Lazio]]
| Suddivisione2 = [[Città metropolitana di Roma Capitale]]
| Suddivisione3 = [[Roma Capitale]]
| Altitudine =
<!-- Dimensioni -->
| Superficie = ~470
| Altezza = 24 m; in origine 32 m
| Larghezza = 25 m
| Volume =
| Inclinazione =
<!-- Scavi -->
| Data_scoperta =
| Date_scavi =
| Organizzazione_scavi =
| Archeologo =
<!-- Amministrazione -->
| Parte di = [[Centro storico di Roma]]
| Ente = [[Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma]]
| Responsabile =
| Visitabile = Aperture in occasione di eventi straordinari
}}
[[File:Anesi_-_minerva_medica.jpg|thumb|''Veduta con il Tempio di Minerva Medica e un acquedotto''. Dipinto di [[Paolo Anesi]], olio su tela (45 x 34 cm), collezione Mainetti, [[Roma]].]]
[[File:Piranesi-1026.jpg|thumb|left|Il "Tempio di Minerva Medica" in un'incisione di [[Giovanni Battista Piranesi]] ([[1756]])]]
[[File:Tempio di Minerva Medica - Interno (1).jpg|thumb|Interno]]
Il cosiddetto '''tempio di Minerva Medica''' è un [[Architettura romana|edificio romano]] situato in via Giolitti, nel [[Esquilino (rione di Roma)|rione Esquilino]] di [[Roma]]. L'imponente costruzione a [[cupola]], ben visibile dai treni che transitano per la [[stazione di Roma Termini|stazione Termini]], risale presumibilmente all'inizio del IV secolo e si trova oggi stretta tra i binari ferroviari ed i palazzi costruiti alla fine del XIX secolo per il nuovo rione Esquilino.
== Storia ==
L'edificio non è un [[tempio]], come fu erroneamente creduto per lungo tempo, ma una sala monumentale entro il recinto di una lussuosa residenza extraurbana che occupava in antico la zona, tra la [[chiesa di Santa Bibiana]] e [[Porta Maggiore]], sull'asse viario che usciva dalla [[Archi antichi di Roma#Arco di Gallieno|Porta Esquilina]]; discusso se corrisponde al complesso degli ''[[Horti Liciniani]]''<ref name="cita-Cima-2000">{{Cita|Cima 2000}}.</ref> o a quello degli ''[[Horti Pallantiani]]''.<ref name=visittuscany>{{Cita web|url=https://www.soprintendenzaspecialeroma.it/schede/tempio-di-minerva-medica-cosiddetto_3117/|titolo= Tempio di Minerva Medica (cosiddetto)|accesso=2022-12-16}}</ref>
Fino alla metà del XVI secolo l'edificio fu fantasiosamente ritenuto intitolato ai ''filii adoptivi'' di [[Augusto]], [[Gaio Cesare|Gaio]] e [[Lucio Cesare|Lucio]] Cesari (''Basilica, thermae Gai et Luci'') o ad [[Ercole]] Callaico (''Terme Gallice''), da cui deriva la corruzione popolare del toponimo in «Le Galluzze», «Galluccie» o «Galluce» attestato nella cartografia storica e nei trattati di erudizione<ref>{{Cita|Cima 1998}}.</ref>.
La costruzione, a [[pianta centrale]] [[decagono|decagonale]], era probabilmente un [[ninfeo]], sebbene sia stata ventilata l'ipotesi di uno spazio a carattere [[Terme|termale]], considerato il vasto [[ipocausto]] rinvenuto sotto una parte dell'aula principale,<ref>{{Cita|Biasci 2000|pp. 79-87}}; Paola Palazzo, ''Resoconto delle indagini svolte nella primavera del 2006'', in [https://www.fastionline.org/docs/FOLDER-it-2007-91.pdf Barbera, Di Pasquale e Palazzo 2007]: pp. 10-21.</ref> oppure di una [[triclinio|sala triclinare]]. Il padiglione doveva probabilmente far parte di un più articolato complesso edilizio, forse di proprietà imperiale, con funzione di rappresentanza e di svago (''specus aestivus'').
A partire dal V secolo, in conseguenza del completo spopolamento della zona dell'[[Esquilino]], esso rimase in stato di abbandono come isolata ed incongrua presenza monumentale nella campagna.
Nel corso del [[Rinascimento]], poiché la sua struttura si presentava in buone condizioni di conservazione, il monumento fu oggetto d'interesse da parte di diversi architetti ([[Giuliano da Sangallo]], [[Baldassarre Peruzzi]],<ref>Firenze, Uffizi, scheda 428v.</ref> [[Sallustio Peruzzi]]<ref>Firenze, Uffizi, scheda 689v.</ref> e [[Andrea Palladio|Palladio]]), che lo disegnarono indicandolo come modello per alcuni progetti fiorentini, in particolare quelli della rotonda della [[basilica della Santissima Annunziata]] e della [[rotonda del Brunelleschi|Rotonda di Santa Maria degli Angeli]] di [[Filippo Brunelleschi]]. Pare che il Brunelleschi avesse studiato l'edificio durante i suoi viaggi a [[Roma]] proprio per escogitare il modo di costruire la [[cupola del Brunelleschi|cupola di Santa Maria del Fiore]].
[[File:Pillement Temple of Minerva Medica.jpg|thumb|left|[[Jean-Baptiste Pillement]], olio su tela (1765-1767), Muzeum Narodowe, [[Varsavia]]]]
Nel corso del XVI secolo vi furono ritrovamenti di statue e reperti d'interesse artistico nei dintorni dell'edificio. Vasi metallici, medaglie e frammenti di statue furono rinvenuti in una vigna<ref name="cita-Cima-2000"/> alle spalle del monumento, che si presentava parzialmente interrato e fu scavato per la prima volta sotto il pontificato di [[papa Giulio III|Giulio III]] (1550-1555) dal medico [[Cosmo Giacomelli]]. Alcuni reperti trovati in vari punti degli ''horti'' furono donati al papa per adornare [[Villa Giulia]].
Nel 1828, dopo un periodo in cui il rudere - nonostante l'interesse di studiosi e artisti - continuò ad essere vittima di spoliazione di materiali, crollò buona parte della sommità della [[cupola]]. L'anno seguente un [[fulmine]] arrecò alla struttura ulteriori danni e l'edificio restò a lungo in abbandono con un peggioramento delle condizioni generali.
Tra il 1878 ed il 1879, durante i tumultuosi lavori di urbanizzazione che cambiarono drasticamente l'aspetto di tutto l'[[Esquilino]], furono rinvenute alcune statue e pregevoli elementi di decorazione architettonica.
Più recentemente l'edificio, dopo aver ricevuto parziali [[Restauro|restauri]] nel 1942 e nel 1967, è stato oggetto di una campagna di saggi e studi nel 2006 e di interventi complessivi di consolidamento negli anni successivi, in attesa di una sua possibile e prossima apertura al pubblico.<ref>{{Cita news|autore=Luisa Chiumenti|url=https://www.emotionsmagazine.com/eventi-culturali-e-notizie-per-viaggiatori/restauri-a-roma-il-tempio-di-minerva-medica-in-via-giolitti|titolo=Restauri a Roma: il tempio di Minerva Medica in Via Giolitti|pubblicazione=Emotions Magazine|data=2 dicembre 2015|accesso=25 settembre 2019}}</ref>
== Descrizione ==
L'edificio consiste in una vasta sala a pianta [[decagono|decagonale]] coperta da una [[cupola]] sostanzialmente emisferica ma con centro ribassato, che - con il suo diametro di 25 metri - è la terza a [[Roma]] per dimensioni, dopo il [[Pantheon (Roma)|Pantheon]] e le [[Terme di Caracalla]]<ref>{{Cita|Biasci 2000|pp. 68-69}}.</ref>.
Su nove lati del perimetro si aprono delle [[nicchia|nicchie]] semicircolari, non tutte conservate, che sporgono esternamente e che forse ospitavano statue, mentre sul decimo lato, a nord, si trova l'ingresso sovrastato da un [[arco a tutto sesto]]. In tal modo la [[cupola]] appoggia sostanzialmente su dieci [[pilastro|pilastri]] posti ai vertici del [[decagono]].
I muri perimetrali sono in ''[[opera laterizia|opus latericium]]'' e risalgono, da un'analisi dei bolli dei mattoni, all'epoca di [[Massenzio]] e di [[Costantino I]]. Alcune strutture accessorie in ''[[opera listata|opus vittatum]]'' con alternanza di mattoni e tufelli, conservate per un'altezza di circa un metro, risalgono probabilmente ad una fase costruttiva poco posteriore e costituiscono le testimonianze materiali superstiti di un nucleo edilizio annesso alla grande sala (vano bi[[Abside|absidato]] a nord, grande [[esedra]] a est), oltre che d'un intervento di consolidamento strutturale della [[cupola]] di poco successivo alla sua costruzione (due [[contrafforte|contrafforti]] esterni a sud). I collegamenti con il resto del complesso dovevano avvenire tramite alcune delle nicchie che in origine erano aperte da [[colonnato|colonnati]]<ref>{{Cita|Biasci 2000|pp. 67-69}}.</ref>.
Sopra gli arconi delle nicchie si trova il [[tamburo (architettura)|tamburo]] decagono con [[contrafforte|contrafforti]] negli angoli e dieci finestroni. La forma [[decagono|decagonale]] passa in modo impercettibile, tramite una piccola [[cornice (architettura)|cornice]], al [[perimetro]] circolare della [[cupola]], solo in parte conservata, che è realizzata con l'impiego di [[opera cementizia|calcestruzzo]] ad alta specializzazione disposto con stratificazione orizzontale e progressivamente alleggerito con ''caementa'' di [[pomice]] in corrispondenza del [[Cervello (architettura)|cervello]] della [[volta (architettura)|volta]] (cfr. [[Pantheon (Roma)|Pantheon]]). La struttura presenta, inoltre, [[costolone|nervature]] radiali in [[laterizio]] a scopo di generale irrobustimento e ripartizione dei carichi, mentre l'esistenza di un occhialone (''oculus'') al cervello della [[cupola]] è solo ipotetica.<ref>{{Cita|Biasci 2000|pp. 71-72}}.</ref>
L'apparato decorativo è stato oggetto di spoliazioni durate secoli, al pari della maggior parte degli edifici della Roma imperiale. La [[cupola]] era originariamente rivestita da [[mosaico|mosaici]] in [[perle di vetro|pasta vitrea]], poi ricoperti da un sottile strato d'[[intonaco]]; sui pavimenti erano [[mosaico|mosaici]] e ''[[opus sectile]]'' realizzato con [[porfido rosso antico|porfido]] ed altri vivaci [[marmi colorati antichi|marmi colorati]], mentre le pareti, movimentate da elementi di decorazione architettonica quali [[trabeazione|trabeazioni]], [[lesena|lesene]] e colonne forse d'[[ordine corinzio]], erano rivestite con lastre di [[marmo]] (''crustae'') allettate nella classica preparazione di [[malta]] e frammenti di coccio ([[cocciopesto]]). L'esterno della [[cupola]] è costituito da cinque gradoni in pietra e [[tufo]].<ref>{{Cita|Biasci 2000|pp. 75-76}}.</ref>
== Le sculture ==
Tra il 1878 e il 1879 furono rinvenuti nell'area dell'edificio numerosi reperti archeologici, tra cui anche pezzi di statue reimpiegati come materiale da costruzione all'interno di alcune murature tardo antiche di tamponatura.<ref>Non è chiaro se all'esterno o all'interno dell'edificio ({{Cita|Cima 2000}}). Sul tema del reimpiego di sculture come materiale da costruzione, fenomeno attestato praticamente in tutto l'[[Esquilino]] nella [[tarda antichità]], è fondamentale Robert Coates-Stephens (2001). ''"Muri dei bassi secoli" in Rome: observations on the re-use of statuary in walls found on the Esquiline and Caelian after 1870''. Journal of Roman Archaeology '''14''': pp. 217-238. {{ISSN|1047-7594}}</ref> Ricomposte da numerosi frammenti, le statue costituiscono oggi un importante nucleo scultoreo all'interno dei [[Musei Capitolini]] nella sede della [[Centrale Montemartini]].
Le sculture più importanti sono un [[Dioniso]] con pantera,<ref>{{Cita|C. Montemartini, statua di Dioniso con pantera}}.</ref> un [[satiro]] danzante,<ref>{{Cita|C. Montemartini, statua di satiro danzante}}.</ref> una fanciulla seduta<ref>[https://www.flickr.com/photos/museiincomuneroma/6961620855/in/set-72157629532862151/lightbox/ Fanciulla seduta (Centrale Montemartini)].</ref> e soprattutto i due magistrati<ref>{{Cita|C. Montemartini, statua di magistrato giovane}}.</ref><ref>{{Cita|C. Montemartini, statua di magistrato anziano}}.</ref> rappresentati nell'atto di dar inizio alle gare, nei quali un'ipotesi molto suggestiva riconosce [[Quinto Aurelio Simmaco]] e suo figlio [[Quinto Fabio Memmio Simmaco|Memmio]].<ref>{{Cita|Cima 1995}} e {{Cita|Cima 1998}}.</ref>
<gallery>
File:Athena Giustiniani.jpg|La cosiddetta [[Minerva Giustiniani]] ([[Musei Vaticani]]), erroneamente attribuita al sito, è forse l'origine della denominazione dell'edificio
File:Dionysos Horti Liciniani Musei Capitolini MC1132.jpg|[[Dioniso]] affiancato da una pantera, trovato nel [[1879]]. [[Marmo pentelico]], opera romana secondo modelli dell'età ellenistica ([[Centrale Montemartini]])
File:Conservatori Girl Musei Capitolini MC1107 n1.jpg|Fanciulla seduta, trovata nel [[1879]]. [[Marmo pentelico]], copia di età adrianea da un originale greco della scuola di [[Lisippo]] o creazione romana ([[Centrale Montemartini]])
</gallery>
== Rapporti con la cultura architettonica antica e tardoantica ==
Per la [[cupola]] accennata a tondo è un esempio precursore degli edifici ecclesiastici bizantini a pianta centrale, come [[Santa Sofia (Istanbul)|Santa Sofia]] a [[Costantinopoli]], contrapposti al modello rettangolare delle [[basilica civile|basiliche]] romane (a Roma l'esempio "cristianizzato" più noto di [[mausoleo]] a pianta centrale è rappresentato dal [[mausoleo di Santa Costanza]]).
== Collegamenti ==
{{metroroma|linea=A|Vittorio Emanuele|Manzoni}}
{{metroroma|linea=B|Termini}}
{{metroroma|linea=C|San Giovanni}}
{{Ferrovia atac|linea=RM-GIA|Santa Bibiana}}
{{Fermata tram|linea=5|Vittorio Emanuele}}
{{Fermata tram|linea=14|Vittorio Emanuele}}
{{FRroma|linea=4|Roma Termini}}
{{FRroma|linea=5|Roma Termini}}
{{FRroma|linea=6|Roma Termini}}
{{FRroma|linea=7|Roma Termini}}
{{FRroma|linea=8|Roma Termini}}
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
<div class="references-small" style="-moz-column-count: 2; column-count: 2;">
* [[Gustavo Giovannoni]], ''La sala termale della villa Liciniana e le cupole romane'', Roma, stabilimento tipolitografico del genio civile, 1904 (estratto da ''Annali della società degli ingegneri e degli architetti romani'' 3).
* Guido Caraffa, ''La cupola della sala decagona degli Horti Liciniani, restauri 1942'', Roma, V. Ferri, 1944.
* Michael Stettler (1957). ''St. Gereon in Koln und der sogenannte Tempel der Minerva Medica in Rom''. Jahrbuch des Römisch-Germanischen Zentralmuseums Mainz '''4''': pp. 123–128 (in tedesco). {{ISSN|0076-2741}}
* Alfred Knox Frazer, ''Four Late Antique Rotundas: Aspects of Fourth Century Architectural Style in Rome'' (in inglese), Ann Arbor (Michigan-USA), University microfilms, 1978.
* Giovanni Pelliccioni, ''Le cupole romane. La stabilità'', Roma, Paleani, 1986, pp. 22–26.
* Jürgen Rasch (1991). ''Zur Konstruktion spätantiker Kuppeln vom 3. bis 6. Jahrhundert. Neue Ergebnisse photogrammetrisher Untersuchungen''. Jahrbuch des Deutschen Archäologischen Instituts '''106''': pp. 311–383 (in tedesco). {{ISSN|0070-4415}}
* {{Cita libro|titolo=Restauri nei Musei Capitolini; le sculture della Sala dei Magistrati e gli originali greci della Sala dei monumenti arcaici|autore=Maddalena Cima|curatore=Maddalena Cima|editore=Cariverona Banca|città=Venezia|anno=1995|capitolo = Gli Horti Liciniani e le statue dei magistrati|pp=53-69|cid=Cima 1995}}
* Emanuele Gatti, ''s.v. Horti Liciniani: tempio di Minerva Medica'', in Eva Margareta Steinby (a cura di), ''Lexicon Topographicum urbis Romae'' III, Roma, Quasar, 1996, pp. 66–67. ISBN 88-7140-096-8
* {{Cita libro|titolo=Horti Romani - Atti del convegno. Roma 1995|autore=Maddalena Cima|curatore=[[Eugenio La Rocca]]|curatore2=Maddalena Cima|editore=L'Erma di Bretschneider|città=Roma|anno=1998|collana=Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma. Supplementi, 6|capitolo=Gli Horti Liciniani: una residenza imperiale nella tarda antichità|pp=427-452|ISBN=978-88-8265-021-6|cid=Cima 1998}} ([https://openlibrary.org/works/OL15352684W/Horti_romani Scheda] in [[Open Library]].
* {{Cita libro|titolo=Aurea Roma. Dalla città pagana alla città cristiana|autore=Maddalena Cima|curatore=[[Eugenio La Rocca]]|curatore2=Serena Ensoli|url=http://books.google.it/books?id=cvHMIMNXoRwC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false|editore=L'Erma di Bretschneider|città=Roma|anno=2000|collana=Cataloghi Mostre, 30|capitolo=Horti Liciniani|pp=97-103|ISBN=978-88-8265-126-8|cid=Cima 2000}}
* Federico Guidobaldi (1998). ''Il "Tempio di Minerva Medica" e le strutture adiacenti: settore privato del Sessorium costantiniano''. Rivista di archeologia cristiana '''74''': pp. 485–518. {{ISSN|0035-6042}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Andrea Biasci| titolo= Il padiglione del "Tempio di Minerva Medica" a Roma: struttura, tecniche di costruzione e particolari inediti|rivista= Science and Technology for Cultural Heritage | volume= 9| numero = 1-2| anno=2000 | cid= Biasci 2000 | pp= 67-68| issn= 1121-9122}}
* Andrea Biasci (2003). ''Manoscritti, disegni, foto dell'Istituto Archeologico germanico ed altre notizie inedite sul "Tempio di Minerva Medica"''. Bullettino della Commissione archeologica comunale di Roma '''104''': pp. 145–182. {{ISSN|0392-7709}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Mariarosaria Barbera, Sabina Di Pasquale e Paola Palazzo| titolo= Roma, studi e indagini sul cd. Tempio di Minerva Medica|rivista= FOLD&R FastiOnLine documents & research |numero = 91|anno=2007| cid= Barbera, Di Pasquale, Palazzo 2007 |pp= 1-21|issn= 1828-3179|url= https://www.fastionline.org/docs/FOLDER-it-2007-91.pdf}}
* {{Cita libro|titolo=Minerva Medica. Ricerche, scavi e restauri|autore=Mariarosaria Barbera, Marina Magnani Cianetti|editore=Mondadori Electa|città=Roma|anno=2019|collana=Soprintendenza archeologica di Roma|ISBN=978-88-9182-428-8}}
</div>
== Voci correlate ==
* [[Horti Liciniani]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sul}}
==Collegamenti esterni==
*[https://www.info.roma.it/monumenti_dettaglio.asp?ID_schede=381 Scheda monumento su Info.roma.it]
*{{Cita web|url=https://www.soprintendenzaspecialeroma.it/schede/tempio-di-minerva-medica-cosiddetto_3117/|titolo=Tempio di Minerva Medica (cosiddetto)|sito=Soprintendenza Speciale Roma|accesso=11 dicembre 2019}}
* {{Cita web|url=https://www.beniculturali.it/luogo/tempio-di-minerva-medica|titolo=Tempio di Minerva Medica|sito=Ministero della Cultura}}
* {{Cita web|url=http://www.centralemontemartini.org/collezioni/percorsi_per_sale/sala_caldaie/horti_liciniani|titolo=Sala Caldaie - Horti Liciniani|sito=Musei Capitolini - Centrale Montemartini}}
* {{Cita web|url=http://www.centralemontemartini.org/it/percorsi/percorsi_per_sale/sala_caldaie/horti_liciniani/statua_di_dioniso_con_pantera|titolo=Statua di Dioniso con pantera|sito=Musei Capitolini - Centrale Montemartini|cid=C. Montemartini, statua di Dioniso con pantera}}
* {{Cita web|url=http://www.centralemontemartini.org/it/percorsi/percorsi_per_sale/sala_caldaie/horti_liciniani/statua_di_satiro_danzante|titolo=Statua di satiro danzante|sito=Musei Capitolini - Centrale Montemartini|cid=C. Montemartini, statua di satiro danzante}}
* {{Cita web|url=http://www.centralemontemartini.org/it/percorsi/percorsi_per_sale/sala_caldaie/horti_liciniani/statua_di_magistrato_giovane|titolo=Statua di magistrato giovane|sito=Musei Capitolini - Centrale Montemartini|cid=C. Montemartini, statua di magistrato giovane}}
* {{Cita web|url=http://www.centralemontemartini.org/it/percorsi/percorsi_per_sale/sala_caldaie/horti_liciniani/statua_di_magistrato_anziano|titolo=Statua di magistrato anziano|sito=Musei Capitolini - Centrale Montemartini|cid=C. Montemartini, statua di magistrato anziano}}
* {{Cita web|url=https://www.ulixes.it/italiano/Architett_1_c.html|titolo=Geometria delle volte: edifici romani a pianta poligonale - Tempio di Minerva Medica a Roma|sito=Ulixes|accesso=20 febbraio 2022|dataarchivio=13 settembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170913231950/http://www.ulixes.it/italiano/Architett_1_c.html|urlmorto=sì}}
{{Regio V Esquiliae}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Antica Roma|architettura|Roma}}
[[Categoria:Ninfei di Roma]]
[[Categoria:Roma R. XV Esquilino]]
[[Categoria:Rotonde]]
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