Procedimento per decreto: differenze tra le versioni

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== Casi di procedimento per decreto (art. 459) ==
Il [[pubblico ministero]], quando ritiene che si debba applicare soltanto una [[pena pecuniaria]], anche se inflitta in sostituzione di una [[pena detentiva]], può presentare al [[giudice per le indagini preliminari]] richiesta motivata di emissione del [[decreto penale di condanna]], indicando la misura della pena e, segnatamente, una pena diminuita sino alla metà rispetto al minimo edittale.
 
Poiché la pena pecuniaria in sostituzione di una pena detentiva può essere applicata, in base alla disciplina extracodicistica (art. 53, legge 689/1981), nei soli casi in cui la pena detentiva da infliggere in concreto non sia superiore a sei mesi, si deduce che il pubblico ministero può chiedere l'emissione del decreto penale di condanna quando si proceda per delitti o per contravvenzioni puniti con la reclusione o con l'arresto, rispettivamente, non superiore nel minimo ad un anno. La pena pecuniaria richiesta, inoltre, deve essere della stessa specie di quella detentiva sostituita (multa rispetto alla reclusione, ammenda rispetto all'arresto).
 
Il giudice provvede ''[[inaudita altera parte]]'': quando accoglie la richiesta emette il relativo [[Decreto (dirittoordinamento processuale italiano)|decreto]]; quando non accoglie la richiesta, restituisce gli atti al pubblico ministero per l'esercizio in altra forma dell'azione penale. Qualora invece sussistano palesi cause di non punibilità, apprezzabili senza ulteriori adempimenti istruttori, il giudice pronuncia [[sentenza di proscioglimento]].
 
Il pubblico ministero, previa trasmissione del proprio fascicolo, deve presentare la richiesta entro sei mesi dalla data in cui il nome della persona alla quale il reato è attribuito è iscritto nel registro delle notizie di reato. Si tratta tuttavia di un termine ordinatorio e non perentorio, nel senso che l'eventuale emissione di un decreto penale a seguito di una richiesta intempestiva da parte del magistrato inquirente non ne determina la nullità: l'imputato è dunque tenuto, se del caso, a proporre [[Opposizione (diritto)|opposizione]].
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*la concisa esposizione dei motivi di fatto e di diritto su cui la decisione è fondata, comprese le ragioni dell'eventuale diminuzione della pena al di sotto del minimo edittale;
*il [[Dispositivo (diritto)|dispositivo]];
*l'avviso che l'imputato e la persona civilmente obbligata per la pena pecuniaria [[Procedimento per decreto#Opposizione (art. 461)|possono proporre opposizione]] entro quindici giorni dalla notificazione del decreto e che l'imputato può chiedere, mediante l'opposizione, il [[giudizio immediato]], il [[giudizio abbreviato]] o l'[[applicazione della pena su richiesta]], ovvero la [[sospensione del procedimento con messa alla prova]].
*l'avvertimento, all'imputato e alla persona civilmente obbligata per la pena pecuniaria, che, in caso di mancata opposizione, il decreto diviene [[Esecuzione (procedura penale)|esecutivo]];
*l'avviso che l'imputato e la persona civilmente obbligata per la pena pecuniaria hanno la facoltà di nominare un difensore;
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Qualora l'imputato sia prosciolto perché il fatto non sussiste, non è previsto dalla legge come reato o è commesso in presenza di una causa di giustificazione, il giudice, con la stessa sentenza di proscioglimento, revoca il decreto di condanna anche nei confronti degli imputati dello stesso reato che non hanno proposto opposizione.
 
La [[Corte costituzionale della Repubblica Italiana(Italia)|Corte costituzionale]] ha dichiarato l'illegittimità della norma:
 
* nella parte in cui non prevede che il pubblico ministero, in caso di dissenso{{Chiarire|2=dissenso da cosa?}}, sia tenuto ad enunciarne le ragioni;