Storia della Spagna: differenze tra le versioni
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[[File:Atlas_Van_der_Hagen-KW1049B12_002-HISPANIAE_ET_PORTUGALIAE_REGNA.jpeg|miniatura|300px|La [[Spagna]] in una mappa della prima metà del XVII secolo]]
{{Storia Spagna}}
La '''storia della Spagna '''è stata studiata da quando l{{'}}''[[Homo sapiens]]'' arrivò nella [[penisola iberica]], ossia oltre
Nei 750 anni successivi, si formarono stati musulmani indipendenti, così tutta l'area sotto dominazione araba era conosciuta come [[Al-Andalus]]. Intanto i piccoli regni cristiani del nord riuscirono lentamente a
Tra il [[XVI secolo|Cinquecento]] e il [[XVII secolo|Seicento]] la Spagna si trovò imbrigliata in molti conflitti europei. Le guerre portarono a un forte dissesto finanziario, così nel Seicento la potenza spagnola andò verso il declino. Con la [[guerra di successione spagnola]] venne confermato il ridimensionamento della Spagna nel teatro europeo. Nel [[XVIII secolo|Settecento]] si instaurò la dinastia dei [[Borbone]], la quale fece notevoli sforzi per rinnovare le istituzioni statali. Agli inizi dell'[[XIX secolo|Ottocento]] la Spagna venne invasa dalle truppe napoleoniche. Questo evento portò ad una vittoriosa ma devastante guerra d'indipendenza, che indebolì fortemente la Spagna e creò le premesse per l'emancipazione delle colonie americane. Nel corso dell'Ottocento, esausta dalle guerre di inizio secolo, la Spagna fu destabilizzata dalla nascita di varie formazioni politiche, liberali, reazionari ed altri gruppi.
Alla fine dell'Ottocento, dopo una [[guerra ispano-americana|guerra]] contro gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], la Spagna perse le ultime reliquie dell'antico impero, ossia [[Cuba]], [[Porto Rico]] e [[Filippine]]. [[Spagna nella prima guerra mondiale|Rimasta neutrale]] durante la [[
== Cronologia ==
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*[[V secolo|V]]-[[IX secolo]]: [[regno visigoto]], [[regno suebo]] e incursioni dei [[Vandali]] in tutto il territorio
* Fra il [[IX secolo|IX]] e il [[X secolo]] venne stabilita la frontiera del regno asturiano ad Arlanzón e lungo il corso medio e basso del [[Duero]]
* León e Castiglia oltrepassarono la Cordigliera Centrale e occupano la valle del [[Tago]]. [[Toledo]] venne
* A seguito della [[Battaglia di Las Navas de Tolosa]] ([[1212]]) il regno di Castiglia e León si impossessò della valle della [[Guadiana]] e dei passi della [[Sierra Morena]].
* [[Ferdinando III di Castiglia]] ''Il Santo'' entrò nella seconda metà degli anni quaranta del Duecento nella valle del [[Guadalquivir]]: Siviglia cadde in mano cristiana nel [[1248]] e nel [[1252]] fu
* [[Giacomo I d'Aragona]]
* Regno di [[Carlo I di Spagna|Carlo I di Spagna e V di Germania]] ([[1516]]-[[1556]])
* Regno di [[Filippo II di Spagna|Filippo II]] ([[1556]]-[[1598]])
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** [[1808]] – [[Rivolta del due di maggio]] a [[Madrid]].
** [[1812]] – [[Costituzione spagnola del 1812|Costituzione di Cadice (''La Pepa'')]].
* [[Restaurazione
* [[Triennio liberale spagnolo|triennio liberale]] ([[1820]]-[[1823]])
* [[Decennio nefasto spagnolo|Decennio nefasto]] (''Década ominosa'') ([[1823]]-[[1833]])
* Reggenza di [[Maria Cristina di Borbone-Due Sicilie|María Cristina di Borbone-Due Sicilie]] ([[1833]]-[[1840]])
* [[Guerre carliste|Prima guerra carlista]] ([[1833]]-[[1840]])
* Reggenza del [[Baldomero Espartero]] ([[1840]]-[[1843]])
* [[Regno di
* [[Sessennio democratico]] (1868-1874)
* [[Rivoluzione spagnola del 1868]]
* [[Regno di Amedeo I di Spagna]] (1871-1873)
* [[Prima Repubblica spagnola]] (1873-1874)
* [[Restaurazione borbonica in Spagna]]
* Regno di [[Alfonso XII di Spagna|Alfonso XII]] ([[1875]]-[[1885]])
* [[1879]] – Creazione del [[Partito Socialista Operaio Spagnolo|PSOE]]
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* [[1898]] – La Spagna perde il possesso di [[Cuba]], delle [[Filippine]] e di [[Porto Rico]].
* Regno di [[Alfonso XIII di Spagna|Alfonso XIII]] ([[1902]]-[[1931]])
* [[1909]] – [[Settimana tragica (Spagna)|Settimana Tragica]] di [[Barcellona]]
* [[1921]] – Creazione del [[Partito Comunista di Spagna|PCE]].
* [[1936]] – Trionfo del Fronte Popolare nelle elezioni del 16 febbraio.
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* [[1977]] – Il 24 gennaio ha luogo quella che verrà poi definita come ''[[mattanza di Atocha]]'' nella quale muoiono cinque avvocati giuslavoristi del [[Partito Comunista di Spagna]] (PCE), uccisi a colpi di mitragliatrice da un gruppo armato di estrema destra.
* [[1977]] – Prime elezioni generali dopo la dittatura, nelle quali trionfa l'Unione di Centro Democratico (UCD), partito diretto da [[Adolfo Suárez]].
* [[1978]] – Approvazione di una [[Costituzione spagnola del 1978|costituzione democratica]], poi
* [[1979]] – Nuove elezioni legislative, nelle quali l'UCD conserva la maggioranza relativa nel Congresso e l'assoluta nel Senato.
* [[1981]] -
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** Il 14 marzo vince le elezioni il [[Partito Socialista Operaio Spagnolo|PSOE]], in seguito a cui [[José Luis Rodríguez Zapatero]], dopo diverse alleanze, diventa presidente del governo. Inoltre una donna, [[María Teresa Fernández de la Vega]], diventa la prima Vicepresidente del Governo Spagnolo; il governo è paritario in quanto ai sessi rispetto ai Ministeri.
** Il 22 maggio il principe [[Felipe di Spagna|Felipe]] si sposa con la giornalista [[Letizia Ortiz Rocasolano]].
* [[2005]] – Il 31 ottobre nasce la figlia dei principi delle Asturie, [[Leonor
* [[2011]] - Alle elezioni del 20 novembre il PP conquista la maggioranza assoluta alle Cortes. [[Mariano Rajoy]] è nominato presidente del governo.
* [[2014]] - Il 18 giugno abdica il re [[Juan Carlos I di Spagna|Juan Carlos]]. L'indomani è proclamato re il figlio [[Filippo VI di Spagna|Felipe]].
* [[2018]] - Il 2 giugno, in seguito al successo di una mozione di sfiducia presentata contro Mariano Rajoy, il leader del PSOE [[Pedro Sánchez]] entra in carica come presidente del governo.
== Arrivo dei primi popoli in Hispania ==
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Gli [[Iberi]], di incerta origine, si insediarono nell'attuale [[Spagna]] in epoca imprecisata, mentre i [[Celti]] giunsero nella penisola, in diverse ondate migratorie. Progressivamente i [[Celti]] si fusero con gli [[Iberi]] e le altre popolazioni autoctone dando vita, nella [[meseta]] castigliana e in Aragona occidentale, alla civiltà [[Celtiberi|celtibera]].
La costa peninsulare orientale venne invece occupata dai [[Fenici]]. All'incirca nella stessa epoca, o forse in età leggermente posteriore ([[VII secolo a.C.]]), i Greci si stabilirono nella parte settentrionale della costa mediterranea, nell'attuale [[Catalogna]] a [[Empúries|Emporion]]. Qui ebbero i primi contatti con gli [[Iberi]]. Attorno all'[[VIII secolo a.C.]] si iniziò a sviluppare la civiltà di [[
== Conquista cartaginese ==
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[[File:Acueducto2 Lou.jpg|thumb|L'acquedotto di [[Segovia]], importante opera civile della [[Hispania|Hispania romana]]|208x208px]]
A partire dalla fine della [[Seconda guerra punica]] ([[201 a.C.]]), gran parte della penisola iberica entrò nell'orbita romana. Nel [[
La sottomissione di tali territori avrà luogo solo in seguito alle [[guerre celtibere]] e [[guerre cantabriche|cantabriche]] che terminarono nel [[19 a.C.]], in epoca [[Augusto|augustea]]. Subito dopo l'intera [[Penisola iberica|Iberia]] venne suddivisa in tre province: [[Betica]], [[Tarraconense]] e [[Lusitania]]. Tale organizzazione territoriale si mantenne fino all'epoca di [[Diocleziano]], allorquando venne istituita la Diocesi di [[Hispania]], articolata in cinque province: la [[Tarraconense]], la [[Betica]], la [[Lusitania]], la [[Cartaginense|Carthaginense]] e la [[Gallaecia]].
Il processo di romanizzazione, inteso come l'incorporazione del mondo ispanico alla lingua, ai costumi e dell'economia romana, iniziò approssimativamente attorno alla prima metà del [[II secolo a.C.]] e poté considerarsi compiuto fra la seconda metà del [[I secolo]] e gli inizi del secolo successivo, anche se per alcune regioni periferiche si protrasse fin quasi alla [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]] ([[V secolo]]). Tale processo fu talmente intenso che due imperatori, [[Traiano]] e [[Teodosio I]], erano ispanici e un terzo, [[Publio Elio Traiano Adriano|Adriano]], di origine ispanica se non ispanico anch'egli (non c'è accordo fra gli storici sul suo luogo di nascita). Anche alcuni importanti filosofi e letterati latini provenivano dall'Hispania romana, fra cui [[Seneca]], [[Marco Anneo Lucano|Lucano]], [[Marco Fabio Quintiliano|Quintiliano]] e [[Marco Valerio Marziale|Marziale]].
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{{vedi anche|Vandali|Suebi|Regno visigoto|Spagna bizantina}}
=== La caduta dell'Impero romano ===
Nel [[V secolo]] assistiamo ad un simultaneo processo di «deromanizzazione» dell'[[Impero romano]] in Hispania e di «romanizzazione» delle [[tribù germaniche]] che entrarono nella penisola iberica in ondate successive fin dal [[409]]. Tale processo si rifletterà nel diritto, come l'adozione della "Lex Romana", evidente nella ''Lex Gothorum'' (''Codice dei Visigoti'', denominato erroneamente "Lex Visighotorum"), nella religione, come la conversione al [[Cristianesimo]] dei popoli barbari, nella lingua, come l'adozione generalizzata del latino come unico idioma scritto in tutto il territorio peninsulare (alcuni re composero addirittura [[poesia|poesie]] in questa lingua) e, infine, nelle stesse istituzioni politiche.
=== Le invasioni ===
Nell'[[inverno]] dell'anno [[406]] i [[Vandali]], gli [[Suebi|Svevi]] e gli [[Alani]] sfondarono il [[limes romano]] con forze consistenti e dilagarono nelle [[Gallie]]. Tre anni più tardi attraversarono i [[Pirenei]] ed entrarono nella Penisola Iberica ([[409]]), occupando ampie zone dell'Hispania centrale ed occidentale. Anche i Visigoti, dopo aver saccheggiato [[Roma]] ([[410]]), conquistarono gran parte della Gallia meridionale e penetrarono nella penisola iberica settentrionale occupandola in parte e fondando il regno di Tolosa, che però aveva il proprio punto di forza nel sud dell'odierna [[Francia]] ([[418]] circa o epoca immediatamente successiva). Iniziò da allora una graduale ma costante penetrazione visigota in [[Hispania]] che si intensificò dopo la sconfitta dei [[Vandali]] e degli [[Alani]] sospinti in [[Nordafrica
Attorno alla metà del [[V secolo]] la presenza romana nella penisola era oramai limitata ad una parte della [[Tarraconense]]. Successivamente, a seguito della pressione dei Franchi sul regno di [[Tolosa]] e la perdita di parte dei territori situati nell'odierna Francia, i Visigoti spostarono sempre più il baricentro del proprio Stato in Iberia, riuscendo ad espellere le ultime guarnigioni romane presenti ancora sul territorio ([[472]]-[[476]] circa). Nel primo decennio del secolo successivo, dopo la perdita di Tolosa, [[capitale (città)|capitale]] del regno, e della massima parte dei territori gallici, la corte venne trasferita prima a [[Barcellona|Barcino]] poi a [[Toledo]]. I Visigoti raggiunsero il culmine della propria potenza sotto il re [[Leovigildo]] ([[568]]-[[586]]), il quale annientò gli [[Suebi|Svevi]] ancora presenti nell'Hispania nord occidentale e cacciò i [[Impero
=== Una breve età oscura ===
Curiosamente, l'antica [[Spagna romana|Diocesi ispanica]] ebbe un declino culturale ed economico piuttosto breve, che si identifica soprattutto con il [[V secolo]], ricordato come la sua ''Età oscura'' la quale si protrasse per un periodo molto più lungo in [[Britannia]], in [[Gallia]], in gran parte dell'[[Italia]] centro-settentrionale e in [[Germania]]. Dopo che il baricentro del potere visigoto passò dalla [[Gallia]] meridionale al cuore della vecchia [[Hispania]], agli inizi del [[VI secolo]], i Visigoti recuperarono e rispettarono molte delle istituzioni e delle leggi romane, mantenendo un'infrastruttura stabile ed archivi storici durante quasi tutto il resto del proprio regno. La seconda metà del VI secolo e la prima metà del [[VII secolo|VII]] furono infatti l'epoca d'oro del potere visigoto in Spagna, che seppur iniziato secondo la tradizione nel [[415]] ebbe modo di svilupparsi pienamente solo dopo il [[507]], allorquando, a seguito della [[Battaglia di Vouillé]], venne abbandonata, insieme alla massima parte della Gallia centro-meridionale, una politica espansionista e di potenza.
Da allora i Visigoti concentrarono le proprie energie sullo sviluppo e l'unificazione della vecchia Hispania romana, romanizzandosi essi stessi profondamente. Inoltre la presenza del [[
=== La religione nel regno visigoto ===
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Nel [[711]], dopo la morte del re Witiza, i nobili e i vescovi della [[Penisola iberica|Penisola]] elessero re [[Rodrigo (re dei Visigoti)|Don Rodrigo]], duca della Betica. I figli di Witiza volevano però come re Achila, duca della Tarraconense, pertanto tramarono contro Rodrigo assieme agli [[Arabi]], sfruttando l'appoggio garantito loro da Giuliano (Don Julian), esarca [[bizantino]] di Septem ([[Ceuta]]).
Rodrigo, che nel frattempo stava lottando contro alcuni ribelli [[Baschi (popolo)|baschi]], si rese conto dell'invasione araba e accorse per difendere il suo regno, ma fu sconfitto nella [[battaglia del Guadalete]] (o Rio Barbate) a causa del tradimento dei sostenitori dei buoni diritti di Witiza. Alla sua morte, con la maggior parte dell'esercito visigoto distrutto, gli Arabi decisero di proseguire la loro marcia.
[[Tariq ibn Ziyad|Tāriq ibn Ziyād]] conquistò [[Toledo]] e giunse fino a [[León (Spagna)|León]]; [[Musa ibn Nusayr|Mūsā ibn Nuṣayr]] conquistò [[Siviglia]], per arrivare sino a [[Mérida (Spagna)|Mérida]] ([[712]]). In seguito unì le sue forze a quelle di Tāriq e insieme presero [[Saragozza]].
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== Al-Andalus ==
{{vedi anche|al-Andalus}}
[[File:Alcazar fountain cordoba 05.JPG|thumb|verticale|La fontana dell'Alcazar di Cordova]]
Al-Andalus è il nome che i [[musulmani]] diedero alla parte della [[Penisola Iberica]] e della [[Settimania]] al sud della [[Gallia]] da essi controllata e governata.<ref>"Los arabes y musulmanes de la Edad Media aplicaron el nombre de al-andalus a todas aquellas tierras que habian formado parte del reino visigodo: la Peninsula Ibérica y la Septimania ultrapirenaica.", [[Eloy Benito Ruano]], ''Tópicos y realidades de la Edad Media'', Real Academia de la Historia, 2000, p. 79</ref><ref>"Para los autores árabes medievales, el término al-Andalus designa la totalidad de las zonas conquistadas - siquiera temporalmente - por tropas arabo-musulmanas en territorios actualmente pertenecientes a Portugal, Espana y Francia", [[José Ángel García de Cortázar]], ''V Semana de Estudios Medievales: Nájera, 1 al 5 de agosto de 1994'', Gobierno de La Rioja, Instituto de Estudios Riojanos, 1995, p. 52</ref>
Malgrado si seguiti a ripetere da più parti che il nome al-Andalus (da cui viene il termine geografico [[Andalusia]]) derivi da un preteso "Vandalusia", gli studi più autorevoli hanno dimostrato come il termine derivi invece dall'espressione in lingua [[Goti|gota]] "Landahlauts", (''lotti terrieri''), i "feudi" cioè attribuiti ai nobili [[visigoti]]. Gli [[arabi]] apposero semplicemente il loro articolo determinativo "al" a tale parola, originando l'aggettivo "al-Landahlautsiyya". L'espressione originaria araba era dunque "bilād al-landahlautsiyya" (paese dei feudi gotici) che si semplificò in "bilād al-andalusiyya" e che originò infine il toponimo "al-Andalus".<ref>Heinz Halm, "al-Andalus und Gothica Sors", in: ''Die Welt des Orients'', 66 (1989), p. 252 e segg.</ref>
Il [[califfo]] [[al-Walid ibn Abd al-Malik|Walid I]] elevò Al-Andalus al rango di [[emirato]]. Dopo la conquista del califfato da parte degli [[Abbasidi]], avvenuta alla metà del [[secolo VIII]] gli Omayyadi si rifugiarono in Castiglia, dichiarando Cordoba come emirato indipendente. Iniziatore della dinastia Omayyade di Cordoba fu [[Abd al-Rahman ibn Mu'awiya]]. Nel [[secolo X|decimo secolo]] [[Abd al-Rahman III|Abd-ar-Rahman III]] dichiarò che il califfato di Cordoba aveva tagliato definitivamente i legami con la Siria e l'Egitto. Sotto il califfato di Abd-ar-Rahman III Al-Andalus raggiunse il suo massimo splendore politico, militare e culturale.
Dopo l'anno Mille il Califfato entrò in una fase di grave crisi poiché si susseguirono continue guerre civili tra i principati islamici. Intanto iniziava il processo della ''Reconquista'' da parte dei regni cristiani, culminata nella [[battaglia di Las Navas de Tolosa]] del [[1212]]. Verso la fine del [[secolo XIII|Duecento]] tutti i regni islamici vennero inglobati dalla Castiglia, dall'Aragona e dal Portogallo, eccetto che l'[[emirato di Granada]], retto dai [[Nasridi]], il quale durò fino al [[1492]].
== Dalla ''Reconquista'' all'unione di Castiglia ed Aragona ==
=== La ''Reconquista'' ===
{{vedi anche|Reconquista}}
[[File:Don Pelayo.jpg|thumb|sinistra|verticale|Pelagio]]
Verso il [[720]] un distaccamento musulmano venne sconfitto da un gruppo di cristiani rifugiatisi nelle foreste di [[Covadonga]] ([[Principato delle Asturie|Asturie]]) nella [[battaglia di Covadonga]]. I vincitori si organizzarono in un minuscolo e rudimentale Stato, il [[Regno delle Asturie]]. [[Pelagio delle Asturie|Pelagio]], probabilmente un nobile goto, non si proclamò in realtà re ma, come condottiero stimato, esercitò di fatto un'autorità quasi-regia e senza titolo formale. Operò dopo di lui suo figlio [[Fruela I delle Asturie|Fruela]]. La prima corte si stabilì a [[Cangas de Onís]]. Pelagio morì nel [[737]]. Due anni più tardi ([[739]]), suo genero [[Alfonso I delle Asturie|Alfonso I]], approfittando delle lotte tra [[Arabi]] e [[Berberi]], diede nuovo impulso all'espansione del suo regno raggiungendo [[La Rioja (Spagna)|la Rioja]] e il [[Duero]]. Tuttavia non ebbe la possibilità di ripopolare la zona, poiché nell'altopiano del nord restava un ampio deserto strategico, terra di nessuno.
In età altomedievale si formarono i principali nuclei cristiani nella penisola coi regni di [[Regno di Castiglia|Castiglia]], [[Regno di León|León]], [[Portogallo]], [[Regno d'Aragona|Aragona]] [[Regno di Navarra|Navarra]] e la [[Contea di Barcellona]]. Alcune di tali entità statuali si fusero fra di loro nel [[XII secolo|XII]] e [[XIII secolo]] come la Castiglia e il León (che formarono il Regno di Castiglia e León) e il Regno di Aragona che, con la contea di Barcellona, diede vita alla [[Corona d'Aragona]].
La
=== Unione dei Regni di Castiglia e di León ===
[[File:Manzanares el Real-Castillo.jpg|thumb|Il castello di Manzanares el Real ([[Madrid]]). Il castello era la fortificazione più comune nelle terra di frontiera in costante conflitto. Infatti diede il nome al regno di [[Castiglia]] (terra dei castelli)]]
Nell'anno [[1037]] [[Bermudo III di León|Bermudo III]], re di León, morì sul campo di battaglia contro il cognato [[Ferdinando I di León|Ferdinando I]]. Non avendo il primo discendenza, suo cognato si considerò successore e unificò i due regni per la prima volta. Nell'anno 1054 [[Ferdinando I di Castiglia|Ferdinando I]] combatté contro suo fratello [[García III Sánchez di Navarra|García Sánchez III di Nájera]], re di Navarra, nella [[Battaglia di Atapuerca]]. In questa battaglia anche il monarca navarrese perse la vita e così la Castiglia si annetté tra l'altro la comarca dei monti d'Oca, vicino alla città di [[Burgos]].
Alla morte di Ferdinando I ([[1065]]), i regni vennero divisi tra i figli. A [[Sancho II di Castiglia|Sancho II]] toccò la Castiglia e ad [[Alfonso VI di Castiglia|Alfonso VI]] il regno di León. Sancho II venne però assassinato nel [[1072]] e suo fratello salì al trono di Castiglia in sua sostituzione creando un'unione che sarebbe durata alcune generazioni. Divenne famoso il giuramento che fece Alfonso VI a [[El Cid]] a Santa Gadea di Burgos sulla propria innocenza riguardo all'assassinio del fratello.
Alla sua morte gli succedette sul trono la figlia [[Urraca di Castiglia|Urraca]]. Costei si sposò, in seconde nozze, con [[Alfonso I di Aragona]] ma, non riuscendo a unificare i regni e a causa della grande conflittualità esistente fra essi, Alfonso I la ripudiò nel [[1114]]. Questo accentuò le rivalità tra i due Stati. Urraca dovette inoltre affrontare suo figlio, il re di Galizia, per far valere i suoi diritti su quel regno. Alla sua morte lo stesso figlio, nato dal primo matrimonio, le successe al trono come [[Alfonso VII
Alfonso VII ottenne l'annessione di territori dei regni di Navarra e di Aragona grazie anche alla debolezza di queste entità statuali dovuta alla loro separazione dopo la morte di [[Alfonso I di Aragona]]). Rinunciò al suo diritto di conquista della costa mediterranea a favore della nuova unione di Aragona (nella persona di [[Petronilla di Aragona|Petronilla]]), con la Contea di Barcellona, guidata da [[Raimondo Berengario IV di Barcellona|Ramón Berenguer IV]]). Nel proprio testamento però divise i regni tra i figli, spezzando nuovamente l'unione tra Castiglia e León: [[Sancho III di Castiglia|Sancho III]] divenne re di Castiglia e [[Ferdinando II di León|Ferdinando II]] re di León.
Fino all'anno [[1230]] non ci fu una vera e propria unione legale e definitiva tra Castiglia e León. Ma nel [[1217]] [[Ferdinando III il Santo]] ricevette dalla madre [[Berenguela di Castiglia|Berenguela]] il Regno di Castiglia e nel
=== Unione delle Corone di Castiglia e d'Aragona ===
[[File:
[[File:La Rendición de Granada - Pradilla.jpg|thumb|sinistra|''[[La resa di Granada]]'' di [[Francisco Pradilla Ortiz]]]]
Molto più laboriosa fu l'unione dinastica fra il Regno di Castiglia e la Corona d'Aragona. Quest'ultima, dopo la conquista del Levante valenzano ([[XIII secolo]]) e l'espansione in [[Sicilia]] ([[1282]]), [[Sardegna]], Grecia ([[XIV secolo]]) e [[regno di Napoli]] ([[XV secolo]]) si era imposta come una grande potenza mediterranea. L'ascesa al trono della famiglia castigliana dei [[Trastámara]] a seguito del [[compromesso di Caspe]] ([[1412]]) aveva avvicinato considerevolmente i due Stati più forti della penisola iberica.
L'unione fra la Castiglia e l'Aragona si sarebbe realizzata circa mezzo secolo più tardi, a seguito del matrimonio fra [[Isabella di Castiglia|Isabella]], principessa ereditaria di Castiglia, e [[Ferdinando II di Aragona|Ferdinando II]], principe ereditario di Aragona, che fu celebrato in gran segreto nel [[1469]]. I due sposi ascesero al trono dei rispettivi regni nel [[1474]] e [[1479]]. Isabella venne designata successore da suo fratello Enrico IV, il quale riconosce l'illegittimità della figlia Juana la Beltraneja e chiede a Isabella di sposare Alfonso di Portogallo. Isabella però sposa Ferdinando d'Aragona perciò Enrico IV dichiara illegale la nomina di Isabella come suo successore riconoscendo nuovamente la figlia Juana come legittima. Enrico IV però muore senza testamento e Isabella si proclama Regina. La [[Guerra di successione castigliana|guerra]] si protrasse fino al 1479, anno in cui anche suo marito Ferdinando II cinse la corona d'Aragona. L'unione fra i due regni, vincolati attraverso il matrimonio dei rispettivi sovrani e dei loro successori, si sarebbe protratta fino agli inizi del [[XVIII secolo]]. Solo con l'avvento dei [[Borbone]] in Spagna infatti, si realizzò una fusione effettiva fra le due entità statuali.
Durante il regno di Isabella e Ferdinando si portò a termine la ''[[Reconquista]]'', con la conquista di [[Granada]] da parte dei [[Re Cattolici]] che l'annetterono nel [[1492]] al [[Regno di Castiglia]]. In questo stesso anno vennero scacciati gli [[ebrei]] dalla Spagna, e venne [[Scoperta dell'America|scoperta l'America]], in nome della corona, da [[Cristoforo Colombo]].
== Età moderna ==
{{Vedi anche|Età moderna}}
=== Da Castiglia e Aragona a Spagna ===
{{vedi anche|Unificazione della Spagna}}
Il momento storico preciso nel quale si iniziò a parlare di Spagna per la prima volta è iniziato ad apparire nei saggi di Storia o nelle Enciclopedie solo nel corso del [[XX secolo|Novecento]]. Sembra che fino ad allora gli storici abbiano preferito astenersi dallo scrivere su tale avvenimento come se non fosse degno di essere menzionato. Ancor oggi non esiste accordo fra gli studiosi al rispetto. In ogni caso quando in età asburgica ([[XVI secolo|XVI]] e [[XVII secolo]]) la penisola veniva ancora definita [[Regno di Castiglia|Castiglia]] e [[Corona d'Aragona|Aragona]], nella corte prima dei [[Valois]], poi dei [[Borbone]], in Francia, si utilizzava spesso la parola francese ''Espagne'' riferendosi all'intero territorio dell'antica provincia romana della Hispania (comprendente pertanto anche il Portogallo).
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Solo in età borbonica, a seguito dei [[Decreti di Nueva Planta]] (inizi del [[XVIII secolo]]) e dell'estinzione della [[Corona d'Aragona]] come entità statuale autonoma, si venne a conformare uno Stato spagnolo propriamente detto e i monarchi dell'epoca iniziarono ad ostentare, prima unitamente agli altri titoli che spettavano loro (re di Castiglia, d'Aragona, di Navarra ecc.), poi in forma esclusiva, il titolo di ''Re di Spagna''.
=== Casa d'Austria ===
{{vedi anche|Spagna degli Asburgo}}
[[File:Carlos V en Mühlberg, by Titian, from Prado in Google Earth.jpg|thumb|L'imperatore Carlo V alla [[Battaglia di Mühlberg]], di [[Tiziano]]]]
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Alla morte di Carlo V, allorquando l'eredità venne divisa tra il fratello [[Ferdinando I d'Asburgo|Ferdinando]] e il figlio [[Filippo II di Spagna|Filippo]] la casa degli Asburgo si divise in due rami: uno principale, quello di Spagna, e uno cadetto, cui toccarono la dignità imperiale e i domini d'Austria. Curiosamente, il ramo spagnolo della dinastia è conosciuto in Spagna come ''Casa de Austria'' (gli stessi Asburgo spagnoli, a partire da [[Filippo III di Spagna|Filippo III]], preferirono definire la propria casata sotto tale forma). Con [[Filippo II di Spagna|Filippo II]] ebbe inizio una progressiva castiglianizzazione degli altri stati spagnoli e una centralizzazione del potere molto più marcata che in epoca di Carlo V. Il Regno di Castiglia divenne, nella seconda metà del [[XVI secolo]], il centro nevralgico della ''Casa de Austria'', sia sotto il profilo economico e militare che politico. Sotto gli Asburgo una Spagna ancora multinazionale, ma che aveva adottato oramai la ''[[Lingua spagnola|lengua del imperio]]'' come lingua di corte e di cultura conobbe il proprio apogeo, passato alla storia come il ''[[Siglo de oro]]''.
La supremazia marittima della Spagna fu dimostrata con la vittoria a Lepanto nel [[1571]], anche se, successivamente, per una serie di circostanze sfavorevoli l{{'}}''[[Invincibile Armata]]'' fu sconfitta. Tuttavia, fino almeno agli anni quaranta del Seicento, il potere militare spagnolo nel continente non venne mai messo in discussione. L'enorme sforzo bellico, unitamente a una politica imperialista cui venne soggetta sia la Spagna che gli altri Stati posti sotto sovranità asburgica, diedero però l'avvio a un processo di decadenza economica che caratterizzò gran parte del [[XVII secolo]] e che venne acuito da alcuni gravi rovesci militari che, attorno alla metà del secolo, portarono al ridimensionamento della potenza militare spagnola sancito con la [[Pace di Vestfalia]]. Ad aggravare la situazione intervennero le sollevazioni simultanee in [[Portogallo]], in [[Catalogna]] a [[Napoli]] e in [[Sicilia]] con la perdita di alcuni territori (Paesi Bassi protestanti e Portogallo). Nei possedimenti d'oltremare, a partire dal Seicento, iniziò ad essere combattuta la [[Corsaro|guerra di corsa]] dei [[pirati]] inglesi, olandesi e francesi.
Dopo la [[Guerra di
===
{{vedi anche|
La casata dei Borbone iniziò a regnare in Spagna dopo la [[Guerra di Successione Spagnola]], provocata quando la Castiglia divenne sostenitrice dei Borbone e l'Aragona degli Asburgo. Avendo vinto i castigliani la guerra, i Borbone abolirono tutte le istituzioni, i privilegi e i diritti fiscali dell'Aragona e iniziarono a governare la Spagna in maniera centralizzata, eccetto per le province basche e per la Navarra che, essendo dalla parte della Castiglia, divennero sostenitrici dei Borbone.
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Si conosce come periodo dell'"Illuminismo politico in Spagna" che comprende i regni dei [[Borbone]] da [[Filippo V di Spagna|Filippo V]] nel [[1700]] fino a [[Carlo IV di Spagna|Carlo IV]], il cui regno terminò improvvisamente nel [[1808]], comprendendo anche il movimento dell'[[Illuminismo]] che ebbe inizio in Francia e divenne la causa principale della [[Rivoluzione francese]].
== Età contemporanea ==
{{Vedi anche|Età contemporanea}}
=== Invasione napoleonica e guerra d'indipendenza ===
{{Vedi anche|Campagna di Napoleone in Spagna|Spagna napoleonica|Guerra d'indipendenza spagnola}}
[[File:El Tres de Mayo, by Francisco de Goya, from Prado in Google Earth.jpg|thumb|sinistra|Le fucilazioni del [[3 maggio 1808|3 di maggio]], di [[Goya]]]]
Il regno di [[Carlo IV di Spagna|Carlo IV di Borbone]] iniziò nel [[1788]] ed è quasi interamente dominato dalla figura del suo Ministro Universal, [[Manuel Godoy]]. Il loro atteggiamento iniziale era riformista, ma lo scoppio della [[Rivoluzione francese]] influenzò notevolmente la loro politica. Inizialmente contro la Francia rivoluzionaria, essi finirono per allearsi con [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]], il quale aveva bisogno di aiuto per combattere gli inglesi. Un diffuso sentimento di malcontento, unito alla terribile sconfitta subita nella [[Battaglia di Trafalgar]], generò una profonda crisi della quale approfittò suo figlio: il principe ereditario [[Ferdinando VII]]. Con l'aiuto di alcuni sostenitori egli organizzò nel 1808 l'Ammutinamento di Aranjuez, durante il quale detronizzò il padre. Carlo IV chiese aiuto a Napoleone il quale decise di approfittare della situazione e tentò di occupare la Spagna, dando il via alla [[Guerra d'indipendenza spagnola]] (1808-1814) durante la quale però la Corona passò a Giuseppe I Bonaparte. Nel [[1812]] venne emanata a Cadice una costituzione che eliminava la distinzione tra spagnoli nati nella Penisola e Spagnoli nati nelle colonie. Alla sconfitta delle truppe francesi seguì il ritorno di Ferdinando VII, nel 1814.
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{{vedi anche|Restaurazione spagnola|Triennio liberale spagnolo|Decennio nefasto spagnolo}}
Il Re Ferdinando VII dichiarò immediatamente nulla la Costituzione di Cadice e ristabilì l'assolutismo monarchico. Il malcontento interno e le continue rivolte delle colonie latino-americane sfociarono, nel 1820, in una sollevazione militare delle truppe pronte ad imbarcarsi verso le Americhe dal porto di Cadice. La rivolta si diffuse rapidamente ed il Re fu costretto a far tornare in vigore la Costituzione e ad indire le elezioni per le Cortes, stabilendo così un regime liberale, che però era fragilissimo a causa dell'ostilità del Re, dei contrasti interni fra radicali e moderati e del mancato appoggio delle classi contadine, influenzate dalla Chiesa. Inoltre la rivoluzione spagnola venne osteggiata anche dalle potenze europee riunite nel [[congresso di Verona (1822)|congresso di Verona del 1822]]. Nel [[1823]] intervenne in gran forza l'esercito francese, che riuscì a ristabilire l'ordine a favore della monarchia borbonica. Tuttavia la rivoluzione nell'America Spagnola non venne scalfita, così nacquero nuovi stati indipendenti dall'antico impero coloniale spagnolo. L'ultimo esercito spagnolo venne sconfitto nella [[battaglia di Ayacucho]] nel [[1824]] (Perù meridionale). Dopo l'indipendenza dei nuovi stati centro e sudamericani, restarono sotto la dominazione spagnola soltanto Cuba, Puerto Rico e le Filippine.
Dopo l'esperimento liberale, seguì il cosiddetto "[[Decennio nefasto spagnolo]]" (1823-1833) durante il quale la repressione fu durissima. Ferdinando VII si sposa tre volte ma non ha eredi maschi. Nel 1830 promulgò quindi un decreto (la [[Prammatica Sanzione]]) secondo il quale la Corona poteva passare alla figlia maggiore, escludendo così [[Carlo Maria Isidoro di Borbone-Spagna]], suo fratello.
==== Regno di Isabella II (1833-1868) ====
{{vedi anche|Guerre carliste|Regno di Isabella II di Spagna}}
[[File:Portrait of Isabella II of Spain.png|thumb|
Alla morte di Ferdinando VII nel 1833, divenne regina Isabella, la sua primogenita, che aveva solo tre anni e così la [[reggenza]] fu affidata a Maria Cristina di Borbone-Due Sicilie, la madre. Ma Carlo non si rassegnò, così scoppiò la prima delle [[guerre carliste]] (1833-1840) e nacque il movimento carlista ([[Carlismo]]). Dopo una lunga resistenza Carlo morì in esilio dopo essere stato dichiarato un ribelle dalla Regina. Il Regno di Maria Cristina accolse più di altri, tendenze liberali ed il potere fu affidato ai moderati. Lo scontro con i gruppi più estremi era però inevitabile. Gli "esaltati" infatti infiammavano le città del Nord con feroci manifestazioni di anticlericalismo, alle quali seguirono l'esproprio dei beni ecclesiastici. Intanto i progressisti, gli antichi "esaltati", diventavano sempre più influenti, grazie all'appoggio di intellettuali, proletariato industriale e vari capi militari di alto grado, fra questi il generale [[Baldomero Espartero]], il quale ottenne l'abdicazione di Maria Cristina e fu capo dello Stato fino alla sua caduta nel 1843, dopo la soppressione nel sangue della rivolta della borghesia barcellonese.
Nel 1843 salì al trono [[Isabella II di Spagna]], dichiarata maggiorenne a 13 anni. Durante il suo regno la monarchia iniziò a perdere potere rispetto al Parlamento, le Cortes. Sull'onda del movimento democratico europeo acquistarono maggior potere i moderati e si organizzano i primi movimenti operai. Vennero attuate riforme agrarie e venne incentivata l'industria nascente. Ma la condotta impopolare della Regina e la forte crisi interna al paese esplosero nel 1868 in una rivolta militare
=== Sessennio democratico (
{{vedi anche|Sessennio democratico}}
È conosciuto come "[[Sessennio democratico|Sexenio Democrático]]" il periodo della Storia di Spagna trascorso dal trionfo della [[Rivoluzione spagnola del 1868|rivoluzione del settembre del 1868]] fino alla proclamazione del dicembre del [[1874]] che diede inizio alla tappa conosciuta come [[Restaurazione borbonica in Spagna|Restaurazione]].
==== Regno di Amedeo di Savoia (1870-1873) ====
{{Vedi anche|Regno di Amedeo I di Spagna}}
[[File:Amadeo I de España, de Vicente Palmaroli (Museo del Prado).jpg|thumb|verticale|[[Amedeo I di Spagna|Amedeo I di Savoia]]]]
Dopo la rivoluzione del [[1868]] in Spagna viene proclamata una [[monarchia costituzionale]]. Vi sono difficoltà inerenti al cambio di regime e risulta difficile trovare un re che ne accetti la responsabilità. Finalmente il 16 novembre del [[1870]] con l'appoggio del settore progressista delle Corti e dei [[carlismo|carlisti]], Amedeo di Savoia viene eletto re con il nome [[Amedeo I di Spagna]], succedendo a [[Isabella II di Spagna|Isabella II]], arrivando in Spagna nel gennaio 1871.
Amedeo ebbe serie difficoltà dovute all'instabilità dei politici spagnoli, alle cospirazioni repubblicane, alle rivolte [[carlismo|carliste]], al separatismo di [[Cuba]], alle dispute tra i propri alleati e ad alcuni che tentarono di assassinarlo. Abdicò di propria iniziativa l'11 febbraio del [[1873]]. Dopo la sua abdicazione si proclamò la [[Prima Repubblica spagnola]].
==== Prima Repubblica spagnola (
{{vedi anche|Prima Repubblica spagnola}}
La Prima Repubblica spagnola fu proclamata l'11 febbraio del 1873 dall{{'}}''Asamblea Nacional'' e durò undici mesi durante i quali vennero nominati quattro Presidenti. La debolezza con la quale nacque il regime e che provocò la successiva [[Restaurazione borbonica in Spagna|restaurazione borbonica]] era dovuta a vari fattori, tra i quali la mancanza di una sufficiente base sociale, dimostrata dal malcontento dei contadini e degli operai, l'opposizione organizzata dai conservatori o monarchici, incluse le sollevazioni dei [[carlismo|carlisti]] e la mancanza di una [[borghesia]] che sostenesse il sistema.
=== II Restaurazione borbonica (1874-1931) ===
{{vedi anche|Restaurazione borbonica in Spagna|Spagna nella prima guerra mondiale}}
Si definisce Restaurazione borbonica il periodo che va dalla dichiarazione del generale [[Arsenio Martínez Campos y Antón|Arsenio Martínez Campos]] nel [[1874]] che sancì la fine della [[Prima Repubblica spagnola]] alla proclamazione della [[Seconda Repubblica spagnola|Seconda Repubblica]] nel 14 aprile del [[1931]]. Il nuovo monarca fu [[Alfonso XII di Spagna|Alfonso XII]], figlio di Isabella. Questo periodo è caratterizzato da una certa stabilità istituzionale, grazie alla modifica dello Stato in senso liberale e all'incorporazione dei movimenti sociali e politici, nonché alla nascita delle prime [[rivoluzione industriale|industrie]].
Nel [[1898]], dopo la [[guerra ispano-americana]], la Spagna perdette Cuba e Porto Rico, le sue ultime colonie nel Nuovo Mondo, oltre alle Filippine e a Guam.
Agli inizi nel [[
La Spagna restò neutrale durante la [[Grande Guerra]]. Con la fine del periodo
==== Dittatura di Primo de Rivera ====
{{vedi anche|Miguel Primo de Rivera}}
Il 13 settembre del [[1923]] il capitano generale della [[Catalogna]], [[Miguel Primo de Rivera]] si ribellò contro il Governo e dette inizio a un [[colpo di Stato]] con l'appoggio della maggioranza delle unità militari. La riunione prevista delle [[Cortes Generales]] per una data immediatamente successiva con l'obiettivo di analizzare il problema del [[Marocco]] e il ruolo dell'esercito nella contesa, fu il detonatore della rivolta. Oltre a questa situazione il sistema monarchico stava affrontando una grave crisi, non riuscendo a inquadrarsi nel [[XX secolo]], segnato dalla [[rivoluzione industriale]] accelerata, dal ruolo non riconosciuto alla [[borghesia]], tensioni nazionaliste e i partiti politici tradizionali che non erano capaci di affrontare un regime pienamente democratico.
Dopo la crisi economica del [[1927]], accentuata soprattutto nel [[1929]], la repressione violenta degli operai e degli intellettuali e la mancanza di sintonia tra la borghesia e la dittatura, la monarchia divenne l'obiettivo dell'opposizione, riunitasi al completo nell'agosto del [[1930]] nel [[Patto di San Sebastian]]. I governi [[Dámaso Berenguer]], denominato la "[[dictablanda]]", e di [[Juan Bautista Aznar-Cabañas]], non riuscirono a invertire la tendenza. Dopo le elezioni amministrative del 1931, il 14 aprile viene proclamata la [[Seconda Repubblica spagnola|Seconda Repubblica]], terminando la [[restaurazione borbonica in Spagna]].
==== Seconda Repubblica spagnola ====
{{vedi anche|Seconda Repubblica spagnola}}
La Seconda Repubblica spagnola venne proclamata il 14 aprile del [[1931]], dopo l'esilio del re [[Alfonso XIII di Spagna|Alfonso XIII]], dopo che venne constatata la sconfitta delle candidature monarchiche nelle principali capitali di provincia nelle elezioni amministrative del 12 aprile del
Il 28 giugno
Le elezioni del 19 novembre
Le
=== Guerra civile spagnola (1936-1939) ===
{{vedi anche|Guerra civile spagnola}}
La [[guerra civile spagnola]] (17 luglio del 1936 – 1º aprile del [[1939]]), è stata considerata come il preambolo alla [[seconda guerra mondiale]] dato che servì come banco di prova per l'[[Asse Roma-Berlino-Tokyo]] oltre che come confronto tra le principali [[Ideologia|ideologie]] politiche presenti in [[Europa]] e che sarebbero entrate in conflitto di lì a poco: il [[Fascismo]], la [[Democrazia]], il [[Liberalismo]] e i movimenti di sinistra come il [[Socialismo]] e il [[Comunismo]], cui si aggiunse in Spagna l'[[Anarchia|anarchismo]].
[[File:Preparing Capital for Fascist Drive - Google Art Project.jpg|miniatura|Volontari repubblicani scavano trincee in vista della difesa di Madrid, estate 1936]]
L'Aragona e i Paesi Baschi caddero verso la fine del 1937. Un evento chiave, non per le sorti della guerra, ma anche come crimine verso l'umanità fu il [[bombardamento di Guernica]] da parte dei tedeschi. Infatti Italia e Germania erano scese in campo a sostegno dei franchisti, mentre l'Unione Sovietica e le brigate internazionali, a favore dei repubblicani.
La [[battaglia dell'Ebro]], avvenuta nei mesi finali del [[1938]], fu il tentativo disperato da parte dei repubblicani di rovesciare le sorti del conflitto. Ultima a cadere fu Barcellona, all'inizio del 1939.
Ovviamente la guerra civile fu un dramma per tutto il popolo spagnolo. Ad ogni modo il trionfo finale del nazionalista [[Francisco Franco]] portò la Spagna a stare fuori dalla [[seconda guerra mondiale]], e dette inizio a una [[dittatura]], guidata dal partito unico, il [[Movimiento Nacional]], durata trentasei anni.
==== Dittatura del generale Franco (1939-1975) ====
{{vedi anche|
Dal 1939 al [[1975]] [[Francisco Franco Bahamonde]] fu Capo dello Stato in un regime autoritario, conosciuto come [[Franchismo]]. Durante la [[seconda guerra mondiale]] la Spagna franchista restò neutrale e dopo la guerra economicamente isolata dal resto del mondo. I sindacati di ispirazione socialista vennero sciolti. Solo dal 1953 ci fu un'apertura, con la visita del presidente USA Eisenhower nel paese. Durante la dittatura di Franco la Spagna tentò di riavere [[Gibilterra]] dal [[Regno Unito]], ma senza successo. Negli [[anni 1960|anni sessanta]] la Spagna perdette le ultime colonie in suo possesso, cioè la [[Marocco spagnolo|parte del Marocco]] e la [[Guinea Equatoriale]], ma vide le prime liberalizzazioni in campo economico, con la nascita e l'esplosione dell'industria turistica.
Nel 1973 Franco lasciò la guida del governo a [[Luis Carrero Blanco]], che però fu assassinato dai terroristi baschi dell'ETA.
Fu capo dello Stato fino al giorno della sua morte, avvenuta il 20 novembre 1975.
Dopo la sua morte il potere politico passò a re [[Juan Carlos I di Spagna|Juan Carlos di Borbone]].
==== Dalla transizione alla democrazia (dal 1975) ====
{{vedi anche|Transizione spagnola|Regno di Juan Carlos di Spagna}}
[[File:Sandro Pertini e Reali di Spagna.jpg|thumb|upright=0.7|sinistra|[[Juan Carlos I di Spagna|Juan Carlos I]], [[re di Spagna]] dal [[1975]] con la regina e il Presidente della repubblica Italiana [[Sandro Pertini]] (1981)]]
Si denomina "[[Transizione Spagnola|transizione democratica]]" o nuova restaurazione borbonica, il processo grazie al quale la [[Spagna]] poté passare pacificamente dalla dittatura di [[Francisco Franco]], a uno Stato sociale, [[democrazia|democratico]] e [[Stato di diritto|di diritto]]. Gli eventi principali furono quelli del 22 novembre del [[1975]] come inizio (proclamazione del re di Spagna Juan Carlos di Borbone), poi le prime [[elezioni generali in Spagna del 1977]] (con vittoria del centro democratico), l'approvazione della [[Costituzione spagnola del 1978]] e infine il 3 marzo del [[1979]] le prime elezioni politiche del nuovo sistema costituzionale.
Tra il [[1977]] e il [[1982]] in Spagna si susseguirono i governi dell{{'}}''Unión del Centro Democrático'', partito di orientamento moderato, guidato da [[Adolfo Suárez]]. Nel [[1981]] fu tentato un [[Colpo di Stato in Spagna del 1981|colpo di Stato]] da parte del colonnello [[Antonio Tejero]] e di alcuni membri della [[Guardia Civil]], i quali entrarono nelle Cortes e fermarono la sessione parlamentare, dove si stava votando la nomina di [[Leopoldo Calvo Sotelo]] come nuovo primo ministro. Tuttavia il pronto intervento di Re Juan Carlos riuscì a fermare il colpo di Stato e Calvo Sotelo venne eletto primo ministro, solo 2 giorni dopo il tentato golpe. Nel 1982 la Spagna aderì alla [[NATO]]. Il 28 ottobre del 1982 le elezioni generali videro la vittoria del [[PSOE]].
[[File:ToledoElecciones15Jun77.jpg|thumb|Toledo - elezioni generali del 1977]]
[[File:Mapa Espanha CC AA.png|thumb|left|La Spagna delle autonomie, uno dei più grandi successi della democrazia iberica]]
Le [[elezioni generali in Spagna del 1982|elezioni generali del 1982]] videro la netta affermazione del [[PSOE]] di [[Felipe González]]. Il PSOE, arrivato al governo, dovette rinunciare all'ideologia [[marxismo|marxista]].
Trovarono applicazione le [[comunità autonome della Spagna|comunità autonome]] previste dalla costituzione, con le prime elezioni regionali.
====Gli anni 2000==== Nelle [[elezioni generali in Spagna del 2000|elezioni generali del 2000]] il partito di Aznar ottenne la maggioranza assoluta, senza così venire a patti con altre formazioni politiche. Il secondo governo di Aznar si distinse in politica estera per i forti legami con gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], appoggiando sia l'invasione all'Afghanistan che all'Iraq, sebbene la maggioranza degli spagnoli fosse contraria all'intervento militare, mentre in politica interna per la lotta al terrorismo basco, mettendo fuori legge il [[Batasuna|Partito Batasuna]], braccio politico dell'[[ETA]], e per le tensioni con i nazionalisti baschi e catalani. L'11 marzo [[2004]], proprio alla vigilia delle elezioni politiche, si verificò una serie di [[Attentati dell'11 marzo 2004 a Madrid|attentati terroristici]] in stazioni presso Madrid, che provocarono quasi duecento morti. Il governo di Aznar individuò come colpevoli i baschi dell'[[ETA]], ma ben presto fu chiaro che l'attentato aveva radice in un gruppo islamico legato ad [[Al [[File:Atocha Station makeshift shrine march 2004.jpg|thumb|left|Omaggio alle vittime degli [[Attentati dell'11 marzo 2004 a Madrid|attentati dell'11 marzo]] del 2004 nella [[Stazione di Madrid Puerta de Atocha|stazione di Atocha]]]] Il fatto che il governo di Aznar continuasse ad insistere sui baschi indusse l'elettorato spagnolo, un paio di giorni dopo chiamato alle urne, a non fidarsi più di Aznar e dei popolari, così alle [[elezioni generali in Spagna del 2004|elezioni generali del 2004]] videro l'affermazione del [[PSOE]] di [[José Luis Zapatero]]. Il nuovo governo zapaterista fu caratterizzato dalla sostanziale continuità in politica economica dal governo uscente, tuttavia impresse una decisa svolta progressista nei diritti civili con la legalizzazione dei matrimoni tra persone di stesso sesso. In politica estera il governo Zapatero promosse un riavvicinamento con i partner europei. Nell'aprile del [[2008]] il PSOE vinse nuovamente le [[elezioni generali in Spagna del 2008|elezioni generali]]. Dal [[File:Felipe VI - 14.07.11-Escuela Marina-1-San Fernando-edit2.jpg|thumb|Re [[Filippo VI di Spagna]]]]
Nel novembre [[2011]] si tennero le [[elezioni generali in Spagna del 2011|elezioni generali]] che videro l'affermazione del Partido Popular. Nuovo primo ministro fu nominato [[Mariano Rajoy]].
Il 2 giugno [[2014]] Rajoy annunciò la decisione di Juan Carlos di abdicare in favore del figlio Felipe. La scelta, poi, fu confermata dal re.<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/esteri/2014/06/02/news/spagna_re_juan_carlos_abdica_a_favore_del_figlio_felipe-87857350/|titolo=Spagna, Juan Carlos abdica a favore del figlio Felipe: "È pronto per regnare"|editore=repubblica.it|data=2 giugno 2014|accesso=22 ottobre 2015}}</ref>
Il 18 giugno Juan Carlos firmò l'abdicazione.<ref>[http://qn.quotidiano.net/esteri/2014/06/18/1080605-juan-carlos-abdicazione-re-spagna.shtml Spagna, Juan Carlos non è più re. Firma per l'abdicazione: sul trono il figlio Felipe / FOTO - QuotidianoNet<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
Il 19 giugno 2014 Felipe fu proclamato [[Filippo VI di Spagna]] dinanzi alle Cortes.
Rajoy fu riconfermato capo del governo nel 2015, fino al [[2018]] quando lasciò la carica al socialista [[Pedro Sánchez]].
Dal marzo [[2020]] la Spagna ha dovuto affrontare l'emergenza della [[pandemia di COVID-19 in Spagna|pandemia di COVID-19]].
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=Renata Ago|autore2=Vittorio Vidotto|wkautore2=Vittorio Vidotto|titolo=Storia Moderna|città=Roma|editore=Laterza|anno=2021|isbn=978-88-593-0063-2|sbn=RT10139384|cid=Ago e Vidotto, 2021}}
* {{cita libro|autore=Paolo Golinelli|wkautore=Paolo Golinelli|titolo=Breve storia dell'Europa medievale: uomini, istituzioni, civiltà|edizione=2ª edizione|editore=Pàtron|anno=2004|isbn=978-88-555-2749-1|sbn=MOD0891995|cid=Golinelli, 2004}}
* {{Cita libro|autore=[[Massimo Montanari]]|titolo=Storia medievale|editore=Laterza|anno=2006|ed=7|isbn=978-88-420-6540-1|cid=Montanari, 2006|sbn=AQ10081962}}
* {{cita libro|autore=Giovanni Sabbatucci|wkautore=Giovanni Sabbatucci|autore2=Vittorio Vidotto|titolo=Il mondo contemporaneo|città=Roma|editore=Laterza|anno=2019|isbn=978-88-593-0042-7|sbn=CFI0202749|cid=Sabbatucci e Vidotto, 2019}}
== Voci correlate ==
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* [[Sovrani di Castiglia]]
* [[Spagna]]
* [[Tabella cronologica dei regni della
== Altri progetti ==
Riga 316 ⟶ 377:
== Collegamenti esterni ==
* {{Cita web|url = https://libro.uca.edu/title.htm|titolo = LIBRO: Library of Iberian Resources Online|titolotradotto = |autore = |wkautore = |sito = libro.uca.edu|editore = |data = |lingua = en|formato = |p = |pp = |cid = |citazione = |accesso = |urlarchivio = |dataarchivio = |urlmorto = }}
* {{collegamenti esterni}}
* {{Cita web|url = http://www.ucm.es/info/hcontemp/leoc/historia%20spain.htm|titolo = Historia de España|titolotradotto = |autore = Angel Bahamonde Magro|autore2 = Luis Enrique Otero Carvajal|wkautore = |sito = |editore = |data = |lingua = |formato = |p = |pp = |cid = |citazione = |accesso = |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080106050938/http://www.ucm.es/info/hcontemp/leoc/historia%20spain.htm|dataarchivio = 6 gennaio 2008|urlmorto = sì}}
{{Storia stati dell'Europa}}
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