X Window System: differenze tra le versioni
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{{Software
|Nome = X Window System
|Screenshot = Twm.png
|Didascalia = twm, il window manager predefinito di X11, mentre gestisce [[Mozilla Firefox|Firefox]], un [[terminale (informatica)|terminale]] e Xclock
|Sviluppatore =
|SistemaOperativo = multipiattaforma
|Linguaggio =
|Genere = windowing system
|Licenza =
|SoftwareLibero =
|
}}
'''X Window System''' (noto in gergo come '''X Window''', '''X11''' o semplicemente come '''X'''), in [[informatica]], è un [[interfaccia grafica|gestore grafico]] molto diffuso, [[norma tecnica|standard]] ''[[de facto]]'' per molti sistemi [[Unix-like]] ([[Linux]] e [[FreeBSD]] compresi), pubblicato sotto una [[licenza (informatica)|licenza]] di [[software libero]], dal [[2004]] lo sviluppo è curato dalla [[X.Org Foundation]].▼
▲'''X Window System''' (noto in gergo come '''X Window''', '''X11''' o semplicemente come '''X'''), in [[informatica]], è un gestore grafico molto diffuso, standard ''[[de facto]]'' per molti sistemi [[Unix-like]] ([[Linux]] e [[FreeBSD]] compresi).
▲Driva da un'interfaccia grafica chiamata ''W'' ([[W Window System]]) sviluppata da [[Brian Red]] e [[Paul Ascente]] presso l'[[Università di Stanford]] negli [[anni 1980]]; èstato creato dal [[Massachusetts Institute of Technology|MIT]] nel [[1984]]. L'ultima versione del protocollo, X11, è stata ultimata nel settembre del [[1987]]. La X.Org Foundation implementa il [[Protocollo di rete|protocollo]] X versione 11 in [[X.Org|XOrg]]. Dal giugno [[2012]] è disponibile la versione 7.7.
== Storia ==
=== La creazione ===
Nel [[1984]] [[Bob Scheifler]] con la collaborazione di [[Jim Gettys]] modificò il protocollo sincrono W in uno asincrono chiamato X (versione 1). Scheifler e gli altri (pochi) programmatori, lavorarono molto velocemente e con impegno al progetto, infatti la versione 6 fu pubblicata già nel [[1985]]. X fu portato su varie piattaforme, iniziava a diventare interessante e molte persone esterne lo richiedevano.
X11 risale al [[1987]] quando grandi aziende tra le quali [[Sun Microsystems]], [[IBM]] e [[Hewlett
=== L'evoluzione di XFree86 ===
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Ma non era ancora abbastanza: le novità furono poche e gli sviluppatori stessi erano insoddisfatti dal metodo di sviluppo in quanto [[bug]] gravi restavano aperti per mesi e con la release 4.3, uno degli sviluppatori più innovativi appartenenti al core team (Keith Packard) lasciò XFree.
=== L'
Le aziende rividero tuttavia in XFree il modo per portare Linux sui desktop e un nuovo consorzio ridiede vita alla X.Org Foundation. Nuovi sviluppatori parteciparono al progetto, sia sul ramo ufficiale sia su parti sperimentali della nuova fondazione.
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== Caratteristiche generali ==
Fornisce l'ambiente e i componenti di base per le [[interfaccia grafica|interfacce grafiche]] ovvero il disegno, lo spostamento delle finestre sullo schermo e l'interazione con le [[periferica|periferiche]] di [[input]] quali [[mouse]] e [[tastiera (informatica)|tastiera]]. X non gestisce invece l'interfaccia grafica utente cioè lo stile grafico delle [[applicazione (informatica)|applicazioni]] che vengono gestite [[Invece no (Laura Pausini)|invece]] dall'[[ambiente desktop]] scelto dall'utente e in uso sul [[computer]].
Un'altra caratteristica molto importante è la trasparenza di rete: la macchina dove girano i [[programma (informatica)|programmi]] ([[client]]) non deve essere necessariamente la macchina locale (''display server''). I termini ''[[server]]'' e ''[[client]]'' vengono spesso confusi: per X il server è il display locale dell'utente, non una macchina remota. Questo permette anche di visualizzare sullo stesso display applicazioni che vengono eseguite su diversi [[host]], oppure che su un host vengano eseguite applicazioni la cui interfaccia grafica finisce su diversi display.
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=== Il modello client/server ===
{{vedi anche|Protocolli e architettura di X Window System}}
[[File:Xlib and XCB in the X Window System graphics stack.svg|
Utilizza un [[Sistema client/server|modello client/server]]: in altre parole, il server X comunica con gli altri programmi (client). Il server accetta richieste per output grafici (finestre) e input dall'utente (tramite tastiera, mouse o dal [[touch screen]]). Il server X può essere:
* un [[Programma (informatica)|programma]] di sistema che controlla l'[[Periferica di output|output]] video di un computer;
* un componente [[hardware]] dedicato (i cosiddetti [[X terminal]]: calcolatori dotati solo dell'hardware necessario ad eseguire il server X, pensati per visualizzare applicazioni eseguite su appositi server applicativi);
* un'applicazione che mostra dati su una finestra di un altro sistema grafico.
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Il sistema di X è stato progettato appositamente per non fornire alcun supporto predeterminato per gli elementi dell'interfaccia utente (quali pulsanti, menù, barre del titolo). Tale infrastruttura viene quindi creata e fornita dagli ambienti desktop. Per tale motivo le interfacce di X sono variate considerevolmente nel tempo e sono differenti passando da un desktop manager all'altro.
Il controllo della visualizzazione ed il posizionamento delle finestre è compito di un particolare applicativo software, detto [[window manager]], indipendente da X. Esempi di tale software sono [[KWin]] per [[KDE]] o [[Metacity]] per [[GNOME]]. Tale impostazione ha consentito ad esempio di utilizzare un window manager con effetti 3D avanzati apportando soltanto modifiche marginali al server X.
È responsabile di fornire l'interfaccia verso la tastiera, il mouse e altri dispositivi di input. Per tale motivo alcune scorciatoie da tastiera sono nativamente associate al server X. Control-Alt-Backspace termina il server X attualmente in esecuzione mentre Control-Alt insieme ad un tasto funzione cambia la
== Cronologia delle versioni ==
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|X11R6.8.1
|17 settembre 2004
|Correzione nella falla di sicurezza nella libreria [[X PixMap|XPM]].
|-
|X11R6.8.2
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== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
* {{Cita pubblicazione|nome=Robert W.|cognome=Scheifler|nome2=Jim|cognome2=Gettys|anno=1986|mese=4|titolo=The X Window System|rivista=ACM Transactions on Graphics|volume=5|numero=2|pp=79-109|lingua=en|accesso=2024-06-06|doi=10.1145/22949.24053|url=https://dl.acm.org/doi/10.1145/22949.24053}}
* {{Cita libro|autore=Robert W. Scheifler|autore2=James Gettys|titolo=X Window System: The Complete Reference to Xlib, X protocol, ICCCM, XLFD|edizione=3|anno=1992|editore=Digital Press|lingua=en|ISBN=978-1-55558-088-9}}
== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
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