Flavio Carboni: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nick.mon (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
 
(78 versioni intermedie di 49 utenti non mostrate)
Riga 7:
|GiornoMeseNascita = 14 gennaio
|AnnoNascita = 1932
|LuogoMorte = Roma
|GiornoMeseMorte = 24 gennaio
|AnnoMorte = 2022
|Epoca= 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = faccendiere
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Flavio Carboni.jpg
|Didascalia = Flavio Carboni al processo per il crack del [[Banco Ambrosiano]] (1992)
|DimImmagine = 300
}}
 
== Biografia ==
Nato da un padre alto funzionario delle [[Ferrovie dello Stato Italiane]] e da una madre possidente,<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/01/24/flavio-carboni-morto-il-ritratto-del-protagonista-dei-piu-grandi-misteri-italiani-io-rovinato-dal-caso-calvi-ma-non-chiamatemi-faccendiere/6466616/|titolo=Flavio Carboni morto, il ritratto del protagonista dei più grandi misteri italiani: "Io rovinato dal caso Calvi, ma non chiamatemi faccendiere"|data=24 gen 2022|sito=Il Fatto Quotidiano}}</ref> Carboni salì alla ribalta del mondo finanziario e immobiliare negli [[anni '70settanta]]. Ha intrattenuto rapporti con personaggi controversi quali l'[[agente segreto]] [[Francesco Pazienza]], con il capo della loggia massonica [[P2]] [[Licio Gelli]], ile boss mafioso [[Pippo Calò]],con l'ex gran maestro del [[Grande Oriente d'Italia]], [[Armando Corona]], nonché con l'allora imprenditore [[Silvio Berlusconi]], di cui è stato socio in affari per il progetto "Costa Turchese", noto anche come "Olbia 2".<ref>Il{{Cita Sole 24 Ore [httpweb|url=https://wwwst.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-07-08/dalla-contatti-mafia-tante-171709.shtml].</ref>|titolo=La Secondo il collaboratorestoria di giustizia [[Francesco Marino Mannoia]], Flavio Carboni e [[Licio Gelli]] si erano occupati di numerosi investimenti di [[riciclaggio di denaro sporco|denaro sporco]] per conto di [[Pippo Calò]], che curava gli interessiintrecci finanziaricoi delmisteri [[clanitaliani dei Corleonesi]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/04/18/calvi-storia-di-banche-di-cosche.html?ref=search CALVI,Il STORIASole DI24 BANCHE E DI COSCHE - la Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. [[Antonio Mancini (criminale)ORE|Antonio Mancini]], esponente della [[banda della Magliana]] divenuto collaboratore di giustizia, dichiarò che Carboni costituiva «un anello di raccordo tra la [[banda della Magliana]], la [[mafia]] di [[Pippo Calò]] e gli esponenti della loggia [[P2]] di [[Licio Gelli]]»<ref>{{Cita news|urlsito=http://wwwst.philipwillanilsole24ore.com/images/calvi%5B1%5D.pdf|titolo=Motivazione della sentenza per il processo per l'omicidio di Roberto Calvi - Tribunale di Roma|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081120230851/http://www.philipwillan.com/images/calvi%5B1%5D.pdf|dataarchivio=20 novembre 2008}}</ref>.
 
A partire dal [[1982]] Carboni fu arrestato, scontando brevi periodi di detenzione, e venendo imputato. Muore a causa di un [[infarto]] il 24 gennaio [[2022]] all'età di 90 anni.<ref>{{cita news|url=https://www.repubblica.it/cronaca/2022/01/24/news/e_morto_flavio_carboni_il_faccendiere_al_centro_dei_grandi_misteri_italiani-335030155/|autore=Federica Angeli|titolo=È morto Flavio Carboni, il faccendiere al centro dei grandi misteri italiani|pubblicazione=La Repubblica|data=24 gennaio 2022|accesso=24 gennaio 2022}}</ref>
A partire dal [[1982]] Carboni subì numerosi arresti, scontando brevi periodi di detenzione e venendo imputato di numerosi crimini.
 
== Vicende giudiziarie ==
=== Attentato a Rosone ===
Nel corso del [[1981]] [[Roberto Calvi]], presidente del [[Banco Ambrosiano]], che in quel momento versava in gravi difficoltà economiche, si sarebbe messo in affari, per tentare di coprire i conti in rosso dell'istituto e salvarsi dal processo in corso a suo carico, con il faccendiere Carboni e il mafioso [[Pippo Calò]], i quali, intenzionati poi a recuperare i soldi affidati a Calvi, sarebbero stati osteggiati dall'allora vicepresidente della banca [[Roberto Rosone]], il quale aveva assunto la guida della banca dopo il fallimento finanziario e aveva vietato ulteriori prestiti senza garanzia concessi dal Banco Ambrosiano ad alcune società legate proprio a Flavio Carboni.<ref>[{{Cita web |url=http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=CronologiaCalvi |titolo=Il caso Calvi, un mistero italiano<!-- Titolo generato automaticamente -->] |accesso=13 aprile 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130121203247/http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=cronologiaCalvi |urlmorto=sì }}</ref>
 
Secondo la ricostruzione accusatoria, Carboni informò Calò dell'accaduto e questi, nell'aprile del [[1982]], tramite [[Ernesto Diotallevi]], affiliato della [[Banda della Magliana]], incaricò [[Danilo Abbruciati]] di eseguire un atto di intimidazione a danno di Rosone.<ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/12/11/la-mafia-ordino-uccidete-rosone.html|autore=|titolo=La mafia ordinò: 'Uccidete Rosone'|pubblicazione=La Repubblica|data=11 dicembre 1993|accesso=4 luglio 2012}}</ref>. L'attentato però fallì perché Abbruciati riuscì solo a ferire il banchiere e una guardia giurata lo uccise mentre cercava di scappare a bordo indi una moto guidata dal complice [[Bruno Nieddu]].<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|autore=Chiara Pizzimenti|url=https://www.vanityfair.it/article/banda-magliana-storia-organizzazione-criminale|titolo=La Banda della Magliana: storia di una organizzazione criminale|sito=Vanity Fair Italia|data=2024-06-04|accesso=2025-05-13}}</ref>
 
Il 14 gennaio [[1994]] Carboni e Diotallevi vennero condannati a dieci anni e quattro mesi. Nel gennaio del [[1996]] in secondo grado furono assolti «per non avere commesso il fatto». Nel maggio del [[1997]] la Cassazione annullò la sentenza di secondo grado e nel nuovo processo di appello il 23 marzo [[1998]] i due vennero condannati a dieci anni e due mesi. Tuttavia il 24 febbraio [[1999]] verranno definitivamente assolti dalla Corte di Cassazione.<ref>[{{Cita web|url=https://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/1999/02/25/SL302.html |titolo=La Cassazione annulla la condanna Agguato a Rosone, Flavio Carboni non è il mandante] - La Nuova Sardegna|sito=Archivio - La Nuova Sardegna|data=25 febbraio 1999|lingua=it|accesso=|urlmorto=sì}}</ref><ref>[{{Cita web|url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1999/02/24/Cronaca/BANCO-AMBROSIANO-ASSOLTI-CARBONI-E-DIOTALLEVI_194600.php |titolo=BANCO AMBROSIANO: ASSOLTI CARBONI E DIOTALLEVI]|sito=www1.adnkronos.com|data=24 febbraio 1999|lingua=it|accesso=}}</ref>
 
=== Il caso Calvi ===
Sospettato da anni di avere legami con la mafia<ref>Si veda l'[http://www.claudiofava.it/siciliani/memoria/capire/capire15.htm articolo] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071006122350/http://www.claudiofava.it/siciliani/memoria/capire/capire15.htm |data=6 ottobre 2007 }} pubblicato da ''[[I siciliani]]'' nel mese di giugno [[1985]] e riportato sul sito dell'europarlamentare [[Claudio Fava]].</ref>, nel [[1997]] i magistrati di [[Roma]] collegarono Flavio Carboni èe [[Giuseppe Calò|Pippo Calò]] all'[[Roberto Calvi#Indagini sulla morte|omicidio del banchiere Roberto Calvi]].<ref>Si veda l'articolo sul sito di [http://www2.radio24.ilsole24ore.com/speciali1/speciale_gialloenero20032004_6.htm Radio 24] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080706033523/http://www2.radio24.ilsole24ore.com/speciali1/speciale_gialloenero20032004_6.html|data=6 luglio 2008}}.</ref> Flavio Carboni era infatti sospettato di aver intrattenuto rapporti di un certo spessore con il banchiere assassinato,<ref>[http://www.rifondazione-cinecitta.org/calvi12.html Si veda l'articolo sul sito di Avvenimenti Italiani] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070825142604/http://www.rifondazione-cinecitta.org/calvi12.html |data=25 agosto 2007 }}.</ref>, del quale avrebbe successivamente alla sua morte ricettato la borsa ede i documenti contenuti, vendendoli ad un alto prelato dell'[[Istituto per le Opere di Religione]], monsignor [[Pavol Hnilica]].<ref>Si veda [http://www.strano.net/stragi/stragi/crono/crono93.htm la cronologia] del 1993 su strano.net.</ref>. Per tale [[ricettazione (diritto)|ricettazione]] il 2 marzo [[2000]] fu condannato con il pregiudicato romano [[Giulio Lena]], mentre monsignor Hnilica (che intendeva proteggere, dichiarò, il buon nome della [[Chiesa cattolica]] e di [[papa Giovanni Paolo II]]) fu assolto per aver agito in stato di necessità.<ref>Si confronti [http://www.almanaccodeimisteri.info/suicidi2000.htm l'articolo su almanaccodeimisteri.info].</ref>. La prima sentenza fu dichiarata nulla per vizio di procedura,<ref>Si veda la [http://www.strano.net/stragi/stragi/crono/crono94.htm cronologia] del 1994 su strano.net.</ref>, ma ne seguì dopo poco un'altra che confermava i dispositivi della prima.<ref>Si veda la [http://www.strano.net/stragi/stragi/crono/crono00.htm cronologia] del 2000 su strano.net.</ref>. Il 23 maggio [[2002]] Carboni e Lena vengonovennero assolti in appello.
Nel [[1997]], i magistrati di [[Roma]] collegarono Flavio Carboni e Pippo Calò all'omicidio del banchiere Roberto Calvi.<ref>Si veda l'articolo sul sito di [http://www2.radio24.ilsole24ore.com/speciali1/speciale_gialloenero20032004_6.htm Radio 24] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080706033523/http://www2.radio24.ilsole24ore.com/speciali1/speciale_gialloenero20032004_6.htm |data=6 luglio 2008 }}.</ref>
 
In relazione allaNel [[Roberto1997]] Calvi#Indaginifu sullaquindi morte|morte di Calvi]]emessa un'ordinanza di custodia cautelare fua emessacarico dal gip Mario Alberighi neldi [[1997]] a carico diGiuseppe Calò|Pippo Calò]] e Flavio Carboni, accusati di essere i mandanti dell'omicidio. Il faccendiere, con l'ex compagna [[Manuela Kleinszig]], [[Giuseppe Calò|Pippo Calò]] ed [[Ernesto Diotallevi]], esponente della [[Banda della Magliana]], finì a processo nell'ottobre del [[2005]] e venne assolto in primo grado dall'accusa di omicidio aggravato e premeditato in danno di Calvi <ref>Si veda [http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo365009.shtml l'articolo sulla sentenza di assoluzione] su Tgcom</ref> anche per effetto dello smascheramento del falso [[alibi]] inizialmente fornitogli da una parente residente nella capitale inglese.<ref>Si veda l'articolo di Francesco Viviano su ''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]'' del 23 marzo [[2004]] riportato da [http://www.almanaccodeimisteri.info/suicidi2004.htm almanaccodeimisteri.info] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070927051621/http://www.almanaccodeimisteri.info/suicidi2004.htm |date=27 settembre 2007 }}.</ref>. Carboni commentò la sua imputazione definendola "buffonata" e parlando di un "martirio personale".<ref>Si vedano i dispacci dell'[[ANSA]] del 18 aprile [[2005]] riportati da [http://www.almanaccodeimisteri.info/suicidi2005.htm almanaccodeimisteri.info].</ref>. Va notato che poco dopo il rinvio a giudizio della magistratura italiana, quella inglese emise un verdetto definitivo col quale dichiarava che la ''causa mortis'' era uno strangolamento operato da due o più persone.<ref name="autogenerato1">Si veda il dispaccio dell'ANSA del 19 maggio 2005 riportato da [http://www.almanaccodeimisteri.info/suicidi2005.htm almanaccodeimisteri.info].</ref>. Il verdetto venne comunicato lo stesso giorno nel quale in Italia si chiuse la vicenda relativa al ''coroner'' inglese che indagava sulla morte di Calvi, al quale vennero rubati a [[Roma]] la borsa contenente il computer e molti documenti relativi alle indagini svolte: l'inchiesta sul furto portò alla richiesta di rinvio a giudizio per concorso in ricettazione nei confronti di un italiano, un algerino ed un cinese.<ref name="autogenerato1" /> <br>.
Flavio Carboni è infatti sospettato di aver intrattenuto rapporti di un certo spessore con il banchiere assassinato,<ref>[http://www.rifondazione-cinecitta.org/calvi12.html Si veda l'articolo sul sito di Avvenimenti Italiani] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070825142604/http://www.rifondazione-cinecitta.org/calvi12.html |data=25 agosto 2007 }}.</ref> del quale avrebbe successivamente alla sua morte ricettato la borsa ed i documenti contenuti, vendendoli ad un alto prelato dell'[[Istituto per le Opere di Religione]], monsignor [[Pavol Hnilica]].<ref>Si veda [http://www.strano.net/stragi/stragi/crono/crono93.htm la cronologia] del 1993 su strano.net.</ref> Per tale [[ricettazione (diritto)|ricettazione]] il 2 marzo [[2000]] fu condannato con il pregiudicato romano [[Giulio Lena]], mentre monsignor Hnilica (che intendeva proteggere, dichiarò, il buon nome della [[Chiesa cattolica]] e di [[papa Giovanni Paolo II]]) fu assolto per aver agito in stato di necessità.<ref>Si confronti [http://www.almanaccodeimisteri.info/suicidi2000.htm l'articolo su almanaccodeimisteri.info].</ref> La prima sentenza fu dichiarata nulla per vizio di procedura,<ref>Si veda la [http://www.strano.net/stragi/stragi/crono/crono94.htm cronologia] del 1994 su strano.net.</ref> ma ne seguì dopo poco un'altra che confermava i dispositivi della prima.<ref>Si veda la [http://www.strano.net/stragi/stragi/crono/crono00.htm cronologia] del 2000 su strano.net.</ref> Il 23 maggio [[2002]] Carboni e Lena vengono assolti in appello.
 
Nel marzo del [[2007]] il pm Luca Tescaroli aveva invece chiesto l'ergastolo per Calò, Carboni, Diotallevi e Silvano Vittor, accusato di essere stato uno degli esecutori materiali del delitto; assoluzione piena era stata invece richiesta per la Kleinszig. Il 6 giugno di quell'anno furono quindi tutti assolti per insufficienza di prove. Risultava però provato che [[Cosa nostra]] avesse utilizzato “il [[Banco Ambrosiano]] e lo IOR come tramite per massicce operazioni di riciclaggio. Le assoluzioni verranno confermate in appello il 7 maggio [[2010]]. Nel novembre del [[2016]], su richiesta del pm Tescaroli, il giudice Simonetta D'Alessandro archivierà l'inchiesta, partita nel [[2008]], che vedeva indagati [[Licio Gelli]] (deceduto nel frattempo, accusato di essere l'organizzatore dell'omicidio), il finanziere svizzero [[Hans Albert Kunz]], l'ex agente segreto [[Francesco Pazienza]] (condannato definitivamente per il crac del Banco Ambrosiano), [[Maurizio Mazzotta]] (segretario di Pazienza), [[Vincenzo Casillo]] (il braccio destro di [[Raffaele Cutolo]] morto sette mesi dopo Calvi) e di nuovo Flavio Carboni, tutti collegati alla fase esecutiva del delitto.<ref>[https{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11/10/roberto-calvi-archiviata-ultima-inchiesta-sulla-morte-gip-assassinio-il-ruolo-di-vaticano-mafia-e-massoneria/3183527/ |titolo=Roberto Calvi, archiviata ultima inchiesta]. "Ma fu omicidio fra Vaticano, mafia e P2. Rogatorie a Santa Sede, esiti inutili"|sito=Il Fatto Quotidiano|data=10 novembre 2016|lingua=it|accesso=}}</ref>
Carboni è stato inoltre sospettato di far parte della mafia.<ref>Si veda l'[http://www.claudiofava.it/siciliani/memoria/capire/capire15.htm articolo] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071006122350/http://www.claudiofava.it/siciliani/memoria/capire/capire15.htm |data=6 ottobre 2007 }} pubblicato da ''[[I siciliani]]'' nel mese di giugno [[1985]] e riportato sul sito dell'europarlamentare [[Claudio Fava]].</ref>
 
Nel processo per il crack del Banco Ambrosiano, il 22 aprile [[1998]] Flavio Carboni venne condannato in appello a otto anni e sei mesi di reclusione, unitamente a [[Umberto Ortolani]] e Licio Gelli, ai quali vennero inflitti dodici anni, e a Francesco Pazienza, condannato a otto anni<ref>{{Cita web |url=http://www.studiliberali.it/uploads/GIUSTIZIA/AMBROSIANO%20CONDANNA%20BIS%20A%20DE%20BENEDETTI.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=27 maggio 2010 |dataarchivio=5 marzo 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305182734/http://www.studiliberali.it/uploads/GIUSTIZIA/AMBROSIANO%20CONDANNA%20BIS%20A%20DE%20BENEDETTI.pdf |urlmorto=sì }}</ref>. Tuttavia, al periodo di detenzione previsto, già notevolmente ridotto in applicazione delle amnistie del [[1986]] e del [[1989]], fu detratta la carcerazione preventiva: non fu quindi emesso a suo carico nessun ordine di esecuzione della pena.<ref name="ReferenceA">{{cita libro| autore-capitolo-nome=Raffaella | autore-capitolo-cognome=Fanelli | capitolo=La versione del Freddo| titolo=La verità del Freddo| anno=2018 | editore=[[Chiarelettere]] | città=Milano | ed=1 | p=59| ISBN=9788832960389 }}</ref>
In relazione alla [[Roberto Calvi#Indagini sulla morte|morte di Calvi]] un'ordinanza di custodia cautelare fu emessa dal gip Mario Alberighi nel [[1997]] a carico di Pippo Calò e Flavio Carboni, accusati di essere i mandanti dell'omicidio. Il faccendiere, con l'ex compagna [[Manuela Kleinszig]], Pippo Calò ed [[Ernesto Diotallevi]], esponente della [[Banda della Magliana]], finì a processo nell'ottobre del [[2005]] e venne assolto in primo grado dall'accusa di omicidio aggravato e premeditato in danno di Calvi <ref>Si veda [http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo365009.shtml l'articolo sulla sentenza di assoluzione] su Tgcom</ref> anche per effetto dello smascheramento del falso [[alibi]] inizialmente fornitogli da una parente residente nella capitale inglese.<ref>Si veda l'articolo di Francesco Viviano su ''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]'' del 23 marzo [[2004]] riportato da [http://www.almanaccodeimisteri.info/suicidi2004.htm almanaccodeimisteri.info].</ref> Carboni commentò la sua imputazione definendola "buffonata" e parlando di un "martirio personale".<ref>Si vedano i dispacci dell'[[ANSA]] del 18 aprile [[2005]] riportati da [http://www.almanaccodeimisteri.info/suicidi2005.htm almanaccodeimisteri.info].</ref> Va notato che poco dopo il rinvio a giudizio della magistratura italiana, quella inglese emise un verdetto definitivo col quale dichiarava che la ''causa mortis'' era uno strangolamento operato da due o più persone.<ref name=autogenerato1>Si veda il dispaccio dell'ANSA del 19 maggio 2005 riportato da [http://www.almanaccodeimisteri.info/suicidi2005.htm almanaccodeimisteri.info].</ref> Il verdetto venne comunicato lo stesso giorno nel quale in Italia si chiuse la vicenda relativa al ''coroner'' inglese che indagava sulla morte di Calvi, al quale vennero rubati a [[Roma]] la borsa contenente il computer e molti documenti relativi alle indagini svolte: l'inchiesta sul furto portò alla richiesta di rinvio a giudizio per concorso in ricettazione nei confronti di un italiano, un algerino ed un cinese.<ref name=autogenerato1 /> <br>
Nel marzo del [[2007]] il pm Luca Tescaroli chiedeva l'ergastolo per Calò, Carboni, Diotallevi e [[Silvano Vittor]], accusato di essere stato uno degli esecutori materiali del delitto; assoluzione piena era stata invece richiesta per la Kleinszig.
Il 6 giugno di quell'anno furono tutti assolti per insufficienza di prove. Risulta però provato che Cosa nostra utilizzava “il Banco Ambrosiano e lo IOR come tramite per massicce operazioni di riciclaggio. <br>
Le assoluzioni verranno confermate in appello il 7 maggio [[2010]]. <br>
Nel novembre del [[2016]], su richiesta del pm Tescaroli, il giudice Simonetta D'Alessandro archivierà l'inchiesta, partita nel [[2008]], che vedeva indagati [[Licio Gelli]] (deceduto nel frattempo, accusato di essere l'organizzatore dell'omicidio), il finanziere svizzero [[Hans Albert Kunz]], l'ex agente segreto [[Francesco Pazienza]] (condannato definitivamente per il crac del Banco Ambrosiano), [[Maurizio Mazzotta]] (segretario di Pazienza), [[Vincenzo Casillo]] (il braccio destro di [[Raffaele Cutolo]] morto sette mesi dopo Calvi) e di nuovo Flavio Carboni, tutti collegati alla fase esecutiva del delitto.<ref>[https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11/10/roberto-calvi-archiviata-ultima-inchiesta-sulla-morte-gip-assassinio-il-ruolo-di-vaticano-mafia-e-massoneria/3183527/ Roberto Calvi, archiviata ultima inchiesta] </ref>
 
=== Il caso P3 ===
Nel processo per il crack del Banco Ambrosiano, il 22 aprile [[1998]] Flavio Carboni venne condannato in appello a otto anni e sei mesi di reclusione, unitamente a [[Umberto Ortolani]] e Licio Gelli, ai quali vennero inflitti dodici anni, e a Francesco Pazienza, condannato a otto anni.<ref>http://www.studiliberali.it/uploads/GIUSTIZIA/AMBROSIANO%20CONDANNA%20BIS%20A%20DE%20BENEDETTI.pdf</ref>
{{Vedi anche|P3 (inchiesta)}}
Non verrà però emesso a suo carico alcun ordine di esecuzione della pena grazie alle amnistie del [[1986]] e del [[1989]].<ref>{{cita libro| nome=Raffaella | cognome=Fanelli | capitolo=La versione del Freddo| titolo=La verità del Freddo| curatore= | anno=2018 | editore=[[Chiarelettere]] | città=Milano | ed=1 | p=59| ISBN=9788832960389 }}</ref>
Nel maggio [[2010]], all'indomani della sua assoluzione per il delitto Calvi, Carboni viene indagato per [[Concorso di persone|concorso]] in [[corruzione]], nell'ambito di un'inchiesta sugli appalti per l'[[energia eolica]] in [[Sardegna]], insieme ad alcuni personaggi di spicco della politica locale e nazionale tra cui il Presidente della [[Regione Sardegna]] [[Ugo Cappellacci]] e il coordinatore [[PdL]] [[Denis Verdini]]. Secondo gli investigatori avrebbe influenzato decisioni riguardanti il settore delle energie rinnovabili, arrivando a indicare la nomina del presidente dell'[[Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale|Agenzia regionale per la protezione ambientale]], Ignazio Farris, anch'egli indagato. Dalle indagini emersero diversi incontri tra gli indagati, alcuni dei quali, secondo lo stesso Carboni, alla presenza del senatore [[Marcello Dell'Utri]].<ref>[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/201005articoli/54764girata.asp Non solo l'eolico nella grande rete di Verdini] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100511085322/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/201005articoli/54764girata.asp |data=11 maggio 2010 }} La Stampa 8 maggio 2010</ref>. Ulteriori sviluppi hanno in seguito portato i magistrati inquirenti a ipotizzare i reati di [[Riciclaggio di denaro|riciclaggio]] e [[associazione per delinquere]], in relazione alla scoperta di consistenti fondi.
 
L'8 luglio [[2010]] viene arrestato. Il [[Giudice per le indagini preliminari|gip]] giustifica l'ordinanza affermando che la sfera di influenza di Carboni non agiva solamente con iniziative volte a realizzare in Sardegna impianti di produzione di energia eolica, ottenendo la nomina di persone a lui gradite e in contatto con Cappellacci e Verdini. Sempre secondo il gip, infatti, Carboni avrebbe più volte, coadiuvato dall'imprenditore [[Arcangelo Martino]] e dall'ex componente di commissioni tributarie [[Giovanni De Donato]], provato a entrare nell'attività delle istituzioni, anche per quanto riguarda le decisioni giudiziarie. Ciò a settembre [[2009]], tentando di pressare i giudici della [[Corte Costituzionalecostituzionale]] per promuovere un parere positivo sul [[Lodo Alfano]], dunque a favore di Silvio Berlusconi, con riunioni private con Verdini, Dell'Utri, il sottosegretario alla [[Ministero della Giustiziagiustizia|Giustizia]], [[Giacomo Caliendo]] e i magistrati [[Antonio Martone]] e [[Arcibaldo Miller]], a marzo [[2010]]. Carboni avrebbe agito per sostenere la riammissione della lista del Pdl del candidato di centrodestra per le [[elezioni regionali italiane del 2010|elezioni regionali del 2010]] successivamente eletto Governatore della regione [[Lombardia]] [[Roberto Formigoni]] presso il [[TAR]] e, sempre per quanto riguarda le [[elezioni regionali italiane del 2010]], tentando di supportare [[Nicola Cosentino]] come candidato Governatore, screditando allo stesso tempo l'altro candidato, poi eletto Presidente della Regione [[Campania]], [[Stefano Caldoro]], attraverso la realizzazione di dossier su frequentazioni di transessuali da parte dello stesso presidente della regione. Gli accusati sono sospettati anche di aver favorito la promozione a presidente della [[Corte d'appello (Italia)|Corte d'appello]] di Milano del pm [[Alfonso Marra]].<ref>[http{{Cita web|url=https://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/10_luglio_8/ordinanza-custodia-carboni-1703352418853.shtml |titolo=Il gip: «Carboni cercò di influire sulla Consulta per la decisione su Lodo Alfano»] - Corriere della Sera 8 luglio 2010Roma|sito=roma.corriere.it|accesso=2025-05-13}}
</ref>
 
Il 16 marzo [[2018]] in primo grado Carboni viene condannato a 6 anni e 6 mesi (la Procura chiedeva 3 anni in più) mentre, tra gli altri, Verdini viene assolto e per Cappellacci scatta la prescrizione.<ref>[{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/03/16/processo-p3-condannato-6-anni-e-6-mesi-flavio-carboni-un-anno-e-tre-mesi-verdini/4230667/ |titolo=Processo P3, condannato a 6 anni e 6 mesi Flavio Carboni]. Un anno e tre mesi a Verdini per finanziamento illecito|sito=Il Fatto Quotidiano|data=16 marzo 2018|lingua=it|accesso=}}</ref>
 
=== Altre vicende ===
Scampato dall'accusa di falso e truffa ai danni della filiale di Sassari del Banco di Napoli e assolto in appello per un vizio di forma riguardo al fallimento della Sedis, la società editrice di ''[[Tuttoquotidiano]]'' (Carboni è stato anche socio al 35% de ''[[La Nuova Sardegna]]''),<ref>[https{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2010/07/08/flavio-carboni-arrestato-associazione-delinquere/ |titolo=Arrestato Flavio Carboni, di nuovo]|data=8 lug 2010|sito=Il Post}}</ref>, Carboni verrà invece arrestato nell'ottobre del [[1999]] insieme al fratello Andrea e ai figli Claudio e Marco nell'ambito dell'operazione ''Bingo 2'' come conseguenza delle dichiarazioni del camorrista [[Pasquale Centore]], ex sindaco di [[San Nicola la Strada]] ([[Provincia di Caserta|Caserta]]), accusato di aver gestito un grosso traffico di cocaina dal [[Sudamerica]] con soldi riciclati dai Carboni in un villaggio in [[Sardegna]]; vengono quindi sequestrati per unaun valore di 130 miliardi lo "Smeralda village" con 177 appartamenti di lusso, terreni a Milano e a Basilio, e una villa al [[Casaletto]] (Roma) <ref>[{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/10/14/traffico-di-coca-preso-carboni.html |titolo=Traffico di coca, preso Carboni] - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|data=14 ottobre 1999|lingua=it|accesso=}}</ref><ref>[{{Cita web|url=https://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/1999/10/14/SF201.html |titolo=L'Operazioneoperazione Bingo]. Sessantotto persone arrestate, sequestrate tonnellate di stupefacenti, confiscati 200 miliardi Il sindaco della cocaina È don Pasquale ad accusare Flavio Carboni e figli - La Nuova Sardegna|sito=Archivio - La Nuova Sardegna|data=14 ottobre 1999|lingua=it|accesso=|urlmorto=sì}}</ref> ma nel [[2002]] i Carboni verranno assolti.<ref>[{{Cita web|url=https://www.lanuovasardegna.it/regione/2011/04/12/news/la-vita-smeralda-della-famiglia-carboni-1.3411396?refresh_ce |titolo=La vita smeralda della famiglia Carboni]|sito=La Nuova Sardegna|data=12 aprile 2011|lingua=it|accesso=}}</ref>
 
Secondo il collaboratore di giustizia [[Francesco Marino Mannoia]], Flavio Carboni e [[Licio Gelli]] si erano occupati di numerosi investimenti di [[riciclaggio di denaro sporco|denaro sporco]] per conto di [[Pippo Calò]], che curava gli interessi finanziari del [[clan dei Corleonesi]]<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/04/18/calvi-storia-di-banche-di-cosche.html|titolo=CALVI, STORIA DI BANCHE E DI COSCHE - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|data=18 aprile 1992|lingua=it|accesso=}}</ref>. [[Antonio Mancini (criminale)|Antonio Mancini]], esponente della [[Banda della Magliana]] divenuto collaboratore di giustizia, dichiarò che Carboni costituiva «un anello di raccordo tra la [[Banda della Magliana]], la mafia di [[Pippo Calò]] e gli esponenti della loggia [[P2]] di [[Licio Gelli]]»<ref>{{Cita news|url=http://www.philipwillan.com/images/calvi%5B1%5D.pdf|titolo=Motivazione della sentenza per il processo per l'omicidio di Roberto Calvi - Tribunale di Roma|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081120230851/http://www.philipwillan.com/images/calvi%5B1%5D.pdf}}</ref>.
Il 4 febbraio [[2010]] viene ascoltato come testimone in Procura riguardo alla [[sparizione di Emanuela Orlandi]] alla luce dei rapporti che ha avuto con il Vaticano e con esponenti della Banda della Magliana.<ref>[https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/10_luglio_8/scheda-carboni-1703350202702.shtml Flavio Carboni, il faccendiere dei misteri] </ref><ref>{{cita libro| nome=Raffaella | cognome=Fanelli | capitolo=La versione del Freddo| titolo=La verità del Freddo| curatore= | anno=2018 | editore=[[Chiarelettere]] | città=Milano | ed=1 | p=59| ISBN=9788832960389 }}</ref>
Secondo l'altro pentito [[Maurizio Abbatino]]: «i testaccini [[Danilo Abbruciati]] ed [[Enrico De Pedis]], avevano cominciato a investire negli [[anni settanta]]-[[anni ottanta|ottanta]], con Flavio Carboni, in [[Sardegna]]»<ref name="ReferenceA"/>; Abbruciati investì dunque i proventi dello spaccio della droga in operazioni immobiliari.
 
Il 4 febbraio [[2010]] viene ascoltato come testimone in Procura riguardo alla [[sparizione di Emanuela Orlandi]]<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/01/24/morto-a-roma-il-faccendiere-flavio-carboni-fu-condannato-per-il-crac-del-banco-ambrosiano-e-lassociazione-segreta-p3/6466194/|titolo=Morto il faccendiere dei misteri italiani Flavio Carboni: fu condannato per il crac del Banco Ambrosiano e l'associazione segreta P3|sito=Il Fatto Quotidiano|data=24 gennaio 2022|lingua=it|accesso=}}</ref> alla luce dei rapporti che ha avuto con il Vaticano e con esponenti della Banda della Magliana come Abbruciati e Diotallevi.<ref name="ReferenceA"/><ref>{{Cita web|url=https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/10_luglio_8/scheda-carboni-1703350202702.shtml|titolo=Flavio Carboni, il faccendiere dei misteri - Corriere Roma|sito=roma.corriere.it|data=8 luglio 2010|lingua=it|accesso=}}</ref>
=== Il caso P3 ===
{{Vedi anche|P3 (inchiesta)}}
Nel maggio [[2010]], all'indomani della sua assoluzione per il delitto Calvi, Carboni viene indagato per [[Concorso di persone|concorso]] in [[corruzione]], nell'ambito di un'inchiesta sugli appalti per l'[[energia eolica]] in Sardegna, insieme ad alcuni personaggi di spicco della politica locale e nazionale tra cui il Presidente della [[Regione Sardegna]] [[Ugo Cappellacci]] e il coordinatore [[PdL]] [[Denis Verdini]]. Secondo gli investigatori avrebbe influenzato decisioni riguardanti il settore delle energie rinnovabili, arrivando a indicare la nomina del presidente dell'[[Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale|Agenzia regionale per la protezione ambientale]], Ignazio Farris, anch'egli indagato. Dalle indagini emersero diversi incontri tra gli indagati, alcuni dei quali, secondo lo stesso Carboni, alla presenza del senatore [[Marcello Dell'Utri]].<ref>[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/201005articoli/54764girata.asp Non solo l'eolico nella grande rete di Verdini] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100511085322/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/201005articoli/54764girata.asp |data=11 maggio 2010 }} La Stampa 8 maggio 2010</ref> Ulteriori sviluppi hanno in seguito portato i magistrati inquirenti a ipotizzare i reati di [[Riciclaggio di denaro|riciclaggio]] e [[associazione per delinquere]], in relazione alla scoperta di consistenti fondi.
 
Torna nell'occhio del ciclone nel [[2016]] per aver incontrato due anni prima a [[Roma]] il vice-presidente di [[Banca Etruria]] [[Pier Luigi Boschi]], padre dell'allora ministro del [[Partito Democratico (Italia)|PD]] [[Maria Elena Boschi]], indicandogli, su suggerimento di Gianmario Ferramonti, [[Fabio Arpe]], fratello di [[Matteo Arpe|Matteo]], per il ruolo di direttore generale dell'istituto allora in difficoltà. Tramite dei due è [[Valeriano Mureddu]], imprenditore di origini sarde - cresciuto a [[Rignano sull'Arno]] vicino a casa di [[Matteo Renzi]], del cui padre era amico, e poi stabilitosi ad [[Arezzo]] -<ref>{{Cita web|url=https://www.ilgiornale.it/news/politica/flavio-carboni-mette-nei-guai-boschi-e-renzi-se-parlo-cade-g-1214035.html|titolo=Flavio Carboni mette nei guai la Boschi e Renzi: "Se parlo cade il governo"|data=16 gen 2016|sito=ilGiornale.it}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.huffingtonpost.it/2016/01/16/boschi-p3-carboni_n_8997104.html|titolo=Il presunto capo della P3 Carboni: "Ho visto due volte Pierluigi Boschi"|data=16 gen 2016|sito=HuffPost Italia}}</ref> che poi nel [[2017]] sarà arrestato per il fallimento della Geovision, azienda di imballaggi di [[Badia al Pino]] a lui riconducibile, per cui verranno indagati con l'accusa di riciclaggio anche Carboni e l'ex moglie [[Maria Laura Stenu Concas]]: avrebbero incassato dalla Geovision e dalla Vertigo quasi un milione di euro, 138.000 dei quali sarebbero stati reimpiegati per tentare di riacquistare all'asta la villa di Carboni al Casaletto (Roma);<ref>{{Cita web|url=https://www.lanazione.it/arezzo/cronaca/arezzo-mureddu-valeriano-arrestato-geovision-1.2914057|titolo=Mureddu, un milione a Carboni, la villa, i segreti. "Scarceratemi, ho figli piccoli"|nome=La|cognome=Nazione|data=22 feb 2017|sito=La Nazione}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/02/23/bancarotta-arrestato-mureddu-imprenditore-vicino-a-renzi-e-boschi-sr/3411583/|titolo="Bancarotta": arrestato Mureddu, imprenditore vicino a Renzi e Boschi sr|data=23 feb 2017|sito=Il Fatto Quotidiano}}</ref>
L'8 luglio 2010 viene arrestato. Il [[Giudice per le indagini preliminari|gip]] giustifica l'ordinanza affermando che la sfera di influenza di Carboni non agiva solamente con iniziative volte a realizzare in Sardegna impianti di produzione di energia eolica, ottenendo la nomina di persone a lui gradite e in contatto con Cappellacci e Verdini. Sempre secondo il gip, infatti, Carboni avrebbe più volte, coadiuvato dall'imprenditore [[Arcangelo Martino]] e dall'ex componente di commissioni tributarie [[Giovanni De Donato]], provato a entrare nell'attività delle istituzioni, anche per quanto riguarda le decisioni giudiziarie. Ciò a settembre [[2009]], tentando di pressare i giudici della [[Corte Costituzionale]] per promuovere un parere positivo sul [[Lodo Alfano]], dunque a favore di Silvio Berlusconi, con riunioni private con Verdini, Dell'Utri, il sottosegretario alla [[Ministero della Giustizia|Giustizia]], [[Giacomo Caliendo]] e i magistrati [[Antonio Martone]] e [[Arcibaldo Miller]], a marzo [[2010]]. Carboni avrebbe agito per sostenere la riammissione della lista del Pdl del candidato di centrodestra per le [[elezioni regionali del 2010]] successivamente eletto Governatore della regione [[Lombardia]] [[Roberto Formigoni]] presso il [[TAR]] e, sempre per quanto riguarda le [[elezioni regionali italiane del 2010]], tentando di supportare [[Nicola Cosentino]] come candidato Governatore, screditando allo stesso tempo l'altro candidato, poi eletto Presidente della Regione [[Campania]], [[Stefano Caldoro]], attraverso la realizzazione di dossier su frequentazioni di transessuali da parte dello stesso presidente della regione. Gli accusati sono sospettati anche di aver favorito la promozione a presidente della [[Corte d'appello (Italia)|Corte d'appello]] di Milano del pm [[Alfonso Marra]].<ref>[http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/10_luglio_8/ordinanza-custodia-carboni-1703352418853.shtml Il gip: «Carboni cercò di influire sulla Consulta per la decisione su Lodo Alfano»] Corriere della Sera 8 luglio 2010
</ref>
 
L'ex direttrice della filiale di Arezzo di Banca Etruria nel settembre del 2016 racconta alla Guardia di Finanza di aver ricevuto pressioni nel 2014 da parte di [[Emanuele Boschi]], figlio di Pier Luigi e all'epoca funzionario dell'istituto, per l'apertura di un conto corrente e la concessione di una linea di fido senza garanzie alla Geovision e di aver scoperto successivamente che una parte del denaro entrato dalla Svizzera su questo conto si era diretto in uscita alla moglie di Carboni; Boschi jr non verrà mai interrogato e le chiamate intercettate con Mureddu non verranno mai trascritte.<ref>{{Cita web|url=https://quifinanza.it/soldi/boschi-banca-etruria-e-le-agevolazioni-agli-amici-massoni/112356/|titolo=Boschi, Banca Etruria e le agevolazioni agli amici massoni|data=20 mar 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.affaritaliani.it/cronache/banca-etruria-rapporti-tra-il-faccendiere-massone-il-fratello-della-boschi-513656.html|titolo=Banca Etruria,i rapporti tra il faccendiere massone e il fratello della Boschi|sito=Affaritaliani.it}}</ref> Il 29 maggio [[2018]] Carboni e Mureddu vengono rinviati a giudizio per riciclaggio e bancarotta fraudolenta.<ref name="arezzonotizie.it">{{Cita web|url=https://www.arezzonotizie.it/cronaca/bancarotta-fraudolenta-e-riciclaggio-carboni-e-mureddu-a-processo.html|titolo=Bancarotta fraudolenta e riciclaggio, Carboni e Mureddu a processo|sito=ArezzoNotizie}}</ref>
Il 16 marzo [[2018]] in primo grado Carboni viene condannato a 6 anni e 6 mesi (la Procura chiedeva 3 anni in più) mentre, tra gli altri, Verdini viene assolto e per Cappellacci scatta la prescrizione.<ref>[https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/03/16/processo-p3-condannato-6-anni-e-6-mesi-flavio-carboni-un-anno-e-tre-mesi-verdini/4230667/ Processo P3, condannato a 6 anni e 6 mesi Flavio Carboni] </ref>
 
Nell'agosto del [[2018]] viene indagato dalla Dda di Cagliari insieme ad altre dieci persone, tra cui la moglie Antonella Pau e il figlio Diego, con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al trasferimento fraudolento di valori: tra il [[2009]] e il [[2016]] avrebbe intestato a prestanome auto, polizze e quote societarie per schermare la provenienza del denaro e avrebbe aperto due aziende a Londra con soldi di origine illecita.<ref>[{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/08/03/flavio-carboni-nuova-indagine-sul-faccendiere-trasferimento-fraudolento-di-fondi-creando-aziende-allestero/4535324/ |titolo=Flavio Carboni, nuova indagine sul faccendiere: “Trasferimento"Trasferimento fraudolento di fondi creando aziende all’estero”]all'estero"|data=3 ago 2018|sito=Il Fatto Quotidiano}}</ref>
=== Associazione a delinquere ===
Nell'agosto del [[2018]] viene indagato dalla Dda di Cagliari insieme ad altre dieci persone, tra cui la moglie Antonella Pau e il figlio Diego, con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al trasferimento fraudolento di valori: tra il [[2009]] e il [[2016]] avrebbe intestato a prestanome auto, polizze e quote societarie per schermare la provenienza del denaro e avrebbe aperto due aziende a Londra con soldi di origine illecita.<ref>[https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/08/03/flavio-carboni-nuova-indagine-sul-faccendiere-trasferimento-fraudolento-di-fondi-creando-aziende-allestero/4535324/ Flavio Carboni, nuova indagine sul faccendiere: “Trasferimento fraudolento di fondi creando aziende all’estero”] </ref>
 
==Citazione cinematografica==
Riga 70 ⟶ 71:
 
== Bibliografia ==
*{{cita libro|titolo=Gli anni del disonore|url= http://books.google.it/books?id=-drX79JnUwAC&q=carboni |isbn=978-88-220-5360-2|nome=Mario |cognome=Guarino|coautori=Fedora Raugei |anno= 2006 |mese= maggio |editore= Dedalo|pp=70-187; 304-334}}
*{{cita libro
*{{cita libro| titolo=I banchieri di Dio. Il caso Calvi|url=http://books.google.it/books?id=OTesAAAAIAAJ&q=carboni |isbn=88-359-5168-2|nome=Mario |cognome=Almerighi |editore=Editori Riuniti |città= |anno=2002 |paginepp=pp.109-139|}}
|titolo=Gli anni del disonore
*{{cita libro|urltitolo= Il libro nero della prima Repubblica|url=http://books.google.it/books?id=-drX79JnUwACrxbpgli8zMIC&q=carboni |isbnpp=978258-269|isbn=88-2208112-5360633-28|nome=Mario Rita |cognome=Guarino|coautori=Fedora RaugeiDi |anno= 2006Giovacchino |meseeditore= maggioFazi Editore|editore città= Dedalo|pagine anno=pp170-187;2005 304-334}}
*{{cita libro|titolo=La banda della Magliana|url=http://books.google.it/books?id=G8bvAAAAIAAJ&q=carboni |isbn=88-7953-111-5|nome=Gianni |cognome= Flamini |editore=Kaos |anno=2002}}
*{{cita libro| titolo=I banchieri di Dio. Il caso Calvi
|url=http://books.google.it/books?id=OTesAAAAIAAJ&q=carboni |isbn=88-359-5168-2|nome=Mario |cognome=Almerighi |editore=Editori Riuniti |città= |anno=2002 |pagine=pp.109-139|}}
*{{cita libro
|titolo= Il libro nero della prima Repubblica
|url=http://books.google.it/books?id=rxbpgli8zMIC&q=carboni|pp=258-269|isbn=88-8112-633-8|nome= Rita |cognome= Di Giovacchino |editore= Fazi Editore| città= | anno=2005 }}
*{{cita libro|titolo=La banda della Magliana
|url=http://books.google.it/books?id=G8bvAAAAIAAJ&q=carboni |isbn=88-7953-111-5|nome=Gianni |cognome= Flamini |editore=Kaos |anno=2002}}
 
== Voci correlate ==
Riga 89 ⟶ 84:
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web | 1url = http://es.camera.it/_dati/leg14/lavori/documentiparlamentari/indiceetesti/023/016t02_RS/00000056.pdf | 2titolo = Atti Senato | urlmorto = sì }}
* {{cita web|url=http://www.uonna.it/siracusa-operazione-ortigia.htm|titolo=L'Operazione Ortigia|accesso=5 aprile 2008|dataarchivio=6 novembre 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081106135328/http://www.uonna.it/siracusa-operazione-ortigia.htm|urlmorto=sì}}
* [http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/10_luglio_8/scheda-carboni-1703350202702.shtml Flavio Carboni, il faccendiere dei misteri], Corriere della Sera, 8 luglio 2010
* [http://www.repubblica.it/cronaca/2010/07/08/news/carboni_un_faccendiere_per_tutte_le_stagioni-5475519/ Flavio Carboni e i misteri italiani], Repubblica, 8 luglio 2010
 
{{Portale|biografie|politica}}
[[Categoria:Collaboratori della banda della Magliana]]