Viggianello (Italia): differenze tra le versioni

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{{F|centri abitati della Basilicata|marzo 2024}}
{{Divisione amministrativa
|Nome=Viggianello
|Panorama=ViggianelloCastello PanoramaViggianello.JPGjpg
|Didascalia=
|Bandiera=Viggianello (Italia)-Gonfalone.png
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|Divisione amm grado 1=Basilicata
|Divisione amm grado 2=Potenza
|Amministratore locale= Antonio Rizzo
|Partito=[[lista civica]] Avanti insieme
|Data elezione=6-6-2016
|Data rielezione=4-10-2021
|Data istituzione=
|Sottodivisioni=Muscello, Pedali, Prastio, San Cataldo-Pantana, Santo Ianni, Scarpaleggia-Ceruzzo, Torno<ref>{{cita web|url=http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m0I040WI0&a2=mG0Y8048f8&n=1UH90007TE5&v=1UH07B07TE50000|titolo=Frazioni di Viggianello|accesso=15 gennaio 2010|dataarchivio=13 gennaio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140113083727/http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m0I040WI0&a2=mG0Y8048f8&n=1UH90007TE5&v=1UH07B07TE50000|urlmorto=sì}}</ref>
|Altitudine=500
|Abitanti=2896
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2018gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 novembre 2018.
|Aggiornamento abitanti=30-11-2018
|Sottodivisioni=Muscello, Pedali, Prastio, San Cataldo-Pantana, Santo Ianni, Scarpaleggia-Ceruzzo, Torno<ref>{{cita web|url=http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m0I040WI0&a2=mG0Y8048f8&n=1UH90007TE5&v=1UH07B07TE50000|titolo=Frazioni di Viggianello|accesso=15 gennaio 2010}}</ref>
|Divisioni confinanti=[[Castelluccio Inferiore]], [[Chiaromonte]], [[Fardella]], [[Laino Borgo]] ([[Provincia di Cosenza|CS]]), [[Morano Calabro]] (CS), [[Rotonda (Italia)|Rotonda]], [[San Severino Lucano]].
|Zona sismica=2
|Gradi giorno = 1818
|Nome abitanti=Viggianellesiviggianellesi
|Patrono= [[Sansan Francesco da Paola]], [[Santasanta Caterina d'Alessandria]]
|Festivo=Ultimaultima domenica di agosto -, [[25 novembre]]
|PIL=
|PIL procapite=
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}}
 
'''Viggianello''' (''Vingianieddu'' in dialetto locale) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di 2.896{{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Potenza]], in [[Basilicata]], situato ai piedi del [[massiccio del Pollino]], nella [[Vallevalle del Mercure]]. Nel suo territorio ha origine il fiume [[Lao (fiume)|Mercure-Lao]].
 
== Storia ==
Le prime testimonianze parlano di un ''Castrum Byanelli'', presidio romano sulla [[viaVia Appia]]. Il [[toponimo]] deriva infatti dal possessivo gentilizio romano ''Vibianus'', diminutivo di ''Vibius''. Secondo una leggenda barbarica, invece, si racconta che una regina barbara di passaggio sulle sponde del [[Lao (fiume)|Mercure]], intenta a dissetarsi alle fonti del fiume, fece cadere l'anello nuziale in acqua. Ordinò così ai suoi fedeli di setacciare in ogni dove il fondo del fiume e quando uno di questi intravede l'anello rispecchiarsi tra le acque, non può che esplodere in un urlo incontenibile di gioia: "Vidi anello", regina! E la regina poté riprendere felice il cammino non prima di aver battezzato quel luogo in "Vidianello".
 
Nella "Bolla di [[Alfano di Salerno|Alfano]]", [[arcivescovo di Salerno]], del [[1079]] si trova per la prima volta il toponimo ''Vineanellum''. Dalla stessa si apprende anche che Viggianello faceva parte della [[Diocesi di Policastro]], oggi [[Policastro Bussentino]] (frazione di [[Santa Marina (Italia)|Santa Marina]]). Il toponimo ''Vinea-nellum'' starebbe ad indicare la particolare dedizione del terreno agricolo viggianellese caratterizzato, all'epoca, dalla mancanza di vigne.
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Un documento greco del [[1132]] riporta il toponimo ''Bigianitu''. Dal registro della cancelleria [[angioini|angioina]] (anni [[1278]] - [[1279|79]]) è riportato il toponimo ''Byanelli''<ref>''"Notatur Robertus de Altricia... vassalli... Santi Arcangeli er Terrae Byanelli Iustitieratu Basilicatae"'', dal registro della cancelleria angioina del 1978.</ref>. Ma già in tempi di dominazione [[Sovrani d'Aragona|aragonese]], documenti del [[1483]] e del [[1494]] riportano il nome Viggianello. Dal [[XII secolo|XII]] al [[XV secolo]] si può così ricostruire la trasformazione graduale del nome, secondo questa probabile successione: ''Byanellum'', ''Byanelli'', "Vincianelli", "Vingianello", "Viggianello".
 
Le origini del paese sono poco chiare. Fonti parlano di primi insediamenti forse di monaci basiliani risalenti al [[XXIX secolo]]: l'Eparchia monastica del [[Mercurion]] vi promosse un incisivo processo di antropizzazione ed evangelizzazione le cui testimonianze - [[Ipogeo|cappelle ipogee]] e [[Eremo|laure eremitiche]] - sono tuttora presenti sul territorio comunale. Ma l'origine storica è sicuramente da ricercare nei secoli precedenti.
Un'ulteriore ipotesi è che il nome potrebbe derivare da un legno speciale della zona che serviva per produrre armi da guerra, il ''Vincaliellum''.
Altre fonti, infatti, assicurano che sia stato fondato da profughi in conseguenza della distruzione di [[Sibari]] o ai torbidi della [[Guerre puniche|seconda guerra punica]] divenendo, secondo [[Tito Livio]], roccaforte romana sulla via [[Via Capua-Regium|Popilia]].
 
[[File:Via Popilia map.jpg|thumb|left|La via Popilia]]
Le origini del paese sono poco chiare. Fonti parlano di primi insediamenti di monaci basiliani risalenti al [[X secolo]]: l'Eparchia monastica del [[Mercurion]] vi promosse un incisivo processo di antropizzazione ed evangelizzazione le cui testimonianze - [[Ipogeo|cappelle ipogee]] e [[Eremo|laure eremitiche]] - sono tuttora presenti sul territorio comunale. Ma l'origine storica è sicuramente da ricercare nei secoli precedenti.
Altre fonti, infatti, assicurano che sia stato fondato da profughi achei in conseguenza della distruzione di [[Sibari]] o ai torbidi della [[Guerre puniche|seconda guerra punica]] divenendo, secondo [[Tito Livio]], roccaforte romana sulla via [[Via Capua-Regium | Popilia]]. Questa è una ricostruzione storica avallata dalla presenza su tutta l'area agricola della "Spidarea" e della Serra di ritrovamenti di insediamenti abitativi di piccola-media dimensione. In particolare, nella località "Spidarea" sono venuti alla luce numerosi reperti di superficie (frammentinon di vasi a figure rosse, monete, armi, fondamenti e lastricati di abitazioniaccertati). Da dicerie locali risulta essere quello il luogo in cui sorgeva in passato il "paese" distrutto da un "diluvio".
Anche la Geografia di [[Claudio Tolomeo|Tolomeo]] riporta un insediamento preromano nel territorio viggianellese di probabile origine greco-achea. La presenza umana sul territorio si consolida con l'arrivo dei [[Civiltà romana|Romani]]. I nuovi conquistatori realizzarono sul colle dell'attuale Viggianello, proprio dove più tardi sarà edificato il castello, un ''[[castrum]]'' con funzione di contenimento e sbarramento delle popolazioni lucane che si apprestavano a conquistare l'area. I [[Lucani]], giunti dal [[Sannio]], approdarono presto anche nella [[Valle del Mercure]] mettendo in crisi che in quei luoghi si era accasato.
 
Ai Romani subentrarono i [[Longobardi]] ed i [[Bizantini]]. Il colle viggianellese da sede di ''castrum'' diventa ''kastrion'', ovvero luogo fortificato abitato da agricoltori. Avanzi del ''kastrion'' bizantino si notano nel rione Cella e Ravita. La presenza bizantina è attestata anche da numerose laure eremitiche abitate dai monaci basiliani e da numerosi ruderi di antiche chiese e conventi.
 
Con i [[Normanni]] comincia a consolidarsi l'insediamento sulla collina di Viggianello grazie alla creazione della roccaforte con torre quadrata (tipica dell'[[architettura normannaaragonese]]) e della chiesa del castello dedicata a [[San Nicola di Bari]] (di cui restano oggi solo pochi ruderi). Viggianello rientra nei possedimenti della principessa Amabile, figlia di [[Roberto il Guiscardo]] e moglie di Guglielmo di Grandemasilio, per poi passare alla famiglia feudale Chiaromonte che teneva nel feudo pedemontano suoi vassalli e soldati.
 
Successivamente [[Carlo I d'Angiò|Carlo d'Angiò]] donò il ''Castrum Byanelli'' a Goffredo Sarzin, suo cancelliere e ciambellano. Da Sarzin passò alla figlia Isabella di cui questa fu, però, presto privata. Nuovo feudatario di Viggianello diventò Roberto de Altricia (''Roberto Autriasche''). In età angioina Viggianello divenne luogo di asilo degli abitanti della Valle dell'alto Mercure. Gli [[Hohenstaufen|Svevi]] consolidarono la roccaforte che assunse le sembianze dei tipici manieri federiciani. Dal [[XV secolo]] Viggianello è feudo della nobile [[Sanseverino (famiglia)|famiglia dei Sanseverino]], principi di [[Bisignano]] (Antonio, Giacomo, Bernardino, Luigi, PietroAntonio, Aurelia, Violante) per poi passare in mano ai Della Ratta, famiglia feudale originaria di [[Barcellona]]. Con gli [[Aragonesi]] inizia una fase negativa per il centro lucano, infeudato alla famiglia Bozzuto, la più avida del casato aragonese.
 
Nel [[XV secolo]] la fortezza di Viggianello fu espugnata dal Gran Capitano [[Consalvo de Cordoba]] e riannessa ai possedimenti che la monarchia di [[Spagna]] vantava in [[Italia]].
Il centro storico è costellato da numerosi nuclei abitati di diverse dimensioni, una tipologia di insediamento anomala, che caratterizza ancor oggi questo territorio, peraltro storicamente sempre documentata, come attestano alcune carte del [[1797]].
 
Durante il breve governo della [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Napoletana del 1799]], quando il comune era menzionato col nome di ''Aviglionello'', rientrò nell'ordinamento amministrativo del [[dipartimenti italiani|dipartimento]] del [[Crati]] e, a livello più strettamente locale, del [[cantonecantoni della franceseFrancia|cantone]] di [[Lauria]]<ref>{{Cita libro|||titolo= Proclami e sanzioni della Repubblica Napoletana |anno= 1863 |editore= Stamperia Dell'Iride |[[città= Napoli]] |curatore= Carlo Colletta |url= http://books.google.it/books?id=XNssAAAAYAAJ&pg=PR4 |capitolo= Legge concernente la fissazione e la distribuzione del Dipartimento del Crati. Articolo IX|url_capitolo=http://books.google.it/books?id=XNssAAAAYAAJ&pg=PA45 |paginep=Pagina 45}}</ref>. La [[Borbone|dinastia borbonica]] del [[Regno di Napoli#Il periodo napoleonico|Regno di Napoli]], ritornata al potere, cadde nuovamente pochi anni dopo e Viggianello si organizzò in comune nel [[1808]] secondo i nuovi emendamenti francesi; partecipò, poi, attivamente alle fasi dell'[[unità d'Italia]]. In particolare queste terre furono teatro di scontro fra briganti ed esercito piemontese: l'oralità conserva ancora gesta ed aneddoti di uccisioni, razzie, battaglie e imboscate.
 
===Simboli===
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 17 gennaio 2000.<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?13777 |titolo= Viggianello |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 10 aprile 2023 }}</ref>
{{citazione|D'azzurro, alla torre di due piani d'argento, aperta e finestrata di nero, fondata su un monte di tre cime di verde ed accostata da due stelle di cinque raggi d'oro.}}
Il gonfalone è un drappo di giallo.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Le chiese ed i monasteri ===
[[File:Viggianello Chiesa MadreS.Caterina Viggianello(2).jpg|thumb|left|upright=0.8|Chiesa Madre di Santa Caterina d'Alessandria]]
Oltre alle numerose chiesette di campagna edificate in epoca [[Arte bizantina|bizantina]] nei diversi villaggi agricoli, si può affermare che la più antica chiesa di Viggianello, era collocata nei pressi del castello, di origine [[Arte bizantina|bizantina]] o [[Architettura normanna|normanna]]. Era dedicata a [[San Nicola]] e da qualche decennio è in rovina. Conserva tracce degli antichi affreschi.
 
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La Chiesa di san [[Francesco da Paola]] è l'unica che ancora conserva la sua esposizione est-ovest presente in tutte le chiese [[Arte bizantina|bizantine]].
[[File:Chiesa Madre Santa Catrina d'Alessandria (Interno).JPG|right|thumb|upright=0.8|Interno Chiesa Madre]]
La chiesa madre di [[Santa Caterina d'Alessandria]] anch'essa di origine [[Arte bizantina|bizantina]] ma ampliata o, probabilmente, ricostruita ex novo sotto la baronia dei Bronzuto ([[1634]]). Conserva numerose opere (tele del [[Seicento]] e [[Settecento]], fonte battesimale in alabastro del [[XVI secolo|Cinquecento]], altare in marmo da attribuire allo scultore Palmieri del XVIII secolo, acquasantiere in marmo bianco del XIX secolo, un ciclo di affreschi di Alfonso Metallo, uno [[organo a canne]] del 1880, un coro ligneo del [[Seicento]], una Madonna in pietra del [[Cinquecento]], la statua della Santa patrona in legno di epoca [[rinascimentale]] o precedente), una reliquia della santa di [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]] e una [[cripta]] dove si trovano, tra le tante sepolture, tre preti mummificati seduti su una panca e ricoperti di paramenti sacri d'oro.
Il convento di Sant'Antonio in località "Pantana" del XVI secolo costruito dai padri di Collereto su autorizzazione del [[barone]] di Viggianello Giovanni Giacomo Sanseverino, conte della Saponara. Rifatto nel XVII secolo.{{Citazione necessaria|Conserva una bellissima scultura in marmo bianco della madonna con bambino, realizzata dal [[Bernini]]}}, sul cui basamento si trovano incise le parole ''Virgine deipara patrona V.lli'' ovvero "Vergine madre di Dio patrona di Viggianello".[[File:Cappella dell'Assunta.JPG|thumb|left|upright=0.8|Cappella dell'Assunta]]La chiesa di Santa Maria della Grotta con portale in pietra bianca del [[Rinascimento]]. La cappella dell'[[Assunzione di Maria|Assunta]] voluta dai principi Sanseverino nel [[XV secolo]] che conservava fino a qualche anno fa l'originale pavimento in cotto del [[Cinquecento]]. Nel territorio sono sparsi ruderi di monasteri basiliani, distrutti dall'esercito e dalle leggi di [[Napoleone]], ancora non identificati con precisione. In particolare, il Pedio conferma la presenza nel territorio viggianellese del monastero di San Pasquale; mentre si pensa alla presenza di un monastero basiliano fortificato nel luogo dove, poi, i normanni costruirono il castello.
Infine, in località "Zarafa" ancora si conservano i ruderi dell'abbazia di Santa Maria del Soccorso che ebbe grande importanza nel corso del XVIII secolo.
 
Il convento di Sant'Antonio in località "Pantana" del XVI secolo costruito dai padri di Collereto su autorizzazione del [[barone]] di Viggianello Giovanni Giacomo Sanseverino, conte della Saponara. Rifatto nel XVII secolo.{{Senza fonte|Conserva una bellissima scultura in marmo bianco della madonna con bambino, realizzata dal [[Bernini]]}}, sul cui basamento si trovano incise le parole ''Virgine deipara patrona V.lli'' ovvero "Vergine madre di Dio patrona di Viggianello".
=== Castello ===
Il convento di Sant'Antonio in località "Pantana" del XVI secolo costruito dai padri di Collereto su autorizzazione del [[barone]] di Viggianello Giovanni Giacomo Sanseverino, conte della Saponara. Rifatto nel XVII secolo.{{Citazione necessaria|Conserva una bellissima scultura in marmo bianco della madonna con bambino, realizzata dal [[Bernini]]}}, sul cui basamento si trovano incise le parole ''Virgine deipara patrona V.lli'' ovvero "Vergine madre di Dio patrona di Viggianello".[[File:Cappella dell'Assunta.JPG|thumb|left|upright=0.8|Cappella dell'Assunta]]La chiesa di Santa Maria della Grotta con portale in pietra bianca del [[Rinascimento]]. La cappella dell'[[Assunzione di Maria|Assunta]] voluta dai principi Sanseverino nel [[XV secolo]] che conservava fino a qualche anno fa l'originale pavimento in cotto del [[Cinquecento]]. Nel territorio sono sparsi ruderi di monasteri basiliani, distrutti dall'esercito e dalle leggi di [[Napoleone]], ancora non identificati con precisione. In particolare, il Pedio conferma la presenza nel territorio viggianellese del monastero di San Pasquale, sito in località Prastio; mentre si pensa alla presenza di un monastero basiliano fortificato nel luogo dove, poi, i normanni costruirono il castello.
Infine, in località "Zarafa" ancora si conservano i ruderi dell'abbazia di Santa Maria del Soccorso che ebbe grande importanza nel corso del XVIII secolo.
 
=== Il Castello ===
[[File:Il Castello di Viggianello(7.1).jpg|thumb|left|upright=0.8|Il Castellocastello sorge nel punto più alto dell'abitato]]
Nel punto più alto dell'abitato di Viggianello sorge il [[Castello]]. Il primo insediamento fortificato risale al [[Storia romana|periodo romano]] con la costruzione di un ''[[castrum]]'' a controllo della valle sottostante e delle numerose arterie viarie che si incrociavano sul colle Serra e già utilizzate dagli [[achei]]. In seguito i [[bizantini]] ne fecero il centro amministrativo del ''kastrion'' che inglobava, entro solide mura, anche il borgo agricolo che si sviluppò tra i rioni "Cella" e "Ravita".
[[File:Torre_Castello_Viggianello.jpg|thumb|upright=0.8|Torre Normanna a base quadrata]]I [[normanni]] costruirono la solida torre a base quadrata e ripristinarono le [[Mura (fortificazione)|mura di cinta]] del borgo di cui restano poche e sporadiche tracce. Gli [[Hohenstaufen|Svevi]] ampliarono la struttura e l'abbellirono dei fregi tipici dell'arte federiciana. Sede di feudatario in età [[angioina]] ed [[Corona d'Aragona|aragonese]], il [[mastio]] assunse notevoli dimensioni e divenne il centro militare ed amministrativo di un vasto territorio. Fu espugnato nel [[XV secolo]] da [[Consalvo de Cordoba]]. Nel [[XVI secolo]] i principi Sanseverino trasformarono la fortezza in palazzo, cessate ormai le esigenze di difesa.
In seguito i [[bizantini]] ne fecero il centro amministrativo del ''kastrion'' che inglobava, entro solide mura, anche il borgo agricolo che si sviluppò tra i rioni "Cella" e "Ravita".
I [[normanni]] costruirono la solida torre a base quadrata e ripristinarono le [[Mura (fortificazione)|mura di cinta]] del borgo di cui restano poche e sporadiche tracce. Gli [[Hohenstaufen|Svevi]] ampliarono la struttura e l'abbellirono dei fregi tipici dell'arte federiciana.
[[File:Torre_Castello_Viggianello.jpg|thumb|upright=0.8|Torre Normanna a base quadrata]]I [[normanni]] costruirono la solida torre a base quadrata e ripristinarono le [[Mura (fortificazione)|mura di cinta]] del borgo di cui restano poche e sporadiche tracce. Gli [[Hohenstaufen|Svevi]] ampliarono la struttura e l'abbellirono dei fregi tipici dell'arte federiciana. Sede di feudatario in età [[angioina]] ed [[Corona d'Aragona|aragonese]], il [[mastio]] assunse notevoli dimensioni e divenne il centro militare ed amministrativo di un vasto territorio. Fu espugnato nel [[XV secolo]] da [[Consalvo de Cordoba]]. Nel [[XVI secolo]] i principi Sanseverino trasformarono la fortezza in palazzo, cessate ormai le esigenze di difesa.
Si conserva l'antica [[cisterna]] ma non si hanno tracce del più volte citato passaggio segreto che attraverso le viscere del paese conduceva nel canale "Carella", permettendo ai castellani di mettersi in salvo nel caso in cui il castello venisse espugnato.
Entro le mura del castello si rifugiò il generale francese Grasson con la sua guarnigione nel [[1806]] inseguito dal [[brigante]] locale Muscariello a capo di una folta banda di filo-[[Borbone|borbonici]].
 
=== Palazzi gentilizi ===
* Palazzo Caporale (ufficiale)-Gentiluomo.
 
[[File:Palazzo_Caporale.jpg|thumb|upright=0.8|right|Facciata del Palazzo Caporale]] Situato nella zona alta del paese, il palazzo fu abitato daldall'illustre medico Vincenzo Caporale e da sua moglie, morta prematuramente per un male incurabile. Adibito oggi ad albergo, lo caratterizzano arredi d'epoca e un museo dedicato al dott. Caporale.
* Palazzo Caporale (ufficiale)-Gentiluomo.
[[File:Palazzo_Caporale.jpg|thumb|upright=0.8|right|Facciata del Palazzo Caporale]] Situato nella zona alta del paese, il palazzo fu abitato dal medico Vincenzo Caporale e da sua moglie, morta prematuramente per un male incurabile. Adibito oggi ad albergo, lo caratterizzano arredi d'epoca e un museo dedicato al dott. Caporale.
* Palazzo De Filpo.
Costruito alla fine del Settecento, il palazzo appartiene ad una delle famiglie che, inhanno bene e male, hannopiù influenzato la vita economica e socio culturale di Viggianello agli inizi del Novecento. La famiglia De Filpo era una famiglia di ricchi [[proprietari terrieri]], quella [[aristocrazia]] che spesso al [[italia meridionale|sud]] ha condizionato la storia di intere generazioni. L'ultimo dei De Filpo che ha vissuto nel palazzo è stato Giuseppe De Filpo, figlio di [[Luigi De Filpo]], deputato della Costituente nel [[Partito Comunista Italiano]], e di Filomena De Rinaldis. Il palazzo è stato in parte restaurato e comprende, tra l'altro, una [[biblioteca]], e una [[cappella]] palatina e magazzini.
* Palazzo Marino-Siniscalchi.
Antichissima ed assai nobile famiglia, originaria di [[Genova]], ove godette la primaria carica della [[Repubblica di Genova|Repubblica]], dal momento che il dogado Boemondo Marino ne fu console nel [[1146]]. Un ramo di questa illustre famiglia risiedeva a Viggianello, nel palazzo appena sotto la chiesa madre di S. Caterina. I Marino abitarono a Viggianello fino alla metà degli anni sessanta, poi si trasferirono a [[Roma]], dove ancora abitano. Il palazzo è stato venduto a privati e lo caratterizzano saloni in stile [[barocco]], numerose sculture in pietra del [[Settecento]] e il sontuoso portale in pietra con lo [[stemma|stemma nobiliare della famiglia]].
 
=== Altri luoghi d'interesse ===
 
* Biblioteca Comunale F. Santoro, in Corso Senatore De Filpo.
* Chiesa Beata Maria Vergine del Carmelo, in [[Piazza]] [[San Francesco di Paola]] in contrada Gallizzi
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* Portali in pietra lavorata ([[XVIII secolo]]), nel centro storico.
* Ruderi degli antichi mulini ad .
* Sorgenti del [[Lago (fiume)|Mercure–Lago]] Mercure, in località "Mulino".
* Abbazia, in località "Zarafa".
* Laure eremitiche in località "Gavarro-Prantalato".
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=== Fontane ===
 
* Fontana di Gioia ([[XIX secolo]]) situata nel rione San Francesco.
* Fontana di Marcaldo ([[XIX secolo]]) situata nel rione Marcaldo.
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Come dimostrano i dati statistici, la popolazione viggianellese è in costante calo.
Viggianello ha raggiunto il suo massimo storico negli [[anni 1960|anni sessanta]] quando la maggior parte della popolazione risiedeva nel centro storico e nella contrada Pedali ed era dedita ad attività commerciali, artigianali, agricole, zootecniche. Numerosi erano i liberi professionisti (avvocati, medici, notai, politici, ecclesiastici). Negli anni successivi un'inesorabile [[Migrazione umana|flusso migratorio]] verso le principali città del [[italia centrale|centro]]-[[nord Italia]] e all'estero (Svizzera, Germania e Argentina soprattutto) ha dimezzato la popolazione residente che, attualmente, non supera i 30.000{{formatnum:3000}} abitanti.
 
{{Demografia/Viggianello}}
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=== Tradizioni e folclore ===
[[File:Sagra della 'Pitu'.JPG|thumb|left|Sagra della "Pitu"]]
* Festeggiamenti in onore di [[San Francesco di Paola]]. La prima settimana dopo la [[Pasqua]] e l'ultimaultimo fine settimana di agosto. La festa, con i complessi e riti arborei, {{CitazioneSenza necessariafonte|rappresenta un unicum nel ventaglio delle tradizioni orali del Mezzogiorno}}. Nei boschi del [[Massiccio del Pollino]] e nella montagna di 'basso' di Viggianello vengono abbattuti gli alberi (''pitu'' e ''rocca'') destinati al trasporto con i buoi in paese. Prima del trasporto, gli animali (''paricchi'') ed i bovari (''gualani'') vengono benedetti sul sagrato della chiesa, in ossequio alla sacralità dei gesti che si consumano durante l'intero rito. Al giovedì avviene l'abbattimento degli alberi, al venerdì quello della ''rocca'' (l'abete), che è poi l'elemento "femminile" posto in cima alla ''cuccagna'', al sabato avviene il faticoso trascinamento degli alberi da parte dei buoi in paese. Queste giornate sono scandite da pernottamenti in montagna, balli, canti e musiche tradizionali al suono di [[Fisarmonica diatonica|organetto]], [[fisarmonica]] e [[zampogna]]. La domenica è dedicata all'innalzamento della ''cuccagna'' in piazza e alla processione religiosa che fa da cornice al rituale pagano. Miracoli e fatti straordinari sono legati alle spesso pericolose operazioni di taglio e innalzamento della ''cuccagna'', sempre a mano e con l'aiuto dei buoi (animali cari al santo), come la tradizione vuole. Riti simili si svolgono in [[Portogallo]]. Questo dimostrerebbe che non è improbabile che furono i conquistatori spagnoli, nel corso del [[XVI secolo]], ad importare questa tradizione nel centro cittadino.
* [[Madonna del Carmine]]. La terza domenica di agosto. È legata ai raccolti, in particolare a quelli del grano, e alla fertilità dei campi. In omaggio alla Madonna, i fedeli offrono i ''cirii'', dei covoni in legno ricoperti di grano, alcuni decorati con nastri colorati (che ricordano il corredo dei tarantolati di [[Galatina]]), alcuni di grosse dimensioni a cui si appendono animali di allevamento (galline, conigli, ecc.). Rimane ancora intatto, durante il percorso dei ''cirii'', lo strano rituale del ballo con la falce (una danza a carattere pantomimico, che risale a pratiche pre-cristiane legate al culto di [[Giunone]]), e l'asta dei doni con il vecchio imbonitore in piazza (questua).
[[File:Via Crucis Viggianello.JPG|thumb|right|Via Crucis vivente in occasione della Pasqua 2015]]
* Processione del [[venerdì Santo]]. La [[via crucis]] viene riproposta ogni anno in tutta la sua drammaticità e purezza. A rendere più intenso questo particolare momento liturgico contribuiscono alcune pratiche devozionali legate ai canti in polifonia al Calvario ("pianti" o "lamenti"), a crisi di cordoglio non controllate durante il racconto della Passione o nei "lamenti", alla gestualità rituale, soprattutto da parte delle donne, nel piangere il [[Cristo]]. I testi in dialetto sulla Passione, con riferimenti al dramma sacro e al dolore umano, all'autoidentificazione della donna che piange in Maria Addolorata, alla teatralizzazione degli eventi sia nel canto che nella mimica gestuale (la mano in faccia, lacrime vere, lutto, ipnosi collettiva, ecc.). Suggestiva la messa in scena della Via Crucis Vivente, interpretata dai giovani del luogo.
[[File:Via Crucis Viggianello.JPG|thumb|right|Via Crucis vivente in occasione della Pasqua 2015]]
* Pellegrinaggio alla [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] dell'Alto. Santuario della Madonna dell'Alto-Centro Storico, l'ultima domenica di maggio e la prima domenica di settembre. Un semplice gesto di devozione popolare fatto di preghiere e canti che si carica di fatica e arditezza per il lungo e ripido percorso che congiunge il centro storico al Santuario (circa {{M|15&nbsp;|u=km}}). A maggio, la Madonna sale al monte dove resta per tre mesi, fino a settembre, per poi essere riportata nella Chiesa di [[Francesco da Paola|San Francesco da paolaPaola]] in paese. La chiesa della Madonna dell'Alto ([[1775]]) sorge a circa 900 {{m s.l.m.}}, con la porta rivolta le cime e il silenzio dei monti del [[Massiccio del Pollino|Pollino]].
 
=== Asociacion de Viggianello en Buenos Aires ===
[[File:Asociacion de Viggianello a Buenos Aires.JPG|thumb|leftright|Sede Asociacion de Viggianello a Buenos Aires]]
A [[Buenos Aires]], presso il [[Barrio]] de Abasto, è stata creata un'associazione che riunisce i tanti emigrati Viggianellesi residenti nella capitale [[Argentina]]. L'associazione rappresenta un importante centro di incontro per tutta la comunità Viggianellese di [[Buenos Aires]], favorendo socializzazione ed associazionismo attivo tra gli immigrati e la salvaguardia del patrimonio culturale del paese di origine.
 
== Cultura ==
{{F|centri abitati della Basilicata|novembre 2020}}
=== Cucina ===
[[File:Piatti tipici di Viggianello 2.jpg|thumb|Piatti tipici Viggianellesi]]
I piatti tipici di Viggianello sono legati alla sua storia e tradizione. [[Triticum|Grano]], [[peperoni]], [[Patata (alimento)|patate]], [[Vicia faba|fave]], [[pomodori]], [[ceci]], [[mais]] e ortaggi vari sono i prodotti della terra. L'allevamento di [[bovini]], [[ovini]], [[suini]] e [[caprini]], produce carni e formaggi come il [[pecorino sardo]], il caprino,[[padraccio]] e la [[ricotta]].
Il sottobosco offre naturali delizie come fragoline, che secondo la tradizione vengono lavorate per confezionare [[Marmellata|marmellate]] e liquori artigianali.
I funghi possono essere consumati freschi, oppure essiccati e conservarti, al naturale o sottolio.
 
Le tradizioni gastronomiche viggianellesi sono collegate ai cicli stagionali della vegetazione.
Tra i primi più preparati troviamo:
* i ''RasckatìeddriRasckatìeddi'' (fusilli), i ''Kavatìeddi'' (gnocchetti), ''frascàtula'' (polenta),
* la ''Minestra ‘mpsstata‘mbastata'' (minestra “impastata” con patate e verdure di stagione),
*la ''Rappasciona'' (misto di cereali e legumi),
* i ''Rafajùoli'' (ravioli), ''Tagghjulìni ku làtt'' (tagliolini con il latte), ''Tappicèdd ku i fasuli'' (pasta- quadrucci- con fagioli), ''Pàsta ku a muddica di pàn'' (pasta con la mollica di pane).
* i "Laganedd" (Lasagne)
* i "Lagan e Fasuli" (lasagne con fagioli);
 
I secondi tipici della tavola viggianellese sono:
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* "Trippa chi Fasuli" (trippa e fagioli)
* "Pittinedde du puorcu " (costolette di maiale)
* la "Iotta" (brodaglia di verdure, avanzi del pranzo e caniglia)
 
I dolci a Viggianello sono semplici e poco elaborati, preparati per la maggior parte con farina e uova. I dolci più tradizionali sono:
* i ''Cannariculi[[Cannarìculi]]'', ''Sanguinàcciu'' o ''Timbàgnu'' ([[sanguinaccio dolce|sanguinaccio]]), ''ciciràta'' ([[struffoli]]),
* le ''crispedde'' (crespelle), currìeddu (dolce pasquale), ''rosecatàrr'' (chiacchiere).
 
=== Eventi ===
[[File:Falò in onore di San Giuseppe.jpg|right|thumb|244x244pxright|Falò in onore di San Giuseppe]]
Antica tradizione del borgo è la sagra dei [[falò]]. Il 19 marzo ed il 2 aprile vengono bruciate nelle piazze del centro storico e delle frazioni le "fascine", in segno di buon auspicio e di augurio di una primavera propizia e feconda ( I falò nel centro storico vengono chiamati "i Fagùni", mentre nella zona di Pedali "i Focalazzi" ).
 
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== Geografia antropica ==
=== Rioni ===
I [[rione|rioni]] in cui si suddivide la popolazione del centro storico sono:
* Ravita, edificato dai saraceni alla fine del [[X secolo]]. Si sviluppa nella parte inferiore del colle viggianellese, in prossimità della Canalea dove si incontrano i torrenti Lavona e Tofile. Presenta una struttura tipica degli insediamenti arabi con un reticolo intricato di viuzze e slarghi.
[[File:Viggianello 3.jpg|thumb|Rione Ravita innevato]]
 
* Ponte Castello, noto anche come Voticastieddu. È collocato ai piedi del castello lungo la strada che porta alla piazza Assunta. Qui si insediarono i notabili normanni e angioini.
* Cedda, le fondamenta risalgono al dominio bizantino. Si sviluppa in prossimità della Chiesa Madre.
* Chiazz, comprende piazza Umberto I e scesa piazza.
* Nanz'a Madonna, antico nucleo abitativo che si sviluppa in prossimità della cappella dell'Assunta.
* Curuvaru, il Corvaro si sviluppa a partire dal Cinquecento tra la cappella di Santa Maria della Grotta e il corso De Filpo.
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* San Sebastiano, in origine le abitazioni si trovavano nelle vicinanze della chiesa di San Sebastiano, lungo un'antica mulattiera.
* Staccato, si sviluppa lungo via Roma e vi si trova il vecchio edificio scolastico.
* Parapillatto-Rione Nuovo, moderno rione residenziale sviluppatosi in prossimità di antichi mulini ad acqua. È attraversato dal Viale Unità d'Italia.
* Carella, comprende tutta l'area della villa comunale e dell'anfiteatro. Conserva il ponte d'accesso al centro storico realizzato in epoca fascista.
* Timpone, collocato al margine della Ravita ed è attraversato dalla vecchia provinciale che porta a Pedali.
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== Economia ==
L'agricoltura è limitata ad alcune località (Cannalia, Caloie, Strugghiaredda, Ciurlamannu, Sciuscedde, 'Ndirru", Trugghio, Pianette) e produce [[olive]], [[uva]], [[cereali]] e [[frutta]]., Importantesviluppato è l'allevamento, soprattutto [[capra (zoologia)|caprino]], suino e [[Bovinae|bovino]], che produce prodotti genuini e di elevata qualità. Prodotti di punta sono formaggi come il pecorino, il caprino e la ricotta e salumi.
 
L'industria come in tutta la zona è poco sviluppata anche se è presente un importanteuno stabilimento per l'imbottigliamento delle acque minerali della società veneta [[Acqua Minerale San Benedetto|San Benedetto]]<ref>{{Cita web|url = http://www.trmtv.it/home/economia/2015_02_10/83589.html|titolo = San Benedetto acquisisce “Fonte Cutolo Rionero”. Sul mercato le prime bottiglie “Fonte del Pollino” - trmtv|accesso = 7 luglio 2015|sito = Trmtv.it}}</ref>, commercializzata col nome di "San Benedetto Fonte del Pollino".
 
Tra le attività più tradizionali vi sono quelle [[artigianato|artigianali]], legate alla cultura contadina e pastorale. Queste attività si distinguono per la lavorazione del [[legno]] finalizzata sia alla produzione di [[mobili]] sia di oggetti casalinghi, oltreché per l'[[intaglio]] a fini artistici.<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=3 | p=6}}</ref><ref name=ItaGui>{{Cita web | url=http://basilicata.italiaguida.it/cmsx.asp?IDPg=563| titolo=La tua vacanza in Basilicata:Artigianato| accesso=21 maggio 2016| dataarchivio=11 giugno 2016| urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160611180453/http://basilicata.italiaguida.it/cmsx.asp?IDPg=563| urlmorto=sì}}</ref>
</ref>
 
=== Turismo ===
Viggianello faha fatto parte dell'associazione [[I borghi più belli d'Italia]].<ref>{{Cita web|url=https://borghipiubelliditalia.it/borgo/viggianello/|titolo=Viggianello|sito=I Borghi più Belli d'Italia|accesso=2020-04-01}}</ref> Le maggiori presenze turistiche di registrano nel periodo invernale, nel periodo estivo e soprattutto durante la stagione autunnale e primaverile, insomma ci sono turisti 365 giorni l'anno. Oltre a visitare luoghi e monumenti storici, a Viggianello è anche possibile visitare luoghi naturali, tra cui la Riserva del Cervo.<ref>{{Cita web|url=https://siviaggia.it/borghi/viggianello-borgo-basilicata-mille-culture/262990/|titolo=Viggianello: alla scoperta delle bellezze del borgo della Basilicata|sito=SiViaggia|data=2019-12-10|accesso=2020-04-01}}</ref>
 
== Infrastrutture e trasporti ==
Il comune è attraversato dalla [[Strade provinciali della provincia di Potenza|Strada Provinciale]] n.4 del [[Massiccio del Pollino|Pollino]].
 
== Sport ==
Ha avuto sede nel comune la società di calcio [[A.S.D. Viggianello 2009<ref>[http://www.asdviggianello.it/ A.S.D.Castrum Viggianello - Sito ufficiale]</ref>], che ha disputatomilitato varinel campionaticampionato dilettantisticilucano regionali.di seconda categoria
 
La squadra di [[calcio a 5]] è la [[A.S.D. Castrum Byanelli, militante in serie C1Viggianello]] 2017-2018<ref>[https://www.tuttocampo.it/Basilicata/CalcioA5/GironeUnicoSerieC1/Squadra/CastrumByanelliCalcio/1033292/Scheda#.WsO5IH9x1dg sito tuttocampo]</ref>.
 
== Note ==