Caproni Ca.16: differenze tra le versioni
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|Nome =Caproni Ca.16
|Immagine = Slavorosoff's Caproni Ca.16 taking off from Taliedo, Milan, Italy, for the Milan-Rome raid, 1913.jpg
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== Impiego operativo ==
=== I record in circuito chiuso ===
La storia operativa del Caproni Ca.16 è in gran parte legata alla figura del pilota [[Russia|russo]] [[Chariton Nikanorovič Slavorossov]]. Costui si era presentato a [[Vizzola Ticino]], dove all'epoca erano ubicate le officine della ditta Caproni e Faccanoni, nel gennaio [[1913]], per acquistare un'elica per il suo Blériot. Caproni conosceva già le capacità di questo pilota, che aveva visto volare a [[Vienna]] nel 1912. Gli offrì dunque un posto da [[pilota collaudatore]], che Slavorossov accettò.<ref>{{cita|''Tre anni di aviazione''|pp. 91-92.|Tre anni di aviazione}}</ref> Il 24 gennaio, a bordo di un Ca.16, egli batté il record mondiale su circuito chiuso di 5 km con passeggero, percorrendo 200 km in 1 h 56' 30<nowiki>''</nowiki> e 250 km in 2 h 24' 30<nowiki>''</nowiki>.<ref name=caproni1937/><ref>{{cita|''Tre anni di aviazione''|p. 95.|Tre anni di aviazione}}</ref>
=== Il raid Milano-Roma ===
Il 23 febbraio 1913, con l'intenzione (colorata di toni [[Patriottismo|patriottici]], o addirittura [[Nazionalismo|nazionalistici]]) di dare un impulso all'industria aeronautica italiana, il vicepresidente della [[Società Italiana Aviazione]] Luigi Origoni e il segretario generale del [[Touring Club Italiano]] e collaboratore de ''[[La Gazzetta dello Sport]]'' [[Arturo Mercanti]] decisero di mettere in palio un premio per il primo [[Raid (sport)|raid]] da [[Milano]] a [[Roma]] effettuato con un aereo italiano:<ref>{{cita|''Tre anni di aviazione''|pp. 103-104.|Tre anni di aviazione}}</ref>
{{citazione|[...] Noi abbiamo però fede in un latente entusiasmo sportivo della nostra industria nazionale; e poiché Roma è la mèta attuale agognata di grandi voli da farsi con apparecchi stranieri, la ''Gazzetta dello Sport'' istituisce un trofeo d'arte di [[Lira italiana|L.]] 1000 per quell'aviatore che pilotando un apparecchio italiano costruito in Italia effettuerà per primo il viaggio aereo da Milano a Roma nel tempo massimo di ore undici, inferiore a quello minimo degli altri mezzi di locomozione. E la Società Italiana di Aviazione, che allo sviluppo dello sport aviatorio ha dato fin dal [[1908]] feconde energie e cospicui contributi, destina in premio per l'istesso viaggio la grande coppa d'argento che nel [[1906]] il
Il regolamento ammetteva che venissero effettuati scali, ma prevedeva che la durata del volo (che doveva rimanere sotto le 11 ore) fosse calcolata dal [[decollo]] a Milano all'atterraggio a Roma, senza che da questo valore fossero sottratte le soste per il rifornimento.<ref>{{cita|''Tre anni di aviazione''|p. 106.|Tre anni di aviazione}}</ref> Gianni Caproni e i suoi collaboratori, che già nell'aprile 1912 avevano ipotizzato, ma poi accantonato, un raid Milano-Roma, ritennero che la disponibilità del nuovo Ca.16 e quella dell'ottimo pilota Slavorossov rendessero accessibile l'impresa. Si scelse di impiegare un Ca.16 denominato ''Milano II'', che doveva essere consegnato a Roma, e per il quale il colonnello [[Maurizio Mario Moris]], in rappresentanza dell'[[Esercito italiano]], autorizzò il trasporto via aria anziché, come previsto, via terra.<ref>{{cita|''Tre anni di aviazione''|pp. 108-109.|Tre anni di aviazione}}</ref>
[[File:Slavorosoff's Caproni Ca.16 on the ground in Santa Marinella, Italy, 1913.jpg|thumb|Il Caproni Ca.16 di Slavorossov a [[Santa Marinella]], poco prima dell'arrivo a Roma al termine del raid Milano-Roma, fine febbraio-inizio marzo 1913.]]
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