Giuseppe Tucci: differenze tra le versioni

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Autore di circa 360 pubblicazioni, tra articoli scientifici, libri ed opere divulgative, condusse diverse spedizioni archeologiche in [[Tibet]], [[India]], [[Afghanistan]] ed [[Iran]]. Durante la sua vita, era unanimemente considerato il più grande [[tibetologia|tibetologo]] del mondo. Nel [[1933]] fondò assieme a [[Giovanni Gentile]] l'[[Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente]] di [[Roma]].
 
== Biografia ==
=== Famiglia ===
Giuseppe Tucci nacque a [[Macerata]] il 5 giugno [[1894]],. figlioI unico disuoi genitori pugliesi, il padreerano Oscar Tucci eed laErmenegilda madreFirmani, Ermenegildaentrambi Firmanidi origine [[Puglia|pugliese]]. Nel [[1902]] la famiglia si trasferì a [[Novara]], ma ritornò a Macerata l'anno seguente, per poi stabilirsi definitivamente ad [[Ancona]] nel [[1917]], quando Tucci abitava già a [[Roma]]. Suo padre era primo segretario dell'Intendenza di Finanza.
 
Tucci si sposò tre volte: la prima, per scelta di suo padre, con Rosa De Benedetto dalla quale ebbe il figlio Ananda Maria, nato nel [[1923]], la seconda nel [[1927]] con Giulia Nuvoloni (dopo aver ottenuto l'annullamento del primo matrimonio) e la terza nel [[1971]] con Francesca Bonardi (dopo aver divorziato dalla seconda moglie, dalla quale viveva separato dal [[1942]]).
Sia la seconda che la terza moglie lo hanno accompagnato in alcune delle sue spedizioni in Asia.
 
Secondo alcune dichiarazioni, tra cui quella di [[Gustavo Raffi]], [[Gran maestro]] del [[Grande Oriente d'Italia]] tra il [[1999]] e il [[2014]], Tucci fece anche parte della [[Massoneria in Italia|Massoneria]].<ref>«Potreste forse notare che anche diversi tra gli studiosi italiani i quali si sono dedicati e ancora si dedicano allo studio delle culture, lingue e religioni indiane sono o sono stati massoni. Tra questi possiamo menzionare il compianto Prof. Giuseppe Tucci, che è stato uno dei più celebri studiosi di Sanscrito e Tibetano e un profondo e sincero amico degli Indiani». [[Gustavo Raffi]], Gran Maestro del [[Grande Oriente d'Italia]], ''Erasmo notizie: Bollettino d'informazione del Grande Oriente d'Italia'', anno II, n. 10, 15 novembre 2000, p. 8.</ref>.
 
=== Formazione ed attività accademica ===
Nel [[1907]] si iscrisse al [[Liceo classico linguistico Giacomo Leopardi|Liceo classico]] di [[Macerata]] "[[Giacomo Leopardi]]",<ref>Enrica Garzilli, ''L'esploratore del Duce. Le avventure di Giuseppe Tucci e la politica italiana in Oriente da Mussolini a Andreotti: Con il carteggio di Giulio Andreotti'', Milano, Memori / Asiatica Association, 2012, vol. 1, p. 4: "Nel 1907 Tucci si iscrisse all'ottimo liceo classico di Macerata Giacomo Leopardi..."</ref>, dove si diplomò nel [[1912]]. Manifestò sin da giovanissimo un grande interesse nei confronti delle antichità della sua terra natale prima, e della storia e delle religioni dei popoli orientali in seguito. Iscrittosi all'[[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"]], dovette sospendere gli studi per prestare servizio nell'nel [[Regio esercito]] durante il [[prima guerra mondiale|primo conflitto mondiale]].<ref name="Enrica Garzilli 2012, p. 475">Enrica Garzilli, ''L'esploratore del Duce. Le avventure di Giuseppe Tucci e la politica italiana in Oriente da Mussolini a Andreotti: Con il carteggio di Giulio Andreotti'', Milano, Memori / Asiatica Association, 2012, vol. 2, p. 475.</ref>. Si [[Laurea|laureò]] in [[Discipline umanistiche|Lettere]] nel [[1919]].<ref name="a">L. Petech, ''Nota biografica'' in R. Gnoli, ''Ricordo di Giuseppe Tucci'', Roma, [[Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente]], 1985, pp. 43-46.</ref>. Dal [[1919]] al [[1921]] insegnò come supplente al Liceo-Ginnasio "Stabili"<ref name="Enrica Garzilli 2012, p. 475" /> di [[Ascoli Piceno]]. A seguito di concorso, il primo gennaio [[1921]] fu nominato segretario presso la [[Biblioteca della Camera dei deputati]], carica che ricoprì fino alla partenza per l'India, nel 1925, anche se restò nei ruoli fino al primo novembre [[1930]].
 
===Adesione al fascismo===
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Tucci aderì al regime [[fascista]], seppure senza grande interesse politico, preso dai suoi studi che [[Mussolini]] deciderà di finanziare a fini politici, per diffondere l'immagine dell'Italia in [[Asia]] e prendere contatti con l'[[India]] in vista di un disgregamento dell'[[Impero britannico]].<ref name=duce>[http://www.ilgiornale.it/news/cultura/vi-racconto-giuseppe-tucci-che-regal-loriente-duce-843673.html «Vi racconto Giuseppe Tucci che regalò l'Oriente al Duce»]</ref>
[[File:Tucci sped Tibet 1933.jpg|thumb|left|upright=1.2|Giuseppe Tucci (a sin.) sul ghiacciaio Bogo-La nel corso della sua quarta spedizione in Tibet, nel 1933. Accanto a lui il capitano medico Ghersi]]
Nel [[1925]], in seguito al sostegno accordato dal Governo italiano al poeta [[Bengala|bengalese]] [[Rabindranath Tagore]], partì per l'[[India]] assieme a [[Carlo Formichi]] per insegnare come [[visitingprofessore professorinvitato]] Lingua arte e letteratura italiana all'Università Visva Bharati di [[Shantiniketan]]. Nel [[1926]] visitò l'[[Assam]] per accompagnare Tagore ma, dopo le aspre critiche al [[fascismo]] proferite da Tagore, il governo italiano ritirò il suo sostegno a Visva Bharati, e Tucci iniziò ad insegnare nelle università statali indiane di [[Dacca]], [[Varanasi]] e [[Calcutta]]. Durante questi anni si recò nel [[Punjab (regione)|Punjab]], nel [[Kashmir]] e per due volte in [[Ladakh]], almeno due volte in [[Sikkim]] e una in [[Nepal]], principalmente per studiare i testi [[BuddhismoBuddismo|buddhistibuddisti]] contenuti nelle biblioteche monastiche e palatine.
 
Dal primo gennaio [[1927]] Tucci, che risultava docente alla Regia Università di Roma come incaricato di "Religioni e filosofia dell'India e dell'Estremo Oriente", fu collocato fuori ruolo e comandato senza limiti di tempo presso il Ministero degli Affari esteri, Direzione generale delle Scuole italiane all'estero.<ref>"Giuseppe Tucci, già segretario presso la Biblioteca della Camera dei Deputati, collocato dal 1º gennaio 1927 fuori ruolo a diposizionedisposizione del Ministero degli Affari Esteri (Direzione Generale delle Scuole all'Estero) è cancellato dai ruoli della Camera a far data dal 1º novembre 1930" ACS MPI, direzione Generale Istruzione Superiore, 1940-1970, fasc. personale dei professori ordinari, b. 466, Tucci Giuseppe.</ref>. Nel gennaio del [[1929]], in casa del filosofo e sanscritista indiano [[Surendranath Dasgupta]], a Calcutta, Tucci incontrò [[Mircea Eliade]],<ref>"Da D[asgupta] incontro il professor Giuseppe Tucci, col quale intrattenevo una corrispondenza prima di venire qui." Mircea Eliade, ''Diario d'India'', Bollati Boringhieri, Torino, 1995, p. 61.</ref>, che vide poi regolarmente e col quale corrispose per tutta la sua vita.<ref>Enrica Garzilli, ''L'esploratore del Duce. Le avventure di Giuseppe Tucci e la politica italiana in Oriente da Mussolini a Andreotti: Con il carteggio di Giulio Andreotti'', Milano, Memori / Asiatica Association, 2012, vol. 1, p. 177: "Durante il suo soggiorno a Calcutta, nel 1929-31, Eliade si innamorò di Maitreyi Devi, una delle figlie di Dasgupta. Fu a casa del filosofo, in Bakulbagon Road 1404, che un giorno del gennaio 1929 incontrò Tucci."</ref>. Il 27 settembre [[1929]] Tucci fu nominato membro della [[Accademia d'Italia|Reale Accademia d'Italia]].
 
Nel febbraio-marzo del [[1930]] fece un viaggio a [[Darjeeling]] e da giugno a settembre ancora in [[Ladakh]]. In tutto restò in Asia ininterrottamente durante cinque anni e mezzo. All'inizio del [[1931]] rientrò in Italia per insegnare [[Lingua cinese|lingua]] e [[letteratura cinese]] presso l'[[Università degli Studi di Napoli "L'Orientale"]]. Il primo novembre [[1932]], passò alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'[[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"]] dove insegnerà, come professore straordinario prima e ordinario poi, Religioni e Filosofia dell'[[India]] e dell'[[Estremo Oriente]] fino al [[1969]].<ref name="a" />
 
Nel [[1933]] fondò insieme al [[filosofo]] [[Giovanni Gentile]], ex Ministro dell'Istruzione ed estensore del [[Manifesto degli intellettuali fascisti]] (1925), l'[[Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente]] di [[Roma]] (IsMEO), con lo scopo principale di sviluppare le relazioni culturali tra l'Italia ed i paesi asiatici.<ref name="a" />.
 
=== Religione ===
[[File:Sakya tibet2.jpg|thumb|upright=1.0|Il monastero di Sakya dove Tucci ricevette l'iniziazione buddhistabuddista dall'abate.]]
Come la stragrande maggioranza degli Italiani della sua epoca, Tucci era nato in una famiglia di [[Chiesa cattolica|religione cattolica]]. [[Fosco Maraini]] (suo discepolo e collaboratore, concol cuiquale ebbe un rapporto non sempre facile), in ''Segreto Tibet'', scrive che a lui e agli altri membri della spedizione del [[1948]] non fu permesso di entrare a [[Lhasa]] e che, poi,ad soloeccezione di Tucci, comeche in quanto [[buddhismobuddismo|buddhistabuddista]] iniziato al [[Vajrayana|tantra tibetano]], ricevette il ''lam-yig'' (autorizzazione di transito).<ref>Fosco Maraini, ''Segreto Tibet'', Bari, Leonardo Da Vinci editore, 1951, cap. VIII.</ref>. Tucci era infatti diventato buddista durante la spedizione del [[1935]], essendo stato iniziato dall'[[Khenpo|abate]] di [[Monastero di Sakya|Sakya]], Ngawang Thutob Wangdrag, come scrive egli stesso in ''Santi e briganti nel Tibet ignoto'':{{citazione|E così nel corso della spedizione del 1935 volli sperimentare io stesso le liturgie sottili che sommuovono tutto l'io, liberando aspettazioni stupefatte e pavide e ricevetti dall'abate di Saskya l'iniziazione.<ref>Giuseppe Tucci, ''Santi e briganti nel Tibet ignoto: diario della spedizione nel Tibet occidentale 1935'', Milano, U. Hoepli, 1937, nuova edizione ''Tibet ignoto'', Roma, Newton Compton, 1978, p. 15.</ref><ref>[[Geminello Alvi]] racconta come segue questo episodio della spedizione in Tibet del 1935: «Il 1º luglio incontrarono il giovane abate d'un monastero buddhistabuddista, vestito di rosso e appena uscito da un eremo dove aveva trascorso tre anni, tre mesi e tre giorni, meditando. Tucci gli chiese di sperimentare le liturgie sottili che sommuovono l'Io, liberando attese stupefatte e pavide: l'ottenne. E vide che quanto gli uomini chiamano “Io” non è che una crosta sottile in bilico dentro un cosmo inatteso e infinito». (''Uomini del Novecento'', Adelphi, Milano, 1995)</ref>}} Tucci era convinto di essere stato un [[Tibetani|tibetano]] nella sua vita precedente,<ref>"Tucci was distinguished by his deep sympathy for spiritual values other than ishis own, a trait that indicates his genuinely comprehensive religious perspective and his profound humanism. His specialty was Buddhism in its various forms. The scolarscholar of religion Edward Conze, with whom he worked, mantained furthermore that Tucci was "also a believing and adat some extent practising Buddhist." Moreover, Tucci believed that he had been a Tibetan in a previous life. Only this could account for his exceedingly friendly reception by the Tibetans." ("Tucci si distingueva per la sua profonda simpatia per i valori spirituali diversi dai suoi, una caratteristica che indica la sua prospettiva religiosa genuinamente comprensiva e il profondo umanesimo. La sua specialità era il buddismo nelle sue varie forme. Lo studioso della religione Edward Conze, con il quale aveva lavorato, sosteneva, inoltre, che Tucci fosse "anche un buddista credente e praticante". Oltracciò, Tucci credeva di essere stato un tibetano in una vita precedente. Solo questo può spiegare la sua ricezione estremamente amichevole da parte dei tibetani."). Hans Thomas Hakl, ''Eranos, An Alternative Intellectual History of the Twentieth Century'', Sheffield, Equinox, 2013, p. 202.</ref>, e di essersi [[reincarnazione|reincarnato]] in Occidente per aiutare il suo popolo a mettervi in salvo le testimonianze della sua religione e della sua cultura: «Sua Santità [[Tenzin Gyatso]], in un discorso pubblico tenuto negli Stati Uniti una ventina di anni fa, sembra che abbia detto che a Lhasa aveva affidato a un famoso orientalista una collezione di manoscritti particolarmente sacra perché la portasse via dal Tibet in previsione dell'[[Storia del Tibet#Nella Repubblica Popolare Cinese|invasione cinese]]».<ref>Enrica Garzilli, ''L'esploratore del Duce. Le avventure di Giuseppe Tucci e la politica italiana in Oriente da Mussolini a Andreotti: Con il carteggio di Giulio Andreotti'', Milano, Memori / Asiatica Association, 2012,vol. II, p. 202.</ref>.
Nel [[Museo nazionale d'arte orientale Giuseppe Tucci|fondo Tucci a Roma]] sono conservati molti reperti tra cui antichi manoscritti tibetani, oggetti devozionali e statue buddhistebuddiste di grande valore portate dalle spedizioni Tucci, salvati così dalle distruzioni dell'invasione del periodo 1950-59 e dalle devastazioni inflitte negli anni '60 dalle [[Guardie rosse (Rivoluzione culturale)|guardie rosse maoiste]] durante la [[Grande Rivoluzione Culturale]].
 
Tucci fu ammesso ad incontrare nel 1948 il giovane [[Tenzin Gyatso|Dalai Lama]] a [[Lhasa]], terzo italiano ad accedere alla città sacra del [[lamaismo]] (dopo [[Odorico da Pordenone]] nel XIV secolo e [[Ippolito Desideri]] nel 1716) in cui nei secoli precedenti erano penetrati solo esploratori europei e missionari. L'8 ottobre [[1973]], in una lettera pubblicata sul giornale ''Il Tempo'',<ref>Il Tempo, p.&nbsp; 3, rubrica "Copialettere", 8 ottobre 1973</ref>, in seguito ad una polemica dovuta al mancato incontro di Tucci col [[Tenzin Gyatso|XIV Dalai Lama]], andato a Roma in visita al [[papa Paolo VI]], Tucci scrisse: {{citazione|Confermo ancora che io sono sinceramente BuddhistaBuddista nel senso però che io seguo e cerco di rivivere in me le parole del [[Gautama Buddha|Maestro]] nella loro semplicità originale, spoglie dalle architetture religiose e speculative logiche e gnostiche che, nel corso del tempo, le hanno travisate e distorte. Pertanto sempre profondamente rispettoso delle opinioni delle persone che fanno testimonio della sincerità della propria fede, io non credo in Dio, non credo nell'anima, non credo in nessuna Chiesa ma in tre principi soltanto: [[Nobile Ottuplice Sentiero|retto pensiero, retta parola, retta azione]], semplici a dirsi, difficilissimi a mettere in pratica con coraggio e senza cedimenti, senza l'umiliazione del compromesso o gli indegni calcoli del vantaggio e dell'utile.}} Disse l'ottantenne Tucci al giornalista A.N. Dar: «''"Le nostre passioni devono trasformarsi in elemento di libertà"''; secondo Enrica Garzilli «con la sincerità che ai grandi vecchi è permessa, gli confessò di essere diventato buddhistabuddista perché deluso dalla chiesa cattolica e dai preti. E aggiunse: ''"Ho trovato il buddhismobuddismo molto più semplice. È solo una dottrina etica. Tutto è basato sulla sincerità e tu sei completamente libero"''».<ref>Enrica Garzilli, ''L'esploratore del Duce. Le avventure di Giuseppe Tucci e la politica italiana in Oriente da Mussolini a Andreotti: Con il carteggio di Giulio Andreotti'', Milano, Memori / Asiatica Association, 2012, vol. 1, p. 19.</ref> Poco prima della morte di Tucci, il 6 febbraio [[1984]], il comune amico [[Gilberto Bernabei]] scrisse a [[Giulio Andreotti]] una lettera in cui diceva che Tucci era ridiventato cattolico. È molto probabile che fosse un'iniziativa di sua moglie Francesca<ref> "Ma tornato in Italia si trovò sposato a un'italiana di fede cattolica, e si considerò un normale cattolico.", [[Elémire Zolla]], "L'Elisir", in: ''Euntes Docete. Commentaria Urbaniana'', LIV/2, 2001, pp. 25-33.</ref> , in ogni caso non vi è nessuna lettera o documento autografo di Tucci o da lui firmato che certifichi questo ritorno dell'ultima ora al Cattolicesimo.
 
===Tucci e il ''Manifesto della Razza''===
La sua ipotetica adesione al [[Manifesto della Razza]] del [[1938]] è stata più volte negli ultimi anni data per certa da diversi studiosi ed esponenti della [[ebraismo in Italia|comunità ebraica italiana]] (Leone Paserman, Victor Magiar), ma mai sono emersi documenti probanti la sua firma in calce a copie del ''Manifesto''.<ref name=garzilli>Enrica Garzilli, ''L'esploratore del Duce. Le avventure di Giuseppe Tucci e la politica italiana in Oriente da Mussolini a Andreotti: Con il carteggio di Giulio Andreotti'', Milano, Memori / Asiatica Association, 2012, vol. 1, p. 372: "A dire la verità non ho trovato documenti diretti, scritti di suo pugno, sull'adesione di Tucci al manifesto antisemita, e razzista certo non si può definire, vista la sua opera a l'amore profondo che nutriva per le culture dell'Asia."</ref>.
 
Risulta invece che si adoperò per salvare, riuscendoci, lo [[psicoanalisi|psicoanalista]] [[Carl Gustav Jung|junghiano]] tedesco [[Ernst Bernhard]], rinchiuso in quanto [[Ebrei|ebreo]] nel [[Campocampo di internamento di Ferramonti di Tarsia]] in [[Calabria]] in attesa di [[Deportazione#Le deportazioni verso i lager nazistinazionalsocialisti tra il 1933 e il 1945|deportazione]] verso un [[campo di sterminio]] in [[Polonia]].<ref>Enrica Garzilli, ''L'esploratore del Duce. Le avventure di Giuseppe Tucci e la politica italiana in Oriente da Mussolini a Andreotti: Con il carteggio di Giulio Andreotti'', Milano, Memori / Asiatica Association, 2012, vol. 1, p. 373: "Lo psicologo junghiano ebreo tedesco Ernst Bernhard [...] scrive commentando un sogno fatto l'11 ottobre 1935, che quando era internato in un campo in Calabria nel 1940-41 deve a Tucci il fatto di non essere stato deportato nei campi nazisti ma che gli fosse stato permesso di tornare a Roma e vivere nascosto in casa."</ref><ref>"Che io stesso non sia stato prelevato dal campo d'internamento e deportato in Polonia, ma che potessi uscire dal campo e tornare nella mia abitazione e viverci nascosto, le devo al celebre indologo italiano Giuseppe Tucci, che aveva saputo di me attraverso pazienti e ottenne la mia liberazione." Ernst Bernhard, ''Mitobiografia'', Milano, Adelphi, 1969, il sogno è riportato alla p. 7.</ref>.
 
La disputa è riemersa in seguito all'[[Giuseppe Tucci#Omaggi|intitolazione]] di una strada a Tucci, avvenuta a Roma nel 2010. Secondo Annalisa Capristo, Tucci fece parte di una Commissione di studio sui problemi della razza istituita dall'[[Accademia d'Italia]]<ref name=focus>[http://www.focusonisrael.org/2010/05/27/giuseppe-tucci-strada-roma-fasciamo-antisemitismo/ Roma: polemiche per l’intitolazione di una strada a Giuseppe Tucci, firmatario del “Manifesto della Razza” nel 1938]</ref> (di cui era membro), pur non essendo certa la firma al ''Manifesto'', e non avendo mai manifestato delle esplicite opinioni [[razzismo|razziste]] ood [[antisemitismo|antisemite]] nelle proprie opere.<ref name=garzilli/> Secondo ambienti ebraici, data la gravità dell'accusa, l'onere della prova si invertirebbe, e si sarebbe dovuto provare che la diceria sulla firma al ''Manifesto'' non sia vera, prima di intitolare la strada all'esporatoreesploratore.<ref name=focus/>
[[File:GiuseppeTucci.jpg|thumb|Tucci durante uno dei suoi viaggi in [[Asia]]. In questa foto, scattata da [[Fosco Maraini]], Tucci beve un ''po cha'', un [[tè]] tibetano al [[burro di yak]].]]
 
Documentati sono indubbiamente i suoi legami personali e scientifici con [[Karl Haushofer]], esperto di geopolitica e studioso di esoterismo tra i principali del [[nazionalsocialismo]], che invitò a Roma in due occasioni, nel 1937 e nel 1941, per tenere un ciclo di conferenze sulle comuni teorie [[Eurasiatismo|eurasiatiche]].<ref name=Guerra>Nicola Guerra, ''''I volontari italiani nelle Waffen-SS. Pensiero politico, formazione culturale e motivazioni al volontariato'', Chieti, Solfanelli, 2014, pp. 140-148.</ref>
 
Nel [[1936]]-[[1937]] fu inviato in missione culturale in [[Giappone]] come rappresentante del [[governo Mussolini|governo]], col titolo di "[[ministro]]", membro di una delegazione diplomatica e militare che doveva trattare con i [[Impero giapponese|vertici giapponesi]] l'adesione dell'Italia al [[Patto Anticominternanticomintern]], l'alleanza già firmata tra il paese orientale e la [[Germania nazista]] in funzione anti-[[sovietica]].<ref name=duce/>
 
===Il dopoguerra===
Esentato dagli obblighi militari durante la [[seconda guerra mondiale]], continuò in patria i suoi studi. Dopo l'[[8 settembre 1943]], non aderì ufficialmente alla [[Repubblica Sociale Italiana]] né supportòsostenne la [[resistenza partigiana]], tenendosi in disparte dalla politica. Continuò però la collaborazione intellettuale con Gentile, fino all'[[Uccisione di Giovanni Gentile|omicidio]] di quest'ultimo, nel 1944,]] da parte dei [[Gruppi d'Azione Patriottica|GAP]] [[Partito Comunista Italiano|comunisti]] a [[Firenze]], a causa del suo sostegno alla RSI.<ref name=duce/>
 
Sempre nel 1944, dopo l'ingresso delle [[Alleati della seconda guerra mondiale|truppe alleate]] a Roma, l'attività dell'IsMEO cessò; tornerà in funzione nel 1947. Quello stesso anno Tucci fu sospeso dall'Università perché sottoposto a procedimento di [[Commissione di epurazione|epurazione]], poichéin quanto considerato compromesso con il regime. Prosciolto, l'otto8 gennaio [[1946]] venneful riassunto in servizio attivo e nel [[1947]] nominato presidente dell'IsMEO, che fu riaperto.
 
Nel [[1948]] (all'età di 54 anni) Giuseppe Tucci affronta un lungo viaggio aiverso i più inaccessibili monasteri tibetani, accompagnato da [[Tenzing Norgay]]. Nel [[1953]] tenne una conferenza agli incontri di "[[Eranos]]"<ref>[[Hans Thomas Hakl]], ''Eranos, An Alternative Intellectual History of the Twentieth Century'', Sheffield, Equinox, 2013, pp. 201-207.</ref> (gruppo di studio fondato da [[Rudolf Otto]] e [[Carl Gustav Jung]]), che fu pubblicata negli Annali di Eranos con il titolo "Earth in India and Tibet"<ref>[[Olga Fröbe-Kapteyn]] (Editrice), ''Mensch und Erde''; Vorträge gehalten auf der Eranos-Tagung in Ascona 19. bis 27. August 1953; ''Eranos-Jahrbuch'' XXII/1953; Rhein-Verlag, Zürich 1954.</ref>. Nel [[1968]] andò in pensione e nel [[1970]] fu nominato [[professore emerito]], mentre al [[1978]] risale la nomina a presidente onorario dell'IsMEO.
 
Morì il 5 aprile [[1984]] a [[San Polo dei Cavalieri]].<ref name="a" />
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Attratto sin da giovane dalle civiltà antiche, e in particolare dal pensiero religioso, apprese presto l'[[lingua ebraica|ebraico]], e poi il [[Lingua sanscrita|sanscrito]], il [[Lingua persiana|persiano]] e il [[lingua cinese|cinese]]. Nel [[1911]], quando aveva 18 anni, pubblicò una raccolta di epigrafi latine nella prestigiosa rivista dell'[[Istituto Archeologico Germanico]] di [[Roma]], mentre datano al [[1914]] i primi saggi di [[orientalistica]], a proposito di testi religiosi antico-iranici e sulla filosofia cinese. Durante gli anni di permanenza in India ([[1925]]-[[1930]]), Tucci cominciò anche lo studio del [[Lingua bengali|bengali]] e del [[Lingua tibetana|tibetano]]. Tucci fu descritto, nel centenario della sua nascita, come “una sorta di Mozart della filologia classica” ([[La Stampa]], 2 giugno 1994, p.&nbsp;19), un ragazzo prodigio che scrisse il suo primo articolo erudito a 17 anni.
 
Tra il [[1928]] ed il [[1948]] Tucci organizzò otto spedizioni in [[Tibet]], [[Ladakh]], Spiti, e altre cinque furono condotte in [[Nepal]] nel [[1929]], [[1931]], [[1933]], [[1952]] e [[1954]], raccogliendo oggetti, testi e una documentazione enorme e pressoché unica del patrimonio artistico e letterario di quei paesi, già allora spesso degradato. Dopo una prima ricognizione effettuata nel [[1955]], diede inizio alla Missione Archeologica Italiana nella valle dello [[Distretto di Swat|Swat]] in [[Pakistan]] sotto il patrocinio del ''wali'' [[Miangul Jahan Zeb]]; nel [[1956]] iniziò le ricerche archeologiche in [[Afghanistan]] e nel [[1959]] in [[Iran]], dirigendo tali lavori fino al [[1978]].<ref name="a" />
 
Nella sua lunga attività didattica, Tucci formò generazioni di studenti, tra i quali vanno ricordati gli [[Orientalistica|orientalisti]] [[Pio Filippani Ronconi]], [[Fosco Maraini]], [[Mario Bussagli]], insigne studioso della civiltà centroasiatica, [[Raniero Gnoli|Raniero]], eindologo sanscritista, [[Gherardo Gnoli]], iranista, Corrado Pensa, buddhologo sanscritista e inpalista, e lo storico delle particolarereligioni [[Luciano Petech]]<ref>Enrica Garzilli, ''L'esploratore del Duce. Le avventure di Giuseppe Tucci e la politica italiana in Oriente da Mussolini a Andreotti: Con il carteggio di Giulio Andreotti'', Milano, Memori / Asiatica Association, 2012, vol. 1, p. 100: "Filippani è stato -assieme al tibetologo Petech- uno dei più anziani allievi di Tucci, un collaboratore dell'IsMEO..."</ref>. In elevatissima stima tenne [[Massimo Scaligero]], che, dalla fine degli anni Quaranta, chiamò a capo della redazione di ''East and West.''
 
=== Spedizioni e viaggi ===
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* [[1931]] Terza spedizione in Tibet (luglio), secondo viaggio in Nepal (novembre).
* [[1933]] Quarta spedizione in Tibet (giugno), terzo viaggio in Nepal (ottobre).
* [[1935]] Quinta spedizione in Tibet<ref>{{Cita libro|titolo=Le vie d'Italia e del mondo (agosto 1936)|url=http://archive.org/details/2021-06-25-19-02|accesso=2021-06-27|data=1936-08-01}}</ref>, quarto viaggio in Nepal.
* [[1937]] Sesta spedizione in Tibet.
* [[1939]] Settima spedizione in Tibet.
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* [[1955]] Socio onorario dell'Accademia imperiale del [[Giappone]].
* [[1956]] Socio onorario della Société asiatique di [[Parigi]].
* [[1959]] ''Hilal Imtiaz'' del [[Pakistan]], premio civile per distinzione nelle scienze, arte, letteratura.
* [[1959]] Socio corrispondente per l'Italia della [[British Academy]]
* [[1961]] ''Desikottama'' dell'Università Visva Bharati, la sua ricompensa più alta.
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== Cinematografia ==
* Sulla sua figura, nel 1994, la Presidenza del Consiglio ha prodotto il documentario ''Bang - I Dara, il segnale della carovana'' per la regia di Giovanni Gervasi.
* Giuseppe Tucci viene interpretato dall'attore [[Marcel Iureș|Marcel Iures]] nel film ''[[Un'altra giovinezza]]'' ([[2007]]), diretto da [[Francis Ford Coppola]] e tratto dall'omonimo [[romanzo]] di [[Mircea Eliade]].
 
== Onorificenze ==
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|collegamento_onorificenza=Ordine al merito della Repubblica Italiana
|motivazione=
|luogo=[[Roma]], 2 giugno [[1960]]<ref>[{{cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=261097|titolo=Grande SitoUfficiale webOrdine delal Quirinale:Merito dettagliodella decoratoRepubblica Italiana|accesso=14 giugno 2022|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.]archive.org/web/20210225212243/https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/261097|dataarchivio=25 febbraio 2021}}</ref>
}}
{{Onorificenze
Riga 129:
|collegamento_onorificenza=Ordine al merito della Repubblica Italiana
|motivazione=
|luogo=[[Roma]], 2 giugno [[1973]]<ref>{{cita web|url=https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/34824|titolo=Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana|accesso=14 giugno 2022|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210225224746/https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/34824|dataarchivio=25 febbraio 2021}}</ref>
|luogo=[[Roma]], 2 giugno [[1973]]<ref>[http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=34824 Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.]</ref>
}}
 
Riga 140:
|data=1955
}}
 
{{Onorificenze
|immagine=Legion Honneur Officier ribbon.svg
Riga 148 ⟶ 147:
|data=1956
}}
 
{{Onorificenze
|immagine= Order_of_the_Crown_(Iran)_-_ribbon_bar.gif
|nome_onorificenza=Cavaliere di II classe dell'[[Ordine della Corona (Iran)
|collegamento_onorificenza=Ordine della Corona]] ([[Iran]])
|collegamento_onorificenza=
|motivazione=
|data=1959
}}
 
{{Onorificenze
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|nome_onorificenza=Cavaliere di I Classe dell'Ordine del Sacro Tesoro (Giappone)
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{{Onorificenze
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== Omaggi ==
* Il [[Museo Nazionale d'Arte Orientale]] di [[Roma]], in cui si trova una parte dei reperti riportati dalle spedizioni tibetane e dagli scavi condotti successivamente dall'IsMEO sotto la sua presidenza, è a lui intitolato dal [[2005]].
* Macerata ha dato il suo nome ad una [http://www.tutticap.it/via-giuseppe-tucci-62100-macerata/ via] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304185752/http://www.tutticap.it/via-giuseppe-tucci-62100-macerata/ |datedata=4 marzo 2016 }}.
* San Polo dei Cavalieri ha dato il suo nome al centro culturale della città, con deliberazione della Giuntagiunta comunale n. 65 del 16 ottobre [[2008]].
* Roma ha dato il suo nome ad una via: il 25 maggio 2010 è stato inaugurato il Largolargo Giuseppe Tucci. L'inaugurazione di Largolargo Giuseppe Tucci ha scatenato le proteste degli [[ebrei]] di Roma e di alcuni parlamentari, nonché polemiche sui media per via del suppostopresunto appoggio di Tucci al "[[Manifesto della razzaRazza]]"<ref>[http://parioli.romatoday.it/parioli/polemica-su-largo-tucci-nel-bioparco.html Intitolato largo a Giuseppe Tucci, è polemica.]</ref>.
 
== Opere ==
* ''Apologia del Taoismo'', Roma, Formiggini, 1924 (rist.: Luni, 2006, ISBN 978-88-7435-126-8);
* ''Il BuddhismoBuddismo'', Foligno, Campitelli, 1926;
* ''Indo-tibetica 1: Mc'od rten e ts'a ts'a nel Tibet indiano ed occidentale: contributo allo studio dell'arte religiosa tibetana e del suo significato'', Roma, Reale Accademia d'Italia, 1932 (trad. inglese pubblicata da Aditya Prakashan, New Delhi, 1988), (trad. cinese:《梵天佛地 1: 西北印度和西藏西部的塔和擦擦——试论藏族宗教艺术及其意义》, 魏正中 萨尔吉 主编. 上海, 上海古籍出版社, 2009);
* ''Indo-tibetica 2: Rin c'en bzan po e la rinascita del buddhismobuddismo nel Tibet intorno al Mille'', Roma, Reale Accademia d'Italia, 1933 (trad. inglese pubblicata da Aditya Prakashan, New Delhi, 1988) (trad. cinese:《梵天佛地 2: 仁钦桑波及公元1000年左右藏传佛教的复兴》, 魏正中 萨尔吉 主编. 上海, 上海古籍出版社, 2009);
* ''Indo-tibetica 3: I templi del Tibet occidentale e il loro simbolismo artistico'', 2 volumi, Roma, Reale Accademia d'Italia, 1935-1936 (trad. inglese pubblicata da Aditya Prakashan, New Delhi, 1988) (trad. cinese:《梵天佛地 3: 西藏西部的寺院及其艺术象征》, 魏正中 萨尔吉 主编. 上海, 上海古籍出版社, 2009);
* (con Eugenio Ghersi) ''Cronaca della missione scientifica Tucci nel Tibet occidentale (1933)'' ([https://archive.org/details/TucciGhersi1994CronacaDellaMissioneScientificaTucciNelTibetOccidentale1933 archiviato qui]), Roma, Reale Accademia d'Italia, 1934 (rist. con omissione del secondo autore, soppressione delle illustrazioni e persino (!!) della carta geografica: ''Dei, demoni e oracoli. La leggendaria spedizione in Tibet del 1933'', Neri Pozza, 2006, ISBN 978-88-545-0108-9);
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* ''Tibet'', Genève, Nagel (Archeologia Mundi), 1973 (trad. it. Ginevra 1975);
* "Die Religionen Tibets" in: G. Tucci und W. Heissig, ''Die Religionen Tibets und der Mongolei'', Stuttgart, Kohlhammer, 1970 (trad. italiana rivista: ''Le religioni del Tibet'', Roma, Edizioni Mediterranee, 1976);
* ''La Città Bruciata Nel Deserto Salato -testo bilingue (italiano/inglese) ed.italiana presentata da Giuseppe Tucci.'' Mestre, Erizzo, 1977.
* ''Saggezza cinese'', antologia di antichi testi cinesi scelti e tradotti da G. Tucci, Roma, Casa Editrice Astrolabio - Ubaldini, 1999;
* ''Il paese delle donne dai molti mariti'', raccolta di articoli già editi, Neri Pozza, 2005, ISBN 88-545-0043-7.
* ''Non sono un intellettuale'', raccolta di articoli a cura di Maurizio Serafini e Gianfranco Borgani, Ed. Il Cerchio, 2019.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* Federico Chitarin, "Le imprese di Giuseppe Tucci, l'Indiana Jones di Mussolini]", in ''Memori Mese-Mensile'', October 2012.
* Enrica Garzilli, ''L'esploratore del Duce. Le avventure di Giuseppe Tucci e la politica italiana in Oriente da Mussolini a Andreotti. Con il carteggio di Giulio Andreotti'', Roma/Milano: Memori, Asiatica, 2012 (3rd ed. 2014), 2 vols.; vol. 1, pp. lii+685, ISBN 978-8890022654; vol. 2, pp. xiv + 724 ISBN 978-8890022661.
* Enrica Garzilli, ''Mussolini's Explorer: The Adventures of Giuseppe Tucci and Italian Policy in the Orient from Mussolini to Andreotti. With the Correspondence of Giulio Andreotti] (Volume 1)'', (riv. and enlarged version of the first 2 chapters of ''L'esploratore del Duce. Le avventure di Giuseppe Tucci..'', cit.), Milano: Asiatica, 2016, pp. liii+332, ISBN 978-8890022692.
* Enrica Garzilli, "Un grande maceratese che andò lontano: Giuseppe Tucci, le Marche e l'Oriente / A Great Man from Macerata Who Went Far: Giuseppe Tucci, the Marches Region and the East" [https://web.archive.org/web/20150812140134/http://www.identitasibillina.com/rivista_n2/eng/8.html English version] and [https://web.archive.org/web/20150209213822/http://www.identitasibillina.com/rivista_n2/ita/8.html Italian version], in ''Identità Sibillina'', Year 2006 -n. 2.
* Enrica Garzilli, "Giuseppe Tucci: l’Indiana Jones italiano", in ''L’Illustrazione italiana'', Year 3, N. 1, pp.&nbsp;84–86.
* Enrica Garzilli, "Giuseppe Tucci, l’orientalista italiano diventato una leggenda: una sola passione, l’Asia", in ''[https://issuu.com/topeditoria/docs/num6 EUR. La città nella città]'', July 22, 2010.
* Enrica Garzilli, "[https://web.archive.org/web/20160304220902/http://lab.nova100.ilsole24ore.com/ispirazione/ L'esploratore dell'Oriente: Giuseppe Tucci]", in ''Il Sole 24 Ore-Ispirazione'', Nov. 15, 2011.
* Enrica Garzilli, "A Sanskrit Letter Written by Sylvain Lévi in 1923 to Hemarāja Śarmā Along With Some Hitherto Unknown Biographical Notes (Cultural Nationalism and Internationalism in the First Half of the 21st Cent.: Famous Indologists Write to the Raj Guru of Nepal – no. 1)" in ''Commemorative Volume for 30 Years of the Nepal-German Manuscript Preservation Project, Journal of the Nepal Research Centre'', vol. 12 (Kathmandu, 2001), ed. by A. Wezler in collaboration with H. Haffner, A. Michaels, B. Kölver, M. R. Pant and D. Jackson, pp.&nbsp;115–149 (on Tucci's guru, the Nepalese Hemarāja Śarmā).
* Enrica Garzilli, "A Sanskrit Letter Written by Sylvain Lévy in 1925 to Hemarāja Śarmā along with Some Hitherto Unknown Biographical Notes (Cultural Nationalism and Internationalism in the First Half of the 20th Century – Famous Indologists write to the Raj Guru of Nepal – No. 2)", in ''History of Indological Studies. Papers of the 12th World Sanskrit Conference Vol. 11.2'', ed. by K. Karttunen, P. Koskikallio and A. Parpola, Motilal Banarsidass and University of Helsinki, Delhi 2015, pp.&nbsp;17–53.
* ''Giuseppe Tucci: Commemorazione tenuta dal Presidente dell'Istituto Gherardo Gnoli il 7 maggio 1984 a Palazzo Brancaccio'', Roma, IsMEO, 1984;
* [[Raniero Gnoli]], ''Ricordo di Giuseppe Tucci'', Roma, IsMEO, 1985;
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* ''Giuseppe Tucci: Un maceratese nelle terre sacre dell'Oriente'', Macerata, Comune di Macerata, 2000;
* ''Tucci l'esploratore dell'anima'', Catalogo [della] mostra, Pollenza, Arte Nomade, 2004;.
* "Concetto Guttuso intervistato da Oscar Nalesini", ''Il Giornale del Museo Nazionale d'Arte Orientale'', n. 3, 2008, pp.&nbsp;7–8 (sul viaggio in Nepal del 1952); [http://www.museorientale.beniculturali.it/index.php?it/262/intervista-a-concetto-guttuso anche on-line] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120322134237/http://www.museorientale.beniculturali.it/index.php?it/262/intervista-a-concetto-guttuso |date=22 marzo 2012 }}.
*Davide Brullo, "[https://www.pangea.news/era-superbo-e-geniale-porto-litalia-fascista-in-tibet-india-e-giappone-ma-mussolini-lo-guardava-con-sospetto-fu-aiutato-da-andreotti-in-troppi-lo-hanno-invidiato/ “Era superbo e geniale, portò l’Italia fascista in Tibet, India e Giappone – ma Mussolini lo guardava con sospetto. Fu aiutato da Andreotti, in troppi lo hanno invidiato”: Enrica Garzilli ci racconta Giuseppe] Tucci", in ''Pangea'', 23 gennaio 2019.
* O. Nalesini, "Assembling loose pages, gathering fragments of the past: Giuseppe Tucci and his wanderings throughout Tibet and the Himalayas, 1926-1954", in: ''Sanskrit Texts from Giuseppe Tucci's Collection Part I'', Edited by Francesco Sferra, Roma, IsIAO, 2008, pp.&nbsp;79–112 (Manuscripta buddhica, 1);
* Federico Chitarin, "Le imprese di Giuseppe Tucci, l'Indiana Jones di Mussolini]", in ''Memori Mese-Mensile'', Octoberottobre 2012.
* O. Nalesini, "Ghersi e gli altri. I fotografi delle spedizioni Tucci”, in: ''Eugenio Ghersi, un marinaio ligure in Tibet'', a cura di D. Bellatalla, C. A. Gemignani, L. Rossi. Genova, SAGEP, 2008, pp.&nbsp;53–60;
* O. Nalesini, "A short history of the Tibetan explorations of Giuseppe Tucci", in: ''Visibilia invisibilium. Non-invasive analyses on Tibetan paintings from the Tucci expeditions'', ed. by M. Laurenzi Tabasso. M.A. Polichetti, C. Seccaroni. Roma, Orientalis Publications, 2011, pp.&nbsp;17–28;
* O. Nalesini, "Il carteggio Moise-Tucci sulla spedizione tibetana del 1948", in ''Miscellanea di storia delle esplorazioni'' 37 (2012), pp.&nbsp;115–61.
* O. Nalesini, "Felice Boffa Ballaran, diarista, fotografo e cartografo della spedizione italiana in Tibet del 1939", in: ''Miscellanea di storia delle esplorazioni'' 38, 2013, pp.&nbsp;267–309;
* Alice Crisanti, ''Il memoriale di Giuseppe Tucci'', «Quaderni di storia», 81 (2015), pp.&nbsp;267–75.
*A.Alice Crisanti, ''«Fuori dalla politica» ma dentro lo Stato. Il «lungo viaggio» di Giuseppe Tucci attraverso il fascismo'', «Studi e Materiali di Storia delle Religioni», 1 (2018), pp.&nbsp;147–163.
*A.Alice Crisanti, ''East and West between «Complementarity» and «Mediation». Some Reflections on Giuseppe Tucci’s Notion of «Eurasia» and Its Intellectual Sources'', «Rivista degli Studi Orientali», 2 (2018), pp.&nbsp;103–116.
*A.Alice Crisanti, ''«Come una nuvola carica di pioggia». Giuseppe Tucci e l'Orientale di Napoli'', Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” ("Series Minor", XC)-ISMEO Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l’Oriente ("Il Novissimo Ramusio", 14), Roma 2019, .
*{{DBI |nome =Giuseppe Tucci|nomeurl = giuseppe-tucci|autore = Alice Crisanti|anno = 2020= |volume = 27 |accesso = 3 agosto 2022}}
*Alice Crisanti, ''Giuseppe Tucci. Una biografia'', Edizioni Unicopli ("Biblioteca di storia contemporanea", 64), Milano 2020, 503 pp.
* Enrica Garzilli, ''L'esploratore del Duce. Le avventure di Giuseppe Tucci e la politica italiana in Oriente da Mussolini a Andreotti. Con il carteggio di Giulio Andreotti'', Roma/Milano: Memori, Asiatica, 2012 (3rd ed. 2014), 2 volsvoll.; vol. 1, pp. lii+685, ISBN 978-8890022654; vol. 2, pp. xiv + 724 ISBN 978-8890022661.
* Enrica Garzilli, ''Mussolini's Explorer: The Adventures of Giuseppe Tucci and Italian Policy in the Orient from Mussolini to Andreotti. With the Correspondence of Giulio Andreotti] (Volume 1)'', (riv. and enlarged version of the first 2 chapters of ''L'esploratore del Duce. Le avventure di Giuseppe Tucci..'', cit.), Milano: Asiatica, 2016, pp. liii+332, ISBN 978-8890022692.
* Enrica Garzilli, "Un grande maceratese che andò lontano: Giuseppe Tucci, le Marche e l'Oriente / A Great Man from Macerata Who Went Far: Giuseppe Tucci, the Marches Region and the East" [https://web.archive.org/web/20150812140134/http://www.identitasibillina.com/rivista_n2/eng/8.html English version] and [https://web.archive.org/web/20150209213822/http://www.identitasibillina.com/rivista_n2/ita/8.html Italian version], in ''Identità Sibillina'', Year 2006, -n. 2.
* Enrica Garzilli, "Giuseppe Tucci: l’Indiana Jones italiano", in ''L’Illustrazione italiana'', Yeara. 3, Nn. 1, pp.&nbsp;84–86.
* Enrica Garzilli, "Giuseppe Tucci, l’orientalista italiano diventato una leggenda: una sola passione, l’Asia", in ''[https://issuu.com/topeditoria/docs/num6 EUR. La città nella città]'', July 22, luglio 2010.
* Enrica Garzilli, "[https://web.archive.org/web/20160304220902/http://lab.nova100.ilsole24ore.com/ispirazione/ L'esploratore dell'Oriente: Giuseppe Tucci]", in ''Il Sole 24 Ore-Ispirazione'', Nov. 15, nov. 2011.
* Enrica Garzilli, "A Sanskrit Letter Written by Sylvain Lévi in 1923 to Hemarāja Śarmā Along With Some Hitherto Unknown Biographical Notes (Cultural Nationalism and Internationalism in the First Half of the 21st Cent.: Famous Indologists Write to the Raj Guru of Nepal – no. 1)" in ''Commemorative Volume for 30 Years of the Nepal-German Manuscript Preservation Project, Journal of the Nepal Research Centre'', vol. 12 (Kathmandu, 2001), ed. by A. Wezler in collaboration with H. Haffner, A. Michaels, B. Kölver, M. R. Pant and D. Jackson, pp.&nbsp;115–149 (on Tucci's guru, the Nepalese Hemarāja Śarmā).
* Enrica Garzilli, "A Sanskrit Letter Written by Sylvain Lévy in 1925 to Hemarāja Śarmā along with Some Hitherto Unknown Biographical Notes (Cultural Nationalism and Internationalism in the First Half of the 20th Century – Famous Indologists write to the Raj Guru of Nepal – No. 2)", in ''History of Indological Studies. Papers of the 12th World Sanskrit Conference Vol. 11.2'', ed. by K. Karttunen, P. Koskikallio and A. Parpola, Motilal Banarsidass and University of Helsinki, Delhi 2015, pp.&nbsp;17–53.
*Enrica Garzilli, "[https://www.pangea.news/era-superbo-e-geniale-porto-litalia-fascista-in-tibet-india-e-giappone-ma-mussolini-lo-guardava-con-sospetto-fu-aiutato-da-andreotti-in-troppi-lo-hanno-invidiato/ Era superbo e geniale, portò l’Italia fascista in Tibet, India e Giappone – ma Mussolini lo guardava con sospetto. Fu aiutato da Andreotti, in troppi lo hanno invidiato”: Enrica Garzilli ci racconta Giuseppe Tucci]", in [https://www.pangea.news/era-superbo-e-geniale-porto-litalia-fascista-in-tibet-india-e-giappone-ma-mussolini-lo-guardava-con-sospetto-fu-aiutato-da-andreotti-in-troppi-lo-hanno-invidiato/ ''Pangea. Rivista avventuriera di cultura e idee''], 23 gennaio 2019.
*Enrica Garzilli, "[https://www.pangea.news/giuseppe-tucci-enrica-garzilli/ Opportunista, scaltro, geniale. Elogio di Giuseppe Tucci, il nostro Indiana Jones tra Tibet, Afghanistan e Oriente estremo]", in [https://www.pangea.news/giuseppe-tucci-enrica-garzilli/ ''Pangea. Rivista avventuriera di cultura e idee''], 3 settembre 2021.
* O. Nalesini, "Assembling loose pages, gathering fragments of the past: Giuseppe Tucci and his wanderings throughout Tibet and the Himalayas, 1926-1954", in: ''Sanskrit Texts from Giuseppe Tucci's Collection Part I'', Edited by Francesco Sferra, Roma, IsIAO, 2008, pp.&nbsp;79–112 (Manuscripta buddhica, 1);
* O. Nalesini, "Ghersi e gli altri. I fotografi delle spedizioni Tucci”, in: ''Eugenio Ghersi, un marinaio ligure in Tibet'', a cura di D. Bellatalla, C. A. Gemignani, L. Rossi. Genova, SAGEP, 2008, pp.&nbsp;53–60;
* O. Nalesini, "A short history of the Tibetan explorations of Giuseppe Tucci", in: ''Visibilia invisibilium. Non-invasive analyses on Tibetan paintings from the Tucci expeditions'', ed. by M. Laurenzi Tabasso. M.A. Polichetti, C. Seccaroni. Roma, Orientalis Publications, 2011, pp.&nbsp;17–28;
* O. Nalesini, "Il carteggio Moise-Tucci sulla spedizione tibetana del 1948", in ''Miscellanea di storia delle esplorazioni'', 37 (2012), pp.&nbsp;115–61.
* O. Nalesini, "Felice Boffa Ballaran, diarista, fotografo e cartografo della spedizione italiana in Tibet del 1939", in: ''Miscellanea di storia delle esplorazioni'', 38, 2013, pp.&nbsp;267–309;
 
== Voci correlate ==
* [[BuddhismoBuddismo Vajrayāna]]
* [[Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente]]
* [[Museo nazionale d'arte orientale Giuseppe Tucci]]
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* Davide Brullo, "[http://www.pangea.news/era-superbo-e-geniale-porto-litalia-fascista-in-tibet-india-e-giappone-ma-mussolini-lo-guardava-con-sospetto-fu-aiutato-da-andreotti-in-troppi-lo-hanno-invidiato/ Era superbo e geniale, porto'portò l'Italia fascista in Tibet, India e Giappone - ma Mussolini lo guardava con sospetto. Fu aiutato da Andreotti, in troppi lo hanno invidiato: Enrica Garzilli ci racconta Giuseppe Tucci]", in ''Pangea. Rivista avventuriera di cultura e idee'', Gen. 2019.
*Enrica Garzilli, "[https://web.archive.org/web/20150209213822/http://www.identitasibillina.com/rivista_n2/ita/8.html Un grande maceratese che andò lontano: Giuseppe Tucci, le Marche e l'Oriente] / A Great Man from Macerata Who Went Far: Giuseppe Tucci, the Marches Region and the East", in ''Identità Sibillina'' N.2 - Anno 2006. La prima biografia di Giuseppe Tucci (inglese e italiano)
* Enrica Garzilli, [http://esploratoredelduce.it L'esploratore del Duce] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20210411005038/http://esploratoredelduce.it/ |date=11 aprile 2021 }}: Blog su Giuseppe Tucci con foto originali e documenti storici.
* {{en}} Enrica Garzilli, [http://giuseppetucciexplorer.com/ il Duce's Explorer. The Adventures of Giuseppe Tucci] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150402110856/http://giuseppetucciexplorer.com/ |date=2 aprile 2015 }}. Blog in inglese su Giuseppe Tucci con foto originali e documenti storici.
*Enrica Garzilli, [https://www.youtube.com/watch?v=oaUM0_J_spc&t=11s ''Giuseppe Tucci, Mussolini, Giulio Andreotti e l'Oriente''], video su YouTube.
* {{cita web|url=http://www.identitaeuropea.it/?p=1376|titolo=Presentazione della prima traduzione italiana di ''Tibetan Painted Scrolls'' di Giuseppe Tucci.}}
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