Diocesi di Castulo: differenze tra le versioni

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|vescovile=si
|latino=Dioecesis Castulonensis
|vescovo=Víctor''sede Alejandro Aguilar Ledesmavacante''
|istituita=[[1969]]
|regione=
|stato=[[Spagna]]
|eretta= attestata nel [[IV secolo]]
|soppressa= dopo il [[656]]
|suffraganeadi= [[arcidiocesi di Toledo|Toledo]]
|informazioni=
|ch=2c80
}}
La '''diocesi di Castulo''' (in [[lingua latina{{latino|latino]]: ''Dioecesis Castulonensis''}}) è una sede soppressa e [[sede titolare]] della [[Chiesa cattolica]].
 
== Storia ==
Castulo, che nel Medioevo era chiamata Cazlona, era un'antica città ibera, capitale dell'Oretania; i suoi resti oggi si trovano a pochi chilometri dal centro abitato di [[Linares (Spagna)|Linares]] in [[Andalusia]].
 
Secondo una tradizione non confermata storicamente, la primitiva sede episcopale era la città di Iliturgi, corrispondente all'odierno comune spagnolo di [[Mengíbar]] in [[Andalusia]], che fu sede di uno dei sette apostoli della Spagna (''viri apostolici''), sant'Eufrasio, che vi subì il martirio nel corso del [[I secolo]]. In seguito la diocesi sarebbe stata trasferita a Castulo.<ref>[http://books.google.es/books?id=8msezA-hztAC&pg=PA364 ''España Sagrada''], tomo XII, p. 364.</ref>
 
Storicamente una ''dioecesis Castulonensis'' è attestata solamente a partire dall'inizio del [[IV secolo]] ed i suoi vescovi presero parte ai concili di [[Concilio di Elvira|Elvira]] e di [[Concilio di Sardica|Sardica]]. Probabilmente la sede era [[Diocesi suffraganea|suffraganea]] dell'[[Diocesi di Cartagena|arcidiocesi di Cartagena]], [[Metropolita|sede metropolitana]] della [[provincia romana]] della [[Cartaginense]], di cui Castulo faceva parte.
 
In seguito, per oltre due secoli non si hanno più notizie di questa antica diocesi iberica, che ricompare verso la fine del [[VI secolo]], quando ormai sulla penisola regnavano i [[visigoti]]. Il primo vescovo noto di questo periodo è Teodoro, che prese parte al terzo [[concilio di Toledo]] del [[589]]; altri vescovi di Castulo presero parte ai successivi concili visigoti fino al [[656]]. La diocesi apparteneva ora alla [[provincia ecclesiastica]] dell'[[arcidiocesi di Toledo]].
 
Con il [[VII secolo]] Castulo iniziò un periodo di inesorabile decadenza a vantaggio della vicina città di ''[[Baeza|Beacia]]'', assunta contestualmente al rango di capoluogo amministrativo della regione. L'ultimo vescovo noto di Castulo appare nel decimo concilio di Toledo del 656; nel successivo concilio del [[675]] è presente il vescovo Rogato di Baeza. Nei vent'anni intercorsi tra i due concili la sede di Castulo fu soppressa e trasferita a Baeza, i cui vescovi sono attestati fino al [[XIII secolo]], quando a sua volta venne trasferita a [[Diocesi di Jaén|Jaén]].
 
Dal [[1969]] Castulo è unaannoverata tra le [[Sede titolare|sedesedi vescovilevescovili titolaretitolari]] della [[Chiesa cattolica]]; l'attualela [[vescovo titolare]]sede è Víctorvacante Alejandrodal Aguilar12 Ledesma,giugno [[vescovo ausiliare]] di [[Arcidiocesi di Morelia|Morelia]]2021.
 
==Cronotassi dei vescovi==
===Vescovi===
* ''San'' Secondino † (presente al [[concilio di Elvira]])
* Aniano † (presente al [[concilio di Sardica]])
* Teodoro † (menzionato nel [[589]])
* Venerio † (menzionato nel [[610]])
* Perseveranzio † (prima del [[633]] - dopo il [[636]])
* Marco † (prima del [[646]] - dopo il [[656]])
 
==Cronotassi dei vescovi=Vescovi titolari===
* Ángel María Ocampo Berrio, [[Compagnia di Gesù|S.I.]] † (20 febbraio [[1970]] - 10 marzo [[1973]] dimesso)
* Enrico Bartolucci Panaroni, [[Missionari Combonianicomboniani del Cuore di Gesù|M.C.C.I.]] † (14 giugno [[1973]] - 10 febbraio [[1995]] deceduto)
* Riccardo Ruotolo † (6 dicembre [[1995]] - 1º agosto [[2012]] deceduto)
* [[Adelio Dell'Oro]] (7 dicembre [[2012]] - 31 gennaio [[2015]] nominato vescovo di [[Diocesi di Karaganda|Karaganda]])
* Víctor Alejandro Aguilar Ledesma, dal (1º dicembre 2015 - 12 giugno 2021 nominato vescovo di [[2015Diocesi di Celaya|Celaya]])
 
==Note==
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==Bibliografia==
*{{es}} [[Enrique Flórez]], [http://sirio.ua.es/libros/BFilosofia/espana_sagrada_07/ima0162.htm ''España Sagrada''], vol. VII, Madrid, 1751, pp.&nbsp;134–160
* {{fr}} A. Lambert, v. ''Beacia'', in [http://booksnow.scholarsportal.info/ebooks/oca2/4/dictionnairedhis07bauduoft/dictionnairedhis07bauduoft.pdf ''Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques''], vol. VII, 1934, coll. 79-80