Camillo Peano: differenze tra le versioni

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|nome = Camillo Peano
|immagine = Camillo Peano.gif
|carica = [[Ministri dei Lavorilavori Pubblicipubblici del Regno d'Italia|Ministro dei Lavorilavori Pubblicipubblici]]
|mandatoinizio = 21 maggio 1920
|mandatofine = 15 giugno 1920
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|mandatofine2 = 4 luglio 1921
|presidente2 = [[Giovanni Giolitti]]
|carica3 = [[Ministri del Tesorotesoro del Regno d'Italia|Ministro del Tesorotesoro]]
|mandatoinizio3 = 26 febbraio 1922
|mandatofine3 = 1 agosto 1922
|presidente3 = [[Luigi Facta]]
|carica4 = [[Camera dei deputati del Regno d'Italia|Deputato del Regno d'Italia]]
|sito4 = {{Deputati Regno}}
|legislatura4 = {{NumLegRegno|D|XXIV|XXV|XXVI}}
|collegio4 = [[Barge]] (XXIV legislatura)<br/>[[Cuneo]] (XXV, XXVI legislatura)
|carica5 = [[Senato del Regno (Italia)|Senatore del Regno d'Italia]]
|sito5 = {{Senatori Regno}}
|legislatura5 = {{NumLegRegno|S|XXVI}}
|titolo di studio = Laurea in Giurisprudenza
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== Biografia ==
Dopo una prestigiosa carriera al [[Ministero dell'Internointerno]], in cui fu ispettore generale e prefetto, divenne Capo di Gabinetto nel [[Governo Giolitti III|terzo Governo Giolitti]] (1906-1909). Nel 1910 la ''Commissione Peano'' per l'edilizia governativa (nominata con decreto del 21 luglio 1910) decise la localizzazione dei principali Ministeri e Uffici Pubblici. <br/>
Allo scoppio della [[prima guerra mondiale]], partecipò al dibattito sull'entrata in guerra dell'Italia. Restò famosa una lettera di [[Giovanni Giolitti]] a lui indirizzata dopo i rapporti avuti con l'ambasciatore tedesco in Italia, il [[Bernhard von Bülow|principe Von Bülow]]:
{{quote|Potrebbe essere e non apparirebbe improbabile che nelle attuali condizioni dell'Europa, parecchio possa ottenersi senza una guerra.|Lettera di Giolitti a Peano del 24 gennaio 1915}}
Camillo Peano la pubblicò sul quotidiano filogiolittiano ''[[La Tribuna]]''. La lettera suscitò molto clamore e valse a Giolitti l'ingeneroso appellativo di "uomo del parecchio".
 
Dopo la guerra fu Ministro dei Lavorilavori Pubblicipubblici nel [[Governo Nitti II|secondo governo Nitti]] (1920) e nel [[Governo Giolitti V|quinto governo Giolitti]] (1920-1921) e Ministro del Tesoro nel [[Governo Facta I|primo governo Facta]] (1922). Divenne poi Senatore del Regno e Presidente della [[Corte dei Conti]] dal [[1922]] al [[1928]].
 
Si deve a lui la costruzione del [[ponte di Cardè]]<ref>[http://www.comune.carde.cn.it/storia/storia3.htm#uomini Carlo Fedele Savio, Cardè - Cenni storici (1207 - 1922), Uomini illustri] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071012040340/http://www.comune.carde.cn.it/storia/storia3.htm |data=12 ottobre 2007 }}</ref>.
 
Era [[Adozione|padre adottivo]] del tenente pilota [[Casimiro Buttini]], medaglia d'oro e d'argento al valor militare.
 
==Onorificenze==
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==Note==
<references />
 
==Altri progetti==
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==Collegamenti esterni==