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|Nome = Jacques
|Cognome = Courtois
|PostCognome =
|Sesso = M
|LuogoNascita = Saint-Hyppolite
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|Epoca = 1600
|Attività = pittore
|Nazionalità =
}}
== Biografia ==
Jacques Courtois
Giunse a Roma intorno al 1639-1640 e inizialmente visse nel monastero di Santa Croce in Gerusalemme per intercessione dell'abate milanese Don [[Ilarione Rancati]]. L'abate fu anche determinante per assicurare le prime commissioni ufficiali di Courtois, come il grande affresco del miracolo dei pani e dei pesci nel refettorio del monastero (1641).
A Roma strinse amicizia anche con [[Pieter van Laer]], detto il Bamboccio, al quale talora sembrò ispirarsi nelle sue scene popolari; nella pittura religiosa non fu estraneo agli influssi di [[Pietro da Cortona]]. Alla morte della moglie Maria Vaiani, ritornò per breve tempo in patria e di là, dopo un lungo viaggio durato ben tre anni, tornò in Italia: a [[Venezia]], dove fu chiamato da [[Nicolò Sagredo]] per dipingere nella sua galleria storie sacre; a Bergamo, dove soggiornò ininterrottamente presso i conti Vecchi dal 1647 al 1649, lasciandovi parecchie ''Battaglie'', due pale d'altare e un bellissimo ritratto di armigero; a Firenze, protetto e onorato di molte commissioni da [[Mattias de' Medici]]. Nel 1657 entrò nella [[Compagnia di Gesù]] a Roma, visse nel noviziato di S.Andrea a Monte Cavallo e presso la Casa dei Gesuiti. Una delle prime realizzazioni di questo periodo fu la serie di sei "battaglie vinte per l'intercessione della Vergine Maria" che si trovano nella Cappella primaria del [[Collegio Romano]]. Contribuì anche alla decorazione murale dei corridoi degli appartamenti di Sant'Ignazio (la casa professa di Gesù). Nel 1672, su richiesta del Superiore Generale, preparò gli schizzi per la decorazione dell'abside della [[Chiesa del Gesù]], ma non poté portare a termine l'opera a causa del declinare della sua salute. Morì a Roma il 14 novembre 1676.▼
▲A Roma strinse amicizia anche con [[Pieter van Laer]], detto il Bamboccio, al quale talora sembrò ispirarsi nelle sue scene popolari; nella pittura religiosa non fu estraneo agli influssi di [[Pietro da Cortona]]. Alla morte della moglie Maria Vaiani, ritornò per breve tempo in patria e di là, dopo un lungo viaggio durato ben tre anni, tornò in Italia: a [[Venezia]], dove fu chiamato da [[Nicolò Sagredo]] per dipingere nella sua galleria storie sacre; a Bergamo, dove soggiornò ininterrottamente presso i conti Vecchi dal 1647 al 1649, lasciandovi parecchie ''Battaglie'', due pale d'altare e un bellissimo ritratto di armigero; a Firenze, protetto e onorato di molte commissioni da [[Mattias de' Medici]]. Nel 1657 entrò nella [[Compagnia di Gesù]] a Roma, visse nel noviziato di
[[Gian Lorenzo Bernini]] così commentò: "Tra i pittori di quel tempo in Europa , nessuno ha eguagliato Courtois nell'espressione grafica dell'orrore della battaglia".<ref>{{cita libro|cognome=Salvagnini|nome=F.A.|titolo=I pittori borgognoni, Cortese|città=Roma|anno=1937|p=185}}</ref>
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* ''Il miracolo dei pani e dei pesci'' ([[1640]]), Santa Croce, [[Roma]]
* ''La battaglia di Mongiovino''
* ''Mosè che prega per il combattimento con gli Amaleciti''
* ''[[Battaglia di Nördlingen (1634)|La battaglia di Nördlingen del 1634]]'', [[1648]], Westfälisches Landesmuseum für Kunst und Kulturgeschichte, [[Münster]]
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* Cappella della congregazione Prima Primaria al Collegio Romano, accesso per la chiesa di Sant'Ignazio, Roma, 1659-61, collaborazione con Guillaume Courtois
* ''Malviventi che assalgono un gruppo di viaggiatori'', penna e inchiostro seppia su carta bianca, collezione privata
* ''Battaglia di Cavalleria'', [[Pittura a olio|olio]] su tela 35 x 69 cm. Collezione M, (Collezione privata)
* ''Il martirio di quaranta missionari gesuiti'', olio su tela, 1661-1676 circa. ([[Palazzo del Quirinale]])
* ''Assunzione di Maria'', [[1666]] ca., affresco, decorazione absidale della [[Collegiata di Santa Maria Assunta (Ariccia)|Collegiata di Santa Maria Assunta]] ad [[Ariccia]]
*
== Note ==
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* Nathalie Lallemand-Buyssens, "Jacques Courtois (1621-1676) n'était pas qu'un peintre de batailles", in ''Recherches en Histoire de l'Art'', n. 6, 2007, pp. 49–59
* Nathalie Lallemand-Buyssens, "Jacques Courtois et Salvator Rosa", in ''Salvator Rosa e il suo tempo, 1615-1673'', Roma, 2010, pp. 357–371
* Nathalie Lallemand-Buyssens : ''Jacques Courtois dit le Bourguignon (alias Giacomo Cortese detto il Borgognone), 1621-1676. Sa vie et son œuvre peint''. Tesi Dottorato di Ricerca,
*Nathalie Lallemand-Buyssens, "Rome ou les deux vies de Jacques Courtois", in ''Bulletin de l'Association des Historiens de l'Art italien'', n. 17, 2011, pp. 99–105
* Nathalie Lallemand-Buyssens, "Incontournable Fribourg: De Franche-Comté en Italie, un réseau de la Dorsale catholique au XVIIe siècle", in ''Transdisziplinarität in Kunst, Design, Architektur und Kunstgeschichte'', Oberhausen, Athena, 2017, pp. 235-243.
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* [[Pellegrino Antonio Orlandi]] e [[Pietro Guarienti]], ''Abecedario pittorico'', Venezia presso [[Giambattista Pasquali]], 1753
* Francesco Alberto Salvagnini, ''I pittori Borgognoni (Courtois) e la loro casa in piazza di Spagna'', Roma, Fratelli Palombi, 1937
* Domenico Sedini, [http://www.artgate-cariplo.it/collezione-online/page45d.do?link=oln82d.redirect&kcond31d.att3=232 Jacques Courtois], catalogo online [http://www.artgate-cariplo.it/collezione-online/page1z.do Artgate] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160516011843/http://www.artgate-cariplo.it/collezione-online/page1z.do |date=16 maggio 2016 }} della [[Fondazione Cariplo]], 2010, CC-BY-SA.
* Marco Horak, ''A Piacenza una tela del "Borgognone", il maggior interprete di scene di battaglia'', in "L'Urtiga - Quaderni di cultura piacentina" anno 2013, n.3
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