Collegiata di Sant'Andrea: differenze tra le versioni

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|DedicatoA = [[Andrea apostolo]]
|Nome = Collegiata di Sant'Andrea
|Immagine = Empoli, collegiata 03_collegiata,_facciata_del_1093_(parte_bassa)_e_del_1736_(parte_alta)_01.JPGjpg
|Didascalia = Facciata
|Larghezza =
|Città NomeComune = [[Empoli]]
|Regione = [[Toscana]]
|SiglaStato = ITA
|Latitudine = 43.719667
|Longitudine = 10.94615
|Religione = [[Chiesa cattolica|Cristiana cattolica]] di [[rito romano]]
|AnnoConsacr =
|Architetto =
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}}
 
La '''collegiata di Sant'Andrea''' è illa [[duomo|principalechiesa luogo di cultomadre]] di [[Empoli]], in [[provincia di Firenze]], nel territorio dell'[[arcidiocesi di Firenze]].
 
La chiesa è stato l'elemento attorno a cui è sorto il ''castrum Impoli'', a partire dal [[1119]].
 
== Storia ==
Nel [[XVIII secolo]] gli eruditi del tempo attestarono l'esistenza di documenti che dimostrerebbero che la pieve sia stata fondata alla metà del [[V secolo]] e che dal [[X secolo]] fosse dipendente della diocesi fiorentina anche se la prima testimonianza sicura si trova in una bolla inviata da [[papa Niccolò II]] all'allora pievano Martino l'11 novembre [[1059]] e con la quale conferì il potere di ricevere tributi e rendite fondiarie all'allora già esistente capitolo dei canonici per difenderli dalle ingerenze dei [[conti Guidi]], signori della zona. Sempre da quel documento sappiamo che la pieve apparteneva alla [[diocesi di Firenze]] di cui costituiva uno dei plebati posti al confine col le [[diocesi di Lucca]] e [[diocesi di Pistoia|Pistoia]].
 
[[File:Empoli, collegiata, facciata del 1093 (parte bassa) e del 1736 (parte alta), capitello.jpg|thumb|left|Capitello in stile classico dell'XI secolo]]
I documenti del [[XII secolo]] informano che oltre alla chiesa faceva parte del complesso plebano anche un battistero posto nei pressi e dedicato a san Giovanni Battista. Tra i documento di quel secolo il più importante è quello redatto nel dicembre [[1119]] a [[Pistoia]] dalla contessa Emilia moglie di Guido Guerra; nel documento si afferma che ''Imilia comitissa'' concesse al pievano Rolando ''custodem et prepositum Plebis S.Andreae de Impori'' e a tutti gli abitanti del plebato il diritto di edificare intorno alla pieve le loro case e di poterle circondare di mura difensive. Questo è il documento di fondazione di Empoli e si integra con un privilegio vescovile del 12 agosto [[1117]] col quale di dava al capitolo di Sant'Andrea il potere di inibire l'edificazione di qualsiasi edificio religioso all'interno del piviere.
 
Con il rapido sviluppo del nuovo centro cambiò anche il ruolo della chiesa che non era più solo una semplice pieve di campagna, bensì una ''ecclesia castrense'' che alla fine del XII secolo aveva ben 30 chiese suffraganee. Dell'edificio ecclesiastico allora esistente non resta che la parte inferiore della facciata,: infatti già nel corso1389 il pievano Pietro di Ugucciozzo de' Ricci, con il concorso del [[XIVComune secolo]]e ladi chiesaalcune fufamiglie interessataempolesi, daavviò lavoriuna cheprofonda neristrutturazione cambiaronoin lasenso fisionomia:gotico della chiesa. La chiesa fu rifattaallungata fino alle dimensioni attuali, la navata centrale allargandola,fu inoltreampliata e vennero costruite le cappelle elaterali ed il transetto. eI lalavori chiesadovrebbero fuessersi allungataconclusi finogià allenel dimensioni attuali1397.<ref>Silvia NellaDe primaLuca, metà''Continuità e innovazione nell'arte del XIVQuattrocento secoloa furonoEmpoli'', fondatein diverse''Empoli congregazioni1424. laicheMasolino chee portaronogli allalbori del Rinascimento'istituzione', catalogo di variemostra Cappellaniea facenticura capodi aSilvia facoltosede famiglieLuca, diAndrea originede Marchi, Francesco Suppa, Firenze 2024, pag. fiorentina15.</ref>
 
Nel [[1443]] venne fondata l'Opera di Sant'Andrea che era l'organismo preposto ai lavori di restauro della fabbrica e all'acquisto e al mantenimento degli arredi sacri. Nel [[XV secolo]] grazie alla munificenza della famiglia Giachini venne costruito un corridoio per unire la chiesa al battistero e un chiostro che è ancora esistente. Nel [[1531]] la chiesa venne promossa e da pieve assunse il titolo di Collegiata. Nel [[XVII secolo]] l'edificio del battistero venne ingrandito.
 
Negli anni trenta del [[XVIII secolo]] la chiesa appariva inadeguata al ruolo che doveva ricoprire e oltretutto era in uno stato conservativo abbastanza degradato. Perciò l'Opera di Sant'Andrea decise di fare dei lavori di ammodernamento e l'incarico fu dato all'architetto [[Ferdinando Ruggeri]] che il 24 agosto [[1735]] presentò il suo progetto subito accettato e si stabilistabilì che ''essendo d'universale satifazione de popoli l'ultimo disegno del medesimo fatto di ridurre detta chiesa ad una sola navata'' si dovesse stanziare una somma di 1379 scudi per i lavori. I lavori consisterono nella soppressione di due file di navate, nel rialzare la chiesa con conseguente rifacimento del tetto e di realizzare una decorazione interna a pietrame. Si intervenne anche sulla facciata con il rifacimento della parte superiore su progetto di Carlo del Re accettato dall'Opera il 17 febbraio [[1802]]; i lavori in facciata il 23 gennaio [[1803]] erano compiuti. Tra i lavori realizzato all'inizio dell'Ottocento c'è anche la statua in stucco del ''Martirio di Sant'Andrea'' che fu posta al centro della facciata.
 
Nel [[1912]] si fece una campagna di restauri diretti da [[Giuseppe Castellucci]] che portarono alla rimozione della statua in facciata sostituita dall'odierna finestra. La chiesa fu enormemente danneggiata nel luglio [[1944]] quando la torre campanaria fu minata e fatta saltare; nel crollo rimasero distrutti quasi tutto il soffitto e i locali meridionali del complesso. Nel dopoguerra tutto è stato restaurato.
 
== Descrizione ==
==Architettura e patrimonio artistico==
[[File:Empoli, collegiata, facciata del 1093 (parte bassa) e del 1736 (parte alta) 02,1.jpg|thumb|destra|Il timpano neoromanico del 1736]]
La chiesa è ad una sola navata e dell'antico edificio romanico rimangono solo la parte inferiore della facciata, una parte della parete del battistero e la base della torre campanaria.
 
===Esterno===
 
Tutta l'attenzione degli storici e della critica si è concentrata sulla facciata che rientra in quel ristretto filone definito {{Chiarire|arbitrariamente}} "''romanico fiorentino''" consistente in una serie di intarsi geometrici o fitomorfi di [[serpentino verde]] del [[Monteferrato|monteMonte Ferrato]] sul [[Marmo di Carrara|marmo bianco di Carrara]]; altri esempi di questo stile sono il [[Battistero di San Giovanni (Firenze)|Battistero di Firenze]], la [[Basilica di San Miniato al Monte]], la facciata della [[Chiesa di San Salvatore al Vescovo]] e la parte inferiore della facciata della [[Badia Fiesolana]].
[[File:Empoli - Collegiata di Sant'Andrea.jpg|miniatura|sinistra|Esterno]]
 
Tutta l'attenzione degli storici e della critica si è concentrata sulla facciata che rientra in quel ristretto filone definito {{Chiarire|arbitrariamente}} "''romanico fiorentino''" consistente in una serie di intarsi geometrici o fitomorfi di [[serpentino verde]] del [[Monteferrato|monte Ferrato]] sul [[Marmo di Carrara|marmo bianco di Carrara]]; altri esempi di questo stile sono il [[Battistero di San Giovanni (Firenze)|Battistero di Firenze]], la [[Basilica di San Miniato al Monte]], la facciata della [[Chiesa di San Salvatore al Vescovo]] e la parte inferiore della facciata della [[Badia Fiesolana]].
 
====Facciata====
[[File:Empoli, collegiata, facciata del 1093 (parte bassa) e del 1736 (parte alta) 06.jpg|thumb|Parte centrale degli intarsi del 1093 circa]]
L'ordine inferiore è costituito da cinque arcate cieche. Le quattro che affiancano la centrale presentano delle specchiature di marmo bianco caratterizzato dalla presenza di numerose venature. I restauri fatti nel corso del [[Novecento]] hanno dimostrato che queste lastre hanno uno spessore notevole (7- 8 centimetri) tanto da assumere un vero e proprio ruolo strutturale; gran parte dell'ordine inferiore è originale di epoca romanica ad eccezione delle [[lesene]] in marmo ricomposte nel [[1802]], del portale realizzato nel [[1545]] da [[Battista di Donato Benti]] e dallo zoccolo verde fatto nel [[1912]].
 
Tra l'ordine inferiore e il superiore è posta un'iscrizione fondamentale per datare cronologicamente non solo questa facciata ma anche il ''"romanico fiorentino"''. Tale iscrizione corre lungo tutta la facciata e recita:
 
[[File:Empoli, collegiata 10.JPG|upright=1.4|thumb|destra|Particolare della facciata]]
 
{{Citazione|HOC OPVS EXIMII PRAEPOLLENS ARTE MAGISTRI / BIS NOVIES LVSTRIS ANNIS TAM MILLE PERACTIS / AC TRIBVS EST CEPTUM POST NATVM VIRGINE VERBVM / QVOD STUDIO FRATRVM SUMMOQ LABORE PATRATVM / CONSTAT RODVLFI BONIZONIS PRESBITERORVM / ANSELMI ROLANDI PRESBITERIQ GERARDI / VNDE DEO CARI CREDVNTVR ET AETHERE CLARI (Quest'opera che eccelle per l'arte di un esimio maestro, fu iniziata dopo che furono trascorsi due volte nove lustri oltre i mille e tre anni dalla nascita del Verbo della Vergine. La quale opera è risaputo che fu compiuta grazie all'interessamento e alla grande fatica dei preti fratelli Rodolfo, Bonizone, Anselmo, Rolando e del prete Gerardo, che si crede che essi siano cari a Dio e di chiara fama nel cielo}}la data che se ne ricava è il [[1093]]; resta il dubbio dato dal termine OPVS che non si sa se si riferisca alla facciata marmorea o al completamento della chiesa.
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==== Il campanile ====
Il campanile con rivestimento in cotto è posteriore rispetto alla prima fase romanica dell'edificio di culto. Fu pesantemente danneggiato durante l'assedio degli spagnoli nel [[1530]]. Cone con i restauri che ne seguirono il campanile ebbe finalmente il suo completamento nel [[1619]]. Durante la [[seconda guerra mondiale]] fu minato e distrutto dai tedeschi: quello che ammiriamo oggi è infatti una ricostruzione operata nel secondo dopoguerra. Al suo interno sono conservate cinque campane in Re3, risalenti al settecento.
 
=== Interno ===
 
[[File:Empoli, collegiata, interno 01,0.JPG|upright=1.4jpg|thumb|sinistra|Interno]]
 
L'interno appare nella veste conferitagli dopo la ricostruzione a seguito dei danni bellici ed è la fedele riproduzione del rifacimento progetta da [[Ferdinando Ruggieri|Ferdinando Ruggeri]]. La struttura è a [[pianta a croce latina]], aventecon un'ampia [[navata]] unica con cinque [[cappella|cappelle]] per lato, profondo [[transetto]] ed [[abside]] a pianta [[rettangolo|quadrangolare]] coperta con [[cupola]].
 
Prima della guerra il soffitto della navata era decorato con la ''Gloria di Sant'Andrea'' opera di [[Vincenzo Meucci]] e [[Giuseppe del Moro]] del [[1761]]-[[1763]], quest'opera è andata completamente distrutta e fu completamente ridipinta ad affresco dai pittori empolesi [[Virgilio Carmignani]] e [[Sineo Gemignani]] nel primo dopoguerra. Nella controfacciata èsi collocatoconserva, della chiesa più antica, un affresco raffigurante il ''Redentore'' opera di [[Raffaello Botticini]].
 
Nella fiancata destra nella prima cappella è collocato un ''Crocifisso'' ligneo deldi un seguace di [[XIVGiovanni secoloPisano]], forse [[Lupo di Francesco]], databile entro il primo quarto del Trecento ma documentato dal 1340 quale proprietà della Compagnia di Sant'Andrea in quell'anno fondata. Il simulacro fu considerato miracoloso in quanto, portato in processione dalla Compagnia del Crocifisso appositamente costituita, avrebbe prima fatto fiorire un mandorlo secco e poi fatto cessare l'epidemia di [[peste]] che sconvolse Empoli nel 1399.<ref>Silvia De Luca, ''Seguace di Giovanni Pisano, Crocifisso'', in ''Empoli 1424. Masolino e gli albori del Rinascimento'', catalogo di mostra a cura di Silvia de Luca, Andrea de Marchi, Francesco Suppa, Firenze 2024, pagg. 92 - 93.</ref> Poco dopo fu quindi collocato nella cappella dell'allora pieve che prese il nome dal manufatto, posto al centro del polittico di [[1399Niccolò di Pietro Gerini]]; suldi cui rimangono diverse tavole oggi nell'adiacente Museo della Collegiata. Al di sotto di esso era una grande predella più larga del polittico, di un più modesto anonimo pittore ed aggiunta successivamente.<ref>Rebecca Rinalducci, ''Niccolò di Pietro Gerini, scomparti di polittico'', in ''Empoli 1424. Masolino e gli albori del Rinascimento'', catalogo di mostra a cura di Silvia de Luca, Andrea de Marchi, Francesco Suppa, Firenze 2024, pagg. 94 - 97.</ref> Sul soffitto èdella presentecappella un ciclo realizzato nella seconda metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]] da [[Ferdinando Folchi]], che rappresenta la ''Gloria dei simboli della Passione''.
[[File:Empoli, collegiata, interno, altare maggiore.JPG|upright=1.4|thumb|destra|L'altare maggiore]]
Nella seconda cappella di destra si trova un affresco staccato attribuito a [[Maestro Francesco]] e raffigurante il ''Martirio di Santa Lucia''. Nel transetto sinistro si trova all'altare la statua della ''Madonna'' opera della bottega di [[Benedetto Buglioni|Benedetto]] e [[Santi Buglioni|Buglioni]] e al pilastro destro la tela raffigurante [[San Giuseppe]] opera dell'[[Empoli (pittore)|Empoli]]. Sulla parete fondale dell'[[abside]] Ferdinando Folchi dipinse il ''Martirio di Sant'Andrea''.
 
Nella seconda cappella di destra si trova un affresco staccato attribuito a [[Maestro Francesco]] e raffigurante il ''Martirio di Santa Lucia''. Questa era la cappella dove era collocata dal 1451 una scultura lignea della ''Maddalena'' intagliata da [[Romualdo da Candeli]] e dipinta da [[Neri di Bicci]], forse affiancata dalle due tavole nel [[Pinacoteca museo della collegiata di Sant'Andrea|Museo della Collegiata]] con ''San Girolamo'' e ''San Sebastiano'', opere di [[Raffaello Botticini]] (1500).<ref>Silvia De Luca, ''Continuità e innovazione...'' (Cit.), in ''Empoli 1424...''(Cit.), Firenze 2024, pag. 30.</ref>
Il [[presbiterio]] si protrae al di fuori dell'[[abside]] nella parte terminale della [[navata]] ed è delimitato da una [[balaustra]] [[marmo]]rea che forma due semicerchi. Nella parte anteriore, è allestito il presbiterio [[Concilio Ecumenico Vaticano II|conciliare]], con arredi mobili in [[legno]]. Nell'[[abside]], invece, rialzato di alcuni gradini, vi è l'[[altare maggiore]] [[arte barocca|barocca]]. Questo è in [[marmo|marmi policromi]] e presenta al centro il [[tabernacolo]]; al di sopra di esso si trovano il trittico opera di [[Lorenzo di Bicci]] e di [[Bicci di Lorenzo]] che raffigura la ''Madonna col Bambino tra i Santi Martino, Andrea, Agata e Giovanni Battista'' e un [[crocifisso]] [[legno|ligneo]] scolpito [[scultura barocca|barocco]].
 
L'ultima cappella, già dedicata a [[Sant'Ivo di Bretagna]], conservava un trittico smembrato dipinta da [[Scolaio di Giovanni]] (ex [[Maestro di Borgo alla Collina]]) nel 1424, di cui i laterali con ''Sant'Ivo e Lazzaro'' e con ''Giovanni Battista e Antonio abate'' sono oggi nel [[Pinacoteca museo della collegiata di Sant'Andrea|Museo della Collegiata]].<ref>Silvia de Luca, ''Scolaio di Giovanni, Santi Ivo e Lazzaro, San Giovanni Battista e Antonio abate'', in ''Empoli 1424. Masolino e gli albori del Rinascimento'', catalogo di mostra a cura di Silvia de Luca, Andrea de Marchi, Francesco Suppa, Firenze 2024, pagg. 106 - 107.</ref>[[File:Lorenzo di bicci e bicci di lorenzo, trittico della collegiata di empoli, 01.jpg|thumb|Trittico dell'altare maggiore]]Il [[presbiterio]] si protrae al di fuori dell'[[abside]] nella parte terminale della [[navata]] ed è delimitato da una [[balaustra]] [[marmo]]rea che forma due semicerchi. Nella parte anteriore, è allestito il presbiterio [[Concilio Ecumenico Vaticano II|conciliare]], con arredi mobili in legno. Nell'[[abside]], invece, rialzato di alcuni gradini, vi è l'[[altare maggiore]] barocco in [[marmo|marmi policromi]] e presenta al centro il [[tabernacolo]]. Precedentemente all'attuale altare barocco, vi era l'''Altare del Santissimo Sacramento'' realizzato da [[Francesco Botticini]] tra 1483 e 1491 e completato dal figlio [[Raffaello Botticini|Raffaello]] nel 1504, corredato ai lati da tavole con ''Sant’Andrea'' e ''San Giovanni Battista'' e al di sotto della predella, oggi nel [[Pinacoteca museo della collegiata di Sant'Andrea|Museo della Collegiata]].<ref name="ref_A">Silvia De Luca, ''Continuità e innovazione...'' (Cit.), in ''Empoli 1424...''(Cit.), Firenze 2024, pag. 29.</ref> Al di sopra dell'attuale altare si trova il trittico opera di [[Lorenzo di Bicci]] e di [[Bicci di Lorenzo]], databile tra gli ultimi anni del Trecento e l'inizio del Quattrocento e che raffigura la ''Madonna col Bambino tra i Santi Martino, Andrea, Agata e Giovanni Battista.'' Al di sopra di esso è un ''[[Crocifisso]]'' [[legno|ligneo]] scolpito [[scultura barocca|barocco]].
Da una porta sulla sinistra si entra in due oratori e all'altare del primo si trova un'"Ultima Cena" eseguita da [[Egisto Feroni]] e copia di un dipinto del [[Cigoli]] distrutto durante la guerra. Sulla cupola è presente un dipinto del Folchi con le tre Virtù.
 
Da una porta sulla sinistra si entra in due oratori: il primo, del Corpus Domini, mostra all'altare una ''Ultima Cena'' di [[Egisto Feroni]], copia di un originale del [[Cigoli (pittore)|Cigoli]] che era nel museo annesso ed è andato distrutto durante i bombardamenti del 1944, mentre nella cupola è un dipinto di [[Ferdinando Folchi]] con le tre ''Virtù''. Il secondo oratorio, della Compagnia di San Lorenzo, annesso alla sacrestia, conserva all'altare una tela con il ''Martirio di San Lorenzo'' di [[Ottavio Vannini]] e vi è la tavola con il ''San Lorenzo in gloria'' dipinto da [[Girolamo Macchietti]] nel 1577 per l'altare della Compagnia e gravemente danneggiato anch'esso durante l'ultima guerra.<ref>Alessandro Nesi, ''Un quadro a Kiev e altre note per Girolamo Macchietti'', in "Nuovi studi", 12, 2006, pag. 131.</ref>
=== Organo a canne ===
[[File:Organo collegiata di sant'andrea.JPG|upright=1.4|thumb|sinistra|Interno verso la controfacciata, con il corpo maggiore dell'organo a canne]]
 
Nella seconda cappella di destra si trova un affresco staccato attribuito a [[Maestro Francesco]] e raffigurante il ''Martirio di Santa Lucia''. Nel transetto sinistro si trova all'altare la statua della ''Madonna'' opera della bottega di [[Benedetto Buglioni|Benedetto]] e [[Santi Buglioni|Buglioni]] e al pilastro destro la tela raffigurante ''[[San Giuseppe]]'', opera dell'[[Empoli (pittore)|Empoli]]. Sulla parete fondale dell'[[abside]] Ferdinando Folchi dipinse il ''Martirio di Sant'Andrea''.
Il primo organo a canne della collegiata venne costruito nel [[1451]] da Matteo da Prato e restaurato nel [[1572]] da [[Onofrio Zeffirini]]<ref>{{cita|B. Frescucci (a cura di)|p. 63.}}</ref> e ricostruito nel [[1593]] da Giovanni Battista Contini; esso era alloggiato all'interno di una cassa opera di Jacopo di Castelfiorentino (per gli intagli) e di Giovanni di Pandolfo e Girolamo Giovialli (per le dorature). Andò completamente distrutto durante la [[seconda guerra mondiale]].<ref>{{cita|B. Frescucci (a cura di)|p. 79.}}</ref>
 
Nella navata sinistra è presente anche una tela con la ''Madonna col Bambino in gloria con San Leonardo e Santa Caterina d'Alessandria'' attribuita a [[Tommaso Gorini]] (metà del XVII secolo circa).<ref>Lucia Bencistà, ''Una Circoncisione di Gesù a Salutio e altri dipinti per il pittore Tommaso Gorini'', in Michel Scipioni (a cura di), ''La Pieve di Sant'Eleuterio a Salutio'', Firenze, 2018, p. 103.</ref>
Lo strumento attuale venne realizzato nel [[1964]] dalla ditta Bevilacqua per la [[basilica di San Miniato al Monte]] in [[Firenze]]. Nel [[1971]] fu alienato ed acquistato dall'allora Proposto di Empoli Mons. Giovanni Cavini ed installato nella [[collegiata]] di [[Empoli]] dalla [[organaro|ditta organaria]] Chichi che lo ha ricostruito ed ampliato nel [[2004]]. Nella ricostruzione effettuata è stata ricostruita anche la facciata con nuove paraste e fregi in stile, donando alla imponente cassa il completamento mancante dai tempi del bombardamento subito dalla Collegiata durante il secondo conflitto mondiale.
 
La seconda cappella sinistra dell'antica chiesa, più o meno corrispondente a quella odierna, era adornata dal monumentale ''Altare di San Sebastiano'' con al centro la statua di ''San Sebastiano'' di [[Antonio Rossellino]] e, ai lati, i pannelli dipinti con ''Angeli adoranti'' di [[Francesco Botticini]], realizzato tra 1477 e 1480 circa. L'insieme di scultura al centro e pittura nei laterali era ispirato al ''polittico del Crocifisso'' con i laterali del [[Niccolò di Pietro Gerini|Gerini]] che era presente nella cappella di fronte.<ref name="ref_A" />
Lo strumento è a [[sistema di trasmissione (organo)|trasmissione elettronica]] e la sua [[consolle (organo)|consolle]] è mobile indipendente, collocata nel braccio sinistro del [[transetto]]; essa ha tre tastiere di 61 note ciascuna ed una [[pedaliera|pedaliera concavo-radiale]] di 32 note. Il materiale fonico è dislocato in due corpi distinti: il ''Positivo'' (prima tastiera) si trova nella quinta cappella laterale di sinistra, mentre il ''Grand'Organo'' e l<nowiki>'</nowiki>''Espressivo'' (rispettivamente seconda e terza tastiera) e il ''Pedale'' si trovano sulla [[cantoria]] in [[controfacciata]].
 
==== Organo a canne ====
[[File:OrganoEmpoli, collegiata, diinterno, sant'andreaorgano.JPG|upright=1.4jpg|thumb|sinistra|Interno verso la controfacciata, con ilIl corpo maggiore dell'organo a canne]]
 
Il primo organo a canne della collegiata venne costruito nel [[1451]] da Matteo da Prato e restaurato nel [[1572]] da [[Onofrio Zeffirini]]<ref>{{cita|B. Frescucci (a cura di)|p. 63.}}.</ref> e ricostruito nel [[1593]] da Giovanni Battista Contini; esso era alloggiato all'interno di una cassa opera di Jacopo di Castelfiorentino (per gli intagli) e di Giovanni di Pandolfo e Girolamo Giovialli (per le dorature). Andò completamente distrutto durante la [[seconda guerra mondiale]].<ref>{{cita|B. Frescucci (a cura di)|p. 79.}}.</ref>
 
Lo strumento attuale venne realizzato nel [[1964]] dalla ditta Bevilacqua per la [[basilica di San Miniato al Monte]] in [[Firenze]]. Nel [[1971]] fu alienato ed acquistato dall'allora Proposto di Empoli Mons. Giovanni Cavini ed installato nella [[collegiata]] di [[Empoli]] dalla [[organaro|ditta organaria]] Chichi che lo ha ricostruito ed ampliato nel [[2004]]. Nella ricostruzione effettuata è stata ricostruita anche la facciata con nuove paraste e fregi in stile, donando alla imponente cassa il completamento mancante dai tempi del bombardamento subito dalla Collegiata durante il secondo conflitto mondiale. Lo strumento è a [[sistema di trasmissione (organo)|trasmissione elettronica]] e la sua [[consolle (organo)|consolle]] è mobile indipendente, collocata nel braccio sinistro del [[transetto]]; essa ha tre tastiere di 61 note ciascuna ed una [[pedaliera|pedaliera concavo-radiale]] di 32 note. Il materiale fonico è dislocato in due corpi distinti: il ''Positivo'' (prima tastiera) si trova nella quinta cappella laterale di sinistra, mentre il ''Grand'Organo'' e l{{'}}''Espressivo'' (rispettivamente seconda e terza tastiera) e il ''Pedale'' si trovano sulla [[cantoria]] in [[controfacciata]].
 
Nella cappella del Santissimo Sacramento vi è un [[organo positivo]] del [[XVIII secolo]].
 
== Altre opere già presenti in chiesa ==
Per la cappella della Compagnia di san Lorenzo [[Francesco di Valdambrino]] aveva scolpito, nei primi anni del Quattrocento, una statua lignea di ''San Lorenzo'' di moderno naturalismo. forse su commissione di Giovanni di Piero Bitteri di Francia, cappellano onorario di [[papa Bonifacio IX]] e rettore della cappella di San Lorenzo agli inizi del Quattrocento.<ref>Silvia De Luca, ''Continuità e innovazione...'' (Cit.), in ''Empoli 1424...''(Cit.), Firenze 2024, pag. 20.</ref>
 
Per la cappella di San Leonardo dell'antica chiesa, [[Bicci di Lorenzo]] aveva dipinto tra 1423 e 1426 un trittico, commissionato dall'[[Ospedale di Santa Maria Nuova]] ma per legato di Simone Guiducci da Spicchio, di cui restano la tavola centrale con la ''Madonna col Bambino in trono'' e il laterale destro con ''San Matteo (?) e San Leonardo'', oggi nel [[Pinacoteca museo della collegiata di Sant'Andrea|Museo della Collegiata]].<ref>Giovanni Giura, ''Bicci di Lorenzo, Madonna col Bambino in trono e Simone Guiducci da Spicchio, San Matteo (?) e Leonardo'', in ''Empoli 1424. Masolino e gli albori del Rinascimento'', catalogo di mostra a cura di Silvia de Luca, Andrea de Marchi, Francesco Suppa, Firenze 2024, pagg. 146 - 147.</ref>
 
== Il museo ==
{{vedi anche|Pinacoteca Museo della collegiata di Sant'Andrea}}
 
NeiAttigua localialla attiguicollegiata allaera la piccola chiesa èdi statoSan allestitoGiovanni Battista, poi trasformata nel 1464 in un [[battistero]] collegandola tramite un corridoio alla collegiata. In questi locali e in altri ambienti attigui è allestito il [[Pinacoteca museo della collegiata di Sant'Andrea|Museo della Collegiata di Sant'Andrea]], all'interno del quale sono esposte opere provenienti son soltanto dalla [[collegiata]] distessa [[Sant'Andreacollegiata]], ma anche dalle altre chiese del territorio e da alcune collezioni private cittadine. Fra le opere più importanti, vi sono una ''Madonna col Bambino'', scultura in marmo del [[1280]], di [[Giovanni Pisano]], l'affresco ''[[Cristo in pietà (Masolino)|Cristo in pietà]]'' ([[1424]]) del [[Masolino]], alcune tavole di [[Lorenzo di Bicci]] e la ''[[Madonna in trono fra angeli e santi|Madonna in trono tra angeli e i santi Michele, Bartolomeo e Alberto]]'' ([[1430]]) di [[Filippo Lippi]].
 
==Piviere di Sant'Andrea==
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==Nella cultura di massa==
L'interno e l'esterno della Collegiata sono stati utilizzati come [[___location]] nel film ''[[La notte di San Lorenzo (film)|La notte di San Lorenzo]]'' dei [[fratelli Taviani]]. Anche la scena del matrimonio del film ''[[il paradiso all'improvviso]]'' di [[Leonardo Pieraccioni]] è stato girato nella Collegiata.
 
Il disegno stilizzato della facciata della Collegiata è stato a lungo l'elemento connotante dello stemma sociale dell'[[Empoli Football Club]], maggiore società calcistica della città toscana.
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons_preposizione=sulla|b=Disposizioni foniche di organi a canne/Europa/Italia/Toscana/Città metropolitana di Firenze/Empoli/Empoli - Collegiata di Sant'Andrea|b_preposizione=sulle|b_etichetta=disposizioni foniche degli organi a canne}}
 
== Collegamenti esterni ==
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[[Categoria:Chiese dedicate a sant'Andrea apostolo|Empoli]]
[[Categoria:Collegiata di Sant'Andrea]]
[[Categoria:Chiese romaniche della Toscana]]
[[Categoria:Chiese barocche della Toscana]]