Pallone col bracciale: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Prisonevo (discussione | contributi)
introduzione
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
 
(442 versioni intermedie di oltre 100 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{Sport
Il '''Pallone col bracciale''' è uno ''sport sferistico''.
| Nome = Pallone col bracciale
==Storia==
| Immagine = Agostinellibimbo.jpg
''Voce principale: [[Pallone (gioco)|pallone]]''<br/>
| Dimensione = 300px
Il gioco del Pallone col bracciale cominciò ad affermarsi in [[Italia]] già a partire dal [[XVI secolo]] e per più di quattro secoli è stato il protagonista indiscusso degli sport sferistici nella penisola, almeno per quanto riguarda l’Italia centro settentrionale, fino a toccare nel [[XIX secolo]] i vertici massimi del consenso e della popolarità.
| Didascalia = Pallonisti in una foto del 1870 circa. Il primo da destra è il famoso mondolfese [[Antonio Agostinelli]] detto "il Bimbo"
| Federazione = [[Federazione internazionale degli sport sferistici]], Confederation Internationale du Jeu de Balle: sigla C.I.J.B.
| Invenzione = circa 1504
| NumeroPraticanti =
| NumeroSocietà =
| ComponentiSquadra = 1-4
| Contatto = no
| Genere = Maschile, Femminile
| IndoorOutdoor = outdoor
| Campo = [[sferisterio]]
| Olimpico = no
| DetentoreMondiale =
| DetentoreOlimpico =
}}
 
Il '''pallone col bracciale''' è uno [[sport di squadra]] e uno dei [[sport nazionale|giochi nazionali]] italiani più antichi: fu lo spettacolo atletico più popolare in [[Italia]] sino a circa il 1921. Ai tempi dell'inaugurazione del [[Foro Italico]], negli [[anni 1930|anni trenta]], lo scultore [[Bernardino Boifava]] scelse di rappresentare un ''Pilibulus'', ossia un giocatore con un [[Bracciale (attrezzo)|bracciale]], come atleta emblematico della [[Provincia di Forlì]]. I [[pallonista|pallonisti]] professionisti dell'epoca erano tra gli atleti più ricchi nel mondo di allora: forse solo i [[torero|toreri]] spagnoli e i lottatori giapponesi di [[sumo]] potevano rivaleggiare con i pallonisti per popolarità e ricchezza. Il "bracciale" ebbe diffusione pure in [[Francia]], [[Germania]], [[Austria]], [[Inghilterra]] e [[Paesi Bassi]]. Questo sport ha varie similitudini con il [[Tamburello (sport)|tamburello]], una disciplina oggi molto diffusa in Italia, che condivide con il "bracciale" la stessa origine da un gioco degli antichi [[Latini]].
Culla di questo sport fu soprattutto la [[Toscana]], tanto che il gioco era detto anche "Bracciale toscano". Oltre a un impressionante numero di giocatori forniti a questo sport, basti pensare che nell'Ottocento una cittadina come [[Poggibonsi]] contava, come racconta [[Edmondo De Amicis|De Amicis]], ben diciassette professionisti. A questa regione si deve soprattutto il merito di aver dettato, agli inizi del XIX secolo, le nuove regole di gioco che contribuiranno alla trasformazione del pallone da passatempo e gioco di piazza a vero e proprio spettacolo pubblico.
 
[[File:Pallone BNM.jpg|thumb|[[bracciale (attrezzo)|Bracciali]] per il gioco del pallone <br> [[Bayerisches Nationalmuseum]], München]]
Altre terre fertili per questo sport furono il [[Piemonte]], le [[Marche]] e l'[[Emilia Romagna]], dove nacquero giocatori celeberrimi che per classe e personalità non furono inferiori ai toscani e che si guadagnarono nella loro carriera onori, fama e soprattutto somme di denaro così considerevoli da fare invidia agli stessi fuoriclasse del [[Calcio (sport)|calcio attuale]].
Per fare un esempio, il grande [[Carlo Didimi]] da [[Treia]] (il "garzon bennato" cantato da [[Giacomo Leopardi|Leopardi]]) nel maggio [[1830]] richiedeva per una sua esibizione un compenso di «non meno di 600 scudi romani» mentre un maestro elementare dello [[Stato Pontificio]] intascava dai 25 ai 60 scudi all'anno.
 
== Storia ==
Venivano costruiti appositi impianti di gioco, detti [[sferisterio|sferisteri]], che potevano ospitare migliaia di persone.
[[File:montelupo, piatto con gioco del pallone col bracciale, 1600-1650 ca..JPG|thumb|[[Maiolica di Montelupo]], piatto con gioco del pallone al bracciale, prima metà del XVII secolo]]
Il gioco del pallone con bracciale, derivato dalla [[pallacorda]], cominciò ad affermarsi in Italia già a partire dal XVI secolo: infatti nel 1555 una descrizione dettagliata di questo sport fu riportata dallo scrittore [[Antonio Scaino]] nel suo libro "Trattato del giuoco della palla", che prendeva in considerazione tutti i giochi con la palla praticati nelle regioni italiane dell'epoca.<ref>
[https://bibdig.museogalileo.it/tecanew/opera?bid=1011584&seq=1 libro di Antonio Scaino]</ref>
 
Per oltre quattro secoli questa disciplina atletica è stata la protagonista indiscussa degli sport sferistici nella penisola italiana, almeno per quanto riguarda l'Italia centro-settentrionale, fino a toccare nel XIX secolo i vertici massimi del consenso e della popolarità pure nell'[[Italia meridionale]], divenendo quindi un elemento unificante e rappresentativo della nuova nazione italiana in qualità di [[sport nazionale]].<ref>{{Cita web | url = http://www.lastefani.it/settimanale/archivio08/article.php?directory=080331&block=5&id=3 | titolo = Quando la palla sul muro era sport nazionale | autore = Alberto Agostinis | sito = La Stefani | data = 31 marzo 2008 | accesso = 2 gennaio 2023 | urlarchivio = https://archive.is/20120905212820/http://www.lastefani.it/settimanale/archivio08/article.php?directory=080331&block=5&id=3 | dataarchivio = 5 settembre 2012 | urlmorto = sì }}</ref>
Nel [[XX secolo]] però arrivò l'inesorabile declino, e il gioco del bracciale si avviò sul viale del tramonto.
 
I nuovi sport britannici, esportati dai marinai inglesi in tutto il mondo, arrivarono anche in Italia, travolgendo tutti gli sport sferistici di origine latina che sino ad allora l'avevano fatta da padrone.
<gallery>
File:Ju d' ballon aveuc brassard (16° s).jpg
File:Adriaen van de Venne (Dutch - A Jeu de Paume Before a Country Palace - Google Art Project.jpg|Adriaen van de Venne, ''Pallone con bracciale davanti a un castello alla campagna''
File:Gioco del bracciale, xix secolo 01.jpg|Un bracciale del XIX secolo con relative palle
</gallery>
 
Notevole impulso a questo sport diede la [[Toscana]], tanto che una specialità di gioco era chiamata anche ''bracciale grande'' o ''toscano''. Un impressionante numero di giocatori professionisti erano toscani: basti pensare che nell'Ottocento il comune di [[Poggibonsi]] contava, come racconta [[Edmondo De Amicis|De Amicis]], ben diciassette pallonisti di professione; inoltre a questa regione si deve soprattutto il merito di avere dettato, agli inizi del XIX secolo, le nuove regole di gioco che contribuirono alla trasformazione del pallone da passatempo o gioco di piazza a vero e proprio spettacolo pubblico. Altra zona importante del ''bracciale'' è quella [[Marche|marchigiana]]: nel XX secolo la cittadina di [[Mondolfo]] (PU) era la patria di tanti campioni, al punto che fu chiamata ''la capitale del gioco di pallone a bracciale'' da S. Iacomuzzi nella "Enciclopedia degli sport" edita nel 1965.
 
Altre terre ''fertili'' per il bracciale furono [[Piemonte]], [[Emilia-Romagna]] e [[Lazio]]: tra le statue del [[Foro Italico (Roma)|Foro Italico]] la [[provincia di Forlì]] è rappresentata appunto da questo sport. In queste regioni nacquero giocatori celeberrimi, che per classe e personalità non furono inferiori ai toscani quindi si guadagnarono nella loro carriera onori, fama e soprattutto somme di denaro così considerevoli da fare invidia ai fuoriclasse del [[tennis]], [[golf]] e [[automobilismo]] attuali. Infatti il mitico [[Carlo Didimi]] da [[Treia]] ossia il ''garzon bennato'' cantato da [[Giacomo Leopardi|Leopardi]], nel maggio del 1830 richiedeva per una sua esibizione un compenso pari a ''non meno di 600 scudi romani'' mentre un maestro elementare dello [[Stato Pontificio]] intascava dai 25 ai 60 [[scudo (moneta)|scudi]] all'anno. Difatti l'attività professionale di questa disciplina atletica, specialmente durante l'Ottocento e la prima metà del secolo scorso, fu organizzata da imprenditori capaci e appassionati, che ingaggiavano gli atleti come fossero attori; praticamente diverse squadre dipendevano da una stessa [[società (diritto)|società]] gestita da un'[[impresa]] che retribuiva i giocatori e programmava i loro [[torneo (sport)|tornei]], quindi un titolare d'impresa, ossia impresario, organizzava tornei nei quali si fronteggiavano le sue squadre concedendo poi un ''premio vittoria'' in denaro alla compagine vincente: con questo sistema, varie imprese allestirono tornei in molte nazioni, tra le quali [[Francia]], [[Regno Unito]], [[USA]], [[Argentina]], [[Egitto]]. Per fare un confronto con ingaggi attuali, si consideri che un bravo atleta come [[Silvio Bencini]], detto ''Braccioni'', guadagnava nel 1905 a 25 anni la favolosa somma di £ 42, che sono circa € 180 attuali, al giorno e solo per il contratto, pure quando non giocava a causa d'infortunio o malattia, oltre ai premi per vittorie e partite di esibizione: infatti i professionisti giocavano quotidianamente o quasi.<ref>[http://www.strapaese.it/brogliaccio/cap5.html breve storia del bracciale con alcuni aneddoti] attenzione: l'articolo è ricco di dati corretti ma il campione Bencini si chiamava Silvio ed era nato nel 1880 quindi nel 1905 aveva 25 anni non 50; potrebbe essersi sbagliato il redattore o il tipografo</ref>
 
Venivano costruiti appositi impianti di gioco, detti [[sferisterio|sferisteri]], che potevano ospitare migliaia di persone. Verso la fine dell'Ottocento, con la [[vulcanizzazione]] della [[gomma]], furono fabbricati i primi palloni in questo materiale, che permisero di sostituire il bracciale con una protezione più leggera di strisce in stoffa e [[cuoio]]. Fu così che il bracciale si divise nelle due specialità: quella nuova del ''pallone piccolo'' o ''piemontese'', diventata in seguito "pallone elastico" poi [[pallapugno]], e quella tradizionale del ''pallone grosso'' o ''toscano'' che per tre secoli fu il gioco più praticato in tutta la Penisola destando l'interesse di [[Wolfgang Goethe]] (che ne parla in ''[[Viaggio in Italia (saggio)|Viaggio in Italia]]''), [[Karl Philipp Moritz]], [[Christian Joseph Jagemann]], [[Richard Colt Hoare]], [[Jacob Burckhardt]], [[William Wetmore Story]], [[Giacomo Leopardi]] (''[[Opere di Giacomo Leopardi#A un vincitore nel pallone|A un vincitore nel pallone]]''), [[Edmondo De Amicis]] (''[[Gli azzurri e i rossi]]''), [[Giuseppe Baretti]], [[Alessandro Verri]], [[Antonio Canova]], [[Corrado Ricci]], [[Anton Francesco Grazzini]], [[Ottavio Rinuccini]], [[Gabriello Chiabrera]], [[Jacopo Taruffi]], [[Tommaso Grossi]], [[Gioachino Belli]], [[Michele Romano]], [[Michelangelo Mariani]], [[Aleardo Aleardi]], [[Angelo Brofferio]], [[Ettore Nunzi]], [[Beniamino Gigli]].
 
Nella seconda metà del XX secolo però arrivò l'inesorabile declino e il gioco del bracciale si avviò sul viale del tramonto. I nuovi sport britannici, esportati dai marinai inglesi in tutto il mondo, arrivarono anche in Italia, travolgendo tutti gli sport sferistici di origine latina che sino ad allora l'avevano fatta da padroni. Nonostante tutto il bracciale e altre discipline sferistiche sono stati sempre praticati nel secolo scorso in tutta [[Europa]] e gran parte del mondo; dall'inizio di questo secolo le tante federazioni internazionali hanno deciso di rinnovare e unificare i regolamenti conseguendo un favore popolare notevole.
{|
|[[File:Title page of Scaino's Trattato del Giuoco della Palla.jpg|thumb|Trattato del Giuoco della Palla (Antonio Scaino de Salò - 1555)|alt=Trattato del Giuoco della Palla (Antonio Scaino de Salò - 1555)]]
|[[File:Trattato-del-Giuoco-p156-157.png|upright=1.6|thumb|Pallone, pompa e bracciale (Trattato del Giuoco della Palla - 1555)|alt=Pallone, pompa e bracciale (Trattato del Giuoco della Palla - Antonio Scaino de Salò - 1555)]]
|}
 
== Regole ==
[[ImmagineFile:Pallone col bracciale.jpg|thumb|right|300pxupright=1.4|Una partita di fine '800Ottocento a Firenze]]
Il [[bracciale (attrezzo)|bracciale]] è una sorta di manicotto, generalmente di sorbo[[Juglans|noce]], ricavato sempre da un unico pezzo di legno scavato in modo tale da adattarsi quanto più possibile alla mano e al polso del giocatore, munito di sette cerchi contornati di denti o punte di [[sorbus|sorbo]] o [[Cornus mas|corniolo]], a piramide smussata, per un totale di 105 punte.; Ilil peso siè aggiradi suicirca 2un chilogrammichilo nella versione piemontese, edi 4due chili in quella toscana, ma si usa anche un tipo di bracciale senza punte in una disciplina detta pillotta. La [[Palla (sport)|palla]], formata da otto spicchi diin pelle di manzo opportunamente conciata, ha una circonferenza di 39 cm.centimetri circa e un peso di tre etti, mentre nella classica versione toscana il pallone ha diametro 31 centimetri e mezzopeso 750 grammi. Il campo di gioco misura mediamente m. 80 xmetri 18;in l'altezzalunghezza dele 16 metri in larghezza e può essere affiancato dal muro di ribattuta, si aggiraalto intorno ai 2016–18 metri.
 
EntranoIn inun campo con muro di appoggio giocano tre giocatori per ciascuna squadra, denominati ''battitore'', ''spalla'' e ''terzino'', mentre nei campi senza muro di appoggio, definiti ''campi alla lizza'', quattro atleti formano ciascuna squadra, essendoci due terzini. Al primobattitore spetta il compito di d'iniziare il gioco con la battuta della palla che gli viene lanciata con perfetto tempismo dal ''mandarino''.: Questquest'ultimo, in passato, veniva spesso reclutato tra i migliori giocatori di [[bocce]] della città; la sua abilità consiste infatti, oltreché nella suddetta scelta di tempo, anche nella precisione con la quale deve lanciare la palla nel supposto punto d'impatto con il bracciale. Normalmente, ma non sempre, il battitore prende la rincorsa su una tavola in legno che sta inclinata grazie a un supporto sul terreno: tale tavola, lunga quasi due metri, si chiama ''trampolino'' o ''trappolino'' e serve per dare slancio all'azione del battitore. Quanto alla ''spalla'' e al ''terzino'', il loro compito è quello di rimandare la palla.
Esaurito il compito della battuta, il ''battitore'' gioca da ''spalla''.
 
Altre modalità di gioco dei professionisti sono:
L'incontro si svolge nel modo seguente: battuta la palla e commesso il primo errore, la squadra che si aggiudica il primo scambio conquista i primi 15 punti ai quali si aggiungono, sempre nel caso di vittoria, altri 15 punti, poi 10 e infine 10. Il punteggio viene, pertanto, così conteggiato: 15 - 30 - 40 - 50. Aggiudicandosi il cinquantesimo punto la squadra vittoriosa conquista un ''"gioco"''.
* due contro due con cordino o [[rete (sport)|rete]] in aria
* uno contro uno con cordino o rete in aria.
 
L'incontro si svolge nel modo seguente: battuta la palla e commesso il primo errore, la squadra che si aggiudica il primo scambio conquista i primi 15 punti ai quali si aggiungono, sempre nel caso di vittoria, altri 15 punti, poi 10 e infine 10. Il punteggio viene, pertanto, così conteggiato: 15 - 30 - 40 - 50 ma in origine era 15 - 30 - 45 - 60. Aggiudicandosi il cinquantesimo punto la squadra vittoriosa conquista un gioco.
Nonostante la similitudine di questo punteggio con quello del [[tennis]], le squadre, una volta giunte sul 40 pari, non proseguono con il metodo dei vantaggi, bensì vince quella che per prima si aggiudica il cinquantesimo punto.
Il gioco ammette, oltreché la risposta a volo, anche quella dopo un solo rimbalzo.
 
Nonostante la similitudine di questo punteggio con quello del [[tennis]], le squadre, una volta giunte sul 40 pari, non proseguono con il metodo dei vantaggi, bensì vince quella che per prima si aggiudica il cinquantesimo punto. Il gioco ammette, oltreché la risposta a volo, anche quella dopo un solo rimbalzo.
I punti si fanno:
 
I punti si fanno:
a) se il pallone oltrepassa di volo il limite del campo avversario ''("volata")'';
 
b)# se il pallone, sorpassataoltrepassa ladi metàvolo il limite del campo, nonavversario èma raccoltoentro certi limiti segnalati da paletti: in tal caso si realizza la dall'avversario'volata'';
# se il pallone, sorpassata la metà del campo, non è raccolto dall'avversario (tale colpo viene soprannominato "''volata"'');
# se l'avversario manda il pallone fuori dai lati maggiori;
# se l'avversario non manda il pallone oltre la propria metà campo.
 
Per due giochi consecutivi la battuta spetta alla stessa squadra. Quattro giochi formano un ''trampolino''. L'intero incontro è costituito attualmente da tre trampolini per un totale di dodici giochi. La vittoria spetta alla squadra che totalizza il maggior numero di giochi nei tre trampolini.
e) se l'avversario manda il pallone fuori dai lati maggiori;
 
== Le scommesse ==
d) se l'avversario non manda il pallone oltre la propria metà campo.
Le partite di ''bracciale ''sono tradizionalmente oggetto di scommesse, come già avveniva per lo sport della [[pallacorda]].
 
Il 21 maggio 1893 negli sferisteri furono introdotti i totalizzatori, già utilizzati per l'[[ippica]], dunque il volume di denaro scommesso aumentò ulteriormente. Prima e dopo l'adozione del totalizzatore, si verificarono casi di sospetta corruzione dei pallonisti che causarono il divieto delle scommesse in vari periodi, poi le pubbliche autorità revocavano comunque tali divieti poiché chi voleva comunque scommetteva clandestinamente. Un caso significativo per valutare l'entità del denaro scommesso si verificò nel settembre 1784 quando a [[Finale Ligure]] si svolse una sfida ai 25 giochi, con premio di 100 [[zecchino|zecchini]] per i vincitori, tra una squadra di [[Savona]] e un'altra composta da due atleti di [[Oneglia]] con altri due di [[Porto Maurizio]]: su quest'ultima squadra tanto puntarono i tifosi da presentarsi con una cassetta piena d'oro per un valore di circa £ 60.000; pure i sostenitori dei savonesi portarono altrettanto denaro custodito in sacchetti. Dunque si calcola che circa l'equivalente di € 500.000 fosse la posta in palio. La sfida si disputò in tre giorni giocando una partita al giorno. I savonesi vinsero la prima partita, ma persero la seconda poiché un pallonista giocò malissimo: poi si seppe che era stato corrotto con 50 [[écu]] e fu salvato dall'ira dei savonesi per la presenza dei soldati; ma fu ovviamente cacciato. Quindi i savonesi giocarono nel terzo giorno in tre contro quattro, riuscendo a pareggiare sui 22 giochi, poiché i pallonisti concordarono di non proseguire sino ai 25, precedentemente stabiliti. Comunque, furono molti gli scommettitori a rimetterci, poiché avevano puntato pure sulle singole partite e sui singoli giochi, considerando che le puntate sul risultato finale furono annullate.<ref>fonte ricavata dal libro di Leone Cungi ''Artisti degli sferisteri'' pubblicato nel 2007: pagine 54 e 55</ref>
Per due ''"giochi"'' consecutivi la battuta spetta alla stessa squadra. Quattro ''"giochi"'' formano un ''"trampolino"''. L'intero incontro è costituito da tre ''"trampolini"'' per un totale di 12 ''"giochi"''.
La vittoria spetta alla squadra che totalizza il maggior numero di "giochi" nei tre ''"trampolini"''.
 
== I campioni ==
Alla popolarità di questo sport contribuirono certamente i suoi giocatori, veri e propri personaggi dell'epoca, le figure dei quali erano accompagnate da storie che spesso finivano per diventare vere e proprie leggende. L'esperto di ''bracciale'' Leone Cungi, nel suo libro ''Artisti degli sferisteri'' pubblicato nel 2007, racconta: ''la celebrità degli assi del pallone non conobbe frontiere né ebbe limiti. Personaggi di ceto e di condizione diversi furono i protagonisti delle vicende di un gioco che fu per secoli lo sport italico per eccellenza; artisti di uno spettacolo che divenne espressione, per molti aspetti, della cultura della società italiana. Attori principali dell'evento agonistico che furono paragonati ai poeti da De Amicis''. Caratteristici erano poi i soprannomi e gli pseudonimi affibbiati dai tifosi ai giocatori; si calcola che nei secoli scorsi abbiano giocato migliaia di professionisti: qui ricordiamo alcuni tra i più famosi e celebrati, osannati al pari degli odierni campioni olimpici e mondiali.
Caratteristici erano poi i soprannomi e gli pseudonimi affibbiati dai tifosi ai giocatori, tra i più famosi:
*''"Tremoto"'', al secolo [[Giuseppe Barni]] di [[Peccioli]];
*''"Gran Diavolo"'', [[Antonio Malucelli]] di [[Bassano del Grappa]];
*''"Moschino"'' [[Giovanni Bastianello]] di [[Firenze]];
*''"Galinot"'', [[Filippo Gallina]] di [[Santo Stefano Belbo]];
*''"Diavolone"'', [[Angelo Donati]] di [[Faenza]];
*''"il Veneziano"'', [[Angelo Martini]];
*''"il Moro"'', Raspolini;
*''"il Belloni"'', [[Gianni Foscaro]] di [[Poggibonsi]];
*''"el Cin"'', [[Lorenzo Amati]] di [[Santarcangelo di Romagna]];
*''"Omnibus"'', Gaspari;
*''"il Bimbo"'', [[Antonio Agostinelli]] di [[Mondolfo]];
*''"Rosina"'', Mantellini;
*''"Napoleone"'', [[Lorenzo Nidiaci]] di [[Poggibonsi]];
*''"Piombo"'', [[Francesco Zappi]] di [[Faenza]];
*''" Ghindo"'' [[Giuseppe Filippa]] di [[Cravanzana]]; l'elenco potrebbe riempire pagine e pagine , tanto fertile era la fantasia popolare e l'affetto per i propri beniamini.
 
=== Campioni attivi prevalentemente nei secoli XVI e XVII ===
Tra gli aneddoti, tramandati dalle testimonianze orali e dalle cronache del tempo, che contribuirono ad accrescere la popolarità dei cosiddetti ''"assi"'' del pallone se ne ricorda una riferita al giocatore Lotti. [[Giuseppe Lotti]] ([[Poggibonsi]],[[1874]]-[[1945]]) oltre ai trionfi conquistati a [[Firenze]], [[Roma]], [[Pisa]], [[Torino]], [[Arezzo]], ecc. fu protagonista di un episodio dal sapore boccaccesco legato alla sua passione per il gentil sesso. Donnaiolo impenitente amava farsi accompagnare, nelle lunghe stagioni agonistiche lontano dalla sua Poggibonsi e dalla famiglia, da donne di facili costumi. Una volta, in un noto e rinomato ristorante di Torino dove era solito pranzare si presentò con la sua bella ed elegante moglie e mentre stava a tavola con lei gli si avvicinò un amico che dandogli una pacca sulla spalla disse: «''O Beppe, che puttana di gran classe ti sei scelto questa volta!''». Le conseguenze dell'imbarazzante intervento sono facilmente immaginabili. Beppe da allora ebbe sempre al suo fianco un attento angelo custode: la sua dolce metà.
* [[Francesco Armentini]] di [[Ancona]]
* Antonio Maria
* [[Cintio Venanzio]] di [[Cagli]]
* [[Ercole Sansoni]] di [[Bologna]]
* [[Antonio Cocchini]]
 
=== Campioni attivi prevalentemente nel XVIII secolo ===
Da ricordare, tra le stelle di prima grandezza, oltre il citato Carlo Didimi, quel [[Dante Ulivi]] ([[Monte San Savino]],[[1868]]-[[1953]]) che si contraddistinse come giocatore eclettico, polivalente, capace di giocare ad alto livello in tutti i ruoli della squadra. Alle doti tecniche univa serietà e professionalità tali da essere considerato un vero "signore" nel variopinto mondo del pallone. [[Edmondo De Amicis]], che ebbe modo di vederlo giocare, ne tessé le lodi: ''"La correttezza e la grazia della scuola toscana sono incarnate nell'Ulivi, una figura di giovane amoroso di compagnia drammatica, battitore, spalla e terzino di egual valentia, il giocatore più sereno della squadra, il solo che non nomini mai invano il nome di Dio, e simpatico a tutti..."''.
{{Colonne}}
* [[Giuseppe Mondini]]
* [[Biagio Natali]] di [[Venezia]]
* [[Nicolò Ferrari (sportivo)|Nicolò Ferrari]] di Ancona
* [[Vittorio Frusetta]] di [[Roma]]
* [[Carlo Guerra]]
* [[Pita Natalo]] di [[Udine]]
* [[Pietro Bartolini]]
* [[Giuseppe Nasino]]
* [[Gaspero Morandi]]
* [[Francesco Gragnani]]
* [[Giuseppe Mangani]]
* [[Natale Del Moro]]
* [[Giovanni Battista Marinelli]]
* [[Giuseppe Pacetti]]
{{Colonne spezza}}
* [[Matteo Romani]]
* [[Giuseppe Morticino]]
* [[Agostino Marinelli]]
* [[Giuliano Carbonelli]]
* [[Carlo Gragnani]]
* [[Vincenzo Rigoli]]
* Carlo Martini
* [[Giacomo Agnese]] di [[Oneglia]]
* [[Pietro Marinoni]] di [[Bassano del Grappa]]
* ''Gran Diavolo'', [[Antonio Malucelli]] di Bassano del Grappa
* [[Giovanni Bastianelli]] di [[Volterra]]
* [[Domenico Berruti]] di [[Portacomaro]]
* ''Tremoto'', [[Giuseppe Barni]] di [[Peccioli]];
{{Colonne fine}}
 
=== Campioni attivi prevalentemente nel XIX secolo ===
{{Colonne}}
* [[Carlo Didimi]] di Treia
* ''Moschino'' [[Giovanni Bastianello]] di [[Firenze]]
* ''Galinot'', [[Filippo Gallina]] di [[Santo Stefano Belbo]]
* ''Diavolone'', [[Angelo Donati (pallonista)]] di [[Faenza]]
* ''Diavoletto'', [[Luigi Donati (pallonista)]] (fratello del precedente)
* ''Veneziano'', [[Angelo Martini]]
* ''Il Moro'', [[Giuseppe Raspollini]] di [[Poggibonsi]]
* ''Belloni'', [[Gianni Foscaro]] di Poggibonsi
* ''Il Bimbo'', [[Antonio Agostinelli]] di [[Mondolfo]]
* ''Rosina'', [[Vincenzo Mantellini]]
* ''Napoleone'', [[Lorenzo Nidiaci]] di Poggibonsi
* ''Piombo'', [[Francesco Zappi]] di Faenza
* Antonio Denti
* ''Battista'', [[Giuseppe Cerrato]] di [[Portacomaro]]
* [[Eugenio Cerrato]]
* [[Morfeo Bazzanti]] di [[Montevarchi]]{{Colonne spezza}}
* [[Polifonte Puccianti]]
* ''Massimo'', [[Domenico Marini]] di [[Sacile]]
* [[Antonio Maestrelli]] di [[Pisa]]
* [[Giovanni Ziotti]] di Firenze
* [[Giovanni Domenico Bossotto]] di [[Scurzolengo]]
* ''Il Toro'', [[Antonio Dirani]] di [[Bagnacavallo]]
* [[Omero Carroli]] di Faenza
* [[Alessandro Banchini]]
* [[Bruno Banchini]] di [[Prato (Italia)|Prato]]
* [[Giulio Mazzoni (pallonista)|Giulio Mazzoni]]
* [[Dante Ulivi]] di [[Monte San Savino]]
* [[Augusto Frullani]] di Monte San Savino
* [[Giovanni Gabri]]
* [[Enrico Sconfienza]]
{{Colonne fine}}
 
=== Campioni attivi prevalentemente nel XX secolo ===
*''Ghindo'' [[Giuseppe Filippa]] di [[Cravanzana]]
* ''El Cin'', [[Lorenzo Amati]] di [[Santarcangelo di Romagna]]
* [[Giuseppe Lotti]]
* [[Silvio Bencini]]
* Balilla Magri di Roma
* Paolo Gai
* Filippo Sardi
* Gennaro Banchini
* Annibale Sassone
* ''Pulentina'', [[Rodolfo Sorcinelli]] di Mondolfo
* [[Augusto Manzo]]
* [[Tullio Rotatori]] di Mondolfo
* [[Orlando Rondini]] di Mondolfo
* Walter Pierfederici
* Edo Cibini
* Lanfranco Silimbani di Faenza
* Gino Brachetti di Firenze
* Arnaldo Varelli di Treia
* Secondo Pellicani di Treia
* Nando Scorcella di Treia
* Enzo Scorcella di Treia
* Pietro Bartoloni di Treia
 
== Il bracciale oggi ==
Completamente dimenticato e allontanato dalle grandi città che ne avevano fatto la storia, il ''bracciale'' continuò a essere giocato in pochi comuni toscani ossia Monte San Savino, Chiusi, Torrita di Siena e [[Barga]], delle [[Marche]] come [[Treia]] e [[Mondolfo]], nonché [[Cesena]], [[Ravenna]] e [[Faenza]] in [[Romagna]]. In queste zone, grazie alla passione degli abitanti questo sport è sempre stato praticato, pure negli anni recenti, in tornei di manifestazioni folcloristiche e rievocative. A Mondolfo il torneo denominato "La Cacciata" si svolgeva alla fine di luglio ed era caratterizzato da imponenti sfilate in costume cinquecentesco delle quattro contrade che disputavano il trofeo dinnanzi al Duca D'Urbino: il Castello, la Piana, il Fosso e la Barriera. Una rievocazione simile, denominata "Disfida del Bracciale", si svolge il primo [[fine settimana]] di agosto nel comune di Treia (MC): la domenica della finale è possibile vedere la rievocazione storica, dove vengono rievocati i tempi in cui Carlo Didimi (definito da molti il più forte giocatore di bracciale di tutti i tempi) si dilettava nel gioco del pallone col bracciale (orientativamente si ipotizza sia l'anno 1818, come testimoniato dalla targa nell'arena dedicata proprio al campione), e per tutta la settimana precedente si sfidano i quattro quartieri del Cassero (verde), Onglavina (giallo), Borgo (celeste) e Vallesacco (viola) in varie categorie che comprendono Seniores, femminili e juniores e che mobilitano oltre 100 atleti dai 10 anni in poi.
Completamente dimenticato e allontanato dai grandi centri che ne avevano fatto la storia, il pallone continuò a essere giocato nelle piccole città delle Marche come [[Treia]], [[Mondolfo]] o come [[Faenza]] in Romagna.
 
In queste zone, grazie alla passione degli abitanti questo sport sopravvisse come manifestazione folcloristica o come momento rievocativo.
Questa specialità atletica durante i secoli ha sempre avuto nei tornei il sistema per classificare squadre e giocatori, comunque dal 1936 al 1963 si svolsero i campionati italiani divisi in due categorie: una per atleti professionisti e l'altra per dilettanti; dal 1956 vi fu un'unica categoria ma alle squadre prive di professionisti erano dati vantaggi iniziali di punteggio ossia, per esempio, la partita iniziava da tre giochi a zero in favore dei dilettanti. Dal 1992, dopo la costituzione di un Comitato Nazionale, con sede a Treia, il bracciale è tornato sulla scena agonistica con la disputa, a distanza di quasi trent'anni dall'ultima edizione, del rinnovato [[campionato italiano di pallone col bracciale|campionato italiano]].
 
Attualmente il pallone con bracciale è governato da un Comitato Interregionale affiliato alla F.I.P.A.P. ossia [[Federazione Italiana Pallapugno]], disciplina associata del [[CONI]] dal 1981, che oltre [[pallapugno]] e bracciale amministra una serie di sport sferistici, tra i quali alcuni noti a livello internazionale ma poco praticati in [[Italia]], come la [[palla basca]], altri caratterizzati invece da una forte vocazione localistica come la [[palla eh!]] praticata nell'alta [[Maremma]], tra le province di Siena e Grosseto, con modalità e attrezzi di gioco in tutto simili al [[llargues]] valenciano.
 
Dal 1981 il gioco del pallone con bracciale viene praticato anche a [[Chiusi]] in [[provincia di Siena]] nella versione denominata ''pillotta'' che, a differenza del bracciale classico, si gioca con un manicotto di superficie piatta che semplifica notevolmente l'approccio al pallone. A [[Chiusi Scalo]] annualmente, tra fine agosto e i primi di settembre, cinque squadre - Biffe (dai colori verde e arancione), Fornace (giallo e rosso), Granocchiaio (verde e bianco), Sotto Grottone (giallo e nero) e Mar Nero (blu e nero) - rappresentanti delle cinque contrade in cui è diviso il paese si contendono un apposito trofeo a forma di conca: proprio per questo, la manifestazione prende il nome di [[Ruzzi della Conca]].<ref>{{cita web|url=http://www.granocchiaio.altervista.org|titolo=sito della contrada del Granocchiaio sui Ruzzi della Conca}}</ref> Il tipo di gioco adottato si caratterizza per l'uso di una palla in [[gomma]] del peso di circa due etti e per un bracciale sagomato all'interno, onde permettervi l'inserimento della mano, del peso di 1 chilogrammo: si gioca senza l'ausilio del muro d'appoggio, in gergo tecnico "alla lizza", ma con le regole del pallone con bracciale classico. Sempre dal 1981 il gioco del pallone con bracciale a Chiusi Scalo è diffuso anche tra i ragazzi sotto 15 anni, i quali si sfidano in un'unica giornata per l'assegnazione di uno specifico trofeo: tale competizione è detta ''braccialino''. Dal 2006 viene praticato anche un torneo di pallone con bracciale per donne.
 
==Il gioco del bracciale in opere artistiche==
Il Pallone con bracciale viene nominato nell'opera lirica del 1817 [[La Cenerentola]] di [[Gioachino Rossini]], libretto di [[Jacopo Ferretti]]: nel secondo atto, durante il sestetto, il servo Dandini, riferendosi al ritorno al potere del proprio padrone, il Principe Ramiro, canta: "Alfine sul bracciale ecco il pallon tornò; e il giocatore maestro in aria il ribalzò".<br/>
Anche [[Giacomo Leopardi]] nei [[Canti (Giacomo Leopardi)|''Canti'']] dedicò una poesia al gioco del Pallone con bracciale e al campione [[Carlo Didimi]], intitolata:
A un vincitore nel Pallone<ref>{{Cita web|url=https://it.wikisource.org/wiki/Canti_(1831)/A_un_vincitore_nel_pallone|titolo=Canti (1831)/A un vincitore nel pallone - Wikisource|sito=it.wikisource.org|lingua=it|accesso=2024-11-05}}</ref>, dopo avere assistito a una partita nello [[Sferisterio di Macerata]], costruito appositamente come stadio per il gioco del Pallone con bracciale.<ref>{{Cita web|url=http://www.storiedisport.it/?p=13428|titolo=Leopardi e il vincitore nel pallone|lingua=en-US|accesso=2024-11-05}}</ref>
 
Una statua imponente di tre metri in altezza e pesante sette tonnellate, che rappresenta due [[pallonista|pallonisti]], è ubicata sulla principale strada conducente a [[Treia]]: l'opera è frutto del lavoro dello scultore maceratese [[Sandro Piermarini]] e fu sistemata sulla rotatoria stradale nel 2016.<ref>
{{Cita web|url=https://www.comune.treia.mc.it/novita/inaugurata-la-rotatoria-con-la-statua-dedicata-alla-disfida-del-bracciale/|titolo=Inaugurata la rotatoria con la statua dedicata alla disfida del bracciale|sito=www.comune.treia.mc.it|lingua=it|accesso=2024-11-05}}</ref>
 
Nel film [[Il giovane favoloso]] del 2014 si vede Giacomo Leopardi che elogia Carlo Didimi dialogando con degli avventori in un'osteria di [[Napoli]] e per qualche minuto si vedono ragazzi che giocano con i bracciali a pallone nei vicoli napoletani per dimostrare come questo sport è radicato nella cultura popolare così come nella cultura dei grandi artisti italiani.
 
== Glossario ==
Ogni tipo di sport ha un suo gergo ossia una serie di termini specifici per una determinata specialità. Il bracciale non è da meno e possiede numerosi termini, alcuni particolari, che sono tutt'oggi utilizzati. Sebbene, però, va specificato, che a seconda dell'appartenenza territoriale potevano esserci variazioni e/o termini completamente nuovi. A seguire se ne riportano alcuni in ordine alfabetico:
* abbracciare- mettersi avanti un pallone in modo da poterlo colpire a braccio quasi disteso quindi si spiega il grido d'avviso a un giocatore ''abbraccialo'' appunto
* affondare- chi trovandosi vicino al cordino rimanda, senza forza, il pallone così da farlo appena ''passare'' affinché i rivali non possano rinviarlo, dicesi che lo ''affonda'' ossia che lo ''brucia''
* ''"Aiuto!"'' - esclamazione di un giocatore per far colpire la palla al compagno dietro
* alè- dal verbo francese aller ossia vai, su presto
* allegri- invito del battitore al mandarino
* al muro- dicesi del pallone che cade vicino al muro in modo da non poterlo colpire
* appoggiare- rimandare il pallone verso il muro per accertarsi di non fare fallo
* arresto (colpo di)- quando un pallone viene veloce, basta che il giocatore gli opponga il bracciale, fermo, stringendo il pugno, con un colpo d'arresto appunto
* a te- grido al collega per avvisarlo che deve colpire il pallone; opposto di ''mio''
* attaccato- dicesi del pallone che compie la sua parabola vicino al muro
* azzurro- un giocatore della squadra nell'usuale divisa azzurra; i rivali sono in rosso
* balzare- il rialzarsi del pallone dopo avere toccato il suolo
* battere- iniziare a giocare un punto colpendo il pallone inviato dal mandarino
* battitore- il pallonista cui spetta battere
* battuta- la parte di campo dove sta il battitore o di questi l'azione di gioco
* bollare - quando il pallone di un giocatore colpisce uno spettatore o un altro giocatore (usato spesso nelle Marche)
* brillo- il girare del pallone su sé stesso con movimento diverso dalla sua parabola ossia ''effetto''; dicesi pure ''frullo'' quando è accentuato
* bruciare- come ''affondare''
* buono- il pallone che non è in fallo
* cacciarolo - l'equivalente dello ''speaker'' che tiene il punteggio e proclama ad alta voce il punteggio
* calare- quando il pallone cade velocemente accorciando la parabola all'improvviso; è l'opposto di ''crescere''
* cattivo- un pallone giocato a proprio svantaggio
* ciambella o corona- l'imboccatura e il primo giro del bracciale
* cordino- linea retta che divide in due campi uguali il suolo sul quale si gioca
* cordino in aria- spesso si disputano partite con una rete, tesa all'altezza di circa quattro metri, sopra la quale deve passare il pallone; tali partite si giocano individualmente o con due atleti per parte ossia battitore e spalla
* costola- cucitura sporgente del pallone
* crescere- quando il pallone allunga la sua traiettoria; è l'opposto di ''calare''
* dare- respingere il pallone con il bracciale
* data- l'impostazione di gioco
* dente- è ciascuna punta del bracciale; dicesi pure ''bischero''
* di prima- colpire il pallone prima che tocchi il suolo ossia ''a volo''; dicesi pure ''di posta''
* dividendo- la quota ripartita dal totalizzatore su ogni puntata scommessa sul vincitore
* entrare- quando un atleta si porta davanti il pallone durante un suo lungo volo quindi rincorrendolo velocemente
* fallo- quando il pallone finisce fuori dalle linee laterali o non supera il cordino
* frullo- è un ''brillo'' potente
* guardare- fare attenzione a un pallone che risulta insidioso con un particolare ''effetto''
* gioco- frazione di partita composta di quattro punti realizzati, nel regolamento classico, ma di dodici battute con il totalizzatore; un ''trappolino'' comprende due o quattro giochi
* impostarsi- piazzarsi saldamente sulle gambe in modo da potere colpire bene un pallone
* lasciare- non colpire un pallone per farlo giocare a un collega o perché destinato in fallo
* libero- avviso che un atleta grida a un collega affinché giochi senza indugio
* mandarino- colui che invia il pallone al battitore non entrando nel campo di gioco o lanciandolo frontalmente al battitore (questo ruolo ha differenti varianti a seconda della tipologia di "bracciale" praticato)
* marcio- è il gioco nel quale i rivali restano a zero
* mio- opposto di ''a te'', quando un atleta avvisa che sta per colpire il pallone
* muro- è il muro laterale d'appoggio
* musetto- parte del bracciale opposta alla ''ciambella''
* onore- gioco supplementare disputato dopo la partita ufficiale
* palleggiare- giocare amichevolmente senza punteggio; dicesi pure di partita disputata con gioco molto falloso
* palleggio- giocata del palleggiare o scambio di colpi
* pallonata- colpo potente
* passare- quando gli atleti devono cambiare campo dopo un ''trappolino'' o il lento procedere del pallone dopo la giocata dell{{'}}''affondare'' o ''bruciare''
* punta(dare di)- colpire il pallone muovendo il braccio con una curva verticale, da sotto in su
* quindici- equivalente a un punto realizzato, dicesi ''un quindici''
* rimessa o ribattuta- campo opposto a quello del battitore
* rientrare- quando il pallone sembra destinato in fallo ma poi gira restando in gioco
* rimbalzare- come balzare
* ripostare- respingere il pallone a volo
* riserva- atleta non titolare pronto a sostituire un collega infortunato
* risposta- rimandare il pallone al battitore
* rosso- atleta nell'usuale divisa rossa; i rivali sono in azzurro
* sbraccio(dare di)- colpire il pallone con largo movimento del braccio in linea quasi orizzontale come dando un violento pugno, tenendo fermo il dorso
* ''"se mai"'' o ''"se vuoi"''- avviso che un atleta, pronto a colpire, grida a un collega che lo precede affinché questi si regoli sulla necessità di ''entrare'' sul pallone
* sotto- avvicinarsi al pallone; dicesi ''avanzare sotto il pallone''
* sopracapo o sopramano(dare di)- modo di colpire il pallone con braccio alzato quando viene molto in alto
* sottobecco- colpire il pallone da giù in su e da destra a sinistra facendo descrivere una esse [S] al bracciale; è utile in ''risposta'' quando il pallone viene ''attaccato'' al muro
* spalla- ruolo di gioco
* spalla(dare di)- giocare di ''sbraccio'' muovendo però dorso e spalla
* spuntatura- quando il pallone è colpito con uno o due ''denti'' del bracciale anziché tre quindi schizza di fianco o contro lo stesso atleta in modo pericoloso
* tempo- colpire bene il pallone significa colpirlo ''in tempo'' ossia non presto né tardi
* terzino- ruolo di gioco
* trappolino o trampolino- frazione di partita composta di due o quattro giochi ma è pure la tavola inclinata sul suolo dove prende la rincorsa il battitore
* ''"va via!"'' - frase comunemente detta quando un pallone esce lateralmente così da scongiurare eventuali colpi da parte dei compagni di squadra
* vieni- avviso che un atleta grida a un collega per fargli colpire il pallone (simile ad "aiuto!")
* volare- realizzare un punto spingendo il pallone oltre il campo ma entro certi limiti, segnalati da asticelle
* volata- indica il punto realizzato con la giocata del ''volare''; è uno dei colpi più spettacolari quindi si conservano statistiche riguardo ai primati dei vari campioni considerando appunto ''le volate''<ref>fonte riadattata e ricavata dal libro di Giulio Franceschi ''Il giuoco del pallone e gli altri affini '' pubblicato nel 1903: capitolo ''Il gergo''</ref>
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
In ordine cronologico:
* Antonio Scaino, ''Trattato del giuoco della palla'', Venezia, 1555
* [[Giacomo Leopardi]], ''Ode a un vincitore nel pallone'', 1823
* [[Francesco Gabrielli (insegnante)|Francesco Gabrielli]], ''[[s:Giuochi ginnastici raccolti e descritti per le scuole e il popolo/Parte seconda. Giuochi con la palla/Il giuoco del Pallone|Il giuoco del Pallone]]'', in ''[[s:Giuochi ginnastici raccolti e descritti per le scuole e il popolo|Giuochi ginnastici raccolti e descritti per le scuole e il popolo]]'', Milano, Ulrico Hoepli, 1895
* [[Edmondo De Amicis]], ''Gli azzurri e i rossi, Torino'', 1897
* G. Franceschi, ''Il giuoco del pallone e gli altri affini'', Milano, 1903
* A. Modena, ''I giuochi italiani del Pallone e della Palla'', Pianezza, 1934
* L. Mussi-R. Gianuzzi–A. Manzo, ''Storia del Gioco del Pallone e similari'', Alba, 1952
* A. Zecchini, ''Il più classico dei giochi'', Faenza, 1955
* A. Meriggi, ''Il Gioco del pallone col bracciale a Treia. Lo sport come cultura'', Macerata, 1984
* A. Meriggi, ''Decima edizione della Disfida del bracciale'', Treia, 1988
* G. Capici, ''Sphaeristerium'', Roma, 1989
* F. Battisti-O. Cestari-G. Micheli, ''I giochi della palla'', Aldeno, 1990
* S. Pivato, ''I terzini della borghesia'', Milano, 1991
* A. Scaino, ''Trattato del giuoco della palla, a cura di Giorgio Nonni'', Urbino, Quattroventi, 2000
* A. Meriggi, ''Carlo Didimi e i suoi rapporti con Giacomo Leopardi'', Treia, 2007
* L. Cungi, ''Artisti degli sferisteri'', 2007
* A. Meriggi, ''La biografia di Carlo Didimi nella lettera di Augusto Pettarelli a [[Giovanni Mestica]]'', Treia 2008
* A. Meriggi, ''Giacomo Leopardi e Carlo Didimi. Due campioni dell'Ottocento marchigiano'', in "Treia e le piccole patrie dell'Ottocento marchigiano", Treia, 2008
* A. Meriggi, ''La questione della dedica della canzone leopardiana a Carlo Didimi'', Treia, 2008
* L. Sorcinelli, ''Un trampolino...verso la gloria'', 2009
*Angelo Emiliani, ''Braccio d'atleta. Il gioco del pallone a Faenza'', Imola, Bacchilega, 2010
* L. Cungi, ''Dal gioco della palla al pallone col braccio'', 2011
* A. Meriggi, ''Giacomo Leopardi e Carlo Didimi: due precursori del Risorgimento italiano'', Treia, 2011
* A. Meriggi, ''Anche Treia ha fatto l'Italia'', Treia, 2011
 
== Voci correlate ==
Nel [[1936]] si svolse il primo campionato italiano per professionisti e dal [[1992]], con la costituzione di un Comitato Nazionale, con sede a Treia, il bracciale è tornato sulla scena agonistica con la disputa, a distanza di circa trent'anni dall'ultima edizione, del campionato italiano.
* [[Pallone (gioco)]]
* [[Pallone elastico]]
* [[Pallapugno]]
 
== Altri progetti ==
Attualmente il Pallone col bracciale è governato da un Comitato Interregionale affiliato alla '''F.I.P.A.P. ''(Federazione Italiana Pallapugno)''''', Disciplina Associata del [[CONI]] dal [[1981]], che oltre [[Pallapugno]] e Bracciale amministra una serie di sport sferistici, tra i quali alcuni noti a livello internazionale ma poco praticati in [[Italia]], come la [[Pelota basca]], altri caratterizzati invece da una forte vocazione localistica come la [[Palla eh!]] praticata nell'Alta Maremma, tra le province di Siena e Grosseto, con modalità e attrezzi di gioco in tutto simili al [[Llargues]] valenciano.
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
Dal [[1981]], Il gioco della "palla al bracciale" viene disputato anche a [[Chiusi Scalo]], in provincia di Siena, dove annualmente, tra fine agosto ed i primi di settembre, cinque squadre - Biffe (dai colori verde e arancione), Fornace (giollo e rosso), Granocchiaio (verde e bianco), Sotto Grottone (giallo e nero) e Mar Nero (blu e nero) - rappresentanti delle cinque contrade in cui è diviso il paese - si contendono un apposito trofeoa forma di Conca, proprio per questo, la manifestazione prende il nome di [[Ruzzi della Conca]]. Questa tipologia di gioco si caraterizza per l'uso di una palla elastica del peso di circa 200 grammi e per la presenza di un bracciale sagomato all'interno (per permettervi l'inserimento della mano) del peso di 1 kg. Sempre dal 1981, il gioco della palla al bracciale a Chiusi Scalo viene disputato anche tra i ragazzi under 15 ("Braccialino"), i quali si sfidano in un'unica giornata per l'assegnazione di uno specifico trofeo. Dal 2006 vi viene praticato anche un torneo di Palla al bracciale femminile.
* {{cita web | 1 = http://www.disfidadelbracciale.it/ | 2 = il sito della Disfida del Bracciale di Treia | accesso = 22 luglio 2009 | dataarchivio = 28 luglio 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090728042528/http://www.disfidadelbracciale.it/ | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.pallonecolbracciale.it/|Un sito del pallone col bracciale}}
* {{cita web|https://pallonecolbracciale-mondolfo.it/|Il Pallone col Bracciale a Mondolfo PU}}
* {{cita web | 1 = http://www.turismo.treia.sinp.net/images/Braccial.jpg | 2 = Foto di antichi bracciale e pallone | accesso = 1 febbraio 2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110724064508/http://www.turismo.treia.sinp.net/images/Braccial.jpg | dataarchivio = 24 luglio 2011 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.contradadelgranocchiaio.it/|Un sito sui Ruzzi della Conca: la contrada del Granocchiaio}}
 
==Voci= correlateVideo ===
* [https://it.youtube.com/watch?v=_4JdTeGcvKI&feature=related Azioni di gioco]
*[[Pallone (gioco)]]
* [https://www.youtube.com/watch?v=Jz741QbcpAU Rievocazione storica "La Cacciata" Mondolfo PU]
*[[Pallapugno]]
==Collegamenti esterni==
[http://www.pallonecolbracciale.it/ Sito del pallone col bracciale]
 
{{navigazioneSport|Sport=Pallone col bracciale}}
{{Sport di squadra}}
{{portale|Stato Pontificio}}
 
[[Categoria:SportPallone dicol bracciale| squadra]]
[[Categoria:Sport sferistici]]