Elio Petri: differenze tra le versioni
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{{F|sceneggiatori italiani|arg2=registi italiani|agosto 2020}}
{{Bio
|Nome =
|Cognome = Petri
|
|ForzaOrdinamento = Petri, Elio
|Sesso = M
|LuogoNascita = Roma
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|Immagine = Elio Petri.jpg
|Didascalia = Elio Petri nel 1971
}}
Importante regista del [[cinema italiano]], fu autore di opere di ispirazione civile e denuncia sociale, in cui mise in evidenza il tema del rapporto tra l'uomo e l'autorità<ref name=CB>''Le Garzantine - Cinema'', Garzanti, 2002, p. 902</ref>. Il suo attore prediletto fu [[Gian Maria Volonté]]<ref name="CB"/>, che diresse nei film ''[[A ciascuno il suo (film)|A ciascuno il suo]]'' (1967), ''[[Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto]]'' (1970), ''[[La classe operaia va in paradiso]]'' (1971) e ''[[Todo modo (film)|Todo modo]]'' (1976)<ref name="CB"/>.
== Biografia ==
=== Infanzia e giovinezza ===
Eraclio "Elio" Petri<ref>{{
Appena adolescente decise di abbracciare in maniera profonda gli ideali della sinistra, aderendo alla federazione giovanile del [[Partito Comunista Italiano]]<ref>{{cita pubblicazione|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/01/28/elio-petri-90-anni-fa-nasceva-il-padre-rinnegato-di-un-cinema-che-non-ce-piu/4928724/|titolo=Elio Petri, 90 anni fa nasceva il padre rinnegato di un cinema che non c'è più|pubblicazione=[[il Fatto Quotidiano]]|autore=Marco Colombo|data=28 gennaio 2019}}</ref> (ritirerà l'adesione al partito dopo i fatti della [[Rivoluzione ungherese del 1956|rivolta ungherese]] firmando per il "[[Manifesto dei 101]]";<ref>{{Cita news|url=http://temi.repubblica.it/micromega-online/i-fatti-dungheria-e-il-dissenso-allinterno-del-pci-storia-del-manifesto-dei-101/|autore=Emilio Carnevali|titolo=I fatti d'Ungheria e il dissenso degli intellettuali di sinistra. Storia del manifesto dei "101"|pubblicazione=[[MicroMega (periodico)|MicroMega]]|numero=9|anno=2006}}</ref> fu tuttavia tra i firmatari che ritrattarono, ritirando l'adesione, insieme allo storico [[Paolo Spriano]], al pittore [[Renzo Vespignani|Lorenzo Vespignani]], all'architetto [[Carlo Aymonino]] e allo scrittore [[Mario Socrate]]. Costoro motivarono la loro decisione per l'avvenuta diffusione del documento che, per quanto loro risultava, doveva invece rimanere un contributo per il dibattito interno). Ebbe un buon rapporto con il padre, con il quale la domenica spesso andava a nuotare nel [[Tevere]]. D'estate si recavano insieme anche al mare, a [[Ostia (Roma)|Ostia]], dove trascorrevano l'intera giornata.
Petri dichiarerà in una intervista con [[Dacia Maraini]]<ref>{{Cita libro|autore=[[Dacia Maraini]]|capitolo=E tu chi eri?|titolo=Elio Petri. Catalogo della mostra. Palazzo del Cinema, 31 agosto - 11 settembre|città=Venezia|editore=RAI-ERI/La Biennale di Venezia|anno=1983|pp=29-38}}</ref> che per la sua educazione ebbero influenza la madre per il lato affettivo, il padre come modello sociale e la nonna per il suo rigore morale. A quindici anni cominciò la sua passione per il giornalismo e per il cinema, che lo portò a iscriversi ai circoli del cinema e a scrivere sui bollettini delle associazioni cinematografiche. Successivamente, nel 1949, cominciò a scrivere su ''[[l'Unità]]'', su ''[[Gioventù nuova (rivista italiana)|Gioventù Nuova]]'', come [[Critica cinematografica|critico cinematografico]].
=== Gli esordi ===
Attraverso un amico, Petri conobbe il regista [[Giuseppe De Santis]] ("Il mio unico maestro del cinema è stato Peppe") che gli chiese una mano a condurre un'inchiesta, sotto forma di dossier di interviste, per un film che stava realizzando: ''[[Roma ore 11]]'' (1952).
Fu tra i frequentatori dell'[[osteria Fratelli Menghi]], noto punto di ritrovo per pittori, registi, sceneggiatori, scrittori e poeti tra gli anni quaranta e gli anni settanta. Tra il 1953 e il 1960, Petri incominciò a collaborare al soggetto e alla sceneggiatura di film di diversi registi: oltre al già citato Giuseppe De Santis, [[Giuseppe Amato]], [[Guido Brignone]], [[Aglauco Casadio]], [[Veljko Bulajić]], [[Enzo Provenzale]], [[Carlo Lizzani]], [[Gianni Puccini]] e [[Leopoldo Savona]]. In quegli stessi anni, condusse le prime esperienze di regia, realizzando due cortometraggi: ''Nasce un campione'' (1954) e ''I sette contadini'' (1957).
All'età di 32 anni girò il suo primo lungometraggio, ''[[L'assassino (film)|L'assassino]]'' (1961), film, a tema poliziesco, di analisi psicologica che nonostante alcuni problemi con la censura fu accolto sotto buoni auspici. Il protagonista del film era [[Marcello Mastroianni]] del quale era diventato amico durante le riprese del film di Giuseppe De Santis ''[[Giorni d'amore]]''. Nella sua prima opera sono già presenti i temi fondamentali del suo cinema: la nevrosi e il potere.
=== Da ''I giorni contati'' a ''Un tranquillo posto di campagna'' ===
Nel 1962, dopo aver sposato a Roma Paola Pegoraro, diresse ''[[I giorni contati]]'', film che narra la crisi esistenziale di uno stagnaro romano e che si giovava di una grande prova attoriale di [[Salvo Randone]], nel suo unico ruolo da protagonista al cinema. Nel suo terzo film lavorò con [[Alberto Sordi]] in ''[[Il maestro di Vigevano (film)|Il maestro di Vigevano]]'' (1963), tratto dall'omonimo libro di [[Lucio Mastronardi]].
Nel 1964, insieme con [[Giuliano Montaldo]] e [[Giulio Questi]], si dedicò alla realizzazione di un documentario sull'industria dell'erotismo dal titolo ''[[Nudi per vivere]]'', uscito in realtà come realizzato dal regista immaginario Elio Montesti (nome composto dai nomi degli autori reali: ''Elio'' stava per Petri, ''Mont'' per Montaldo e ''esti'' per Questi). Successivamente, nel 1965, si cimentò, ancora con Mastroianni, nel fantascientifico ''[[La decima vittima]]'', ispirato a un racconto di [[Robert Sheckley]], affermato autore [[Stati Uniti d'America|statunitense]] del genere fantastico.
A quel punto, le difficoltà con i grandi produttori lo spinsero a lavorare con produttori esordienti, come nel caso di ''[[A ciascuno il suo (film)|A ciascuno il suo]]'' (1967), tratto da un romanzo di [[Leonardo Sciascia]] e interpretato da [[Gian Maria Volonté]], [[Irene Papas]] e [[Gabriele Ferzetti]]. Nel film emergeva con chiarezza una propensione al cinema d'impegno civile (o cinema politico) che troverà compiuta espressione nella "trilogia sulla nevrosi" degli anni settanta.
A seguire realizzò il film ''[[Un tranquillo posto di campagna]]'' (1968), allegoria sul ruolo dell'artista nella società contemporanea ispirata al romanzo breve ''[[La bella adescatrice]]'' di [[Oliver Onions (scrittore)|Oliver Onions]], e un episodio del film militante ''[[Documenti su Giuseppe Pinelli]]'' (1970), singolare e magistrale esempio di cinema di impegno civile.
=== ''La trilogia della nevrosi'' ===
Nello stesso anno (1970) Petri firmò il suo film più noto, il primo capitolo della cosiddetta ''trilogia della nevrosi'': ''[[Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto]]'' (che rappresenta il senso di onnipotenza dato dal potere: ''nevrosi del potere''), con un Gian Maria Volonté in stato di grazia nel ruolo di un commissario di polizia che uccide la propria amante ([[Florinda Bolkan]]) ma che, nonostante si dichiari colpevole, non viene di fatto punito dai colleghi, preoccupati di difendere la reputazione dell'apparato. Il film ottenne un grandissimo consenso da parte del pubblico e l'anno seguente si aggiudicò l'[[Oscar al miglior film in lingua straniera|Oscar al miglior film straniero]].
Gli altri due capitoli della trilogia della nevrosi sono: ''[[La classe operaia va in paradiso]]'' (1971), corrosiva satira sulla vita degli operai nelle fabbriche (''nevrosi del lavoro''), con cui nel 1972 (ex aequo con ''[[Il caso Mattei]]'' di [[Francesco Rosi]], sempre con Volonté protagonista) conquistò la [[Palma d'oro]] a [[Cannes]], e a seguire ''[[La proprietà non è più un furto]]'' (1973), con [[Ugo Tognazzi]] e [[Flavio Bucci]] come protagonisti, che rappresenta un'analisi a sfondo grottesco sulla proprietà e sul denaro (''nevrosi del denaro'').
Elio Petri appare in due camei nei suoi film: in ''Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto'', s'intravede brevemente seduto tra coloro che assistono al discorso di insediamento del commissario alla direzione dell'ufficio politico; ne ''[[Le mani sporche (miniserie televisiva)|Le mani sporche]]'', s'intravede nella prima parte dello sceneggiato nel ruolo di uno dei partecipanti a una riunione di partito, dove, insieme con altri, è intento a scendere le scale e a congedarsi da un altro membro del partito.
=== ''Todo modo'' ===
Nel
Parallelamente alla creazione del film Petri scrive la sua unica opera teatrale ''Giacobbe o Elaborazione di un'ossessione'', ritrovata e pubblicata nel 2024<ref>{{Cita web|url=https://casicritici.com/2024/07/27/giacobbe-nel-collegio-totale-di-elio-petri/|titolo=Giacobbe nel collegio totale di Elio Petri|accesso=3 luglio 2024}}</ref>.
=== Le ultime opere ===
Due anni dopo (1978) diresse, per la [[Rai]], l'adattamento televisivo (in tre parti) del capolavoro teatrale di [[Jean-Paul Sartre]], ''[[Le mani sporche (miniserie televisiva)|Le mani sporche]]'', con Marcello Mastroianni e [[Giovanni Visentin]] protagonisti.
Il film successivo, ''[[Buone notizie (film)|Buone notizie]]'' (1979), con [[Giancarlo Giannini]] e [[Ángela Molina]] protagonisti, è all'insegna di un pessimismo ormai inguaribile e pregno di propensioni metafisiche. Nel 1980 (dopo un tentativo, fallito tre anni prima, di portare in scena l'[[Anfitrione (Plauto)|Anfitrione]] di [[Tito Maccio Plauto|Plauto]]<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Petri:"Non allestirò l'Anfitrione per le tribolazioni del Teatro Stabile"|pubblicazione=[[La Stampa]]|numero=42|anno=anno 111|data=2 marzo 1977}}</ref>) Petri esordisce nel mondo del teatro, curando la regia de ''[[L'orologio americano]]'', opera del drammaturgo statunitense [[Arthur Miller]]; la prima europea si tenne al [[Teatro Eleonora Duse (Genova)|Teatro Duse]] di [[Genova]] ed ebbe tra gli interpreti [[Lino Capolicchio]], [[Ferruccio De Ceresa]], [[Claudio Gora]], [[Camillo Milli]], [[Eros Pagni]], [[Marzia Ubaldi]].<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Due prime a Genova|sito=La Stampa|data=21 gennaio 1981|p=17}}</ref>
Nel 1982 Petri si accingeva a girare con Mastroianni ''Chi illumina la grande notte'' ma, ammalato di cancro, morì il 10 novembre all'età di 53 anni, senza poter dare inizio alle riprese. È tumulato presso il [[cimitero di Prima Porta|cimitero Flaminio di Prima Porta]] a nord di Roma, accanto alla tomba del padre.
==
L’archivio personale di Elio Petri è conservato a Torino presso l’Archivio Storico del Museo Nazionale del Cinema.
== Filmografia ==
=== Regista ===
====
* ''Nasce un campione''
* ''I sette contadini''
* ''[[L'assassino (film)|L'assassino]]'' (1961)
* ''[[I giorni contati]]'' (1962)
* ''[[Il maestro di Vigevano (film)|Il maestro di Vigevano]]'' (1963)
* ''[[Nudi per vivere]]'' (documentario, 1963)
* ''[[Alta infedeltà (film 1964)|Alta infedeltà]]'' (1964), episodio: ''[[Alta infedeltà (film 1964)#Peccato nel pomeriggio|Peccato nel pomeriggio]]''
* ''[[La decima vittima]]'' (1965)
* ''[[A ciascuno il suo (film)|A ciascuno il suo]]'' (1967)
* ''[[Un tranquillo posto di campagna]]'' (1968)
* ''[[Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto]]'' (1970)
* ''[[Documenti su Giuseppe Pinelli]]'' (1970), episodio: ''[[Tre ipotesi sulla morte di Pinelli|Tre ipotesi sulla morte di Giuseppe Pinelli]]''
* ''[[La classe operaia va in paradiso]]'' (1971)
* ''[[La proprietà non è più un furto]]'' (1973)
* ''[[Todo modo (film)|Todo modo]]'' (1976)
* ''[[Buone notizie (film)|Buone notizie]]'' (1979)
==== Televisione ====
* ''[[Le mani sporche (miniserie televisiva)|Le mani sporche]]'' (1978) - miniserie TV
=== Sceneggiatore ===
====
* ''[[Un marito per Anna Zaccheo]]'', regia di [[Giuseppe De Santis]] (1953)
* ''[[Donne proibite]]'', regia di [[Giuseppe Amato]] (1954)
* ''[[Giorni d'amore]]'', regia di [[Giuseppe De Santis]] (1954)
* ''Nasce un campione'' (1954) - cortometraggio
* ''[[Quando tramonta il sole (film 1956)|Quando tramonta il sole]]'', regia di [[Guido Brignone]] (1956)
* ''[[Uomini e lupi (film 1957)|Uomini e lupi]]'', regia di [[Giuseppe De Santis]] (1957)
* ''[[La strada lunga un anno]]'', regia di [[Giuseppe De Santis]] (1959)
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* ''[[I giorni contati]]'' (1962)
* ''[[I mostri]]'', regia di [[Dino Risi]] (1963)
* ''[[Il maestro di Vigevano (film)|Il maestro di Vigevano]]'' (1963)
* ''[[Alta infedeltà (film 1964)|Alta infedeltà]]'' (1964) - episodio ''[[Alta infedeltà (film 1964)#Peccato nel pomeriggio|Peccato nel pomeriggio]]''
* ''[[La decima vittima]]'' (1965)
* ''[[A ciascuno il suo (film)|A ciascuno il suo]]'' (1967)
* ''[[Un tranquillo posto di campagna]]'' (1968)
* ''[[Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto]]'' (1970)
* ''[[Documenti su Giuseppe Pinelli]]'' (1970) - episodio ''[[Tre ipotesi sulla morte di Pinelli|Tre ipotesi sulla morte di Giuseppe Pinelli]]''
* ''[[La classe operaia va in paradiso]]'' (1971)
* ''[[La proprietà non è più un furto]]'' (1973)
* ''[[Todo modo (film)|Todo modo]]'' (1976)
* ''[[Buone notizie (film)|Buone notizie]]'' (1979)
==== Televisione ====
* ''[[Le mani sporche (miniserie televisiva)|Le mani sporche]]'' (1978) - miniserie TV
=== Produttore ===
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=== Montatore ===
* ''[[Nudi per vivere]]''
=== Aiuto regista ===
* ''[[Roma ore 11]]'', regia di [[Giuseppe De Santis]] (1952)
* ''[[Un marito per Anna Zaccheo]]'', regia di
* ''[[Giorni d'amore]]'', regia di
* ''[[L'impiegato]]'', regia di [[Gianni Puccini]] (1960)
== Pubblicazioni ==
* {{Cita libro|titolo=Roma ore 11|città=Roma e Milano|editore=Sellerio Editore Palermo|annooriginale=1956|anno=2004}}
* {{Cita libro|titolo=L'assassino|città=Milano|editore=Zibett|anno=1962|altri=con Tonino Guerra}}
* {{Cita libro|titolo=Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto|città=Roma|editore=Tindalo|anno=1970|altri=con Ugo Pirro}}
* {{Cita libro|titolo=La proprietà non è più un furto|città=Milano|editore=Bompiani|anno=1973|altri=con Ugo Pirro}}
* {{Cita libro|titolo=Scritti di cinema e di vita|curatore=Jean A. Gili|città=Roma|editore=Bulzoni Editore|anno=2007}}
* {{Cita libro|titolo=Writings On Cinema & Life|città=New York|editore=Contra Mundum Press|anno=2013|altri=con Jean A. Gili|lingua=en}}
* ''Giacobbe o Elaborazione di un'ossessione. Testo teatrale inedito'', a cura di [[Roberto Chiesi]] e [[Alfredo Rossi]], Milano-Udine, Mimesis, 2024-
== Riconoscimenti ==
** [[Premi Oscar
** [[Premi Oscar 1972|1972]] – Candidatura per la [[Oscar alla miglior sceneggiatura originale|miglior sceneggiatura originale]] per ''Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto''
*[[Golden Globe]]
** [[Golden Globe 1971|1971]] – Candidatura per il [[Golden Globe per il miglior film straniero|miglior film straniero]]: ''Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto''
*[[David di Donatello (premio)|David di Donatello]]
** 1970 – Miglior film per ''Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto''
** 1972 – Miglior film per ''[[La classe operaia va in paradiso]]''
*[[Edgar Award|The Edgar Awards]]
** 1971 – Migliore sceneggiatura per ''Indagine su di un cittadino al di sopra di ogni sospetto''
*[[Festival di Cannes]]
** [[Festival di Cannes 1967|1967]] – [[Prix du scénario|Premio per la sceneggiatura]] per ''[[A ciascuno il suo (film)|A ciascuno il suo]]''
** [[Festival di Cannes 1970|1970]] – [[Grand Prix Speciale della Giuria]] per ''Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto''
** [[Festival di Cannes 1972|1972]] – [[Palma d'oro]] per ''La classe operaia va in paradiso''
*Festival di Mar del Plata
** 1962 – Miglior film per ''I giorni contati''
*[[Festival internazionale del cinema di Berlino]]
** [[Festival di Berlino 1969|1969]] – '''Orso d'Argento nella categoria miglior film'' per ''Un tranquillo posto di campagna''
*[[Nastro d'argento]]
** [[Nastri d'argento 1962|1962]] – Miglior soggetto originale per ''[[I giorni contati]]''
** [[Nastri d'argento 1968|1968]] – Regista del miglior film per ''A ciascuno il suo''
** 1968 – Migliore sceneggiatura per ''A ciascuno il suo''
** [[Nastri d'argento 1971|1971]] – Regista del miglior film per ''Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto''
** 1971 – Miglior soggetto originale per ''Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto''
* Nel 2005 gli è stato dedicato il documentario ''Elio Petri. Appunti su un autore'' di Federico Bacci, Nicola Guarneri e Stefano Leone, presentato alle Giornate degli Autori alla [[Mostra internazionale d'arte cinematografica|Mostra del Cinema di Venezia]] dello stesso anno.
* Nel 2019, anno del novantesimo anniversario della sua nascita, viene intitolato a Petri un premio cinematografico, nel contesto del [[Festival del cinema di Porretta Terme]], nella piccola cittadina dell'appennino bolognese in cui il regista nel 1971 presentò in anteprima mondiale, in compagnia del protagonista [[Gian Maria Volonté]], ''[[La classe operaia va in paradiso]]'' all'allora [[Mostra internazionale del cinema libero]].<ref>{{Cita news|url=https://news.cinecitta.com/IT/it-it/news/53/79966/premio-elio-petri-al-festival-di-porretta-terme.aspx|titolo=Premio Elio Petri al Festival di Porretta Terme|sito=News Cinecittà|data=7 ottobre 2019|accesso=12 settembre 2020}}</ref> Il lancio della nuova iniziativa si è tenuto durante l'edizione dello stesso anno della [[Festa del Cinema di Roma]], in una conferenza stampa alla presenza di Paola Petri, in cui sono stati comunicati i film finalisti selezionati dalla giuria presieduta da [[Walter Veltroni]] e composta da [[Steve Della Casa]], [[David Grieco]], Giacomo Manzoli, [[Giuliano Montaldo]], [[Alfredo Rossi]] e Paola Petri.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Premio Elio Petri|pubblicazione=Alias|editore=[[il manifesto]]|data=19 ottobre 2019|p=16}}</ref><ref>{{Cita news|url=https://news.cinecitta.com/IT/it-it/news/53/80111/nasce-il-premio-elio-petri-i-finalisti.aspx|titolo=Nasce il Premio Elio Petri: i finalisti|sito=News Cinecittà|data=19 ottobre 2019|accesso=12 settembre 2002}}</ref><ref>{{Cita news|url=https://www.mymovies.it/cinemanews/2019/164010/|titolo=Porretta Cinema 2019, un premio intitolato a Elio Petri|sito=[[MYmovies.it]]|data=31 ottobre 2019|accesso=1º settembre 2020}}</ref>
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=Claudio Bisoni|titolo=Elio Petri. Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto|editore=Lindau|anno=2011}}
* {{Cita libro|autore=Lucia Cardone|titolo=Elio Petri, impolitico. La decima vittima (1965)|editore=ETS|anno=2005}}
* {{Cita libro|curatore= Diego Mondella|titolo=L'ultima trovata - Trent'anni di cinema senza Elio Petri|città=Bologna|editore=Pendragon|anno=2012}}
* {{Cita libro|autore=Gabriele Rigola|titolo=Elio Petri, uomo di cinema - Impegno, spettacolo, industria culturale|editore=Bonanno Editore|anno=2016}}
* {{Cita libro|autore=Afredo Rossi|titolo=Elio Petri|città=Firenze|editore=La Nuova Italia|anno=1979|collana=Il Castoro Cinema}}
*
* {{Cita libro|autore=Aldo Tassone|titolo=Parla il cinema italiano|volume=2|città=Milano|editore=Il Formichiere|anno=1979}}
* Natale Luzzagni, ''Parola solenne. Dialoghi e visioni nel cinema di Elio Petri'', Padova, Venilia Editrice, 2021.
== Altri progetti ==
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[[Categoria:Registi cinematografici italiani]]
[[Categoria:Registi televisivi italiani]]
[[Categoria:Sepolti nel cimitero Flaminio]]
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