Elio Petri: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m v2.05 - Corretto utilizzando WP:WPCleaner (Wikilink uguali alla propria descrizione)
 
(110 versioni intermedie di 60 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{F|sceneggiatori italiani|arg2=registi italiani|agosto 2020}}
{{Citazione
|Il ''[[Neorealismo (cinema)|Neorealismo]]'', se non è inteso come vasta esigenza di ricerca e di indagine, ma come vera e propria tendenza poetica, non ci interessa più (...) Occorre fare i conti con i miti moderni, con le incoerenze, con la corruzione, con gli esempi splendidi di eroismi inutili, con i sussulti della morale: occorre sapere e potere rappresentare tutto ciò.<ref>"Città aperta", 4-5, 25 luglio 1957, in Elio Petri, ''Scritti di cinema e di vita'', a cura di J.A. Gili, p. 56, Bulzoni Editore, 2007</ref>}}
{{Citazione
|La libertà di espressione va difesa per quello che essa fondamentalmente rappresenta: il diritto degli artisti di esprimersi e di indagare criticamente sul corpo della realtà in cui vivono, qualunque sia la società in cui vivano.<ref>"Città aperta", 1, 25 maggio 1957, in Elio Petri, ''Scritti di cinema e di vita'', a cura di J.A. Gili, p. 33, Bulzoni Editore, 2007</ref>
| Elio Petri }}
{{Bio
|Nome = ElioEraclio
|Cognome = Petri
|PostCognomePseudonimo = nato '''EraclioElio Petri'''
|ForzaOrdinamento = Petri, Elio
|Sesso = M
|LuogoNascita = Roma
Riga 22 ⟶ 19:
|Immagine = Elio Petri.jpg
|Didascalia = Elio Petri nel 1971
}}
|Didascalia2 =}}
 
Importante regista del [[cinema italiano]], fu autore di opere di ispirazione civile e denuncia sociale, in cui mise in evidenza il tema del rapporto tra l'uomo e l'autorità<ref name=CB>''Le Garzantine - Cinema'', Garzanti, 2002, p. 902</ref>. Il suo attore prediletto fu [[Gian Maria Volonté]]<ref name="CB"/>, che diresse nei film ''[[A ciascuno il suo (film)|A ciascuno il suo]]'' (1967), ''[[Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto]]'' (1970), ''[[La classe operaia va in paradiso]]'' (1971) e ''[[Todo modo (film)|Todo modo]]'' (1976)<ref name="CB"/>.
Elio Petri fu personalità poliedrica e complessa, difficilmente liquidabile come semplice “regista” di film. Lungo il suo percorso formativo, da giornalista e critico cinematografico a regista, si distinse per aver rilevato la grande importanza ma al contempo i limiti del filone "neorealista" del cinema italiano.
Già durante la sua attività di critico, egli dimostrò di avere ben chiaro in mente un suo personale progetto di cinema di idee che andasse oltre i temi e gli stili propri del neorealismo. All'interno di questo progetto Petri dimostrò, pur restando dentro i canoni del cinema di produzione, la sua originalità e la sua dote di artista, che lo distinse nello stile e nelle tematiche affrontate
all'interno sia del cinema italiano sia di quello internazionale.
 
== Biografia ==
=== Infanzia e giovinezza ===
Eraclio "Elio" Petri<ref>{{Cita webTreccani|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/elio-petri_(Enciclopedia-del-Cinema)/|titolo=PETRI, Elio in "Enciclopedia del Cinema"|sito=www.treccani.itPetri|accesso=2017-05-19 maggio 2017}}</ref><ref>{{CitaGoogle librobooks|nomeautore=Gino|cognome= Moliterno|titolo=Historical Dictionary of Italian Cinema|url=https://books.google.it/books?id=l0dUgcYI8B0C&pg=PA249&dq=eraclio+petri+elio&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjZhfq91frTAhULPxoKHUgDDyIQ6AEIJjAA#v=onepage&q=eraclio%20petri%20elio&f|p=false249|accesso=19 maggio 2017-05-19|data=29 settembre 2008-09-29|editore=Scarecrow Press|lingua=en|ISBNisbn=9780810862548}}</ref><ref>{{CitaGoogle librobooks|nomeautore=Carlo|cognome= Lizzani|nome2autore2=Roberto|cognome2= Chiti|titolo=Il cinema italiano, 1895-1979 [i.e. milleottocentonovantacinque millenovecentosettantanove]|url=https://books.google.it/books?id=wg5LAAAAMAAJ&q=eraclio+petri+elio&dq=eraclio+petri+elio&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjZhfq91frTAhULPxoKHUgDDyIQ6AEINjAC|accesso=19 maggio 2017-05-19|data=1980|editore=Editori riuniti|lingua=itRiuniti}}</ref> nacque il 29 gennaio 1929 a [[Roma]], in via dei Giubbonari, in una famiglia di artigiani: il nonno e il padre erano artigiani nel settore della lavorazione del rame. La madre lavorava in una latteria gestita da parenti. Insieme con loro viveva una nonna che ebbe una certa influenza sull'educazione di tipo repressivo ricevuta da Elio. Anche per questa ragione, da bambino Elio, figlio unico, trascorreva il suo tempo libero per strada. Appena adolescente decise di abbracciare in maniera profonda gli ideali della [[sinistra (politica)|sinistra]], aderendo alla federazione giovanile del [[Partito Comunista Italiano]]<ref>{{cita pubblicazione|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/01/28/elio-petri-90-anni-fa-nasceva-il-padre-rinnegato-di-un-cinema-che-non-ce-piu/4928724/|titolo=Elio Petri, 90 anni fa nasceva il padre rinnegato di un cinema che non c’è più|giornale=[[il Fatto Quotidiano]]|autore=Marco Colombo|data=28 gennaio 2019}}</ref> (ritirerà l'adesione al partito dopo i fatti della [[Rivoluzione ungherese del 1956|rivolta ungherese]] firmando per il "[[Manifesto dei 101]]"<ref>[http://temi.repubblica.it/micromega-online/i-fatti-dungheria-e-il-dissenso-allinterno-del-pci-storia-del-manifesto-dei-101/ Emilio Carnevali, ''I fatti d'Ungheria e il dissenso degli intellettuali di sinistra. Storia del manifesto dei "101"''], in ''MicroMega'', n.9/2006</ref>). Ebbe un buon rapporto con il padre, con il quale la domenica spesso andava a nuotare nel Tevere. D'estate si recavano insieme anche al mare, a Ostia, dove trascorrevano l'intera giornata.
Petri dichiarerà in una intervista con [[Dacia Maraini]]<ref>''E tu chi eri?'', intervista di D. Maraini in Elio Petri, catalogo della mostra, (palazzo del cinema, 31 agosto - 11 settembre), Venezia, RAI-ERI, («La Biennale diVenezia»), 1983, pp. 29-38.</ref> che per la sua educazione ebbero influenza: la madre per il lato affettivo, il padre come modello sociale, la nonna per il suo rigore morale.
A quindici anni cominciò la sua passione per il giornalismo e per il cinema, che lo portò a iscriversi ai circoli del cinema e a scrivere sui bollettini delle associazioni cinematografiche. Successivamente, nel [[1949]], cominciò a scrivere su ''[[l'Unità]]'', su ''[[Gioventù nuova (rivista italiana)|Gioventù Nuova]]'', come [[Critica cinematografica|critico cinematografico]].
 
Appena adolescente decise di abbracciare in maniera profonda gli ideali della sinistra, aderendo alla federazione giovanile del [[Partito Comunista Italiano]]<ref>{{cita pubblicazione|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/01/28/elio-petri-90-anni-fa-nasceva-il-padre-rinnegato-di-un-cinema-che-non-ce-piu/4928724/|titolo=Elio Petri, 90 anni fa nasceva il padre rinnegato di un cinema che non c'è più|pubblicazione=[[il Fatto Quotidiano]]|autore=Marco Colombo|data=28 gennaio 2019}}</ref> (ritirerà l'adesione al partito dopo i fatti della [[Rivoluzione ungherese del 1956|rivolta ungherese]] firmando per il "[[Manifesto dei 101]]";<ref>{{Cita news|url=http://temi.repubblica.it/micromega-online/i-fatti-dungheria-e-il-dissenso-allinterno-del-pci-storia-del-manifesto-dei-101/|autore=Emilio Carnevali|titolo=I fatti d'Ungheria e il dissenso degli intellettuali di sinistra. Storia del manifesto dei "101"|pubblicazione=[[MicroMega (periodico)|MicroMega]]|numero=9|anno=2006}}</ref> fu tuttavia tra i firmatari che ritrattarono, ritirando l'adesione, insieme allo storico [[Paolo Spriano]], al pittore [[Renzo Vespignani|Lorenzo Vespignani]], all'architetto [[Carlo Aymonino]] e allo scrittore [[Mario Socrate]]. Costoro motivarono la loro decisione per l'avvenuta diffusione del documento che, per quanto loro risultava, doveva invece rimanere un contributo per il dibattito interno). Ebbe un buon rapporto con il padre, con il quale la domenica spesso andava a nuotare nel [[Tevere]]. D'estate si recavano insieme anche al mare, a [[Ostia (Roma)|Ostia]], dove trascorrevano l'intera giornata.
=== Gli esordi, prime esperienze da sceneggiatore e di regia ===
Attraverso un amico, Petri conobbe il regista [[Giuseppe De Santis]] ("Il mio unico maestro del cinema è stato Peppe") che gli chiese una mano a condurre un'inchiesta, sotto forma di dossier di interviste, per un film che stava realizzando: ''[[Roma ore 11]]'' ([[1951]]).
Fu tra i frequentatori dell'[[Osteria Fratelli Menghi]], noto punto di ritrovo per pittori, registi, sceneggiatori, scrittori e poeti tra gli anni quaranta e gli anni settanta. Tra il 1953 e il 1960, Petri incominciò a collaborare al soggetto e alla sceneggiatura di film di diversi registi: oltre al già citato [[Giuseppe De Santis]], [[Giuseppe Amato]], [[Guido Brignone]], [[Aglauco Casadio]], [[Veljko Bulajić]], [[Enzo Provenzale]], [[Carlo Lizzani]], [[Gianni Puccini]] e [[Leopoldo Savona]].
In quegli stessi anni, condusse le prime esperienze di regia, realizzando due cortometraggi: ''Nasce un campione'' ([[1954]]) e ''I sette contadini'' ([[1957]]).
 
Petri dichiarerà in una intervista con [[Dacia Maraini]]<ref>{{Cita libro|autore=[[Dacia Maraini]]|capitolo=E tu chi eri?|titolo=Elio Petri. Catalogo della mostra. Palazzo del Cinema, 31 agosto - 11 settembre|città=Venezia|editore=RAI-ERI/La Biennale di Venezia|anno=1983|pp=29-38}}</ref> che per la sua educazione ebbero influenza la madre per il lato affettivo, il padre come modello sociale e la nonna per il suo rigore morale. A quindici anni cominciò la sua passione per il giornalismo e per il cinema, che lo portò a iscriversi ai circoli del cinema e a scrivere sui bollettini delle associazioni cinematografiche. Successivamente, nel 1949, cominciò a scrivere su ''[[l'Unità]]'', su ''[[Gioventù nuova (rivista italiana)|Gioventù Nuova]]'', come [[Critica cinematografica|critico cinematografico]].
=== L'esordio come regista: ''L'assassino'' ===
All'età di 32 anni girò il suo primo lungometraggio, ''[[L'assassino (film)|L'assassino]]'' ([[1961]]), film, a tema poliziesco, di analisi psicologica che nonostante alcuni problemi con la censura fu accolto sotto buoni auspici. Il protagonista del film era [[Marcello Mastroianni]] del quale era diventato amico durante le riprese del film di G. De Santis ''[[Giorni d'amore]]''. Nella sua prima opera sono già presenti i temi fondamentali del suo cinema: la nevrosi e il potere.
 
=== Gli esordi ===
=== Da ''I giorni contati'' a ''Un tranquillo posto di campagna''===
Attraverso un amico, Petri conobbe il regista [[Giuseppe De Santis]] ("Il mio unico maestro del cinema è stato Peppe") che gli chiese una mano a condurre un'inchiesta, sotto forma di dossier di interviste, per un film che stava realizzando: ''[[Roma ore 11]]'' (1952).
Nel [[1962]], dopo aver sposato a Roma Paola Pegoraro, diresse ''[[I giorni contati]]'', film che narra la crisi esistenziale di uno stagnaro romano e che si giovava di una grande prova attoriale di [[Salvo Randone]], nel suo unico ruolo da protagonista al cinema.[[File:volonte a ciascuno il suo.jpg|thumb|upright=1.4|[[Gian Maria Volonté]] in ''[[A ciascuno il suo (film)|A ciascuno il suo]]'' ([[1967]])]]
Nel suo terzo film lavorò con [[Alberto Sordi]] in ''[[Il maestro di Vigevano]]'' (tratto dall'omonimo libro di [[Lucio Mastronardi]], [[1963]]).<br>
Nel [[1964]] si dedicò, insieme con [[Giuliano Montaldo]] e [[Giulio Questi]], alla realizzazione di un documentario sull'industria dell'erotismo dal titolo ''[[Nudi per vivere]]'', uscito in realtà come realizzato dal regista immaginario Elio Montesti (nome composto dai nomi degli autori reali: ''Elio'' stava per Petri, ''Mont'' per Montaldo e ''esti'' per Questi). Successivamente, nel [[1965]], si cimentò, ancora con Mastroianni, nel fantascientifico ''[[La decima vittima]]'', ispirato a un racconto di [[Robert Sheckley]], affermato autore [[Stati Uniti d'America|statunitense]] del genere fantastico.<br>
A quel punto, le difficoltà con i grandi produttori lo spinsero a lavorare con produttori esordienti, come nel caso di ''[[A ciascuno il suo (film)|A ciascuno il suo]]'' ([[1967]]), tratto da un romanzo di [[Leonardo Sciascia]] e interpretato da [[Gian Maria Volonté]], [[Irene Papas]] e [[Gabriele Ferzetti]].
Nel film emergeva con chiarezza una propensione al cinema d'impegno civile (o [[Film politici|cinema politico]]) che troverà compiuta espressione nella "trilogia sulla nevrosi" degli [[Anni 1970|anni settanta]].
A seguire realizzò il film ''[[Un tranquillo posto di campagna]]'' ([[1968]]), allegoria sul ruolo dell'artista nella società contemporanea, e un episodio del film militante ''[[Documenti su Giuseppe Pinelli]]'' ([[1970]]), singolare e magistrale esempio di cinema di impegno civile.
 
Fu tra i frequentatori dell'[[osteria Fratelli Menghi]], noto punto di ritrovo per pittori, registi, sceneggiatori, scrittori e poeti tra gli anni quaranta e gli anni settanta. Tra il 1953 e il 1960, Petri incominciò a collaborare al soggetto e alla sceneggiatura di film di diversi registi: oltre al già citato Giuseppe De Santis, [[Giuseppe Amato]], [[Guido Brignone]], [[Aglauco Casadio]], [[Veljko Bulajić]], [[Enzo Provenzale]], [[Carlo Lizzani]], [[Gianni Puccini]] e [[Leopoldo Savona]]. In quegli stessi anni, condusse le prime esperienze di regia, realizzando due cortometraggi: ''Nasce un campione'' (1954) e ''I sette contadini'' (1957).
=== Il grande successo: ''Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto'' (la trilogia della nevrosi) ===
Nello stesso anno ([[1970]]) Petri firmò il suo film più noto, il primo capitolo della cosiddetta ''trilogia della nevrosi'': ''[[Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto]]'' (che rappresenta il senso di onnipotenza dato dal potere: ''nevrosi del potere''), con un Gian Maria Volonté in stato di grazia nel ruolo di un commissario di polizia che uccide la propria amante ([[Florinda Bolkan]]) ma che, nonostante la sua confessione, non viene di fatto punito dai colleghi preoccupati di difendere la reputazione dell'apparato. Il film ottenne un grandissimo consenso da parte del pubblico e l'anno seguente si aggiudicò l'[[Oscar al miglior film in lingua straniera|Oscar al miglior film straniero]].
 
All'età di 32 anni girò il suo primo lungometraggio, ''[[L'assassino (film)|L'assassino]]'' (1961), film, a tema poliziesco, di analisi psicologica che nonostante alcuni problemi con la censura fu accolto sotto buoni auspici. Il protagonista del film era [[Marcello Mastroianni]] del quale era diventato amico durante le riprese del film di Giuseppe De Santis ''[[Giorni d'amore]]''. Nella sua prima opera sono già presenti i temi fondamentali del suo cinema: la nevrosi e il potere.
Gli altri due capitoli della trilogia della nevrosi sono: ''[[La classe operaia va in paradiso]]'' ([[1971]]), corrosiva satira sulla vita in fabbrica (''nevrosi del lavoro''), con cui nel [[1972]] (ex aequo con ''[[Il caso Mattei]]'' di [[Francesco Rosi]], sempre con Volonté protagonista) conquistò la [[Palma d'oro]] a Cannes, e a seguire ''[[La proprietà non è più un furto]]'' ([[1973]]), con [[Ugo Tognazzi]] e [[Flavio Bucci]] come protagonisti, che rappresenta un'analisi a sfondo grottesco sulla proprietà e sul denaro (''nevrosi del denaro'').
 
=== Da ''I giorni contati'' a ''Un tranquillo posto di campagna'' ===
Nel 1962, dopo aver sposato a Roma Paola Pegoraro, diresse ''[[I giorni contati]]'', film che narra la crisi esistenziale di uno stagnaro romano e che si giovava di una grande prova attoriale di [[Salvo Randone]], nel suo unico ruolo da protagonista al cinema. Nel suo terzo film lavorò con [[Alberto Sordi]] in ''[[Il maestro di Vigevano (film)|Il maestro di Vigevano]]'' (1963), tratto dall'omonimo libro di [[Lucio Mastronardi]].
 
Nel 1964, insieme con [[Giuliano Montaldo]] e [[Giulio Questi]], si dedicò alla realizzazione di un documentario sull'industria dell'erotismo dal titolo ''[[Nudi per vivere]]'', uscito in realtà come realizzato dal regista immaginario Elio Montesti (nome composto dai nomi degli autori reali: ''Elio'' stava per Petri, ''Mont'' per Montaldo e ''esti'' per Questi). Successivamente, nel 1965, si cimentò, ancora con Mastroianni, nel fantascientifico ''[[La decima vittima]]'', ispirato a un racconto di [[Robert Sheckley]], affermato autore [[Stati Uniti d'America|statunitense]] del genere fantastico.
 
A quel punto, le difficoltà con i grandi produttori lo spinsero a lavorare con produttori esordienti, come nel caso di ''[[A ciascuno il suo (film)|A ciascuno il suo]]'' (1967), tratto da un romanzo di [[Leonardo Sciascia]] e interpretato da [[Gian Maria Volonté]], [[Irene Papas]] e [[Gabriele Ferzetti]]. Nel film emergeva con chiarezza una propensione al cinema d'impegno civile (o cinema politico) che troverà compiuta espressione nella "trilogia sulla nevrosi" degli anni settanta.
 
A seguire realizzò il film ''[[Un tranquillo posto di campagna]]'' (1968), allegoria sul ruolo dell'artista nella società contemporanea ispirata al romanzo breve ''[[La bella adescatrice]]'' di [[Oliver Onions (scrittore)|Oliver Onions]], e un episodio del film militante ''[[Documenti su Giuseppe Pinelli]]'' (1970), singolare e magistrale esempio di cinema di impegno civile.
 
=== ''La trilogia della nevrosi'' ===
Nello stesso anno (1970) Petri firmò il suo film più noto, il primo capitolo della cosiddetta ''trilogia della nevrosi'': ''[[Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto]]'' (che rappresenta il senso di onnipotenza dato dal potere: ''nevrosi del potere''), con un Gian Maria Volonté in stato di grazia nel ruolo di un commissario di polizia che uccide la propria amante ([[Florinda Bolkan]]) ma che, nonostante si dichiari colpevole, non viene di fatto punito dai colleghi, preoccupati di difendere la reputazione dell'apparato. Il film ottenne un grandissimo consenso da parte del pubblico e l'anno seguente si aggiudicò l'[[Oscar al miglior film in lingua straniera|Oscar al miglior film straniero]].
 
Gli altri due capitoli della trilogia della nevrosi sono: ''[[La classe operaia va in paradiso]]'' (1971), corrosiva satira sulla vita degli operai nelle fabbriche (''nevrosi del lavoro''), con cui nel 1972 (ex aequo con ''[[Il caso Mattei]]'' di [[Francesco Rosi]], sempre con Volonté protagonista) conquistò la [[Palma d'oro]] a [[Cannes]], e a seguire ''[[La proprietà non è più un furto]]'' (1973), con [[Ugo Tognazzi]] e [[Flavio Bucci]] come protagonisti, che rappresenta un'analisi a sfondo grottesco sulla proprietà e sul denaro (''nevrosi del denaro'').
 
Elio Petri appare in due camei nei suoi film: in ''Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto'', s'intravede brevemente seduto tra coloro che assistono al discorso di insediamento del commissario alla direzione dell'ufficio politico; ne ''[[Le mani sporche (miniserie televisiva)|Le mani sporche]]'', s'intravede nella prima parte dello sceneggiato nel ruolo di uno dei partecipanti a una riunione di partito, dove, insieme con altri, è intento a scendere le scale e a congedarsi da un altro membro del partito.
 
=== ''Todo modo'' ===
Nel [[1976]] Petri portò al cinema un altro romanzo di [[Leonardo Sciascia|Sciascia]], ''[[Todo modo (romanzofilm)|Todo modo]]'', tratto dal [[Todo modo (romanzo)|romanzo omonimo]], che racconta il grottesco decadimento di una classe dirigente nella descrizione di un'assise dei vertici della [[Democrazia Cristiana]] presso un albergo-eremo allo scopo di praticare degli esercizi spirituali. Il [[Todo modo (film)|film]] si avvale delle interpretazioni di Gian Maria Volontè, Marcello Mastroianni, [[Ciccio Ingrassia]] e [[Mariangela Melato]], e delle musiche di [[Ennio Morricone]].
 
Parallelamente alla creazione del film Petri scrive la sua unica opera teatrale ''Giacobbe o Elaborazione di un'ossessione'', ritrovata e pubblicata nel 2024<ref>{{Cita web|url=https://casicritici.com/2024/07/27/giacobbe-nel-collegio-totale-di-elio-petri/|titolo=Giacobbe nel collegio totale di Elio Petri|accesso=3 luglio 2024}}</ref>.
=== Le ultime opere ===
Due anni dopo ([[1978]]) diresse, per la RAI, l'adattamento televisivo (in tre parti) del capolavoro teatrale di [[Jean-Paul Sartre]], ''[[Le mani sporche (miniserie televisiva)|Le mani sporche]]'', con [[Marcello Mastroianni]] e [[Giovanni Visentin]] protagonisti.
 
=== Le ultime opere ===
Il film successivo, ''[[Buone notizie (film)|Buone notizie]]'' ([[1979]]), con [[Giancarlo Giannini]] e [[Ángela Molina]] protagonisti, è all'insegna di un pessimismo ormai inguaribile e pregno di propensioni metafisiche. Nel 1980 (dopo un tentativo, fallito tre anni prima, di portare in scena l'[[Anfitrione (Plauto)|Anfitrione]] di [[Tito Maccio Plauto|Plauto]]<ref>Da un articolo (titolo:''Petri:"Non allestirò l'Anfitrione per le tribolazioni del Teatro Stabile'') pubblicato in ''La Stampa'', n. 42, anno 111, 2 marzo 1977.</ref>) Petri esordisce nel mondo del teatro, curando la regia de ''L'orologio americano'', opera del drammaturgo statunitense [[Arthur Miller]]. La prima si svolse a Sanremo ed ebbe tra gli interpreti l'attore [[Lino Capolicchio]].<ref>Da un articolo (titolo:''Elio Petri regista teatrale per L'orologio di Miller'') pubblicato in ''La Stampa'', n. 47, anno 116, 4 marzo 1982.</ref>
Due anni dopo (1978) diresse, per la [[Rai]], l'adattamento televisivo (in tre parti) del capolavoro teatrale di [[Jean-Paul Sartre]], ''[[Le mani sporche (miniserie televisiva)|Le mani sporche]]'', con Marcello Mastroianni e [[Giovanni Visentin]] protagonisti.
 
Il film successivo, ''[[Buone notizie (film)|Buone notizie]]'' (1979), con [[Giancarlo Giannini]] e [[Ángela Molina]] protagonisti, è all'insegna di un pessimismo ormai inguaribile e pregno di propensioni metafisiche. Nel 1980 (dopo un tentativo, fallito tre anni prima, di portare in scena l'[[Anfitrione (Plauto)|Anfitrione]] di [[Tito Maccio Plauto|Plauto]]<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Petri:"Non allestirò l'Anfitrione per le tribolazioni del Teatro Stabile"|pubblicazione=[[La Stampa]]|numero=42|anno=anno 111|data=2 marzo 1977}}</ref>) Petri esordisce nel mondo del teatro, curando la regia de ''[[L'orologio americano]]'', opera del drammaturgo statunitense [[Arthur Miller]]; la prima europea si tenne al [[Teatro Eleonora Duse (Genova)|Teatro Duse]] di [[Genova]] ed ebbe tra gli interpreti [[Lino Capolicchio]], [[Ferruccio De Ceresa]], [[Claudio Gora]], [[Camillo Milli]], [[Eros Pagni]], [[Marzia Ubaldi]].<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Due prime a Genova|sito=La Stampa|data=21 gennaio 1981|p=17}}</ref>
Nel [[1982]] Petri si accingeva a girare con Mastroianni ''Chi illumina la grande notte'', ma, ammalato di cancro, muore il 10 novembre, all'età di 53 anni, senza poter dare inizio alle riprese del film. È tumulato presso il [[cimitero del Verano|cimitero di Prima Porta]] a nord di Roma, accanto alla tomba dove riposa il padre.
 
Nel 1982 Petri si accingeva a girare con Mastroianni ''Chi illumina la grande notte'' ma, ammalato di cancro, morì il 10 novembre all'età di 53 anni, senza poter dare inizio alle riprese. È tumulato presso il [[cimitero di Prima Porta|cimitero Flaminio di Prima Porta]] a nord di Roma, accanto alla tomba del padre.
===Contributi biografici postumi===
Nel 2019 viene finalmente intitolato a Petri un premio cinematografico. E’ l’anno del 90° anniversario della sua morte e il contesto è quello del [[Festival del cinema di Porretta Terme]] realizzato nella piccola cittadina dell’appennino bolognese in cui il grande regista nel 1971 presentò in anteprima mondiale [[La classe operaia va in paradiso]] nell’allora [[Mostra internazionale del cinema libero]]. Per l’occasione era presente anche l’attore [[Gian Maria Volontè]] <ref>News Cinecittà del 07/10/2019, {{Cita web|https://news.cinecitta.com/IT/it-it/news/53/79966/premio-elio-petri-al-festival-di-porretta-terme.aspx|Premio Elio Petri al Festival di Porretta Terme}}</ref>.
Il lancio della nuova iniziativa si è tenuto durante l’edizione dello stesso anno della [[Festa del Cinema di Roma]] in una conferenza stampa alla presenza di Paola Petri, in cui sono stati comunicati i film finalisti selezionati dalla giuria presieduta da [[Walter Veltroni]] e composta da [[Steve Della Casa]], [[David Grieco]], [[Giacomo Manzoli]], [[Giuliano Montaldo]], [[Alfredo Rossi]] e Paola Petri <ref>”Premio Elio Petri”, articolo su Alias (supplemento de [[il manifesto]]), pag. 16, 19 ottobre 2019 </ref> <ref>News Cinecittà del 07/10/2019, {{Cita web|https://news.cinecitta.com/IT/it-it/news/53/80111/nasce-il-premio-elio-petri-i-finalisti.aspx|Premio Elio Petri al Festival di Porretta Terme}}</ref>.
 
== CuriositàArchivio ==
L’archivio personale di Elio Petri è conservato a Torino presso l’Archivio Storico del Museo Nazionale del Cinema.
{{Curiosità}}
*Nel [[2005]] gli è stato dedicato il [[documentario]] ''[[Elio Petri. Appunti su un autore]]'' di [[Federico Bacci]], [[Nicola Guarneri]] e [[Stefano Leone]], presentato alle Giornate degli Autori alla [[Mostra internazionale d'arte cinematografica|Mostra del Cinema di Venezia]] dello stesso anno.
*Elio Petri appare, come comparsa, in due sue opere: in ''[[Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto]]'' (s'intravede brevemente seduto tra coloro che assistono al discorso di insediamento del commissario alla direzione dell'ufficio politico)<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=KdNOYYAdyTs Elio Petri, vedi al minuto 2 secondo 24 dell'estratto da "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" - YouTube<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e ne ''[[Le mani sporche (miniserie televisiva)|Le mani sporche]]'' (s'intravede nella prima parte dello sceneggiato nel ruolo di uno dei partecipanti a una riunione di partito: Petri, insieme con altri, è intento a scendere le scale e a congedarsi da un altro membro del partito).<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=HHW960vtM6k Elio Petri, Estratto da "Le mani sporche" 1978 - YouTube<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
== Filmografia ==
 
=== Regista ===
==== Cortometraggi e documentariCinema ====
* ''Nasce un campione'' - (cortometraggio, documentaristico (1954)
* ''I sette contadini'' - (cortometraggio, documentaristico (1957)
* ''[[Nudi per vivere]]'' - documentario (1964)<ref name="elio">Sotto lo pseudonimo di '''Elio Montesti'''.</ref>
* ''[[Alta infedeltà (film 1964)#Peccato nel pomeriggio|Peccato nel pomeriggio]]'', episodio di ''[[Alta infedeltà (film 1964)|Alta infedeltà]]'' (1964)
* ''[[Tre ipotesi sulla morte di Pinelli|Tre ipotesi sulla morte di Giuseppe Pinelli]]'', episodio di ''[[Documenti su Giuseppe Pinelli]]'' - documentario (1970)
==== Lungometraggi ====
* ''[[L'assassino (film)|L'assassino]]'' (1961)
* ''[[I giorni contati]]'' (1962)
* ''[[Il maestro di Vigevano (film)|Il maestro di Vigevano]]'' (1963)
* ''[[Nudi per vivere]]'' (documentario, 1963)
* ''[[Alta infedeltà (film 1964)|Alta infedeltà]]'' (1964), episodio: ''[[Alta infedeltà (film 1964)#Peccato nel pomeriggio|Peccato nel pomeriggio]]''
* ''[[La decima vittima]]'' (1965)
* ''[[A ciascuno il suo (film)|A ciascuno il suo]]'' (1967)
* ''[[Un tranquillo posto di campagna]]'' (1968)
* ''[[Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto]]'' (1970)
* ''[[Documenti su Giuseppe Pinelli]]'' (1970), episodio: ''[[Tre ipotesi sulla morte di Pinelli|Tre ipotesi sulla morte di Giuseppe Pinelli]]''
* ''[[La classe operaia va in paradiso]]'' (1971)
* ''[[La proprietà non è più un furto]]'' (1973)
* ''[[Todo modo (film)|Todo modo]]'' (1976)
* ''[[Buone notizie (film)|Buone notizie]]'' (1979)
 
====Televisione====
==== Televisione ====
* ''[[Le mani sporche (miniserie televisiva)|Le mani sporche]]'' - miniserie TV, 3 episodi (1978)
* ''[[Le mani sporche (miniserie televisiva)|Le mani sporche]]'' (1978) - miniserie TV
 
=== Sceneggiatore ===
==== Cortometraggi e documentariCinema ====
* ''Nasce un campione'' - cortometraggio documentaristico (1954)
* ''[[Alta infedeltà (film 1964)#Peccato nel pomeriggio|Peccato nel pomeriggio]]'', episodio di ''[[Alta infedeltà (film 1964)|Alta infedeltà]]'' (1964)
* ''[[Tre ipotesi sulla morte di Pinelli|Tre ipotesi sulla morte di Giuseppe Pinelli]]'', episodio di ''[[Documenti su Giuseppe Pinelli]]'' - documentario (1970)
==== Lungometraggi ====
* ''[[Un marito per Anna Zaccheo]]'', regia di [[Giuseppe De Santis]] (1953)
* ''[[Donne proibite]]'', regia di [[Giuseppe Amato]] (1954)
* ''[[Giorni d'amore]]'', regia di [[Giuseppe De Santis]] (1954)
* ''Nasce un campione'' (1954) - cortometraggio
* ''[[Quando tramonta il sole (film 1955)|Quando tramonta il sole]]'', regia di [[Guido Brignone]] (1955)
* ''[[Quando tramonta il sole (film 1956)|Quando tramonta il sole]]'', regia di [[Guido Brignone]] (1956)
* ''[[Uomini e lupi (film 1957)|Uomini e lupi]]'', regia di [[Giuseppe De Santis]] (1957)
* ''[[La strada lunga un anno]]'', regia di [[Giuseppe De Santis]] (1959)
Riga 117 ⟶ 110:
* ''[[I giorni contati]]'' (1962)
* ''[[I mostri]]'', regia di [[Dino Risi]] (1963)
* ''[[Il maestro di Vigevano (film)|Il maestro di Vigevano]]'' (1963)
* ''[[Alta infedeltà (film 1964)|Alta infedeltà]]'' (1964) - episodio ''[[Alta infedeltà (film 1964)#Peccato nel pomeriggio|Peccato nel pomeriggio]]''
* ''[[La decima vittima]]'' (1965)
* ''[[A ciascuno il suo (film)|A ciascuno il suo]]'' (1967)
* ''[[Un tranquillo posto di campagna]]'' (1968)
* ''[[Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto]]'' (1970)
* ''[[Documenti su Giuseppe Pinelli]]'' (1970) - episodio ''[[Tre ipotesi sulla morte di Pinelli|Tre ipotesi sulla morte di Giuseppe Pinelli]]''
* ''[[La classe operaia va in paradiso]]'' (1971)
* ''[[La proprietà non è più un furto]]'' (1973)
* ''[[Todo modo (film)|Todo modo]]'' (1976)
* ''[[Buone notizie (film)|Buone notizie]]'' (1979)
 
====Televisione====
==== Televisione ====
* ''[[Le mani sporche (miniserie televisiva)|Le mani sporche]]'' - miniserie TV, 3 episodi (1978)
* ''[[Le mani sporche (miniserie televisiva)|Le mani sporche]]'' (1978) - miniserie TV
 
=== Produttore ===
Riga 133 ⟶ 129:
 
=== Montatore ===
* ''[[Nudi per vivere]]'' - documentario (1964)<ref name="elio"/>- documentario
 
=== Aiuto regista ===
* ''[[Roma ore 11]]'', regia di [[Giuseppe De Santis]] (1952)
* ''[[Un marito per Anna Zaccheo]]'', regia di [[Giuseppe De Santis]] (1953)
* ''[[Giorni d'amore]]'', regia di [[Giuseppe De Santis]] (1954)
* ''[[L'impiegato]]'', regia di [[Gianni Puccini]] (1960)
 
== Pubblicazioni ==
* {{Cita libro|titolo=Roma ore 11|città=Roma e Milano|editore=Sellerio Editore Palermo|annooriginale=1956|anno=2004}}
* {{Cita libro|titolo=L'assassino|città=Milano|editore=Zibett|anno=1962|altri=con Tonino Guerra}}
* {{Cita libro|titolo=Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto|città=Roma|editore=Tindalo|anno=1970|altri=con Ugo Pirro}}
* {{Cita libro|titolo=La proprietà non è più un furto|città=Milano|editore=Bompiani|anno=1973|altri=con Ugo Pirro}}
* {{Cita libro|titolo=Scritti di cinema e di vita|curatore=Jean A. Gili|città=Roma|editore=Bulzoni Editore|anno=2007}}
* {{Cita libro|titolo=Writings On Cinema & Life|città=New York|editore=Contra Mundum Press|anno=2013|altri=con Jean A. Gili|lingua=en}}
* ''Giacobbe o Elaborazione di un'ossessione. Testo teatrale inedito'', a cura di [[Roberto Chiesi]] e [[Alfredo Rossi]], Milano-Udine, Mimesis, 2024-
 
== Riconoscimenti ==
=== *[[Premio Oscar]] ===
** [[Premi Oscar 19721971|19721971]], Candidatura per la [[Oscar allaal miglioremiglior sceneggiaturafilm originalein lingua straniera|migliorMigliore sceneggiaturafilm originalestraniero]] per ''[[Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto]]''
** [[Premi Oscar 1972|1972]] – Candidatura per la [[Oscar alla miglior sceneggiatura originale|miglior sceneggiatura originale]] per ''Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto''
*[[Golden Globe]]
** [[Golden Globe 1971|1971]] – Candidatura per il [[Golden Globe per il miglior film straniero|miglior film straniero]]: ''Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto''
*[[David di Donatello (premio)|David di Donatello]]
** 1970 – Miglior film per ''Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto''
** 1972 – Miglior film per ''[[La classe operaia va in paradiso]]''
*[[Edgar Award|The Edgar Awards]]
** 1971 – Migliore sceneggiatura per ''Indagine su di un cittadino al di sopra di ogni sospetto''
*[[Festival di Cannes]]
** [[Festival di Cannes 1967|1967]] – [[Prix du scénario|Premio per la sceneggiatura]] per ''[[A ciascuno il suo (film)|A ciascuno il suo]]''
** [[Festival di Cannes 1970|1970]] – [[Grand Prix Speciale della Giuria]] per ''Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto''
** [[Festival di Cannes 1972|1972]] – [[Palma d'oro]] per ''La classe operaia va in paradiso''
*Festival di Mar del Plata
** 1962 – Miglior film per ''I giorni contati''
*[[Festival internazionale del cinema di Berlino]]
** [[Festival di Berlino 1969|1969]] – '''Orso d'Argento nella categoria miglior film'' per ''Un tranquillo posto di campagna''
*[[Nastro d'argento]]
** [[Nastri d'argento 1962|1962]] – Miglior soggetto originale per ''[[I giorni contati]]''
** [[Nastri d'argento 1968|1968]] – Regista del miglior film per ''A ciascuno il suo''
** 1968 – Migliore sceneggiatura per ''A ciascuno il suo''
** [[Nastri d'argento 1971|1971]] – Regista del miglior film per ''Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto''
** 1971 – Miglior soggetto originale per ''Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto''
 
=== [[GoldenOmaggi Globe]] ===
* Nel 2005 gli è stato dedicato il documentario ''Elio Petri. Appunti su un autore'' di Federico Bacci, Nicola Guarneri e Stefano Leone, presentato alle Giornate degli Autori alla [[Mostra internazionale d'arte cinematografica|Mostra del Cinema di Venezia]] dello stesso anno.
* [[Golden Globe 1971|1971]], Candidatura per il [[Golden Globe per il miglior film straniero| miglior film straniero]]: ''[[Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto]]''
* Nel 2019, anno del novantesimo anniversario della sua nascita, viene intitolato a Petri un premio cinematografico, nel contesto del [[Festival del cinema di Porretta Terme]], nella piccola cittadina dell'appennino bolognese in cui il regista nel 1971 presentò in anteprima mondiale, in compagnia del protagonista [[Gian Maria Volonté]], ''[[La classe operaia va in paradiso]]'' all'allora [[Mostra internazionale del cinema libero]].<ref>{{Cita news|url=https://news.cinecitta.com/IT/it-it/news/53/79966/premio-elio-petri-al-festival-di-porretta-terme.aspx|titolo=Premio Elio Petri al Festival di Porretta Terme|sito=News Cinecittà|data=7 ottobre 2019|accesso=12 settembre 2020}}</ref> Il lancio della nuova iniziativa si è tenuto durante l'edizione dello stesso anno della [[Festa del Cinema di Roma]], in una conferenza stampa alla presenza di Paola Petri, in cui sono stati comunicati i film finalisti selezionati dalla giuria presieduta da [[Walter Veltroni]] e composta da [[Steve Della Casa]], [[David Grieco]], Giacomo Manzoli, [[Giuliano Montaldo]], [[Alfredo Rossi]] e Paola Petri.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Premio Elio Petri|pubblicazione=Alias|editore=[[il manifesto]]|data=19 ottobre 2019|p=16}}</ref><ref>{{Cita news|url=https://news.cinecitta.com/IT/it-it/news/53/80111/nasce-il-premio-elio-petri-i-finalisti.aspx|titolo=Nasce il Premio Elio Petri: i finalisti|sito=News Cinecittà|data=19 ottobre 2019|accesso=12 settembre 2002}}</ref><ref>{{Cita news|url=https://www.mymovies.it/cinemanews/2019/164010/|titolo=Porretta Cinema 2019, un premio intitolato a Elio Petri|sito=[[MYmovies.it]]|data=31 ottobre 2019|accesso=1º settembre 2020}}</ref>
 
=== [[David di Donatello (premio)|David di Donatello]] ===
* 1970, per il miglior film: ''[[Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto]]''
* 1972, per il miglior film: ''[[La classe operaia va in paradiso]]''
 
=== Nastro d'argento ===
* 1962, per il miglior soggetto originale: ''[[I giorni contati]]''
* 1968, per il regista del miglior film: ''[[A ciascuno il suo (film)|A ciascuno il suo]]''
* 1968, per la migliore sceneggiatura: ''A ciascuno il suo''
* 1971, per il regista del miglior film: ''Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto''
* 1971, per il miglior soggetto originale: ''Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto''
 
=== [[Festival di Cannes]] ===
* [[Festival di Cannes 1967|1967]], [[Prix du scénario|Premio per la sceneggiatura]]: ''[[A ciascuno il suo (film)|A ciascuno il suo]]''
* [[Festival di Cannes 1970|1970]], [[Grand Prix Speciale della Giuria]]: ''[[Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto]]''
* [[Festival di Cannes 1972|1972]], [[Palma d'oro]]: ''[[La classe operaia va in paradiso]]''
 
=== Altri ===
* Miglior film al Festival di Mar del Plata 1962: ''I giorni contati''
* Orso d'Argento nella categoria miglior film al [[Festival internazionale del cinema di Berlino]] 1969: ''Un tranquillo posto di campagna''
* Premio migliore sceneggiatura a [[Edgar Award|The Edgar Awards]] 1971: ''Indagine su di un cittadino al di sopra di ogni sospetto''
 
== Pubblicazioni ==
* ''Roma ore 11'' (Rome & Milan: Sellerio Editore Palermo, 1956; 2004).
* ''L'assassino'' (Milan: Zibetti, 1962). Con Tonino Guerra.
* ''Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto'' (Rome: Tindalo, 1970). Con Ugo Pirro.
* ''La proprietà non è più un furto'' (Milan: Bompiani, 1973). Con Ugo Pirro.
* ''Scritti di cinema e di vita'', a cura di Jean A. Gili (Rome: Bulzoni Editore, 2007).
* ''Writings On Cinema & Life'', (New York: Contra Mundum Press, 2013), ed.: Jean A. Gili
 
== Note ==
Riga 181 ⟶ 180:
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=Claudio Bisoni|titolo=Elio Petri. Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto|editore=Lindau|anno=2011}}
* ''Elio Petri ''(Firenze: La Nuova Italia, 1979) di Afredo Rossi (per la serie di pubblicazioni ''Il Castoro Cinema).''
* {{Cita libro|autore=Lucia Cardone|titolo=Elio Petri, impolitico. La decima vittima (1965)|editore=ETS|anno=2005}}
* ''Parla il cinema italiano'' vol. 2 (Milano: Il formichiere, 1979) di Aldo Tassone.
* {{Cita libro|curatore= Diego Mondella|titolo=L'ultima trovata - Trent'anni di cinema senza Elio Petri|città=Bologna|editore=Pendragon|anno=2012}}
* ''Elio Petri, impolitico. La decima vittima (1965)'' (Edizioni ETS, 2005), di Lucia Cardone.
* {{Cita libro|autore=Gabriele Rigola|titolo=Elio Petri, uomo di cinema - Impegno, spettacolo, industria culturale|editore=Bonanno Editore|anno=2016}}
* ''Elio Petri. Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto'' (Edizioni Lindau, 2011), di Claudio Bisoni.
* {{Cita libro|autore=Afredo Rossi|titolo=Elio Petri|città=Firenze|editore=La Nuova Italia|anno=1979|collana=Il Castoro Cinema}}
* ''L'ultima trovata - Trent'anni di cinema senza Elio Petri ''(Bologna: Edizioni Pendragon, 2012), a cura di Diego Mondella.
* ''{{Cita libro|autore=Alfredo Rossi|titolo=Elio Petri e il cinema politico italiano'' (Edizioni |editore=Mimesis, |anno=2015), di Alfredo Rossi.}}
* {{Cita libro|autore=Aldo Tassone|titolo=Parla il cinema italiano|volume=2|città=Milano|editore=Il Formichiere|anno=1979}}
* ''Elio Petri, uomo di cinema - Impegno, spettacolo, industria culturale'' (Bonanno Editore, 2016), di Gabriele Rigola.
* Natale Luzzagni, ''Parola solenne. Dialoghi e visioni nel cinema di Elio Petri'', Padova, Venilia Editrice, 2021.
 
== Altri progetti ==
Riga 206:
[[Categoria:Registi cinematografici italiani]]
[[Categoria:Registi televisivi italiani]]
[[Categoria:Sepolti nel cimitero Flaminio]]