Legio V Macedonica: differenze tra le versioni

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{{Infobox unità militare
| Nome = Legio V ''Macedonica''
| Categoria = esercito romano
| Attiva = [[43 a.C.]]-probabilmente [[VII secolo]]
| Immagine = [[File:Antoninianus-Gallienus-l5macedonica-RIC 0345-Bj-.jpg|300px]]
| Didascalia = Questa moneta venne coniata dall'[[imperatore romano]] [[Gallieno]] per celebrare la V ''Macedonica'', il cui simbolo, l'aquila, riceve una corona d'alloro dalla [[Vittoria (divinità)|Vittoria]]. Al rovescio la legenda <small>LEG V MAC VI P VI F</small> sta per "Legio V Macedonica sei volte pia sei volte leale".
| forza_armata =
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}}
 
La '''Legio V ''Macedonica''''' ("Macedone") fu una [[legione romana]] raccolta dal [[console (storia romana)|console]] [[Gaio Vibio Pansa Cetroniano]] e da [[Augusto (imperatore romano)|Ottaviano]] nel [[43 a.C.]]; la legione entrò a far parte dell'esercito bizantino, scomparendo probabilmente nel [[636]], nella [[battaglia di Yarmuk]] contro gli [[Arabi]].
 
Il simbolo della legione era il [[toro (astrologia)|toro]], ma anche l'aquila fu utilizzata. La legione ricevette il ''[[cognomen]]'' ''Macedonica'' dal fatto che stazionò in [[Macedonia (provincia romana)|Macedonia]] per un certo periodo.
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Nel [[62]] alcune [[vessillazione|vessillazioni]] della V combatterono al comando di [[Lucio Cesennio Peto]] contro i [[Parti]] in [[Armenia]]; dopo la sconfitta nella [[battaglia di Rhandeia]], la vittoriosa controffensiva romana venne organizzata inviando in oriente tutta la V ''Macedonica'', assieme alla [[Legio III Gallica|III ''Gallica'']], alla [[Legio VI Ferrata|VI ''Ferrata'']] e alla [[Legio X Fretensis|X ''Fretensis'']], sotto il comando di [[Gneo Domizio Corbulone]].
 
La V era probabilmente ancora in oriente quando scoppiò la [[prima guerra giudaica]] nel [[66]]. L'imperatore [[Nerone]] affidò il compito di sedare la rivolta [[ebrei|ebraica]] al generale [[Tito Flavio Vespasiano]], cui assegnò le legioni V ''Macedonica'', [[Legio X Fretensis|X ''Fretensis'']] e [[Legio XV Apollinaris|XV ''Apollinaris'']]. Nel [[67]] la città [[galilea]] di [[Seffori]] si arrese pacificamente ai romani, e in seguito la ''Macedonica'' conquistò la montagna del [[Garizim]], il principale santuario dei [[Samaritani]]. Nell'"[[Anno dei quattro imperatori]]", il [[68]], fu speso dalla legione ad [[Emmaus]], dove sono state ritrovate diverse tombe dei soldati della ''Macedonica''.
 
Dopo la nomina di Vespasiano ad imperatore e la sua partenza per [[Roma]], il comando dell'esercito passò a suo figlio, il futuro imperatore [[Tito (imperatore romano)|Tito]], che pose fine alla guerra. Terminata l'emergenza, la V ritornò nella sua provincia, in Mesia, nel [[71]].<ref name="GFlavioVII.5.3"/> Nel [[96]] fu ''[[tribunus militum]]'' della legione il futuro imperatore [[Publio Elio Traiano Adriano]].
 
=== In Dacia, a protezione della frontiera danubiana ===
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== Bibliografia ==
* {{cita web | 1 = http://www.livius.org/le-lh/legio/v_macedonica.html | 2 = Lendering, Jona, "Legio V Macedonica", ''Livius.org'' | accesso = 13 marzo 2007 | dataarchivio = 8 dicembre 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20141208003803/http://www.livius.org/le-lh/legio/v_macedonica.html | urlmorto = sì }}
 
== Voci correlate ==