Fabrizio De André: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua|gli album omonimi}}
{{Nota disambigua||De André (disambigua)|De André}}
{{Artista musicale
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|tipo artista = Cantautore<!-- NON INSERIRE L'ATTIVITÀ DI POETA -->
|nazione = ITA
|immagine =
|didascalia =
|genere = Musica D'autore
|nota genere = <ref>{{Cita web|url=http://www.lastampa.it/2012/07/01/edizioni/vercelli/de-andre-la-storia-dietro-ogni-canzone-B0zVv7XwdVc1aKiSpsk2EO/pagina.html|sito=[[La Stampa]]|titolo=De Andrè, la storia dietro ogni canzone|accesso=10 luglio 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://roma.repubblica.it/cronaca/2016/01/23/news/premio_de_andre_-131849004/|sito=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|titolo=E il Premio De André va a Piero Pelù, leader dei Litfiba|accesso=10 luglio 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2016/04/14/news/lettera_aperta_a_grazia_letizia_veronese_vedova_di_lucio_battisti-137563751/|sito=la Repubblica|titolo=Lettera aperta a Grazia Letizia Veronese, vedova di Lucio Battisti|accesso=10 luglio 2016}}</ref>
|anno inizio attività = 1961
|anno fine attività = 1998
|strumento = [[Canto|voce]], [[chitarra]], [[mandolino]], [[bouzouki]], [[banjo]]<ref>{{Google books|id= FeyADwAAQBAJ|autore = [[Luigi Viva]]|editore = [[Feltrinelli Editore]]|anno = 2016|titolo = Non per un dio ma nemmeno per gioco|copertina =|pagina
|etichetta = [[Karim (etichetta discografica)|Karim]]<br />[[Bluebell Records]]<br />[[Liberty Records|Liberty]]<br />[[Produttori Associati]]<br />[[Dischi Ricordi]]<br />[[BMG Ricordi]]
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|logo = De André Fondazione Logo.jpg
}}
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|Nome = Fabrizio Cristiano
|Cognome = De André
|Sesso = M
|LuogoNascita = Genova
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|Epoca = 1900
|Attività = cantautore
|Attività2 =
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità =
}}
Considerato uno dei
In quasi quarant'anni di attività artistica, De André ha inciso quattordici [[album in studio]], più alcune canzoni pubblicate solo come [[singoli]] e poi riedite in antologie.
Insieme a [[Bruno Lauzi]], [[Gino Paoli]], [[Umberto Bindi]] e [[Luigi Tenco]], è uno degli esponenti della cosiddetta [[
Di idee [[anarchia|anarchiche]] e [[pacifismo|pacifiste]],<ref>
== Biografia ==
=== L'infanzia e la giovinezza ===
[[File:DeAndréPlaquePegli.jpg|thumb|upright=1.3|Targa commemorativa sulla casa natale di De André a [[Pegli]] in via De Nicolay
Fabrizio De André nasce il 18 febbraio
I genitori, sposati dal
|nome = Fabrizio Cristiano De André
|nomeurl = de-andre-fabrizio-cristiano
|autore = Paolo Somigli
|anno = 2014
|pagine =
|volume =
|accesso = 4 dicembre 2014
}}</ref>.
Durante la [[seconda guerra mondiale]], Fabrizio vive inizialmente da [[sfollato]] nella [[Langhe|campagna astigiana]] a [[Revignano d'Asti]] dove il padre, dopo i [[Bombardamento navale di Genova (1941)|bombardamenti
Dopo aver frequentato le scuole elementari in un istituto privato retto da suore, passa alla scuola statale, dove il suo comportamento "fuori dagli schemi" gli impedisce una pacifica convivenza con le persone che vi trova, in special modo con i professori.<ref>
Negli anni del [[dopoguerra]] De André conosce [[Paolo Villaggio]], futuro attore comico e scrittore umorista, diventandone intimo amico e con il quale dividerà gran parte delle sue scorribande giovanili.<ref>{{Cita|
È lo stesso De André a descrivere il loro primo incontro avvenuto nel
[[File:DeAndré 1960.jpg|upright|thumb|left|De André ventenne (
In seguito, nell'ottobre 1956, Fabrizio
In seguito, dopo aver lasciato la casa dei genitori a
Successivamente a un primo e problematico approccio, determinato dalla decisione dei genitori di avviarlo allo studio del violino, l'incontro decisivo con la musica avviene con l'ascolto di [[Georges Brassens]], del quale De André tradurrà alcune canzoni, inserendole nei suoi primi album a 45 giri. La passione ha corpo anche grazie alla sua "scoperta" del [[jazz]] e all'assidua frequentazione degli amici [[Luigi Tenco]], [[Umberto Bindi]], [[Gino Paoli]], del pianista Mario De Sanctis<ref>
[[File:Paolo-faber corriere della sera.jpg|miniatura|destra|Fabrizio De André assieme all'amico [[Paolo Villaggio]], con cui ha condiviso gli anni dell'infanzia e della giovinezza]]
De André, in questi anni, conduce una vita sregolata e in contrasto con le consuetudini della sua famiglia, frequentando amici di tutte le estrazioni culturali e sociali e viaggiando; la sua compagna, nel periodo 1960-61,
In questo periodo, tra la fine degli anni '50 e l'inizio dei '60, fa anche importanti letture, che avrebbero influenzato la sua visione del mondo, tra cui le opere di [[Michail Bakunin]], [[Errico Malatesta]] e altri [[libertarismo|libertari]]<ref>
Nell'estate del 1960, Fabrizio, insieme a [[Clelia Petracchi]], che scrive il testo con lui, compone quella che lui ha sempre considerato la sua prima canzone, ''[[La ballata del Miché]]'', in cui è marcata l'influenza della canzone esistenzialista francese.<ref name="Viva p. 83.">{{Cita|Viva 2000
In seguito al matrimonio e alla nascita del figlio, il ventiduenne Fabrizio è pressato dalla necessità di avere un lavoro fisso per provvedere al mantenimento della famiglia, e trova un impiego come vice preside in un istituto scolastico privato di proprietà del padre<ref>
=== L'esordio nel 1961 e il periodo Karim ===
{{citazione|Lessi [[Benedetto Croce|Croce]], l'Estetica, dove dice che tutti gli italiani fino a diciotto anni possono diventare poeti, dopo i diciotto chi continua a scrivere poesie o è un poeta vero o è un cretino. Io, poeta vero non lo ero. Cretino nemmeno. Ho scelto la via di mezzo: cantante.<ref>
[[File:De André friggitoria Rosa.jpg|thumb|upright=1.4|Fabrizio De André nella [[friggitoria]] Rosa (
Nell'ottobre del
Il 2 maggio 1963 avviene il debutto televisivo del cantautore, che nel programma ''Rendez-Vous'', condotto da [[Line Renaud]] con la regia di [[Vito Molinari]] e trasmesso dal [[Rai 1|primo Canale]] canta ''Il fannullone''<ref>[[Powerillusi|Vito Vita]], ''La vera prima volta di De André in TV'' pubblicato in
Secondo quanto affermato dal cantautore in un'intervista al ''[[Corriere della Sera]]'', nel
Nel 1964 incide ''[[Valzer per un amore/La canzone di Marinella#La canzone di Marinella|La canzone di Marinella]]'', che gli darà il grande successo e la notorietà a livello nazionale tre anni dopo, quando sarà interpretata da [[Mina (cantante)|Mina]]; il testo è in apparenza fiabesco ma ispirato a un fatto di cronaca.<ref>{{Cita web |url=http://www.viadelcampo.com/html/mina.html |titolo=Mina [Link ai dischi di Mina che contengono canzoni di De André]|accesso=19 giugno 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140714002928/http://www.viadelcampo.com/html/mina.html |urlmorto=sì }}</ref><ref name=c>{{cita web|url=https://solleviamoci.wordpress.com/2009/01/11/speciale-de-andre-con-lintervista-gli-anarchici-i-poeti-gli-altri/|autore=Luciano Lanza|titolo=Intervista a Fabrizio De André|data=1993}}</ref> Nel 1965 De André scrive ''Stringendomi le mani'' per Giuliana Milan.<ref name="a cura di Riccardo Bertoncelli p. 50.">{{cita|Bertoncelli 2012|p. 50|Bertoncelli 2003}}.</ref>
Nel 1966 escono i due singoli ''La canzone dell’amore perduto'' (su musica di [[Georg Philipp Telemann]], e con ''La ballata dell’amore cieco'' sul lato B) e ''[[Amore che vieni, amore che vai]]'' (abbinata a ''Geordie'' sul lato B). E saranno proprio questi due ultimi 45 giri ad aprirgli le porte del successo.<ref>{{cita|Viva 2000|p. 121}}.</ref> I dischi di Fabrizio si trovano nei negozi di quasi tutte le più grandi città. E i suoi discografici decidono di raccogliere una selezione della sua produzione Karim, nel suo primo 33 giri, ''[[Tutto Fabrizio De André]]'' (ristampato due anni dopo con il titolo di ''La canzone di Marinella'' sotto un'altra etichetta e con una diversa copertina), che viene distribuito a fine 1966.<ref>{{cita|Viva 2000|p. 122}}.</ref>
Segue ''[[Vol. 1º]]'' (1967), considerato (non a torto) come il suo primo vero album, ''[[Tutti morimmo a stento]]'' (1968), ''[[Volume 3º]]'' (1968), ''[[Nuvole barocche (album)|Nuvole barocche]]'' (1969); quest'ultimo è la raccolta dei 45 giri del periodo Karim esclusi da ''Tutto Fabrizio De André''.
Il brano di apertura di ''Vol. 1º'' è ''Preghiera in gennaio'', una canzone scritta di getto poche ore dopo la morte di [[Luigi Tenco]]<ref>{{cita|Fasoli 2009}}.</ref>, amico di giovinezza di Fabrizio e cantautore, che aveva interpretato la canzone ''[[La ballata dell'eroe]]'' nel film ''[[La cuccagna (film 1962)|La cuccagna]]'', suicida (sebbene la vicenda non sia stata del tutto chiarita) a Sanremo con un colpo di pistola, durante il [[Festival di Sanremo 1967|Festival del gennaio 1967]]. Il legame tra Luigi e Fabrizio era forte, e De André scrive la canzone sull'onda dell'emozione, dopo aver fatto visita alla salma dell'amico assieme alla moglie; in essa l'agnostico De André, sempre comunque affascinato da certi temi religiosi, canta una preghiera a Dio per Tenco, concedendogli un posto in Paradiso con gli altri suicidi, condannati invece dai benpensanti e dalla Chiesa ufficiale.<ref>{{cita web|url=http://luigi-tenco.tripod.com/frames/deandre.htm|titolo=Fabrizio De Andrè|accesso=6 novembre 2024}}</ref>
=== Fra esistenzialismo e contestazione: dal 1968 al 1973 ===
Gli anni fra il
Per quanto riguarda i testi, invece, ''Tutti morimmo a stento'' è ispirato alla poetica di [[François Villon]] e a tematiche [[esistenzialismo|esistenzialiste]] (queste ultime torneranno anche negli album successivi), è il quarto ''[[concept album]]'' a essere pubblicato in [[Italia]]<ref name = "concept">Allo stato attuale delle conoscenze, a meno che non venga scoperto un ulteriore disco registrato precedentemente, il primo concept album della storia della musica italiana potrebbe essere ''[[Diario di una sedicenne]]'' di [[Donatella Moretti]], pubblicato nel 1964, seguito da ''[[Vi parlo dell'America]]'' di [[Giovanna Marini]], pubblicato nel 1966, come ''[[Le canzoni del West]]'' di [[Bobby Solo]], pubblicato invece qualche mese dopo. L'articolo pubblicato su ''Onda Rock'' da Claudio Fabbretti, che afferma che ''Tutti morimmo a stento'' sarebbe il primo concept album italiano, è, quindi, non attendibile</ref>; il testo del primo brano, ''Cantico dei drogati'', è tratto da una poesia di [[Riccardo Mannerini]], ''Eroina''.<ref>{{Cita web |url=http://www.liosite.com/poesia/riccardo-mannerini-eroina/|sito=Lio Site|titolo=Eroina|autore=Riccardo Mannerini|accesso=16 gennaio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190117013351/http://www.liosite.com/poesia/riccardo-mannerini-eroina/ |urlmorto=sì }}</ref>
{{Citazione|Riccardo Mannerini era un altro mio grande amico. Era quasi cieco perché quando navigava su una nave dei Costa una caldaia gli era esplosa in faccia. È morto suicida, molti anni dopo, senza mai ricevere alcun indennizzo. Ha avuto brutte storie con la giustizia perché era un autentico libertario, e così quando qualche ricercato bussava alla sua porta lui lo nascondeva in casa sua. E magari gli curava le ferite e gli estraeva i proiettili che aveva in corpo. Abbiamo scritto insieme il Cantico dei Drogati, che per me, che ero totalmente dipendente dall'alcool, ebbe un valore liberatorio, catartico. Però il testo non mi spaventava, anzi, ne ero compiaciuto. È una reazione frequente tra i drogati quella di compiacersi del fatto di drogarsi. Io mi compiacevo di bere, anche perché grazie all'alcool la fantasia viaggiava sbrigliatissima. Mannerini mi ha insegnato che essere intelligenti non significa tanto accumulare nozioni, quanto selezionarle una volta accumulate, cercando di separare quelle utili da quelle disutili. Questa capacità di analisi, di osservazione, praticamente l'ho imparata da lui. Mi ha anche influenzato a livello politico, rafforzando delle idee che già avevo. Sicuramente è stata una delle figure più importanti della mia vita.|Fabrizio De André sull'amico Mannerini e la realizzazione dell'album<ref>
De André incide anche una versione inglese dell'album, mai commercializzata e
[[File:Fabrizio De André and Riccardo Mannerini.jpg|thumb|left|upright=1.4|Fabrizio De André con il poeta Riccardo Mannerini, che collaborò all'album del 1968 ''[[Senza orario senza bandiera]]'' e al testo di ''Cantico dei drogati''.]]
In questo periodo De André si dedica anche alla scoperta di nuovi talenti: dopo una prima esperienza con i [[Ricchi e Poveri]] (che tenta di portare alla [[Bluebell Records|Bluebell]], ma [[Antonio Casetta|Casetta]] non è interessato<ref>{{Cita news|url=http://www.liberoquotidiano.it/news/sfoglio/11906984/-La-morte-di-mio-figlio-e-i-Ricchi-e-Poveri---Franco-Gatti-vuota-il-sacco--tutta-la-verita-sull-addio-.html |titolo="La morte di mio figlio e i Ricchi e Poveri": Franco Gatti vuota il sacco, tutta la verità sull'addio|accesso=23 ottobre 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160511125243/http://www.liberoquotidiano.it/news/sfoglio/11906984/-La-morte-di-mio-figlio-e-i-Ricchi-e-Poveri---Franco-Gatti-vuota-il-sacco--tutta-la-verita-sull-addio-.html |urlmorto=sì|autore=Alessandra Menziani|data=10 maggio 2016|pubblicazione=[[Libero (quotidiano)|Libero]]}}</ref>) collabora con un altro complesso della sua città già sotto contratto con la [[Fonit Cetra]], i [[New Trolls]], per cui scrive gran parte dei testi dell'album ''[[Senza orario senza bandiera]]'' collaborando con [[Riccardo Mannerini]].
A ''[[Tutti morimmo a stento]]'' segue ''[[La buona novella]]''; un album importante, che interpreta il [[Cristianesimo|pensiero cristiano]] alla luce di alcuni [[vangeli apocrifi]] (in particolare, come riportato nelle note di copertina, dal [[Protovangelo di Giacomo]] e dal [[Vangelo arabo dell'infanzia]]), sottolineando l'aspetto umano della figura di [[Gesù]], in forte contrapposizione con la dottrina di sacralità e verità assoluta, che il cantautore sostiene essere inventata dalla [[Chiesa (comunità)|Chiesa]] al solo scopo di esercizio del potere<ref name = "chiesa">Lo stesso autore, presentando alcuni brani de ''La buona novella'' durante il ''tour'' del 1997.</ref>.
Come ha raccontato [[Roberto Dané]]<ref name=Dané >Nell'intervista effettuata da [[Riccardo Bertoncelli]] contenuta in {{cita|''Belin, sei sicuro? Storia e canzoni di Fabrizio De André''
{{Citazione|Nel 1969 tornai da Casetta e gli sottoposi un'altra idea, che avevo intenzione di realizzare con Duilio Del Prete: un disco basato sui Vangeli apocrifi...lui, che era un grande discografico, di buon fiuto, mi ascoltò con attenzione e alla fine disse: "Ma scusi, perché questa idea non la propone a Fabrizio De André? Sa, è un periodo che è un po' in crisi, non sa cosa fare...". E io che cosa dovevo dire? Con De André c'era sicuramente una maggiore esposizione|Roberto Dané<ref
Nel disco suonano, tra gli altri, [[I Quelli]], che nel
A distanza di anni, De André continuerà a considerare questo disco la sua incisione migliore:
{{Citazione|"Te la sentiresti di dire quale dei tuoi dischi è il migliore?" "Senza dubbio ti rispondo: [[La buona novella]], è quello più ben scritto, meglio riuscito".
"Lo sai che ero quasi sicuro che invece mi avresti risposto: [[Tutti morimmo a stento]]? Come mai questa scelta?" "No, quello è un disco polveroso, barocco, e non dimentichiamoci che sotto il [[Barocco]] c'era il peso della [[Controriforma]]..."<ref>Intervista effettuata da Doriano Fasoli e contenuta in {{cita|''Passaggi di tempo''
Nel
Proprio a questo periodo (il 1969) risale l'amicizia di De André con un altro collega che ha cantato, spesso, gli ultimi e i poveri, [[Gipo Farassino]]; anni dopo De André racconterà a ''TorinoSette'', l'inserto settimanale de ''[[La Stampa]]'', un episodio successivo (avvenuto dopo un concerto a Torino) riguardante la loro amicizia:
{{Citazione|"Mi raccolse dopo un concerto ubriaco come un tino di mosto, mi caricò in macchina, mi trascinò in casa sua, mi offrì un cesso per finire di rovesciarmi lo stomaco e un letto per lasciarmi girare la testa fino al sonno. Il giorno dopo, a evitarmi un treno per Genova con una maglietta vomitata mi regalò una sua camicia<ref>Il racconto di De André è stato poi ripubblicato su ''La Stampa'' del 12 gennaio 1999, a
[[File:Fabrizio De André.jpg|thumb|De André durante il tour
Il disco successivo, del
In questo caso, come ha raccontato [[Roberto Dané]]<ref>Intervista effettuata da [[Riccardo Bertoncelli]] contenuta in {{cita|''Belin, sei sicuro? Storia e canzoni di Fabrizio De André''|p. 89|Bertoncelli 2003}}.</ref>, l'idea del disco è di [[Sergio Bardotti]], che infatti lo segue insieme allo stesso Dané in qualità di produttore. [[Gian Piero Reverberi]] ha raccontato<ref>Nell'intervista effettuata da [[Riccardo Bertoncelli]] contenuta in {{cita|''Belin, sei sicuro? Storia e canzoni di Fabrizio De André''|p. 80|Bertoncelli 2003}}.</ref> che in questo caso il progetto era nato per [[Michele (cantante italiano)|Michele]], sulla scia di ''[[Senza orario senza bandiera]]'', quindi con i testi elaborati da De André e le musiche di Reverberi; ma il progetto viene poi dirottato su De André stesso e quindi Reverberi (anche per alcuni suoi contrasti con [[Roberto Dané]]) non viene più coinvolto e le musiche e gli arrangiamenti sono affidati a [[Nicola Piovani]].
Il coautore dei testi, Bentivoglio, presenta con dei testi scritti da lui, giudicati interessanti<ref>Intervista effettuata da [[Riccardo Bertoncelli]] contenuta in {{cita|''Belin, sei sicuro? Storia e canzoni di Fabrizio De André''|p. 93|Bertoncelli 2003}}.</ref> e che, dopo una prima collaborazione in ''[[Tutti morimmo a stento]]'' (in cui scrisse con De André il testo di ''La ballata degli impiccati'', canzone liberamente ispirata all'[[La ballata degli impiccati|omonima poesia]] di Villon), lo portano all'affiancamento a De André per i testi in questo LP e nel successivo.
Nel 1972 la [[Produttori Associati]], senza consultare minimamente l'artista, lo iscrive al [[Festivalbar 1972|Festivalbar]] con il brano ''Un chimico'' (pubblicato su 45 giri): De André apprende la notizia dai giornali e convoca una conferenza stampa in cui dichiara che «La casa discografica mi ha trattato come un ortaggio»<ref>Questa è la frase che viene riportata dai quotidiani di mercoledì 26 aprile.</ref>. Dopo l'intervento del patron della manifestazione, [[Vittorio Salvetti]], si raggiunge un compromesso: la canzone viene inserita nei juke-box, come vuole il regolamento, ma il cantautore non si esibirà durante la finale di [[Verona]] nemmeno in caso di vittoria (l'edizione vede vincitrice [[Mia Martini]] con ''[[Piccolo uomo]]'')<ref>La vicenda venne trattata dai quotidiani di aprile; a titolo di esempio citiamo gli articoli ''De André è irremovibile'' di [[Vincenzo Buonassisi]], dal ''[[Corriere della Sera]]'' di mercoledì 26 aprile 1972, p. 13, e ''No a Fabrizio De André: la canzone resta in gara'' di [[Vincenzo Buonassisi]], dal ''Corriere della Sera'' di giovedì 27 aprile 1972, p. 15.</ref>.
Nel 2005 il cantante [[Morgan (cantante)|Morgan]] ha pubblicato ''[[Non al denaro non all'amore nè al cielo (Morgan)|Non al denaro non all'amore né al cielo]]'', un riadattamento dell'album con nuovi arrangiamenti e alcuni intervalli musicali.
Nell'autunno dello stesso anno De André pubblica un singolo con due canzoni tradotte di [[Leonard Cohen]], ''Suzanne/Giovanna d'Arco'' (brani che verranno poi inseriti con un arrangiamento diverso nell'album ''Canzoni'' del
L'album successivo è, nel
{{citazione|Storia di un impiegato è un disco tremendo: il tentativo, clamorosamente fallito, di dare un contenuto "politico" a un impianto musicale, culturale e linguistico assolutamente tradizionale, privo di qualunque sforzo di rinnovamento e di qualunque ripensamento autocritico: la canzone ''Il bombarolo'' è un esempio magistrale di insipienza culturale e politica<ref>Recensione di Simone Dessì pubblicata su ''[[Muzak (rivista)|Muzak]]'' e ristampata poi nel volume ''C'era una volta una gatta'', Roma, [[edizioni Savelli]]-Il pane e le rose
Fra le critiche più accese quella di [[Riccardo Bertoncelli]], che definisce l'opera come un disco «verboso, alla fine datato»<ref>
Un'altra recensione negativa è quella di [[Fiorella Gentile]], apparsa su ''[[Ciao 2001]]'': {{citazione|La musica presta il nome a qualcosa che a tratti sembra la [[colonna sonora]] di un film sulla mafia (con il sintetizzatore al posto dello scacciapensieri), a volte quella di un thrilling alla [[Dario Argento]] (con il basso che riproduce il battito cardiaco), altre recupera i toni alla Cohen e alla Guccini: ma rimane un prodotto scucito, che non ha più il vecchio incanto<ref>
[[File:Faber-Autografo1975.jpg|thumb|De André ha spesso usato sonorità di strumenti mediterranei e medievali, come si vede in questa foto autografata del 1975|227x227px]]
Le osservazioni
Anche il pubblico accoglie l'album in maniera negativa<ref>
Proprio in occasione della pubblicazione del disco, [[Giorgio Gaber]] polemizza con De André, affermando che quest'ultimo usi "un linguaggio da liceale che si è fermato a [[Dante]], che fa dei bei termini, ma non si riesce a capire se sia [[liberalismo|liberale]] o [[sinistra extraparlamentare|extraparlamentare]]"<ref name="viadelcampo.com">{{cita
Delle canzoni del disco, solo ''Verranno a chiederti del nostro amore''<ref>Inclusa anche nel doppio disco dal vivo con la PFM del biennio '79-'80</ref> rimane nel repertorio dell'autore dal vivo negli anni a seguire<ref>Come si può leggere nelle scalette dei concerti delle varie tournée riportate in
Il valore musicale del disco verrà riconosciuto compiutamente, da gran parte della critica, solo negli anni '90.<ref>{{Cita web|autore=Alessio Tommasoli|url=http://www.storiadellamusica.it/cantautori/cantautori_italiani/fabrizio_de_andre-storia_di_un_impiegato%28ricordi-1973%29.html|titolo=Recensione: Fabrizio De André - Storia di un Impiegato|accesso=11 maggio 2014}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.bielle.org/fabriziodeandre/pages/storiatxt.htm|titolo=Storia di un impiegato|editore=La brigata Lolli|accesso=11 maggio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131115043355/http://www.bielle.org/fabriziodeandre/pages/storiatxt.htm|urlmorto=sì}}</ref> Talvolta verrà perfino indicato come il miglior album di De André.<ref>{{Cita web |url=http://www.glialtrionline.it/2012/05/15/era-libertario-e-antigiustizialista-cosa-cazzo-centra-de-andre-con-saviano/|titolo=Era libertario e antigiustizialista: cosa c'entra De André con Saviano?|autore=Piero Sansonetti}}</ref>
=== La crisi e le prime esibizioni dal vivo ===
La pubblicazione di ''[[Storia di un impiegato]]'' coincide con un periodo di crisi professionale e anche personale (nello stesso anno termina definitivamente il matrimonio con Puny e il cantautore comincia una relazione con una ragazza, Roberta, che si concluderà due anni dopo e per la quale scriverà la canzone ''Giugno '73''<ref>
Proprio durante le registrazioni di questo disco, nello studio a fianco sta registrando il suo nuovo disco da solista [[Dori Ghezzi]] (in una pausa della sua collaborazione con [[Wess]]): è l'inizio di una nuova e duratura relazione (artefice del primo incontro sarà un comune amico, [[Cristiano Malgioglio]]<ref>
Sono anche gli anni in cui De André fa le sue prime esperienze di spettacoli dal vivo: lavoratore instancabile e al limite del perfezionismo in studio di registrazione, il cantautore invece non riesce a trovare il coraggio e a vincere la timidezza per esibirsi in pubblico, verso il quale aveva più volte dichiarato di essere "allergico" e di patirne un "timore oscuro".
Fu l'[[impresario teatrale]] [[Sergio Bernardini]] a riuscire a portare Faber a esibirsi per la prima volta dal vivo, davanti al pubblico della [[Bussola Versilia|Bussola]]. Bernardini, nel 1974, gli aveva fatto continue proposte, fino ad arrivare all'offerta di
De André mette dunque da parte le sue paure da palcoscenico, paure che supererà solo con gli anni, suonando e cantando sempre nella penombra e con molto whisky in corpo (la sua timidezza fu tra le cause che gli provocarono la seria dipendenza da alcol di cui soffrì a lungo).<ref>{{Cita web
[[File:CristianoFaber1968.jpg|left|thumb|De André con il primogenito [[Cristiano De André|Cristiano]]]]
Gli ambienti dell'[[Autonomia Operaia|Autonomia]] e della [[Sinistra extraparlamentare]], che già avevano attaccato il cantautore per ''[[Storia di un impiegato]]'' lo contestano anche per le esibizioni dal vivo: ed ecco come viene descritto De André nel volume ''Libro bianco sul pop in Italia. Cronaca di una colonizzazione musicale in un paese mediterraneo'', pubblicato da [[Arcana Editore]] (casa editrice vicina alla [[controcultura]]) nel
De André non è però dissuaso da queste contestazioni (come per un breve periodo capita a De Gregori, che medita di abbandonare la carriera), scendendo talvolta dal palco per discutere con gli stessi Autonomi, mentre parte del pubblico spesso si divide, come durante il concerto a Roma
Nel 1975, poco dopo la vittoria dei no al [[referendum abrogativo in Italia del 1974|referendum sul divorzio]], tiene un concerto in una manifestazione del [[Partito Radicale (Italia)|Partito Radicale]] a [[Piazza Navona]] (Roma), prima del comizio del leader [[Marco Pannella]].<ref>{{Cita web|sito=[[Radio Radicale]]|url=http://www.radioradicale.it/fabrizio-de-andre-ad-un-comizio-radicale-del-75-lintervento-di-faber-e-quella-di-pannella-il-ricordo-di-dori-ghezzi|titolo=Fabrizio De André a un comizio radicale del 1975: l'intervento di Faber e quello di Pannella; il ricordo di Dori Ghezzi|accesso=21 giugno 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140718151352/http://www.radioradicale.it/fabrizio-de-andre-ad-un-comizio-radicale-del-75-lintervento-di-faber-e-quella-di-pannella-il-ricordo-di-dori-ghezzi|urlmorto=sì}}</ref>
=== De André all'attenzione dei servizi segreti ===
È in questo periodo (per circa 10 anni, dal 1969 al 1979) che De André viene sottoposto a una serie di controlli da parte delle forze di [[polizia]] e dai [[servizi segreti italiani]]. In base a quanto ricostruito quando questa informazione è stata resa nota negli
Negli anni successivi, pur non individuando prove di una sua partecipazione attiva a gruppi politici, extraparlamentari o meno, De André viene ritenuto dal [[SISDE]] un "''simpatizzante delle [[Brigate Rosse|BR]]''", mentre l'acquisto, insieme alla moglie [[Dori Ghezzi]], di un appezzamento di terreno a [[Tempio Pausania]], viene considerato un tentativo di creare un rifugio per appartenenti ai [[sinistra extraparlamentare|movimenti extraparlamentari di sinistra]].<ref name=repubblica1/>
A rafforzare queste ipotesi, dal punto di vista degli investigatori, vi erano il fatto che a Genova De André avesse contatti con persone appartenenti ai gruppi anarchici e [[maoismo|filo-cinesi]]<ref name=repubblica1>{{Cita
In realtà, l'attività politica di De André era limitata solo a sostenere economicamente, con l'abbonamento, e a finanziare talvolta, con donazioni, il periodico ''[[A/Rivista Anarchica]]'', fondata nel
=== Collaborazioni e sperimentazioni negli anni Settanta ===
[[File:Leo Ferré e Fabrizio De André.jpg|thumb|Fabrizio De André al Club Tenco con l'amico [[Léo Ferré]] nel 1975]]
A partire dal
Nel
''[[Rimini (Fabrizio De André)|Rimini]]'' (
Nel 1978 la [[Premiata Forneria Marconi]] idea e realizza nuovi [[arrangiamento|arrangiamenti]] di alcuni dei brani più significativi del cantautore genovese<ref>Intervista alla PFM, pubblicata in Riccardo Piferi (a cura di), ''Premiata Forneria Marconi'', [[Lato Side]], 1981.</ref>, proponendo a De André, inizialmente restìo ad accettare, un ''tour'' insieme, che parte il 21 dicembre
=== Il rapimento ===
{{vedi anche|Sequestro di Fabrizio De André e Dori Ghezzi}}
Nella seconda metà degli
La sera del 27 agosto
Prima, durante e dopo il sequestro, alcuni giornali fanno uscire illazioni e falsità, talune che legano il rapimento perfino alle [[Brigate Rosse]], a motivi personali (come un allontanamento volontario, causa mancanza di notizie e testimoni nei primi tempi), a uno sfondo politico.<ref name=sardegna>{{Cita web|url=http://www.terranews.it/news/2009/07/dori-e-fabrizio-storia-di-un-sequestro-e-dell%E2%80%99amore-l%E2%80%99anarchica-sardegna|titolo=Dori e Fabrizio, storia di sequestro e dell'amore per l'anarchica Sardegna|urlmorto=sì|urlarchivio=https://archive.is/20130413121006/http://www.terranews.it/news/2009/07/dori-e-fabrizio-storia-di-un-sequestro-e-dell%E2%80%99amore-l%E2%80%99anarchica-sardegna
Intervistato all'indomani della liberazione (il 23 dicembre in casa del fratello Mauro) da uno stuolo di giornalisti, De André traccia un racconto pacato dell'esperienza (« [...] ci consentivano, a volte, di rimanere a lungo slegati e senza bende») ed ha parole di pietà per i suoi carcerieri («Noi ne siamo venuti fuori, mentre loro non potranno farlo mai»)<ref name=sardegna/>.
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Pochi mesi dopo De André cede al settimanale ''[[Gente (periodico)|Gente]]'' i diritti per la pubblicazione del memoriale del sequestro, pubblicato in cinque puntate a partire dal numero dell'8 febbraio 1980 e nei numeri successivi.
L'esperienza del sequestro si aggiunge al già consolidato contatto con la realtà e con la vita della gente sarda, e diventa ispirazione per la realizzazione di diverse canzoni, scritte ancora con Bubola e raccolte in un album senza titolo, pubblicato nel
Sottili, ma non velate, sono le allusioni all'esperienza del sequestro: dalla stessa ripresa della locuzione "''
=== Da ''
[[File:Faber 1980.jpg|thumb|left|De André in concerto nel 1980]]
Nel
{{citazione|Nel testo di ''Una storia sbagliata'' rievoco la tragica vicenda di [[Pier Paolo Pasolini]]. È una canzone su commissione, forse l'unica che mi è stata commissionata. Mi fu chiesta come sigla per due documentari-inchiesta sulle morti di Pasolini e [[Wilma Montesi]].}}
Nel
[[File:Genova-Sant'Ilario-creuza de ma.jpg|thumb|[[Sant'Ilario (Genova)|Sant'Ilario]] (quartiere sulle alture di [[Genova]]): una ''[[crêuza]].'']]
Nel
Nel 2004, ventennale dell'uscita di ''Creuza de mä'', Mauro Pagani decide di rendere un sincero tributo all'amico scomparso cinque anni prima, reincidendo e cantando egli stesso l'album. Alle sette canzoni originarie del disco, Pagani aggiunge ''Mégu Megún'', un brano composto insieme a Fabrizio e inserito nell'album ''Le Nuvole'' e due pezzi inediti, ''Quantas Sabedes'', che non è inserita in ''Creuza de mä'' perché "bruciata" dopo l'inserimento nella colonna sonora di un film ("ammenda fatta", commenta Pagani nei crediti dell'album del 2004), e ''Nuette'', tratto da un frammento di lirica greca, all'epoca mai sviluppato nella sua interezza da De André.
Nel
Nel
[[File:Il matrimonio di Dori Ghezzi e Fabrizio De André.jpg|upright=1.2|left|thumb|Il matrimonio di Dori Ghezzi e Fabrizio De André a Tempio Pausania il 7 dicembre 1989]]
Nel
Comincia poi la lavorazione del suo album successivo, che viene pubblicato all'inizio del
Fossati sarà inoltre presente
Il disco rappresenta un viaggio ideale nella solitudine e nell'emarginazione, sia quella dei generici "ultimi", sia quella dei [[rom (popolo)|rom]], del marinaio, della [[transessuale]] e dell'artista stesso; allo stesso tempo rappresenta un attacco alle "maggioranze" che opprimono le minoranze (''Smisurata preghiera''), al [[razzismo]] e all'indifferenza della società di fine millennio. Presente è anche l'ormai consueta sonorità etnica (''A cumba'', in lingua ligure, ''Disamistade'', ma anche ''Prinçesa'' e ''Dolcenera'', quest'ultima tra le canzoni più amate e conosciute dal pubblico, tra quelle dell'ultimo periodo<ref>{{cita web|autore=Luca Landoni|url=http://www.radiomusik.it/12192/la-nuova-sigla-di-che-tempo-che-fa-rainbows-di-raphael-gualazzi-video-e-testo/|titolo=La nuova sigla di Che tempo che fa: Rainbows di Raphael Gualazzi|data=29 settembre 2013}}</ref>).<ref name=gentile>«De André, Fabrizio», in: {{cita|Gentile e Tonti}}.</ref>
[[File:De André Guccini.png|thumb|De André con [[Francesco Guccini]] nel 1991 al [[Club Tenco]]]]
Fra il
Il 26 luglio 1997
Sempre nel 1997 esce ''[[Mi innamoravo di tutto]]'', una raccolta di live e studio in cui duetta con Mina ne ''La canzone di Marinella'', e che sarà l'ultima pubblicazione della sua vita: la copertina è una delle più celebri e riprodotte immagini artistiche di De André, una foto scattata dalla moglie Dori Ghezzi raffigurante il cantautore con la [[sigaretta]] in mano, ripreso quasi dall'alto.<ref>
===
[[File:De André funerali.jpg|thumb|Funerali di Fabrizio De André alla basilica dell'Assunta
Nonostante la malattia,
I funerali furono officiati nella [[Basilica di Santa Maria Assunta (Genova)|Basilica di Santa Maria Assunta in Carignano]] a [[Genova]] il 13 gennaio, celebrante don [[Antonio Balletto]], amico di lunga data del cantautore: vi partecipò una folla di oltre diecimila persone tra semplici estimatori, amici ed esponenti del mondo dello spettacolo, della politica e della cultura.<ref name="folla">{{Cita web|data=199-01-13|accesso=6 novembre 2024|url=http://www.repubblica.it/online/musica/de_andre/fune/fune.html|titolo=Una folla silenziosa per Fabrizio De André}}</ref>
{{Citazione|Io ho avuto per la prima volta il sospetto che quel funerale, di quel tipo, con quell'emozione, con quella partecipazione di tutti non l'avrei mai avuto e a lui l'avrei detto. Gli avrei detto: «Guarda che ho avuto invidia, per la prima volta, di un funerale».|[[Paolo Villaggio]] - ''[[La storia siamo noi]]'' - 4 gennaio 2007}}
[[File:Fam. De Andrè Cimit. Staglieno GE (crop 1).jpg|thumb|La cappella della famiglia a [[Cimitero Monumentale di Staglieno|Staglieno]].]]
[[File:Fam. De Andrè Cimit. Staglieno GE (crop 2).jpg|thumb|Le lapidi dei due fratelli De André]]
Nella sua bara furono messi un pacchetto di sigarette, una sciarpa del {{Calcio Genoa|N}}, alcuni biglietti, un naso da clown e un drappo blu.<ref name=grillo/> Dopo la cremazione, avvenuta il giorno dopo le esequie (testimone incaricato dalla famiglia fu l'amico [[Beppe Grillo]]<ref name="grillo" />), per espressa volontà di De André le ceneri vennero disperse nel [[Mar Ligure]] al largo di Genova<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/online/cronaca/ceneri/ceneri/ceneri.html/|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20030817191240/http://www.repubblica.it/online/cronaca/ceneri/ceneri/ceneri.html/|urlmorto=sì|titolo=La Repubblica del 20 maggio 2003|accesso=27 settembre 2017}}</ref>.
Il suo nome figura comunque all'interno della tomba di famiglia al [[Cimitero monumentale di Staglieno|Cimitero di Staglieno]] nello stesso loculo del fratello Mauro, dove le ceneri furono inizialmente poste e l'urna custodita<ref>{{cita web|url=http://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/1999/01/17/ST502.html|titolo=Dopo la cremazione la cerimonia nella cappella di famiglia De Andrè, ultimo viaggio|accesso=22 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171223042815/http://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/1999/01/17/ST502.html|urlmorto=sì}}</ref>, fra quello della madre Luisa Amerio e quello del padre Giuseppe; sulla tomba furono posti anche alcuni sassi raccolti sulla spiaggia, una sigaretta e una conchiglia.<ref name="folla" /><ref name="grillo">{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/01/15/grillo-testimone-alla-cremazione-di-de-andre.html |titolo=Grillo testimone alla cremazione di De André |accesso=22 dicembre 2017}}</ref><ref>{{YouTube|autore=Pietro Pecco |data=24 aprile 2013 |titolo=Fabrizio De André tomb, Staglieno Cemetery, Genoa, Liguria, Italy, Europe|accesso=2 giugno 2017|id=_254_BVt558}}</ref><ref>{{YouTube |autore=bender444 |data=4 settembre 2016 |titolo=La tomba di Fabrizio De Andrè |accesso=2 giugno 2017 |id=2I8XDE2l6Vg}}</ref>
== Stile musicale ==
Fabrizio De André è citato fra i più importanti e poetici cantautori italiani<ref name="Cotto">{{cita libro|titolo=Il grande libro del rock (e non solo)|autore=Massimo Cotto|editore=BUR|anno=2011|
[[File:Targa in Via del Campo.JPG|thumb|Targa intitolata a Fabrizio de André in Via del Campo a Genova, riproducente alcuni versi della [[
<ref name="contesto" />. Secondo le parole di Massimo Cotto, il musicista sarebbe:<ref name=Cotto/>{{citazione|L'uomo che ha preso a picconate il muro bianco della canzone italiana e ha fatto vedere quello che c'era dietro: un mondo vero, un'umanità disparata e a volte anche disperata ma viva, vera. Non sempre onesta, ma che andava giudicata secondo metri diversi, perché se non sono gigli son pur sempre figli, vittime di questo mondo.}}Al repertorio asciutto di ''
== Influenza culturale ==
[[File:GENOVA e De Andrè.jpg|thumb|left|Scritta comparsa nei quartieri vecchi di [[Genova]], che riporta alcuni versi della canzone ''Nella mia ora di libertà'', da ''[[Storia di un impiegato]]'' (1973)]]
[[File:Canzone del Maggio di DE Andrè.jpg|thumb|left|Versi finali della ''[[Canzone del maggio]]'' e ''Nella mia ora di libertà'' (da ''Storia di un impiegato'') a [[Torino]]
{{citazione|De André non è stato mai di moda. E infatti la moda, effimera per definizione, passa. Le canzoni di Fabrizio restano.|[[Nicola Piovani]]}}
De André è tuttora molto presente nella [[memoria collettiva]]. La discografia di De André è meno ampia di quella di altri cantautori del suo tempo, e nonostante ciò risulta memorabile per varietà e intensità.<ref name="memorabile">
[[File:Monument_to_Fabrizio_de_André_in_Manarola.jpg|thumb|Monumento a De André situato a [[Manarola]] ([[Cinque Terre]])]]
* Alcuni fra i maggiori cantanti e cantautori italiani, il 12 marzo del
* La [[Premiata Forneria Marconi]] ha eseguito concerti nei quali reinterpreta le canzoni di De André, in cui si ricorda la proficua collaborazione tra il gruppo e il cantautore. [[File:Museo De André Tasso Genova.JPG|thumb|Il negozio-museo Gianni Tassio, in via del Campo, all'epoca in cui vi era ancora un'attività commerciale|alt=]]
* A Genova, in [[Via del Campo (Genova)|Via del Campo]], nel negozio di dischi di Gianni Tassio, ora acquisito dal comune di Genova e trasformato in museo<ref>{{cita
* Sempre il negozio ''Musica Gianni Tassio'', presso i luoghi dove il cantautore avrebbe voluto trascorrere i suoi ultimi anni, si è trasformato negli anni in una sorta di museo, e chi vi passa davanti può ascoltare le note delle sue canzoni; inoltre vi si trovano esposte in vetrina le copertine originali di tutti i suoi dischi. Nel febbraio
[[File:Piazza Fabrizio De Andrè.jpg|miniatura|Piazza Fabrizio De Andrè - Tempio Pausania]]
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* Nel 1995, da un'idea di Adele Di Palma dell'anno prima, per festeggiare il decimo compleanno di ''[[Crêuza de mä]]'', viene pubblicato l'album ''[[Canti randagi]],'' in cui undici artisti appartenenti per lo più all'ambito della musica popolare hanno tradotto e interpretato nelle rispettive lingue regionali altrettanti brani di De André.
* Nel 1993 [[Anna Oxa]] incide "Bocca di rosa" nel suo album ''[[Cantautori (album)|Cantautori]]''.
* Nel 1994 [[Mia Martini]] incide ''[[Fabrizio De André (album 1981)#Hotel Supramonte|Hotel Supramonte]]'' e ''Fiume Sand Creek'' per il suo album ''La musica che mi gira intorno''.
* Nel 1999 [[Franco Battiato]] nel suo album [[Fleurs]] include, reinterpretandoli, i brani ''[[La canzone dell'amore perduto]]'' e ''[[Geordie/Amore che vieni, amore che vai|Amore che vieni, amore che vai]]'' (quest'ultima interpretata dallo stesso Battiato anche durante il concerto ''Faber amico fragile'', nel 2000).
* Nel 2000 si svolge il concerto commemorativo ''[[Faber, amico fragile]]'', che ha luogo il 12 marzo al [[Teatro Carlo Felice]] di [[Genova]] con la partecipazione, tra i tanti, di [[Adriano Celentano]], [[Luciano Ligabue|Ligabue]], [[Fiorella Mannoia]], [[Vasco Rossi]], [[Roberto Vecchioni]], [[Zucchero Fornaciari]], e da cui viene successivamente tratto l'album ''[[Faber, amico fragile]]''.
* Sempre nel 2000, [[Renato Zero]] interpreta ''[[Valzer per un amore/La canzone di Marinella|La canzone di Marinella]]'' nella sua trasmissione televisiva ''Tutti gli zeri del mondo'', incidendola anche per l'omonimo album ''[[Tutti gli Zeri del mondo (album)|Tutti gli Zeri del mondo]]''.
* Nel 2001 [[Francesco De Gregori]] incide ''[[
* Nel 2003 [[Ornella Vanoni]] incide ''Bocca di rosa'' per il suo album ''Noi, le donne noi''.
* Con ''[[2004
* Nel 2004 gli [[Afterhours]] includono nell'EP ''Gioia e Rivoluzione'' la loro interpretazione de ''La canzone di Marinella''.
* Nel 2005 viene realizzato ''Le Nuvole'', concerto di tributo a De André che si svolge il 10 luglio 2005 all'[[Anfiteatro romano di Cagliari]]. Oltre cinquemila spettatori assistono alle reinterpretazioni di canzoni e poesie del cantautore ligure da parte di artisti come [[Neffa]], [[Andrea Parodi]], [[Antonella Ruggiero]], [[Morgan (cantante)|Morgan]], [[Massimo Ranieri]], [[Francesco Di Giacomo]], [[Sergio Cammariere]], [[Dolcenera]] e [[Massimo Ghini]], sulle note dell'[[Orchestra Internazionale Sarda]] diretta da [[Roberto Colombo (musicista)|Roberto Colombo]]. Il concerto viene filmato integralmente per [[Rai 1|Rai Uno]], che lo trasmette dieci giorni dopo, riproponendolo in seguito più volte, anche su [[Rai International]]. Dall'evento verrà inoltre selezionato il DVD ''[[Omaggio a Fabrizio De André]]''.
[[File:Faber-tour-indiano1982.jpg|thumb
* Nel
* Tra il 2006 e il 2012, [[Patti Smith]] parla della registrazione di tre versioni in lingua inglese di ''[[Geordie/Amore che vieni, amore che vai|Amore che vieni, amore che vai]]'', ''[[Fiume Sand Creek]]'' e ''[[Una storia sbagliata]]'' (queste ultime due scritte con Bubola), con traduzioni curate da [[Shel Shapiro]]<ref>
* A dicembre del
* Nel
* Nel 2009 i [[C.F.F. e il Nomade Venerabile]] e gli [[Yo Yo Mundi]] incidono la loro interpretazione di ''Ho visto Nina volare'' inclusa nell'album ''Lucidinervi''.
* Nel 2009 il Palazzo Ducale di Genova ha ospitato una mostra dedicata a Fabrizio De André, nata dalla collaborazione fra il Comune di Genova, Fondazione per la Cultura e la [[Fondazione Fabrizio De André Onlus]]. Curata da [[Vittorio Bo]], [[Guido Harari]], [[Vincenzo Mollica]] e [[Pepi Morgia]], in collaborazione con il Centro Studi De André di Siena e Mariano Brustio, l’esposizione è stata concepita come un vero e proprio viaggio multimediale nella musica, nelle parole e nella vita di Fabrizio De André. Le tappe della mostra furono le seguenti: Palazzo Ducale di Genova, 31 dicembre 2008
*
* Ad aprile 2010 la [[Premiata Forneria Marconi]] ha pubblicato ''[[A.D. 2010 - La buona novella]]'', una rilettura con nuovi arrangiamenti e l'aggiunta di alcuni brevi intermezzi strumentali del 33 giri ''[[La buona novella]]'' del * A novembre
* Nel
* Nella prima serata del [[Festival di Sanremo 2014]] il cantautore [[Luciano Ligabue]] si esibisce in una versione di ''[[Crêuza de mä]]'', in omaggio al compleanno del cantautore genovese, il 18 febbraio.
* Nel
* Nel 2016 il musicista Manuel Gordiani pubblica il disco "MEU CARO AMIGO" nel quale traduce in portoghese alcune canzoni di De André e alcune canzoni di Chico Buarque in italiano.
* Nel 2017 [[Zucchero Fornaciari]] inserisce la sua versione live di ''Ho visto Nina volare'', eseguita durante il tributo ''[[Faber, amico fragile]]'', nella raccolta ''[[Wanted (The Best Collection)]]''.
* Il 23 gennaio 2018 esce il film biografico ''[[Fabrizio De André - Principe libero]]'', diretto da [[Luca Facchini]], che racconta la vita di De André dagli inizi dell'attività artistica a dopo il rapimento in Sardegna, in cui il ruolo del cantautore è interpretato da [[Luca Marinelli]].
* Il 23 aprile 2019 esce il disco tributo ''[[Faber nostrum]]'', album in cui vari esponenti della musica italiana reinterpretano un brano del cantautore genovese.<ref>{{Cita web|url=https://www.talassamagazine.com/talassa/2019/4/10/faber-nostrum-il-tributo-a-de-andr|titolo=Faber Nostrum, la musica italiana canta De André|
* Il 9 maggio 2019
* Il 6 febbraio 2020 il cantante [[Mika]] si esibisce sul palco del [[Festival di Sanremo]] portando una reinterpretazione del brano ''Amore che vieni, amore che vai.''
* Durante il [[Festival di Sanremo 2023]] i rapper [[Madame (cantante)|Madame]] e [[Izi (rapper)|Izi]] hanno eseguito ''[[Via del Campo (brano musicale)|Via del Campo]]''.
=== Premio Fabrizio De André ===
A due mesi dalla morte del cantautore, nel 1999, viene istituito il premio ''De Fabula'' in suo onore, in seguito rinominato in ''Premio Fabrizio De André'', assegnato a chi, nei diversi rami della cultura, sia stato particolarmente capace di diffondere la cultura ligure e specialmente genovese al di fuori della regione stessa.
Il premio consiste nell'assegnazione al vincitore di un ''quartaro d'oro'' (moneta un tempo utilizzata a [[Genova]]).<ref>{{cita web |titolo=Premio Fabrizio De André - Homepage |url=http://www.premiofabriziodeandre.it/home.html |accesso=27 febbraio 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130302032531/http://www.premiofabriziodeandre.it/home.html |urlmorto=sì }}</ref><ref>
== Tematiche religiose ==
Molti sono i brani attraverso i quali De André esprime la sua visione religiosa. Già nel suo primo album ''[[Vol. 1º]]'', inserisce brani come ''Preghiera in Gennaio'', dedicato al suicidio dell'amico [[Luigi Tenco]], ''Spiritual'', ''Si chiamava Gesù''. Con il concept album ''[[La buona novella]]'' (1970) il cantautore dedica un'intera opera alla tematica del [[Nuovo Testamento]], umanizzando i personaggi del Vangelo e dei [[vangeli apocrifi]]. Riferimenti alla fede, alla religione, sono presenti direttamente o indirettamente anche in altri brani (''Smisurata preghiera'', ''Khorakhané'', ''Il testamento'',
Nonostante molte volte si sia dichiarato [[noncredenza|non credente]]<ref>
{{citazione|Quando parlo di Dio lo faccio perché è una parola comoda, da tutti comprensibile, ma in effetti mi rivolgo al [[Grande Spirito]] in cui si ricongiungono tutti i minuscoli frammenti di spiritualità dell’universo.<ref>Riportato in
In ogni caso, l'atteggiamento tenuto da De André nei confronti dell'uso politico della religione, delle gerarchie ecclesiastiche e dell'ipocrisia della provincia ligure è spesso sarcastico e fortemente critico, fino all'[[anticlericalismo]]<ref>{{cita web|autore=Paolo Barbieri|url=https://www.ansa.it/web/notizie/unlibroalgiorno/news/2014/03/20/-cattiva-strada-spiritualita-Fabrizio-Andre-_10261796.html|titolo='Sulla cattiva strada. La spiritualità di Fabrizio De André' di Fabrizio Filiberti e Milena Simonetti|sito=[[ANSA]].it|data=20 marzo 2014|accesso=6 novembre 2024}}</ref>, nel contestarne i comportamenti contraddittori, come, ad esempio, nelle canzoni ''Un blasfemo'', ''Il testamento di Tito'', ''La ballata del Miché'' e gli ultimi versi di ''Bocca di rosa''<ref name="contesto" />.
{{citazione|Io mi ritengo religioso e la mia religiosità consiste nel sentirmi parte di un tutto, anello di una catena che comprende tutto il creato e quindi nel rispettare tutti gli elementi, piante e minerali compresi, perché, secondo me, l'equilibrio è dato proprio dal benessere diffuso in ciò che ci circonda. La mia religiosità non arriva a ricercare il principio, che tu voglia chiamarlo creatore, regolatore o caos non fa differenza. Però penso che tutto quello che abbiamo intorno abbia una sua logica e questo è un pensiero al quale mi rivolgo quando sono in difficoltà, magari dandogli i nomi che ho imparato da bambino, forse perché mi manca la fantasia per cercarne altri|}}
Si dichiarò anche vicino alla spiritualità [[Animismo|animista]] e [[Panpsichismo|panpsichista]]:
{{Citazione|La spiritualità è qualcosa che ha a che fare con la religiosità. Ci sono molti modi di esprimerla. Io per esempio mi sono sempre sentito parte di un tutto, un piccolo tassello – certamente non quello centrale – di un progetto universale. Direi che in questo senso sono un [[Immanentismo|immanentista]], uno [[Deus sive Natura|spinoziano]]<ref>Sebbene in un'altra dichiarazione abbia detto che il suo immanentismo fosse diverso da quello di [[Baruch Spinoza]]</ref>. Ma tutto sommato mi avvicino ancora di più all'[[animismo]]: vedo l'anima nei sassi, ancorché siano stati sfiorati da qualche elemento vivo. Questo è il mio modo di essere religioso. Ma sì, forse sono un [[Nativi americani|pellerossa]].<ref>{{cita testo|url=https://books.google.it/books?id=9-zcCwAAQBAJ&pg=PT255|titolo=Estratto}} di {{cita libro|Fabrizio|De André|curatore=Fondazione De André|Sotto le ciglia chissà|2016|Mondadori|Milano|isbn=9788852072666}}</ref>}}
Dopo il rapimento, la visione religiosa di De André ebbe una nuova evoluzione: [[Umanismo|umanista]] nel suo prestare attenzione all'uomo – in contrapposizione con la fede in un Dio, creazione dell'uomo stesso –, De André è uscito da quell'esperienza con un rinnovato rispetto nella fede e la divinità<ref>Citato in ''L'amore sacro, l'amor
Qualche mese prima della sua scomparsa, nel concerto al teatro Brancaccio di Roma nel 1998, De André fece le seguenti dichiarazioni riguardo all'album ''[[La buona novella]]''<ref>Si possono ascoltare nel DVD tratto dalla tournée.</ref>:
{{citazione|Quando scrissi
{{citazione|Probabilmente ne ''La buona novella'' i personaggi del Vangelo perdono un po' di sacralizzazione; ma io credo e spero soprattutto a vantaggio di una loro migliore e maggiore umanizzazione|}}
Infine, nelle note del diario che De André tenne negli ultimi mesi di vita è contenuta una sua poesia inedita dedicata a [[Francesco d'Assisi|San Francesco]].
Tra le passioni di De André, vi era anche quella per l'[[astrologia]].<ref>
Come afferma anche [[Mauro Pagani]] in una intervista
== Composizione, influenze e paternità delle canzoni ==
[[File:De André1982.jpg|thumb|left|De André durante il tour del 1982]]
Lungo la propria carriera De André ha collaborato, sia per la parte musicale, sia per la parte testuale, con numerosi altri artisti, prediligendo la composizione dei testi a quella delle musiche.<ref name="testo"/> Fatta eccezione per l'album ''[[La buona novella]]'', di cui firma testo e musica di tutte quante le tracce a parte ''Il testamento di Tito''
In casi come quello de ''[[La canzone dell'amore perduto]]'', accreditata al solo De André, la musica è quella di un brano nel [[pubblico dominio]] del [[XVIII secolo]] di [[Georg Philipp Telemann]]. [[Vittorio Centanaro]], collaboratore di De André non iscritto alla [[SIAE]], ha dichiarato di aver anch'egli stesso collaborato alla stesura de ''[[La guerra di Piero]]'' e ''[[Si chiamava Gesù]]'', accreditate al solo De André.<ref>Come affermato da Centanaro in un'intervista di Franco Zanetti e Claudio Sassi riportata nel volume {{cita|''Fabrizio De André in concerto''
[[File:De André
Oltre agli adattamenti, ufficialmente riconosciuti, di noti brani di cantautori stranieri (come [[Georges Brassens|Brassens]], [[Bob Dylan|Dylan]] e [[Leonard Cohen|Cohen]]) e alle riprese di temi musicali e letterari esplicitamenti dichiarati (come il testo di ''Smisurata preghiera'', tratto da ''Imprese e tribolazioni di Maqroll il Gabbiere'' di [[Álvaro Mutis]] o i brani ispirati all'[[Antologia di Spoon River]] di [[Edgar Lee Masters]]), De André si ispirava anche alla tradizione della canzone popolare anarchica, che spesso riprendeva melodie adattandole al nuovo contesto (l'esempio più celebre sono i canti scritti da [[Pietro Gori]], su musiche tratte dalla tradizione popolare o scritte da [[Gioachino Rossini|Rossini]] e [[Giuseppe Verdi|Verdi]]).<ref>
De André, che non ha mai ricevuto contenziosi per questioni inerenti al diritto d'autore, regalò egli stesso un verso della sua canzone ''[[La domenica delle salme]]'' (1990) a [[Loredana Bertè]], che lo usò come titolo del suo album ''[[Un pettirosso da combattimento]]'' (1997).<ref>
Sulla paternità delle canzoni di De André, [[Francesco De Gregori]], intervistato da [[Roberto Cotroneo]], ha dichiarato al proposito: {{citazione|Fabrizio è stato un grande organizzatore del lavoro altrui, perché le cose che realmente ha inventato o scritto sono percentualmente molto poche rispetto a quelle che lui ha preso e rivisitato, firmandole o meno<ref>Intervista di [[Roberto Cotroneo]] a Francesco De Gregori a ''La mezzanotte di Radio due'' del 30 marzo 2006.</ref>.|[[Francesco De Gregori]]}}
Sullo stesso tema De André ha dichiarato:
{{citazione|Quella che era partita come un'attività spontanea è diventata nel frattempo un mestiere, con tutti i coinvolgimenti che comporta un mestiere. [...] Oggi non cerco neanche d'arrampicarmi sugli specchi, semplicemente quando noto delle carenze di creatività, delle carenze soprattutto per quanto riguarda proprio il mestiere in maniera specifica, delle carenze nella capacità di sintesi, mi faccio aiutare. Ti dico "oggi", per dire "ieri" o "l'altro ieri". Mi faccio aiutare da persone più giovani di me che hanno questa capacità di sintesi superiore alla mia. Non credo di essere l'unico, anche Dylan s'è fatto aiutare, [...] e gliene sono grato perché mi dà una giustificazione. Io credo di essere sempre riuscito a fare meglio i testi che non le musiche. Do più importanza sicuramente al testo.|Fabrizio De André<ref name="testo">Intervista a Fabrizio De André, in ''[[Dentro Faber]]'', vol. 8: ''Poesia in Forma di Canzone'', min. 40, 2011.</ref>}}
De André è accreditato come autore o co-autore di tutti i brani originali da lui registrati nel corso della sua intera carriera, con due sole eccezioni: ''[[Le storie di ieri]]'', scritta da Francesco De Gregori (che incise anche lui, quasi contemporaneamente a De André, con piccole variazioni di testo); ''[[E fu la notte]]'' con testo di [[Franco Franchi (cantante)|Franco Franchi]] e musica di Carlo Cesare Stanisci e Arrigo Amadesi.<ref name="SIAE"/>
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* 1967 – ''[[Vol. 1º]]''
* 1968 – ''[[Tutti morimmo a stento]]''
* 1968 – ''[[Volume
* 1969 – ''[[Nuvole barocche]]''
* 1970 – ''[[La buona novella]]''
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* 1973 – ''[[Storia di un impiegato]]''
* 1974 – ''[[Canzoni (Fabrizio De André)|Canzoni]]''
* 1975 – ''[[
* 1978 – ''[[Rimini (Fabrizio De André)|Rimini]]''
* 1981 – ''[[Fabrizio De André (album 1981)|Fabrizio De André]]'' <small>(anche conosciuto come ''L'indiano'')</small>
* 1984 – ''[[
* 1990 – ''[[Le nuvole (album)|Le nuvole]]''
* 1996 – ''[[Anime salve]]''
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== Tournée ==
{{vedi anche|Tour di Fabrizio De André}}
I tour di Fabrizio De André, compiuti nel periodo compreso dal
== Opere ==
* ''Testimonianza'' in [[Gianni Borgna]], [[Luca Serianni]] (a cura di), ''La lingua cantata. L'italiano nella canzone dagli anni Trenta ad oggi'', [[Roma]], [[Garamond (editore)|Garamond]],
* {{cita libro|autore1=Fabrizio De André
* {{cita libro|autore=Fabrizio De André (cinque poesie da altrettanti testi)|coautore=[[Maura Cantamessa]] (sei calcografie)|titolo=Luce, luce lontana|città=Bergamo|editore=El Bagatt|anno=1997|edizione=edizione a tiratura limitata|altri=con uno scritto di Alessandro Gennari}}
* ''Prefazione'' a [[François Villon]], ''Poesie'', Milano, Feltrinelli, 1996.
* Fabrizio De André, [[Oliviero Malaspina]], ''I notturni'', 1999, inedito; pubblicato in appendice (nell'edizione ampliata del 2012), con altri appunti, in ''Belin, sei sicuro? Storia e canzoni di Fabrizio De André'' di [[Riccardo Bertoncelli]].
*
* Fabrizio De André. ''Tutte le canzoni''. Con DVD. Libro con tutti i testi commentati + DVD-Rom, Pag. 336. Mondadori editore, 2006. ISBN 8804554266.
*
== Le canzoni di Fabrizio De André nei film ==
La musica di Fabrizio De André è presente nei film:
* ''[[La cuccagna (film 1962)|La cuccagna]]'', regia di [[Luciano Salce]] (1962).
* ''O pai de Migueliño'', regia di Miguel Castelo (1977).
* ''[[Topo Galileo]]'', regia di [[Francesco Laudadio]] (1987).
* ''[[Ilona arriva con la pioggia]]'', regia di [[Sergio Cabrera]] (1996).
* ''Non al denaro non all'amore né al cielo'', regia di Ielma Adinolfi, Francesco Crispino, Flavio Rizzo e Gabriele Scardino (1996).
* ''[[L'odore del sangue]]'', regia di Mario Martone (2004).
* ''A correggere la fortuna'', regia di Luca Facchini (2006).
* ''[[In fabbrica]]'', regia di [[Francesca Comencini]] (2007).
* ''Un piede in terra e l'altro in mare'', regia di Silvio Soldini (2007).
* ''[[Amore che vieni, amore che vai (film)|Amore che vieni, amore che vai]]'', regia di [[Daniele Costantini]] (2008).
* ''[[Palermo Shooting]]'', regia di [[Wim Wenders]] (2008).
* ''[[I primi della lista]]'', regia di [[Roan Johnson]] (2011).
* ''[[Fabrizio De André - Principe libero]]'', regia di [[Luca Facchini]] (2018).
=== Nel teatro ===
Storie di personaggi dalle canzoni e reminiscenze musicali:
* Faber est - Il mondo di Fabrizio De André, scritto e diretto da Giuseppe Curreli, 2009.
== Premi
{{citazione|[...] Mi pare che sempre di più sarebbe necessario che invece di dire che Fabrizio è il Bob Dylan italiano, si dicesse che Bob Dylan è il Fabrizio americano.|[[Fernanda Pivano]], consegnando il Premio Lunezia 1997 a ''Smisurata preghiera''}}
;* Premio Tenco
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* A [[Piazza Armerina]] il 31 maggio 2011 la Giunta Municipale ha intitolato via Fabrizio De André la strada che da via B. Croce conduce all'ingresso del carcere mandamentale, con la motivazione che il cantautore era da sempre stato sensibile alle problematiche della vita dei carcerati.
* A [[Tempio Pausania]] il 21 luglio 2016 viene inaugurata [[Piazza Fabrizio De André]], uno spazio con un'installazione architettonica disegnata da [[Renzo Piano]], in ricordo del forte legame che il cantautore aveva con la città, dove ha vissuto per molti anni.<ref>{{Cita news|url=http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/07/22/tempio_renzo_piano_inaugura_la_nuova_piazza_dedicata_a_fabrizio_d-68-518024.html|titolo=Tempio, Renzo Piano inaugura la nuova piazza dedicata a Fabrizio De André
* Tra le numerose intitolazioni (la prima fu poco dopo la morte, la ''via al mare Fabrizio De André'' a Genova), a [[Sarzana]] in [[provincia della Spezia]] è stata dedicata una piazza al cantautore, così come il piazzale antistante al nuovo polo universitario di [[Asti]].
*A [[Nervi (Genova)|Nervi]], in via Bonanno, nella scalinata parallela alla linea ferroviaria che conduce a Capolungo, è stata ricavata nel 2005, una vetrina con una scultura opera di A. Leverone a forma di libro dedicata a ''Bocca di rosa'' con i versi della canzone in occasione del 60⁰ anniversario della fondazione della ''Società sportiva Sant'Ilario''<ref>{{cita web|url=https://www.ilnerviese.it/news/capolungo-ripristinata-lopera-dedicata-a-bocca-di-rosa/|titolo=Capolungo, ripristinata l'opera dedicata a Bocca di rosa|autore=Elisa Marini|data=10 maggio 2022}}</ref>
[[File:Omaggio a F. DeAndré GE Nervi.jpg|thumb|Scultura a forma di libro con i versi di ''Bocca di rosa'', opera di A. Leverone (2005) in occasione del 60⁰ anno di fondazione della ''Società Sportiva Sant'Ilario'' a Nervi]]
==
=== Commemorazioni ===
Ogni anno l'11 gennaio (data di morte del cantautore) molti fan si riuniscono nelle piazze delle principali città Italiane ed Europee per cantare i brani del cantante. Questo evento è stato denominato [[Cantata Anarchica]].
=== Cinema ===
* ''[[Amore che vieni, amore che vai (film)|Amore che vieni, amore che vai]]'', regia di [[Daniele Costantini]] (2008)
* ''Faber nostro'', regia di Lino Pinna (2008)<ref>{{Cita web|url=http://www.linopinna.it/film.html|titolo=FILM|accesso=5 novembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181027234850/http://www.linopinna.it/film.html|urlmorto=sì}}</ref>.
* ''[[Fabrizio De André - Principe libero]]'', regia di [[Luca Facchini]] (2018)<ref>{{Cita web|url=https://www.rockit.it/news/marinelli-de-andre-film-principe-libero-genova|titolo=Luca Marinelli sarà Fabrizio De André nel film "Principe libero"|sito=[[Rockit (sito web)|Rockit]]|accesso=11 marzo 2017}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.lanotiziagiornale.it/luca-marinelli-sara-fabrizio-de-andre-al-via-le-riprese-di-principe-libero-il-film-su-faber/|titolo=Via al film su Fabrizio De Andrè, interpretato da Luca Marinelli|pubblicazione=La Notizia giornale.it|data=10 marzo 2017|accesso=11 marzo 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://genova.mentelocale.it/72032-genova-film-de-andre-casting-set-cinema-liguria-2017/|titolo=Un film su De Andrè, casting e set: cinema in Liguria nel 2017|accesso=11 marzo 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.genovatoday.it/eventi/cultura/de-andre-film-casting.html|titolo=A marzo le riprese sul film di De Andrè: cercasi comparse a Villa Bombrini|sito=GenovaToday|accesso=11 marzo 2017}}</ref>.
=== Documentari ===
* ''Faber'', regia di Bruno Bigoni e Romano Giuffrida (1999)
* ''
* ''
* ''Che tempo che fa - Speciale Fabrizio De André''
* ''Rai Radio 3, rubrica Storyville'' (2009)
* ''
* ''[[Faber in Sardegna & L'ultimo concerto di Fabrizio De André]]'', regia di [[Gianfranco Cabiddu]] (2015)
* ''[[Fabrizio De André e PFM - Il concerto ritrovato]]'', regia di [[Walter Veltroni]] (2020)
* ''Lettera a Faber'', regia di Christian Olcese (2021)
=== Fumetti ===
* ''I maledetti del rock italiano, segni e suoni di strada da Clem sacco ai 99 Posse'', Editori del Grifo, [[Montepulciano]],
* {{cita libro|wkautore=Sergio Algozzino
* {{cita libro|autore=Mauro Biani
* {{cita libro|autore=Ivo Milazzo
* Fabrizio De André viene citato nel volume 151 di ''[[Tex Willer|Tex - Collezione storica a colori]]'' (''A due passi dalla morte''). In particolar modo si parla dell'album ''[[L'indiano]]'' e del brano ''Fiume Sand Creek''.{{senza fonte}}
* In un volume di ''[[Dylan Dog]]'' vengono citati alcuni versi del brano ''Un chimico''.{{senza fonte}}
== Archivio e biblioteca personale ==
La Biblioteca di area umanistica dell'[[Università degli studi di Siena]] conserva il [[Fondo Fabrizio De André]]<ref>{{Cita web|url=http://www.fabriziodeandre.it/centro-studi/archivio/|titolo=Archivio Fabrizio De André|editore=Università degli Studi di Siena|accesso=9 febbraio 2018}}</ref>, comprendente carte familiari, corrispondenza, scritti connessi all'elaborazione dei testi delle canzoni (con particolare riguardo agli album ''Le Nuvole'' e ''Anime salve)'' e materiali relativi all’organizzazione di ''tournée.'' È inoltre presente un nucleo di libri appartenuti al cantautore.
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=
* [[Piero Ameli]], introduzione a {{cita libro|||L'amore sacro, l'amore profano. Omaggio a Fabrizio De André|2006|Rizzoli|Milano|collana=BUR senzafiltro}}
* {{cita libro|autore=Monica Andrisani|titolo=Fabrizio De André e la buona novella. Vangeli apocrifi e leggende popolari|città=Firenze|editore=Firenze Atheneum|data= 2002}}
* {{cita libro|autore=Marco Ansaldo|titolo= Le molte feritoie della notte I volti nascosti di Frabrizio De André|anno= 2015|ed=1 |editore= UTET|isbn=978-88-511-3496-9}}
* {{cita libro|[[Juri Aparo]]|e [[Sergio Cusani]] (da un'idea di)|Faber, amico fragile... Una serata insieme per gli ultimi|2000|altri=Teatro Carlo Felice, domenica 12 marzo 2000|s. n.|s. l.}}
* {{cita libro|titolo=I nostri cantautori|
* {{cita libro|curatore=[[Eliseo Baroni]] ''et al.''|titolo=Lisetta Carmi e Pinuccio Sciola per Fabrizio De André|città=Casalgrande|editore=Comune di Casalgrande|collana=Quaderni di Casalgrande|numero=3|anno=2006}}
* {{cita libro|curatore=[[Riccardo Bertoncelli]]|titolo=Belin, sei sicuro? Storia e canzoni di Fabrizio De André|città=Firenze|editore=Giunti|anno=2003|ISBN=88-09-02853-8|cid=Bertoncelli 2003}} Nuova edizione 2012, {{ISBN|9788809773738}}
* {{cita libro|autore1=[[Vittorio Bo]]|autore2=[[Guido Harari]]|autore3=[[Studio Azzurro]]|titolo=Fabrizio De André. La mostra|città=Cinisello Balsamo|editore=Silvana|anno=2008|ISBN=9788836612635}}
* {{cita libro|Sara|Boero|C'era una volta De André|2013|Chinaski Edizioni|Genova|ISBN=978-88-98155-09-5}}
* {{cita libro|Sara|Boero|Fabrizio De André e i pellegrini sulla cattiva strada|2019|Chinaski Edizioni|Genova|ISBN=978-88-9975-956-8}}
* {{cita libro|[[Matteo Borsani]]
* {{cita libro|autore=Pierfrancesco Bruni|titolo=Fabrizio De André. Il cantico del sognatore mediterraneo|città= Castrovillari|editore= Il Coscile|data= 2001| ISBN= 88-87482-22-5}}
* {{cita libro|autore=Biagio Buonuomo|titolo=Fabrizio De André. Le storie, la storia|città= Napoli|editore= La Città del Sole|data= 2000| ISBN= 88-8292-055-0}}
* {{cita libro|autore=Franca Canero Medici|titolo=Fabrizio De André, un volo tra amore e morte. Alla fontana dei colombi nella casa di pietra|città= Roma|editore= Editrice Bibliosofica|data= 2000| ISBN= 88-87660-02-6}}
* {{cita libro|Franca|Canero Medici|Lo sguardo si fermava obliquo, un volo di ghiandaia. Per ricordare un amico, Fabrizio De André|2003|Editrice Bibliosofica|Roma|ISBN=88-876-6010-7}}
* {{cita libro|autore1=Andrea Cannas|autore2=[[Antioco Floris]]|autore3=[[Stefano Sanjust]]|titolo=Cantami di questo tempo. Poesia e musica in Fabrizio De André|città=Cagliari|editore=Aipsa Edizioni|anno=2007|ISBN=978-88-87636-97-0}}
* {{cita libro|wkautore=Ettore Cannas|Ettore|Cannas|La dimensione religiosa nelle canzoni di Fabrizio De André|2006|Segno|Tavagnacco|ISBN=88-7282-931-3}}
* {{cita libro|wkautore=Ernesto Capasso|Ernesto|Capasso|Poeti con la chitarra. La storia e la letteratura raccontate dai cantautori italiani|2004|Bastogi|Foggia|isbn=8881856190}}
* {{cita libro|autore=[[Pino Casamassima]]|titolo=Fabrizio De André. La vita, le canzoni, le immagini|città=Genova|editore=De Ferrari|anno=2001|ISBN=88-7172-409-7}}
* {{cita libro|autore=
* {{cita libro|curatore=[[Giovanni A. Cerutti]]|titolo=Cantautori a Natale. Testi di Fabrizio De André, Francesco De Gregori, Francesco Guccini, Roberto Vecchioni|altri=con un testo di Riccardo Bertoncelli|città=Novara|editore=Interlinea|anno=2008}}
* {{cita libro|wkautore=Giuseppe Cirigliano|Giuseppe|Cirigliano|Il "primo" De André|2004|Emmelibri|Novara|isbn=979-8426942509}}
* {{cita libro|curatore=[[Nicola Cirillo]]|titolo=Come una specie di sorriso. I personaggi delle canzoni di Fabrizio De André rivivono nelle vignette di Mauro Biani|città=Viterbo|editore=Stampa alternativa/Nuovi equilibri|anno=2009|ISBN=978-88-6222-107-8}}
* {{cita libro|wkautore=Massimo Cotto|Massimo|Cotto|Fabrizio De André. Doppio lungo addio|2006|Aliberti|Reggio Emilia|isbn=9788874242955}}
* {{cita libro|curatore=[[Guido Davico Bonino]]|titolo=Le cento più belle poesie d'amore italiane. Da Dante a De André. Antologia con illustrazioni d'arte|città=Novara|editore=Interlinea|anno=2010|ISBN=978-88-8212-709-1}}
* {{cita libro|curatore=Marco Delpino|titolo=All'ombra dell'ultimo sole.... Omaggio a Fabrizio De André|città=Santa Margherita Ligure|editore=Tigullio-Bacherontius|data= 2001}}
* {{cita libro|autore=[[Vitangelo Carlo Maria Denora]]|titolo=Dal letame nascono i fiori. Una lettura teologica de La buona novella di Fabrizio De André|città=Roma|editore=AdP|anno=2004|ISBN=88-7357-358-4}}
* {{cita libro|Antonio|Di Gennaro|capitolo=L'esperienza del dolore e del sacro nella poesia di Fabrizio De André|url=https://books.google.it/books?id=GlsF5PTahGgC&hl=it&source=gbs_navlinks_s|Parole scomposte. Poesie|2000|Lettere italiane|Napoli|ISBN=88-7188-469-8}}
* {{cita libro|wkautore=Maurizio Di Paolo|Maurizio|Di Paolo|L'ultimo disco di De André|2009|Il Filo|Roma|ISBN=978-88-567-0647-5}}
* {{cita libro|curatore=Sergio "Teddy" Di Tonno|titolo=Fabrizio De André. 1958-1968. Dieci anni in Valle Scrivia|città=Busalla|editore=La lontra|anno=2005|ISBN|88-901505-2-1}}
* {{cita libro|Sergio "Teddy"|Di Tonno|Fabrizio de André e la Genova d'Appennino|2009|Joker Edizioni|Novi Ligure|ISBN=978-88-7536-222-5}}
* {{cita libro|wkautore=Giovanni Dotoli|Giovanni|Dotoli|Fabrizio De André traduttore della parola euro-mediterranea|2009|Schena|Fasano|isbn=978-8882298234}}
* {{cita libro|curatore1=Giovanni Dotoli|curatore2=[[Mario Selvaggio]]|Fabrizio De André fra traduzione e creazione letteraria. Atti della Giornata di studio, Libera Università degli studi San Pio V, Roma, 12 gennaio 2009|2009|Schena|Fasano|ISBN=978-88-8229-839-5}}
* {{cita libro|autore=[[Pablo Echaurren]] (disegni di)|titolo=Girotondo|città=Roma|editore=Gallucci Editore|anno=2003|ISBN=88-88716-06-8}} 2ª ed. 2006, {{ISBN|88-88716-73-4}}.
* {{cita libro|Massimo|Emanuelli|50 anni di storia della televisione attraverso la stampa settimanale|2004|Greco & Greco|Milano|isbn=8879803468|cid=Emanuelli}}
* {{cita libro|curatore=[[Doriano Fasoli]]|titolo=Fabrizio De André. Da Marinella a Creuza de mä|città=Roma|editore= Edizioni Associate|data= 1989}}
* {{cita libro|Doriano|Fasoli|Fabrizio De André. La cattiva strada. Da Carlo Martello a Don Raffaè|1995|Edizioni associate|Roma|ISBN=88-267-0239-X}}
* {{cita libro|Doriano|Fasoli|Fabrizio De André. Passaggi di tempo. Da Carlo Martello a Princesa|1999|Edizioni associate|Roma|isbn=88-267-0286-1|cid=Fasoli 2009}} 2ª ed. 2001, {{ISBN|88-267-0309-4}}. Roma, Coniglio, 2009, {{ISBN|978-88-6063-197-8}}
* {{cita libro|wkautore=Sebastiano Ferrari|Sebastiano|Ferrari|La prima generazione dei cantautori. "Scuola" genovese|2008|Bastogi|Foggia|ISBN=978-88-6273-112-6}}
* {{cita libro|autore=Alfredo Franchini|titolo=Uomini e donne di Fabrizio De André|città=Genova|editore=Fratelli Frilli|data= 2000| ISBN= 88-87923-05-1}} 2ª ed. 2003, {{ISBN|88-87923-61-2|cid=Franchini}}.
* {{cita libro|wkautore=Mimmo Franzinelli|Mimmo|Franzinelli|Rock & servizi segreti. Musicisti sotto tiro. Da Pete Seeger a Jimi Hendrix a Fabrizio De André|2010|Bollati Boringhieri|Torino|ISBN=978-88-339-2057-3}}
* {{cita libro|autore=Giorgio Gallione|wkautore=Giorgio Gallione|titolo=La buona novella di Fabrizio De André|città= Torino|editore= Einaudi|data= 2002| ISBN= 88-06-16434-1}}
* {{cita libro|titolo=Il dizionario del pop-rock|autore1=[[Enzo Gentile]]|autore2=Alberto Tonti|editore=Zanichelli|città=Bologna|anno=2014|cid=Gentile e Tonti}}
* {{cita libro|wkautore=Paolo Ghezzi|Paolo|Ghezzi|Il vangelo secondo De André. Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria|2003|Ancora|Milano|ISBN=88-514-0151-9|cid=Ghezzi}} 2ª ed. 2006, {{ISBN|88-514-0383-X}}
* {{cita libro|wkautore=Stefano Giannini|Stefano|Giannini|Storia di un impiegato di Fabrizio De André|2005|La Riflessione|Cagliari|isbn=9788890245480}}
* {{cita libro|autore=[[Romano Giuffrida]]|titolo=De André. Gli occhi della memoria. Tracce di ricordi con Fabrizio|città=Milano|editore= Eleuthera|data= 2002| ISBN= 88-85060-61-7}}
* {{cita libro|Romano|Giuffrida|altri=fotografie di Reinhold Kohl|Fabrizio De André, spesso mi ha fatto pensare|2008|Eleuthera|Milano|isbn=9788889490594}}
* {{cita libro|curatore1=Romano Giuffrida|curatore2=[[Bruno Bigoni]]|titolo=Fabrizio De André. Accordi eretici|città=Milano|editore=Euresis|anno=1997|ISBN=88-87112-08-8|postscript=nessuno}}; Milano, Rizzoli, 2008, {{ISBN|978-88-17-02410-5}}
* {{cita libro|curatore=Luigi Granetto|titolo=Canzoni di Fabrizio De André|città=Roma|editore= [[Lato Side]]|data= 1978}}
* {{cita libro|wkautore=Enrico Grassani|Enrico|Grassani|Anche se voi vi credete assolti... Fabrizio De André. Attualità del messaggio poetico e sociale|2002|Selecta|Pavia}}
* {{cita libro|wkautore=Alfio Grasso|Alfio|Grasso|Fabrizio De André. Anarchia e poesia|2005|Bonanno|Acireale|ISBN=88-7796-237-2}}
* {{cita libro|curatore=[[Guido Harari]]|titolo=Fabrizio De André. E poi, il futuro|città=Milano|editore=Mondadori|anno=2001|ISBN=88-04-49708-4}}
* {{cita libro|curatore1=Guido Harari|curatore2=[[Franz Di Cioccio]]|titolo=Fabrizio De André & PFM. Evaporati in una nuvola rock. Il diario ufficiale della leggendaria tournée|città=Milano|editore=Chiarelettere|anno=2008|ISBN=978-88-6190-066-0}}
* {{cita libro|wkautore=Roberto Iovino|Roberto|Iovino|Fabrizio De André. L'ultimo trovatore|2006|Fratelli Frilli|Genova|ISBN=88-7563-157-3}}
* {{cita libro|autore=[[Reinhold Kohl]] (fotografie di)|titolo=Fabrizio De André. In volo per il mondo|città=Aulla|editore=Mori|anno=2001|ISBN=88-86561-05-9}}
* {{cita libro|Massimiliano|Lepratti|De André in classe. Proposta didattica a partire dalle canzoni di Faber|2010|EMI|Bologna|ISBN=978-88-307-1952-1}}
* {{cita libro|wkautore=Guido Michelone|Guido|Michelone|Morgan, De André, Lee Masters. Una «Spoon River» tutta italiana|2009|Barbera editore|Siena|ISBN=978-88-7899-305-1}}
*
* {{cita libro|curatore=[[
* {{cita libro|titolo=Dizionario dei cantautori|autore1=Giangilberto Monti|autore2=Veronica Di Pietro|editore=Garzanti|città=Milano|anno=2003|isbn=9788811740353|cid=Monti e Di Pietro}}
* {{cita libro|autore=Marco Neirotti|wkautore=Marco Neirotti|titolo=Fabrizio De André|città=Torino|editore= EDA|data= 1982}}
* {{cita libro|autore1=[[Michele Neri]]|autore2=[[Claudio Sassi]]|autore3=[[Franco Settimo]]|titolo=Fabrizio De André. Discografia illustrata|città=Roma|editore=Coniglio|anno=2006|ISBN=88-88833-87-0}}
* {{cita libro|wkautore=Aldo Nove|Aldo|Nove|Lo scandalo della bellezza. Ispirato all'opera di Fabrizio De André|2005|No Reply|Milano|isbn=8889155051}}
* {{cita libro|Antonio|Oleari|Un viaggio lungo 40 anni. Senza orario senza bandiera|2008|Aereostella|Milano|ISBN=978-88-901648-7-3}}
*
* {{cita libro|Walter|Pistarini|Il libro del mondo. Le storie dietro le canzoni di Fabrizio De André|2010|Giunti|Firenze|ISBN=978-88-09-74851-4}}
* {{cita libro|Walter|Pistarini|Fabrizio De André canzoni nascoste, storie segrete|2013|Firenze|Giunti|isbn=8809786343|cid=Pistarini 2013}}
* {{cita libro|Federico|Pistone|Tutto De André - Il racconto di 131 canzoni|2018|Arcana|Roma|ISBN=978-88-6231-566-1}}
* {{cita libro|wkautore=Fernanda Pivano|Fernanda|Pivano|I miei amici cantautori|2005|Mondadori|Milano|ISBN=88-04-55051-1|cid=Pivano 2005}}
* {{cita libro|autore1=Fernanda Pivano|autore2=[[Cesare G. Romana]]|autore3=[[Michele Serra]]|titolo=De André il corsaro|città=Novara|editore=Interlinea|anno=2002|ISBN=88-8212-354-5}}
* {{cita libro|Andrea|Podestà|Fabrizio De André. In direzione ostinata e contraria|2001|Zona|Rapallo|ISBN=88-87578-16-8|postscript=nessuno|cid=Podestà 2001}}; Civitella in Val di Chiana, Zona, 2003, {{ISBN|88-87578-63-X}}.
* {{cita libro|autore= Andrea Podestà|titolo=Bocca di rosa. Scese dal treno a Sant'Ilario e fu la rivoluzione|città=Civitella in Val di Chiana|editore= Zona|data= 2009| ISBN= 978-88-95514-83-3}}
* {{cita libro|autore=Claudio Porchia|titolo=I fiori di Faber. Dai diamanti non nasce niente...|città=Vallecrosia|editore=Zem|data= 2009| ISBN= 978-88-904516-0-7}}
*
* {{cita libro|Giovanni|Ricci|La Sardegna dei sequestri. Dalle gesta di Graziano Mesina al rapimento del piccolo Farouk, dal sequestro di Fabrizio De André e Dori Ghezzi al caso Soffiantini|2009|Newton Compton|Roma|ISBN=978-88-541-1582-8}}
* {{cita libro|Cesare G.|Romana|Amico Fragile|1991|Sperling & Kupfer|Milano|ISBN=88-200-1214-6|postscript=nessuno|cid=Romana 1991}}; Milano, Sperling Paperback, 2000, {{ISBN|88-8274-146-X}}; Roma, Arcana, 2009, {{ISBN|978-88-6231-068-0}}.
* {{cita libro|Cesare G.|Romana|Smisurate preghiere. Sulla cattiva strada con Fabrizio De André|2005|Arcana|Roma|ISBN=88-7966-394-1}} 2ª ed. 2009, {{ISBN|978-88-7966-394-6}}.
* {{cita libro|wkautore=Raffaella Saba|Raffaella|Saba|Hotel Supramonte. Fabrizio De André e i suoi rapitori|2007|Zona|Pieve al Toppo-Civitella in Val di Chiana|ISBN=978-88-89702-73-4}}
* {{cita libro|wkautore=Silvia Sanna|Silvia|Sanna|Fabrizio De André. Storie, memorie ed echi letterari|2009|Effepi|Monte Porzio Catone|ISBN=978-88-6002-015-4}}
* {{cita libro|curatore1=[[Claudio Sassi]]|curatore2=[[Walter Pistarini]]|curatore3=[[Luciano Ceri]]|titolo=De André talk. Le interviste e gli articoli della stampa d'epoca|città=Roma|editore=Coniglio|anno=2009|ISBN=978-88-6063-153-4|cid=Sassi ''et al.''}}
* {{cita libro|Claudio Sassi|e [[Odoardo Semellini]]|Il maggio di Fabrizio De André. Un impiegato, una storia, il poeta|2012|Aereostella|Milano|ISBN=978-88-96212-33-2}}
* {{cita libro|wkautore=Alessandro Sinopoli|Alessandro|Sinopoli|Fabrizio De André. Anime salve|2006|Auditorium|Milano|ISBN=88-86784-36-8}}
* {{cita libro|wkautore=Riccardo Storti|Riccardo|Storti|I vangeli di Fabrizio De André. La buona novella compie 40 anni|2009|Aereostella|Milano|ISBN=978-88-96212-04-2}}
* {{cita libro|Riccardo|Succi|Laudate hominem. Uno studio "sacrilego" su La buona novella di Fabrizio De André|2004|Greco & Greco|Milano|ISBN=88-7980-350-6}}
* {{cita libro|wkautore=Lisa Tibaldi|Lisa|Tibaldi|La poesia per musica di Fabrizio de André|2005|Zona|Civitella in Val di Chiana|ISBN=88-89702-18-4}}
* {{cita libro|wkautore=Federico Vacalebre|Federico|Vacalebre|De André e Napoli. Storia d'amore e d'anarchia|2002|Sperling & Kupfer|Milano|ISBN=88-200-3375-5}}
* {{cita libro|curatore=[[Elena Valdini]]|titolo=Volammo davvero. Un dialogo ininterrotto|città=Milano|collana=BUR|editore=Rizzoli|anno=2007|ISBN=88-17-01503-2}}
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* {{cita libro|curatore=Elena Valdini
* {{cita libro|curatore=[[Giorgio Vasta]]|Deandreide. Storie e personaggi di Fabrizio De André in quattordici racconti di scrittori italiani|2006|Rizzoli|collana=BUR|isbn=8817009520}}
* {{cita libro|autore=[[Luigi Viva]]|titolo=Non per un dio ma nemmeno per gioco. Vita di Fabrizio De André |url=https://archive.org/details/nonperundiomanem0000viva|anno= 2000|editore= Feltrinelli|città= Milano|cid=Viva 2000|ISBN=88-07-81580-X}}
* {{cita libro|autore=[[Franco Zanetti]]|coautori=con Claudio Sassi|titolo=Fabrizio De André in concerto|città=Firenze-Milano|editore=Giunti|anno=2008|ISBN=978-88-09-06211-5|cid=Zanetti e Sassi}}
== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
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*
* {{cita web | url = http://www.palazzoducale.genova.it/deandre/index.htm | titolo = Sito della mostra dedicata a Fabrizio De André al Palazzo Ducale di Genova | accesso = 21 gennaio 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20081228115557/http://www.palazzoducale.genova.it/deandre/index.htm | urlmorto = sì }}
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* {{cita web|url=http://www.ondarock.it/italia/fabriziodeandre.htm|titolo=Fabrizio De Andre' - biografia, recensioni, discografia, foto :: OndaRock}}
{{Fabrizio De André}}
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{{Portale|anarchia|biografie|Genova|letteratura|musica}}
[[Categoria:Anarchici italiani]]
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[[Categoria:Chitarristi italiani]]
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[[Categoria:Persone sequestrate]]
[[Categoria:Studenti dell'Università degli Studi di Genova]]
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