Siniscola: differenze tra le versioni
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| Riga 1: {{Divisione amministrativa |Nome =  |Nome ufficiale = {{Lingue|it}}  |Panorama = Panorama di Siniscola.jpg |Didascalia =  |Bandiera = Siniscola-Gonfalone.png |Voce bandiera =  |Voce stemma =  |Stato = ITA Riga 15 ⟶ 14: |Partito = [[lista civica]] |Data elezione = 5-6-2016 |Data rielezione = 11-10-2021 |Data istituzione =  |Altitudine = 38 |Sottodivisioni = [[ ▲|Sottodivisioni = [[Berchida]], [[Capo Comino]], [[La Caletta]], [[Santa Lucia (Siniscola)|Santa Lucia]], [[Iscra e Voes]] |Divisioni confinanti = [[Irgoli]], [[Lodè]], [[Lula (Italia)|Lula]], [[Onifai]], [[Orosei]], [[Posada]], [[Torpè]] |Zona sismica = 4 |Gradi giorno =  |Nome abitanti = {{it}}siniscolesi<br/>{{sc}}''thiniscolesos'' |Patrono = [[san Giovanni Battista]] Riga 30 ⟶ 26: |PIL =  |PIL procapite =  |Mappa = Map of comune of Siniscola (province of Nuoro, region Sardinia, Italy) - until 2016.svg |Didascalia mappa = Posizione del comune di Siniscola<br>all'interno della provincia di Nuoro }} '''Siniscola''' ({{Sf|{{IPA|[sinisˈkɔla]}}, ''Thiniscòle'' in [[Lingua sarda|sardo]]}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{ == Origini del nome == Il nome potrebbe essere preromano, anche se per [[Massimo Pittau]] deriverebbe dal [[lingua latina|latino]] ''fīnis scholae'' (confine del terreno). Dagli abitanti è stato invece interpretato come ''fīnis colle'' (ai piedi  == Storia == Riga 46 ⟶ 41: Tra i reperti risalenti all'età [[Sardegna prenuragica|prenuragica]] sul territorio di Siniscola, vi sono i [[microliti]] geometrici in [[selce]] e [[ossidiana]] del tipo a trapezio e a semiluna, attribuibili al [[neolitico]] antico (6000 a.C.), sono stati raccolti in passato nelle dune di Capo Comino, mentre si possono trovare evidenti tracce di frequentazione umana, risalenti al neolitico all'esterno della grotta di Elène Portiche sita sul versante occidentale di Monte Lattu e nel terreno circostante sono stati ritrovati frammenti di vasi decorati (seconda metà del 5000 a.C.) [[File:Siniscola - Tomba dei giganti di Su Picante (17).JPG|thumb|left|Tomba dei giganti di Su Picante]] Sul [[Monte Albo]] (Arvu) sono presenti diversi [[nuraghe|nuraghi]]: ''Sas piperas'', nuraghi di ''Punta 'e su pitzu'' e ''Bona fraule'', nuraghe ''Concas'', nuraghe ''Sa punta 'e sa thurulia'', nuraghe ''Punta nurache'', nuraghi ''Punta su ramasinu'', e nuraghe ''Punta ischiriddè''; grotta ''Sa prejone e s'orcu'', grotta ''Sa conca ruja''. Sul monte Lattu si trova il nuraghe ''Sa gurutta''. Ai piedi di Monte Tintiri, non lontano dalla strada che conduce a La Caletta il nuraghe ''Gorropis''. Nuraghe ''Sa domo bianca'' è situato presso la foce del rio di Siniscola all'interno del giardino di un'abitazione. Il nuraghe ''Conca umosa'', il nuraghe ''Paule 'e luca'' e il villaggio di Rempellos sono nei pressi di Bèrchida. Nuraghe ''Artora'', sull'estrema punta di Capo Comino a 158 m di altitudine. Il nuraghe ''Nidu de abile'', a Capo Comino, ridotto ormai a un cumulo di rovine, sulla cima dell'omonima punta (126 m [[s.l.m.]]). Le ''[[Domus de janas]] di Cuccuru 'e Janas'' sono situate nella strada provinciale tra Siniscola e La Caletta, mentre le [[tombe dei giganti]] di ''Su piccante'', di ''Sas colovranas'' e ''Su itichinzu'' si trovano tra Capo Comino e Irgoli. ===Storia medioevale=== Nell'anno [[1100]], il borgo di Siniscola era inserito nella [[curatoria]] di [[Posada]], facente parte del [[giudicato di Gallura]]. Dal [[1300]] circa il giudicato di Gallura venne assoggettato direttamente da [[Pisa]] e fu governato da un vicario. Per opera dei pisani, Terranova ([[Olbia]]) e Orosei, vennero cinte da mura e passarono allo status di [[Comune medievale|comuni]]; contemporaneamente furono potenziati i porti di Terranova, Orosei, Santa Reparata, Posada e Santa Lucia di Siniscola. Con la [[Conquista aragonese della Sardegna|conquista catalano-aragonese]] del [[1323]] si concluse la parentesi pisana. Nella metà del Trecento gli [[aragonesi]] frazionano la Gallura giudicale in varie entità amministrative, sancendo la definitiva divisione del territorio giudicale tra l'odierna Gallura e quello dell'antica bassa Gallura (attuale Baronia) con centro principale a Orosei. Nel [[1431]] Posada fu infeudata dalla Casa di Aragona ai [[Carroz]], conti di Mandas e Terranova, elevata al rango di Baronia e organizzata come capoluogo dei villaggi Torpè, Siniscola e Lodè. ===Storia moderna=== [[File:Torre di Santa Lucia - Siniscola.jpg|thumb|Torre di Santa Lucia]] Nel [[1514]] i [[mori (storia)|mori]] raggiunsero le coste di Siniscola, approdarono senza incontrare resistenza e saccheggiarono Siniscola, Torpè e Lodè. Per queste continue scorrerie, gli abitanti di Lodè, Torpè e Siniscola minacciarono di abbandonare i loro villaggi e di trasferirsi attorno alla Rocca di Posada, in attesa di un sistema di difesa adeguato. Tra il [[1500]] e il [[1600]] per ordine del ''Capità y alcait'' di [[Castelsardo|Castel Aragonese]], in seguito al viaggio di perlustrazione che nel [[1573]] fece don Marco Antonio Camos, capitano di [[Iglesias (Italia)|Iglesias]], furono costruite in posizione strategica le [[Torri costiere della Sardegna|torri litoranee]], a difesa delle popolazioni costiere, più esposte ai pericoli di invasioni dei pirati; tra Siniscola e Posada ben si conservano le torri di San Giovanni di Posada e di Santa Lucia di Siniscola. Nel febbraio del [[1581]] i barbareschi sbarcarono in forze presso Santa Lucia (dove ancora non c'era la torre, la cui costruzione iniziò poco dopo) e depredarono, uccisero e fecero prigionieri. Ma sulla via del ritorno alle loro navi, trovarono le squadre armate di Bernardino Puliga, nobile originario di [[Sassari]], poi divenuto eroe locale siniscolese, che li sconfisse mettendoli in fuga, recuperando il bottino e liberando i prigionieri. I [[barone|baroni]] che si succedettero nel territorio della Baronia non ebbero molta cura del [[feudo]], tanto che nel [[1623]], il consiglio del Real patrimonio d'Aragona, sequestrò il feudo al legittimo titolare Michele Portugues, il quale non vi aveva organizzato alcun sistema difensivo contro i pirati [[saraceni]], e lo costrinse a procedimenti giudiziari di riscatto che poi lo condussero alla perdita fallimentare della proprietà e del titolo. Sul finire del [[XVIII secolo]], durante il periodo [[sabaudo]], si verificarono i cosiddetti [[moti rivoluzionari sardi]]. I moti rivoluzionari dell'epoca interessano anche la Baronia di Posada, ma le rivolte non riguardavano direttamente i [[Casa Savoia|Savoia]], bensì erano condotte contro i baroni dei centri abitati di Posada, Siniscola, Lodè e Torpè rappresentati in un unico feudo posseduto da donna Marianna Nin Zatrillas, duchessa di Sotomayor e moglie di don Modesto della Escossura, che viveva in [[Spagna]] e riceveva i benefici feudali dagli amministratori residenti in Sardegna. Tuttavia le persone coinvolte nei moti rivoluzionari in Baronia, come nel resto dell'isola, furono schedate nei singoli mandamenti giudiziari piemontesi, documenti presenti oggi nell'[[archivio di Stato di Torino]]. Riga 77 ⟶ 72: Nel [[1853]] vennero presi provvedimenti per il crescente fenomeno del [[banditismo]] e le carceri venivano spostate dall'abitato di Posada per essere dislocate su tutto il suo territorio. L'abitato di Siniscola, capoluogo di mandamento, disponeva di due stanze per la custodia dei detenuti di passaggio, e la sede stabile dei Cavalleggeri di Sardegna. La Baronia fu l'ultimo feudo ad essere riscattato dai Savoia, intorno al [[1860]]. A Siniscola dagli anni [[1830]] al [[1870]] si visse un periodo di insicurezza, sia per gli omicidi, i furti, le grassazioni, gli assalti alle case che per le disfunzioni del sistema giudiziario. Le proteste popolari del [[1852]], furono aspramente represse dalle truppe reali a Siniscola e nelle altre parti della Sardegna, teatro del malcontento. La postazione dei [[carabinieri]] reali a Siniscola, poteva contare su cinque o sei militari, i quali si occupavano soltanto di garantire la sicurezza e la tutela dei Sindaci e dei Giudici. Nel [[1869]] il tema dell'amministrazione della giustizia nei mandamenti del Nuorese e della Sardegna, occuperà una parte rilevante nella denuncia delle peculiari condizioni dell'isola e della necessità di risolverle, da parte del governo in seguito alla visita della Commissione Depretis. Si denunciava di solito il numero sempre crescente dei nati e delle controversie civili nel mandamento di Siniscola. I tumulti di Siniscola e l'incendio del Municipio dell'agosto del [[1906]] sono stati la conseguenza di una situazione di malessere generale, che era diffuso in tutta la Sardegna. Una tra le tante cause affonda le radici nel [[1887]], quando scattò il protezionismo doganale ed i prodotti dell'agricoltura e della pastorizia non presero più il largo dagli approdi sardi diretti a [[Marsiglia]] (al mercato francese giungevano anche partendo dai porti di La Caletta ed Orosei). Riga 83 ⟶ 78: Nel 29 dicembre [[1902]], da Eugenio notaio della stessa città e da Giuseppina Unali, nacque a Siniscola [[Antonio Marongiu]], noto scrittore di saggi politici. Sul territorio baroniese intorno al [[1930]] vengono eseguite importanti opere pubbliche come la costruzione dell'acquedotto a servizio di Siniscola e La Caletta, con la captazione delle sorgenti dei [[Monte Albo]], la formazione di un primo impianto di fognature miste nel centro storico di Siniscola e la [[bonifica agraria|bonifica]] delle [[palude|paludi]]  costiere circondanti La Caletta, con la costruzione dei canale Vivarelli e dei suoi rami secondari. Nel [[1940]] iniziò per l'Italia e per la Sardegna la [[seconda guerra mondiale]]. L'isola subì subito le conseguenze economiche del conflitto: l'insularità e il controllo del mare da parte nemica limitò la possibilità di commercio e la Sardegna fu costretta a contare soltanto sulle sue modeste risorse. Anche il paese di Siniscola soffrì per la dolorosa e pesante partenza dei giovani, inviati a combattere nei diversi fronti di guerra. Riga 89 ⟶ 84: Nel [[1957]] fu ricostruito e fortificato il porto di “Pedras Nieddas ” antico nome in [[Lingua sarda|sardo]] della località di La Caletta. Porto di notevole importanza per gli scambi commerciali, vi facevano tappa periodicamente i piroscafi "postali" che collegavano la Sardegna con [[Civitavecchia]], [[Livorno]] e [[Genova]]. Venivano imbarcate svariate qualità di merci, principalmente i minerali estratti dalle miniere di [[Lula (Italia)|Lula]] ed il [[carbone di legna]] prodotto nei boschi dell'entroterra. Anche Santa Lucia di Siniscola fino al [[1900]] era una zona dedita al commercio marittimo, nel [[1878]] fu ricostruita la chiesa e ci fu un incremento demografico, dovuto sia all'afflusso dei siniscolesi e dei nuoresi e che a quello delle famiglie dei pescatori [[Ponza (comune)|ponzesi]]. Dal [[1950]] in sintonia con le trasformazioni sociali ed economiche seguenti al secondo conflitto mondiale, da Siniscola e da altri paesi sardi partono grandi [[Emigrazione sarda|flussi migratori]] verso l'[[Italia continentale]] ed i paesi stranieri; negli [[anni settanta]] il flusso si interrompe ed addirittura si inverte, con il rientro degli emigrati, nel frattempo divenuti forza lavoro specializzata. Il settore primario perde il suo ruolo guida, sostituito dall'avvento della meccanizzazione. Si sviluppano il settore industriale e artigianale: sono di questi anni l'avvio della produzione da parte delle società Sardocalce, Marfili, Sils Laterizi, Aurora Marmi, ecc. Si afferma lentamente il settore [[turistico]], grazie anche all'edificazione di strutture alberghiere a La Caletta. Si assiste alla crescita del settore terziario e parallelamente si segnala la forte crescita demografica, dai 5.705 abitanti dei [[1951]], si passa infatti ai 7.013 del [[1971]]. Dalla fine degli [[anni 1960|anni sessanta]] il centro urbano di Siniscola si espande verso le zone agrarie circostanti. Nascono i nuovi quartieri di "Monte Idda", "Funtana", "Furreddu”, "Picuzare", "Sa Sedda" , "S. Efisio" e "Coccorra". Riga 99 ⟶ 94: Tra il [[1950]] ed il [[1970]] si registra anche lo sviluppo urbano, a volte abusivo, di La Caletta, Santa Lucia e lo sviluppo delle zone di Sa Pedra Ruia, di S'Ena e Sa Chitta e la zona di Mimmiu Canu ad opera di privati. Tra gli anni cinquanta e sessanta ha origine anche il fenomeno degli insediamenti rurali stabili: "Attraverso i finanziamenti per la riforma agraria, I'E.T.F.A.S., Ente Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura, procede alla trasformazione e valorizzazione di oltre 600 ettari e alla successiva assegnazione agli agricoltori". Le aziende o [[Podere|poderi]], vengono concentrate in cinque località: tre costiere (La Caletta, Capo Comino, Berchida) e due nell'entroterra (San Narciso e Murtas Artas). Gli insediamenti rurali riceveranno, negli anni successivi, un impulso notevole anche grazie alla realizzazione, a partire dagli anni sessanta, della rete irrigua ad opera dei Consorzio di Bonifica. Parallelamente allo sviluppo della struttura economica nella sua globalità, si determina l'ulteriore crescita dagli insediamenti urbani. A poca distanza dal centro, a guida di quartieri residenziali satellite, nascono gli insediamenti di Janna e Frores e San Narciso e si assiste alla crescita repentina di una serie di insediamenti abusivi, da quelli circoscritti a poche unità edilizie a quelli formati da centinaia di costruzioni: è il caso della zona di "Su Tiliò", "Avedì", "Sa Petra Ruia". Il fabbisogno abitativo primario trova parzialmente risposta nel territorio agricolo con significative concentrazioni nella zona di San Narciso, S'Alapattu, Marinedda, S'Aspidda e Garraù. Anche se con notevoli ritardi, negli anni ottanta l'amministrazione comunale adotta una serie di [[piani urbanistici]]. Siniscola passa dai 10.234 abitanti del [[1991]] a 11.603 abitanti nel [[2010]] con 11 frazioni: Berchida, Cantoniera Berchida, Capo Comino, Cuccuru e Iana, Ena 'e s'Achitta-Su Tiliò, [[Iscra e Voes]], La Caletta, Murtas Artas, Santa Lucia, Su Pranu, Tanca Altara. Il 28 maggio [[2013]], il [[presidente della repubblica]] [[Giorgio Napolitano]] firma il decreto con cui Siniscola viene elevata al rango di [[città d'Italia|città]]. ===Simboli=== [[File:Siniscola-Stemma. Lo stemma comunale di Siniscola è stato concesso con [[decreto decreto 1999-07-19 DPR, concessione di stemma e gonfalone |url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?6976 |sito= Archivio Centrale dello Stato }}</ref> Lo stemma di Siniscola è  Il gonfalone è un drappo di bianco. ===Onorificenze=== {{Onorificenze |immagine= Corona di  |nome_onorificenza= Titolo di Città |collegamento_onorificenza= Città d'Italia Riga 127 ⟶ 125: == Monumenti e luoghi d'interesse == [[File:Siniscola - Chiesa di San Giovanni Battista (27).JPG|thumb|Chiesa di San Giovanni Battista]] [[File:Chiesa della Madonna delle Grazie (Siniscola) 6.jpg|thumb|Chiesa della Madonna delle Grazie]] ===Architetture religiose=== *Chiesa di Santa Lucia Riga 133 ⟶ 132: *Chiesa delle Grazie *Chiesa di Sant'Antonio === Il monumento agli emigrati === Situato all'ingresso di Siniscola all'inizio di via Padre Kolbe, il monumento è stato inaugurato il 2 settembre 2023 come ricordo degli emigrati siniscolesi che, dopo il secondo dopoguerra, hanno lasciato la Sardegna per trovare lavoro nel resto dell'Italia e all'estero (soprattutto in Germania e in Belgio).  [[File:Monumento agli emigrati siniscolesi.jpg|miniatura|left|Monumento agli emigrati, all'ingresso di Siniscola]] Il monumento, promosso dall'Associazione Auser locale e dal Comune di Siniscola, consiste in una lastra di granito del peso di 3 tonnellate sulla cui superficie vi è un murales, raffigurante un uomo che abbandona la propria casa nella speranza di trovare al di fuori di essa una vita più dignitosa. A seguito dell'inaugurazione, ogni 5 agosto verrà ricordato come Giornata degli emigrati sardi. ===Siti archeologici=== [[File:Resti di Nuraghe "Conca Umosa" in località Berchida (Siniscola) - panoramio.jpg|thumb|left|Nuraghe Conca Umosa]] *Domus de janas di Cucuru 'e Janas, lungo la strada che si collega a la Caletta *Grotta di Sa Prejone e s'Orcu sul Montalbo Riga 156 ⟶ 161: * S'ena e sa Chitta * [[Capo Comino]] * [[Spiaggia di Berchida|Bèrchida]] ===Zone umide=== Riga 176 ⟶ 181: ==Cultura== ===Musica=== Siniscola, oltre ad ospitare diversi gruppi folk che si esibiscono in spettacoli di [[musica sarda|musica tradizionale sarda]]<ref>[http://www.comune.siniscola.nu.it/cultura/cultura.asp?id=80&ln=it] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131029200322/http://www.comune.siniscola.nu.it/cultura/cultura.asp?id=80&ln=it Negli ultimi anni si è ampliata sul territorio la presenza di crew e collettivi hip hop, dando vita ad un vero e proprio ambiente vivo e influente, formato prevalentemente da mc's e bboy. Tra i vari esponenti della scena troviamo la Cronaca Nera, crew di mc's e writer, capeggiata  [[File:Askra - Live 13-8-2013.JPG|thumb|Concerto del ventennale degli Askra a Santa Lucia di Siniscola nell'agosto del 2013.]] Riga 185 ⟶ 190: ===Istruzione=== Nel territorio comunale sono presenti 4 Scuole dell'infanzia, 3 scuole primarie, 2 Scuole secondarie di primo grado e 3 istituti secondari di secondo grado. È presente inoltre la MeA scuola civica di musica. == Infrastrutture e trasporti == Riga 200 ⟶ 201: |Inizio = 6 giugno [[1993]] |Fine = 27 aprile [[1997]] |Partito =  |Carica = [[sindaco]] |Note = <ref name="93-97">{{Cita web|titolo=Comunali 06/06/1993|url= }} {{ComuniAmminPrec Riga 209 ⟶ 210: |Fine = 13 maggio 2001 |Partito = [[lista civica]] |Note = <ref name="97-01">{{Cita web|titolo=Comunali 27/04/1997|url= }} {{ComuniAmminPrec Riga 216 ⟶ 217: |Fine = 28 maggio 2006 |Partito = [[lista civica|liste civiche]] di [[centro-sinistra]] |Note = <ref name="01-06">{{Cita web|titolo=Comunali 13/05/2001|url= }} {{ComuniAmminPrec Riga 223 ⟶ 224: |Fine = 15 maggio 2011 |Partito = [[lista civica]] "Progetto" |Note = <ref name="06-11">{{Cita web|titolo=Comunali 28/05/2006|url= }} {{ComuniAmminPrec Riga 230 ⟶ 231: |Fine = 5 giugno 2016 |Partito = [[lista civica]] "Orizzonte Siniscola" |Note = <ref name="11-16">{{Cita web|titolo=Comunali 15/05/2011|url= }} {{ComuniAmminPrec |Nome = Gian Luigi Farris |Inizio = 5 giugno [[2016]] |Fine =  |Partito = [[lista civica]] "Orgoglio Siniscola" |Carica = [[sindaco]] |Note = <ref name="16-">{{Cita web|titolo=Comunali 05/06/2016|url= }} {{ComuniAmminPrec |Nome = Gian Luigi Farris |Inizio = 11 ottobre 2021 |Fine = in carica |Partito = lista civica "Orgoglio Siniscola" |Note = <ref name="21-">{{Cita web|titolo=Comunali Sardegna 10/11 ottobre 2021|url=https://elezioni.interno.gov.it/comunali/scrutini/20211010/scrutiniGI200530820|editore=[[Ministero dell'interno]]|accesso=17 ottobre 2021|dataarchivio=17 ottobre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211017173432/https://elezioni.interno.gov.it/comunali/scrutini/20211010/scrutiniGI200530820|urlmorto=sì}}</ref> }} {{ComuniAmminPrecFine}} == Sport == === Calcio === La principale ▲La principale ed unica squadra di calcio della città è l'U.S.D. Siniscola Montalbo, nata nel 2018 dalla fusione delle due storiche squadre locali dello     'Sporting Siniscola' e della 'Polisportiva Montalbo Calcio'. Nella stagione 2018/19 milita nel girone C [[Sardegna|sardo]] di [[Prima Categoria (calcio)|Prima Categoria]]. == Note == Riga 254 ⟶ 260: * Giuseppe Meloni, ''Siniscola nel Medioevo'', in ''Siniscola dalle origini ai nostri giorni'', Ozieri, 1994, pp. 219–265. * {{cita libro|||Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, 4 (O-S)|2006|Carlo Delfino editore|Sassari|curatore=[[Manlio Brigaglia]], Salvatore Tola|url=http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=626&s=17&v=9&c=4463&id=589103|isbn=88-7138-430-X}} * {{cita libro|1=|2=|3=Grande Enciclopedia della Sardegna|4=2007|5=Newton&ComptonEditori|6=Sassari|curatore=Francesco Floris|url=http://www.sardegnacultura.it/j/v/321?s=7&v=9&c=2475&c1=28430&o=1&na=1&n=10|accesso=10 dicembre 2012|dataarchivio=11 giugno 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120611055129/http://www.sardegnacultura.it/j/v/321?s=7&v=9&c=2475&c1=28430&o=1&na=1&n=10|urlmorto=sì}} == Voci correlate == | |||