Riscaldamento globale: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua||Global warming (disambigua)|Global warming}}
[[File:Change in Average Temperature.svg|miniatura|Visualizzazione grafica che confronta la temperatura media rilevata sulla Terra dal 2010 al 2019 con quella rilevata dal 1951 al 1978 ([[NASA]] 2020)]]
[[File:Global Temperature And Forces.svg|miniatura|Confronto tra la temperatura osservata ogni anno dalla NASA e la temperatura media rilevata tra il 1850 e il 1900 ("valori pre-industriali"). <br />Questo grafico evidenzia le cause umane del riscaldamento globale; i fattori naturali lo influenzano positivamente o negativamente, causando l'irregolarità dell'andamento della temperatura di anno in anno.]]
[[File:NASA and NOAA Report Today That 2015 Was By Far The Warmest On Record.webm|thumb|upright=1.4|Video [[NASA]] e [[NOAA]] del riscaldamento climatico (1995-1999) (attendere il caricamento)]]
Il '''riscaldamento globale''' ('''global warming''',<ref>{{cita web|autore=Dipartimento Unità per l'Efficienza Energetica|editore=ENEA, Agenzia Nazionale Efficienza Energetica|url=https://www.efficienzaenergetica.enea.it/glossario-efficienza-energetica/lettera-r/riscaldamento-globale.html|titolo=Riscaldamento globale (Global Warming)|data = 15 ottobre 2019|accesso = 6 settembre 2024}}</ref> talvolta detto '''riscaldamento climatico''' o '''surriscaldamento climatico''') indica in [[climatologia]] il [[mutamenti climatici|mutamento del clima]] terrestre sviluppatosi a partire dalla fine del [[XIX secolo]] e l'inizio del [[XX secolo]] e tuttora in corso, caratterizzato in generale dall'aumento della [[temperatura dell'aria|temperatura]] media globale e da fenomeni [[meteorologia|atmosferici]] ad esso associati (es. incremento di fenomeni estremi legati al [[ciclo dell'acqua]] quali [[alluvione|alluvioni]], [[siccità]], [[desertificazione]], [[ritiro dei ghiacciai dal 1850|scioglimento dei ghiacci]], innalzamento del livello degli [[oceano|oceani]], e modifiche ai [[teleconnessioni atmosferiche|''pattern'' di circolazione atmosferici]] con [[ondata di freddo|ondate di freddo]], fenomeni [[ciclone|ciclonici]] più intensi ecc.).
Le cause predominanti sono da ricercare
L'[[Accordo di Parigi (2015)|Accordo di Parigi]], sottoscritto a dicembre 2015, impegna gli Stati partecipanti a mantenere l'aumento della temperatura globale "ben al di sotto di 2 °C" rispetto ai livelli pre-industriali.<ref>{{Cita news|titolo=Cosa c’è nell’accordo sul clima di Parigi|pubblicazione=il post|url=https://www.ilpost.it/2015/12/13/accordo-sul-clima/}}</ref>
== Storia ==
[[File:Joseph_Fourier.jpg|thumb|upright=0.8|[[Jean Baptiste Joseph Fourier]]]]
[[File:Arrhenius2.jpg|thumb|upright=0.8|[[Svante Arrhenius]]]]
=== Cronologia ===
Le principali tappe della comprensione scientifica del fenomeno del riscaldamento globale e del ruolo della CO<sub>2</sub> sono le seguenti:<ref name="Weart">{{cita libro | autore=Spencer R. Weart | titolo=The Discovery of Global Warming | url=https://archive.org/details/discoveryofgloba0000wear | editore=Harvard University Press | anno=2008 | lingua=en }}</ref><ref>{{cita web | sito=SkepticalScience | titolo=History of Climate Science interactive timeline | url=https://www.skepticalscience.com/cshistory.php | accesso=20 settembre 2014| lingua=en}}</ref>
* 1824 [[Jean Baptiste Joseph Fourier|Joseph Fourier]]
* 1856 [[Eunice Newton Foote]] osserva sperimentalmente l'effetto di [[Riscaldamento solare|riscaldamento della luce solare]] su diversi gas e teorizza che la modifica della proporzione di [[anidride carbonica]] (CO<sub>2</sub>) nell'[[atmosfera]] ne avrebbe modificato la [[temperatura]].
* 1859 [[John Tyndall]] (indipendentemente da [[Eunice Newton Foote]]<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Roland|cognome=Jackson|data=2020-03-20|titolo=Eunice Foote, John Tyndall and a question of priority|rivista=Notes and Records: the Royal Society Journal of the History of Science|volume=74|numero=1|pp=105-118|accesso=17 maggio 2021|doi=10.1098/rsnr.2018.0066|url=https://royalsocietypublishing.org/doi/10.1098/rsnr.2018.0066 | issn=0035-9149}}</ref>) scopre che alcuni gas bloccano la radiazione infrarossa, suggerendo che cambiamenti nella concentrazione dei gas, CO<sub>2</sub> in particolare, potrebbe causare cambiamenti climatici.
* 1896 [[Svante Arrhenius]] pubblica il primo calcolo del riscaldamento globale da un aumento della CO<sub>2</sub>, e comprende il ruolo del vapore acqueo nell'amplificazione del fenomeno.
* 1901 [[Nils Ekholm]] usa per la prima volta la parola "effetto serra". [[Knut Johan Ångström|Knut Ångström]], sulla base di esperimenti possibili all'epoca, in contrasto con Arrhenius, ritiene che l'effetto di assorbimento della radiazione infrarossa da parte della CO<sub>2</sub> saturi rapidamente.
* 1938 [[Milutin Milanković]] propone la sua teoria astronomica dei cambiamenti orbitali per spiegare la causa delle ere glaciali.
* 1938 [[Guy Callendar]] argomenta sul riscaldamento globale da effetto serra in corso per l'aumento di CO<sub>2</sub>, in accordo con quanto predetto da Arrhenius.
* 1956 [[Gilbert Plass]] calcola il riscaldamento mediante un modello a strati dell'atmosfera.
* 1957 [[Hans Suess]] identifica la traccia isotopica dei combustibili fossili in atmosfera.
* 1960 [[Charles David Keeling]] misura accuratamente la CO<sub>2</sub> in atmosfera e ne rileva la crescita annuale.
* 1963 Calcoli sul feedback da
* 1967 Manabe e Wetherald sviluppano il primo modello al computer per simulare il clima terrestre.
* 1971 Rasool e Schneider modellizzano l'effetto di raffreddamento degli aerosol.
* 1979 Prima conferenza mondiale sul clima, organizzata da [[Organizzazione meteorologica mondiale|
* 1988 [[James Hansen]] presenta i risultati dei modelli climatici del [[NASA Goddard Institute]] che predicono l'aumento del riscaldamento globale, testimoniando al Senato USA.
* 1990 Primo rapporto
* 1997 Protocollo di Kyoto.
== Descrizione ==
[[File:Global Temperature Anomaly.svg|thumb|upright=1.1|Anomalia media della [[temperatura dell'aria|temperatura atmosferica]] a terra e della [[temperatura superficiale marina|temperatura della superficie dei mari]], così come ricostruita dalla [[NASA]], nelle [[serie storica|serie storiche]] dal 1880 al 2020]]
[[File:Global Temperature Series 1978-2009.jpg|thumb|upright=1.1|Anomalia media della temperatura atmosferica a terra e della superficie dei mari, così come registrata tra il 1978 e il 2009 dai [[satellite artificiale|satelliti]]<ref>{{Cita web |url=http://vortex.nsstc.uah.edu/data/msu/t2lt/uahncdc.lt|titolo=Data series dell'UAH}}</ref>]]
===
Nel corso della [[storia della Terra]] si sono registrate diverse variazioni del clima che hanno condotto il pianeta ad attraversare diverse [[era glaciale|ere glaciali]], alternate a periodi più caldi detti ere interglaciali. Queste variazioni sono riconducibili principalmente a mutamenti periodici dell'[[parametri orbitali|assetto orbitale]] del nostro pianeta ([[cicli di Milanković]]), con perturbazioni dovute all'andamento periodico dell'[[Ciclo undecennale dell'attività solare|attività solare]] e alle [[eruzione vulcanica|eruzioni vulcaniche]] (per emissione di [[Anidride carbonica|CO<sub>2</sub>]] e di polveri). Anche negli ultimi 2000 anni si è assistito a variazioni naturali come il [[
=== Recente riscaldamento ===
Per riscaldamento globale s'intende invece un fenomeno di incremento delle [[temperatura dell'aria|temperature]] medie della [[superficie della Terra]] non riconducibile a cause naturali e riscontrato a partire dall'inizio del [[XX secolo]]. Secondo il [[Quarto Rapporto IPCC|quarto rapporto]] del [[
I dati delle [[serie storiche]] termiche in possesso degli scienziati indicano che il riscaldamento non è uniforme in tutto il globo
L'aumento delle temperature sta causando importanti perdite di ghiaccio e l'aumento del livello del [[mare]]. Sono visibili anche conseguenze sulle strutture e intensità delle [[Precipitazione (meteorologia)|precipitazioni]], con conseguenti modifiche nella posizione e nelle dimensioni dei [[deserto|deserti]] [[clima subtropicale|subtropicali]]. L'[[oscuramento globale]], causato dall'incremento della concentrazione in [[atmosfera]] di [[aerosol]], rilevato tra gli anni === IPCC ===
[[File:Intergovernmental_Panel_on_Climate_Change_Logo.svg|thumb|upright=1.1|Logo IPCC]]
Per analizzare in modo accurato le variazioni del [[clima]], le [[Organizzazione delle Nazioni Unite|Nazioni Unite]] hanno costituito nel 1988 una [[Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico|Commissione Intergovernativa sul Cambiamento Climatico]] (IPCC, Intergovernment Panel on Climate Change) che raccoglie rappresentanti provenienti dalle nazioni aderenti alle Nazioni Unite. L'IPCC si occupa di valutare le informazioni disponibili negli ambiti tecnico, scientifico, e socio-economico, legati al tema dei cambiamenti climatici, al loro possibile impatto e alle opzioni di adattamento e di mitigazione. I rapporti dell'IPCC sono usciti in varie edizioni a partire dal 1991 e fanno da ponte tra la comunità scientifica e i decisori politici (attraverso il cosiddetto ''Summary for Policymakers''). Secondo quanto riportato dalla commissione, la temperatura superficiale globale del pianeta sarebbe aumentata di 0,74 ± 0,18 [[Celsius|°C]] durante gli ultimi 100 anni, fino al [[2005]].<ref name="grida7a">{{cita web|url=https://www.ipcc.ch/pdf/assessment-report/ar4/wg1/ar4-wg1-spm.pdf|titolo=Summary for Policymakers|sito=Climate Change 2007: The Physical Science Basis. Contribution of Working Group I to the Fourth Assessment Report of the Intergovernmental Panel on Climate Change|editore=[[Intergovernmental Panel on Climate Change]]|data=5 febbraio 2007|formato=PDF|citazione=L'andamento lineare aggiornato nell'arco di 100 anni (dal 1906 al 2005) di 0,74 °C (da 0,56 °C a 0,92 °C) è quindi maggiore rispetto all'andamento dal 1901 al 2000 fornito nel TAR di 0,6 °C (da 0,4 °C a 0,8 °C)|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170507093020/http://www.ipcc.ch/pdf/assessment-report/ar4/wg1/ar4-wg1-spm.pdf|urlmorto=sì|accesso=26 giugno 2010|dataarchivio=7 maggio 2017}}</ref><ref name="IPCC2018">{{cita web|url=https://www.sisclima.it/wall/rapporto-ipcc-riscaldamento-globale-di-15c-sommario-per-i-decisori-politici-edizione-italiana/|titolo=Rapporto IPCC “Riscaldamento globale di 1,5°C: Sommario per i decisori politici” Edizione italiana|sito=sisclima|editore=[[Intergovernmental Panel on Climate Change]]|data=2018|formato=PDF|accesso=28 aprile 2024}}</ref><ref>La temperatura superficiale globale è definita nell'''IPCC Fourth Assessment Report'' come la media delle temperature dell'aria nei pressi della superficie emersa e delle temperature dei mari</ref> I cambiamenti climatici non comportano solo il riscaldamento globale, ma anche una grande intensificazione del ciclo idrogeologico. Mentre a livello globale ciò comporta un aumento dell'evaporazione e della precipitazione, a livello regionale, gli impatti dipendono dalla regione.<ref>{{Cita web|url=https://www.isprambiente.gov.it/it/attivita/cambiamenti-climatici|titolo=Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale: Cambiamenti climatici}}</ref>
=== Studio scientifico ===
{{vedi anche|Modello del clima}}
[[File:Global Climate Model.png|thumb|upright=1.1|Schematizzazione di un [[Modello del clima]]]]
Lo studio [[scienza|scientifico]] del riscaldamento globale attuale da parte della [[comunità scientifica]] ([[climatologia|climatologi]] [[IPCC]]) si fa attraverso due distinte procedure, appoggiandosi a metodologie proprie della [[statistica]] e della [[teoria della complessità]]: da una parte si analizzano i dati scientifici misurabili significativi per la cosiddetta ''detection'' ovvero i parametri di riferimento delle sopraddette cause ([[temperatura dell'aria]], temperatura degli oceani (SST), [[attività solare]], [[Concentrazione (chimica)|concentrazioni]] di [[gas serra]]) per verificare la tendenza nel lungo periodo che attesti l'avvenuto riscaldamento o meno (analisi delle [[serie storiche]]), dall'altra si utilizzano dei [[modello del clima|modelli climatici]] di [[simulazione]] che tengano conto più o meno di tutti i fattori coinvolti nella regolazione del sistema climatico ovvero costruiti a partire dalla conoscenza dello [[stato dell'arte]] del funzionamento del clima tenendo conto delle [[legge fisica|leggi fisiche]] (es. [[irraggiamento]]) e dei vari processi di [[retroazione]]. Tali modelli, una volta costruiti, vengono validati sulla scorta dei dati climatici passati ovvero applicando il modello a tempi passati e verificando la bontà o meno del clima simulato con quello effettivo passato.
Tali simulazioni consentono di evidenziare sia le cause del cambiamento climatico (''attribution'') sia di operare prognosi future; le attribuzioni delle cause vengono effettuate tipicamente inserendo o togliendo forzanti energetici e verificando l'output del modello sulla scorta dei dati passati ovvero pesando i contributi di ciascun fattore [[antropico]] e naturale (in tal modo molte simulazioni hanno evidenziato che il forcing della CO<sub>2</sub> risulterebbe indispensabile a ricreare i dati climatici del recente passato facendo da innesco a molti altri feedback positivi, risultando dunque causa prima del fenomeno); le proiezioni future vengono spesso chiamate "scenari" in quanto tengono conto di vari possibili livelli di concentrazione di anidride carbonica in funzione dello [[sviluppo economico]] dei vari Paesi della Terra.
== Cause ==
[[File:Broiler_house.jpg|thumb|upright=1.1|Anche l'[[allevamento intensivo]] contribuisce al rilascio di grandi quantità di gas serra]]
I cambiamenti recenti del clima sono stati analizzati più in dettaglio solo a partire dagli ultimi
* incremento della concentrazione di [[gas serra]] nell'[[atmosfera]];
* cambiamenti sulla superficie terrestre come la [[deforestazione]];
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* [[allevamento intensivo]].
Un rapporto del [[Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico]] conferma la certezza che l'aumento di CO<sub>2</sub>, metano (CH<sub>4</sub>) e protossido di azoto (N<sub>2</sub>O) nell'atmosfera durante l'era industriale sia il risultato delle attività umane; conferma anche che le attività umane sono il principale motore di molti cambiamenti osservati nell'atmosfera, nell'oceano, nella criosfera e nella biosfera.<ref name="WG1-2021-TS">{{Cita libro| titolo = Working Group I: The Physical Basis for Climate Change (Technical Summary) | editore = IPCC | anno = 2021 | url =https://www.ipcc.ch/report/ar6/wg1/downloads/report/IPCC_AR6_WGI_TS.pdf | autore = edited by [[Paola Arias]] ... }}</ref> Il riscaldamento interessa sia l'[[oceano]] sia l'[[atmosfera]]. La comunità scientifica è concorde all’unanimità nell’indicare come responsabili della crisi climatica le attività umane, in particolare questo fenomeno sarebbe da imputare all’aumento dei [[gas serra]] immessi nell'atmosfera. La concentrazione di gas serra nell’atmosfera ha raggiunto livelli record: la CO<sub>2</sub> è aumentata del 147%, il CH<sub>4</sub> del 259% e il N<sub>2</sub>O del 123% rispetto ai livelli preindustriali. La CO<sub>2</sub> in atmosfera viene attualmente stimata, in media, in 413 parti per milione; si tratta di una concentrazione che non si registrava da almeno 650mila anni, ma probabilmente da molto prima.<ref>{{Cita web|url=https://www.wwf.it/cosa-facciamo/clima/cambiamenti-climatici/|titolo=CAMBIAMENTI CLIMATICI: indagine WWF}}</ref>
La CO<sub>2</sub> di cui si parla proviene principalmente dall'uso di combustibili fossili ([[petrolio]], [[carbone]], [[gas]]); il CH<sub>4</sub>, invece, proviene dall'[[agricoltura intensiva]] e dalle discariche a cielo aperto. Anche la [[deforestazione]] è una delle maggiori cause dell’effetto serra antropico: nel momento in cui gli alberi vengono abbattuti o incendiati il potenziale degli [[Ecosistema|ecosistemi]] di immagazzinare CO<sub>2</sub> si indebolisce e, conseguentemente, le nostre emissioni aumentano indirettamente. La combustione di combustibili fossili e la deforestazione corrispondono attualmente a un rilascio annuo di CO<sub>2</sub> in atmosfera di circa 40 miliardi di tonnellate. La metà di queste emissioni viene assorbita dalla vegetazione, dal suolo e dagli oceani (i quali reagiscono aumentando la loro acidità), ma l’altra metà si accumula alle emissioni degli anni precedenti modificando di fatto la composizione chimica dell’atmosfera. Dal 1850 la CO<sub>2</sub> in atmosfera è aumentata del 40%. Era 270 ppm alla fine del [[XIX secolo|XIX Secolo.]]
Oggi ha raggiunto l’allarmante valore sopracitato, 413 ppm, la concentrazione più alta dell’ultimo milione di anni. Nello stesso arco temporale, la temperatura media superficiale della terra è aumentata fino a raggiungere, nel 2016, il valore più alto mai registrato dal 1850, ovvero 1,2 °C in più rispetto al periodo preindustriale. La scienza ha ormai dimostrato inequivocabilmente come il progressivo aumento della CO<sub>2</sub> e del CH<sub>4</sub> nell’atmosfera sia la causa principale del riscaldamento globale (IPCC, 2013). Secondo l’[[Organizzazione meteorologica mondiale|Organizzazione Meteorologica Mondiale]] (WMO, 2018) i 20 anni più caldi si sono verificati tutti negli ultimi 22 anni e i primi 4 solo negli ultimi 4 anni. La WMO riferisce inoltre che nel decennio 2006-2015 la temperatura media globale era già aumentata di 0,86 °C rispetto a quella del periodo preindustriale. Per il decennio (2009-2018) la temperatura media è stata più alta di circa 0,93 °C, e per i secondi cinque anni di tale decennio (2014-2018) la media si è attestata a 1,04 °C al di sopra di quella del periodo preindustriale.<ref>{{Cita web|url=https://www.enea.it/it/seguici/pubblicazioni/pdf-eai/n-2-maggio-agosto-2019/energia-e-cambiamento-climatico.pdf|titolo=Energia e cambiamento climatico: Enea 2019|urlmorto=sì}}</ref>
L'Asia contribuisce oggigiorno per più del 65% alla produzione di CO<sub>2</sub> del mondo.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Hannah|cognome=Ritchie|nome2=Max|cognome2=Roser|nome3=Pablo|cognome3=Rosado|data=11 maggio 2020|titolo=CO₂ and Greenhouse Gas Emissions|rivista=Our World in Data|accesso=18 luglio 2023|url=https://ourworldindata.org/co2-emissions}}</ref>
=== Gas serra e incremento dell'effetto serra ===
{{vedi anche|Gas serra|Effetto serra}}
[[File:Growth rates of greenhouse gases figure1m.jpg|thumb|upright=1.1|Variazioni nel tempo dei gas serra antropogenici nell'atmosfera dal 1850 al 2000]]
L'effetto serra è l'insieme dei meccanismi che rende la temperatura superficiale di un pianeta superiore a quella che si avrebbe per puro equilibrio radiativo, calcolato secondo la legge di Stefan-Boltzmann. Tale concetto è stato proposto per la prima volta da [[Joseph Fourier]] nel [[1827]] ed è stato studiato poi da [[Svante Arrhenius]] nel [[1896]].<ref>{{Cita web|titolo=The Carbon Dioxide Greenhouse Effect|sito=The Discovery of Global Warming|url=http://www.aip.org/history/climate/co2.htm|accesso=21 aprile 2009|anno=2008|editore=American Institute of Physics|nome=Spencer|cognome=Weart|wkautore=Spencer Weart|dataarchivio=11 novembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161111201545/https://www.aip.org/history/climate/co2.htm|urlmorto=sì}}</ref> L'[[effetto serra]] è un fenomeno naturale, che produce sulla superficie terrestre un aumento di temperatura di circa 33 °C (dato calcolato considerando la temperatura media terrestre nel 1850).<ref name="IPCC_WG1_AR4_Ch1">{{Cita web|autore=IPCC<!--|sito=Climate Change 2007: The Physical Science Basis. Contribution of Working Group I to the Fourth Assessment Report of the Intergovernmental Panel on Climate Change-->|titolo=Chapter 1: Historical Overview of Climate Change Science|url=https://www.ipcc.ch/pdf/assessment-report/ar4/wg1/ar4-wg1-chapter1.pdf|accesso=21 aprile 2009|anno=2007|editore=IPCC|citazione=To emit 240 W m–2, a surface would have to have a temperature of around −19 °C. This is much colder than the conditions that actually exist at the Earth's surface (the global mean surface temperature is about 14 °C). Instead, the necessary −19 °C is found at an altitude about 5 km above the surface. (per emettere 240 W m–2, una superficie dovrebbe avere una temperatura di circa −19 °C. Ciò è molto più freddo delle condizioni che effettivamente esistono sulla superficie della terra (la temperatura media globale della superficie è di circa 14 °C). Invece la necessaria temperatura di −19 °C si trova a un'altezza di circa 5 km sulla superficie.)|pagine=p97 (PDF page 5 of 36)|sito=IPCC WG1 AR4 Report|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140923003032/http://www.ipcc.ch/pdf/assessment-report/ar4/wg1/ar4-wg1-chapter1.pdf|dataarchivio=23 settembre 2014|urlmorto=sì}}</ref> I principali gas serra sono: il [[vapore acqueo]], responsabile dell'effetto serra in una percentuale variabile tra il 36–70%; l'[[anidride carbonica]] (CO<sub>2</sub>), che incide per il 9-26%; il [[metano]] (CH<sub>4</sub>), che incide per il 4-9%; l'[[ozono]] (O<sub>3</sub>), che incide tra il 3-7%.<ref>{{Cita pubblicazione|url=http://www.atmo.arizona.edu/students/courselinks/spring04/atmo451b/pdf/RadiationBudget.pdf|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080624223905/http://www.atmo.arizona.edu/students/courselinks/spring04/atmo451b/pdf/RadiationBudget.pdf|dataarchivio=24 giugno 2008|titolo=Earth's Annual Global Mean Energy Budget|nome=J.T.|cognome=Kiehl|nome2=K.E.|cognome2=Trenberth|wkautore2=Kevin Trenberth|formato=PDF|rivista=Bulletin of the American Meteorological Society|pp=197-208|volume=78|numero=2|anno=1997|accesso=21 aprile 2009|doi=10.1175/1520-0477(1997)078<0197:EAGMEB>2.0.CO;2|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web| url = http://www.realclimate.org/index.php?p=142|data=6 aprile 2005 | titolo = Water vapour: feedback or forcing?|nome=Gavin | cognome=Schmidt | wkautore=Gavin Schmidt |editore=[[RealClimate]]|accesso=21 aprile 2009}}</ref><ref>{{Cita web | nome=Randy | cognome=Russell | editore=[[University Corporation for Atmospheric Research]] Windows to the Universe | url=http://www.windows.ucar.edu/tour/link=/earth/climate/greenhouse_effect_gases.html&edu=high | titolo=The Greenhouse Effect & Greenhouse Gases | data=16 maggio 2007 | accesso=27 dicembre 2009 | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100328171557/http://www.windows.ucar.edu/tour/link%3D/earth/climate/greenhouse_effect_gases.html%26edu%3Dhigh | dataarchivio=28 marzo 2010 | urlmorto=sì }}</ref>
L'attività dell'uomo, già dalla [[rivoluzione industriale]], ha incrementato l'ammontare di gas serra nell'atmosfera modificando l'equilibrio radiativo e la partizione energetica superficiale (atmosfera radiativa-convettiva). La concentrazione di CO<sub>2</sub> e metano ha subito un incremento rispettivamente del 36% e del 148% dal [[1750]].<ref>{{Cita web|autore=EPA<!--|anno=2008--> | titolo = Recent Climate Change: Atmosphere Changes|sito=Climate Change Science Program| url = http://www.epa.gov/climatechange/science/recentac.html|accesso=21 aprile 2009|anno=2007|editore=United States Environmental Protection Agency}}</ref> Queste concentrazioni sono tra le più alte degli ultimi {{formatnum:650000}} anni, periodo che è misurabile in base ai dati estratti da carotaggi nel ghiaccio.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Spahni|nome=Renato|etal=s|data=novembre 2005 | titolo = Atmospheric Methane and Nitrous Oxide of the Late Pleistocene from Antarctic Ice Cores|rivista=Science|volume=310|numero=5752|pp=
[[File:Carbon_dioxide_infrared_absorption.png|thumb|upright=0.8|L'assorbimento per [[risonanza (chimica)|risonanza molecolare]] della [[radiazione infrarossa]] da parte dell'[[anidride carbonica]]]]
Secondo le stime, il pianeta riuscirebbe oggi a riassorbire, mediante la [[fotosintesi clorofilliana]] e l'azione delle [[alghe]] degli oceani, meno della metà di tali emissioni, anche a causa della [[deforestazione]].<ref>{{cita web |url=http://www.grida.no/climate/ipcc_tar/wg1/006.htm |titolo=Summary for Policymakers |autore=Climate Change 2001: The Scientific Basis. Contribution of Working Group I to the Third Assessment Report of the Intergovernmental Panel on Climate Change |accesso=18 gennaio 2007 |data=20 gennaio 2001 |editore=Intergovernmental Panel on Climate Change |dataarchivio=3 gennaio 2004 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20040103133514/http://www.grida.no/climate/ipcc_tar/wg1/006.htm |urlmorto=sì }}</ref> Alcuni indizi di carattere [[Geologia|geologico]] indicano che gli attuali valori di CO<sub>2</sub> sono più alti di quelli di 20 milioni di anni fa.<ref>{{Cita pubblicazione|rivista=Nature | titolo = Atmospheric carbon dioxide concentrations over the past 60 million years|anno=2000|volume=406|numero=6797|pp=695-699|doi=10.1038/35021000|pmid=10963587|cognome=Pearson|nome=PN|cognome2=Palmer|nome2=MR}}</ref> Il bruciare i combustibili fossili ha prodotto circa 3/4 dell'incremento di anidride carbonica negli ultimi venti anni. La restante parte di incremento è largamente dovuta all'uso che l'uomo ha fatto della superficie terrestre (ad es. la deforestazione).<ref name=spm-2001>{{Cita web|url=http://www.grida.no/climate/ipcc_tar/wg1/pdf/WG1_TAR-FRONT.pdf|titolo=Summary for Policymakers|autore=IPCC|sito=Climate Change 2001: The Scientific Basis. Contribution of Working Group I to the Third Assessment Report of the Intergovernmental Panel on Climate Change|accesso=21 aprile 2009|anno=2001|editore=IPCC|dataarchivio=13 gennaio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130113142303/http://www.grida.no/climate/ipcc_tar/wg1/pdf/WG1_TAR-FRONT.pdf|urlmorto=sì}}</ref> L'attività umana ha infatti ridotto la [[biomassa]] vegetale in grado di assorbire la CO<sub>2</sub> fin dalla [[rivoluzione neolitica|rivoluzione agricola neolitica]], trasformando i boschi in campi o città. Oggi la [[deforestazione]] (in particolare in [[Amazzonia]]) continua ad aumentare e aggrava ulteriormente la situazione. A contribuire ulteriormente vi è la maggior produzione di [[metano]] dovuto a [[fermentazione]], tipico dell'allevamento anch'esso cresciuto in modo significativo e delle colture a sommersione (ad esempio il [[Oryza sativa|riso]]).
Nell'arco degli ultimi tre decenni del XX secolo, la crescita del [[Prodotto interno lordo|PIL]] ''pro capite'' e la crescita della popolazione sono stati i volani dell'aumento dell'emissione di gas serra.<ref>Rogner ''et al.'', 2007. [https://www.ipcc.ch/publications_and_data/ar4/wg3/en/ch1s1-3-1-2.html 1.3.1.2 Intensities] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20181103150934/http://www.ipcc.ch/publications_and_data/ar4/wg3/en/ch1s1-3-1-2.html |
| anno = 2008
| titolo = Understanding and Responding to Climate Change
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| pagina = 2
| url = http://dels.nas.edu/resources/static-assets/materials-based-on-reports/booklets/climate_change_2008_final.pdf
| accesso = 9 novembre 2010
| dataarchivio = 11 ottobre 2017
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| urlmorto = sì
}}</ref><ref name=worldbank2010>{{Cita libro
|anno = 2010
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| url = http://www.grida.no/climate/ipcc_tar/wg1/096.htm
| editore = Print version: Cambridge University Press. This version: GRID-Arendal website
| accesso = 19 giugno 2010
| isbn = 978-0-521-80767-8 | dataarchivio = 7 dicembre 2009
| urlarchivio = https://web.archive.org/web/20091207172617/http://www.grida.no/climate/ipcc_tar/wg1/096.htm
| urlmorto = sì
}}</ref> Questo significa un incremento del 90-250% di concentrazione di anidride carbonica rispetto al 1750. Le riserve di [[combustibile fossile]] sono sufficienti per raggiungere questi livelli e andare anche oltre nel 2100.<ref>{{Cita web| url = http://www.grida.no/climate/ipcc/emission/104.htm|autore=Nakicenovic., N., ''et al.'' | titolo = An Overview of Scenarios: Resource Availability|sito=IPCC Special Report on Emissions Scenarios|accesso=21 aprile 2009|editore=IPCC|anno=2001}}</ref>
La distruzione dell'ozono presente nella [[stratosfera]] a causa dei [[clorofluorocarburi]] è altresì menzionata in relazione al riscaldamento globale. Tuttavia il legame non è così forte poiché la riduzione della fascia di ozono ha effetti raffreddanti.<ref>{{Cita pubblicazione |volume=355 |pp=
==== Anidride carbonica (CO<sub>2</sub>) ====
{{vedi anche|Ciclo del carbonio}}
L'[[anidride carbonica]] è responsabile per il 9% / 26%<ref name="realclimate.org" /><ref name="kiehl197" /> dell'effetto serra e interagisce con l'atmosfera per cause naturali e antropiche: i serbatoi naturali della CO<sub>2</sub> sono gli [[oceani]] (che contengono il 78% della CO<sub>2</sub>), i sedimenti fossili (22%), la [[biosfera]] terrestre (6%), l'[[atmosfera terrestre|atmosfera]] (1%). Esempio tipico di dati relativi mostrati sull'andamento della CO<sub>2</sub> sono quelli dell'osservatorio del [[Mauna Loa]] alle [[Hawaii]]. [[File:AIRS Carbon Dioxide.png|thumb|upright=1.
Gli oceani hanno un ruolo fondamentale nel bilancio del carbonio: costituiscono una vera e propria riserva di carbonio sotto forma di [[ione bicarbonato]] e contengono quantità enormi di CO<sub>2</sub>, fino al 79% di quella naturale. Gli oceani possono rilasciare o assorbire CO<sub>2</sub> in quanto questa è [[solubilità|solubile]] in acqua. L'incremento di temperatura dell'acqua diminuisce la solubilità del biossido di carbonio, pertanto l'aumento della temperatura degli oceani sposta CO<sub>2</sub> dal mare all'atmosfera. Gli oceani, assorbendo la CO<sub>2</sub> atmosferica, tendono a mantenere più stabile la sua concentrazione nell'atmosfera; se invece la concentrazione nell'atmosfera tende ad abbassarsi, gli oceani possono liberare anidride carbonica fungendo così da riequilibratori o ''[[retroazione|feedback]]''. Questo bilancio naturale tra emissioni da parte della biosfera e assorbimento da parte degli oceani, in assenza di attività antropica e in prima approssimazione, è sempre in pareggio. Esso coinvolge valori di emissioni e assorbimenti maggiori rispetto alle emissioni antropiche. Tuttavia, per quanto piccole rispetto al totale, le emissioni antropiche sono sufficienti a squilibrare l'intero sistema.
[[File:A Year In The Life Of Earth's CO2 11719-1920-MASTER.webm|thumb|upright=1.
L'anidride carbonica si va così accumulando nell'atmosfera in quanto i processi di assorbimento da parte dello strato rimescolato dell'oceano non riescono a compensare l'aumento del flusso di carbonio entrante in atmosfera. Le emissioni legate all'attività umana sono dovute ''in primis'' all'uso di [[combustibili fossili|energia fossile]] come [[petrolio]], [[carbone]] e [[gas naturale]]; la restante parte è dovuta a fenomeni di [[deforestazione]] e cambiamenti d'uso delle superfici agricole. Il contributo della deforestazione è peraltro molto incerto e oggi al centro di molti dibattiti: le stime indicano valori compresi tra un minimo di 0,6 e un massimo di 2 miliardi di tonnellate di carbonio all'anno (rispettivamente 2,2 e 7,3 miliardi di tonnellate di CO<sub>2</sub>). Per quanto concerne la persistenza media in anni della CO<sub>2</sub> in atmosfera, l'IPCC considera un intervallo compreso tra i 50 e i 200 anni, in dipendenza sostanzialmente dal mezzo di assorbimento. L'anidride carbonica nell'atmosfera è aumentata di circa il 25% dal 1960 a oggi: la stazione di rilevazione di [[Mauna Loa]] ([[Hawaii]]) ha registrato in tale periodo una variazione da 320 ppm (1960) a 400 ppm (2014).
Analizzando i dati globali sulle emissioni di CO2, risulta evidente che alcuni Paesi hanno un impatto maggiore rispetto ad altri.<ref>{{Cita web|url=https://www.marcodemitri.it/cambiamento-climatico-soluzioni-mobilita-e-trasporti/|titolo=Cambiamento climatico: impegni globali e tecnologie per decarbonizzare mobilità e trasporti. – Marco De Mitri|data=2023-12-06|accesso=2024-01-22}}</ref> Attualmente, i Paesi che emettono la maggiore quantità di CO2 sono la Cina, gli Stati Uniti e l'India, in quest'ordine. Se si considera invece la quantità complessiva di CO2 emessa in atmosfera nel corso della storia, il quadro cambia. Gli Stati Uniti sono in testa alla lista, seguiti dalla Cina e dalla Russia. Infine, se si esamina l'impatto delle emissioni di CO2 in rapporto alla popolazione, ossia si valuta la quantità di CO2 prodotta per abitante, le nazioni che risaltano sono il Qatar, il Bahrein e il Kuwait.
==== Vapore acqueo (H<sub>2</sub>O) ====
{{vedi anche|Ciclo dell'acqua}}
[[File:Watercycleitalianhigh.jpg|thumb|upright=1.1|[[Ciclo dell'acqua]]]]
Il principale gas a effetto serra è il [[vapore acqueo]] (H<sub>2</sub>O), responsabile di un intervallo che va dal 36 al 70% dell'[[effetto serra]] base o naturale.<ref name="realclimate.org">{{Cita web| url=http://www.realclimate.org/index.php?p=142| data=6 aprile 2005| titolo=Water vapour: feedback or forcing?| editore=RealClimate| accesso=1º maggio 2006}}</ref><ref name="kiehl197">{{Cita pubblicazione| url=http://www.atmo.arizona.edu/students/courselinks/spring04/atmo451b/pdf/RadiationBudget.pdf| titolo=Earth's Annual Global Mean Energy Budget| nome=J. T.| cognome=Kiehl| coautori=Kevin E. Trenberth| formato=PDF| rivista=Bulletin of the American Meteorological Society| pp=
==== Metano (CH<sub>4</sub>) ====
Il [[metano]] (CH<sub>4</sub>) è considerato responsabile dell'effetto serra per circa il 18%,<ref>
[[File:Global_distribution_of_atmospheric_methane.jpg|thumb|upright=1.1|Distribuzione globale del [[metano]] secondo la [[latitudine]] in funzione degli anni]].
=== Retroazioni ===
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Quando una tendenza al riscaldamento provoca effetti che inducono ulteriore riscaldamento si parla di retroazione positiva, mentre quando gli effetti producono raffreddamento si parla di retroazione negativa. La principale retroazione positiva nel sistema climatico comprende il vapore acqueo, mentre la principale retroazione negativa è costituita dall'effetto della temperatura sulle emissioni di [[infrarosso|radiazione infrarossa]]: all'aumentare della temperatura di un corpo, la radiazione emessa aumenta in proporzione alla potenza quarta della sua [[temperatura assoluta]] ([[legge di Stefan-Boltzmann]]). Questo effetto fornisce una potente retroazione negativa che stabilizza il sistema climatico nel tempo.
====
{{vedi anche|Amplificazione polare}}
Un altro importante processo a retroazione è costituito dall'[[albedo]] del ghiaccio:<ref>{{cita web |url=http://www.grida.no/climate/ipcc_tar/wg1/295.htm |cognome=Stocker |nome=Thomas F. |etal=s |titolo=7.5.2 Sea Ice |sito=Climate Change 2001: The Scientific Basis. Contribution of Working Group I to the Third Assessment Report of the Intergovernmental Panel on Climate Change |accesso=11 febbraio 2007 |data=20 gennaio 2001 |editore=[[Intergovernmental Panel on Climate Change]] |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070205095622/http://www.grida.no/climate/ipcc_tar/wg1/295.htm |dataarchivio=5 febbraio 2007 }}</ref> quando la temperatura globale aumenta, i ghiacci polari si sciolgono a un tasso superiore. Sia la superficie emersa sia le acque riflettono meno la luce solare rispetto al ghiaccio, quindi la assorbono maggiormente. Per questo motivo aumenta il riscaldamento globale, che incrementa lo scioglimento dei ghiacci facendo continuare il processo.
==== Permafrost e metano ====
{{vedi anche|Rilascio del metano artico|Permafrost#Permafrost_e_virus}}
[[File:methanestorflaket.JPG|thumb|upright=1.1|Camere di [[PMMA]] utilizzate per misurare le emissioni di metano e [[anidride carbonica|CO<sub>2</sub>]] nelle [[torbiera|torbiere]] di [[Storflaket]] nei pressi di [[Abisko]], [[Svezia]] settentrionale]]
Il riscaldamento è anche un fattore scatenante per il rilascio di [[metano]] da varie sorgenti presenti sia sulla terre emerse sia sui fondali oceanici. Il disgelo del ''[[permafrost]]'', come nelle [[torbiera|torbiere]] ghiacciate in [[Siberia]], crea una retroazione positiva a causa del rilascio di anidride carbonica (CO<sub>2</sub>) e metano (CH<sub>4</sub>).<ref>{{cita web | nome=Ian | cognome=Sample | titolo=Warming Hits 'Tipping Point' | data=11 agosto 2005 | url=http://www.guardian.co.uk/climatechange/story/0,12374,1546824,00.html | editore=The Guardian | accesso=18 gennaio 2007}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Hans Joachim|cognome=Schellnhuber|data=14 agosto 2018|titolo=Trajectories of the Earth System in the Anthropocene|rivista=Proceedings of the National Academy of Sciences|volume=115|numero=33|pp=
==== Oceani e correnti marine ====
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Con il riscaldamento degli oceani si prevede inoltre un ''feedback'' positivo sulla concentrazione di CO<sub>2</sub> in atmosfera a causa della diminuzione della capacità di assorbimento diretto per [[solubilità]] e anche da parte degli ecosistemi oceanici. Infatti il livello [[mesopelagico]] (situato a una profondità compresa tra {{M|200|ul=m}} e {{M|1000|u=m}}) subisce una riduzione delle quantità di nutrienti che limitano la crescita delle [[Bacillariophyta|diatomee]] in favore dello sviluppo del [[fitoplancton]]. Quest'ultimo è una [[pompa biologica]] del carbonio meno potente rispetto alle diatomee.<ref>{{cita pubblicazione |cognome=Buesseler |nome=Ken O. |etal=s|data=27 aprile 2007 |titolo=Revisiting Carbon Flux Through the Ocean's Twilight Zone |rivista=Science |volume=316 |numero=5824 |pp=567-570 |url=https://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/316/5824/567 |accesso=16 novembre 2007 |doi=10.1126/science.1137959 |pmid=17463282 }}</ref>
Infine un altro ''feedback'' climatico molto discusso è quello delle correnti oceaniche: lo scioglimento dei ghiacci polari dovuto al riscaldamento globale porterebbe a un'alterazione della [[circolazione termoalina]] e a una conseguente alterazione del cosiddetto [[Nastro Trasportatore Oceanico]], in particolare del ramo superficiale nord-atlantico ovvero la [[Corrente del Golfo]], con effetto di raffreddamento sull'emisfero settentrionale, in particolare sul continente europeo, contrastando, annullando o addirittura invertendo
==== Vapore acqueo e nubi ====
Uno degli effetti a retroazione positiva invece è in relazione con l'evaporazione dell'acqua: se l'[[atmosfera]] è riscaldata, la pressione di saturazione del vapore aumenta e con essa aumenta la quantità di vapore acqueo nell'atmosfera; poiché esso è un gas serra, il suo aumento rende l'atmosfera ancora più calda, e di conseguenza si ha una maggiore produzione di vapore acqueo; questo processo continua fino a quando un altro fattore interviene per interrompere la retroazione. Il risultato è un effetto serra molto più grande di quello dovuto alla sola CO<sub>2</sub>, anche se l'umidità relativa dell'aria rimane quasi costante.<ref name="soden1">{{cita pubblicazione| nome= Brian J. | cognome= Soden | coautori= Held, Isacc M. | rivista= Journal of Climate | titolo= An Assessment of Climate Feedbacks in Coupled Ocean-Atmosphere Models | data=1º novembre 2005 | volume= 19 | numero = 14 | url= http://www.gfdl.noaa.gov/reference/bibliography/2006/bjs0601.pdf | formato= PDF | accesso=21 aprile 2007}}</ref>
Gli effetti di retroazione dovuti alle nuvole sono invece attualmente un campo di ricerca: viste dal basso, le nuvole emettono radiazione infrarossa verso la superficie, esercitando un effetto di riscaldamento; viste dall'alto, le nuvole riflettono la luce solare ed emettono radiazione verso lo spazio, con effetto opposto. La combinazione di questi effetti risulta in un raffreddamento o in un riscaldamento netto a seconda del tipo e dell'altezza delle nuvole: ricerche degli anni 2000 indicano che le nubi alte e stratiformi (es. [[cirro|cirri]]) riscaldano, mentre le nubi basse e cumoliformi ([[cumulo (nube)|cumuli]] e [[nembostrato|nembostrati]]) raffreddano. Queste caratteristiche sono difficili da includere nei modelli climatici, in parte a causa della piccola estensione delle stesse nei modelli simulativi.<ref name="soden1" />
[[File:Sfc.contrail.1.26.01.JPG|thumb|upright=1.1|Le nubi influiscono sul bilancio radiativo terrestre: in particolare le nubi basse raffreddano, quelle alte riscaldano]]
Un effetto più sottile è costituito dai cambiamenti nel [[gradiente adiabatico]] mentre l'atmosfera si scalda. La temperatura atmosferica diminuisce con l'aumentare dell'altezza nella [[troposfera]]. Poiché l'emissione di radiazione infrarossa è legata alla quarta potenza del valore della temperatura ([[Legge di Stefan-Boltzmann]]), la radiazione emessa dall'atmosfera superiore è minore rispetto a quella emessa dall'atmosfera inferiore. La maggior parte della radiazione emessa dall'atmosfera superiore viene irradiata verso lo spazio mentre quella dell'atmosfera inferiore viene riassorbita dalla superficie o dall'atmosfera. Quindi l'intensità dell'effetto serra dipende da quanto la temperatura decresce con l'altezza: se essa è superiore, l'effetto serra sarà più intenso, mentre se è inferiore l'effetto sarà più debole
==== Deforestazione e incendi boschivi ====
{{vedi anche|Deforestazione}}
[[File:Lacanja_burn.JPG|thumb|upright=1.1|[[Deforestazione]] in [[Messico]]]]
Anche la riduzione a livello globale della superficie forestale ha un impatto sul riscaldamento globale in quanto diminuisce la capacità della [[biosfera]] di assorbire la CO<sub>2</sub> incrementandone dunque la concentrazione in atmosfera e con essa l'effetto serra.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|nome=Timothy M.|cognome=Lenton|data=2019-11-27|titolo=Climate tipping points — too risky to bet against|rivista=Nature|volume=575|numero=7784|pp=592-595|lingua=en|accesso=2019-11-29|doi=10.1038/d41586-019-03595-0|url=https://www.nature.com/articles/d41586-019-03595-0|nome2=Johan|cognome2=Rockström|nome3=Owen|cognome3=Gaffney}}</ref>
=== Attività solare e altri fattori cosmici ===
{{vedi anche|Attività solare|Fluttuazioni solari|Raggi cosmici}}
Variazioni nelle emissioni [[Sole|solari]] sono state concausa, in passato, dei cambiamenti climatici.<ref>{{Cita libro|cognome=National Research Council | titolo = Solar Influences On Global Change| url = http://books.nap.edu/openbook.php?record_id=4778&page=R1|anno=1994|editore=National Academy Press|città=Washington, D.C.|pagine=36|isbn=0-309-05148-7}}</ref> Gli effetti sul clima dei cambiamenti delle emissioni solari negli ultimi decenni sono piccoli,<ref>{{cita libro| cid=IPCCAR6WG1SPM | autore=[[IPCC]]| titolo=Climate Change 2021: The Physical Science Basis. Summary for Policymakers| anno=2021| url=https://www.ipcc.ch/report/ar6/wg1/downloads/report/IPCC_AR6_WGI_SPM_final.pdf |lingua=en }}</ref> così come suggerito, d'altro canto, da diversi studi.<ref name=Hegerl-2001>{{Cita web| url = https://www.ipcc.ch/pdf/assessment-report/ar4/wg1/ar4-wg1-chapter9.pdf| titolo = Understanding and Attributing Climate Change| sito = Climate Change 2007: The Physical Science Basis. Contribution of Working Group I to the Fourth Assessment Report of the Intergovernmental Panel on Climate Change| anno = 2007| editore = IPCC| cognome = Hegerl| nome = Gabriele C.| etal = s| citazione = ''Recent estimates indicate a relatively small combined effect of natural forcings on the global mean temperature evolution of the second half of the 20th century, with a small net cooling from the combined effects of solar and volcanic forcings'' (Recenti stime indicano un relativamente modesto effetto combinato di cause naturali sull'evoluzione della temperatura della seconda metà del XX secolo, con un modesto raffreddamento netto per gli effetti combinati di attività solare e vulcanica.)| accesso = 4 maggio 2019| urlarchivio = https://web.archive.org/web/20181005012229/http://www.ipcc.ch/pdf/assessment-report/ar4/wg1/ar4-wg1-chapter9.pdf| dataarchivio = 5 ottobre 2018| urlmorto = sì}}</ref><ref>{{Cita web| url = http://science.nasa.gov/science-news/science-at-nasa/2013/08jan_sunclimate/| titolo = Solar Variability and Terrestrial Climate| anno = 2013| editore = https://www.nasa.gov/| cognome = Phillips| nome = Dr. Tony
| citazione=''If there is indeed a solar effect on climate, it is manifested by changes in general circulation rather than in a direct temperature signal. This fits in with the conclusion of the IPCC and previous NRC reports that solar variability is NOT the cause of global warming over the last 50 years.'' (Se esiste invero un effetto solare sul clima, esso si manifesta con i cambiamenti nella circolazione generale piuttosto che in un segnale diretto sulla temperatura. Ciò concorda con la conclusione dei rapporti dello IPCC e precedenti dello NRC che la variabilità solare NON è la causa del riscaldamento globale negli ultimi 50 anni.)}}</ref><ref>Duffy, Santer and Wigley, [http://www.clas.ufl.edu/users/prwaylen/GEO2200ARTICLES/Part1/Solar%20variability%20in%20late%2020th%20century.pdf ''Solar variability does not explain late-20th-century warming''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110410062757/http://www.clas.ufl.edu/users/prwaylen/GEO2200ARTICLES/Part1/Solar%20variability%20in%20late%2020th%20century.pdf |data=10 aprile 2011 }} Physics Today, January, 2009, pp 48-49. ''The authors respond to recent assertions by Nicola Scafetta and Bruce West that solar forcing "might account" for up to about half of 20th-century warming.''</ref><ref>{{Cita pubblicazione | doi=10.1029/2001JD001143 | titolo = Climate|anno=2002|autore=Hansen, J.|rivista=Journal of Geophysical Research|volume=107|pagina=4347}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|doi=10.1029/2005JD005776 | titolo = Efficacy of climate forcings|anno=2005|autore=Hansen, J.|rivista=Journal of Geophysical Research|volume=110|pp=D18104}}</ref>
[[File:Solar-cycle-data.png|thumb|upright=1.1|[[Fluttuazioni solari]]]]
Gas serra e raggi solari incidono sulle temperature in modo diverso. Sebbene entrambi tendano a riscaldare la superficie terrestre e l'immediata porzione di troposfera che poggia su di essa, l'incremento dell'attività solare dovrebbe riscaldare la [[stratosfera]] mentre i gas serra la dovrebbero raffreddare.<ref name=Hegerl-2001/> Le osservazioni della stratosfera mostrano come la sua temperatura si è andata abbassando a partire dal [[1979]], da quando è possibile la misurazione della stessa tramite i [[satellite artificiale|satelliti]]. Le stesse [[Radiosonda|radiosonde]], usate prima dei satelliti, mostrano un raffreddamento della stratosfera a partire dal [[1958]], sebbene vi siano alcuni dubbi sulle prime misurazioni effettuate con questi dispositivi.<ref name=Randel2009>{{Cita pubblicazione|doi=10.1029/2008JD010421 | titolo = An update of observed stratospheric temperature trends|anno=2009|autore=Randel, William J.|rivista=Journal of Geophysical Research|volume=114|pp=D02107|cognome2=Shine|nome2=Keith P.|cognome3=Austin|nome3=John|cognome4=Barnett|nome4=John|cognome5=Claud|nome5=Chantal|cognome6=Gillett|nome6=Nathan P.|cognome7=Keckhut|nome7=Philippe|cognome8=Langematz|nome8=Ulrike|cognome9=Lin|nome9=Roger}}</ref>
Un'ipotesi correlata, proposta da Henrik Svensmark, è che l'[[campo magnetico solare|attività magnetica del Sole]] devii i [[raggi cosmici]] che possono così influenzare la formazione di [[Nuvola|nubi]] di condensa e causare quindi degli effetti sul clima.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Nigel|cognome=Marsh|coautori=Henrik, Svensmark|titolo=Cosmic Rays, Clouds, and Climate|rivista=Space Science Reviews|volume=94|pp=
==
=== Ambientali ===
[[File:Lobos_Island_desertification.jpg|thumb|upright=1.1|La [[desertificazione]] dei suoli è uno dei problemi innescati dal riscaldamento globale]]
La [[NASA]], con un breve video di 26 secondi, mostra l'evoluzione del riscaldamento globale negli ultimi 131 anni, evidenziando un'impennata delle temperature soprattutto negli ultimi due decenni.<ref>{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/topics/earth/features/2011-temps.html|titolo=NASA - NASA Finds 2011 Ninth-Warmest Year on Record|lingua=en|accesso=23 giugno 2021|urlmorto=sì}}</ref>
==== Desertificazione ====
Un aumento della temperatura media globale porterebbe ad avere aree delle medie latitudini più soggette a fenomeni di [[desertificazione]], in virtù anche di assenza prolungata di [[precipitazione (meteorologia)|precipitazioni]] atmosferiche per effetto di fenomeni siccitosi e ondate di caldo.<ref>{{Cita web|url=https://wisesociety.it/ambiente-e-scienza/desertificazione/|titolo=Desertificazione, una minaccia per la Terra da affrontare a livello globale|autore=Maria Enza Giannetto|sito=wisesociety.it|editore=Life Solutions Wisdom|data=31 Gennaio 2023|lingua=IT|accesso=18 Marzo 2023}}</ref>
==== Innalzamento del limite delle nevi perenni e scioglimento dei ghiacci ====
{{vedi anche|Ritiro dei ghiacciai dal 1850}}
[[File:Northern Hemisphere Sea Ice Extent Anomalies Italian.tif|thumb|upright=1.1|Andamento dei ghiacci nell'[[emisfero settentrionale]]]]
[[File:Southern Hemisphere Sea Ice Extent Anomalies 2010 Ita.png|thumb|upright=1.1|Andamento dei ghiacci nell'[[emisfero meridionale]]]]
La recessione o il ritiro dei ghiacciai dal 1850 è il fenomeno idrogeologico per cui la superficie e lo spessore dei ghiacciai terrestri sono generalmente diminuiti rispetto ai valori che avevano nel 1850. Si tratta di un processo che ha influenza sulla disponibilità di acqua fresca per l'[[irrigazione]] e per uso domestico, sulle [[escursionismo|escursioni]] in montagna, su animali e piante che dipendono dalla fusione del ghiacciaio e, a lungo termine, anche sul livello degli oceani. Studiato dai [[glaciologia|glaciologi]], la coincidenza del ritiro del ghiacciaio con l'aumento di gas serra atmosferici è spesso citata a sostegno probatorio del riscaldamento globale. Le catene montuose di media latitudine come l'[[Himalaya]], le [[Alpi]], le [[Montagne Rocciose]], la [[Catena delle Cascate]] e le [[Ande]] meridionali, non escluse le vette tropicali isolate come il [[Kilimangiaro]] in [[Africa]], stanno mostrando i segni della più grande perdita glaciale.
Il riscaldamento sperimentato negli ultimi anni sta inoltre sciogliendo i ghiacci artici, tanto che l'[[Agenzia Spaziale Europea|ESA]] il 14 settembre 2008 ha annunciato la riapertura del celeberrimo [[passaggio a nord-ovest]] a settentrione del continente nord americano, per il discioglimento dei ghiacci.<ref>{{Cita web |url=http://www.esa.int/esaCP/SEMYTC13J6F_index_0.html|titolo=ESA Portal - Satellites witness lowest Arctic ice coverage in history}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en-GB|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/6995999.stm|titolo=Warming 'opens Northwest Passage'|data=2007-09-14|accesso=23 giugno 2021}}</ref> Si è aperto inoltre anche il passaggio a nord-est (a settentrione della Russia) nel [[mare glaciale artico]]. Il primo precedente documentato risale al 1903 quando [[Roald Amundsen]] riuscì nell'impresa di traversare il passaggio a nord-ovest. Per il passaggio a nord-est si può risalire al 1878 e alla spedizione del barone [[Adolf Erik Nordenskjöld]] (epoche in cui i [[rompighiaccio]] moderni non erano ancora disponibili).
Nel settembre 2007 i ghiacci antartici hanno invece raggiunto la loro massima estensione (16,3 milioni di km², leggermente superiore alla media) da quando si effettuano registrazioni (1978) sulla [[Calotta glaciale antartica|calotta glaciale dell'Antartico]]; viceversa, l'anno seguente, l'estensione è stata fra le minori mai registrate.<ref>{{cita web |url=http://arctic.atmos.uiuc.edu/cryosphere/IMAGES/current.area.south.jpg |titolo=Copia archiviata |accesso=20 gennaio 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080113065818/http://arctic.atmos.uiuc.edu/cryosphere/IMAGES/current.area.south.jpg |dataarchivio=13 gennaio 2008 }}</ref>
La spedizione DAMOCLES (''Developping Arctic Modelling and Observing Capabilities for Long-term Environmental Studies'') in ogni caso prevedeva la fusione totale della calotta artica prima del 2020.<ref>{{Cita web|url=http://www.taraexpeditions.org/en/tara-damocles-conference-30th-of-october-2007-press-release.php?id_page=320|titolo=TARA DAMOCLES CONFERENCE, 30TH OF OCTOBER 2007, PRESS RELEASE|sito=Fondation Tara Océan|data=30 ottobre 2007 |lingua=en|accesso=12 giugno 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090218214620/http://www.taraexpeditions.org/en/tara-damocles-conference-30th-of-october-2007-press-release.php?id_page=320|urlmorto=sì}}</ref> La marina americana ritiene che, sebbene vi siano delle significative incertezze, il consenso scientifico corrente sia tale per cui l'Artico sarà quasi completamente privo di ghiaccio in estate a partire da un anno tra il 2030 e il 2040. Ritiene pertanto che potrebbe essere necessario incrementare le sue capacità operative in tale regione.<ref>{{Cita web|url=https://www.wired.com/images_blogs/dangerroom/2009/11/us-navy-arctic-roadmap-nov-2009.pdf|titolo=Navy arctic roadmap|sito=Department of the Navy|autore=J. W. Greenert|data=10 novembre 2009|lingua=en|formato=pdf|accesso=12 giugno 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20240307073225/https://www.wired.com/images_blogs/dangerroom/2009/11/us-navy-arctic-roadmap-nov-2009.pdf|urlmorto=no}}</ref>
==== Innalzamento, riscaldamento e acidificazione degli oceani ====
{{vedi anche|Aumento del livello del mare|Effetti del cambiamento climatico sugli oceani}}
[[File:Urban-Rural Population and Land Area Estimates, v2, 2010 Northeast Italy (13873744025).jpg|thumb|upright=1.1|[[Densità di popolazione]] ed elevazione sul livello del mare in [[Veneto]] (2010), regione d'[[Italia]] particolarmente vulnerabile all'innalzamento del [[livello del mare]]]]
[[File:Land loss in coastal Louisiana since 1932 NOAA2013.jpg|thumb|upright=1.1|Perdita di territorio costiero tra il 1932 e il 2011 nei [[delta del Mississippi]]]]
L'incremento di CO<sub>2</sub> dovuto alle fonti fossili potrebbe essere amplificato dal conseguente riscaldamento degli oceani. Le acque marine contengono disciolta una grande quantità di CO<sub>2</sub> e il riscaldamento dei mari potrebbe causarne l'emissione in atmosfera. Inoltre il riscaldamento dovuto all'aumento della temperatura potrebbe produrre una maggior [[evaporazione]] dei mari liberando in atmosfera ulteriori quantità di [[vapore acqueo]], il principale [[gas serra]], accrescendo ulteriormente la temperatura globale.
Le proiezioni del modello climatico adottato dall'IPCC indicano che la temperatura media superficiale del pianeta si dovrebbe innalzare di circa 1,1 °C - 6,4 °C durante il XXI secolo.<ref name="grida7" /> Questo intervallo di valori risulta dall'impiego di vari scenari sulle emissioni future di gas serra, assieme a diversi valori di [[sensibilità climatica]]. Benché molti studi riguardino l'andamento nel XXI secolo, il riscaldamento e l'innalzamento del livello dei mari potrebbero continuare per più di un migliaio di anni, anche se i livelli di gas serra verranno stabilizzati. Il ritardo nel raggiungimento di un equilibrio sarebbe dovuto alla grande [[capacità termica]] degli oceani.<ref name="grida7" /> Secondo alcuni studi<ref>{{Cita web |url=https://www.nature.com/nature/journal/v465/n7296/abs/nature09043.html|titolo=Robust warming of the global upper ocean}}</ref> la stasi delle temperature globali negli ultimi dieci anni (2000-2009) sarebbe imputabile proprio all'accumulo di calore da parte degli oceani per le loro elevate capacità termiche con conseguente riscaldamento anche degli strati sotto superficiali come alcune evidenze sperimentali sembrano confermare.
[[File:Catfish_ball.jpg|thumb|upright=1.1|[[Migrazione lessepsiana]]]]
{{vedi anche|Tropicalizzazione del Mediterraneo|Meridionalizzazione del Mediterraneo|Migrazione lessepsiana}}
Nel [[mar Mediterraneo]] si assiste da alcuni anni a un ingresso di specie tropicali ([[tropicalizzazione del Mediterraneo]]), in molti casi [[Migrazione lessepsiana|lessepsiani]] ovvero penetrati dal [[mar Rosso]] attraverso il [[Canale di Suez]]; nei bacini più settentrionali come quelli italiani si assiste invece a un aumento delle specie termofile meridionali prima presenti solo sulle coste nordafricane ([[meridionalizzazione del Mediterraneo]]): questi cambiamenti faunistici sono messi in relazione al riscaldamento climatico. Soprattutto nella parte orientale del Mediterraneo questi processi stanno avendo effetti consistenti sulle specie [[autoctono (biologia)|autoctone]] e si hanno esempi di gravi danni ecologici (come quello, molto noto, dell'invasione di ''[[Caulerpa taxifolia]]'' e ''[[Caulerpa racemosa]]'') anche lungo le coste italiane.
{{vedi anche|Acidificazione degli oceani}}
[[File:AYool GLODAP del pH.png|thumb|upright=1.1|Cambiamento del [[pH]] della superficie marina causato da CO<sub>2</sub> di origine antropogenica tra il 1700 e il 1990.]]
Oltre al rischio di inondazione di molte zone costiere del mondo, un altro effetto del riscaldamento globale è l'acidificazione degli oceani ovvero la riduzione del [[pH]] degli oceani per effetto dell'aumento della CO<sub>2</sub> nell'atmosfera e di conseguenza l'aumento della quantità disciolta in acqua.<ref>{{cita web |url=http://science.hq.nasa.gov/oceans/system/carbon.html |titolo=The Ocean and the Carbon Cycle |accesso=4 marzo 2007 |data=21 giugno 2005 |editore=NASA |dataarchivio=11 febbraio 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070211002613/http://science.hq.nasa.gov/oceans/system/carbon.html |urlmorto=sì }}</ref> Infatti la CO<sub>2</sub> disciolta in acqua forma [[acido carbonico]], che ne aumenta l'acidità. Si stima che il valore del pH all'inizio dell'era industriale fosse pari a 8,25 e che sia diminuito a 8,14 nel [[2004]],<ref>{{cita pubblicazione |cognome= [[Mark Z. Jacobson|Jacobson]] |nome= Mark Z. |data= 2 aprile 2005 |titolo= Studying ocean acidification with conservative, stable numerical schemes for nonequilibrium air-ocean exchange and ocean equilibrium chemistry |rivista= Journal of Geophysical Research |volume= 110 |numero= D7 |id= D07302 |url= http://www.stanford.edu/group/efmh/jacobson/2004JD005220.pdf |formato= PDF |doi= 10.1029/2004JD005220 |accesso= 28 aprile 2007 |urlmorto= sì |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20070614025505/http://www.stanford.edu/group/efmh/jacobson/2004JD005220.pdf |dataarchivio= 14 giugno 2007 }}</ref> con proiezioni che prevedono un'ulteriore diminuzione del valore di una quantità variabile tra 0,14 e 0,5 per il [[2100]].<ref name="grida7" /><ref>{{cita pubblicazione | cognome = Caldeira | nome = Ken | coautori = Michael E. Wickett | titolo = Ocean model predictions of chemistry changes from carbon dioxide emissions to the atmosphere and ocean | rivista = Journal of Geophysical Research | volume = 110 | numero = C09S04 | doi = 10.1029/2004JC002671 | pp = 1-12 | url = http://www.agu.org/pubs/crossref/2005/2004JC002671.shtml | data = 21 settembre 2005 | accesso = 14 febbraio 2006 | dataarchivio = 6 giugno 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070606075758/http://www.agu.org/pubs/crossref/2005/2004JC002671.shtml | urlmorto = sì }}</ref> Poiché molti organismi ed ecosistemi sono in grado di adattarsi solo a uno stretto intervallo di valori del pH, è stato ipotizzato un possibile evento di estinzione, che distruggerebbe la [[catena alimentare]].<ref>{{cita web |autore= John A. Raven ''et al.'' |titolo= Ocean acidification due to increasing atmospheric carbon dioxide |editore= Royal Society |data= 30 giugno 2005 |url= http://www.royalsoc.ac.uk/displaypagedoc.asp?id=13314 |accesso= 4 maggio 2007 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20070927215722/http://www.royalsoc.ac.uk/displaypagedoc.asp?id=13314 |dataarchivio= 27 settembre 2007 |urlmorto= sì }}</ref>
==== Cambiamenti nella circolazione atmosferica ed oceanica ====
Un effetto diretto intermedio sarebbe la modifica della [[circolazione atmosferica]] e dei suoi ''pattern'' ([[teleconnessioni atmosferiche]]) e un'accelerazione del [[ciclo dell'acqua]] a livello globale e una modifica ''in loco'' dei regimi di piovosità. Alcuni effetti sull'ambiente sono, almeno in parte, già attribuibili al riscaldamento del pianeta. Nel suo rapporto del [[2001]] l'IPCC suggerisce che il generale ritiro dei ghiacci continentali, l'arretramento della calotta polare artica, l'aumento del livello dei mari, in particolare in quelli con minori tassi di evaporazione, a causa dell'espansione termica e dello scioglimento dei ghiacci continentali oltre che dei [[Ghiacciaio|ghiacciai]] montani, le modifiche nella distribuzione delle piogge e l'aumento nell'intensità e frequenza di eventi meteorologici estremi sono attribuibili in parte al riscaldamento globale.<ref name="tar_wg2">{{cita web |titolo = Climate Change 2001: Impacts, Adaptation and Vulnerability. Contribution of Working Group II to the Third Assessment Report of the Intergovernmental Panel on Climate Change |url = http://www.grida.no/climate/ipcc_tar/wg2/index.htm |editore = [[Intergovernmental Panel on Climate Change]] |data = 16 febbraio 2001 |accesso = 14 marzo 2007 |urlmorto = sì |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070303133040/http://www.grida.no/climate/ipcc_tar/wg2/index.htm |dataarchivio = 3 marzo 2007 }}</ref>
[[File:Canicule_Europe_2003.jpg|thumb|upright=1.1|Con il riscaldameno in atto le [[ondata di caldo|ondate di caldo]] diventerebbero via via più frequenti e intense a causa delle ondulazioni delle [[onde di Rossby]] in atmosfera]]
Il riscaldamento a livello meteorologico si sta manifestando e si manifesterà proprio attraverso un aumento della "meridianizzazione" della [[circolazione atmosferica]], ovvero con una spiccata predisposizione verso scambi meridiani con conseguente aumento della frequenza e dell'intensità di eventi estremi quali [[alluvioni]], [[siccità]], [[ondata di caldo|ondate di caldo]] o di [[gelo]] ed [[evento di pioggia su neve|eventi di pioggia su neve]]. L'IPCC sottolinea poi alcuni effetti, come l'aumento delle morti, degli esodi in massa e le perdite economiche, che potrebbero essere esacerbati dall'aumento della densità di popolazione in alcune regioni del globo,<ref name="WGII SPM AR4">{{cita web |titolo = Summary for Policymakers |sito = Climate Change 2007: Impacts, Adaptation and Vulnerability. Working Group II Contribution to the Intergovernmental Panel on Climate Change Fourth Assessment Report |url = https://www.ipcc.ch/pdf/assessment-report/ar4/wg2/ar4-wg2-spm.pdf |editore = [[Intergovernmental Panel on Climate Change]] |data = 13 aprile 2007 |accesso = 28 aprile 2007 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20071126200202/http://www.ipcc.ch/pdf/assessment-report/ar4/wg2/ar4-wg2-spm.pdf |dataarchivio = 26 novembre 2007 |urlmorto = sì }}</ref> nonostante che il numero di vittime potrebbe essere mitigato per le conseguenze dei climi freddi.
Gli effetti del riscaldamento climatico potrebbero essere più significativi se non vi fosse stata una relativa riduzione dell'irraggiamento solare dovuta all'[[inquinamento atmosferico]] cioè al [[particolato atmosferico]] e ai [[solfati]] nel fenomeno noto come [[oscuramento globale]]. Paradossalmente, una riduzione dell'inquinamento (in particolare degli [[Ossidi basici dello zolfo|SOx]] e del [[particolato]]) potrebbe portare quindi a un aumento delle temperature globali superiore a quanto inizialmente ipotizzato.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.realclimate.org/index.php?p=110|titolo=Global Dimming II|data=2005}}</ref>
==== Aumento di fenomeni atmosferici estremi ====
In generale, oltre allo scioglimento dei ghiacci nei ghiacciai e nelle calotte polari con conseguente innalzamento del livello dei mari e riduzione delle terre emerse, un aumento della temperatura significa un aumento dell'[[energia]] presente nell'atmosfera e quindi eventi meteorologici estremi (quali [[ciclone|cicloni]], [[alluvione|alluvioni]], [[siccità]], [[ondata di caldo|ondate di caldo]] e di [[ondata di freddo|gelo]], ecc.) di maggior numero con una maggior violenza; l'alterazione chimica dell'atmosfera causa un'alterazione chimica di tutti gli ecosistemi. Risulta tuttavia tuttora molto difficile prevedere come realmente influirà sul sistema pianeta l'attuale riscaldamento globale. Il clima globale è un sistema non lineare multifattoriale, per cui la [[climatologia]] può stabilire delle tendenze, ma non eventi di dettaglio a breve periodo tipici invece delle analisi [[meteorologia|meteorologiche]].
Secondo gli studiosi, a livello [[meteorologia|meteorologico]], ovvero a scale temporali stagionali e inferiori, un'atmosfera più [[energia termica|energetica]] provocherebbe un'accelerazione del [[ciclo dell'acqua]] e maggiori scambi d'aria lungo i meridiani (forti ondulazioni dell'[[onda di Rossby]]) con un aumento dei fenomeni estremi associati ([[alluvione|alluvioni]], nubifragi, [[uragano|uragani]], [[siccità]], [[ondata di caldo|ondate di caldo]], [[ondata di freddo|ondate di freddo]], ecc.), con forti ripercussioni sulle [[agricoltura|colture agricole]] e in generale sulle aree antropizzate e no.
[[File:Hurricane_Isabel_from_ISS.jpg|thumb|upright=1.1|L'IPCC prevede un aumento della intensità dei [[ciclone tropicale|cicloni tropicali]], che indicherebbe l'aumento dei fenomeni estremi legati al riscaldamento globale]]
Il quarto rapporto dell'IPCC del 2007 riporta alcuni dati sull'incremento nell'intensità dei [[ciclone tropicale|cicloni tropicali]] nell'[[oceano Atlantico]] settentrionale a partire dal [[1970]], correlato all'aumento delle temperature superficiali del mare, ma le previsioni a lungo termine sono complicate dalla qualità dei dati antecedenti l'inizio delle osservazioni satellitari. Il rapporto stesso afferma inoltre che non esiste un andamento chiaro nel numero annuale dei cicloni tropicali nel mondo.<ref name="grida7" /> Altri effetti paventati dall'IPCC comprendono l'innalzamento del livello dei mari di 180 — {{M|590|ul=mm}} nel [[2090]]-[[2100]] rispetto ai valori del periodo [[1980]]-[[1999]],<ref name="grida7" /> ripercussioni sull'agricoltura, rallentamenti nella [[Corrente del Golfo|corrente nord-atlantica]] causati dalla diminuzione della [[salinità]] dell'[[oceano Atlantico]] (dovuta allo scioglimento dei ghiacci), riduzioni dello [[Ozonosfera|strato di ozono]], aumento nell'intensità di eventi meteorologici estremi,<ref>{{cita pubblicazione|doi = 10.1038/ngeo202|titolo = Simulated reduction in Atlantic hurricane frequency under twenty-first-century warming conditions|anno = 2008|autore = Knutson, Thomas R.|rivista = Nature Geoscience|volume = 1|p = 359}}</ref> [[acidificazione degli oceani]] e la diffusione di malattie come la [[malaria]] e la [[dengue]].<ref name="wgIIc8">{{cita libro|autore= M.L. Parry, O.F. Canziani, J.P. Palutikof, P.J. van der Linden, C.E. Hanson|titolo= Climate Change 2007: Impacts, Adaptation and Vulnerability. Contribution of Working Group II to the Fourth Assessment Report of the Intergovernmental Panel on Climate Change|url= https://www.ipcc.ch/ipccreports/ar4-wg2.htm|anno= 2007|editore= Cambridge University Press|città= Cambridge (UK), New York (USA)|capitolo= Chapter 8: Human Health|url_capitolo= https://www.ipcc.ch/pdf/assessment-report/ar4/wg2/ar4-wg2-chapter8.pdf|isbn= 978-0-521-88010-7|accesso= 4 novembre 2008|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20071211152540/http://www.ipcc.ch/ipccreports/ar4-wg2.htm|dataarchivio= 11 dicembre 2007|urlmorto= sì}}</ref><ref name="undp_summ">{{cita libro | autore=United Nations Development Program (Human Development Report) | edizione=2007/2008 |contributo=Summary: Fighting climate change | titolo=Human Solidarity in a divided world | url=http://hdr.undp.org/en/reports/global/hdr2007-2008/chapters/ | editore=Palgrave Macmillan | anno=2008 | isbn=0-230-54704-4 }}</ref>
Uno studio prevede che di un campione di {{formatnum:1103}} specie di piante e animali, dal 18% al 35% si estingueranno per il 2050, in base ai futuri mutamenti climatici.<ref>{{cita pubblicazione |cognome= Thomas |nome= Chris D. |etal= s |data= 8 gennaio 2004 |titolo= Extinction risk from climate change |rivista= Nature |volume= 427 |numero= 6970 |pp= 138-145 |doi= 10.1038/nature02121 |url= http://www.geog.umd.edu/resac/outgoing/GEOG442%20Fall%202005/Lecture%20materials/extinctions%20and%20climate%20change.pdf |formato= PDF |accesso= 18 marzo 2007 |urlmorto= sì |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20070614025509/http://www.geog.umd.edu/resac/outgoing/GEOG442%20Fall%202005/Lecture%20materials/extinctions%20and%20climate%20change.pdf |dataarchivio= 14 giugno 2007 }}</ref> Tuttavia, pochi studi hanno documentato una relazione diretta tra l'estinzione di specie e i mutamenti climatici<ref>{{cita pubblicazione |cognome= McLaughlin |nome= John F. |etal= s |data= 30 aprile 2002 |titolo= Climate change hastens population extinctions |rivista= Proceedings of the National Academy of Sciences |volume= 99 |numero= 9 |pp= 6070-6074 |doi= 10.1073/pnas.052131199 |url= http://www.nd.edu/~hellmann/pnas.pdf |formato= PDF |accesso= 29 marzo 2007 |pmid= 11972020 |urlmorto= sì |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20070604183008/http://www.nd.edu/~hellmann/pnas.pdf |dataarchivio= 4 giugno 2007 }}</ref> e uno studio suggerisce che il tasso di estinzione è ancora incerto.<ref>{{cita pubblicazione |cognome=Botkin |nome=Daniel B. |etal=s |anno=2007 |mese=marzo |titolo=Forecasting the Effects of Global Warming on Biodiversity |rivista=BioScience |volume=57 |numero=3 |pp=227-236 |doi=10.1641/B570306 |url=http://www.imv.dk/Admin/Public/DWSDownload.aspx?File=%2FFiles%2FFiler%2FIMV%2FPublikationer%2FFagartikler%2F2007%2F050307_Botkin_et_al.pdf |accesso=30 novembre 2007 |formato=PDF |urlmorto=sì |urlarchivio=https://wayback.archive-it.org/all/20071201040536/http://www.imv.dk/Admin/Public/DWSDownload.aspx?File=%2FFiles%2FFiler%2FIMV%2FPublikationer%2FFagartikler%2F2007%2F050307_Botkin_et_al.pdf |dataarchivio=1º dicembre 2007 }}</ref>
==== Attribution science ====
L'''attribution science'' (attribuzione scientifica) è una branca scientifica recente (2010) che si propone di analizzare le cause di un dato fenomeno.<ref>https://www.sciencenewsforstudents.org/article/explainer-what-attribution-science</ref><ref>https://altreconomia.it/il-ruolo-dellattribution-science-nellindagare-il-clima-che-cambia/</ref> Nel rapporto dell'IPCC ''Climate change 2021: the physical science basis'' si tiene conto di queste ricerche che confermano come l'aumento, sul lungo periodo temporale, di fenomeni atmosferici estremi sia correlato all'aumento delle temperature prodotto da attività antropiche.<ref>{{Cita web|url=https://alterthink.it/rapporto-ipcc-e-attribution-science-in-futuro-eventi-estremi-piu-frequenti/|titolo=Nuovo rapporto IPCC: in futuro eventi estremi più frequenti e più intensi. e la causa siamo noi|autore=Irene Trombini|sito=ALTERTHINK|data=20 agosto 2021|accesso=12 giugno 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20231021005011/https://alterthink.it/rapporto-ipcc-e-attribution-science-in-futuro-eventi-estremi-piu-frequenti/|urlmorto=no}}</ref>
=== Economici ===
Alcuni economisti hanno cercato di stimare i costi economici aggregati netti dei danni causati dai mutamenti climatici. Tali stime sono lontane dal presentare conclusioni definitive: su circa un centinaio di stime, i valori variano da 10 [[dollaro statunitense|$]] per tonnellata di carbonio (3 dollari per tonnellata di anidride carbonica) fino a 350 dollari (95 dollari per tonnellata di anidride carbonica), con una media di 43 dollari per tonnellata di carbonio (12 dollari per tonnellata di anidride carbonica).
[[File:Westerncultures.map2015.png|thumb|upright=1.1|Il [[mondo occidentale]] è stato sino alla fine del XX secolo il maggior responsabile delle emissioni di CO<sub>2</sub>]]
[[File:Flickr_-_stringer_bel_-_The_road_to_Timbuktu,_Mali_(1).jpg|thumb|upright=1.1|La [[siccità del Sahel]], negli [[anni settanta]] e ottanta creò una [[carestia]] che causò la morte di un milione di persone e ne colpì oltre 50 milioni]]
Lo ''Stern Review'', un rapporto molto pubblicizzato sull'impatto economico potenziale, ha ipotizzato una riduzione del [[Prodotto Interno Lordo|PIL]] globale di un punto percentuale a causa degli eventi meteorologici estremi e nello scenario peggiore la riduzione del 20% dei consumi globali pro capite.<ref>{{cita web | url= http://news.bbc.co.uk/2/hi/business/6098362.stm | titolo = At-a-glance: The Stern Review | editore = BBC |accesso=29 aprile 2007 |data=30 ottobre 2006}}</ref> La metodologia e le conclusioni di questa pubblicazione sono state criticate da molti economisti.<ref>{{cita pubblicazione|url=http://www.fnu.zmaw.de/fileadmin/fnu-files/publication/tol/RM551.pdf|formato=PDF|anno=2006|autore=Richard S. J. Tol|coautori=Gary W. Yohe|titolo=A Review of the Stern Review|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081029055803/http://www.fnu.zmaw.de/fileadmin/fnu-files/publication/tol/RM551.pdf|dataarchivio=29 ottobre 2008}}</ref>, mentre altri hanno accolto favorevolmente il tentativo di quantificare il rischio economico.<ref>{{cita web|url=http://delong.typepad.com/sdj/2006/12/do_unto_others.html|titolo= Do unto others...|autore=J. Bradford DeLong}}</ref><ref>{{cita web|url=http://johnquiggin.com/wp-content/uploads/2006/12/sternreviewed06121.pdf|titolo=Stern and the critics on discounting|autore=John Quiggin|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110127222724/http://johnquiggin.com/wp-content/uploads/2006/12/sternreviewed06121.pdf|dataarchivio=27 gennaio 2011}}</ref>
Gli studi preliminari suggeriscono che i costi e i benefici della mitigazione del fenomeno di riscaldamento globale sono a grandi linee attorno alla stessa cifra.<ref>{{cita web|url=https://www.ft.com/cms/s/0/38c1bfa0-09bd-11dd-81bf-0000779fd2ac.html|titolo=Full quote from IPCC on costs of climate change|autore=Terry Barker|data=14 aprile 2008|accesso=14 aprile 2008|editore=Financial Times|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150319085824/http://www.ft.com/cms/s/0/38c1bfa0-09bd-11dd-81bf-0000779fd2ac.html|dataarchivio=19 marzo 2015}}</ref> In base al [[Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente]] (''United Nations Environment Programme'', UNEP), i settori economici che dovranno affrontare con maggiore probabilità gli effetti avversi del cambiamento climatico includono le [[banca|banche]], l'[[agricoltura]] e i trasporti.<ref>{{cita web | url = http://www.unepfi.org/fileadmin/documents/CEO_briefing_climate_change_2002_en.pdf | titolo = Climate Risk to Global Economy | cognome = Dlugolecki | nome = Andrew | etal = s | sito = CEO Briefing: UNEP FI Climate Change Working Group | editore = United Nations Environment Programme | accesso = 29 aprile 2007 | anno = 2002 | dataarchivio = 18 marzo 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090318033238/http://www.unepfi.org/fileadmin/documents/CEO_briefing_climate_change_2002_en.pdf | urlmorto = sì }}</ref> Le nazioni in via di sviluppo che sono dipendenti dall'agricoltura saranno particolarmente colpite.<ref>{{cita web | url= http://www.rff.org/Publications/Resources/Documents/164/RFF-Resources-164_Thomas%20Schelling.pdf | titolo= Thomas Schelling: Developing Countries Will Suffer Most from Global Warming | accesso= 1º marzo 2008 | sito= Resources 164 | urlmorto= sì | urlarchivio= https://web.archive.org/web/20081108052713/http://www.rff.org/Publications/Resources/Documents/164/RFF-Resources-164_Thomas%20Schelling.pdf | dataarchivio= 8 novembre 2008 }}</ref>
=== Sociali ===
I climatologi mettono in guardia dalla possibile influenza del riscaldamento climatico sulla stabilità dei popoli, con possibile incremento delle emigrazioni di massa dal Paesi del [[Sud del Mondo]] verso i paesi del [[mondo occidentale]] in virtù del peggioramento della loro [[qualità della vita]].<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/2007/05/sezioni/ambiente/clima-rifugiati/clima-migrazioni/clima-migrazioni.html|titolo=Allarme migrazioni di massa. In fuga dal clima impazzito|autore=Alessia Manfredi|sito=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]].it|data=10 giugno 2009|accesso=12 giugno 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20231021043650/https://www.repubblica.it/2007/05/sezioni/ambiente/clima-rifugiati/clima-migrazioni/clima-migrazioni.html|urlmorto=no}}</ref>
=== Sanitari ===
[[File:Aedes_aegypti_biting_human.jpg|thumb|upright=1.1|Secondo l'IPCC il riscaldamento globale potrebbe portare con sé l'aumento di [[malattie tropicali]] alle [[medie latitudini]]]]
L'aumento di temperatura alle medie e alte latitudini potrebbe favorire la diffusione di [[malattie tropicali|malattie di origine tropicali]] come [[malaria]] e altre malattie portate da insetti (es. [[zanzara|zanzare]], [[Ixodida|zecche]], ecc.) in particolare in concomitanza con le [[ondata di caldo|ondate di calore]].<ref>{{cita web |url=https://www.bag.admin.ch/themen/gesundheitspolitik/00403/03965/13890/index.html?lang=it&download=NHzLpZeg7t,lnp6I0NTU042l2Z6ln1ah2oZn4Z2qZpnO2Yuq2Z6gpJCLdYF8g2ym162epYbg2c_JjKbNoKSn6A-- |titolo=Copia archiviata |accesso=5 luglio 2016 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160816181738/http://www.bag.admin.ch/themen/gesundheitspolitik/00403/03965/13890/index.html?lang=it&download=NHzLpZeg7t,lnp6I0NTU042l2Z6ln1ah2oZn4Z2qZpnO2Yuq2Z6gpJCLdYF8g2ym162epYbg2c_JjKbNoKSn6A-- |dataarchivio=16 agosto 2016 }}</ref>
Secondo un articolo pubblicato sulla rivista medica ''[[Lancet]]'' nel 2021, il riscaldamento globale ha un impatto negativo sulla salute umana a causa dell'aumento degli eventi meteorologici estremi e indirettamente per l'effetto negativo che ha sulla produzione di cibo; sono ritenuti particolarmente vulnerabili coloro che svolgono per lavoro attività all'aperto.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=The 2021 report of the Lancet Countdown on health and climate change: code red for a healthy future|rivista=Lancet|url=https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(21)01787-6/fulltext}}</ref>
== Dibattito scientifico ==
=== Controversia sul riscaldamento globale ===
{{vedi anche|Controversia sul riscaldamento globale}}
[[File:Temperature_reconstruction_last_two_millennia.svg|thumb|upright=1.1|Andamento della temperatura negli ultimi 2000 anni secondo diverse ricostruzioni: l'andamento degli ultimi 1000 anni è noto come ''hockey stick'' per via della somiglianza con la forma di una mazza da hockey ([[controversia della mazza da hockey]])]]
Per controversia sul riscaldamento globale si intende una disputa riguardante le [[causa (filosofia)|cause]], la natura e le conseguenze dell'attuale riscaldamento globale.
Queste controversie appaiono tuttavia molto più vigorose a livello [[mass media|mediatico]] che non all'interno della [[comunità scientifica]] stessa,<ref>{{Cita pubblicazione| url=http://www.eci.ox.ac.uk/publications/downloads/boykoff04-gec.pdf |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190115191647/http://www.eci.ox.ac.uk/publications/downloads/boykoff04-gec.pdf |dataarchivio=15 gennaio 2019 |titolo=Balance as bias: global warming andthe US prestige press |autore=Maxwell T. Boykoff, Jules M. Boykoff |rivista=Global Environmental Change |numero=14 |anno=2004 |pagine=125-136 |lingua=en}}</ref> [[consenso scientifico|concorde]] sull'ipotesi che questo sia di fatto causato dall'attività antropica grazie agli studi condotti ''in primis'' dall'[[IPCC]]<ref>[https://www.theguardian.com/science/2019/jul/24/scientific-consensus-on-humans-causing-global-warming-passes-99 No doubt left' about scientific consensus on global warming, say experts]</ref>.
=== Posizione dell'IPCC ===
[[File:Heron_Island,_Australia_-_View_of_Island_from_helicopter.JPG|thumb|upright=1.1|Secondo l'IPCC, le [[isola corallina|isole tropicali]] sono a rischio di sommersione per l'innalzamento del livello di mari e oceani]]
L'IPCC ha concluso nei suoi "studi di attribuzione" delle cause ([[Primo Rapporto IPCC|primo]], [[Secondo Rapporto IPCC|secondo]], [[Terzo Rapporto IPCC|terzo]], [[Quarto Rapporto IPCC|quarto]], [[Quinto Rapporto IPCC|quinto]] e [[Sesto Rapporto IPCC|sesto rapporto]]) (peso di ciascun contributo, antropico e naturale) che «la maggior parte dell'incremento osservato delle temperature medie globali a partire dalla metà del XX secolo è molto probabilmente da attribuire all'incremento osservato delle concentrazioni di [[gas serra]] antropogenici»<ref name="grida7">{{cita web | url= https://www.ipcc.ch/pdf/assessment-report/ar4/wg1/ar4-wg1-spm.pdf | formato=PDF | titolo=Summary for Policymakers |sito=Climate Change 2007: The Physical Science Basis. Contribution of Working Group I to the Fourth Assessment Report of the Intergovernmental Panel on Climate Change | accesso=2 febbraio 2007 | data=5 febbraio 2007 | editore=[[Intergovernmental Panel on Climate Change]]}}</ref><ref>Originale: «most of the observed increase in globally averaged temperatures since the mid-twentieth century is very likely due to the observed increase in anthropogenic greenhouse gas concentrations»</ref> attraverso un aumento dell'[[effetto serra]]; viceversa i fenomeni naturali come le [[fluttuazioni solari]] e l'[[vulcano|attività vulcanica]] hanno contribuito marginalmente al riscaldamento nell'arco di tempo che intercorre tra il periodo pre-industriale e il [[1950]] e hanno causato un lieve effetto di raffreddamento nel periodo dal 1950 all'ultimo decennio del [[XX secolo]].<ref>{{cita web|url=https://www.ipcc.ch/pdf/assessment-report/ar4/wg1/ar4-wg1-chapter9.pdf|titolo=Understanding and Attributing Climate Change|cognome=Hegerl|nome=Gabriele C.|sito=Climate Change 2007: The Physical Science Basis. Contribution of Working Group I to the Fourth Assessment Report of the Intergovernmental Panel on Climate Change|editore=[[Intergovernmental Panel on Climate Change]]|data=7 maggio 2007|formato=PDF|p=29|citazione=Recenti stime (Figura 9.9) indicano un effetto combinato relativamente piccolo delle forze naturale nell'evoluzione della media globale delle temperature nella seconda metà del XX secolo, con un lieve raffreddamento netto causato dagli effetti combinati del sole e dei vulcani|accesso=20 maggio 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071215200507/http://www.ipcc.ch/pdf/assessment-report/ar4/wg1/ar4-wg1-chapter9.pdf|etal=s|dataarchivio=15 dicembre 2007|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|autore=|nome=Caspar|cognome=Ammann|data=6 aprile 2007|titolo=Solar influence on climate during the past millennium: Results from ransient simulations with the NCAR Climate Simulation Model|rivista=Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America|volume=104|numero=10|pp=3713-3718|doi=10.1073/pnas.0605064103|url=http://www.pnas.org/cgi/reprint/104/10/3713.pdf|citazione=Senza gli effetti antropogenici, il riscaldamento nel XX secolo è lieve. Le simulazioni che includono solo le forze naturali portano ad un picco di riscaldamento nel XX secolo di circa 0,2 °C (1950), che viene ridotto di circa la metà nella fine del secolo a causa dell'incremento delle attività vulcaniche.|etal=s|formato=PDF|pmid=17360418|accesso=4 novembre 2008|dataarchivio=24 giugno 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080624223904/http://www.pnas.org/cgi/reprint/104/10/3713.pdf|urlmorto=sì}}</ref>
L'incremento medio globale sarebbe dunque attribuibile all'aumento della [[Concentrazione (chimica)|concentrazione]] atmosferica dei [[gas serra]], in particolare dell'[[anidride carbonica]], quindi una conseguenza dell'attività umana, in particolare della generazione di energia per mezzo di [[combustibili fossili]] e della [[deforestazione]], che genera a sua volta un incremento dei gas serra,<ref>{{Cita web|titolo=Understanding and Responding to Climate Change|url=http://americasclimatechoices.org/climate_change_2008_final.pdf|editore=[[United States National Academy of Sciences]]|accesso=30 maggio 2010|anno=2008|citazione=La maggior parte degli scienziati concorda sul fatto che il riscaldamento globale avvenuto negli ultimi decenni sia stato causato principalmente da attività umane che hanno aumentato la quantità di gas serra presenti nell'atmosfera|dataarchivio=13 dicembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111213210836/http://americasclimatechoices.org/climate_change_2008_final.pdf|urlmorto=sì}}</ref> essendo la [[comunità scientifica]] concorde<ref name=cicap /> nel ritenere che la causa del riscaldamento globale sia appunto di origine [[antropico|antropica]].<ref>{{Cita pubblicazione| cognome = Oreskes| nome = Naomi| linkautore = Naomi Oreskes| titolo = BEYOND THE IVORY TOWER: The Scientific Consensus on Climate Change| rivista = Science| volume = 306|pagina= 1686| data = dicembre 2004| url =https://www.sciencemag.org/cgi/content/full/306/5702/1686|citazione=Tali affermazioni suggeriscono che ci potrebbe essere disaccordo sostanziale nella comunità scientifica circa la realtà del cambiamento climatico antropogenico. Questo non è il caso. [...] I politici, economisti, giornalisti, e altri possono avere l'impressione di confusione, disaccordo, o discordia fra gli scienziati del clima, ma questa impressione non è corretta.| doi = 10.1126/science.1103618| pmid = 15576594| numero = 5702}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://nationalacademies.org/onpi/06072005.pdf |titolo=Joint Science Academies' Statement |accesso=9 agosto 2010 |dataarchivio=9 settembre 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130909022954/http://www.nationalacademies.org/onpi/06072005.pdf |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{Cita web |url=http://dels.nas.edu/resources/static-assets/materials-based-on-reports/booklets/climate_change_2008_final.pdf |titolo=Understanding and Responding to Climate Change |accesso=9 agosto 2010 |dataarchivio=11 ottobre 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171011182257/http://dels.nas.edu/resources/static-assets/materials-based-on-reports/booklets/climate_change_2008_final.pdf |urlmorto=sì }}</ref>
Queste conclusioni sono state supportate da almeno 30 associazioni e accademie scientifiche,<ref>Il rapporto del 2001 è stato firmato dalle accademie scientifiche dei seguenti paesi: [[Australia]], [[Belgio]], [[Brasile]], [[Canada]], [[Caraibi]], [[Cina]], [[Francia]], [[Germania]], [[India]], [[Indonesia]], [[Irlanda]], [[Italia]], [[Malaysia]], [[Nuova Zelanda]], [[Svezia]] e [[Regno Unito]]. Il rapporto del 2007 è stato sostenuto anche da [[Messico]] e [[Sudafrica]]. Tra le società scientifiche sono incluse: American Meteorological Society, American Geophysical Union, American Institute of Physics, American Astronomical Society, American Association for the Advancement of Science, Stratigraphy Commission of the Geological Society of London, Geological Society of America, American Chemical Society e Engineers Australia.</ref> tra cui tutte le accademie nazionali della scienza dei paesi del G8.<ref>{{cita web | titolo = The Science Of Climate Change | editore = Royal Society | url = https://royalsociety.org/displaypagedoc.asp?id=13619 | accesso=4 gennaio 2008 |mese=maggio| anno=2001}}</ref><ref>{{cita web | titolo = Joint science academies' statement: Global response to climate change | editore = Royal Society | url = https://royalsociety.org/displaypagedoc.asp?id=20742 | accesso=4 gennaio 2008 |mese=giugno| anno=2005}}</ref><ref>{{cita web | titolo = Joint science academies' statement on growth and responsibility: sustainability, energy efficiency and climate protection | editore = [http://www.pik-potsdam.de/index_html Potsdam Institute for Climate Impact Research] | url = http://www.pik-potsdam.de/aktuelles/archiv/aktuelle/dateien/G8_Academies%20Declaration.pdf | accesso = 4 gennaio 2008 | mese = maggio | anno = 2007 | formato = PDF | dataarchivio = 27 marzo 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090327022911/http://www.pik-potsdam.de/aktuelles/archiv/aktuelle/dateien/G8_Academies%20Declaration.pdf | urlmorto = sì }}</ref>
Le conclusioni raggiunte dall'IPCC sono basate anche da un'analisi di oltre 928 pubblicazioni scientifiche dal [[1993]] al [[2007]], in cui si osserva che il 75% degli articoli accetta, esplicitamente o implicitamente, la tesi scientifica del contributo antropico al riscaldamento, mentre il restante 25% degli articoli copre unicamente metodologie o [[paleoclimatologia]] per cui non esprime opinioni in merito. In particolare, nel [[quarto Rapporto IPCC]] del 2007<ref>{{Cita web|url=https://www.arpa.piemonte.it/rischinaturali/approfondimenti/clima/climate-change/intro.html|titolo=Approfondimento di Arpa Piemonte|accesso=2 maggio 2022|dataarchivio=25 gennaio 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220125041740/http://www.arpa.piemonte.it/rischinaturali/approfondimenti/clima/climate-change/intro.html|urlmorto=sì}}</ref>, viene evidenziato come, molto probabilmente (95%), le cause del [[cambiamento climatico]] osservato nell’ultimo secolo siano imputabili alle attività umane ed in particolare all’emissione di gas serra (specialmente CO2 e CH4) nell’atmosfera, oltre che all’incontrollata deforestazione degli ultimi anni.<ref name="science">{{cita web|lingua=en|url=https://www.sciencemag.org/cgi/content/full/306/5702/1686|titolo=Beyond the ivory tower: The Scientific Consensus on Climate Change|data=dicembre 2004}}</ref>
=== Scenari futuri
[[File:Terre_seche.JPG|thumb|upright=1.1|[[Siccità]]]]
I
{{Cita libro
| autore = IPCC
Riga 263 ⟶ 288:
| città=Geneva, Switzerland
}}</ref> Come risultato dell'incremento in atmosfera del diossido di carbonio gli [[Oceano|oceani]] potrebbero diventare [[acidificazione degli oceani|più acidi]].<ref name="epa_oceanacidif">{{Cita web |url=http://www.epa.gov/climatechange/science/futureoa.html |titolo= Future Ocean Acidification |sito= Climate Change Science |editore=U.S. EPA |data=20 agosto 2010 |accesso=1º dicembre 2010 }}</ref><ref name="noaa_oceanacidif">{{Cita web |url=http://www.pmel.noaa.gov/co2/OA/background.html |titolo=What is Ocean Acidification? |accesso=26 agosto 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100819105712/http://www.pmel.noaa.gov/co2/OA/background.html |dataarchivio=19 agosto 2010 |urlmorto=sì }}</ref> I modelli negli anni 2000 e a seguire, oltre ad un progressivo aumento della temperatura media globale, prevedono anche un incremento del [[ciclo dell'acqua]] con aumento di fenomeni estremi ovvero [[siccità]] e [[alluvione|alluvioni]].
I prossimi anni risultano cruciali; le analisi scientifiche più recenti ([[IPCC]], 2018) hanno dimostrato che solo agendo subito, riducendo drasticamente le emissioni di CO2 entro il prossimo decennio, saremo in grado di contenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2 °C rispetto alla temperatura media preindustriale.<ref name="IPCC2018"/> Ma per raggiungere questo obiettivo è necessaria una revisione delle politiche energetiche a livello internazionale. In altre parole, la transizione energetica deve avvenire molto più rapidamente di quanto attualmente previsto. Secondo il recente rapporto IRENA (2019) riguardante la trasformazione del sistema energetico globale, per raggiungere gli obiettivi climatici previsti dalla COP21, la diffusione delle [[energie rinnovabili]] dovrebbe aumentare di almeno sei volte rispetto agli attuali piani dei maggiori [[Paesi sviluppati|paesi industrializzati]]. Se si decidesse di seguire gli attuali piani energetici, infatti, le emissioni annue di CO2 legate alla produzione di energia diminuirebbero solo leggermente entro il 2050; ciò contribuirebbe a far aumentare la temperatura media superficiale del nostro pianeta di almeno 2,6 °C entro il 2050 rispetto al periodo preindustriale, con devastanti ripercussioni sociali, politiche ed economiche.<ref>{{Cita web|url=https://www.enea.it/it/seguici/pubblicazioni/pdf-eai/n-2-maggio-agosto-2019/energia-e-cambiamento-climatico.pdf|titolo=Energia e cambiamento climatico (Focus Enea)|urlmorto=sì}}</ref>
=== Considerazioni finali ===
In generale com'è noto dalla [[sistema dinamico|teoria dei sistemi dinamici]] tutti i [[sistema fisico|sistemi fisici]], compreso dunque il sistema climatico, se sottoposti a un ''forcing'' energetico o perturbativo costante nel tempo tendono all'[[Punto di equilibrio|equilibrio]] dopo un'iniziale fase di "[[spazio di stato|transizione di stato]]"; per effetto dell'attuale riscaldamento globale anche il sistema climatico, a parità di concentrazione di gas serra in atmosfera, troverà dunque un nuovo equilibrio (in questo caso [[equilibrio termico]] e [[precipitazione (meteorologia)|precipitativo]]) come accaduto con altri mutamenti climatici nel passato.
[[File:Flooding_on_the_Kabul_and_Indus_Rivers,_Pakistan_2010.jpg|thumb|upright=1.1|[[Alluvione]]]]
Questo nuovo equilibrio sembra però del tutto incompatibile con la società attuale e gli stili di vita della popolazione occidentale, con il modello di sviluppo dell'[[economia di mercato]] basato prevalentemente sul consumo di [[combustibili fossili]] e la trasformazione sempre più intensiva di [[risorse naturali]] per alimentare il [[PIL]] delle economie nazionali.
In assenza di contromisure adeguate, tra gli effetti appare dunque inevitabile un aumento costante di CO<sub>2</sub> in atmosfera con un ''forcing'' energetico crescente e dunque con un effetto serra via via crescente e scenari futuri peggiori in termini di [[qualità della vita]], [[disastri naturali]], [[migrazione|migrazioni di massa]], assestamento o diminuzione dell'[[esplosione demografica|incremento demografico]], mettendo a rischio la sopravvivenza di molte specie viventi della [[biosfera]], compreso l'[[uomo]], fino anche al caso limite di [[estinzione di massa|estinzioni di massa]].<ref>https://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/acquaeclima14-10-2016_scoccimarro-ingv.pdf</ref>
== Dibattito politico ==
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Il graduale incremento dei dati scientifici disponibili sul riscaldamento globale ha alimentato a partire dagli [[Anni 1970|anni settanta]] un crescente dibattito politico che ha poi incominciato a considerare tra le sue priorità anche il contenimento delle emissioni dei gas serra e l'utilizzo di fonti energetiche alternative e [[Fonti rinnovabili|rinnovabili]].
Nel [[2007]] alcune organizzazioni internazionali hanno riconosciuto l'importanza della sensibilizzazione sul riscaldamento globale in atto nel nostro pianeta. Per la prima volta l'[[orologio dell'apocalisse]] è stato modificato con una motivazione non inerente esclusivamente il pericolo nucleare, ma anche sul [[mutamento climatico]]. Il premio [[Nobel per la pace]] è stato assegnato al [[Intergovernmental Panel on Climate Change|Comitato intergovernativo sul cambiamento climatico]] e ad [[Al Gore]], quest'ultimo ha organizzato il [[Live Earth]] e girato ''[[Una scomoda verità]]'', film che ha ricevuto il premio [[Oscar al miglior documentario]], anche se recentemente ha ricevuto molte critiche circa la sua attendibilità scientifica e la reale fondatezza di previsioni eccessivamente catastrofistiche,<ref>{{Cita web|url=http://www.thisislondon.co.uk/news/article-23416151-details/Judge+attacks+nine+errors+in+Al+Gore's+'alarmist'+climate+change+film/article.do|titolo=Judge attacks nine errors in Al Gore's 'alarmist' climate change film|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090627032706/http://www.thisislondon.co.uk/news/article-23416151-details/Judge+attacks+nine+errors+in+Al+Gore
[[File:BRICS.svg|thumb|upright=1.
[[File:GHG per capita 2000.svg|thumb|upright=1.1|Emissioni mondiali di gas serra per persona nell'anno 2000]]
A livello globale non tutti i governi sono concordi nel contrastare il riscaldamento globale in quanto con la riduzione delle emissioni di CO<sub>2</sub> è in gioco la [[crescita economica]] dei paesi emergenti (in particolare [[BRICS]]). In particolare il premier russo [[Vladimir Putin]] ha dichiarato che temperature più elevate in [[Russia]], dove il riscaldamento globale è più accelerato, sarebbe utile per contrastare il clima rigido e favorire lo sviluppo della zona artica.<ref>{{Cita web
Anche a livello europeo il riscaldamento climatico è diventata una priorità. Per la fine del 2008 erano attese una serie di misure legislative volte a ridurre i gas a effetto serra del 20%.<ref>[https://www.europarl.europa.eu/news/public/focus_page/064-35431-245-09-36-911-20080825FCS35404-01-09-2008-2008/default_it.htm Parlamento e cambiamento climatico, binomio vincente] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081219061541/http://www.europarl.europa.eu/news/public/focus_page/064-35431-245-09-36-911-20080825FCS35404-01-09-2008-2008/default_it.htm |data=19 dicembre 2008 }} Parlamento europeo 27-08-2008</ref> Nel dicembre 2009 si è svolto il [[Conferenza ONU sui cambiamenti climatici 2009|Vertice di Copenaghen]], dove per la prima volta nella storia si è tentato di raggiungere, fra enormi difficoltà,<ref>
Nel 2015 tutti i paesi delle Nazioni Unite hanno negoziato l'[[Accordo di Parigi (2015)|Accordo di Parigi]], che mira a contenere l'aumento della temperatura media globale al di sotto della soglia di {{M|2|u=°C}} oltre i livelli pre-industriali e di limitare tale incremento a {{M|1,5|u=°C}}, poiché questo ridurrebbe sostanzialmente i rischi e gli effetti dei [[cambiamenti climatici]].
L’Accordo prevede principalmente il raggiungimento di un equilibrio tra emissioni e assorbimenti di gas serra a partire dal 2050, mantenendo l'aumento della temperatura globale ben al di sotto dei 2 °C. L’Accordo prevede inoltre che:
* si analizzino i risultati ottenuti ogni cinque anni;
* le azioni per il clima a favore dei Paesi in via di sviluppo siano finanziate con 100 miliardi di dollari l'anno, fino al 2020, con l'impegno a continuare questo finanziamento anche dopo il 2020.
L'Accordo di Parigi suggerisce inoltre che si possa limitare il riscaldamento globale con delle politiche energetiche incisive, come l'aumento dei prezzi dei combustibili fossili in favore di investimenti in tecnologie a bassissima emissione di carbonio. Tuttavia, nonostante i buoni propositi della [[COP21]], il sistema energetico mondiale continua a essere il maggiore emettitore di gas serra, in quanto ancora dipendente dai [[Combustibile fossile|combustibili fossili]]. L'[[Accordo di Parigi (2015)|Accordo di Parigi]] è stato firmato nel 2015 e da allora le emissioni di CO2 legate alla produzione di energia sono aumentate del 4%. In particolare il 2018 ha visto crescere il consumo energetico mondiale del 2,3%, quasi il doppio rispetto al tasso medio di crescita registrato negli ultimi dieci anni. Tra le motivazioni di tale crescita troviamo le condizioni meteorologiche estreme che in alcune parti del mondo hanno causato un aumento della domanda di riscaldamento e di raffreddamento. Questa richiesta di energia è stata soddisfatta principalmente dai combustibili fossili, i quali hanno contribuito per il 77% all'intero ammontare di energia prodotta. Come risultato del maggiore consumo energetico, le emissioni globali di CO2 legate alla produzione di energia hanno raggiunto la cifra record di 33,1 miliardi di tonnellate, con un aumento rispetto al 2017 dell'1,7%.<ref>{{Cita web|url=https://www.enea.it/it/seguici/pubblicazioni/pdf-eai/n-2-maggio-agosto-2019/energia-e-cambiamento-climatico.pdf|titolo=(C. Le Quéré et al., 2018)|urlmorto=sì}}</ref>
== Misure correttive ==
{{vedi anche|Cattura e sequestro del carbonio|Sviluppo sostenibile|Energie rinnovabili|Economia verde|Economia circolare|Neutralità carbonica}}
[[File:Ss2020.jpg|thumb|upright=1.1|Logo dello [[sviluppo sostenibile]]]]
Il consenso scientifico attorno al riscaldamento globale e le previsioni di aumento delle temperature hanno convinto vari paesi, aziende e individui ad adottare delle misure per cercare di limitare questo fenomeno. Le contromisure correttive più immediate si articolano intorno alla riduzione della concentrazione di CO<sub>2</sub> nell'atmosfera come effetto mitigatore attuabile attraverso varie possibili azioni:
* riduzione delle emissioni di CO<sub>2</sub> da parte dei paesi industrializzati e contenimento di quelli emergenti ([[BRICS]]), attraverso l'abbattimento dell'uso dei [[combustibili fossili]] e l'utilizzo di [[fonte di energia|fonti di energia]] [[energia alternativa|alternativa]] o [[energie rinnovabili|
* [[sequestro di CO2|sequestro di CO<sub>2</sub>]] in atmosfera attuabile, ad esempio, con una maggiore
L'ultima soluzione risulta problematica dal punto di vista tecnico mentre, nel primo caso, dipende strettamente dalla volontà e dagli impegni presi dai singoli paesi.
Molti gruppi ambientalisti incoraggiano inoltre linee di condotta per i consumatori,<ref name="wwf">{{cita web|titolo=Generazione Clima|autore=WWF|url=http://generazioneclima.wwf.it/index.htm|accesso=5 novembre 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081010033849/http://generazioneclima.wwf.it/index.htm|dataarchivio=10 ottobre 2008}}</ref><ref name="greenpeace">{{cita web|titolo=Come salvare il clima|autore=Greenpeace|url=http://www.greenpeace.it/quitcoal/GP%20-%20Energy%20%5BR%5Devolution%20-%20leaflet%20(long).pdf|accesso=5 novembre 2008|urlmorto=sì}}</ref> ed è stato suggerito l'impiego di quote sulla produzione mondiale di combustibili fossili, indicandoli come una fonte diretta di emissioni di CO<sub>2</sub>.<ref>{{cita web | titolo = Climate Control: a proposal for controlling global greenhouse gas emissions | editore = Sustento Institute | url = http://sustento.org.nz/wp-content/uploads/2007/06/climate-control.pdf | accesso = 10 dicembre 2007 | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080216014928/http://sustento.org.nz/wp-content/uploads/2007/06/climate-control.pdf | dataarchivio = 16 febbraio 2008 }}</ref><ref>{{cita web | titolo = Rigged - The climate talks are a stitch-up, as no one is talking about supply. | nome = George | cognome = Monbiot | url = http://www.monbiot.com/archives/2007/12/11/rigged/ | accesso=22 dicembre 2007}}</ref> È stata altresì suggerita una tassa sulle emissioni di carbonio<ref>{{Cita web|url=http://www.carbontax.org/introduction/|titolo=Cos'e una carbon tax?|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100408021711/http://www.carbontax.org/introduction/|dataarchivio=8 aprile 2010}}</ref> che eviterebbe l'imposizione di un sistema di quote sulle emissioni (quote che potrebbero essere allocate su base individuale o nazionale, e potrebbero essere commerciate tra i vari beneficiari). Una tassa sulle emissioni è in vigore in [[Danimarca]] dal 1990<ref>{{Cita web|url=https://www.nytimes.com/2008/03/25/opinion/25prasad.html|titolo=On Carbon, Tax and Don’t Spend|autore=Monica Prasad|sito= [[The New York Times]]|data= 25 marzo 2008|lingua= en|accesso=12 giugno 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20240416131520/https://www.nytimes.com/2008/03/25/opinion/25prasad.html|urlmorto=sì}}</ref> e ha portato alla riduzione delle emissioni del 15% dal 1990 al 2008.
[[File:CatturaCarbonio.svg|thumb|upright=1.1|[[Cattura e sequestro del carbonio]]]]
Sono attualmente in progetto delle misure per ridurre le emissioni causate dalla deforestazione,<ref>{{cita web |url=http://www.un-redd.org/AboutREDD/tabid/582/language/en-US/Default.aspx |titolo=The United Nations Collaborative Programme on Reducing Emissions from Deforestation and Forest Degradation in Developing Countries |accesso=12 gennaio 2010 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100110010634/http://www.un-redd.org/AboutREDD/tabid/582/language/en-US/Default.aspx |dataarchivio=10 gennaio 2010 }}</ref> specialmente nei paesi in via di sviluppo. In un tentativo di adattarsi al riscaldamento globale, è stato anche proposto di sviluppare delle metodologie di controllo meteorologico.<ref>[http://www.wmo.int/pages/prog/arep/wwrp/new/documents/WM_statement_guidelines_approved.pdf CAS-MG2/Doc 4<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Sono allo studio anche progetti di geoingegneria più ambiziosi ma che potrebbero avere degli effetti imprevisti, quali per esempio il rilascio su scala massiccia di solfati nell'atmosfera che dovrebbero ridurre l'irraggiamento solare oscurando leggermente il cielo.<ref>{{Cita pubblicazione |url=http://journals.royalsociety.org/content/84j11614488142u8/ |rivista=Phil. Trans. R. Soc. A |data=2008 |volume=366 |pp=4039-4056 |titolo=Global and Arctic climate engineering: numerical model studies |doi=10.1098/rsta.2008.0132 |autore=Launder B. and J.M.T. Thompson |pmid=18757275 |numero=1882 }}</ref> Sempre per mitigare il riscaldamento globale, è stato proposto di introdurre nuove leggi che obblighino a costruire case più efficienti dal punto di vista energetico.<ref>{{Cita web |url=http://www.est.org.uk/myhome/climatechange/stats/homeenvironment/ |titolo=Your impact on climate change |accesso=13 gennaio 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080829005103/http://www.est.org.uk/myhome/climatechange/stats/homeenvironment/ |dataarchivio=29 agosto 2008 |urlmorto=sì }}</ref><ref>[http://money.guardian.co.uk/utilities/story/0,11992,1541051,00.html?gusrc=ticker-103704 Energy efficiency 'saves £350m a year' | Money | theguardian.com<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
=== Protocollo di Kyōto ===
{{vedi anche|Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici|Protocollo di Kyōto|Conferenza ONU sui cambiamenti climatici 2009}}
[[File:Greenhouse-gas-emission-scenarios-01.png|thumb|upright=1.1|Potenziali scenari futuri delle emissioni globali di gas serra. Se tutti i paesi raggiungessero gli attuali impegni fissati dall'accordo sul clima di Parigi, il riscaldamento medio entro il 2100 andrebbe ben oltre l'obiettivo dell'accordo di Parigi di mantenere il riscaldamento "ben al di sotto dei 2°C".]]
Il principale accordo internazionale per il controllo del riscaldamento globale è il [[Protocollo di Kyōto]], un emendamento allo ''United Nations Framework Convention on Climate Change'' negoziato nel [[1997]]. Il Protocollo copre 180 nazioni globalmente e più del 55% delle emissioni di gas serra globali. Fu messo in atto il 16 febbraio 2005.<ref>{{cita web | url=http://unfccc.int/files/essential_background/kyoto_protocol/application/pdf/kpstats.pdf |titolo=Kyoto Protocol Status of Ratification | editore=United Nations Framework Convention on Climate Change | data=10 luglio 2006 | accesso=27 aprile 2007}}</ref> Solo gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e il [[Kazakistan]] non hanno ratificato il trattato.
Il [[Presidente degli Stati Uniti]] [[George W. Bush]] ha contestato il Protocollo di Kyōto giudicandolo ingiusto e inefficace per la soluzione del problema del riscaldamento globale, affermando che "esclude l'80% del mondo, tra i principali stati per popolazione come Cina e India e potrebbe costituire una seria minaccia per l'economia degli Stati Uniti".<ref>Originale:
===Protocolli europei===
L'[[Unione Europea]] ha proposto nel 2008, come parte della soluzione al riscaldamento globale, oltre al supporto al Protocollo di Kyōto, il cosiddetto "''Pacchetto Clima 20-20-20''", che prevede l'aumento del 20% nell'[[efficienza energetica]], la riduzione del 20% delle emissioni di gas serra e l'aumento del 20% della quota di [[energie rinnovabili]] entro il [[2020]];<ref>{{cita web|url=http://ec.europa.eu/climateaction/eu_action/index_it.htm|titolo=Azione per il clima - Azione dell'UE contro i cambiamenti climatici|autore=UE|accesso=5 novembre 2008}}</ref> la maggior parte dei Paesi ha raggiunto gli obiettivi previsti<ref>{{Cita web|url=https://www.eea.europa.eu/publications/trends-and-projections-in-europe-2021|titolo=Trends and Projections in Europe 2021 — European Environment Agency|sito=www.eea.europa.eu|lingua=en|accesso=2024-11-19}}</ref>.
In seguito, nell'ambito delle proposte normative della commissione europea note come [[Green Deal europeo]], è stato presentato un pacchetto di riforme legislative, noto come [[Fit for 55]].
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro| cid=
* {{cita libro| cid=IPCCAR5WG1SPM| autore=[[IPCC]]| titolo=Climate Change 2013: The Physical Science Basis. Summary for Policymakers| anno=2013| url=http://www.climatechange2013.org/images/report/WG1AR5_SPM_FINAL.pdf| lingua=en| accesso=27 settembre 2014| dataarchivio=26 febbraio 2014| urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140226155600/http://www.climatechange2013.org/images/report/WG1AR5_SPM_FINAL.pdf| urlmorto=sì}}
* {{cita libro|autore=[[Paul Crutzen]]| titolo=Benvenuti nell'Antropocene. L'uomo ha cambiato il clima, la Terra entra in una nuova era|editore=Mondadori|anno=2005|isbn=88-04-53730-2}}
* {{cita libro|autore=[[Guy Dauncey]] e [[Patrick Mazza]]| titolo=Clima tempestoso. 101 soluzioni per ridurre l'effetto serra|editore=Muzzio editore|anno=2004|isbn=978-88-7413-015-3}}
* {{cita libro|autore=AAVV| titolo=Le changement climatique|editore=BRGM (Bureau de la Recherche Geologique et Mineral)|anno=2006|isbn=2-7159-0971-3}} [https://web.archive.org/web/20110514084908/http://www.brgm.fr/dcenewsFile?ID=119 Numero speciale di Geoscience]
* {{cita libro|autore=AAVV| titolo=Climate change - the stone tape|editore=Earth Sciences for Society Fondation|anno=2004}} [http://www.yearofplanetearth.org/content/downloads/ClimateChange.pdf Libretto scritto da un gruppo congiunto di ricercatori riferenti a IUGS, UNESCO e altre organizzazioni di Scienze della Terra per spiegare come queste discipline possano essere usate per comprendere le variazioni climatiche terrestri]
* {{cita libro|autore=[[Vincenzo Ferrara]] - [[Alessandro Farruggia]] | titolo=Clima: istruzioni per l'uso|editore=Edizioni Ambiente|anno=2007|isbn=978-88-89014-43-1}}
* {{cita libro|autore=[[Stefano Caserini]]| titolo=A qualcuno piace caldo|editore=Edizioni Ambiente|anno=2008|isbn=978-88-89014-75-2}}
* {{cita libro|autore=[[Sir David King]] - [[Gabrielle Walker]]| titolo=Una questione scottante|url=https://archive.org/details/unaquestionescot0000walk|editore=Codice Edizioni|anno=2008|isbn=978-88-7578-106-4}}
* {{cita libro|autore=[[George Monbiot]]| titolo=Calore!|editore=Longanesi|anno=2007|isbn=978-88-304-2425-8}}
== Voci correlate ==
{{Div col}}
* [[
* [[Centro euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici]]
* [[Ciclo del carbonio]]
* [[
* [[Conferenza mondiale dei popoli sui cambiamenti climatici e i diritti della madre Terra]]
* [[Contrazione e convergenza]]
* [[Controversia sul riscaldamento globale]]
* [[Crisi climatica]]
* [[Effetto serra]]
* [[Macchia solare]]
* [[Massimo termico del Paleocene-Eocene]]
* [[Mercato delle emissioni]]
* [[Meridionalizzazione del mar Mediterraneo]]
* [[Migrazione lessepsiana]]
* [[Negazione del riscaldamento globale]]
* [[Pausa del riscaldamento globale]]
* [[Protocollo di Kyoto]]
* [[Raffreddamento globale]]
* [[Retroazione]]
* [[Ritiro dei ghiacciai dal 1850]]
* [[Soluzioni al cambiamento climatico]]
* [[Stati per emissioni di CO2]]
* [[Storia ambientale]]
* [[Teorie del complotto sul riscaldamento globale]]
* [[
* [[
* [[Tropicalizzazione del mar Mediterraneo]]
* [[Una scomoda verità]]
* [[Uunartoq Qeqertoq]]
* [[Rapporto speciale sul Riscaldamento globale di 1,5 °C]]
{{Div col end}}
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{collegamenti esterni}}
* {{cita web|
* {{cita web|
* {{cita web|url=https://www.ipcc.ch/pdf/technical-papers/climate-changes-biodiversity-sp.pdf|titolo=Cambio Climático y Biodiversidad (2002)|autore=Grupo Intergubernamental de Expertos sobre el Cambio Climático|formato=PDF|lingua=ES|sito=IPCC|accesso=6 ottobre 2020|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180729015832/http://www.ipcc.ch/pdf/technical-papers/climate-changes-biodiversity-sp.pdf}}
* {{cita web|url=https://public.wmo.int/en/resources/united_in_science|titolo=
United in Science 2020. A multi-organization high-level compilation of the latest climate science information|lingua=EN|sito=[[Organizzazione meteorologica mondiale|World Meteorological Organization]]|accesso=6 ottobre 2020|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201006003656/https://public.wmo.int/en/resources/united_in_science}}
* {{cita web|url=http://climate.nasa.gov/|
* {{cita web|url=http://www.climalteranti.it/|titolo=Climalteranti.it|accesso=6 ottobre 2020|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200904220828/https://www.climalteranti.it/}}
* {{cita web|url=http://www.sinanet.isprambiente.it/it/sinanet/serie_storiche_emissioni/|
*
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|ecologia e ambiente|energia|meteorologia}}
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