Meliodas: differenze tra le versioni

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'''Meliodas''' (noto anche col nome di '''Meliodas ap Ffelig''') è un personaggio delle [[materia di Bretagna|saghe arturiane]], dove è il fratello (o il cognato, a seconda delle versioni) del malvagio re [[Marco di Cornovaglia|Marco]], e il padre del cavaliere [[Tristano e Isotta|Tristano]].
{{F|sovrani|luglio 2013}}
{{Bio
|Nome = Meliodas
|Cognome =
|PreData = italianizzato in '''Meliaduce''', '''Malyd''' in [[Lingua gallese|gallese]], '''Meliodus''' in [[lingua latina|latino]] e '''Melitus''' in [[Lingua inglese|inglese]]
|Sesso = M
|LuogoNascita =
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = attorno al [[505]]
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = ?
|Epoca = 500
|Attività = sovrano
|Nazionalità =
|Categorie = no
|FineIncipit = [[monarchia|regnò]] su [[Lyonesse]]
}}
 
Secondo la leggenda, sarebbe stato re del paese immaginario di [[Lyonesse]], una terra situata a ovest della [[Cornovaglia]] e ora sprofondata nel mare, di cui le [[Isole Scilly]] costituirebbero l'unica parte emersa.
Sarebbe stato il cognato di Mark, re del [[Cerniw]]. Comunque, sembra più probabile che fosse suo fratello, come detto nell'opera in [[lingua italiana]] ''[[Tristano riccardiano]]''.
 
Meliodas è più famoso come il padre di Tristano, ma è anche il protagonista del romanzo francese ''Meliadus'', rielaborato da [[Rustichello da Pisa]]<ref>Eilert Loseth, ''Le Roman en Prose de Tristan, le Roman de Palamede et la Compilation de Ruscitien de Pise'' (Paris: Bouillon, 1890)</ref><ref>Roger Lathuillère, ''Guiron le Courtois: Etude de la tradition manuscrite et analyse critique, Publications Romans et Francaises'', 86 (Geneva: Librairie Droz, 1966)</ref>. Compare anche nel ''Tristano Riccardiano'' con il nome di ''Felissi''.
Il regno di suo padre, [[Merion]], sarebbe stato diviso alla sua morte. Mark ebbe il Cerniw, mentre a Meliodas andò Lyonesse. Questo regno non esiste più, perché sarebbe stato inghiottito dal mare. Solo le sue montagne (le [[isole Scilly]]) ancora sopravvivono.
 
David Nash Ford, pur considerandolo un personaggio leggendario, fa di Meliodas un figlio di re [[Merion]] e un discendente dei sovrani di [[Dumnonia]]<ref>{{cita web|url=http://www.earlybritishkingdoms.com/bios/meliodln.html|titolo= Meliodas, King of Lyonesse|autore=David Nash Ford|accesso=22 dicembre 2020}}</ref>.
Viene generalmente considerata una figura [[leggenda|leggendaria]], infatti nelle [[Materia di Britannia|leggende Arturiane]] Meliodas è il padre del famoso [[Cavalieri della tavola rotonda|Cavaliere]] [[Tristano e Isotta|Tristano]] al servizio del famoissimo [[Re Artù|Re Artù Pendragon]].
 
==''Meliadus''==
{{Portale|biografie|mitologia}}
Il romanzo francese ''Meliadus'' deriva dall'opera del XIII secolo originariamente intitolata ''Palamedes'', una serie di racconti basati sulle leggende di Tristano e [[Lancillotto]], ma risalenti agli eroi della generazione precedente.
 
Nella narrazione, [[Uther Pendragon]], padre di Artù, è ancora vivo, così come i padri di Erec e Tristano. Il titolo si riferisce al cavaliere [[Saraceni|saraceno]] [[Palamede (ciclo arturiano)|Palamede]], il cui ruolo è svolto anche dal padre [[Esclabor]]. Alcuni manoscritti identificano Palamede come una delle figure centrali, ma egli appare raramente e Meliodas e il suo compagno ''Guiron le Courtois'' sono i personaggi più importanti.<ref>Loseth (1890).</ref> La Compilazione di [[Rustichello da Pisa]], è una successiva rielaborazione della leggenda incentrata su Meliodas come personaggio centrale. Alcune versioni, comprese le edizioni a stampa del primo Cinquecento prodotte a Parigi, sono divise in due parti, con la prima intitolata ''Meliadus de Leonnoys'' e la seconda ''Gyron le Courtoys''.<ref>Per un'analisi dettagliata delle versioni stampate e delle loro relazioni con i manoscritti esistenti, cfr, Lathuillère 1966, pp. 159–64.</ref>
 
La prima parte inizia con l'arrivo di Esclabor, padre di Palamede, alla corte del giovane Artù, e successivamente di [[Faramondo]], re dei [[Franchi]], e del ''chevalier sans peur''. Meliodas appare solo dopo una serie di episodi che coinvolgono questi personaggi. È, a sua volta, coinvolto in varie imprese che includono il rapimento della regina di Scozia, l'essere lui stesso catturato e poi liberato da Artù, per aiutarlo nella sua guerra contro gli [[Anglosassoni]]. Suo figlio Tristano appare nella storia come bambino.<ref>Ward 1883 p. 368.</ref> La versione più completa di Rustichello da Pisa termina con i cavalieri più anziani che vengono liberati dalla prigionia e Meliodas acclama {{chiarire|''la farina de toute chevalerie''}} alla corte di Artù.<ref>Bogdanow, pp. 46–47.</ref>
 
==Nella cultura di massa==
* In ''[[The Seven Deadly Sins - Nanatsu no taizai]]'', [[manga]] di [[Nakaba Suzuki]], e nel suo adattamento [[anime]], il protagonista [[Personaggi di The Seven Deadly Sins - Nanatsu no taizai|Meliodas]] è ispirato all'omonimo personaggio delle leggende arturiane. Nella storia di Suzuki, Meliodas è il capitano di un ordine di cavalieri noto come i "Sette Peccati Capitali", di cui rappresenta il "Drago dell'Ira". Alla fine della serie sposa la principessa Elizabeth, diventa il sovrano del regno di Lyonesse e ha un figlio di nome Tristan.
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
*Eilert Loseth, Le Roman en Prose de Tristan, le Roman de Palamede et la Compilation de Ruscitien de Pise (Parigi: Bouillon, 1890).
*H. L. D. Ward e J. A. Herbert, Catalogue of Romances in the Department of Manuscripts in the British Museum, 3 voll (London: British Museum, 1883-1910), I, pp. 364-69.
*Roger Lathuillère, Guiron le Courtois: Etude de la tradizione manuscrite et analysis critique, Publications Romans et Francaises, 86 (Ginevra: Librairie Droz, 1966).
*Bogdanow, Fanny. "Parte III della versione torinese di Guiron le Courtois" in Miscellanea medievale presentata a Eugene Vinaver (Manchester: Manchester University Press, 1966), pp. 45-64.
*Norris J. Lacy, The New Arthurian Encyclopedia (New York: Garland, 1991) ISBN 0-8240-4377-4.
*Barbara Wahlen, L'écriture à rebours: Le Roman de Meliadus du XIIIe au XVIIIe siècle (Genève: Droz, Publications romanes et françaises, 252, 2010).
 
{{Tristano e Isotta}}
{{Re Artù nel ciclo bretone}}
 
{{Portale|biografieletteratura|mitologia}}
 
[[Categoria:Personaggi del ciclo arturiano]]