Agrigento: differenze tra le versioni

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{{NN|Sicilia|marzo 20202023}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Agrigento
|Panorama = ValleyAgrigento ofdalla theValle Templesdei (25679608918)Templi.jpg
|Didascalia = PanoramaIl centro di Agrigento dall'areavisto dal archeologicaparco della [[valleValle dei Templi]]
|Bandiera = Agrigento-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = Agrigento-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
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|Divisione amm grado 1 = Sicilia
|Divisione amm grado 2 = Agrigento
|Amministratore locale = [[Francesco Miccichè (politico)|Francesco Miccichè]]
|Partito = [[ListaIndipendente Civica(politica)|indipendente]] di [[centro-destra]]
|Data elezione = 1921-10-2020
|Sottodivisioni = [[Cannatello]], [[Fiumenaro]], [[Fontanelle (Agrigento)|Fontanelle]], [[Giardina Gallotti]], Monserrato, [[Montaperto (Agrigento)|Montaperto]], [[San Leone (Agrigento)|San Leone]], San Michele, [[Villaggio Mosè]], Villaggio Peruzzo, [[Villaseta]]
|Data istituzione =
|Abitanti = 58699
|Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens2019gen/index.html Dato Istat] - Popolazione al 31 marzo 2019 (dato provvisorio).
|Aggiornamento abitanti = 31-03-2019
|Sottodivisioni = Fiumenaro, [[Fontanelle (Agrigento)|Fontanelle]], [[Giardina Gallotti]], [[Montaperto (Agrigento)|Montaperto]], [[San Leone (Agrigento)|San Leone]], Villaggio Peruzzo, [[Villaggio Mosè]], San Michele, [[Villaseta]], Monserrato
|Divisioni confinanti = [[Aragona (Italia)|Aragona]], [[Cattolica Eraclea]], [[Favara]], [[Joppolo Giancaxio]], [[Montallegro]], [[Naro]], [[Palma di Montechiaro]], [[Porto Empedocle]], [[Raffadali]], [[Realmonte]], [[Sant'Angelo Muxaro]], [[Siculiana]]
|Zona sismica = 32
|Gradi giorno = 729
|Nome abitanti = agrigentini
|Patrono = [[Gerlando di Agrigento|Sansan Gerlando]]
|Festivo = 25 febbraio
|PIL =
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|Didascalia mappa = Posizione del comune di Agrigento nel libero consorzio comunale
}}
'''Agrigento''' (<small>{{audio|It-Agrigento.ogg}}</small>, <small>[[Alfabeto foneticoFonetico internazionaleInternazionale|AFI]]</small>: {{IPA|[ˌagɾiˈʤɛnːtoˌaɡriˈd͡ʒɛnːto]}},; ''GiurgentiGirgenti'' in [[Lingua siciliana|siciliano]])<ref>In siciliano è attestata anche la forma ''Agrigentu''.</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:58699Popolazione|ITA}} abitanti,<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/>, [[capoluogo]] del dell'[[libero consorzio comunale di Agrigento|omonimo libero consorzio comunale]] in [[Sicilia]].
 
[[Colonizzazione greca in Occidente|Fondata dai Greci]] intorno al [[581580 a.C.]], Agrigento sorge in un territorio in cui si insediarono i vari popoli che lasciarono traccia nell'isola. Già sede di popoli indigeni che mantenevano rapporti commerciali con [[civiltà egea|egei]] e [[micenei]], il territorio agrigentino vide sorgere la [[polis]] di [[Akragas]] ({{polytonic|Ἀκράγας}}), fondata da [[Gela|geloiGeloi]] di origine [[rodi]]o-[[Creta (Grecia)|cretese]].<ref>{{Cita web|url=https://capitalidellacultura.cultura.gov.it/agrigento-2025/|titolo=Agrigento 2025|sito=Capitali della cultura|accesso=7 ottobre 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230606162239/https://capitalidellacultura.cultura.gov.it/agrigento-2025/|dataarchivio=6 giugno 2023}}</ref> Raggiunse il massimo splendore nel [[V secolo a.C.]], prima del declino avviato dalla guerra con [[Cartagine]]. Nel corso delle [[guerre puniche]] venne conquistata dai [[Repubblica romana|Romani]], che [[Lingua latina|latinizzarono]] il nome in ''Agrigentum''.
 
Nel Medioevo fu una città [[Impero bizantino|greco-bizantina]], ma venne poi abbandonata a causa delle costanti razzie degli [[Conquista islamica della Sicilia|Arabi]], che la distrussero nell'828. Nel 1089 fu rifondata dai [[Regno di Sicilia|Normanni]], che la ribattezzarono Girgenti, nome che mantenne sino al 1927 quando fu rinominata con il toponimo attuale.<ref>{{Cita web|autore=Elio Di Bella|url=https://www.agrigentoierieoggi.it/perche-agrigento-venne-chiamata-girgenti/|titolo=Perchè Agrigento venne chiamata Girgenti?|sito=Agrigento Ieri e Oggi|data=25 gennaio 2020|accesso=7 ottobre 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230323080120/https://www.agrigentoierieoggi.it/perche-agrigento-venne-chiamata-girgenti/|dataarchivio=23 marzo 2023}}</ref>
Raggiunse il massimo splendore nel [[V secolo a.C.]], prima del declino avviato dalla guerra con Cartagine. Nel corso delle [[guerre puniche]] venne conquistata dai [[Civiltà romana|Romani]], che [[Lingua latina|latinizzarono]] il nome in ''Agrigentum''.
 
Successivamente cadde sotto il [[Storia della Sicilia islamica|dominio arabo]], con il nome di Kerkent, e nel 1089 fu conquistata dai [[Normanni]], che la ribattezzarono Girgenti, nome che mantenne sino al 1927 quando fu rinominata con il toponimo attuale.
 
Fino al 1853 il suo territorio comprendeva anche l'odierno comune di [[Porto Empedocle]].
 
È nota come ''Città dei templi'' per la sua distesa di [[Siti archeologici ad Agrigento#Templi|templi dorici]] dell'antica città greca posti nella cosiddetta [[valle dei Templi]], inserita, nel [[1997]], tra i [[Patrimonio dell'umanità|patrimoni dell'umanità]] dall'[[OrganizzazioneUNESCO]]. delleAgrigento Nazioniè Unitestata nominata [[Capitale italiana della cultura]] per l'educazioneil 2025.<ref>{{Cita web|url=https://www.agenziacult.it/mic/capitale-italiana-della-cultura-2025-vince-agrigento/|titolo=Capitale italiana della Cultura 2025, lavince scienzaAgrigento|sito=Agenzia edi lastampa culturaCULT|UNESCO]].data=31 marzo 2023|accesso=31 marzo 2023}}</ref>
 
== Geografia fisica ==
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=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Agrigento}}
 
Il clima è mite in inverno, quando insieme all'autunno sono concentrate all’incirca tutte le precipitazioni annuali, in estate è caldo torrido.
In base alla media trentennale di riferimento [[1961]]-[[1990]], la [[temperatura]] media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +11,0&nbsp;°C; quella del mese più caldo, agosto, è di +28,5&nbsp;°C.<ref>{{collegamentoMeteo interrottoDBT|1=[http://erg7118.casaccia.enea.it/profili/tabelle/670%20%5BAgrigento%5D%20Ispettorato%20Agrario.Txt Tabella climatica] |date=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}.</ref>.
 
{{ClimaAnnuale
| nome = [[Stazione meteorologica di Agrigento]]
| tempmax = 14.0, 14.5, 16.4, 18.9, 23.6, 28.2, 30.9, 33.9, 29.5, 23.5, 19.3, 15.8
| tempmin = 8.0, 8.0, 9.1, 11.2, 14.8, 19.2, 21.8, 22.1, 19.8, 16.1, 12.6, 9.7
}}
 
== Origini del nome ==
Nella sua storia millenaria la città ha avuto ben quattro nomi: ''[[Akragas|Ἀκράγας]]'' per i [[Antica Grecia|Greci]], ''Agrigentum'' per i [[Civiltà romana|Romani]], ''Kerkent'' o ''Gergent'' per gli [[Arabi]]; per i [[Normanni]] era ''Girgenti'', e con questo nome la ritroviamo per esempio in ''Della nuova grande illuminante face del mare'' ossia il terzo volume, dedicato al Mediterraneo e redatto in italiano, del monumentale {{Cita testo|lingua=en|url=https://www.sl.nsw.gov.au/collection-items/de-nieuwe-groote-lichtende-zee-fakkel|titolo=''Nieuwe Groote Lichtende Zee-Fakkel''|postscript=nessuno}}, pubblicato ad Amsterdam da J. van Keulen in cinque volumi tra il 1681 e il 1684 ai quali, nel 1753, se ne aggiunse un sesto per la navigazione lungo le coste asiatiche.<ref>{{Cita|Presciuttini|pag. 14, fig. 1}}.</ref>
 
Parimenti ritroviamo il toponimo, nella forma Gergenty, nel ''Nouveau Receuil … de la Mer Méditerranée …'', Gênes 1848, chez Yves Gravier, Libraire derrière la Loge de Banchi, 179 tavole.<ref>{{Cita|Presciuttini|pag. 15, fig. 2}}.</ref>
 
''Girgenti'' fu il nome ufficiale della città fino al [[1927]], quando, durante il [[periodo fascista]], venne utilizzata un'[[Italianizzazione (fascismo)|italianizzazione]] del nome che aveva la città durante il [[Storia romana|dominio romano]]. Agrigento assunse l'attuale denominazione con [[regio decreto-legge]] n.1143 del 16 giugno [[1927]].<ref>{{Cita web |url=http://augusto.digitpa.gov.it/gazzette/index/download/id/1927159_P1 |titolo=Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia |numero=159 |data=12 luglio 1927 |accesso=14 ottobre 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150123024843/http://augusto.digitpa.gov.it/gazzette/index/download/id/1927159_P1}}</ref>
 
== Storia ==
{{vediVedi anche|Akragas|Tiranni di Agrigento}}
{{Citazione|[…] città la più bella fra quante albergo son d'uomini […]|[[Pindaro]], ''XII Pitica''|[…] καλλίστα βροτεᾶν πολίων […]|lingua=grc}}
Agrigento fu fondata su un altopiano affacciato sul mare, compreso tra due fiumi, l’[[San Leone (fiume)|Hypsas]] e l'Acragas, da cui originariamente l'insediamento prese il nome. Un crinale, che offriva un certo grado di fortificazione naturale, collega un colle a nord denominato Colle di Girgenti con un altro, denominato Rupe Atenea, a est. Secondo [[Tucidide]], fu fondata intorno al 582-580 a.C. da coloni [[Grecia antica|greci]] provenienti da [[Gela (città antica)|Gela]], città della Sicilia sud-orientale, con altri coloni provenienti da [[Creta (Grecia)|Creta]] e [[Rodi]]. I fondatori ([[Ecista|''oikistai'']]) della nuova città furono Aristonous e Pystilus. Fu l'ultima delle principali colonie greche in Sicilia ad essere fondata.<ref>{{Cita|De Angelis, 2016|72-73}}.</ref>
Nella sua storia millenaria la città ha avuto ben quattro nomi: ''[[Akragas|Ἀκράγας]]'' per i [[Greci]], ''Agrigentum'' per i [[Civiltà romana|Romani]], ''Kerkent'' o ''Gergent'' per gli [[Arabi]]; per i [[Normanni]] era ''Girgenti'', nome ufficiale della città fino al [[1927]], quando, durante il [[periodo fascista]], venne utilizzata un'[[Italianizzazione (fascismo)|italianizzazione]] del nome che aveva la città durante il [[Storia romana|dominio romano]]. Agrigento assunse l'attuale denominazione con [[regio decreto-legge]] n.1143 del 16 giugno [[1927]].<ref>{{Cita web |url=http://augusto.digitpa.gov.it/gazzette/index/download/id/1927159_P1 |titolo=Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia N. 159 del 12 luglio 1927 |anno=1927}}</ref>
 
=== Periodo arcaico ===
Il territorio sotto il controllo di Acragas si espanse fino a comprendere l'intera area compresa tra il [[Platani (fiume)|Platani]] e il [[Imera meridionale|Salso]], arrivando in profondità nell'entroterra siciliano. Fonti letterarie greche collegano questa espansione a campagne militari, ma l'evidenza archeologica indica che fu piuttosto un lungo processo che raggiunse il suo apice solo all'inizio del V secolo a.C.<ref name=Adornato>{{Cita pubblicazione |lingua=en |autore=Gianfranco Adornato |url=https://ajaonline.org/article/1160/ |titolo=Falaride: mito letterario o realtà storica? Rivalutazione di Akragas arcaica |rivista=[[American Journal of Archaeology]] |volume=116 |numero=3 |mese=07 |anno=2012 |pagine=483-506}}</ref> La maggior parte degli altri insediamenti greci in Sicilia sperimentò un'espansione territoriale simile in questo periodo.<ref>{{cita|De Angelis, 2016|pagg. 94-101}}.</ref> Scavi in una serie di siti in questa regione abitata dalle popolazioni indigene [[Sicani]], come [[Sabucina]], [[Gibil Gabib]], [[sito archeologico di Vassallaggi|Vassallaggi]], [[Sant'Angelo Muxaro]] e [[Mussomeli]], mostrano segni di adozione della cultura greca.<ref name="DeMiro">{{Cita|De Miro, 1996|pagg. 143-144}}.</ref> È controverso quanto di questa espansione sia avvenuta ricorrendo alla violenza e quanto grazie al commercio e l'acculturazione.<ref name="DeMiro"/> L'espansione territoriale diede ai coloni greci nuove terre, e il controllo della via terrestre da Acragas alla città di [[Himera]] sulla costa settentrionale della Sicilia.<ref>{{Cita|de Waele, 1971|pag. 6}}.</ref> Questa era la principale via terrestre dallo [[Stretto di Sicilia]] al [[Mar Tirreno]], e il suo controllo fu un fattore chiave per la prosperità economica della città nel VI e V secolo a.C., divenuta proverbiale. Si racconta che [[Platone]], vedendo il tenore di vita degli abitanti, avesse osservato che «costruiscono come se volessero vivere per sempre, eppure mangiano come se fosse il loro ultimo giorno».<ref>{{Cita libro |lingua=en |curatore=William Hansen |url=https://books.google.com/books?id=WwZpDQAAQBAJ&pg=PA307 |titolo=Il libro delle fiabe, delle leggende e dei miti greco-romani |illustratore=Glynnis Fawkes |editore=[[Princeton University Press]] |data=14 febbraio 2017 |pagina=307 |isbn=978-0-691-17015-2 |accesso=6 aprile 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200725013229/https://books.google.com/books?id=WwZpDQAAQBAJ&pg=PA307 |via=Google Libri |urlmorto=no}}</ref> Forse a causa di questa ricchezza, Acragas fu una delle prime città in Sicilia a battere moneta, intorno al 520 a.C.
 
Intorno al 570 a.C., la città passò sotto il controllo di [[Falaride]], una figura semi-leggendaria, ricordata come l'archetipo del [[tiranno]], che si dice uccidesse i suoi nemici facendoli bruciare vivi all'interno di un toro di bronzo. Nelle fonti letterarie antiche è legato alle campagne militari di espansione, ma questo è probabilmente anacronistico. Governò fino al 550 a.C. circa.<ref name=Adornato/><ref>{{Cita|de Waele, 1971|pagg. 68-69; 77-78}}.</ref> La storia di Acragas nella seconda metà del VI secolo è sconosciuta, fatta eccezione per i nomi di due leader, Alcamenes e Alcander.<ref>{{Cita|de Waele, 1971|pag. 166}}.</ref> Acragas si espanse anche verso ovest nel corso del sesto secolo, rivaleggiando con [[Selinunte]], la città greca a ovest più vicina. I Selinuntini fondarono la città di [[Eraclea Minoa]] presso la foce del fiume Platani, a metà strada tra i due insediamenti, verso la metà del VI secolo a.C. Gli Acragantini la conquistarono intorno al 500 a.C.<ref>{{Cita|De Miro, 1996|pagg. 144-146}}.</ref>
 
=== Periodo emmenide ===
[[File:Akragas-Didrachme.jpg|thumb|left|upright=1.4|Didrachma di Acragas, 490–483 a.C.]]
[[Terone]], un membro della famiglia degli [[Emmenidi]], divenne tiranno di Acragas intorno al 488 a.C. Strinse un'alleanza con [[Gelone]], tiranno di Gela e Siracusa. Intorno al 483 a.C., Terone invase e conquistò Himera, vicino. Il tiranno di Himera, [[Terillo]] si unì a suo genero, [[Anassila]] di [[Reggio Calabria|Reggio]], e i Selinuntini invitarono i cartaginesi a intervenire per restaurare il potere di Terillo. I Cartaginesi intervennero nel 480 a.C., dando inizio la prima delle [[Guerre greco-puniche]], ma furono sconfitti dalle forze congiunte di Terone e Gelone nella [[Battaglia di Imera (480 a.C.)|Battaglia di Himera]].
 
In questo periodo furono realizzati numerosi enormi progetti di costruzione nella [[Valle dei Templi]], tra cui il Tempio di Zeus Olimpio, uno dei più grandi templi greci mai costruiti, e la costruzione dell’imponente bacino idrico della Kolymbethra. Secondo [[Diodoro Siculo]], furono costruiti per celebrare la vittoriosa battaglia di Imera, utilizzando come schiavi i prigionieri catturati in guerra. L'evidenza archeologica indica che il boom delle costruzioni monumentali iniziò effettivamente prima della battaglia, ma continuò nel periodo successivo. In questo periodo ebbe inizio anche l'importante ricostruzione della cinta muraria su scala monumentale.<ref>{{cita libro |autore=Graziella Fiorentini |autore2=Ernesto De Miro |titolo=Agrigento V. Le fortificazioni |data=2009 |editore=[[Gangemi Editore|Gangemi]] |città=Roma |pagine=63-65 |isbn=978-88-492-1686-8}}</ref> Terone inviò atleti ai giochi olimpici e alle altre competizioni panelleniche della Grecia continentale. Diverse poesie di [[Pindaro]] e [[Simonide]] celebrano le vittorie di Terone e di altri Acragantini, fornendo approfondimenti sull'identità e l'ideologia di Acragas in questo momento.<ref>{{cita libro| lingua=en|autore=Maria Pavlou|titolo=Pindaro Olympian 3: Mapping Acragas on the Periphery of the Earth|editore=The Classical Quarterly|data=2010|pagine=313-326}}</ref> Le fonti letterarie greche generalmente lodano Terone come un buon tiranno, ma accusano suo figlio [[Trasideo]], che gli successe nel 472 a.C., di violenza e oppressione. Poco dopo la morte di Terone, [[Ierone I di Siracusa]] (fratello e successore di Gelone) invase Acragas e rovesciò Trasideo. Le fonti letterarie affermano che Acragas divenne poi una democrazia, ma in pratica sembra essere stata dominata dall'aristocrazia cittadina.<ref>{{Cita|Westermark, 2018|pagg. 14-15}}.</ref>
 
=== Periodo classico e periodo ellenistico ===
[[File:Akragas, tetradracma, 410 ac. ca.JPG|thumb|upright=0.7|Tetradracma di Acragas, 410 a.C.]]
Il periodo successivo alla caduta degli [[Emmenidi]] non è ben documentato. Un collegio [[oligarchia|oligarchico]], chiamato "i mille", fu al potere per alcuni anni a metà del V secolo a.C., ma fu rovesciato. La tradizione letteraria ascrive al filosofo [[Empedocle]] un ruolo decisivo in questa rivoluzione, ma alcuni studiosi moderni ne dubitano.<ref>{{cita|De Angelis, 2016|pagg. 210-211}}.</ref> Nel 451 a.C., [[Ducezio]], capo di uno stato siculo ostile all'espansione dei greci nell'interno della Sicilia, invase il territorio di Acragas, conquistando un avamposto chiamato Motyum. Ducezio fu sconfitto nel 450 a.C., ma la decisione siracusana di lasciar andare Ducezio indignò gli Acragantini, che entrarono in guerra con [[Siracusa (città antica)|Siracusa]]. Furono sconfitti in una battaglia sul fiume Salso, che lasciò a Siracusa l’egemonia sulla Sicilia orientale. La sconfitta fu talmente grave che Acragas cessò di coniare monete per diversi anni.<ref>{{cita|Westermark, 2018|pagg. 16-17}}.</ref>
 
Le fonti antiche consideravano Acragas una città molto grande in questo momento. [[Diodoro Siculo]] dice che la popolazione era di {{formatnum:200000}} persone, di cui {{formatnum:20000}} erano cittadini. [[Diogene Laerzio]] fornì l’incredibile cifra di {{formatnum:800000}} abitanti. Alcuni studiosi moderni hanno accettato i numeri di Diodoro,<ref>{{cita libro|titolo=Dizionario internazionale dei luoghi storici: Europa meridionale|autore=Trudy Anello|autore2=Robert M. Salkin|autore3=Sharon La Boda|data=1º gennaio 1994|editore=Taylor & Francis|isbn=9781884964022}}</ref><ref>{{cita libro|titolo=A Commentary on Thucydides: Books IV-V.24|anno=1991|url=https://archive.org/details/commentaryonthuc0002horn|autore=Simon Hornblower|data=6 gennaio 2005|editore=[[Clarendon Press]]|città=Oxford|isbn=9780199276257|via=[[Internet Archive]]}}</ref> ma sembrano essere troppi. Jos de Waele suggerisce una popolazione di 16.000-18.000 cittadini,<ref>{{cita libro|titolo=Φιλίας χάριν: Miscellanea di studi classici in onore di Eugenio Manni|data=1980|editore=Giorgio Bretschneider|città=Roma|isbn=978-8885007390|pagine=747-60|capitolo=La popolazione dell'antica Akragas}}</ref> mentre Franco De Angelis stima una popolazione totale di circa 30000-40000.<ref>{{cita|De Angelis, 2016|pag. 197}}.</ref>
 
Quando [[Atene]] intraprese la spedizione siciliana contro [[Siracusa]], tra il 415 e il 413 a.C., Akragas rimase neutrale.
 
Dopo la conquista e il saccheggio dei [[cartagine]]si nel 406 a.C. Acragas non recuperò mai più il suo potere.
 
Fu ripopolata in seguito all'invasione di [[Timoleonte]] e nel periodo ellenistico ebbe luogo la costruzione di molti edifici imponenti. All'inizio del III secolo a.C., un tiranno di nome [[Finzia]] si proclamò re di Akragas, e giunse a controllare altre città. Il suo regno tuttavia fu di breve durata.
 
=== Periodo romano ===
La città fu contesa tra [[Roma]]ni e Cartaginesi durante la [[prima guerra punica]]. I romani misero la città sotto assedio nel 262 a.C. e la conquistarono dopo aver sconfitto una forza di soccorso cartaginese nel 261 a.C., riducendone la popolazione in schiavitù. Sebbene i Cartaginesi riconquistassero la città nel 255 a.C. l’accordo definitivo di pace cedette la Sicilia punica, e con essa Akragas, a Roma. La città fu duramente toccata dalla [[seconda guerra punica]] (218–201 a.C.), quando sia Roma che Cartagine combatterono per controllarla. Alla fine i romani conquistarono Akragas nel 210 a.C. e la ribattezzarono '''Agrigentum''', anche se rimase per secoli una comunità in gran parte di lingua greca. Divenne di nuovo prospera sotto il dominio romano e i suoi abitanti ricevettero la piena cittadinanza romana dopo la morte di [[Giulio Cesare]] nel 44 a.C.
 
=== Medioevo ===
Dopo la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]], la città passò successivamente nelle mani del [[Vandali|Regno Vandalico]], del [[Ostrogoti|Regno Ostrogoto]] d'Italia e poi dell'[[Impero bizantino]]. Durante questo periodo gli abitanti di Agrigentum abbandonarono i quartieri bassi della città e si trasferirono nell'ex [[acropoli]], in cima alla collina. Le ragioni di questo spostamento non sono chiare, ma probabilmente erano legate alle distruttive incursioni costiere dei [[saraceni]] e di altri popoli. Nell'[[828]] i saraceni conquistarono ciò che rimaneva della città; la forma araba del suo nome divenne {{lang|ar|كِركَنت}} (Kirkant) o {{lang|ar|جِرجَنت}} (''Jirjant'').
 
In seguito alla [[conquista normanna della Sicilia]], la città cambiò il suo nome in ''Girgenti'' e lo mantenne fino al [[1927]].<ref>{{cita web |url=http://www.esplorasicilia.com/guida-turistica/agrigento/storia-di-agrigento.php |titolo=La Storia di Agrigento - Sicilia |sito=Esplora Sicilia |accesso=19 settembre 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171016124714/http://www.esplorasicilia.com/guida-turistica/agrigento/storia-di-agrigento.php}}</ref> {{senza fonte|I normanni rifondarono l'attuale città su un'altura}}, costruendo il [[castello di Agrigento]] e la [[Cattedrale di San Gerlando|cattedrale]]. Nel 1087 il [[Ruggero I di Sicilia|Gran Conte Ruggero I]] stabilì un vescovato latino nella città, retto per primo da [[Gerlando di Agrigento|Gerlando]], attuale patrono della città.
 
La popolazione diminuì durante gran parte del periodo medievale, ma si riprese un po’ dopo il XVIII secolo.
 
=== Periodo contemporaneo ===
{{vedi anche|Frana di Agrigento del 1966}}
Nel 1860, come nel resto della Sicilia, gli abitanti sostennero l'arrivo di [[Giuseppe Garibaldi]] durante la [[Spedizione dei Mille]] (uno degli eventi più importanti dell'[[Unità d'Italia]]) che segnò la fine della dinastia dei [[Borbone delle Due Sicilie|Borbone]].<ref>{{Cita web |lingua=en |url=https://www.britannica.com/event/Expedition-of-the-Thousand |titolo=Spedizione dei Mille: campagna italiana |sito=[[Encyclopedia Britannica]] |accesso=2016-09-19 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161005085623/https://www.britannica.com/event/Expedition-of-the-Thousand |urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.economist.com/node/346847 |titolo=Garibaldi and the 1,000 |sito=[[The Economist]] |accesso=2021-04-07 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180216200927/http://www.economist.com/node/346847 |urlmorto=no}}</ref>
 
Nel 1927 Benito Mussolini con il "Decreto Legge n. 159 del 12 luglio 1927"<ref>{{Cita web |url=http://augusto.agid.gov.it/ |titolo=Augusto - Automazione Gazzetta Ufficiale Storica |accesso=19 settembre 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161031123801/http://augusto.agid.gov.it/}}</ref> introdusse l'attuale versione [[Lingua italiana|italianizzata]] '''Agrigento''' del nome [[Lingua latina|latino]] che sostituì definitivamente la vecchia denominazione di '''Girgenti'''.<ref>{{Treccani|agrigento_(Enciclopedia-Italiana)|AGRIGENTO|autore=Aa.Vv.|anno=1929|accesso=2024-09-06}}</ref> Tale decisione rimane controversa, in quanto simbolo del fascismo e dell'eradicazione della storia locale. Su suggerimento di [[Andrea Camilleri]], scrittore siciliano di origine agrigentina, il centro storico della città è stato ribattezzato nel 2016 con il nome siciliano di "Girgenti".<ref>{{Cita web |autore=Felice Cavallaro |url=https://www.corriere.it/cronache/16_aprile_27/agrigento-ritorno-passato-sindaco-si-chiamera-girgenti-ma-solo-centro-storico-f5904060-0ca8-11e6-a4db-66a817deaada.shtml?refresh_ce-cp |titolo=Agrigento, ritorno al passato. Il sindaco: si chiamerà Girgenti (ma solo nel centro storico) |sito=[[Corriere della Sera]] |data=2016-04-27 |accesso=2018-12-03 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210425081622/https://www.corriere.it/cronache/16_aprile_27/agrigento-ritorno-passato-sindaco-si-chiamera-girgenti-ma-solo-centro-storico-f5904060-0ca8-11e6-a4db-66a817deaada.shtml}}</ref> La città subì una serie di devastanti bombardamenti durante la [[seconda guerra mondiale]].
 
Nel [[Secondo dopoguerra in Italia|secondo dopoguerra]], la città fu interessata da un intenso ed incontrollato [[boom edilizio]] che ne deturpò il volto: decine di fabbricati ed edifici furono costruiti su terreni poi rivelatisi franosi ed infatti nel [[1966]] una [[Frana di Agrigento del 1966|rovinosa frana di enormi dimensioni]], per un caso fortuito, non fece vittime ma lasciò sfollate oltre {{formatnum:7000}} persone.<ref>{{Cita web |url=https://www.rainews.it/archivio-rainews/media/ContentItem-165e521b-858a-4561-8ce0-d905fbad56dd.html |titolo=19 luglio 1966 - 50 anni fa la frana di Agrigento |sito=[[Rai News]] |data=2016-07-19 |accesso=2023-11-07}}</ref> Ne nacque uno scandalo politico di dimensioni nazionali, tanto da spingere il [[Parlamento italiano|Parlamento]] a istituire una commissione ministeriale d’inchiesta<ref name=":1">{{Cita web |autore=Sarno Tognotti |url=https://archivio.unita.news/assets/main/1966/11/02/page_003.pdf |titolo=Dieci costruttori da colpire e sono tutti democristiani |sito=L'Unità |data=1966-11-02 |accesso=2023-11-07}}</ref> e nel 1968 venne promulgato il [[decreto ministeriale]] [[Luigi Gui|Gui]]-[[Giacomo Mancini|Mancini]] che poneva concreti vincoli allo sviluppo urbanistico di Agrigento, soprattutto riguardanti la zona archeologica della [[Valle dei Templi]], la quale, nonostante queste misure, non venne risparmiata negli anni successivi dalla piaga dell'[[abusivismo edilizio]].<ref>{{Cita testo |url=https://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_07273_13 |titolo=Interrogazione a risposta scritta 4/07273 |altri=presentata da [[Massimo Scalia]] ([[Gruppo misto|Misto]]) |editore=[[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei Deputati]] |data=1997-05-02 |accesso=2024-09-05}}</ref><ref>{{Cita web |autore=Alan David Scifo |url=https://palermo.repubblica.it/cronaca/2022/03/29/news/valle_dei_templi_soddisfazione_dei_residenti_abusivi_dopo_la_sentenza_della_corte_costituzionale_e_stata_una_lunga_batt-343262173/ |titolo=Valle dei templi, soddisfazione dei residenti "abusivi" dopo la sentenza della Corte costituzionale: "È stata una lunga battaglia" |sito=La Repubblica |data=2022-03-29 |accesso=2023-11-07}}</ref>
 
=== Simboli ===
[[File:Agrigento-StemmaStemmacittàdiAgrigento.pngsvg|sinistra|130px|Stemma del Comune]]
[[File:Agrigento-Gonfalonegonfalone.pngsvg|destra|100px|Gonfalone del Comune]]
{{Citazione|D'azzurro, ai tre [[Giganti (mitologia greca)|giganti]] [[Encelado (mitologia)|Encelado]], [[Fama (mitologia)|Fama]] e [[Ceo (mitologia)|Ceo]] posti ignudi, in maestà, [[uno accanto all'altro]], la figura centrale femminile e le due laterali maschili, sostenuti da un piedistallo e sostenenti con le braccia levate una piattaforma merlata su cui posano tre [[Torre (araldica)|torri]], il tutto d'oro, la torre di destra merlata di cinque pezzi, caricata di una croce ottagona di nero, la centrale di altezza maggiore a pianta ottagonale, merlata di sette pezzi, finestrata a bifora di nero sulla facciata di mezzo, con un'[[Ostia (liturgia)|ostia eucaristica]] movente dalla sommità e caricata del [[trigramma]] [[IHS|YHS]] crocettato nella lettera centrale di nero, la torre sinistra merlata di cinque pezzi e caricata delle lettere greche maiuscole [[lambda]] [[Delta (lettera)|delta]] [[omega]] e della legenda abbreviata S M DI GN dello stesso. Sotto lo scudo, su lista bifida svolazzante d'azzurro, il motto a lettere maiuscole di nero: {{maiuscoletto|Signat Agrigentum mirabilis aula gigantum}}. Ornamenti esteriori da Città.|D.P.R. del 25 novembre 2019<ref name="Governo">{{cita web |url=https://presidenza.governo.it/onorificenze_araldica/araldica/emblemi/2019/citta/Agrigento.html |titolo=Agrigento D.P.R. 25.11.2019 concessione di stemma e gonfalone}}</ref><ref name="SA">{{cita web |url=https://www.araldicacivica.it/comune/agrigento/ |titolo=Comune di Agrigento |accesso=22 aprile 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201124181435/https://www.araldicacivica.it/comune/agrigento/}}</ref>}}
 
{{Citazione|Drappo di bianco bordato d'azzurro, riccamente ornato da ricami d'oro e caricato dallo stemma e dal motto sopra descritti con l'iscrizione centrata in oro, recante la denominazione della Città. Le parti di metallo e i cordoni saranno dorati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma della Città e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro.|D.P.R. del 25 novembre 2019<ref name="SA"/>}}
 
Lo stemma storico e il gonfalone sono stati ufficialmente riconosciuti con il decreto del [[Capo del Governo Primo Ministro Segretario di Stato|capo del governo]] del 28 novembre 1941<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?3324 |titolo= Agrigento, decreto 1941-11-28 DCG, riconoscimento di stemma e gonfalone |accesso= 13 ottobre 2021 }}</ref> e concessi con i nuovi ornamenti da Città con il decreto del presidente della Repubblica del 25 novembre 2019.<ref name="Governo"/>
{{Citazione|D'argento, a tre giganti poggianti su di un piedistallo, posti: quello di mezzo di fronte e i laterali di profilo, il sinistro rivolto, sostenenti una piattaforma merlata, alla guelfa, da cui ergono tre torri pure merlate alla guelfa, quella di mezzo più alta, il tutto al naturale. Motto: Signat Agrigentum mirabilis aula gigantum}}
[[File:Flag of Agrigento.svg|destra|170x170px]]
La città possiede anche una bandiera:<ref>{{Cita web|url=https://www.araldicacivica.it/comune/agrigento/|titolo=Agrigento|sito=Araldica Civica|accesso=8 agosto 2023}}</ref><ref>Vex. It., 1 (59), 2005 CISV.</ref>
{{Citazione|Drappo di azzurro caricato dello stemma comunale}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
{{Vedi anche|Centro storico di Agrigento}}
{{organizzare|Uso esagerato di corsivi, deprecato. }}
Il centro storico di Agrigento è individuabile sulla sommità occidentale della collina dell'antica Girgenti. Risalente all'età medioevale, sviluppatosi tra l'XI e il XV secolo, conserva ancora oggi vari edifici medioevali (chiese, monasteri, conventi e palazzi nobiliari).
{{vedi anche|Centro storico di Agrigento}}
Il [[centro storico di Agrigento]] è individuabile sulla sommità occidentale della collina dell'antica Girgenti. Risalente all'età medioevale del XI e XV, conserva ancora oggi vari edifici medioevali (chiese, monasteri, conventi e palazzi nobiliari).
 
Da aprile del [[2016]] è tornato a chiamarsi ufficialmente '''Girgenti'''.<ref>''[{{Cita web |url=http://www.corriere.it/cronache/16_aprile_27/agrigento-ritorno-passato-sindaco-si-chiamera-girgenti-ma-solo-centro-storico-f5904060-0ca8-11e6-a4db-66a817deaada.shtml |titolo=Agrigento: ritorno al passato. Il sindaco: si chiamerà Girgenti (ma solo nel centro storico)]'', ''|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160428103916/http://www.corriere.it/cronache/16_aprile_27/agrigento-ritorno-passato-sindaco-si-chiamera-girgenti-ma-solo-centro-storico-f5904060-0ca8-11e6-a4db-66a817deaada.shtml |sito=Corriere della Sera'', |data=27 aprile 2016.}}</ref>
 
Nel centro storico sono custoditepresenti significative testimonianze dell'arte arabo-normanna, tra cui in particolare la cattedrale di San Gerlando, il Palazzo Steri sede del seminario, il palazzo vescovile, la Basilica di Santa Maria dei Greci ed il complesso monumentale di Santo Spirito e le porte delle cinta muraria.
[[File:Porta di Ponte.JPG|miniatura|sinistra|Porta di Ponte]]
[[File:Cattedrale_di_San_Gerlando.jpg|miniatura|Cattedrale di San Gerlando]]
[[File:Chiesa_di_San_CalogeroAG.jpg|miniatura|Santuario di San Calogero]]
[[File:Facade - San Francesco d'Assisi - Agrigento - Italy 2015.JPG|miniatura|[[Basilica dell'Immacolata Concezione (Agrigento)|Basilica dell’Immacolata Concezione]] o di San Francesco]]
[[File:Agrigent_Kirche_S._Nicola.jpg|miniatura|Chiesa di San Nicola]]
[[File:San Giuseppe - Agrigento - Italy 2015.JPG|miniatura|Chiesa di San Giuseppe]]
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=== Architetture religiose ===
{{vediVedi anche|Chiese di Agrigento}}
* ''Seminario vescovile'',<ref Annessoname=autogenerato30>{{Cita|Touring èClub Italiano|pag. 357}}.</ref> con annesso il palazzo ''Steri Chiaramonte'' risalente al Trecento. Il Palazzo fu progressivamente ampliato fino a comprendere tre atri. L'esterno presenta dei balconi in stile barocco, mentre al suo interno è la suggestiva aula chiaramontana. Nell'atrio sono conservati un busto dedicato a Papa Giovanni Paolo II, e alcune lapidi marmoree, tra le quali spicca quella agli studenti del seminario caduti durante la prima guerra mondiale.
* ''Palazzo Vescovile''., Costruitocostruito nella prima metà del XVII sec, fu ampliato a più riprese da vari vescovi. All'esterno presenta un imponente portale, mentre all'interno, oltre a numerosi cimeli del museo diocesano, è possibile ammirare i ritratti dei sette santi vescovi, opera di Francesco Sozzi del XVIII secsecolo.
* ''Curia Arcivescovile'', adiacente al Palazzo Vescovile con il quale condivide uno stile architettonico quasi identico.
* ''Biblioteca Lucchesiana'', separata dal Palazzo Vescovile grazie alla Chiesa di Sant'Alfonso, presenta all'esterno un bel portale. La biblioteca è ricca di oltre 6000060.000 volumi di datazione antichissima, cinquecentine ed incunaboli disposti su scaffali di legno di notevole pregio artistico. All'interno inoltre è possibile ammirare la statua del Vescovo Andrea Lucchesi Palli (1692-1768), da cui la biblioteca prende il nome, e donatore di quasi la metà del patrimonio librario. Di grande pregio le scaffalature lignee settecentesche.
* ''Palazzo del Boccone del Povero'', che: presenta un elegante portone. Nel cortile al suo interno è possibile ammirare un mezzo busto marmoreo del fondatore.
* ''Palazzi Istituto Granata'' e ''Istituto figlie di Sant'Anna'', tra loro collegati e costituenti un vasto complesso architettonico possente e vasto.
* ''Palazzo Zirafa'', già ''Palazzo Montaperto''. L'intero edificio, il cui prospetto si affaccia in piazza Pirandello e in parte sul vicolo Teatro, appareè estremamentedecorato elegante, in virtù di un nastro continuo dida tre finestre trifore e di numerosi altri elementi decorativi ed ornamentali. Sul prospetto è visibile una lapide commemorativa dedicata a PacciPapa Leone XIII.
* ''Collegio degli Oblati''
* Fonduk, antico corpo costituente il primo Palazzo Vescovile, oggi sede di spazi espositivi.
 
==== Chiese ====
* ''[[Cattedrale di San Gerlando]]''. La Cattedrale fu edificata a partire dalla seconda metà del XI sec, consacrata nel 1099 dal vescovo Gerlando, dichiarato Santo e a lui poi dedicata nel 1305.<ref>{{Cita|Tommaso Fazello|pagg. 198 e 367}}.</ref><ref name="TouringClubItaliano">{{Cita|Touring Club Italiano|pag. 355}}.</ref><ref>{{Cita|Francesco Sacco|pag. 237}}.</ref>
* ''[[Santuario di San Calogero (Agrigento)|Santuario di San Calogero]]'', XVI secolo. La chiesa è a tre navate e al suo interno le decorazioni ricalcano lo stile barocco. Sul prospetto spicca, in una nicchia, la statua di San Calogero con la caratteristica cerva.<ref name=scuola>{{Cita libro |curatore=Pietro Conte |titolo=Il Santuario di San Calogero. Cenni storici e descrizione |città=Agrigento |anno=2010, pag. 4 |sbn=AGR0002103}}</ref>
* ''[[Santuario dell'Addolorata (Agrigento)|Santuario dell'Addolorata]]'', uno dei luoghi di culto [[Chiesa cattolica|cattolici]] mariani più importanti di Agrigento e sede di una delle confraternite più antiche della città, quella appunto di Maria Ss. dei Sette Dolori.<ref>{{Cita web|url=http://www.confraternite.it/confraternita/46 |titolo=Arciconfraternita Maria Ss.ma dei Sette Dolori|accesso=21 maggio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180522042257/http://www.confraternite.it/confraternita/46}}</ref> Nei suoi sotterranei, ai quali si accede da un'apertura ricavata dalla roccia, sono presenti delle cripte, dette appunto ''Cripte dell'Addolorata''.
* [[Basilica dell''Immacolata Concezione (Agrigento)|Basilica dell'Immacolata Concezione o San Francesco''.]] (XVII secolo).<ref>{{cita web|url=http://livingagrigento.it/it_IT/Ecclesiastici/main/bene?id=1497_Piazza-Luigi-Pirandello---92100-Agrigento__San-Francesco-d%27Assisi-o-dell%27Immacolata|titolo=San Francesco d'Assisi o dell'Immacolata Agrigento|accesso=18 marzo 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210224230247/http://livingagrigento.it/it_IT/Ecclesiastici/main/bene?id=1497_Piazza-Luigi-Pirandello---92100-Agrigento__San-Francesco-d'Assisi-o-dell'Immacolata}}</ref> La basilica si presenta a navata unica. ilIl prospetto è in stile barocco a tre ordini con due imponenti torri campanarie e la statua del Santo Patrono d'Italia, in marmo bianco. Sulla torre campanaria, invece, si trova la statua della Madonna con il bambino. Al suo interno alcune tombe in marmo di nobili ed ecclesiastici. Nel febbraio del [[1940]] [[papa Pio XII]] la elevò alla dignità di [[basilica minore]].<ref>{{Cita testo|lingua=en}} [|url=http://www.gcatholic.org/churches/data/basITX.htm ''|sito=Catholic.org |titolo=Basilicas in Italy'']|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151226190014/http://www.gcatholic.org/churches/data/basITX.htm}}</ref>
* ''[[Chiesa di Santa Maria dei Greci (Agrigento)|Basilica di Santa Maria dei Greci]]'', (costruita sulle fondazioni di un tempio dorico). XII secolo, il prospetto è in stile arabo-normanno<ref>Sulla semplice facciata della chiesa si apre un pregevole portale gotico-chiaramontano (sec. XIII) in {{cita web |url=http://www.touringclub.it/destinazione/4316/s.-maria-dei-greci |titolo=Viaggi, cultura, territori |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141227214251/http://www.touringclub.it/destinazione/4316/s.-maria-dei-greci}}</ref> e vi si accede attraverso un cortile delimitato da un portale in stile barocco. Al suo interno sono visibili le fondamenta del tempio dorico di Giove Polieo grazie al pavimento in vetro, mentre nelle pareti sono riconoscibili affreschi. La chiesa inizialmente fu destinata al culto greco-ortodosso.<ref>{{Cita|Valle dei templi|pag. 63}}.</ref> Dal cortile si accede ad ulteriori resti del tempio dorico. Nel corpo adiacente, oggi sono ospitate mostre temporanee.
* ''Chiesa di San Francesco di Paola'', costruita nel XVII secolo. laLa facciata è a due ordini con due massicce torri campanarie. Sopra il portone d'ingresso, è presente un bassorilievo raffigurante il Santo. Al suo interno numerose tele di pregevole fattura.
* ''[[Chiesa di San Nicola (Agrigento)|Chiesa di San Nicola]]'', costruita nel XIII secolo. lL'interno ad unica navata condivide con la facciata lo stile normanno-gotico con un portale a sesto acuto. Sulla facciata esterna, inoltre, sopra le due massicce colonne ed il portale, si trovano alcune decorazioni in marmo, tra cui i bassorilievi dei Santi Pietro e Paolo. Al suo interno è custodito un sarcofago in marmo che propone la leggenda di Fedra e Ippolito e il famoso crocifisso ligneo descritto nella novella di Pirandello il Signore della nave.<ref>{{Cita web|autore=Elio Di Bella|url=https://www.agrigentoierieoggi.it/agrigento-chiesa-san-nicola|titolo=Agrigento la Chiesa di San Nicola|data=18 ottobre 2014|accesso=11 febbraio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191223022304/https://www.agrigentoierieoggi.it/agrigento-chiesa-san-nicola/}}</ref>
* ''[[Chiesa di Santo Spirito (Agrigento)|Chiesa del monastero di Santo Spirito]],<ref>{{Cita pubblicazione|url=https://books.google.it/books?hl=it&id=VPrcsf4BsAIC|titolo=Guida d''Italia - Sicilia|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190216035223/https://books.google.it/books?hl=it&id=VPrcsf4BsAIC|città=Milano|editore=Touring Club Italiano|anno=1989|pagine=352-353}}</ref> edificata nell'XI secolo. laLa chiesa è adnavata unica navata e presenta al suo interno pregevoli stucchi del Serpotta. mentre laLa facciata è in stile gotico con portale sormontato da rosone, l'interno è interamente in splendido stile barocco. Spiccano gli stucchi di Giacomo Serpotta (primi anni del XVIII secolo), in gran parte realizzati, probabilmente, dal fratello Giuseppe.
* ''Chiesa di San Biagio'', (costruita sulle fondazioni di un tempio dorico) sec.nel XIII secolo. laLa chiesa sorge sulle fondamenta di un tempio dorico dedicato a Demetra ed è in stile arabo-normanno., poco distante il santuario rupestre di Demetra.<ref>{{Cita|Touring Club Italiano|pag. 359}}.</ref>
* ''Chiesa di Santa Maria degli Angeli'', realizzata nel XVIII secolo. alAl suo interno si trova un ritratto del patrono della Città, San Gerlando.
* ''Chiesa di San Vincenzo''
* ''Chiesa di San Alfonso dei liguori'';, costruita nel XVI-XVII secolo. viVi si accede attraverso il Palazzo della Biblioteca Lucchesiana ed è adiacente al convento dei padri redentoristi. L'interno è ad unica navata con stucchi, archi e numerose tele. Consacrata nel 1854 fu la prima chiesa al mondo dedicata a Sant'Alfonso de Liguori.
* ''Chiesa dell'Itria'', Sec.costruita nel XVI secolo. laLa chiesa è a navata unica ma chiusa al culto. in essa si celebrava il rito Greco-albanese. il prospetto ed il portale sono in stile manieristico.
* ''Chiesa di San Giuseppe'', risalente al XVII-XVIII secolo. ilIl prospetto in stile barocco è arricchito da un doppio ordine di scalini e da due torri campanarie. L'internoimpianto è ad unicaa navata unica.
* ''Chiesa del Purgatorio o di San Lorenzo'', (oggi sconsacrata), risale al XV-XVI secolo. ilIl prospetto è in stile barocco, arricchito da numerose statue, in particolare quelle ai lati del portale, delimitato da due colonne a spirale, rappresentano le allegorie della fede e della carità. al suo interno l'edificio, a navata unica, presenta sculture date tradizionalmente a Giacomo Serpotta e custodisce un reliquario. Il soffitto presenta una falsa cupola. Con ogni probabilità gli stucchi, assai grossolani, sono da ascrivere ad un allievo di Giacomo Serpotta che utilizzò suoi disegni.
* Chiesa di San Pietro,<ref name="Francesco Sacco, pag. 238"/> oggi sconsacrata, risale al XVIII secolo. Il prospetto presenta un portale barocco, mentre l'interno, ad unica navata, presenta numerose tele di notevole interesse artistico: la Sacra Famiglia ed il bellissimo affresco della volta (1785) sono opera del pittore palermitano Giuseppe Cristadoro. Vi sono inoltre tele di Fra Felice da Sambuca, artista del secolo XVIII, provenienti molto probabilmente dal convento dei Cappuccini (che venne chiuso nella seconda metà del secolo scorso), ciascuna delle quali raffigura: Sant’Antonio e San Filippo Neri; San Felice da Cantalice e Sant’Antonio; San Giuseppe e il Bambino Gesù; San Pietro che conforta un prigioniero; San Rocco che assiste un malato di peste; Sant’Antonio Abate; papa Gregorio VII, San Romualdo e san Brunone disputano sui dogmi della fede; i Santi Francesco, Domenico e San Tommaso d’Acquino.
* ''Chiesa di San Pietro'' (oggi sconsacrata) XVIII secolo il prospetto presenta un portale barocco, mentre l'interno, ad unica navata, prersenta numerose tele.
* ''Chiesa di Santa Lucia o dell'Assunta'', edificata nel XVIII secolo. ilIl prospetto è in stile tardo barocco-neoclassico.
* ''Chiesa di Santa Croce'', del XIV secsecolo.
* ''Chiesa di San Giovanni dei Teutonici'';, Costruitacostruita all'interno dell'ex Ospedale di San Giovanni di Dio in [[Via Atenea]]. Oggi ne rimangono solo le rovine.
* ''Chiesa di Santa Rosalia'', realizzata nel XVII secolo. laLa maestosa facciata barocca fu sostituita a causa di lavori di restauro mai avviati. oggiOggi il prospetto si presenta in mattoni rossi.
* ''Chiesa di San Domenico'', costruita nel XVII secolo. ilIl prospetto in stile barocco è arricchito da un doppio ordine di scale; sopra il portone d'ingresso, è posto un bassorilievo raffigurante la Madonna con il bambino sormontata da due angeli. Il campanile è insolitamente arretrato rispetto al prospetto principale ed è costituito in ceramiche di maiolica policrome; al suo interno pregevoli tele, tra cui un'imponente Madonna del Rosario presumibilmente dei primi anni del XVIII secolo. La primitiva istituzione conventuale dell'[[Ordine dei frati predicatori]], settima in terra di Sicilia fu fondata nel [[1313]] dai marchesi Chiaramonte.<ref name="ReferenceJL366">Pagina{{Cita libro |pagina=366, |autore=Juan Lopez, "''|titolo=Quinta parte dell'Istoria di San Domenico, e del suo Ordine de' Predicatori''" [|url=https://books.google.it/books?id=ztt1qsJEHFsC] {{Webarchive|urlaccesso=10 gennaio 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180110175210/https://books.google.it/books?id=ztt1qsJEHFsC |dateeditore=10 gennaio 2018 }}, Stamperia di Iacopo Mattei, |città=Messina, |anno=1652. |via=Google Libri |urlmorto=no}}</ref>
* ''Chiesa di San Giacomo'', XVI secsecolo.
* ''Chiesa di San Giorgio degli Oblati'',<ref>{{Cita|Caprarotta - Grisanti|pag. 54}}.</ref> realizzata nel XIII secolo. È situata nelle immediate vicinanze dello Steri agrigentino fu costruita in epoca chiaramontana in [[pietra di Comiso|pietra bianca di Comiso]] in stile gotico. È dotata di un ricco portale ligneo che ha diversi elementi simili al portale dello Steri di Palermo e con quello del duomo vecchio di Naro.
* ''Chiesa di Santa Maria del Soccorso o Badiola'', del XIV secolo. ilIl prospetto è in stile rinascimentale, mentre all'interno a navata unica si conservano numerose tele. Sul prospetto è collocata la statua della SSSs. Maria del Soccorso.
* ''Chiesa del Carmine o portale Giaggi'', sconsacrata.
* ''Chiesa di santa Caterina'' (oggi, sconsacrata).
* ''Chiesa di San Girolamo'' (oggi, sconsacrata), XVI-XVII secsecolo.
* ''Chiesa delle Forche'' (oggi, sconsacrata), rialente al XVI secolo. inIn stile tardo rinascimentale., sotto di essa potrebbe trovarsi un antico tempio dorico.
* ''Chiesa della Madonna della Catena'' (oggi, sconsacrata. eÈ sitaSita nel quartiere di Villaseta).
* ''Chiesa di San FeliceLorenzo Martire'', (sita nella borgata di Montaperto).
* ''Chiesa del Rosario'', (sita nella borgata di Montaperto).
* ''Chiesa di San Leone'';,<ref>{{Cita|Tommaso Fazello|pppag. 332}}.</ref> sita nella borgata costiera di San Leone ha antiche origini risalenti al periodo normanno.
 
* ''Chiesa Santa Maria Monte dei Pegni'' (solo resti).
==== Chiese scomparse ====
* ''Chiesa di San Libertino'' (solo resti).
* ''Chiesa delSanta SantissimoMaria CrocifissoMonte odei SanPegni, Vito''solo in stile modernoresti.
* Chiesa di San Libertino, solo resti.
* ''Chiesa di Santa Maria delle Raccomandate'', si trova nelle vicinanze della Cattedrale ed oggi ne rimangono solo i ruderi.
* Chiesa di Santa Maria delle Raccomandate, nelle vicinanze della Cattedrale, solo resti.
 
==== Chiese moderne e contemporanee ====
* ''Chiesa del S.SSs. Crocifisso, o di San Vito'', in Piazza Diodoro Siculo.
* ''Chiesa della Provvidenza'', in via Manzoni.
* ''Chiesa della Madonna del Carmelo'', in via Dante.
* ''Chiesa della Madonna di Fatima'', in via Callicratide.
* ''Chiesa della Madonna di tutte le Grazie'', in via Demetra.
* ''Chiesa di Santa Gemma'', in via Imera.
* ''Chiesa del Cuore Immacolato di Maria'', al Villaggio Mosè.
* ''Chiesa di San Gregorio'', in via Cavaleri MagazeniMagazzeni.
* ''Chiesa di San Nicola'', a Fontanelle.
* ''Chiesa di San Pio X'', al Villaggio Peruzzo.
* ''Chiesa del Sacro Cuore di Gesù'', al Quadrivio Spinasanta.
* ''Concattedrale di Santa Croce'', a Villaseta.
* ''Chiesa didel SantaSantissimo Rosa''Crocifisso o San Vito, alin Villaggiostile Mosèmoderno.
* ''Chiesa di Santa Rosa, al Villaggio Mosè.
* Chiesa Cristiana Evangelica Assemblee di Dio in Italia'', in via Mattarella.
* ''Chiesa Evangelica Valdese'', in via Damareta.
 
==== Monasteri ====
[[File:Agrigento-AP-p1070768.jpg|miniatura|Chiesa e monastero di Santo Spirito]]
* Monastero della Raccomandata;
* ''[[Monastero di Santo Spirito (Agrigento)|Monastero di Santo Spirito]]'', sede di alcune sezioni dei Musei Civici.
* [[Monastero di Santo Spirito (Agrigento)|Monastero di Santo Spirito]],<ref name="ReferenceTF369">{{cita|Fazello|pag. 369}}.</ref> sede di alcune sezioni dei Musei Civici.
* ''Monastero della Raccomandata''
 
==== Conventi ====
* ''Convento dei Padri Agostiniani'', (palazzoospita adibito ail Museo Civico).
* ''Convento di San Nicola'',<ref name="Caprarotta-Grisanti_A">{{Cita|Caprarotta - Grisanti|pag. 49}}.</ref> (sede di alcuni ambienti del Museo Archeologico).
* ''Convento Chiaramontano dei francesanifrancescani minori'',<ref name="ReferenceTF369"/><ref>{{Cita|Caprarotta - Grisanti|pagg. 65, 179}}.</ref> (sede delle fabbriche chiaramontane).
* ''Collegio dei Padri Filippini'',<ref (ogginame="Francesco Sacco, pag. 238">{{cita|Francesco Sacco|pag. 238}}.</ref> sede della Pinacoteca). Nell'atrio sono presenti un pozzo ed una lapide Marmorea dedicata agli studenti dell'istituto tecnico caduti per la patria durante la prima guerra mondiale.
* Convento dei Padri Liguorini Redentoristi,<ref name="Francesco Sacco, pag. 238"/> sede della casa museo arredi e arte sacra.
* ''Resti del portale chiaramontano convento canonici di rahalmari''
* Convento di San Vito. L'imponente e massiccia struttura, contraddistinta dalla sua vastità, era in origine un convento ma fu adibita a carcere della città e ampliato.<ref name="Caprarotta-Grisanti_A"/>
* ''Convento dei Padri Liguorini Redentoristi'' sede della casa museo arredi e arte sacra
* ''Convento di San Vito''. L'imponente e massiccia struttura, contraddistinta dalla sua vastità, era in origine un convento ma fu adibita a carcere della città e ampliato. Oggi si appresta ad essere la sede dell'Archivio Storico comunale, e ad ospitare delle associazioni culturali.
 
==== Cimiteri ====
;* Cimitero di BonamoronePiano Gatta;
* Cimitero di Bonamorone: in esso sono ospitate tombe monumentali risalenti ai secoli precedenti, veri e propri capolavori scultorei. Tra i viali adombrati dagli alti cipressi vi sono statue, cappelle e mausolei delle confraternite agrigentine. Il maestoso Sacrario militare, dedicato ai caduti delle due guerre mondiali, sovrasta la piazza in fondo al cimitero. Sul perimetro sud, inoltre, vi è la tomba del Capitano inglese Hardcastle.<ref>{{Cita web |url=https://www.agrigentodoc.it/2017/11/02/cimitero-monumentale-di-bonamorone/ |titolo=Cimitero monumentale di Bonamorone |data=2 novembre 2017 |accesso=29 gennaio 2025}}</ref>
 
In esso sono ospitate tombe monumentali risalenti ai secoli precedenti, veri e propri capolavori scultorei. Tra i viali adombrati dagli alti cipressi vi sono statue, cappelle e persino mausolei delle confraternite agrigentine. Il maestoso Sacrario militare, dedicato ai caduti delle due guerre mondiali, sovrasta la piazza in fondo al cimitero. Sul perimetro sud, inoltre, vi è la tomba del Capitano inglese Hardcastle.
 
'''Cimitero di Piano Gatta'''
[[File:Agrigento Panorama der Stadt Agrigent Sizilien Italien Foto 2014 Wolfgang Pehlemann DSC07437.jpg|miniatura|centro|upright=4.5|Panorama di Agrigento (2014)]]
 
=== Architetture civili ===
==== Palazzi ====
[[File:Municipio Agrigento.jpg|miniatura|Chiesa di San Domenico e Palazzo dei Giganti, sede del comune]]
* [[Palazzo della Provincia e Prefettura]], risalente al 1858,<ref>{{cita|Picone}}.</ref> sito in piazza Vittorio Emanuele. L'edificio si contraddistingue per un possente ingresso delimitato da due colonne, e da due eleganti balconi su entrambe le facciate. Al suo interno è posto l'antica [[Pala di San Domenico (Agrigento)|Pala di San Domenico]] e la [[Pala dell'incoronazione della Vergine tra i santi]], risalenti al [[XVII secolo]].
* ''Palazzo della Questura'', adiacente al palazzo della provincia e della prefettura in piazza Vittorio Emanuele.
* ''Palazzo ex Archivio Notarile''. L'edificio sorge di fronte al santuario di san Calogero ed è separato dalla caserma dei Carabinieri grazie alladalla piazzetta Vadalà, sulla quale si staglia la statua di Empedocle. Oggi la struttura è sede della biblioteca comunale.
* ''Palazzo del Genio Civile'', in Viale della Vittoria. EssoL'edificio sorge, in linea d'aria, di fronte al palazzo della bancaBanca d'Italia.
* ''[[Palazzo delle Poste'' (Agrigento)|Palazzo delle Poste]], sito in piazza Vittorio Emanuele. L'imponente edificio, di epoca fascista, è stato costruito nel 1936 con una forma circolare che lo rende unico nel suo genere. Progettato dall'architetto [[Angiolo Mazzoni]] del Grande, progettista tra l'altro della stazione Termini. Presenta alte e possenti colonne quadrate che contribuiscono a renderne l'aspetto elegante. All'interno del colonnato sorge un monumento raffigurante alcuni soldati della prima guerra mondiale, nonché numerosi mosaici disposti verticalmente.
* ''Palazzo della Stazione Centrale'', risalente al 1931 costruito in stile neoclassico. L'edificio sorge in Piazza Marconi e, grazie allo stile, agli edifici circostanti e al recente ammodernamento della piazza, fornisce un'immagine estremamente elegante.
* ''Palazzo Opera Nazionale Balilla'', del 1928. La sua ubicazione a pochi metri dal palazzo delle Poste contribuisce ad accentuarne le particolari caratteristiche.
* ''Palazzo Grasso'', sito in Piazza Marconi, a pochi metri dal palazzo della Banca d'Italia.
* ''Palazzo della Banca d'Italia''. L'edificio, di epoca fascista e risalente al 1932, sorge a poche centinaia di metri dalla stazione centrale e appare in tutta la sua maestosità. che presenta uno stile architettonico dorico.
* ''Palazzo Albergo Bel Vedere''.
* ''Palazzi [[INCIS]]'', in piazza Diodoro Siculo, edificati in epoca fascista. Ciascun palazzo si contraddistingue per due ingressi interni caratterizzati da colonne. Si evidenziano inoltre ornamenti e particolari decorativi.
* ''Palazzo delle Finanze'', elegante struttura ubicata in Viale della Vittoria oggi sede dell'Agenzia delle Entrate. In origine il complesso era il più elegante ed importante hotel della Città.
* ''Palazzo del Genio Civile'', P.zain Piazza Vittorio Emanuele, del 1951.
* ''Palazzo del Banco di Sicilia''.
* ''Palazzo INAIL'', del 1954.
* ''Palazzo Archivio Notarile''.
* ''Palazzo ex Ospedale di via Atenea'', riedificato nel 1867. Sorge proprio all'ingresso della via Atenea, a pochi metri dalla Porta di Ponte. L'ospedale inizialmente presentava, annessa, un'importante e caratteristica chiesa, oggi lasciata all'abbandono e all'incuria. Il prospetto principale è rivolto alla via Atenea, e presenta due diversi ingressi, entrambi imponenti e realizzati in stile neoclassico, ad alcune decine di metri l'uno dall'altro. Essi sono costituiti da un portico a due colonne, che si apre ad un cortile con breve scalinata, affiancato da due pilastri.
* ''Palazzo Borsellino'', risalente al SettecentoXVIII secolo. Il Palazzopalazzo si affaccia sulla via Atenea ed è ubicato esattamente di fronte al vecchio ospedale. L'edificio, che si eleva in tre piani, presenta un portale delimitato da due imponenti pilastri che sorreggono un architrave in stile dorico. Una delle maggiori caratteristiche ornamentali è rappresentata dallo stemma nobiliare della famiglia, collocato sotto l'architrave e decisamente ben rifinito. Altre rifiniture artistiche e decorative di notevole pregio rendono questo palazzo nobiliare uno dei più eleganti della città.
* ''Palazzo Carbonaro'', del 1700XVIII secolo. La struttura, che si affaccia sulla via Atenea e sfoggia al primo piano balconi adornati molto scenografici, è arricchita da un portale in stile neoclassico che presenta due colonne che sorreggono un architrave in stile dorico.
* ''Palazzo Noto-Biondi'', già palazzo Sala, risalente al SettecentoXVIII secolo. Il palazzo, che sorge a pochi metri dal palazzo Carbonaro, non presenta motivi architettonici di particolare interesse, ma possiede un portale a tutto sesto.
* ''Palazzo Costa'', edificato intorno allasul finefinire del SeicentoXVIII secolo. Il palazzo rappresenta una delle migliori espressioni del barocco agrigentino e si caratterizza, infatti, per l'imponente facciata in stile barocco. Particolari sono le balconate, impreziosite da mensole figurative.
* ''Palazzo Gamez'', ubicato nella via omonima, presenta un portale elegante.
* ''Palazzo Montana'', del XVIII secsecolo.
* ''Casa Granet'', risalente all'Ottocentoal XIX secolo. Essa si affaccia di fronte all'ingresso secondario della Chiesa di San Francesco e presenta, al secondo piano, un insolito portico a otto colonne in stile neoclassico.
* ''Palazzo Celauro'', risalente al SettecentoXVIII secolo. Anch'esso èCostituisce vivace espressione del barocco cittadino e presenta, al primo piano, imponenti balconi con ringhiere in ferro battuto. Davvero notevole è il portone d'ingresso, il quale però non si trova nella via maestra, ma nella perpendicolare via Celauro. Nel 1787 vi soggiornarono [[Johann Wolfgang von Goethe|W. Goethe]] e, agli inizi del secolo IXXX, anche l'imperatore [[Francesco Giuseppe I d'Austria|Francesco Giuseppe d'Austria]]. Per commemorare i duecento anni trascorsi dal soggiorno di Goethe è stata apposta una lapide in bronzo.
* ''Palazzo Pancamo'', in via Atenea, prima sede centrale della banca, oggi sede di attività commerciali e centri culturali.
* ''Palazzo Bentivegna'', risalente al SettecentoXVIII secolo. Il palazzo è contraddistinto dall'esistenza, sulla facciata che da sulla via Atenea, un'edicola votiva raffigurante la Madonna Immacolata, preziosamentericcamente decorata.
* ''Palazzo Caruso'', edificato nell'Ottocentonel XIX secolo, con particolari decorazioni e ornativimotivi floreali.
* ''Palazzo Catalisano'', si caratterizza per la lapide posta in ricordo di Michele Foderà oltre che per l'eleganza del prospetto.
* ''Palazzo Contarini'', del 1700 in stile barocco con eleganti mensole adornate a sostegno dei balconi.
* ''Palazzo Lauricella'', sul cui prospetto è posta una lapide commemorativa dell'illustre scienziato.
* ''Villa Giambertoni'', in stile liberty.
* ''Casa Alajmo''.
* ''Palazzo Vella''.
* ''Palazzo della Camera di Commercio'', realizzato nel 1851 in stile neogotico, dall'arch.architetto Tommaso Gravanti. Esso presentaPresenta lo stemma della città, caratterizzato dai tre giganti che sorreggono altrettanti torri, e numerosi altri fregi e ornamenti che rendono il complesso di notevole interesse architettonico. L'edificio è oggi sede della Camera di Commercio, ma fino al 1867 fu sede del municipio della città, ospitando in seguito anche la Banca d'Italia. Il palazzo, detto anche dell'orologio, insiste sulla piazza Gallo, e ha di fronte i Palazzi dei vecchi tribunali e accanto la Palazzina dell'antico Circolo dei Nobili.
* ''Palazzo Galluzzo'', con un elegante ingresso in stile liberty, anche "Circolo dei Nobili".
* ''Ex Palazzo del tribunale e della pretura''.
* ''Palazzo ex SocietSocietà operaia empedoclea''.
* ''Circolo Empedocleo'', realizzato nel 1835 in stile neoclassico su progetto di Raffaello Politi. Didi fronte all'antica Chiesa di san Giuseppe,. laLa struttura presenta una facciata a nove colonne sormontate da un architrave dorato. Al centro del prospetto è possibile ammirare un ricco ornamento figurativo raffigurante il filosofo akragantino Empedocle, da cui il circolo prende il nome. Insiste in cima ad una breve scalinata che si affaccia su una larga piazza.
* ''Palazzo dei Giganti'', sito in piazza Pirandello. Fu costruito nel 1627 ed era inizialmente la residenza agrigentina della famiglia Tomasi dei Principi di Lampedusa e duchi di Palma. In esso viVi nacque nel 1645 la beata [[Isabella Tomasi]], figlia del Duca Santo Carlo Tomasi fondatore della città di Palma di Montechiaro nel 1637. Successivamente divenne un convento dei domenicani. A partire dal 1867 divenne sede del comune. Presenta un portale di ferro a tutto sesto e una serie di rifinite finestre e balconi ornamentali che ne fanno, al tempo stesso, una struttura compatta ed elegante. Al suo interno è possibile ammirare lo splendore e la ricchezza delil teatro Pirandello. Nel prospetto del palazzo è possibile scorgere, coperte da rampicanti, diverse lapidi, dedicate ai caduti di Dogali nel 1887, agli insorti del 1848 e a Luigi Pirandello. Nell'atrio, naturale prosecuzione della Piazza Pirandello e attraverso il quale si accede al Teatro Pirandello, sono esposte due targhe dedicate al cinquantenario della morte del Premio Nobel per la letteratura ed alla intitolazione del Teatro alla sua memoria, ed un bassorilievo raffigurante Dante Alighieri.
[[File:Palazzo_Gaetani.JPG|miniatura|Palazzo Gaetani]]
* ''Palazzo Minelli''.
* ''Palazzo Portulano''.
* ''Palazzo Gaetani''.
* ''Palazzo Pujades'', realizzato nel corso del QuattrocentoXV secolo. Situato nella via Orfane, presenta un portale ad arco ribassato e due finestre bifore, in stile gotico, al primo piano.
* ''Palazzo De Marinis'', edificato nel 1487 e sito nella via Barone. È caratterizzato da un portone ad arco a sesto acuto, e da un mensolone di balcone molto elegante.
* ''Palazzo Filippazzo'', risalente al Quattrocento. Importanti elementi decorativi sono le bifore in stile gotico fiorito, che ne fanno uno dei palazzi più belli del centro storico. Una di esse è impreziosita da un traforo ornamentale.
* ''Palazzo Tommasi'', edificato intorno al 1100. Sito in piano Sanzo, ha un portale molto elegante con arco a tutto sesto delimitato da due colonne.; interessanti anche le file di balconi. Il Palazzo si appresta a diventare sede di importanti mostre d'arte permanenti.
* ''Palazzo Di Girolamo''.
* ''Palazzo Sala''.
* ''Palazzo Lojacono-Maraventano'', del 1600 in stile barocco. presentaPresentava un e maestoso portale ed èera ubicato in via Santa Maria dei Greci. Il palazzo è crollato, dopo anni di incuria e abbandono, all'alba del 25 aprile 2011.<ref>{{Cita pubblicazione |url = http://palermo.repubblica.it/cronaca/2011/04/25/news/crollato_a_agrigento_un_edificio_nobiliare-15351743/ |titolo = Crollato edificio aad Agrigento sindaco aggredito dai cittadini |città = Palermo |sito =La Repubblica.it |data = 25 aprile 2011 |accesso = 26 ottobre 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171026214241/http://palermo.repubblica.it/cronaca/2011/04/25/news/crollato_a_agrigento_un_edificio_nobiliare-15351743/ |urlmorto=no}}</ref>
* ''Palazzo Lo Vetere o Del Carretto'', del 1600XVII secolo. rappresentaRappresenta una delle più significative espressioni del barocco agrigentino, con un portale ad arco a tutto sesto, e facciata arricchita da numerosi e interessanti elementi decorativi.
* ''Casa Quartana''.
* ''Palazzo Cardella''.
* ''Palazzo Barone-Celauro'', risalente al SettecentoXVIII secolo e ubicato in via San Girolamo.
* ''Palazzo ex consolato britannico'', sito in via San Girolamo e caratterizzato da portale in stile neoclassico.
* ''Palazzo Del Campo-Lazzarini'', risalente agli inizi dell'Ottocento. Si trova nella via San Girolamo, di fronte alla cosiddetta ''badiola piccola''. Il prospetto elegante dell'edificio presenta un ampio portale, e una serie di finestre e balconi finemente rifiniti.
* ''Palazzo Rotolo Genuardi'', già palazzo Xerri, costruito intornonel alXVIII 1700secolo. sitoSito in via Neve, presenta un portale ad arco policentrico. Fu adibito a tribunale e vi soggiornarono i principi Amedeo e Umberto.
* ''Palazzo Crapanzano''.
* ''Palazzo A.n.a.s''.
* ''Palazzo di giustizia''.
* ''Padiglioni dell'ospedale psichiatrico'', realizzati negli anni '30 del Novecento sui disegni di un paio di decenni prima dell'architetto palermitano [[Francesco Paolo Palazzotto]].
* ''Liceo Classico "Empedocle"'', originariamente un convento, nel cui. Nell'atrio è possibile ammirareposto un mezzo busto bronzeo del filosofo Empedocle con alle spalle una lapide di marmo recante un'iscrizione in greco arcaico, relativa al pensiero del filosofo.
* ''Complesso ex ospedale psichiatrico'' (oggi, sede di numerosi uffici dell'ASLAS).
* ''Villa Altieri'', adiacente al Palazzo delle Finanze.
* ''Villa Catalisano'', progettata in stile liberty da [[Ernesto Basile]]. La villa fu, per breve tempo, residenza di [[Luigi Pirandello]].
* ''Villa Crispi'', in stile liberty con caratteristici leoni in marmo nel vialetto.
* ''Villa Carrano'', in stile neoclassico, risalenterisale alla seconda metà dell'Ottocentodel XIX secolo.
* ''Villa Genuardi'', sede della ex facoltà di lettere e filosofia, fu per un periodo un lussuoso hotel della città, l'Hotel des Temples.
* ''Villa Aurea'', (sede degli dell'antiquarium documentario). nelNel cortile della villa è posto un busto bronzeo dedicato ad [[Alexander Hardcastle]], del quale la villa è stata dimora personale dal 1920 fino alla morte, avvenuta nel 1933.
* ''Casa Morello'', (sede dell'antiquarium delle fortificazioni).
* ''Casa Barbadoro'', (sede dell'antiquarium iconografico).
* ''Casa Pace'', (sede dell'antiquarium paleocristiano-bizantino).
* ''Casa Caruso'', in stile liberty, è (sita nella borgata di San Leone).
* ''Casa Caratozzolo'', in stile liberty, è (sita nella borgata di San leone)Leone.
 
=== Architetture militari ===
* ''Caserma e comando provinciale Carabinieri Biagio Pistone'', realizzata nel 1908 e sita in piazza Vittorio Emanuele.
* ''Comando provinciale Guardia di Finanza'', sito in piazza Gallo in un elegante palazzo che fu importante hotel cittadino, l'hotel Bretagna.
* ''Caserma Guardia di Finanza Antonio Mosto'', sita nel complesso dell'ex distretto militare in piazza San Giacomo. Sul prospetto è posta una lapide marmorea alla memoria di Tommaso gallo Afflitto.
* ''Comando Logistico della Guardia di finanza'', posto alla Rupe Atenea.
* ''Castello di Girgenti'', fuospitò destinato ad ospitare ilun carcere della città.
* ''Sacrario Militare ai caduti della prima e della seconda Guerra Mondiale'', sito nel cimitero monumentale di Bonamorone.
 
=== Altro ===
==== Monumenti scultorei ====
* ''Statua di Empedocle'', nellain Piazzetta Vadalà tra la sede della Biblioteca e la Caserma dei Carabinieri. Consiste in una statua bronzea, raffigurante il filosofo circondato dagli elementi caratterizzanti la sua filosofia, collocata su un massiccio basamento marmoreo sul quale è incisa la celebre frase: 'erano sempre e sempre saranno nel tempo infinito'.
* ''Monumento a Don Bosco'', in Piazza Plebis Rea. Si tratta di un gruppo bronzeo, che ritrae Don bosco circondato da giovani studenti, di cui è protettore.
* ''Monumento ai caduti della Grande Guerra''. Presenta un possente contorno cilindrico al centro del quale spicca un obelisco in marmo al cui apice è posto un grande angelo di bronzo raffigurante la vittoria patria. Sul basamento dell'obelisco vi sono, in ciascuna delle quattro facciate, i nomi dei soldati caduti durante la grande guerra. Sul secondo livello del basamento sono invece raffigurate due scene: la prima rappresenta un contadino che conduce un aratro trainato da buoi; la seconda invece riporta un soldato italiano che trafigge un soldato austriaco.
* ''Monumento alla Vittoria nella Grande Guerra'', nel Colonnato del Palazzo delle Poste in Piazza Vittorio Emanuele. Si tratta diÈ un imponente gruppo scultoreo di pietra arenaria, raffigurante al centro la dea patria e, ai lati, quattro fanti raffigurati in posizione di riposo.
* ''Monumento ai caduti della Battaglia di Imera'', del 480 a.C. Si tratta di, una stele marmorea, sulla quale è incisa, sia in italiano che in greco, una frase commemorativa dei caduti della battaglia che segnò le sorti della Sicilia e del mondo occidentale.
* ''Monumento ai caduti negli attentati dell'11 settembre'', collocato nellapresso la Villetta Romano..
* ''Statue delle stagioni'', in marmo bianco. Originariamente poste all'interno delladi Villa Garibaldi, oggi scomparsa, sono ora collocate all'interno della Villa del Sole.
* ''Giardino di Empedocle''. Si tratta di un, gruppo scultoreo realizzato interamente in bronzo e caratterizzato da quattro sculture raffiguranti, rispettivamente l'aria, l'acqua, il fuoco e la terra, ossia gli elementi della filosofia del filosofo akragantino Empedocle. Le opere d'arte sono collocate all'interno del giardino del Museo Archeologico San Nicola.
* "Busto di Venere" all'interno del giardino del Museo Archeologico San Nicola.
* "Evadne", opera in pietra lavica collocata nella salita Sciascia Contrino. Si tratta di un'opera d'arte che rappresenta il mito di Evadne, figlia di Poseidone e sedotta da Apollo narrato da Pindaro.
* ''Leone dormiente'', in Piazza Purgatorio. Rappresenta l'ingresso monumentale all'ipogeroipogeo del Purgatorio. È costituito da un leone in marmo bianco, rappresentato in posizione dormiente, collocato in cima a due colonne in stile neoclassico.
* "Il pensiero di Empedocle". Si tratta di, due gruppi scultorei collocati nelle piazze Lena e San Giuseppe che narrano i punti cardine della filosofia empedoclea.
* ''Croce posta in ricordo della visita di Papa Giovanni Paolo II'', in piano San Gregorio.
* ''Icaro caduto'', statua in bronzo, sita ai piedi del Tempio della Concordia, sullanella via Sacra.
* ''L'amazzone'', statua in bronzo su basamento marmoreo in piazzaPiazza stazioneMarconi.
* ''Stele di Pertini'', collocata nella villetta a lui dedicata.
* ''Statua della Madonna'', nel Porticciolo Turistico.
* ''Statua dell'Angelo della Valle'', in piazza Hardcastle.
* ''Monumenti d'arte contemporanea'', nella Villa Pertini.
* "L'origine della vita", opera d'arte contemporanea in piazza Plebis Rea.
* ''Statua di San Gerlando'', in piazzetta Alajmo, in una nicchia ricavata sul prospetto di uno dei palazzi prospiciente la piazza.
* "Statua di San Calogero, in Piazzetta San Calogero, collocata all'interno della nicchia sul prospetto del Santuario dedicato al Santo.
* "Statua della Madonna col BambimoBambino", sita, nella nicchia collocata sul versante Nord del campanile della Basilica di San Francesco.
* "Statua di San Francesco, collocata nella nicchia della facciata della Basilica di San Francesco.
* "Statua della Madonna", collocata nella nicchia ricavata sul prospetto della Chiesa della Badiola.
* ''Busto di Garibaldi'', collocato nei Giardini di Porta di Ponte, in marmo bianco.
* ''Busto Romano'', nei Giardini di porta di Ponte, in bronzo.
* ''Busto di Nicolò Gallo'', posto nei Giardini di Porta di Ponte, in bronzo.
* ''Busto di Luigi Pirandello'', un tempo collocato in Villa del sole, poi spostato, in occasione delle celebrazioni in onore dell'anniversario dei 150 dalla nascita dell'autore, nella omonima piazza. La scultura, opera dell'artista Tumminello, è in bronzo.
* ''Busto di Luigi Pirandello'', nella casa natale, in bronzo.
* ''Busto di Alexander Hardcastle'', posto nel giardino di Villa Aurea, in bronzo.
* ''Busto di Don Guanella'', collocato in piazza Don Guanella, in bronzo.
* ''Busto Mons.di Monsignore Celona'', collocato in Largo Celona, in marmo bianco.
 
==== Fontane ====
* Fontana Gebbia, nel parco archeologico.
* ''Fontana storica di Bonamorone''. Sorge, nel quartiere di Bonamorone. Essa presentaPresenta sul lato principale un arco in marmo mentre ai lati si estende una grande vasca.
* ''Fontana ai Caduti'', dedicata ai caduti della Grande Guerra. Si trova all'ingresso principale della Villa Bonfiglio. La fontana ha forma circolare e, al centro, presenta un grande obelisco in marmo al cui apice è posto un grande angelo di bronzo raffigurante la vittoria patria. Sul basamento dell'obelisco vi sono, in ciascuna delle quattro facciate, i nomi dei soldati caduti durante la grande guerra. Sul secondo livello del basamento sono invece raffigurate due scene: la prima rappresenta un contadino che conduce un aratro trainato da buoi; la seconda invece riporta un soldato italiano che trafigge un soldato austriaco.
* ''Fontana dei Giganti'' recante lo stemma della Città, sita nella Villa Casesa (Giardini di Porta di Ponte). La fontana è in marmo ed è a forma circolare presenta tre livelli la cui ampiezza degrada in altezza. Sul livello più alto è posta una raffigurazione scultoria rappresentante un putto che stringe un drago che sputa l'acqua.
* ''Fontana dei Draghi'', ubicata in piazza Don Guanella. Essa haHa una grande vasca a forma ottagonale, mentre al centro vi sono delle raffigurazioni di draghi dal cui apice sgorga un getto d'acqua.
* ''Fontana della Stazione'', in stile razionalista ubicata nei giardini della stazione di Piazza Marconi. La fontana è a forma circolare e ha due livelli.
* ''Fontana del giardino del Convento di San Vito'', in tre livelli, sita nel giardino esterno dell'ex convento.
* ''Fontana Grande Villa del sole''., sita nella Villa,. èPresenta una grande vasca con cascate artificiali. Si caratterizza per la presenza di due statue in marmo bianco che rappresentano le stagioni.
* ''Fontana Piccola Villa del sole''., Didi forma rettangolare,. recaReca lo stemma in ceramica della Città.
* ''Fonte Villa del sole'', composta da un bassorilievo.
* ''Fontana Villa Pertini''. Presenta una base realizzata in pietra.
* Fontana del pozzo, nella salita Madonna degli angeli. Presenta le forme di un antico pozzo artesiano.
 
==== Piazze ====
* ''Piazza Cavour'', alpresso il Viale della Vittoria. Anticamente era possibile ammirarepresente nella piazza un'imponente statua dedicata a Camillo Benso Conte di Cavour. Oggi la piazza presenta un elegante pavimentazione e costituisce un ideale punto di ritrovo per i cittadini di qualunque età e per i bambini che ivi possono giocare. Ai lati della piazza sorgono due Palazzi in stile liberty di pregevole fattura che attribuiscono alla piazza nel suo complesso un aspetto elegante e raffinato.
* ''Piazza Marconi'', già Piazzale Roma e detta anche Piazza Stazione. Si tratta di una delle più importanti piazze di Agrigento non solo perché posta geograficamente al centro della città, ma anche in quanto vi sorgono alcuni importanti edifici. Oltre la Stazione Centrale, al cui interno vi sono la fontana in stile razionalista e un monumento in bronzo, è possibilevi infattisi ammirareaffacciano il Palazzo della Banca D'Italia e, infine, il Palazzo antico del Genio Civile, sul cui prospetto laterale è posta un'edicola votiva delimitata da due colonne. Inoltre in alto è possibile scorgere la Chiesa di San Pietro.
* ''Piazza Vittorio Emanuele''. La piazza ospita il Palazzo delle Poste, il Palazzo della Questura, il Palazzo della Provincia e Prefettura, il Palazzo Balilla, il Nuovo Palazzo del Genio Civile.
* ''Piazzale Aldo Moro''. sulVi qualesi sorgonoaffacciano la sede Centrale del Banco di Sicilia, la Caserma dei Carabinieri Biagio Pistone, la Biblioteca comunale e il santuario di San Calogero. Il piazzale è elegantemente adornato dai quattro Giardini degli sgherri.
* ''Piazzetta Vadalà'', sita nel piazzale Aldo Moro, nella quale si stagliatrova L'imponentela statua del filosofo akragantino Empedocle.
* ''Piazzetta San Pietro'', ove si trova Ll'omonima Chiesa di stile barocco. Al centro della piazza, che si affaccia sulla Valle dei templi, è posto una aiuola con figure geometriche realizzate in tufo. Oggi la piazzetta è dedicata al fondatore dell'opus dei, J. M. Escrivá, come ricordato è una targa marmorea. Inoltre su di essa prospettadi affaccia la casa giovanile di Luigi Pirandello, ove è stata posta una lapide marmorea a ricordocommemorativa.
* ''Piazza San Francesco'', importantecosì perchéchiamata dapoiché essavi si accedeaffaccia sia allala Basilica dell'Immacolata (o Chiesa di san Francesco), sul cui prospetto principale spicca la statua in marmo dedicata al Santo protettore d'Italia, sia al Convento dei Frati Francescani Minori, che ospita oggi le cosiddette ''Fabbriche Chiaramontane''. Sul prospettolato lateraleorientale della chiesa è possibile scorgere una lapide in bronzo che ricorda le vittime di un bombardamento avvenuto durante la seconda guerra mondiale e nel quale persero la vita numerosi agrigentini che cercavano scampo nei rifugi della chiesa. Nella scalinata attigua è invece posta una scultura dedicata al modo di Evadne, narrato dal poeta greco Pindaro.
* ''Piazza San Lorenzo'', detta anche del Purgatorio. In essa si trova l'ingresso monumentale di uno dei più importanti e lunghi ipogei dell'antica Akragas. All'ipogeo infatti si accede attraverso un portale costituito da due colonne sormontate da un leone bianco dormiente. Nella Piazza sorge una delle più belle, antiche e fastose chiese di Agrigento, la barocca Chiesa di san Lorenzo, chee rende la piazza estremamente suggestiva, grazie anche all'attigual’attigua Chiesa di Santa Rosalia, anch'essa in stile barocco. Nel prospetto della Chiesa di San Lorenzo sisono scorgonopresenti due lapidi in marmo che ricordano i moti rivoluzionari del popolo italiano e i martiri caduti in nome della bandiera. Inoltre dallaDalla piazza è possibile scorgere un manifesto elettorale in marmo, incastonato sul prospetto di un palazzo, che reca l'invito a votare per la repubblica, con il simbolo del partito repubblicano, in occasione del referendum per l'abrogazione della monarchia.
* ''Piazza Gallo'',. nellaVi qualesi sorgonoaffacciano il Palazzo del Circolo dei Nobili, il Palazzo dell'orologio, il Palazzo del Comando della Guardia di Finanza, il Palazzo degli ex Tribunali.
* ''Piazzetta Lena'', nella quale sorge un albergo. Un tempo sede della vucciria, l'antico mercato del pesce,. oggiOggi la Piazza è Isola pedonale e al suo interno sono state collocate delle sculture che, in un unico filo conduttore con la piazza san Giuseppe, riprendono le linee essenziali della filosofia di empedocleEmpedocle, in particolare l'amore e il kaos. In essa prospetta il Palazzo dove oggi ha sede un modo albergo e altri edifici di notevole pregio artistico.
* ''Piazzetta Cacciatore'', presso la quale vi è casa Alajmo, con una targa commemorativa in ottone, ed inoltre vi sono, sulle facciate dei palazzi, alcune edicole votive. All'interno di una nicchia ricavata sul prospetto del palazzo che un tempo ospitava un noto istituto di credito, è stata posta una statua dedicata al Santo Patrono Gerlando. Dalla piazzetta si accede alla via neve, conosciuta come via degli artisti, ove oggi è ricordata con una targa proprio all'imbocco della piazzetta la poetessa Linder.
* ''Piazza San Giuseppe'', nella quale sorge l'omonima Chiesa di stile barocco e prospetta il Circolo Empedocleo, con l'inconfondibile stile neoclassico e il bassorilievo raffigurante Empedocle. La piazza è stata nel 2015 oggetto di un imponente progetto di restauro e riqualificazione, grazie al quale è stata resa Isola pedonale. In essa è stata collocata un'opera artistica che simboleggia i 4quattro elementi della filosofia di Empedocle.
* ''Piazza Pirandello'', piazza più importante di Agrigento. È infatti la piazza dedicata al personaggio più illustre della città, il premio Nobel per la letteratura Luigi Pirandello in occasione del centenario della sua nascita. InVi essasi sorgono ilaffacciano palazzo dei Giganti, oggi sede del comune e un tempo convento dei padri dominicani, la Chiesa di san Domenico, il Palazzo dei Montaperto, il Collegio dei Padri Filippini e il Palazzo (ex convento degli agostiniani) sede naturale del museo civico. Da essa si accede, attraverso l'ingresso del Palazzo dei Giganti, al Teatro Luigi Pirandello. Sul prospetto del Palazzo dei Giganti sisono scorgono,poste coperte dai rampicanti,due lapidi commemorative in marmo dedicate ai caduti di Dogali del 1887 e ai moti rivoluzionari del 1848, e una lapide che celebra il centenario della nascita di Luigi Pirandello. SulNel prospettochiostro del Palazzopalazzo, deisono Montapertocollocate èdue collocatatarghe marmoree che ripercorrono le tappe di costruzione e ridenominazione del teatro ed una lapidetarga marmoreabronzea dedicataraffigurante ail papacelebre Porta Dante Alighieri con il Pino di Pirandello Leonesullo XIIIsfondo.
* Piazza Sinatra, nella quale sorgono il Palazzo Gaetani, il Convento dei padri agostiniani sede del Museo Civico, il Palazzo dell'Associazione Nazionale Finanzieri e il Palazzo ove ha sede la biblioteca cinema cultura e spettacolo Efebo d'Oro. Sul suo prospetto una lapide marmorea ricorda il centenario della nascita del Sinatra.
La piazza costituisce il naturale ed unico accesso al chiostro del Palazzo dei Giganti, ove si trova il prospetto del Teatro Pirandello. Nel chiostro, sono collocate due targhe marmoree che ripercorrono le tappe di costruzione e ridenominazione del teatro ed una targa bronzea raffigurante il celebre Porta Dante Alighieri con il Pino di Pirandello sullo sfondo.
* Piazza Duomo. Vi si trova la scalinata dell'entrata principale del Duomo e, di fronte, l'imponente complesso architettonico del Seminario Arcivescovile, già palazzo Steri. Sul lato sud della piazza, è possibile scorgere un'edicola votiva dedicata alla Madonna Immacolata.
* ''Piazza Sinatra'', nella quale sorgono il Palazzo Gaetani, il Convento dei padri agostiniani sede del Museo Civico, il Palazzo dell'Associazione Nazionale Finanzieri e il Palazzo ove ha sede la biblioteca cinema cultura e spettacolo Efebo d'Oro. sul suo prospetto una lapide in marmo ricorda il centenario della nascita del Sinatra.
* Piazza San Giacomo, nella quale sorgono la chiesa di San Giacomo e il complesso dell'ex distretto militare.
* ''Piazza Duomo'', nella quale si affaccia la scalinata dell'entrata principale del Duomo e, di fronte ad esso, l'imponente complesso architettonico del Seminario Arcivescovile, già palazzo Steri. Sul lato sud della piazza, è possibile scorgere un'edicola votiva dedicata alla Madonna Immacolata.
* ''Piazza San Giacomo''Ravanusella, nella quale sorgonosorge la barocca chiesa dell'Assunta, impropriamente detta di SanSanta GiacomoLucia e, ila complessopochi dell'expassi da essa, la distrettoPorta militarePanitteri.
* ''Piazza Ravanusella''Diodoro Siculo, nella quale sorgesi latrovano baroccai chiesaPalazzi dell'Assunta,I.N.C.I.S. impropriamentee dettauna distatua Santa Lucia e,dedicata a pochi passi da essa, la PortaPadre PanitteriPio.
* Piazza Plebis Rea. La piazza prende il nome dalla antica porta araba, la porta dei venti. Costituiva l'accesso più alto della cittadella arabo normanna. Ancora oggi è possibile scorgere i resti delle antiche mura medievali. La piazza ospita inoltre un monumento bronzeo dedicato a San Giovanni Bosco ed un monumento di arte contemporanea denominato l'origine della vita.
* ''Piazza Diodoro Siculo'', nella quale si trovano i Palazzi I. N.C. I.S. e una statua dedicata a Padre Pio.
* Piazza Don Guanella, nella quale si trovano la Fontana dei draghi, un mezzo busto dedicato proprio al Don Guanella ed una statua dedicata a Padre Pio.
* ''Piazza Plebis Rea''. La piazza prende il nome dalla antica porta araba, la porta dei venti. Costituiva l'accesso più alto della cittadella arabo normanna. Ancora oggi è possibile scorgere i reati delle antiche mura medievali. La piazza ospita inoltre un monumento bronzeo dedicato a San Giovanni Bosco ed un monumento di arte contemporanea denominato l'origine della vita.
* Piazza Antonio Fosso, dedicata a un granatiere della Prima Guerra Mondiale.
* ''Piazza Don Guanella'', nella quale si trovano la Fontana dei draghi, un mezzo busto dedicato proprio al Don Guanella ed una statua dedicata a Padre Pio.
* ''Piazza Antonio Fosso'', granatiere della Prima Guerra Mondiale.
 
==== Porte ====
[[File:Porta_Panitteri.JPG|miniatura|Porta Panitteri]]
[[File:Porta_dei_Saccajoli.JPG|miniatura|Porta dei Saccajoli]]
* ''Porta di ponte''. Fu, edificata nel 1868, su progetto di Raffaello Politi, sui ruderiresti della precedente porta saracena con ponte levatoio risalente al TrecentoXIV e di origine saracenasecolo. Il monumento è realizzato in stile neoclassico e presenta da una parte lo stemma odierno della città, dall'altra lo stemma della città greca. La porta di Ponte costituisce l'ingresso monumentale peralla Via Atenea, detta il salotto della città, e sede di numerose attività commerciali, negozi, boutique ed eleganti ristoranti, nonché di alcuni Monumenti della Città.
* ''Porta Panitteri''. Essa è stata, riedificata nel XInell’XI secsecolo poco distante dall'originale, distrutta per il completamento dei lavori inerenti alla Stazione Centrale. È composta da un arco in stile gotico e accanto presenta, su una parte dell'antica cinta muraria, un'edicola sacra dedicata alla Madonna del Lume. La Portaporta si trova in Via Empedocle, a poche centinaia di metri dalla Stazione Centrale.
* ''Porta dei Saccajoli''. Fu, edificata nel XVI sec.secolo con un arco gotico e al suo interno venne collocata un'edicola sacra dedicata alla Madonna del Porto Salvo e successivamente a Santa Lucia. Oggi appare parzialmente interrata, ma comunque visibile e raggiungibile.
* ''Porta di Mare''. la porta, oggi è interrata ma comunque visibile. e fuFu edificata nel XV secsecolo.
 
==== Viadotti ====
Nella [[valle dei Templi]] si trova il [[viadotto Akragas]] che collega le frazioni di [[Villaseta]] e [[Monserrato (Agrigento)|Monserrato]].
[[File:Agrigento Panorama der Stadt Agrigent Sizilien Italien Foto 2014 Wolfgang Pehlemann DSC07437.jpg|miniatura|centro|upright=4.5|Panorama di Agrigento (2014)]]
 
==== Lapidi commemorative ====
Agrigento è ricca di lapidi e targhe commemorative dedicate a personaggi illustri o eventi storici significativi. La maggior parte di esse sono in marmo e si possono ammirare sulle facciate di palazzi nobiliari, chiese o piazze. Altre invece sono in bronzo. Tra esse le principali sono:
* ''Michele Foderà'', in marmo posta sul prospetto della casa natale, in via Atenea
* ''Giuseppe Lauricella'', in marmo posta sul prospetto della casa natale, in via Atenea
* ''Luigi Pirandello'', in marmo posta sul prospetto della casa della sua infanzia, nell'omonima via
* ''Luigi Pirandello'', in marmo posta sul prospetto di palazzo dei Giganti nell'omonima piazza
* ''Papa Leone XIII'', in marmo posta sul prospetto di palazzo Montaperto, in piazza Pirandello
* ''J. Wolfgang Goethe'', in bronzo posta sul prospetto di palazzo Celauro, dove venne ospitato, in via Celauro
* ''Dante Alighieri'', in bronzo posta nell'atrio esterno del teatro Pirandello, in piazza Pirandello
* ''Sinatra'', in marmo posta sul prospetto di un palazzo, nell'omonima piazza
* ''Giuseppe Picone'', in marmo, sita in via Picone
* ''Josemaria Escrivà'', in marmo, sita in piazza Escrivà
* ''Saragat'', sita sul prospetto del Circolo dei nobili in piazza Gallo
* ''Tommaso Gallo Afflitto'', in marmo, sita sul prospetto della caserma della Guardia di finanza in piazza San Giacomo
* ''Sciascia e Contino'', in bronzo, collocata sul prospetto della basilica dell'Immacolata
* ''Papa Giovanni Paolo II'', in marmo, sita in via Imera
 
==== Teatri ====
* ''[[Teatro Luigi Pirandello]]'', teatro comunale di Agrigento. Al maestoso teatroVi si accede attraversoattraversando il chiostro del Palazzo dei Giganti. Già intitolato alla Regina Margherita, fu costruito nel 1870 e inaugurato nel 1881. L'attuale intitolazione a Luigi Pirandello fu decisa per celebrare il X anniversario della morte del Premio Nobel. Una delle decorazioni più significative del teatro era certamente il sipario, rappresentante il valoroso atleta akragantino Esseneto che ritorna vincitore da Elea e dipinto dal pittore messinese Luigi Queriau. L'opera andò perduta o distrutta durante il lungo periodo di chiusura. Nel 2007 il produttore agrigentino Francesco Bellomo ha donato un nuovo sipario, realizzato con le stesse tecniche dell'epoca, che riproduce l'affresco originale. Il soffitto e il frontale dei palchi è invece il frutto della preziosa e raffinata opera dei tre artisti milanesi Giuseppe Sacco, Giovanni Belloni e Antonio Tavella, che hanno elegantemente decorato l'interno del teatro. La progettazione dell'opera si deve all'agrigentino Dionisio Sciascia con il notevole e prestigioso contributo di Giambattista Basile. Nel ''foyer'' del teatro sono esposti il busto di Zeus, anticamente posto nella Villa Garibaldi, il busto dedicato a Luigi Filippo, quello di Luigi Pirandello e numerose targhe, tra le quali quelle testimonianti la decisione del senato agrigentino di edificare il teatro e quella di intitolarlo alla Regina Margherita. Altre targhe ricordano l'intitolazione del ''foyer'' all'attore agrigentino Montalbano, la riapertura del teatro alla presenza di Oscar Luigi Scalfaro e la restituzione dell'antico sipario ''Laraffigurante “la vittoria di Esseneto''Esseneto”.<ref>{{cita web |url=http://www.teatroluigipirandello.it |titolo=Il Teatro Pirandello - Cartellone, spettacoli, programmi, note | accesso=23 giugno 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180825042644/http://www.teatroluigipirandello.it/}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.comune.agrigento.it/index.php/la-citta/il-teatro-pirandello/la-storia |titolo=La storia del teatro Pirandello |accesso=25 maggio 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100420045815/http://www.comune.agrigento.it/index.php/la-citta/il-teatro-pirandello/la-storia}}</ref>
* ''Teatro della Posta vecchia''. Il piccolo teatro sorge negli immobili che, nella seconda metà del XIX sec. furono dati in locazione dal marchese Giambertoni alle Regie Poste e Telegrafi.
* ''Teatro della Valle dei Templi'', collocato nel cuore del Parco Archeologico della Valle dei Templi in un suggestivo contesto.
* ''Palacongressi'', sito nella frazione di Villaggio Mosè.
 
=== Beni archeologici ===
{{vedi anche|Siti archeologici ad Agrigento}}
 
[[File:Tempio agrigento.tiff|miniatura|Tempio greco di Concordia, Agrigento]]
[[File:Southern Italy and Sicily, with excursions to Malta, Sardinia, Tunis, and Corfu - handbook for travellers (1908) (14576708300).jpg|miniatura|Contorni della città antica]]
 
{{vedi anche|Siti archeologici ad Agrigento}}
Il sito archeologico più importante è la [[Valle dei Templi]], risalente al periodo ellenico, con i resti di dieci templi in ordine dorico, tre santuari, una grande concentrazione di necropoli (Montelusa; Mosè; Pezzino; necropoli romana e tomba di Terone; paleocristiana; Acrosoli), varie opere idrauliche (giardino della Kolymbetra e gli ipogei), fortificazioni, parte di un quartiere ellenistico-romano costruito su pianta greca e due importanti luoghi di riunione: l'Agorà inferiore (non lontano dai resti del tempio di Zeus Olimpio) e l'Agorà superiore (che si trova all'interno del complesso museale); vi sono anche un Olympeion e un Bouleuterion (sala del consiglio) di epoca romana su pianta greca. Il Parco archeologico della [[Valle dei Templi]] è il complesso archeologico più vasto al mondo (c.a. 1300 ha).<ref>{{citaCita web |url=http://viaggi.lastampa.it/articolo/la-valle-dei-templi-e-di-montalbano |titolo=La valle dei templi e di Montalbano |editore=[[La Stampa]] viaggi|data=27 gennaio 2011|urlmorto=sì, riga 4 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130401190549/http://viaggi.lastampa.it/articolo/la-valle-dei-templi-e-di-montalbano|dataarchivio=1º aprile 2013}}, riga 4</ref>
Il tempio di Zeus Olimpio era il più grande tempio della [[Magna Grecia]].
 
Altro sito archeologico importante è la [[Rupe Atenea]], il punto più alto dell'antica città di Akragas, dove sono stati rinvenuti resti di un frantoio ellenistico, e sulle sue pendici sud-ovest è conservato uno dei numerosi templi delle divinità ctonie, incorporato nella chiesetta medievale di San Biagio.
 
Il sito dove poi sorse la città di Akragas, potrebbe essere stato il luogo dove sorgeva la città di [[Kamikos]], prima e più potente città sicana guidata dal leggendario [[Kokalos]], il re che ospitò [[Dedalo]] dopo la sua fuga dal [[labirinto di Cnosso]] a [[Creta (Grecia)|Creta]]. La leggenda afferma che [[Minosse]], rintracciato [[Dedalo]] alla corte di Kokalos, partì per la Sicania per farsi consegnare il geniale architetto e ucciderlo, venendo ucciso dalle figlie del re sicano dopo essere stato attirato con un tranello.
 
{{Citazione necessaria|Il museo archeologico regionale di Agrigento è uno dei musei sulla Magna Grecia più ricchi al mondo}}
 
=== Aree naturali ===
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* Belvedere Natale D'Agostino, in via Empedocle.
* Villa Pertini, sita a San Leone. In essa si ammirano una fontana, una stele dedicata al Presidente della Repubblica Sandro Pertini e una scultura d'arte contemporanea.
* Quattro villette di Porta di Ponte, (dette ville degli Sgherri). Esse sonoSono poste in piazzale Aldo Moro e costituiscono un prezioso ornamento del centro cittadino. La prima delle villette è intitolata a Rosetta Romano, e si caratterizza per la presenza di due mezzi busti: il primo dedicato proprioa alla memoria dellaRosetta Romano; il secondo a Giuseppe Garibaldi. Quest'ultimoQuesto mezzo busto, peraltro,si ètrovava loun stesso che una volta si trovavatempo all'interno della vasta e monumentaledi Villa Garibaldi. DentroIn una delle aiuole, accanto a un albero di melograno, è stato collocato un cippo di marmo ain memoria delladegli strageattentati terroristici delle Torri Gemelle del 2001. All'interno del giardino, inoltre, si trova una tomba "sicana", che fu ivi collocata da Sir A. Hardcastle al fine di renderla visibile ai cittadini. Al centro, infine, è collocato un monumento in ricordo delle vittime delle stragi dell'11 settembre. La seconda villetta è dedicata invece a Casesa e, al suo interno, è possibile ammirarecollocata una meravigliosa fontana indecorata stile barocco che presenta anchecon lo stemma della città. Il nome di Casesa, politico ed amministratore della città per alcuni decenni, si legge in una targa in marmo posta proprio all'ingresso del giardino. La terza villetta offre invece una scritta di benvenuto, realizzata con pietra arenaria e composizioni floreali, e il mezzo busto di Nicolò Gallo. La quarta villetta presenta, infine, delle basse ed eleganti mura perimetrali decorate con vasi ornamentali, mentre al centro si trovano una fontana e delle fioriere. Ciascuna delle villette si caratterizza, inoltre, per la presenza di quattro chioschi (uno in ogni villetta) in stile liberty, che conferiscono un aspetto elegante e raffinato all'intera areachiosco.
* Villetta Ettore Majorana, sita a pochi passi dalla fontana di Bonamorone.
* Parco dell'Addolorata. Si tratta di una, vasta area verde, sorta sull'antico quartiere dell'Addolorata raso al suolo dalla frana del 1966. Al suo interno sono presenti diverse aree come, ad esempio, due piste di pattinaggio, un anfiteatro, e una struttura a forma piramidale.
* Area Naturale ed Archeologia Rupe Atenea.
* Parco archeologico della [[Valle dei Templi]]. Dal [[1997]] l'intera zona è stata inserita nella [[lista dei patrimoni dell'umanità]] redatta dall'[[UNESCO]]. È considerata un'ambita meta [[turismo|turistica]], oltre ad essere il simbolo della città e dell'isola. Il parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, con i suoi 1300 ettari, è uno dei siti archeologici più grandi del Mediterraneo.<ref>{{Cita web |url=http://www.parcodeitempli.net/ |titolo=Parco Valle dei Templi |accesso=17 maggio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141024091032/http://www.parcodeitempli.net/}}</ref>
* Parco archeologico [[Valle dei Templi]].
* Giardino della kolimbetra.
* Lungomare Falcone-Borsellino.
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{{Demografia/Agrigento}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023 la popolazione straniera era di 2626 persone, pari al 4,74% degli abitanti.<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it|titolo=Bilancio demografico popolazione straniera|accesso=28 luglio 2025}}</ref> Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti: <ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=RCS&l=it|titolo=Popolazione residente per cittadinanza o paese di nascita|accesso=9 luglio 2025}}</ref>
 
* [[Senegal]] 474
* [[Marocco]] 364
* [[Romania]] 335
* [[Tunisia]] 222
* [[Nigeria]] 152
* [[Bangladesh]] 119
* [[Cina]] 114
* [[Gambia]] 74
* [[Somalia]] 64
* [[Pakistan]] 62
=== Religione ===
Sebbene il patrono ufficiale della città sia [[San Gerlando]],<ref>{{Cita web |url=http://www.chiesamadreportoempedocle.it/sangerlando.htm |titolo=Il culto di San Gerlando a Porto Empedocle |accesso=3 marzo 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110603070259/http://www.chiesamadreportoempedocle.it/sangerlando.htm}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.lavalledeitempli.it/San_Gerlando.htm | titolo=La Cattedrale di San Gerlando ad Agrigento |accesso=8 aprile 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171230074926/http://www.lavalledeitempli.it/San_Gerlando.htm}}</ref> è a [[Calogero di Sicilia|San Calogero]] che sono tributati gli onori maggiori. Per il Santo Nero la città si mobilita le prime due domeniche di luglio: la processione, rigorosamente a spalla, è accompagnata dalle urlagrida dei fedeli, dai canti e dalla banda, sulle note incessanti della suggestiva marcia [[La Zingarella]]. A dicembre si svolgono le classiche novene per le strade della città. La settimana Santa è vissuta in città con devozione e ammirazione dei fedeli verso i simulacri della Madonna Addolorata e del Gesù agonizzante e la "vara" ovvero l'urna del“La SignoreZingarella”.
 
A dicembre si svolgono le tradizionali novene per le strade della città.
 
La settimana Santa è vissuta in città con devozione e ammirazione dei fedeli verso i simulacri della Madonna Addolorata e del Gesù agonizzante e la "vara" ovvero l'urna del Signore.
 
=== Lingue e dialetti ===
{{vedi anche|Lingua siciliana|Dialetto agrigentino}}
 
La prima lingua parlata ad Agrigento fu lingua del popolo Sicano ma di essa vi sono pochissimi ritrovamenti. Il sicano fu lasciato per il [[dialetto dorico]], una delle varietà del [[greco antico]]. I greci fondarono infatti la città di Agrigento dandole il nome di {{greco|Ἀκράγας}} (Akràgas, terra elevata). Dopo molti tentativi persi, i Cartaginesi riuscirono a impossessarsi della città, e da qui partirono le prime influenze arabe, influenze che si riscontrano anche oggi nel [[dialetto agrigentino]]. Successivamente passò ai Romani, per loro, la conquista di Akràgas fu molto importante e la rinominarono ''Agrigentum''. La città per loro era fonte di ricchezza perché dal territorio ricavarono tufo, salgemma, minerali, zolfo, spezie orientali e una grande quantità di grano, uva e olive. Già da prima della caduta dell'Impero romano i Cartaginesi, gli arabi, i barbari asiatici e del medio oriente premevano sulla città fino a quando l'Impero crollò e conquistarono tutta la Sicilia. Gli arabo-berberi rifondarono la città che venne chiamata prima ''Kerkent'' e poi ''Gergent''. In seguito la città venne occupata prevalentemente dalla componente berbera dei dominatori, divenendone di fatto la "capitale" in Sicilia, sempre in contrapposizione con gli arabi di Palermo.
La prima lingua parlata ad Agrigento fu lingua del popolo sicano ma di essa restano pochissime testimonianze. Il sicano fu abbandonato per il [[dialetto dorico]], una delle varietà del [[Lingua greca antica|greco antico]]. I greci fondarono infatti la città di Agrigento dandole il nome di {{polytonic|Ἀκράγας}} (''Akràgas'', "terra elevata"). Dopo molti tentativi falliti, i Cartaginesi riuscirono a impossessarsi della città, e da qui partirono le prime influenze arabe, influenze che si riscontrano anche oggi nel [[dialetto agrigentino]]. Successivamente passò ai Romani, per cui la conquista di Akràgas fu molto importante. Essi la rinominarono ''Agrigentum''. La città per loro era fonte di ricchezza perché dal territorio ricavarono tufo, salgemma, minerali, zolfo, spezie orientali e una grande quantità di grano, uva e olive. Già da prima della caduta dell'Impero romano i Cartaginesi, gli arabi, i barbari asiatici e del medio oriente premevano sulla città fino a quando l'Impero crollò e questi conquistarono tutta la Sicilia. Gli arabo-berberi rifondarono la città che venne chiamata prima ''Kerkent'' e poi ''Gergent''. In seguito la città venne occupata prevalentemente dalla componente berbera dei dominatori, divenendone di fatto la "capitale" in Sicilia, sempre in contrapposizione con gli arabi di Palermo.
Diverse volte le due città si scontrarono con successi alterni finché la rocca girgentina non fu definitivamente conquistata dagli arabi intorno al 1015. I berberi furono espulsi e la città visse gli ultimi anni del dominio musulmano effettivamente come città prevalentemente araba.
Ma l'eredità che i berberi hanno lasciato nella cultura locale è molto forte e va dal dialetto ai toponimi ai cognomi alla cucina ed anche nella fisionomia degli abitanti stessi. Queste influenze cambiarono totalmente tutta la vita siciliana e agrigentina, dalla cultura al commercio alla vita degli abitanti, dalla costruzione di monumenti ed edifici al rinnovo dell'agricoltura e allevamento. I Normanni chiamarono la città ''Girgenti'', nome che rimase fino al 1929.
 
=== Tradizioni e folclore ===
{{vedi anche|SagraFesta del mandorlo in fiore}}
 
La città di Agrigento durante l'arco dell'anno ospita varie manifestazioni molto interessanti tra le quali la ''Sagra del Mandorlo in Fiore'' una delle più antiche di Sicilia. Nell'ambito dell'evento si svolgono diverse iniziative enogastronomiche ed eventi di promozione e valorizzazione delle tradizioni etniche dei popoli tra cui due importanti festival internazionali del folclore il primo ideato dal Prof. Enzo Lauretta ed il secondo denominato [https://web.archive.org/web/20120118180059/http://www.ibambinidelmondo.eu/ festival internazionale " I bambini del mondo] ideato da Giovanni Di Maida e Claudio Criscenzo. Ricco il programma di appuntamenti con spettacoli, sfilate dei gruppi folklorici, delle bande musicali e dei carretti siciliani, concerti. Mostre ed eventi enogastonomici legati alla mandorla come Mandorlara, e Mandorla Fest. La manifestazione si svolge a partire dalla prima decade del mese di febbraio fino al mese di marzo.
La città di Agrigento durante l'arco dell'anno ospita varie manifestazioni molto interessanti tra le quali la ''Festa del mandorlo in fiore'' una delle più antiche di Sicilia. Nell'ambito dell'evento si svolgono diverse iniziative enogastronomiche ed eventi di promozione e valorizzazione delle tradizioni etniche dei popoli tra cui due importanti festival internazionali del folclore il primo ideato dal Prof. Enzo Lauretta ed il secondo denominato {{cita testo|url=http://www.ibambinidelmondo.eu/|titolo=festival internazionale " I bambini del mondo|accesso=4 febbraio 2018|dataarchivio=18 gennaio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120118180059/http://www.ibambinidelmondo.eu/|urlmorto=sì}} ideato da Giovanni Di Maida e Claudio Criscenzo. Ricco il programma di appuntamenti con spettacoli, sfilate dei gruppi folklorici, delle bande musicali e dei carretti siciliani, concerti. Mostre ed eventi enogastronomici legati alla mandorla come Mandorlara, e Mandorla Fest. La manifestazione si svolge a partire dalla prima decade del mese di febbraio fino al mese di marzo.
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
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== Cultura ==
[[File:Casa natale di Pirandello.JPG|miniatura|La casa natale di Pirandello]]
Nella letteratura, l'agrigentino più famoso è [[Luigi Pirandello]]; traTra gli altri agrigentini o per meglio dire akragantini famosi, cioè vissuti nella dorica Akragas, indubbiamente non restacelebri chesi citareannoverano il filosofo [[Empedocle]] oe l'atleta, vincitore di una famosa Olimpiade,olimpico Esseneto, al quale è anche dedicato loil moderno stadio cittadino.
Della contemporaneità ricordiamo [[Leonardo Sciascia]] (di [[Racalmuto]], a Nord di Agrigento) e [[Andrea Camilleri]] il quale fa di Vigata ([[Porto Empedocle]], paese in provincia di Agrigento) e Montelusa (Agrigento) il teatro delle gesta del commissario Montalbano.
 
Un visitatore illustre della città fu [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]], che vi soggiornò dal 23 al 27 aprile 1787.<ref>{{Cita web |lingua=de |autore=Johann Wolfgang Goethe |url=https://www.projekt-gutenberg.org/goethe/italien/ital18a.html |titolo=Italienische Reise |sito=Projekt-Gutenberg.de |accesso=7 ottobre 2023 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230217202419/https://www.projekt-gutenberg.org/goethe/italien/ital18a.html |dataarchivio=17 febbraio 2023}}</ref>
Notevole è l'attività culturale svolta sia dalle istituzioni pubbliche che private. Mostre, convegni, stagioni teatrali e musicali al teatro Luigi Pirandello con le migliori compagnie del mondo, attività concertistica al Museo San Nicola, l'Accademia di studi Mediterranei, il Convegno di studi pirandelliani, il Premio Empedocle, il Pirandello Stable festival, i concerti estivi nel teatro di Piano S. Gregorio ai piedi dei mitici templi greci e molte altre iniziative. Nell'ultima settimana di settembre ha luogo l'''[[Efebo d'oro]]'' (giunto alla 29ª edizione) premio internazionale, organizzato dal Centro di Ricerca per la Narrativa ed il Cinema che premia il miglior film dell'anno tratto da un'opera letteraria. Il premio, inoltre, ha una sezione televisiva.
 
Lo scrittore agrigentino più famoso è [[Luigi Pirandello]], insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1934. Pirandello ambientò ad Agrigento novelle e romanzi.
 
Il poeta [[Salvatore Quasimodo]] dedicò alla città di Agrigento le poesie "Strada di Agrigentum" e "Tempio di Zeus ad Agrigento".
 
Nel 1987 la cantante [[Giuni Russo]], dedicò alla città la canzone “Alla luna”. La canzone presenta espressioni in dialetto siciliano.
 
[[Andrea Camilleri]] ha reso Vigata ([[Porto Empedocle]], paese del libero consorzio comunale di Agrigento) e Montelusa (Agrigento) il teatro delle storie del commissario Montalbano.
 
Nell'ultima settimana di settembre ha luogo l{{'}}''[[Efebo d'oro]]'' premio internazionale per il miglior film dell'anno tratto da un'opera letteraria. L’evento è organizzato dal Centro di Ricerca per la Narrativa e il Cinema.
 
Dal 2022 la città fa parte del progetto del ''[[Primo parco mondiale dello stile di vita mediterraneo]]'' insieme ad altre 103 città del centro Sicilia.<ref name="Città di Caltanissetta">{{Cita web |titolo=Assessorato alla Crescita Territoriale; Patto di Comunità: Primo Parco mondiale, policentrico e diffuso, dello Stile di Vita Mediterraneo - Albo Pretorio: delibera |numero=136 |data=30 ottobre 2020 |sito=Città di Caltanissetta |url=https://comune.caltanissetta.it/?s=Primo+Parco+mondiale%2C+policentrico+e+diffuso%2C+dello+Stile+di+Vita+Mediterraneo |accesso=14 aprile 2022}}</ref>
 
=== Istruzione ===
==== Biblioteche ====
[[File:AgrigentoBibliotecaLucchesiana2.jpg|miniatura|La Biblioteca Lucchesiana]]
 
* [[Biblioteca comunale Franco La Rocca|Biblioteca comunale "Franco La Rocca"]]. Ha sede presso l'edificio dell'ex archivio notarile, nel pieno centro cittadino in piazzetta Vadalà.
* [[Biblioteca Lucchesiana]], voluta dal vescovo [[Andrea Lucchesi Palli]] nel [[1765]], è sita accanto al palazzo arcivescovile, conserva più di 60.000 tra volumi antichi, cinquecentine, manoscritti e pergamene. Si trova nel centro storico, nelin complessovia monumentaleDuomo.<ref costituitoname=Sciascia>{{Cita dallibro|titolo=Fatti Palazzodiversi vescovile,di lastoria chiesaletteraria e civile|autore-capitolo=[[Leonardo Sciascia]]|annooriginale=1989|editore=[[Adelphi]]|città=Milano|capitolo=Capitolo 9: La Biblioteca di Sant'AlfonsoMattia ePascal|sbn=CFI0148233}}</ref><ref laname=stradaScrittori>{{Cita web|url=https://www.stradadegliscrittori.it/biblioteca-lucchesiana-agrigento/|titolo=Biblioteca medesima,Lucchesiana in- viaAgrigento|accesso=11 Sanaprile Gerlando2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201022010556/https://www.stradadegliscrittori.it/biblioteca-lucchesiana-agrigento/|urlmorto=}}</ref>
* Biblioteca provinciale G. Ambrosini. Ha sede presso il palazzo della Provincia.
* Biblioteca della sovrintendenza ai beni culturali Pirro Marconi. Si trova in una delle sale del Museo archeologico San Nicola.
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==== Università ====
Agrigento, oltre ad essere sede di varie scuole medie superiori (alle quali sono iscritti anche studenti provenienti dalla provincia), ospita una sede distaccata dell'[[Università degli Studi di Palermo]].
Il polo universitario della provincia di Agrigento nell'anno accademico 2008/2009 contava 3.613 studenti iscritti, così suddivisi nelle 6 facoltà attivate nella sede decentrata:
* Architettura = 514
* Giurisprudenza = 755
* Ingegneria = 453
* Lettere e filosofia = 1.163
* Scienze della formazione = 533
* Medicina e chirurgia = 195
 
Attualmente, ilIl Polo territoriale di Agrigento ospita il corso di laurea in Economia che si svolge nella sede di Villa Genuardi - e di Servizio Sociale, Architettura e Giurisprudenza - le cui attività si tengono nella sede di via Quartararo.
I corsi di Laurea Magistrale in Giurisprudenza ed Architettura sono ad esaurimento.
 
==== Musei ====
[[File:Agrigente 2008 IMG 1989.JPG|miniatura|Il [[Telamone (architettura)|telamone]] del museo archeologico regionale.]]
* Museo Archeologico Regionale "San Nicola", il quale ha sede in parte presso l'antico convento di San Nicola, annesso all'omonima chiesa, in parte presso edifici appositamente progettati e che si armonizzano pienamente con le opere architettoniche preesistenti.
* Antiquarium Documentario, presso Villa Aurea.
* Antiquarium Iconografico, presso Casa Barbadoro. Nell'antiquarium sono esposte e custodite alcune riproduzioni di stampe, incisioni e iconografie ad artisti e viaggiatori che tra Settecento e Ottocento visitarono la Valle dei Templi. All'esterno invece è stato realizzato l'orto di Goethe, un percorso turistico fra le colture dell'antica Girgenti.
* Antiquarium delle Fortificazioni, presso Casa Morello.
* Antiquarium Paleocristiano-Bizantino, presso Casa Pace. L'antiquarium contiene molti reperti ritrovati nelle necropoli, tra cui [[Lucerna (lampada)|lucerne]], un [[sarcofago]] e altri oggetti.
* Antiquarium del Mare.<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/sicilia-musei-monumenti/antiquarium-del-mare-daniele-valenti|titolo=Antiquarium del Mare "D. Valenti"}}</ref>
* Mostra museo "Le stoai".
* Casa Natale Luigi Pirandello. L'antica struttura ospita, all'interno delle sue stanze, una collezione di fotografie, recensioni, onorificenze, prime edizioni dei libri con dediche autografe, quadri, locandine degli spettacoli teatrali. Dalla casa è possibile raggiungere i resti del pino pluricentenario, andato distrutto a causa della tromba d'aria che si è abbattuta su di esso alcuni anni addietro. Proprio alle radici del pino si trova la maestosa lapide in pietra al cui interno sono state traslate e ora conservate le ceneri dell'autore, secondo le sue ultime volontà. La casa natale di Luigi Pirandello costituisce un unico complesso museale e culturale unitamente alla Biblioteca Museo Luigi Pirandello. Fuori ladalla casa è possibile ammirare un possente mezzo bustomezzobusto dedicato all'autore e alcune lapidi commemorative.
* Biblioteca Museo "Luigi Pirandello". Essa ospita numerosi documenti autografi distinti tra lettere, copioni teatrali, manoscritti, giornali storici e alcuni cimeli personali del grande drammaturgo agrigentino.
* Museo di Panteologia Umana del Centro studi preistorici e protostorici, presso Palazzo Celauro. Il museo ospita pregevoli reperti fossili oltre a numerosi documenti ricostruttivi e testimonianze preistoriche.
* Museo di Scienze Naturali "Empedocle", presso il Liceo Classico Empedocle e risalente al 1848. Esso comprende numerosi esemplari di mammiferi, pesci e altre specie animali imbalsamate, alcuni reperti di animali preistorici, nonché reperti geologici, botanici e paleontologici.
* [[Museo diocesano (Agrigento)|Museo della Cattedrale]]. Esso si articola nel "Museo Storico-archeologico", nel "Museo Diocesano" e nel "Tesoro della Cattedrale". Parte del museo sarà ubicata nel Palazzo Tomasi. Altre sezioni sono invece custodite presso la cattedrale e il Palazzo Vescovile. Il Museo della Cattedrale è composto da pregevoli e preziosi arredi e paramenti sacri, numerosi dipinti e quadri raffiguranti episodi di vita sacra realizzati da alcuni fra i migliori artisti siciliani quali RaffelloRaffaello Politi, ed infine alcuni reperti archeologici.
* Musei Civici. I Musei Civici sono articolati in diverse sezioni, disposte in sedi diverse: presso il complesso monumentale di santo Spirito ha sede la Sezione "etno-antropologica", la Sezione "natura è spettacolo", la Sezione "archeologica"; presso il complesso monumentale del Collegio dei Padri Filippini ha sede la Pinacoteca comprensiva della "Collezione Sinatra" che annovera le opere di Francesco Lojacono, la collezione dedicata al maestro Giambecchina e varie opere di Mirabella, Giordano, Camuccini e Novelli; sempre presso il Collegio dei padri filippini ha sede la Sezione "fotografica".
* Mostra permanente Eccellenza del Liberty presso il Collegio dei Padri Filippini, in cui sono esposte stampe di Raffaello Politi e Tommaso Santella.
* Casa Museo dei Padri Liguorini, nel quale sono esposti arredi e collezioni d'arte della casa dei Missionari Redentoristi di Agrigento
* Museo Medievale, presso il complesso monumentale di Santo Spirito.
* Le Fabbriche Chiaramontane- Fondazione Orestiadi, (sede di numerose mostre di arte moderna e contemporanea (in precedenza Fabbriche Chiaramontane).
* Archivio storico comunale.
* Museo vivente del Mandorlo "Francesco Monastra".
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* Museo delle Eredità immateriali, presso il Collegio dei Padri Filippini.
* Mostra del Presepe artigianale, allestita durante il periodo natalizio nel quartiere di Villaseta, e comprendente oltre cento presepi artistici.
* Museo delle gemme<ref>{{Cita web|url=https://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g194662-d11810294-Reviews-Gems_Museum-Agrigento_Province_of_Agrigento_Sicily.html|titolo=Gems Museum}}</ref>
 
=== Media ===
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* [[La Sicilia]] (edizione di Agrigento)
* Grandangolo (settimanale)
* [[{{cita testo|url=https://www.lamicodelpopolo.it/|titolo=L'Amico del Popolo]]}}
* Not Magazine
* Fuoririga
;
 
'''Testate giornalistiche online'''
 
* {{cita web|http://www.teleacras.com|Teleacras.tv}}
* {{cita web|http://agrigentotv.it|Agrigentotv}}
* in3minuti.it
* Agrigentoweb
* Agrigento Notizie
* Agrigento Flash
* Agrigento Oggi
* L'altra Agrigento
* Info Agrigento
* Agrigento Cronaca
* Sicilia 24 ore
* Grandangoloagrigento
* Lavalledeitempli
* Malgradotutto
* Agrigentolibera.it
 
==== Radio ====
* {{cita testo|url=https://www.novantaduecento.com/|titolo=92100 Radio Station}}
* {{cita testo|url=http://radioinagrigento.it/|titolo=Radio In Agrigento}}
* {{cita testo|url=https://www.radiovela.it/|titolo=Radio Vela}}
* Radio LatteMiele Agrigento
* {{cita testo|url=https://www.radioconcordia.it/|titolo=Radio Concordia}}
* Radio Vela
* Radio Concordia
 
==== Televisione ====
* Tele Video Agrigento (TVA), storica emittente della città dei Templi e di Pirandello, ha lasciato nel 2024 il mux semi-regionale di Rai Way per trasferirsi nella HBBTV. In alcuni orari viene trasmessa da VIDEOSICILIA LCN 93<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|autore=Alessandro I|url=https://www.teleradioe.eu/antenna-uno-lentini-tva-agrigento-globus-e-telepegaso-diventano-nazionali-in-hbbtv/|titolo=Antenna Uno Lentini, TVA Agrigento, Globus e Telepegaso diventano nazionali in HBBTV|data=2024-03-18|accesso=2025-06-26}}</ref><ref name="mux">{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.litaliaindigitale.it/sicilia-in-digitale/mux-locale-2-sicilia/|titolo=MUX LOCALE 2 (SICILIA) - L'ITALIA IN DIGITALE|data=2022-02-04|accesso=2025-06-26}}</ref>
* [[Teleacras]]
* [[Teleacras]], storica emittente di Aragona al servizio della provincia di Agrigento, ha lasciato nel 2024 il mux semi-regionale di Rai Way per trasferirsi nella HBBTV. In alcuni orari viene trasmessa da TELEIBLEA LCN 89.<ref name="mux"/>
* Tele Video Agrigento (TVA)
* Teleradio Studio 98 (TS 98) è presente nel mux semi-regionale 2 di Rai Way al canale 95.<ref name="mux"/>
* AgrigentoTV (AGTV)
* Teleradio Studio 98 (TS 98)
 
== Geografia antropica ==
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=== Suddivisioni storiche ===
Agrigento, a causa dell'irregolarità del territorio comunale, ha avuto negli anni uno sviluppo disordinato e in parte decentrato. Il centro cittadino infatti sorge sullesu due colline, il colle di Girgenti e la Rupe Atenea, un tempo separate artificialmente dalla cosiddetta ''nave'' o ''taglio di [[Empedocle]]'' (che la leggenda vuole realizzata dal celebre filosofo akragantino al fine di agevolare, in presenza della [[malaria]], la circolazione dei venti ed il ricambio d'aria nell'area in cui sorgeva l'antica città greca), rispettivamente il colle di Girgenti e la Rupe Atenea. Ulteriore impedimento ad una regolarelimite espansioneall’espansione urbanistica è stato rappresentato dalla vasta area archeologica che sorge a sud delle due colline e che si espande da est ad ovest. Per tale ragione versoi laquartieri costa,più apopolosi sudsorgono delin parcodirezione archeologico, sorgonodella popolosi quartiericosta, cosìa comesud altridel sonoParco sortiArcheologico, e a nord del centro cittadino.
Quartieri decentrati:
* [[Villaggio Mosè]], sorto tra gli anni trenta e quaranta del Novecento, come zona residenziale per gli operai della vicina miniera zolfifera della Ciavolotta, considerata una delle aree più ricche di zolfo nel mondo. La successiva crisi delle attività estrattive in Sicilia trasformò tra gli anni sessanta e settanta il piccolo centro minerario in centro commerciale oltre che residenziale; sorge a sud-est del centro della città e per la sua vocazione commerciale è sede di numerose e variegate attività economiche e commerciali, oltre che di numerosi hotel, data anche la vicinanza con le spiagge.
* Villaggio La Loggia
* [[Villaggio Peruzzo]] è un, quartiere che nasce nei primi anni sessanta quando venne delimitata, all'interno delle altre zone (A, B e C) del parco della [[Valle dei Templi]], un'area per l'edilizia popolare (zona D). In tale area, ad est del fiume Akragas e a nord del lido di San Leone, sono state costruite 13 palazzine di alloggi popolari da parte dell'Istituto Gestione per Case Lavoratori, noto con l'acronimo GESCAL. Da qui il nome originario del quartiere: Villaggio GESCAL. La festa del quartiere in onore di [[San Pio X]] si svolge l'ultima settimana di luglio;.
* [[San Leone (Agrigento)|San Leone]] è una, località balneare che dagli anni sessanta si è sviluppata diventando unin modo caotico. paeseLa affollatopopolazione durantestabile ilè periodo estivo dadi circa 30{{formatnum:4000}} persone.000 villeggianti,Durante mentreil laperiodo popolazione stabileestivo è dimolto circa 4000 personefrequentata. Oggi San Leone risulta saldato ai limitrofi agglomerati del Villaggio Peruzzo, Villaggio Mosè, Cannatello e Fiume Naro con i quali viene incluso nella circoscrizione San Leone Mosè;.
* [[Maddalusa]], antico nome dell'area rivierasca a sinistra della foce del fiume San Leone (Akragas), fu la prima sede del porto della città di Akragas e vi era anche un importante emporio. In alcuni antichi documenti cinquecenteschi redatti dall'ingegnere toscano Tiburzio Spannocchi viene citata come Mendolosa, in quanto a ridosso delle dune sabbiose della costa dovevano abbondare diversi mandorleti; Vi sorge un antico palazzo settecentesco opera del vescovo Lorenzo Gioeni de Cardosca (1730-1754), del quale costituiva la residenza estiva, ed un'antica torre di guardia costruita nel cinquecento dallo Spanocchi e nominata 'Torre di Santo Lio' oggi inglobata in una masseria.
* Cannatello, vasta zona residenziale che fa da cerniera tra i centri di San Leone e Fiume Naro sulla costa con il quartiere Villaggio Mosè posto più all'interno. Vi si trovano i resti del villaggio fortificato, scoperto all'inizio del secolo scorso e sopraccitato. Antica zona agricola appartenente alla mensa vescovile agrigentina.
* [[Fiumenaro]], quartiere rivierasco sorta alla foce del [[Naro (fiume)|fiume Naro]].
* Zingarello, Piccolopiccolo ed isolato agglomerato di case di villeggiatura sorto disordinatamente ad oriente della foce del [[Naro (fiume)|fiume Naro]] all'inizio delle falesie argillose che terminano a punta Bianca. Nelle vicinanze si trovava nel Medioevo il Bosco della Misita di proprietà della corona Aragonese.;
* [[Fontanelle (Agrigento)|Fontanelle]], sorgeposta a nord del centro. e recentementeRecentemente è divenuta sede della cittadella giudiziaria e di altri importanti uffici e servizi.
* S.San Michele, conosciuta come la zona industriale della città. Vi sorge l'ospedale San Giovanni di Dio.
* S.San Benedetto, conosciuta come la zona industriale della città, è sede di numerose imprese e piccole industrie.
* San Giusippuzzu sede di aziende e attività commerciali.
* [[Quadrivio Spinasanta]].
* Calcarelle, conosciuta soprattuttoimportante per i numerosi edifici scolastici e per il Polo Universitario.
* [[Montaperto (Agrigento)|Montaperto]];, (borgata a pochi chilometri dal centro cittadino fondata nel 1525 è la più antica borgata agrigentina). Tra il Due e Trecento era tra i possedimenti della famiglia fiorentina degli Uberti, al quale apparteneva il famoso Manente detto Farinata di dantesca memoria.
* [[Giardina Gallotti]], (borgata a pochi chilometri dal centro cittadino fondata da contadini provenienti dalla vicina Raffadali nel 1813 dopo l'abolizione della feudalità avvenuta l'anno precedente. Inizialmente era costituita da due borgate distinte, Giardina e Gallotti, poi accresciutesi fino a fondersi nell'attuale. Conta circa {{formatnum:1200}} abitanti).
* [[Villaseta]], Quartierequartiere sorto nel 1853 a metà strada tra la Marina (Porto Empedocle) ed il centro cittadino, vi sorgevano le filande che lavoravano la seta proveniente dalle campagne attorno alla borgata di Montaperto;.
* [[Monserrato (Agrigento)|Monserrato]], Quartierequartiere residenziale sorto dopo la frana del 1966 e che accolse le famiglie sfollate dell'antico quartiere del Rabato. Sorge sull'antico colle Toro, sulla quale furono posti gli accampamenti dei cartaginesi prima, durante l'assedio di Agrigento del 406 a.C., e dei romani poi, 210 a.C. in occasione della definitiva espugnazione dell'arce agrigentina. Fino a qualche secolo fa vi sorgeva l'antica chiesa della Madonna di Monserrato costruita presumibilmente durante il periodo aragonese, in ricordo di quella più famosa che sorge nei pressi di Barcellona in Catalogna sul colle di Montserrat.
 
Quartieri del centro della città:
* Centro-Ruga Reale-Stazione-Empedocle;
* Rabato-Santa Croce-San Giacomo-Addolorata;
* Plebis Rea-San Gerlando-San Michele;
* Santa Marta-Pojo-Santo Spirito;
* Esseneto-Stadio;
* Dante-Manzoni;
* Della Vittoria;
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* Cicerone-Imera;
* Agrigento bassa;
* Bonamorone, Vi scaturisce la sorgiva di Bonamorone che drena le acque della Rupe Atenea e che alimenta il giardino della Kolymbetra. Toponimo di origine semitica che suonava ''Ben Hamrun'';.
 
In passato il territorio del Comune di Agrigento era suddiviso in cinque Circoscrizioni ognuna delle quali ricomprendeva quartieri situati in rapporto di contiguità o vicinanza. leLe circoscrizioni erano:
# Agrigento Centro;
# [[Quadrivio Spinasanta]]-Calcarelle-Fontanelle-San Giusippuzzu-San Michele-San Benedetto-Favara Ovest-Aragona Bassa;
# Villaseta-Monserrato-Marina;
# Villaggio Peruzzo-Villaggio Mosè-San Leone-Cannatello-Zingarello-Fiume Naro;
# Montaperto-Giardina Gallotti-Borsellino.
 
Oggi invece il territorio comunale è diviso appunto in tre circoscrizioni.:
# circoscrizioneCircoscrizione del "Centro": comprende tutti i quartieri del centro della città, Bonamorone, Quadrivio Spinasanta, Agrigento Bassa, Calcarelle, Rupe Atenea e Capu Cimuzzu.;
# circoscrizioneCircoscrizione della "Costa": comprende i quartieri del Villaggio Mosè, San Leone, Villaggio Peruzzo, Cannatello, Zingarello, Fiume Naro, Maddalusa;
# circoscrizioneCircoscrizione dell'"Entroterra": comprende Fontanelle, San Michele, San Giusippuzzu, San Benedetto, Favara Ovest, Zona Industriale, Aragona Bassa, Montaperto, Giardina Gallotti, Borsellino e Capu Misuzzu.
 
=== Frazioni ===
Al 15º [[censimento generale della popolazione e delle abitazioni]] dell'[[Istituto nazionale di statistica|ISTAT]] ([[2011]]), il territorio di Agrigento risulta così suddiviso:<ref>{{cita web|url=http://datiopen.istat.it/odi/page/territorio/comuni/Agrigento_84001|titolo=Agrigento - linkedopendata|accesso=3 gennaio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304191620/http://datiopen.istat.it/odi/page/territorio/comuni/Agrigento_84001}}</ref>:
{| class="wikitable sortable"
|- align=right; style="height:10px"
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|-
| Agrigento || [[centro abitato]] / capoluogo comunale || {{formatnum:32514}} || 230 || <small>{{coord|37.311075|13.576547|type:adm3rd|format=dms}}</small>
|-
| [[Favara]] || [[centro abitato]] || {{formatnum:717}} || 393 || <small>{{coord|37.321586|13.653892|type:adm3rd|format=dms}}</small>
|-
| [[Fiumenaro]] || [[centro abitato]] || {{formatnum:266}} || 27 || <small>{{coord|37.237215|13.618881|type:adm3rd|format=dms}}</small>
Riga 600 ⟶ 641:
|[[Fontanelle (Agrigento)|Fontanelle]]
|centro abitato
|{{M|8100}}
|8 100
|250
|<small>{{Coord|37°| 19′19| 40″40| N,| 13°| 33′33| 0″0| E}}</small>
|-
| Calcarelle || [[nucleo abitato]] || {{formatnum:200}} || 7 || <small>{{coord|37.316248|13.603350|type:adm3rd|format=dms}}</small>
Riga 644 ⟶ 685:
| {{maiuscoletto|totale}} || 8 centri abitati + 18 nuclei abitati || {{formatnum:58323}} || 0/674 ||
|}
 
== Economia ==
Il territorio del comune è compreso nella zona di produzione del [[Pistacchio di Raffadali]] [[Denominazione di origine protetta|D.O.P.]].<ref>{{Cita web |url=https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:52020XC1120(03)&from=IT |titolo=Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea |data=20 novembre 2020 |accesso=23 marzo 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210425081746/https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX%3A52020XC1120%2803%29&from=IT}}</ref>
 
Agrigento è un’importante metà turistica grazie al suo ricco patrimonio culturale. [[Zolfo]] e [[Carbonato di potassio|potassa]] furono estratti localmente dai tempi dei contatti con i [[Civiltà minoica|minoici]] fino agli anni settanta, ed esportati in tutto il mondo dal vicino porto di Porto Empedocle. Nel 2010, il [[tasso di disoccupazione]] ad Agrigento era pari al 19,2%,<ref>{{Cita web |url=http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2011-04-01/agrigento-investimenti-palo-205839.shtml?uuid=AaBHtQLD |titolo=Agrigento, investimenti al palo |sito=[[Il Sole 24 Ore]] |data=2 aprile 2011 |accesso=25 marzo 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181106183536/https://www.ilsole24ore.com/art/economia/2011-04-01/agrigento-investimenti-palo-205839.shtml?uuid=AaBHtQLD}}</ref> quasi il doppio della media nazionale.
 
== Urbanizzazione ==
=== La conurbazione di Porto Empedocle ===
{{vediVedi anche|Porto Empedocle}}
Fino al XIX secolo Porto Empedocle costituiva il borgo portuale di Girgenti noto come Molo di Girgenti. Esso costituì il naturale sbocco portuale della città fino al 1853, anno in cui il borgo ottenne l'autonomia amministrativa da Girgenti, mentre nel 1863 assunse la denominazione di Porto Empedocle, in omaggio al celebre filosofo. Le due città condividono tradizioni e festività come la devozione verso San Calogero, unico è il santo patrono, San Gerlando, festeggiato il 25 febbraio. La conurbazione Agrigento - Porto Empedocle, peraltro, costituisce il centro di una più ampia area urbana comprendente anche i comuni di Favara, Raffadali, Joppolo Giancaxio, Aragona, Comitini, Realmonte e Siculiana.
 
Riga 653 ⟶ 699:
=== Strade ===
I collegamenti stradali tra Agrigento e le altre città principali dell'isola sono assicurati tramite strade extraurbane secondarie:
* La [[Strada statale 189 della Valle del Platani|strada statale 189]] collega Agrigento con ilcol bivio Manganaro e quindi con [[Palermo]].
* La [[Strada statale 115 Sud Occidentale Sicula|strada statale 115]] collega Siracusa con Trapani, passando esternamente ad Agrigento.
* La [[Strada statale 640 Strada degli Scrittori|strada statale 640]] collega Porto Empedocle, passando nei pressi della Valle dei Templi, a Caltanissetta e all'[[Autostrada A19 (Italia)|autostrada A19 Palermo-Catania]].
La strada statale 118 Agrigentina Corleonese costituisce il vecchio collegamento con Palermo passando per Bivona e Corleone.
 
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=== Ferrovie ===
[[File:PiazzaStazione.JPG|miniatura|Stazione centrale|200px|destra]]
Ad Agrigento sono presenti tre stazioni ferroviarie: Lala [[Stazionestazione di Agrigento Centrale]], la [[Stazionestazione di Agrigento Bassa]] e la Stazionestazione Tempio Vulcano, gestite da [[Rete Ferroviaria Italiana|RFI]]. Da tutte le stazioni partoni i
I treni turistici, organizzati da [[Fondazione FS Italiane]], che percorrono la [[Ferrovia dei templi|Ferrovia turistica dei templi]]. Iltoccano tutte e tre le stazioni: tale servizio è attivo prevalentemente nei mesi estivi e collega il capoluogo con la città di [[Porto Empedocle]] ed il [[Valle dei Templi|Parco archeologico]].
Il servizio ferroviario ordinario, invece, coinvolge le sole stazioni di [[Stazione di Agrigento Centrale|Agrigento Centrale]] e [[Stazione di Agrigento Bassa|Agrigento Bassa]].
 
Nel mese di dicembre 2023 è stato attivato un servizio di collegamento ferroviario tra la città e l'[[aeroporto di Palermo-Punta Raisi]].<ref>{{cita web|url=https://palermo.mobilita.org/2023/12/11/il-nuovo-treno-agrigento-aeroporto-di-palermo-di-trenitalia/|titolo=Il nuovo treno Agrigento – Aeroporto di Palermo di Trenitalia|accesso=29 gennaio 2025}}</ref>
 
=== Porti ===
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=== Mobilità urbana ===
I trasporti urbani nella città di Agrigento vengono svolti con autoservizi di linea gestiti da T.U.A. (Trasporti Urbani Agrigento), che assicura un servizio di trasporto pubblico urbano con 12 linee. Sono inoltre garantite 2 linee turistiche con bus scoperti, una delle quali consente di collegare il centro anche con il terminal del porto di Porto Empedocle e con il sito naturalistico di [[Scala dei Turchi]], nella vicina [[Realmonte]]. Inoltre la città dispone di una stazione Taxi Situata alla stazione centrale e alla fermata dei pullman in piazzale Rosselli.
 
Occasionalmente, è garantito un servizio ferroviario, su un itinerario che consente di collegare la stazione di Agrigento Bassa - Agrigento Centrale - Vulcano (Valle dei Templi) - Porto Empedocle Centrale.
 
I collegamenti extraurbani sono garantiti da autoservizi di linea gestiti da operatori privati.
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=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Francia|Valenciennes}}
* {{Gemellaggio|Argentina|Mar del Plata}}
* {{Gemellaggio|Russia|Perm'}}
* {{Gemellaggio|Stati Uniti d'America|Tampa}}
* {{Gemellaggio|Tunisia|Nabeul}}
* {{Gemellaggio|Bosnia|Čitluk}}
* {{Gemellaggio|Russia|Perm'}}<ref>{{cita web|titolo=Agrigento partecipa alle celebrazioni per il 295º anniversario della fondazione di Perm|url=https://www.scrivolibero.it/agrigento-partecipa-alle-celebrazioni-per-il-295esimo-anniversario-della-fondazione-di-perm/|sito=Scrivo Libero|data=14 giugno 2018|accesso=8 aprile 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191216194111/https://www.scrivolibero.it/agrigento-partecipa-alle-celebrazioni-per-il-295esimo-anniversario-della-fondazione-di-perm/}}</ref>
* {{Gemellaggio|USA|Tampa}}<ref>{{cita web|titolo=Delegazione di Tampa in visita al Comune di Agrigento|url=https://www.comune.agrigento.it/delegazione-di-tampa-in-visita-al-comune-di-agrigento/|sito=Comune di Agrigento|data=3 maggio 2018|accesso=23 marzo 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191216194053/https://www.comune.agrigento.it/delegazione-di-tampa-in-visita-al-comune-di-agrigento/}}</ref>
* {{Gemellaggio|Francia|Valenciennes}}<ref>{{cita web|titolo=Valenciennes Les Italiens et leurs descendants sont ici chez eux|url=https://www.lavoixdunord.fr/600559/article/2019-06-18/les-italiens-et-leurs-descendants-sont-ici-chez-eux|sito=La Voix du Nord|lingua=fr|data=18 giugno 2019|accesso=23 marzo 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200524112644/https://www.lavoixdunord.fr/600559/article/2019-06-18/les-italiens-et-leurs-descendants-sont-ici-chez-eux}}</ref>
 
=== Altre informazioni amministrative ===
Il comune di Agrigento fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: [[regione agraria]] n.5 (Colline litoranee di Agrigento).<ref>{{cita web|url=http://www.gurs.regione.sicilia.it/Gazzette/g08-43/g08-43-p7.html|titolo=GURS Parte I n. 43 del 2008|accesso=24 luglio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140209113951/http://www.gurs.regione.sicilia.it/Gazzette/g08-43/g08-43-p7.html}}</ref>.
 
== Sport ==
[[File:Impresem Agrigento 1993-94.jpg|thumb|La squadra di pallavolo femminile dell'{{Volley femminile Amazzoni Agrigento|N}} nella stagione 1993-94, finalista in [[Challenge Cup (pallavolo femminile)|Coppa CEV]].]]
 
Lo sport principale della città è il calcio. La squadra più importante è l'[[Akragas Calcio]], che militavanta nelquale Campionatomaggior disuccesso [[eccellenzadiverse (calcio)|eccellenza]]partecipazioni . Ha disputato 17 campionati dialla [[Serie C]]; esede 20delle digare interne è lo [[Seriestadio DEsseneto]].
 
Nel basket la [[Fortitudo Agrigento]] milita in [[Serie A2 2015-2016 (pallacanestro maschile)|Serie A2]]. Nella stagione 2011-12 ha vinto la [[Coppa Italia Lega Nazionale Pallacanestro 2011-2012|Coppa Italia Divisione Nazionale B]].
 
Nel nuoto l'associazione più importante è la A.D.P. Nuoto Agrigento di Carlo Dessì, operante dal 2002. Negli anni ha portato atleti a piazzamenti importanti in campionati italiani ed internazionali, sotto la guida dell'allenatore Davide Dessì.
{{Citazione necessaria|Nella pallamano maschile la Pallamano Girgenti, milita in [[Serie A2 (pallamano maschile)]].}}
 
L'atletica leggera è rappresentata dal G.S. Valle dei Templi Agrigento che partecipa al Grand Prix Regionale di maratonine.
Nel nuoto la Associazione più importante è la A.D.P. Nuoto Agrigento di Carlo Dessì, operante dal 2002. Negli anni ha portato atleti a piazzamenti importanti in Campionati Italiani ed Internazionali, sotto la guida dell'allenatore Davide Dessì.
 
Organizza la ''Mezza Maratona della Concordia'', una delle gare su strada più apprezzate e partecipate dell'isola.
L'Atletica Leggera è rappresentate dal G.S. Valle dei Templi Agrigento che partecipa al Grand Prix Regionale di maratonine.
 
Il 3 gennaio 2016 la [[Valle dei Templi]] ospita la [[Sri Chimoy Oneness-Home Peace Run]], la staffetta per la pace più lunga del mondo, diventando il simbolo della pace nel mondo come il [[Fuji (monte)|Fuji]] e le [[Cascate del Niagara]].
Organizza la Mezza Maratona della Concordia, una delle gare su strada più apprezzate e partecipate dell'Isola.
 
=== Ciclismo ===
{{Citazione necessaria|Nella pallavolo l'Akragas Volley gioca nella [[Serie B1 (pallavolo femminile)|Serie B1 italiana di pallavolo femminile]].}}
;Campionato mondiale su strada
Nel [[1994]] Agrigento è stata sede della corsa maschile élite del [[Campionati del mondo di ciclismo su strada 1994|campionato mondiale di ciclismo su strada]], vinto dal francese [[Luc Leblanc]] davanti all'italiano [[Claudio Chiappucci]] e all'altro francese [[Richard Virenque]].
 
;Giro d'Italia
Nel [[1994]] Agrigento è stata sede del [[Campionati del mondo di ciclismo su strada 1994|Campionato mondiale di ciclismo su strada]] vinto dal francese [[Luc Leblanc]] davanti all'italiano [[Claudio Chiappucci]] e all'altro francese [[Richard Virenque]].
Agrigento è stata sede della cosiddetta [[Grande Partenza del Giro d'Italia|"Grande Partenza"]] del [[Giro d'Italia]] nell'edizione del [[Giro d'Italia 1999|1999]], con il via ufficiale della corsa dato il {{Data|15|05}} dal viale Emporium alla volta di [[Modica]], dove si concluse la prima tappa con la vittoria di [[Ivan Quaranta]].<ref name="GIRO">{{cita web|url=http://www.sitodelciclismo.net/wedstrijdfiche.php?wedstrijdid=22|titolo=Giro d'Italia}}</ref> In totale, la città è stata [[Sedi di tappa del Giro d'Italia|sede di tappa]] della "Corsa Rosa" in dieci occasioni (cinque partenze e cinque arrivi).<ref name=GIRO/>
 
Le partenze di tappa del Giro da Agrigento sono state le seguenti:<ref name=GIRO/>
Il 15 maggio [[1999]] il [[Giro d'Italia 1999|Giro d'Italia]] partì da Agrigento, con la tappa Agrigento-Modica di 115&nbsp;km vinta da [[Ivan Quaranta]]. Il 9 maggio 2018 il Giro d'Italia partì da Agrigento, con la tappa Agrigento-Santa Ninfa (Valle del Belice) di 153&nbsp;km vinta da [[Enrico Battaglin]]. Per cinque volte ([[Giro d'Italia 1965|1965]], [[Giro d'Italia 1982|1982]], [[Giro d'Italia 1993|1993]], [[Giro d'Italia 2008|2008]] e [[Giro d'Italia 2020|2020]]), Agrigento è stata sede di arrivo di tappa:
* 25[[Giro maggiod'Italia 1965|1965]], 1112ª tappa, Palermo-Agrigento-[[Siracusa]], 146&nbsp;kmvinta vincitoreda [[GuidoRaffaele CarlesiMarcoli]].;
* 22[[Giro maggiod'Italia 1982|1981]], 810ª tappa, Taormina-Agrigento-[[Palermo]], 248&nbsp;kmvinta vincitoreda [[MorenoGiuseppe ArgentinSaronni]].;
* 29[[Giro maggiod'Italia 1993|1993]], 78ª tappa, Capo d'Orlando-Agrigento-[[Palermo]], 240&nbsp;kmvinta vincitoreda [[BjarneAdriano RiisBaffi]].;
* 11[[Giro maggiod'Italia 20081999|1999]], 21ª tappa, Cefalù-Agrigento-[[Modica]], 207&nbsp;kmvinta vincitoreda [[RiccardoIvan RiccòQuaranta]].;
* 4[[Giro ottobred'Italia 20202018|2018]], 25ª tappa, Alcamo-Agrigento-[[Santa Ninfa]], 149&nbsp;kmvinta vincitoreda [[DiegoEnrico UlissiBattaglin]].
 
Gli arrivi di tappa del Giro ad Agrigento sono stati i seguenti:<ref name=GIRO/>
{{Citazione necessaria|Diffusa è la pratica della [[mountain bike]]. Nel 2007, a cura dell'associazione ''SSST bike team'', si è disputata, con partenza da San Leone, la prima edizione della "Coast to Coast", con percorso di circa 250&nbsp;km su sterrato con meta [[Mondello]].}}
* [[Giro d'Italia 1965|1965]], 11ª tappa, [[Palermo]]-Agrigento ({{M|146|u=km}}), vinta da [[Guido Carlesi]];
 
* [[Giro d'Italia 1982|1982]], 9ª tappa, [[Taormina]]-Agrigento ({{M|248|u=km}}), vinta da [[Moreno Argentin]];
{{Citazione necessaria|La squadra di pallavolo maschile [[Volley Team Agrigento]] e la compagine femminile [[Polisportiva Amazzoni Agrigento|Polisportiva Amazzoni]], militarono in massima categoria tra gli [[Anni 1980|anni ottanta]] e [[Anni 1990|novanta]].}}
* [[Giro d'Italia 1993|1993]], 7ª tappa, [[Capo d'Orlando]]-Agrigento ({{M|240|u=km}}) vinta da [[Bjarne Riis]];
 
* [[Giro d'Italia 2008|2008]], 2ª tappa, [[Cefalù]]-Agrigento ({{M|207|u=km}}), vinta da [[Riccardo Riccò]];
{{Citazione necessaria|Il 25 giugno [[1995]] si è disputato davanti alle coste agrigentine il Gran Premio d'Europa del Campionato Mondiale di Off-shore}}
* [[Giro d'Italia 2020|2020]], 2ª tappa, [[Alcamo]]-Agrigento ({{M|149|u=km}}), vinta da [[Diego Ulissi]].
 
{{Citazione necessaria|Il 27 e 28 agosto 1996, sulle spiagge di San Leone, si è svolta la tappa di Beach Volley del FIVB Challenger & Satellite vinto dalla coppia cubana Francisco Alvarez-Juan Rossell}}
 
Il 3 gennaio 2016 la [[Valle dei Templi]] ospita la [[Sri Chimoy Oneness-Home Peace Run]], la staffetta per la pace più lunga del mondo, diventando il simbolo della pace nel mondo come il [[monte Fuji]] e le [[Cascate del Niagara]].
 
== Dediche ==
* Il poeta [[Salvatore Quasimodo]] dedicò alla città di Agrigento le poesie ''[[Strada di Agrigentum]]'' e ''[[Tempio di Zeus ad Agrigento]]''
* Nel 1987 la cantante [[Giuni Russo]],dedicò alla città di Agrigento la canzone ''Alla luna'', in questa canzone erano presenti delle citazioni in dialetto siciliano.
* Alcune poesie e molte novelle di [[Luigi Pirandello]] sono ambientate ad Agrigento.
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |autore=Francesco Alaimo |titolo=La leggenda di Akragas |città=Firenze |anno=1991 |sbn=CFI0199593}}
* De Miro Ernesto, ''Agrigento'', Palermo 2000.
* {{Cita libro |autore=Ilenia Caprarotta |autore2=Nicoletta Grisanti |titolo=Francescanesimo e cultura nella provincia di Agrigento<!--: atti del convegno di studi--> |url=https://books.google.it/books?isbn=888861592X |collana=Franciscana |numero=25 |editore=Biblioteca Francescana-Officina di Studi Medievali |città=Palermo |anno=2009 |isbn=88-88615-92-X |cid=Caprarotta - Grisanti |via=[[Google Libri]]}}
* De Miro Ernesto, ''La Valle dei Templi'', Saggi di Pierluigi Cervellati, Nicolò D'Alessandro e Graziella Fiorentini, Palermo 1994.
* {{Cita libro |autore=Franco De Angelis |titolo=Archaic and Classical Greek Sicily: A Social and Economic History |data=2016 |editore=[[Oxford University Press]] |città=New York |isbn=9780195170474 |cid=De Angelis, 2016}}
* Ercoli Laura, ''Gli ipogei dell'antica Akragas in rapporto all'assetto geostrutturale della formazione di Agrigento'', VIII Congresso Scienze della terra e trasformazione antropiche&nbsp;– Un rapporto in evoluzione, Roma 21-23 gennaio 1994.
* {{Cita pubblicazione |autore=Ernesto De Miro |titolo=La fondazione di Agrigento e l’ellenizzazione del territorio fra il Salso e il Platani |rivista=Kokalos |volume=8 |città=Palermo |editore=Banco di Sicilia |anno=1962 |pagine=122-152 |sbn=AGR0010897 |cid=De Miro, 1962}}
* Griffo Pietro, "Akragas /Agrigento" – La storia, la topografia, i monumenti, gli scavi.
* {{Cita libro |autore=Ernesto De Miro |titolo=La Valle dei Templi |altri=saggi di Pierluigi Cervellati, Nicolò D'Alessandro e Graziella Fiorentini |città=Palermo |anno=1994 |sbn=PAL0098582}}
* Prescia Renata, ''Il Tempio della Concordia ad Agrigento. Dalla utilizzazione degli spazi al restauro dell'ideale greco-classicista'', s.l. 2002, Estratto da: Quaderni dell'Istituto di Storia dell'Architettura&nbsp;– Dipartimento di Storia dell'Architettura, Restauro e Conservazione dei Beni Architettonici&nbsp;– Nuova serie, fascicolo 34-39 (1999-2000).
* {{Cita libro |curatore=Ernesto De Miro |titolo=Agrigento |collana=Bibliotheca archaeologica |numero=28 |volume=5 voll. |città=Roma |editore=[[L'Erma di Bretschneider]] |anno=2000 |sbn=PAL0174325}}
* Ruggieri Tricoli Maria Clara, ''Agrigento: una proposta per la chiesa di S. Caterina e un museo'' (tesi di laurea di Angelo Lezza; relatore: Maria Clara Ruggieri Tricoli; A. A. 1994-95), Palermo 1995.
* {{Cita libro |autore=Ernesto De Miro |titolo=Agrigento |volume=2 voll. |città=Roma |editore=[[Gangemi Editore|Gangemi]] |anno=2010 |isbn=978-88-492-1682-0}}
* Saitta Silvana, ''Agrigento: "luoghi dell'acropoli dimenticata"'', Palermo 1998.
* {{Cita libro |autore=Domenica Gullì |url=https://www.academia.edu/44476779/Ernesto_De_Miro_Storia_e_storie_della_Soprintendenza_di_Agrigento_nella_seconda_met%C3%A0_del_Novecento_in_Archeologia_in_Sicilia_nel_Secondo_Dopoguerra_a_cura_di_Rosalba_Panvini_e_Fabrizio_Nicoletti |capitolo=Ernesto De Miro. Storia e storie della Soprintendenza di Agrigento nella seconda metà del Novecento |curatore=Rosalba Panvini |curatore2=Fabrizio Nicoletti |titolo=Archeologia in Sicilia nel Secondo Dopoguerra |città=Palermo-Catania |editore=Regione Siciliana |anno=2020 |sbn=PAL0338432 |via=[[Academia.edu]]}}
* Alaimo Francesco, ''La leggenda di Akragas'', Firenze 1991.
* {{Cita libro |autore=Ercoli Laura |titolo=Gli ipogei dell’antica Akragas in rapporto all’assetto geostrutturale della formazione di Agrigento |altri=VIII Congresso Scienze della terra e trasformazione antropiche – Un rapporto in evoluzione |città=Roma |data=21-23 gennaio 1994 |sbn=PAL0095864}}
* Calogero Micciché '' "Girgenti: Le pietre della meraviglia...cadute"'', Agrigento 2006.
* {{Cita libro |lingua=nl |autore=J. A. de Waele |titolo=Acragas Graeca: die historische Topographie des griechischen Akragas auf Sizilien |data=1971 |editore=Ministerie van Cultuur, Recreatie en Maatschappelijk Werk |sbn=SBL0702938 |cid=de Waele, 1971}}
* Calogero Micciché '' "Gli Ipogei Agrigentini tra archeologia, storia e mitologia"'', Agrigento 1996.
* {{Cita libro |autore=[[Tommaso Fazello]] |url=https://books.google.it/books?id=7jE8AAAAcAAJ |titolo=Le due deche dell'historia di Sicilia. Del R.P.M. Tomaso Fazello siciliano dell'Ordine dei Predicatori |città=Palermo |anno=1573 |sbn=LIAE005906 |cid=Fazello 1 |via=Google Libri}}
* {{Cita libro |autore=Tommaso Fazello |url=https://books.google.it/books?hl=it&id=hM2XPuLTSDgC |titolo=Della Storia di Sicilia - Deche Due |vol=I |città=Palermo |editore=Giuseppe Assenzio |anno=1817 |sbn=SBLE011284 |cid=Tommaso Fazello |via=Google Libri}}
* {{Cita libro |autore=Calogero Micciché |titolo=Girgenti. Le pietre della meraviglia... cadute |città=Agrigento |anno=2006 |sbn=PAL0205091}}
* {{Cita libro |autore=Calogero Micciché |titolo=Gli Ipogei Agrigentini tra archeologia, storia e mitologia |città=Agrigento |anno=1996 |sbn=BVE0114815}}
* {{Cita libro |autore=[[Giuseppe Emanuele Ortolani]] |url=https://books.google.it/books?id=rmw5AAAAcAAJ |titolo=Nuovo dizionario geografico, statistico e biografico della Sicilia antica e moderna |città=Palermo |editore=Francesco Abbate |anno=1819 |sbn=MESE000044 |cid=Giuseppe Emanuele Ortolani |via=Google Libri}}
* {{Cita libro |autore=Pietro Griffo |titolo=Akragas-Agrigento. La storia, la topografia, i monumenti, gli scavi |editore=[[Legambiente]] |anno=1995 |sbn=PAL0174893}}
* {{Cita libro |autore=Renata Prescia |capitolo=Il Tempio della Concordia ad Agrigento |pagine=103-108 |curatore=Maurizio Caperna |curatore2=Gianfranco Spagnesi |titolo=Architettura. Processualità e trasformazione |città=Roma |editore=Bonsignori |anno=2002 |sbn=NAP0935780}}
* {{Cita libro |autore=Paola Presciuttini |titolo=Toponimi costieri italiani nella cartografia dell’Istituto Idrografico della Marina |città=Imperia |editore=Grafiche Amadeo |anno=2008 |isbn=978-88-89104-40-8 |cid=Presciuttini}}
* {{Cita libro |curatore=Maria Clara Ruggieri Tricoli |titolo=Agrigento. Una proposta per la chiesa di Santa Caterina e un museo |altri=tesi di laurea di Angelo Lezza; relazione di Maria Clara Ruggieri Tricoli |data=1994-1995 |editore=[[Università di Palermo]]}}
* {{Cita libro |autore=[[Francesco Sacco]] |url=https://books.google.it/books?id=nvXyxUwUsBEC |titolo=Dizionario geografico del Regno di Sicilia |città=Palermo |editore=Reale Stamperia |anno=1800 |vol=I |sbn=SBLE010095 |cid=Francesco Sacco |via=Google Libri}}
* {{Cita libro |autore=Silvana Saitta |titolo=Agrigento. Luoghi dell'acropoli dimenticata |città=Palermo |anno=1998}}
* {{Cita libro |lingua=en |autore=Ulla Westermark |titolo=The coinage of Akragas c. 510-406 BC |data=2018 |editore=[[Università di Uppsala|Uppsala universitet]] |isbn=978-91-513-0269-0 |cid=Westermark, 2018}}
* {{Cita libro |autore=Aa.Vv. |url=https://books.google.it/books?id=VPrcsf4BsAIC&pg=PA355&lpg=PA355&dq=cattedrale+di+san+gerlando+agrigento&source=bl&ots=71uc8j752v&sig=aud3pXiG7vAiSgN_UigfzOVzFFM&hl=it&sa=X&ved=0CDkQ6AEwBDilAmoVChMI67ackLXPxwIVQboUCh3UOQo7#v=onepage&q&f=false |capitolo=Agrigento: la città moderna |collana=Guida d’Italia |numero=22 |titolo=Sicilia |editore=[[Touring Club Italiano]] |città=Milano |anno=1989 |pagina=355 |sbn=LO10548742 |cid=Touring Club Italiano |via=Google Libri}}
 
== Voci correlate ==
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* [[Arcidiocesi di Agrigento]]
* [[Provincia di Agrigento]]
* [[SagraFesta del mandorlo in fiore]]
* [[Solfara Milione]]
* [[Ferrovia dei templi]]
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== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
 
{{Comuni del libero consorzio comunale di Agrigento}}
{{Capoluoghi di provincia italiani}}
{{Patrimoni Unesco|Italia}}
{{Capitali italiane della cultura}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Agrigento|Antica Grecia|Sicilia}}
 
[[Categoria:Agrigento| ]]
[[Categoria:Capitali italiane della cultura|Agrigento]]