Agrigento: differenze tra le versioni
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{{NN|Sicilia|marzo
{{Divisione amministrativa
|Nome = Agrigento
|Panorama =
|Didascalia =
|Bandiera =
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
|Stato = ITA
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|Divisione amm grado 2 = Agrigento
|Amministratore locale = [[Francesco Miccichè (politico)|Francesco Miccichè]]
|Partito = [[Indipendente (politica)|
|Data elezione =
|Sottodivisioni = [[Cannatello]], [[Fiumenaro]], [[Fontanelle (Agrigento)|Fontanelle]], [[Giardina Gallotti]], Monserrato, [[Montaperto (Agrigento)|Montaperto]], [[San Leone (Agrigento)|San Leone]], San Michele, [[Villaggio Mosè]], Villaggio Peruzzo, [[Villaseta]]
|Divisioni confinanti = [[Aragona (Italia)|Aragona]], [[Cattolica Eraclea]], [[Favara]], [[Joppolo Giancaxio]], [[Montallegro]], [[Naro]], [[Palma di Montechiaro]], [[Porto Empedocle]], [[Raffadali]], [[Realmonte]], [[Sant'Angelo Muxaro]], [[Siculiana]]
|Zona sismica =
|Gradi giorno = 729
|Nome abitanti = agrigentini
|Patrono = [[Gerlando di Agrigento|
|Festivo = 25 febbraio
|PIL =
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|Didascalia mappa = Posizione del comune di Agrigento nel libero consorzio comunale
}}
'''Agrigento''' (<small>{{audio|It-Agrigento.ogg}}</small>, <small>[[Alfabeto
[[Colonizzazione greca in Occidente|Fondata dai Greci]] intorno al [[
Nel Medioevo fu una città [[Impero bizantino|greco-bizantina]], ma venne poi abbandonata a causa delle costanti razzie degli [[Conquista islamica della Sicilia|Arabi]], che la distrussero nell'828. Nel 1089 fu rifondata dai [[Regno di Sicilia|Normanni]], che la ribattezzarono Girgenti, nome che mantenne sino al 1927 quando fu rinominata con il toponimo attuale.<ref>{{Cita web|autore=Elio Di Bella|url=https://www.agrigentoierieoggi.it/perche-agrigento-venne-chiamata-girgenti/|titolo=Perchè Agrigento venne chiamata Girgenti?|sito=Agrigento Ieri e Oggi|data=25 gennaio 2020|accesso=7 ottobre 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230323080120/https://www.agrigentoierieoggi.it/perche-agrigento-venne-chiamata-girgenti/|dataarchivio=23 marzo 2023}}</ref>
Fino al 1853 il suo territorio comprendeva anche l'odierno comune di [[Porto Empedocle]].
È nota come ''Città dei templi'' per la sua distesa di [[Siti archeologici ad Agrigento#Templi|templi dorici]] dell'antica città greca posti nella cosiddetta [[valle dei Templi]], inserita, nel [[1997]], tra i [[Patrimonio dell'umanità|patrimoni dell'umanità]] dall'[[
== Geografia fisica ==
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=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Agrigento}}
Il clima è mite in inverno, quando insieme all'autunno sono concentrate all’incirca tutte le precipitazioni annuali, in estate è caldo torrido.
In base alla media trentennale di riferimento [[1961]]-[[1990]], la [[temperatura]] media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +11,0 °C; quella del mese più caldo, agosto, è di +28,5 °C.<ref>{{
{{ClimaAnnuale
| nome = [[Stazione meteorologica di Agrigento]]
| tempmax = 14.0, 14.5, 16.4, 18.9, 23.6, 28.2, 30.9, 33.9, 29.5, 23.5, 19.3, 15.8
| tempmin = 8.0,
}}
== Origini del nome ==
Nella sua storia millenaria la città ha avuto ben quattro nomi: ''[[Akragas|Ἀκράγας]]'' per i [[Antica Grecia|Greci]], ''Agrigentum'' per i [[Civiltà romana|Romani]], ''Kerkent'' o ''Gergent'' per gli [[Arabi]]; per i [[Normanni]] era ''Girgenti'', e con questo nome la ritroviamo per esempio in ''Della nuova grande illuminante face del mare'' ossia il terzo volume, dedicato al Mediterraneo e redatto in italiano, del monumentale {{Cita testo|lingua=en|url=https://www.sl.nsw.gov.au/collection-items/de-nieuwe-groote-lichtende-zee-fakkel|titolo=''Nieuwe Groote Lichtende Zee-Fakkel''|postscript=nessuno}}, pubblicato ad Amsterdam da J. van Keulen in cinque volumi tra il 1681 e il 1684 ai quali, nel 1753, se ne aggiunse un sesto per la navigazione lungo le coste asiatiche.<ref>{{Cita|Presciuttini|pag. 14, fig. 1}}.</ref>
Parimenti ritroviamo il toponimo, nella forma Gergenty, nel ''Nouveau Receuil … de la Mer Méditerranée …'', Gênes 1848, chez Yves Gravier, Libraire derrière la Loge de Banchi, 179 tavole.<ref>{{Cita|Presciuttini|pag. 15, fig. 2}}.</ref>
''Girgenti'' fu il nome ufficiale della città fino al [[1927]], quando, durante il [[periodo fascista]], venne utilizzata un'[[Italianizzazione (fascismo)|italianizzazione]] del nome che aveva la città durante il [[Storia romana|dominio romano]]. Agrigento assunse l'attuale denominazione con [[regio decreto-legge]] n.1143 del 16 giugno [[1927]].<ref>{{Cita web |url=http://augusto.digitpa.gov.it/gazzette/index/download/id/1927159_P1 |titolo=Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia |numero=159 |data=12 luglio 1927 |accesso=14 ottobre 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150123024843/http://augusto.digitpa.gov.it/gazzette/index/download/id/1927159_P1}}</ref>
== Storia ==
{{
{{Citazione|[…] città la più bella fra quante albergo son d'uomini […]|[[Pindaro]], ''XII Pitica''|[…] καλλίστα βροτεᾶν πολίων […]|lingua=grc}}
Agrigento fu fondata su un altopiano affacciato sul mare, compreso tra due fiumi, l’[[San Leone (fiume)|Hypsas]] e l'Acragas, da cui originariamente l'insediamento prese il nome. Un crinale, che offriva un certo grado di fortificazione naturale, collega un colle a nord denominato Colle di Girgenti con un altro, denominato Rupe Atenea, a est. Secondo [[Tucidide]], fu fondata intorno al 582-580 a.C. da coloni [[Grecia antica|greci]] provenienti da [[Gela (città antica)|Gela]], città della Sicilia sud-orientale, con altri coloni provenienti da [[Creta (Grecia)|Creta]] e [[Rodi]]. I fondatori ([[Ecista|''oikistai'']]) della nuova città furono Aristonous e Pystilus. Fu l'ultima delle principali colonie greche in Sicilia ad essere fondata.<ref>{{Cita|De Angelis, 2016|72-73}}.</ref>
=== Periodo arcaico ===
Il territorio sotto il controllo di Acragas si espanse fino a comprendere l'intera area compresa tra il [[Platani (fiume)|Platani]] e il [[Imera meridionale|Salso]], arrivando in profondità nell'entroterra siciliano. Fonti letterarie greche collegano questa espansione a campagne militari, ma l'evidenza archeologica indica che fu piuttosto un lungo processo che raggiunse il suo apice solo all'inizio del V secolo a.C.<ref name=Adornato>{{Cita pubblicazione |lingua=en |autore=Gianfranco Adornato |url=https://ajaonline.org/article/1160/ |titolo=Falaride: mito letterario o realtà storica? Rivalutazione di Akragas arcaica |rivista=[[American Journal of Archaeology]] |volume=116 |numero=3 |mese=07 |anno=2012 |pagine=483-506}}</ref> La maggior parte degli altri insediamenti greci in Sicilia sperimentò un'espansione territoriale simile in questo periodo.<ref>{{cita|De Angelis, 2016|pagg. 94-101}}.</ref> Scavi in una serie di siti in questa regione abitata dalle popolazioni indigene [[Sicani]], come [[Sabucina]], [[Gibil Gabib]], [[sito archeologico di Vassallaggi|Vassallaggi]], [[Sant'Angelo Muxaro]] e [[Mussomeli]], mostrano segni di adozione della cultura greca.<ref name="DeMiro">{{Cita|De Miro, 1996|pagg. 143-144}}.</ref> È controverso quanto di questa espansione sia avvenuta ricorrendo alla violenza e quanto grazie al commercio e l'acculturazione.<ref name="DeMiro"/> L'espansione territoriale diede ai coloni greci nuove terre, e il controllo della via terrestre da Acragas alla città di [[Himera]] sulla costa settentrionale della Sicilia.<ref>{{Cita|de Waele, 1971|pag. 6}}.</ref> Questa era la principale via terrestre dallo [[Stretto di Sicilia]] al [[Mar Tirreno]], e il suo controllo fu un fattore chiave per la prosperità economica della città nel VI e V secolo a.C., divenuta proverbiale. Si racconta che [[Platone]], vedendo il tenore di vita degli abitanti, avesse osservato che «costruiscono come se volessero vivere per sempre, eppure mangiano come se fosse il loro ultimo giorno».<ref>{{Cita libro |lingua=en |curatore=William Hansen |url=https://books.google.com/books?id=WwZpDQAAQBAJ&pg=PA307 |titolo=Il libro delle fiabe, delle leggende e dei miti greco-romani |illustratore=Glynnis Fawkes |editore=[[Princeton University Press]] |data=14 febbraio 2017 |pagina=307 |isbn=978-0-691-17015-2 |accesso=6 aprile 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200725013229/https://books.google.com/books?id=WwZpDQAAQBAJ&pg=PA307 |via=Google Libri |urlmorto=no}}</ref> Forse a causa di questa ricchezza, Acragas fu una delle prime città in Sicilia a battere moneta, intorno al 520 a.C.
Intorno al 570 a.C., la città passò sotto il controllo di [[Falaride]], una figura semi-leggendaria, ricordata come l'archetipo del [[tiranno]], che si dice uccidesse i suoi nemici facendoli bruciare vivi all'interno di un toro di bronzo. Nelle fonti letterarie antiche è legato alle campagne militari di espansione, ma questo è probabilmente anacronistico. Governò fino al 550 a.C. circa.<ref name=Adornato/><ref>{{Cita|de Waele, 1971|pagg. 68-69; 77-78}}.</ref> La storia di Acragas nella seconda metà del VI secolo è sconosciuta, fatta eccezione per i nomi di due leader, Alcamenes e Alcander.<ref>{{Cita|de Waele, 1971|pag. 166}}.</ref> Acragas si espanse anche verso ovest nel corso del sesto secolo, rivaleggiando con [[Selinunte]], la città greca a ovest più vicina. I Selinuntini fondarono la città di [[Eraclea Minoa]] presso la foce del fiume Platani, a metà strada tra i due insediamenti, verso la metà del VI secolo a.C. Gli Acragantini la conquistarono intorno al 500 a.C.<ref>{{Cita|De Miro, 1996|pagg. 144-146}}.</ref>
=== Periodo emmenide ===
[[File:Akragas-Didrachme.jpg|thumb|left|upright=1.4|Didrachma di Acragas, 490–483 a.C.]]
[[Terone]], un membro della famiglia degli [[Emmenidi]], divenne tiranno di Acragas intorno al 488 a.C. Strinse un'alleanza con [[Gelone]], tiranno di Gela e Siracusa. Intorno al 483 a.C., Terone invase e conquistò Himera, vicino. Il tiranno di Himera, [[Terillo]] si unì a suo genero, [[Anassila]] di [[Reggio Calabria|Reggio]], e i Selinuntini invitarono i cartaginesi a intervenire per restaurare il potere di Terillo. I Cartaginesi intervennero nel 480 a.C., dando inizio la prima delle [[Guerre greco-puniche]], ma furono sconfitti dalle forze congiunte di Terone e Gelone nella [[Battaglia di Imera (480 a.C.)|Battaglia di Himera]].
In questo periodo furono realizzati numerosi enormi progetti di costruzione nella [[Valle dei Templi]], tra cui il Tempio di Zeus Olimpio, uno dei più grandi templi greci mai costruiti, e la costruzione dell’imponente bacino idrico della Kolymbethra. Secondo [[Diodoro Siculo]], furono costruiti per celebrare la vittoriosa battaglia di Imera, utilizzando come schiavi i prigionieri catturati in guerra. L'evidenza archeologica indica che il boom delle costruzioni monumentali iniziò effettivamente prima della battaglia, ma continuò nel periodo successivo. In questo periodo ebbe inizio anche l'importante ricostruzione della cinta muraria su scala monumentale.<ref>{{cita libro |autore=Graziella Fiorentini |autore2=Ernesto De Miro |titolo=Agrigento V. Le fortificazioni |data=2009 |editore=[[Gangemi Editore|Gangemi]] |città=Roma |pagine=63-65 |isbn=978-88-492-1686-8}}</ref> Terone inviò atleti ai giochi olimpici e alle altre competizioni panelleniche della Grecia continentale. Diverse poesie di [[Pindaro]] e [[Simonide]] celebrano le vittorie di Terone e di altri Acragantini, fornendo approfondimenti sull'identità e l'ideologia di Acragas in questo momento.<ref>{{cita libro| lingua=en|autore=Maria Pavlou|titolo=Pindaro Olympian 3: Mapping Acragas on the Periphery of the Earth|editore=The Classical Quarterly|data=2010|pagine=313-326}}</ref> Le fonti letterarie greche generalmente lodano Terone come un buon tiranno, ma accusano suo figlio [[Trasideo]], che gli successe nel 472 a.C., di violenza e oppressione. Poco dopo la morte di Terone, [[Ierone I di Siracusa]] (fratello e successore di Gelone) invase Acragas e rovesciò Trasideo. Le fonti letterarie affermano che Acragas divenne poi una democrazia, ma in pratica sembra essere stata dominata dall'aristocrazia cittadina.<ref>{{Cita|Westermark, 2018|pagg. 14-15}}.</ref>
=== Periodo classico e periodo ellenistico ===
[[File:Akragas, tetradracma, 410 ac. ca.JPG|thumb|upright=0.7|Tetradracma di Acragas, 410 a.C.]]
Il periodo successivo alla caduta degli [[Emmenidi]] non è ben documentato. Un collegio [[oligarchia|oligarchico]], chiamato "i mille", fu al potere per alcuni anni a metà del V secolo a.C., ma fu rovesciato. La tradizione letteraria ascrive al filosofo [[Empedocle]] un ruolo decisivo in questa rivoluzione, ma alcuni studiosi moderni ne dubitano.<ref>{{cita|De Angelis, 2016|pagg. 210-211}}.</ref> Nel 451 a.C., [[Ducezio]], capo di uno stato siculo ostile all'espansione dei greci nell'interno della Sicilia, invase il territorio di Acragas, conquistando un avamposto chiamato Motyum. Ducezio fu sconfitto nel 450 a.C., ma la decisione siracusana di lasciar andare Ducezio indignò gli Acragantini, che entrarono in guerra con [[Siracusa (città antica)|Siracusa]]. Furono sconfitti in una battaglia sul fiume Salso, che lasciò a Siracusa l’egemonia sulla Sicilia orientale. La sconfitta fu talmente grave che Acragas cessò di coniare monete per diversi anni.<ref>{{cita|Westermark, 2018|pagg. 16-17}}.</ref>
Le fonti antiche consideravano Acragas una città molto grande in questo momento. [[Diodoro Siculo]] dice che la popolazione era di {{formatnum:200000}} persone, di cui {{formatnum:20000}} erano cittadini. [[Diogene Laerzio]] fornì l’incredibile cifra di {{formatnum:800000}} abitanti. Alcuni studiosi moderni hanno accettato i numeri di Diodoro,<ref>{{cita libro|titolo=Dizionario internazionale dei luoghi storici: Europa meridionale|autore=Trudy Anello|autore2=Robert M. Salkin|autore3=Sharon La Boda|data=1º gennaio 1994|editore=Taylor & Francis|isbn=9781884964022}}</ref><ref>{{cita libro|titolo=A Commentary on Thucydides: Books IV-V.24|anno=1991|url=https://archive.org/details/commentaryonthuc0002horn|autore=Simon Hornblower|data=6 gennaio 2005|editore=[[Clarendon Press]]|città=Oxford|isbn=9780199276257|via=[[Internet Archive]]}}</ref> ma sembrano essere troppi. Jos de Waele suggerisce una popolazione di 16.000-18.000 cittadini,<ref>{{cita libro|titolo=Φιλίας χάριν: Miscellanea di studi classici in onore di Eugenio Manni|data=1980|editore=Giorgio Bretschneider|città=Roma|isbn=978-8885007390|pagine=747-60|capitolo=La popolazione dell'antica Akragas}}</ref> mentre Franco De Angelis stima una popolazione totale di circa 30000-40000.<ref>{{cita|De Angelis, 2016|pag. 197}}.</ref>
Quando [[Atene]] intraprese la spedizione siciliana contro [[Siracusa]], tra il 415 e il 413 a.C., Akragas rimase neutrale.
Dopo la conquista e il saccheggio dei [[cartagine]]si nel 406 a.C. Acragas non recuperò mai più il suo potere.
Fu ripopolata in seguito all'invasione di [[Timoleonte]] e nel periodo ellenistico ebbe luogo la costruzione di molti edifici imponenti. All'inizio del III secolo a.C., un tiranno di nome [[Finzia]] si proclamò re di Akragas, e giunse a controllare altre città. Il suo regno tuttavia fu di breve durata.
=== Periodo romano ===
La città fu contesa tra [[Roma]]ni e Cartaginesi durante la [[prima guerra punica]]. I romani misero la città sotto assedio nel 262 a.C. e la conquistarono dopo aver sconfitto una forza di soccorso cartaginese nel 261 a.C., riducendone la popolazione in schiavitù. Sebbene i Cartaginesi riconquistassero la città nel 255 a.C. l’accordo definitivo di pace cedette la Sicilia punica, e con essa Akragas, a Roma. La città fu duramente toccata dalla [[seconda guerra punica]] (218–201 a.C.), quando sia Roma che Cartagine combatterono per controllarla. Alla fine i romani conquistarono Akragas nel 210 a.C. e la ribattezzarono '''Agrigentum''', anche se rimase per secoli una comunità in gran parte di lingua greca. Divenne di nuovo prospera sotto il dominio romano e i suoi abitanti ricevettero la piena cittadinanza romana dopo la morte di [[Giulio Cesare]] nel 44 a.C.
=== Medioevo ===
Dopo la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]], la città passò successivamente nelle mani del [[Vandali|Regno Vandalico]], del [[Ostrogoti|Regno Ostrogoto]] d'Italia e poi dell'[[Impero bizantino]]. Durante questo periodo gli abitanti di Agrigentum abbandonarono i quartieri bassi della città e si trasferirono nell'ex [[acropoli]], in cima alla collina. Le ragioni di questo spostamento non sono chiare, ma probabilmente erano legate alle distruttive incursioni costiere dei [[saraceni]] e di altri popoli. Nell'[[828]] i saraceni conquistarono ciò che rimaneva della città; la forma araba del suo nome divenne {{lang|ar|كِركَنت}} (Kirkant) o {{lang|ar|جِرجَنت}} (''Jirjant'').
In seguito alla [[conquista normanna della Sicilia]], la città cambiò il suo nome in ''Girgenti'' e lo mantenne fino al [[1927]].<ref>{{cita web |url=http://www.esplorasicilia.com/guida-turistica/agrigento/storia-di-agrigento.php |titolo=La Storia di Agrigento - Sicilia |sito=Esplora Sicilia |accesso=19 settembre 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171016124714/http://www.esplorasicilia.com/guida-turistica/agrigento/storia-di-agrigento.php}}</ref> {{senza fonte|I normanni rifondarono l'attuale città su un'altura}}, costruendo il [[castello di Agrigento]] e la [[Cattedrale di San Gerlando|cattedrale]]. Nel 1087 il [[Ruggero I di Sicilia|Gran Conte Ruggero I]] stabilì un vescovato latino nella città, retto per primo da [[Gerlando di Agrigento|Gerlando]], attuale patrono della città.
La popolazione diminuì durante gran parte del periodo medievale, ma si riprese un po’ dopo il XVIII secolo.
=== Periodo contemporaneo ===
{{vedi anche|Frana di Agrigento del 1966}}
Nel 1860, come nel resto della Sicilia, gli abitanti sostennero l'arrivo di [[Giuseppe Garibaldi]] durante la [[Spedizione dei Mille]] (uno degli eventi più importanti dell'[[Unità d'Italia]]) che segnò la fine della dinastia dei [[Borbone delle Due Sicilie|Borbone]].<ref>{{Cita web |lingua=en |url=https://www.britannica.com/event/Expedition-of-the-Thousand |titolo=Spedizione dei Mille: campagna italiana |sito=[[Encyclopedia Britannica]] |accesso=2016-09-19 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161005085623/https://www.britannica.com/event/Expedition-of-the-Thousand |urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.economist.com/node/346847 |titolo=Garibaldi and the 1,000 |sito=[[The Economist]] |accesso=2021-04-07 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180216200927/http://www.economist.com/node/346847 |urlmorto=no}}</ref>
Nel 1927 Benito Mussolini con il "Decreto Legge n. 159 del 12 luglio 1927"<ref>{{Cita web |url=http://augusto.agid.gov.it/ |titolo=Augusto - Automazione Gazzetta Ufficiale Storica |accesso=19 settembre 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161031123801/http://augusto.agid.gov.it/}}</ref> introdusse l'attuale versione [[Lingua italiana|italianizzata]] '''Agrigento''' del nome [[Lingua latina|latino]] che sostituì definitivamente la vecchia denominazione di '''Girgenti'''.<ref>{{Treccani|agrigento_(Enciclopedia-Italiana)|AGRIGENTO|autore=Aa.Vv.|anno=1929|accesso=2024-09-06}}</ref> Tale decisione rimane controversa, in quanto simbolo del fascismo e dell'eradicazione della storia locale. Su suggerimento di [[Andrea Camilleri]], scrittore siciliano di origine agrigentina, il centro storico della città è stato ribattezzato nel 2016 con il nome siciliano di "Girgenti".<ref>{{Cita web |autore=Felice Cavallaro |url=https://www.corriere.it/cronache/16_aprile_27/agrigento-ritorno-passato-sindaco-si-chiamera-girgenti-ma-solo-centro-storico-f5904060-0ca8-11e6-a4db-66a817deaada.shtml?refresh_ce-cp |titolo=Agrigento, ritorno al passato. Il sindaco: si chiamerà Girgenti (ma solo nel centro storico) |sito=[[Corriere della Sera]] |data=2016-04-27 |accesso=2018-12-03 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210425081622/https://www.corriere.it/cronache/16_aprile_27/agrigento-ritorno-passato-sindaco-si-chiamera-girgenti-ma-solo-centro-storico-f5904060-0ca8-11e6-a4db-66a817deaada.shtml}}</ref> La città subì una serie di devastanti bombardamenti durante la [[seconda guerra mondiale]].
Nel [[Secondo dopoguerra in Italia|secondo dopoguerra]], la città fu interessata da un intenso ed incontrollato [[boom edilizio]] che ne deturpò il volto: decine di fabbricati ed edifici furono costruiti su terreni poi rivelatisi franosi ed infatti nel [[1966]] una [[Frana di Agrigento del 1966|rovinosa frana di enormi dimensioni]], per un caso fortuito, non fece vittime ma lasciò sfollate oltre {{formatnum:7000}} persone.<ref>{{Cita web |url=https://www.rainews.it/archivio-rainews/media/ContentItem-165e521b-858a-4561-8ce0-d905fbad56dd.html |titolo=19 luglio 1966 - 50 anni fa la frana di Agrigento |sito=[[Rai News]] |data=2016-07-19 |accesso=2023-11-07}}</ref> Ne nacque uno scandalo politico di dimensioni nazionali, tanto da spingere il [[Parlamento italiano|Parlamento]] a istituire una commissione ministeriale d’inchiesta<ref name=":1">{{Cita web |autore=Sarno Tognotti |url=https://archivio.unita.news/assets/main/1966/11/02/page_003.pdf |titolo=Dieci costruttori da colpire e sono tutti democristiani |sito=L'Unità |data=1966-11-02 |accesso=2023-11-07}}</ref> e nel 1968 venne promulgato il [[decreto ministeriale]] [[Luigi Gui|Gui]]-[[Giacomo Mancini|Mancini]] che poneva concreti vincoli allo sviluppo urbanistico di Agrigento, soprattutto riguardanti la zona archeologica della [[Valle dei Templi]], la quale, nonostante queste misure, non venne risparmiata negli anni successivi dalla piaga dell'[[abusivismo edilizio]].<ref>{{Cita testo |url=https://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_07273_13 |titolo=Interrogazione a risposta scritta 4/07273 |altri=presentata da [[Massimo Scalia]] ([[Gruppo misto|Misto]]) |editore=[[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei Deputati]] |data=1997-05-02 |accesso=2024-09-05}}</ref><ref>{{Cita web |autore=Alan David Scifo |url=https://palermo.repubblica.it/cronaca/2022/03/29/news/valle_dei_templi_soddisfazione_dei_residenti_abusivi_dopo_la_sentenza_della_corte_costituzionale_e_stata_una_lunga_batt-343262173/ |titolo=Valle dei templi, soddisfazione dei residenti "abusivi" dopo la sentenza della Corte costituzionale: "È stata una lunga battaglia" |sito=La Repubblica |data=2022-03-29 |accesso=2023-11-07}}</ref>
=== Simboli ===
[[File:
[[File:Agrigento-
{{Citazione|D'azzurro, ai tre [[Giganti (mitologia greca)|giganti]] [[Encelado (mitologia)|Encelado]], [[Fama (mitologia)|Fama]] e [[Ceo (mitologia)|Ceo]] posti ignudi, in maestà, [[uno accanto all'altro]], la figura centrale femminile e le due laterali maschili, sostenuti da un piedistallo e sostenenti con le braccia levate una piattaforma merlata su cui posano tre [[Torre (araldica)|torri]], il tutto d'oro, la torre di destra merlata di cinque pezzi, caricata di una croce ottagona di nero, la centrale di altezza maggiore a pianta ottagonale, merlata di sette pezzi, finestrata a bifora di nero sulla facciata di mezzo, con un'[[Ostia (liturgia)|ostia eucaristica]] movente dalla sommità e caricata del [[trigramma]] [[IHS|YHS]] crocettato nella lettera centrale di nero, la torre sinistra merlata di cinque pezzi e caricata delle lettere greche maiuscole [[lambda]] [[Delta (lettera)|delta]] [[omega]] e della legenda abbreviata S M DI GN dello stesso. Sotto lo scudo, su lista bifida svolazzante d'azzurro, il motto a lettere maiuscole di nero: {{maiuscoletto|Signat Agrigentum mirabilis aula gigantum}}. Ornamenti esteriori da Città.|D.P.R. del 25 novembre 2019<ref name="Governo">{{cita web |url=https://presidenza.governo.it/onorificenze_araldica/araldica/emblemi/2019/citta/Agrigento.html |titolo=Agrigento D.P.R. 25.11.2019 concessione di stemma e gonfalone}}</ref><ref name="SA">{{cita web |url=https://www.araldicacivica.it/comune/agrigento/ |titolo=Comune di Agrigento |accesso=22 aprile 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201124181435/https://www.araldicacivica.it/comune/agrigento/}}</ref>}}
{{Citazione|Drappo di bianco bordato d'azzurro, riccamente ornato da ricami d'oro e caricato dallo stemma e dal motto sopra descritti con l'iscrizione centrata in oro, recante la denominazione della Città. Le parti di metallo e i cordoni saranno dorati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma della Città e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro.|D.P.R. del 25 novembre 2019<ref name="SA"/>}}
Lo stemma storico e il gonfalone sono stati ufficialmente riconosciuti con il decreto del [[Capo del Governo Primo Ministro Segretario di Stato|capo del governo]] del 28 novembre 1941<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?3324 |titolo= Agrigento, decreto 1941-11-28 DCG, riconoscimento di stemma e gonfalone |accesso= 13 ottobre 2021 }}</ref> e concessi con i nuovi ornamenti da Città con il decreto del presidente della Repubblica del 25 novembre 2019.<ref name="Governo"/>
[[File:Flag of Agrigento.svg|destra|170x170px]]
La città possiede anche una bandiera:<ref>{{Cita web|url=https://www.araldicacivica.it/comune/agrigento/|titolo=Agrigento|sito=Araldica Civica|accesso=8 agosto 2023}}</ref><ref>Vex. It., 1 (59), 2005 CISV.</ref>
{{Citazione|Drappo di azzurro caricato dello stemma comunale}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
{{Vedi anche|Centro storico di Agrigento}}
Il centro storico di Agrigento è individuabile sulla sommità occidentale della collina dell'antica Girgenti. Risalente all'età medioevale, sviluppatosi tra l'XI e il XV secolo, conserva ancora oggi vari edifici medioevali (chiese, monasteri, conventi e palazzi nobiliari).
Da aprile del [[2016]] è tornato a chiamarsi ufficialmente
Nel centro storico sono
[[File:Porta di Ponte.JPG|miniatura|sinistra|Porta di Ponte]]
[[File:Cattedrale_di_San_Gerlando.jpg|miniatura|Cattedrale di San Gerlando]]
[[File:Chiesa_di_San_CalogeroAG.jpg|miniatura|Santuario di San Calogero]]
[[File:Facade - San Francesco d'Assisi - Agrigento - Italy 2015.JPG|miniatura|[[Basilica dell'Immacolata Concezione (Agrigento)|Basilica dell’Immacolata Concezione]] o di San Francesco]]
[[File:Agrigent_Kirche_S._Nicola.jpg|miniatura|Chiesa di San Nicola]]
[[File:San Giuseppe - Agrigento - Italy 2015.JPG|miniatura|Chiesa di San Giuseppe]]
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=== Architetture religiose ===
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* Fonduk, antico corpo costituente il primo Palazzo Vescovile, oggi sede di spazi espositivi.
==== Chiese ====
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* [[Basilica dell'
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* Chiesa di San Pietro,<ref name="Francesco Sacco, pag. 238"/> oggi sconsacrata, risale al XVIII secolo. Il prospetto presenta un portale barocco, mentre l'interno, ad unica navata, presenta numerose tele di notevole interesse artistico: la Sacra Famiglia ed il bellissimo affresco della volta (1785) sono opera del pittore palermitano Giuseppe Cristadoro. Vi sono inoltre tele di Fra Felice da Sambuca, artista del secolo XVIII, provenienti molto probabilmente dal convento dei Cappuccini (che venne chiuso nella seconda metà del secolo scorso), ciascuna delle quali raffigura: Sant’Antonio e San Filippo Neri; San Felice da Cantalice e Sant’Antonio; San Giuseppe e il Bambino Gesù; San Pietro che conforta un prigioniero; San Rocco che assiste un malato di peste; Sant’Antonio Abate; papa Gregorio VII, San Romualdo e san Brunone disputano sui dogmi della fede; i Santi Francesco, Domenico e San Tommaso d’Acquino.
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==== Chiese scomparse ====
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* Chiesa di San Libertino, solo resti.
* Chiesa di Santa Maria delle Raccomandate, nelle vicinanze della Cattedrale, solo resti.
==== Chiese moderne e contemporanee ====
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* Chiesa Cristiana Evangelica Assemblee di Dio in Italia *
==== Monasteri ====
[[File:Agrigento-AP-p1070768.jpg|miniatura|Chiesa e monastero di Santo Spirito]]
* Monastero della Raccomandata;
* [[Monastero di Santo Spirito (Agrigento)|Monastero di Santo Spirito]],<ref name="ReferenceTF369">{{cita|Fazello|pag. 369}}.</ref> sede di alcune sezioni dei Musei Civici.
==== Conventi ====
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* Convento dei Padri Liguorini Redentoristi,<ref name="Francesco Sacco, pag. 238"/> sede della casa museo arredi e arte sacra.
* Convento di San Vito. L'imponente e massiccia struttura, contraddistinta dalla sua vastità, era in origine un convento ma fu adibita a carcere della città e ampliato.<ref name="Caprarotta-Grisanti_A"/>
==== Cimiteri ====
* Cimitero di Bonamorone: in esso sono ospitate tombe monumentali risalenti ai secoli precedenti, veri e propri capolavori scultorei. Tra i viali adombrati dagli alti cipressi vi sono statue, cappelle e mausolei delle confraternite agrigentine. Il maestoso Sacrario militare, dedicato ai caduti delle due guerre mondiali, sovrasta la piazza in fondo al cimitero. Sul perimetro sud, inoltre, vi è la tomba del Capitano inglese Hardcastle.<ref>{{Cita web |url=https://www.agrigentodoc.it/2017/11/02/cimitero-monumentale-di-bonamorone/ |titolo=Cimitero monumentale di Bonamorone |data=2 novembre 2017 |accesso=29 gennaio 2025}}</ref>
=== Architetture civili ===
==== Palazzi ====
[[File:Municipio Agrigento.jpg|miniatura|Chiesa di San Domenico e Palazzo dei Giganti, sede del comune]]
* [[Palazzo della Provincia e Prefettura]], risalente al 1858,<ref>{{cita|Picone}}.</ref> sito in piazza Vittorio Emanuele. L'edificio si contraddistingue per un possente ingresso delimitato da due colonne, e da due eleganti balconi su entrambe le facciate. Al suo interno è posto l'antica [[Pala di San Domenico (Agrigento)|Pala di San Domenico]] e la [[Pala dell'incoronazione della Vergine tra i santi]], risalenti al [[XVII secolo]].
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[[File:Palazzo_Gaetani.JPG|miniatura|Palazzo Gaetani]]
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=== Architetture militari ===
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=== Altro ===
==== Monumenti scultorei ====
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==== Fontane ====
* Fontana Gebbia, nel parco archeologico.
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* ''Fontana dei Giganti'' recante lo stemma della Città, sita nella Villa Casesa (Giardini di Porta di Ponte). La fontana è in marmo ed è a forma circolare presenta tre livelli la cui ampiezza degrada in altezza. Sul livello più alto è posta una raffigurazione scultoria rappresentante un putto che stringe un drago che sputa l'acqua.
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* Fontana del pozzo, nella salita Madonna degli angeli. Presenta le forme di un antico pozzo artesiano.
==== Piazze ====
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* Piazza Sinatra, nella quale sorgono il Palazzo Gaetani, il Convento dei padri agostiniani sede del Museo Civico, il Palazzo dell'Associazione Nazionale Finanzieri e il Palazzo ove ha sede la biblioteca cinema cultura e spettacolo Efebo d'Oro. Sul suo prospetto una lapide marmorea ricorda il centenario della nascita del Sinatra.
* Piazza Duomo. Vi si trova la scalinata dell'entrata principale del Duomo e, di fronte, l'imponente complesso architettonico del Seminario Arcivescovile, già palazzo Steri. Sul lato sud della piazza, è possibile scorgere un'edicola votiva dedicata alla Madonna Immacolata.
* Piazza San Giacomo, nella quale sorgono la chiesa di San Giacomo e il complesso dell'ex distretto militare.
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* Piazza Plebis Rea. La piazza prende il nome dalla antica porta araba, la porta dei venti. Costituiva l'accesso più alto della cittadella arabo normanna. Ancora oggi è possibile scorgere i resti delle antiche mura medievali. La piazza ospita inoltre un monumento bronzeo dedicato a San Giovanni Bosco ed un monumento di arte contemporanea denominato l'origine della vita.
* Piazza Don Guanella, nella quale si trovano la Fontana dei draghi, un mezzo busto dedicato proprio al Don Guanella ed una statua dedicata a Padre Pio.
* Piazza Antonio Fosso, dedicata a un granatiere della Prima Guerra Mondiale.
==== Porte ====
[[File:Porta_Panitteri.JPG|miniatura|Porta Panitteri]]
[[File:Porta_dei_Saccajoli.JPG|miniatura|Porta dei Saccajoli]]
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==== Viadotti ====
Nella [[valle dei Templi]] si trova il [[viadotto Akragas]] che collega le frazioni di [[Villaseta]] e [[Monserrato (Agrigento)|Monserrato]].
[[File:Agrigento Panorama der Stadt Agrigent Sizilien Italien Foto 2014 Wolfgang Pehlemann DSC07437.jpg|miniatura|centro|upright=4.5|Panorama di Agrigento (2014)]]
==== Lapidi commemorative ====
Agrigento è ricca di lapidi e targhe commemorative dedicate a personaggi illustri o eventi storici significativi. La maggior parte di esse sono in marmo e si possono ammirare sulle facciate di palazzi nobiliari, chiese o piazze. Altre invece sono in bronzo. Tra esse le principali sono:
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==== Teatri ====
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=== Beni archeologici ===
{{vedi anche|Siti archeologici ad Agrigento}}
[[File:Tempio agrigento.tiff|miniatura|Tempio greco di Concordia, Agrigento]]
[[File:Southern Italy and Sicily, with excursions to Malta, Sardinia, Tunis, and Corfu - handbook for travellers (1908) (14576708300).jpg|miniatura|Contorni della città antica]]
Il sito archeologico più importante è la [[Valle dei Templi]], risalente al periodo ellenico, con i resti di dieci templi in ordine dorico, tre santuari, una grande concentrazione di necropoli (Montelusa; Mosè; Pezzino; necropoli romana e tomba di Terone; paleocristiana; Acrosoli), varie opere idrauliche (giardino della Kolymbetra e gli ipogei), fortificazioni, parte di un quartiere ellenistico-romano costruito su pianta greca e due importanti luoghi di riunione: l'Agorà inferiore (non lontano dai resti del tempio di Zeus Olimpio) e l'Agorà superiore (che si trova all'interno del complesso museale); vi sono anche un Olympeion e un Bouleuterion (sala del consiglio) di epoca romana su pianta greca. Il Parco archeologico della [[Valle dei Templi]] è il complesso archeologico più vasto al mondo (c.a. 1300 ha).<ref>{{
Il tempio di Zeus Olimpio era il più grande tempio della [[Magna Grecia]].
Altro sito archeologico importante è la [[Rupe Atenea]], il punto più alto dell'antica città di Akragas, dove sono stati rinvenuti resti di un frantoio ellenistico, e sulle sue pendici sud-ovest è conservato uno dei numerosi templi delle divinità ctonie, incorporato nella chiesetta medievale di San Biagio.
Il sito dove poi sorse la città di Akragas, potrebbe essere stato il luogo dove sorgeva la città di [[Kamikos]], prima e più potente città sicana guidata dal leggendario [[Kokalos]], il re che ospitò [[Dedalo]] dopo la sua fuga dal [[labirinto di Cnosso]] a [[Creta (Grecia)|Creta]]. La leggenda afferma che [[Minosse]], rintracciato [[Dedalo]] alla corte di Kokalos, partì per la Sicania per farsi consegnare il geniale architetto e ucciderlo, venendo ucciso dalle figlie del re sicano dopo essere stato attirato con un tranello.
=== Aree naturali ===
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* Belvedere Natale D'Agostino, in via Empedocle.
* Villa Pertini, sita a San Leone. In essa si ammirano una fontana, una stele dedicata al Presidente della Repubblica Sandro Pertini e una scultura d'arte contemporanea.
* Quattro villette di Porta di Ponte,
* Villetta Ettore Majorana, sita a pochi passi dalla fontana di Bonamorone.
* Parco dell'Addolorata
* Area Naturale ed Archeologia Rupe Atenea.
* Parco archeologico della [[Valle dei Templi]]. Dal [[1997]] l'intera zona è stata inserita nella [[lista dei patrimoni dell'umanità]] redatta dall'[[UNESCO]]. È considerata un'ambita meta [[turismo|turistica]], oltre ad essere il simbolo della città e dell'isola. Il parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, con i suoi 1300 ettari, è uno dei siti archeologici più grandi del Mediterraneo.<ref>{{Cita web |url=http://www.parcodeitempli.net/ |titolo=Parco Valle dei Templi |accesso=17 maggio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141024091032/http://www.parcodeitempli.net/}}</ref>
* Giardino della kolimbetra.
* Lungomare Falcone-Borsellino.
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{{Demografia/Agrigento}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023 la popolazione straniera era di 2626 persone, pari al 4,74% degli abitanti.<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it|titolo=Bilancio demografico popolazione straniera|accesso=28 luglio 2025}}</ref> Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti: <ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=RCS&l=it|titolo=Popolazione residente per cittadinanza o paese di nascita|accesso=9 luglio 2025}}</ref>
* [[Senegal]] 474
* [[Marocco]] 364
* [[Romania]] 335
* [[Tunisia]] 222
* [[Nigeria]] 152
* [[Bangladesh]] 119
* [[Cina]] 114
* [[Gambia]] 74
* [[Somalia]] 64
* [[Pakistan]] 62
=== Religione ===
Sebbene il patrono ufficiale della città sia [[San Gerlando]],<ref>{{Cita web |url=http://www.chiesamadreportoempedocle.it/sangerlando.htm |titolo=Il culto di San Gerlando a Porto Empedocle |accesso=3 marzo 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110603070259/http://www.chiesamadreportoempedocle.it/sangerlando.htm}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.lavalledeitempli.it/San_Gerlando.htm | titolo=La Cattedrale di San Gerlando ad Agrigento |accesso=8 aprile 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171230074926/http://www.lavalledeitempli.it/San_Gerlando.htm}}</ref> è a [[Calogero di Sicilia|San Calogero]] che sono tributati gli onori maggiori. Per il Santo Nero la città si mobilita le prime due domeniche di luglio: la processione,
A dicembre si svolgono le tradizionali novene per le strade della città.
La settimana Santa è vissuta in città con devozione e ammirazione dei fedeli verso i simulacri della Madonna Addolorata e del Gesù agonizzante e la "vara" ovvero l'urna del Signore.
=== Lingue e dialetti ===
{{vedi anche|Lingua siciliana|Dialetto agrigentino}}
La prima lingua parlata ad Agrigento fu lingua del popolo sicano ma di essa restano pochissime testimonianze. Il sicano fu abbandonato per il [[dialetto dorico]], una delle varietà del [[Lingua greca antica|greco antico]]. I greci fondarono infatti la città di Agrigento dandole il nome di {{polytonic|Ἀκράγας}} (''Akràgas'', "terra elevata"). Dopo molti tentativi falliti, i Cartaginesi riuscirono a impossessarsi della città, e da qui partirono le prime influenze arabe, influenze che si riscontrano anche oggi nel [[dialetto agrigentino]]. Successivamente passò ai Romani, per cui la conquista di Akràgas fu molto importante. Essi la rinominarono ''Agrigentum''. La città per loro era fonte di ricchezza perché dal territorio ricavarono tufo, salgemma, minerali, zolfo, spezie orientali e una grande quantità di grano, uva e olive. Già da prima della caduta dell'Impero romano i Cartaginesi, gli arabi, i barbari asiatici e del medio oriente premevano sulla città fino a quando l'Impero crollò e questi conquistarono tutta la Sicilia. Gli arabo-berberi rifondarono la città che venne chiamata prima ''Kerkent'' e poi ''Gergent''. In seguito la città venne occupata prevalentemente dalla componente berbera dei dominatori, divenendone di fatto la "capitale" in Sicilia, sempre in contrapposizione con gli arabi di Palermo.
=== Tradizioni e folclore ===
{{vedi anche|
La città di Agrigento durante l'arco dell'anno ospita varie manifestazioni molto interessanti tra le quali la ''Festa del mandorlo in fiore'' una delle più antiche di Sicilia. Nell'ambito dell'evento si svolgono diverse iniziative enogastronomiche ed eventi di promozione e valorizzazione delle tradizioni etniche dei popoli tra cui due importanti festival internazionali del folclore il primo ideato dal Prof. Enzo Lauretta ed il secondo denominato {{cita testo|url=http://www.ibambinidelmondo.eu/|titolo=festival internazionale " I bambini del mondo|accesso=4 febbraio 2018|dataarchivio=18 gennaio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120118180059/http://www.ibambinidelmondo.eu/|urlmorto=sì}} ideato da Giovanni Di Maida e Claudio Criscenzo. Ricco il programma di appuntamenti con spettacoli, sfilate dei gruppi folklorici, delle bande musicali e dei carretti siciliani, concerti. Mostre ed eventi enogastronomici legati alla mandorla come Mandorlara, e Mandorla Fest. La manifestazione si svolge a partire dalla prima decade del mese di febbraio fino al mese di marzo.
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
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== Cultura ==
[[File:Casa natale di Pirandello.JPG|miniatura|La casa natale di Pirandello]]
Un visitatore illustre della città fu [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]], che vi soggiornò dal 23 al 27 aprile 1787.<ref>{{Cita web |lingua=de |autore=Johann Wolfgang Goethe |url=https://www.projekt-gutenberg.org/goethe/italien/ital18a.html |titolo=Italienische Reise |sito=Projekt-Gutenberg.de |accesso=7 ottobre 2023 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230217202419/https://www.projekt-gutenberg.org/goethe/italien/ital18a.html |dataarchivio=17 febbraio 2023}}</ref>
Lo scrittore agrigentino più famoso è [[Luigi Pirandello]], insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1934. Pirandello ambientò ad Agrigento novelle e romanzi.
Il poeta [[Salvatore Quasimodo]] dedicò alla città di Agrigento le poesie "Strada di Agrigentum" e "Tempio di Zeus ad Agrigento".
Nel 1987 la cantante [[Giuni Russo]], dedicò alla città la canzone “Alla luna”. La canzone presenta espressioni in dialetto siciliano.
[[Andrea Camilleri]] ha reso Vigata ([[Porto Empedocle]], paese del libero consorzio comunale di Agrigento) e Montelusa (Agrigento) il teatro delle storie del commissario Montalbano.
Nell'ultima settimana di settembre ha luogo l{{'}}''[[Efebo d'oro]]'' premio internazionale per il miglior film dell'anno tratto da un'opera letteraria. L’evento è organizzato dal Centro di Ricerca per la Narrativa e il Cinema.
Dal 2022 la città fa parte del progetto del ''[[Primo parco mondiale dello stile di vita mediterraneo]]'' insieme ad altre 103 città del centro Sicilia.<ref name="Città di Caltanissetta">{{Cita web |titolo=Assessorato alla Crescita Territoriale; Patto di Comunità: Primo Parco mondiale, policentrico e diffuso, dello Stile di Vita Mediterraneo - Albo Pretorio: delibera |numero=136 |data=30 ottobre 2020 |sito=Città di Caltanissetta |url=https://comune.caltanissetta.it/?s=Primo+Parco+mondiale%2C+policentrico+e+diffuso%2C+dello+Stile+di+Vita+Mediterraneo |accesso=14 aprile 2022}}</ref>
=== Istruzione ===
==== Biblioteche ====
[[File:AgrigentoBibliotecaLucchesiana2.jpg|miniatura|La Biblioteca Lucchesiana]]
* [[Biblioteca comunale Franco La Rocca|Biblioteca comunale "Franco La Rocca"]]. Ha sede presso l'edificio dell'ex archivio notarile, nel pieno centro cittadino in piazzetta Vadalà.
* [[Biblioteca Lucchesiana]], voluta dal vescovo [[Andrea Lucchesi Palli]] nel [[1765]]
* Biblioteca provinciale G. Ambrosini. Ha sede presso il palazzo della Provincia.
* Biblioteca della sovrintendenza ai beni culturali Pirro Marconi. Si trova in una delle sale del Museo archeologico San Nicola.
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==== Università ====
Agrigento, oltre ad essere sede di varie scuole medie superiori (alle quali sono iscritti anche studenti provenienti dalla provincia), ospita una sede distaccata dell'[[Università degli Studi di Palermo]].
I corsi di Laurea Magistrale in Giurisprudenza ed Architettura sono ad esaurimento.
==== Musei ====
[[File:Agrigente 2008 IMG 1989.JPG|miniatura|Il [[Telamone (architettura)|telamone]] del museo archeologico regionale.]]
* Museo Archeologico Regionale "San Nicola", il quale ha sede in parte presso l'antico convento di San Nicola, annesso all'omonima chiesa, in parte presso edifici appositamente progettati e che si armonizzano pienamente con le opere architettoniche preesistenti.
* Antiquarium Documentario, presso Villa Aurea.
* Antiquarium Iconografico, presso Casa Barbadoro. Nell'antiquarium sono esposte e custodite alcune riproduzioni di stampe, incisioni e iconografie ad artisti e viaggiatori che tra Settecento e Ottocento visitarono la Valle dei Templi. All'esterno invece è stato realizzato l'orto di Goethe, un percorso turistico fra le colture dell'antica Girgenti.
* Antiquarium delle Fortificazioni, presso Casa Morello.
* Antiquarium Paleocristiano-Bizantino, presso Casa Pace. L'antiquarium contiene molti reperti ritrovati nelle necropoli, tra cui [[Lucerna (lampada)|lucerne]], un [[sarcofago]] e altri oggetti.
* Antiquarium del Mare.<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/sicilia-musei-monumenti/antiquarium-del-mare-daniele-valenti|titolo=Antiquarium del Mare "D. Valenti"}}</ref>
* Mostra museo "Le stoai".
* Casa Natale Luigi Pirandello. L'antica struttura ospita, all'interno delle sue stanze, una collezione di fotografie, recensioni, onorificenze, prime edizioni dei libri con dediche autografe, quadri, locandine degli spettacoli teatrali. Dalla casa è possibile raggiungere i resti del pino pluricentenario, andato distrutto a causa della tromba d'aria che si è abbattuta su di esso alcuni anni addietro. Proprio alle radici del pino si trova la maestosa lapide in pietra al cui interno sono state traslate e ora conservate le ceneri dell'autore, secondo le sue ultime volontà. La casa natale di Luigi Pirandello costituisce un unico complesso museale e culturale unitamente alla Biblioteca Museo Luigi Pirandello. Fuori
* Biblioteca Museo "Luigi Pirandello". Essa ospita numerosi documenti autografi distinti tra lettere, copioni teatrali, manoscritti, giornali storici e alcuni cimeli personali del grande drammaturgo agrigentino.
* Museo di Panteologia Umana del Centro studi preistorici e protostorici, presso Palazzo Celauro. Il museo ospita pregevoli reperti fossili oltre a numerosi documenti ricostruttivi e testimonianze preistoriche.
* Museo di Scienze Naturali "Empedocle", presso il Liceo Classico Empedocle e risalente al 1848. Esso comprende numerosi esemplari di mammiferi, pesci e altre specie animali imbalsamate, alcuni reperti di animali preistorici, nonché reperti geologici, botanici e paleontologici.
* [[Museo diocesano (Agrigento)|Museo della Cattedrale]]. Esso si articola nel "Museo Storico-archeologico", nel "Museo Diocesano" e nel "Tesoro della Cattedrale". Parte del museo sarà ubicata nel Palazzo Tomasi. Altre sezioni sono invece custodite presso la cattedrale e il Palazzo Vescovile. Il Museo della Cattedrale è composto da pregevoli e preziosi arredi e paramenti sacri, numerosi dipinti e quadri raffiguranti episodi di vita sacra realizzati da alcuni fra i migliori artisti siciliani quali
* Musei Civici. I Musei Civici sono articolati in diverse sezioni, disposte in sedi diverse: presso il complesso monumentale di santo Spirito ha sede la Sezione "etno-antropologica", la Sezione "natura è spettacolo", la Sezione "archeologica"; presso il complesso monumentale del Collegio dei Padri Filippini ha sede la Pinacoteca comprensiva della "Collezione Sinatra" che annovera le opere di Francesco Lojacono, la collezione dedicata al maestro Giambecchina e varie opere di Mirabella, Giordano, Camuccini e Novelli; sempre presso il Collegio dei padri filippini ha sede la Sezione "fotografica".
* Mostra permanente Eccellenza del Liberty presso il Collegio dei Padri Filippini, in cui sono esposte stampe di Raffaello Politi e Tommaso Santella.
* Casa Museo dei Padri Liguorini, nel quale sono esposti arredi e collezioni d'arte della casa dei Missionari Redentoristi di Agrigento
* Museo Medievale, presso il complesso monumentale di Santo Spirito.
* Le Fabbriche
* Archivio storico comunale.
* Museo vivente del Mandorlo "Francesco Monastra".
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* Museo delle Eredità immateriali, presso il Collegio dei Padri Filippini.
* Mostra del Presepe artigianale, allestita durante il periodo natalizio nel quartiere di Villaseta, e comprendente oltre cento presepi artistici.
* Museo delle gemme<ref>{{Cita web|url=https://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g194662-d11810294-Reviews-Gems_Museum-Agrigento_Province_of_Agrigento_Sicily.html|titolo=Gems Museum}}</ref>
=== Media ===
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* [[La Sicilia]] (edizione di Agrigento)
* Grandangolo (settimanale)
*
==== Radio ====
* {{cita testo|url=https://www.novantaduecento.com/|titolo=92100 Radio Station}}
* {{cita testo|url=http://radioinagrigento.it/|titolo=Radio In Agrigento}}
* {{cita testo|url=https://www.radiovela.it/|titolo=Radio Vela}}
* {{cita testo|url=https://www.radioconcordia.it/|titolo=Radio Concordia}}
==== Televisione ====
* Tele Video Agrigento (TVA), storica emittente della città dei Templi e di Pirandello, ha lasciato nel 2024 il mux semi-regionale di Rai Way per trasferirsi nella HBBTV. In alcuni orari viene trasmessa da VIDEOSICILIA LCN 93<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|autore=Alessandro I|url=https://www.teleradioe.eu/antenna-uno-lentini-tva-agrigento-globus-e-telepegaso-diventano-nazionali-in-hbbtv/|titolo=Antenna Uno Lentini, TVA Agrigento, Globus e Telepegaso diventano nazionali in HBBTV|data=2024-03-18|accesso=2025-06-26}}</ref><ref name="mux">{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.litaliaindigitale.it/sicilia-in-digitale/mux-locale-2-sicilia/|titolo=MUX LOCALE 2 (SICILIA) - L'ITALIA IN DIGITALE|data=2022-02-04|accesso=2025-06-26}}</ref>
* [[Teleacras]], storica emittente di Aragona al servizio della provincia di Agrigento, ha lasciato nel 2024 il mux semi-regionale di Rai Way per trasferirsi nella HBBTV. In alcuni orari viene trasmessa da TELEIBLEA LCN 89.<ref name="mux"/>
* Teleradio Studio 98 (TS 98) è presente nel mux semi-regionale 2 di Rai Way al canale 95.<ref name="mux"/>
== Geografia antropica ==
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=== Suddivisioni storiche ===
Agrigento, a causa dell'irregolarità del territorio comunale, ha avuto negli anni uno sviluppo disordinato e in parte decentrato. Il centro cittadino infatti sorge
Quartieri decentrati:
* [[Villaggio Mosè]], sorto tra gli anni trenta e quaranta del Novecento, come zona residenziale per gli operai della vicina miniera zolfifera della Ciavolotta, considerata una delle aree più ricche di zolfo nel mondo. La successiva crisi delle attività estrattive in Sicilia trasformò tra gli anni sessanta e settanta il piccolo centro minerario in centro commerciale oltre che residenziale; sorge a sud-est del centro della città e per la sua vocazione commerciale è sede di numerose e variegate attività economiche e commerciali, oltre che di numerosi hotel, data anche la vicinanza con le spiagge.
* Villaggio La Loggia
* [[Villaggio Peruzzo]]
* [[San Leone (Agrigento)|San Leone]]
* [[Maddalusa]], antico nome dell'area rivierasca a sinistra della foce del fiume San Leone (Akragas), fu la prima sede del porto della città di Akragas e vi era anche un importante emporio. In alcuni antichi documenti cinquecenteschi redatti dall'ingegnere toscano Tiburzio Spannocchi viene citata come Mendolosa, in quanto a ridosso delle dune sabbiose della costa dovevano abbondare diversi mandorleti; Vi sorge un antico palazzo settecentesco opera del vescovo Lorenzo Gioeni de Cardosca (1730-1754), del quale costituiva la residenza estiva, ed un'antica torre di guardia costruita nel cinquecento dallo Spanocchi e nominata 'Torre di Santo Lio' oggi inglobata in una masseria.
* Cannatello, vasta zona residenziale che fa da cerniera tra i centri di San Leone e Fiume Naro sulla costa con il quartiere Villaggio Mosè posto più all'interno. Vi si trovano i resti del villaggio fortificato, scoperto all'inizio del secolo scorso e sopraccitato. Antica zona agricola appartenente alla mensa vescovile agrigentina.
* [[Fiumenaro]], quartiere rivierasco sorta alla foce del [[Naro (fiume)|fiume Naro]].
* Zingarello,
* [[Fontanelle (Agrigento)|Fontanelle]],
*
*
* San Giusippuzzu sede di aziende e attività commerciali.
* [[Quadrivio Spinasanta]]
* Calcarelle,
* [[Montaperto (Agrigento)|Montaperto]]
* [[Giardina Gallotti]],
* [[Villaseta]],
* [[Monserrato (Agrigento)|Monserrato]],
Quartieri del centro della città:
* Centro-Ruga Reale-Stazione-Empedocle;
* Rabato-Santa Croce-San Giacomo-Addolorata;
* Plebis Rea-San Gerlando-San Michele;
* Santa Marta-Pojo-Santo Spirito;
* Esseneto-Stadio;
* Dante-Manzoni;
* Della Vittoria;
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* Cicerone-Imera;
* Agrigento bassa;
* Bonamorone, Vi scaturisce la sorgiva di Bonamorone che drena le acque della Rupe Atenea e che alimenta il giardino della Kolymbetra. Toponimo di origine semitica che suonava ''Ben Hamrun''
In passato il territorio del Comune di Agrigento era suddiviso in cinque Circoscrizioni ognuna delle quali ricomprendeva quartieri situati in rapporto di contiguità o vicinanza.
# Agrigento Centro;
# [[Quadrivio Spinasanta]]-Calcarelle-Fontanelle-San Giusippuzzu-San Michele-San Benedetto-Favara Ovest-Aragona Bassa;
# Villaseta-Monserrato-Marina;
# Villaggio Peruzzo-Villaggio Mosè-San Leone-Cannatello-Zingarello-Fiume Naro;
# Montaperto-Giardina Gallotti-Borsellino.
Oggi invece il territorio comunale è diviso appunto in tre circoscrizioni
#
#
#
=== Frazioni ===
Al 15º [[censimento generale della popolazione e delle abitazioni]] dell'[[Istituto nazionale di statistica|ISTAT]] ([[2011]]), il territorio di Agrigento risulta così suddiviso:<ref>{{cita web|url=http://datiopen.istat.it/odi/page/territorio/comuni/Agrigento_84001|titolo=Agrigento - linkedopendata|accesso=3 gennaio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304191620/http://datiopen.istat.it/odi/page/territorio/comuni/Agrigento_84001}}</ref>
{| class="wikitable sortable"
|- align=right; style="height:10px"
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|-
| Agrigento || [[centro abitato]] / capoluogo comunale || {{formatnum:32514}} || 230 || <small>{{coord|37.311075|13.576547|type:adm3rd|format=dms}}</small>
|-
| [[Fiumenaro]] || [[centro abitato]] || {{formatnum:266}} || 27 || <small>{{coord|37.237215|13.618881|type:adm3rd|format=dms}}</small>
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|[[Fontanelle (Agrigento)|Fontanelle]]
|centro abitato
|{{M|8100}}
|250
|<small>{{Coord|37
|-
| Calcarelle || [[nucleo abitato]] || {{formatnum:200}} || 7 || <small>{{coord|37.316248|13.603350|type:adm3rd|format=dms}}</small>
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| {{maiuscoletto|totale}} || 8 centri abitati + 18 nuclei abitati || {{formatnum:58323}} || 0/674 ||
|}
== Economia ==
Il territorio del comune è compreso nella zona di produzione del [[Pistacchio di Raffadali]] [[Denominazione di origine protetta|D.O.P.]].<ref>{{Cita web |url=https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:52020XC1120(03)&from=IT |titolo=Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea |data=20 novembre 2020 |accesso=23 marzo 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210425081746/https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX%3A52020XC1120%2803%29&from=IT}}</ref>
Agrigento è un’importante metà turistica grazie al suo ricco patrimonio culturale. [[Zolfo]] e [[Carbonato di potassio|potassa]] furono estratti localmente dai tempi dei contatti con i [[Civiltà minoica|minoici]] fino agli anni settanta, ed esportati in tutto il mondo dal vicino porto di Porto Empedocle. Nel 2010, il [[tasso di disoccupazione]] ad Agrigento era pari al 19,2%,<ref>{{Cita web |url=http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2011-04-01/agrigento-investimenti-palo-205839.shtml?uuid=AaBHtQLD |titolo=Agrigento, investimenti al palo |sito=[[Il Sole 24 Ore]] |data=2 aprile 2011 |accesso=25 marzo 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181106183536/https://www.ilsole24ore.com/art/economia/2011-04-01/agrigento-investimenti-palo-205839.shtml?uuid=AaBHtQLD}}</ref> quasi il doppio della media nazionale.
== Urbanizzazione ==
=== La conurbazione di Porto Empedocle ===
{{
Fino al XIX secolo Porto Empedocle costituiva il borgo portuale di Girgenti noto come Molo di Girgenti. Esso costituì il naturale sbocco portuale della città fino al 1853, anno in cui il borgo ottenne l'autonomia amministrativa da Girgenti, mentre nel 1863 assunse la denominazione di Porto Empedocle, in omaggio al celebre filosofo. Le due città condividono tradizioni e festività come la devozione verso San Calogero, unico è il santo patrono, San Gerlando, festeggiato il 25 febbraio. La conurbazione Agrigento - Porto Empedocle, peraltro, costituisce il centro di una più ampia area urbana comprendente anche i comuni di Favara, Raffadali, Joppolo Giancaxio, Aragona, Comitini, Realmonte e Siculiana.
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=== Strade ===
I collegamenti stradali tra Agrigento e le altre città principali dell'isola sono assicurati tramite strade extraurbane secondarie:
* La [[Strada statale 189 della Valle del Platani|strada statale 189]] collega Agrigento
* La [[Strada statale 115 Sud Occidentale Sicula|strada statale 115]] collega Siracusa con Trapani, passando esternamente ad Agrigento.
* La [[Strada statale 640 Strada degli Scrittori|strada statale 640]] collega Porto Empedocle, passando nei pressi della Valle dei Templi, a Caltanissetta e all'[[Autostrada A19 (Italia)|autostrada A19 Palermo-Catania]].
La strada statale 118 Agrigentina Corleonese costituisce il vecchio collegamento con Palermo passando per Bivona e Corleone.
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=== Ferrovie ===
[[File:PiazzaStazione.JPG|miniatura|Stazione centrale|200px|destra]]
Ad Agrigento sono presenti tre stazioni ferroviarie:
I treni turistici, organizzati da [[Fondazione FS Italiane]] Il servizio ferroviario ordinario, invece, coinvolge le sole stazioni di [[Stazione di Agrigento Centrale|Agrigento Centrale]] e [[Stazione di Agrigento Bassa|Agrigento Bassa]].
Nel mese di dicembre 2023 è stato attivato un servizio di collegamento ferroviario tra la città e l'[[aeroporto di Palermo-Punta Raisi]].<ref>{{cita web|url=https://palermo.mobilita.org/2023/12/11/il-nuovo-treno-agrigento-aeroporto-di-palermo-di-trenitalia/|titolo=Il nuovo treno Agrigento – Aeroporto di Palermo di Trenitalia|accesso=29 gennaio 2025}}</ref>
=== Porti ===
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=== Mobilità urbana ===
I trasporti urbani nella città di Agrigento vengono svolti con autoservizi di linea gestiti da T.U.A. (Trasporti Urbani Agrigento), che assicura un servizio di trasporto pubblico urbano con 12 linee. Sono inoltre garantite 2 linee turistiche con bus scoperti, una delle quali consente di collegare il centro anche con il terminal del porto di Porto Empedocle e con il sito naturalistico di [[Scala dei Turchi]], nella vicina [[Realmonte]]. Inoltre la città dispone di una stazione Taxi Situata alla stazione centrale e alla fermata dei pullman in piazzale Rosselli.
I collegamenti extraurbani sono garantiti da autoservizi di linea gestiti da operatori privati.
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=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Argentina|Mar del Plata}}
* {{Gemellaggio|Tunisia|Nabeul}}
* {{Gemellaggio|Bosnia|Čitluk}}
* {{Gemellaggio|Russia|Perm'}}<ref>{{cita web|titolo=Agrigento partecipa alle celebrazioni per il 295º anniversario della fondazione di Perm|url=https://www.scrivolibero.it/agrigento-partecipa-alle-celebrazioni-per-il-295esimo-anniversario-della-fondazione-di-perm/|sito=Scrivo Libero|data=14 giugno 2018|accesso=8 aprile 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191216194111/https://www.scrivolibero.it/agrigento-partecipa-alle-celebrazioni-per-il-295esimo-anniversario-della-fondazione-di-perm/}}</ref>
* {{Gemellaggio|USA|Tampa}}<ref>{{cita web|titolo=Delegazione di Tampa in visita al Comune di Agrigento|url=https://www.comune.agrigento.it/delegazione-di-tampa-in-visita-al-comune-di-agrigento/|sito=Comune di Agrigento|data=3 maggio 2018|accesso=23 marzo 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191216194053/https://www.comune.agrigento.it/delegazione-di-tampa-in-visita-al-comune-di-agrigento/}}</ref>
* {{Gemellaggio|Francia|Valenciennes}}<ref>{{cita web|titolo=Valenciennes Les Italiens et leurs descendants sont ici chez eux|url=https://www.lavoixdunord.fr/600559/article/2019-06-18/les-italiens-et-leurs-descendants-sont-ici-chez-eux|sito=La Voix du Nord|lingua=fr|data=18 giugno 2019|accesso=23 marzo 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200524112644/https://www.lavoixdunord.fr/600559/article/2019-06-18/les-italiens-et-leurs-descendants-sont-ici-chez-eux}}</ref>
=== Altre informazioni amministrative ===
Il comune di Agrigento fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: [[regione agraria]] n.5 (Colline litoranee di Agrigento).<ref>{{cita web|url=http://www.gurs.regione.sicilia.it/Gazzette/g08-43/g08-43-p7.html|titolo=GURS Parte I n. 43 del 2008|accesso=24 luglio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140209113951/http://www.gurs.regione.sicilia.it/Gazzette/g08-43/g08-43-p7.html}}</ref>
== Sport ==
[[File:Impresem Agrigento 1993-94.jpg|thumb|La squadra di pallavolo femminile dell'{{Volley femminile Amazzoni Agrigento|N}} nella stagione 1993-94, finalista in [[Challenge Cup (pallavolo femminile)|Coppa CEV]].]]
Lo sport principale della città è il calcio. La squadra più importante è l'[[Akragas Calcio]], che
Nel basket la [[Fortitudo Agrigento]] milita in [[Serie A2 2015-2016 (pallacanestro maschile)|Serie A2]]. Nella stagione 2011-12 ha vinto la [[Coppa Italia Lega Nazionale Pallacanestro 2011-2012|Coppa Italia Divisione Nazionale B]].
Nel nuoto l'associazione più importante è la A.D.P. Nuoto Agrigento di Carlo Dessì, operante dal 2002. Negli anni ha portato atleti a piazzamenti importanti in campionati italiani ed internazionali, sotto la guida dell'allenatore Davide Dessì.
L'atletica leggera è rappresentata dal G.S. Valle dei Templi Agrigento che partecipa al Grand Prix Regionale di maratonine.
Organizza la ''Mezza Maratona della Concordia'', una delle gare su strada più apprezzate e partecipate dell'isola.
Il 3 gennaio 2016 la [[Valle dei Templi]] ospita la [[Sri Chimoy Oneness-Home Peace Run]], la staffetta per la pace più lunga del mondo, diventando il simbolo della pace nel mondo come il [[Fuji (monte)|Fuji]] e le [[Cascate del Niagara]].
=== Ciclismo ===
;Campionato mondiale su strada
Nel [[1994]] Agrigento è stata sede della corsa maschile élite del [[Campionati del mondo di ciclismo su strada 1994|campionato mondiale di ciclismo su strada]], vinto dal francese [[Luc Leblanc]] davanti all'italiano [[Claudio Chiappucci]] e all'altro francese [[Richard Virenque]].
;Giro d'Italia
Agrigento è stata sede della cosiddetta [[Grande Partenza del Giro d'Italia|"Grande Partenza"]] del [[Giro d'Italia]] nell'edizione del [[Giro d'Italia 1999|1999]], con il via ufficiale della corsa dato il {{Data|15|05}} dal viale Emporium alla volta di [[Modica]], dove si concluse la prima tappa con la vittoria di [[Ivan Quaranta]].<ref name="GIRO">{{cita web|url=http://www.sitodelciclismo.net/wedstrijdfiche.php?wedstrijdid=22|titolo=Giro d'Italia}}</ref> In totale, la città è stata [[Sedi di tappa del Giro d'Italia|sede di tappa]] della "Corsa Rosa" in dieci occasioni (cinque partenze e cinque arrivi).<ref name=GIRO/>
Le partenze di tappa del Giro da Agrigento sono state le seguenti:<ref name=GIRO/>
*
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Gli arrivi di tappa del Giro ad Agrigento sono stati i seguenti:<ref name=GIRO/>
* [[Giro d'Italia 1965|1965]], 11ª tappa, [[Palermo]]-Agrigento ({{M|146|u=km}}), vinta da [[Guido Carlesi]];
* [[Giro d'Italia 1982|1982]], 9ª tappa, [[Taormina]]-Agrigento ({{M|248|u=km}}), vinta da [[Moreno Argentin]];
* [[Giro d'Italia 1993|1993]], 7ª tappa, [[Capo d'Orlando]]-Agrigento ({{M|240|u=km}}) vinta da [[Bjarne Riis]];
* [[Giro d'Italia 2008|2008]], 2ª tappa, [[Cefalù]]-Agrigento ({{M|207|u=km}}), vinta da [[Riccardo Riccò]];
* [[Giro d'Italia 2020|2020]], 2ª tappa, [[Alcamo]]-Agrigento ({{M|149|u=km}}), vinta da [[Diego Ulissi]].
== Note ==
<references
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |autore=Francesco Alaimo |titolo=La leggenda di Akragas |città=Firenze |anno=1991 |sbn=CFI0199593}}
* {{Cita libro |autore=Ilenia Caprarotta |autore2=Nicoletta Grisanti |titolo=Francescanesimo e cultura nella provincia di Agrigento<!--: atti del convegno di studi--> |url=https://books.google.it/books?isbn=888861592X |collana=Franciscana |numero=25 |editore=Biblioteca Francescana-Officina di Studi Medievali |città=Palermo |anno=2009 |isbn=88-88615-92-X |cid=Caprarotta - Grisanti |via=[[Google Libri]]}}
* {{Cita libro |autore=Franco De Angelis |titolo=Archaic and Classical Greek Sicily: A Social and Economic History |data=2016 |editore=[[Oxford University Press]] |città=New York |isbn=9780195170474 |cid=De Angelis, 2016}}
* {{Cita pubblicazione |autore=Ernesto De Miro |titolo=La fondazione di Agrigento e l’ellenizzazione del territorio fra il Salso e il Platani |rivista=Kokalos |volume=8 |città=Palermo |editore=Banco di Sicilia |anno=1962 |pagine=122-152 |sbn=AGR0010897 |cid=De Miro, 1962}}
* {{Cita libro |autore=Ernesto De Miro |titolo=La Valle dei Templi |altri=saggi di Pierluigi Cervellati, Nicolò D'Alessandro e Graziella Fiorentini |città=Palermo |anno=1994 |sbn=PAL0098582}}
* {{Cita libro |curatore=Ernesto De Miro |titolo=Agrigento |collana=Bibliotheca archaeologica |numero=28 |volume=5 voll. |città=Roma |editore=[[L'Erma di Bretschneider]] |anno=2000 |sbn=PAL0174325}}
* {{Cita libro |autore=Ernesto De Miro |titolo=Agrigento |volume=2 voll. |città=Roma |editore=[[Gangemi Editore|Gangemi]] |anno=2010 |isbn=978-88-492-1682-0}}
* {{Cita libro |autore=Domenica Gullì |url=https://www.academia.edu/44476779/Ernesto_De_Miro_Storia_e_storie_della_Soprintendenza_di_Agrigento_nella_seconda_met%C3%A0_del_Novecento_in_Archeologia_in_Sicilia_nel_Secondo_Dopoguerra_a_cura_di_Rosalba_Panvini_e_Fabrizio_Nicoletti |capitolo=Ernesto De Miro. Storia e storie della Soprintendenza di Agrigento nella seconda metà del Novecento |curatore=Rosalba Panvini |curatore2=Fabrizio Nicoletti |titolo=Archeologia in Sicilia nel Secondo Dopoguerra |città=Palermo-Catania |editore=Regione Siciliana |anno=2020 |sbn=PAL0338432 |via=[[Academia.edu]]}}
* {{Cita libro |autore=Ercoli Laura |titolo=Gli ipogei dell’antica Akragas in rapporto all’assetto geostrutturale della formazione di Agrigento |altri=VIII Congresso Scienze della terra e trasformazione antropiche – Un rapporto in evoluzione |città=Roma |data=21-23 gennaio 1994 |sbn=PAL0095864}}
* {{Cita libro |lingua=nl |autore=J. A. de Waele |titolo=Acragas Graeca: die historische Topographie des griechischen Akragas auf Sizilien |data=1971 |editore=Ministerie van Cultuur, Recreatie en Maatschappelijk Werk |sbn=SBL0702938 |cid=de Waele, 1971}}
* {{Cita libro |autore=[[Tommaso Fazello]] |url=https://books.google.it/books?id=7jE8AAAAcAAJ |titolo=Le due deche dell'historia di Sicilia. Del R.P.M. Tomaso Fazello siciliano dell'Ordine dei Predicatori |città=Palermo |anno=1573 |sbn=LIAE005906 |cid=Fazello 1 |via=Google Libri}}
* {{Cita libro |autore=Tommaso Fazello |url=https://books.google.it/books?hl=it&id=hM2XPuLTSDgC |titolo=Della Storia di Sicilia - Deche Due |vol=I |città=Palermo |editore=Giuseppe Assenzio |anno=1817 |sbn=SBLE011284 |cid=Tommaso Fazello |via=Google Libri}}
* {{Cita libro |autore=Calogero Micciché |titolo=Girgenti. Le pietre della meraviglia... cadute |città=Agrigento |anno=2006 |sbn=PAL0205091}}
* {{Cita libro |autore=Calogero Micciché |titolo=Gli Ipogei Agrigentini tra archeologia, storia e mitologia |città=Agrigento |anno=1996 |sbn=BVE0114815}}
* {{Cita libro |autore=[[Giuseppe Emanuele Ortolani]] |url=https://books.google.it/books?id=rmw5AAAAcAAJ |titolo=Nuovo dizionario geografico, statistico e biografico della Sicilia antica e moderna |città=Palermo |editore=Francesco Abbate |anno=1819 |sbn=MESE000044 |cid=Giuseppe Emanuele Ortolani |via=Google Libri}}
* {{Cita libro |autore=Pietro Griffo |titolo=Akragas-Agrigento. La storia, la topografia, i monumenti, gli scavi |editore=[[Legambiente]] |anno=1995 |sbn=PAL0174893}}
* {{Cita libro |autore=Renata Prescia |capitolo=Il Tempio della Concordia ad Agrigento |pagine=103-108 |curatore=Maurizio Caperna |curatore2=Gianfranco Spagnesi |titolo=Architettura. Processualità e trasformazione |città=Roma |editore=Bonsignori |anno=2002 |sbn=NAP0935780}}
* {{Cita libro |autore=Paola Presciuttini |titolo=Toponimi costieri italiani nella cartografia dell’Istituto Idrografico della Marina |città=Imperia |editore=Grafiche Amadeo |anno=2008 |isbn=978-88-89104-40-8 |cid=Presciuttini}}
* {{Cita libro |curatore=Maria Clara Ruggieri Tricoli |titolo=Agrigento. Una proposta per la chiesa di Santa Caterina e un museo |altri=tesi di laurea di Angelo Lezza; relazione di Maria Clara Ruggieri Tricoli |data=1994-1995 |editore=[[Università di Palermo]]}}
* {{Cita libro |autore=[[Francesco Sacco]] |url=https://books.google.it/books?id=nvXyxUwUsBEC |titolo=Dizionario geografico del Regno di Sicilia |città=Palermo |editore=Reale Stamperia |anno=1800 |vol=I |sbn=SBLE010095 |cid=Francesco Sacco |via=Google Libri}}
* {{Cita libro |autore=Silvana Saitta |titolo=Agrigento. Luoghi dell'acropoli dimenticata |città=Palermo |anno=1998}}
* {{Cita libro |lingua=en |autore=Ulla Westermark |titolo=The coinage of Akragas c. 510-406 BC |data=2018 |editore=[[Università di Uppsala|Uppsala universitet]] |isbn=978-91-513-0269-0 |cid=Westermark, 2018}}
* {{Cita libro |autore=Aa.Vv. |url=https://books.google.it/books?id=VPrcsf4BsAIC&pg=PA355&lpg=PA355&dq=cattedrale+di+san+gerlando+agrigento&source=bl&ots=71uc8j752v&sig=aud3pXiG7vAiSgN_UigfzOVzFFM&hl=it&sa=X&ved=0CDkQ6AEwBDilAmoVChMI67ackLXPxwIVQboUCh3UOQo7#v=onepage&q&f=false |capitolo=Agrigento: la città moderna |collana=Guida d’Italia |numero=22 |titolo=Sicilia |editore=[[Touring Club Italiano]] |città=Milano |anno=1989 |pagina=355 |sbn=LO10548742 |cid=Touring Club Italiano |via=Google Libri}}
== Voci correlate ==
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* [[Arcidiocesi di Agrigento]]
* [[Provincia di Agrigento]]
* [[
* [[Solfara Milione]]
* [[Ferrovia dei templi]]
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== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
{{Comuni del libero consorzio comunale di Agrigento}}
{{Capoluoghi di provincia italiani}}
{{Patrimoni Unesco|Italia}}
{{Capitali italiane della cultura}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Agrigento|Antica Grecia
[[Categoria:Agrigento| ]]
[[Categoria:Capitali italiane della cultura|Agrigento]]
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