Cerrè Marabino: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
aggiunta didascalie fotografie |
+ wlink Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile Modifica da mobile avanzata |
||
| (11 versioni intermedie di 9 utenti non mostrate) | |||
Riga 10:
|Divisione amm grado 2 = Reggio Emilia
|Divisione amm grado 3 = Toano
|Altitudine = 680-800
|Superficie =
|Note superficie =
Riga 20:
|Codice catastale =
|Nome abitanti = cereliani
|Patrono =
|Festivo = 24 novembre
}}
{{Doppia immagine|destra|Toano - frazione Cerrè Marabino - chiesa parrocchiale - imbrunire.jpg||Chiesa Parrocchiale .jpg||Esterni ed interni della chiesa parrocchiale}}
[[File:Palazzo Ariosti .jpg|miniatura|Palazzo Ariosti in una cartolina del 1940▼
▲[[File:Palazzo Ariosti .jpg|miniatura|Palazzo Ariosti in una cartolina del 1940]]
'''Cerrè Marabino''' è una frazione del comune di [[Toano]] in [[provincia di Reggio Emilia]]. I suoi abitanti sono chiamati "cereliani".
Il paese è collocato tra i 600 e i 750 metri s.l.m ed è situato su di un crinale delimitato a nord-est dal fiume [[Secchia]] e a sud-ovest dal fiume [[Secchiello (torrente)|Secchiello]]. Fanno parte del paese di Cerrè e della parrocchia le borgate di Casa Alberi, Roncaciso, Vignola, Armignone.
==Storia==
Da recenti studi, l'antico nome del paese va ricercato circa il culto della dea Ceres (Cerere). Nel secolo XII cambiò il nome in ''Cerelio'', nel XVI secolo, in ''Cereto Verabino'', fino all'attuale nome Cerrè Marabino.
Come i territori circostanti, queste zone hanno avuto nel corso dei secoli
Le truppe capitoline tagliarono castagneti interi e vigneti, deportarono in esilio nel Sannio e sull'Irpinia un buon gruppo di abitanti come attesta lo storico dell'epoca [[Tito Livio]], ricordando la strage della legione con il Console avvenuta nei pressi dell'attuale Monte San Vitale (altura ad est dal [[Castello di Carpineti]]) detto a quei tempi Verabolo, fortilizio Ligure assieme a Bismantova e al Verabolino (Cerrè Marabino).
La popolazione lungo il ''Gabelus'' (così chiamavano il fiume [[Secchia]] i romani) fu latinizzata sotto l'impero, e lo confermano due piccole necropoli scoperte di recente: una nei pressi di Riva di Cavola, e l'altra nei pressi di Fora, dove il [[Secchiello (torrente)|Secchiello]] confluisce nel Secchia.
Dopo l'avvento romano e le invasioni barbariche, ci fu un periodo di dominio bizantino che furono padroni della vallata, nel periodo dell'imperatore [[Leone III Isaurico|Leone l'Isaurico]], quando furono cacciati dalla popolazione locale oppressa dal fiscalismo e dall'iconoclastia; fu così che il territorio si assoggettò ai [[Longobardi]] nell'[[VIII secolo]].
Nel [[IX secolo|IX]] e [[X secolo]] furono territori dei [[Canossa (famiglia)|Canossa]], periodo in cui sorgono Castelli Chiese;
Nel [[1621]] Attilio Ariosti, un soldato reggiano al servizio del duca [[Cesare d'Este]] che si era distinto in una
[[File:
Nel [[1141]] fu consacrata una chiesa dal vescovo di Reggio Alberio poco distante dal luogo, dove sorgeva un'altra chiesa fatta costruire da Matilde di Canossa, distrutta da una frana. L'edificio dedicato a San Prospero è situato alla pendici del paese in una conca dalla quale si può ammirare un bellissimo panorama: a sud la catena degli Appennini dominato dal monte Cusna, a nord la vallata del Secchia Con il [[Castello delle Carpinete|castello di Carpineti]]. Totalmente ricostruito nel 1400 in pietre di arenaria squadrate e picchiate, l'edificio, nella sua forma attuale, si presenta imponente e massiccio, con facciata a capanna e con portale e rosone superiore in arenaria scolpita. Nel [[1652]] il cardinal [[Rinaldo d'Este]] in [[visita pastorale]] apprezzò la chiesa per le sue pietre squadrate e picchiate, segno di antichità. Una porta laterale con architrave in sasso reca il simbolo del Santissimo Sacramento con la data 1636. Due caratteristiche finestre a "campana" illuminano la sacrestia costruita nei primi del [[XX secolo|Novecento]]. A fianco sorge un elegante campanile del [[XIX secolo]] che domina tutte le due vallate: costruito in arenaria squadrata all'origine possedeva una cuspide a base ottagonale in mattoni, che slanciava la torre fino a 27 metri; fu demolita negli [[Anni 1950|anni cinquanta]] perché definita "pericolante". L'interno a navata unica con due cappelle laterali è in stile neoclassico, conserva alcune suppellettili di notevole pregio artistico e storico: tele del [[XVI secolo|Cinquecento]] e [[XVII secolo|Seicento]], un confessionale del [[XVIII secolo|Settecento]] finemente intagliato, pulpito in noce e legno decorato, mobili e paramenti ed argenteria. Da menzionare sono due sportelli in noce intagliato per gli oli santi risalenti al primo Seicento attribuiti ad Antonio Ceccati capostipite di una famiglia di famosi intagliatori del legno e scultori di pietra della regione.▼
▲Nel [[1141]] fu consacrata una chiesa dal vescovo di Reggio Alberio poco distante dal luogo, dove sorgeva un'altra chiesa fatta costruire da [[Matilde di Canossa]], distrutta da una frana. L'edificio dedicato a San Prospero è situato alla pendici del paese in una conca dalla quale si può ammirare un bellissimo panorama: a sud la catena degli Appennini dominato dal [[monte Cusna]], a nord la vallata del Secchia
*F. Milani, ''Toano nell'arco millenario di Vicende Civico-Ecclesiastiche'', Bizzocchi, Reggio Emilia 1978▼
==
▲* F. Milani, ''Toano nell'arco millenario di Vicende Civico-Ecclesiastiche'', Bizzocchi, Reggio Emilia 1978
=== Fonti archivistiche ===
* Archivio di stato estense di Modena
* Archivio curia vescovile diocesi di Reggio Emilia e Guastalla
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Portale|Emilia}}
[[Categoria:Frazioni di Toano]]
| |||