Laterizio: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→Laterizi romani: Correzione errori grammaticali Etichette: Annullato Inserimento di parole incomprensibili Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
m →Classificazione per cottura: Typo |
||
(65 versioni intermedie di 34 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
Il '''laterizio''' (dal latino ''latericius'', aggettivo derivato da ''later -ĕris'' = "[[mattone]]")<ref>{{cita web|url=https://www.treccani.it/vocabolario/laterizio/|titolo=laterizio}}</ref> è un prodotto in [[materiale ceramico]] a pasta [[porosità|porosa]], utilizzato sin dalla
Viene creato principalmente con [[argilla]] depurata, pressata in forme stabilite, asciugata e cotta in forni appositi.<ref>{{cita web |autore=AA.VV |2= |url=http://enciclopedia.it.msn.com/definizione.asp?id=14439&query=Laterizi |4=Laterizio su Enciclopedia msn |5=24 marzo 2013 |urlmorto=sì }}</ref> Sono laterizi il [[mattone]] pieno e forato, la [[Pignatta (edilizia)|pignatta]], la [[tavella (edilizia)|tavella]], la [[volterrana]], il [[Coppo (tegola)|coppo]], la [[tegola]], nonché vari ornamenti architettonici ed elementi utilizzati in [[edilizia]].<ref name=pro>{{cita web|autore=Francesca Villa |http://www.professionisti.it/enciclopedia/voce/910/Laterizi |Laterizi |data=24 luglio 2012 |24 marzo 2013}}</ref> Un particolare tipo è il [[clinker (laterizio)|clinker]] ottenuto con la cottura delle materie prime impiegate a temperature molto elevate.
==
===
L'impiego costruttivo del laterizio nasce per soddisfare delle necessità costruttive in zone pianeggianti e vallive, prive di altri materiali da costruzione, come il [[legno]] o la [[Pietra (classificazione commerciale)|pietra]], ma ricche di argilla<ref name=ei>{{EI|nome=laterizi |nomeurl=laterizi|anno=1932|accesso=24 marzo 2013}}</ref>. Il processo di cottura dei mattoni può essere attribuito ai [[Sumeri]], estendendosi poi all'intera [[Mesopotamia]]. Tale processo era complesso e costoso, facendo divenire il mattone un materiale prezioso e simbolico. Esempi di questa evoluzione sono le fortificazioni della [[porta
I primi leganti erano già nati nella zona [[Mesopotamia|mesopotamica]] durante la III dinastia [[Ur]], intorno al [[XX secolo a.C.]], basati su impasti molto liquidi di argille, fino ad arrivare all'introduzione della [[calce]] in [[Campania]] attorno al [[300 a.C.]].
Gli [[antichi greci]] e gli [[etruschi]] conoscevano il laterizio ma lo utilizzavano solo per le [[
===
[[File:Vaison-la-Romaine - Suspensura.JPG|thumb|[[Ipocausto]] costruito in [[opera laterizia]], [[Vaison-la-Romaine]], [[Francia]].]]
{{vedi anche|Laterizio (Roma antica)|Opera laterizia}}
In [[Italia]] la conoscenza del laterizio arrivò tardi, in molte regioni arrivò solo intorno al [[I secolo a.C.]]; in alcune zone del [[sud Italia]] si sono ritrovati dei mattoni con dei timbri greci, coloro che importarono in Italia questa tecnologia. A [[Veio]] è stata ritrovata una fornace di fattura greca databile al [[150 a.C.]], mentre a [[Scavi di Pompei|Pompei]] è stata scoperta la colonna ''a stella'' nella basilica, risalente al [[120 a.C.]].
Prima di [[Augusto]], il laterizio era scarsamente utilizzato a [[Roma antica|Roma]], salvo nelle celle di alcuni [[tomba|sepolcri]]<ref name=ei/>, quindi, in [[epoca imperiale]], si diffusero a Roma le fabbriche di laterizi, dette ''figlinae'', che per la prima volta li producevano in maniera [[industria]]le. Le figlinae divennero numerose soprattutto nell'età degli [[dinastia degli Antonini|Antonini]]<ref name=sapere/>. L'[[opera laterizia]] per la realizzazione delle pareti non era formata da mattoni, ma, con una struttura [[a sacco]], da [[cementizio]] circondato dai laterizi<ref name=ei/>.
Nel periodo bizantino decade la pratica costruttiva del nucleo concretizio. Il nucleo non forma una massa omogenea, è tenuto assieme solamente dal
===
In epoche più recenti, abbiamo diversi autori che spiegano varie tecniche per fare i mattoni, [[Leon Battista Alberti]] scriveva:
{{citazione|... nel fare i mattoni bisogna lodare quella terra che tiene di creta, e biancheggia. Lodasi ancora la rossiccia, e quella che si chiama sabbiona maschio. Debbesi schifare la renosa, e quella che al tutto e sabbionosa; e più che d'altre la pietrosa. È innanzi tutto da scartare quella ghiaiosa: questi tipi di terra infatti si contorcono e si crepano nel cuocere, per sbriciolarsi poi per conto proprio dopo cotti.}}
Riga 29:
Nel ''Dell'Architettura libri dieci'', pubblicato a [[Venezia]] nel [[1590]], G.A. Rusconi, testimonia una tendenza consolidata di costruire le case interamente in mattoni, tuttavia tende a difendere le regole dell'arte in cui si era trasmesso il linguaggio architettonico classico che rimaneva comunque indiscusso.
Nel periodo [[Barocco]] la muratura a sacco veniva sostituita da una struttura omogenea in mattoni. Questo perché le murature complesse di questo stile non permettevano una struttura a sacco.
=== XIX secolo ===
==
[[File:Mat-forato.jpg|thumb|Laterizi forati]]
[[File:handvormklein.jpg|thumb|Mattone pieno]]
[[File:Mattone - cotto ferrarese - Ferrara.jpg|thumb|Muro in mattoni. Il mattone cotto è un laterizio tipico delle architetture medievali e rinascimentali di [[Ferrara]].]]
I tipi
*
*
*
*[[Tavella (edilizia)|Tavelle]]: sono laterizi piani forati e di forma parallelepipeda, con basso spessore e con pareti e setti sottili (tra 6 e 8 cm) che le rendono leggere, maneggevoli e piuttosto resistenti a flessione. Sono elementi versatili e variamente utilizzati. Possono esser fforatie con lunghezza molto grande rispetto allo spessore, oppure forati piani a forma di parallelepipedo, ottenuti per estrusione, essiccamento e cottura di materiali argillosi (con o senza utilizzo di aggiunte quali sabbia, ossidi di ferro, ecc.). Il prodotto finito è costituito da pareti, che delimitano la superficie esterna, e setti, ubicati all'interno dell'elemento e delimitanti i fori. Tali tipologie hanno una larghezza di 25 cm mentre lo spessore e la lunghezza varia come di seguito riportato:
* [[tegole]]: permettono una copertura discontinua delle falde di un [[tetto]].
Riguardo l'utilizzo, vengono adoperati per:
* Camini e canne fumarie: componenti dell'impianto termico, le [[Canna fumaria|canne fumarie]] in laterizio sono un materiale che offre una buona resistenza al calore, impermeabili ai gas ed alla [[condensa]]. ▼
* Coperture:
▲*Camini e canne fumarie: componenti dell'impianto termico, le [[Canna fumaria|canne fumarie]] in laterizio sono un materiale che offre una buona resistenza al calore, impermeabili ai gas ed alla condensa.
▲*Coperture: le [[tegole]] permettono una copertura discontinua delle falde di tetti. La soluzione più tradizionale prevede la semplice sovrapposizione delle tegole in modo da impedire che la pioggia filtri nelle coperture spioventi. Gli elementi ricurvi utilizzati a questo scopo si chiamano [[coppo (tegola)|coppi]] mentre quelli piani [[embrice|embrici]], per una falda possono essere utilizzati solo coppi o solo embrici, ma il metodo più efficace prevede la collaborazione tra i due pezzi usati a file. Una seconda categoria più moderna utilizza un unico tipo di tegola per tutta la falda, che scherma la copertura tramite incastri su tutti e quattro i lati; appartengono a questa categoria le tegole [[Tegola marsigliese|marsigliesi]], [[Tegola portoghese|portoghesi]], e olandesi. Infine sono in laterizio come il resto della copertura gli elementi speciali che coprono il colmo dei tetti e collegano le falde.
*Murature: elementi che vengono usati per la realizzazione di murature portanti, e possono essere:
**mattoni pieni: hanno una percentuale di foratura minore del 15%, sono solitamente usati per le ristrutturazioni degli edifici classici o delle pareti portanti.
**mattoni semipieni: è un mattone che ha la resistenza media rispetto al mattone forato e al mattone pieno. Viene prodotto per estrusione. La percentuale di foratura varia tra il 15% e 45%. La sua dimensione standard è di 12×12×25 cm (come due tradizionali mattoni pieni sovrapposti).
*Divisori: nel novecento le murature portanti sono state velocemente sostituite nella pratica edilizia con le colonne in cemento armato, i laterizi hanno trovato allora una nuova ragione d'essere nelle pareti di tamponamento, rigorosamente forati, per garantire leggerezza e isolamento sia termico che acustico. Piuttosto che i tradizionali mattoni, si preferisce utilizzare elementi di dimensioni decisamente maggiori, chiamati ''blocchi'', adatti ad essere posati in unico strato, o in alternativa in doppio strato con eventualmente l'interposizione di materiale isolante. Si tratta di elementi con una percentuale di foratura (vuoto) che va dal 45% fino al 75%; possono avere due delle pareti esterne sagomate al fine di incastrare un pezzo con l'elemento adiacente e due pareti [[laterizi rettificati|rettificate]] al fine di ridurre lo strato di malta a valori inferiori al mm, ottenendo in tal modo grandi livelli di isolamento ed elevati carichi di resistenza della muratura alla compressione. L'uso strutturale di questi blocchi è possibile quando hanno una bassa percentuale di foratura (fino al 55%) e solamente in zone non a rischio sismico.▼
▲*Faccia a vista: il [[mattone]] faccia a vista viene utilizzato soprattutto per la finitura esterna delle pareti. Hanno vari aspetti, in forma e colori, e possono essere classificati in base al metodo di realizzazione (in "estrusi", "pasta molle" o "pressati") e all'eventuale trattamento di superficie. Al di là del mattone si utilizzano faccia vista anche altri tipi di elementi laterizi più moderni, spesso staccati dalla parete a formare una [[facciata ventilata]].
▲*Pavimenti in [[cotto]]: sono due i tipi principali: [[Piastrella|pianelle]] e mattoni, mentre altre forme sono usate per scale, battiscopa o particolari arredi urbani.
▲*Solai: le [[pignatte]] sono elementi in laterizio usati per la realizzazione di strutture orizzontali, il loro scopo è quello di alleggerimento dei moderni [[solaio in laterocemento|solai in calcestruzzo]], da gettare in opera oppure che utilizzino travetti prefabbricati. Nei solai tradizionali con travi in legno non erano previsti elementi del genere e si utilizzava invece una tavolatura di piane laterizie per sostenere il [[massetto]]; regionalmente queste venivano chiamate anche "campigiane" o "mezzane" (particolarmente in Toscana, a causa dello spessore che è circa la metà di quello di un mattone)
▲*Divisori:
▲* '''tavelloni''': altezza ≥ 5 cm e lunghezza ≥ 50 cm;
▲* '''tavelle''': altezza compresa tra 3,5 e 5 cm e lunghezza ≥ 35 cm;
▲* '''tavelline''': altezza ≤ 3,5 cm e lunghezza ≥ 25 cm.
▲In edilizia vengono utilizzati per diverse applicazioni, ad esempio:
* come elementi di alleggerimento, nella realizzazione di:
** [[solaio in laterocemento|solai in laterocemento]] ad intercapedine ([[solaio Varese|solai con travi tipo "Varese"]])
Riga 68 ⟶ 76:
* per la realizzazione di [[architrave|architravi]] in corrispondenza di aperture su pareti non portanti come i [[tramezzo|tramezzi]]
* per la realizzazione di [[tramezzo|tramezzi]].
▲La normativa di riferimento è la UNI 11128/2004.
== Realizzazione ==
[[File:South side of Newbridge ball clay quarry - geograph.org.uk - 1654759.jpg|thumb|Cava di [[argilla]] nel [[Devon]], in [[Inghilterra]].]]
=== Preparazione dell'impasto di argilla ===
Il materiale base per la produzione dei laterizi è l'[[argilla]], formata prevalentemente da minerali come la [[caolinite]], l'[[halloysite]], la [[montmorillonite]] o l’[[illite]]<ref name=unifi>{{cita web |autore=Francesco Pisani |url=http://www.unifi.it/offertaformativa/allegati/uploaded_files/2011/200002/B005310/Lab%20rest%2012%20dicembre%20lat_leg.pdf |titolo=La materia dell’opera d’arte plasmata dall’uomo e dal fuoco |formato=pdf |data=12 dicembre 2011 |accesso=24 marzo 2013 |urlmorto=sì }}</ref><ref name=unibo>{{cita web |
Deve essere depurata dagli elementi quali rocce e radici e lasciata
[[File:Clay Extrusion Tool.jpg|left|thumb|Filiera per la produzione di blocchi in laterizio]]
Riga 106 ⟶ 113:
Alla fine del processo di cottura i laterizi devono essere raffreddati lentamente. Nei forni moderni nella zona successiva a quella di cottura si immette aria a temperatura ambiente<ref name=unibo/> (raffreddamento rapido); la temperatura viene abbassata fino a 650 °C circa. A 573 °C la silice libera subisce un passaggio di stato detto "inversione del quarzo" con diminuzione di volume, se questa soglia venisse superata rapidamente si avrebbero delle rotture nel materiale. Per questo motivo è opportuno che nell'arco da 650 °C a 500 °C la diminuzione di temperatura avvenga lentamente.
== Classificazione per cottura ==
{{C|sezione che dà informazioni apparentemente
A seconda dell'aspetto e delle caratteristiche assunte dopo la cottura, i laterizi si suddividono in:
* albasi: di colore chiaro, insufficientemente cotti, di scarsa resistenza meccanica e chimica;
* mezzani: laterizi ben cotti che raggiungono un carico di rottura alla compressione di 150 kg/cm
* forti: ben cotti che raggiungono un carico di rottura alla compressione di 180 kg/cm
* ferrioli: laterizi di colore scuro, troppo cotti, che presentano un inizio di [[scorificazione]]; hanno buone caratteristiche meccaniche, ma non sono porosi e sono spesso più o meno deformati. La carenza di porosità fa sì che essi abbiano maggiori resistenze meccaniche, ma che aderiscano difficilmente alla [[Malta (materiale)|malta]] cementizia una volta che sono messi in opera. Arrivati ad altissime temperature, stanno per "rifondersi", e possono assumere anche il colore verde.
Riga 124 ⟶ 131:
== Voci correlate ==
* [[Clinker (laterizio)]]
* [[Cotto]]
* [[Laterogesso]]
* [[Laterizio (Roma antica)]]
* [[Mattone]]
* [[Materiale ceramico]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|wikt|preposizione=sul}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|architettura|ingegneria|materiali|storia}}
[[Categoria:Laterizi]]
|