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{{UNESCO immateriale
|nome = Filete porteño ina Buenos Aires, una tecnica pittorica tradizionale
|nomeInglese =
|immagine = Fileteado Gardel Abasto Untroib.jpg
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|linkMappa =
}}
Il '''fileteado''' (in [[Lingua spagnola|spagnolo]] letteralmente "filettato") è uno [[Tecnica pittorica|stile artistico]] della [[pittura]] e del [[disegno]] tipico della città di [[Buenos Aires]], in [[Argentina]], che si caratterizza per linee che diventano spirali, per colori forti, per l'uso ricorrente della [[simmetria]], per effetti tridimensionali mediante ombre e [[Prospettiva|prospettive]] e per un uso sovraccarico della superficie. Il suo repertorio decorativo include principalmente stilizzazioni di foglie, animali, [[cornucopie]], fiori, bandierine e pietre preziose. Nel dicembre 2015 fu dichiarato [[Patrimoni orali e immateriali dell'umanità|patrimonio culturale immateriale dell'umanità]] dal Comitato Intergovernativo per la Salvaguardia dell'[[UNESCO]].<ref name=PATRIMONIO>{{cita news |url=http://www.lanacion.com.ar/1849547-el-fileteado-porteno-fue-declarado-patrimonio-cultural-inmaterial-de-la-humanidad |titolo=El fileteado porteño fue declarado Patrimonio Cultural Inmaterial de la Humanidad |autore=Mauricio Giambartolomei |pubblicazione=Diario La Nación |data=1º dicembre 2015 |accesso=1º dicembre 2015 |dataarchivio=12 giugno 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180612162343/https://www.lanacion.com.ar/1849547-el-fileteado-porteno-fue-declarado-patrimonio-cultural-inmaterial-de-la-humanidad |urlmorto=sì }}</ref>
 
Nacque a Buenos Aires verso la fine del XIX secolo come un semplice [[Ornato|ornamento]] per abbellire i carri a trazione animale che trasportavano alimenti e con il tempo si trasformò in un'[[arte pittorica]] propria di questa città, al punto tale che finì per diventare l'emblema iconografico che meglio la rappresenta. Generalmente si includono dentro l'opera frasi ingegnose, [[Proverbio|proverbi]] poetici o [[Aforisma|aforismi]] scherzosi, emotivi o filosofici, scritti a volte in [[lunfardo]] e con [[Caratteri tipografici con grazie|lettere ornate]], generalmente [[Scrittura gotica|gotiche]] o [[Corsivo|corsive]]. Molti dei suoi iniziatori facevano parte delle famiglie di immigranti europei, portando con sé alcuni elementi artistici che si combinarono con quelli del patrimonio [[creolo]], creando uno stile tipicamente argentino.
 
Nel [[1970]] si organizza la prima esposizione del ''filete'', avvenimento a partire deldal quale si diede al fileteado una maggiore importanza, riconoscendolo come un'arte della città e promuovendo la sua estensione a ogni tipo di superfici ed oggetti.
 
== Storia ==
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Trattandosi di un compito che si realizzava concludendo la sistemazione del carro e immediatamente prima di incassare il pagamento dal cliente, che era ansioso di recuperare il suo strumento di lavoro, il fileteado doveva realizzarsi con rapidità.
[[File:Modelo Ford 31 AA Fileteado parte trasera.jpg|thumb|Modelo Ford 31 AA ''fileteado'' come una volta]]
[[File:Colectivo chevrolet 1947 exterior delantera I.jpg|thumb|Autobus deldell'anno 1947]]
Sorsero allora abili specialisti come Ernesto Magiori e Pepe Aguado, o artisti come [[Miguel Venturo]], figlio di Salvador Venturo. Quest'ultimo era stato un capitano della [[Marina mercantile italiana]] che andando in pensione si stabilì a Buenos Aires, dove si dedicò al fileteado, incorporandovi motivi e idee della sua patria. Miguel studiò pittura e migliorò la [[tecnica]] di suo padre, venendo considerato da molti ''fileteadores'' come il pittore che diede forma al filete. A lui si deve l'introduzione di uccelli, fiori, diamanti e draghi nei motivi e nel disegno delle scritte sulle porte dei camion: di fronte al pagamento di imposte se i cartelli erano troppo grandi, Miguel ebbe l'idea di farli più piccoli, ma decorati con motivi simmetrici, formando fiori e draghi, perché fossero più appariscenti, disegno che si mantenne per molto tempo.
 
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D'altra parte, nascendo sotto gli stessi alberghetti e pensioni dei sobborghi nei quali nacque il tango, i motivi del fileteado si legarono a quest'ultimo. Gli elementi che sogliono ripetersi in esso sono:
[[File:Fileteado Flores.jpg|upright=0.7|thumb|Tipici fiori a 5 petali]]
;'''Fiori'''
Simboli del bello. I più comuni erano quelli di quattro e cinque petalo illuminati da sopra. Rare volte apparivano i [[Giglio (araldica)|gigli]] o le [[Rosa (botanica)|rose]]. Si suole accompagnarli con stilizzazioni di foglie di [[acanto]].
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;'''Sole'''
Di formato simile a quello dello [[Sol de Mayo|scudo nazionale argentino]]. A volte disegnate come [[SolLevata levantedel Sole|sole nascente]], che dà l'idea di prosperità.
[[File:Fileteado dragón.jpg|upright=0.7|thumb|Il drago, animale immaginario ma recurrente.]]
;'''Scenario'''
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* '''Immaginari''', come uccelli di specie inesistenti o draghi, allegoria del machismo ''porteño'', che si pensa che Miguel Venturo abbia incorporato ispirato dagli esterni del [[Teatro Nacional Cervantes]] di Buenos Aires. O draghi, come emblema di fierezza o virilità.
* '''Reali''': fondamentalmente il leone, simbolo di tempra salda contro le avversità. O il cavallo, generalmente quello delle corse incorniciato in un ferro di cavallo portafortuna o in alguni casi il [[Criollo (cavallo)|cavallo criollo]].
Gli oggetti dipinti sogliono apparire accompagnati da [[Filigrana (oreficeria)|filigrane]], [[Arabesco|arabeschi]], nappe, guardie, [[Pergamena|pergamene]], [[Pisside|pissidi]] o cornucopie.
 
== Lettere e frasi ==
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** ''Con las gomas voy sellando el camino de mi trabajo.'' ("Con le gomme vado suggellando la strada del mio lavoro.")<ref name=Fondo />
* '''Pubblicità:'''
** ''De Avellaneda a la Luna, como Soda Fernández no hay ninguna.'' ("Da [[Avellaneda (Argentina)|Avellaneda]] alla Luna, come Soda Fernández non c'è nessuna.")<ref name=filete />
* '''Abilità:'''
** ''Yo maté al Mar Muerto.'' ("Ho ammazzato io il Mar Morto.")<ref name=filete />
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Jorge Muscia ottenne un'importante diffusione del fileteado all'estero realizzando diverse esposizioni delle sue opere in Europa, Messico e Stati Uniti. Anche Martiniano Arce, che contribuì molto a portare il fileteado su tela, ha realizzato opere che hanno girato il mondo.
 
Tra gli anni 2003 e 2004, il [[Museo Casa Carlos Gardel|Museo Carlos Gardel]] organizzò il concorso ''El Abasto y el fileteado porteño'' ("L'[[Abasto (Buenos Aires)|Abasto]] e il fileteado porteño"), in occasione del suo primo anniversario e come parte del VI Festival Buenos Aires Tango 2004.<ref>{{cita news |url=http://www.clarin.com/diario/2004/03/01/h-04101.htm |titolo=El fileteado porteño llenó de color una cuadra del Abasto |pubblicazione=Diario Clarín |data=1º marzo 2004 |accesso=17 agosto 2018 |dataarchivio=17 ottobre 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091017074134/http://www.clarin.com/diario/2004/03/01/h-04101.htm |urlmorto=sì }}</ref> Il luogo scelto fu la calle ''Jean Jaurès'' nell'isolato dal,n. 701 al n. 799 (tra le calles ''Zelaya'' e ''Tucumán''), nella quale si trova il citato museo che fu a sua volta residenza dell'idolo tanguero di Buenos Aires.
[[File:Fileteado en edificios.jpg|thumb|Calle Jean Jaurès.]]
Di 80 artisti iscritti, una giuria costituita da architetti, artisti e comdominicondomini ne premiò sei, chrche realizzarono i loro progetti in altrettante facciate di condomini del museo, i quali si imoegnaronoimpegnarono a mantenere le facciate intatte almeno per un anno.
 
Nell'anno 2006 l'assemblea legislativa porteña dichiarò il fileteado come ''Patrimonio culturale'' della Città di Buenos Aires a partire dalla sanzione della legge 1941,<ref>
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=== ''Fileteadoras'' ===
{{citazione|Le donne sono come l'[[Araba Fenice]] perché hanno fatto rivivere il ''filete''. Da quando hanno preso i pennelli... non ce n'è per nessuno.|Maestro Ricardo Gómez<ref name= museo>{{cita news |url=http://www.clarin.com/diario/2003/09/20/h-05201.htm |titolo=El filete porteño, un arte de hombres hecho por mujeres |pubblicazione=Diario Clarín 20 settembre 2003 |accesso=17 agosto 2018 |dataarchivio=1 dicembre 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081201232137/http://www.clarin.com/diario/2003/09/20/h-05201.htm |urlmorto=sì }}</ref>|Las mujeres son como el ave Fénix porque revivieron el filete. Desde que ellas tomaron los pinceles... andá a cantarle a [[Carlos Gardel|Gardel]].<ref group=Nota>L'espressione colloquiale ''Andá a cantarle a Gardel'' è tipicamente argentina e uruguayana ed è divenuta quasi proverbiale in questi due paesi. Tradotta letteralmente vuol dire "Va a cantare a Gardel", e fa riferimento a [[Carlos Gardel]], considerato la "voce" del tango e uno dei più grandi cantanti di tutti i tempi. Si usa quindi per ironizzare su qualcuno che si ritiene migliore di qualcun altro, o viceversa, come in questo caso con le ''fileteadoras'', per sottolineare la bravura di qualcuno che non teme confronti, come Gardel nel canto. Più spesso, serve ad esprimere incredulità o scetticismo di fronte ad affermazioni palesemente esagerate o anche, semplicemente, per mandare a quel paese una persona. Si veda ad esempio, per maggiori spiegazioni, {{cita web |url=https://ar.answers.yahoo.com/question/index?qid=20060926233236AAYAhbq&guccounter=1 |titolo=¿Andá a cantarle a Gardel? |accesso=17 agosto 2018}}</ref>|lingua=es}}
Gli uomini furono quelli che crearono e praticarono il fileteado per decenni e ancora oggi i più distinti ''fileteadores'' sono maschi. Le ordinazioni delle opere erano realizzate da camionisti o autisti di autobus (''colectiveros''), mestieri che erano considerati poco appropriati per le donne. Ma a partire dal decennio dei '90 si aggiungono anche varie donne a praticarlo. Queste, alle quali il fileteado fece riferimento quasi sempre solo come soggetti, quando si trattava di una madre, una vergine o una sirena, cominciarono a interessarsi direttamente di questa arte. Il problema fu che praticamente non esistevano corsi per apprenderlo e scarseggiavano i luoghi dove il fileteado si utilizzasse. Alcuni dei pochi che orientarono i più giovani furono Luis Zorz, Ricardo Gómez (il primo che cominciò a tenere seminari per donne, in [[Parque Avellaneda]]), Alfredo Martínez, e Genovese, quest'ultimo già verso la fine del XX secolo. La cosa nuova era che a questi corsi assitevamo e assistono in maggioranza donne.