Atlantis (HSK 2): differenze tra le versioni
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|Soprannome=
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L
Durante la seconda guerra mondiale venne impiegata nella [[guerra di corsa]] durante la quale affondò o catturò 22 navi per 144 384 t in una [[Crociera (marina militare)|crociera]] durata circa 100 000 miglia. L
L'obiettivo principale di una nave corsara era attaccare il naviglio mercantile nemico: avvicinandosi il più possibile all'avversario sotto mentite spoglie, si esponeva improvvisamente la bandiera da guerra e si scoprivano le armi nascoste per coglierlo di sorpresa e costringerlo alla resa. Combattimenti contro navi da guerra dovevano essere invece evitati in quanto la potenza di fuoco ma soprattutto le strutture della nave non erano adeguate. Un obiettivo secondario era il rifornimento in mare di naviglio militare alleato, sia di superficie sia subacqueo.
Il successo della guerra di corsa si misura in tonnellaggio distrutto o catturato e nella durata della crociera stessa: l<nowiki>’</nowiki>''Atlantis'' fu seconda solo alla nave ''[[Pinguin]]'' in termini di tonnellaggio e detiene il record della più lunga permanenza in mare di tutte le unità corsare tedesche in entrambe le guerre mondiali. Inoltre ebbe un effetto significativo sulle operazioni militari nell'estremo oriente, avendo intercettato importanti documenti segreti durante la cattura del piroscafo
== Impiego prebellico ==
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=== Dettagli tecnici ===
=== Successive modifiche ed armamento ===
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Fatta eccezione per due cannoni da 150 mm a poppa che erano nascosti da una gru e da un finto [[Cassero (nautica)|cassero]], erano nascosti dietro finte murate mobili all'interno delle sovrastrutture e potevano essere rapidamente posti in azione per cogliere di sorpresa il naviglio nemico<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Bernhard Rogge|titolo=The German Raider Atlantis|anno=1956|editore=Ballantine|città=|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=August Karl Muggenthaler|titolo=German Raiders of World War II|anno=1977|editore=German Raiders of World War II|città=|lingua=en}}</ref>.
Venne dotata di due [[Idrovolante|idrovolanti]] [[Heinkel He 114|Heinkel He-114C]] posti in una stiva, di cui uno pronto all'uso mentre l'altro doveva essere assemblato. Gli idrovolanti furono sostituiti nel corso della missione da due più piccoli e performanti [[Arado Ar 196]]<ref name=":0" />.
Nelle sue stive la nave portava anche una grande quantità di materiale per modificare la struttura e mimetizzarsi assumendo l'aspetto di navi di simili dimensioni ma battenti bandiera di paesi neutrali, in particolare:
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* bandiere di nazioni non belligeranti;
* costumi per l'equipaggio.
Grazie a questo materiale
== Impiego bellico ==
A dicembre del 1939 venne posta sotto il comando del [[Kapitän zur See]] [[Bernhard Rogge]] ma, a causa del ghiaccio, non poté lasciare il porto di Brema fino al 31 marzo 1940, quando la [[corazzata]] ''Hessen'' venne inviata come [[rompighiaccio]] per aprire una via verso il mare aperto.
Intorno al 25 aprile, passò l'[[Equatore]] e cambiò livrea, assumendo quella del cargo giapponese ''Kasii Maru'': una grande K venne dipinta sul fumaiolo rosso per identificarla come una nave appartenente alla Kokusai Line
=== Atlantico ===
Il 2 maggio il corsaro tedesco incontrò una nave di linea inglese, la SS ''City of Exeter'', che tuttavia venne risparmiata poiché il comandante Rogge temeva di provocare molte vittime tra i passeggeri civili. Mentre la nave inglese si allontanava, venne intercettata una segnalazione alla Royal Navy sull'attività sospetta di un mercantile giapponese<ref name=":1">Hilfskreuzer (Auxiliary Cruiser / Raider) Atlantis – The History</ref>.
Il 3 maggio
=== Capo Agulhas ===
Continuando a procedere verso sud, la nave corsara doppiò il [[Capo di Buona Speranza]] e raggiunse il [[Capo Agulhas]] il 10 maggio. In questa zona posò con successo un campo minato esaurendo tutte le [[Mina navale|mine]] imbarcate. Tuttavia il campo minato fu rapidamente scoperto in seguito al comunicato radio della
=== Oceano Indiano ===
Il 10 giugno 1940
L'11 luglio venne
Il 13 luglio
In agosto
Durante il mese di settembre la corsara tedesca catturò le navi ''Athelking'', ''Benarty'' e ''Commissaire Ramel'', che vennero affondate successivamente al trasferimento di prigionieri, rifornimenti e documenti. In ottobre venne catturata la nave iugoslava ''Durmitor'', che trasportava un carico di sale. La
Nella prima metà di novembre
==== La cattura della ''Automedon'' ed il suo carico segreto ====
L'11 novembre il corsaro tedesco entrò in contatto con la nave da carico ''Automedon'' a circa 250 miglia a nordovest di [[Sumatra]] e cercò di fermarla sparando un colpo di avvertimento. Tuttavia il radio operatore inglese iniziò a trasmettere di essere sotto attacco da parte di una nave corsara, forzando l'attaccante ad un pesante cannoneggiamento che distrusse il ponte di comando, le scialuppe e gli alloggi
La preda fu affondata ed il comandante Rogge realizzò ben presto l'importanza del materiale catturato. Trasferì il tutto sulla petroliera ''Ole Jacob'' precedentemente catturata e la pose al comando del tenente Paul Kamenz con l'ordine di fare rotta per [[Kōbe]], dove arrivarono il 4 dicembre 1940 dopo un viaggio privo di eventi.
La documentazione arrivò all'ambasciata tedesca in [[Tokyo]] il giorno seguente e l'attaché navale Paul Wenneker ne spedì un sunto a Berlino via telegrafo, mentre l'originale venne portato a mano dallo stesso Kamenz attraverso la [[Ferrovia Transiberiana
Successivamente alla lettura del rapporto catturato, il 7 dicembre 1941 l'ammiraglio giapponese Yamamoto scrisse al ministro della marina affermando che, se il Giappone avesse ridotto all'impotenza gli Stati Uniti d'America, le altre forze Alleate nel teatro del Pacifico sarebbero state troppo deboli per resistere. Si crede che tra le conseguenze della cattura dei report
=== Isole Kerguelen ed Africa ===
Nel periodo di Natale del 1940
Verso la fine di gennaio del 1941,
=== Ritorno in Atlantico ===
In aprile la corsara tedesca ritornò nell'Oceano Atlantico, dove catturò, il giorno 17, la nave egiziana ''Zamzam'', che però fu erroneamente scambiata per una ''Q-ship'' e cannoneggiata da grande distanza. Furono presi oltre 200 prigionieri di guerra, tra cui missionari ed autisti di ambulanza. Tra i prigionieri vi erano anche Charles J.V. Murphy, editore del giornale ''[[Fortune]]'', e David E. Scherman, un fotografo della rivista ''[[Life (periodico)|Life]]''. I tedeschi permisero a Scherman di fare fotografie e, nonostante fosse stato perquisito allo sbarco, riuscì fortunosamente a rientrare a [[New York]] portando con sé quattro rullini. Le fotografie aiutarono in seguito l'ammiragliato inglese ad identificare ed affondare
=== Oceano Pacifico ===
Come conseguenza della caccia alla corazzata tedesca [[Bismarck (nave da battaglia)|Bismarck]] da parte degli Alleati, il Nord Atlantico era affollato di navi da guerra, per cui il comandante tedesco abbandonò il piano originale di ritornare in Germania e si diresse nell'Oceano Pacifico. In questo periodo affondò le navi inglesi ''Rabaul'', ''Trafalgar'', ''Tottenham'' e ''Balzac''. Il 10 settembre, ad est della [[Nuova Zelanda]], venne catturata la motonave norvegese ''Silvaplana''.
Successivamente incrociò nella [[Polinesia Francese]], tra le isole [[Tubuai]] e l'arcipelago [[Isole Tuamotu|Tuamotu]]. All'insaputa delle autorità francesi, marinai tedeschi sbarcarono sull'isola di [[Vanavana]] e scambiarono beni con i suoi abitanti. La zona di caccia venne quindi spostata nell'area tra le isole [[Pitcairn]] ed [[Henderson (isola)|Henderson]], dove l'idrovolante della nave effettuò numerosi voli di ricognizione senza avvistare alcuna nave. Il 19 ottobre
== Ultime azioni ==
A metà ottobre venne ordinato
=== Affondamento ===
All'alba del 22 novembre 1941
L'incrociatore inglese lasciò l'area per timore di essere a sua volta attaccato dal sommergibile presente in zona, che effettivamente riemerse e prese a bordo tutti gli uomini possibili, mentre gli altri furono costretti sulle scialuppe che vennero prese a rimorchio. Il convoglio fece rotta per il Brasile, che era neutrale, e due giorni dopo si incontrò con la nave rifornimento tedesca ''Python''. Il 1º dicembre, mentre la ''Python'' stava rifornendo due sommergibili, l'U-126 e l'U-A, avvistò la {{nave|HMS |Dorsetshire|40|6}}, un altro incrociatore pesante inviato alla ricerca delle navi corsare tedesche. I sommergibili si immersero prontamente mentre l'equipaggio della ''Python'' autoaffondava la nave. La ''Dorsetshire'' lasciò la zona e l'equipaggio fu recuperato al largo delle isole di [[Capo Verde]]<ref>Ulrich Mohr, ''Atlantis'', Longanesi & C., Milano, 1965, p. 299</ref> dall'azione congiunta del [[sommergibile]] [[Regia Marina|italiano]] {{nave||Enrico Tazzoli|sommergibile|2}}, comandato da [[Carlo Fecia di Cossato]], e di altri tre sommergibili italiani: il {{nave||Luigi Torelli|sommergibile|2}}, al comando di De Giacomo, il {{nave||Pietro Calvi|sommergibile 1935|2}}, del comandante Olivieri, ed il {{nave||Giuseppe Finzi|sommergibile|2}}, del comandante Giudice, oltre ai [[U-Boot|sommergibili tedeschi]] U-Boot 126, U-Boot 124 e U-Boot 129.
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{|class="wikitable"
|-
|colspan="7" align="center"|Navi affondate dall{{'}}''Atlantis''
|-
!Numero!!Nome!!Tipo!!Nazionalità!!Data!!Dislocamento!!Destino
|-
|1||''Scientist''||[[Nave cargo]]||[[Gran Bretagna]]||3 maggio [[1940]]||6
|-
|2||''Tiranna''||Nave cargo||[[Norvegia]]||10 giugno 1940||7
|-
|3||''City of Baghdad''||Nave cargo||Gran Bretagna||11 luglio 1940||7
|-
|4||''Kemmendine''||[[Nave passeggeri]]||Gran Bretagna||13 luglio 1940||7
|-
|5||''Talleyrand''||[[Motonave]]||Norvegia||2 agosto 1940||6
|-
|6||''King City''||Nave cargo||Gran Bretagna||24 agosto 1940||4
|-
|7||''Athelking''||[[Petroliera]]||Gran Bretagna||9 settembre 1940||9
|-
|8||''Benarty''||Nave cargo||Gran Bretagna||10 settembre 1940||5,800 t||Affondata
|-
|9||''Commissaire Ramel''||Nave passeggeri||[[Francia]]||20 settembre 1940||10
|-
|10||''Durmitor''||Nave cargo||[[Yugoslavia]]||22 ottobre 1940||5
|-
|11||''Teddy''||Petroliera||Norvegia||9 novembre 1940||6
|-
|12||''Ole Jacob''||Petroliera||Norvegia||10 novembre 1940||8
|-
|13||''Automedon''||Nave cargo||Gran Bretagna||11 novembre 1940||7
|-
|14||''Mandasor''||Nave cargo||Gran Bretagna||24 gennaio [[1941]]||5
|-
|15||''Speybank''||Nave cargo||Gran Bretagna||31 gennaio 1941||5
|-
|16||''Ketty Brövig''||Nave cargo||Norvegia||2 febbraio 1941||7
|-
|17||''Zamzam''||Nave passeggeri||[[Egitto]]||17 aprile 1941||8
|-
|18||''Rabaul''||Nave cargo||Gran Bretagna||14 maggio 1941||6
|-
|19||''Trafalgar''||Nave cargo||Gran Bretagna||24 maggio 1941||4
|-
|20||''Tottenham''||Nave cargo||Gran Bretagna||17 giugno 1941||4
|-
|21||''Balzac''||Nave cargo||Gran Bretagna||23 giugno 1941||5
|-
|22||''Silvaplana''||Motonave||Norvegia||10 settembre 1941||4
|-
|||'''Totale:'''||||||||145
|}
== Filmografia ==▼
* ''[[Sotto dieci bandiere]]'', regia di [[Duilio Coletti]] ([[1960]])▼
== Note ==
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* Zaffiri Gabriele, ''Le navi corsare del Terzo Reich'', Nicola Calabria Editore, Patti (ME),2005, ISBN 978-600-99587-9-5
* Mohr Ulrich, "''Atlantis''", Longanesi e C. Editore, Milano 1965, collana "''I libri pocket''" volume nº14
* Frank, Wolfgang - vice-ammiraglio Bernhard Rogge, ''Nave 16, I 655 giorni di guerra corsara dell'incrociatore ausiliario Atlantis nei sette oceani Milano,'' Baldini & Castoldi, c1962
▲== Filmografia ==
▲* ''[[Sotto dieci bandiere]]'', regia di [[Duilio Coletti]] ([[1960]])
== Altri progetti ==
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[[Categoria:Navi corsare della Kriegsmarine]]
[[Categoria:
[[Categoria:Naviglio militare della seconda guerra mondiale]]
[[Categoria:Relitti]]
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