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La '''casa natale di [[Leonardo da Vinci]]''' è la [[casa museo]] in cui il 15 aprile 1452 nacque il celebre inventore, artista e scienziato italiano; si trova ad [[Anchiano (Vinci)|Anchiano]], frazione di [[Vinci]],
▲La '''casa natale di Leonardo da Vinci''' è la [[casa museo]] in cui il 15 aprile 1452 nacque il celebre inventore, artista e scienziato italiano; si trova ad [[Anchiano (Vinci)|Anchiano]], frazione di [[Vinci]], in provincia di Firenze.
{{Museo
|Nome = Casa Natale di Leonardo da Vinci
|Immagine = Geburtshaus von Leonardo da Vinci in Vinci (Toskana).jpg
|Didascalia = Esterno
|Stato = ITA
|Località = [[
|Indirizzo = Via di Anchiano, Vinci (FI)
|Latitudine = 43.799161
|Longitudine = 10.938037
|Tipologia = [[casa museo]]
|Gestione = Comune di Vinci
|Visitatori = 70000
|Note visitatori = <ref name="Alle origini del genio" />
|Anno visitatori = 2019
|Sito = http://www.museoleonardiano.it/ita/la-casa-natale-di-leonardo/la-storia
}}
== Ubicazione ==
Distante pochi chilometri dal borgo del paese, la casa natale si trova nella frazione a nord del comune di Vinci denominata Anchiano. È posta alle pendici del [[Montalbano (monte)|Montalbano]] a circa 200 metri sopra il livello del mare, ed è definita dai corsi d'acqua di Balenaia e delle Quercete, che ai tempi di Leonardo, alimentavano i diversi mulini sparsi per il territorio.
Già dal primo [[catasto fiorentino]] del 1427, ad Anchiano, abbiamo notizia dell'esistenza di ben nove fabbricati, aventi piccoli e grandi appezzamenti di terreni coltivati.
== Storia ==▼
Alla nascita di [[Leonardo da Vinci]], nel 1452, nella località di [[Anchiano]] esistevano già diversi fabbricati, compresa la casa ove nacque. Nello stesso anno la casa era posseduta da ser Tomme di Marco di Tommaso da Isola, un notaio proprio come il padre di Leonardo stesso. ▼
Ci sono stati innumerevoli dibattiti sul luogo effettivo di nascita di Leonardo, tuttavia, dopo anni di ricerca, si è potuto stabilire con certezza che il luogo effettivo era proprio nella medesima frazione.
Allora il fabbricato era composto da due parti distinte ma unite, sorte in periodi differenti.La parte più antica veniva usata dal lavoratore del podere, mentre l’altra era quella padronale. Anche se quest’ultima parte era da poco costruita, con il tempo si unì all’altra, formando un unico agglomerato. Nel 1952, in occasione del V Centenario dalla nascita di Leonardo, il restauro appena iniziato riportò alla luce le due parti della casa che erano descritte dalle fonti d’archivio. ▼
[[Ser Tomme]], in un documento cartaceo, descriveva la sua proprietà:
{{Citazione|Uno poderetto posto nel comune di Vinci luogo detto Anchiano con chase da lavoratore e Infrantoio et cholombaia sanza colombi corte et orti et terre lavoratie ulivate vignate et fructate boscate et sode fra sua vochaboli et chonfini apartenenti a detto poderetto el quale tenne Inpegno set lodovico di sel duccio da samminiato ...|Ser Tomme di Marco di Tommaso da Isola, 1470}}
Questa descrizione coincide con le parole di [[Piero da Vinci|ser Piero]] da Vinci, padre di Leonardo<ref name="Anchiano">{{cita libro|autore=[[Renzo Cianchi]]|titolo=Sulla casa natale di Leonardo: risposta al prof. Emil Möller, 1952}}</ref>:
La casa quale è risultata dalla demolizione di strutture intere ed esterne, si compone di tre ampi vani: un’ampia sala d’ingresso con camino quattrocentesco ornato originariamente da uno stemma scolpito sul frontone, una vasta camera e un’altra stanza adibita a servizi vari. Nel restauro di quell’anno è stato complesso ricostruire le varie disposizioni e riadattamenti dei piani sopraelevati, perciò fu deciso di andare a rimettere alla luce solamente i muri maestri, dando comunque un’originaria fisionomia a tutta la struttura. Era presente anche nell’interrato e in altri piccoli annessi un frantoio gestito dal 18 Agosto 1449 da Antonio Da Vinci l’avo paterno di Leonardo, che grazie alla sua professione di notaio, poté compilare nell’interesse del proprietario del fondo e di altri cointeressanti una scritta privata di affitto e di compartecipazione agli utili del frantoio. ▼
{{Citazione|Un podere chon chasa da lavoratore quasi ruinata, et una chasetta principiata da oste, et chon terre lavoratie ulivate fructate et boschate et ogni sua appartenenza, posto nel popolo di Sancta lucia a paterno comune di Vinci chontado di Firenze luogo detto Anchiano ...|Ser Piero Da Vinci, 1495}}
▲== Storia e descrizione ==
La casa presenta un vasto cortile immerso negli olivi secolari dal quale è possibile avere una vista panoramiche sul colle del Montalbano, sulla Val di Nievole, sulla vallata inferiore dell’[[Arno]], sui monti pisani e lucchesi e persino sulle collinette che fronteggiano il Tirreno.▼
▲
La famiglia “da Vinci” non aveva possessi ad [[Anchiano (Vinci)|Anchiano]] bensì all’interno del borgo dell’omonimo castello. Il proprietario era ser Tomme di Marco di Tommaso dall’Isola che nel 1479 donò le sue proprietà al Convento dei Frati dei Servi di Maria di Firenze in cambio di un vitalizio; e dei frati, nel 1482 circa, lo acquistò ser Piero da Vinci che era loro procuratore. Fu allora che la facciata della casa fu ornata del grande stemma in pietra della famiglia “da Vinci”, ancora presente. Nel 1952 quando partirono i lavori per il restauro la copia originale fu collocata all’interno, nella sala d’ingresso per ragioni di conservazione, mentre la copia venne messa all’esterno. ▼
▲Allora
La casa passò negli anni a seguire ai discendenti di ser Piero da Vinci, fino a che nel 1624 Guglielmo da Vinci, nipote di Guglielmo fratello carnale di Leonardo, frate nel convento di S. Lucia presso Firenze, lasciò i suoi beni al suddetto convento. Nel 1629 passò per una permuta ai beni della corona granducale di Toscana e da questa nel 1645 al conte Francesco Antonio da Bagnano, i cui discendenti, i Masetti da Bagnano, la tennero sino al 1932 per passare successivamente al conte Giovanni Rasini di Castelcampo che acquistò la struttura per destinarla al restauro e alla memoria collettiva del genio Leonardo.▼
▲La casa
▲La casa
▲La famiglia
▲La casa passò negli anni a seguire ai discendenti di ser Piero da Vinci, fino a che
== Restauro ==
Prima che il fabbricato venisse donato al comune di [[Vinci]], venne fatta una precisa descrizione e valutazione dell’immobile contenuta nella “Perizia estimativa ” del 1949 redatta dal geometra Guido Bigi per conto del conte Giovanni Rasini. Nella perizia, la casa venne descritta in buone condizioni generali, ma in cattivo stato di manutenzione a seguito dei danni causati dalla [[seconda guerra mondiale]]. Nella descrizione vengono citati i pavimenti logorati, le spesse mura con l’intonaco vecchio, le pareti interne scolorite e gli infissi assai vetusti, alcuni sprovvisti di vetro. Tra le due parti dell’edificio, sicuramente la casa colonica era in migliore stato di conservazione, soprattuto per quanto riguarda la copertura stessa che aveva solamente qualche apertura data dalle azioni belliche. Mancavano dunque delle caratteristiche necessarie per considerarla una casa di civile abitazione, sia per la distanza dai principali centri abitati, sia per il costo dell’intero lavoro di ristrutturazione.[[File:Escut de la Casa natal de Leonardo.JPG|miniatura|Copia dello stemma della famiglia da Vinci|256x256px]]
I restauri furono eseguiti dalla Soprintendenza ai monumenti di Firenze sulla guida dell’architetto [[Giulio Ulisse Arata]] membro del Comitato Nazionale per le Onoranze.▼
▲I restauri furono eseguiti dalla Soprintendenza ai monumenti di Firenze sulla guida dell’architetto [[Giulio Ulisse Arata]] membro del Comitato Nazionale per le Onoranze della Toscana.
Più che restauro, il progetto di Arata era quello di ricostruire la casa seguendo uno stile ben preciso, che rimandasse all'antica casa rurale.
Per mancanza di tempo e di finanziamenti, il progetto dell'architetto fu drasticamente ridimensionato.
Nei lavori degli anni '50 la casa assunse la forma di un semplice parallelepipedo coperto "a capanna" e privo di intonaco, venne demolito il piano superiore e vennero restaurati gli infissi rispettando lo stile rustico, visibile soprattutto dalle pareti rimaste grezze. L’inaugurazione dei restauri risale al 15 Aprile 1952 con la presenza del Presidente della Repubblica [[Luigi Einaudi]], del Presidente del Consiglio [[Alcide De Gasperi]], del Presidente del Comitato Nazionale [[Achille Marazza]], dei Presidenti delle due Camere, del Generale dell'Unesco [[Jaime Torres Bodet|Jaime Torres-Bodet]] e da altre numerose personalità italiane e straniere.<ref name="Cianchi" />
Gli interventi svolti negli anni '80 invece, mirarono al consolidamento dei solai delle prime due stanze, alla costruzione dei bagni e alla sistemazione della parte esterna circostante.<ref name="Restauro">{{cita libro|titolo=Relazione al progetto di restauro eseguito nel 2008-2009 “CASA NATALE” DI LEONARDO AD ANCHIANO: Analisi e progetto di restauro, Autunno 2007}}</ref>
Il 22 giugno 2012 la casa è stata riaperta al pubblico dopo un intervento di restauro che ha aggiunto l'allestimento museale attuale.
== Percorso espositivo ==
Il percorso espositivo dell'intera struttura si suddivide in due parti.
Nella prima abbiamo la casa natale vera e propria, dove all'interno troviamo la narrazione audio-visiva di Leonardo che, grazie alla tecnologia tridimensionale consente di far conoscere ai turisti e non solo, il suo universo più intimo e personale. Grazie a numerosi disegni che raffigurano la Valle dell’Arno, il [[Padule di Fucecchio]], Vinci e il Montalbano viene sottolineato il rapporto che egli ha avuto con il territorio vinciano dalla quale ha preso molte ispirazioni per le sue più grandi opere. È presente un ologramma a grandezza naturale che dà voce ad un Leonardo oramai vecchio e stanco che dalla sua ultima dimora di [[Amboise]] in Francia, volge lo sguardo al passato per narrare le frequentazioni, gli studi, le vicende che lo legarono a queste terre.
[[File:2016 Birthplace of Leonardo da Vinci in Anchiano 07.jpg|miniatura|251x251px|Salotto espositivo della casa natale]]
Nella seconda invece, abbiamo la casa colonica dove possiamo ammirare la sezione dedicata al [[Ultima Cena (Leonardo)|Cenacolo]], unico dipinto di Leonardo ancora visibile ai giorni nostri. Viene esposta in alta definizione la riproduzione di quest'ultimo in scala 1:2 con la possibilità di attivare ulteriori percorsi tematici storici, artistici e dedicati al restauro.
Mentre nei musei vinciani il visitatore cerca un'esperienza didattica culturale, alla casa di Anchiano si va in cerca della suggestione dell'origine del Genio. Tutto ciò, fa si che questa meta turistica sia assimilabile ad un vero e proprio pellegrinaggio, dove il visitatore ha la possibilità di fondersi con la stessa natura, rimasta per lo più incontaminata.<ref name="Alle origini del genio">{{cita libro|autore=[[Roberta Barsanti]]|titolo=Leonardo a Vinci: alle origini del genio, 2019}}</ref>
== La Strada Verde ==
Il percorso che collega il borgo di Vinci e la casa natale di Leonardo prende il nome di “Strada Verde”. Spesso contrassegnata come “itinerario escursionistico n. 14”, è la stessa che nell’Ottocento era nota come Via Botanica, lunga circa 2 km. L’itinerario è rimasto pressoché inalterato comprendendo oliveti e vigneti che si concentrano lungo la salita verso Anchiano. A metà della stessa, tramite una deviazione, è possibile raggiungere la pescaia quattrocentesca, utilizzata per il flusso d’acqua che alimentava il [[Mulino della Doccia]] di Vinci, lo stesso che Leonardo raffigura in un disegno del 1504 circa.
[[Gustavo Uzielli]] e [[Telemaco Signorini]] la citano nella loro gita a Vinci:
{{Citazione|
La via Botanica è sempre la più bella a misura che si va innanzi e che diminuiscono i vestigi di una simmetria artificiale|Gustavo Uzielli, Telemaco Signorini, 1872}}
La strada, negli anni, è stata percorsa anche da [[Giuseppe Garibaldi]] durante la sua permanenza presso il Conte Masetti nel 1867. Ogni mattina infatti, prendeva questa strada per andare in cerca di nuovi elementi che rimandassero a Leonardo, arrivando spesso anche alla casa natale stessa.<ref name="Gita a Vinci">{{cita libro|autore=[[Gustavo Uzielli, Telemaco Signorini]]|titolo=Gita a Vinci, 1872}}</ref>.
== Curiosità ==
* La casa natale nel '500 era uno dei possedimenti della [[Villa del Ferrale]].<ref name="Gita a Vinci" />
*L'attenzione per la struttura di Anchiano si diffuse nella seconda metà dell'Ottocento grazie ai riferimenti geografici scritti all'interno del [[Dizionario geografico fisico storico della Toscana|Dizionario Geografico fisico storico della Toscana]] di [[Emanuele Repetti]].
* All'interno della casa natale è presente un registro contenente le firme dei visitatori. Nel 2000, la nipote del [[Mahatma Gandhi|Mahatma]], [[Tara Gandhi]], entrando nella casa museo, si tolse le scarpe in modo da toccare a piedi nudi le pietre che assistettero alla nascita del Genio così da poterne raccogliere l'energie che esse emanavano.<ref name="Alle origini del genio" />
== Note ==
<references/>
== Collegamenti esterni ==
*{{cita web|https://brunelleschi.imss.fi.it/itinerari/immagine/img34748.html|Mulino della Doccia di Vinci, Codice Atlantico, 765r|accesso=2020-12-22}}
*{{cita web|http://www.museoleonardiano.it/ita/la-casa-natale-di-leonardo/la-strada-verde|
*{{cita web|http://www.museoleonardiano.it/ita/la-casa-natale-di-leonardo/il-percorso-espositivo|Percorso Espositivo|accesso=2020-12-22}}
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=Gustavo Uzielli, Telemaco Signorini|titolo=Gita a Vinci|anno=1872|città=Vinci|isbn=88-86888-30-9}}
* {{Cita libro|autore=Renzo Cianchi|titolo=Sulla casa natale di Leonardo: risposta al prof. Emil Möller|anno=1952|editore=Ed. Arti Graf. Dei Comuni, Ditta Caparrini e C|città=Empoli}}
* {{Cita libro|autore=Romano Nanni, Elena Testaferrata|titolo=Vinci di Leonardo: storia e memorie|anno=2004|editore=Pacini Editore|città=Vinci |isbn=88-7781-559-0}}
* {{Cita libro|autore=Roberta Barsanti|titolo=Leonardo a Vinci: alle origini del genio|anno=dicembre 2019|editore=Giunti Editore|città=Vinci |isbn= 978-88-09-88525-7}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Voci Correlate ==
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* [[Leonardo da Vinci]]
* [[Biblioteca Leonardiana]]
* [[Villa del Ferrale]]
{{Portale|Leonardo da Vinci|}} {{Portale|Toscana}}
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