Giovanni Spadolini: differenze tra le versioni

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|immagine = Spadolini2.jpg
|carica = [[Presidente del Senato della Repubblica]]
|mandatoinizio = 2 luglio [[1987]]
|mandatofine = 14 aprile [[1994]]
|predecessore = [[Giovanni Malagodi]]
|successore = [[Carlo Scognamiglio]]
|carica2 = [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio dei ministri<br />della Repubblica Italiana]]
|mandatoinizio2 = 28 giugno [[1981]]
|mandatofine2 = 1º dicembre [[1982]]
|capo di stato2 = [[Sandro Pertini]]
|predecessore2 = [[Arnaldo Forlani]]
|successore2 = [[Amintore Fanfani]]
|carica3 = [[Ministri della difesa della Repubblica Italiana|Ministro della difesa]]
|mandatoinizio3 = 4 agosto [[1983]]
|mandatofine3 = 1718 aprile [[1987]]
|presidente3primoministro3 = [[Bettino Craxi]]
|predecessore3 = [[Lelio Lagorio]]
|successore3 = [[Remo Gaspari]]
|carica4 = [[Ministri della pubblica istruzione della Repubblica Italiana|Ministro della pubblica istruzione]]
|mandatoinizio4 = 2021 marzo [[1979]]
|mandatofine4 = 45 agosto [[1979]]
|presidente4primoministro4 = [[Giulio Andreotti]]
|predecessore4 = [[Mario Pedini]]
|successore4 = [[Salvatore Valitutti]]
|carica5 = [[Ministri per i beni e le attività culturali e per il turismo della Repubblica Italiana|Ministro per i beni culturali e ambientalil'ambiente]]
|mandatoinizio5 = 21 dicembre [[1974]]
|mandatofine5 = 12 febbraio [[1976]]
|presidente5primoministro5 = [[Aldo Moro]]
|predecessore5 = ''Carica istituita''
|successore5 = [[Mario Pedini]]
|carica6 = [[Partito Repubblicano Italiano#Segretari|Segretario nazionale del Partito Repubblicano Italiano]]
|mandatoinizio6 = 23 settembre [[1979]]
|mandatofine6 = 12 settembre [[1987]]
|predecessore6 = [[Oddo Biasini]]
|successore6 = [[Giorgio La Malfa]]
|carica7 = [[Senato della Repubblica|Senatore della Repubblica Italiana]]<br />[[Senatore a vita (ordinamento italiano)|Senatore a vita della Repubblica Italiana]]
|legislatura7 = {{NumLegRepubblica|S|VI|VII|VIII|IX|X|XI|XII}}
|mandatoinizio7 = 252 maggio [[1972]]1991
|mandatofine7 = 4 agosto [[1994]]
|gruppo parlamentare7 = Misto: Repubblicano
|coalizione7 = [[Compromesso storico]] (1972, 1976), [[Pentapartito]] (1979, 1983, 1987)
|circoscrizione7 = [[Lombardia]]
|collegio7 = Milano I, IV
|tipo nomina7 = [[Senatore a vita (ordinamento italiano)#Nominati da Francesco Cossiga|Nomina presidenziale di Francesco Cossiga]]
|carica8 = [[Categoria:MinistriSenato della Pubblica IstruzioneRepubblica|Senatore della Repubblica Italiana]]
|incarichi7 = * Presidente del Consiglio dei ministri (28 giugno 1981-30 novembre 1982)
|legislatura8 = {{NumLegRepubblica|S|VI|VII|VIII|IX|X}}
* Segretario del PRI (settembre 1979-2 luglio 1987)
|mandatoinizio8 = 25 maggio 1972
* Presidente del Senato: (X e XI legislatura: 2 luglio 1987-14 aprile 1994)
|mandatofine8 = 1º maggio 1991
|sito7 = http://www.senato.it/leg/06/BGT/Schede/Attsen/00002294.htm
|partitogruppo parlamentare8 = [[PartitoMisto: Repubblicano Italiano]]
|coalizione7coalizione8 = [[Compromesso storico]] (1972, 1976), [[Pentapartito]] (1979, 1983, 1987)
|titolo di studio = [[Laurea]] in [[Giurisprudenza]]
|circoscrizione7circoscrizione8 = [[Lombardia]]
|collegio7collegio8 = Milano I, IV
|incarichi8 = * Capogruppo del PRI al Senato dal 2 febbraio 1977 al 20 marzo 1979 e dall'11 agosto 1979 al 23 ottobre 1979
|sito7sito8 = http://www.senato.it/leg/06/BGT/Schede/Attsen/00002294.htm
|partito = [[Partito Repubblicano Italiano]] <small>(1972-1994)</small>
|titolo di studio = [[Laurea]] in [[Giurisprudenza]]giurisprudenza
|alma mater = [[Università degli Studi di Firenze]]
|professione = [[Politico]], [[storico]], [[giornalista]], [[accademico]]
}}
{{Bio
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|Attività2 = storico
|Attività3 = giornalista
|AttivitàAltre = e [[accademia|accademico]]
|Nazionalità = italiano
}}
 
Segretario del [[Partito Repubblicano Italiano]], èper statoquasi piùun voltedecennio, [[ministro]]nel e, tra1981 il 28 giugnopresidente [[1981Sandro Pertini]] elo il 1º dicembre [[1982]],nomina [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|presidente del Consiglio dei ministri]]. Guida una coalizione di cinque partiti dominati dalla [[Democrazia Cristiana]] (DC), diventando il primo capo di governo laico non [[Democrazia Cristiana|democristiano]] nella [[storia dell'Italiadella repubblicanaRepubblica Italiana]], uno dei pochi a diventarlo da [[senatore]], nonché l'unico a provenire dal [[Partito Repubblicano Italiano|PRI]]. Fu inoltre [[Presidente del Senato della Repubblica|presidente del Senato]] dal [[1987]] al [[1994]] e nominato [[senatore a vita (ordinamento italiano)|senatore a vita]] da [[Francesco Cossiga]] nel [[1991]].
 
Dimessosi poco meno di due anni dopo, nel 1983 gli viene affidato il [[Ministero della difesa|ministero della Difesa]], mentre nel 1987 viene eletto [[presidente del Senato della Repubblica]]. Nominato [[Senatore a vita (ordinamento italiano)|senatore a vita]] da [[Francesco Cossiga]] nel 1991, diventa [[presidente supplente della Repubblica Italiana]] dopo le dimissioni di quest'ultimo e fino al giuramento di [[Oscar Luigi Scalfaro]] nel 1992. Due anni dopo, pochi mesi prima di morire, perse la presidenza del Senato contro [[Carlo Scognamiglio]].
 
== Biografia ==
=== Formazione culturaleGiovinezza ed attività giornalisticaistruzione ===
{{dx|[[File:Via cavour 28, casa di spadolini.JPG|left|miniatura|Via Cavour 28, casa di Spadolini]]}}
Nacque in una famiglia [[Borghesia|borghese]]: la madre era Lionella Batisti, mentre il padre [[Guido Spadolini]] era un [[pittore]] [[macchiaioli|macchiaiolo]], proprietario di una grande [[biblioteca]] nella quale il giovane Giovanni studiò ede iniziò a formare la sua cultura ispirata ai valori [[Laicità|laici]], [[Liberaldemocrazia|liberaldemocratici]] e [[Repubblicanesimo|repubblicani]]. Fu un assiduo studente, brillante in tutte le materie<ref>''Firenze, le pagelle (ritrovate) di Fallaci, Terzani e altri big'', Corriere Fiorentino-Cronaca, inserto del ''Corsera'', 16 maggio 2016</ref>, al [[Liceo classico statale Galileo]]. Pubblicò il suo primo articolo nel [[1944]] su ''[[Italia e Civiltà]]'', un periodico fascista critico degli eccessi del [[fascismo]]<ref>Simonetta Bartolini (a cura di), ''Barna Occhini-Giovanni Papini: Carteggio: 1932-1956'', Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2002</ref> in cui collaborava anche il [[filosofo]] [[Idealismo|idealista]] [[Giovanni Gentile]]. Nel numero del 15 febbraio [[1944]], Spadolini lamentò che il [[fascismo]] avesse perso "a poco a poco la sua agilità e il suo dinamismo rivoluzionario, proprio mentre riaffioravano i rimasugli della [[massoneria]], i rottami del [[liberalismo]], i detriti del [[giudaismo]]"<ref>G. Spadolini, "Responsabilità", in ''Italia e Civiltà'', 15 gennaio 1944</ref>; posizione radicalmente rivista quando divenne uno dei più forti sostenitori d'[[Israele]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1992/marzo/23/Israele_accoglie_vecchio_amico_Spadolini_co_0_920323266.shtml ''Israele accoglie il "vecchio amico" Spadolini'']</ref>.
 
=== Attività giornalistica ===
Nel [[secondo dopoguerra]] Spadolini divenne giornalista, collaborando dal [[1947]] al [[quotidiano]] [[roma]]no ''[[Il Messaggero]]'', diretto da [[Mario Missiroli (giornalista)|Mario Missiroli]]. Fu notato da [[Mario Pannunzio]] che lo invitò a scrivere sul suo nuovo settimanale, ''[[Il Mondo (rivista)|Il Mondo]]'' fondato nel [[1949]]<ref>Giovanni Spadolini, "Com'erano i giornali nel 1948“ne ''Il mondo in bloc-notes. 1986-1988'', Longanesi & C., 1988, pp. 261-263.</ref>. Dal [[1950]] collaborò anche al ''[[Il Borghese|Borghese]]'' di [[Leo Longanesi]] (che, in quell'anno, gli pubblicò il [[saggio]] d'esordio ''Il Papato socialista''). Spadolini scrisse per un certo periodo di tempo sia sul ''Mondo'' sia sul ''Borghese'', poi scelse di continuare a collaborare solo col primo dicendo a Longanesi che il suo impegno con ''Il Mondo'' era precedente e che Pannunzio insisteva perché si separasse dal ''Borghese''.<ref>{{Cita|Mazzuca|p. 124}}.</ref> Poco dopo iniziò comunque a scrivere come notista politico su un nuovo settimanale, ''[[Epoca (rivistaperiodico)|Epoca]]'', diretto da [[Alberto Mondadori]], il figlio di [[Arnoldo]].<ref>Alberto Mazzuca, ''Penne al vetriolo'', op.cit. pp.124-125.</ref> Nel [[1953]] venne chiamato al ''[[Corriere della Sera]]'' come [[editorialista]] da Missiroli, che era passato nel frattempo alla guida del quotidiano milanese.
 
Dopo soli due anni divenne direttore di un quotidiano, salendo alla guida delde ''[[Il Resto del Carlino]]'', ad appena 29 anni<ref>La corrispondenza diplomatica statunitense evidenzia che «con la direzione di Giovanni Spadolini, Il Resto del Carlino, il giornale più importante dell'area tra Milano e Roma, è diventato più filoamericano e antineutralista»: Ennio Caretto, ''L'offensiva sugli intellettuali caldeggiata dall'ambasciatrice Luce. Una diplomatica anticomunista. Troppa Cgil per Tolstoj'', [[Corriere della Sera]], 17 aprile 2005.</ref>. Nel [[1961]] fu in predicato per la direzione del ''Corriere della Sera'', essendo ritenuto il pupillo del direttore uscente Missiroli, ma l'opposizione manifestata dagli elementi più autorevoli della [[redazione]] e una frattura insorta in seno alla famiglia Crespi mandò a monte il progetto e, al posto di Spadolini, fu designato [[Alfio Russo]].<ref>Paolo Granzotto, ''Montanelli'', ''Ti ricordi Indro?'', Società Europea di Edizioni S.p.A., Milano, p. 135. ISBN 9 778118 178454</ref> Mantenne la direzione del ''Carlino'' per tredici anni, un periodo insolitamente lungo per il quotidiano [[Bologna|bolognese]], fino al [[1968]], quando, succedendo a Russo, divenne direttore del ''Corriere''.
 
Spadolini avvicinò nettamente la linea politica del giornale al [[centrosinistra]]. La sua esperienza al giornale fu più breve della media (di solito i contratti dei direttori del ''Corriere'' duravano cinque anni) poiché si concluse con il [[licenziamento]] anticipato, nel marzo [[1972]]. Nel maggio di quell'anno dovevano tenersi le [[Elezioni politiche italianein Italia del 1972|elezioni politiche]] anticipate e [[Indro Montanelli]] suggerì a [[Ugo La Malfa]], che gli aveva offerto un collegio [[Senato della Repubblica|senatoriale]] sicuro, di candidare Spadolini al suo posto<ref>[[Indro Montanelli]]: ''I conti con me stesso'' ([[2009]]). In ''Corone e maschere - ritratti d'Oriente e Occidente'', (2001), [[Enzo Bettiza]] sostiene invece che Spadolini avrebbe domandato a [[Giovanni Malagodi]], segretario del [[Partito Liberale Italiano|PLI]], il collegio senatoriale di [[Milano]] centro e, vistoselo rifiutare, avrebbe fatto la stessa richiesta a La Malfa. Secondo [[Franco Di Bella]], ''Corriere segreto'' (1983), pag. 131, a Spadolini sarebbero pervenute tre offerte di candidatura: da parte del PLI, del [[PSDI]] e del [[Partito Repubblicano Italiano|PRI]]. Spadolini andò a pranzo con [[Ugo La Malfa]] e [[Indro Montanelli]] e accettò la proposta del presidente del PRI.</ref>. Spadolini fu eletto nelle liste del [[Partito Repubblicano Italiano|PRI]] come indipendente, iniziando una brillante carriera politica.
 
=== Attività accademica ===
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Anche in seguito, pur nel fervore dell'attività politica, mai trascurò l'impegno intellettuale e culturale: fu dal 1956 (formalmente dal 1972) alla morte direttore del periodico ''[[Nuova Antologia]]''<ref>Essendo direttore del ''Resto del Carlino'' dal 1955, non poteva assumere ufficialmente la carica di direttore: fu quindi adottata la formula del Comitato direttivo, di cui Spadolini faceva parte. Assunse la direzione formale del periodico appunto nel 1972, dopo aver lasciato il ''Corriere della Sera''.</ref> e per 18 anni (dal [[1976]] alla scomparsa) presidente del [[consiglio di amministrazione]] dell'[[Università Bocconi]] di [[Milano]]; nel [[1980]] creò la "Fondazione Nuova Antologia" e nel [[1990]] fu nominato presidente dell'[[Istituto Italiano per gli Studi Storici]], fondato da [[Benedetto Croce]].
 
Durante gli anni della sua attività politica, abbandonòsospese peròquella l'insegnamento universitarioaccademica, mettendosi in aspettativa.
 
=== Attività politica ===
==== Primi incarichi ====
Eletto senatore come indipendente nel PRI alle [[Elezioni politiche italianein Italia del 1972|elezioni politiche]] del [[1972]], nel [[1974]] fu uno dei principali promotori della nascita del [[Ministero per i beni culturali e ambientali]], divenendo il primo dei nuovi [[Ministri per i beni culturali e ambientali della Repubblica Italiana|ministri]] dotato di portafoglio (le competenze del nuovo ministero spettavano precedentemente al [[Ministero della pubblica istruzione]] e al [[Ministero dell'Interno]] o ad un Ministro senza portafoglio) nel [[Governo Moro IV|governo]] "bicolore" DcDC-PriPRI presieduto da [[Aldo Moro]] (il cosiddetto governo "Moro-La Malfa").
Con pochi fondi a disposizione (inizialmente provenienti unicamente dai tagli al [[Ministero della pubblica istruzione]]) il nuovo ministero, programmaticamente definito "per" i beni culturali a rimarcare la volontà di creare un organo prevalentemente tecnico come desiderava Spadolini, raccolse, in buona parte, le competenze e le funzioni in materia che erano prima del [[Ministero della pubblica istruzione]], quali le antichità e le belle arti, le [[accademia|accademie]] e le [[Biblioteca|biblioteche]]. A queste competenze e funzioni se ne aggiunsero alcune del [[Ministero dell'interno]], come gli [[archivi di Stato]] e della [[presidenza del Consiglio dei ministri]], come la [[discoteca di Stato]], l'[[editoria]] libraria e diffusione della cultura.
 
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Nel [[1979]] fu per pochi mesi [[Ministri della pubblica istruzione della Repubblica Italiana|Ministro della pubblica istruzione]] e fu eletto Segretario nazionale del [[Partito Repubblicano Italiano]].
 
Nel [[1980]] fu l'unico a sostenere che la [[Libia]] di [[Mu'ammar Gheddafi|Gheddafi]] era coinvolta nella [[strage di Bologna]], appoggiando la pista arabo-mediorientale, contro la maggioranza che scelse quella neofascista{{cn}}.
 
==== Presidente del Consiglio ====
{{Vedi anche|Governo Spadolini I|Governo Spadolini II}}
[[File:Sandro Pertini e Giovanni Spadolini.jpg|miniatura|sinistra|Giovanni Spadolini (sulla destra) con [[Sandro Pertini]]. A sinistra [[Emilio Colombo]].]]
 
Nel [[1981]] fu nominato [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|presidente del Consiglio dei ministri]], il primo non democristiano nella storia dell'Italia repubblicana, e incaricato di formare un nuovo esecutivo dal [[Presidente della Repubblica Italiana|presidente della Repubblica]] [[Sandro Pertini|Pertini]].
 
[[File:Sandro Pertini32.jpg|miniatura|Palermo 1982: il presidente della Repubblica Sandro Pertini e il presidente del Consiglio Giovanni Spadolini ai funerali del generale [[Carlo Alberto Dalla Chiesa|Dalla Chiesa]].]]
[[File:G-7 Economic Summit Leaders at the Chateau Montebello.jpg|miniatura|destra|Summit economico del G7 al Château Montebello, [[Ottawa]]: da sinistra [[Gaston Thorn]], [[Zenkō Suzuki]], [[Helmut Schmidt]], [[Ronald Reagan]], [[Pierre Trudeau]], [[François Mitterrand]], [[Margaret Thatcher]] e Giovanni Spadolini]]
Uno dei provvedimenti più famosi di questo governo fu il varo, a seguito dello scandalo della [[loggia massonica]] deviata [[P2]] e della costituzione della [[Commissione P2|Commissione parlamentare P2]], della cosiddetta "legge Spadolini-Anselmi" (legge n. 17 del 25 gennaio 1982<ref>{{Cita web|url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1993/11/19/Politica/MASSONERIA-SPADOLINI-SU-LEGGE-P2_143200.php|titolo=MASSONERIA: SPADOLINI SU LEGGE P2|sito=www1.adnkronos.com|accesso=2 gennaio 2017}}</ref>) sulla soppressione delle società segrete.
 
Sotto il suo governo venne scelta [[Comiso]] ([[Provincia di Ragusa|RG]]) come sede per l'installazione di una base per 112 [[Missile Cruise|missili a testata nucleare Cruise]]. Contro questa decisione ci furono diverse manifestazioni di protesta delle organizzazioni pacifiste, spesso guidate dall'onorevole [[Pio La Torre]], ucciso nel 1982 dalla mafia.<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.dellarepubblica.it/item/168|titolo=1979 - 1983 I governo Spadolini|sito=www.dellarepubblica.it|accesso=14 marzo 2017}}</ref>
 
Il governo Spadolini, su richiesta dalla DcDC, l'8 gennaio 1982, varò nuove misure repressive, cosiddette "anti terrorismo", fra le quali la difesa delle carceri di massima sicurezza da parte di unità dell'esercito.<ref name=":0" />
 
Sotto il suo governo fu liberato a [[Padova]] il 28 gennaio 1982, il generale americano [[James Lee Dozier]], sottocapo delle forze terrestri della Nato nel Sud Europa, sequestrato dalle [[Brigate Rosse]]. La liberazione avvenne al culmine delle indagini guidate da [[Umberto Improta]], con un'incursione dei [[NOCS]] dopo 42 giorni nell'appartamento di via Pindemonte; fu lo stesso presidente statunitense [[Ronald Reagan]] a congratularsi via telefono per la sua liberazione. La fine del sequestro Dozier è considerato l'episodio di grande riscossa nazionale che segna l'inizio del declino delle Brigate Rosse in Italia dopo gli eventi degli [[anni di piombo]]. Nello stesso anno, il 29 maggio, venne inoltre emanata una legge che favoriva la [[Dissociazione (diritto)|dissociazione]] dei brigatisti.
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Quest'esperienza di governo terminò traumaticamente nell'estate del [[1982]], a causa di quella che lui stesso ribattezzò la "[[lite delle comari]]" tra i due ministri economici del suo governo, il democristiano [[Nino Andreatta]] (tesoro) e il socialista [[Rino Formica]] (finanze). Alla base di questa controversia vi era la scissione che si stava consumando in quegli anni fra [[Ministero del tesoro|tesoro]] e [[Banca d'Italia]] (allora guidata da [[Carlo Azeglio Ciampi]]), consistente nel sollevamento di Bankitalia dall'obbligo della garanzia del collocamento integrale in asta dei [[Titolo di debito|titoli pubblici]] offerti dal ministero del tesoro. ''Casus Belli'' del momento fu la bocciatura il 4 agosto 1982, da parte della Camera, del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 430 del 10 luglio 1982, già approvato dal Senato, recante ''Disposizioni in materia di imposte di fabbricazione e di movimentazione dei prodotti petroliferi, di imposte di rette e di imposta sul valore aggiunto e relative sanzioni. Norme sui servizi ispettivi delle imposte di fabbricazione.'' Il Ministro delle finanze Formica e gli altri ministri socialisti si dimisero dopo questa bocciatura aprendo così una crisi di governo.
 
Nell'agosto di quell'anno ricostituì [[Governo Spadolini II|un governo perfettamente identico]] al precedente (lo "Spadolini-''bis''", ribattezzato dai [[Partito Radicale (Italia)|radicali]] "la minestra riscaldata"), dopo aver redatto, insieme ai suoi collaboratori giuridici [[Andrea Manzella]] e [[Silvano Tosi]], il cosiddetto ''Decalogo Spadolini'' che fissava gli obbiettiviobiettivi del nuovo governo in dieci riforme istituzionali consistenti in:
# Attuazione pratica dell'articolo 92 della [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione]] che dà al [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|presidente del Consiglio]] il potere di autonomia di proposta dei [[Ministro della Repubblica Italiana|ministri]];
# Istituzione di un segretariato della [[presidenza del Consiglio dei ministri]] per i problemi istituzionali in raccordo con una [[commissione bicamerale]];
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[[File:Spadolini Iotti Fanfani.jpg|thumb|sinistra|[[Amintore Fanfani]], Giovanni Spadolini e [[Nilde Iotti]] nel 1988.]]
 
Lo scopo di questo programma era rendere più fluide le attività del Parlamento e del [[Governo della Repubblica Italiana|Governo italiano]]. Il ''Decalogo'' trovò parziale attuazione solo molto più tardi con l'entrata in vigore della legge 400 del 23 agosto [[1988]] per il riordino della disciplina riguardante il Governo e la presidenza del Consiglio dei ministri.
 
I mesi del secondo governo di Spadolini sono anche i mesi dell'assassinio a Palermo del generale dei carabinieri [[Carlo Alberto dalla Chiesa]] (con la conseguente approvazione della legge n. 646 13 settembre 1982 detta "[[Virginio Rognoni|Rognoni]]-[[Pio La Torre|La Torre]]", dal nome dei promotori, che introduceva il reato di [[associazione mafiosa]]) ed anche del varo delle [[Missione Italcon Libano|Missioni Italcon]] in [[Libano]]. Durante la missione, effettuata congiuntamente con forze di altri paesi [[Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord|NATO]] tra i quali [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e [[Francia]], il contingente ha guadagnato la fiducia delle parti contrapposte, riuscendo a non essere vittima di disastrosi attacchi che invece colpirono le altre forze multinazionali e perdendo alla fine un solo uomo, il [[1º Reggimento "San Marco"|marò]] Filippo Montesi<ref>Il militare fu vittima di un attentato avvenuto di notte mentre una pattuglia del Battaglione San Marco, a bordo di due campagnole, si dirigeva in direzione del quartiere di Sabra. Un missile anticarro e più raffiche di Kalašnikov investirono una delle due jeep; ci furono diversi feriti tra i quali Filippo Montesi che, giunto d'urgenza in Italia, perse la vita il 22 marzo 1983.</ref>.
 
Nell'ottobre [[1982]] il ''leader'' [[Palestina|palestinese]] [[Yasser Arafat]] si recò in visita ufficiale in [[Italia]] e in [[Vaticano]], visita in cui fu accolto dal [[presidente della Repubblica italiana]] Pertini e da [[papa Giovanni Paolo II]] e da molti altri politici italiani e vaticani.<ref name="ilpost.it">[http://www.ilpost.it/2015/02/03/stefano-gaj-tache-sinagoga-roma-mattarella/ ilPost.it – Chi era Stefano Gaj Taché.]</ref> Gli unici a rifiutarsi d'incontrare Arafat furono proprio il presidente del Consiglio, Giovanni Spadolini, e i [[Partito Radicale (Italia)|radicali]] di [[Marco Pannella]] ed [[Emma Bonino]].<ref name="ilpost.it" />
 
Nell'ottobre [[1982]] il ''leader'' [[Palestina|palestinese]] [[Yasser Arafat]] si recò in visita ufficiale in [[Italia]] e in [[Vaticano]], visita in cui fu accolto dal [[presidente della Repubblica italiana]] Pertini e da [[papa Giovanni Paolo II]] e da molti altri politici italiani e vaticani.<ref name="ilpost.it">[http{{Cita web|lingua=it|url=https://www.ilpost.it/2015/02/03/stefano-gaj-tache-sinagoga-roma-mattarella/ ilPost.it – |titolo=Chi era Stefano Gaj Taché.]|sito=Il Post|data=3 febbraio 2015|accesso=21 giugno 2025}}</ref> Gli unici a rifiutarsi d'incontrare Arafat furono proprio il presidente del Consiglio, Giovanni Spadolini, e i [[Partito Radicale (Italia)|radicali]] di [[Marco Pannella]] ed [[Emma Bonino]].<ref name="ilpost.it" />
Il governo, però, in novembre dovette dimettersi a causa del disimpegno del [[Partito Socialista Italiano|PSI]] di [[Bettino Craxi]].
 
==== Ministro della Difesa ====
[[File:Palco delle autorità del X Raduno Nazionale dei Marinai d'Italia svoltosi a Palermo l'8 e il 9 ottobre 1983.jpeg|thumb|sinistra|Giovanni Spadolini con [[Elda Pucci]] e il cardinale [[Salvatore Pappalardo]] sul palco delle autorità del X Raduno Nazionale dei Marinai d'Italia svoltosi a Palermo l'8 e il 9 ottobre 1983]]
Grazie al cosiddetto "effetto Spadolini", alle [[Elezioni politiche italianein Italia del 1983|elezioni politiche anticipate del 1983]], per la prima volta nella sua storia, il PRI supererà il 5% dei voti alla [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei deputati]]; in alcune grandi città come [[Torino]] diventerà il terzo partito, dietro DC e [[Partito Comunista Italiano|PCI]], ma davanti ai [[Partito Socialista Italiano|socialisti]]. A [[Milano]], in particolare, nello scontro tra [[Bettino Craxi]] e Spadolini, entrambi candidati nella città lombarda, il numero delle preferenze date al repubblicano superò nettamente quelle assegnate al ''leader'' socialista.
 
Dal [[1983]] al [[1987]] fu [[Ministri della difesa della Repubblica Italiana|Ministro della difesa]] sia nel [[Governo Craxi I|primo]] che nel [[Governo Craxi II|secondo]] dei due governi presieduti da Bettino Craxi. In questa veste, fu protagonista nella "[[crisi di Sigonella]]", nel [[1985]], dissentendo dalla politica [[Palestina|filo-palestinese]] del ''premier'' Craxi e del ministro degli esteri [[Giulio Andreotti|Andreotti]]. L'accaduto rischiò di sfociare in uno scontro armato tra VAM ([[Vigilanza Aeronautica Militare]]) e [[Arma dei Carabinieri]] da una parte e gli uomini della [[Delta Force]] (reparto speciale delle [[United States Army|forze armate statunitensi]]). All'indomani della crisi [[Diplomazia|diplomatica]] tra Italia e [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], che aveva rischiato di degenerare in uno scontro armato, chiese la [[crisi di Governo]], risoltasi però con il reincarico al ''leader'' socialista.
 
Quell'episodio riconfermò il suo [[atlantismo]], che in quegli anni andava sempre più assumendo caratteristiche minoritarie nella politica estera italiana: già nel [[1982]] aveva dovuto subire una presa di posizione italiana di equidistanza tra [[Londra]] e [[Buenos Aires]], nel [[Guerra delle Falkland|conflitto delle Falkland]], in ragione della piega [[Terzo mondo|terzomondista]] presa&nbsp;– una volta tanto unitariamente&nbsp;– dai due principali partiti alleati del suo governo, la [[Democrazia Cristiana|DC]] ed il [[Partito Socialista Italiano|PSI]].
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==== Anni successivi ====
[[File:Giovanni Spadolini presidente del Senato.jpg|miniatura|sinistra|Spadolini sullo scranno di [[Presidente del Senato della Repubblica|presidente del Senato]].]]
Successivamente, schiacciatoin dalseguito "CAF"alla (lconclusione dell'incarico di [[Ministero della difesa|ministro della Difesa]] con le dimissioni del [[Governo Craxi II|governo Craxi]] il 17 aprile del [[1987]], Giovanni Spadolini fu escluso dagli incarichi di governo, essendo rimasto fuori dall'alleanza tra Bettino Craxi, Giulio Andreotti e [[Arnaldo Forlani|Forlani]] (il cosiddetto "CAF"), e non partecipòfu più allechiamato altrea compaginipartecipare governativeai disuccessivi governi formati dalla coalizione del [[Pentapartito]].
 
Dal 2 luglio [[1987]] fino al 14 aprile [[1994]], fuper quasi 7 anni, Spadolini assunse il ruolo di presidente del [[Senato della Repubblica]], con il consenso sia della maggioranza diformata dal pentapartito, ma siaanche dell'opposizione di sinistra (ottenne [[Elezione del Presidente del Senato del 1987 (seconda)|249 voti al primo scrutinio]] nel [[1987]] e [[Elezione del Presidente del Senato del 1992|188 preferenze al terzo scrutinio]] cinque anni dopo, nel [[1992]]).
 
[[File:Scalfaro Spadolini.jpg|thumb|Il presidente della Camera dei deputati [[Oscar Luigi Scalfaro]] con il presidente del Senato Giovanni Spadolini, 28 aprile 1992.]]
Il 26 giugno del [[1989]], in seguito alla crisi del [[Governo De Mita|governo presieduto da Ciriaco De Mita]], il presidente della Repubblica [[Francesco Cossiga]] gli affidòconferí un "«incarico esplorativo"» per la formazione di un nuovo governo composto sempre dal Pentapartito. L'11 luglio Spadolini, non essendo riuscito a trovare una maggioranza, Spadolini restituì l'incarico a Cossiga che, dopo aver richiamato l'il [[Ciriaco De Mita|esponenteleader irpino]] della Democrazia Cristiana, conferì definitivamente l'incarico ad Andreotti, che compose quindi il suo [[Governo Andreotti VI|sesto governo]].
 
NelIl 2 maggio del [[1991]] Giovanni Spadolini venne nominato [[senatore a vita (ordinamento italiano)|senatore a vita]] dal presidente della Repubblica Francesco Cossiga., detenendo questa carica per poco più di tre anni fino al suo decesso, il 4 agosto del [[1994]].
 
Il 28 aprile [[1992]] Spadolini diventadivenne [[presidente supplente della Repubblica Italiana]] dopo le dimissioni di [[Francesco Cossiga]] in polemica con la situazione politica venutasi a creare (l'ultimo periodo della [[Presidente della Repubblica Italiana|presidenza]] Cossiga fu caratterizzata dalle cosiddette ''picconate''). La sua candidatura alla più alta carica dello Stato èfu stata propostaavanzata dai repubblicani, ma la maggioranza deglidei grandi elettori ha preferito sostenere la nomina di [[Oscar Luigi Scalfaro]], allora [[Presidente della Camera dei deputati (Italia)|presidente della Camera dei deputati]] da poche settimane. Al quinto scrutinio per [[Elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 1992|questa corsa al Quirinale]], il professore è riuscito a ottenere un massimo di 35 voti.
 
NelNell'aprile del [[1994]], Spadolini fu riproposto perricandidato laalla presidenza del [[Senato della Repubblica|Senato]], ecol sostenutosostegno daidel poli[[Patto diper centrol'Italia|Patto per l'Italia (PPI e sinistraPatto Segni)]] e dei [[Alleanza dei Progressisti|Progressisti]], ma vennefu sconfittosuperato perdi un solo voto da [[Carlo Scognamiglio]], sostenuto dal [[Polo delle Libertà]].<ref>{{collegamentoCita web interrotto|1 url =[ http://archivio.agi.it/articolo/3f53dd09981be9ea9fd82afae719b73b_19940416_senato-il-rettore-scognamiglio-batte-il-professore-spadolini/ ''| titolo = Senato: il rettore Scognamiglio batte il professore Spadolini'']spadolini |date sito =marzo 2018[[Agenzia Giornalistica Italia]] |bot=InternetArchiveBot }},data agi.it,= 16 aprile 1994 | accesso = 15 novembre 2022 | urlarchivio = https://archive.is/20160130220504/http://archivio.agi.it/articolo/3f53dd09981be9ea9fd82afae719b73b_19940416_senato-il-rettore-scognamiglio-batte-il-professore-spadolini/ }}</ref>. Si spenseMorì poco dopo a [[Roma]] il 4 agosto del [[1994]], all'età di 69 anni, a causa di un [[Tumore dello stomaco|tumore allo stomaco,]] ildel 4quale agostosoffriva [[1994]]da qualche mese.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1994/agosto/05/morto_Spadolini_grande_italiano_co_0_9408058167.shtml?refresh_ce-cp, È morto Spadolini, grande italiano.]</ref>
 
== Giudizio storico e riconoscimenti ==
[[File:Bruno catarzi, tomba di giovanni spadolini, 1994 circa 01.jpg|miniatura|La tomba di Spadolini al [[cimitero delle Porte Sante]] a [[Firenze]].]]
 
Nonostante il suo partito non fosse rimasto immune dalle inchieste sulla [[corruzione]] nell'ambito del processo "[[Mani pulite]]", fu uno dei politici di area governativa a non essere sfiorato dalle indagini di [[Tangentopoli]]. È considerato da molti uno dei migliori statisti italiani, apprezzato per la sua profonda cultura d'intellettuale e la passione civica per la [[Storia d'Italia|storia nazionale]]<ref>{{Cita web |url=http://www.torrossa.it/resources/10.1400/165484 |titolo=Maurizio Serra, ''Spadolini statista fra due mondi'' |accesso=31 ottobre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140928005226/http://www.torrossa.it/resources/10.1400/165484 |dataarchivio=28 settembre 2014 |urlmorto=sì }}</ref><ref>[http://qn.quotidiano.net/cronaca/2011/05/08/502189-modello_spadolini_bologna_rende_omaggio_allo_statista_direttore_resto_carlino.shtml Modello Spadolini: Bologna rende omaggio allo statista e direttore del Resto del Carlino]</ref>. Benché Spadolini fosse [[Ateismo|Ateoateo]] da sempre, parte della stampa ha sostenuto che si fosse convertito prima di spegnersi, tuttaviama non ci sono leesistono conferme per avallarea questa ipotesi.<ref>Luca{{Cita libro|nome=Luca|cognome=Cardinalini, |nome2=Giuseppe |cognome2=Cardoni, ''|titolo=STTL.: Lala terra ti sia lieve'', DeriveApprodi,|edizione=1. ed|data=2006, (|editore=DeriveApprodi|ISBN 9788888738918)=978-88-88738-91-8}}</ref>
Stupì moltissimo la celebrazione dei [[funerali di stato]] nella [[Basilica di Santa Maria sopra Minerva]] officiata dal cardinale [[Achille Silvestrini]], per quello che era stato uno dei più strenui difensori della laicità. Il ''leader'' radicale [[Marco Pannella]], a tal proposito, protestò fuori della chiesa, chiedendo un rito separato. È sepolto nella natìa [[Firenze]] nel "prato d'onore" del [[cimitero delle Porte Sante]] della [[Basilica di San Miniato al Monte]]. Sulla lapide, di marmo bianco, oltre a esservi perennemente un [[tricolore]] che sventola, è riprodotta la sua firma con la scritta: ''Un italiano'' (la stessa che appare sulla tomba di [[Giuseppe Mazzini]], l'[[intellettuale]] più amato da Spadolini).
 
Stupì moltissimo la celebrazione dei [[funerali di stato]] nella [[Basilica di Santa Maria sopra Minerva]] officiata dal cardinale [[Achille Silvestrini]], per quello che era stato uno dei più strenui difensori della laicità. Il ''leader'' radicale [[Marco Pannella]], a tal proposito, protestò fuori della chiesa, chiedendo un rito separato. È sepolto nella natìa [[Firenze]] nel "prato d'onore" del [[cimitero delle Porte Sante]] della [[Basilica di San Miniato al Monte]]. Sulla lapide, di marmo bianco, oltre a esservi perennemente un [[tricolore]] che sventola, è riprodotta la sua firma con la scritta: ''Un italiano'' (la stessa che appare sulla tomba di [[Giuseppe Mazzini]], l'[[intellettuale]] più amato da Spadolini).
La [[Fondazione Spadolini Nuova Antologia|Fondazione Nuova Antologia]], da lui fondata, attualmente diretta dal professor [[Cosimo Ceccuti]], si chiama oggi anche Fondazione Giovanni Spadolini e si occupa della gestione e promozione della sua figura, della valorizzazione della [[Casa di Giovanni Spadolini|casa-museo]] in [[Pian dei Giullari]] e della conservazione della ricchissima [[biblioteca]].
 
Spadolini è sepolto nella natìa [[Firenze]] nel «prato d'onore» del [[cimitero delle Porte Sante]] della [[basilica di San Miniato al Monte]]; sulla lapide, di marmo bianco, oltre a un [[tricolore]] sventolante, è riprodotta la sua firma con la scritta ''Un italiano'' (la stessa che appare sulla tomba di [[Giuseppe Mazzini]], l'[[intellettuale]] più amato da Spadolini).
 
La [[Fondazione Spadolini Nuova Antologia|Fondazione Nuova Antologia]], da lui fondata, attualmenteha direttapreso dalil professornome [[Cosimo Ceccuti]], si chiama oggi anchedi Fondazione Giovanni Spadolini e si occupa della gestione e promozione della sua figura, della valorizzazione della [[Casa di Giovanni Spadolini|casa-museo]] in [[Pian dei Giullari]] e della conservazione della ricchissima [[biblioteca]].
 
La biblioteca del Senato, che nel [[2003]] ha completato il trasferimento nella nuova sede da lui voluta (acquisendo l'edificio che in altra epoca aveva ospitato il [[Ministero della pubblica istruzione]]) in [[piazza della Minerva]] a [[Roma]], ha assunto, in suo onore, la denominazione [[Biblioteca del Senato|Biblioteca del Senato della Repubblica "Giovanni Spadolini"]].
 
== Intitolazioni ==
Dal 2006 il comune di [[Rosignano Marittimo]], per volontà del sindaco [[Alessandro Franchi (politico)|Alessandro Franchi]] e in collaborazione con la [[Fondazione Spadolini Nuova Antologia]], ha istituito il Premio di Cultura Politica "Giovanni Spadolini".
 
== Passione per Napoleone ==
Fin dal [[1938]], quando dedicò a Bonaparte il primo profilo biografico della sua raccolta ''Pagine di Letteratura e Storia'', Giovanni Spadolini è stato profondamente influenzato dalla personalità di [[Napoleone I|Napoleone]] e dalla sua figura storica. Questa passione lo portò a collezionare stampe, disegni, oggetti d'arte, libri e ad andare alla ricerca di informazioni sull'[[imperatore dei francesi|imperatore francese]].<ref>{{Cita libro|autore=C. Ceccuti, M.D. Spadolini, A. Varni, M. Guarraccino, V. Bravin, S. Palombo (a cura di)|titolo=Giovanni Spadolini: la "passione" per Napoleone tra storia, politica e cultura|anno=2006|editore=Sillabe|città=Livorno}}</ref>
 
== Passione per Napoleone e Garibaldi ==
== Critiche ==
Fin dal [[1938]], quando dedicò a Bonaparte il primo profilo biografico della sua raccolta ''Pagine di Letteratura e Storia'', Giovanni Spadolini è stato profondamente influenzato dalla personalità di [[Napoleone I|Napoleone]] e dalla sua figura storica. Questa passione lo portò a collezionare stampe, disegni, oggetti d'arte, libri e ad andare alla ricerca di informazioni sull'[[imperatore dei francesi|imperatore francese]].<ref>{{Cita libro|autore=C. Ceccuti, M.D. Spadolini, A. Varni, M. Guarraccino, V. Bravin, S. Palombo (a cura di)|titolo=Giovanni Spadolini: la "passione" per Napoleone tra storia, politica e cultura|anno=2006|editore=Sillabe|città=Livorno}}</ref> All'attrazione per l'Empereur francese (ma anche primo sovrano di uno Stato moderno che riprendeva la denominazione di Italia) Spadolini aggiungeva la passione per il collezionismo di cimeli garibaldini, una passione coltivata anche dall'altro leader laico degli anni '80, Bettino Craxi, segretario del PSI, che proprio a Spadolini successe nel 1983 come presidente del consiglio.<ref>{{Cita news|autore=Fabrizio Tomada|url=https://www.ilmessaggero.it/editoriali/primopiano/spadolini_cimeli_garibaldi_craxi-7559499.html|titolo=Spadolini e i cimeli di Garibaldi “soffiati” a Craxi|pubblicazione=[[Il Messaggero]]|data=5 agosto 2023}}</ref>
Quando era ministro della Difesa fu definito "piazzista d'armi" da padre [[Alex Zanotelli]]<ref>[https://books.google.it/books?id=K38sJnZ8WC0C&pg=PA7&lpg=PA7&dq=spadolini+traffico+armi&source=bl&ots=RvzsaLBQb9&sig=AkIINm-rOtmAffZb1TRXyZ8aKNA&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwiV-deS6dTKAhXG6xQKHRmzA4gQ6AEIMTAD#v=onepage&q=spadolini%20traffico%20armi&f=false Ingrao Pietro; Zanotelli Alex, ''Non ci sto! Appunti per un mondo migliore'', Ed. Manni, 2003, p. 7]</ref> che, con la rivista ''[[Nigrizia]]'' che dirigeva, tra l'altro denunciò il traffico d'armi italiane a paesi mediorientali e paesi africani in guerra.<ref name=inizioPol>Padre Zanotelli ricorda così: «Tutto è cominciato nel gennaio 1985 con la pubblicazione dell'editoriale ''Il volto italiano della fame africana'', una pesante denuncia del sistema di aiuti ai paesi del Terzo Mondo. Scoppiò un finimondo. Tangentopoli poteva scoppiare allora, c'erano già tutti gli elementi. Dalla fame passammo poi alle armi, ai problemi legati all'ambiente, insomma mettemmo a nudo il sistema. Spadolini su [[L'espresso]] attaccò pesantemente i cosiddetti ''preti rossi''. Giunse persino ad accusarmi di incitamento alla delinquenza terroristica internazionale».</ref>. Queste accuse, fatte anche da parte di [[Partito Radicale (Italia)|Radicali]] e [[Partito Socialista Italiano|Socialisti]],<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1986/11/14/craxi-la-verita-sulle-armi.html Craxi: La verità sulle armi, La Repubblica]</ref> vennero confermate da inchieste giudiziarie effettuate negli anni successivi.<ref>[https://books.google.it/books?id=K38sJnZ8WC0C&pg=PA7&lpg=PA7&dq=spadolini+traffico+armi&source=bl&ots=RvzsaLBQb9&sig=AkIINm-rOtmAffZb1TRXyZ8aKNA&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwiV-deS6dTKAhXG6xQKHRmzA4gQ6AEIMTAD#v=onepage&q=spadolini%20traffico%20armi&f=false Ingrao Pietro; Zanotelli Alex, cit., p. 8]</ref>
 
== Sinossi degli incarichi di Governo ==
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| rowspan=2|[[Presidenti del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio dei ministri]]
| 2928 giugno [[1981]] – 23 agosto [[1982]]
| [[Governo Spadolini I]]
|-
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== Opere ==
* ''Sorel'', a cura di, Firenze, L'arco, 1947.
* ''Il '48. Realtà e leggenda di una rivoluzione'', Firenze, L'arco, 1948.
* ''Ritratto dell'Italia moderna ('700-'900)'', Firenze, Vallecchi, 1948.
* ''Lotta sociale in Italia'', Firenze, Vallecchi, 1948.
* ''Il papato socialista'', collana "Il Mondo Nuovo", Milano, Longanesi, 1950; IV ed. riveduta e accresciuta con un'Appendice di scritti «Da Pio XII a Paolo VI», Longanesi, 1964; collana "I Libri Pocket" n. 196, Longanesi, 1969; collana "Il Cammeo", Longanesi, 1982, ISBN 978-88-304-0180-8; Prefazione di [[Francesco Perfetti]], collana "Biblioteca", Torino, Aragno, 2025, ISBN 978-88-938-0351-9.
* ''Il papato socialista'', [[Milano]], [[Longanesi]], 1950; 1964.
* ''L'opposizione cattolica da Porta Pia al '98''. [[Firenze]], Vallecchi, 1954; 1955; 1961; Firenze, Le Monnier, 1972.
* ''Giolitti e i cattolici (1901-1914). Con documenti inediti'', Firenze, Le Monnier, 1960; 1970.
* ''I radicali dell'Ottocento. Da Garibaldi a Cavallotti'', Firenze, Le Monnier, 1960; 1963; 1972; 1982.
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* ''L'Italia della ragione. Lotta politica e cultura nel Novecento'', Firenze, Le Monnier, 1978.
* ''Da Moro a La Malfa. marzo 1978 - marzo 1979, diario della crisi italiana'', Firenze, Vallecchi, 1979.
* ''Firenze capitale. Gli anni di Ricasoli'', Firenze, Le Monnier, 1979. ISBN 88-00-87885-7.<ref>{{Cita libro|nome=Giovanni|cognome=Spadolini|nome2=Giovanni|cognome2=Spadolini|titolo=Firenze capitale gli anni di Ricasoli|collana=Opere illustrate di Giovanni Spadolini|data=1979|editore=Le Monnier|ISBN=978-88-00-87885-2}}</ref>
* ''I giorni difficili della pubblica istruzione. Diario di un'esperienza ministeriale. La scuola nella crisi marzo-agosto 1979'', Firenze, Le Monnier, 1979.
* ''La revisione del Concordato. Diario di due anni (novembre 1976-dicembre 1978)'', Firenze, Le Monnier, 1979.
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* ''Il mondo di Luigi Salvatorelli'', Firenze, Le Monnier, 1980.
* ''Fra Carducci e Garibaldi'', Firenze, Le Monnier, 1981.
* ''Tradizione garibaldina e storia d'Italia'', Firenze, Le Monnier, 1982. ISBN 88-00-85594-6.<ref>{{Cita libro|nome=Giovanni|cognome=Spadolini|titolo=Tradizione Garibaldina e storia d'Italia|collana=Nuova antologia Quaderni della Nuova antologia|data=1982|editore=Monnier|ISBN=978-88-00-85594-5}}</ref>
* ''Italia di minoranza. Lotta politica e cultura dal 1915 ad oggi'', Firenze, Le Monnier, 1983. ISBN 88-00-85505-9<ref>{{Cita libro|nome=Giovanni|cognome=Spadolini|titolo=Italia di minoranza. Lotta politica e cultura dal 1915 a oggi|collana=Quaderni di storia|data=1983|editore=le Monnier|ISBN=978-88-00-85505-1}}</ref>; 1984. ISBN 88-00-85516-4<ref>{{Cita libro|nome=Giovanni|cognome=Spadolini|titolo=Italia di minoranza: lotta politica e cultura dal 1915 a oggi|edizione=2. ed. riv. e accresc|collana=Quaderni di storia|data=1984|editore=Le Monnier|ISBN=978-88-00-85516-7}}</ref>; 1988. ISBN 88-00-85543-1<ref>{{Cita libro|nome=Giovanni|cognome=Spadolini|titolo=Italia di minoranza: lotta politica e cultura dal 1915 a oggi|collana=Quaderni di storia|data=1988|editore=F. Le Monnier|ISBN=978-88-00-85543-3}}</ref>.
* ''L'idea d'Europa fra illuminismo e romanticismo. La stagione dell'Antologia di Vieusseux'', Firenze, Le Monnier, 1984. ISBN 88-00-85514-8.<ref>{{Cita libro|nome=Giovanni|cognome=Spadolini|titolo=L'idea d'Europa fra illuminismo e romanticismo: la stagione dell'"Antologia" di Vieusseux|collana=Opere illustrate di Giovanni Spadolini|data=1985|editore=Le Monnier|ISBN=978-88-00-85514-3}}</ref>
* ''La Firenze di Gino Capponi fra restaurazione e romanticismo. Gli anni dell'Antologia'', Firenze, Le Monnier, 1985. ISBN 88-00-85522-9.<ref>{{Cita libro|nome=Giovanni|cognome=Spadolini|nome2=Giovanni|cognome2=Spadolini|titolo=La Firenze di Gino Capponi: fra restaurazione e romanticismo|collana=Opere illustrate di Giovanni Spadolini|data=1986|editore=Le Monnier|ISBN=978-88-00-85522-8}}</ref>
* ''Cattolicesimo e Risorgimento'', Firenze, Le Monnier, 1986., ISBN 88-00-85523-7.<ref>{{Cita libro|nome=Giovanni|cognome=Spadolini|titolo=Cattolicesimo e Risorgimento: con la "storia del Sillabo"|edizione=Rist. anastat|collana=Nuova antologia Quaderni della Nuova antologia|data=1986|editore=Le Monnier|ISBN=978-88-00-85523-5}}</ref>
* {{Cita libro|titolo=Bloc-notes 1984/1986|collana=Il Cammeo n. 151|editore=Longanesi|città=Milano|anno=1987|isbn=978-88-304-0743-5}}
* ''A tu per tu. Incontri con personaggi del nostro tempo'', Milano, TEA, 1991. ISBN 88-7819-268-6.
* {{Cita libro|titolo=Il mondo in bloc-notes 1986/88|collana=Il Cammeo n. 171|editore=Longanesi|città=Milano|anno=1989|isbn=978-88-304-0816-6}}
* ''In diretta col passato. Temi e figure della storia contemporanea'', Milano, TEA, 1994. ISBN 88-7819-544-8.
* {{Cita libro|titolo=Gli anni della svolta mondiale. Bloc-notes 1988-1990|collana=Il Cammeo n. 207|editore=Longanesi|città=Milano|anno=1990|isbn=978-88-304-0974-3}}
* ''Cultura e politica nel Novecento italiano'', Firenze, [[Cassa di Risparmio di Firenze]], 1994. ISBN 88-00-84058-2.
* ''A tu per tu. Incontri con personaggi del nostro tempo'', Collana Teadue, Milano, TEA, 1991, ISBN 88-7819-268-6.<ref>{{Cita libro|nome=Giovanni|cognome=Spadolini|titolo=A tu per tu: incontri con personaggi del nostro tempo|collana=Teadue|data=1991|editore=Longanesi|ISBN=978-88-7819-268-3}}</ref>
* ''La mia Firenze. Frammenti dell'età favolosa'', Firenze, Le Monnier, 1995. ISBN 88-00-84006-X.
* {{Cita libro|titolo=Bloc-notes 1990-1992|collana=Il Cammeo n. 239|editore=Longanesi|città=Milano|anno=1992|isbn=978-88-304-1103-6}}
* {{cita libro | autore = [[Gran maestro |GM]] [[Lando Conti]] | autore2 = Giovanni Spadolini | titolo = Per Firenze, per l'Europa contro il terrorismo : scritti e discorsi | città = Firenze | editore = Critica politica | ano = ©1986 | oclc = 21412881 | isbn = 978-88-368-0086-5 | pagine = 173 | via= [http://archive.is/FpFQS archive.is]}}
* {{Cita libro|titolo=Il disordine mondiale 1992-1994|collana=Il Cammeo|editore=Longanesi|città=Milano|anno=1994|isbn=978-88-304-1240-8}}
* ''In diretta col passato. Temi e figure della storia contemporanea'', Collana Teadue, Milano, TEA, 1994, ISBN 88-7819-544-8.<ref>{{Cita libro|nome=Giovanni|cognome=Spadolini|titolo=In diretta col passato: temi e figure della storia contemporanea|edizione=1. ed|collana=TEA DUE|data=1994|editore=Editori associati|ISBN=978-88-7819-544-8}}</ref> [antologia di 56 ritratti di personaggi storici]
* ''Cultura e politica nel Novecento italiano'', Firenze, [[Cassa di Risparmio di Firenze]], 1994., ISBN 88-00-84058-2.<ref>{{Cita libro|nome=Giovanni|cognome=Spadolini|titolo=Cultura e politica nel Novecento italiano|data=1994|editore=Le Monnier|ISBN=978-88-00-84058-3}}</ref>
* ''La mia Firenze. Frammenti dell'età favolosa'', Firenze, Le Monnier, 1995. ISBN 88-00-84006-X.<ref>{{Cita libro|nome=Giovanni|cognome=Spadolini|nome2=Cosimo|cognome2=Ceccuti|titolo=La mia Firenze: frammenti dell'età favolosa|edizione=1. ed|data=1995|editore=Le Monnier|ISBN=978-88-00-84006-4}}</ref>
* {{cita libro | autore = [[Gran maestro |GM]] [[Lando Conti]] | autore2 = Giovanni Spadolini | titolo = Per Firenze, per l'Europa contro il terrorismo : scritti e discorsi | città = Firenze | editore = Critica politica | anoanno = ©1986 | oclc = 21412881 | isbn = 978-88-368-0086-5 | pagine pp= 173 | via= [httphttps://archive.is/FpFQS20200513161457/https://www.worldcat.org/search?q=au:%22lando+conti%22&qt=notfound_page&search=Cerca archive.is]}}
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=Cavaliere BAR.svgpng
|nome_onorificenza=Cancelliere e Tesoriere dell'Ordine militare d'Italia
|collegamento_onorificenza=Ordine militare d'Italia
Riga 305 ⟶ 310:
 
== Bibliografia ==
* Giacomo{{Cita libro|nome=Giacomo|cognome=Ascheri, ''|titolo=Giovanni Spadolini: prima1. presidenza laica''. Roma,|collana=Protagonisti oggi|data=1988|editore=Editalia, 1988. |ISBN =978-88-7060-212-5.8}}
* {{Cita libro|nome=Paolo |cognome=Bagnoli (a cura di), ''|titolo=Bibliografia degli scritti giornalistici di Giovanni Spadolini, 1948-1994''.|collana=Scritti Firenze,giornalistici Polistampa,di Giovanni Spadolini|data=2004. |editore=Polistampa|ISBN =978-88-8304-758-3.9}}
* {{Cita libro|nome=Laura|cognome=Biondi|titolo=Recta scriptura: ortografia ed etimologia nei trattati mediolatini del grammatico Auleio|collana=Il filarete|data=2011|editore=LED|ISBN=978-88-7916-486-3}}
* Ilaria Bruno, ''La nascita del Ministero per i Beni culturali e ambientali''. Milano, LED Edizioni Universitarie, 2011. ISBN 978-88-7916-486-3
* Cosimo Ceccuti, ''Giovanni Spadolini''. Roma, La navicella, 1992.
* Cosimo Ceccuti (a cura di), ''Spadolini storico e uomo delle istituzioni: bibliografia degli scritti di storia moderna e contemporanea, degli scritti e discorsi politici, 1990-1994: con un'appendice di scritti postumi, 1995-1999''. Firenze, Le Monnier, 2000.
* Tristano Governi, ''Da La Malfa a Spadolini. Una cronaca politica: dieci anni della Critica, 1975-1985''. Firenze, La critica politica, 1986.
* Franco Masoni, ''Giovanni Spadolini: storico giornalista statista''. Collezione: Quaderni europei. Bellinzona, Casagrande, 1988.
* {{cita libro|autore=Alberto Mazzuca|titolo=Penne al vetriolo. I grandi giornalisti raccontano la Prima Repubblica'|città=Bologna|editore=Minerva|anno=2017|ISBN=978-88-7381-849-6|cid=Mazzuca}}
* Giancarlo Mazzuca e Antonio Patuelli ''I tredici anni di Spadolini al Resto del Carlino''. Estr. da Nuova Antologia, n. 2239 (lug-set 2006), pp.&nbsp;272–277. Firenze, Le Monnier, 2006.
* Francesco{{Cita libro|nome=Francesco|cognome=Palladino, ''|nome2=Giorgio|cognome2=Amendola|titolo=Se il PCI va al governo: interviste con Giorgio Amendola, Giovanni Spadolini, Umberto Agnelli''. Milano, |collana=Informa|data=1978|editore=Sperling & Kupfer, 1978. |ISBN =978-88-200-0014-8.1}}
* Leo Valiani, ''Spadolini e la storia dell'Italia contemporanea: quarant'anni di insegnamento e di studi''. Grassina, Bagno a Ripoli, Le Monnier, 1994. ISBN 88-008-5693-4.
 
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=283|titolo=''La crisi di Sigonella''. Video da ''La storia siamo noi'' - Rai Educational|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090616160137/http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=283|dataarchivio=16 giugno 2009}}
* {{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/agosto/06/Scalfaro_Spadolini_resta_con_noi_co_0_9408068365.shtml|titolo=''Scalfaro: Spadolini resta con noi''. Articolo di Corrado Ruggeri, dall'Archivio storico del ''Corriere della Sera''}}
* {{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/agosto/10/Giolitti_Spadolini_co_0_9408105200.shtml|titolo=''Da Giolitti a Spadolini''. Articolo di Orazio Maria Petracca, dall'Archivio storico del ''Corriere della Sera''}}
* [https://www.youtube.com/watch?v=3c42vSG2UoQ&feature=fvsr Spadolini intervistato da Alberto Moravia, Giuseppe Patroni Griffi]
 
{{Box successione
|tipologia = incarico parlamentare
|carica = [[Presidenti del Senato italiano|Presidente del Senato della Repubblica]]
|immagine =
|immagine =Logo del Senato della Repubblica Italiana.svg
|periodo = 2 luglio [[1987]]2214 aprile [[1992]]1994
|precedente = [[Giovanni Malagodi]]
|successivo = Giovanni[[Carlo SpadoliniScognamiglio]]
|periodo2 = 24 aprile [[1992]] – 14 aprile [[1994]]
|precedente2 = Giovanni Spadolini
|successivo2 = [[Carlo Scognamiglio]]
}}
{{Box successione
|tipologia = incarico governativo
|carica = [[Presidenti del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana]]
|immagine = Flag of the Prime Minister of Italy.svg
|periodo = 28 giugno [[1981]]23 agostodicembre [[1982]]
|precedente = [[Arnaldo Forlani]]
|successivo = Giovanni[[Amintore SpadoliniFanfani]]
|periodo2 = 23 agosto [[1982]] – 1º dicembre [[1982]]
|precedente2 = Giovanni Spadolini
|successivo2 = [[Amintore Fanfani]]
}}
{{Box successione
|tipologia = incarico governativo
|carica = [[Ministri della difesa della Repubblica Italiana|Ministro della difesa]]
|immagine = Italy-Emblem.svg
|periodo = 4 agosto [[1983]]17 agostoaprile [[1986]]1987
|precedente = [[Lelio Lagorio]]
|successivo = Giovanni[[Remo SpadoliniGaspari]]
|periodo2 = 1º agosto [[1986]] – 17 aprile [[1987]]
|precedente2 = Giovanni Spadolini
|successivo2 = [[Remo Gaspari]]
}}
{{Box successione
|tipologia = incarico governativo
|carica = [[Ministri della pubblica istruzione della Repubblica Italiana|Ministro della pubblica istruzione]]
|immagine = Italy-Emblem.svg
|periodo = 20 marzo [[1979]] – 4 agosto [[1979]]
|precedente = [[Mario Pedini]]
|successivo = [[Salvatore Valitutti]]
}}
{{Box successione
|tipologia = incarico governativo
|carica = [[Ministri per i beni e le attività culturali e per il turismo della Repubblica Italiana|Ministro per i beni culturali e ambientalil'ambiente]]
|immagine = Italy-Emblem.svg
|periodo = 23 novembre [[1974]] – 12 febbraio [[1976]]
|precedente = ''Caricacarica istituita''
|successivo = [[Mario Pedini]]
}}
{{Box successione
|tipologia = incarico di partito
|carica = [[Partito Repubblicano Italiano#Segretari|Segretario del [[Partito Repubblicano Italiano]]
|immagine = Partito Repubblicano Italiano.svg
|periodo = 23 settembre [[1979]] 12 settembre [[1987]]
|precedente = [[Oddo Biasini]]
|successivo = [[Giorgio La Malfa]]
}}
{{Box successione
|tipologia = incarico accademico
|carica = [[Università commerciale Luigi Bocconi#Presidenti|Presidente dell'Università Bocconi]]
|immagine =
|periodo = 1976 – 1994
|precedente = [[Furio Cicogna]]
|successivo = [[Mario Monti]]
}}
{{Box successione
|carica = Direttore del ''[[Corriere della Sera]]''
|immagine =Corriere della Sera.svg
|periodo = 1º febbraio [[1968]] – 13 marzo [[1972]]
|precedente = [[Alfio Russo]]
|successivo = [[Piero Ottone]]
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|carica = Direttore della ''[[Nuova Antologia]]''
|immagine =
|periodo = gennaio [[1956]] – agosto [[1994]]
|precedente = [[Mario Ferrara (1892-1956)|Mario Ferrara]]
|successivo = [[Cosimo Ceccuti]]
Riga 410 ⟶ 417:
|carica = Direttore del ''[[Resto del Carlino]]''
|immagine =Logo carlino.gif
|periodo= 20 febbraio [[1955]] – 10 febbraio [[1968]]
|precedente = [[Vittorio Zincone]]
|successivo = [[Domenico Bartoli (giornalista)|Domenico Bartoli]]
}}
 
{{Presidenti del Senato}}
{{Presidenti del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana}}
{{Segretari del PRI}}
{{Senatori a vita}}
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[[Categoria:Politici del Partito Repubblicano Italiano]]
[[Categoria:Professori dell'Università degli Studi di Firenze]]
[[Categoria:Ministri della pubblica istruzione della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Repubblicanesimo]]
[[Categoria:Ministri della Pubblica Istruzione della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Ministri della difesa della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Ministri per i Beni Culturali e Ambientali della Repubblica Italiana]]
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[[Categoria:Governo Craxi II]]
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[[Categoria:Direttori del Corriere d'Informazione]]