Vincenzo Niutta: differenze tra le versioni

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{{quote|Proclamo che il popolo delle province meridionali d'Italia vuole l'Italia una ed indivisibile con Vittorio Emanuele, Re costituzionale e suoi legittimi discendenti|Vincenzo Niutta|proclamazione del plebiscito di Napoli, 3 novembre 1860}}
{{Carica pubblica
|nome = Vincenzo Niutta
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|predecessore =
|successore =
 
|carica2 = [[Senato del Regno (Italia)|Senatore del Regno d'Italia]]
|mandatoinizio2 = 21 febbraio 1861
|mandatofine2 = 2 settembre 1867
|legislatura2 = {{NumLegRegno|S|VIII|20 gennaio 1861}} alla {{NumLegRegno|A|X}}
|tipo nomina2 = {{Categoria Senatori|8}}
|incarichi2 = * Membro della Commissione per l'esame del progetto di legge sul Codice civile (27 febbraio 1861; 5 gennaio 1864)
|sito2 = {{Senatori Regno}}
 
|prefisso onorifico =
|suffisso onorifico =
|partito =
|titolo di studio = Laurea in giurisprudenza
|alma mater =
|professione = Magistrato
|firma =
|carica2 = [[Senato del Regno (Italia)|Senatore del Regno d'Italia]]
|mandatoinizio2 =
|mandatofine2 =
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|incarichi2 =
|carica3 = [[Senato Subalpino|Senatore del Regno di Sardegna]]
|mandatoinizio3 =
|mandatofine3 =
|legislatura3 = [[VII Legislatura del Regno di Sardegna|VII]]
|gruppo parlamentare3 =
|coalizione3 =
|circoscrizione3 =
|collegio3 =
|tipo nomina3 =
|incarichi3 =
}}
{{Bio
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|LuogoNascita = Castelvetere
|LuogoNascitaLink = Caulonia
|GiornoMeseNascita = 2021 maggio
|AnnoNascita = 1802
|LuogoMorte = Napoli
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==Biografia==
{{quote|Proclamo che il popolo delle province meridionali d'Italia vuole l'Italia una ed indivisibile con Vittorio Emanuele, Re costituzionale e suoi legittimi discendenti|Vincenzo Niutta|proclamazione del plebiscito di Napoli, 3 novembre 1860}}
Nacque dadal nobile Ilario Antonio Niutta e Marianna de Blasio. Terminati gli studi medi a [[Catanzaro]], nel [[1820]] si recò a [[Napoli]] per frequentare la facoltà universitaria di [[Giurisprudenza]], seguendo le orme didello zio materno [[Ilario Antonio de Blasio]], parente di parte materna<!-- non è chiaro il grado di parentela, in fonti moderne di cronaca sia zio che nonno--> che nel [[1821]] diventerà Presidente della [[Suprema Corte di Giustizia]] di Napoli.<ref>{{cita libro|autore=Luigi Del Pozzo |titolo=Cronaca civile e militare delle Due Sicilie sotto la dinastia borbonica dall'anno 1734 in poi |editore=Kessinger Publishing |anno=2010 |annooriginale=1857 |pagina=24 |url=http://books.google.it/books?id=9-guAAAAYAAJ&pg=PA324 |ISBN=978-1-160-35031-0 }}</ref>
 
Dimostrò presto la sua attitudine al pensiero giuridico, superando nel [[1824]] gli esami di uditore giudiziario. Iniziò così una carriera che lo portò a diventare giudice di corte civile nel [[1837]] e presidente della Suprema Corte di Giustizia di Napoli nel [[1859]].<ref>{{Cita|Capuano, 1868|pp. 5-6|capu}}.</ref> La sua nomina a presidente della Suprema Corte fu almeno in parte un risarcimento da parte di [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando II]] alle offese ricevute da suo cugino, il principe di [[Ischitella]], cui il Niutta aveva dato torto in una causa che lo vedeva contrapposto a un uomo comune.<ref name=decesare>{{cita libro|autore=Raffaele De Cesare |titolo=La Fine di un Regno (Napoli e Sicilia) |editore=BiblioLife |anno=2009 |annooriginale=1900 |pagina=94 |url=http://books.google.it/books?id=3rUZp61P1mAC&pg=PA94 |ISBN=978-1-113-15867-3 }}</ref>
 
Liberale, con un alto concetto dello Stato e della funzione della [[Magistratura]], fu noto per la vasta cultura, non solo giuridica, che traspariva nelle sue sentenze.<ref name=rquotid>{{Cita|Camerieri, 27 dicembre 2009||quotid}}</ref>
 
Accolse con un discorso alla Corte Suprema di Giustizia l'entrata di [[Spedizione dei Mille|Garibaldi a Napoli]] nel settembre del [[1860]]. Il 3 novembre [[1860]] in Piazza regiaRegia (inda seguitoallora ridenominata [[Piazza del Plebiscito]]) proclamò il risultato del [[Plebisciti risorgimentali#Plebisciti_del_1860|plebiscito]] che sancì l'annessione del [[Regno didelle NapoliDue Sicilie]] al [[Regno d'ItaliaSabaudo]].<ref name=rquotid/>
 
Fu nominato Senatore del Regno nelil 20 gennaio del [[1861]] da re [[Vittorio Emanuele II]] e ministroMinistro senza portafoglio nel [[Governo Cavour IV|governo Cavour]] (nel quale lui, il siciliano [[Giuseppe Natoli]] e il napoletano [[Francesco de Sanctis]] furono glii unicitre rappresentanti meridionali su otto ministri in totale) nelil 17 marzo dello stesso anno.<ref>{{Cita|Capuano, 1868|p. 7|capu}}.</ref> La sua attività politica fu comunque limitata e marginale.<ref name=decesare/> Prese parte ai lavori per la redazione del [[Codice civile italiano del 1865|Codice Civile]] del [[1865]] e del [[codice di procedura civile]]. Cessato il governo Cavour a seguito della morte del conte Camillo Benso, divenne il primo presidente della [[Corte di cassazione]] di [[Napoli]], carica che resse fino alla morte.<ref>{{Cita|Capuano, 1868|pp. 7-8|capu}}.</ref> Prese inoltre parte ai lavori della Commissione per la redazione del [[Codice civile italiano del 1865|Codice Civile]] del [[1865]] e del [[Codice di procedura civile]].
 
Gli sono intestate due vie, una a Napoli e una nella natia [[Caulonia]].<ref name=rquotid/>
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
 
|immagine=Cavaliere_SSML_BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|collegamento_onorificenza=Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Commendatore_SSML_Regno_BAR.svg
|nome_onorificenza=Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|collegamento_onorificenza=Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|motivazione=
|data = 23 giugno 1861
}}
{{Onorificenze
|immagine=Grande_ufficiale_SSML_Regno_BAR.svg
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==Bibliografia==
*{{cita libro |cognome=Capuano |nome=Luigi |titolo=Elogi funerali e cenni biografici intorno Vincenzo Niutta, presidente della cassazione di Napoli, senatore del regno, grande ufficiale dell'Ordine mauriziano |editore=Nabu Press |anno=2010 |annooriginale=1868 |url=http://books.google.it/books?id=BU47MfEvWy0C |ISBN=978-1-145-16945-6 |cid=capu }}
 
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
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{{Portale|biografie|politica}}
 
[[Categoria:Governo Cavour IV]]
[[Categoria:Senatori dell'VIII legislatura del Regno d'Italia]]
[[Categoria:Senatori della IX legislatura del Regno d'Italia]]
[[Categoria:Senatori della X legislatura del Regno d'Italia]]
[[Categoria:Cavalieri dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]]
[[Categoria:Commendatori dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]]
[[Categoria:Grandi ufficiali dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]]