Governo Ricasoli I: differenze tra le versioni

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|Legislatura = {{NumLegRegno|A|VIII}}
|DataGiuramento = 12 giugno [[1861]]
|DataDimissioni = 128 febbraio [[1862]] <small>(respinte)</small><br />3 marzo [[1862]]
|DataNuovoGoverno = [[Governo Rattazzi I|Rattazzi I]]<br />3 marzo [[1862]]
|Precedente = [[Governo Cavour IV|Cavour IV]]
|Successivo = [[Governo Rattazzi I|Rattazzi I]]
}}
Il '''Governo Ricasoli I''' è stato inil carica dal 12 giugnosecondo [[1861Governo|esecutivo]] al 3 marzodel [[1862]]Regno perd'Italia un(1861-1946)|Regno totale di 264 giornid'Italia]], ovveroil 8primo mesiguidato eda 19[[Bettino giorniRicasoli]].
 
Esso, nato in seguito alle dimissioni del [[Governo Cavour IV|governo precedente]], è rimasto in carica dal 12 giugno [[1861]]<ref>{{Cita web|url=http://augusto.agid.gov.it/gazzette/index/download/id/1861143_PM|titolo=Gazzetta Ufficiale N.143 - Torino 12 giugno 1861|citazione=S. M. in udienza d'oggi ha ricevuto il giuramento di S. Ecc. il barone Bettino Ricasoli, del generale cav. Menabrea...|formato=pdf|data=13 giugno 1861}}</ref> al 3 marzo [[1862]]<ref>{{Cita web|url=http://augusto.agid.gov.it/gazzette/index/download/id/1861143_PM|titolo=Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia N.53 - Torino 4 marzo 1862|citazione=Per Decreti Armati ieri da S. M. il Re il Ministero
*Composizione del governo:
è composto nel seguente modo: Presidenza e Affari Esteri, e coll'incarico di reggere intanto il portafoglio degl'interni – il commendatore avv. Urbano Rattazzi...I ministri presenti a Torino prestarono ieri sera il
**[[Destra storica]]
giuramento nelle mani del Re.|formato=pdf|data=4 marzo 1862}}</ref>, per un totale di 264 giorni, ovvero 8 mesi e 19 giorni.
 
== Compagine di governo ==
==[[Presidente del Consiglio dei ministri]]==
=== Appartenenza politica ===
{| border=0
{| class=wikitable
| '''[[Bettino Ricasoli]]'''
! colspan=2|Partito
! Presidente
! Ministri
! Totale
|-
| {{nome partito con colore|Destra storica}}
| 1
| 10
| 11
|}
 
=== Provenienza geografica ===
==Ministeri==
La provenienza geografica dei membri del Consiglio dei ministri si può così riassumere:
===Affari Esteri===
{| class="wikitable"
{| border=0
!Regione
|rowspan=8 valign=top| '''Ministro'''
!Presidente
| [[Bettino Ricasoli]]
!Ministri
|
!Totale
|-
|{{IT-TOS}}
|1
|2
|3
|-
|{{IT-PIE}}
| -
|2
|2
|-
|{{IT-CAM}}
| -
|1
|1
|-
|''{{FRA}}''
| -
|1<ref>Il ministro [[Luigi Federico Menabrea]] nacque a [[Chambéry]], all'epoca sotto la dominazione napoleonica.</ref>
|1
|-
|{{IT-SIC}}
| -
|1
|1
|}
 
=== Situazione parlamentare ===
===Agricoltura, Industria e Commercio===
'''NOTA''': Ai tempi del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], poiché secondo lo [[Statuto Albertino]] il governo rispondeva nei fatti al solo [[Re d'Italia|Re]], la [[fiducia parlamentare]] in senso moderno non era obbligatoria (ed in tal senso vari sono stati i casi di formazione di un [[Presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia|governo]] palesemente [[Governo di minoranza|privo di tale supporto]]). La prassi di determinare la sopravvivenza dell’esecutivo in base al supporto parlamentare, dunque, si è andata sviluppando solo successivamente, specie con l’ascesa dei [[partiti di massa]] e con l’introduzione del [[sistema proporzionale]], in tempi molto più tardi rispetto all’unità, ed ufficialmente solo con la [[Costituzione della Repubblica Italiana]]. Per questo motivo, il grafico sottostante espone, secondo ricostruzioni e dichiarazioni, nonché secondo la composizione del governo, l’eventuale supporto che questo avrebbe o ha ottenuto.
{| border=0
|rowspan=8 valign=top| '''Ministro'''
| [[Filippo Cordova]]
|
|}
 
{| class="wikitable" style="font-size80%;"
===Finanze===
|-
{| border=0
! width="120" | Camera
|rowspan=8 valign=top| '''Ministro'''
! width="60" | Collocazione
| [[Pietro Bastogi]]
! width="300" | Partiti
|
! width="80" align="center" | Seggi
|}
|-
 
! rowspan="3" |[[Camera dei deputati del Regno d'Italia|Camera dei deputati]]<ref>Viene riportata la situazione parlamentare solo di questa [[Camera (politica)|camera]] (e non anche del [[Senato del Regno (Italia)|Senato del Regno]]) poiché, sebbene entrambe partecipassero al processo di controllo del rapporto con l'esecutivo, per [[convenzione costituzionale]] in caso di disaccordo era la decisione della [[camera bassa]] a prevalere, risultando essere la posizione ufficiale del [[Parlamento del Regno d'Italia|Parlamento]] nella sua totalità.</ref>
===Grazia e Giustizia e Affari Ecclesiastici===
| '''Maggioranza'''||[[Destra storica|PLC]] (342)
<small>Dal 16 ottobre 1861 prende il nome di ''Ministero della Giustizia e degli Affari di Culto''</small>
||{{Seggi|342|443|c=green}}
{| border=0
|-
|rowspan=8 valign=top| '''Ministro'''
| '''Appoggio esterno''' ||[[Indipendente (politica)|IND]] (23)
| [[Vincenzo Maria Miglietti]]
||{{Seggi|23|443|c=grey}}
|
|}
 
===Guerra===
{| border=0
|rowspan=8 valign=top| '''Ministro'''
| [[Bettino Ricasoli]]
| ''ad interim'' fino al 5 settembre [[1861]]
|-
|'''Opposizione''' ||[[Sinistra storica|DEM]] (62), [[Estrema sinistra storica|ER]]-[[Partito d'Azione (1853-1867)|Pd'A]] (14)
| [[Alessandro Della Rovere]]
||{{Seggi|78|443|c=red}}
| dal 5 settembre [[1861]] al 3 marzo [[1862]]
|}
 
===Interno= Composizione ==
{| class="wikitable"
{| border=0
! Carica
|rowspan=8 valign=top| '''Ministro'''
! colspan="3" | Titolare
| [[Marco Minghetti]]
| fino al 1º settembre [[1861]]
|-
! colspan="4" |[[Presidenza del Consiglio dei ministri]]
| [[Bettino Ricasoli]]
|-
| dal 1º settembre [[1861]] al 3 marzo [[1862]]
! [[Presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia|Presidente<br />del Consiglio dei ministri]]
| bgcolor="{{Colore partito|Destra storica}}" |
| [[File: Bettino Ricasoli 2.jpg|100px]]
| [[Bettino Ricasoli]] ([[Destra storica]])
|-
! [[Ministero (Italia)|Ministero]]
! colspan="3" |[[Ministro|Ministri]]
|-
! [[Ministero delle finanze|Finanze]]
| bgcolor="{{Colore partito|Destra storica}}" |
| [[File: Ritratto di Pietro Bastogi.jpg|100px]]
| [[Pietro Bastogi]] ([[Destra storica]])<ref>Sostituito, nelle sue assenze, da [[Ubaldino Peruzzi]].</ref>
|-
! [[Ministero dell'agricoltura, dell'industria e del commercio|Agricoltura, Industria e Commercio]]
| bgcolor="{{Colore partito|Destra storica}}" |
| [[File:Filippo Cordova (cropped).jpg|100px]]
| [[Filippo Cordova]] ([[Destra storica]])
|-
! [[Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale|Affari esteri]]
| bgcolor="{{Colore partito|Destra storica}}" |
| [[File: Bettino Ricasoli 2.jpg|100px]]
| [[Bettino Ricasoli]] ([[Destra storica]])
|-
! [[Ministero dei lavori pubblici|Lavori Pubblici]]
| bgcolor="{{Colore partito|Destra storica}}" |
| [[File:Ubaldino peruzzi.jpg|100px]]
| [[Ubaldino Peruzzi]] ([[Destra storica]])
|-
! rowspan="2" |[[Ministero dell'interno|Interno]]
| bgcolor="{{Colore partito|Destra storica}}" |
| [[File:Marco Minghetti.jpg|100px]]
| [[Marco Minghetti]] ([[Destra storica]])<br/><small>(fino al 1º settembre 1861)</small>
|-
| bgcolor="{{Colore partito|Destra storica}}" |
| [[File: Bettino Ricasoli 2.jpg|100px]]
| [[Bettino Ricasoli]] ([[Destra storica]])<br/><small>(dal 1º settembre 1861)</small>
|-
! [[Ministero dell'istruzione|Istruzione]]
| bgcolor="{{Colore partito|Destra storica}}" |
| [[File: Francesco De Sanctis ritratto.jpg|100px]]
| [[Francesco De Sanctis]] ([[Destra storica]])
|-
! rowspan="2" |[[Ministero della guerra|Guerra]]
| colspan="3" |[[Bettino Ricasoli]] ([[Destra storica]])<br/><small> ''[[Ad interim]]'' (fino al 5 settembre 1861)</small>
|-
| bgcolor="{{Colore partito|Destra storica}}" |
| [[File:Alessandro Della Rovere.jpg|100px]]
| [[Alessandro Della Rovere]] ([[Destra storica]])<br/><small>(dal 5 settembre 1861)</small>
|-
! [[Ministero della marina|Marina]]
| bgcolor="{{Colore partito|Destra storica}}" |
| [[File: Luigi Federico Menabrea.jpg|100px]]
| [[Luigi Federico Menabrea|Federico Luigi, Conte Menabrea]] ([[Destra storica]])
|-
! [[Ministero della giustizia|Grazia e Giustizia e Affari Ecclesiastici]]<ref>Dal 16 ottobre 1861 prende il nome di ''Ministero della Giustizia e degli Affari di Culto'', assumendo così anche le competenze sui [[culti]], precedentemente in capo al ''Ministero dell’Interno'' ([[Regio decreto]] 16 ottobre 1861, n. 275).</ref>
| bgcolor="{{Colore partito|Destra storica}}" |
| [[File:Vincenzo Miglietti.gif|100px]]
| [[Vincenzo Maria Miglietti]] ([[Destra storica]])
|}
 
===Lavori Pubblici=Cronologia ==
{{F|governi|febbraio 2021}}
{| border=0
=== 1861 ===
|rowspan=14 valign=top| '''Ministro'''
* 12 giugno 1861 - Il Re [[Vittorio Emanuele II]] affida al barone Ricasoli l'incarico di formare un governo, di cui egli terrà oltre alla presidenza anche i dicasteri degli Esteri e della Guerra.
| [[Ubaldino Peruzzi]]
* 10 settembre - Ricasoli invia a [[Parigi]] un progetto di riconciliazione con la [[Santa Sede]]: annessione di [[Roma]] al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] in cambio della sovranità personale del [[Papa]] sulla Capitale, di una donazione annua e della completa autonomia pontificia nella [[Nomina dei vescovi cattolici|nomina dei vescovi]]; il progetto naufraga per l'opposizione francese.
|
* 9 ottobre - L'esecutivo approva una serie di decreti volti a favorire la [[Piemontesizzazione|centralizzazione]] dello Stato. Il generale [[Enrico Cialdini]], inviato nel Meridione per sedare alcune rivolte anti-sabaude, viene sostituito a causa della sua crudele repressione da [[Alfonso La Marmora]].
|}
 
===Marina 1862 ===
* 26 febbraio 1862 - In seno al Governo si accentuano le dissensioni, specialmente fomentate da Cordova. I ministri mettono i rispettivi portafogli a disposizione del Presidente del Consiglio.
{| border=0
* 27 febbraio 1862 - Essendo il re Vittorio Emanuele II da due giorni indisposto, il presidente del consiglio dei ministri Ricasoli gli scrive chiedendogli, anche a nome dei ministri, della sua salute, e per dirgli che prima ancora di domenica vorrebbe parlargli di vari oggetti. Il Re gli risponde che non sta ancora troppo bene, anche di morale; che per consiglio del medico va in campagna, ma sarà di ritorno sabato sera 1 marzo; ed aggiunge: «Caro Barone, mi pare che le difficoltà vanno crescendo e che tutto non è piano. Vorrei avere il fegato come lo possiede lei, caro Barone, ma Dio non mi diede quella prerogativa, di modo che le passioni umane non mi divertono. Le auguro di essere illuminato più di me, e con ciò Vittorio Emanuele stringe la mano a Bettino Ricasoli da buono e vero amico. Il suo affezionatissimo Vittorio Emanuele».
|rowspan=8 valign=top| '''Ministro'''
* 28 febbraio 1862 - Il presidente del consiglio dei ministri Ricasoli scrive al Re per prevenirlo che domani sarà pronto ai suoi cenni per le 18 o per le 21. Lo intrattiene delle difficoltà politiche attuali; gli dice che il solo vero e disinteressato amico di esso Re è Bettino Ricasoli; che esso Re è avvolto da «una nebbia sinistra e dolorosa». Il Re solo può dissiparla «d'un soffio della sua anima onesta ed italiana». Quanto ad esso Ricasoli aspetta «che Vittorio Emanuele ed il Re degnino di rendergli libertà, pace e riposo». Gli scrive poi seconda lettera per dirgli che interpreta quella di lui di ieri come disapprovazione della condotta del ministero e sfiducia; questo senso si aveva già dai ministri che la sera di martedì, 25, si trovarono d'accordo nel deliberare le dimissioni, che ora rassegna al Re.
| [[Luigi Federico Menabrea|Federico Luigi, Conte Menabrea]]
* 1º marzo 1862 - Il Re scrive al presidente del consiglio dei ministri Ricasoli, precisandogli le ragioni per le quali esso Re «ed una parte rispettabile dei rappresentanti della Nazione» sentono scemata la fiducia nel governo; ma esso Re «stando sempre prima di tutto alla purità del Regime Costituzionale» desidera che il ministero susciti un nuovo voto della Camera, per vederci più chiaramente. Ricasoli risponde al Re insistendo nelle dimissioni. Il Re gli risponde accettandole. Il Re manda a chiamare il presidente della Camera, [[Urbano Rattazzi]], il quale, dopo conferito con il Sovrano, accetta l'incarico di formare il nuovo governo. Il ministero Ricasoli si è dimesso per dissensi interni, per pressioni esercitate dal ministro di Francia sulla politica interna, e per influenze di corte favorevoli a Rattazzi.
|
* 3 marzo - Con la formazione del [[Governo Rattazzi I|nuovo governo]], si conclude formalmente l’esperienza del governo.
|}
 
== Note ==
===Pubblica Istruzione===
<references />
{| border=0
|rowspan=9 valign=top| '''Ministro'''
| [[Francesco De Sanctis]]
|
|}
 
== Cronologia ==
* 12 giugno 1861: Il re Vittorio Emanuele II affida al barone Ricasoli l'incarico di formare un governo, di cui egli terrà oltre alla presidenza anche i dicasteri degli Esteri e della Guerra.
* 10 settembre: Ricasoli invia a [[Parigi]] un progetto di riconciliazione con la Santa Sede: annessione di [[Roma]] al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] in cambio della sovranità personale del [[Papa]] sulla Capitale, di una donazione annua e della completa autonomia pontificia nella [[Nomina dei vescovi cattolici|nomina dei vescovi]]; il progetto naufraga per l'opposizione francese.
* 9 ottobre: l'esecutivo approva una serie di decreti volti a favorire la centralizzazione dello Stato. Il generale [[Enrico Cialdini]], inviato nel Meridione per sedare alcune rivolte anti-sabaude, viene sostituito a causa della sua crudele repressione da [[Alfonso La Marmora]].
* 26 febbraio 1862: In seno al Governo si accentuano le dissensioni, specialmente fomentate da Cordova. I ministri mettono i rispettivi portafogli a disposizione del presidente del consiglio.
* 27 febbraio 1862: Essendo il re Vittorio Emanuele da due giorni indisposto, il presidente del consiglio dei ministri Ricasoli gli scrive chiedendogli, anche a nome dei ministri, della sua salute, e per dirgli che prima ancora di domenica vorrebbe parlargli di vari oggetti. Il Re gli risponde che non sta ancora troppo bene, anche di morale; che per consiglio del medico va in campagna, ma sarà di ritorno sabato sera 1 marzo; ed aggiunge:«Caro Barone, mi pare che le difficoltà vanno crescendo e che tutto non è piano. Vorrei avere il fegato come lo possiede lei, caro Barone, ma Dio non mi diede quella prerogativa, di modo che le passioni umane non mi divertono. Le auguro di essere illuminato più di me, e con ciò Vittorio Emanuele stringe la mano a Bettino Ricasoli da buono e vero amico. Il suo affezionatissimo Vittorio Emanuele».
* 28 febbraio 1862: Il presidente del consiglio dei ministri, Ricasoli, scrive al Re per prevenirlo che domani sarà pronto ai suoi cenni per le 18 o per le 21. Lo intrattiene delle difficoltà politiche attuali; gli dice che il solo vero e disinteressato amico di esso Re è Bettino Ricasoli; che esso Re è avvolto da «una nebbia sinistra e dolorosa». Il Re solo può dissiparla «d'un soffio della sua anima onesta ed italiana». Quanto ad esso Ricasoli aspetta «che Vittorio Emanuele ed il Re degnino di rendergli libertà, pace e riposo». Gli scrive poi seconda lettera per dirgli che interpreta quella di lui di ieri come disapprovazione della condotta del ministero e sfiducia; questo senso si aveva già dai ministri che la sera di martedì, 25, si trovarono d'accordo nel deliberare le dimissioni, che ora rassegna al Re.
* 1º marzo 1862: Il Re scrive al presidente del consiglio dei ministri Ricasoli, precisandogli le ragioni per le quali esso Re «ed una parte rispettabile dei rappresentanti della Nazione» sentono scemata la fiducia nel governo; ma esso Re «stando sempre prima di tutto alla purità del Regime Costituzionale» desidera che il ministero susciti un nuovo voto della Camera, per vederci più chiaramente. Ricasoli risponde al Re insistendo nelle dimissioni. Il Re gli risponde accettandole. Il Re manda a chiamare il presidente della Camera, Rattazzi, il quale, dopo conferito con il Sovrano, accetta l'incarico di formare il nuovo governo. Il ministero Ricasoli si è dimesso per dissensi interni, per pressioni esercitate dal ministro di Francia sulla politica interna, e per influenze di corte favorevoli a Rattazzi.
 
== Bibliografia ==
* Francesco Bartolotta, ''Parlamenti e Governi d'Italia dal 1848 al 1970'', 2 Voll., Vito Bianco editore, Roma, 1971, II Vol., p. 33.
 
== Voci correlate ==
*[[Governi italiani per durata]]
*[[Presidente del Consiglio dei ministri]]
*[[Presidenti del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
*{{Cita web|https://storia.camera.it/governi/i-governo-ricasoli|Scheda sul Governo Ricasoli I|}}
 
{{Governi del Regno d'Italia}}