Monte Sei Busi: differenze tra le versioni

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}}
Il '''Monte Sei Busi''' è un'altura rilievodel collinare[[Carso postoMonfalconese]], esattamenteposta dia frontenord-est aldella grande monumento delfrazione [[SacrarioRonchi didei RedipugliaLegionari|ronchese]] di Vermegliano, sacrarioin militare[[Friuli-Venezia cheGiulia]]. ricordaÈ isituata cadutiin italianiposizione delladominante sulla [[Grandepianura Guerrafriulana]]., Sula Montebreve Seidistanza Busidal monumentale [[sacrario di Redipuglia]]. Sulla vetta si trova una sorta di [[museo all'aperto]] dove sono ancora nel ventunesimo secolo visibili, in parte, i trinceramenti delle truppe italiane nella [[prima guerra mondiale]]. Fu teatro di una dura battaglia nel luglio del 1915.
 
== Storia ==
Questa modesta altura divenne d'importanza cruciale nel giugno [[1915]] quando le truppe italiane, dopo una lenta avanzata verso il Carso e [[Monfalcone]], iniziarono a risalire il ciglione dell'altopiano, dove nel frattempo si era preventivamente ritirato e trincerato l'[[esercito austro-ungarico]]. Il Monte Sei Busi, naturale vedetta sulla sottostante piana friulana divenne così una roccaforte quasi imprendibile. Gli austroungarici, seppur inizialmente in inferiorità, avevano infatti allagato la pianura sottostante e piazzato nidi di mitragliatrici in punti strategici ben riparati costringendo le truppe italiane ad attaccare allo scoperto e causando loro gravissime perdite. Nonostante gli sforzi profusi nella [[prima battaglia dell'Isonzo|prima]] e soprattutto nella [[seconda battaglia dell'Isonzo]] di fine luglio 1915, gli imperiali rimasero in una posizione di costante vantaggio strategico<ref name="atlantegrandeguerra.it">[http://www.atlantegrandeguerra.it/portfolio/monte-sei-busi/ Atlante/Dizionario del 1915 in Friuli Venezia Giulia - Monte Sei Busi]</ref>. Durante la [[terza battaglia dell'Isonzo|terza]] e la [[quarta battaglia dell'Isonzo]] la vetta del monte fu conquistata e perduta da ambo le fazioni più volte sino a diventare [[terra di nessuno]]<ref name="atlantegrandeguerra.it"/>. Solamente con la [[sesta battaglia dell'Isonzo]], e l'avanzamento italiano verso est sull'altopiano del Carso il Sei Busi poté essere definitivamente occupato dal Regio Esercito.
 
== Linea fortificata del Monte Sei Busi ==
La linea fortificata del Monte Sei Busi, il cosiddetto "Trincerone italiano", era una grande linea difensiva fortificata che partiva dal [[Monte San Michele]] e terminava nella zona di [[Selz (Italia)|Selz]], [[Doberdò del Lago]] e [[Monfalcone]]. La linea difensiva fu voluta dal [[generale]] [[Luigi Cadorna]] che intendeva bloccare un'eventuale controffensiva dell'[[Imperial regio Esercito|Imperial Regio]] [[Esercito austro-ungarico]].
 
Dopo i primi scavi, il "Trincerone" fu rafforzato con il cemento tra l'autunno del 1916 e la primavera del [[1917]], ma la sua funzione risultò inutile durante la [[Dodicesima battaglia dell'Isonzo]], in quanto l'attacco [[Impero austro-ungarico|austro-ungarico]] sull'[[Isonzo|Alto Isonzo]] e la penetrazione nelle [[Valli del Natisone]] costrinse la Terza Armata ad abbandonarlo immediatamente per evitare l'accerchiamento.
 
== Note ==
{{Portale|Friuli-Venezia Giulia|Storia d'Italia|Grande Guerra}}
<references />
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Portale|Friuli-Venezia Giulia|Storiastoria d'Italia|Grande Guerra}}
[[Categoria:Monte Sei Busi| ]]
[[Categoria:Colline del Friuli-Venezia Giulia|Sei]]
[[Categoria:Colline del Carso Monfalconese]]