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La '''carta''' è un [[materiale]] [[igroscopico]], composto da materie prime soprattutto vegetali, unite per [[feltro|feltrazione]] ed essiccate. Si presenta nella forma di fogli sottili. Può essere arricchito da [[colla]]nti, [[Carica (additivo)|cariche]] minerali, [[colorante|coloranti]] e diversi additivi.
== Evoluzione storica ==
Il significato della parola ''carta'' è piuttosto incerto. Secondo alcuni studiosi, deriverebbe
In [[Cina]] i documenti venivano scritti sul [[bambù]] ed erano per questo ingombranti da conservare e trasportare. Occasionalmente veniva usata la [[seta]], ma era troppo costosa.
=== Cina ===
[[File:Making Paper 4.PNG|
La
Secondo la tradizione, la carta fu prodotta per la prima volta nel 105 da Cai Lun, un [[Eunuco (storia della Cina)|eunuco]] della corte cinese Han dell'imperatore [[Han Hedi|He]]. Il materiale (carta) usato era probabilmente la corteccia dell'albero del [[gelso da carta]] (''[[
Il suo uso fu introdotto in [[Europa]] dagli [[Arabi]], i quali scoprirono il segreto di lavorazione a seguito della [[battaglia del Talas]] nel [[751]] contro i Cinesi. In quell'occasione catturarono dei produttori di carta e ne avviarono la produzione dapprima a [[Samarcanda]]. Si parla quindi di una cartiera costruita in [[al-Andalus]] (Spagna islamica), a [[Játiva]], intorno al 1150. La [[Storia della Sicilia islamica|Sicilia sotto dominio islamico]] potrebbe essere stata la prima terra europea in cui fu costruito uno stabilimento per trattare i [[cascame|cascami]] del [[cotone (fibra)|cotone]], secondo le tecniche apprese già nella seconda metà dell'[[VIII secolo]].<ref>Jonathan M. Bloom, "Revolution by the Ream. A History of paper", su: ''Saudi Aramco World'', May/June 1999, pp. 26-39 {{
Una testimonianza particolarmente autorevole è quella del viaggiatore arabo [[Ibn Hawqal|Ibn Ḥawqal]],<ref>''Kitāb ṣūrat al-arḍ''.</ref> che visitò Palermo (Balarm) nel 972.
A quegli stessi anni (terzo quarto del [[XII secolo]]) risale la prima cartiera in territorio italiano cristiano, attribuita alla figura di [[Polese da Fabriano]], che la impiantò sul [[Reno (fiume italiano)|Reno]] presso [[Bologna]]<ref>[[Charles-Moïse Briquet]], [http://www.labo.net/briquet/testi/briquet/11.htm ''Le filigrane degli archivi genovesi''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100220060443/http://www.labo.net/briquet/testi/briquet/11.htm |data=20 febbraio 2010 }}, Atti della [[Società Ligure di Storia Patria]], vol. XIX, 1888</ref>. Nei secoli successivi l'arte si diffuse nella maggior parte dei paesi europei.
L'introduzione del carattere tipografico mobile, nella metà circa del [[XV secolo]] grazie a [[Johannes Gutenberg]], 1400 ca.-1465, rese più facile la stampa dei libri e stimolò notevolmente la fabbricazione della carta. Il consumo sempre maggiore di carta nel [[XVII secolo|XVII]] e nel [[XVIII secolo]] portò a una penuria di stracci, a quel tempo l'unica materia prima soddisfacente conosciuta dai produttori europei, ma nessuno dei vari tentativi di trovare valide alternative ebbe successo. Nello stesso tempo, si cercò di ridurre il costo della carta, sviluppando una macchina che sostituisse il processo di produzione manuale.
La prima macchina fu costruita dall'inventore francese [[Louis Nicolas Robert]] nel 1798. La macchina di Robert venne successivamente migliorata dai fratelli ed editori britannici [[George Fourdrinier|George]] e [[Sealy Fourdrinier]] che, nel 1803, fabbricarono la prima delle macchine che avrebbero portato il loro nome. Il problema di fabbricare carta utilizzando una materia prima economica trovò soluzione intorno al 1840, con l'introduzione del processo di sfibratura del legno, che veniva così ridotto in pasta cellulosica e, una decina d'anni più tardi, dei processi di produzione della pasta chimica. Attualmente la [[Cina]], gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e il [[Canada]] sono i maggiori produttori mondiali di carta, pasta di legno e di prodotti della carta; una quantità considerevole di pasta di legno e di carta da giornale viene prodotta anche da [[Finlandia]], Giappone e [[Svezia]].
=== America ===
In America ritrovamenti archeologici indicano che la fabbricazione della carta era già nota ai [[Maya]] non più tardi del [[V secolo]].<ref>{{cita web |autore=Thomas J. Tobin |url=http://www.mathcs.duq.edu/~tobin/maya/ |titolo=The Construction of the Codex In Classic- and Postclassic-Period Maya Civilization |accesso=6 dicembre 2006 |lingua=en |data=7 maggio 2001 |dataarchivio=17 ottobre 2002 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20021017172935/http://www.mathcs.duq.edu/~tobin/maya/ |urlmorto=no }}</ref> Chiamata ''[[
===Corea===
La Corea ha oltre 1.300 anni di storia nella lavorazione della [[Carta coreana|carta]]. Secondo alcuni studiosi, la lavorazione della carta fu introdotta nella penisola coreana dalla Cina tra il II e il VII secolo. Nel 1931, venne scoperto un pezzo di carta in un’antica tomba Chehyupchong (108 a.C.-313 d.C.), che testimonia che la Corea iniziò a produrre e utilizzare la carta prima del IV secolo.
=== Giappone ===
La tecnica arrivò in [[Giappone]] dalla [[Corea]], intorno al [[610]] portata da un [[Monachesimo buddhista|monaco buddista]], [[Dam Jing]] da [[Goguryeo]]. Originariamente prodotta con la [[rafia]] di [[Morus (botanica)|gelso]], fu migliorata dai giapponesi e sin dal [[IX secolo]] la produzione della carta diventò una vera e propria [[industria]] nazionale. Dalla [[cartiera]] imperiale di [[Kyōto]] uscirono nuove carte fabbricate con fibre di [[Broussonetia papyrifera|gelso da carta]] ([[washi]]), [[Cannabis|canapa]], [[Daphne (botanica)|dafne]] e [[paglia]]. Furono anche i primi riciclatori di carta sin dal [[XIV secolo|XIV]]-[[XVI secolo]], sembra per decongestionare gli [[archivio|archivi]].
=== Mondo arabo ===
In [[Medio Oriente]] la carta era già nota presso i [[Persiani]] nel [[VI secolo]], importata dalla Cina lungo le [[Via della seta|vie della seta]]. Gli [[arabi]] ne vennero a conoscenza nel [[637]] entrando in [[Ctesifonte]], capitale della [[Sasanidi|dinastia sasanide]], ma solamente nel secolo seguente riuscirono a carpire i segreti della fabbricazione. Nel [[751]], infatti, con la conquista di [[Samarcanda]] ([[battaglia del Talas]]) fecero prigionieri dei cartai cinesi
La prima [[cartiera]] della storia fu costruita a Samarcanda e immediatamente dopo ne fu costruita una seconda a [[Baghdad]], entrambe per merito dei [[Barmecidi]]. Con l'espandersi del mondo arabo-musulmano si diffuse anche la produzione della carta: nell'[[VIII secolo]] in Egitto, nei secoli successivi in tutta l'Africa settentrionale e nel [[X secolo]] la [[Sicilia]] ne era un importante centro per il commercio. Dalle cartiere della siriana [[Manbij]] (chiamata dai [[Bizantini]] Bambuke), il prodotto uscito divenne noto in Europa con il nome di "carta bombacina" che, alla fine del X secolo (990), si volle invece attribuire a Morozzi da Fabriano, che aveva anch'egli usato come materiale stracci di lino.
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|''ante'' 1080
| ''[[Messale di Silos]]'' –
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|1100
| [[Spagna]]: [[Xàtiva|San Felipe]]
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|1109
| Il documento scritto su carta più antico
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|1225
| Il più antico documento scritto su carta
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|1228
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| [[Carta di Amalfi]], la prima prodotta in Italia<ref name="Marchetti">{{cita libro| nome= Giuseppe | cognome= Marchetti Tricamo |wkautore= Giuseppe Marchetti Tricamo |nome2= Giancarlo| cognome2= Tartaglia| titolo= Il mondo di carta | anno= 2023| editore= All around| città= | ISBN= 9791259991003|cid=Marchetti}}</ref>.
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|1231
| In Italia si produce carta con i metodi arabi a [[Palermo]], nell'Amalfitano (carta bambagina), a [[Genova]], nel [[Veneto]], in [[Toscana]] e a [[Fabriano]]<ref name="Marchetti"/>. Tuttavia viene ancora considerata un supporto di bassa qualità, inferiore alla [[pergamena]]<ref>Giancarlo Castagnari, ''Le origini della carta occidentale nelle valli appenniniche delle Marche centrali da un’indagine archivistica'', in ''Alle origini della carta occidentale: tecniche, produzioni, mercati (secoli XIII-XV)'', a cura di Giancarlo Castagnari, Emanuela di Stefano, Livia Faggioni, Fabriano, ISTOCARTA, 2014, p. 11.</ref>.
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|1264
|Documento a [[Matelica]] (20 km da Fabriano) registrante l'acquisto di «quaderni» di [[Carta di Fabriano]]. A Fabriano si sviluppa una nuova tecnologia di produzione<ref>{{Cita web|url=https://www.cartiere.it/storia_della_carta.htm|titolo=Storia della carta|accesso=22 agosto 2024}}</ref>. Il miglioramento qualitativo apportato a Fabriano fa cadere il divieto emanato nel 1231 dall'imperatore [[Federico II di Svevia|Federico II]] che proibiva l’uso della carta bambagina per la stesura degli atti pubblici in favore della pergamena.<ref>Giancarlo Castagnari, ''L'arte della carta nel secolo di Federico II'', Fabriano, Pia Università dei Cartai, 1998.</ref>
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|1282
| Invenzione della [[Filigrana (codicologia)|filigrana]] (disegno visibile in trasparenza) a
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|1282
| Prima testimonianza certa di una cartiera con azionamento a ruota idraulica a [[Xàtiva]] (Spagna)<ref>{{en}} Robert I. Burns: ''Paper comes to the West, 800–1400'', p. 417</ref>.-->
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| Ulteriori innovazioni fondamentali nel periodo: falce,<ref name=tschudin>{{de}} Peter F. Tschudin: ''Werkzeug und Handwerkstechnik in der mittelalterlichen Papierherstellung'', p. 424</ref> e presse per carta
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|1381
| Nascita del polo cartaio di [[Toscolano Maderno]] in Italia (Alto Garda Bresciano).
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|1389
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Le cose cambiarono dal [[1264]] quando a [[Fabriano]], nelle [[Marche]], nella prima cartiera europea si cominciò a preparare la pasta utilizzando la [[pila idraulica]] a magli multipli azionati da un [[albero a camme]] collegato a una [[ruota idraulica]]. Più efficienti del mortaio dei cinesi o della mola degli arabi, mossi da uomini o animali, i magli, lavorando in verticale, sfibrano canapa e lino più velocemente e meglio, riducendo così i costi e migliorando la qualità. Anche il telaio (''forma'' o ''modulo'') da immergere nel tino cambiò: l'intreccio di cotone, bambù o canne fu sostituito da un intreccio in [[Ottone (lega)|ottone]] e rimarrà pressoché invariato fino al XVIII secolo. La collatura con [[amido]] di riso o grano fu cambiata con una a base di [[gelatina animale]] - il ''carniccio'' - che migliora caratteristiche come l'impermeabilità o la resistenza a insetti e microrganismi.
La nuova tecnologia ebbe un notevole successo e presto sorsero nuovi mulini in tutta l'Italia settentrionale, e in particolare sulla sponda occidentale del [[lago di Garda]] nella valle del fiume [[Toscolano (torrente)|Toscolano]], nel territorio dell'allora [[Repubblica di Venezia]], denominata da
Il monopolio della carta italiana durò fino a metà del [[XIV secolo]], quando nuovi centri cartari sorsero prima in Francia e poi in Germania. La prima metà del [[XV secolo]] vide la Francia primeggiare nella produzione della carta, ma nella seconda metà, per le alte tasse sui [[gualchiera|mulini]] e sul trasporto degli stracci, il grosso della produzione si spostò verso l'Olanda.
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Nel [[1750]] l'inglese [[John Baskerville]] introdusse una nuova tecnica per ottenere della carta priva dei segni della vergatura chiamata ''wove paper''. L'industria inglese riuscì a mantenere il monopolio della fabbricazione per circa un quarto di secolo, ma nel [[1777]] il francese Pierre Montgolfier (padre dei [[fratelli Montgolfier]]) ottenne dei fogli perfettamente lisci che presero il nome di ''carta velina'', nome che richiamava la pergamena prodotta con la pelle dei vitelli nati morti, particolarmente liscia.
[[File:Macchina a pistoni carta 1607 - BEIC 2059080.jpg|
Nel [[1774]], grazie alle scoperte del chimico svedese [[Carl Scheele|K.W. Scheele]], si vide la possibilità di usare [[cloro]] per sbiancare la carta. Solo più tardi si scoprirà che l'ossidazione al cloro ha effetti sulla durata a lungo termine. Nel [[1807]] venne introdotto un sistema di collatura in massa con [[Solfato di alluminio e potassio dodecaidrato|allume]] e [[colofonia]], più economico di quello con gelatina animale, il quale, tuttavia, più che decuplica l'acidità della carta.
=== L'era industriale ===
[[File:Boiler for cooking rags.png|
Dopo due anni di ricerche, nel dicembre del [[1798]], il francese [[Louis Nicolas Robert]] depositò un brevetto di ''machine à papier à long'' (macchina per fare una carta lunghissima). Il brevetto fu acquistato da Didot Saint-Léger, proprietario della cartiera di [[Corbeil-Essonnes|Essonnes]], con la promessa di una grossa somma prelevata dagli utili. Didot fece invece perfezionare il progetto dal cognato, tal Gamble, il quale a sua volta fuggì in Inghilterra, dove depositò il brevetto. Perfezionata ulteriormente nel [[1803]], la nuova macchina diede il via alla produzione industriale della carta.<br />
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Con l'arrivo della pasta di legno, la produzione diventò di massa e la caduta del prezzo trasformò la carta in un prodotto di largo consumo. In Inghilterra, ad esempio, la produzione passò dalle 96 000 tonnellate del [[1861]] alle 648 000 tonnellate del [[1900]]. I paesi ricchi di foreste come quelli scandinavi, il [[Canada]] e gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] diventarono i nuovi riferimenti del mercato. La carta industriale abbondante e a basso costo diversifica gli utilizzi: nel [[1871]] la prima [[carta igienica]] in rotoli, nel [[1906]] le prime confezioni del latte in cartone impermeabilizzato, nel [[1907]] il cartone ondulato e poi giocattoli, capi d'abbigliamento, elementi d'arredo, isolamenti elettrici.
In questo periodo industriale, si fecero passi avanti, anche nello studio della storia della carta. All’[[Esposizione di Parigi (1900)|Esposizione Universale di Parigi del 1900]] il filigranologo Augusto Zonghi espose una raccolta di carte antiche fabrianesi composta da 198 cartelle, 2.213 antiche carte fabrianesi originali o campioni di esse dal [[1267]] al [[1798]] e da un album di segni filigranati riprodotti in 134 tavole, da 1.887 antiche filigrane.<ref>
La commissione giudicatrice dell’Esposizione di Parigi la definì “Unica al mondo”.<ref>
Prima di quest'epoca, un [[libro]] o un giornale erano oggetti rari e preziosi e l'[[analfabetismo]] era enormemente diffuso. Con la graduale introduzione della carta economica, giornali, quaderni, romanzi e altra letteratura diventarono alla portata di tutti.<br />La carta offrì la possibilità di scrivere documenti personali e corrispondenza, non più come lusso riservato a pochi. La stessa classe impiegatizia può essere considerata nata dalla rivoluzione della carta così come dalla [[rivoluzione industriale]].
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Con la contemporanea invenzione della [[penna stilografica]], della produzione di massa di [[Matita|matite]], del processo di [[Tipografia|stampa]] rotativa, la carta ha avuto un peso notevole nell'[[economia]] e nella [[Società umana|società]] dei paesi industrializzati.
In [[Italia]] possiamo ricordare in particolare [[Pietro Miliani]], che nel [[XIX secolo]] da semplice operaio diventò fondatore delle [[Cartiere Miliani Fabriano|attuali industrie omonime]] e capostipite di una [[Miliani (famiglia)|famiglia]] di imprenditori.
== Tipi di carta ==
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* Carta (10÷150 g/m² con spessore 0,03÷0,3 mm),
* [[Cartoncino]] (150÷450 g/m² con spessore maggiore di 0,3 mm)
* [[Cartoncino Bristol]]
* [[Cartone]] (450÷1.200 g/m² spesso fino a 2 mm)<ref name="dmc">{{cita libro|cognome=Villavecchia |nome=Vittorio |coautori=Gino Eigenmann |titolo=Nuovo dizionario di merceologia e chimica applicata - Vol 2° |anno=1974 |editore=Hoepli |città=Milano |pagine=821-839 |isbn=88-203-0529-1 }}</ref>
* [[Cartone ondulato]]
* [[Carta velina]]
* [[Carta
* [[Carta glassine]]
* [[Carta igienica]]
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* [[Carta da cucina]]
* [[Carta vellutata]]
* [[Carta paglia]]{{Colonne spezza}}
* [[Carta monolucida]]
* [[Carta patinata]]
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* [[Carta da zucchero]]
* Carta da [[origami]]
*Carta abrasiva
{{Colonne fine}}
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* [[Cellulosa]] (circa 45%)
* [[Emicellulosa]] (circa 30%)
*
* Estraibili vari: [[terpeni]], [[resina vegetale|resine]], [[acidi grassi]] (circa 5%).
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Il materiale più comunemente usato è la [[polpa di legno]] o di [[polpa di cellulosa|cellulosa]]. Le fibre utilizzate maggiormente nel
settore cartario si suddividono in fibre ottenute da [[latifoglie]] (indicate con il nome di ''fibra corta''), fibre ottenute da [[conifere]] (indicate con il nome di ''fibra lunga'') e fibre ottenute da vegetali differenti. Tra le latifoglie si fa principalmente impiego di [[eucalipto]], [[faggio]], [[betulla]] e [[pioppo]], mentre tra le conifere si sfruttano essenzialmente [[abies|abete]], [[pino]], [[cipresso]] e [[sequoia]]. Tra le piante diverse si annoverano [[linum usitatissimum|lino]], [[Gossypium|cotone]] e [[canapa]].
In aree geografiche quali [[Giappone]], [[Indocina]], [[Cina]] e [[Corea]] le industrie locali fanno spesso utilizzo anche di fibre provenienti da [[bambù]] e [[bagassa]], per via dell'estrema diffusione di questi materiali nella zona.
[[File:Fabr papier in italiano.png|
=== Preparazione delle fibre: spappolamento ===
{{Vedi anche|Polpa di cellulosa}}
[[File:Woodchips for paper production.jpg|
[[File:Pulper.jpg|
Considerando il processo partendo dal legno, in questa fase il legno viene scortecciato e ridotto in ''chip'', successivamente si formano delle paste rompendo in vari modi il legame della lignina. La materia prima è trasformata in ''polpa'', una [[miscela (chimica)|miscela]] concentrata di fibre in [[Sospensione (chimica)|sospensione]] nel liquido. La separazione delle fibre avviene con metodi sia fisici (sbattimento, calore) che chimici ([[Base (chimica)|alcali]]). Poiché le fibre derivano da fonti naturali, sono necessari diversi passaggi di separazione e lavaggio, quindi candeggio o tintura per alterarne l'aspetto fino a ottenere quello del prodotto finale.
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Sistemi a minore impatto ambientale utilizzano [[ossigeno]] e [[idrogeno perossido]].
Il [[pH]] finale della carta normalmente varia da 4 a 7.
In genere la carta non sbiancata è chiamata "unbleached" (
Dopo questi trattamenti si è ottenuta una pasta che consiste in una sospensione di fibre epurate.
Da qui si possono produrre balle di cellulosa (che saranno poi utilizzate come materie prime dalle cartiere, necessitando quindi di essere di nuovo miscelate
=== Formazione del foglio e pressatura ===
Anticamente la polpa preparata sottoponendo a [[lisciviazione]] stracci di lino e cotone era diluita con [[acqua]] fino a ottenere una poltiglia leggera. In questa sospensione era immersa la "forma", una sorta di [[setaccio]], su cui si depositava un intreccio di fibre. In questa fase si poteva formare una [[filigrana (carta)|filigrana]] quando sulla "forma" erano agganciati fili metallici opportunamente sagomati che impedivano il depositarsi uniforme della polpa generando così un'immagine visibile in controluce. A questo punto la carta era già pronta e doveva essere soltanto pressata ed essiccata.
Nelle moderne cartiere in continuo si procede facendo drenare, attraverso una fessura larga quanto la macchina, la sospensione acquosa di cellulosa molto diluita dalla cassa d'afflusso (circa al 3% di cellulosa come [[residuo secco]])
=== Trattamenti superficiali ===
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Altri additivi vengono aggiunti per migliorare altre caratteristiche specifiche della carta, a seconda delle applicazioni.
Seguendo il percorso della carta in una macchina di cartiera vengono applicati dunque dei "[[Imprimitura|primer]]" per modificarne le caratteristiche superficiali (''sizing''). Generalmente si applicano soluzioni di [[alcool polivinilico]] e [[carbossimetilcellulosa]], oppure una soluzione con le cariche minerali per le carte patinate.
=== Essiccamento ===
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=== Altri trattamenti ===
A seconda dei tipi di carta e delle
== Applicazioni ==
[[File:Takatori Catholic Church.JPG|
La carta ha moltissime applicazioni, tra le quali possiamo ricordare:
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La carta viene prodotta con processo industriale che, per economie di mercato, si svolge in impianti di grandi dimensioni. Gli impatti ambientali del settore sono quindi principalmente derivanti dai grandi volumi trattati di materie prime ed energetiche. I componenti principali della carta sono comunque naturali e rinnovabili e i prodotti cartari, dopo il loro impiego, sono riciclabili, biodegradabili e compostabili.
La materia prima utilizzata per la produzione della carta proviene prevalentemente dal legno, la fonte di cellulosa più ampiamente disponibile in natura. L'industria della carta, tradizionalmente votata all'impiego di risorse povere e di scarto (si pensi a quando si utilizzavano gli stracci) ha inoltre sviluppato tecnologie che consentono il riciclo delle fibre di cellulosa. A oggi circa la metà delle fibre impiegate dall'industria sono di recupero, rendendo la carta il materiale più riciclato in Europa.
Alla produzione della carta sono destinate le specie legnose più comuni e meno pregiate, provenienti in larga parte da foreste gestite in modo sostenibile o da colture dedicate. In Italia oltre il 75% delle fibre vergini impiegate dall'industria sono provenienti da foreste certificate secondo schemi di gestione sostenibile riconosciuti internazionalmente, i quali garantiscono che venga ripiantato più di quanto viene tagliato. Tutto il legno e la cellulosa usati dalle cartiere europee vengono inoltre sottoposti a verifica che siano legalmente tagliati e commercializzati. Nessun altro settore industriale può vantare livelli così alti di materia prima certificata per la sostenibilità. L'industria cartaria è spesso associata a fenomeni di deforestazione, sebbene solo meno del 16% del legno impiegato dall'uomo è destinato alla produzione della carta. Ad esempio la cellulosa proveniente dal Brasile, principale fornitore di materia prima per le cartiere italiane, proviene da piantagioni dedicate di eucalipto, che nulla hanno a che fare con la foresta amazzonica.
L'industria cartaria è stata associata all'inquinamento delle acque da sostanze organiche clorurate. In passato la sbianca della cellulosa era infatti basata su un processo fortemente impattante che prevedeva l'impiego di cloro gassoso. Con la crescente consapevolezza ambientale a partire dagli anni 1970, le industrie cartarie europee hanno operato una completa riconversione dei loro processi e dei loro impianti industriali, eliminando il pericoloso e inquinante cloro gassoso e sostituendolo con tecnologie basate sul biossido di cloro o su reagenti privi di cloro.<br/>
I principali aspetti ambientali legati alla produzione cartaria solo dovuti alle emissioni in acqua. L'acqua è infatti il “motore” del processo produttivo e viene impiegata in grandi quantità. Il 90% dell'acqua utilizzata dalle cartiere viene comunque continuamente riciclata e il consumo di acqua fresca che viene reintegrata nel processo si è fortemente ridotto nel tempo. Oggi servono in media 22 litri d'acqua per produrre un kg di carta, mentre negli anni '70 ne servivano più di 100. L'acqua impiegata nelle cartiere non è comunque persa, ma viene restituita al corpo idrico superficiale dopo essere depurata. Trattando quasi esclusivamente sostanze naturali, le emissioni delle cartiere non registrano la presenza di inquinanti tossici o persistenti e i parametri più comunemente impiegati per misurare la presenza di inquinanti sono il COD (domanda di ossigeno) e il TSS (solidi in sospensione), trattati per mezzo di impianti di depurazione chimico-fisica o biologica.
L'asciugatura della carta è un processo ad alta intensità energetica e il consumo di energia, con le associate emissioni di gas serra e di NO<sub>x</sub>, sono quindi aspetti ambientali significativi. Le cartiere in Europa sono il principale utilizzatore di biomassa per la produzione di energia e in Italia utilizzano quasi esclusivamente gas naturale, il meno inquinante dei combustibili fossili. La ricerca di una sempre migliore efficienza energetica negli ultimi 20 anni ha portato il settore a ridurre del 20% i consumi energetici per la produzione di un kg di carta. Un forte risparmio in termini di consumi di combustibile e di emissioni è dato dall'impiego di tecnologie di generazione combinata di energia elettrica e calore, entrambi utili per il processo. Le cartiere sono il settore industriale che più di chiunque altro ha investito in queste tecnologie, che permettono un risparmio di energia dell'ordine del 30%.
Da segnalare infine l'impatto ambientale correlato alla generazione di residui da parte della produzione cartaria. Tali residui sono essenzialmente fanghi derivanti dalla depurazione delle acque reflue e gli scarti derivanti dal riciclo. Quest'ultimi in particolare sono composti prevalentemente da materiali non cartacei che non vengono separati nella raccolta differenziata e da fibre non recuperabili e rappresentano la quantità più elevata, ma sono comunque una minima parte rispetto al rifiuto evitato grazie al riciclo. Ogni anno in Italia grazie al riciclo si evitano infatti 20 discariche di media dimensione.
== Problemi di conservazione ==
[[File:Paper sheet 1000x - SEM MUSE.tif|
La necessità di incrementare la produzione di carta ha fatto sì che si sviluppassero macchinari e tecniche per renderne più celere la preparazione, cosicché quello che in origine era un prodotto di eccellente qualità, preparato con fibre lunghe di cellulosa – ricavate quasi sempre da tessuti, cordami e abiti già utilizzati, prevalentemente di [[Canapa (tessile)|canapa]] e di [[lino (fibra)|lino]], venduti agli [[cenciaiolo|straccivendoli]] – e incollato con colla proteica, cambiò gradualmente le proprie caratteristiche merceologiche. La preparazione della polpa fu accelerata con l'introduzione della macchina olandese, che riduceva gli stracci in poltiglia con un impianto metallico. In seguito, già nel [[XVIII secolo]], con l'aumentata disponibilità di stracci da usarsi come materia prima, furono introdotti sbiancanti a base di [[cloro]].
Infine, nel [[XIX secolo]], si diffuse l'uso della collatura in macchina ad [[allume]] e [[colofonia]], e vi fu l'introduzione delle prime paste prodotte dalla lavorazione e dallo spappolamento del [[legno]], e non più delle [[fibre tessili]].
La qualità del prodotto era quindi sempre più scadente e la carta prodotta tendeva con estrema facilità a ingiallire e a diventare fragile, a causa della maggiore quantità di [[lignina]].<ref>
Oltre a questi difetti "intrinseci" della fabbricazione della carta, possiamo ricordare ulteriori fattori di deterioramento:
Riga 396 ⟶ 325:
* [[umidità]], che favorisce lo sviluppo di [[muffa|muffe]];
* [[Inquinamento|inquinanti]] aggressivi, tra cui a volte gli stessi inchiostri chimicamente instabili e i depositi lasciati dalle dita dei lettori;
*
* batteri, funghi e muffe.
* processi di [[ossidazione]] degli accumuli di materiali metallici (soprattutto ferro, ma anche rame) già presenti nel materiale cartaceo. A tali processi è probabilmente riconducibile la formazione di macchie pigmentate bruno-rossastre, note sotto il nome di [[foxing]].
Riga 410 ⟶ 339:
== Voci correlate ==
{{Div col|3}}
* [[Carta di canapa]]
* [[Carta di Fabriano]]
* [[Carta patinata]]
* [[Carta da archivio]]
* [[Cartone]]
* [[Cellulosa]]
* [[Emicellulosa]]
* [[Formato carta]]
* [[Grammatura]]
* [[Industria cartaria]]
* [[ISO 216]]
* [[Legno]]
* [[Museo della Carta e della Filigrana]]
* [[Museo della Carta di Pescia]]
* [[Pergamena]]
* [[Riciclaggio della carta]]
* [[Stampa (processo)]]
Riga 425 ⟶ 360:
* [[Filigrana (codicologia)]]
* [[Macchinari per la carta]]
{{Div col end}}
== Altri progetti ==
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