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|nomemontagna=Cho Oyu
|immagine=ChoOyu-fromGokyo.jpg
|image_text=Il versante sud-est del Cho Oyu davisto dal villaggio di Gokyo.
|altezza=8.2018201
|sigla_paese=CHN
|sigla_paese_2=NEPNPL
|latitudine_d=28.100000
|longitudine_d=86.650000
|catenamontuosa=[[Himalaya]]
|mappaalternativa = NPL
|altrinomi=''Cho Oyo''<br/>''Mt. Zhuoaoyou''
|altrinomi=''Cho Oyo''<br />''Mt. Zhuoaoyou''
|dataprimasalita=[[19 ottobre]], [[1954]]
|dataprimasalita=19 ottobre, [[1954]]
|alpinistaprimasalita=Gli austriaci [[Herbert Tichy]] e [[Sepp Jochler]] insieme allo [[sherpa]] [[Pasang Dava Lama]].
|alpinistaprimasalita=Gli austriaci [[Herbert Tichy]] e [[Josef Jochler]] insieme allo [[sherpa]] [[Pasang Dawa Lama]].
}}
 
Il '''Cho Oyu''' (''la Dea Turchese'') con i suoi {{M|8201|ul=m slm}}, è la sesta [[montagna]] più elevata della [[Terra]], situato sul confine tra [[Cina]] e [[Nepal]], all'interno della catena dell'[[Himalaya]] e distante circa 20&nbsp;km ad ovest dell'[[Everest]].
 
== Ascensioni ==
Il monte '''Cho Oyu''' (''la Dea Turchese'') è il sesto monte per altezza sulla Terra. È situato sul confine tra Cina e Nepal, fa parte della catena dell'[[Himalaya]] e dista circa 20 km ad ovest dell'[[Everest]].
È stato il quinto [[ottomila]] a essere scalato (1954), dopo l'[[Annapurna I]] ([[1950]]), l'[[Everest]] ([[1953]]), il [[Nanga Parbat]] ([[1953]]) e il [[K2]] ([[1954]]). Proporzionalmente, è considerato l'ottomila meno impegnativo,<ref name="summitpost">[http://www.summitpost.org/cho-oyu/150294]</ref> ed è quello che presenta il tasso di mortalità più basso.<ref name="economist">{{Cita web|url=https://www.economist.com/blogs/graphicdetail/2013/05/daily-chart-18 |titolo=Stairway to heaven |editore=The Economist |data=29 maggio 2013 |accesso=7 settembre 2015 |postscript= As of March 2012}}</ref> Per queste sue caratteristiche, e per la facilità di accesso al [[campo base]],<ref name="summitpost" /> è anche l'ottomila che registra il maggior numero di scalate effettuate, subito dopo l'[[Everest]].<ref name="economist"/>
{{citazione
|… è Cho Oyu, la "Dea turchese"… È alta 8201 metri… È splendida e si leva candida nell'alba livida su un paesaggio lunare. Vista così, che sale per pendii apparentemente moderati dal circostante deserto, ha un'aria stranamente affabile, non respingente: sul versante opposto credo sia un'altra storia, anche se si tratta di una montagna considerata tutto sommato "facile" dagli alpinisti.
|[[Mario Biondi (scrittore)|Mario Biondi]], ''[[Con il Buddha di Alessandro Magno]]'', pp. 279 - 280<ref>{{Cita libro
|titolo = Con il Buddha di Alessandro Magno. Dall'Ellenismo sull'Indo ai misteri del Tibet
|autore = Mario Biondi
|editore = Ponte alle Grazie
|città = Milano
|anno = 2008
|ISBN = 9788879289863
}}</ref>}}
 
=== Primi tentativi ===
Il Cho Oyu è stata la quinta cima scalata dopo l'[[Annapurna]] nel giugno [[1950]], l' [[Everest]] nel Maggio [[1953]], il [[Nanga Parbat]] nel Giugno [[1953]] e il [[K2]] nel Giugno [[1954]].
Nel 1951 gli alpinisti [[Tom Bourdillon]] e [[William Hutchinson Murray]], facenti parte di una spedizione inglese guidata da [[Eric Shipton]], raggiunsero il colle [[Nangpa La]] nelle vicinanze del Cho Oyu dal lato cinese. La spedizione aveva come scopo principale l'esplorazione dell'Everest, e il Cho Oyu fu un obiettivo secondario.<ref>{{cita web|url=https://www.himalayanclub.org/hj/17/2/the-reconnaissance-of-mount-everest-19511/|titolo=The reconnaissance of Mount Everest, 1951|lingua=en|editore=himalayanclub.org|autore=William Hutchinson Murray|accesso=25 marzo 2013}}</ref>
 
Nel 1952 le pareti del Cho Oyu e alcune vette circostanti furono esplorate nuovamente da una spedizione inglese, sempre guidata da Shipton. Vi facevano parte, tra gli altri, gli alpinisti [[Edmund Hillary]], [[George Lowe]], [[Tom Bourdillon]], [[Charles Evans]] e [[Alfred Gregory]]. Fu scelto il Cho Oyu in seguito al mancato permesso per l'[[Everest]], ma la spedizione fu comunque utilizzata come allenamento per la salita dell'Everest dell'anno successivo, che sarebbe stato un successo per Hillary e [[Tenzing Norgay]]. Fu esplorata sia la parete sud-est, nepalese, da parte di Evans e Gregory, che la parete nord da Hillary e Lowe.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Michael Ward|rivista=Alpine Journal|anno=1995|titolo=Preparations for Everest. Cho Oyu, London and Zermatt 1952|url=https://www.alpinejournal.org.uk/Contents/Contents_1995_files/AJ%201995%20222-232%20Ward%20Everest.pdf|lingua=inglese|accesso=25 marzo 2013}}</ref>
==Prima Salita==
 
=== Prima ascensione ===
Il primo tentativo di salita risale al [[1952]] ad opera di una spedizione diretta da [[Eric Shipton]] in compagnia di [[Tom Bourdillon]]. Le difficoltà tecniche incontrate presso '''ice cliff''' a 6650m fermarono i primi salitori (oggi questo passaggio è superato grazie all'ausilio di corde fisse).
La [[prima ascensione]] fu compiuta il 19 ottobre [[1954]] dagli austriaci [[Herbert Tichy]], [[Joseph Jöchler]] e dallo [[sherpa]] [[Pasang Dawa Lama]], lungo il versante nord ovest. La spedizione diventò famosa per l'utilizzo dello stile alpino senza ossigeno, in netto contrasto con lo stile pesante dell'epoca.<ref>{{cita web|url=https://www.himalayanclub.org/hj/19/11/cho-oyu-26750-feet/|titolo=Cho Oyu 26,750 feet|lingua=en|editore=himalayanclub.org|autore=Herbert Tichy|accesso=25 marzo 2013}}</ref>
 
=== Prima ascensione femminile ===
La prima salita, avvenuta il 19 ottobre [[1954]], lungo il versante Nord Ovest è opera degli austriaci [[Herbert Tichy]], Joseph Jöchler e dello [[Sherpa (people)|Sherpa]] Pasang Dawa Lama. La spedizioni diventò famosa per l'utilizzo dello stile alpino senza ossigeno, in netto contrasto con lo stile pesante dell'epoca.
La prima ascensione femminile fu realizzata il 13 maggio 1984 da [[Věra Komárková]] e [[Dina Štěrbová]], facenti parte di una spedizione cecoslovacca.<ref>{{cita web|url=https://www.nytimes.com/1984/05/21/world/2-women-scale-nepal-peak.html|titolo=2 Women Scale Nepal Peak|lingua=en|editore=nytimes.com|data=21 maggio 1984|accesso=25 marzo 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.summitpost.org/cho-oyu/150294#chapter_2|titolo=Cho Oyu - Climbing History|lingua=en|editore=summitpost.org|data=12 maggio 2008|accesso=25 marzo 2013}}</ref> Komárková aveva già salito in prima femminile l'[[Annapurna I]] nel 1978.<ref>{{cita web|url=https://www.himalayanclub.org/hj/38/8/women-on-annapurna/|titolo=Women on Annapurna|lingua=en|editore=himalayanclub.org|autore=Arlene Blum|accesso=22 marzo 2013}}</ref>
 
=== Prima ascensione invernale ===
==Cronologia==
La prima ascensione invernale fu compiuta il 12 febbraio 1985 da [[Maciej Berbeka]] e [[Maciej Pawlikowski]] (via ripetuta tre giorni dopo da [[Andrzej Heinrich]] e [[Jerzy Kukuczka]]), facenti parte di una spedizione polacca.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Andrzej Zawada|rivista=Alpine Journal|anno=1988|titolo=The first winter ascent of Cho Oyu|url=https://www.alpinejournal.org.uk/Contents/Contents_1988-89_files/AJ%201988%2041-47%20Zawada%20Cho%20Oyu.pdf|lingua=inglese|accesso=25 marzo 2013}}</ref>
*[[1952]] Prima ricognizione del versante Nord Est ad opera di [[Edmund Hillary]].
*[[1954]] Prima salita ad opera di una spedizione austriaca guidata da Herbert Tichy con Joseph Jöchler e lo Sherpa Pasang Dawa Lama lungo il versante Nord-Ovest.
*[[1958]] Seconda ascensione da parte di una spedizione indiana. Curiosamente Pasang Dawa Lama è ancora summiter, giungendo in vetta per la seconda volta.
*[[1959]] Quattro donne perdono la vita nel corso di una sfortunata spedizione internazionale femminile durante il periodo invernale.
*[[1978]] Gli alpinisti austriaci Koblmuller e Furtner compiono la salita dell'estremamente difficile versante sud-est.
*[[1983]] Reinhold Messner traccia una linea nuova di salita nel corso del sua quarta esperienza sulla montagna.
*[[1985]] Prima salita invernale della cresta sud da parte di una spedizione Polacca, ad opera di Maciej Barbeka e Maciej Pawlikowski (via ripetuta tre giorni dopo da [[Andrzej Heinrich]] e [[Jerzy Kukuczka]]). La South Buttress rimane la linea di salita più difficile al Cho Oyu.
*[[1994]] Prima salita solitaria lungo la via Sud Ovest ad opera del giapponese Yasushi Yamanoi.
 
=== Altre salite ===
<!-- [[Image:IMG_0952.jpg|frame|left|500px|Vista del Cho Oyu dall'aereo]].-->
Nel seguente elenco sono riportati gli altri eventi più significativi riguardanti il Cho Oyu.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.k2news.com/co5.htm|titolo=Cho Oyu : The History|editore=k2news.com|accesso=2 gennaio 2012}}</ref>
 
* [[1958]] Seconda ascensione da parte di una spedizione indiana. Curiosamente Pasang Dawa Lama è ancora summiter, giungendo in vetta per la seconda volta.
* [[1959]] Quattro donne perdono la vita nel corso di una sfortunata spedizione internazionale femminile durante il periodo invernale.
* [[1978]] Gli alpinisti austriaci [[Eduard Koblmüller]] e Alois Furtner compiono la salita dell'estremamente difficile versante sud-est.
* [[1983]] [[Reinhold Messner]] traccia una linea nuova di salita nel corso della sua quarta esperienza sulla montagna.
* [[1993]] [[Marianne Chapuisat]] è la prima donna a scalare un {{formatnum:8000}} in inverno.
* [[1994]] Prima salita solitaria lungo la via sud ovest ad opera del giapponese Yasushi Yamanoi.<ref>{{cita web|lingua=en|url=https://www.alpinist.com/doc/ALP19/climbing-notes-cho-oyu|titolo=Cho Oyu|editore=alpinist.com|autore=Pavle Kozjek|data=1º marzo 2007|accesso=2 gennaio 2012}}</ref>
* [[2009]] L'11 maggio [[Denis Urubko]] e Boris Dedeško aprono una nuova via sulla parete sud-est. Per Urubko si tratta del quattordicesimo ottomila.<ref>{{cita web|url=http://www.planetmountain.com/News/shownews1.lasso?l=1&keyid=36766|titolo=Denis Urubko, Cho Oyu e tutti i 14 Ottomila|editore=planetmountain.com|data=18 maggio 2009|accesso=2 gennaio 2012}}</ref> La salita viene premiata con il [[Piolet d'Or]] 2010.<ref>{{cita web|url= http://www.planetmountain.com/News/shownews1.lasso?l=1&keyid=37343|titolo=Piolet d'Or, i vincitori e l'alpinismo del futuro|editore=planetmountain.com|autore=Vinicio Stefanello|data=12 aprile 2010|accesso=2 gennaio 2012}}</ref>
* [[2010]] Il 3 ottobre l'alpinista trentino [[Walter Nones]] è morto durante il tentativo di apertura di una nuova via sul versante sud-ovest, intorno ai {{formatnum:7000}} metri. Nones è stato trovato senza vita in fondo a un dirupo. I particolari dell'incidente non sono conosciuti, essendo solo l'alpinista al momento della caduta, avvenuta forse per lo staccarsi di una valanga o di una lastra di ghiaccio.<ref>{{cita web|url=https://www.montagna.tv/cms/?p=31034|titolo=Cho Oyu, atteso il recupero di Walter Nones|editore=montagna.tv|autore=Sara Sottocornola|data=4 ottobre 2010|accesso=25 marzo 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.planetmountain.com/News/shownews1.lasso?l=1&keyid=37613|titolo=Walter Nones è morto sul Cho Oyu|editore=planetmountain.com|data=3 ottobre 2010|accesso=2 gennaio 2012}}</ref>
 
== Discese in sci e snowboard ==
{{Ottomila}}
* [[2009]] Il 24 settembre Marco Galliano è il primo italiano a discendere il Cho Oyu in snowboard.<ref>{{cita web|url=http://www.planetmountain.com/News/shownews1.lasso?keyid=36987|titolo=Marco Galliano e la prima discesa italiana in snowboard del Cho Oyu|editore=planetmountain.com|data=30 settembre 2009|accesso=2 gennaio 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091003005951/http://www.planetmountain.com/News/shownews1.lasso?keyid=36987|dataarchivio=3 ottobre 2009}}</ref>
* [[2011]] il 4 ottobre Fabio Beozzi realizza la prima discesa in sci del versante Messner da {{M|8100|u=m}}, 100 metri prima della vetta a causa di un principio di congelamento.<ref>{{cita web|url=http://www.planetmountain.com/News/shownews1.lasso?l=1&keyid=38663|titolo=Cho Oyu con gli sci, il racconto di Fabio Beozzi|editore=planetmountain.com|data=13 ottobre 2011|accesso=2 gennaio 2012}}</ref>
* [[2013]] il 30 settembre Mario Monaco effettua la prima discesa italiana integrale in sci dalla vetta.<ref>{{cita news|url=https://www.lastampa.it/2013/10/17/edizioni/cuneo/la-discesa-da-brividi-lungo-un-ottomila-67JKp6c9FBKExMDEA55bFJ/pagina.html|titolo=La discesa da brividi lungo un ottomila|editore=[[La Stampa]]|data=17 ottobre 2013|accesso=14 febbraio 2014}}</ref>
 
==Galleria d'immagini==
[[Categoria:Montagne dell'Himalaya]]
<gallery mode="packed" heights="130">
[[Categoria:Quattordici ottomila]]
File:Cho Oyu - Northwest face.jpg|La parete nord-ovest, cinese
File:Cho Oyu - North face.jpg|La parete nord, cinese
File:Cho Oyu, Nepal.jpg|La parete sud-ovest, al centro, cinese
File:Nepal - Sagamartha Trek - 072 - Cho Oyu (4435471332).jpg|La parete sud-est, nepalese
</gallery>
 
== Note ==
[[bn:চো ওইয়ু]]
<references/>
[[ca:Cho Oyu]]
 
[[cs:Čo Oju]]
== Bibliografia ==
[[de:Cho Oyu]]
* {{cita libro|autore-capitolo=AA.VV.|titolo=La montagna. Grande enciclopedia illustrata|editore=Istituto Geografico De Agostini|anno=1976|p=17|volume=3|capitolo=Cho Oyu|cid=lm5}}
[[en:Cho Oyu]]
* {{cita libro|autore-capitolo=Reinhold Messner|titolo=Sopravvissuto: i miei 14 ottomila|editore=Istituto Geografico De Agostini|città=Novara|anno=1987|pp=160-175|capitolo=Cho Oyu|isbn=978-88-402-4322-1|cid=sm14o}}
[[es:Cho Oyu]]
 
[[et:Cho Oyu]]
== Altri progetti ==
[[eu:Cho Oyu]]
{{interprogetto}}
[[fi:Cho Oyu]]
 
[[fr:Cho Oyu]]
== Collegamenti esterni ==
[[hu:Cho Oyu]]
* {{Collegamenti esterni}}
[[io:Cho Oyu]]
* {{cita web|https://www.8000ers.com/cms/cho-oyu-general-info-188.html|Cho Oyu|lingua=en}}
[[ja:チョ・オユー]]
* {{en}} [https://www.alpinejournal.org.uk/Articles_by_Area/Article_Pages/ChoOyu.html Articoli sull'Alpine Journal] pubblicazione dell'[[Alpine Club]]
[[ko:초오유 산]]
 
[[lt:Čo Oju]]
{{Ottomila}}
[[nl:Cho Oyu]]
{{Controllo di autorità}}
[[nn:Cho Oyu]]
{{Portale|alpinismo|montagna}}
[[no:Cho Oyu]]
[[plCategoria:Cho Oyu| ]]
[[Categoria:Montagne dell'Himalaya]]
[[pt:Cho Oyu]]
[[Categoria:Montagne di 8000 m]]
[[ru:Чо-Ойю]]
[[sk:Čho Oju]]
[[sv:Cho Oyu]]
[[ta:சோ ஓயு மலை]]
[[tl:Cho Oyu]]
[[tr:Cho Oyu]]
[[ur:چو اویو]]
[[zh:卓奥友峰]]