Alex Moroder: differenze tra le versioni

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Era figlio dello scultore [[Ludwig Moroder]] e di [[Adele Moroder]]. Non avendo i suoi genitori [[Opzioni in Alto Adige|optato]] nel [[1939]] per la [[Germania nazista|Germania]], fu arruolato nell'esercito italiano con gli [[Alpini]]. Nel [[Armistizio di Cassibile|settembre 1943]] fu deportato nei campi di prigionia tedeschi, prima in [[Pomerania]] quindi in [[Carinzia]], dove lavorò in infermeria e come interprete.
 
Sposò Paola Grossrubatscher nel 1945 ed ebbe cinque figli Ulrike, Wolfgang, [[Egon Rusina|Egon]], Ruth e Stefan.<ref>{{Cita web |url=http://lusenberg.com/alex/curriculum.html |titolo=Autobiografia di Alex Moroder manoscritto (ladino) |accesso=13 novembre 2010 |dataarchivio=26 ottobre 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091026133634/http://www.lusenberg.com/alex/curriculum.html |deadurlurlmorto=yes }}</ref>. Morì in seguito alle complicanze remote dell'epatite contratta nei campi di prigionia.
 
== Attività ==
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== Scritti e opere varie ==
*''Lecurdanzes de l'ultima gran Viëra'', Calënder de Gherdëina, Union di Ladins de Gherdëina, Ortisei, Anno 1985, paginapag. 60. (ladino).
* ''L fanatism fej uni vierces – il fanatismo acceca'' - Intervista con Ingrid Runggaldier, Allegato: UschUsc di Ladins, Ortisei 2006. (ladino).<ref>[https://web.archive.org/web/20160329193648/http://www.lusenberg.com/alex/Alex_intervista_Runggaldier_ita.pdf Intervista sul fascismo, nazismo e sui fatti della guerra tradotta in italiano]</ref>
 
* Fu principale artefice con Edgar Moroder dello studio genealogico sulla famiglia [[Moroder (cognome)|Moroder]].<ref>''Die Moroder, ein altladinisches Geschlecht aus Gröden-Dolomiten vom 14. bis zum 20. Jahrhundert. Ein Beitrag zur tirolischen Familienforschung'', St. Ulrich in Gröden: Komitee für die Drucklegung des Moroder-Stammbuches, 1980. (tedesco, italiano, ladino e spagnolo)</ref>
 
=== Radio Ladin ===
Assieme a Bruno Moroder fondò nel 1955 ''Radio Ladin de Gherdëina'', con lo scopo di produrre trasmissioni culturali e notiziari radiofonici in lingua ladina che venivano trasmessi dalla [[RAI Sede di Bolzano|RAI]].<ref>Alessandra Zendron: ''RAI Bolzano. Dalla stazione EIAR alla radiotelevisione trilingue''. Rai Radiotelevisione Italiana, Roma 2006, ISBN 88-397-1395-6, paginepagg. 94, 113, 114, 137, 138, 139.</ref>
Il [[Museo della Val Gardena]] custodisce una raccolta di oltre 500 bobine di nastri magnetici registrati nell'ambito di questa attività e che costituiscono un patrimonio documentale unico in Alto Adige. L'''Archivio Radio Ladin Alex Moroder'' è stato digitalizzato ed è accessibile tramite la Mediateca della [[Provincia autonoma di Bolzano]]<ref name=media>{{collegamento interrotto|1=[http://www.mediathek.bz.it/index.php?option=com_content&view=article&id=37:alex-moroder-comitato-radio-ladin-de-gherdeina&catid=12:collezioni&Itemid=17 ''Archivio Radio Ladin Alex Moroder'' presso la ''Mediateca'': catalogo on-line di documenti audiovisivi della storia contemporanea dell'Alto Adige] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.