Sutton Hoo: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
(31 versioni intermedie di 21 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{Coord|format=dms|display=title}}
[[File:Sutton Hoo helmet 2016.png|thumb|upright=1.5|[[Elmo di Sutton Hoo]], restaurato, ora al [[British Museum]]. Sebbene sia basato su elmi del tipo ''[[spangenhelm]]'', i suoi prototipi sono gli elmi dell'[[Era di Vendel]] della [[Svezia]] orientale.]]▼
[[File:Sutton Hoo map.svg|thumb|Mappa del sito e distribuzione dei tumuli individuati.]]
'''Sutton Hoo''', nei pressi di [[Woodbridge (Regno Unito)|Woodbridge]] ([[Suffolk]], [[Regno Unito]]), è il sito di due cimiteri [[anglosassoni]] del [[VI secolo|VI]] e [[VII secolo]], uno dei quali conteneva una [[nave funeraria]] completa di un gran numero di artefatti di elevato significato archeologico e artistico.
Il ritrovamento di Sutton Hoo è di primaria importanza per gli storici del periodo [[alto Medioevo|alto-medioevale]] inglese, in quanto getta luce su un periodo della storia britannica a lungo posto al confine tra mito, leggenda e storia. L'utilizzo del sito ebbe il suo culmine all'epoca in cui il sovrano [[Redwald dell'Anglia orientale]] deteneva il predominio sugli
▲[[File:Sutton Hoo helmet 2016.png|thumb
La nave funeraria, probabilmente risalente all'inizio del VII secolo e recuperata nel
Sebbene la nave funeraria sia il polo d'attrazione dell'attenzione dei turisti, i due cimiteri separati, con le rispettive posizioni rispetto all'estuario del fiume [[Deben]], del [[Mare del Nord]] e di altri siti nelle immediate vicinanze, hanno ricchi significati storici.
== Sito ==
[[File:Sutton Hoo from River Deben.jpg|thumb
Sutton Hoo è un'area sulla sponda orientale del fiume [[Deben]], al di là della baia di [[Woodbridge (Regno Unito)|Woodbridge]]. La parola "hoo" significa "sperone di una collina". A circa {{M|11
Dei due cimiteri, uno, il "Sutton Hoo cemetery", era sempre stato noto, in quanto consiste di una ventina di tumuli funerari che si innalzano appena al di sopra dello sperone della collina, quando osservata dalla riva opposta.<ref>Una descrizione completa del luogo si trova in Bruce-Mitford (1975), pp. 1–98.</ref> L'altro, detto il cimitero "nuovo", è posto su un secondo sperone, vicino alla moderna Exhibition Hall, circa {{M|500
== Scoperta ==
[[Edith May Pretty]] viveva a Sutton Hoo House ed era la proprietaria del terreno all'epoca della scoperta, dopo esservisi trasferita nel 1926 assieme al marito. Nel 1900 un anziano residente di Woodbridge aveva parlato di "oro segreto" nei tumuli di Sutton Hoo,<ref>Phillips (1940), p. 152.</ref> e il nipote della signora Pretty, un rabdomante, trovò ripetutamente segnali di oro sepolto da quello che oggi si sa essere il tumulo della [[nave funeraria]].<ref>M. Hopkirk, in Bruce-Mitford (1975), p. xxxvii.</ref> Pretty si interessò allo [[spiritismo]] e fu incoraggiata da amici che affermavano di vedere delle figure sui tumuli.<ref>Carver (1998), pp. 2–5.</ref>
Attraverso l'[[Ipswich Museum]]
[[File:Sutton Hoo gravefield and house.jpg|thumb
La signora Pretty voleva ancora che fosse effettuato uno scavo completo del tumulo 1 e, nel maggio 1939, Brown iniziò il lavoro con l'aiuto dello stalliere e del giardiniere. Scavando una trincea a partire dal lato orientale scoprì presto dei [[rivetto|rivetti]] navali ancora ''in loco'', e le dimensioni colossali della scoperta iniziarono a divenire chiare. Dopo settimane in cui rimosse pazientemente la terra dallo scafo della nave, raggiunse la camera sepolcrale e si accorse che non era stata violata;<ref>Le descrizioni degli scavi sono basate su: Bruce-Mitford (1975), pp. 156–222; Carver (1998), pp. 9–11; Markham. La ricostruzione di Bob Markham si basa su corrispondenza inedita di Basil Brown e altri custodita dal [[British Museum]], dall'Ipswich Museum, e dal Suffolk County Council Archaeological Service.</ref> si trovava esattamente sotto il punto in cui la signora Pretty gli aveva detto di scavare un anno prima.
Nel giugno 1939, Charles Phillips dell'[[Università di Cambridge]], sentite voci sul ritrovamento di una nave (quella del 1938), visitò l'Ipswich Museum e fu portato da Maynard, il curatore, sul sito. Colpito da ciò che vide, in poco tempo Phillips, dopo un accordo con l'Ipswich Museum,
La necessità di mantenere il segreto e vari interessi legali sul ritrovamento portarono al confronto tra Phillips e l'Ipswich Museum. Il presidente onorario del museo, Reid Moir, aveva fondato la [[Prehistoric Society]] of East Anglia nel 1908 e il curatore, Maynard, era suo segretario dal 1921. Nel 1935-36, Charles Phillips e il suo amico [[Grahame Clark]] avevano preso il controllo della Society e Maynard
L'intero scavo passò in secondo piano nell'imminenza della guerra contro la Germania. I ritrovamenti, impacchettati e inviati a Londra, furono riportati indietro per un'inchiesta
Stranamente Sutton Hoo era rimasto per lo più intatto, non toccato dai cercatori di tesoro sin dalla sepoltura. In epoca medioevale il sito era stato diviso in campi mediante fossi di confine; uno dei fossati tagliò il lato occidentale del tumulo 1, dandogli un aspetto pendente. Un pozzo del XVI secolo era stato scavato in quello che sembrava il centro, mancando quindi il vero centro e il deposito sepolcrale per un piccolo margine.
Riga 37 ⟶ 38:
== Cimitero ==
=== Storia degli scavi ===
[[File:Sutton Hoo ship-burial model.jpg|thumb
La zona sepolcrale con i tumuli visibile fu oggetto di scavi a partire almeno dal
Nel 1937 la signora Pretty chiese l'aiuto del curatore dell'Ipswich Museum, che, nel 1938, mandò Basil Brown a lavorare da lei. Brown aprì tre tumuli nella prima stagione di scavi (tumuli 2, 3 e 4), trovando sepolture crematorie saccheggiate in due di essi. Nel tumulo 2 (il maggiore) trovò dei rivetti navali in ferro e una camera sepolcrale già aperta con frammenti di artefatti in metallo e vetro. I rituali e gli oggetti scoperti erano alquanto inusuali, e all'inizio si ritenne che fossero di [[epoca vichinga]] o degli inizi di quella anglo-sassone.<ref>Bruce-Mitford (1975), pp. 100–136.</ref> Questi ritrovamenti sono ora all'Ipswich Museum.
Nella primavera del 1939
Rupert Bruce-Mitford<ref>"Rupert L.S. Bruce-Mitford", ''Oxford Dictionary of National Biography''.</ref> condusse il gruppo di ricerca di Sutton Hoo del [[British Museum]], che scavò nuovamente e completamente il tumulo 1 tra il 1965 e il 1971 per risolvere alcuni problemi emersi con la prima scoperta. I resti della nave furono nuovamente portati alla luce e ne fu fatto un calco da cui fu creata una copia in fibra di vetro. Il tumulo fu poi riportato al suo aspetto pre-1939. Furono anche determinati i limiti del tumulo 5, mentre Ian Longworth investigò le tracce di attività preistorica sulla superficie originale.<ref>Bruce-Mitford (1975), pp. 230–344.</ref> Nel frattempo il ''conservation team'' del British Museum, guidato da Harold Plenderleith, [[Herbert Maryon]] e Nigel Williams, si occupò dell'immane lavoro di analisi scientifica e ricostruzione dei ritrovamenti. Il monumentale e definitivo ''The Sutton Hoo Ship Burial'' fu pubblicato in tre volumi nel 1975, 1978 e 1983.
Riga 52 ⟶ 53:
=== Sepolture minori ===
Il campo contiene circa venti tumuli. Gli scavi del professor Carver hanno stabilito che non era un cimitero aperto a tutti, ma riservato
==== Tombe a cremazione e inumazioni minori ====
Due tombe a cremazione furono scavate nel 1938. Di queste
Nei tumuli 5, 6 e 7 Carver trovò tre cremazioni in vasi di bronzo con un gran numero di beni. L'uomo del tumulo 5 era morto per un colpo di un'arma al cranio; con lui erano alcuni pezzi da gioco, piccole cesoie in ferro, una coppa e una scatola d'avorio con coperchio scorrevole erano scampate all'attenzione dei tombaroli. Il tumulo 7 presentava i resti di un'enorme cremazione, in cui cavallo, un manzo, un cervo rosso, una pecora e un maiale erano stati bruciati sulla pira assieme al defunto; i suoi beni comprendevano pezzi da gioco, un secchio con rinforzi in ferro, decorazioni per una cintura per spada e un contenitore per bere. Il tumulo 6, in maniera simile, conteneva il defunto con animali cremati, pezzi da gioco, cintura per spada e pettine; gravemente danneggiato ma di tipologia simile era il tumulo 18.<ref>Carver (1998), pp. 107–110.</ref>
Durante le esplorazioni effettuate negli
==== Tumulo 17: la tomba del cavaliere ====
La più imponente delle sepolture,
Tombe
==== Tumulo 14: la tomba a camera di una donna ====
Riga 72 ⟶ 73:
[[File:Sutton Hoo Burial Mound.jpg|thumb|Il tumulo 2 ripreso al tramonto del solstizio d'estate (21 giugno 2006); il tumulo 2 è l'unico tumulo di Sutton Hoo che sia stato ricostruito fino alle supposte dimensioni originali.]]
Si tratta di una tomba molto importante e molto danneggiata dai tombaroli, scavata nel
L'analisi chimica del pavimento della camera suggerisce la presenza di un corpo nell'angolo sud-occidentale. Il corredo, sebbene frammentario, includeva una coppa in [[vetro anglosassone|vetro blu]] con decorazione incisa, come quella di molte tombe a camera inglesi,<ref>Bruce-Mitford 1975, 132–134.</ref> due dischi in bronzo dorato con decorazione zoomorfa, un fermaglio in bronzo, una fibbia in argento, una borchia ricoperta d'oro proveniente da una fibbia e altri oggetti. Quattro elementi del corredo, oltre alla nave, hanno una stretta relazione con quelli presenti nella nave funeraria del tumulo 1. La punta della lama della spada mostra una decorazione incisa simile alla spada del tumulo 1; le decorazioni ricoperte d'argento dei corni per bere furono fusi dallo stesso calco di quelli del tumulo 1; furono trovati anche due frammenti di decorazione a incastro o placche a forma di drago, probabilmente provenienti da un grande scudo del tipo Vendel, simile a quello del tumulo 1.<ref>Bruce-Mitford 1975, pp. 115–121.</ref> Sebbene i rituali di sepoltura non furono identici, l'associazione degli oggetti e della nave del tumulo 2 mostra un'immediata connessione tra le due sepolture.
Riga 79 ⟶ 80:
In contrasto con l'elevata condizione sociale deducibile dai corredi delle altre tombe, il cimitero contiene anche un certo numero di inumazioni di tipo differente. Si tratta di persone che morirono di morte violenta; in taluni casi è possibile affermare che siano stati impiccati o decapitati. In molti casi le ossa non si sono conservate, ma una parte importante della storia del sito è stata recuperata durante gli scavi degli anni 1980 con una tecnica speciale: le parti morbide dei corpi hanno infatti lasciato un'impronta nel suolo sabbioso, che è stato laminato durante gli scavi sino a ricomporre le figure dei morti, di cui poi è stato preso un calco.
L'identificazione e lo studio di queste sepolture è stata condotta dal professor Carver;<ref>Carver 1998, 72–75 137–147.</ref> sono stati organizzati due gruppi, uno che si è occupato del tumulo 5, l'altro che ha lavorato oltre i limiti del cimitero a est. Si ritiene che sul tumulo 5 fosse posta una forca, in una posizione estremamente visibile e nei pressi di un guado fluviale di una certa importanza, alla quale erano appesi i condannati a morte. Si è potuto determinare che la forca fosse posteriore alle inumazioni sul tumulo 5 e probabilmente risalenti all'
=== Nave funeraria ===
==== Nave e camera sepolcrale ====
[[File:Sutton Hoo Burial Chamber Replica.jpg|thumb
Sebbene nessuna parte lignea originale sia sopravvissuta, lo scavo del tumulo 1 nel 1939 presentava una forma della nave perfetta.<ref>A.C. Evans e R. Bruce-Mitford, in Bruce-Mitford 1975, pp. 345–435; Evans 1986, 23–29.</ref> Una macchia nella sabbia aveva sostituito il legno, ma aveva anche conservato molti dettagli costruttivi e quasi tutti i rivetti in ferro di congiunzione delle assi erano rimasti nella loro posizione originale; era perciò possibile osservare quello che costituiva una sorta di fantasma della nave originale. Si trattava di un'imbarcazione lunga circa {{M|27
Questa imbarcazione in legno di quercia pesante molte tonnellate era stata fatta salire a considerevole distanza dal fiume su per la collina, la prua rivolta verso est, e calata in una fossa preparata in modo che solo le parti superiori della poppa e della prua, alte circa {{M|4
==== Posizione del corpo e pareti della camera ====
[[File:Sutton.Hoo.Shield.Minophis.jpg|thumb|left
I ricercatori non trovarono tracce del corpo e inizialmente suggerirono che la sepoltura fosse una specie di [[cenotafio]].<ref>Phillips 1940, pp. 175–7.</ref> La disposizione e il tipo del corredo, aggiunta alla conoscenza del fatto che quel tipo di terreno dissolve le ossa, lasciano però pochi dubbi sul fatto che la tomba includesse originariamente il corpo, posto al centro della camera con i piedi orientati a est. Un'analisi dei contenuti di fosforo indicò la presenza di grosse concentrazioni di questo elemento nell'area in cui si suppone fosse disposto il corpo.<ref>Evans, A.C. 1986</ref> Molto tempo dopo la sepoltura, forse molti decenni dopo, il tetto collassò
[[File:Sutton Hoo lyre (reconstruction).jpg|thumb|Riproduzione della lira (opera di Messrs Dolmetsch).]]
Sulla parte interna della parete occidentale, verso cui era disposta la testa del cadavere, si trovavano alcuni oggetti. All'angolo nord-occidentale era disposto un sostegno in ferro con una griglia sulla sommità.<ref>Bruce-Mitford 1978, pp. 403–431. Questo oggetto è stato interpretato come uno stendardo o un braciere.</ref> Al suo fianco si trovava uno scudo circolare molto grande;<ref>Bruce-Mitford 1978, pp.1–129.</ref> L'umbone centrale era decorato con granati e placche sbalzate con decorazioni zoomorfe. La parte anteriore dello scudo recava due grandi emblemi con granati incastonati, uno raffigurante un uccello da preda composto da diversi metalli, l'altro un lungo drago in volo bagnato in oro. Vi erano montate anche strisce a stampaggio con decorazioni animali collegate, per la pressa usata, agli esemplari del precedente cimiterio di [[Vendel]]<ref>Stolpe and Arne 1927.</ref> nei pressi di [[Gamla Uppsala]] (Svezia).<ref>Bruce-Mitford 1986; Evans 1986, pp. 49–55, 111–119.</ref> Una campanella, forse per un animale, si trovava vicina. Al centro del muro si trovava una lunga pietra per affilare a sezione quadrata, affilata
Sulla parete orientale della camera si trovava, nei pressi dell'angolo settentrionale, una vasca in legno di tasso con rinforzi in ferro e un secchio più piccolo al suo interno. Verso
==== Elmo, coppe in argento e cucchiai ====
Sul lato sinistro della testa, disposta verso occidente, era collocato l'elmo crestato e dotato di maschera, racchiuso da alcuni panni.<ref>Bruce-Mitford 1978, pp. 138–231; Evans 1986, pp. 46–49.</ref> Con i suoi pannelli istoriati e montati ricorda da vicino gli elmi dei cimiteri di [[Vendel]] e [[Valsgärde]], nella [[Svezia]] orientale,<ref>Bruce-Mitford 1974, pp. 210–222; Bruce-Mitford 1986; Evans 1986, pp. 111–117; Evans 2001. Si veda anche Arwidsson 1934.</ref> sebbene si differenzi da questi per avere la calotta composta da un unico pezzo, a differenza dunque degli elmi di tipo ''[[spangenhelm]]'', e per la maschera. Sebbene simile ai modelli svedesi, si tratta di un pezzo di qualità superiore: gli elmi costituiscono ritrovamenti molto rari, e nessun altro esemplare ritrovato in Inghilterra è di questo tipo, con pannelli raffiguranti scene guerriere, con l'eccezione di un frammento dal cimitero di [[Caenby]], [[Lincolnshire]].<ref>Bruce-Mitford 1978, p. 206, figura 153.</ref> L'elmo arrugginì nella tomba e fu rotto in molti frammenti a seguito del collasso del tetto della camera.<ref>I frammenti furono ricomposti nel 1951 per il Festival della Gran Bretagna, ma successivamente ricomposti nuovamente nel 1971 utilizzando frammenti precedentemente non identificati (Bruce-Mitford 1974, pp. 198–209).</ref>
Alla destra della testa si trovavano, rovesciate, dieci coppe d'argento, disposte l'una dentro l'altra; si tratta di coppe provenienti probabilmente dall'[[Impero romano d'Oriente]] e risalgono al
==== Spada, finimenti per la spada e lancia ====
Sul lato destro del corpo e paralleli
==== Borsa, fermagli da spalla e "Grande fibbia" ====
[[File:Sutton.Hoo.ShoulderClasp2.RobRoy.jpg|thumb
Assieme ai finimenti della spada e alle montature del fodero, gli oggetti in oro e granati trovati nella zona corrispondente alla parte superiore del corpo sono tra le meraviglie di Sutton Hoo. Questi oggetti, di qualità artistica e maestria tecnica eccezionali, formano un complesso coordinato che si ritiene sia stato prodotto su misura per questo personaggio.<ref>Bruce-Mitford 1978, pp. 432–625; Evans 1986, p. 109.</ref>
Ciascun fermaglio da spalla consiste di due metà curve e combacianti, articolate su un lungo ago amovibile incatenato.<ref>Bruce-Mitford 1978, pp. 523–535, 584–589.</ref> La superficie è composta da una scacchiera di pannelli di granati frammisti a millefiori, circondata da un ornamento intrecciato di animali stilizzati e annodati in [[stile germanico II]]. Le estremità ricurve dei fermagli contengono granati montati in modo da raffigurare cinghiali intrecciati e bordati in filigrana. Sulla parte inferiore delle montature sono presenti ganci per attaccare il fermaglio
[[File:Sutton.Hoo.Belt.Buckle.RobRoy.jpg|thumb|left
La "Grande fibbia" in oro è composta da tre parti.<ref>Bruce-Mitford 1978, pp. 536–563; Evans 1986, pp. 89-91; Plunkett 2001, pp. 73–75. La fibbia è lunga {{M|132
[[File:Sutton.Hoo.PurseLid.RobRoy.jpg|thumb
Un borsello, composto da un coperchio decorato e una sacca in cuoio andata persa, era portato appeso alla cintola.<ref>Bruce-Mitford 1978, pp. 487–522; Evans 1986, pp. 87–88</ref> Il coperchio è composto da una cornice a forma di rene che circonda una placca in corno, sul quale sono montate placche decorate da granati che raffigurano coppie di uccelli predatori, lupi che divorano uomini, motivi geometrici e un pannello doppio con cavalli o altri animali con le estremità intrecciate. Queste decorazioni sono derivate dagli ornamenti degli elmi e scudi in stile svedese, ma trasferiti su un supporto molto più piccolo e impegnativo con maestria e senso artistico notevoli. Si tratta dunque del lavoro di un maestro orafo che aveva accesso alle armi da cui trasse ispirazione. Tutti insieme permettevano al loro possessore di apparire come un personaggio di rango imperiale, esprimendo la sua autorità e la sua ricchezza.<ref>T.D. Kendrick in Phillips et al. 1940, pp. 28–30; Bruce-Mitford 1975, pp. 685–690; Evans 1986, pp. 83–93; Plunkett 2005, pp. 89–96.</ref>
All'interno del borsello erano contenuti 37 scellini d'oro o ''[[thrymsas]]'', ciascuno coniato da una differente zecca [[franchi|franca]], costituenti dunque una collezione; erano anche contenuti tre monete senza incisioni e due piccoli lingotti.<ref>Bruce-Mitford 1975, pp. 578–677.</ref> Le monete sono state variamente interpretate. Forse erano simili all'[[obolo]] dei Romani ed erano destinate a pagare il mitico traghettatore delle anime dell'oltretomba, forse costituivano una sorta di tributo funerario o un'espressione di lealtà.<ref>Si veda Scarfe 1982, pp. 30–37 per un tentativo di collegarle alla storia di Raedwald.</ref> Queste monete forniscono l'indizio principale (ma discusso) per la datazione della sepoltura
==== Corni per bere, argenteria e tessuti ====
Nell'area corrispondente alla parte inferiore della gambe del feretro furono disposti diversi contenitori per bere, tra cui un paio di corni per bere realizzati con corna di [[Bos taurus primigenius|uro]] (una specie di buoi selvatici continentali estinti in epoca medioevale),<ref>Bruce-Mitford 1983 (I), pp. 316–346; Evans 1986, pp. 64–68.</ref> i cui bordi avevano delle montature stampate a matrice e dorate, uguali per i due corni, che mostrano uno stile e un disegno molto simili alle decorazioni dello scudo, e perfettamente simili a quelli dei corni provenienti dal tumulo 2;<ref>Bruce-Mitford 1975, pp. 117–118.</ref> queste montature hanno chiari paralleli nei lavori in metallo provenienti dal cimitero di Vendel.<ref>Bruce-Mitford 1986</ref> Nella stessa zona si trovava un corredo di coppe in legno d'acero con bordi simili<ref>Bruce-Mitford 1983 (I), pp. 347–360; Evans 1986, pp. 64–68.</ref> e alcuni tessuti ripiegati sul lato sinistro.
<!--
{{Portale|Regno Unito}}
[[Categoria:Anglo-Saxon art]]
[[Categoria:Anglo-Saxon paganism]]
Riga 148 ⟶ 151:
* R.L.S. Bruce-Mitford ''et al.'' (1975), ''The Sutton Hoo Ship-Burial'', British Museum, London, 1975, 1978, 1983.
* M.O.H. Carver (1998), ''Sutton Hoo: Burial Ground of Kings?'', London, 1998.
*J.G.D. Clark, "The Prehistoric Society: From East Anglia to the World", ''Proc. Prehistoric Society'' 51, 1985, pp.
* R.A.D. Markham, ''Sutton Hoo through the Rear-View Mirror'', Sutton Hoo Society, 2002.
* C.W. Phillips (1940), "The Excavation of the Sutton Hoo Ship-burial", ''Antiquaries' Journal'' 20 parte 2 (aprile 1940), pp.
*C.W. Phillips (1987), ''My Life in Archaeology'', Alan Sutton, 1987.
*S.J. Plunkett, "The Suffolk Institute of Archaeology: its Life, Times and Members", ''Proc. Suffolk Institute of Archaeology'' 39 parte 2, 1998, pp.
== Voci correlate ==
|