Cassino: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Cassino
|Panorama = Cassino italy.jpg
|Didascalia =
|Bandiera = Cassino-
|Voce bandiera =
|Stemma = Cassino-Stemma.
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Lazio
|Divisione amm grado 2 = Frosinone
|Amministratore locale = Enzo Salera ([[Partito Democratico (Italia)|PD]])
|Data elezione = 11-6-2019
|Data
|Mandato = 2
|Data istituzione =
|Sottodivisioni = Caira, [[Montecassino]], Monterotondo, San Cesareo, San Michele, San Pasquale, [[Sant'Angelo in Theodice]], Sant'Antonino, San Bartolomeo
|Divisioni confinanti = [[Cervaro (comune)|Cervaro]], [[Pignataro Interamna]], [[Rocca d'Evandro]] ([[Provincia di Caserta|CE]]), [[Sant'Apollinare (Italia)|Sant'Apollinare]], [[Sant'Elia Fiumerapido]], [[San Vittore del Lazio]], [[Terelle]], [[Villa Santa Lucia]]
|Zona sismica = 2A
|Gradi giorno = 1164
|Nome abitanti = cassinati
|Patrono = [[San Benedetto da Norcia|san Benedetto]] (patrono)<br/>[[Germano di Capua|san Germano]] (compatrono)
|Festivo = 21 marzo
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Cassino (province of Frosinone, region Lazio, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Cassino nella provincia di Frosinone
}}
'''Cassino''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/kasˈsino/}}<ref>{{cita web|url=http://www.dipionline.it/dizionario/|titolo=DiPI Online - Dizionario di Pronuncia Italiana|accesso=7 agosto 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181009051700/http://www.dipionline.it/dizionario/|urlmorto=sì}}</ref>, ''San Germano'' fino al [[1863]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Frosinone]] nel [[Lazio]]. È ubicata sulla [[via Casilina]] fra [[Roma]] e [[Napoli]]. Seconda città della provincia per numero di abitanti, fu per secoli il principale centro della [[Terra di San Benedetto]], aggregato fin dal medioevo alla [[Terra di Lavoro]]. Ultima città verso sud della [[Valle Latina]],<ref>Gino De Vecchis (a cura di), ''Per una geografia del Lazio'', Bologna, 2007, p. 8.</ref> si sviluppa ai piedi del monte che chiude infatti la valle e su cui sorge la celebre [[abbazia di Montecassino]], lungo un percorso storicamente strategico per le comunicazioni tra il centro e il sud d'Italia. Pressoché totalmente distrutta dai bombardamenti della [[seconda guerra mondiale]] e per questo nota anche come la città martire, è stata completamente ricostruita nel [[secondo dopoguerra italiano|dopoguerra]].
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
La città di Cassino è posta nella parte
=== Clima ===
* [[Classificazione climatica]]: zona C, 1164 GR/G
Le estati sono calde e afose soprattutto nelle ore centrali della giornata, anche se, in questo periodo dell'anno è facile assistere a fenomeni temporaleschi, spesso di breve durata, dovuti allo sviluppo verticale termoconvettivo delle nubi che si originano dai monti ([[Monte Cairo]] e [[Mainarde]]) e si estendono verso la costa, questi fenomeni tendono ad abbassare la temperatura e ad affievolire la calura estiva. In inverno il clima di Cassino si presenta diverso da quello delle altre pianure della provincia, come media e alta [[Valle del Liri]] e [[Valle del Sacco]]
Come esempio più clamoroso e rilevante di tali differenze, si menziona la storica [[ondata di freddo del febbraio 2012]], quando la città registrò solo 3 cm di neve caduta, mentre ad 8 km in linea d'aria, a parità di quota, se ne contavano circa 20 ad Aquino e addirittura più di 60 cm nel capoluogo di provincia.
Tra gli eventi nevosi più importanti degli ultimi anni troviamo: i 10 cm del 16 gennaio 2002, i circa 5 cm del 17 dicembre 2010, i 2/3 cm del 31 dicembre 2014, i 4 cm del 9 febbraio 2015 e i 2 cm del 26 febbraio 2018 (anche in quest'ultimo caso, decisamente importanti le differenze con molte zone della provincia).
In media cadono circa 1000 mm di pioggia annui concentrati specialmente nei mesi autunnali e invernali.
== Origini del nome ==
La città, in epoca romana, viene chiamata ''Casinum''. Secondo [[Marco Terenzio Varrone]], nel suo ''[[De lingua Latina]]'',<ref>Varrone, ''De lingua Latina'', VII, 28-29.</ref>
== Storia ==
{{Vedi anche|Storia di Cassino}}
=== La Cassino classica ===
I primi insediamenti sono sorti nelle caverne della collina, perché nella vallata vi era un bacino lacustre. Sono stati rinvenuti reperti che attestano la presenza umana risalenti al Neolitico; nell'[[Età del ferro]] si dovrebbe essere formato uno stanziamento attestato dalla presenza di una necropoli.
Quando i romani nel 313 a.C. presero il controllo dell'area, fondarono una colonia, ''Interamna Succasina'' (o Lirenas),<ref>
In epoca romana l'abitato era collocato presso l'attuale frazione Crocefisso ed era attraversato dall'antica [[via Latina]].<ref>[[Strabone]], ''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'', V, 3,9.</ref> Era fortificato da circa 4 km di mura ed era ricco di monumenti, essendo la città agiata. A ''Casinum'' eresse una sua villa [[Marco Terenzio Varrone]].
Fu prima
[[Apollo]] era tra le divinità più venerate. L'ubicazione del suo tempio è stata identificata a Montecassino, l'acropoli della città, da Gianfilippo Carettoni,<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Gianfilippo Carettoni|anno=1940|titolo=Casinum (presso Cassino)|rivista=Istituto di studi romani|volume=2|
La città era servita da un acquedotto; il "foro", secondo il Carettoni, era collocato esternamente alle mura perché vi si effettuava il mercato dei bovini. Recenti studi propendono, invece, per identificare l'area forense all'interno delle mura urbiche nelle vicinanze del teatro e della cosiddetta porta Campana. Sulle rive del Gari vi erano la Villa di Varrone e le terme, ritratti nel Cinquecento da [[Francesco da Sangallo]], ma oggi molto danneggiati. Ci sono giunti
Nell'area di Cassino esisteva un'associazione dei produttori di olio: l'olio della zona era famoso tanto da essere citato da [[Ambrogio Teodosio Macrobio|Macrobio]]. La qualità della produzione agricola del territorio è sottolineata anche da [[Marco Porcio Catone]]. Molto importante era anche l'allevamento di bestiame e la produzione di ceste e funi, data l'abbondanza di materia prima di questi prodotti nei pressi di zone ricche di acque.
La leggenda vuole che [[
Dopo la riorganizzazione dell'[[Italia suburbicaria]], ''Casinum'' si ritrova nella provincia del [[Sannio]].<ref>[[Eginardo]], ''[[Vita et gesta Caroli Magni]]'', II.</ref>
Nell'Alto Medioevo, varie incursioni barbariche danneggiarono profondamente ''Casinum'' che fu totalmente distrutta dai [[Longobardi]] guidati da [[Zotone]].
=== L'alto Medioevo cassinate ===
[[File:Monte Cassino
Non sappiamo molto al riguardo dei primi secoli successivi alla caduta dell'Impero romano per l'esiguità delle fonti scritte; papa [[Gregorio Magno]] ci ha tramandato la venuta di San Benedetto fra le rovine dell'acropoli di ''Casinum''. Montecassino fu scelto da [[San Benedetto da Norcia]] come luogo per il suo primo convento, luogo di nascita dell'[[Ordine Benedettino]], circa nel [[529]].
Come spesso è accaduto per le prime istituzioni cristiane, l'[[abbazia di Montecassino]] fu costruita su un precedente luogo di culto pagano, l'acropoli fortificata. Cassino all'epoca era una città ancora prevalentemente pagana e da poco aveva subito le devastazioni dei Goti. San Benedetto distrusse l'effigie di Apollo e gli altari pagani, quindi santificò il luogo intitolandolo a [[san Giovanni Battista]]. San Benedetto da allora non lasciò mai più
L'abbazia di Monte Cassino divenne un modello per il [[monachesimo]] occidentale e uno dei maggiori centri culturali europei per tutto il Medioevo. Dalla popolazione venne eretto un villaggio chiamato ''Castellum Sancti Petri'' per via della locale chiesa; era collocato sulle rovine dell'antico foro cittadino che si trovava in pianura e non alle pendici collinari come la città precedente. Sfortunatamente a causa della sua collocazione geografica e della sua posizione protetta, il monastero e, di conseguenza, la città rimasero in tutte le epoche coinvolti in vicende militari. Nel [[584]] i Longobardi saccheggiarono l'Abbazia e i monaci sopravvissuti fuggirono a Roma, dove rimasero per più di un secolo. Durante questo tempo, le spoglie di San Benedetto furono trasferite: la maggior parte delle sue ossa oggi si troverebbe a [[Fleury-sur-Loire]] vicino a [[Orléans]]. Nel [[718]], cambiati gli equilibri politici, i monaci si poterono ristabilire a
Un paio di chilometri più a valle, a nord dell'antica ''Casinum'', vi era un piccolo monastero sulle rive del [[Rapido (fiume)|Rapido]]. La chiesa del Salvatore fu eretta nel [[797]] circa per volere dell'abate Gisulfo sulla preesistente chiesetta di San Benedetto; l'[[Ludovico II il Giovane|imperatore Ludovico II]], nell'[[874]], donò alla chiesa una reliquia di [[San Germano di Capua|san Germano]] [[arcidiocesi di Capua|vescovo di Capua]], amico fraterno di San Benedetto: per questa ragione divenne successivamente la [[Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Benedetto abate|cattedrale di San Germano]]. Sempre per effetto di quelle reliquie, tra la gente si diffuse la frase ''imus ad Sanctum Germanum'' per significare "andiamo a visitare Santo Germano", una visita devota alle reliquie del santo: in questo periodo da Eulogimenopoli, il nome della città cominciò a trasformarsi in San Germano. La [[chiesa di Santa Maria delle Cinque Torri]] era eretta, ai piedi del Colle Janulo, non lontano da quella del Salvatore, ma era su un terreno dove affiorava acqua; il pavimento della chiesa venne rialzato tre volte, per evitare il problema all'interno dell'edificio sacro, ma senza successo; aveva un'originalissima pianta a simmetria centrale con all'interno un colonnato, con quattro torri agli angoli esterni e una più ampia al centro.
[[File:Roccajanulaantica.jpg|thumb
Per motivi amministrativi e difensivi, a causa delle scorrerie dei musulmani, l'abate Bertario fondò nuovamente la città ai piedi del Colle Janulo: nei pressi della chiesa del Salvatore fondò Eulogimenopoli, la "Città di San Benedetto". Nell'[[883]], i Saraceni, intenzionati a espandersi nella penisola italiana, saccheggiarono il territorio, distrussero la città, la chiesa del Salvatore e l'abbazia; fecero scempio di cose e di persone, fu ucciso lo stesso abate [[San Bertario di Montecassino|Bertario]] e i monaci dovettero abbandonare per lungo tempo l'Abbazia. Alla cacciata degli invasori la città risorse. In questo periodo visse a Monte Cassino lo storico [[
=== Dal basso Medioevo all'Unità d'Italia ===
[[File:Gabriel Bucelin Montecassino aus der Vogelschau.jpg|thumb
Montecassino raggiunse l'apice della sua prosperità e potere nell'XI secolo sotto l'abate Desiderio (1058 - 1087), che divenne poi papa con il nome di [[Papa Vittore III|Vittore III]]. I monaci divennero più di duecento e i loro manoscritti miniati divennero i più ricercati. Gli edifici dell'abbazia furono riedificati e accresciuti; la [[Terra di San Benedetto]] venne organizzata grazie a nuove strutture e insediamenti. Lavorarono alla riedificazione artisti amalfitani, longobardi e bizantini. La ricostruita chiesa abbaziale fu consacrata nel 1071 da [[papa Alessandro II]]. Qui venne redatta la ''[[Chronica monasterii casinensis]]'' di [[Leone Marsicano|Leone di Ostia]] e [[Pietro Diacono]] e la ''
[[File:Provincia di Terra di Lavoro (Due Sicilie).svg|thumb
Il potere degli abati fu presto limitato dai Normanni, che governavano il Mezzogiorno e quindi anche la Terra di San Benedetto. Nel [[1199]], le truppe imperiali assediarono l'abbazia stanziandosi nella città. Molto spesso San Germano si trovò al centro di importanti vicende dei principi Svevi, che limitarono ancora di più il potere dell'abbazia. Il 23 luglio [[1230]] la città fu luogo della firma della pace tra il [[papa Gregorio IX]] e l'imperatore [[Federico II di Svevia|Federico II]] avvenuta nella chiesa di San Germano. Nell'anfiteatro si asserragliarono trentasei anni dopo gli uomini di [[Manfredi di Sicilia|Manfredi]], tentando di resistere all'invasore angioino.
[[File:Cassino S.antonio.jpg|thumb|La chiesa di
Nei periodi successivi non si svolsero avvenimenti notevoli nel
[[File:Cassino, Cartolina funivia.jpg|thumb|La [[Funivia di Cassino]] in una cartolina d'epoca.]]
=== Dall'Unità d'Italia alla seconda guerra mondiale ===
[[File:
[[File:Bundesarchiv Bild 146-2005-0004, Italien, Monte Cassino.jpg|thumb|L'abbazia di Montecassino distrutta dai bombardamenti alleati del 1944.]]
Il consiglio comunale di San Germano stabilì il 23 maggio 1863 che la città tornasse all'antico nome italianizzato Cassino. Nello stesso anno la città fu raggiunta dalla ferrovia. Nel [[1866]] il nuovo Regno d'Italia incamerò le terre dei monasteri. Andò crescendo il numero di persone che si diedero al [[brigantaggio]], tanto che si arrivò a creare un presidio dell'esercito nella città. Si iniziarono anche i lavori di bonifica per rimuovere il pericolo d'inondazione e delle zone paludose. Cassino fu parte della [[Terra di Lavoro|Provincia di Terra di Lavoro]] nel [[Circondario di Sora]], fino al 1927 quando venne fondata la [[Provincia di Frosinone]].
Durante la prima guerra mondiale, la città fu sede di un campo di concentramento per militari austro ungarici.<ref>{{Cita web|url=https://www.cdsconlus.it/index.php/2020/03/19/13861/#:~:text=Mentre%20era%20in%20corso%20la,venivano%20fatti%20prigionieri%20al%20fronte.|titolo=Il campo di concentramento di Cassino-Caira nella Prima Guerra Mondiale. I prigionieri dell’esercito austro-ungarico tra reduci e caduti, tra filosofi, letterati e artisti|data=2020-03-19}}</ref>
[[File:Monte Cassino.jpg|thumb|Ruderi della città di Cassino dopo il bombardamento.]]
Il 21 maggio 1930 fu inaugurata la [[Funivia di Cassino|funivia]] iniziata l'anno precedente che conduceva dalla città all'abbazia in 7 minuti coprendo un dislivello di oltre 400 m; si trattava del primo impianto del genere realizzato nel Mezzogiorno,<ref>{{Cita web|url = http://www.museoscienza.org/voci-della-scienza/storie/funicolari.asp|titolo = Funicolari - Le voci della scienza|accesso = 1º ottobre 2015}}</ref> nonché quello dotato di maggiore lunghezza di una campata.<ref>{{Cita libro|autore = Autori vari|titolo = La vecchia funivia di Cassino 1930-1943 Dal progetto alla distruzione|anno = 2008|editore = CDSC|città = Cassino|p = 7}}</ref> Nel luglio 1943, durante un volo di addestramento da parte di aerei tedeschi che avevano base presso l'[[aeroporto di Aquino]], un caccia si scontrò con uno dei cavi della funivia, provocandone il distacco e portando alla morte del pilota. L'impianto venne in seguito bombardato assieme alla sottostante città di Cassino. La funivia non fu più ricostruita.
Le [[Battaglia di Cassino|quattro battaglie di Cassino]] (gennaio-maggio 1944) furono tra le più importanti della [[seconda guerra mondiale]]. A Cassino, che si trovava sul lato nord della cosiddetta [[linea Gustav]], (linea che tagliava l'Italia dal Tirreno all'Adriatico, fino ad [[Ortona]]) erano attestati i tedeschi, che controllavano così le vie d'accesso verso Roma; a sud invece c'erano le truppe alleate intenzionate a risalire la penisola. Il 15 febbraio [[1944]] fu una delle date più nere: l'
Il 18 maggio del 1944 e per le successive cinquant'ore, le truppe franco-marocchine, si macchiarono di un orrendo crimine, lo stupro a danno delle donne giovani e meno giovani della città, tale evento venne denominato "Marocchinate"<ref>{{Cita web|url=https://www.focus.it/cultura/storia/alleati-prendono-cassino-seguono-50-ore-stupri-crimini|titolo=Storia Quando gli Alleati presero Cassino, seguirono 50 ore di stupri}}</ref> e ne seguì il film ''[[La ciociara (film)|La Ciociara]]''<ref>{{Cita web|url=https://www.raiplay.it/programmi/laciociara|titolo=La ciociara}}</ref> diretto da [[Vittorio De Sica]] ed interpretato da [[Sofia Loren]], tratto dal romanzo di [[Alberto Moravia]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ibs.it/ciociara-libro-alberto-moravia/e/9788845248368?srsltid=AfmBOop7kl2Quom7QnUPR46bw7CjitrE25xUSvR9xGaA64nD1R5Zb_O7|titolo=La ciociara}}</ref>
=== Dal dopoguerra ad oggi ===
Le immani perdite subite dagli eserciti impegnati nelle battaglie di Cassino portarono nell'immediato dopoguerra alla realizzazione di tre cimiteri di guerra sul territorio comunale: un cimitero polacco, un [[Cimitero di guerra di Cassino|cimitero del Commonwealth]] e un cimitero tedesco.
[[File:Cassino 2010-by-RaBoe-10.jpg|thumb|Veduta di Cassino e dell'area della SKF.]]
La ricostruzione di Cassino fu un periodo estremamente duro, che durò praticamente fino agli anni sessanta; si sviluppò un'epidemia di malaria, ma vi fu anche grande solidarietà da parte del resto d'Italia: i bambini furono ospitati a lungo da famiglie del Nord e vi furono molte elargizioni. Cassino meritò l'appellativo di Città Martire per la pace e la [[Medaglia d'oro al valor militare]].
Il piano di ricostruzione della città fu approvato nel 1946 e realizzato dall'architetto [[Giuseppe Nicolosi]], in collaborazione con gli architetti [[Concezio Petrucci]] ed Antonio Gatti.<ref>{{Cita libro|autore = Autori vari|titolo = Giuseppe Nicolosi (1901-1981) - Architettura Università Città|anno = 2008|editore = Libria|città = Perugia|p = 110}}</ref>
Nel frattempo, era stata ricostruita anche l'
Dagli anni '80 ricominciarono, inoltre, con forza le iniziative per far sì che Cassino diventasse capoluogo di una nuova provincia. Le radici storiche del comune cassinate
Accantonati i sogni d'indipendenza dal capoluogo, oggi Cassino è uno sviluppato e vivace centro industriale, commerciale e
===
[[File:Cassino-Stemma.
[[File:Cassino-Gonfalone.png|80px|left|alt=Stemma di Cassino]]
{{Approfondimento
|titolo = Le origini delle nove stelle
|contenuto = È diffusa la convinzione che le nove stelle dello stemma rappresentino i nove comuni del Circondario di S. Germano, secondo la ripartizione territoriale operata dalle leggi napoleoniche a inizio Ottocento. Tale convinzione tuttavia è confutata dal fatto che lo stemma era già esistente anni prima: nell'Archivio di stato di Napoli, infatti, si trovano sigilli a secco e timbri a inchiostro raffiguranti lo stemma di Cassino, le cui date vanno dal 1745 al 1777. Bisogna, inoltre, rilevare che lo stemma con una o più stelle è presente in numerosi comuni del Cassinate: [[Cervaro (comune)|Cervaro]] ne ha una, [[Piedimonte San Germano]] ne ha tre. Ciò esclude definitivamente il binomio Stella-Comune. È più plausibile, perciò, che il numero di nove stelle nello stemma di Cassino stia a indicare semplicemente la maggiore importanza della città rispetto agli altri centri del territorio: nove e non otto o dieci solo per ragioni di simmetria grafica.
}}
Lo stemma del Comune di Cassino è composto da uno scudo con nove stelle a cinque punte disposte su tre file in campo azzurro e corona a cinque torri; lo scudo è contornato da un nastro dorato che si avvolge ai due lati a formare i "sostegni".
La corona risponde ai canoni fissati dal Regolamento tecnico araldico della Consulta araldica del 1905, dove le cinque torri indicano la [[Titolo di città in Italia|dignità di
Il gonfalone è un drappo di azzurro.
=== Onorificenze ===
Il Comune di Cassino è tra le [[città decorate al valor militare per la guerra di liberazione]] in quanto insignito della [[medaglia d'oro al valor militare]] il 15 febbraio 1949 per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.<ref name="Quirinale">{{Cita web|url=http://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/18369|titolo=Città di Cassino, Medaglia d'oro al valor militare}}</ref>
{{Onorificenze
|immagine = Valor militare gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'oro al valor militare
|collegamento_onorificenza = Medaglia d'oro al valor militare
|motivazione = Già provata in epoca remota dalle distruzioni barbariche dei Longobardi, e risorta e consacrata, costituiva attraverso i secoli con la sua celebre Abbazia, faro di scienza e di fede alle genti del mondo. Per lunghi mesi, tra il 1943 ed il 1944, segnava il tormentato limite, fatto di sangue e di rovina, della più aspra e lunga lotta combattuta dagli eserciti sul suo suolo nel nome della libertà e della civiltà contro l'oppressione e la tirannide. Il suo aspro calvario, il suo lungo martirio, le sue immani rovine furono, nella passione del popolo per l'indipendenza e la libertà della Patria, come un altare di dolore per il trionfo della giustizia e della millenaria civiltà italica. Cassino, Montecassino, settembre 1943 - maggio 1944
|data = 15 febbraio 1949<ref name="Quirinale"/>
}}
=== Ricorrenze ===
* 15 febbraio: anniversario della distruzione dell'
* 15 marzo: anniversario della distruzione di Cassino. A cadenza decennale la città viene visitata dal Presidente della Repubblica in carica; l'ultimo
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Monte Cassino Abbey.jpg|thumb|Veduta esterna del complesso dell'abbazia]]
[[File:Monte Cassino interior 02.jpg|thumb|Interno dell'abbazia di Montecassino]]
=== Architetture religiose ===
Fondato da [[Benedetto da Norcia|San Benedetto da Norcia]] nell'anno 529, è il più celebre monastero della cristianità. Sorge sul colle che sovrasta la città di Cassino. Qui, il santo patriarca fondò la famosa "[[Regola benedettina|Regola]]" che s'irradiò in tutto il mondo occidentale. Il monastero, che ha subito ben quattro distruzioni nella sua storia millenaria, è conosciuto in tutto il mondo per l'ultima, avvenuta il 15 febbraio 1944, in cui fu totalmente raso al suolo dai bombardamenti alleati. È stato ricostruito nel dopoguerra "com'era, dov'era" e, tornato alla sua maestosità originaria, è meta di pellegrinaggi da tutto il mondo.
La chiesa abbaziale di Montecassino, ricostruita anch'essa insieme al monastero in stile [[barocco napoletano]], conserva al suo interno le reliquie di san Benedetto e [[Scolastica da Norcia|santa Scolastica]]. È [[cattedrale]] dell'[[abbazia territoriale di Montecassino]].
;Palagio Badiale:
[[File:Palagio Badiale Cassino.jpg|thumb|left|Il Palagio Badiale]]
Il Palagio Badiale sorge in Piazza Corte. Fu interamente ricostruito nel dopoguerra dall'architetto Giuseppe Breccia Fratadocchi, che curò anche la ricostruzione dell'abbazia e della chiesa di Santa Scolastica e vi utilizzò la stessa pietra calcarea.<ref>{{Cita web|nome = |cognome = Administrator|url = http://www.studicassinati.it/db1/jupgrade/index.php/archivio/54-anno-x-n-1-gennaio-marzo-2010/626-giuseppe-breccia-fratadocchi-larchitetto-della-ricostruzione-di-montecassino|titolo = Giuseppe Breccia Fratadocchi, l’architetto della ricostruzione di Montecassino|accesso = 26 luglio 2015}}</ref> La ricostruzione fu completata nel 1951. {{chiarire|Oggi vi ha sede la curia di Montecassino.|Anche dopo il 2014?}} Nella settimana che precede il giorno di San Benedetto, ospita numerosi eventi che culminano il 21 marzo con il Corteo Storico "Terra Sancti Benedicti", che inizia e si conclude nel palazzo.
;Concattedrale del Santissimo Salvatore, di Santa Maria Assunta e San Germano Vescovo:
È la concattedrale di Cassino. Sita in Piazza Corte di fronte al Palagio Badiale, la sua fondazione risale al XVIII secolo ed era una cappella dedicata a san Benedetto. Distrutta durante la seconda guerra mondiale, fu ricostruita in forme moderne tra il 1972 e il 1977. Di interesse è l'altare maggiore con un'opera del Cristo crocifisso. Dal [[2018]] è [[concattedrale]] della [[diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo]].
;Chiesa di Sant'Antonio di Padova:
Seconda chiesa principale di Cassino, era la parrocchia maggiore, risalente al XV secolo e restaurata nel XVII secolo. Prima della distruzione bellica mostrava un aspetto barocco che fu riutilizzato in chiave posticcia per la nuova costruzione degli anni '50, ad opera di Giuseppe Poggi.
;Chiesa di San Giovanni Battista
;Chiesa di San Pietro Apostolo:
=== Siti archeologici ===
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==== Parco archeologico di ''Casinum'' ====
{{vedi anche|Museo archeologico nazionale G. Carettoni di Cassino}}
Il parco archeologico sorge ai piedi di Montecassino. L'area comprende i resti di ''Casinum'', l'antica città romana che si articolava in una serie di terrazzamenti percorsi da strade parallele tra loro. Il parco archeologico prevede un percorso attraverso il quale si osservano: le mura megalitiche, la Porta Campana, le costruzioni, l'anfiteatro, il cosiddetto mausoleo di Ummidia Quadratilla, il teatro, il ninfeo, passando per più tratti su strada basolata.
Dal 2021 Marco Musmeci è direttore del Museo Archeologico Nazionale "G. Carettoni" e dell'Area Archeologica di ''Casinum''.<ref>{{Cita web|url=https://www.chiamamicitta.it/montegridolfo-assessore-musmeci-chiamato-a-coprire-incarichi-ministeriali/|titolo=Direzione Marco Musmeci|accesso=7 marzo 2021|dataarchivio=26 gennaio 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220126225621/https://www.chiamamicitta.it/montegridolfo-assessore-musmeci-chiamato-a-coprire-incarichi-ministeriali/}}</ref>
===== Anfiteatro romano =====
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===== Teatro romano =====
[[File:Teatro romano cassino.jpg|thumb|Teatro romano di Cassino]]
Il teatro romano è di età augustea (27 a.C.-14
===== Mura Megalitiche =====
Il centro abitato di ''Casinum'' era circondato da
[[File:Porte di accesso, strada basolata e sostruzioni.png|thumb|
===== Via Latina e sostruzioni =====
Sempre nell'area archeologica, è possibile visitare un tratto di diramazione di circa 230
===== Porta Capuana =====
Così chiamata perché situata in direzione di [[Capua]], i resti di questa porta si conservano lungo il tracciato della via Latina Nova. Non restano, invece, tracce della Porta Romana che consentiva l'accesso alla città provenendo da Roma.
[[File:Mausoleo Ummidia Quadratilla.jpg|thumb
===== Mausoleo di Ummidia Quadratilla =====
{{vedi anche|Mausoleo di Ummidia Quadratilla}}
La poderosa struttura sorge sulle pendici sud orientali di Montecassino. Edificata con grandi blocchi squadrati e perfettamente connessi senza malta, tenuti insieme solo da graffe di piombo all'interno, ha resistito all'usura del tempo, ai terremoti e, per ultimo, alla furia della guerra, senza subire sostanziali danni. Le origini del manufatto sono senz'altro oscure: lo si fa risalire tra il I secolo
===== Ninfeo Ponari =====
Il Ninfeo Ponari si trova nella zona mediana dell'antica ''Casinum''. Si tratta di un edificio datato I secolo a.C. Il ninfeo risulta semi-incassato nel terreno e coperto da una volta a botte a sesto ribassato, presenta una pianta rettangolare, chiuso su tre lati e completamente aperto su quello frontale. Le tre pareti sono movimentate dalla presenza di nove nicchie (tre per ogni parete) a pianta rettangolare e copertura piana.
=== Architetture militari ===
==== Rocca Janula ====
{{vedi anche|Rocca Janula}}
[[File:Roccajanula cassino.jpg|thumb|Veduta della Rocca Janula dopo la restaurazione]]
Fatta costruire nel X secolo dall'abate [[Aligerno]], fu per secoli il fulcro militare della signoria della [[Terra di San Benedetto]]. Pesantemente danneggiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, è stata oggetto di un significativo restauro negli ultimi anni e domina ancora l'odierna città di Cassino.
=== Cimiteri di guerra ===
Al termine del secondo conflitto mondiale le nazioni che ne presero parte vollero che le migliaia di caduti sulla linea Gustav fossero sepolti nei luoghi in cui si consumò il loro sacrificio. In loro ricordo a Cassino e nel Cassinate sorsero diversi cimiteri di guerra. Oltre a quello inglese, polacco e tedesco, nelle vicinanze di Cassino troviamo i cimiteri militari italiano ([[Mignano Monte Lungo]]) e francese ([[Venafro]]).
==== Cimitero del Commonwealth ====
{{vedi anche|Cimitero di guerra di Cassino}}
[[File:Monte Cassino Commonwealth Cemetery.jpg|thumb|Interno del Cimitero del Commonwealth di Cassino.]]
Il cimitero di guerra di Cassino è un cimitero militare situato nei pressi del ''campus'' universitario Folcara, dove riposano i soldati dei paesi del Commonwealth caduti nella [[battaglia di Montecassino]] durante la [[seconda guerra mondiale]]. Vi sono 4.266 tombe di militari provenienti dagli attuali [[Regno Unito]], [[Canada]], [[Australia]], [[Nuova Zelanda]], [[Sudafrica]], [[India]] e [[Pakistan]] e un soldato dell'[[Armata Rossa]]. 284 di questi militari non sono stati identificati. In questo cimitero giace Eric Fletcher Waters, padre di [[Roger Waters]], bassista e cantante dello storico gruppo musicale [[Pink Floyd]].
==== Cimitero polacco ====
{{vedi anche|Cimitero Militare Polacco di Montecassino}}
[[File:Monte Cassino - the Polish War Cemetery - closer.JPG|thumb
È posto in una conca dietro l'altura dove si erge l'abbazia ed è sotto la
==== Cimitero germanico ====
[[File:Cimitero militare Germanico Cassino 2010-by-RaBoe-12.jpg|thumb|Scultura posta nell'interno del Cimitero Germanico.]]
Il cimitero tedesco sorge invece su una collina, detta Colle Marino, in località Caira. Il sacrario, curato e mantenuto da un'associazione privata e da militari tedeschi volontari, raccoglie non solo le salme dei soldati tedeschi morti a Montecassino, ma anche quelle ritrovate e riesumate nei cimiteri di guerra provvisori del meridione italiano ([[Calabria]], [[Puglia]], [[Basilicata]], [[Molise]] e [[Abruzzo]]), configurandosi come il più grande e importante cimitero di guerra tedesco in Italia. Vi riposano più 20000 salme, molti i militi ignoti. Il cimitero è stato inaugurato nel 1965.
=== Architetture civili ===
==== Palazzo Barone De Rosa ====
Il palazzo, situato in via Di Biasio in prossimità di via Montecassino, è l'unico palazzo miracolosamente rimasto in piedi nonostante i bombardamenti che rasero al suolo la città. La sua costruzione risale agli inizi dell'Ottocento e apparteneva alla famiglia del barone De Rosa, un imprenditore napoletano che prima di fare ritorno alla sua città natale vendette lo stabile a due famiglie di Cassino. Per la sua posizione strategica (permetteva all'epoca di controllare la stazione ferroviaria di Cassino, nonché l'accesso alla città dalla Strada Nazionale per Roma e Sora) fu occupato, durante la seconda guerra mondiale, da un plotone di paracadutisti tedeschi. La storiografia militare che si occupa della battaglia di Cassino cita spesso il palazzo chiamandolo Hotel des Roses, ma in realtà non è mai stato un hotel. Nel dopoguerra fu completamente restaurato a causa dei danneggiamenti che aveva subito ed adibito a sede di uffici e scuole.
[[File:Ina-Casa.jpg|thumb|L'edificio razionalista INA-Casa di Cassino.]]
==== Edificio INA-Casa ====
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==== Facoltà di Economia e Giurisprudenza ====
L'edificio che ospita le facoltà di Economia e Giurisprudenza dell'[[Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale|Università di Cassino]] è una delle costruzioni di maggior rilievo dal punto di vista architettonico della Cassino contemporanea. È stato inaugurato nel maggio del 2004 e costituisce il primo edificio del costruendo ''Campus'' Folcara. Ha un'altezza superiore ai 40 metri ed è strutturato in cemento armato e acciaio. È articolato su tredici piani fuori terra. Sotto il profilo funzionale, esso è articolato in zone specializzate. Al di sopra del livello interrato, che contiene le centrali tecnologiche e vari servizi, è situata una piastra basamentale, che contiene gran parte delle 18 aule e la mensa, con una capacità di 300 coperti. Più in alto sono situati i volumi contenenti gli uffici dei vari dipartimenti. La piastra di sommità contiene i centri audiovisivi delle due facoltà, organizzati in due corpi triangolari con piccoli locali di lavoro individuale, distribuiti anularmente su due livelli intorno a grandi spazi a doppia altezza, con coperture in parte trasparenti.<ref>{{Cita web|url=http://europaconcorsi.com/projects/15379-Universit-Di-Cassino-fr-Facolt-Di-Economia-E-Commercio|titolo=Teching Srl, Ing. Michele Mele, MGA Architettura|sito=[[Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale|Università Di Cassino (FR)]]|data=22 dicembre 2006|accesso=6 aprile 2021|urlarchivio=https://archive.is/20130409065217/http://europaconcorsi.com/projects/15379-Universit-Di-Cassino-fr-Facolt-Di-Economia-E-Commercio}}</ref>
=== Aree naturali ===
Il territorio di Cassino fa parte del [[parco naturale dei Monti Aurunci]].
;Albaneta Tenuta di Montecassino
L'Albaneta di Montecassino è la Tenuta Abbaziale dei Padri Benedettini dell'Abbazia di Montecassino. La proprietà si trova alle spalle del celebre monastero fondato da San Benedetto e al suo interno si trovano ben due monasteri benedettini seppur diruti, Santa Maria dell'Albaneta e San Matteo Servi Dei. La prepositura di Santa Maria dell'Albaneta fondata intorno al 980 d.C., per secoli fu abitata dalla comunità monastica dove qui istruiva i giovani monaci di Montecassino. Alcune citazioni parlano di un giovane San Tommaso d'Aquino che qui avrebbe ricevuto parte della sua istruzione monastica. Nell'anno 1538 San'Ignazio di Loyola si fermò nel monastero per circa 50 giorni scrivendo parte della Regola Gesuita. La Tenuta per secoli ha inoltre fornito la sussistenza dei monaci stessi, che all'interno delle antiche masserie dell'Albaneta, coltivavano i terreni e allevavano animali, per lo più bovini con l'aiuti di numerosi coloni che vivevano nelle abitazioni rurali tuttora presenti. Durante la seconda guerra mondiale fu teatro di aspri scontri, nella cosiddetta battaglia di Montecassino, dove molti soldati Polacchi persero la vita. La Tenuta custodisce tre monumenti bellici a ricordo dei valorosi soldati. Subito dopo la guerra la comunità monastica riprese gli allevamenti e coltivazioni, fino agli anni '80. Oggi l'intera tenuta dell'Albaneta è oggetto di un vasto progetto di riqualificazione e valorizzazione da parte dell'imprenditore Daniele Miri, conduttore della proprietà dell'Abbazia di Montecassino. Qui è rinata la Birra Montecassino, presentata nel 2020 alla stampa internazionale. Molte citazioni riportano infatti che a Montecassino sarebbe nata la Birra più antica D'Europa. Maggiori informazioni sulla Tenuta Abbaziale.<ref>{{Cita web|url=https://www.localprayers.com/IT/Cassino/2095831400429885/Birra-Montecassino|titolo=Birra Montecassino|accesso=6 aprile 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210406133144/https://www.localprayers.com/IT/Cassino/2095831400429885/Birra-Montecassino}}</ref>
==== Villa Comunale ====
La Villa Comunale, ribattezzata Parco XV
==== Parco Baden Powell ====
Inaugurato nel 2014, è il secondo parco cittadino. È situato nell'area dove sorgeva il Campo Boario, nel quale un tempo si svolgeva il mercato del bestiame. Oggi, oltre a un'area giochi per bambini, vi hanno sede le [[Scautismo e guidismo in Italia|associazioni scoutistiche]] [[Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani|AGESCI]] e [[Corpo nazionale giovani esploratori ed esploratrici italiani|CNGEI]] che operano sul territorio
==== Terme
{{vedi anche|Terme varroniane}}
[[File:Terme Varroniane.JPG|thumb|Le acque sorgive presso le Terme varroniane
Le Terme varroniane sono un suggestivo parco naturale-termale nato nel dopoguerra nei pressi della sontuosa villa appartenuta a [[Marco Terenzio Varrone]]. Sono situate nella zona del territorio di Cassino detta "Monticello", presso la stazione ferroviaria. La zona sorgentizia delle Terme Varroniane è classificata come la più grande d'Italia. Da qui sgorgano migliaia di sorgenti che generano uno dei rami del [[Gari (fiume)|fiume Gari]]. Si stima che il flusso sia di 18 metri cubi all'ora. La temperatura delle acque è di 13 gradi. Le acque, classificate come "bicarbonate medio-minerali fredde", sono diuretiche ed indicate per varie patologie gastriche, renali ed epatiche, nonché per alleviare la gotta.
Il parco ospita oggi uno stabilimento idropinico, la sala congressi-banchetti, l'area concerti e il ''
==== Sorgenti del Gari ====
Si trovano in pieno centro, alle spalle della chiesa madre, in piazza Corte. Da questo punto sorge il fiume Gari che, dopo un tratto sotterraneo, riemerge nella Villa Comunale.
=== Altri monumenti ===
==== Monumento alla pace ====
[[File:Monumento alla pace Cassino Mastroianni.jpg|thumb|Il Monumento alla pace di [[Umberto Mastroianni]] in piazza XV
La scultura è opera
==== Monumento a Enrico Toti ====
Situato nella centrale piazza [[Enrico Toti]], il monumento è composto da una statua in bronzo raffigurante l'estremo gesto in cui l'eroe italiano della prima guerra mondiale, già ferito, scaglia verso il nemico la gruccia, poco prima di essere colpito a morte, il 6 agosto 1916 presso [[Monfalcone]]. Il monumento è stato inaugurato nel 2008. La statua, opera dello scultore di Anagni Egidio Ambrosetti, suggella quel «filo rosso sangue» che lega la Città Martire a Enrico Toti: non solo perché qui ha origine la sua famiglia (il padre Nicola era un ferroviere di Cassino), ma soprattutto perché a entrambi è toccato l'onore e il dolore di conoscere in sommo grado le devastazioni, le morti, gli orrori della guerra.
==== Statua di San Benedetto ====
{{vedi anche|Benedictus Pacis Nuntius}}
Posta all'ingresso nord della città, è un'imponente opera bronzea dello scultore romano [[Giuseppe Ducrot]]. Alta circa
==== Campana della Pace ====
Si trova sul Ponte delle [[Battaglia di Montecassino|quattro battaglie]] sul [[Gari (fiume)|fiume Gari]] nella frazione di [[Sant'Angelo in Theodice]]. È stata istituita il 18 maggio 2008 a memoria e riconoscenza dei caduti del gennaio 1944 sul fiume Gari, teatro della prima battaglia di Cassino. La campana realizzata da Severino De Santis è stata fusa presso la [[Pontificia Fonderia Marinelli]] di Agnone. Pesa
== Società ==
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La popolazione professa per la maggior parte la [[Chiesa cattolica|religione cattolica]] e afferisce alla [[diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo]], ma fino al 2014 faceva parte dell'[[abbazia territoriale di Montecassino]].
Sono presenti a Cassino, due Chiese Cristiane Evangeliche di denominazione [[pentecostale]], una delle quali facente parte delle [[Assemblee di Dio in Italia]].
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre [[2017]] a Cassino risultano residenti {{formatnum:2202}} cittadini stranieri. Le nazionalità più numerose sono le seguenti:<ref>{{cita web |
* [[Romania]] – 393
* [[Ucraina]] – 193
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=== Lingue e dialetti ===
Il dialetto
Diffuso nel parlato della città è anche l'utilizzo del verbo avere nei medesimi contesti: si potrà sentire, indifferentemente, ''so fatte'', per dire ''ho fatto'', ma anche ''aggio fatto''. Il vocabolario del dialetto cassinate è quasi interamente napoletano: "''letto"'', ad esempio, si dice "''lietto"'' (come a [[Napoli]]), "''sedia"'' si dice "''seggia"'' (come a Napoli), "''domani"'' si dice "''dimane"'' (come a Napoli) e via discorrendo. Un elemento, invece, in cui il dialetto cassinate si avvicina al dialetto del capoluogo, soprattutto se paragonato agli idiomi parlati nella provincia di Caserta, è l'uso dell'articolo determinativo maschile ''gliu'', per tratti identico a molte parlate della provincia dell'Aquila e simile al frusinate ''glie'', ampiamente diffuso nell'area [[laziale centro-settentrionale]] nonché in alcuni paesi della [[città metropolitana di Roma Capitale]], mentre nella vicina Campania, nel casertano, sono frequenti gli articoli determinativi ''ro'' e ''ru'' (ad esempio, quest'ultimo, nella vicina [[Galluccio]]).
Negli ultimi anni il dialetto si è arricchito di numerosi neologismi, che non facevano parte del dialetto classico cassinate, e specialmente nei giovani tende a penetrare qualche elemento di origine romanesca, data la notevole frequentazione della capitale. La pronuncia più genuina delle vocali dell'italiano locale presenta numerosi elementi campani, spesso assenti nei dialetti limitrofi, come la chiusura del dittongo "uo" o l'apertura dei suffissi in "-mènto/e" e ciò costituisce una testimonianza del forte legame con il resto del [[Lazio meridionale]] e la vicina [[Campania]], tuttora sentito dalle generazioni più anziane: tuttavia, per l'influsso combinato del [[Dialetto romanesco|romanesco]] e dell'italiano standard, le generazioni più giovani tendono a preferire una pronuncia priva dei tratti più marcatamente laziali meridionali, anche sotto il profilo dell'accento, in cui l'influsso dei soprastanti dialetti laziali centro-settentrionali e mediani in generale si fa sempre più forte. Secondo il Maccarone, nel suo ampio studio sui dialetti di Cassino e [[Cervaro (comune)|Cervaro]], esso appartiene al comune tipo napoletano con qualche caratteristica dei dialetti abruzzesi (in particolare per la fonetica) e laziali.<ref>Nunzio Maccarrone, ''I dialetti di Cassino e di Cervaro'', Unione Tipografica Cooperativa, Perugia, 1915.</ref>
[[File:Neapolitan language.jpg|thumb|Il dialetto cassinate fa parte dell'area IV comprendente i dialetti laziali meridionali.]]
Il sonetto ''Vecchia Cassino'', dello scrittore cassinate Gino Salveti, è rappresentativo degli elementi tipici del dialetto di Cassino.
{{Citazione|Addo' si iutë tu, vecchia Cassinë,<br />cu chellë vie e chellë carruzzellë,<br />chigliu lacuozzë, chellë chianchetellë,<br />rendë Corte, la villa e gliu giardinë...
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Ma a me n'mmenetè. Sent'n addorë<br />che ve'ra nu luntanë caurarieglië...<br />E më magnassë mo' sulë gliu corë!|Gino Salveti, "Vecchia Cassino"}}
[[File:Lazio meridionale dialetti.jpg|thumb|Dettaglio della situazione linguistica del Lazio meridionale. In rosa i dialetti mediani (romanesco,
Nella lettura va tenuta presente la serie, interminabile quasi, di ''e'' mute, che restano mute anche nel corpo della parola (Esempio: la parola italiana "finita", diventa in dialetto ''fënuta'', ma si legge fnuta). Le ''e'' restano, invece, intatte davanti al gruppo ''gl'', sempre nel corpo della parola (Esempio: la parola ''caurarieglië'' (in italiano "calderone") nella pronuncia perde la ''e'' finale, ma mantiene la ''e'' che precede il gruppo ''gl''; la pronuncia diventa, dunque, caurariegli').
;Proverbi e detti in dialetto
* ''Chi faticä magnä, chi no, magn'e bevë!'' (
* ''Gli fattë rella pignatä gli sa gliu cucchiarë'' (I fatti della pignatta li conosce il cucchiaio), in sostanza, le apparenze, se pure contano, non hanno valore definitivo.
* ''Vëruocclë è figlië a fogliä'' (Il broccolo è figlio della foglia) detto di chi appartiene a una razza: non cambierà mai.
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* ''S'à magnatë gliu brorë cu lla furchettë'' (Si è mangiato il brodo con la forchetta), si usa dire quando le speranze trovano realtà solo nei sogni.
* ''S'è missë quatt'ovä rend'agliu piattë'' (Ha messo quattro uova nel piatto), detto di chi si è adeguatamente sistemato.
=== Tradizioni e folclore ===
Il 9 luglio si tiene la processione in onore della Madonna Assunta. Dalle 5 del mattino la statua della Madonna fa il giro delle parrocchie della città seguita dai fedeli che la ringraziano per la fine della pestilenza avvenuta il 9 luglio 1837.<ref>{{Cita web|url
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
[[File:Palazzo di Giustizia Cassino.jpg|thumb|Il palazzo di Giustizia in piazza Labriola.]]
;Tribunale
Il [[Palazzo di Giustizia (Cassino)|Tribunale di Cassino]] fu istituito con legge il 17 febbraio 1861. Dal settembre del 2013 è ubicato in tre sedi: quella principale si trova in piazza Labriola, la seconda si trova nei locali dell'ex "Cinema Teatro Arcobaleno" in via Tasso e la terza, dal mese di settembre 2013, è ospitata nei locali della ex Scuola Media "G. Diamare", in via San Marco. Tutte le sedi si trovano nel pieno centro cittadino. La sede di piazza Labriola ospita la Presidenza, l'Ufficio della Cancelleria Fallimentare, la Cancelleria Civile, la Cancelleria della volontaria giurisdizione, il Giudice tutelare, tutte le Cancellerie penali, il GIP, il Consiglio dell'Ordine Forense, le aule di udienza, la Corte di Assise nonché la Procura della Repubblica. La sede di via Tasso ospita gli uffici della cancelleria Lavoro, cancelleria Esecuzioni mobiliari ed immobiliari, cancelleria Stralcio e inoltre l'Ufficio del Giudice di Pace e gli Ufficiali giudiziari. Il Tribunale di Cassino comprende anche la sede distaccata di [[Sora (Italia)|Sora]], istituita nel 1999. Dal 13 settembre 2013, in ottemperanza alla legge sul riordino dei tribunali, il Tribunale di Cassino ha accorpato il soppresso Tribunale di [[Gaeta]] e la sede staccata di Sora<ref>{{cita testo|url=http://www.tribunalecassino.it/mapps.aspx|titolo=Tribunale di Cassino<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>.
;Ospedale
L'ospedale civile "Santa Scolastica" si trova in località San Pasquale ed è raggiungibile dall'apposito svincolo sulla S.S.V. Sora-Cassino-Formia. È stato inaugurato nell'aprile del 2006, in sostituzione del vecchio ospedale "Gemma De Bosis". La struttura è composta da cinque piani, con volumetria complessiva di 147.000 metri cubi e una dotazione di otto sale operatorie, un reparto di diagnostica per immagini e una capacità ricettiva di circa 300 posti letto. È dotato, inoltre, di eliporto per il trasporto d'urgenza di pazienti in altre strutture ospedaliere.
;80º R.A.V. "Roma"
L'[[80º Reggimento addestramento volontari "Roma"]] è un [[reggimento]] dell'[[Esercito Italiano]] specializzato nella formazione professionale degli [[Sergente|Allievi Sergenti]] provenienti dal personale di truppa in servizio permanente ([[Volontari in servizio permanente]]). Dipende dalla Scuola Sottufficiali dell'Esercito di Viterbo ed è inquadrato nella Scuola di Applicazione. Si compone di un comando di reggimento, una compagnia di supporto logistico e un battaglione addestrativo.<ref>{{Cita web |url=http://www.esercito.difesa.it/Organizzazione/Organizzazione%20Centrale/Comando%20delle%20Scuole%20dell%27Esercito/80Roma/Pagine/default.aspx |titolo=Esercito Italiano- 80º Reggimento Addestramento Volontari "Roma" |accesso=20 maggio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120807045314/http://www.esercito.difesa.it/Organizzazione/Organizzazione%20Centrale/Comando%20delle%20Scuole%20dell%27Esercito/80Roma/Pagine/default.aspx |urlmorto=no}}</ref>
== Cultura ==
{{Approfondimento
|titolo = [[Dante Alighieri]], [[Paradiso (Divina Commedia)|Paradiso]]<ref>[[Paradiso - Canto ventiduesimo|XXII]], [[:s:Divina Commedia/Paradiso/Canto XXII#vv. 37-39|vv. 37-42]]</ref>
|contenuto = Quel monte a cui Cassino è ne la costa<br />fu frequentato già in su la cima<br />da la gente ingannata e mal disposta<br /><br />e quel son io che sù vi portai prima<br />lo nome di colui che 'n terra addusse<br />la verità che tanto ci soblima.
}} Già florido centro in epoca romana, la fioritura culturale di Cassino si deve senz'altro alla spinta ricevuta dal monastero benedettino, che divenne un vero e proprio faro per la cultura europea in tutto il Medioevo. Tra le opere di maggior rilievo prodotte nel monastero, ricordiamo la ''[[Chronica sacri monasterii casinensis]]'' di [[Leone Marsicano|Leone di Ostia]] e [[Pietro Diacono]] e la ''Historia Normannorum'' di Amato di Montecassino, maggiore opera storica sui [[Normanni]] nel Sud Italia. Nel Novecento diversi furono gli intellettuali, scrittori e poeti cassinati, che si distinsero nel panorama nazionale. Nuovo impulso è stato dato dall'istituzione dell'Università, con lo scopo di proseguire la tradizione umanistica e culturale portata avanti nei secoli dall'abbazia di Montecassino.
=== Istruzione ===
==== Scuole ====
Oltre a numerose scuole
Negli ultimi anni, contingente al nascente
Nel comune è attivo il progetto ''[[Piedibus]]''
==== Università ====
[[File:Polo Folcara.jpg|thumb|L'edificio universitario che ospita
Dal 1979 a Cassino ha sede l'[[Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale]]. Rientra tra gli atenei di
In località Folcara è stata completata nel 2021 la costruzione della casa dello studente
Cassino ospita anche sedi distaccate dell'[[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"|Università Sapienza di Roma]] e dell'[[Università degli Studi di Roma Tor Vergata|Università di Roma Tor Vergata]].
==== Musei ====
{{vedi anche|Museo archeologico nazionale G. Carettoni di Cassino}}
[[File:Museo cassino.jpg|thumb|L'entrata del Museo archeologico nazionale "Gianfilippo Carettoni"]]
;Museo archeologico nazionale "Gianfilippo Carettoni"
Il museo archeologico conserva al suo interno una serie di reperti che certificano il fatto che la zona del cassinate era abitata già nel periodo dell'età del ferro, ma anche oggetti appartenenti al periodo di espansione dell'Impero Romano. Tutti i reperti conservati sono stati ritrovati nel territorio cassinate. Il museo include anche una zona archeologica, in cui vi è la tomba di Ummidia Quadratilla e parte dell'antica [[via Latina]] e l'Anfiteatro Romano.
;Museo Historiale di Cassino
;CAMUSAC - Cassino Museo Arte Contemporanea
{{vedi anche|Cassino Museo Arte Contemporanea}}
Inaugurato
;Museo dell'Abbazia
Situato all'interno dell'Abbazia di Montecassino.<ref>{{Cita web|url=https://abbaziamontecassino.it/il-museo-dellabbazia/visita-il-museo/|titolo=Visita il Museo|accesso=2 agosto 2024}}</ref>
==== Biblioteche ====
[[File:Dziedziniec biblioteczny.jpg|thumb|upright|La biblioteca del monastero di Montecassino
* La biblioteca Monumento Nazionale di Montecassino, situata all'interno dell'abbazia, ospita un cospicuo patrimonio, per la maggior parte autoprodotto, costituito da 25.000 volumi antichi (di cui 198 Incunaboli e 3.000 Cinquecentine circa) ed 85.000 volumi moderni.<ref>{{Cita web |url=http://www.montecassino.it/la_biblioteca.html |titolo=La Biblioteca |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120421093544/http://www.montecassino.it/la_biblioteca.html |data=21 aprile 2012}}</ref> Sono conservati inoltre i [[Placiti cassinesi]], primi documenti ufficiali in lingua volgare italiana.
* Biblioteca comunale “Pietro Malatesta” sita all’interno del Palazzo della Cultura ubicato su Corso della Repubblica, 273. La biblioteca Malatesta vanta un patrimonio di 23.300 elementi che include anche volumi dell’'800.<ref>https://anagrafe.iccu.sbn.it/it/ricerca/dettaglio.html?codice_isil=it-FR0085</ref>
* Biblioteche universitarie:
** area giuridico-economica: si trova presso il Polo Folcara e contiene circa 30.000 volumi (monografie ed opere collettive) e oltre 350 abbonamenti a periodici italiani e stranieri. La biblioteca dispone di una sala di consultazione da 90 posti, dotata di postazioni di accesso a Internet per la consultazione del catalogo ''on line'' e delle risorse elettroniche.<ref>
** area ingegneristica: possiede oltre 6.000 volumi specifici per le discipline dell'ingegneria, oltre a quasi 200 abbonamenti a periodici e alla raccolta completa delle norme CEI e UNI. La biblioteca, che si trova al primo piano della Facoltà di Ingegneria, dispone di una sala di consultazione da 60 posti, dotata di postazioni di accesso a Internet per la consultazione del catalogo ''on line'' e delle risorse elettroniche.<ref>
** area umanistica: comprende
=== Media ===
==== Stampa ====
* Frosinone Today
* L'Inchiesta<ref>{{cita testo|url=http://www.linchiestaquotidiano.it/|titolo=L'Inchiesta|accesso=20 febbraio 2013|dataarchivio=17 febbraio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140217012603/http://www.linchiestaquotidiano.it/|urlmorto=sì}}</ref>
* La Provincia
* Cassino Oggi
*
* Ciociaria Oggi
==== Radio ====
*
* Jolly FM
==== Emittenti televisive con sede in Cassino ====
Cassino, sin dagli anni '80, è stata sede di diverse emittenti televisive locali. Degne di nota sono le esperienze di Teleciociaria (poi divenuta Telecassino) di [[Michele Giordano (giornalista)|Michele Giordano]] e di Rgm Tv 45.<ref>http://www.radiofoniaciociara.it/emittenti_tv.htm</ref>
Da ricordare, inoltre, il gruppo televisivo composto da Intervideo e Telecittà riconducibile a Francesco Russo nonché il polo televisivo formato da Gari Tv e Frosinone Network, emittenti entrambe fondate da Freddy Geraci<ref>https://archivio.unita.news/assets/main/1992/08/30/page_012.pdf</ref>.
Mentre le altre emittenti televisive cassinati hanno cessato la propria attività<ref>https://massimoemanuelli.com</ref>, Gari Tv, oggi edita da una società romana, è ancora ricevibile sull’LCN 92.<ref>https://www.mimit.gov.it/images/stories/documenti/allegati/AT12_-_LAZIO_-_AGGIORNAMENTO_NUMERAZIONI_LCN_-_29042024.pdf</ref>
'''Emittenti locali ricevibili a Cassino'''
* Teleuniverso
* Extra TV
* Lazio TV
* Gari Tv
=== Teatro ===
Fino al 1943,
A Cassino è presente inoltre la scuola di teatro del CUT (Centro Universitario Teatrale).
=== Cinema ===
La città, come molte altre realtà italiane ed europee, ha subito la crisi delle sale cinematografiche dai primi anni '80. Negli anni '70 infatti, l'offerta era costituita da tre cinema: l'Arcobaleno, il più capiente, che fungeva anche da teatro; il Moderno, su Corso della Repubblica
==== Film girati a Cassino ====
* ''[[La vita ricomincia]]'' (1945), girato ed ambientato a [[Roma]], tranne all'inizio, quando il protagonista da [[Napoli]] si reca a Roma, con alcune scene girate nella Cassino rasa al suolo dai bombardamenti alleati. Nel film, il camion che porta il protagonista nella Capitale, fa sosta proprio nella cittadina laziale, mostrando i danni arrecati dai bombardamenti. Si vedono chiaramente luoghi tipici di Cassino quali il Corso della Repubblica, l'[[Abbazia di Montecassino]], la [[Rocca Janula]] ed il vecchio centro storico ad essa adiacente, tutti ridotti ad un cumulo di detriti e macerie.
=== Cucina ===
Sebbene sia diffusa la credenza, tra i suoi stessi cittadini, che Cassino non abbia una sua tradizione culinaria, la cucina cassinate ha, invece, una tradizione secolare, non elaborata rispetto ai canoni della gastronomia contemporanea, ma generata da una etnologia sociale di tipo meridionale con inconfondibili tipicità indigene.<ref>{{Cita libro|autore = Gino Salveti|titolo
Tra i primi piatti troviamo, così, ''fasulë e tagliarieglië'' (fagioli e taglierini), ''cicï e tagliarieglië'' (ceci e taglierini), ''spaghettï e vëruoccle'' (spaghetti e broccoli), ''pulentä cu gli pastardunï'' (polenta con i broccoli neri), ''pasta e cavulaffiorë'' (pasta e cavolfiore), ''zuppä rë pastardunï e baccalà'' (zuppa di broccoli neri e baccalà). Tra i secondi, vi sono le ''ciammaruchë alla cassinese'' (lumache alla
== Geografia antropica ==
[[File:Cassino antica.jpg|thumb
=== Urbanistica ===
Gli eventi del secondo conflitto mondiale hanno cancellato quasi ogni segno del suo antico passato. Fino all'[[unità d'Italia]], la città si presentava come un tessuto compatto di origine medievale con tre porte nella cinta muraria: Porta Romana, Porta San Giovanni, Porta D'Abruzzo e due poli esterni rappresentati dalle Chiese di Sant'Antonio e del Carmine. Nel 1863 Cassino fu attraversata dalla [[Ferrovia Roma-Cassino-Napoli|ferrovia Roma-Napoli]]. In seguito al violento [[Terremoto della Marsica del 1915|terremoto del 1915]], la città, che era rimasta profondamente danneggiata, iniziò un profondo rinnovamento del suo tessuto urbano: i due edifici religiosi un tempo fuori dal centro urbano vennero inglobati e trasformati in poli aggregativi del nuovo tessuto secondo le direttrici di sviluppo tracciate dal Piano Regolatore del 1916, grazie al quale si arrivò alla saldatura tra il vecchio centro ed il nuovo polo della stazione per mezzo del viale della stazione, individuato come nuovo asse di sviluppo.
[[File:Chiesa del Carmine Cassino.jpg|thumb|left|Rovine della chiesa del Carmine]]
Rasa completamente al suolo dai bombardamenti, Cassino è stata privata dei suoi edifici più significativi e delle stratificazioni storiche; senza più traccia della sua struttura urbana, nonché di memoria storica a causa della perdita della maggior parte delle fonti documentarie, la città iniziò faticosamente l'opera di ricostruzione durante la quale furono avanzate diverse proposte di Piani di Ricostruzione. Tuttavia, come avvenuto anche in altre zone d'Italia, sull'onda dell'emergenza si accettò la regola del "fatto compiuto", consentendo l'edificazione spontanea di edifici, spesso sulle macerie stesse degli edifici distrutti. L'elemento comune delle varie proposte di Piano, comunque, era l'abbandono dell'area medievale e il rispetto di alcune linee di sviluppo già individuate dal Piano Regolatore del 1916.
Nel 1946 venne approvato il Piano dell'architetto [[Giuseppe Nicolosi]], in collaborazione con gli architetti [[Concezio Petrucci|Petrucci]] e Gatti, la cui realizzazione, però, tarderà dieci anni a causa di varianti e proroghe, dovute sia alle pressioni dei cittadini proprietari, sia per le scelte politiche dettate dall'emergenza di quegli anni. Di fatto, furono conservati i principali assi stradali, anche se ampliati e rettificati; alcuni edifici di culto furono riedificati pressappoco nel sito originario; sostanzialmente la nuova città fu strutturata secondo direttive di sviluppo a ridosso e perpendicolarmente all'asse stradale della [[Via Casilina|Casilina]], lungo la direttrice Roma-Napoli, considerando che la ferrovia, posta nella parte meridionale del nucleo urbano, costituiva di fatto una linea di confine al tessuto edilizio.
[[File:Cassino veduta aerea.jpg|centre|thumb|
[[File:Colosseocassino.jpg|thumb
Oggi, a una vista superficiale, il centro di Cassino può risultare il prodotto di un unico periodo storico, quello della ricostruzione post-bellica. Tuttavia, da un'analisi più attenta, si possono identificare due fasi distinte: quella della ricostruzione vera e propria degli anni '40 e '50 (di cui sono emblematici alcuni esempi di edilizia convenzionata nonché di rilievo architettonico, come l'edificio INA-Casa di Corso della Repubblica, progettato dallo stesso Nicolosi ed esempio di architettura razionale) e quella della crescita economica, dagli anni '60, governata spesso dalla logica, solo economica, dell'investimento e del profitto e che ha portato ad una crescita disordinata e a un eccessivo consumo del suolo.<ref>{{Cita libro|titolo
=== Suddivisioni storiche, quartieri, rioni, località, contrade, frazioni ===
* Antridonati, Caira, Capodacqua, Casilina Nord, Casilina Sud, Cavalle, Cappella Morrone, Carmine, Cerro Tartari, Cesa Martino, Cocciuto, Colle Canne, Collecedro, Colosseo, Costa, De Biasio, Faio, Falasca, Ferrovieri, Filieri, Folcara, Fontana Livia-Solfegna, Fontanarosa, Fossa dei Serpenti, Gargano Ricci, Giunture, Malfa, Mandrine, Mastronardi, Monacato, Monaci, Monte, Montecassino, Montemaggio, Monterotondo, Monticello, Palumbo, Panaccioni, Peola, Perdesini, Pietà, Ponte, Ponte Marozzo, Quinto Ponte, Sacra Famiglia-Stazione, San Bartolomeo, San Cesareo, San Domenico, San Giovanni-Vetiche, San Marco, San Michele, San Nicola, San Pasquale, San Silvestro-Chiesa Madre, Sant'Antonio-Via Arigni, Selvone, Selvotta, Sferracavalli, [[Sant'Angelo in Theodice]], Sant'Antonino, Sinagoga, Tre Pompe, Vaglie, Viale Dante-Via Virgilio, Via Pascoli-Via D'Annunzio.<ref>{{Cita news|url=http://www.comuniecitta.it/frazioni-del-comune-di-cassino-60019|titolo=Frazioni e località Cassino {{!}} Comuni e Città|accesso=17 agosto 2017}}</ref><ref>{{Cita news|nome=Fausto|cognome=Pellecchia|url=https://www.unoetre.it/comuni-ciociari/item/1999-le-periferie-di-cassino.html|titolo=https://www.unoetre.it - Le periferie di Cassino|accesso=9 settembre 2017|pubblicazione=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170909190854/https://www.unoetre.it/comuni-ciociari/item/1999-le-periferie-di-cassino.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.farmaciaeuropa.eu/il-quartiere-europa/|titolo=Il quartiere "Europa"|pubblicazione=Farmacia Europa Cassino|data=25 ottobre 2010|accesso=17 agosto 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.portaleabruzzo.com/nav/tabcomuni.asp?id=1577|titolo=comune di CASSINO (FR), 34 frazioni, 33.703 abitanti (ISTAT 2013)|autore=Gianfranco Pulsoni|accesso=17 agosto 2017|dataarchivio=17 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170817163736/https://www.portaleabruzzo.com/nav/tabcomuni.asp?id=1577|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.cassinoinforma.it/notizie/cassino-rogo-al-quartiere-la-malfa-sindaco-promette-nuova-ordinanza/|titolo=Cassino- Rogo al quartiere La Malfa, il sindaco promette una nuova ordinanza - Cassino Informa|pubblicazione=Cassino Informa|data=20 luglio 2017|accesso=9 settembre 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilmessaggero.it/frosinone/lazio_frosinone_cassino-6088463.html|titolo=Cassino, nascono i comitati di quartiere: saranno dieci|lingua=it|accesso=4 agosto 2021}}</ref>
== Economia ==
{{
{{
Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema "Unità locali", intesa come numero di imprese attive
{| class="wikitable"
|+
!
!2022
!
!2015
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|-
|
|Numero imprese attive
|%
Provinciale imprese attive
|Numero imprese attive
|% Provinciale Imprese attive
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|-
|Cassino
|4.773
|8,53%
|3.266
|9,72%
Riga 499 ⟶ 497:
|-
|Frosinone
|55.975
|
|33.605
|
Riga 511:
|-
|Lazio
|
|
|455.591
|
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|}
Nel 2015 le 3.266 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano il 9,72% del totale provinciale (33.605 imprese attive), hanno occupato 10.251 addetti, il 9,62% del dato provinciale; in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato poco più di tre addetti (3,14).
Nel 2022 le 4.773 imprese attive rappresentano l’8,53% del totale provinciale.<ref>{{Cita web|url=https://www.frlt.camcom.it/sites/default/files/contenuto_redazione/bandi/allegati/2022-11-18/Imprese%20registrate%20al%20Registro%20Nazionale%20delle%20Imprese.pdf|titolo=Imprese registrate al “Registro Nazionale delle Imprese” delle Camere di Commercio}}</ref>
=== Turismo ===
Cassino è soggetta in prevalenza a turismo religioso e della memoria. Le mete più gettonate per i turisti che arrivano nella Città Martire risultano essere l'Abbazia, l'Historiale e i cimiteri di guerra, luoghi dal forte potere attrattivo per il loro valore simbolico-sacrale. In particolare l'Abbazia di Montecassino nel periodo 1996-2010 è stata visitata in media da circa 570.000 visitatori all'anno,<ref>Ufficio Statistica, Ministero Beni e Attività Culturali - Visitatori e introiti di Musei, Monumenti e Aree Archeologiche statali</ref> confermandosi come uno dei luoghi di maggior afflusso turistico del Lazio al di fuori di Roma. Nel complesso, tuttavia, nonostante le grandi potenzialità di Cassino e del territorio cassinate, il turismo è una risorsa ancora poco sfruttata a livello economico. Cassino, infatti, è meta per lo più di flussi escursionistici giornalieri, che spesso non sono integrati con il sistema economico locale e, quindi, arrecano pochi benefici all'economia cittadina.
== Infrastrutture e trasporti ==
La città di Cassino rappresenta, geograficamente e storicamente, un importante snodo viario e ferroviario, crocevia tra le
=== Strade ===
La città è servita dall'omonimo casello posto lungo l'autostrada [[Autostrada A1 (Italia)|A1 Milano-Napoli]] ed è attraversata dalla [[Strada statale 6 Via Casilina|S.S.6 Casilina]] e dalla S.S.V.
=== Ferrovie ===
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La città è servita da due stazioni:
* [[Stazione di Cassino]], situata nel centro urbano in Piazza Garibaldi
* [[Stazione di Fontanarosa-Cervaro]], localizzata in una zona della frazione di [[Sant'Angelo in Theodice]] al confine comunale tra Cassino e [[Cervaro (comune)|Cervaro]] denominata "Fontanarosa".
=== Mobilità urbana ===
Il trasporto urbano e interurbano di Cassino è assicurato da autoservizi gestiti da
Fra il [[1930]] e il [[1943]] era attiva la [[funivia di Cassino|funivia per Montecassino]], distrutta durante la [[seconda guerra mondiale]]<ref>''La vecchia funivia di Cassino, 1930-1943, dal progetto alla distruzione'', Catalogo della mostra fotografica Centro Documentazione e Studi Cassinati 1-10 febbraio 2008. Scaricabile dal sito
== Amministrazione ==
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Nel [[1927]], a seguito del [[riordino delle circoscrizioni provinciali]] stabilito dal regio decreto n. 1 del 2 gennaio [[1927]], per volontà del governo fascista, quando venne istituita la [[provincia di Frosinone]], Cassino passò dalla provincia di [[Terra di lavoro]] a quella di Frosinone.
Tra il [[1956]] ed il [[2006]] sono state presentate ben dieci proposte di legge per far sì che Cassino diventasse il capoluogo di una nuova provincia: le proposte parlamentari sono state presentate dagli on.li [[Nicola
Il 20 giugno 2016 Carlo Maria D'Alessandro ([[centrodestra]]) viene eletto per la prima volta Sindaco del comune di Cassino dopo il ballottaggio con il candidato del centrosinistra, nonché Sindaco uscente, Giuseppe Golini Petrarcone ([[centrosinistra]]).<ref>{{cita
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Germania|Zehlendorf|1969|Zehlendorf (Berlino)}}<ref name=Gem>{{cita web|url=https://www.comune.cassino.fr.it/per-i-visitatori/citta-gemellate/|titolo=Città gemellate|accesso=22 giugno 2020|dataarchivio=16 dicembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191216194033/https://www.comune.cassino.fr.it/per-i-visitatori/citta-gemellate/|urlmorto=sì}}</ref>
* {{Gemellaggio|Polonia|Zamość|1969}}<ref name=Gem/>
* {{Gemellaggio|Francia|Falaise|1974|Falaise (Calvados)}}<ref name=Gem/>
* {{Gemellaggio|Polonia|Tychy|1977}}<ref name=Gem/>
* {{Gemellaggio|Serbia|Uzice|1981}}<ref name=Gem/>
* {{Gemellaggio|Canada|North York|1987|North York (Ontario)}}<ref name=Gem/>
* {{Gemellaggio|Repubblica Ceca|Karlovy Vary|1991}}<ref name=Gem/>
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* {{Gemellaggio|Australia|Casino|1997|Casino (Australia)}}<ref name=Gem/>
* {{Gemellaggio|Italia|Cavarzere|1998}}<ref name=Gem/>
* {{Gemellaggio|Malta|Senglea|2003}}<ref>{{Cita web|url=https://localgovernment.gov.mt/en/lc/Senglea/Pages/Services/Twinning.aspx|titolo=Twinning|accesso=3 aprile 2020|lingua=EN|dataarchivio=16 dicembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191216194054/https://localgovernment.gov.mt/en/lc/Senglea/Pages/Services/Twinning.aspx|urlmorto=sì}}</ref>
* {{Gemellaggio|Italia|Leno|2005}}{{Cn}}
== Sport ==
=== Atletica leggera ===
* Atletica Cassino.<ref>
=== Basket ===
* [[Virtus Cassino|Virtus TSB Cassino]] che, nell'anno 2022-2023, milita nel campionato maschile di [[Serie B Nazionale (pallacanestro maschile)|Serie B]].<ref>{{cita web|lingua=|url=https://www.legapallacanestro.com/serie-b/bpc-virtus-cassino|titolo=La squadra sul sito della Lega Pallacanestro|data=|accesso=}}</ref>
* A.D. Basket Cassino che, nell'anno 2022-2023, milita nel campionato maschile di [[Serie C (pallacanestro maschile)|Serie C]].<ref>{{cita web|lingua=|url=http://www.fip.it/risultati.aspx?com=RLA&IDRegione=LA&IDProvincia=RM|titolo=Il campionato regionale sul sito della FIP|data=|accesso=}}</ref>
=== Calcio ===
* [[Cassino Calcio 1924]] (colori sociali Bianco Azzurro) che, nell'anno 2025-2026, milita nel campionato maschile di [[Serie D]].<ref>{{cita web|url=https://www.tuttocampo.it/Italia/SerieD/GironeG/Squadra/CassinoCalcio1924/932665/Scheda|titolo=La squadra sul sito Tuttocampo |lingua= |data= |accesso= }}</ref>
* A.S.D. Real Cassino (colori sociali Bianco Verde) che, nell'anno 2025-2026, milita nel campionato maschile di [[Eccellenza (calcio)|Eccellenza]].<ref name="organici">{{cita web|url=https://lazio.lnd.it/wp-content/uploads/2025/08/033_26_08_2025_gir-e-cale-ECC-PRO-JUN.pdf|titolo=Comunicato Ufficiale N° 33 del 26/08/2025}}</ref>
=== Pallavolo ===
* A.S.D. Cassino Volley, rappresentativa di pallavolo maschile militante in [[Serie D (pallavolo maschile)|Serie D]].
=== Tennis ===
* ASD Tennis Cassino
* New Tennis Sporting Club
=== Altri sport ===
Dal 1976 Cassino, è sede di manifestazioni di rally.
Il 15 maggio 2014 Cassino ha ospitato l'arrivo della 6ª tappa del [[Giro d'Italia 2014|97º Giro d'Italia]], [[Sassano]] - Montecassino<ref>{{cita testo|url=http://www.ilmattino.it/salerno/frana_giro_d_39_italia_strada/notizie/667629.shtml|titolo=C'è la frana, il Giro d'Italia cambia strada<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>, inoltre fu la partenza della 6ª tappa del [[Giro d'Italia 2019]] con arrivo a [[San Giovanni Rotondo]].
Nel 2013 la città ha ospitato la 77ª edizione dei [[Campionati Nazionali Universitari]], organizzati dal CUS Cassino.
Nel 2016 si sono tenuti invece i Campionati Mondiali Universitari di Corsa Campestre, organizzati dal CUS Cassino.
=== Impianti sportivi ===
{{F|
In una Cassino in piena ricostruzione fu inaugurato, nel 1967, un centro sportivo che sorge su un'area di 5 ettari all'altezza dell'incrocio tra via Appia Nuova e via Casilina Sud. Il centro, in origine, comprendeva un campo sportivo con pista d'atletica ed un palazzetto dello sport. Successivamente si sono aggiunti, nell'area circostante, due campi da calcio regolamentari per le giovanili calcistiche, uno in erba ed uno in terra battuta, diversi campi da tennis di cui uno coperto ed un altro campo adibito alla pratica del tiro con l'arco. La piscina comunale, nei pressi dello stadio, non è mai stata completata. Nel complesso, la città di Cassino, soffre la mancanza di impianti sportivi comunali adeguati ai canoni odierni. Di seguito sono elencati i principali impianti sportivi comunali:
* [[Stadio Gino Salveti|Stadio "Gino Salveti"]], situato nel centro sportivo, ha una capienza di 4100 posti a sedere.
* Palazzetto dello Sport, situato nel centro sportivo, ha una capacità di circa 1000 spettatori.
* Stadio quartiere Colosseo, ha una capacità di circa 800 posti a sedere.
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* Campo sportivo "Giampaolo Fazio", nella frazione Sant'Angelo in Theodice.
* Campo sportivo "Collecedro", nell'omonima località della frazione Sant'Angelo in Theodice.
== Note ==
Riga 627 ⟶ 615:
== Bibliografia ==
* Emilio Pistilli, ''Cassino dalle origini ad oggi'', Edizioni Idea Stampa, 1994
* Gaetano de Angelis - Curtis, ''Il tribunale di Cassino 1861-2011'', F. Ciolfi editore, 2011
* ''Cassino passato e memoria'', introduzione P. Grossi, foto collezione A. Mangiante, F. Ciolfi
* Gino Salveti, ''Cassino e il suo monte nella storia'', F. Ciolfi tipografo-editore-libraio, 2001
*
* M.G. de Ruggiero-I. Lepore Vettese, ''Cassino 1944-1994'', Tipografia F. Ciolfi
*
*
*
* G. Gentile, ''Un testimone della ricostruzione di Cassino'', Cassino, 2010
*
*
* Antonio Ferraro, ''Cassino dalla distruzione della guerra alla rinascita nella pace'', F. Ciolfi, 2007
*
* Helena Janeczek, ''Le rondini di Montecassino'', Guanda editore, 2010
*{{cita libro|autore=Giuseppe Troiano|titolo=Quel 10 settembre del 1943|editore=Centro documentazione e studi cassinate|anno=2012|url=https://www.cdsconlus.it/index.php/2016/08/26/quel-10-settembre-del-1943-cassino-dalla-distruzione-alla-rinascita/|cid=Troiano}}
== Voci correlate ==
* [[Abbazia di Montecassino]]
* [[Terra di San Benedetto]]
* [[Battaglia di
* [[Bombardamento dell'abbazia di Montecassino]]
* [[San Benedetto]]
* [[Santa Scolastica]]
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== Collegamenti esterni ==
{{Città romane della Regio I Latium et Campania}}
{{Via Latina}}
{{Comuni della provincia di Frosinone}}
{{Valle Latina}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Frosinone
[[Categoria:Cassino| ]]
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