Jacobaea uniflora: differenze tra le versioni
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{{Tassobox
|nome=Senecio unifloro
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|immagine=Senecio halleri.JPG
|didascalia=''Jacobaea uniflora''
<!-- CLASSIFICAZIONE: -->
|regno=[[Plantae]]
|dominio=[[Eukaryota]]
|divisione=[[Magnoliophyta]]
|classe=[[Magnoliopsida]]
|sottoclasse=[[Asteridae]]
|ordine=[[Asterales]]
|famiglia=[[Asteraceae]]
|sottofamiglia=[[Asteroideae]]
|tribù=[[Senecioneae]]
|sottotribù=[[Senecioninae]]
|genere=[[Jacobaea]]
|specie=''' J. uniflora'''
<!-- CLASSIFICAZIONE APG -->
|FIL?=
|regnoFIL=[[Plantae]]
|clade1=[[Angiosperme]]
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|clade3=[[Eudicotiledoni]]
|clade4=[[Eudicotiledoni centrali]]
|clade5=[[Superasteridi]]
|clade6=[[Asteridi]]
|
|clade8=[[Campanulidi]]
|ordineFIL=[[Asterales]]
|famigliaFIL=[[Asteraceae]]
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|tribùFIL=[[Senecioneae]]
|sottotribùFIL=[[Senecioninae]]
|genereFIL= [[Jacobaea]]
|specieFIL= ''' J. uniflora'''
<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE: -->
|biautore=([[Carlo Allioni|All.]]) [[Jan Frederik Veldkamp|Veldk.]]
|binome= Jacobaea uniflora
|bidata=[[2006]]
<!--
|sinonimi=:
''Senecio chabertii'' <small>Petitm.</small><br />
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|nomicomuni=Senecio di Haller
|suddivisione=
}}
Il '''
==Etimologia==
Il nome generico (''Jacobaea'') potrebbe derivare da due fonti possibili: (1) da [[Giacomo il Maggiore|San Giacomo]] (o Jacobus); oppure (2) in riferimento all'isola di
Il [[Nomenclatura binomiale|binomio scientifico]] attualmente accettato (''Jacobaea uniflora'') è stato proposto inizialmente dal botanico e medico italiano Carlo Ludovico Allioni (1728 – 1804) e perfezionato in seguito dal botanico Jan Frederik Veldkamp (1941 -) nella pubblicazione "''
==Descrizione==
[[File:Senecio halleri Hallers Greiskraut.JPG|upright=0.7|thumb|Il portamento]]
[[File:Senecio halleri Saastal.jpg|upright=0.7|thumb|Le foglie]]
[[File:Senecio halleri2.JPG|upright=0.7|thumb|Il capolino]]
'''Habitus'''. L'altezza di queste piante varia da 3 a 12 cm. La forma biologica è [[Sistema Raunkiær#Emicriptofite|emicriptofita scaposa]] (''H scap''), ossia sono piante perenni, con [[Gemma (botanica)|gemme]] svernanti al livello del suolo e protette dalla [[Glossario botanico#L|lettiera]] o dalla neve, dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Queste piante possiedono al loro interno delle sostanze chimiche quali i [[lattoni]] [[Terpeni|sesquiterpenici]] e [[Alcaloide pirrolizidinico|alcaloidi pirrolizidinici]]<ref name=Judd523>{{cita|Judd 2007|pag. 523}}.</ref> Tutta la pianta è bianco-[[Glossario botanico#T|tomentosa]].<ref>{{cita|Pignatti 1982|vol. 3, pag. 1}}.</ref><ref>{{cita|Strasburger 2007|pag. 860}}.</ref><ref>{{cita|Judd 2007|pag. 517}}.</ref><ref name=KJ>{{cita|Kadereit & Jeffrey 2007|pag. 230}}.</ref><ref name=FS>{{cita|Funk & Susanna 2009|pag. 503}}.</ref><ref name=PIN>{{cita|Pignatti 2018|vol. 3, pag. 905}}.</ref>
'''Radici'''. Le radici in genere sono secondarie da rizoma e possono essere fibrose.
'''Fusto'''.
* Parte ipogea: la parte sotterranea consiste in un breve rizoma legnosetto.
* Parte epigea: la parte aerea del [[Fusto (botanica)|fusto]] è eretta, ascendente e semplice (un solo [[Fiore delle Asteraceae|capolino]]).
'''Foglie'''. Le [[foglie]] sono allungate (a forma [[Glossario botanico#L|lanceolato]]-spatolata) con i margini debolmente lobati; spesso i bordi sono revoluti.
'''Infiorescenza'''. L'[[infiorescenza]] è formata da singoli [[Fiore delle Asteraceae|capolini]]. La struttura dei capolini è quella tipica delle [[Asteraceae]]: un [[Peduncolo (botanica)|peduncolo]] sorregge un [[Fiore delle Asteraceae|involucro]] composto da 21 [[Glossario botanico#B|brattee]] disposte su un unico rango e tutte uguali fra loro, che fanno da protezione al [[Fiore delle Asteraceae|ricettacolo]] più o meno piano e nudo (senza pagliette)<ref name=Motta694>{{cita|Motta 1960|vol. 3, pag. 694}}.</ref> sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: quelli esterni [[Fiore delle Asteraceae|ligulati]] gialli (da 12 a 16) e quelli interni [[Fiore delle Asteraceae|tubulosi]] di colore giallo aranciato. Alla base dell'involucro sono presenti diverse squame più brevi. Diametro del capolino: 2 – 2,5 cm. Lunghezza delle squame: 10 mm.
'''Fiori'''. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 [[Glossario botanico#V|verticilli]]: [[Glossario botanico#C|calice]] – [[corolla]] – [[androceo]] – [[Gineceo (botanica)|gineceo]]) e pentameri ([[Glossario botanico#C|calice]] e [[corolla]] formati da 5 elementi). Sono inoltre [[Glossario botanico#E|ermafroditi]], più precisamente i [[Fiore delle Asteraceae|fiori del raggio]] (quelli [[Fiore delle Asteraceae|ligulati]] e [[Glossario botanico#Z|zigomorfi]]) sono femminili; mentre quelli del disco centrale ([[Fiore delle Asteraceae|tubulosi]] e [[Glossario botanico#A|actinomorfi]]) sono bisessuali o a volte funzionalmente maschili.
* [[Formula fiorale]]:
::: */x '''K''' <math>\infty</math>, ['''C''' (5), '''A''' (5)], '''G''' 2 (infero), achenio<ref name=Judd520>{{cita|Judd 2007|pag. 520}}.</ref>
* [[Calice (botanica)|Calice]]: i [[sepalo|sepali]] del [[Fiore delle angiosperme|calice]] sono ridotti ad una coroncina di squame.
* [[Corolla]]: nella parte inferiore i [[petali]] della corolla sono saldati insieme e formano un tubo. In particolare le corolle dei fiori del disco centrale ([[Fiore delle Asteraceae|tubulosi]]) terminano con delle fauci dilatate a raggiera con cinque lobi. I lobi possono avere una forma da deltoide a triangolare-ovata. Nella corolla dei fiori periferici ([[Fiore delle Asteraceae|ligulati]]) il tubo si trasforma in un prolungamento da nastriforme o ligulato a filiforme o allargato, terminante più o meno con cinque dentelli. Il colore delle corolle è giallo. Lunghezza dei fiori ligulati: 10 – 12 mm.
* [[Fiore delle angiosperme|Androceo]]: gli [[stami]] sono 5 con dei filamenti liberi. La parte basale del collare dei filamenti può essere dilatata. Le [[antere]] invece sono saldate fra di loro e formano un manicotto che circonda lo [[Glossario botanico#S|stilo]]. Le antere sono senza coda ("ecaudate"); a volte sono presenti delle appendici apicali che possono avere varie forme (principalmente lanceolate). La struttura delle antere è di tipo tetrasporangiato, raramente sono bisporangiate. Il tessuto endoteciale è radiale o polarizzato. Il [[polline]] è [[Polline|tricolporato]] (tipo "helianthoid").<ref>{{cita|Strasburger 2007|vol. 2, pag. 760}}.</ref>
* [[Fiore delle angiosperme|Gineceo]]: lo [[Stilo (botanica)|stilo]] è biforcato con due [[Stigma (botanica)|stigmi]] nella parte apicale. Gli stigmi sono sub-cilindrici, troncati e con un ciuffo di peli alla sommità. Le superfici stigmatiche (i recettori del [[polline]]) sono separate.<ref name=Judd523/> L'[[Ovario (botanica)|ovario]] è [[Glossario botanico#I|infero]] [[Glossario botanico#L|uniloculare]] formato da 2 [[Carpello (botanica)|carpelli]].
* Antesi: da luglio a agosto.
'''Frutti'''. I frutti sono degli [[Achenio|acheni]] cilindrici e pelosi. Sono inoltre provvisti di un [[Glossario botanico#P|pappo]] biancastro.
== Biologia ==
'''Impollinazione''': l'[[impollinazione]] avviene tramite insetti ([[impollinazione entomogama]] tramite farfalle diurne e notturne).
'''Riproduzione''': la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
'''Dispersione''': i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione [[Glossario botanico#M|mirmecoria]]). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: [[Glossario botanico#Z|zoocoria]]. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del [[Glossario botanico#P|pappo]] il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
La specie di questa voce è stato oggetto di uno studio<ref>{{cita pubblicazione|url = http://www.ege.fcen.uba.ar/materias/ecomolecular/Material/Gen%C3%A9tica%20Molecular%20de%20Poblaciones.%20AMOVA/bibliografia/filogeografiasenecio.pdf|autore=O. Bettin, C. Cornejo, P.J. Edwards & R.Holderegger|titolo=Phylogeography of the high alpine plant Senecio halleri (Asteraceae) in the European Alps: in situ glacial survival with postglacial stepwise dispersal into peripheral area|rivista=Molecular Ecology (2007) 16, 2517– 2524|urlmorto = sì}}</ref> sulla sopravvivenza di alcune specie alpine durante le ultime [[Glaciazione|glaciazioni]] del [[Pleistocene]]. In particolare analizzando alcune frammenti del [[DNA]] dei [[Cloroplasto|cloroplasti]] della ''Jacobaea uniflora'' di varie zone alpine si sono individuate due aree a sud-ovest (Bonneval-sur-Arc, Savoia – Francia) e a nord-ovest (Zermatt/Simplon, Vallese – Svizzera) della [[Val d'Aosta]] di sopravvivenza durante i periodi glaciali dalle quali poi per graduale ricolonizzazione di aree periferiche e intermedie la specie ha rioccupato l'attuale area di distribuzione.
==Distribuzione e habitat==
[[File:Jacobaea uniflora - Distribuzione.PNG|upright=2.3|thumb|Distribuzione della pianta<br />(Distribuzione regionale<ref name=CIVF>{{cita|Conti et al. 2005|pag. 164}}.</ref> – Distribuzione alpina<ref name=FA>{{cita|Aeschimann et al. 2004|
'''[[Corologia|Geoelemento]]''': il tipo [[Corologia|corologico]] (area di origine) è [[Corologia#Corotipi della flora italiana|''Endemico – Ovest Alpico'']].
'''Distribuzione''': in [[Italia]] questa specie è presente (ma raramente) solamente nella parte occidentale delle [[Alpi Occidentali|Alpi]]. Oltre confine, sempre nelle Alpi, è presente in [[Francia]] ([[Savoia (dipartimento)|dipartimento della Savoia]]) e in [[Svizzera]] (cantone [[Vallese]]).<ref name=FA/>
'''Habitat''': l'[[habitat]] tipico sono i pascoli alpini (praterie rase alpine e subalpine) e le creste ventose; ma anche i muri, i ripari sotto le rocce, i ghiaioni e le pietraie. Il [[Substrato (ecologia)|substrato]] preferito è [[silice]]o con [[pH]] acido, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere secco.
'''Distribuzione altitudinale''': sui rilievi alpini queste piante si possono trovare da {{formatnum:1900}} fino a {{formatnum:2800}} {{m s.l.m.}} (massimo {{formatnum:3500}} {{m s.l.m.}}); frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: [[Flora alpina|alpino]] e in parte quello [[Flora alpina|nivale]].
===Fitosociologia===
Dal punto di vista [[Fitosociologia|fitosociologico]]
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== Tassonomia ==
La [[famiglia (tassonomia)|famiglia]] di appartenenza di questa voce ([[Asteraceae]] o [[Compositae]], ''[[nomen conservandum]]'') probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre {{formatnum:23000}} [[specie]] distribuite su {{formatnum:1535}} [[Genere (tassonomia)|generi]],<ref name=Judd520/> oppure {{formatnum:22750}} specie e {{formatnum:1530}} generi secondo altre fonti<ref>{{cita|Strasburger 2007|pag. 858}}.</ref> (una delle [[checklist]] più aggiornata elenca fino a {{formatnum:1679}} generi).<ref>{{cita web|url=http://powo.science.kew.org/taxon/urn:lsid:ipni.org:names:319342-2|titolo=World Checklist|sito=[[Royal Botanic Gardens Kew]]|accesso=18 aprile 2021}}</ref> La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia [[Asteroideae]] è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.<ref name=APGIV/><ref name=KJ/><ref name=FS/>
===Filogenesi===
Il genere di questa voce appartiene alla sottotribù [[Senecioninae]] della tribù [[Senecioneae]] (una delle 21 tribù della sottofamiglia [[Asteroideae]]). La struttura della sottotribù è molto complessa e articolata (è la più numerosa della tribù con oltre {{formatnum:1200}} specie distribuite su un centinaio di generi) e al suo interno sono raccolti molti sottogruppi caratteristici le cui analisi sono ancora da completare. Il genere di questa voce, insieme al genere ''[[Bethencourtia]]'', forma un "[[Cladistica|gruppo fratello]]" e si trova, da un punto di vista filogenetico, in una posizione abbastanza centrale della sottotribù.<ref name=FS/>
I caratteri distintivi per le specie del genere ''Jacobaea'' sono:<ref name=PIN/>
:* caratteristico è il rivestimento con peli sottili, sinuosi formanti un feltro compatto.
:* alcune brattee dell'involucro inferiore (chiamato anche calice dell'involucro) solo più lunghe di quelle interne.
La specie '' J. uniflora'' è individuata dai seguenti caratteri specifici:<ref name=PIN/>
:* il portamento è erbaceo perenne con altezza di 3 - 12 cm.
:* le foglie hanno delle forme oblanceolato-spatolate.
:* le sinflorescenze sono formate da un unico capolino.
:* diametro del capolino: 2 - 2,5 cm.
:* numero delle brattee involucrali: 20 - 21.
:* numero dei fiori ligulati: 12 - 16.
==
Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:<ref name=KEW/>
* ''Senecio halleri'' <small>Dandy, 1970</small>
* ''Senecio uniflorus'' <small>(All.) All., 1785</small>
* ''Solidago uniflora '' <small>All., 1773</small>
* ''Inula laciniata'' <small>Lam., 1779</small>
== Note ==
<references />
==Bibliografia==
* {{cita libro| autore=Kadereit J.W. & Jeffrey C.|titolo=The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales|città=Berlin, [[Heidelberg]] |anno= 2007|cid=Kadereit & Jeffrey 2007}}
* {{cita libro| autore=V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer|titolo=Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae|editore=International Association for Plant Taxonomy (IAPT) |città=Vienna |anno= 2009|cid=Funk & Susanna 2009}}
* {{cita libro|autore=
* {{cita libro|autore=Strasburger
* {{cita libro|autore=
* {{cita libro|autore=
* {{cita pubblicazione|url=https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1002/tax.12235 |autore=Alfonso Susanna et al. |titolo=The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019 |rivista=Taxon |data=2020 |volume=69 |numero=4 |pp=807-814 |cid= Susanna et al. 2020}}
* {{cita libro|Giacomo | Nicolini | Enciclopedia Botanica Motta| 1960| Federico Motta Editore| Milano |cid=Motta 1960 }}
* {{cita libro|autore= D.Aeschimann, K.Lauber, D.M.Moser, J-P. Theurillat |titolo=Flora Alpina. Volume 2|anno=2004 |editore=Zanichelli |città=Bologna |pp=534-550|cid=Aeschimann et al. 2004}}
* {{cita libro|autore=Alfio Musmarra |titolo=Dizionario di botanica | 1996 | editore=Edagricole |città=Bologna |cid=Musmarra 1996}}
* {{cita libro|autore=F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi|titolo=An annotated checklist of the Italian Vascular Flora|anno=2005 |editore=Palombi Editore|città=Roma |ISBN=88-7621-458-5|pp=163-164|cid=Conti et al. 2005}}
* {{cita pubblicazione|url=http://www.amjbot.org/content/89/6/929.full.pdf |autore=Pieter B. Pelser, Barbara Gravendeel & Ruud van der Meijden|titolo= Tackling Speciose Genera: Species Composition And Phylogenetic Position Of Senecio Sect. Jacobaea (Asteraceae) Based On Plastid And Nrdna Sequences| rivista=American Journal of Botany 2002; 89(6): 929–939|cid=Pelser et al. 2002}}
==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* [https://powo.science.kew.org/taxon/urn:lsid:ipni.org:names:77073764-1 '' J. uniflora''] Royal Botanic Gardens KEW - Database
* {{Collegamento interrotto|1=http://193.62.154.38/cgi-bin/nph-readbtree.pl/feout?FAMILY_XREF=&GENUS_XREF=Senecio+&SPECIES_XREF=halleri }} eFloras Database
* {{Collegamento interrotto|1=http://compositae.landcareresearch.co.nz/default.aspx?Page=NameDetails&TabNum=0&NameId=ce4c1089-c1ee-4bfa-903d-482bca94406a }} Global Compositae Checklist Database
* [http://
* [http://www.ipni.org/ipni/idPlantNameSearch.do;jsessionid=589B2936759FA1B771465D1079431153?id=77073764-1 ''Jacobaea uniflora''] IPNI Database
* {{UniProt |titolo=Jacobaea uniflora- |taxonid=214899 |accesso=8 agosto 2011}}
{{portale
[[Categoria:
|