Emilio De Fabris: differenze tra le versioni
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Fu professore nell'[[Accademia di belle arti di Firenze|Accademia fiorentina]] e architetto dell'Opera di [[basilica di Santa Croce|Santa Croce]].
A lui si deve il progetto del [[
Nel [[1867]] vinse il concorso per la realizzazione della [[facciata di Santa Maria del Fiore]], che fu messa in opera tra il [[1880]] e il [[1887]]. In realtà il progetto definitivo fu interessato da numerose varianti e ripensamenti, scaturiti essenzialmente dalle indicazioni della commissione giudicatrice e dai suggerimenti dello stesso Selvatico; il risultato finale fu un'opera senza dubbio monumentale, ma compromessa da troppi pareri, correzioni e molteplici desideri. Infatti, la facciata, come molte realizzazioni dell'[[eclettismo|eclettico]] [[XIX secolo]], pecca un po' in eccesso zelo, con una sovrabbondanza di decorazioni rispetto al corpo basilicale ed agli altri edifici di [[Piazza del Duomo (Firenze)|piazza del Duomo]], integrandosi con fatica nel complesso della cattedrale fiorentina. Il De Fabris comunque non vide mai l'opera completa, perché morì prima del termine dei lavori, che furono proseguiti da [[Luigi Del Moro]]. All'inizio della navata sinistra della cattedrale si può ammirare un suo ritratto, opera dello scultore [[Vincenzo Consani]]; si tratta di un busto clipeato in marmo.
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Fuori Firenze progettò il palazzo Comunale di [[Pian di Scò]] che venne eretto nel [[1873]], e il Cimitero monumentale di [[Città di Castello]].
Morì a Firenze nella sua abitazione di via Ghibellina e, su
Il ''fondo De Fabris'' si trova presso la Biblioteca dell'[[Accademia
== Immagini di alcune opere del De Fabris ==
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