Israele: differenze tra le versioni

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<noinclude>{{Protetta}}</noinclude>
L'Israele è uno stato impropio
{{in corso|alta visibilità=si|conflitti}}
{{nd}}
{{Stato
| nomeCorrente = Israele
| nomeCompleto = Stato d'Israele
| nomeUfficiale = {{Lang|he|מדינת ישראל}} (''Medinat Yisra'el'')
| linkBandiera = Flag of Israel.svg
| linkStemma = Coat of arms of Israel.svg
| paginaStemma = Stemma di Israele
| didascaliaLocalizzazione = {{Legenda|#177245|Territori dello Stato}}
{{Legenda|#50C878|[[Territori occupati da Israele]]}}
| paginaBandiera = Bandiera di Israele
| linkLocalizzazione = Israel (orthographic projection) with occupied territories.svg
| linkMappa = Map of Israel, neighbours and occupied territories-en.svg
| lingua =
| altrelingue = [[Lingua araba|arabo]]<ref group="N">Lingua a statuto speciale.</ref>
| capitale = [[Gerusalemme]]<ref group="N">Come stabilito dalla [[legge su Gerusalemme]].</ref><ref>{{Cita testo|lingua=en|titolo=Basic-Law: Jerusalem the capital of Israel|editore=[[Knesset]]|url=https://m.knesset.gov.il/EN/activity/documents/BasicLawsPDF/BasicLawJerusalem.pdf}}</ref> (non riconosciuta dalla comunità internazionale)<ref group="N">Vedi anche: [[Status di Gerusalemme]].</ref>
| capitaleAbitanti = {{M|936425}}
| capitaleAbitantiAnno = 2019
| governo = [[Repubblica parlamentare]]
| presidente = [[Yitzhak Herzog]]
| primoMinistro = [[Benjamin Netanyahu]]
| elenco capi di stato = [[Presidenti di Israele|Presidente]]
| elenco capi di governo = [[Primi ministri di Israele|Primo ministro]]
| indipendenza = 14 maggio 1948
| ingressoONU = 11 maggio 1949
| superficieTotale = {{TA|20.770}} / {{TA|22.072}}<ref group="N">Escluse / Incluse le [[alture del Golan]] e [[Gerusalemme Est]].</ref>
| superficieOrdine = 151
| superficieAcqua = ~2
| popolazioneTotale = {{M|10027000}}<ref name="Population of Israel reaches 10 million for 1st time">{{Cita pubblicazione|lingua=en|titolo=Population of Israel reaches 10 million for 1st time|url=https://www.timesofisrael.com/israeli-population-tops-10-million-for-1st-time/|editore=[[Ufficio centrale israeliano di statistica]]|data=29 Aprile 2025}}</ref>
| popolazioneAnno = 2025
| popolazioneOrdine =
| popolazioneDensita = 424
| popolazioneDensitaOrdine = 21
| popolazioneCrescita = 2,2%<ref name="Population of Israel on the Eve of 2023">{{Cita pubblicazione|lingua=en|titolo=Population of Israel on the Eve of 2023|url=https://www.cbs.gov.il/he/mediarelease/DocLib/2022/426/11_22_426e.pdf|editore=[[Ufficio centrale israeliano di statistica]]|data=29 dicembre 2022}}</ref>
| confini = [[Confine tra l'Egitto e Israele|Egitto]], [[Stato di Palestina]] <small>([[Barriera di separazione israeliana|Cisgiordania]], [[Barriera tra Israele e la Striscia di Gaza|Striscia di Gaza]])</small>, [[Confine tra la Giordania e Israele|Giordania]], [[Confine tra Israele e il Libano|Libano]], [[Confine tra Israele e la Siria|Siria]]
| nomeAbitanti = [[israeliani]]
| continente = [[Asia]]
| orario = [[UTC+2]]
| PIL = 527180<ref name="IMFWEOIL">{{Cita web ||url=https://www.imf.org/en/Publications/WEO/weo-database/2022/October/weo-report?c=158,&s=NGDPD,PPPGDP,NGDPDPC,PPPPC,&sy=2020&ey=2027&ssm=0&scsm=1&scc=0&ssd=1&ssc=0&sic=0&sort=country&ds=.&br=1|titolo=World Economic Outlook database: October 2022|editore=[[International Monetary Fund]]|data=ottobre 2022|accesso=12 ottobre 2022}}</ref>
| PILValuta = $
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| HDIOrdine = 19
| TFT = 2,9 (2020)<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=he|titolo=ילודה ופריון בישראל 2020|url=https://www.cbs.gov.il/he/mediarelease/DocLib/2022/062/01_22_062b.pdf|editore=[[Ufficio centrale israeliano di statistica]]|data=21 febbraio 2022}}</ref>
| energia = <!-- consumo di energia pro capite - non scrivere kW/ab. che viene scritto già dal template - (consumo annuo totale in kWh diviso gli abitanti/365gg/24h) -->
| tld = .il
| festa = [[Yom HaAtzmaut]] (5 [[Iyar]])
| telefono = [[+972]]
| targa =
| inno = ''[[Hatikvah]]''
| stato precedente = {{PSE 1927-1948}}
}}
'''Israele''', ufficialmente '''Stato d'Israele''' (in [[Lingua ebraica|ebraico]]: {{Link audio|He-Medinat Israel.ogg|{{lang|he|מדינת ישראל}}}}, ''Medinat Yisra'el''; {{Arabo|دولة اسرائيل|Dawlat Isrā'īl}}), è uno [[Stato]] del [[Medio Oriente]] affacciato sul [[mar Mediterraneo]] e che confina a nord con il [[Libano]], con la [[Siria]] a nord-est, la [[Giordania]] a est, l'[[Egitto]] a sud-ovest, con i [[territori palestinesi]], ossia la [[Cisgiordania]] a est e la [[striscia di Gaza]] a sud-ovest, e il [[Mar Rosso]] a sud.<ref name="Britannica">{{Cita|''Britannica''}}.</ref>
 
La regione nella quale è situato Israele è stata soggetta nel tempo al dominio di numerose civiltà, tra cui [[cananei]], [[egizi]], [[israeliti]], [[filistei]], [[assiri]], [[babilonesi]], [[Impero romano|romani]], [[bizantini]], [[arabi]], [[Regno di Gerusalemme|crociati]] e [[ottomani]]. In età contemporanea la regione divenne parte del [[mandato britannico della Palestina]], periodo durante il quale fu soggetta a flussi immigratori di comunità ebraiche incoraggiate dal movimento [[Sionismo|sionista]], che mirava alla costituzione di un moderno Stato ebraico. Dopo la [[seconda guerra mondiale]], per porre rimedio agli scontri locali tra ebrei e arabi palestinesi, nel 1947 l'[[Assemblea generale delle Nazioni Unite]] approvò un [[piano di partizione della Palestina]] che prevedeva la costituzione di uno Stato ebraico e di uno arabo. Lo Stato d'Israele fu proclamato il 14 maggio 1948. Tale partizione fu però osteggiata dagli arabi palestinesi e dai vicini paesi arabi, che [[Guerra arabo-israeliana del 1948|intervennero militarmente]] contro il neonato Stato israeliano il giorno seguente la sua proclamazione; nell'ambito dello scontro si verificò l'[[esodo palestinese del 1948]]. Israele e i paesi arabi si scontrarono nuovamente nei decenni seguenti in una serie di [[conflitti arabo-israeliani]]. In seguito alla [[guerra dei sei giorni]] del 1967 Israele occupò la Cisgiordania, che era stata occupata dal [[Regno di Giordania]],<ref group="N">Suddivisa in seguito agli [[accordi di Oslo]].</ref>e la striscia di Gaza che era amministrata dall'Egitto,<ref group="N">Abbandonata in seguito al [[piano di disimpegno unilaterale israeliano]].</ref> le [[alture del Golan]] [[Siria|siriane]] e la [[penisola del Sinai]] [[Egitto|egiziana]],<ref group="N">Restituita all'[[Egitto]] in seguito agli [[accordi di Camp David]].</ref> stabilendo negli anni in questi [[Territori occupati da Israele|territori occupati]] numerosi [[insediamenti israeliani]]. Lo [[Stato di Palestina]] rivendica la sovranità sulla Cisgiordania e sulla striscia di Gaza.
== Etimologia ==
Sull'etimologia del nome ''Israele'' non esiste un'opinione comune. Secondo Victor P. Hamilton il nome deriva dall'unione del verbo ''śarar'' ("governare", "avere autorità") e del sostantivo ''el'' ("Dio"). Il significato sarebbe dunque "Dio governa" o "Possa Dio governare".<ref>{{Cita libro|lingua=inglese|nome=Victor P.|cognome=Hamilton|titolo=The Book of Genesis: Chapters 18-50|editore=Wm. B. Eerdmans Publishing Company|città=Grand Rapids (Michigan)|anno=1995|isbn=0-8028-2309-2}}</ref>
 
Il territorio è estremamente eterogeneo dal punto di vista morfologico: a ovest, lungo la fascia costiera si estende la [[pianura di Sharon]], i [[monti della Giudea]] attraversano il centro del Paese, a sud si estende il [[deserto del Negev]], mentre la valle del [[Giordano (fiume)|Giordano]], il principale fiume del Paese, è parte della [[Great Rift Valley]]. Israele rappresenta l'unico Paese a maggioranza [[Ebrei|ebraica]] al mondo; gli ebrei rappresentano poco meno dei tre quarti della popolazione, mentre gli [[arabi israeliani]] costituiscono poco più di un quinto. La maggior parte della popolazione è concentrata nei centri urbani della pianura costiera. La [[cultura di Israele]] si è costituita attraverso l'influsso di vari elementi portati dagli immigrati ebrei da tutto il mondo. Israele rappresenta uno dei paesi più all'avanguardia in Medio Oriente dal punto di vista sociale, politico, scientifico ed economico. Un ruolo importante è rivestito dall'[[alta tecnologia]]. Lo Stato d'Israele è una [[democrazia parlamentare]] e una serie di leggi fondamentali definiscono l'ordinamento giuridico. Il potere legislativo è esercitato dalla [[Knesset]], che elegge un [[Presidenti di Israele|presidente]], mentre il potere esecutivo è esercitato dal [[Primi ministri di Israele|primo ministro]] e dal governo. Il potere giudiziario è esercitato da tribunali laici e religiosi e la [[Corte suprema di Israele]] ne rappresenta il vertice.
Secondo Geller invece l'etimo è da rintracciarsi nel verbo ''śarah'' ("combattere"), dal momento che Giacobbe cambia nome dopo la lotta con una possibile manifestazione divina. In questo caso il significato sarebbe "Colui che ha combattuto con Dio" o "Dio combatte".<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|autore=Stephen A. Geller|titolo=The Struggle at the Jabbok: The Uses of Enigma in a Biblical Narrative|rivista=The Journal of the Ancient Near Eastern Society|numero=14|p=46}}</ref>
 
== Etimologia ==
Un'interpretazione comune<ref>{{Cita web |url=http://www.treccani.it/enciclopedia/israele_res-526de154-8bb0-11dc-8e9d-0016357eee51_%28Enciclopedia-Italiana%29/ |titolo=Articolo di Giorgio Levi Della Vida |accesso=30 novembre 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131203050004/http://www.treccani.it/enciclopedia/israele_res-526de154-8bb0-11dc-8e9d-0016357eee51_%28Enciclopedia-Italiana%29/ |dataarchivio=3 dicembre 2013 |urlmorto=no }}</ref> fa derivare il nome dal soprannome di [[Giacobbe]], ovvero Israele (איש רואה אל, ''Ish roe El'', che tradotto significa "l'uomo che vide (l'angelo di) [[JHWH]]"). "Eretz Yisrael" avrebbe dunque il significato di "Terra di Giacobbe". La grafia di questa interpretazione (ישראל) è quella più aderente alla parola Israele (ישראל).
Il nome dello Stato deriva dal nome biblico "[[Israele (nome)|Israele]]", attribuito da Dio al patriarca [[Giacobbe]] come narrato nel libro della [[Genesi]].<ref name=Gen32-29>{{Cita passo biblico|Genesi 32, 29}}</ref> {{Senza fonte|Vennero presi in considerazione vari altri nomi, tra i quali ''[[Eretz Yisrael]]'', ''[[Sion (monte)|Sion]]'', ''[[Giudea]]'' e ''Nuova Giudea''. Sull'etimologia del nome ''Israele'' non esiste un'opinione comune.}} Secondo Victor P. Hamilton il nome deriva dall'unione del verbo ''śarar'' ("governare") e del sostantivo ''el'' ("Dio"). Il significato sarebbe dunque "Dio governa" o "Possa Dio governare".<ref>{{Cita libro|lingua=en|nome=Victor P.|cognome=Hamilton|titolo=The Book of Genesis: Chapters 18-50|editore=Wm. B. Eerdmans Publishing Company|città=Grand Rapids (Michigan)|anno=1995|ISBN=0-8028-2309-2}}</ref> Secondo Geller invece l'etimo è da rintracciarsi nel verbo ''śarah'' ("combattere"), dal momento che Giacobbe cambiò nome dopo la lotta con una possibile manifestazione divina. In questo caso il significato sarebbe "Colui che ha combattuto con Dio" o "Dio combatte".<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=en|autore=Stephen A. Geller|titolo=The Struggle at the Jabbok: The Uses of Enigma in a Biblical Narrative|rivista=The Journal of the Ancient Near Eastern Society|numero=14|p=46}}</ref>
 
Il documento più antico su cui apparirebbe la parola "''Israele"'' è la cosiddetta "[[Stele di Merenptah]]", una [[stele]] risalente al [[1209 a.C.|1209]]-[[1208 a.C.]] circa che documenta le campagne militari nella terra di [[Canaan]] del [[Faraone]] della [[XIX dinastia egizia|XIX dinastia]]. La stele parlerebbe di Israele come di uno tra idei tanti popoli di pastori nomadi della regione, piuttosto che di una nazione bene organizzata:.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.ebonmusings.org/atheism/otarch2.html#merneptah|titolo=The Stones Speak: The Merneptah Stele|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120910143720/http://www.ebonmusings.org/atheism/otarch2.html#merneptah|dataarchiviourlmorto=10no}}</ref> settembreIl 2012nome ''Israele'' viene citato anche nel Libro della [[Genesi]] ({{passo biblico|Gen|32,28|libro=no}}), dove viene raccontato l'episodio in cui Dio cambia il nome a Giacobbe, chiamandolo, per l'appunto, Israele. Un'interpretazione comune fa derivare il nome dal soprannome di [[Giacobbe]], ovvero ''Israele'' (che significa "l'uomo che vide (l'angelo di) [[Yahweh|JHWH]]"). ''Eretz Yisrael'' avrebbe dunque il significato di "Terra di Giacobbe". La grafia di questa interpretazione (ישראל) è quella più aderente alla parola Israele (ישראל).<ref>{{Cita web|autore=Giorgio Levi Della Vida|titolo=Israele|editore=[[Enciclopedia Treccani]]|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/israele_res-526de154-8bb0-11dc-8e9d-0016357eee51_%28Enciclopedia-Italiana%29/|accesso=30 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131203050004/http://www.treccani.it/enciclopedia/israele_res-526de154-8bb0-11dc-8e9d-0016357eee51_%28Enciclopedia-Italiana%29/|urlmorto=no}}</ref>
:Una traduzione in [[lingua italiana|italiano]] dell'estratto riportato è disponibile qui:
:{{cita web|url=http://www.geocities.com/athens/oracle/4168/history/merenpth.htm|titolo=Merenptah|editore=geocities.com|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090829234227/http://geocities.com/Athens/Oracle/4168/history/merenpth.htm|urlarchivio2=https://www.webcitation.org/query.php?url=http://www.geocities.com/athens/oracle/4168/history/merenpth.htm|dataarchivio2=26 ottobre 2009|accesso=6 luglio 2007|dataarchivio=29 agosto 2009}}</ref>
{{citazione|[…] I principi prosternati gridano pietà! Nessuno alza la testa fra i Nove Archi. Il paese di Tjehnu è distrutto, il Khatti è in pace, Canaan è stata saccheggiata con tutto il male, Ascalona è presa e Gezer catturata, Yenoam è ridotta come se non fosse mai esistita. Israele è desolata e non ha più seme,<ref group=Nota>Qui il termine "''seme''" è inteso come "''discendenza''".</ref> Khor è rimasta vedova per To-meri […]}}
Il nome ''Israele'' viene citato anche nel Libro della [[Genesi]] ({{passo biblico|Gen|32,28}}), dove viene raccontato l'episodio in cui Dio cambia il nome a Giacobbe, chiamandolo, per l'appunto, Israele.
 
Lo Stato moderno prende comunque il nome dal termine biblico, nonostante fossero stati proposti <!-- Da chi? --> altri nomi (''[[Eretz Yisrael]]'', ''[[Sion (monte)|Sion]]'' o ''Zion'', ''[[Giudea]]'' e ''Nuova Giudea'').
 
== Storia ==
{{Vedi anche|Storia di Israele}}
=== Antichità e medioevo ===
=== Il popolo ebraico prima della nascita di Israele ===
La regione vide emergere nell'[[Età del bronzo]] la civiltà [[Cananei|cananea]] sotto forma di [[città-Stato]]; durante la [[Storia della Palestina nella tarda età del bronzo|tarda età del bronzo]] la regione fu soggetta per secoli al dominio [[Nuovo Regno (Egitto)|Nuovo Regno egizio]]. La transizione verso la [[Storia della Palestina nella prima età del ferro|prima età del ferro]] vide la formazione di due civiltà differenti: i [[filistei]], sulla costa e di origine [[Civiltà egea|egea]], e gli israeliti, di derivazione cananea e concentrati negli altopiani delle regioni interne. Tra i regni israeliti emersero il [[Regno di Israele]], distrutto nel 722 a.C. dall'invasione [[Impero assiro|assira]], e il [[Regno di Giuda]], invaso nel 587 a.C. dall'[[Impero neo-babilonese]]. Le deportazioni degli israeliti da parte di assiri e babilonesi furono il principio sul quale si costituì la [[Diaspora ebraica]]. La regione fu poi annessa dall'[[Impero achemenide]] e [[Ciro il Grande]] permise la ricostruzione della nazione ebraica nel territorio. Sotto l'[[Impero seleucide]] la regione sperimentò una profonda [[ellenizzazione]], fino a quando la [[rivolta maccabea]] dette vita al [[Regno di Giudea (Asmonei)|Regno di Giudea]], al quale seguì la [[dinastia erodiana]]. Il territorio fu posto sotto protettorato dalla [[Repubblica romana]] nel [[63 a.C.]], in seguito all'[[Guerra giudaica di Pompeo|assedio di Gerusalemme]] da parte del [[Proconsole]] [[Gneo Pompeo Magno]]. Le fallite [[guerre giudaiche|grandi ribellioni]] contro il successivo [[Impero romano]], il cui primo [[Imperatore romano|imperatore]] [[Augusto|Cesare Augusto]] nel [[6]] trasformò il suddetto [[Regno cliente (storia romana)|regno cliente]] di Giudea dapprima in una prefettura della [[Provincia (storia romana)|provincia]] di [[Siria (provincia romana)|Siria]] omonimamente chiamata e poi in una provincia a sé stante (in seguito rinominata [[Giudea romana|Siria Palestina]]) provocarono una massiccia emigrazione della locale popolazione ebraica, che andò ad alimentare le comunità della diaspora.<ref name="Britannica, Palestine">{{Britannica|place/Palestine|Palestine}}</ref>
==== Il popolo ebraico nell'antichità e nel medioevo ====
Secondo la tradizione<ref name=ebrei /> una serie di regni e stati ebraici (vedi [[Dodici tribù di Israele]]) ebbero vita nella regione per oltre un millennio a partire dalla metà del secondo millennio a.C. Ricordiamo per brevità il [[Regno di Israele]] distrutto nel [[722 a.C.]], anno dell'invasione assira, e il [[Regno di Giuda]] (distrutto nel [[587 a.C.]]) con la distruzione del tempio da parte di [[Nabucodonosor II]] e deportazione a Babilonia della popolazione. Dopo l'[[esilio babilonese]] nel 538/7 a.C. Ciro il Grande, che nel 539 a.C. conquista Babilonia, emana un decreto che autorizza gli esuli Ebrei a tornare in patria. Tuttavia la ricostituzione di Giuda non fu immediata per probabile indolenza anche da parte degli stessi esuli oltre che a causa di resistenze e opposizioni esterne, e ciò è dimostrato dall'episodio narrato nel libro di Neemia (Neemia 2:1) avvenuto nel 20º anno di Artaserse I. Il monarca, accogliendo la supplica di Neemia suo coppiere, emanò l'editto che autorizzava la ricostruzione delle mura di Gerusalemme. L'editto di Artaserse I risale quindi al 445/4 a.C. Giuda fu posto sotto protettorati diversi, dai [[Persiani]] ai [[Storia romana|Romani]], fino al fallimento della [[guerre giudaiche|grande rivolta ebraica]] contro l'[[Impero Romano]], che provocò la massiccia espulsione degli Ebrei dalla loro patria ([[Diaspora ebraica]]).
 
La regione si convertì progressivamente al [[cristianesimo]]. Nel VII secolo l'[[Impero bizantino]] perse la regione per mano del [[Califfato dei Rashidun]], al quale seguirono varie dinastie musulmane, tra le quali gli [[Omayyadi]], gli [[Abbasidi]], i [[Tulunidi]] e i [[Fatimidi]]. Nel corso del medioevo la regione visse un processo di progressiva [[arabizzazione]]. Con le [[Crociate]] il territorio fu posto sotto la sovranità del [[Regno di Gerusalemme]] e in seguito delle dinastie musulmane degli [[Zengidi]], degli [[Ayyubidi]], dei [[Mamelucchi]] e infine degli [[Impero ottomano|Ottomani]]. Malgrado un tentativo del [[Chedivato d'Egitto]], gli Ottomani rimasero al potere fino alla [[prima guerra mondiale]], quando vennero sconfitti dagli [[Alleati della prima guerra mondiale|Alleati]].<ref name="Britannica, Palestine"/>
Nel [[VII secolo]], l'[[Impero Bizantino]] perse la regione per mano degli Arabi che, insediandosi, vi attrassero nuovi coloni, specialmente dalle regioni meridionali della [[Penisola araba]]. Dopo un fortunato periodo sotto il [[Califfo|califfato]] [[Omayyadi|omayyade]], l'area decadde progressivamente in età [[Abbasidi|abbaside]], trovando una qualche nuova vitalità in periodo [[Tulunidi|tulunide]] prima di ricadere sotto il controllo delle tribù nomadi dei Banū Kalb e dei Banū Kilāb.
 
=== Mandato britannico della Palestina ===
Con le [[Crociata|Crociate]] e le successive dominazioni dei [[Fatimidi]], [[Zengidi]], [[Ayyubidi]] e [[Mamelucchi]], la regione riacquistò una certa importanza. I nuovi dominatori [[Impero Ottomano|Ottomani]] non furono invece del tutto all'altezza del compito, abbandonando l'amministrazione dell'area nelle poco capaci mani degli sconfitti Mamelucchi, trasformati in loro vassalli.
{{Vedi anche|Mandato britannico della Palestina}}
==== Il sionismo e il mandato britannico della Palestina ====
A partire dalla fine del XIX secolo il movimento [[Sionismo|sionista]] spinse molti ebrei, principalmente dall'[[Europa orientale]], a stabilirsi in Palestina, attraverso le cosiddette ''[[aliyah]]''. Il [[nuovo yishuv]] creò nei decenni una nuova realtà culturale e sociale, parallela a quella araba palestinese. Esso fondò nuove città, tra le quali [[Petah Tikva]] e [[Tel Aviv]], e avviò progetti agricoli attraverso i [[kibbutz]] e i [[moshav]]. Venne in particolare rivitalizzata la [[lingua ebraica]]. Alla fine della [[prima guerra mondiale]], la [[Società delle Nazioni]] trasferì la [[Palestina]] sotto il controllo dell'[[Impero britannico]], creando il [[mandato britannico della Palestina]]. I britannici, con la [[Dichiarazione Balfour (1917)|Dichiarazione Balfour]], si fecero promotori della costituzione di un "focolare nazionale" ebraico in Palestina. Sotto i britannici l'immigrazione ebraica dall'Europa orientale portò la popolazione ebraica a crescere enormemente, passando dalle circa {{M|80000}} unità registrate nel 1918 alle {{M|175000}} nel 1931 e alle {{M|400000}} nel 1936, causando attriti con la popolazione araba palestinese. Nel 1939 l'amministrazione britannica, in seguito delle conseguenze dei [[Moti in Palestina del 1929|moti del 1929]] e soprattutto della [[Grande rivolta araba (1936-1939)|Grande rivolta araba]], pose forti limitazioni all'immigrazione e alla vendita di terreni a ebrei. L'avvento del [[nazismo]], la [[seconda guerra mondiale]] e la Shoah portarono a un ulteriore flusso migratorio di ebrei provenienti da diverse nazioni europee.<ref name="Britannica, Palestine"/>
 
==== Piano di partizione della Palestina ====
Malgrado un tentativo della dinastia [[chedivè|chediviale]] di [[Mehmet Ali]] di annettersi la regione, grazie ad alcune azioni militari tentate dal figlio del fondatore [[Isma'il Pascià|Ismāʿīl Pascià]], gli Ottomani rimasero al potere fino alla [[Prima guerra mondiale|I guerra mondiale]], che li vide soccombenti per la loro alleanza con gli Imperi Centrali.
[[File:Israel-1947-1949.jpg|miniatura|Territori riconosciuti allo stato ebraico dall'ONU e conquiste di Israele del 1948-1949]]
Nel 1947 l'[[Assemblea generale delle Nazioni Unite]] propose e votò a maggioranza (33 voti a favore, 13 contro e 10 astenuti) un [[piano di partizione della Palestina]], basato sull'operato dell'UNSCOP, che previde l'istituzione di uno Stato ebraico e di uno arabo con [[Gerusalemme]] sotto controllo internazionale.<ref name="Britannica, Palestine"/> Nel decidere su come suddividere il territorio considerò, per evitare possibili rappresaglie da parte della popolazione araba, la necessità di radunare nel futuro Stato tutte le zone dove gli ebrei erano presenti in numero significativo, e questo andò quindi ad occupare il 56,4% del territorio. Lo Stato ebraico proposto avrebbe avuto quindi una popolazione residente in maggioranza composta da ebrei ({{M|498000}} a fronte di {{M|407000}} arabi). Circa {{M|10000}} ebrei sarebbero rimasti nello Stato arabo, che sarebbe di conseguenza stato abitato dal 99% di arabi, con una comunità totale di 735.000 abitanti. La zona internazionale, imperniata sulla città di Gerusalemme, avrebbe avuto una presenza di {{M|100000}} ebrei a fronte di {{M|105000}} arabi. A questi gruppi si aggiungeva una popolazione di circa {{M|90000}} Beduini nomadi, presente nella zona di Beersheba.<ref name=UNSCOP1947>[https://digitallibrary.un.org/record/703295 United Nations Special Committee on Palestine. Volume 1 : report to the General Assembly - 1947]</ref> Il piano venne accolto con favore dalla maggior parte della comunità ebraica, rappresentata ufficialmente dall'[[Agenzia ebraica]] (anche se gruppi più estremisti, come l'[[Irgun]] e la [[Banda Stern]], lo rifiutarono), e rifiutato con varie motivazioni dalla comunità araba palestinese e dai paesi arabi.<ref name="Britannica, Palestine"/>
 
Tra il dicembre del 1947 e la prima metà di maggio del 1948 vi furono cruente azioni di guerra civile da ambo le parti. Il [[piano Dalet]], messo a punto dalle autorità ebraiche, aveva come scopo la difesa e il controllo del territorio del quasi neonato Stato ebraico e degli insediamenti ebraici a rischio posti di là dal confine di questo. Il piano, seppur ufficialmente solo difensivo, prevedeva comunque, tra le altre cose, la possibilità di occupare basi nemiche poste oltre il confine, e prevedeva in alcuni casi la distruzione di villaggi palestinesi e l'espulsione degli abitanti.<ref>{{Cita|Tucker|p. 721}}.</ref> Diversi storici hanno considerato il piano stesso indirettamente responsabile di massacri e azioni violente contro la popolazione palestinese, in un tentativo di [[pulizia etnica]].<ref>{{Cita libro|autore=[[Ilan Pappé]]|titolo=La pulizia etnica della Palestina|editore=Fazi Editore|città=Roma|anno=2008}}</ref> L'impatto emotivo sull'opinione pubblica del [[massacro di Deir Yassin]], effettuato da membri dell'Irgun e della Banda Stern, ebbe una forte risonanza.<ref>{{Cita|Tucker|p. 722}}.</ref>
Nell'immediato dopoguerra fu creato in [[Palestina]] e in [[Transgiordania]] un [[Mandato]] della [[Società delle Nazioni]], affidato alla [[Gran Bretagna]], mentre in [[Siria]] un altro Mandato fu attribuito alla [[Francia]].
 
==== IlLo SionismoStato edi ilIsraele Mandato britannico ====
[[File:Ben Gurion 1959.jpg|thumb|left|[[David Ben Gurion]], fondatore di Israele.]]
{{Vedi anche|Mandato britannico della Palestina|Sionismo}}
==== Guerra arabo-israeliana del 1948 ====
[[File:Herzl-balcony.jpg|thumb|left|[[Theodor Herzl]], fondatore del [[Sionismo]], nel 1901 a [[Basilea]]|upright|alt=Un uomo con una lunga barba nera su un balcone.]]
Il 14 maggio del 1948 venne dichiarata unilateralmente la nascita dello Stato di Israele e il giorno seguente le truppe britanniche si ritirarono definitivamente dai territori del mandato.<ref>{{Cita|Tucker|p. 106}}.</ref> Il 15 maggio 1948 gli eserciti di [[Egitto]], [[Siria]], [[Libano]], [[Iraq]] e [[Giordania]], attaccarono il neonato Stato di Israele. L'offensiva venne bloccata dall'[[Forze di Difesa Israeliane|esercito israeliano]], e le forze arabe vennero costrette ad arretrare. Israele conquistò centinaia di città e villaggi arabi palestinesi. Centinaia di migliaia di arabi abbandonarono il territorio, in quello che divenne l'[[esodo palestinese del 1948]].<ref>{{Cita libro|autore=[[Ilan Pappé]]|titolo=The Making of the Arab-Israeli Conflict, 1947-1951|editore=Tauris|città=Londra|anno=1992|p=92}}</ref> La [[Guerra arabo-israeliana del 1948]] si concluse con l'[[armistizio di Rodi]], che stabilì la [[Linea Verde (Israele)|Linea Verde]]. Il numero di [[rifugiati palestinesi]] provenienti dai territori controllati da Israele raggiunse le {{M|711000}} persone. I profughi si stabilirono prevalentemente in Giordania, Siria e Libano, oltreché in [[Cisgiordania]] e [[striscia di Gaza]].<ref>{{Cita|Tucker|p. 797}}.</ref> La Giordania annesse la Cisgiordania, mentre l'Egitto occupò la striscia di Gaza. Israele annesse la [[Galilea]] e altri territori a maggioranza araba conquistati nella guerra.
La popolazione ebraica che aveva abitato la zona per secoli<ref name=ebrei>[http://www.treccani.it/enciclopedia/ebrei/ Ebrei sull'enciclopedia Treccani]</ref>, cominciò ad aumentare costantemente alla fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]] sulla base di ondate migratorie alimentate dagli ideali del [[Sionismo]]<ref>{{Cita web |url=http://www.treccani.it/enciclopedia/israele/ |titolo=Lemma Israele sulla Treccani |accesso=30 novembre 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131112223727/http://www.treccani.it/enciclopedia/israele/ |dataarchivio=12 novembre 2013 |urlmorto=no }}</ref>, movimento politico che auspicava la fondazione di uno Stato ebraico.
 
===== PrimoIl Congressoperiodo Sionistapost-indipendenza a Basilea =====
Nei decenni seguenti l'indipendenza dello Stato la politica israeliana venne dominata principalmente dai [[Sionismo socialista|sionisti socialisti]] del [[Mapai]] e del [[Mapam]]; [[David Ben Gurion]] venne nominato primo ministro e [[Chaim Weizmann]] presidente. Anche se il Paese si allineò successivamente al [[blocco occidentale]], l'economia israeliana adottò principi [[Socialismo|socialisti]]. Con l'approvazione della [[Legge del ritorno]] da parte del governo israeliano si assistette a una forte immigrazione ebraica proveniente dai paesi arabi e dall'Europa, che portò al raddoppio della popolazione israeliana. Lo Stato israeliano organizzò in particolare attraverso i servizi segreti, la propaganda e la diplomazia l'immigrazione ebraica da [[Iraq]], [[Yemen]] e [[Marocco]]. Gli immigrati vennero sistemati nelle [[ma'abara]]. Gli insediamenti arabi israeliani vennero sottoposti alla legge marziale.
Il Sionismo ebbe da allora prima in [[Theodor Herzl]] e poi in [[Chaim Weizmann]] e David Ben Gurion i suoi promotori. Il primo Congresso Sionista avrà luogo a [[Basilea]] nel 1897, dove viene formulato il ''Programma di Basilea''.<ref>{{Cita web|url=https://storiadisraele.blogspot.com/2010/09/il-programma-di-basilea.html|titolo=Il Programma di Basilea|sito=Il Programma di Basilea {{!}} STORIA DI ISRAELE|accesso=17 maggio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190517122256/https://storiadisraele.blogspot.com/2010/09/il-programma-di-basilea.html|dataarchivio=17 maggio 2019|urlmorto=no}}</ref> In tutto, il congresso sionista avrà luogo nella città di Basilea dieci volte, cioè di più che in ogni altra città al mondo.<ref>{{Cita libro|nome=Mitchell Geoffrey|cognome=Bard|nome2=Moshe|cognome2=Schwartz|titolo=1001 Facts Everyone Should Know about Israel|url=https://books.google.co.il/books?id=hohspDWqzjwC&pg=PA7&lpg=PA7&dq=%22Seventeenth+Zionist+Congress%22&source=bl&ots=4ub7b4KCDm&sig=03RkgAXjjxkE4Fe34I0sDv--8CA&hl=en&sa=X&ei=fuoLVZ7wA8j6UquthPgD&ved=0CC8Q6AEwBA#v=onepage&q=%22Seventeenth%20Zionist%20Congress%22&f=false|accesso=10 dicembre 2019|data=2005|editore=Rowman & Littlefield|lingua=en|ISBN=978-0-7425-4358-4|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180612141350/https://books.google.co.il/books?id=hohspDWqzjwC&pg=PA7&lpg=PA7&dq=%22Seventeenth+Zionist+Congress%22&source=bl&ots=4ub7b4KCDm&sig=03RkgAXjjxkE4Fe34I0sDv--8CA&hl=en&sa=X&ei=fuoLVZ7wA8j6UquthPgD&ved=0CC8Q6AEwBA#v=onepage&q=%22Seventeenth%20Zionist%20Congress%22&f=false|dataarchivio=12 giugno 2018|urlmorto=no}}</ref>
 
Gli anni 1950 furono caratterizzati da un'intensa [[austerità]].<ref>{{Cita|Tucker|p. 173}}.</ref> Le condizioni critiche dell'economia israeliana convinsero il governo israeliano a firmare con la [[Germania Ovest]] un [[Accordo di riparazioni tra Israele e Germania Ovest|accordo di riparazioni]], che finanziò le casse dello Stato ma venne accolto molto freddamente dall'opposizione.<ref>{{Cita|Tucker|p. 33}}.</ref> La società israeliana fu caratterizzata anche da forti tensioni sociali tra le istituzioni dominate dagli [[aschenaziti]] e gli immigrati [[mizrahì]], i quali denunciarono discriminazioni etniche a loro danno. In particolare il [[caso dei bambini yemeniti]] scomparsi generò una forte risonanza. Il conflitto arabo-israeliano continuò sotto forma di attacchi da parte dei [[fedayyin]] palestinesi, scontri sui confini e attraverso operazioni da parte dei servizi segreti israeliani nei paesi esteri, che culminarono nell'[[affare Lavon]].<ref>{{Cita|Tucker|p. 610}}.</ref>
===== Dopo la Prima guerra mondiale =====
Alla fine della [[Prima guerra mondiale]], la [[Società delle Nazioni]] trasferisce la [[Palestina]] sotto il controllo dell'[[Impero britannico]], togliendola all'[[Impero Ottomano]]. I britannici, con la [[Dichiarazione Balfour (1917)|Dichiarazione Balfour]], si erano fatti promotori della costituzione di un "''focolare nazionale''" ("''national home''") ebraico in Palestina favorendo lo stanziamento di immigrati ebrei.
 
A seguito della massiccia immigrazione di popolazioni ebraiche provenienti in gran parte dall'Europa orientale, organizzata per lo più dal movimento sionista, la popolazione ebraica nella regione che poi sarebbe divenuta Israele, passò dalle circa {{formatnum:80000}} unità registrate nel [[1918]] a {{formatnum:175000}} nel [[1931]] e a {{formatnum:400000}} nel [[1936]], causando attriti con la popolazione araba preesistente.
 
Nel [[1939]] l'amministrazione britannica, a seguito delle conseguenze dei [[Moti in Palestina del 1929|moti del 1929]] e soprattutto dei quasi quattro anni di guerra civile conosciuta come [[Grande rivolta araba (1936-1939)|Grande rivolta araba]], pose forti limitazioni all'immigrazione e alla vendita di terreni a ebrei, e respinse le navi cariche di immigranti ebrei in arrivo, proprio alla vigilia della [[Shoah]]. L'avvento del [[Nazismo]] e la tragedia della [[Shoah]] portarono a un ulteriore flusso migratorio di ebrei provenienti da diverse nazioni europee.<ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20160425023904/http://www.parodos.it/news/sionismo.htm|titolo=Sionismo|accesso=25 giugno 2019}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Costruire una pace. Per imparare a non credere nella fatalità delle guerre<!--|editore=Consensus Building Institute (CBI)-->|città=Milano|editore=Mondadori|anno=2007|isbn=88-424-9249-3|pagine=198}} con una conversazione di [[Marianella Sclavi]] con S. Romano.</ref>
 
=== Storia dello Stato di Israele ===
==== Nascita dello Stato ====
[[File:Israel-1947-1949.jpg|thumb|Territori riconosciuti a Israele dall'ONU e conquiste del 48-49]]
Nel [[1947]] l'Assemblea delle [[Organizzazione delle Nazioni Unite|Nazioni Unite]] (che allora contava 52 Paesi membri), dopo sei mesi di lavoro da parte dell'UNSCOP (''United Nations Special Committee on Palestine''), il 29 novembre approvò la Risoluzione dell'Assemblea Generale n. 181<ref name="Avalon">{{Cita web|lingua=en|url=http://www.yale.edu/lawweb/avalon/un/res181.htm|titolo=United Nations General Assembly Resolution 181 November 29, 1947|sito=Avalon Project|editore=[[Yale Law School]]|data=1996|accesso=19 novembre 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061029150108/http://www.yale.edu/lawweb/avalon/un/res181.htm|dataarchivio=29 ottobre 2006}}</ref>, con 33 voti a favore, 13 contro e 10 astenuti, che prevedeva la creazione di uno Stato ebraico (sul 56,4% del territorio e con una popolazione di {{formatnum:500000}} ebrei e {{formatnum:400000}} arabi) e di uno Stato arabo (sul 42,8% del territorio e con una popolazione di {{formatnum:800000}} arabi e {{formatnum:10000}} ebrei). La città di Gerusalemme e i suoi dintorni (il rimanente 0,8% del territorio), con i luoghi santi alle tre religioni monoteiste, sarebbero dovuti diventare una zona separata sotto l'amministrazione dell'ONU. Secondo il piano, lo Stato ebraico avrebbe compreso tre sezioni principali, collegate da incroci extraterritoriali; lo Stato arabo avrebbe avuto anche un'[[exclave]] a [[Giaffa]].
 
[[File:Palestine Distribution of Population 1947 UN map no 93(b).jpeg|thumb|left|Mappa della distribuzione della popolazione nel 1946]]
 
Nella sua relazione l'UNSCOP<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.mideastweb.org/unscop1947.htm|titolo=Report of UNSCOP - 1947 September 1, 1947|editore=Mid East Web GateWay|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101218005750/http://mideastweb.org/unscop1947.htm|dataarchivio=18 dicembre 2010|urlmorto=no}}</ref> si pose il problema di come accontentare entrambe le fazioni, giungendo alla conclusione che soddisfare le pur motivate richieste di entrambi era "''manifestamente impossibile''", ma che era anche "''indifendibile''" accettare di appoggiare solo una delle due posizioni. Nel decidere su come suddividere il territorio considerò, per evitare possibili rappresaglie da parte della popolazione araba, la necessità di radunare tutte le zone dove i coloni ebrei erano presenti in numero significativo (seppur spesso in minoranza, si veda la mappa) nel futuro territorio ebraico.
 
La Gran Bretagna, che negli anni trenta durante la Grande rivolta araba aveva già tentato diverse volte senza successo di spartire il territorio tra la popolazione araba preesistente e i coloni ebrei in forte aumento, si astenne nella votazione e rifiutò apertamente di seguire le raccomandazioni del piano, che riteneva si sarebbe rivelato inaccettabile per entrambe le parti; ben presto annunciò che avrebbe terminato comunque il proprio mandato il 15 maggio [[1948]].
 
Le reazioni alla risoluzione dell'ONU furono diversificate: la maggior parte degli ebrei, rappresentati ufficialmente dall'[[Agenzia Ebraica]], l'accettarono, pur lamentando la non continuità territoriale tra le varie aree assegnate allo Stato ebraico. Gruppi più estremisti, come l'[[Irgun]] e la [[Banda Stern]], la rifiutarono, essendo contrari alla presenza di uno Stato arabo in quella che consideravano "''la Grande Israele''", nonché al controllo internazionale di Gerusalemme.
 
Tra la popolazione araba la proposta fu rifiutata, con diverse motivazioni: alcuni negavano totalmente la possibilità della creazione di uno Stato ebraico; altri criticavano la spartizione del territorio che ritenevano avrebbe chiuso i territori assegnati alla popolazione araba (oltre al fatto che lo Stato arabo non avrebbe avuto sbocchi sul [[Mar Rosso]] né sulla principale risorsa idrica della zona, il [[Mar di Galilea]]); altri ancora erano contrari che agli ebrei, che allora costituivano una minoranza (un terzo della popolazione totale che possedeva solo il 7% del territorio), fosse assegnata la maggioranza (56%, ma con molte zone desertiche) del territorio (anche se la commissione dell'ONU aveva preso quella decisione anche in virtù della prevedibile immigrazione di massa dall'Europa dei reduci delle persecuzioni della [[Germania nazista]]); gli stati arabi infine proposero la creazione di uno [[Stato federale|Stato unico federato]], con due governi.
 
Tra il dicembre del [[1947]] e la prima metà di maggio del [[1948]] vi furono cruente azioni di guerra civile da ambo le parti. Il [[piano Dalet]] (o "Piano D") dell'[[Haganah]], messo a punto tra l'autunno del 1947 e i primi mesi del 1948, aveva come scopo la difesa e il controllo del territorio del quasi neonato Stato israeliano, e degli insediamenti ebraici a rischio posti di là dal confine di questo. Il piano, seppur ufficialmente solo difensivo, prevedeva comunque, tra le altre cose, la possibilità di occupare "''basi nemiche''" poste oltre il confine (per evitare che venissero impiegate per organizzare infiltrazioni all'interno del territorio), e prevedeva la distruzione dei villaggi palestinesi ("''setting fire to, blowing up, and planting mines in the debris''" ovvero "''dar fuoco, far saltare in aria e minare le rovine''") espellendone gli abitanti oltre confine, ove la popolazione fosse stata "''difficile da controllare''"<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.mideastweb.org/pland.htm|titolo=Plan Daleth (Plan D)|editore=MidEast Web Historical Documents|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101127025058/http://mideastweb.org/pland.htm|dataarchivio=27 novembre 2010|urlmorto=yes}}</ref>, situazione che ha portato diversi storici a considerare il piano stesso indirettamente responsabile di massacri e azioni violente contro la popolazione palestinese (seppur non presenti né giustificate esplicitamente dal piano), in una specie di tentativo di ''pulizia etnica''<ref>Si veda per es {{en}}[http://imeu.net/news/article008084.shtml FAQ on Plan Dalet] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080719181703/http://imeu.net/news/article008084.shtml |data=19 luglio 2008 }} dal ''The Institute for Middle East Understanding'' o la [http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=19095 recensione] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110514202005/http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=19095 |data=14 maggio 2011 }} del libro dello storico [[Ilan Pappé]], ''La pulizia etnica della Palestina'', Fazi Edizioni.</ref>. L'impatto emotivo sull'opinione pubblica del [[massacro di Deir Yassin]], avvenuto il 9 aprile da parte di membri dell'Irgun e della Banda Stern e all'insaputa dell'Haganah, fu una delle cause principali della fuga degli abitanti nei mesi seguenti.
 
Il 14 maggio del [[1948]] venne dichiarata unilateralmente la nascita dello Stato di Israele, un giorno prima che l'ONU stessa, come previsto, ne sancisse la creazione.
 
Il 15 maggio, le truppe britanniche si ritirarono definitivamente dai territori del Mandato.
 
==== Guerra arabo-israeliana del 1948 (Guerra d'Indipendenza) ====
{{vedi anche|Guerra arabo-israeliana del 1948}}
Lo stesso 15 maggio 1948 gli eserciti di [[Egitto]], [[Siria]], [[Libano]], [[Iraq]] e [[Transgiordania]], attaccarono l'appena nato Stato di Israele. L'offensiva venne bloccata dall'[[Forze di Difesa Israeliane|esercito israeliano]], e le forze arabe vennero costrette ad arretrare. Israele conquistò centinaia di villaggi palestinesi, concausa dell'esodo degli abitanti<ref>{{Cita libro|nome=Ilan|cognome=Pappé|titolo=The Making of the Arab-Israeli Conflict, 1947-1951|città=London|anno=1992|p=92}}</ref>. La guerra terminò con la sconfitta araba nel maggio del [[1949]], e produsse 711.000 [[Rifugiati palestinesi|profughi arabo-palestinesi]]<ref group=Nota>{{Cita web|lingua=en|url=http://domino.un.org/unispal.nsf/9a798adbf322aff38525617b006d88d7/93037e3b939746de8525610200567883|titolo=U.N. General Assembly Official Records, 5th Session, Supplement No. 18, Document A/1367/Rev. 1|editore=United Nations Information System on the Question of Palestine|data=23 ottobre 1950|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080420191800/http://domino.un.org/unispal.nsf/9a798adbf322aff38525617b006d88d7/93037e3b939746de8525610200567883|dataarchivio=20 aprile 2008|urlmorto=no}} Rapporto Generale e Rapporto Supplementare della Commissione di Conciliazione dell'ONU per la Palestina, sul periodo 11 dicembre 1949 - 23 ottobre 1950. La Commissione asseriva che le stime erano state le più accurate possibili, "per quanto le circostanze lo avevano permesso", e attribuiva che la stima più elevata fosse motivata, fra le altre cose, "dal raddoppio delle tessere di razionamento, dall'incremento di persone che erano state deportate da aree diverse da quelle occupate da Israele e da persone che, per quanto non deportate, erano ridotte alla miseria."</ref>. Alcuni hanno rivelato che numerosi palestinesi seguitarono a credere che gli eserciti arabi avrebbero prevalso e affermarono pertanto di voler tornare nelle loro terre d'origine.<ref name=NYPost>{{Cita news|lingua=en|titolo=The Arab Refugees: The Invaders Get International Help that May be Converted into Military Aid|pubblicazione=[[New York Post]]|data=30 novembre 1948|url=http://www.varchive.org/obs/481130.htm|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120716221204/http://www.varchive.org/obs/481130.htm|dataarchivio=16 luglio 2012|urlmorto=no}}</ref> Analogamente, circa 900.000 [[Esodo ebraico dai paesi arabi|profughi ebrei]] dovettero abbandonare i paesi arabi e islamici in cui vivevano.
 
In seguito all'armistizio e al ritiro delle truppe ebraiche l'Egitto occupò la [[striscia di Gaza]], mentre la Transgiordania occupò la [[Cisgiordania]], assumendo quindi il nome di Giordania. Israele si annesse la [[Galilea]] e altri territori a maggioranza araba conquistati nella guerra. Negli anni immediatamente successivi, dopo l'approvazione (5 luglio [[1950]]) della [[Legge del ritorno]] da parte del governo israeliano, si assistette a una nuova forte immigrazione ebraica, che portò al raddoppio della popolazione di Israele. In gran parte si trattò di profughi ebrei [[mizrahì]] provenienti dai paesi arabi, espulsi dai loro paesi di origine dopo la nascita dello Stato.
 
Per il suo ruolo nel negoziare gli armistizi del 1948 e [[1949]], [[Ralph Bunche]] ricevette il [[Premio Nobel per la Pace]] nel [[1950]].
 
Israele mantenne la legge militare per gli ''arabi israeliani'' fino al [[1966]].
 
==== La crisi di Suez, la guerra dei sei giorni e la guerra del Kippur ====
Nel 1956 il leader egiziano [[Gamal Abd el-Nasser]] nazionalizzò il [[canale di Suez]] e lo chiuse alle navi commerciali di Israele, cominciando nel contempo un avvicinamento all'[[Unione Sovietica]] e armandosi grazie al sostegno della [[Cecoslovacchia]]. Israele, alleato a [[Francia]] e [[Regno Unito]] intervenne militarmente, sferrando un attacco preventivo contro l'Egitto riportando numerosi successi e annettendo la striscia di Gaza e la [[penisola del Sinai]]. La [[crisi di Suez]] si risolse tuttavia grazie a una trattativa tra Stati Uniti d'America e [[Unione Sovietica]]. Nel 1967 scoppiò la [[guerra dei sei giorni]], quando Israele decise nuovamente di optare per un attacco preventivo, conquistando la Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, la striscia di Gaza, la penisola del Sinai e le [[alture del Golan]].<ref>{{Cita|Vercelli|pp. 67-70}}.</ref> Fino al 1970 il Paese fu impegnato nella [[guerra d'attrito]] con l'Egitto.
{{vedi anche|Crisi di Suez|Guerra dei sei giorni|Guerra del Kippur}}
Il 23 luglio [[1952]] un gruppo chiamato "Liberi Ufficiali" depose l'allora sovrano d'Egitto Re Faruk e salì al potere il loro leader [[Gamal Abd el-Nasser]], conosciuto anche semplicemente come Nasser. Egli procedette a un progressivo distaccamento dal Regno Unito stipulando con esso degli accordi secondo i quali avrebbero sgombrato il [[canale di Suez]] a patto che l'Egitto chiedesse loro aiuto in caso di minacce esterne. Nei tre anni seguenti vennero smantellate tutte le vecchie istituzioni, e nel [[1955]] le truppe egiziane subentrarono a quelle del Regno Unito nel controllo del canale. Il Regno Unito interruppe immediatamente i rifornimenti di armi e i finanziamenti per la costruzione della [[diga di Assuan]], e in tutta risposta, nel [[1956]], Nasser nazionalizzò il [[canale di Suez]] e lo chiuse alle navi commerciali di Israele, cominciando nel contempo un avvicinamento all'URSS. Israele, alleato a Francia e Regno Unito (paesi degli azionisti della società di costruzione e gestione del canale), intervenne militarmente.
 
[[File:Bill Clinton, Yitzhak Rabin, Yasser Arafat at the White House 1993-09-13.jpg|miniatura|[[Yitzhak Rabin]] e [[Yasser Arafat]] si stringono la mano e firmano gli [[accordi di Oslo]], con [[Bill Clinton]] dietro di loro, 1993|alt=Un uomo in abito scuro a sinistra stringe la mano di un uomo sorridente con il tradizionale copricapo arabo a destra. Si distingue un uomo più giovane con le braccia aperte al centro dietro di loro.]]
Nel 1956 scoppiò la seconda guerra arabo-israeliana: preoccupati del riarmo egiziano sostenuto dalla [[Cecoslovacchia]], gli Israeliani, appoggiati dal Regno Unito, Francia e USA, sferrarono un attacco preventivo contro l'Egitto riportando numerosi successi e annettendo la Striscia di Gaza e la Penisola del Sinai. Il conflitto si risolse tuttavia grazie a una trattativa tra USA e URSS, che aveva addirittura minacciato l'utilizzo del nucleare in difesa dell'Egitto.
Nei primi anni 1970 la società israeliana fu scossa dall'attivismo politico delle [[Pantere Nere (Israele)|Pantere Nere]],<ref>{{Cita|Vercelli|p. 94}}.</ref> mentre nel 1972 si verificò il [[massacro di Monaco di Baviera]].<ref>{{Cita|Vercelli|p. 78}}.</ref> Nel 1973 Egitto e Siria attaccarono a sorpresa Israele in quella che divenne la [[guerra del Kippur]]; i due paesi arabi ebbero inizialmente la meglio ma dopo una fase di stallo le truppe israeliane riuscirono a riprendere il controllo della situazione e a rovesciare le sorti del conflitto, ricacciando egiziani e siriani di là dalle posizioni iniziali.<ref>{{Cita|Vercelli|pp. 81-83}}.</ref> Nel 1974 il movimento [[Sionismo religioso|sionista religioso]] del [[Gush Emunim]] avviò la costruzione dei primi [[insediamenti israeliani]] nei territori occupati.<ref>{{Cita|Tucker|p. 1106}}.</ref> Il dominio politico dei sionisti socialisti terminò nel 1977 in seguito alla vittoria del [[Likud]]. Nel 1978, con gli accordi di [[Camp David]], Israele si impegnò a restituire la penisola del Sinai, mentre l'Egitto si impegnò al riconoscimento dello Stato di Israele.<ref>{{Cita|Vercelli|pp. 89-91}}.</ref> Negli anni seguenti Israele venne coinvolto nella [[guerra civile libanese]], intervenendo militarmente in più occasioni e occupandone la regione meridionale fino al 2000.
 
==== XXI secolo ====
Per il suo ruolo nell'imporre una soluzione pacifica, [[Lester Pearson]] ricevette il Premio Nobel per la Pace nel [[1957]].
Nel 1987 scoppiò nei territori occupati la [[prima intifada]], ai quali seguirono nel 1993 gli [[accordi di Oslo]], i quali istituirono l'[[Autorità Nazionale Palestinese]]. Nel 1991 in occasione della [[guerra del Golfo]] l'Iraq colpì Israele attraverso attacchi missilistici. Nel 2000 scoppiò la [[seconda Intifada]]. Nel 2005 le forze israeliane si ritirarono dalla [[striscia di Gaza]], lasciandola al controllo palestinese.<ref>{{Cita|Tucker|p. 384}}.</ref> Il Paese si scontrò con [[Hezbollah]] nella [[Guerra del Libano (2006)|guerra del Libano del 2006]] e a più riprese con i gruppi paramilitari palestinesi: nel 2008 con l'[[Operazione Piombo fuso]], nel 2012 con l'[[Operazione Colonna di nuvola]], nel 2014 con l'[[Operazione Margine di protezione]], nel 2021 nell'ambito della [[crisi israelo-palestinese del 2021]] ,tra il 2023 e il 2024 nel * [[Conflitto Israele-Hezbollah del 2023-2024]], dal 7 ottobre 2023 nella [[guerra di Gaza]], nel 2025 [[Guerra Iran-Israele]].<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.france24.com/en/live-news/20231215-israel-social-security-data-reveals-true-picture-of-oct-7-deaths|titolo=Israel social security data reveals true picture of Oct 7 deaths|data=15 dicembre 2023|accesso=9 febbraio 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20231217222630/https://www.france24.com/en/live-news/20231215-israel-social-security-data-reveals-true-picture-of-oct-7-deaths|urlmorto=sì}}.</ref>
 
== Geografia ==
Nel [[1967]], scoppiò un nuovo conflitto (il terzo) fra Israele e i vicini Paesi arabi, denominato [[guerra dei sei giorni]] per la sua esigua durata. Constatato che Egitto, Siria e Giordania stavano ammassando truppe a ridosso dei propri confini, Israele decise nuovamente di optare per un attacco preventivo. Sotto il comando dei generali [[Ytzhak Rabin]] (Capo di Stato Maggiore) e [[Moshe Dayan]] (Ministro della Difesa), dal 5 giugno 1967, in sole 6 ore Israele ridusse al silenzio le forze aeree nemiche, e in soli sei giorni sconfisse gli eserciti dei tre paesi arabi, conquistando la Cisgiordania con Gerusalemme Est (che erano sotto l'amministrazione giordana), la [[Penisola del Sinai]], le Alture del Golan, la [[Striscia di Gaza]], la [[Cisgiordania]] (Giudea e Samaria), occupando così vaste aree di territorio al di fuori dei propri confini originari.
{{vedi anche|Geografia di Israele}}
[[File:MidbarYehuda01 ST 06.jpg|miniatura|Saline nel [[Mar Morto]]]]
[[File:Mount Tabor.jpg|miniatura|Visione del [[monte Tabor]]]]
[[File:Negev-2005-1.JPG|miniatura|[[Deserto del Negev]]]]
Israele si trova all'estremità orientale del Mar Mediterraneo. Il territorio sovrano internazionalmente riconosciuto, esclusi cioè tutti i territori occupati, ha una superficie di circa {{M|20 770|u=km2}}, di cui il 2% sono acque.<ref>{{Cita|''CIA World Factbook''}}.</ref> Il territorio sottoposto alla legge dello Stato di Israele, inclusi cioè Gerusalemme Est e le alture del Golan, ha una superficie di {{M|22 072|u=km2}}.<ref>{{lingue|en|he}} {{Cita web|url=http://www1.cbs.gov.il/shnaton57/st02_07x.pdf|titolo=Area of Districts, Sub-Districts, Natural Regions and Lakes. Statistical abstract of Israel 2006|editore=Israeli Central Bureau of Statistics|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070614005531/http://www1.cbs.gov.il/shnaton57/st02_07x.pdf|urlmorto=no}}</ref> Il territorio sotto controllo israeliano, inclusi quindi i territori occupati, ha una superficie di {{M|27 799|u=km2}}.<ref>{{Cita web|lingua=en|titolo=A Country Study: Israel (Geography)|url=http://lcweb2.loc.gov/frd/cs/iltoc.html|editore=[[Biblioteca del Congresso]]|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080708221646/http://lcweb2.loc.gov/frd/cs/iltoc.html|urlmorto=no}}</ref>
 
=== Morfologia ===
Dopo la guerra, Israele annesse non solo la città di Gerusalemme (6&nbsp;km²), ma anche i villaggi cisgiordani circostanti (64&nbsp;km²). I palestinesi residenti nei territori annessi, e a Gerusalemme Est, non ottennero i pieni diritti dei cittadini israeliani, ma solo quelli riconosciuti ai 'residenti permanenti' nello Stato di Israele; partecipano alle elezioni amministrative, ma non alle politiche per la [[Knesset]] (Parlamento)<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.btselem.org/english/Jerusalem/Legal_Status.asp|titolo=Legal Status of East Jerusalem and its Residents|editore=[[B'Tselem]]|data=1º gennaio 2013|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061010085544/http://www.btselem.org/English/Jerusalem/Legal_Status.asp|dataarchivio=10 ottobre 2006|urlmorto=no}}</ref>.
Il territorio israeliano presenta caratteristiche eterogenee. Presenta a ovest, parallela alla costa, la [[pianura di Sharon]], che ospita la maggior parte della popolazione e i principali centri urbani. Al centro si estendono i [[monti della Giudea]], che attraversano in lunghezza tutto il Paese. L'[[Alta Galilea]] rappresenta la regione più alta del Paese. Mentre i versanti occidentali scendono dolcemente verso il Mediterraneo, quelli orientali precipitano verso la valle del fiume Giordano. La stretta valle solcata dal [[Giordano (fiume)|Giordano]] è parte della [[Great Rift Valley]], che prosegue con il [[Mar Morto]], [[Wadi Araba]], il [[golfo di Aqaba]] e il [[Mar Rosso]]. A sud si estende il [[Negev]], un territorio in prevalenza desertico, che occupa circa la metà della superficie del Paese; alla sua estremità sud si trova l'unico sbocco al mare non mediterraneo.<ref>{{Cita|Reich-Goldberg|p. 6}}.</ref> Tipici del Negev e della adiacente [[penisola del Sinai]] sono i ''makhteshim'', crateri erosivi dei quali il più ampio al mondo è il [[cratere Ramon]].<ref>{{Cita|Jacobs-Eber-Silvani|pp. 284-286}}.</ref> Le montagne più importanti sono il [[Monte Meron]], situato in Alta Galilea, e il [[Monte Ramon]], nel Negev. Altri rilievi sono il [[Monte Carmelo]] e il [[Monte Hermon]] (occupato dal 1967).
 
=== Idrografia ===
Nel [[1973]] Egitto e Siria attaccarono a sorpresa Israele nel giorno della festività ebraica dello [[Yom Kippur]]. Nei primi giorni di conflitto, denominato oggi appunto [[guerra del Kippur]], i due paesi arabi ebbero la meglio ma, dopo una fase di stallo, le truppe israeliane riuscirono a riprendere il controllo della situazione e a rovesciare le sorti del conflitto, ricacciando egiziani e siriani di là dalle posizioni iniziali. Fu la quarta guerra arabo-israeliana.
Il fiume principale è il [[Giordano (fiume)|Giordano]], che nasce dal Monte Hermon; ne appartiene a Israele solo la parte del corso superiore, segnando per il resto il confine tra la [[Giordania]] e i territori occupati palestinesi; a esso tributano corsi d'acqua di modeste dimensioni, a regime spiccatamente torrentizio, che tendono a prosciugarsi nella stagione secca. Altro fiume con portata cospicua è il [[Yarkon]], che scende nel [[Mar Mediterraneo]] vicino a Tel Aviv. È incluso quasi interamente in territorio nazionale il [[lago di Tiberiade]], mentre il [[mar Morto]] bagna il territorio israeliano solo nel settore orientale ed è prossimo al punto più basso del pianeta.<ref name="Britannica"/>
 
=== Clima ===
In seguito, nel [[1978]], con gli accordi di [[Camp David]], Israele si impegnava a restituire la Penisola del Sinai, mentre l'Egitto si impegnava al riconoscimento dello Stato di Israele affiancandosi agli USA, e uscendo (espulso) dalla Lega Araba. Con il trattato per la prima volta si crearono normali relazioni diplomatiche fra Israele e uno dei Paesi confinanti.
Pur essendo un Paese di modeste dimensioni, vi sono discrete differenze climatiche da zona a zona, e le temperature variano molto, specie durante l'inverno. La costa ha un tipico clima mediterraneo, con estati lunghe, calde e asciutte e inverni freschi e piovosi. Il caldo è anche maggiore nella valle del Giordano, dove nel 1942 furono registrati 53,7&nbsp;°C (kibbutz Tirat Zvi),<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.ncdc.noaa.gov/oa/climate/globalextremes.html|titolo=NCDC: Global Measured Extremes of Temperature and Precipitation|editore=National Climatic Data Center|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://archive.is/20120525195312/http://www.ncdc.noaa.gov/oa/climate/globalextremes.html|urlmorto=no}}</ref> un record per l'Asia. Sulle alture, invece, il clima è da fresco a freddo e umido, comprese precipitazioni nevose (a Gerusalemme almeno una volta l'anno, sul monte Hermon per gran parte dell'anno). Da maggio a settembre le precipitazioni sono rare;<ref>{{Cita web|lingua=en|titolo=Average Weather for Tel Aviv-Yafo|url=http://www.weather.com/outlook/travel/businesstraveler/wxclimatology/monthly/graph/ISXX0026|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070709071717/http://www.weather.com/outlook/travel/businesstraveler/wxclimatology/monthly/graph/ISXX0026|editore=[[The Weather Channel]]|accesso=11 luglio 2007|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|titolo=Average Weather for Jerusalem|url=http://www.weather.com/outlook/events/weddings/wxclimatology/monthly/graph/ISXX0010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080308204126/http://www.weather.com/outlook/events/weddings/wxclimatology/monthly/graph/ISXX0010|editore=[[The Weather Channel]]|accesso=11 luglio 2007|urlmorto=sì}}</ref> da novembre a marzo il clima è relativamente umido e piovoso.
 
=== Ambiente ===
==== Gerusalemme, capitale contestata ====
Lo Stato d'Israele è molto attivo nella tutela dell'ambiente. In particolare il risparmio idrico rappresenta uno degli impegni principali e viene effettuato specialmente attraverso l'[[irrigazione a goccia]] e il recupero dell'acqua piovana. Fonte di buona parte delle risorse idriche del Paese è rappresentata dal lago di Tiberiade. Molto attiva è la produzione di energia solare, eolica e da biomassa.<ref>{{Cita|Reich-Goldberg|pp. 168-169}}.</ref> Nelle regioni periferiche del Paese sono state costituite numerose [[Aree naturali protette di Israele|aree naturali protette]], anche tramite l'opera del [[Fondo Nazionale Ebraico]], che ha piantato centinaia di milioni di alberi, costruito dighe e riserve e stabilito centinaia di parchi.<ref>{{Cita|Reich-Goldberg|p. 289}}.</ref>
{{Vedi_anche|Gerusalemme|Status di Gerusalemme}}
[[Gerusalemme]] è stata proclamata capitale d'Israele nel dicembre [[1949]]<ref name="knesset Gerusalemme">{{cita web|url=https://www.knesset.gov.il/docs/eng/bengurion-jer.htm|titolo=Statements of the Prime Minister David Ben-Gurion
Regarding Moving the Capital of Israel to Jerusalem|editore=[[Knesset]]|lingua=en|accesso=29 ottobre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190523152628/http://www.knesset.gov.il/docs/eng/bengurion-jer.htm|dataarchivio=23 maggio 2019|urlmorto=no}}</ref> e confermata come tale, nel [[1980]], con la "legge fondamentale" promulgata dalla [[Knesset]].
 
== Società ==
Dall'inizio del 1950<ref name="knesset Gerusalemme"/> in poi, quasi tutte le istituzioni governative israeliane furono trasferite a Gerusalemme Ovest, mentre alcune, come il Ministero della Difesa, rimasero a Tel Aviv (città dalla quale [[Ben Gurion]] proclamò la nascita dello Stato d'Israele).
=== Demografia ===
[[File:Population of Israel since 1949.svg|miniatura|Andamento della popolazione di Israele dal 1949 al 2015]]
Alla fine del 2022 la popolazione israeliana era stimata a {{M|9656000}} abitanti.<ref name="Population of Israel on the Eve of 2023"/> A partire dalla fondazione dello Stato alla crescita demografica ha contribuito principalmente l'arrivo di milioni di immigrati ebrei, provenienti a ondate successive principalmente dall'Europa continentale, dai paesi arabi, dai paesi dell'ex Unione Sovietica e dal [[Nordamerica]]. La comunità araba israeliana crebbe invece grazie agli alti tassi di natalità. La maggioranza della popolazione è concentrata nell'area metropolitana del [[Gush Dan]].<ref name="Britannica"/> Secondo uno studio dell'[[OECD]] nel gennaio 2023 la popolazione israeliana aveva un'aspettativa di vita pari a 82,9 anni, che colloca Israele al 9º posto nella classifica degli [[Stati per aspettativa di vita]].<ref>{{Cita web|url=https://www.oecdbetterlifeindex.org/countries/israel/|titolo=OECD Better Life Index|lingua=en|accesso=8 gennaio 2023}}</ref>
 
Nel corso dell'ultimo decennio, si sono stabiliti nel Paese numeri considerevoli di lavoratori migranti non ebrei da [[Romania]], [[Thailandia]], [[Cina]], [[Africa]] e [[America meridionale]]. I numeri esatti non sono noti, in quanto molti di questi vivono attualmente nel Paese in maniera illegale o clandestina, sebbene le stime si aggirino intorno ai 166-203 mila individui.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Adriana|cognome=Kemp|data=1º marzo 2004|titolo=Labour migration and racialisation: labour market mechanisms and labour migration control policies in Israel|rivista=Social Identities|volume=10|numero=2|pp=267-292|accesso=8 gennaio 2023|doi=10.1080/1350463042000227380|url=https://doi.org/10.1080/1350463042000227380| issn = 1350-4630}}</ref> Nel giugno 2012 circa 60.000 migranti africani giunsero in Israele, generando la reazione di alcuni partiti di destra, che in ciò videro un problema di sicurezza e ordine pubblico che avrebbe minacciato il carattere ebraico del Paese.<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.reuters.com/article/us-israel-africans-idUSBRE85A0VI20120611|titolo=Israel rounds up African migrants for deportation|editore=[[Reuters]]|data=11 giugno 2012|accesso=8 gennaio 2023}}</ref> Nel corso del 2022 la popolazione di Israele è aumentata del 2,2%: tale aumento è dato al 62% dalla [[Crescita demografica|crescita naturale della popolazione]] e il restante 38% dai mutamenti nell'equilibrio migratorio internazionale. Nel Paese sono giunti circa 73.000 rifugiati e migranti ucraini nel corso del 2022, di cui l'80% giunti da [[Russia]] e [[Ucraina]].<ref name="Population of Israel on the Eve of 2023"/>
Le proclamazioni di Gerusalemme capitale di Israele non sono state riconosciute come valide dalla comunità internazionale, e sono state anzi condannate da risoluzioni ONU non vincolanti, poiché la città di Gerusalemme comprende territori non riconosciuti internazionalmente come israeliani. La [[Corte internazionale di giustizia]] ha confermato nel [[2004]] che i territori conquistati dallo Stato di Israele oltre la "[[Linea Verde (Israele)|Linea Verde]]" del [[1967]] continuano a essere definiti "territori occupati", e dunque con essi anche la [[Gerusalemme Est|parte est di Gerusalemme]], annessa da Israele nel [[1980]]. A rimarcare questa situazione, tutti gli Stati che hanno rapporti diplomatici con Israele non mantengono le proprie sedi diplomatiche a Gerusalemme, ma in genere a [[Tel Aviv]] o nelle immediate vicinanze.
 
=== Composizione etnoreligiosa ===
Nel [[2006]] gli unici due Stati che avevano una propria ambasciata a Gerusalemme, [[El Salvador]] e [[Costa Rica]], hanno notificato al governo israeliano la decisione di spostare le proprie rappresentanze diplomatiche verso Tel Aviv; successivamente a tale notifica, El Salvador l'ha spostata a [[Herzliya Pituach]] (sobborgo di [[Herzliya]], città fondata da coloni sionisti nel [[1924]] e che prende il nome da [[Theodor Herzl]]), e Costa Rica a [[Ramat Gan]] (sobborgo di Tel Aviv).
[[File:Population of israel by religion en.svg|miniatura|Variazione delle percentuali delle varie componenti religiose della popolazione [[Israeliani|israeliana]] tra il 1949 e il 2022]]
Nel 2022 il 73,6% della popolazione era costituita da [[ebrei israeliani]], il 21,1% della popolazione da [[arabi israeliani]] e il restante 5,3% da membri di altri gruppi.<ref name="Population of Israel on the Eve of 2023"/> La componente ebraica è estremamente variegata dal punto di vista etnoculturale e religioso; la lingua ebraica, rivitalizzata nel XX secolo, e la comune identità israeliana hanno però permesso agli ebrei israeliani di costruire una nuova identità ''[[Sabra (termine ebraico)|sabra]]''. La maggior parte degli ebrei israeliani si riconosce in una delle seguenti aree culturali: quella di origine [[Aschenaziti|aschenazita]], tipica dell'[[Europa centrale]] e [[Europa orientale|orientale]], e quella [[mizrahì]], tipica di [[Medio Oriente]] e [[Maghreb]]; storicamente le relazioni tra aschenaziti e mizrahì sono state molto tese; i primi hanno infatti dominato per decenni la scena istituzionale, politica, economica e culturale del Paese. Tra gli ebrei si distinguono poi i [[Caraismo|caraiti]], concentrati a [[Ramla]], [[Be'er Sheva]] e [[Ashdod]]. Fortemente correlati agli ebrei sono i [[samaritani]], concentrati a [[Holon]]. Gli arabi israeliani sono per la maggior parte di religione musulmana sunnita, mentre significative minoranze sono cristiane, principalmente [[Chiesa greco-cattolica melchita|melchite]] e [[Chiesa greco-ortodossa di Gerusalemme|greco-ortodosse]], e druse; la gran parte di essi si identifica come [[Palestinesi|palestinese]].<ref name="Britannica"/><ref name="Reich-Goldberg3-4">{{Cita|Reich-Goldberg|pp. 3-4}}.</ref> Altra comunità importante è rappresentata dai [[Circassi in Israele|circassi]]. Il monte Carmelo ospita un importante centro [[Bahá'í]].<ref name="Britannica"/>
 
La principale forma di ebraismo in Israele è quella [[Ebraismo ortodosso|ortodossa]], mentre l'[[ebraismo riformato]] e quello [[Ebraismo conservatore|masoretico]] sono poco diffusi. Gli ebrei israeliani si distinguono fortemente dal punto di vista dell'osservanza religiosa e sono tendenzialmente classificati in quattro gruppi religiosi: i laici (''[[hiloni]]''), costituenti poco meno della metà degli ebrei israeliani e prevalentemente di origine aschenazita, i tradizionalisti (''masorti''), costituenti poco più di un quarto degli ebrei israeliani e prevalentemente mizrahì, i religiosi (''dati'') e gli ultraortodossi (''[[haredi]]''); questi gruppi, in particolare gli ultraortodossi, vivono perlopiù in modo segregato dagli altri; forti tensioni politiche sussistono tra le componenti laiche e quelle religiose.<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=en|titolo=Israel’s Religiously Divided Society|url=https://www.pewforum.org/2016/03/08/israels-religiously-divided-society/|editore=[[Pew Research Center]]|data=8 marzo 2016|urlarchivio=|urlmorto=no}}</ref> Secondo una statistica internazionale del 2015 Israele rappresenta l'ottavo Paese meno religioso al mondo: il 65% degli israeliani si definisce non religioso, l'8% dei quali si definisce [[ateo]].<ref>{{cita web|url=http://www.wingia.com/en/news/losing_our_religion_two_thirds_of_people_still_claim_to_be_religious/290/|sito=WIN Gallup International|titolo=Losing our religion? Two thirds of people still claim to be religious.|data=13 aprile 2015|accesso=21 aprile 2015|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150418075715/http://www.wingia.com/en/news/losing_our_religion_two_thirds_of_people_still_claim_to_be_religious/290/}}</ref>
Il [[Congresso degli Stati Uniti d'America|Congresso degli Stati Uniti]] ha richiesto da diversi anni lo spostamento dell'ambasciata da [[Tel Aviv]] a Gerusalemme, ma nessuno dei governi succedutisi ha messo in atto tale decisione.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.gpo.gov/fdsys/pkg/PLAW-104publ45/content-detail.html|titolo=Public Law 104 - 45 - Jerusalem Embassy Act of 1995|editore=United States Government Printing Office (GPO)|data=8 novembre 1995|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131104133203/http://www.gpo.gov/fdsys/pkg/PLAW-104publ45/content-detail.html|dataarchivio=4 novembre 2013|urlmorto=no}}</ref> Il 6 dicembre 2017 il presidente statunitense [[Donald Trump]] ha espresso l'intenzione di spostare l'ambasciata americana a Gerusalemme, precisando che essa "è la capitale di Israele"<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/esteri/2017/12/06/news/gerusalemme_ambasciata_usa_donald_trump_preoccupazione_mondo-183216518/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P1-S1.8-T1|titolo=Trump: "Gerusalemme è la capitale di Israele". Netanyahu esulta, Hamas minaccia: "Apre le porte dell'inferno"|pubblicazione=Repubblica.it|data=6 dicembre 2017|accesso=6 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171207085236/http://www.repubblica.it/esteri/2017/12/06/news/gerusalemme_ambasciata_usa_donald_trump_preoccupazione_mondo-183216518/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P1-S1.8-T1|dataarchivio=7 dicembre 2017|urlmorto=no}}</ref> e sollevando perciò reazioni negative in quasi tutta la comunità internazionale, segnatamente da parte di quei paesi islamici che apertamente appoggiano la causa palestinese.
 
=== Lingue ===
Il 14 maggio 2018 la figlia del presidente Usa, Ivanka Trump, inaugura la nuova sede dell’ambasciata americana a Gerusalemme nell’anniversario dei 70 anni della nascita dello Stato d’Israele, generando nuovi violenti scontri nella Striscia di Gaza.
[[File:Languages of Israel.jpeg|miniatura|Segnaletica multilingue in [[lingua ebraica]], [[lingua araba|araba]], [[lingua inglese|inglese]] e [[lingua russa|russa]] a [[Haifa]]]]
Israele riconosce come lingua ufficiale l'[[Lingua ebraica|ebraico]]. L'[[Lingua araba|arabo]], parlato dalla comunità araba israeliana e da parte degli ebrei mizrahì e anch'esso precedentemente ufficiale, è stato declassato nel 2018 a lingua a statuto speciale.<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Maayan Lubell|titolo=Israel adopts divisive Jewish nation-state law|editore=[[Reuters]]|data=19 luglio 2018|accesso=29 dicembre 2022|url=https://www.reuters.com/article/us-israel-politics-law/israel-adopts-divisive-jewish-nation-state-law-idUSKBN1K901V}}</ref> Ruolo importante è rivestito dalla [[lingua inglese]] in ambito economico e mediatico. Molto parlata è la [[lingua russa]], grazie alla massiccia immigrazione proveniente dai paesi dell'ex Unione Sovietica.<ref>{{Cita|Dowty|p. 95}}.</ref> Sono poi parlate anche una serie di lingue portate dagli immigrati ebrei da tutto il mondo, tra queste lo [[Lingua yiddish|yiddish]], parlato tradizionalmente dagli aschenaziti e oggi conservato dalle comunità ultraortodosse, in particolare in quelle [[Chassidismo|chassidiche]],<ref>{{Cita web|url=https://www.haaretz.com/israel-news/2017-09-23/ty-article-magazine/.premium/for-some-ultra-orthodox-there-can-be-only-one-language/0000017f-e0c8-df7c-a5ff-e2fa34650000|titolo=For Some ultra-Orthodox, There Can Be Only One Language}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4335235,00.html|titolo=CBS: 27% of Israelis struggle with Hebrew}}</ref> il [[Lingua giudeo-spagnola|giudeo-spagnolo]], il [[Lingua giudeo-georgiana|giudeo-georgiano]], l'[[Lingua amarica|amarico]] e il [[Lingua francese|francese]].
 
== Cultura ==
Israele rimane senza capitale nelle mappe prodotte e distribuite dall'ONU.<ref>[http://www.un.org/Depts/Cartographic/map/profile/israel.pdf Mappa di Israele del 2004] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090926073135/http://www.un.org/Depts/Cartographic/map/profile/israel.pdf |data=26 settembre 2009 }}<br />[http://www.un.org/Depts/Cartographic/map/profile/semedite.pdf Mappa del Mediterraneo sudorientale] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150330052318/http://www.un.org/Depts/Cartographic/map/profile/semedite.pdf |data=30 marzo 2015 }}<br />[http://www.un.org/Depts/Cartographic/map/profile/mideastr.pdf Mappa del Medio Oriente] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141023015927/http://www.un.org/Depts/Cartographic/map/profile/mideastr.pdf |data=23 ottobre 2014 }}</ref>
{{vedi anche|Cultura di Israele}}
=== Folklore e cultura di massa ===
La variegata [[cultura di Israele]] deriva dalla diversità etnoculturale della sua popolazione: ebrei provenienti da tutto il mondo hanno portato con sé le proprie tradizioni culturali, dando vita a un originale ''[[melting pot]]''.<ref name ="Britannica"/> Pur essendo situato in Medio Oriente, la cultura di Israele è prevalentemente [[Civiltà occidentale|occidentale]], dal momento che i primi immigrati sionisti erano originari per la grande maggioranza dall'Europa orientale. L'immigrazione di ebrei dal resto del Medio Oriente e dal Maghreb ha generato la compresenza di elementi culturali differenti, anche se accomunati dall'identità ebraica. La comunità araba tende a vivere separata dal resto della società israeliana dal punto di vista residenziale, sociale ed educativo; vi sono infatti pochi contatti tra gli ebrei e gli arabi israeliani.<ref name="Reich-Goldberg3-4"/> Israele è il solo Paese al mondo in cui la vita è organizzata secondo il [[calendario ebraico]]: il giorno di riposo ufficiale è il [[sabato]] (con inizio dopo il tramonto del venerdì) e le vacanze sono determinate dalle [[feste ebraiche]].
 
=== Musica ===
==== Gli interventi militari in Libano ====
La [[musica israeliana]] rivela influenze da tutto il mondo: la scena musicale offre vari tipi di musica come la musica [[jazz]], [[Musica pop|pop]], [[rock]] e [[Musica classica|classica]]. Un importante fonte di influenza nella musica israeliana lo rivestirono il [[klezmer]] e la musica dell'Europa orientale; la più celebre delle canzoni folcloristiche israeliane è ''[[Hava Nagila]]''. Tra le orchestre, la più prestigiosa del Paese è la [[Israel Philharmonic Orchestra]], fondata nel 1936. Fra i musicisti classici di fama internazionale i più noti spiccano [[Itzhak Perlman]], [[Pinchas Zukerman]] e [[Daniel Barenboim]].<ref name ="Britannica"/><ref name="Reich-Goldberg59">{{Cita|Reich-Goldberg|p. 59}}.</ref> Nei primi decenni seguenti l'indipendenza dello Stato, le istituzioni favorirono la musica occidentale, emarginando il contributo culturale degli ebrei originari del mondo arabo; a partire dagli anni 1970 questi ultimi svilupparono la [[musica mizrahì]], fortemente influenzata dalla [[musica pop araba]].
{{vedi anche|Guerra del Libano (1978)|Guerra del Libano (1982)|Guerra del Libano (2006)}}
 
Tra i cantanti israeliani più noti a livello internazionale si citano [[Asaf Avidan]], [[Naomi Shemer]], [[Ninet Tayeb]], [[Noa]], [[Noa Kirel]], [[Ofra Haza]], [[Rita Yahan-Farouz|Rita]], [[Sarit Hadad]], [[Shiri Maimon]], [[Subliminal (rapper)|Subliminal]], e [[Yael Naim]]. È molto sviluppata anche la scena [[Heavy metal|metal]].<ref>{{Cita web|url=http://archive.alternativenation.net/10-astonishing-metal-bands-from-israel/|titolo=10 Astonishing Metal Bands From Israel {{!}} AlternativeNation.net|sito=archive.alternativenation.net|lingua=en|accesso=13 maggio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171201045138/http://archive.alternativenation.net/10-astonishing-metal-bands-from-israel/|urlmorto=sì}}</ref> Le due band più note a livello internazionale sono gli [[Orphaned Land]]<ref>{{Cita web|url=http://www.metal-archives.com/bands/Orphaned_Land/2309|titolo=Orphaned Land - Encyclopaedia Metallum: The Metal Archives|accesso=13 maggio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170203153506/http://www.metal-archives.com/bands/Orphaned_Land/2309|urlmorto=no}}</ref> e i [[Melechesh]].<ref>{{Cita web|url=http://www.metal-archives.com/bands/Melechesh/424|titolo=Melechesh - Encyclopaedia Metallum: The Metal Archives|accesso=13 maggio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170522225836/http://www.metal-archives.com/bands/Melechesh/424|urlmorto=no}}</ref> Entrambe le band rientrano nel cosiddetto [[oriental metal]], che introduce strutture mediorientali nelle forme classiche dell'heavy metal.<ref>{{Cita libro|autore=Yrjänä Kegan|titolo=Subgenres of the Beast: A Heavy Metal Guide|anno=|editore=|città=|p=141}}</ref> Israele ha partecipato allo [[Eurovision Song Contest]] quasi ogni anno a partire dal 1973, vincendo in più occasioni.<ref name="Reich-Goldberg59"/>
==== Il processo di pace ====
{{vedi anche|Conflitti arabo-israeliani|Proposte per uno Stato di Palestina}}
[[File:Bill Clinton, Yitzhak Rabin, Yasser Arafat at the White House 1993-09-13.jpg|thumb|[[Yitzhak Rabin]] e [[Yasser Arafat]] si stringono la mano e firmano gli [[Accordi di Oslo]], con [[Bill Clinton]] dietro di loro, 1993|alt=Un uomo in abito scuro a sinistra stringe la mano di un uomo sorridente con il tradizionale copricapo arabo a destra. Si distingue un uomo più giovane con le braccia aperte al centro dietro di loro.]]
Gli accordi di pace di [[Camp David]] (1978) fra Israele ed Egitto furono preceduti dalla storica visita di [[Anwar Sadat]], presidente egiziano, alla [[Knesset]] a Gerusalemme il 19 novembre [[1977]]. [[Anwar Sadat]] e [[Menachem Begin]] ricevettero il [[Premio Nobel per la Pace]] 1978, ma Sadat fu ucciso da fondamentalisti islamici il 6 ottobre [[1981]]. Comunque, il ritiro di Israele dai territori egiziani occupati ([[Penisola del Sinai|Sinai]]) si completò come previsto nel [[1983]]; da allora la pace ha tenuto, e l'Egitto ha spesso mediato fra Israele e i palestinesi.
 
=== Cinema ===
Tra Israele e la Giordania il trattato di pace fu siglato a [[Wadi Araba]] il 26 ottobre [[1994]] da re [[Hussein di Giordania]] e [[Yitzhak Rabin]]; la pace ha tenuto da allora.
{{Vedi anche|Cinema israeliano|Film israeliani proposti per l'Oscar al miglior film straniero}}
Diversi film israeliani hanno ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali come [[Clara Hakedosha]] (1996), con la co-regia di [[Ari Folman]] e [[Ori Sivan]]; di [[Ari Folman]] spicca il pluripremiato [[Valzer con Bashir]] (2008); e ancora [[Synonymes]] (2019) del regista [[Nadav Lapid]], [[Orso d'oro]] al [[Festival di Berlino 2019]]. Altri registi noti [[Amos Gitai]], autore del film [[Kippur (film)|Kippur]] (2000). Precedentemente, nel 1965, il primo film israeliano a essere candidato per l'Oscar al miglior film straniero fu [[Sallah]] diretto dal regista [[Ephraim Kishon]].
 
=== Letteratura ===
Gli [[accordi di Oslo]] tra Israele e l'[[OLP]], conclusi il 20 agosto [[1993]] da [[Mahmūd Abbās]] e [[Shimon Peres]] e firmati a Washington il 13 settembre da [[Yasser Arafat]], [[Yitzhak Rabin]] e [[Bill Clinton]], erano stati preceduti dalla [[prima Intifada]] ([[1987]]-[[1993]]). Yasser Arafat, Yitzhak Rabin e Shimon Peres ricevettero il Premio Nobel per la Pace nel [[1994]], ma Rabin fu ucciso da un estremista ebreo nel [[1995]]. Gli accordi istituirono l'[[Autorità Nazionale Palestinese]]. La [[seconda Intifada]] (2000) sancì il fallimento del processo avviato a Oslo. Nel 2005, Israele si è ritirato dalla Striscia di Gaza, lasciando completamente il territorio nelle mani delle autorità palestinesi.<ref>{{Cita web |url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/gz.html |titolo=CIA world factbook |accesso=25 febbraio 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140608204417/https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/gz.html |dataarchivio=8 giugno 2014 |urlmorto=no }}</ref>
{{Vedi anche|Letteratura israeliana}}
[[File:Hayyim Nahman Bialik 1923.jpg|thumb|left|[[Haim Nachman Bialik]], il poeta nazionale di Israele.]]
La [[letteratura israeliana]] trae le proprie radici radici dalla rivitalizzazione della [[lingua ebraica]], promossa da [[Eliezer Ben Yehuda]] nella seconda metà del XIX secolo, e si sviluppò in seguito alla [[seconda aliyah]]. Tra i più celebri autori della letteratura israeliana figurano [[Haim Nachman Bialik]], [[Ahad Ha'am]], [[Saul Cernichovskij]], [[Shmuel Yosef Agnon]], [[Avraham Shlonsky]], [[Yehuda Amichai]], [[Moshe Shamir]], [[Aharon Megged]], [[S. Yizhar]], [[Abraham Yehoshua]], [[Amos Oz]], [[Amos Elon]], [[Aharon Appelfeld]], [[Yoram Kaniuk]], [[David Grossman]], [[Etgar Keret]], [[Orly Castel-Bloom]], [[Gail Hareven]] e [[Eshkol Nevo]]. Importante fu il contributo degli arabi israeliani [[Sayed Kashua]] e [[Anton Shammas]]. Parte della produzione letteraria israeliana è stata scritta anche in arabo da figure come [[Emile Habibi]].<ref>{{Cita|Reich-Goldberg|pp. 59-60}}.</ref> Durante la settimana del libro ebraico, che si tiene ogni giugno, oltre a fiere, letture pubbliche e conferenze ha luogo la consegna del Premio Sapir, il principale premio letterario di Israele. A Tel Aviv il [[teatro Habimah]], fondato nel 1918, è il più antico del Paese.
 
=== Geografia''Mass media'' ===
Tra i maggiori quotidiani israeliani spiccano il ''[[Jerusalem Post]]'', ''[[Haaretz]]'', ''[[Maariv]]'', ''[[Yediot Aharonot]]'', ''[[HaTzofe]]'', ''[[Globes]]'', ''[[Israeli]]'', ''[[Israel HaYom]]'' e ''[[Yated Neeman]]''. Sono attive numerose emittenti televisive e radiofoniche; la televisione pubblica è gestita dalla [[Israeli Public Broadcasting Corporation]].
{{vedi anche|Geografia di Israele}}
[[File:MidbarYehuda01 ST 06.jpg|thumb|Saline nel [[Mar Morto]]]]
[[File:Mount Tabor.jpg|thumb|Visione del [[monte Tabor]]]]
[[File:Negev-2005-1.JPG|thumb|[[Deserto del Negev]]]]
Israele si trova all'estremità orientale del Mar Mediterraneo.
Il territorio sovrano internazionalmente riconosciuto, esclusi cioè tutti i territori occupati nel [[1967]], ha una superficie di circa {{M|20 770|ul=km2}}, di cui il 2% sono acque.<ref name="CIA World Factbook Israel"/> Il territorio sottoposto alla legge dello Stato di Israele, inclusi cioè [[Gerusalemme]] Est e il [[Alture del Golan|Golan]], ha una superficie di {{M|22 072|ul=km2}}.<ref>{{lingue|en|he}} {{Cita web|url=http://www1.cbs.gov.il/shnaton57/st02_07x.pdf|titolo=Area of Districts, Sub-Districts, Natural Regions and Lakes. Statistical abstract of Israel 2006|editore=Israeli Central Bureau of Statistics|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070614005531/http://www1.cbs.gov.il/shnaton57/st02_07x.pdf|dataarchivio=14 giugno 2007|urlmorto=no}}</ref> Il territorio sotto controllo israeliano, inclusi cioè i [[territori occupati]], ha una superficie di {{M|27 799|ul=km2}}.<ref>{{Cita web|lingua=en|titolo=A Country Study: Israel (Geography)|url=http://lcweb2.loc.gov/frd/cs/iltoc.html|editore=[[The Library of Congress]]|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080708221646/http://lcweb2.loc.gov/frd/cs/iltoc.html|dataarchivio=8 luglio 2008|urlmorto=no}}</ref>
 
All'inizio del 2009, [[Reporter Senza Frontiere]] nel suo Press freedom index riportava la stampa israeliana al 46º posto su 173 paesi e territori;<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.rsf.org/article.php3?id_article=29031|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081022233825/http://www.rsf.org/article.php3?id_article=29031|titolo=Press Freedom Index 2008 Only peace protects freedoms in post-9/11 world|accesso=28 gennaio 2009|editore=[[Reporter Senza Frontiere]]|urlmorto=sì}}</ref> come peraltro segnala la medesima organizzazione, per effetto delle situazioni di conflitto, l'accesso di giornalisti stranieri nella [[striscia di Gaza]] durante l'[[operazione Piombo fuso]] è stato fortemente limitato.<ref>{{Cita web|lingua=fr|url=http://www.rsf.org/article.php3?id_article=29925|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090126024002/http://www.rsf.org/article.php3?id_article=29925|titolo=Ouvrez la bande de Gaza à la presse!|editore=[[Reporter Senza Frontiere]]|data=9 gennaio 2009|urlmorto=sì}}</ref> Nel 2025, a seguito del perdurare della [[Guerra Israele-Hamas|guerra di Gaza]], il paese è ormai scivolato al 112º posto su 180.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://rsf.org/en/country/israel|titolo=Israel {{!}} RSF|sito=rsf.org|data=2025-07-08|accesso=2025-08-01}}</ref>
=== Morfologia ===
Il territorio israeliano è prevalentemente arido e desertico.
 
=== Archeologia, architettura e patrimoni dell'umanità ===
Presenta a ovest, parallela alla costa, una pianura (HaShefela o HaSharon) fertile e ricca d'acqua, che ospita il 70% della popolazione.
{{Vedi anche|Patrimoni dell'umanità d'Israele}}
Al centro si estende una zona occupata da colline e altopiani, i [[monti della Giudea]], che attraversano in lunghezza tutto il Paese.
Israele è sede di numerosi scavi archeologici di scuola israeliana, e di scuole straniere, di [[archeologia biblica]] e di [[archeologia paleocristiana]]. Diversi siti israeliani risultano iscritti nella [[lista dei patrimoni dell'umanità]] dell'[[UNESCO]], tra questi: la [[Città Vecchia di Gerusalemme]], dal 1981, la città vecchia di [[Acri (Israele)|Acri]], dal 2001, [[Masada]], dal 2001, i [[tell]] di [[Megiddo]], [[Hazor]] e [[Tel Be'er Sheva|Be'er Sheva]], dal 2005, la [[Città Bianca (Tel Aviv)|Città Bianca]] di Tel Aviv, che offre alcuni tra i più significativi esempi di architettura [[Bauhaus]], dal 2003 e la [[Via dell'incenso - città nel deserto del Negev]], dal 2005.
Mentre i versanti occidentali scendono dolcemente verso il Mediterraneo, quelli orientali precipitano verso la valle del fiume Giordano.
La stretta valle, solcata dal [[Giordano (fiume)|Giordano]], si trova al confine con i Paesi vicini: è parte della [[Great Rift Valley]] che prosegue con il [[Mar Morto]], [[Wadi Araba]], il [[golfo di Eilat]] (o [[golfo di Aqaba]]) e il [[Mar Rosso]].
A sud si estende il [[Negev]], un territorio in prevalenza desertico, che occupa circa la metà della superficie del Paese; alla sua estremità sud si trova l'unico sbocco al mare non mediterraneo. Tipici del Negev e della adiacente [[penisola del Sinai]] sono i crateri erosivi (''makhteshim''),<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://whc.unesco.org/en/tentativelists/1486/|titolo=Makhteshim Country|editore=[[UNESCO]]|data=30 settembre 2001|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171203200228/http://whc.unesco.org/en/tentativelists/1486/|dataarchivio=3 dicembre 2017|urlmorto=no}}</ref> di cui il più ampio del mondo è il [[cratere Ramon]],<ref>{{Cita|Jacobs, 1998|p. 284}}. «The extraordinary Makhtesh Ramon - the largest natural crater in the world...»</ref> lungo 40&nbsp;km e largo 8&nbsp;km.<ref>Ramon R&D Center. Ben-Gurion University of the Negev. Retrieved on 2007-09-19. {{non chiaro}}</ref>
 
=== Musei ===
Le montagne più importanti sono il [[Monte Meron]] che si trova nell'Alta Galilea e il [[Monte Ramon]] (o [[cratere Ramon|Makhtesh Ramon]]) situato nel deserto del Negev. Altri rilievi sono il [[Monte Carmelo]] sopra Haifa e il [[Monte Hermon]] (occupato dal 1967) da cui scende il Giordano.
Tra i principali musei in Israele spiccano il [[Museo d'Israele]] a Gerusalemme, che ospita tra le tante collezioni i [[rotoli del Mar Morto]], lo [[Yad Vashem]] a Gerusalemme, che rappresenta il museo nazionale dedicato alla [[Shoah]], e il [[Beth HaTefutsoth]], situato nel campus dell'[[Università di Tel Aviv]], museo interattivo dedicato alla storia della [[diaspora ebraica]]. A Gerusalemme sono poi presenti il Museo Herzl, il Museo delle Terre della Bibbia, il Museo Rockfeller e il Museo dell'Arte Islamica e a Tel Aviv il Museo di Eretz Israel, il Museo della Haganah, il Museo delle Antichità e il Museo d'Arte Moderna.
 
=== IdrografiaIstruzione e ricerca ===
Il sistema scolastico israeliano è suddiviso in cinque settori: statale (''mamlachti''), statale religioso (''mamlachti dati''), indipendente religioso (''[[Chinuch Atzmai]]''), arabo e privato; il primo è il più diffuso, il secondo è frequentato dalle famiglie [[Ebraismo ortodosso moderno|ebraiche ortodosse moderne]] e da quelle sioniste religiose ed enfatizza le materie religiose, il terzo è frequentato dagli ebrei ultraortodossi ed è incentrato sullo [[studio della Torah]], mentre il quarto è indirizzato agli arabi israeliani ed è in lingua araba. L'obbligo scolastico si estende dai 3 ai 18 anni, diviso in scuola materna, primaria (1º-6º), media (7º-9º) e superiore (10º-12º), al termine del quale si sostiene un esame di maturità, al seguito del quale si ottiene il [[bagrut]]. Israele ha il più alto tasso di durata degli studi e di scolarizzazione del Medio Oriente, e in Asia è al vertice con [[Corea del Sud]] e [[Giappone]]. Israele dispone di nove [[università]] pubbliche: il [[Technion]], l'[[Università Ebraica di Gerusalemme]], la più antica, istituita nel 1918, l'[[Istituto Weizmann]], l'[[Università Bar-Ilan]], l'[[Università di Tel Aviv]], [[Università Ben Gurion del Negev]], l'[[Università di Ariel]], l'[[Università di Haifa]] e la [[Open University of Israel]].<ref>{{Cita|Reich-Goldberg|pp. 151-153}}.</ref> Vi è poi l'[[Università Reichman]], di tipo privato. Vi sono poi decine di college.
Il [[fiume]] principale è il [[Giordano (fiume)|Giordano]], che nasce dal [[Monte Hermon]]; ne appartiene a Israele solo la parte del corso superiore, segnando per il resto il confine tra la [[Giordania]] e i [[Territori occupati]] palestinesi; a esso tributano corsi d'acqua di modeste dimensioni, a regime spiccatamente [[torrente|torrentizio]], che tendono a prosciugarsi nella stagione secca.
 
Nel rapporto dell'Adva Center del maggio 2011 vengono evidenziate disparità caratteristiche della società israeliana.<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=Shlomo Swirski|url=http://www.adva.org/uploaded/Israel%20in%20a%20nutshell.pdf|formato=pdf|titolo=Israel in a Nutshell A Different Introduction to Present Day Israeli Society and Economy|editore=Adva Center|data=maggio 2011|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120117071755/http://www.adva.org/uploaded/Israel%20in%20a%20nutshell.pdf|urlmorto=no}}</ref> Tra i vari gruppi etnoreligiosi del Paese, gli arabi cristiani risultano quello di maggior successo in ambito educativo e accademico.<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=en|autore=Hanna David|titolo=Are Christian Arabs the New Israeli Jews? Reflections on the Educational Level of Arab Christians in Israel|volume=21|numero=3|anno=2014|doi=10.18052/www.scipress.com/ILSHS.32.175|ISSN=2300-2697|pp=175-187}}</ref> Israele ha inoltre prodotto quattro vincitori di [[premio Nobel]] ed è fra i primissimi paesi al mondo per articoli scientifici pubblicati pro capite.
Altro fiume con portata cospicua è il [[Yarkon]] (115&nbsp;km), che scende nel [[Mar Mediterraneo]] vicino a [[Tel Aviv]].
 
=== Scienza e tecnologia ===
È incluso quasi interamente in territorio nazionale il [[lago di Tiberiade]] (Kinneret), mentre il [[Mar Morto]] bagna Israele solo nel settore orientale ed è prossimo al punto più basso del pianeta.
La scienza riveste un ruolo primario nella società israeliana. Il Paese è all'avanguardia nei settori elettronico, ottico, informatico, robotico, aeronautico, medico e biomedico. Avanzata è anche la ricerca in ambito agricolo, per quanto riguarda ad esempio l'irrigazione a goccia. Il Paese fa un ampio uso dell'energia solare e termica.<ref>{{Cita|Reich-Goldberg|p. 464}}.</ref> In ambito spaziale nel 1988 venne lanciato [[Ofek-1]], il primo satellite lanciato da Israele,<ref>{{Cita|Reich-Goldberg|p. 461}}.</ref> mentre nel 2003 [[Ilan Ramon]] divenne il primo astronauta israeliano ad andare nello spazio.<ref>{{Cita|Reich-Goldberg|pp. 442-443}}.</ref>
 
==== ClimaEnergia nucleare ====
L'interesse israeliano per l'[[energia nucleare]] cominciò fin da prima della nascita dello Stato. Il governo dette importanza alla ricerca sull'energia nucleare fin dal 1949 quando istituì l'Istituto Weizmann e cominciò a sviluppare la propria tecnologia nucleare negli anni 1950 con il sostegno francese, costruendo un reattore nucleare a [[Dimona]] nel 1964. Gli israeliani realizzarono le loro prime armi nucleari nel 1966. Israele si rifiutò di sottoscrivere il [[trattato di non proliferazione nucleare]]. L'esistenza dell'arsenale nucleare israeliano venne confermata nel 1986 dal tecnico nucleare israeliano [[Mordechai Vanunu]]. Secondo l'opinione di vari esperti nel 1979 Israele collaborò con il [[Sudafrica]] nello sviluppo di armi nucleari, in quello che divenne noto come [[incidente Vela]].<ref>{{Cita|Tucker|p. 745}}.</ref>
Pur essendo un paese di modeste dimensioni, vi sono discrete differenze climatiche da zona a zona, e le temperature variano molto, specie durante l'inverno.
 
=== Festività nazionali ===
La costa ha un tipico clima mediterraneo, con estati lunghe, calde e asciutte e inverni freschi e piovosi. Il caldo è anche maggiore nella valle del Giordano, dove nel 1942 furono registrati 53,7&nbsp;°C (kibbutz Tirat Zvi)<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.ncdc.noaa.gov/oa/climate/globalextremes.html|titolo=NCDC: Global Measured Extremes of Temperature and Precipitation|editore=National Climatic Data Center|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://archive.fo/20120525195312/http://www.ncdc.noaa.gov/oa/climate/globalextremes.html|dataarchivio=25 maggio 2012|urlmorto=no}}</ref>, un record per l'Asia. Sulle alture, invece, il clima è da fresco a freddo e umido, comprese precipitazioni nevose (a Gerusalemme almeno una volta l'anno,<ref>{{Cita|Goldreich, 2003|p. 85}}.</ref> sul monte Hermon per gran parte dell'anno).
{{Vedi anche|Festività ebraiche}}
{| class="wikitable"
|- style="background:#def"
! Data
! Nome
! Significato
|-
|style="background: #f0f8ff;"|5 di [[Iyar]]
|style="background: #f0f8ff;"|[[Yom HaAtzmaut]]
|style="background: #f0f8ff;"|Proclamazione dello [[Stato di Israele]], il 14 maggio 1948
|-
|style="background: #f0f8ff;"|6 di [[Kislev]]
|style="background: #f0f8ff;"|Ben Gurion Day
|style="background: #f0f8ff;"|Celebrazioni in onore del fondatore dello Stato di Israele [[David Ben Gurion]]
|-
|style="background: #f0f8ff;"|10 di [[tishri]]
|style="background: #f0f8ff;"|[[Yom Kippur]]
|style="background: #f0f8ff;"|Giorno dell'Espiazione
|-
|}
* l 15º giorno di [[Av (mese)|Av]] del calendario ebraico si celebra il Tu B'Av (in ebraico: ט"ו באב), il giorno dell'[[amore]], simile alla [[San Valentino (festa)|Festa di San Valentino]].{{Non chiaro|2=Ed è festa nazionale?}}
 
=== Gastronomia ===
Da maggio a settembre le precipitazioni sono rare<ref>{{Cita web|lingua=en|titolo=Average Weather for Tel Aviv-Yafo|url=http://www.weather.com/outlook/travel/businesstraveler/wxclimatology/monthly/graph/ISXX0026|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070709071717/http://www.weather.com/outlook/travel/businesstraveler/wxclimatology/monthly/graph/ISXX0026|dataarchivio=9 luglio 2007|editore=[[The Weather Channel]]|accesso=11 luglio 2007|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|titolo=Average Weather for Jerusalem|url=http://www.weather.com/outlook/events/weddings/wxclimatology/monthly/graph/ISXX0010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080308204126/http://www.weather.com/outlook/events/weddings/wxclimatology/monthly/graph/ISXX0010|dataarchivio=8 marzo 2008|editore=[[The Weather Channel]]|accesso=11 luglio 2007|urlmorto=sì}}</ref>; da novembre a marzo il clima è relativamente umido e piovoso.
{{Vedi anche|Cucina israeliana}}
La cucina israeliana è estremamente variegata ed è caratterizzata dalla commistione della [[cucina levantina]] e di quella ebraica aschenazita, maghrebina e mediorientale.
 
=== AmbienteEconomia ===
{{F|Israele|maggio 2023}}
La scarsità d'acqua ha spinto Israele a sviluppare svariate tecnologie di [[risparmio idrico]], inclusa l'[[irrigazione a goccia]].<ref>{{Cita web
[[File:Bursa05.jpg|thumb|Il Diamond Exchange District a [[Ramat Gan]], distretto finanziario di Tel Aviv.]]
|url=http://www.mfa.gov.il/mfa/aboutisrael/land/pages/focus%20on%20israel-%20development%20of%20limited%20water%20reso.aspx
L'[[economia di Israele]] è di tipo [[Economia mista|misto]] e il Paese è considerato una delle più avanzati in Medio Oriente e in tutta l'Asia per quanto riguarda il progresso economico e industriale, nonché uno di quelli più competitivi e favorevoli agli affari<ref>World Economic Forum, ''Global Competitiveness Report''.</ref><ref>World Bank, ''Ease of Doing Business Index''.</ref> Nel 2012 il [[Prodotto interno lordo|PIL]] ([[Parità dei poteri di acquisto|PPP]]) era pari a 260,9 miliardi di [[Dollaro statunitense|dollari statunitensi]] (49º al mondo) e il [[PIL pro capite]] (PPP) era pari a {{M|33878}} di dollari (25º al mondo). Dal 2010 Israele aderisce all'[[Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico|OCSE]]. Malgrado la limitatezza delle risorse naturali, lo sviluppo dei settori industriale e agricolo, protrattosi per decenni, ha reso Israele ampiamente autosufficiente dal punto di vista della produzione alimentare, eccetto per le granaglie e per le carni. Israele è un grande importatore di idrocarburi, materie prime ed equipaggiamenti militari. Nell'ambito delle esportazioni si distingue per frutta, verdura, farmaceutici, software, prodotti chimici, tecnologia militare e diamanti. Il Paese è inoltre leader mondiale per la conservazione dell'acqua e per l'energia geotermica. Fin dagli anni 1970, Israele riceve aiuto economico dagli [[Stati Uniti d'America]], in particolare per sostenere il debito estero, il debito pubblico e le spese militari.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.fas.org/sgp/crs/mideast/RL33222.pdf|formato=pdf|titolo=U.S. Foreign Aid to Israel|editore=[[Federation of American Scientists]]|autore=Jeremy M. Sharp|data=11 aprile 2013|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120311233625/http://www.fas.org/sgp/crs/mideast/RL33222.pdf|urlmorto=no}}</ref> Secondo un'agenzia governativa, la povertà in Israele è aumentata dell'1% nel 2018, colpendo il 20,4% della popolazione. I bambini sono particolarmente colpiti, poiché il 29,1% di loro vive in condizioni di povertà. Secondo i dati dell'OCSE il tasso di povertà di Israele è il quarto più alto tra i paesi membri dell'OCSE dopo Stati Uniti d'America, [[Turchia]] e [[Corea del Sud]].<ref>{{Cita web |url=https://www.i24news.tv/fr/actu/israel/1577794731-israel-plus-de-841-mille-enfants-vivent-sous-le-seuil-de-pauvrete |titolo=Copia archiviata |accesso=4 gennaio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191231154850/https://www.i24news.tv/fr/actu/israel/1577794731-israel-plus-de-841-mille-enfants-vivent-sous-le-seuil-de-pauvrete |urlmorto=no }}</ref>
|titolo=FOCUS on Israel: Development of Limited Water Resources-Historical and Technological Aspects
|editore=State of Israel
|data =20 settembre 2003
|lingua=en
|accesso=27 dicembre 2015
|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151120022842/http://www.mfa.gov.il/mfa/aboutisrael/land/pages/focus%20on%20israel-%20development%20of%20limited%20water%20reso.aspx
|dataarchivio=20 dicembre 2015
|urlmorto=no
}}</ref> L'abbondanza di [[insolazione]] ha invece spinto Israele a sviluppare le tecnologie per lo sfruttamento dell'[[energia solare]], la cui produzione pro capite è prima al mondo.<ref>{{Cita web
|url = http://www.neaman.org.il/Neaman2011/Templates/ShowPage.asp?DBID=1&TMID=581&LNGID=1&FID=646&IID=7974
|titolo = Energy Forum 4: Solar energy for the production of heat
|autore = Prof. Gershon Grossman
|autore2 = Prof. Ofira Ayalon
|autore3 = Yifaat Baron
|autore4 = Debby Kaufman
|editore = Samuel Neaman Institute
|lingua = en
|accesso = 27 dicembre 2015
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130116083312/http://www.neaman.org.il/Neaman2011/Templates/ShowPage.asp?DBID=1&TMID=581&LNGID=1&FID=646&IID=7974
|dataarchivio = 16 gennaio 2013
|urlmorto = sì
}}</ref>
 
=== Agricoltura ===
Lo Stato di Israele è molto attivo nella [[Aree naturali protette di Israele|tutela dell'ambiente naturale]] in regioni periferiche, anche tramite l'opera del [[Fondo Nazionale Ebraico|Keren Kayemeth LeIsrael]].
Dotato di scarse risorse idriche, il Paese non è ambiente favorevole a una grande agricoltura. Gli israeliani hanno saputo sviluppare una tecnologia irrigua che ha moltiplicato la produttività di ogni litro d'acqua imponendo la propria agricoltura come modello insuperato di efficienza di irrigazione. Agronomi e ingegneri di Israele vantano il titolo di creatori delle metodologie di [[irrigazione a goccia]]. Seppure l'acqua disponibile per l'agricoltura continui a diminuire, gli agricoltori israeliani la usano con efficienza crescente, dedicandola a colture di sempre maggiore pregio, primizie, fiori, piante di vivaio. Il primato tecnologico consente, peraltro, di sopperire al calo delle vendite di prodotti agricoli con la vendita crescente di impianti sempre più sofisticati, richiesti, con il ''know how'' relativo, in tutto il mondo.<ref>{{Cita|Reich-Goldberg|pp. 168-169, 464}}.</ref> Il 92% dei terreni in Israele sono proprietà dello Stato, del [[Fondo Nazionale Ebraico]] o dell'[[Amministrazione Israeliana dei Terreni]]. I terreni possono essere affittati a lungo termine (99 anni).
 
=== DemografiaIndustria ===
Le risorse minerarie ed energetiche sono quasi inesistenti, dal momento che il sottosuolo è privo di materie prime. Sia il carbone, sia il petrolio sono importati; il petrolio proviene quasi esclusivamente dall'Egitto. Un oleodotto lungo 260&nbsp;km collega Eilat con Ashkelon. Molto utilizzata è l'energia solare, che copre il fabbisogno del 27% della popolazione come fonte di riscaldamento. Il settore industriale israeliano si è da sempre caratterizzato per la presenza di piccole aziende nei settori tradizionali e di poche grandi aziende in quelli della tecnologia avanzata. I principali settori industriali israeliani sono rappresentati dai settori dell'alta tecnologia, metallurgico, elettronico, biomedico, agricolo, alimentare, chimico, farmaceutico e dei trasporti. Il settore dell'alta tecnologia è concentrato nel cosiddetto [[Silicon Wadi]] tra [[Tel Aviv]] e [[Haifa]] e ospita numerose [[startup]].<ref>{{Cita|Reich-Goldberg|p. 255}}.</ref> Per motivi geopolitici il Paese ha sviluppato una forte e avanzata industria militare.<ref>{{Cita|Reich-Goldberg|p. 276}}.</ref> La lavorazione dei diamanti costituisce un'industria fiorente avviata da immigrati ebrei provenienti da [[Belgio]] e [[Paesi Bassi]].<ref>{{Cita|Reich-Goldberg|p. 139}}.</ref>
Israele obbliga tutti i suoi cittadini a dichiarare o a farsi attribuire la propria appartenenza religiosa. Sulla base di tali dati vengono riconosciuti doveri differenziati: gli arabi musulmani sono esentati dalla leva obbligatoria, che è invece prevista per i [[Drusi]] e i [[Circassi]].<ref>{{Cita news |url=http://www.haaretz.com/news/cool-law-for-wrong-population-1.220687 |data=16 maggio 2007 |accesso=19 marzo 2012 |titolo=Cool law, for wrong population |cognome=Shtrasler |nome=Nehemia |giornale=Haaretz |pubblicazione= |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120531042623/http://www.haaretz.com/news/cool-law-for-wrong-population-1.220687 |dataarchivio=31 maggio 2012 |urlmorto=no }}</ref>
 
=== PopolazioneTrasporti ===
Per quanto riguarda i trasporti e le comunicazioni, un'articolata rete di strade unisce le varie parti del Paese. I porti di [[Eilat]] sul Mar Rosso, di Ashdod e di Haifa sul mar Mediterraneo sono i più trafficati. L'[[aeroporto Ben Gurion]], vicino a Tel Aviv, assorbe quasi tutto il traffico aereo del Paese. La rete ferroviaria israeliana si sviluppa attorno a una dorsale nord-sud [[Nahariya]]-[[Haifa]]-[[Tel Aviv]]-[[Beersheva]], con rami verso est ([[Gerusalemme]] via [[Latrun]] e [[Zin]], presso il [[Mar Morto]]). Esiste una sola linea ad alta velocità tra [[Tel Aviv]] e [[Gerusalemme]], la cui apertura è avvenuta alla fine del 2017.<ref>{{cita web|url=http://www.timesofisrael.com/work-begins-on-final-tunnel-for-jerusalem-tel-aviv-link/|sito=Times of Israel|titolo=Work begins on final tunnel for Jerusalem-Tel Aviv link|data=6 ottobre 2014|accesso=8 aprile 2015|autore=Gavriel Fiske|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150410072222/http://www.timesofisrael.com/work-begins-on-final-tunnel-for-jerusalem-tel-aviv-link/|urlmorto=no}}</ref>
[[File:Population of Israel since 1949.svg|thumb|left|Andamento della popolazione di Israele dal 1949 al 2015]]
 
=== Turismo ===
La popolazione è aumentata a partire dal secondo dopoguerra grazie all'arrivo di numerosi immigrati, provenienti, a ondate successive, dall'Europa continentale, dai Paesi arabi, dall'ex Unione Sovietica e dall'Africa.
{{vedi anche|Turismo in Israele}}
Il [[turismo in Israele]], benché ostacolato dalle condizioni geopolitiche, che inducono a protocolli di sicurezza sensibilmente elevata, in particolare quello religioso, è un cespite industriale di grande rilievo, anche per merito del clima gradevole e dell'importanza storica e artistica dei siti archeologici. In tale cornice spicca la funzione strategica della compagnia di bandiera [[El Al]], sia come vettore internazionale, sia per i collegamenti interni.<ref>{{Cita|Reich-Goldberg|p. 160}}.</ref>
 
== Politica ==
Le zone più popolate sono quelle costiere, dove il territorio è più fertile. La massima densità demografica si riscontra nei distretti di Tel Aviv e di Gerusalemme.
{{Vedi anche|Politica di Israele}}
=== Ordinamento dello Stato ===
Lo Stato d'Israele basa il suo ordinamento giuridico su una serie di leggi fondamentali. Le funzioni del governo sono basate sui regolamenti della Knesset, sulle convenzioni costituzionali e sulla [[Dichiarazione d'indipendenza israeliana]]. Israele non dispone di una costituzione redatta in un unico documento. Dopo la fondazione dello Stato nel 1948, la Dichiarazione di indipendenza affermò che un'assemblea costituente avrebbe adottato una costituzione per istituire e disciplinare le autorità dello Stato. L'assemblea costituente venne quindi eletta nel gennaio del 1949 ed esercitò le sue funzioni sia come corpo legislativo sia come corpo costituente. Tuttavia, in mancanza di un consenso circa l'opportunità di una costituzione scritta e circa i suoi contenuti, l'assemblea, divenuta Knesset nel 1949, il 13 giugno 1950 giunse a una soluzione di compromesso nota come risoluzione Harari: la costituzione sarebbe stata composta di capitoli, ciascuno comprendente un'unica legge fondamentale a sé stante e Israele avrebbe adottato la propria costituzione via via che le diverse leggi fondamentali fossero state approvate dalla Knesset.<ref name="Navot">{{Cita libro|lingua=en|autore=Suzie Navot|capitolo=The Israeli Supreme Court|curatore=A. Jakab|curatore2=A. Dyevre|curatore3=G. Itzcovich|titolo=Comparative Constitutional Reasoning|città=Cambridge|editore=Cambridge University Press|anno=2017|pp=471-472}}</ref><ref name=":2">{{Cita libro|titolo=Alfonso Di Giovine, Fabio Longo, Israele, in Paolo Carrozza, Alfonso Di Giovine, Giuseppe F. Ferrari, a cura di, Diritto costituzionale comparato, Vol. I, Roma-Bari, Laterza, 2014, pp. 391-408.}}</ref> Israele iniziò un processo di adozione della costituzione capitolo per capitolo, processo che a oggi non si è ancora concluso con l'adozione di una singola costituzione complessiva e che ha portato alla promulgazione delle seguenti leggi fondamentali:<ref name=":2" /><ref>{{Cita web|lingua=en|titolo=Basic Laws|editore=[[Knesset]]|url=https://m.knesset.gov.il/EN/activity/Pages/BasicLaws.aspx}}</ref>
 
* Legge fondamentale sulla Knesset (1958)
=== Etnie ===
* Legge fondamentale sulle terre di Israele (1960)
Secondo il ''CIA Factbook'' del 2005<ref name=Cia2005>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.cia.gov/library/publications/download/download-2005/index.html|titolo=Download 2005|editore=[[CIA World Factbook]]|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130917191659/https://www.cia.gov/library/publications/download/download-2005/index.html|dataarchivio=17 settembre 2013|urlmorto=no}}</ref>, che riportava stime del 1996, in Israele la popolazione sarebbe stata composta da un 80,1% di ebrei (di cui solo poco più di un quarto nato in Israele) e il 19,9% di non ebrei, prevalentemente arabi.
* Legge fondamentale sul Presidente dello Stato (1964)
* Legge fondamentale sul Governo (1968, poi modificata nel 1992, 2001 e 2014)
* Legge fondamentale sull'economia dello Stato (1975)
* Legge fondamentale sull'esercito (1976)
* [[Legge su Gerusalemme|Legge fondamentale su Gerusalemme capitale di Israele]] (1980)
* Legge fondamentale sul potere giudiziario (1984)
* Legge fondamentale sullo ''State Comptroller'' (1988)
* Legge fondamentale sulla Libertà e dignità umana (1992)
* Legge fondamentale sul Diritto all’occupazione (1992, poi modificata nel 1994)
* Legge fondamentale sul referendum (2014)
* Legge fondamentale su Israele Stato nazione del popolo ebraico (2018)
 
Fino al 1992 tutte le leggi fondamentali via via approvate riguardarono essenzialmente l'organizzazione dei poteri dello Stato. Nel 1992 la Knesset si divise sull'opportunità di approvare una legge in tema di diritti costituzionali. Fu raggiunto il compromesso di dividere il capitolo sui diritti costituzionali in una serie di leggi fondamentali separate, cosicché la Knesset potesse trovare il consenso necessario per il riconoscimento di alcuni diritti largamente condivisi lasciando aperta la discussione su diritti più controversi, come la libertà di religione, di parola, di coscienza, e il principio di uguaglianza.<ref name="Navot"/> Le due leggi fondamentali sui diritti costituzionali del 1992 furono seguite da una storica sentenza della Corte suprema nel caso Mizrahi Bank del 1995.<ref name="Navot"/><ref name=":3">{{Cita libro|autore=Gary Jeffrey Jacobsohn|autore2=Yanic Roznai|titolo=Constitutional revolution|anno=2020|editore=Yale University Press}}</ref> Con tale sentenza la Corte suprema rivendicò a sé il potere di controllare la costituzionalità della legislazione approvata dalla Knesset, intendendo per "costituzionalità" la conformità delle leggi alle Leggi fondamentali dello Stato di Israele. L'effetto combinato delle innovazioni legislative introdotte nel 1992 e della giurisprudenza della Corte suprema è stato definito come una "rivoluzione costituzionale"<ref name="Navot"/><ref name=":3" /><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Gideon Sapir|anno=2009|titolo=Constitutional revolutions: Israel as a case-study|rivista=International Journal of Law in Context|volume=54|numero=4|doi=10.1017/S1744552309990218}}</ref> che avvicina Israele al modello dello [[Stato costituzionale di diritto]], affidando alla Corte suprema il sindacato di costituzionalità sulle leggi approvate dalla Knesset.
Secondo il più recente ''CIA Factbook'' del 2007,<ref name="CIA World Factbook Israel"/> che riporta stime del 2004, in Israele la popolazione sarebbe così suddivisa:
 
Israele è una [[repubblica parlamentare]], basata sul [[multipartitismo]] e su elezioni a [[suffragio universale]] cui partecipano tutti i cittadini che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età. Non è previsto l'istituto [[Referendum|referendario]]. Il potere legislativo spetta alla Knesset, composta da 120 deputati eletti ogni quattro anni con sistema [[sistema proporzionale]] (con applicazione del [[metodo D'Hondt]]), nelle liste dei partiti. Alle elezioni legislative non è previsto il [[voto di preferenza]]. Il territorio costituisce un unico collegio elettorale ed è prevista una soglia di sbarramento. Le elezioni parlamentari si tengono ogni quattro anni, ma la Knesset può essere sciolta anticipatamente in seguito a una decisione assunta dalla maggioranza dei suoi componenti. Il [[presidente di Israele]] è il capo dello Stato ed è eletto dalla Knesset per un mandato di sette anni non rinnovabile. La sua funzione è puramente rappresentativa, essendo l'esercizio del potere esecutivo delegato nella sua interezza al [[Primo ministro di Israele|primo ministro]], che di regola è il leader della forza politica maggioritaria nella Knesset. Quest'ultimo forma il governo nominando i ministri. Dal 1996 al 2003 il primo ministro è stato scelto con elezione popolare diretta.
* Ebrei 76,4% <small>(ad aprile 2015, 74,9%<ref name="cbs_april_2015" /><ref name="globes_israels_population_2015" />)</small>, così suddivisi:
*: nati in Israele 67,1%
*: nati in Europa e America 22,6%
*: nati in Africa 5,9%
*: nati in Asia 4,2%
* non ebrei 23,6% (principalmente arabi)
 
Il potere giudiziario è affidato a una Corte suprema. I suoi quindici giudici sono nominati da una commissione di nove membri di cui tre giudici, quattro politici e due avvocati. In pratica, questa commissione designa automaticamente i candidati scelti dai giudici stessi. Il sistema legale di Israele combina [[Civil law|diritto romano]], la [[Common law|diritto anglosassone]] e leggi dell'[[ebraismo]]. Si fonda sul principio del [[precedente]] e del [[processo accusatorio]] e impiega giudici professionali e indipendenti, nominati da un comitato composto da giudici della Corte suprema, avvocati e parlamentari. Il sistema giudiziario è articolato in tre livelli di giudizio: la maggior parte delle città ospita un tribunale, mentre in cinque dei sei distretti sono istituiti tribunali distrettuali (sia d'appello sia di prima istanza) e a Gerusalemme siede la Corte suprema (sia di ultimo appello sia di cassazione e di fatto costituzionale).
Nel dicembre del 2006, secondo l'Ufficio Centrale di Statistica israeliano, vi sono in Israele 7,1 milioni di abitanti. Di questi il 76% sono ebrei e il 20% arabi; il 4% sono classificati come ''altri''.<ref>{{Cita web|lingua=he|url=http://www.cbs.gov.il/hodaot2006n/11_06_279b.pdf|titolo=Population in Israel on the Eve of 2007|editore=Central Bureau of Statistics|data=2006|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150923201118/http://www.cbs.gov.il/hodaot2006n/11_06_279b.pdf|dataarchivio=23 settembre 2015|urlmorto=no}}</ref>
 
==== Diritti civili e politici ====
Un sondaggio del dicembre del 2006, svolto per conto del ''Center for the Campaign Against Racism'', ha evidenziato che metà della popolazione ebraica israeliana ritiene che lo Stato debba favorire l'emigrazione dei cittadini arabi.<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Yoav Stern|url=http://www.haaretz.com/hasen/spages/842641.html|titolo=Poll: 50% of Israeli Jews support state-backed Arab emigration|pubblicazione=[[Haaretz]]|data=27 marzo 2007|accesso=19 novembre 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081007015408/http://www.haaretz.com/hasen/spages/842641.html|dataarchivio=7 ottobre 2008}}</ref> Agli inizi del dicembre 2008 il ministro degli esteri [[Tzipi Livni]], principale esponente del partito [[Kadima]] e come tale candidata alle vicine elezioni politiche del febbraio 2009, ha affermato che dopo l'eventuale costituzione di uno Stato palestinese, alla popolazione araba di cittadinanza israeliana (circa {{formatnum:1400000}} persone) verrà chiesto di trasferirsi in questo. La dichiarazione ha suscitato le proteste dei deputati arabo-israeliani e del presidente palestinese [[Abu Mazen]].<ref>{{Cita web|autore=Carlo M. Miele|url=http://osservatorioiraq.it/node/7317|titolo=Tzipi Livni: Via i palestinesi dallo Stato di Israele|editore=Osservatorio Iraq|data=12 dicembre 2008|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131019052959/http://osservatorioiraq.it/node/7317|dataarchivio=19 ottobre 2013|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://www.haaretz.com/news/livni-national-aspirations-of-israel-s-arabs-can-be-met-by-palestinian-homeland-1.259321|titolo=Livni: National aspirations of Israel's Arabs can be met by Palestinian homeland|pubblicazione=[[Haaretz]]|data=11 dicembre 2008|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131114114004/http://www.haaretz.com/news/livni-national-aspirations-of-israel-s-arabs-can-be-met-by-palestinian-homeland-1.259321|dataarchivio=14 novembre 2013|urlmorto=no}}</ref>
{{vedi anche|Condizione della donna in Israele|Diritti LGBT in Israele}}
 
Israele è una democrazia in cui trovano riconoscimento i [[diritti civili]] e [[diritti politici|politici]], di [[Libertà di manifestazione del pensiero|libertà d'espressione]]<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.rsf.org/rubrique.php3?id_rubrique=639|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061101161142/http://www.rsf.org/rubrique.php3?id_rubrique=639|titolo=Annual Worldwide Press Freedom Index 2006|editore=[[Reporter Senza Frontiere|Reporters Sans Frontières]]|urlmorto=sì}}</ref> e di [[economia di mercato]].<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.heritage.org/research/features/index/country.cfm?id=israel|titolo=Index of Economic Freedom 2007 - Israel|editore=The Heritage Foundation|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070715144216/http://www.heritage.org/research/features/index/country.cfm?id=Israel}} {{non chiaro||il link punta a una pagina di ricerca}}</ref> Israele, se considerato senza i territori occupati, è classificato come "libero" da [[Freedom House]]; nel 2014 il punteggio era 2 per le libertà civili e 1 per i diritti politici, dove 1 è la situazione migliore e 7 la peggiore.<ref>{{cita web|url=https://freedomhouse.org/report/freedom-world/2014/israel-0#.VD7WUXV_veS|titolo=Israel|editore=[[Freedom House]]|lingua=en|accesso=15 ottobre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141021055502/http://freedomhouse.org/report/freedom-world/2014/israel-0#.VD7WUXV_veS|urlmorto=no}}</ref> Israele è considerato un esempio di [[democrazia etnica]], in cui la componente ebraica domina nettamente, anche se sono garantiti i diritti civili e politici alle minoranze.<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=en|cognome=Smooha|nome=|url=http://img2.tapuz.co.il/CommunaFiles/32398285.pdf|titolo=Ethnic democracy: Israel as an archetype|formato=pdf|rivista=Israel Studies|volume=2|numero=2|anno=1997|accesso=9 marzo 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170309143326/http://img2.tapuz.co.il/CommunaFiles/32398285.pdf|urlmorto=sì}}</ref> Tutti i [[Cittadinanza israeliana|cittadini israeliani]] godono dei diritti civili e politici, indipendentemente dalla loro appartenenza etnica e religiosa. Gli arabi israeliani sono cittadini israeliani, ad eccezione di quelli di Gerusalemme Est e delle alture del Golan, che hanno lo status di residenti permanenti e il diritto a richiedere la cittadinanza israeliana. La minoranza araba soffre di vari disagi socioeconomici e secondo l'opinione di vari esperti è soggetta a discriminazioni strutturali.<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=Kali Robinson|titolo=What to Know About the Arab Citizens of Israel|sito=[[Council on Foreign Relations]]|url=https://www.cfr.org/backgrounder/what-know-about-arab-citizens-israel|accesso=19 dicembre 2021}}</ref>
=== Lingue ===
[[File:Languages of Israel.jpeg|thumb|Segnaletica multilingue (in [[lingua ebraica]], [[lingua araba|araba]], [[lingua inglese|inglese]] e [[lingua russa|russa]]) al Ministero dell'Interno/Ministero dell'Immigrazione a [[Haifa]].]]
[[File:Optical cable manhole cover in English, Hebrew, Arabic and Russian in Tel Aviv, Israel.jpg|thumb|L'avviso multilingue (inglese, ebraico, arabo e russo) sul [[chiusino]] della [[fibra ottica]] a [[Tel Aviv]].]]
 
Lo status personale dei cittadini, tra i quali la disciplina matrimoniale e il divorzio, è rimesso alle rispettive confessioni religiose, le cui autorità esercitano la relativa giurisdizione; non esiste il matrimonio civile.<ref>{{Cita|Reich-Goldberg|p. 446}}.</ref> Lo Stato riconosce i matrimoni officiati dalle autorità ebraiche ortodosse, musulmane, cristiane e druse. Questo sistema genera forti tensioni tra le componenti laiche e quelle religiose, dal momento che non permette i matrimoni misti; inoltre le leggi della [[Halakha]] non permettono a numerose coppie israeliane di sposarsi. La giurisdizione israeliana prevede però il riconoscimento dei matrimoni esteri, pertanto numerose coppie israeliane si sposano ogni anno nella vicina [[Cipro]].<ref>{{Cita|Dowty|pp. 83-84}}.</ref> Lo Stato riconosce le [[unioni civili]] ed è l'unico in Medio Oriente dove le unioni [[omosessuali]] celebrate all'estero vengono riconosciute.<ref name="pinknews">{{cita web |url=http://www.pinknews.co.uk/2013/10/29/israel-civil-union-legislation-introduced-to-extend-marriage-rights-to-same-sex-couples/ |titolo=Israel: Civil union legislation introduced to extend marriage rights to same-sex couples |editore=Pink news |data=29 settembre 2013 |accesso=5 settembre 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170905144136/http://www.pinknews.co.uk/2013/10/29/israel-civil-union-legislation-introduced-to-extend-marriage-rights-to-same-sex-couples/ |urlmorto=no }}</ref>
Israele ha come lingua ufficiale l'[[lingua ebraica|ebraico]]; l'[[lingua araba|arabo]], anch'esso precedentemente ufficiale, è stato declassato nel [[2018]] a lingua "a statuto speciale".<ref>[https://thevision.com/attualita/israele-democrazia/ ISRAELE HA DECISO DI NON ESSERE PIÙ UNA DEMOCRAZIA]</ref>
 
La [[pena di morte in Israele]] dal 1954 è in vigore unicamente per i reati di [[genocidio]] e altri [[crimini contro l'umanità]], [[crimini di guerra]], [[alto tradimento]], crimini contro il popolo ebraico e tradimento militare,<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=Dennis Rapps, Robert L. Weinberg, Nathan Lewin, Alyza D. Lewin|url=http://www.jlaw.com/Briefs/capital2.html|titolo=No. 99-6723 In the Supreme Court of the United States|editore=Jewish Law|p=2|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091105092848/http://www.jlaw.com/Briefs/capital2.html|urlmorto=sì}}</ref> quando ritenuta giusta dal tribunale: è stata applicata solo una volta, nel 1961, nei confronti del criminale [[nazista]] [[Adolf Eichmann]].<ref>{{Cita|Reich-Goldberg|p. 156}}.</ref> Anche un altro nazista, [[John Demjanjuk]], fu condannato a morte nel 1988, ma il verdetto fu annullato nel 1993.<ref>{{Cita|Reich-Goldberg|p. 134}}.</ref> Questi due casi, tra l'altro di cittadini stranieri, sono le uniche sentenze pronunciate contro civili. Ci sono state alcune condanne di militari, ma nessuna è stata eseguita.
In Israele viene parlata anche la [[lingua russa]]: grazie ad una massiccia immigrazione proveniente dall'[[Unione Sovietica]], il russo viene parlato come lingua madre da una grossa fetta degli israeliani, che raggiunse addirittura il 20% della popolazione totale del Paese nel [[1989]].<ref>Alan Dowty, ''Critical issues in Israeli society.'', Westport (Conn), 2004, Praeger. ISBN 9780275973209, pagina 95.</ref> Nel [[2017]] c'erano circa 1,5 milioni di israeliani russofoni su un totale di 8.700.000 abitanti (17,25% della popolazione).<ref>[http://www.forbes.ru/finansy-i-investicii/340519-rossiysko-izrailskie-ekonomicheskie-svyazi-ne-tolko-neft-na К визиту Нетаньяху: что Россия может получить от экономики Израиля] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170313125416/http://www.forbes.ru/finansy-i-investicii/340519-rossiysko-izrailskie-ekonomicheskie-svyazi-ne-tolko-neft-na |data=13 marzo 2017 }} Алексей Голубович, Forbes Russia, 9 marzo 2017</ref> La [[Mass media|stampa]] e i [[website|siti web]] israeliani pubblicano regolarmente materiale in lingua russa.
 
Il 19 luglio 2018 viene approvata la «Legge fondamentale: Israele quale Stato nazionale del popolo ebraico»<ref name=Limes>[https://www.limesonline.com/rivista/la-fondamentale-legge-di-israele-14631880/ Alon Harel, LA FONDAMENTALE LEGGE DI ISRAELE, Limes, Pubblicato in: Israele, lo Stato degli ebrei - n°9 - 2018]</ref>. Con questa legge viene rafforzato il carattere [[giudaismo|giudaico]] dello Stato di Israele<ref name=Limes/>. Secondo i critici si tratta di una evoluzione [[autoritarismo|autoritaria]] e [[democrazia illiberale|illiberale]]<ref name=Limes/>.
=== Religione ===
{{vedi anche|Religioni in Israele}}
[[File:Western wall jerusalem night.jpg|thumb|Ebrei pregano al [[Muro del pianto]] a [[Gerusalemme]].]]Secondo il ''Libro dei fatti'' della [[CIA]] americana del 2007,<ref name="CIA World Factbook Israel"/> che riporta stime del 2004, in Israele la popolazione sarebbe così suddivisa:
 
* [[Ebraismo|Ebrei]] 76,4% <small>(ad aprile 2015, 74,9%<ref name="cbs_april_2015" /><ref name="globes_israels_population_2015" />)</small>
* [[Islam|Musulmani]] 16%
* [[Arabi cristiani]] 1,7% (per i [[cattolici]] vedi [[Chiesa cattolica in Israele]])
* Altri [[Cristianesimo|cristiani]] 0,4%
* [[Drusi]] 1,6%
* Altri ([[Bahaismo|Bahai]], ecc.): 3,9%
 
Secondo l'Ufficio Centrale di Statistica israeliano, nel 2005 la popolazione era suddivisa tra un 76,1% di ebrei, un 16,2% di musulmani, 2,1% cristiani, e 1,6% drusi, con il rimanente 3,9% (principalmente immigrati dall'ex Unione Sovietica) non classificati per religione. Tra gli arabi residenti in Israele l'82,7% era musulmano, l'8,4% druso e l'8,3% cristiano<ref>{{lingue|en|he}}{{Cita web|url=http://www1.cbs.gov.il/shnaton57/st02_01.pdf|formato=pdf|titolo=Statistical Abstract of Israel 2006 (No. 57), Table 2.1 -- Population, by Religion and Population|editore=Central Bureau of Statistics|data=2006|accesso=19 novembre 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070709193315/http://www1.cbs.gov.il/shnaton57/st02_01.pdf|dataarchivio=9 luglio 2007}}</ref>.
 
Il 16 settembre [[2014]] il ministro dell'Interno israeliano, Gideon Sa'ar, ha disposto che gli uffici dell'anagrafe registrino come «[[Aramei#Aramei moderni|aramei]]» quegli israeliani cristiani che non vogliono più qualificarsi come arabi<ref>{{cita web|url=http://www.terrasanta.net/tsx/articolo.jsp?wi_number=6869&wi_codseq=%20%20%20%20%20%20&language=it|titolo=I cristiani «aramei» di Israele|accesso=16 agosto 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150909181923/http://www.terrasanta.net/tsx/articolo.jsp?wi_number=6869&wi_codseq=%20%20%20%20%20%20&language=it|dataarchivio=9 settembre 2015|urlmorto=no}}</ref>. Secondo le disposizioni del ministero dell'Interno, possono richiedere di essere identificati come «aramei» solo i [[Chiesa maronita|maroniti]], i [[Chiesa ortodossa greca|greco-ortodossi]], i [[Chiesa cattolica greco-melchita|greco-cattolici]] e i cattolici della [[Chiesa cattolica sira|Chiesa sira]]<ref>{{cita web|url=http://www.lastampa.it/2014/10/23/|titolo=I cristiani d’oriente festeggiano la nascita del primo bambino arameo d’Israele|accesso=16 agosto 2015|urlmorto=sì}}</ref>.
 
Secondo una statistica internazionale del 2015, Israele è l'ottavo paese meno religioso al mondo con il 65% degli israeliani che si definisce non religioso (57%) o [[ateo]] (8%).<ref>{{cita web|url=http://www.wingia.com/en/news/losing_our_religion_two_thirds_of_people_still_claim_to_be_religious/290/|sito=WIN Gallup International|titolo=Losing our religion? Two thirds of people still claim to be religious.|data=13 aprile 2015|accesso=21 aprile 2015|lingua=Inglese|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150418075715/http://www.wingia.com/en/news/losing_our_religion_two_thirds_of_people_still_claim_to_be_religious/290/|dataarchivio=18 aprile 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.globes.co.il/en/article-israel-among-worlds-least-religious-countries-1001029998|sito=Globes|titolo=Israel among world's least religious countries|autore=Ran Dagoni|data=21 aprile 2015|accesso=21 aprile 2015|lingua=Inglese|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150423030150/http://www.globes.co.il/en/article-israel-among-worlds-least-religious-countries-1001029998|dataarchivio=23 aprile 2015|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.washingtonpost.com/blogs/worldviews/wp/2015/04/14/map-these-are-the-worlds-least-religious-countries/|sito=The Washington Post|titolo=Map: These are the world’s least religious countries|autore=Rick Noack|data=14 aprile 2015|accesso=21 aprile 2015|lingua=Inglese|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150428031730/http://www.washingtonpost.com/blogs/worldviews/wp/2015/04/14/map-these-are-the-worlds-least-religious-countries/|dataarchivio=28 aprile 2015|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.cruxnow.com/church/2015/04/13/no-doubt-about-it-believers-and-secularists-are-fated-to-live-together/|sito=Crux Now|titolo=No doubt about it, believers and secularists are fated to live together|autore=John L. Allen Jr.|data=13 aprile 2015|accesso=21 aprile 2015|lingua=Inglese|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150419133954/http://www.cruxnow.com/church/2015/04/13/no-doubt-about-it-believers-and-secularists-are-fated-to-live-together/|dataarchivio=19 aprile 2015|urlmorto=sì}}</ref>
 
==Ordinamento dello Stato==
=== Suddivisione amministrativa ===
{{vedi anche|Suddivisioni di Israele}}
Israele è suddiviso in sei distretti principali, conosciuti in [[ebraico]] come ''mehozot'' (singolare: ''mehoz'') e tredici Sottodistretti conosciuti come ''nafot'' (singolare: ''nafa'')sottodistretti. Schema dei sei distretti:
 
{| class="wikitable"
Riga 249 ⟶ 289:
!Densità<br />(ab./km²)
|-
|[[Distretto Settentrionale (Israele)|Settentrionale]] o [[Galilea]]
|[[Nazaret]]
|align="right"|{{TA|73.659}}
Riga 263 ⟶ 303:
|align="right"|1.056,71
|-
|[[Distretto Centrale (Israele)|Centrale]] anche Piana o Valle di [[Pianura di Sharon|Sharon]]
|[[Ramla]]
|align="right"|{{TA|65.300}}
Riga 284 ⟶ 324:
|align="right"|1.449,39
|-
|[[Distretto Meridionale (Israele)|Meridionale]] o [[Idumea]]
|[[Be'er Sheva]]
|align="right"|{{TA|194.800}}
Riga 291 ⟶ 331:
|align="right"|77,78
|-
|[[Giudea]] e [[Samaria]]<ref o group="N">[[Cisgiordania]]Territori ([[Statooccupati da Israele|Territorio occupato dida PalestinaIsraele]])</ref>
|[[Ariel (città)|Ariel]]
|[[Ramallah]]
|align="right"|{{TA|118.400}}
|align="right"|{{TA|5.860}}
|align="right"|{{TA|2.163.000}}
|align="right"|369,11
|-
|[[Striscia di Gaza]] già [[Filistea]] ([[Stato di Palestina]])
|[[Gaza]]
|align="right"|{{TA|450.000}}
|align="right"|{{formatnum:360}}
|align="right"|{{TA|1.650.000}}
|align="right"|4.583,33
|}
'''Lista dei distretti con relativo capoluogo e relativi Sottodistretti''':
 
'''Distretto di Gerusalemme''' (''Mehoz Yerushalayim'').
Capitale distrettuale: [[Gerusalemme]]
 
'''Distretto Settentrionale''' (''Mehoz HaTzafon''), o '''[[Galilea]]'''.
 
Capitale distrettuale: [[Nazaret]]
* Sottodistretti
* [[Zefat]].
* [[Kinneret]].
* [[Yizre'el]].
* [[San Giovanni d'Acri]].
* [[Alture del Golan|Golan]].
 
'''Distretto di Haifa'''(''Mehoz Hefa'').
 
Capitale distrettuale: [[Haifa]]
* Sottodistretti.
* Haifa.
* [[Hadera]].
 
'''Distretto Centrale''' (''Mehoz HaMerkaz''), anche Piana o Valle di '''[[Pianura di Sharon|Sharon]]'''.
 
Capitale distrettuale: Ramla
* Sottodistretti.
* [[Pianura di Sharon|Sharon]].
* [[Petah Tiqwa]].
* Ramla.
* [[Rehovot]].
 
'''Distretto di Tel Aviv''' (''Mehoz Tel-Aviv'').
 
Capitale distrettuale: [[Tel Aviv|Tel Aviv-Yafo]]
 
'''Distretto Meridionale''' (''Mehoz HaDarom''), o '''[[Idumea]]'''.
 
* Capitale distrettuale: [[Be'er Sheva]]
* Sottodistretti:
* [[Ashqelon]].
* Be'er Sheva.
 
'''Distretto di Giudea e Samaria''' (''Mehoz Yehuda VeShomron''), ovvero la '''[[Cisgiordania]]'''.
 
* Città principale: [[Ma'ale Adumim]].
 
===Costituzione===
Lo Stato di Israele non ha una Costituzione scritta: vige comunque la Legge Fondamentale di Israele, che risale al [[1980]].
 
== Cultura ==
{{vedi anche|Cultura di Israele}}
=== Folclore e cultura di massa ===
La variegata cultura israeliana deriva dalla diversità della sua popolazione: ebrei provenienti da tutto il mondo hanno portato con sé le proprie tradizioni religiose e culturali, dando vita a un originale ''[[melting pot]]''. Israele è il solo paese al mondo in cui la vita è organizzata secondo il [[calendario ebraico]]: il giorno di riposo ufficiale è il [[sabato]] (con inizio dopo il tramonto del venerdì) e le vacanze sono determinate dalle [[feste ebraiche]]. La consistente minoranza araba ha pure influenzato la cultura di Israele, soprattutto nella cucina, nella musica e nell'architettura.
 
=== Musica ===
{{vedi anche|Musica secolare ebraica}}
 
La musica israeliana rivela influenze da tutto il pianeta: la scena musicale offre vari tipi di musica come la musica [[jazz]], la [[Musica leggera|pop]], la [[rock]], la [[Musica classica|classica]] e più importante di tutte quella [[klezmer]] e i suoi sottogeneri come la musica yemenita, le melodie hassidiche, la musica araba o la musica greca.
 
Le tipiche canzoni popolari ("Canzoni della Terra d'Israele") narrano le esperienze dei pionieri del Sionismo nella prima metà del XX secolo.
 
Tra le orchestre, la più prestigiosa della zona è la Israel Philharmonic Orchestra, fondata negli anni 30, che tiene più di 200 concerti l'anno. Fra i musicisti classici di fama internazionale i più noti del genere tipo klezmer vi sono [[Itzhak Perlman]], [[Pinchas Zukerman]], [[Daniel Barenboim]] e [[Giora Feidman]].
 
I cantanti pop israeliani più noti a livello internazionale sono l'interprete [[Noa]], la cantante [[Ninet Tayeb]], la cantante e attrice [[Ofra Haza]], la cantautrice [[Francia|franco]]-israeliana [[Yael Naim]] e [[Asaf Avidan]], noto, tra l'altro, assieme al gruppo musicale israeliano Asaf Avidan and the Mojos, per il singolo [[One Day/Reckoning Song]] (2008); ancora da ricordare la compositrice e cantante [[Naomi Shemer]], considerata anche come la ''First Lady'' della Canzone Israeliana<ref>http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2004/07/01/Spettacolo/Musica/MUSICA-ADDIO-A-NAOMI-SHEMER-AUTRICE-DI-GERUSALEMME-DORO_123800.php</ref>, [[Shiri Maimon]] e piuttosto conosciuti sono anche [[Sarit Hadad]], [[Rita Yahan-Farouz|Rita]] e il [[rapper]] [[Subliminal (rapper)|Subliminal]].
 
Da ricordare anche la figura del cantante [[Ehud Manor]].<ref>http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2005/04/13/NZ_26_ZIZU.html?ref=search</ref>
 
Israele è nota per i molti artisti EDM, soprattutto nel genere della Psycheledic Trance, che nel paese riscuote un grande successo. Gli esponenti di questo genere più noti all'estero sono il duo [[Infected Mushroom]].
 
È molto sviluppata anche la scena [[Heavy metal|metal]], benché questo genere sia talvolta ostracizzato in quanto percepito come oltraggioso nei confronti della religione<ref>{{Cita web|url=http://archive.alternativenation.net/10-astonishing-metal-bands-from-israel/|titolo=10 Astonishing Metal Bands From Israel {{!}} AlternativeNation.net|sito=archive.alternativenation.net|lingua=en|accesso=13 maggio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171201045138/http://archive.alternativenation.net/10-astonishing-metal-bands-from-israel/|dataarchivio=1º dicembre 2017|urlmorto=sì}}</ref>. Le due band più note a livello internazionale sono gli [[Orphaned Land]] (noti per i testi che si esprimono a favore della pace fra Israele e Palestina, spesso suscitando controversie<ref>{{Cita news|url=https://metalitalia.com/intervista/orphaned-land-messaggeri-di-pace/|titolo=ORPHANED LAND - Messaggeri Di Pace|pubblicazione=Metalitalia.com|accesso=13 maggio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171201041417/https://metalitalia.com/intervista/orphaned-land-messaggeri-di-pace/|dataarchivio=1º dicembre 2017|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.metal-archives.com/bands/Orphaned_Land/2309|titolo=Orphaned Land - Encyclopaedia Metallum: The Metal Archives|sito=www.metal-archives.com|accesso=13 maggio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170203153506/http://www.metal-archives.com/bands/Orphaned_Land/2309|dataarchivio=3 febbraio 2017|urlmorto=no}}</ref>) e i [[Melechesh]] (band [[black metal]] con testi riguardanti la [[Religioni della Mesopotamia|mitologia mesopotamica]] e la [[Misticismo ebraico|mistica ebraica]]<ref>{{Cita web|url=http://www.metal-archives.com/bands/Melechesh/424|titolo=Melechesh - Encyclopaedia Metallum: The Metal Archives|sito=www.metal-archives.com|accesso=13 maggio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170522225836/http://www.metal-archives.com/bands/Melechesh/424|dataarchivio=22 maggio 2017|urlmorto=no}}</ref>). Entrambe le band rientrano nel cosiddetto "[[oriental metal]]", che introduce strutture mediorentali nelle forme classiche dell'heavy metal (e sottogeneri)<ref>{{Cita libro|autore=Yrjänä Kegan|titolo=Subgenres of the Beast: A Heavy Metal Guide|anno=|editore=|città=|p=141}}</ref>.
 
Israele ha partecipato allo [[Eurovision Song Contest]] quasi ogni anno a partire dal [[1973]], vincendo quattro volte e ospitandolo tre volte.
 
Ogni estate dal [[1987]] a [[Eilat]] si tiene il Red Sea Jazz Festival, un evento internazionale.
 
=== Letteratura ===
{{vedi anche|Letteratura israeliana}}
Israele ha due lingue ufficiali: la [[lingua ebraica]] e la [[lingua araba]]. Sono molto diffusi anche la [[lingua inglese]], la [[lingua russa]] e la [[lingua francese]] nonché lo [[Lingua spagnola|spagnolo]] e l'[[yiddish]]. Nel contesto linguistico ricordiamo la figura del filologo [[Eliezer Ben Yehuda]] (1858-1922), il padre dell'ebraico moderno <ref>{{Cita web |url=http://viviisraele.it/2017/08/02/ben-yehuda-ecco-il-padre-dellebraico-moderno/ |titolo=Copia archiviata |accesso=27 dicembre 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191227172336/http://viviisraele.it/2017/08/02/ben-yehuda-ecco-il-padre-dellebraico-moderno/ |dataarchivio=27 dicembre 2019 |urlmorto=no }}</ref>.
 
Israele continua la forte tradizione teatrale della cultura [[Yiddish]] in Europa orientale. A Tel Aviv l'[[Teatro Habimah|Habima]], fondato nel 1918, è la più antica compagnia teatrale ed è teatro nazionale.
 
La letteratura israeliana è principalmente (85%) poesia e prosa scritta in [[lingua ebraica]], parte della sua rinascita come lingua parlata a partire da [[Eliezer Ben Yehuda]] (metà del [[XIX secolo]]); la produzione letteraria è pubblicata anche in [[yiddish]], [[Ladino (giudeo-spagnolo)|ladino]], [[lingua inglese|inglese]] e [[lingua araba|arabo]]. Durante la settimana del libro ebraico, che si tiene ogni giugno, oltre a fiere, letture pubbliche e conferenze ha luogo la consegna del Premio Sapir, il principale premio letterario di Israele. Nel 1966 [[Shmuel Yosef Agnon]] condivise il premio Nobel per la letteratura con [[Nelly Sachs]] (ebrea tedesca). E ancora [[Lea Goldberg]], spesso considerata ''la madre della moderna poesia ebraica'' <ref>{{Cita web |url=http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/lea-goldberg/ |titolo=Copia archiviata |accesso=27 maggio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190912191250/http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/lea-goldberg/ |dataarchivio=12 settembre 2019 |urlmorto=no }}</ref>. Altri autori israeliani noti all'estero sono: [[Abraham Yehoshua]], [[Amos Oz]], [[Yoram Kaniuk]], [[Aharon Appelfeld]], [[David Grossman]], [[Uri Orlev]], [[Meir Shalev]], [[Benjamin Tammuz]], [[Emile Habibi]] (con doppia cittadinanza palestinese e arabo-israeliana).
 
È da ricordare inoltre la figura di [[Haim Nachman Bialik]], comunemente riconosciuto come il poeta nazionale d'Israele.
 
=== Comunicazioni ===
La stampa è diffusa e indipendente; fra i maggiori quotidiani:
* [[Jerusalem Post]], liberal-nazionalista, anglofono
* [[Haaretz]] (''Il Paese''<ref>{{cita web|url=http://www.morfix.co.il/en/%D7%94%D7%90%D7%A8%D7%A5|sito=Morfix|titolo=הארץ|accesso=21 aprile 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160119214823/http://www.morfix.co.il/en/%D7%94%D7%90%D7%A8%D7%A5|dataarchivio=19 gennaio 2016|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita web |url=http://www.pressreference.com/Gu-Ku/Israel.html |titolo=Israel |sito=Press Reference |accesso=21 aprile 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150428040023/http://www.pressreference.com/Gu-Ku/Israel.html |dataarchivio=28 aprile 2015 |urlmorto=no }}</ref>), liberal-progressista, online anche in versione inglese
* [[Maariv]] (Sera), popolare
* [[Yediot Aharonot]] (Ultime Notizie), popolare a grande tiratura
* [[HaTzofe]] (L'Osservatore), sionista religioso
* [[Globes]], economico-finanziario
* [[Israeli]], gratuito
* [[Israel HaYom]], gratuito
* Yated Neeman, [[haredi]]
Sono attive numerose emittenti [[Televisione|televisive]] e [[Radio (mass media)|radiofoniche]]. Tra le radio più seguite, per la tempestività con cui fornisce notizie urgenti e l'affidabilità dei suoi servizi, vi è la ''Israel Army Radio'', gestita dalle Forze Armate ([[Tsahal]]).
 
All'inizio del 2009, [[Reporter Senza Frontiere|Reporters Sans Frontières]] nel suo "Press freedom index" riporta la stampa israeliana al 46º posto su 173 paesi e territori<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.rsf.org/article.php3?id_article=29031|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081022233825/http://www.rsf.org/article.php3?id_article=29031|dataarchivio=22 ottobre 2008|titolo=Press Freedom Index 2008 Only peace protects freedoms in post-9/11 world|accesso=28 gennaio 2009|editore=[[Reporter Senza Frontiere|Reporters Sans Frontières]]|urlmorto=sì}}</ref>; come peraltro segnala la medesima organizzazione, per effetto delle situazioni di conflitto, l'accesso di giornalisti stranieri, nella [[striscia di Gaza]] ([[Operazione Piombo fuso]]) di inizio 2009, è stato fortemente limitato, se non direttamente impedito.<ref>{{Cita web|lingua=fr|url=http://www.rsf.org/article.php3?id_article=29925|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090126024002/http://www.rsf.org/article.php3?id_article=29925|dataarchivio=26 gennaio 2009|titolo=Ouvrez la bande de Gaza à la presse!|editore=[[Reporter Senza Frontiere|Reporters Sans Frontières]]|data=9 gennaio 2009|urlmorto=sì}}</ref>.
 
=== Archeologia e architettura ===
Israele è sede di numerosi scavi archeologici di scuola israeliana, e di scuole straniere, di [[archeologia biblica]] e di [[archeologia paleocristiana]]. Tra questi siti, [[Masada]] è [[Patrimonio dell'Umanità]] dal [[2001]], i [[tell]] di [[Megiddo]], [[Hazor]] e [[Tel Be'er Sheva|Be'er Sheva]] dal [[2005]].
 
Dal 1981 la [[Città Vecchia di Gerusalemme]] e le sue mura sono Patrimonio dell'Umanità.
 
[[Tel Aviv]], [[Città Bianca (Tel Aviv)|la ''città bianca'']], è un esempio di architettura razionalista in stile [[Bauhaus]] ([[movimento moderno]]), Patrimonio dell'Umanità dal [[2003]].
 
Sono Patrimonio dell'Umanità anche la Città vecchia di [[Acri (Israele)|Acri]] dal 2001 e la [[Via dell'incenso - città nel deserto del Negev]] dal 2005.
 
=== Musei ===
[[Israel Museum]], a Gerusalemme, ospita i [[rotoli del Mar Morto]] e una collezione di arte ebraica ed europea.
 
[[Yad Vashem]], a Gerusalemme, è il museo nazionale sulla [[Shoah]].
 
[[Beth HaTefutsoth]] (il museo della [[Diaspora ebraica|Diaspora]]), nel campus dell'[[Università di Tel Aviv]], è un museo interattivo dedicato alla storia delle comunità ebraiche nel mondo.
 
Altri musei a Gerusalemme: il Museo Herzl, il Museo delle Terre della Bibbia, il Museo Rockfeller e il Museo dell'Arte Islamica.
Altri musei a Tel Aviv: il Museo di Eretz Israel, il Museo della Haganah, il Museo delle Antichità, il Museo d'Arte Moderna.
 
Nel Negev, nei pressi del kibbutz di Lahav, c'è il Museo dei [[Beduini]] e della cultura beduina.
 
=== Istruzione e ricerca ===
Secondo le Nazioni Unite, Israele ha il più alto tasso di durata degli studi e di scolarizzazione del Medio Oriente, e in Asia è al vertice con [[Corea del Sud]] e [[Giappone]]. La Legge sull'Istruzione Statale, approvata nel 1953, istituì cinque tipi di scuole: laiche di stato (il più vasto), religiose di stato, ultra-ortodosse, di kibbutz/moshav, e in lingua araba. L'obbligo scolastico va dai 3 ai 18 anni, diviso in materna, primaria (1º-6º), media (7º-9º) e superiore (10º-12º), al termine del quale si sostiene un severo esame di maturità. Israele ha inoltre prodotto quattro vincitori di [[Premio Nobel]] ed è fra i primissimi paesi al mondo per articoli scientifici pubblicati pro capite.
 
===Università===
Israele è il terzo paese al mondo per numero di laureati (20% della popolazione), anche grazie al fatto che il 40% degli immigrati dall'ex Unione Sovietica negli anni 90 erano laureati. Ha otto [[università]] pubbliche, sussidiate dallo Stato:
* [[Università Ebraica di Gerusalemme|Università Ebraica]] ([[Gerusalemme]]), la più antica d'Israele (1918), sede della Biblioteca Nazionale,
* [[Technion]]-IIT ([[Haifa]]), fondato anch'esso prima dell'indipendenza (1924),
* [[Weizmann Institute of Science]] ([[Rehovot]]), fondato prima dell'indipendenza (1934) e aperto solo a studi post-laurea,
* [[Università Bar-Ilan]] ([[Ramat Gan]]), fondata nel 1955 e l'unica religiosa,
* [[Università di Tel Aviv]] ([[Tel Aviv]]), fondata nel 1956,
* [[Università di Haifa]] (Haifa), fondata nel 1963,
* [[Università Ben Gurion del Negev]] ([[Beersheba]]), fondata nel 1969,
* [[Accademia di belle arti Bezalel]]
* [[Open University]] (Tel Aviv), fondata nel 1974 per gli studenti a distanza.
 
Nel rapporto dell'Adva Center<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.adva.org|titolo=Adva Center|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131201214812/http://www.adva.org/|dataarchivio=1º dicembre 2013|urlmorto=sì}}</ref> (istituto indipendente di analisi politica israeliano) del maggio 2011 vengono evidenziate le disparità caratteristiche dello Stato di Israele.
 
Il secondo paragrafo del rapporto si apre con queste parole: «Israele è un classico caso di un Paese in cui gli indicatori macroeconomici sono buoni, ma la maggior parte delle famiglie non è invitata alla festa di fine anno. Israele ha uno dei più alti livelli di povertà tra i paesi dell'Ocse, uno dei più alti tassi di disuguaglianza e una delle peggiori performance nei test internazionali sul livello di istruzione».<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=Shlomo Swirski|url=http://www.adva.org/uploaded/Israel%20in%20a%20nutshell.pdf|formato=pdf|titolo=Israel in a Nutshell A Different Introduction to Present Day Israeli Society and Economy|editore=Adva Center|data=maggio 2011|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120117071755/http://www.adva.org/uploaded/Israel%20in%20a%20nutshell.pdf|dataarchivio=17 gennaio 2012|urlmorto=no}}</ref>
 
A Gerusalemme è presente anche l'università araba [[Università Al-Quds|Al Quds University]], fondata nel 1984.
 
===Scienza e tecnologia===
====Israele nello spazio====
* [[19 settembre]] [[1988]]: viene lanciato [[Ofek-1]], il primo satellite lanciato da Israele
* [[16 gennaio]] [[2003]]: [[Ilan Ramon]] divenne il primo [[astronauta]] israeliano ad andare nello spazio
 
=== Festività nazionali ===
{{Vedi anche|Festività ebraiche}}
{| class="wikitable"
|- style="background:#def"
! Data
! Nome
! Significato
|-
|style="background: #f0f8ff;"|5 di [[Iyar]]
|style="background: #f0f8ff;"|[[Yom HaAtzmaut]]
|style="background: #f0f8ff;"|Proclamazione dello [[Stato di Israele]], il 14 maggio 1948
|-
|style="background: #f0f8ff;"|6 di [[Kislev]]
|style="background: #f0f8ff;"|Ben Gurion Day
|style="background: #f0f8ff;"|Celebrazioni in onore del fondatore dello Stato di Israele [[David Ben Gurion]]
|-
|style="background: #f0f8ff;"|10 di [[tishri]]
|style="background: #f0f8ff;"|[[Yom Kippur]]
|style="background: #f0f8ff;"|Giorno dell'Espiazione
|-
|}
* l 15º giorno di [[Av (mese)|Av]] del calendario ebraico si celebra il Tu B'Av (in ebraico: ט"ו באב), il giorno dell'amore, simile alla [[San Valentino (festa)|Festa di San Valentino]]
 
=== GastronomiaPolitica estera ===
[[File:Israel-Palestine Diplomacy.svg|miniatura|verticale=1.7|'''Relazioni diplomatiche con Israele'''
{{Vedi anche|Cucina israeliana}}
{{legend|000000|Israele e Palestina}}
La cucina israeliana è caratterizzata in particolare sia da piatti tipici locali medio-orientali (come il Libano) e dalla cucina ebraico sefardita, che dalla cucina ebraico askenazita.
{{legend|0052ff|Riconoscimento del solo Stato di Israele}}
{{legend|5fadff|Riconoscimento di Israele con alcune relazioni con la Palestina}}
{{legend|cdcd9c|Riconoscimento sia di Israele che della Palestina}}
{{legend|E5A238|Riconoscimento della Palestina con alcune relazioni con Israele}}
{{legend|FF4500|Riconoscimento del solo Stato di Palestina}}
]]
 
Lo Stato di Israele è riconosciuto da 167 paesi membri delle Nazioni Unite su 193. Il paese fu ammesso alle Nazioni Unite nel 1949. A causa del conflitto arabo-israeliano, Israele non è riconosciuto dai seguenti Paesi: [[Afghanistan]], [[Algeria]], [[Arabia Saudita]], [[Bangladesh]], [[Brunei]], [[Comore]], [[Corea del Nord]], [[Cuba]], [[Gibuti]], [[Guinea]], [[Indonesia]], [[Iran]], [[Iraq]], [[Kuwait]], [[Libano]], [[Libia]], [[Malaysia]], [[Maldive]], [[Mali]], [[Niger]], [[Oman]], [[Pakistan]], [[Qatar]], [[Siria]], [[Somalia]], [[Tunisia]], [[Venezuela]] e [[Yemen]].<ref>{{Cita web|lingua=en|titolo=International Recognition of Israel|url=https://www.jewishvirtuallibrary.org/international-recognition-of-israel|sito=[[Jewish Virtual Library]]}}</ref>
== Economia ==
Israele ha una [[economia di mercato]] mista ed è considerato uno dei paesi più avanzati del [[Medio Oriente]] e di tutta l'Asia per quanto riguarda il progresso economico e industriale, nonché uno di quelli più competitivi<ref>World Economic Forum, ''Global Competitiveness Report''.</ref> e dove è più semplice fare affari<ref>World Bank, ''Ease of Doing Business Index''.</ref> e creare nuove imprese. Nel 2012 il [[Prodotto interno lordo|PIL]] ([[Parità dei poteri di acquisto|PPP]]) era pari a 260,9 miliardi di [[Dollaro statunitense|$]] (49º al mondo) e il PIL [[pro capite]] (PPP) era pari a {{formatnum:33878}}&nbsp;$ (25º al mondo). Dal 2010 aderisce all'[[Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico|OCSE]], organismo di cooperazione fra paesi democratici e a economia di mercato.
Malgrado la limitatezza delle risorse naturali, lo sviluppo dei settori industriale e agricolo, protrattosi per decenni, ha reso Israele ampiamente autosufficiente per la produzione alimentare, eccetto per le granaglie e per le carni. Israele è un grande importatore di idrocarburi, materie prime, equipaggiamenti militari. Per l'export, si distingue per frutta, verdura, farmaceutici, software, chimici, tecnologia militare, diamanti. È un leader mondiale per la conservazione dell'acqua e per l'energia geotermica. Fin dagli [[anni 1970|anni settanta]], Israele riceve aiuto economico dagli [[Stati Uniti d'America]], in particolare per sostenere il debito estero, il debito pubblico e le spese militari.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.fas.org/sgp/crs/mideast/RL33222.pdf|formato=pdf|titolo=U.S. Foreign Aid to Israel|editore=[[Federation of American Scientists]]|autore=Jeremy M. Sharp|data=11 aprile 2013|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120311233625/http://www.fas.org/sgp/crs/mideast/RL33222.pdf|dataarchivio=11 marzo 2012|urlmorto=no}}</ref>
 
Secondo un'agenzia governativa, la povertà in Israele è aumentata dell'1% nel 2018, colpendo il 20,4% della popolazione. I bambini sono particolarmente colpiti, poiché il 29,1% di loro vive in condizioni di povertà. Secondo i dati dell'[[OCSE]], il tasso di povertà di Israele è il quarto più alto tra i paesi membri dell'OCSE dopo [[Stati Uniti]], [[Turchia]] e [[Corea del Sud]].<ref>{{Cita web |url=https://www.i24news.tv/fr/actu/israel/1577794731-israel-plus-de-841-mille-enfants-vivent-sous-le-seuil-de-pauvrete |titolo=Copia archiviata |accesso=4 gennaio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191231154850/https://www.i24news.tv/fr/actu/israel/1577794731-israel-plus-de-841-mille-enfants-vivent-sous-le-seuil-de-pauvrete |dataarchivio=31 dicembre 2019 |urlmorto=no }}</ref>
 
=== Agricoltura ===
Dotato di scarse risorse idriche, il paese non è ambiente favorevole a una grande agricoltura. I coloni ebraici hanno saputo sviluppare una tecnologia irrigua che ha moltiplicato la produttività di ogni litro d'acqua imponendo la propria agricoltura come modello insuperato di efficienza di irrigazione. Agronomi e ingegneri di Israele vantano il titolo di creatori delle metodologie di "[[irrigazione a goccia]]", più in generale delle tecniche di "microirrigazione". Seppure l'acqua disponibile per l'agricoltura continui a diminuire, gli agricoltori israeliani la usano con efficienza crescente, dedicandola a colture di sempre maggiore pregio, primizie, fiori, piante di vivaio. Il primato tecnologico consente, peraltro, di sopperire al calo delle vendite di prodotti agricoli con la vendita crescente di impianti sempre più sofisticati, richiesti, con il ''know how'' relativo, in tutto il mondo<ref name="gocciolatoio">{{Cita pubblicazione|nome=Antonio|cognome=Saltini|titolo=Israele: prodigi irrigui nel paese delle contraddizioni|rivista=Terra e vita|numero=n°19|anno=1993}}[http://www.itempidellaterra.org/inviatospeciale2.htm#_Toc37331814 Rivista I tempi della terra] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20190101145434/http://www.itempidellaterra.org/inviatospeciale2.htm#_Toc37331814 |data=1 gennaio 2019 }} e {{Cita pubblicazione|titolo=Innovazione tecnologica dal Negev a Tiberiade|rivista=Terra e vita|numero=n° 22|anno=1993}}</ref>.
 
Attualmente i terreni israeliani, che per una delle leggi fondamentali (''Basic Laws'', che nel loro insieme svolgono più o meno la funzione di una Costituzione) di Israele {{Senza fonte|non possono essere venduti}} (se non a ebrei che abitano all'estero), per il 92% sono proprietà dello Stato, del Fondo Nazionale Ebraico o dell'Amministrazione Israeliana dei Terreni. Detti terreni possono essere affittati a lungo termine (99 anni) {{Senza fonte|solo a ebrei. Gli ''arabi israeliani'' non possono tuttora far parte di comunità agricole collettive}}, i [[moshav]] e i [[kibbutz]] (occorre ricordare che {{Senza fonte|i kibbutz, pur essendo laici, sono istituzioni legate all'ebraismo; i non ebrei possono esservi ospitati ma non farne parte come membri effettivi, come accade per molte organizzazioni legate alla Chiesa cattolica nei confronti dei non cattolici).}}
 
=== Industria ===
Il settore industriale israeliano si è da sempre caratterizzato per la presenza di piccole aziende nei settori tradizionali e di poche grandi aziende in quelli di tecnologia avanzata. Per la sua competenza nella produzione e ricerca info-telematica, Israele è stato paragonato alla [[Silicon Valley]] ([[Silicon Wadi]]). [[Intel]] e [[Microsoft]] hanno creato qui i loro primi centri di [[ricerca e sviluppo]] fuori degli USA, e anche [[IBM]], [[Cisco Systems]] e [[Motorola]] hanno strutture qui. Dal 1948 in avanti, gli Israeliani, per difendersi da vicini ostili, hanno sviluppato una forte industria militare che ora è avanzatissima (dovuta a ripetuti embargo, anche da parte di alleati). Una percentuale molto alta del bilancio nazionale è stata destinata al mantenimento dell'esercito e alla ricerca scientifica per ottenere armi sempre più potenti e sofisticate. Israele ora è in grado di fabbricare senza aiuto esterno armi nucleari, missili, aerei da combattimento e una grande varietà di armi leggere.
 
Altri settori sviluppati sono quelli dell'aeronautica e della robotica. La lavorazione dei diamanti costituisce un'industria fiorente avviata da immigrati ebrei provenienti da Amsterdam e specializzati nel taglio delle pietre preziose.
 
Le risorse minerarie ed energetiche sono quasi inesistenti, dal momento che il sottosuolo è privo di materie prime. Sia il carbone, sia il petrolio sono importati; il petrolio proviene quasi esclusivamente dall'Egitto, Paese con cui Israele intrattiene rapporti privilegiati dal 1982. Un oleodotto lungo 260&nbsp;km collega Eilat con Ashkelon. Molto utilizzata è l'energia solare, che copre il fabbisogno del 27% della popolazione come fonte di riscaldamento.
 
Grazie alle ottime infrastrutture di ricerca scientifica è di buon livello anche l'industria chimico-farmaceutica.
 
=== Trasporti ===
Per quanto riguarda i trasporti e le comunicazioni, un'articolata rete di strade unisce le varie parti del Paese. I porti di Eilat sul Mar Rosso, di Ashdod e di Haifa sul mar Mediterraneo sono i più trafficati. L'[[aeroporto Ben Gurion]], vicino a Tel Aviv, assorbe quasi tutto il traffico aereo del Paese.
 
La rete [[ferrovia]]ria israeliana si sviluppa attorno a una dorsale nord - sud [[Nahariya|Naharia]] - [[Haifa]] - [[Tel Aviv]] - [[Beersheva]], con rami verso est ([[Gerusalemme]] via [[Latrun]] e [[Zin]], presso il [[Mar Morto]]). La rete è a trazione diesel; i treni sono frequenti e ragionevolmente confortevoli, ma la velocità operativa è piuttosto bassa.{{Senza fonte}} Esiste una sola linea ad alta velocità tra [[Tel Aviv]] e [[Gerusalemme]], la cui apertura è avvenuta alla fine del 2017.<ref>{{cita web|url=http://www.timesofisrael.com/work-begins-on-final-tunnel-for-jerusalem-tel-aviv-link/|sito=Times of Israel|titolo=Work begins on final tunnel for Jerusalem-Tel Aviv link|data=6 ottobre 2014|accesso=8 aprile 2015|autore=Gavriel Fiske|lingua=Inglese|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150410072222/http://www.timesofisrael.com/work-begins-on-final-tunnel-for-jerusalem-tel-aviv-link/|dataarchivio=10 aprile 2015|urlmorto=no}}</ref>
 
==Turismo==
{{vedi anche|Turismo in Israele}}
Il turismo benché comprensibilmente ostacolato dalle condizioni geopolitiche, che inducono a protocolli di sicurezza sensibilmente elevata, in particolare quello religioso, è un cespite industriale di grande rilievo, anche per merito del clima gradevole e dell'importanza storica-artistica dei siti archeologici tuttora esistenti. In tale cornice, spicca la funzione strategica della compagnia di bandiera [[El Al]], sia come vettore internazionale, sia per i collegamenti interni.
 
== Politica ==
{{Vedi anche|Politica di Israele}}
Israele è una [[repubblica parlamentare]], basata sul [[multipartitismo]] e su elezioni a [[suffragio universale]] cui partecipano tutti i cittadini che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età. Non è previsto l'istituto [[referendum|referendario]].
 
La separazione dei poteri è assicurata nel modo seguente:
* Il potere legislativo spetta alla ''[[Knesset]]'' (Assemblea nazionale), composta da 120 deputati (''MK'') eletti ogni quattro anni con sistema [[Proporzionale#Il sistema proporzionale|proporzionale]] (con applicazione del [[metodo D'Hondt]]), nelle liste dei partiti. Alle elezioni legislative non è previsto il [[voto di preferenza]]. Il territorio costituisce un unico collegio elettorale ed è prevista una soglia di sbarramento (dal [[1996]] fissata al 2%).
Le elezioni parlamentari si tengono ogni quattro anni, ma la Knesset può essere sciolta anticipatamente in seguito a una decisione assunta dalla maggioranza dei suoi componenti.
 
Il presidente d'Israele (in [[ebraico]]: נשיא המדינה, ''Nesi HaMedina'', lett. "Presidente dello Stato") è il [[Capo dello Stato]] israeliano ed è eletto dalla Knesset per un mandato di sette anni non rinnovabile. La sua funzione è puramente rappresentativa, essendo l'esercizio del potere esecutivo delegato nella sua interezza al [[Primo ministro israeliano|Primo Ministro]]. La sua residenza ufficiale è nella capitale di Israele, [[Gerusalemme]].<ref group=Nota>La maggioranza degli Stati che non riconoscono legittima la designazione di Gerusalemme come capitale unica e indivisibile dello Stato d'Israele è quindi obbligata nelle occasioni protocollari in cui è richiesta la presenza del Presidente della repubblica israeliana (ad es. l'accredito come appartenenti al corpo diplomatico presso lo Stato d'Israele) a recarsi da [[Tel Aviv]] nella Città Santa per le tre religioni monoteistiche cosiddette "abramitiche".</ref>
 
* Il potere esecutivo è affidato al Primo ministro, che di regola è il leader del partito o della coalizione maggioritaria in Parlamento. Egli forma il governo nominando i ministri. Dal 1996 al 2003 il Primo ministro è stato scelto con elezione popolare diretta. La sua residenza ufficiale è nella capitale di Israele, [[Gerusalemme]].
* Il potere giudiziario è affidato a una Corte Suprema. I suoi 15 giudici sono nominati da una commissione di nove membri di cui 3 giudici, 4 politici e 2 avvocati. In pratica, questa commissione designa automaticamente i candidati scelti dai giudici stessi.
 
Israele non ha una "costituzione" redatta in unico documento, ma più leggi fondamentali. Le funzioni del governo sono basate sui regolamenti della Knesset, sulle convenzioni costituzionali e sulla Dichiarazione di Indipendenza dello Stato di Israele.
 
=== Elezioni ===
Il Parlamento israeliano ([[Knesset]]) ha 120 membri, eletti per quattro anni con [[sistema proporzionale]] in un unico [[collegio elettorale|collegio]] nazionale. Nel tempo è stata introdotta, e variata, una [[soglia di sbarramento]]. Sono [[elettore|elettori]] tutti i [[cittadinanza|cittadini]] [[maggiore età|maggiorenni]] (18 anni). Il voto è per [[lista elettorale|lista]], senza [[voto di preferenza|preferenze]]. Determinato il numero di seggi spettanti a ogni lista, i candidati risultano eletti secondo l'ordine in cui appaiono nella lista.
 
L'elezione diretta del Primo Ministro rappresenta un caso particolare negli ordinamenti dello Stato, distinguendosi generalmente tra le elezioni presidenziali e quelle parlamentari.<br />
Questo ordinamento è stato istituito in Israele nel 1996 ed è stato mantenuto fino al 2003.
 
Il Presidente nomina il Primo Ministro sulla base dei risultati elettorali, dopo essersi consultato con i leader della coalizione vincitrice; unica eccezione a questa prassi si è avuta tra il [[1996]] e il [[2001]], quando l'elezione del Primo Ministro è avvenuta disgiuntamente da quella del [[Knesset]].
 
Il termine ebraico utilizzato per designare il Primo Ministro è Rosh HaMemshala (in Ebraico: ראש הממשלה, letteralmente Capo del Governo), denominazione applicata anche per i Primi Ministri stranieri, occasionalmente sostituita dal termine inglese "premier".
 
L'attuale Presidente è [[Reuven Rivlin]].
 
=== Sistema legale ===
Israele non ha una Costituzione scritta, sebbene il punto B della Risoluzione n. 181 dell'Assemblea dell'ONU, che aveva sancito la divisione del Mandato Britannico in uno Stato ebraico e in uno arabo<ref name="Avalon"/>, lo richiedesse. Hanno funzione di norme materialmente costituzionali la Dichiarazione d'Indipendenza del [[1948]] (sebbene non costituisca in senso tecnico una "legge") e le [[Leggi base israeliane|Leggi base]] della ''Knesset''. Nel 2003, a partire da queste, la Knesset ha cominciato a redigere una costituzione, che è comunque respinta per ragioni di principio dai partiti religiosi non sionisti.<ref group=Nota>Non è affatto vero che in Israele non siano attive organizzazioni ebraiche non sioniste. Le organizzazioni religiose non sioniste sono radicalmente ostili all'esistenza stessa di uno Stato ebraico, per l'antica e irrisolta polemica tra chi era fautore della presenza a Gerusalemme del Tempio [[Salomone|salomonico]], in cui si credeva fossero tradizionalmente conservate le tavole della legge ricevute da [[Mosè]] sul [[Monte Sinai (Bibbia)|Monte Sinai]] e quanti considerano ancor oggi in modo ostile la sedentarizzazione del "Popolo Eletto" e addirittura blasfema la pretesa di quanti credono nella necessità di ricostruire il Tempio distrutto dai soldati romani dell'Imperatore [[Tito (imperatore)|Tito]], cozzando in tal modo non solo contro le traduzioni [[nomadi]]che più antiche degli israeliti, e su quanti pretendono in modo ritenuto blasfemo e contraddittorio che l'Onnipresente dimori in quel manufatto umano.</ref> La controversa legge che definisce Israele come Stato-nazione del popolo ebraico, approvata dalla [[Knesset]] il 19 luglio [[2018]], è di rango costituzionale.<ref>{{Cita web |url=http://www.corriereirpinia.it/2018/07/27/israele-ritorno-al-medioevo/ |titolo=Israele: ritorno al medioevo |accesso=13 agosto 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180728110631/http://www.corriereirpinia.it/2018/07/27/israele-ritorno-al-medioevo/ |dataarchivio=28 luglio 2018 |urlmorto=sì }}</ref>
 
L'obiettivo del servizio sanitario nazionale, garantire uguali cure sanitarie a tutti i residenti del paese, è stato deciso con una legge base nel 1995.
 
Il sistema legale di Israele combina il [[civil law|diritto romano]] dell'Europa continentale, la [[common law]] inglese e le leggi religiose dell'[[Ebraismo]]. Si fonda sul principio del [[precedente]] (''stare decisis'') e del [[processo accusatorio]] e impiega (anziché [[giuria|giurie]]) [[giudice|giudici]] professionali e indipendenti, nominati da un comitato composto da giudici della Corte suprema, avvocati e parlamentari.
 
Il sistema giudiziario è articolato in tre livelli di giudizio: la maggior parte delle città ospita un tribunale, mentre in cinque dei sei distretti (vedi sotto) sono istituiti tribunali distrettuali (sia d'appello sia di prima istanza) e a Gerusalemme siede la [[Corte Suprema]] (sia di ultimo appello sia di cassazione e di fatto costituzionale).
==== Pena di morte ====
{{vedi anche|Pena di morte in Israele}}
La [[pena di morte]] dal [[1954]] è in vigore unicamente per i reati di [[genocidio]] e altri [[crimini contro l'umanità]], [[crimini di guerra]], [[alto tradimento]], crimini contro il popolo ebraico e tradimento militare<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=Dennis Rapps, Robert L. Weinberg, Nathan Lewin, Alyza D. Lewin|url=http://www.jlaw.com/Briefs/capital2.html|titolo=No. 99-6723 In the Supreme Court of the United States|editore=Jewish Law|pagina=2|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091105092848/http://www.jlaw.com/Briefs/capital2.html|dataarchivio=5 novembre 2009|urlmorto=yes}}</ref>, quando ritenuta giusta dal tribunale: è stata applicata solo una volta, nel [[1961]], nei confronti del criminale [[nazista]] [[Adolf Eichmann]], il cosiddetto "Architetto dell'[[Olocausto]]". Anche un altro nazista, [[John Demjanjuk]], fu condannato a morte nel [[1988]], ma il verdetto fu annullato nel [[1993]]. Questi due casi, tra l'altro di cittadini stranieri, sono le uniche sentenze pronunciate contro civili. Ci sono state alcune condanne di militari, ma nessuna è stata eseguita.
 
==== Matrimonio e cittadinanza ====
===== La disciplina matrimoniale =====
La disciplina dell'istituto matrimoniale è rimessa alle confessioni religiose cui gli sposi appartengono, le cui autorità esercitano la relativa giurisdizione, mentre non esiste il matrimonio civile<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.state.gov/g/drl/rls/irf/2007/90212.htm|titolo=Israel and the Occupied Territories International Religious Freedom Report 2007 Bureau of Democracy, Human Rights, and Labor|editore=[[Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America]]|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080910121847/http://www.state.gov/g/drl/rls/irf/2007/90212.htm|dataarchivio=10 settembre 2008|urlmorto=sì}}</ref>. Il matrimonio religioso ha quindi validità automatica; i matrimoni misti non sono ammessi in Israele poiché, in materia matrimoniale, quando uno dei due cittadini contraenti il vincolo è ebreo, la competenza giuridica è della [[Rabbanut HaRashi]] (Rabbinato Centrale). Alcuni israeliani (in genere [[atei]] o [[gentili|non ebrei]]) che desiderano sposarsi con rito civile (solitamente poiché hanno un coniuge non ebreo, le coppie ebree atee usano la tradizionale cerimonia per appartenenza etnica) spesso si recano all'estero (la giurisdizione israeliana prevede il riconoscimento di tutti i matrimoni esteri a chi ne faccia richiesta), come ad esempio nella vicina [[Cipro]] o negli [[Stati Uniti]]. Anche i matrimoni cristiani e musulmani sono riconosciuti, e sono più facili da celebrare (ad esempio il cattolicesimo non chiede necessariamente la conversione per il coniuge di altra religione). Ci sono state alcune proposte di legge per il matrimonio civile.
Nella città di Tel Aviv sono possibili le [[unioni civili]], esibendo il solo certificato di residenza (compresi gli arabi): si tratta a tutt'oggi della forma giuridica più vicina al matrimonio civile.
Anche il divorzio è di competenza dei tribunali religiosi ed è quindi previsto per ebrei e musulmani e sono ammesse le unioni omosessuali (con riconoscimento dell'eventuale matrimonio contratto all'estero in quanto, come spiegato altrove, attualmente in Israele non vengono celebrati matrimoni civili, ma vengono riconosciuti quelli celebrati all'estero).<ref name="pinknews" /> Il 15 marzo 2010 la [[Knesset]] ha approvato una legge che autorizza la registrazione di contratti matrimoniali tra persone che in base ai registri della popolazione risultino non affiliate ad alcuna religione<ref>{{Cita web|url=https://www.loc.gov/law/help/marriage/spousal-agreements-israel.php#Spousal|titolo=Israel: Spousal Agreements for Couples Not Belonging to Any Religion—A Civil Marriage Option?|autore=Ruth Levush|sito=www.loc.gov|data=2015-09|accesso=11 luglio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200131170839/https://www.loc.gov/law/help/marriage/spousal-agreements-israel.php#Spousal|dataarchivio=31 gennaio 2020|urlmorto=no}}</ref>: questa possibilità riguarda una piccola parte della popolazione israeliana e prevede comunque complesse procedure di verifica e ancora una non completa equiparazione al matrimonio legale, e quindi dall'approvazione della legge non è stata frequentemente sfruttata.<ref>{{Cita web|url=https://www.loc.gov/law/help/marriage/spousal-agreements-israel.php#Impact|titolo=Israel: Spousal Agreements for Couples Not Belonging to Any Religion—A Civil Marriage Option?|autore=Ruth Levush|sito=www.loc.gov|data=2015-09|accesso=11 luglio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200131170839/https://www.loc.gov/law/help/marriage/spousal-agreements-israel.php#Impact|dataarchivio=31 gennaio 2020|urlmorto=no}}</ref>
 
===== Passaporto =====
Gli arabi che al 1948 risiedevano sui territori di costituzione dello Stato di Israele e i loro discendenti, sono [[Cittadinanza israeliana|cittadini israeliani]] a tutti gli effetti, allo stesso livello degli ebrei. Hanno il passaporto e possono liberamente espatriare, ma a causa del loro Stato di cittadinanza {{Senza fonte|hanno limitazioni a poter accedere in [[Cisgiordania]]}}. Sono circa {{TA|1 400 000.}}
Lo Stato di Israele finanzia, ai musulmani che hanno cittadinanza israeliana, il [[pellegrinaggio]] ([[Hajj]]) alla Mecca<ref>''[[La Voce di Romagna]]'', 12 febbraio 2009.</ref>.
 
Gli abitanti di [[Gerusalemme Est]], dopo l'occupazione israeliana del 1967, hanno ottenuto la carta d'identità israeliana come "residenti permanenti". Non sono però considerati cittadini israeliani, ma possono muoversi liberamente sia in Israele sia in Cisgiordania. Nel gergo burocratico sono chiamati "arabi blu" (dal colore del documento) e sono circa {{TA|253 000.}}
 
Gli abitanti della [[Cisgiordania]] e della [[Striscia di Gaza]] hanno il passaporto palestinese, di colore verde. Il documento viene rilasciato dall'[[Autorità Nazionale Palestinese]] (ANP), {{Senza fonte|ma con l'autorizzazione israeliana}}. Non possono entrare in Israele, se non con uno speciale permesso rilasciato dalle autorità israeliane, come d'altronde tutti gli stranieri che necessitano del visto, europei e americani compresi. Le visite ai parenti detenuti in Israele sono state autorizzate ai palestinesi di Gaza nel luglio 2012, dopo che erano bloccate dal 2007 in seguito al sequestro di [[Gilad Shalit]] e allo Stato di guerra con la Striscia.<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/esteri/2012/07/16/news/gaza_s_a_visite_a_detenuti_in_israele_e_la_prima_volta_in_cinque_anni-39137243/|titolo=Israele, autorizzate visite carcerarie da Gaza|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|città=Gerusalemme|data=16 luglio 2012|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141023125646/http://www.repubblica.it/esteri/2012/07/16/news/gaza_s_a_visite_a_detenuti_in_israele_e_la_prima_volta_in_cinque_anni-39137243/|dataarchivio=23 ottobre 2014|urlmorto=no}}</ref>
I palestinesi sotto l'ANP sono circa {{TA|1 980 000.}}{{Senza fonte}}
 
===== L'acquisto della cittadinanza =====
{{vedi anche|Cittadinanza israeliana}}
[[File:IsrPass.jpg|thumb|Un passaporto israeliano]]
Secondo la controversa legge contro i matrimoni misti del 2003, confermata dalla corte suprema, un/una ebreo/a israeliano/a che sposa un/una palestinese all'estero non può richiedere né il riconoscimento del matrimonio né la cittadinanza per il coniuge (solo la residenza e solo in caso di motivi umanitari). Non esiste invece, a livello legale, alcun impedimento per un cittadino ebreo di sposare all'estero una [[arabo-israeliani|cittadina israeliana di etnia araba-palestinese]] e religione musulmana, e viceversa, e far riconoscere il proprio matrimonio; il figlio risulterà comunque cittadino israeliano.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.mfa.gov.il/MFA/MFAArchive/2000_2009/2001/8/Acquisition%20of%20Israeli%20Nationality|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20040706052044/http://www.mfa.gov.il/MFA/MFAArchive/2000_2009/2001/8/Acquisition%20of%20Israeli%20Nationality|dataarchivio=6 luglio 2004|titolo=Acquisition of Israeli Nationality|editore=Israel Ministry of Foreign Affairs|data=20 agosto 2001|urlmorto=sì}}</ref>
Occorre distinguere tra l'ebraicità della persona e il suo status di cittadino: benché Israele sia "stato ebraico" un cittadino non deve essere per forza ebreo per essere riconosciuto tale, poiché esso è comunque uno [[laicità|stato laico]].
La questione ha evidenti ricadute giuridiche, dal momento che la cittadinanza israeliana non viene data automaticamente al coniuge: tuttavia, a seguito della [[legge del ritorno]] (che assegna la cittadinanza a tutti gli ebrei), non viene applicata a livello di giurisdizione civile la regola religiosa secondo cui può essere data la qualifica automatica di ebreo al neonato dalla sola madre, secondo la [[halakhah|tradizionale regola ebraica]] (non applicata dall'[[ebraismo riformato]]), ma la cittadinanza può essere acquisita con un padre o un nonno di riconosciuta appartenenza ebraica.<ref name=autogenerato1>''ibidem'' {{non chiaro}}</ref> Il coniuge ottiene un [[permesso di soggiorno]] e la [[residenza (diritto)|residenza]] permanente e deve richiedere poi la [[naturalizzazione]], per la quale occorre risiedere ufficialmente per tre anni dei cinque prima della richiesta sul suolo israeliano (tranne per gli ebrei di nascita o convertiti, che la ottengono automaticamente). La cittadinanza può essere trasmessa anche da genitore non ebreo, a patto che abbia il passaporto israeliano. Tutti gli abitanti dello Stato a partire dalla fondazione (con eccezione dei palestinesi che se sono andati via come profughi), compresi gli arabi, e i loro discendenti, hanno diritto alla cittadinanza. I figli di cittadini israeliani e cittadini di qualunque altra nazionalità, ottengono quindi automaticamente la cittadinanza.<ref name=autogenerato1 /> Di solito è ammessa la doppia cittadinanza; se si è precedentemente cittadini di paesi che non l'ammettono, occorre rinunciare alla precedente nazionalità.<ref>{{Cita web|url=http://www.hakeillah.com/5_08_14.htm|titolo=Il Com.It.Es. d’Israele compie quattro anni|editore=[[Ha Keillah]]|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130613182424/http://www.hakeillah.com/5_08_14.htm|dataarchivio=13 giugno 2013|urlmorto=no}}</ref>
 
=== Diritti umani ===
La legge base (di rango costituzionale) "Libertà e Dignità Umana" tutela i diritti umani, sociali, civili e politici. La maggiore organizzazione israeliana per i diritti umani è [[B'Tselem]].
 
{{Senza fonte| Quando si analizzano i diritti umani in Israele, molte ONG concordano sul fatto che è importante mantenere la distinzione tra Israele e i territori sotto occupazione israeliana, ricordando comunque che si tratta di un teatro di guerra, in perenne emergenza.}}
 
Sono più di duecento le risoluzioni ONU che deplorano la deportazione di Palestinesi da parte di Israele.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.un.org/en/sc/documents/resolutions/index.shtml|titolo=Security Council Resolutions|editore=[[Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite|United Nations Security Council]]|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151225133631/http://www.un.org/en/sc/documents/resolutions/index.shtml|dataarchivio=25 dicembre 2015|urlmorto=no}}</ref>
 
==== Diritti civili e politici in Israele ====
Israele è una democrazia in cui trovano riconoscimento i [[diritti civili]] e [[diritti politici|politici]], di [[Libertà di manifestazione del pensiero|libertà d'espressione]]<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.rsf.org/rubrique.php3?id_rubrique=639|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061101161142/http://www.rsf.org/rubrique.php3?id_rubrique=639|dataarchivio=1º novembre 2006|titolo=Annual Worldwide Press Freedom Index 2006|editore=[[Reporter Senza Frontiere|Reporters Sans Frontières]]|urlmorto=sì}}</ref> e di [[economia di mercato]].<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.heritage.org/research/features/index/country.cfm?id=israel|titolo=Index of Economic Freedom 2007 - Israel|editore=The Heritage Foundation|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070715144216/http://www.heritage.org/research/features/index/country.cfm?id=Israel|dataarchivio=15 luglio 2007}} {{non chiaro||il link punta a una pagina di ricerca}}</ref>
 
Israele, considerato senza territori occupati, è classificato come "libero" da [[Freedom House]]; nel [[2014]] il punteggio era 2 per le libertà civili e 1 per i diritti politici, dove 1 è la situazione migliore e 7 la peggiore.<ref>{{cita web|url=https://freedomhouse.org/report/freedom-world/2014/israel-0#.VD7WUXV_veS|titolo=Israel|editore=[[Freedom House]]|lingua=en|accesso=15 ottobre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141021055502/http://freedomhouse.org/report/freedom-world/2014/israel-0#.VD7WUXV_veS|dataarchivio=21 ottobre 2014|urlmorto=no}}</ref>
 
La minoranza araba residente in Israele lamenta discriminazioni ai suoi danni, sia nella quotidiana pratica amministrativa sia nel mantenimento in vigore di normative formalmente neutrali ma di fatto discriminatorie. A giudizio degli assertori del concetto di [[democrazia etnica]], Israele costituirebbe un esempio della stessa.<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|cognome=Smooha|nome=|url=http://img2.tapuz.co.il/CommunaFiles/32398285.pdf|titolo=Ethnic democracy: Israel as an archetype|formato=pdf|rivista=Israel Studies|volume=2|numero=2|anno=1997|accesso=9 marzo 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170309143326/http://img2.tapuz.co.il/CommunaFiles/32398285.pdf|dataarchivio=9 marzo 2017|urlmorto=yes}}</ref>
{{Senza fonte|Per quanto riguarda i non ebrei che vivono entro i confini di Israele del 1948, i diritti umani sono garantiti: sono presenti in parlamento numerosi partiti arabi, ci sono ministri arabi nel governo e un giudice della corte suprema è arabo.}}
 
===== Diritti degli omosessuali =====
{{vedi anche|Diritti LGBT in Israele}}
Israele è l'unico paese del [[vicino oriente]] dove le unioni [[omosessuali]] celebrate all'estero sono riconosciute con gli stessi diritti delle [[unione civile|unioni civili]] presenti in altri paesi<ref name="pinknews">{{cita web |url=http://www.pinknews.co.uk/2013/10/29/israel-civil-union-legislation-introduced-to-extend-marriage-rights-to-same-sex-couples/ |titolo=Israel: Civil union legislation introduced to extend marriage rights to same-sex couples |editore=Pink news |data=29 settembre 2013 |accesso=5 settembre 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170905144136/http://www.pinknews.co.uk/2013/10/29/israel-civil-union-legislation-introduced-to-extend-marriage-rights-to-same-sex-couples/ |dataarchivio=5 settembre 2017 |urlmorto=no }}</ref>. Dal 2005 alcuni tribunali israeliani hanno concesso il [[diritto]] di [[adozione|adottare]] il figlio del partner<ref name=edelman>{{Cita news| cognome = Edelman| nome = Ofra| titolo = Gay couple wins right to adopt foster son| pubblicazione = Haaretz| accesso = 11 marzo 2009| data = 11 marzo 2009| url = http://www.haaretz.com/hasen/spages/1070060.html| lingua = en| urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100206161830/http://www.haaretz.com/hasen/spages/1070060.html| dataarchivio = 6 febbraio 2010| urlmorto = no}}</ref>.
 
==== Territori occupati ====
{{Vedi anche|Territori occupati da Israele}}
Diversa la situazione per i territori palestinesi occupati sotto amministrazione Israeliana, cioè parte della [[Cisgiordania]] ("West Bank"), [[Gerusalemme est]] e, fino al 2005, la [[Striscia di Gaza]]. Qui vengono riportate violazioni dei [[diritti umani]] a causa della continua espansione degli [[insediamenti israeliani]], l'aumento delle restrizioni per l'economia palestinese a causa della [[barriera di separazione israeliana]] nella Cisgiordania, {{Senza fonte|gli attacchi dei coloni israeliani contro i civili palestinesi, l'embargo imposto dall'esercito israeliano}}, e le continue incursioni e operazioni militari degli ultimi anni da parte di Israele.<ref group=Nota>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.freedomhouse.org/template.cfm?page=22&year=2009&country=7748|titolo=Israeli-Occupied Territories * Freedom in the World 2009|editore=[[Freedom House]]|accesso=19 novembre 2013|citazione=The Israeli-occupied territories received a downward trend arrow due to the continued expansion of Israeli settlements, increased restrictions on Palestinian economic activity because of the West Bank security barrier, settler attacks on Palestinian civilians, and the Israeli military’s economic blockade.|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111227230416/http://www.freedomhouse.org/template.cfm?page=22&year=2009&country=7748|dataarchivio=27 dicembre 2011|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.freedomhouse.org/template.cfm?page=363&year=2008&country=7534|titolo=Freedom in the World 2008 Global Freedom in Retreat|editore=[[Freedom House]]|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111023184322/http://www.freedomhouse.org/template.cfm?page=363&year=2008&country=7534|dataarchivio=23 ottobre 2011|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.freedomhouse.org/template.cfm?page=22&year=2007&country=7317|titolo=Israeli-Occupied Territories * Freedom in the World 2007|editore=[[Freedom House]]|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111227213348/http://www.freedomhouse.org/template.cfm?page=22&year=2007&country=7317|dataarchivio=27 dicembre 2011|urlmorto=no}}</ref>
In seguito alla guerra dei sei giorni del 1967 Israele occupò la Cisgiordania, la striscia di Gaza, le alture del Golan e la penisola del Sinai.<ref name="Reich-Goldberg388">{{Cita|Reich-Goldberg|p. 388}}.</ref> A partire dagli anni 1970 venne avviata la costruzione di numerosi insediamenti israeliani nei territori occupati, dichiarata illegale dalle Nazioni Unite.<ref>{{Cita|Tucker|p. 898}}.</ref> Gerusalemme Est venne annessa nel 1980<ref name="Tucker544">{{Cita|Tucker|p. 544}}.</ref> e le alture del Golan nel 1981.<ref>{{Cita|Reich-Goldberg|p. 482}}.</ref> Il Libano rivendica le [[fattorie di Sheb'a]], annesse insieme al Golan.<ref>{{Cita|Reich-Goldberg|p. 491}}.</ref> Il Sinai venne restituito all'Egitto nel 1982, in seguito agli accordi di Camp David.<ref>{{Cita|Tucker|p. 925}}.</ref> In seguito agli accordi di Oslo del 1993 i territori palestinesi vennero divisi in tre aree: l'area A, amministrata e controllata dall'[[Autorità Nazionale Palestinese]], l'area B, sempre sotto amministrazione palestinese ma controllata militarmente dagli israeliani, e l'area C, amministrata da Israele.<ref>{{Cita|Reich-Goldberg|p. 404}}.</ref> La Cisgiordania è identificata dalle autorità israeliane con l'espressione "Giudea e Samaria".<ref name="Reich-Goldberg388"/> La striscia di Gaza venne abbandonata in seguito al [[piano di disimpegno unilaterale israeliano]] del 2005 e venne sottoposta a un [[Blocco della Striscia di Gaza|blocco]] marittimo, terrestre e aereo da parte di Israele ed Egitto.<ref>{{Cita|Reich-Goldberg|p. 192}}.</ref>
 
[[File:RamallahCheckpoint.JPG|miniatura|Posto di blocco israeliano nei pressi di [[Ramallah]]]]
[[Freedom House]] ha classificato per l'ultima volta i "territori occupati da Israele" come unità a sé nel 2010, ed erano considerati "non liberi", con il punteggio di 6 sia per i diritti civili sia per quelli politici, dove 1 è la maggiore libertà e 7 la minore.<ref>{{cita web|url=https://freedomhouse.org/report/freedom-world/2010/israeli-occupied-territories#.VD7Yb3V_veR|titolo=Israeli-Occupied Territories *|editore=[[Freedom House]]|lingua=en|accesso=15 ottobre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141015235316/http://www.freedomhouse.org/report/freedom-world/2010/israeli-occupied-territories#.VD7Yb3V_veR|dataarchivio=15 ottobre 2014|urlmorto=no}}</ref> Dal 2011 la Cisgiordania è considerata interamente, tenendo conto sia dei territori amministrati da Israele sia di quelli amministrati dallo [[Stato di Palestina]]<ref>{{cita web|url=https://freedomhouse.org/country/west-bank-and-gaza-strip#.VD7ZqHV_veR|titolo=West Bank and Gaza Strip *|editore=[[Freedom House]]|lingua=en|accesso=15 ottobre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141016100613/http://www.freedomhouse.org/country/west-bank-and-gaza-strip#.VD7ZqHV_veR|dataarchivio=16 ottobre 2014|urlmorto=no}}</ref>; nel 2014 era "non libera" con il punteggio di 5 per i diritti civili e 6 per quelli politici.<ref>{{cita web|url=https://freedomhouse.org/report/freedom-world/2014/west-bank-0#.VD7ZiXV_veS|titolo=West Bank *|editore=[[Freedom House]]|lingua=en|accesso=15 ottobre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141017000403/http://www.freedomhouse.org/report/freedom-world/2014/west-bank-0#.VD7ZiXV_veS|dataarchivio=17 ottobre 2014|urlmorto=no}}</ref>
Varie organizzazioni non governative, tra le quali [[B'Tselem]], [[Human Rights Watch]] e [[Amnesty International]], hanno criticato le politiche israeliane nei territori occupati, paragonandole all'[[apartheid]].<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Miriam Berger|titolo=Amnesty International, joining other human rights groups, says Israel is 'committing the crime of apartheid'|pubblicazione=[[Washington Post]]|data=1º febbraio 2022|url=https://www.washingtonpost.com/world/2022/02/01/amnesty-international-joining-other-human-rights-groups-says-israel-is-committing-crime-apartheid/}}</ref> La presenza israeliana ha comportato infatti varie restrizioni al movimento dei palestinesi attraverso l'istituzione di centinaia di posti di blocco,<ref>{{Cita|Tucker|p. 75}}.</ref> di un [[Regime israeliano dei permessi in Cisgiordania|sistema di permessi]] e della [[barriera di separazione israeliana]];<ref>{{Cita|Tucker|p. 517}}.</ref> le autorità israeliane hanno in più occasioni demolito o confiscato proprietà immobiliari palestinesi<ref>{{Cita|Tucker|p. 1487}}.</ref> e migliaia di detenuti palestinesi sono trattenuti nelle carceri israeliane per motivazioni politiche,<ref>{{Cita|Tucker|p. 35}}.</ref> e in [[detenzione amministrativa]] senza un processo giudiziale.
 
==== Status di Gerusalemme ====
Per quanto riguarda i circa 1,8 milioni di palestinesi che vivono nei territori occupati nel 1967, e tuttora governati in maggioranza da Israele (Gerusalemme est e West Bank) i diritti sono quelli di un popolo sotto occupazione militare<ref>
{{Vedi anche|Status di Gerusalemme}}
* {{Cita libro|nome=Uri|cognome=Davis|titolo=Israel, an Apartheid State|editore=Zed Books Ltd.|città=London|anno=1987}}
[[Gerusalemme]] venne proclamata capitale di Israele nel dicembre 1949 e confermata tale nel 1980 con la [[legge su Gerusalemme]]. Israele occupò [[Gerusalemme Est]] in seguito alla guerra dei sei giorni e la annesse nel 1980, riunificando la città.<ref name="Tucker544"/> Quasi tutte le istituzioni governative israeliane hanno sede a Gerusalemme, ad eccezione del ministero della difesa con sede a Tel Aviv. Lo status di Gerusalemme come capitale di Israele non è stato riconosciuto dalla comunità internazionale, dal momento che la città comprende territori non riconosciuti internazionalmente come israeliani. La [[Corte internazionale di giustizia]] confermò nel 2004 lo status di "territori occupati" ai territori oltre la Linea Verde, compresa Gerusalemme Est.<ref>{{Cita|Tucker|p. 1531}}.</ref> La quasi totalità degli Stati che intrattengono rapporti diplomatici con Israele non mantengono le proprie sedi diplomatiche a Gerusalemme, preferendole altre località, in particolare Tel Aviv. Gli unici paesi che hanno mantenuto la propria ambasciata a Gerusalemme sono stati [[El Salvador]]<ref group="N">[[El Salvador]] ha poi spostato la propria ambasciata a [[Herzliya]].</ref> e la [[Costa Rica]]<ref group="N">La [[Costa Rica]] ha poi spostato la propria ambasciata a [[Ramat Gan]].</ref><ref name="Tucker544"/> e a partire dal 2018 gli [[Stati Uniti d'America]].<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Stephen Farrell|titolo=Explainer - Why is the U.S. moving its embassy to Jerusalem?|editore=[[Reuters]]|data=7 maggio 2018|url=https://www.reuters.com/article/uk-usa-israel-diplomacy-jerusalem-explai-idUKKBN1I811Z}}</ref> Israele rimane senza capitale nelle mappe prodotte e distribuite dall'ONU.<ref>{{Cita web|lingua=en|titolo=Middle East|url=http://www.un.org/Depts/Cartographic/map/profile/mideastr.pdf|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141023015927/http://www.un.org/Depts/Cartographic/map/profile/mideastr.pdf}}</ref>
* {{Cita libro|nome=A.W.|cognome=Kayyali|titolo=Zionism, Imperialism and Racism|editore=Croom Helm|città=London|anno=1979}}
* {{Cita libro|nome=Roselle|cognome=Tekiner|titolo=Jewish Nationality Status as the Basis for Institutionalized Racism in Israel. The International Organisation for the Elimination of All Forms of Racial Discrimination (EAFORD)|città=Washington|anno=1985}}</ref> anche se bisogna notare che, a partire dagli Accordi di Oslo, circa il 98% della popolazione palestinese vive sotto la giurisdizione diretta dell'[[Autorità Nazionale Palestinese]].
 
L'[[arcivescovo]] [[Anglicanesimo|anglicano]] [[Desmond Tutu]], una delle figure di maggiore spicco nella lotta contro l'[[apartheid]] in [[Sudafrica]], ha criticato ripetutamente il trattamento dei palestinesi da parte di Israele, definendo anche questo una forma di apartheid.<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://www.guardian.co.uk/world/2002/apr/29/comment|titolo=Apartheid in the Holy Land|autore=Desmond Tutu|pubblicazione=[[The Guardian]]|data=29 aprile 2002|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130730024036/http://www.guardian.co.uk/world/2002/apr/29/comment|dataarchivio=30 luglio 2013|urlmorto=no}}</ref><ref>Articolo sulle critiche da parte Desmond Tutu sul trattamento dei palestinesi da parte di Israele. {{Cita news|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/africa/1957644.stm|titolo=Tutu condemns Israeli apartheid<!--|data=29 aprile 2002-->|pubblicazione=[[BBC News]]|data=19 aprile 2012|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131204181204/http://news.bbc.co.uk/2/hi/africa/1957644.stm|dataarchivio=4 dicembre 2013|urlmorto=no}}</ref> Lo stesso paragone è stato fatto nel novembre 2008 anche dal presidente dell'assemblea dell'ONU [[Miguel d'Escoto Brockmann]], durante un incontro nell'ambito della ''Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese''. D'Escoto Brockmann ha anche definito la non esistenza di uno Stato palestinese e la continua situazione di tensione in medio oriente "''Il più grande fallimento nella storia delle Nazioni Unite''".<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Shlomo Shamir|url=http://www.haaretz.com/hasen/spages/1040955.html|titolo=Top UN official: Israel's policies are like apartheid|pubblicazione=[[Haaretz]]|città=New York|data=16 novembre 2008|accesso=19 novembre 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100306214333/http://www.haaretz.com/hasen/spages/1040955.html|dataarchivio=6 marzo 2010}}</ref><ref>{{Cita web|titolo=L'ONU accusa israele di politiche razziste|editore=Missionary International Service News Agency|url=http://www.misna.org|data=25 novembre 2008|accesso=25 luglio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200322151400/http://www.misna.org/|dataarchivio=22 marzo 2020|urlmorto=no}} {{non chiaro}}</ref>
 
[[File:Huwwara Checkpoint July 2005.jpg|thumb|left|Un posto di controllo israeliano.]]
[[File:RamallahCheckpoint.JPG|thumb|left|Posto di controllo vicino alla città di [[Ramallah]].]]
 
In Cisgiordania, utilizzando leggi diverse, in particolare ottomane, e la possibilità stabilita dopo il 1967 di dichiarare statale il territorio occupato da nazioni "nemiche", Israele ha ottenuto il controllo di parte dei terreni, che usa per costruire e ampliare [[Insediamenti israeliani|colonie]].<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.btselem.org/English/Publications/Summaries/200205_Land_Grab.asp|titolo=Land Grab: Israel's Settlement Policy in the West Bank|editore=[[B'Tselem]]|data=maggio 2002|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081006161118/http://www.btselem.org/english/publications/summaries/200205_land_grab.asp|dataarchivio=6 ottobre 2008}}</ref>
 
{{P|Evidente unilateralità e documentazione faziosa e poco affidabile.|Asia|aprile 2007}}
 
{{Senza fonte|Il ministro degli Interni israeliano, Ophir Pines-Paz, ha dichiarato nel 2005 che la politica verso i cittadini arabi è caratterizzata da 'discriminazione istituzionale'. Buona parte del territorio intorno a paesi e villaggi arabi israeliani è stato confiscato o dichiarato 'zona verde', in cui è vietato costruire}}; le case costruite senza permesso vengono distrutte ({{Senza fonte|questo non avviene invece nel settore ebraico del Paese}}). Da quando lo Stato di Israele è sorto, sono stati istituiti 700 paesi e villaggi per ebrei; {{Senza fonte|non uno per i cittadini arabi. Decine di villaggi arabi, che già esistevano nel 1948, non sono riconosciuti dallo Stato di Israele; non ricevono quindi acqua, elettricità, fognature, non sono collegati alla rete fognaria e a quella stradale, e sono sotto la continua minaccia di essere demoliti.}} Questa minaccia è particolarmente concreta per i beduini del Negev<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.icahd.org/eng/news.asp?menu=5&submenu=1&item=408|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070927193704/http://www.icahd.org/eng/news.asp?menu=5&submenu=1&item=408|dataarchivio=27 settembre 2007|data=10 gennaio 2007|titolo=Israel erases entire Bedouin village in the Negev|editore=Israeli Committee Against House Demolitions|urlmorto=sì}}</ref>, le cui coltivazioni sono state distrutte con prodotti chimici nel 2003.
 
I fondi destinati alle scuole per bambini arabi sono, in rapporto alla popolazione, molto inferiori a quelli destinati alle scuole per bambini ebrei<ref>{{Cita web |url=https://www.hrw.org/reports/2001/israel2/ |titolo=Human Rights Watch: Second Class: Discrimination Against Palestinian Arab Children in Israel's Schools |accesso=2 maggio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100616120152/http://www.hrw.org/reports/2001/israel2/ |dataarchivio=16 giugno 2010 |urlmorto=no }}</ref>.
 
Molto peggiore è la situazione dei palestinesi dei Territori Occupati. Israele accorda un trattamento preferenziale agli abitanti ebrei delle colonie in Cisgiordania e a Gerusalemme Est per quanto riguarda la costruzione di case e i servizi municipali. A Gerusalemme Est, questo avviene malgrado i palestinesi paghino le medesime imposte<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.btselem.org/english/Jerusalem/Infrastructure_and_Services.asp|titolo=Neglect of Infrastructure and Services in Palestinian Neighborhoods|editore=[[B'Tselem]]|data=1º gennaio 2011|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110514211210/http://www.btselem.org/english/Jerusalem/Infrastructure_and_Services.asp|dataarchivio=14 maggio 2011|urlmorto=no}}</ref>.
 
{{Senza fonte|Per ammissione stessa della municipalità, molte delle politiche attuate a Gerusalemme, fin dal 1967, hanno lo scopo di ridurre la popolazione non ebraica}}; come mostrano le organizzazioni per i diritti umani, palestinesi e israeliane; ciò avviene riducendo le zone in cui ai palestinesi è permesso costruire, confiscando loro terreni e demolendo loro le case.<ref>{{en}}[http://www.state.gov/g/drl/rls/irf/2004/35499.htm Israel and the Occupied Territories] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090515052704/http://www.state.gov/g/drl/rls/irf/2004/35499.htm |data=15 maggio 2009 }}, dal ''International Religious Freedom Report 2004'' del ''Bureau of Democracy, Human Rights, and Labor'' statunitense</ref>
 
Nei primi tre anni della seconda intifada, {{Senza fonte|Israele ha distrutto più di {{formatnum:3000}} case e centinaia di edifici pubblici e di negozi palestinesi, oltre a vaste aree di terreno agricolo. Decine di migliaia di palestinesi sono rimasti senza casa o privi di una fonte di reddito.}} Molte distruzioni sono causate dal costruire, la cosiddetta 'barriera di separazione', sita per il 90% in territorio palestinese, per facilitare il passaggio tra Israele e gli [[insediamenti israeliani]] (illegali, in base alla legge internazionale<ref group=Nota>{{cita libro| autore=Asʻad Ġānim| titolo=Palestinian Politics After Arafat: A Failed National Movement| editore=Indiana University Press| anno= 2010| pagina= 32|citazione= all forms of settlement in the occupied territories are considered prohibited under international law, Israel considers only settlement 'outposts' illegal. (tutte le forme di insediamento nei territori occupati sono considerate proibite dalla legge internazionale, Israele considera solo gli "avamposti" di insediamento illegali)|lingua=inglese}}</ref>). {{Senza fonte|Nei [[Territori Occupati]], i palestinesi non possono costruire su terra dichiarata 'statale'; nessuna restrizione, viceversa, è imposta ai coloni israeliani.}}
 
Nei Territori Occupati valgono leggi diverse per i coloni e per i palestinesi. {{Senza fonte|L'uso di sistemi legali differenti, a seconda della nazionalità, ricorda il sistema dell'apartheid sudafricano.}} Se i coloni commettono reati sono sottoposti alla legge penale israeliana per i civili; {{Senza fonte|se li commettono i palestinesi, i tribunali di Israele applicano la legge penale giordana}} o quella militare israeliana.
 
Nel 1999 la Corte Suprema israeliana ha vietato l'uso della forza fisica negli interrogatori. {{Senza fonte|Secondo il Public Committee Against Torture in Israel (PCATI), un'organizzazione israeliana per i diritti umani, l'uso della tortura è tuttavia continuato anche negli anni successivi.}}
 
Nei Territori Occupati i soldati israeliani hanno ripetutamente usato civili palestinesi, minori compresi<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.btselem.org/english/Human_Shields/20070225_Human_Shields_in_Nablus.asp|titolo=8 March 07: Israeli soldiers use two Palestinian minors as human shields|editore=[[B'Tselem]]|data=25 febbraio 2007|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110317060435/http://www.btselem.org/english/Human_Shields/20070225_Human_Shields_in_Nablus.asp|dataarchivio=17 marzo 2011|urlmorto=no}}</ref>, come scudi umani<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.btselem.org/english/Human_Shields/20060720_Human_Shields_in_Beit_Hanun.asp|titolo=20 July 2006: Israeli Soldiers use civilians as Human Shields in Beit Hanun|editore=[[B'Tselem]]|data=20 luglio 2006|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110604232204/http://www.btselem.org/english/Human_Shields/20060720_Human_Shields_in_Beit_Hanun.asp|dataarchivio=4 giugno 2011|urlmorto=no}}</ref>, ciò che è esplicitamente vietato dall'articolo 28 della Quarta Convenzione di Ginevra.
 
Con le uccisioni e le distruzioni di case compiute a Gaza durante la seconda intifada, secondo l'organizzazione israeliana per i diritti umani Adalah l'esercito israeliano ha compiuto crimini di guerra<ref name="haaretz.com">{{Cita news|lingua=en|url=http://www.haaretz.com/hasen/spages/848293.html|titolo=High Court to start hearing Adalah petition on possible IDF war crimes in Gaza|pubblicazione=[[Haaretz]]|autore=Yuval Yoaz|data=15 aprile 2007|accesso=19 novembre 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080212090354/http://www.haaretz.com/hasen/spages/848293.html|dataarchivio=12 febbraio 2008}}</ref>. Distruggere case viola l'articolo 147 della Quarta Convenzione di Ginevra<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.adalah.org/eng/pressreleases2007.php|titolo=Adalah - The Legal Center for Arab Minority Rights in Israel|editore=Adalah|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070519035810/http://www.adalah.org/eng/pressreleases2007.php|dataarchivio=19 maggio 2007}}</ref>,<ref name="haaretz.com"/>.
 
Migliaia di detenuti palestinesi presenti nelle carceri israeliane sarebbero trattenuti per motivazioni politiche (circa {{formatnum:5600}} stimati nel 2003), in parte (circa 530 sempre nel 2003 e 817 nel 2008<ref name="onu">Relazione del relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati dal 1967, A/HRC/7/17, 21 gennaio 2008.</ref>) sono in regime di "[[detenzione amministrativa (Israele)|detenzione amministrativa]]", vale a dire senza che sia stato fissato un processo. Il fatto che spesso Israele, nell'ambito dei colloqui di pace, liberi alcune decine o centinaia di questi prigionieri come "gesto di buona volontà", è stato indicato come una prova del fatto che queste detenzioni avvengono senza un reale motivo.<ref name="onu"/> In alcuni casi gruppi umanitari come [[Amnesty International]] hanno ricevuto segnalazioni di maltrattamenti, torture e negazione di assistenza legale.<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Martin Asser|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/3130623.stm|titolo=Palestinians languish in Israeli jails|pubblicazione=[[BBC News]]|data=8 agosto 2003|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131228013915/http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/3130623.stm|dataarchivio=28 dicembre 2013|urlmorto=no}}</ref><ref>[http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/837#595ab6 Israele e Territori Palestinesi Occupati] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090528071446/http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/837 |data=28 maggio 2009 }}, nel rapporto annuale 2008 di [[Amnesty International]]</ref> Nell'aprile 2008, il Vicepresidente del Parlamento Europeo, [[Luisa Morgantini]], ha definito quello nelle carceri un «trattamento umiliante e degradante. Gli interrogatori sono svolti in modo inumano e talvolta costituiscono una forma di tortura. Il cibo scarseggia e vi sono gravi problemi di sovraffollamento».<ref>{{Cita web|lingua=en|editore=[[Consiglio europeo]]|url=https://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=OQ&reference=O-2008-0041&language=IT|titolo=Interrogazione del Vicepresidente Morgantini sui "Detenuti palestinesi nelle carceri israeliane", discussione, 15 aprile 2008, Strasburgo|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130224035056/http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=OQ&reference=O-2008-0041&language=IT|dataarchivio=24 febbraio 2013|urlmorto=no}}</ref>
 
Un rapporto ufficiale israeliano ha riconosciuto che i servizi segreti hanno torturato detenuti palestinesi durante la prima intifada, fra il [[1988]] e il [[1992]].<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/637293.stm|titolo=Israel admits torture|pubblicazione=[[BBC News]]|data=9 febbraio 2000|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190322185201/http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/637293.stm|dataarchivio=22 marzo 2019|urlmorto=no}}</ref> Uno dei metodi è lo scotimento, {{Senza fonte|che nel 1995 ha causato la morte di un detenuto}}. {{Senza fonte|Secondo [[Yitzhak Rabin]], questo metodo è stato usato contro {{formatnum:8000}} prigionieri<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.btselem.org/English/Publications/Summaries/199701_Legitimizing_Torture.asp|titolo=Legitimizing Torture: The Israeli High Court of Justice Rulings in the Bilbeisi, Hamdan and Mubarak Cases|anno=1997|mese=gennaio|editore=[[B'Tselem]]|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110604224858/http://www.btselem.org/English/Publications/Summaries/199701_Legitimizing_Torture.asp|dataarchivio=4 giugno 2011|urlmorto=no}} Rapporto del 2007 scritto da Israeli Information Center for Human Rights in the Occupied Territories</ref>}} Il 4 dicembre 2008 il Consiglio per i diritti umani dell'ONU, dopo due anni di ricerche sul territorio israeliano, ha prodotto un rapporto in cui si chiedeva a Israele di sospendere le "pratiche di tortura fisica e mentale" sui detenuti palestinesi e di rimuovere il blocco alla Striscia di Gaza.<ref>{{Cita news|titolo=Diritti umani: consiglio ONU accusa Israele di torture|pubblicazione=Missionary International Service News Agency|url=http://www.misna.org|data=10 dicembre 2008|accesso=25 luglio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200322151400/http://www.misna.org/|dataarchivio=22 marzo 2020|urlmorto=no}} {{non chiaro}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/7774988.stm|titolo=UN official slams Israel 'crimes'|pubblicazione=[[BBC News]]|data=10 dicembre 2008|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140409123456/http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/7774988.stm|dataarchivio=9 aprile 2014|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|urlarchivio=https://www.google.com/hostednews/afp/article/ALeqM5hhGQc7lmGzIhg93isxMnmc98JdQg|titolo=UN rights advocates consider Israel, Colombia on anniversary eve|pubblicazione=Agence France-Presse|città=Ginevra|data=9 dicembre 2008|accesso=19 novembre 2013}}</ref> Pochi giorni dopo la presentazione del rapporto, il 15 dicembre, Israele ha negato il rinnovo del visto di ingresso a [[Richard A. Falk|Richard Falk]], docente di diritto internazionale all'Università di Princeton e rappresentante delle Nazioni Unite per i diritti umani nei territori palestinesi. Falk, uno degli autori del rapporto, era stato criticato dalle autorità israeliane (che avevano fin da allora preannunciato il non rinnovo del visto di ingresso) già nella primavera del 2008, dopo la sua assegnazione all'incarico (che doveva durare 6 anni), quando aveva paragonato la situazione tra israeliani e palestinesi a quella tra nazisti ed ebrei.<ref>{{Cita web|autore=Doriana Goracci|url=http://www.osservatoriosullalegalita.org/08/int/12/142palestina.htm|titolo=Auguri da un muro : a Ramallah...|data=21 dicembre 2008|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121022170243/http://www.osservatoriosullalegalita.org/08/int/12/142palestina.htm|dataarchivio=22 ottobre 2012|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Diplomatico ONU espulso per aver denunciato 'crimini contro l'umanità'|editore=Missionary International Service News Agency|url=http://www.misna.org|data=15 dicembre 2008|pubblicazione=|accesso=25 luglio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200322151400/http://www.misna.org/|dataarchivio=22 marzo 2020|urlmorto=no}} {{non chiaro}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://notizie.alice.it/notizie/esteri/2008/12_dicembre/16/m_o_onu_attacca_israele_per_espulsione_emissario_diritti_umani,17253900.html|titolo=M.O./ Onu attacca Israele per espulsione emissario diritti umani<!--|editore=[[APCOM]]-->|data=16 dicembre 2008|editore=Virgilio Notizie}} {{non chiaro}}</ref>
 
Dal 2003, Israele vieta l'unificazione famigliare agli israeliani<ref name="web.amnesty.org">{{Cita web|lingua=en|url=http://web.amnesty.org/library/index/engmde150632004|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20040721003713/http://web.amnesty.org/library/Index/ENGMDE150632004|dataarchivio=21 luglio 2004|titolo=Israel and the Occupied Territories: Torn Apart: Families split by discriminatory policies|editore=[[Amnesty International]]|data=13 luglio 2004|urlmorto=sì}}</ref> (in grandissima maggioranza cittadini arabi dello Stato), e ai palestinesi che abitano a Gerusalemme Est, se il coniuge risiede in Cisgiordania o nella Striscia di Gaza.<ref name="web.amnesty.org"/>
 
In Cisgiordania ci sono ora più di 500 posti di blocco.<ref>{{Cita web|url=http://www.juragentium.unifi.it/it/surveys/palestin/doc14/dugard.pdf|formato=pdf|titolo=Rapporto sui diritti umani in Palestina|editore=[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]]|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.amnesty.org/en/library/asset/MDE15/033/2007/en/dom-MDE150332007en.pdf|titolo=Rapporto sulle condizioni degli abitanti delle terre occupate in Palestina|editore=[[Amnesty International]]|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080615035226/http://www.amnesty.org/en/library/asset/MDE15/033/2007/en/dom-MDE150332007en.pdf|dataarchivio=15 giugno 2008}}</ref> Anche le ambulanze sono talvolta soggette a controlli di sicurezza: secondo fonti palestinesi riprese dal WHO, tra il 2000 e il 2005 61 donne avrebbero partorito presso dei posti di blocco, il che avrebbe contribuito a causare la morte di 28 neonati<ref name="UN Fears over checkpoint births">{{Cita news|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/4274400.stm|titolo=UN Fears over checkpoint births|pubblicazione=[[BBC News]]|data=23 settembre 2005|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140409120528/http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/4274400.stm|dataarchivio=9 aprile 2014|urlmorto=no}}</ref>, prevalentemente tra il 2000 e il 2001.<ref name="UN Fears over checkpoint births"/> {{Senza fonte|Occorre dire tuttavia che questi blocchi sono stati motivati dal fatto che le ambulanze sono state utilizzate anche per trasportare esplosivi e terroristi suicidi in territorio israeliano.}}
 
{{Senza fonte|La condizione di disagio creata dai posti di blocco è il riflesso diretto dello Stato di conflitto tra arabi e israeliani, che ognuna delle due parti usa anche come strumento politico.
Da un lato lo Stato di conflitto e rischio giustifica, e costringe, lo Stato di Israele a tenere in piedi un complesso e costoso sistema di controllo, dall'altra il sistema di controllo grava sulla popolazione palestinese, e non solo per le ambulanze (notizia chiaramente di impatto nell'immaginario propagandistico, e un po' meno nel reale), ma anche (e soprattutto) per il costante logorio di rallentamento delle funzioni civili ed economiche della comunità palestinese, che viene così tacitamente ricambiata, in pieno, dei costi che il governo di Israele è costretto a subire.}}
 
 
== Politica estera ==
{{In corso|politica}}
{| align="right"
| [[File:Foreign_relations_of_Israel_Map_July_2011.PNG|upright=1.7|thumb|<div align="center">'''Relazioni diplomatiche con Israele'''</div> {{legend|blue|relazioni diplomatiche}}
{{legend|orange|mai nessuna relazione diplomatica}}
{{legend|green|relazioni diplomatiche sospese e l'anno di sospensione}}]]
|}
Lo Stato d'Israele è riconosciuto da una forte maggioranza degli Stati del mondo (161 su 192 nel 2007), in coerenza con la risoluzione n. 181 delle [[Nazioni Unite]] del 29 novembre [[1947]]. Israele è membro dell'ONU ma non di altre organizzazioni internazionali come la [[NATO]].
 
A causa della questione palestinese, Israele è in uno stato di costante tensione con una grande maggioranza di Stati arabi. Israele, come Stato, non viene riconosciuto da nessuno dei paesi islamici, con le eccezioni della [[Turchia]], della [[Giordania]], dell'[[Egitto]] e della [[Mauritania]] con i quali intrattiene normali relazioni diplomatiche; le relazioni diplomatiche con la [[Turchia]] si sono però molto inasprite nel [[2010]] e con l'espulsione dell'ambasciatore nel [[2011]]. Alcuni paesi arabi (p.es. [[Marocco]], [[Qatar]]) intrattengono relazioni diplomatiche a basso livello o informali, {{Senza fonte|così come la [[Costa Rica]] (dal [[2010]])}}. [[Cuba]] ha interrotto i rapporti a causa dell'alleanza stretta di Israele con gli [[Stati Uniti]].{{Senza fonte}}
 
Le seguenti 32 nazioni non hanno relazioni diplomatiche ufficiali con Israele (al 2020):
* [[Africa]]: [[Algeria]], [[Ciad]], [[Comore]], [[Gibuti]], [[Guinea]], [[Libia]], [[Mali]], [[Niger]], [[Somalia]], [[Sudan]]
* [[Americhe]]: [[Bolivia]] (dal [[2009]]), [[Cuba]] ([[1981]]), [[Venezuela]] ([[2009]])<ref group=Nota>il Venezuela e la Bolivia riconoscono l'esistenza di Israele ma non hanno relazioni ufficiali e ne hanno espulso l'ambasciatore, a causa della questione palestinese (il Venezuela e la Bolivia riconoscono e appoggiano lo [[Stato di Palestina]])</ref>
* [[Asia Orientale]]: [[Corea del Nord]],
* [[Asia del Sud]]: [[Afghanistan]], [[Bangladesh]], [[Bhutan]], [[Maldive]], [[Pakistan]]
* [[Sud-est asiatico]]: [[Brunei]], [[Indonesia]], [[Malaysia]]
* [[Asia occidentale]]: [[Iran]] ([[1979]]), [[Iraq]], [[Libano]], [[Kuwait]], [[Oman]], [[Arabia Saudita]], [[Siria]], [[Yemen]],
* La [[Repubblica Democratica Araba dei Sahraui]] e [[Taiwan]] non riconoscono Israele, né sono membri delle Nazioni Unite. Taiwan ha rapporti molto informali e ufficiosi con Israele.
 
Alcuni esponenti politici e alcuni partiti europei hanno proposto che Israele venga ammessa, qualora lo desideri, all'interno dell'[[Unione europea]].
 
== Forze armate ==
Le [[Forze di difesa israeliane]] rappresentano le forze armate del Paese.<ref>{{Cita|Reich-Goldberg|p. 269}}.</ref> La [[Heil HaYam HaYisraeli|marina]] e l'[[Heyl Ha'Avir|aeronautica israeliana]] sono subordinate all'esercito. Sono operative altre agenzie governative paramilitari che si occupano dei differenti aspetti della sicurezza d'Israele, tra le quali il [[MAGAV]]<ref>{{Cita|Reich-Goldberg|p. 104}}.</ref> e lo [[Shin Bet]],<ref>{{Cita|Reich-Goldberg|p. 495}}.</ref> e civili con compiti di difesa, come l'[[Aman (IDF)|Aman]]<ref>{{Cita|Reich-Goldberg|p. 141}}.</ref> e il [[Mossad]], i [[servizi segreti israeliani]] esterni.<ref>{{Cita|Reich-Goldberg|p. 365}}.</ref> Le Forze di difesa israeliane sono considerate le forze armate più efficienti in Medio Oriente. L'alta qualità dell'addestramento e l'avanzata industria militare rappresentano i maggiori punti di forza dell'esercito israeliano.
{{Vedi anche|Forze di Difesa Israeliane}}
 
I giovani israeliani, sia maschi che femmine, sono chiamati alle armi all'età di 18 anni. Il servizio di leva dura tre anni per gli uomini e due per le donne. A seguito del servizio obbligatorio, gli uomini israeliani diventano parte delle forze di riserva. Sono esonerati i cittadini arabi musulmani e cristiani e coloro che non possono servire per motivazioni religiose.<ref>{{Cita|Reich-Goldberg|p. 270}}.</ref> È attivo un servizio civile, il [[Sherut Leumi]], alternativo al servizio militare.<ref>{{Cita|Reich-Goldberg|p. 189}}.</ref> Israele non dispone nel suo ordinamento di una legge sull'obiezione di coscienza e i disertori (conosciuti anche come ''[[refusenik]]'') possono andare contro pene detentive; sono però esonerati i pacifisti solo se giudicati tali da una speciale commissione non militare.
I militari di Israele sono raggruppati nelle Forze unificate della Difesa d'Israele (IDF, Israel Defense Forces), conosciute in ebraico con l'acronimo [[Tzahal]] (צה"ל).
 
Diversamente dall'organizzazione delle forze armate negli altri paesi, la Marina e l'Aeronautica israeliana sono subordinate all'Esercito. Ci sono altre agenzie governative [[paramilitare|paramilitari]] che si occupano dei differenti aspetti della sicurezza d'Israele (come il [[MAGAV]] e lo [[Shin Bet]]) e civili con compiti di difesa, come [[Aman (IDF)|Aman]] e il [[Mossad]], i [[servizi segreti]] esterni di Israele.
 
Le IDF sono considerate come la forza militare più forte nel [[Medio Oriente]] e sono quelle che hanno maggior esperienza pratica, avendo difeso il proprio paese in più di cinque conflitti. I punti di forza delle IDF sono l'alta qualità dell'addestramento e l'uso di armamenti [[tecnologia|tecnologicamente]] evoluti, prima importati dagli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], ora prodotti in Israele, che dispone di un'avanzata industria militare.{{senza fonte}}
 
La maggior parte degli [[Israeliano|israeliani]], maschi e femmine, sono chiamati alle [[Arma|armi]] all'età di 18 anni. Il servizio obbligatorio è di tre anni per gli uomini e di 20 mesi per le donne. A seguito del servizio obbligatorio, gli uomini israeliani diventano parte delle forze di riserva dell'IDF e solitamente sono tenuti a servire per parecchie settimane ogni anno come riservisti, fino ai loro 40 anni.
 
Per gli [[Arabo-israeliano|Arabo-israeliani]] il servizio militare è facoltativo. I [[Circassi]] e i [[Beduini]] si arruolano attivamente nell'IDF. Dal [[1956]], i [[Drusi]] vengono considerati come israeliani sotto [[coscrizione]], su richiesta della comunità drusa. Gli uomini che studiano a tempo pieno nelle istituzioni religiose possono ottenere un rinvio della leva; la maggior parte degli ebrei [[Haredi]], i cosiddetti ultraortodossi estendono questi rinvii fino a raggiungere un'età in cui sono troppo vecchi per la coscrizione. Israele non dispone nel suo ordinamento di una legge sull'obiezione di coscienza. Sono esonerati i [[pacifista|pacifisti]] dichiarati solo se giudicati tali da una speciale commissione non militare e le donne che si dichiarano religiosamente osservanti. I ''refusenik'' sono coloro i quali rifiutano di prestare servizio per motivi politici legati all'occupazione della West Bank. Vengono giudicati dalla Corte marziale e rischiano pene detentive fino a un massimo di tre anni.
Alcuni gruppi di protesta, ad esempio di militari di leva o ex arruolati, e il partito di destra [[Israel Beytenu]] hanno proposto un [[servizio civile]] obbligatorio per chi non è arruolato nelle forze armate, in particolare un lavoro svolto in ospedali, fra i vigili del fuoco, o nella protezione dell'ambiente (come il "Servizio civile nazionale" facoltativo dell'[[Italia]]). In tale veste servirebbero il periodo di leva gli arabo-israeliani, gli ebrei haredim e altri esonerati. Tale proposta ha suscitato le proteste dei sionisti religiosi e degli stessi arabi in Parlamento.<ref>{{Cita web|url=http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/israele-servizio-civile-anche-per-arabi-e-ortodossi-1211034/|titolo=Israele: servizio civile anche per arabi e ortodossi?|editore=Blitz Quotidiano|data=29 aprile 2012|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130224030655/http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/israele-servizio-civile-anche-per-arabi-e-ortodossi-1211034/|dataarchivio=24 febbraio 2013|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita news|urlarchivio2=http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=6&sez=120&id=45417|urlarchivio=http://www.arciserviziocivile.it/images/pressearchiv/PDF/pagine_da_lastampa_20120726_1343739927.pdf|autore=Abraham Yehoshua|titolo=«Arabi e arruolati conviene anche a Israele»|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=26 luglio 2012|pagina=33|accesso=19 novembre 2013}}</ref>
 
== Armi nucleari israeliane ==
Israele è il sesto paese al mondo ad aver sviluppato armi nucleari<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.nti.org/e_research/profiles/Israel/Nuclear/index.html|titolo=NTI Israel Profile|editore=Nuclear Threat Initiative|accesso=12 luglio 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110728090642/http://www.nti.org/e_research/profiles/Israel/Nuclear/index.html|dataarchivio=28 luglio 2011|urlmorto=sì}}</ref><ref name="McGreal">{{Cita news|lingua=en|nome=Chris|cognome=McGreal|titolo=Revealed: how Israel offered to sell South Africa nuclear weapons|url=http://www.guardian.co.uk/world/2010/may/23/israel-south-africa-nuclear-weapons|pubblicazione=[[The Guardian]]|città=Londra|data=24 maggio 2010|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100525212221/http://www.guardian.co.uk/world/2010/may/23/israel-south-africa-nuclear-weapons|dataarchivio=25 maggio 2010|urlmorto=no}}</ref><ref name="guardian.co.uk">{{Cita news|lingua=en|nome=Chris|cognome=McGreal|url=http://www.guardian.co.uk/world/2010/may/23/israel-south-africa-nuclear-documents|titolo=The memos and minutes that confirm Israel's nuclear stockpile|pubblicazione=[[The Guardian]]|data=23 maggio 2010|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100525214324/http://www.guardian.co.uk/world/2010/may/23/israel-south-africa-nuclear-documents|dataarchivio=25 maggio 2010|urlmorto=no}}</ref>; non ha sottoscritto il [[trattato di non proliferazione nucleare]] (TNP), insieme con altri paesi in possesso dell'arma atomica: [[India]], [[Pakistan]] e [[Corea del Nord]]<ref>{{Cita web|accesso=2 luglio 2006|titolo=Background Information, 2005 Review Conference of the Parties to the Treaty on the Non-Proliferation of Nuclear Weapons|editore=United Nations|url=http://www.un.org/events/npt2005/background.html|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060625052306/http://www.un.org/events/npt2005/background.html|dataarchivio=25 giugno 2006|urlmorto=no}}</ref>. L'ex Direttore generale dell'AIEA [[Mohamed ElBaradei]] considera Israele come uno Stato in possesso di armi nucleari<ref>{{Cita web|url=https://www.iaea.org/NewsCenter/Transcripts/2004/alahram27072004.html|titolo=Transcript of the Director General's Interview with Al-Ahram News|autore=[[Mohamed ElBaradei]]|editore=[[Agenzia internazionale per l'energia atomica|International Atomic Energy Agency]]|data=27 luglio 2004|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131104021940/http://www.iaea.org/newscenter/transcripts/2004/alahram27072004.html|dataarchivio=4 novembre 2013|urlmorto=no}}</ref>, ma Israele mantiene una politica nota come "l'ambiguità nucleare". Israele non ha mai ammesso ufficialmente di avere armi nucleari, mentre ha sempre dichiarato che non sarà il primo paese a "introdurre" armi nucleari in Medio Oriente, lasciando ambiguo il significato di "introdurre" potrebbe significare che non costruirà o che non userà.
Nel 2006 il primo ministro [[Ehud Olmert]] ammise l'esistenza di armi nucleari Israeliane in un'intervista alla televisione tedesca<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Rory|cognome=McCarthy|url=http://www.guardian.co.uk/world/2010/may/23/israel-nuclear-capability-strategic-ambiguity|titolo=Israel's nuclear capability and policy of strategic ambiguity|pubblicazione=[[The Guardian]]|città=Gerusalemme|data=23 maggio 2010|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130709073551/http://www.guardian.co.uk/world/2010/may/23/israel-nuclear-capability-strategic-ambiguity|dataarchivio=9 luglio 2013|urlmorto=no}}</ref>.
 
Nel maggio 2010 il Guardian ha pubblicato documenti rilasciati dal governo sudafricano che confermano l'esistenza dell'arsenale nucleare Israeliano e rivelato che Israele tentò di vendere missili a testata nucleare al [[Sudafrica]]<ref name="guardian.co.uk"/><ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Chris|cognome=McGreal|url=http://www.guardian.co.uk/world/2010/may/23/israel-south-africa-nuclear-weapons|titolo=Revealed: how Israel offered to sell South Africa nuclear weapons|pubblicazione=[[The Guardian]]|città=Washington D.C.|data=24 maggio 2010|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100525212221/http://www.guardian.co.uk/world/2010/may/23/israel-south-africa-nuclear-weapons|dataarchivio=25 maggio 2010|urlmorto=no}}</ref>. L'unico sospetto test nucleare condotto da Israele è conosciuto come l'[[incidente Vela]].
 
Israele ha cominciato a sviluppare la sua tecnologia nucleare appena un anno dopo la sua fondazione nel 1948 e con il sostegno francese cominciò segretamente la costruzione di un reattore nucleare e di un impianto di raffreddamento alla fine del 1950. Anche se Israele ha costruito un'arma nucleare nel 1967-68, questo non è mai stato confermato pubblicamente, fino a quando [[Mordechai Vanunu]], un ex tecnico nucleare israeliano, rivelò i dettagli del programma nucleare militare alla stampa britannica nel 1986<ref>{{Cita web|autore=Silvia Cattori|url=http://www.peacelink.it/pace/a/13728.html|titolo=Intervista esclusiva a Mordechaï Vanunu|editore=[[Peacelink]]|data=25 novembre 2005|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131227011038/http://www.peacelink.it/pace/a/13728.html|dataarchivio=27 dicembre 2013|urlmorto=no}}</ref>. Israele si stima possa attualmente possedere tra le 75 e le 400 testate nucleari<ref name="FAS">{{Cita web|lingua=en|url=http://www.fas.org/nuke/guide/israel/nuke/|titolo=Israel - Nuclear Weapons|editore=[[Federation of American Scientists]]|data=8 gennaio 2007|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131112185627/https://www.fas.org/nuke/guide/israel/nuke/|dataarchivio=12 novembre 2013|urlmorto=no}}</ref>.
 
== Sport ==
{{F|Asia|maggio 2023}}
=== Calcio ===
Sebbene sia collocato in [[Asia]], Israele fa parte dei [[Comitati Olimpici Europei]], pertanto, per tutti gli sport, gareggia nelle competizioni europee e a livello internazionale partecipa come nazione europea. Il principale sport nazionale è il [[calcioCalcio (sport)|calcio]]. Il [[campionato israeliano di calcio]] è gestito dalla [[Federazione calcistica d'Israele]] (IFA), laaffiliata quale,dal per1929 quantoalla il[[FIFA]] Paesee siadal geograficamente collocato in1994 all'[[AsiaUEFA]], èin affiliataseguito dalalla [[1994]]sua allespulsione dall'[[UEFAAsian Football Confederation|AFC]]. Conseguentemente,su lepressione dei paesi arabi. Le squadre calcistiche israeliane partecipano alle [[Coppecoppe calcistiche europee|coppe europee]], e la [[Nazionale di calcio d'Israele|nazionale di calcio]] disputa le qualificazioni al [[Campionato mondiale di calcio|Campionato mondiale]] con le altre selezioni europee, oltre a prendere parte alle qualificazioni al [[campionatoCampionato europeo di calcio]]. Durante il periodo di iscrizione della Federazione calcistica d'Israele all'AFC, la nazionale di calcio vinse la [[Coppa d'Asia 1964]].
 
L'IFA fu istituita nel [[1928]], venti anni prima della fondazione dello Stato di Israele e durante il [[Mandato britannico della Palestina]], come "Associazione calcistica della Palestina/Eretz Israele". Nel [[1929]] si affiliò alla [[FIFA]] e dal [[1954]] al [[1974]] fu iscritta all'[[Asian Football Confederation|AFC]], prima della sua espulsione, su pressione dei Paesi arabi.
 
Durante il periodo di iscrizione dell'IFA all'AFC, la [[Nazionale di calcio d'Israele]] vinse la [[Coppa delle nazioni asiatiche 1964|Coppa d'Asia 1964]]. Successivamente, si è qualificata, per la prima (e finora unica) volta ai mondiali di calcio, nell'[[Campionato mondiale di calcio 1970|edizione]] del [[1970]] in [[Messico]], dove fu eliminata al primo turno. Attuale capocannoniere della Nazionale israeliana è [[Mordechai Spiegler]] con 25 reti.
 
=== Krav Maga ===
{{Vedi anche|Krav Maga}}
Un sistema di combattimento ormai diffuso in tutto il mondo, che trae origine in Israele è il Krav Maga (che significa combattimento a contatto). Il Krav Maga non è uno sport, anche se la sua pratica può consentire al praticante di trarre benefici dal punto di vista psicofisico. Va considerato, in sostanza, come un metodo di difesa personale, che trae origine da altre arti marziali, tant'è che è abbastanza utilizzato, in Israele e ormai in vari Paesi del mondo, anche da operatori della sicurezza, Forze Armate e di Polizia.
 
=== Pallacanestro ===
Molto popolare in Israele è anche la [[pallacanestro]]. Analogamente all'IFA, anche la [[Federazione cestistica d'Israele]] (IBBA), iscritta alla [[Federazione Internazionale Pallacanestro|FIBA]] dal [[1939]], è affiliata alla [[FIBA Europe]].
 
La [[Nazionale di pallacanestro d'Israele]] vanta una partecipazione ai [[Pallacanestro ai Giochi olimpici|Giochi olimpici]] (17º posto a [[Pallacanestro ai Giochi della XV Olimpiade|Helsinki 1952]]), due ai [[Campionato mondiale maschile di pallacanestro|mondiali]] (8º posto nel [[Campionato mondiale maschile di pallacanestro 1954|1954]] e 7° nel [[Campionato mondiale maschile di pallacanestro 1986|1986]]), nonché 25 presenze all'[[FIBA EuroBasket|Europeo]] (miglior risultato, il secondo posto conquistato nel [[FIBA EuroBasket 1979|1979]]).
 
La principale società cestistica israeliana è il [[Maccabi Tel Aviv B.C.|Maccabi Tel Aviv]], che, oltre a dominare da sempre il [[Campionato israeliano di pallacanestro|campionato nazionale]] (di cui ha vinto 51 delle 60 edizioni finora disputate), ha vinto 6 volte l'[[Euroleague Basketball|Eurolega]] e una volta la [[Coppa Intercontinentale (pallacanestro)|Coppa Intercontinentale]].
 
=== Vela ===
Importanti risultati sono stati colti dallo sport israeliano nella [[Vela (sport)|vela]], grazie, soprattutto, alle imprese di [[Gal Fridman]]. Dopo la medaglia di bronzo ottenuta ad [[Vela ai Giochi della XXVI Olimpiade|Atlanta 1996]], e l'oro mondiale conquistato ai [[campionati mondiali di windsurf]] del 2002, Fridman è divenuto il primo atleta israeliano a vincere una medaglia d'oro olimpica, conquistata ai [[Vela ai Giochi della XXVIII Olimpiade|Giochi]] di [[Atene]] nel [[2004]].
===Giochi olimpici===
{{vedi anche|Israele ai Giochi olimpici}}
Riguardo ai Giochi olimpici ricordiamo il velista [[Gal Fridman]], primo oro olimpico per Israele, ai Giochi olimpici di Atene 2004.
 
Molto popolare in Israele è anche la [[pallacanestro]]. La [[Federazione cestistica d'Israele]], iscritta alla [[Federazione Internazionale Pallacanestro|FIBA]] dal 1939, è affiliata alla [[FIBA Europe]]. La [[Nazionale maschile di pallacanestro d'Israele|nazionale di pallacanestro]] vanta una partecipazione ai [[Pallacanestro ai Giochi olimpici|giochi olimpici]], due ai [[Campionato mondiale maschile di pallacanestro|mondiali]], nonché 25 presenze agli [[FIBA EuroBasket|europei]]. [[Israele ai Giochi olimpici]] si distinse per il [[judo]], (la prima medaglia per Israele venne proprio da questa disciplina con [[Yael Arad]] che vinse la medaglia d'argento a Barcellona 1992') che guadagnò popolarità tanto da rivaleggiare con il calcio per numero di praticanti, tanto da essere definito da alcuni sport nazionale.<ref>{{Cita news|url=http://www.timesofisrael.com/after-judo-medals-israel-basks-in-success-of-new-national-sport|titolo=After judo medals, Israel basks in success of new ‘national sport’|pubblicazione=[[The Times of Israel]]|lingua=en|accesso=30 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170830201501/http://www.timesofisrael.com/after-judo-medals-israel-basks-in-success-of-new-national-sport/|urlmorto=no}}</ref> Importanti risultati sono stati colti dallo sport israeliano nella [[Vela (sport)|vela]], in particolare con [[Gal Fridman]], primo vincitore di una medaglia d'oro olimpica per Israele e medaglia d'oro ai campionati mondiali di windsurf. Sistema di combattimento diffuso in tutto il mondo e originatosi in Israele è il [[Krav Maga]], utilizzato anche da operatori della forze di sicurezza.
=== Judo ===
Cinque delle nove medaglie olimpiche conquistate da Israele vengono dal [[Judo]], comprese le prime due in assoluto alle [[Olimpiadi di Barcellona]] del 1992 vinte da [[Yael Arad]] (argento) ed [[Oren Smadja]] (bronzo). Dall'inizio degli anni 90 del secolo scorso questo sport ha guadagnato costantemente popolarità tanto da rivaleggiare con il calcio come numero di praticanti (tra cui {{formatnum:60000}} bambini e ragazzi)<ref name="Judo Israel’s New National Sport" />, da essere definito da alcuni "sport nazionale"<ref name="Judo Israel’s New National Sport">{{Cita web |url=http://forward.com/news/israel/347665/6-reasons-judo-is-israels-new-national-sport |titolo=6 Reasons Judo is Israel’s ‘New National Sport’ |sito=The Forward |lingua=en |accesso=30 agosto 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170830194528/http://forward.com/news/israel/347665/6-reasons-judo-is-israels-new-national-sport/ |dataarchivio=30 agosto 2017 |urlmorto=no }}</ref><ref name="Israel new national sport">{{Cita web |url=http://www.timesofisrael.com/after-judo-medals-israel-basks-in-success-of-new-national-sport |titolo=After judo medals, Israel basks in success of new ‘national sport’ |lingua=en |accesso=30 agosto 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170830201501/http://www.timesofisrael.com/after-judo-medals-israel-basks-in-success-of-new-national-sport/ |dataarchivio=30 agosto 2017 |urlmorto=no }}</ref> e da far guadagnare alla judoka [[Yarden Gerbi]] il titolo di Atleta Israeliana dell'anno nel 2014<ref>{{Cita web |url=http://www.jpost.com/Israel-News/Grapevine-The-spice-of-life-in-Israel-386190 |titolo=Grapevine: The spice of life in Israel |sito=jpost.com |lingua=en |accesso=30 agosto 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170830195330/http://www.jpost.com/Israel-News/Grapevine-The-spice-of-life-in-Israel-386190 |dataarchivio=30 agosto 2017 |urlmorto=no }}</ref>.
 
== Note ==
;Annotazioni
<references group="Nota"/>
<references group="N" />
 
;Fonti
=== Riferimenti ===
{{noteNote strette}}
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|lingua=en|autore=Spencer C. Tucker|titolo=The Encyclopedia of the Arab-Israeli Conflict: A Political, Social, and Military History|url=https://www.google.it/books/edition/The_Encyclopedia_of_the_Arab_Israeli_Con/YAd8efHdVzIC?hl=it&gbpv=1|editore=ABC-Clio|anno=2008|ISBN=978-1-85109-842-2|cid=Tucker}}
=== Libri ===
* {{Cita libro|lingua=en|autore=Alan Dowty|titolo=Critical issues in Israeli society|url=https://www.google.it/books/edition/Critical_Issues_in_Israeli_Society/MEE2Erm6qIMC?hl=it&gbpv=1|editore=Praeger Publishers|anno=2004|ISBN=9780275973209|cid=Dowty}}
* Sergio Della Pergola, ''Israele e Palestina: la forza dei numeri. Il conflitto mediorientale fra demografia e politica'', Il Mulino, Bologna, 2007.
* {{Cita libro|lingua=en|autore=Daniel Jacobs|autore2=Shirley Eber|autore3=Francesca Silvani|titolo=Israel and the Palestinian Territories: The Rough Guide|url=https://www.google.it/books/edition/Israel_and_the_Palestinian_Territories/TRc9ea_CKOUC?hl=it&gbpv=1|editore=[[Rough Guides]]|anno=1998|ISBN=9781858282480|cid=Jacobs-Eber-Silvani}}
* Eli Barnavi, ''Storia d'Israele. Dalla nascita dello Stato all'assassinio di Rabin'', Bompiani, 2001.
* {{Cita libro|lingua=en|autore=Bernard Reich|autore2=David H. Goldberg|titolo=Historical Dictionary of Israel|url=https://www.google.it/books/edition/Historical_Dictionary_of_Israel/S97dDAAAQBAJ?hl=it&gbpv=1|editore=[[Rowman & Littlefield|Rowman & Littlefield Publishers]]|anno=2016|ISBN=9781442271852|cid=Reich-Goldberg}}
* Tania Groppi, Emanuele Ottolenghi, [[Alfredo Mordechai Rabello]] (a cura di), ''Il sistema costituzionale dello Stato d'Israele'', Giappichelli editore, 2006, Torino.
* {{Cita libro|autore=[[Claudio Vercelli]]|titolo=Breve storia dello Stato di Israele, 1948-2008|editore=Carocci|anno=2008|ISBN=9788843044849|cid=Vercelli}}
* Beniamino Irdi Nirenstein,''Israele e la guerra al terrorismo'', LUISS University Press 2006
* Theodor Herzl, ''Lo stato ebraico'', Il Melangolo, 2003, Genova.
* Vittorio Dan Segre, ''Le metamorfosi di Israele'', Utet, 2008.
* David Grossmann, ''Con gli occhi del nemico'', 2008
* [[Claudio Vercelli]], ''Breve storia dello Stato di Israele (1948-2008)'', Carocci, Roma 2008.
* [[Claudio Vercelli]], ''Israele. Storia dello Stato (1881-2008).'' Giuntina, Firenze 2008.
* [[Claudio Vercelli]], ''Storia del conflitto israelo-palestinese'' Laterza, Roma-Bari 2010.
 
=== Saggi e articoli ===
* Pasquale Amato, ''Unità socialista in Israele, Intervista con Victor Shemtov'', in "Mondoperaio", Roma, gennaio 1981, pp.&nbsp;47–51
* Aldo Baquis, ''Regno di Giudea vs. Stato d'Israele'', in "Limes" n. 3, 2005
* Emanuele Ottolenghi, ''Ebrei e Israeliani: due identità in una?'', in "Limes" n. 4, 1995
* Charles Urjewicz, ''La nuova aliyà: se gli israeliani parlano russo'', in "Limes" n. 4, 1995
* Alberto Castaldini, ''Il ruolo dell'ortodossia religiosa in Israele alla luce delle recenti elezioni'', "Aggiornamenti Sociali", 7-8 (1999), pp.&nbsp;557&nbsp;– 568
* Matteo Miele, ''L'identità di Israele tra laicità e religione'', in "Mondoperaio", numero 2, marzo-aprile 2008
 
== Voci correlate ==
{{Div colColonne}}
* [[Antisemitismo]]
* [[Antisionismo]]
* [[Autorità locale (Israele)]]
* [[Cronologia della storia ebraica]]
* [[Città di Israele]]
* [[Consiglio locale (Israele)]]
* [[Conflitti arabo-israeliani]]
* [[DiasporaCultura ebraicadi Israele]]
* [[Dodici tribù di Israele]]
* [[Ebrei]]
* [[Ebraismo]]
* [[Forze di difesa israeliane]]
* [[Grande Israele]]
* [[Giordano (fiume)]]
* [[Insediamenti israeliani]]
* [[Kibbutz]]
* [[Letteratura israeliana]]
* [[Monte del Tempio]]
* [[Neturei Karta]]
* [[Politica di Israele]]
{{Colonne spezza}}
* [[Presidenti di Israele]]
* [[Primi ministri di Israele]]
* [[Proposte per uno Stato di Palestina]]
* [[Passaporto israeliano]]
* [[Pena di morte in Israele]]
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* [[Religioni in Israele]]
* [[Sionismo]]
* [[Storia degli Ebrei]]
* [[Targhe automobilistiche israeliane]]
* [[Tempio di Gerusalemme]]
* [[Territori palestinesi]]
* [[Turismo in Israele]]
* [[Palestina]]
{{Div col end}}
{{Colonne spezza}}
* [[Stato di Palestina]]
* [[Conflitto israelo-palestinese]]
* [[Piani di pace per il conflitto arabo-israeliano]]
* [[Autorità Nazionale Palestinese]]
* [[Territori palestinesi]]
* [[Cisgiordania]]
* [[Striscia di Gaza]]
* [[Gerusalemme Est]]
* [[Territori occupati da Israele]]
* [[Insediamenti israeliani]]
{{Colonne fine}}
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Britannica|id=place/Israel/History|name=Israel|cid=''Britannica''}}
*{{Collegamenti esterni}}
* {{Cita web|lingua=en|titolo=Israel|url=https://www.cia.gov/the-world-factbook/countries/israel/|sito=[[CIA World Factbook]]|cid=''CIA World Factbook''}}{{Collegamenti esterni}}
*{{cita web|http://www.viaggiaresicuri.it/#/country/ISR|Israele}}
 
{{Asia}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Israele|Asia}}
 
[[Categoria:Israele| ]]