Gottfried Kinkel: differenze tra le versioni

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Nel [[1849]] Kinkel si unì alle forze rivoluzionarie armate del [[Elettorato Palatino|Palatinato]], ritenendo di agire legalmente in obbedienza alle direttive di [[Francoforte sul Meno|Francoforte]] del Parlamento federale degli Stati tedeschi e dell'Austria, eletto a suffragio universale. Kinkel fu ferito negli scontri, venne arrestato e condannato alla prigione a vita. Sebbene in un primo tempo le autorità lo avessero stabilito che fosse imprigionato in una fortezza dove avrebbe potuto svolgere in parte la sua attività di studio, [[Federico Guglielmo IV di Prussia]] dichiarò illegali queste disposizioni: commutò "graziosamente" il carcere a vita nella condanna in un penitenziario per detenuti comuni, dove gli furono rasati i capelli, imposto l'abbigliamento dei detenuti, vietato lo studio prescritto l'obbligo di lavorare come [[Cardatura|cardatore di lana]]. Nel [[1850]] fu trasferito nel carcere di [[Spandau]] da dove la moglie e il suo amico ed ex allievo [[Carl Schurz]] lo aiutarono a evadere; nel novembre [[1850]] Gottfried Kinkel si rifugiò in [[Inghilterra]].
 
Nel [[1850]] Kinkel si recò negli [[Stati Uniti d'America]] a cercare fondi per un Prestito nazionale tedesco a favore delle attività rivoluzionarie in Germania. Sebbene fosse accolto entusiasticamente dalla popolazione e fosse stato ricevuto anche dal presidente [[Millard Filmore]], la raccolta fu deludente e Kinkel ottenne solo piccole somme. Ritornato a [[Londra]] nel [[1853]], visse insegnando [[lingua e letteratura tedesca al [[Bedford College (Londra)|Bedford College]]<ref>{{Cita nelweb|url=https://arthistorians.info/kinkelg/ college|titolo=Kinkel, femminileGottfried "Bedford|autore= Square"|sito=Dictionary diof LondraArt Historians |data= |lingua=en |accesso=11 ottobre 2024}}</ref> o impartendo lezioni private sulla [[letteratura]], l'[[arte]] e la storia della cultura tedesca. Nel [[1858]] fondò il periodico in lingua tedesca ''Hermann''. Lo stesso anno rimase vedovo: la moglie Johanna morì, probabilmente suicida, per essere caduta da una finestra. Nel [[1860]] Kinkel sposò Minna Emilia Ida Werner, una tedesca originaria di [[Königsberg]] che viveva a Londra. Nel [[1863]] fu nominato ispettore scolastico dell'[[Università di Londra]] e di altre scuole in [[Inghilterra]]. Nel [[1866]] accettò la cattedra di [[archeologia]] e [[storia dell'arte]] al [[Politecnico di Zurigo]]; rimase a [[Zurigo]] fino alla morte, avvenuta sedici anni più tardi.
 
==Opere==
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* ''Otto der Schütz. Eine rheinische Geschichte in zwölf Abenteuern'' (1846) ([http://books.google.it/books?id=YCUQAAAAYAAJ&printsec=titlepage&source=gbs_summary_r&cad=0_pt=ALLTYPES on-line])
* ''Vom Rhein'' (1847)
* (in collaborazione con Johanna Kinkel) ''Erzählungen'' (1849) ([http://books.google.it/books?id=O-kXAAAAYAAJ&pg=PP5l&#PPP5,M1 on-line])
* ''König und Dichter'' (1851)
* ''Nimrod: Ein Trauerspiel'' (1857) ([http://books.google.it/books?id=lEEHAAAAQAAJ&printsec=titlepage&source=gbs_summary_r&cad=0 on-line])
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In vita la popolarità di Kinkel come [[poeta]] fu enorme. Le sue "Gedichte" (Poesie liriche), apparse la prima volta nel [[1843]], ebbero molte edizioni. La critica moderna invece giudica più severamente le composizioni di Kinkel, di ispirazione romantica e sentimentale secondo moda letteraria del tempo in Germania, piacevoli ma datate nel gusto. Migliori appaiono le novelle in versi ''Otto der Schütz, eine rheinische Geschichte in zwölf Abenteuern'' (Ottone l'arciere, novella renana in dodici episodi) del [[1846]] che nel [[1896]] aveva raggiunto già la 75ª edizione, e ''Der Grobschmied von Antwerpen'' (Il grande fabbro di Anversa, 1868), e la [[tragedia]] in versi ''Nimrod''. Fra i suoi saggi sono utilizzate ancora oggi la raccolta di [[frammento|frammenti]] di poeti epici [[lingua greca|greci]] (''Epicorum Graecorum fragmenta''), e la storia dell'arte dei paesi cristiani (''Geschichte der bildenden Künste bei den christlichen Völkern'').
 
== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==
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*Otto Henne am Rhyn, ''G. Kinkel, ein Lebensbild''. Zürich, 1883
*[[Carl Schurz]], ''Reminiscences'', 3 voll. New York : McClure Publ. Co., 1907
* Otto Maußer, «Kinkel, Gottfried». ''[[Allgemeine Deutsche Biographie]]'', '''11''', Leipzig : Duncker & Humblot, 1910, pp.&nbsp;623–624 ([http://mdz10.bib-bvb.de/~db/0001/bsb00016328/images/index.html?seite=639{{Collegamento on-line]interrotto}})
*"Kinkel, Johann Gottfried (1815-1882)". Encyclopædia Britannica, XI ed.. 1911 ([https://web.archive.org/web/20080821172007/http://encyclopedia.jrank.org/KHA_KRI/KINKEL_JOHANN_GOTTFRIED_1815_18.html on-line])
 
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