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Uno '''strumento derivato''', noto anche come "'''derivato'''" (in inglese: derivative), è un prodotto finanziario scambiato nel mercato. Insieme alle azioni e alle obbligazioni, forma la classe di prodotti finanziari detti "security" (o "valori mobiliari").
Il '''Logistics Performance Index''', detto anche '''indice LPI''' (in inglese: '''LPI index'''), è una misurazione che quantifica la competitività della logistica a livello internazionale e macroeconomico.
 
== Introduzione all'indice LPI ==
L'indice LPI è stato creato dalla Banca Mondiale nel 2007 per misurare la competitività delle aziende di un’intera nazione tramite un punteggio. Inizialmente, venivano tenuti in considerazione 150 paesi, saliti a 155 nel 2010 per poi diventare 160 nel 2014. La classifica viene rilasciata ogni due anni e, ai primi posti, solitamente è presente la Germania. Agli ultimi posti, sono presenti svariati paesi africani.
 
La misurazione è effettuata su sei punti:
 
* '''Customs''': l’efficienza delle dogane e delle operazioni e processo di sdoganamento merci,
* '''Infrastructure''': la qualità delle infrastrutture usate per i trasporti e il commercio (strade e autostrade, porti, ferrovie, aeroporti e tecnologia dell’informazione),
* '''Ease of arranging shipments''': facilità nel pattuire prezzi di spedizione competitivi,
* '''Quality of logistics services''': competenza e qualità dei servizi logistici di spedizione e intermediazione doganale (trucking, forwarding, customs brokerage) offerti/venduti dagli operatori ,
* '''Tracking and tracing''': abilità di tracciare e rintracciare (tracking and tracing) le consegne,
* '''Timeliness''': la puntualità dell’arrivo della merce spedita nella/entro la finestra temporale preventivata.
 
I punteggi sono stilati in base a dei sondaggi che coinvolgono gli spedizionieri e vettori internazionali (global freight forwarders and express carriers) che hanno profonda conoscenza dei singoli paesi in cui operano da tempo. I loro dati e misurazioni sono poi combinati con dati quantitativi e oggettivi sulle prestazioni/performance della logistica del paese con cui operano. Pertanto, la misurazione è sia quantitativa che qualitativa e l'aggregazione dei dati in un unico indicatore avviene tramite delle tecniche statistiche standard. A ognuna delle 160 nazioni prese in esame è affidato un punteggio da 0 a 5 con eventuale cifra decimale per ogni criterio, tale per cui si crea un profilo da cui si estrae il voto finale per stilare la classifica.
 
Nelle tabelle pubblicate nel sito apposito dell'indice LPI gestito dalla Banca Mondiale, sono visibili sia il punteggio finale che tutti i punteggi per ogni criterio, in modo tale da individuare le aree problematiche, le sfide e opportunità per migliorare e infine effettuare paragoni in base a singoli criteri. Siccome questo indice misura e permette di individuare le best practice, secondo la stessa Banca Mondiale è un vero e proprio segnale di riferimento, un "benchmark" o "benchmarking tool". Più il punteggio finale è alto, più il posto in classifica è alto siccome la logistica nazionale permette una conduzione fluida e efficace del business; in altre parole, è dotata di "friendliness" nei confronti dei business e degli utenti. Più il punteggio è basso, più il paese è inefficiente in termini logistici. Queste inefficienze si abbattono sull'attrattiva del paese nel commercio internazionale, nella fluidità delle transazioni di business, nei rischi legati al lievitare dei costi in termini di tempo e denaro nel momento in cui si intraprende il business con loro e nell'aumento dei costi dell'assicurazione sulla merce e/o del tasso di interesse sui soldi prestati dalla banca per finanziare queste transazioni: l'aumento del rischio a causa di un pessimo sistema logistico nazionale si può abbattere in ultimo anche sui costi assicurativi e sul tasso d'interesse.
 
Le sei edizioni dell'indice LPI sono: 2007, 2010, 2012, 2014, 2016 e 2018.
 
== Classifica del 2018 ==
La classifica dei paesi in base all'indice LPI più recente risale al 2018 (6° edizione).
 
=== Panoramica generale e di alcune maggiori potenze mondiali ===
Al primo posto, si trova la Germania con 4.20 punti totali, seguita dalla Svezia e dal Belgio.
 
Gli Stati Uniti sono al 14° posto su 160 con 3.89 punti.
 
l’Italia è al 19° posto con 3.74 punti: nonostante sia vicina alla cima della classifica, i punteggi evidenziano delle criticità in svariati criteri tale per cui è al di sotto dei paesi europei e paesi come il Giappone, Singapore, Hong Kong e degli Stati Uniti.
 
L'Australia è una posizione sopra l'Italia, al 18° posto, mentre il Canada è appena sotto l'Italia, al 20° posto.
 
La Repubblica Popolare Cinese è al 26° posto con 3.61 punti.
 
L'India è al 44° posto con 3.18 punti.
 
Il Brasile è al 56° posto con 2.99 punti a poca distanza dal Messico, al 51° posto 3.05 punti.
 
Il paese arabo con il punteggio più alto sono gli Emirati Arabi Uniti, all'11° posto con 3.96 punti.
 
Il paese africano più avvantaggiato è il Sudafrica al 33° posto con 3.38 punti.
 
La Russia è al 75° posto, con 2.81 punti.
 
I due paesi peggiori della classifica sono Angola e l'Afghanistan, con rispettivamente 2.05 punti e 1.95 punti. In generale, i paesi più in basso alla classifica sono paesi latinoamericani, seguiti ancora più in basso dai paesi africani. Di contro, in cima alla classifica si trovano paesi europei e nordamericani e di grandi potenze asiatiche.
 
=== Paesi migliori in base ai singoli criteri ===
Riguardo ai singoli criteri:
 
* il paese con il sistema doganale migliore è la Germania (4.09) seguita dalla Svezia; quello con il peggiore è Angola, preceduta dal Burundi;
 
* quello con le migliori infrastrutture logistiche (incluse le tecnologie dell'informazione e della comunicazione) è la Germania (4.37) seguita dal Giappone; quello con le peggiori è la Guinea, preceduta da Guinea-Bisseau;
 
* quello con la maggiore capacità di organizzare tratte competitive è il Belgio (3.99) seguito dalla Svezia; quello con la peggiore è il Buthan, preceduto dalla Libia;
 
* quello con il personale più competente in logistica è la Germania (4.31) seguita dal Belgio; quello con il personale meno competente è la Papua-Nuova Guinea, preceduta dall'Iraq;
* quello con i migliori sistemi di tracciamento e rintracciamento merce è la Finlandia (4.32) seguita dalla Germania; quello con i peggiori è la Libia, preceduta dall'Afghanistan;
* quello con la migliore puntualità delle ricezioni sono il Belgio e la Danimarca (4.41) seguiti dalla Germania; quello con la peggiore è la Guinea, preceduta dall'Eritrea.
 
=== La situazione italiana ===
L'Italia, come appena accennato, al 2018 è al 19° posto con 3.74 punti totali (un simile punteggio di 3.73, nel 2007, era posseduto dagli Emirati Arabi Uniti). Da un paragone approfondito con la Germania, al primo posto, e con un paese africano non tra gli ultimissimi posti della classifica come la Costa d'Avorio (è al 50° posto ed è il migliore paese africano insieme al Sudafrica), emergono i seguenti dati:
{| class="wikitable sortable"
|+
!Paese (2018)
!LPI Index
!dogane
!infrastrutture
!competitività
spedizioni
!competenze
!tracking and
tracing
!puntualità
|-
|Germania (1°)
|4.20
|4.09 (1°)
|4.37 (1°)
|3.86 (4°)
|4.31 (1°)
|4.24 (2°)
|4.39 (3°)
|-
|Italia (19°)
|3.74
|3.47 (23°)
|3.85 (18°)
|3.51 (21°)
|3.66 (24°)
|3.85 (18°)
|4.13 (17°)
|-
|Costa d'Avorio (50°)
|3.08
|2.78 (51°)
|2.89 (56°)
|3.21 (45°)
|3.23 (37°)
|3.14 (49°)
|3.23 (71°)
|}
Di tutti e sei i criteri, isolando l'Italia, il migliore in base alla posizione della classifica è quello della puntualità della ricezione merci, seguito dalla qualità delle infrastrutture e dai sistemi di tracking and tracing. Il punto più critico è il campo delle competenze logistiche del personale, seguito dall'efficienza delle dogane, che ha il punteggio più basso in assoluto (3.47 contro il 4.13 della puntualità).
 
== Alcuni dati storici (2007-2018) ==
Il podio è strutturato nei seguenti modi, in base allo storico di tutti gli LPI Index dal 2007:
 
* 2007: Singapore (4.19), Paesi Bassi (4.18), Germania (4.10). Il peggiore è l'Afghanistan (1.21)
* 2010: Germania (4.11), Singapore (4.09), Svezia (4.08). Il peggiore è la Somalia (1.34)
* 2012: Singapore (4.13), Hong Kong (4.12), Finlandia (4.05; seguita dalla Germania con 4.03). Il peggiore è il Burundi (1.61)
* 2014: Germania (4.12), Paesi Bassi (4.05), Belgio (4.04). Il peggiore è la Somalia (1.77)
* 2016: Germania (4.23), Lussemburgo (4.22), Svezia (4.20). Il peggiore è la Siria (1.60)
* 2018: Germania (4.20), Svezia (4.05), Belgio (4.04). Il peggiore è l'Afghanistan (1.95)
 
Pertanto, la Germania ha sempre avuto la tendenza a stare nel podio, di cui occupa il primo posto da tre edizioni consecutive; il suo punteggio oscilla nel tempo. I paesi più in basso nella classifica, in generale, sono zone in cui sono concentrate la povertà e il sottosviluppo e/o sono zone perlopiù dilaniate da dittature, corruzione, terrorismo e guerre o simili conflitti, pertanto il loro livello di rischio politico è molto alto e si assomma al rischio di trasporto. Laddove si desidera stipulare assicurazioni sul credito all'esportazione in queste aree, istituzioni come la SACE in Italia e la Ex-Im Bank negli Stati Uniti chiedono un alto premio assicurativo, ammesso che la concedano a causa dei rischi troppo alti (alcuni paesi sono esclusi di default e sono indicati in delle liste pubblicate periodicamente).
 
Siccome alcune di queste aree sono dilaniate da terrorismo e guerre, nel caso in cui si commercia con questi paesi, potrebbe essere necessaria un'assicurazione contro lo smarrimento o perimento merci causato da tali rischi (il livello A "all risks" non copre questi determinati rischi).
 
=== Dati storici sull'Italia ===
L'Italia ha subito le seguenti oscillazioni nell'LPI Index: 22° posto (3.58, 2007) > 22° posto (3.64, 2010) > 24° posto (3,67, 2012) > 20° posto (3.69, 2014) > 21° posto (3.76, 2016) > 19° posto (3.74). Il trend è quello di un graduale incremento del punteggio totale, a prescindere dalle retrocessioni e dagli avanzamenti di posizione (questi ultimi si sono registrati nelle ultime tre edizioni).
 
La posizione dell'Italia in base ai sei criteri ha il seguente andamento:
{| class="wikitable sortable"
|+
!-
!dogane
!infrastrutture
!competitività
spedizioni
!competenze
!tracking and
tracing
!puntualità
|-
|'''2007'''
|29
|23
|21
|21
|21
|27
|-
|'''2010'''
|23
|20
|37
|18
|21
|24
|-
|'''2012'''
|27
|23
|19
|21
|20
|18
|-
|'''2014'''
|29
|19
|17
|23
|14
|22
|-
|'''2016'''
|27
|19
|17
|21
|20
|22
|-
|'''2018'''
|23
|18
|21
|24
|18
|17
|}
Tutti i valori sono piuttosto volatili eccetto per un trend stabile di miglioramento delle infrastrutture. Nel 2018, tutti i valori hanno subito un miglioramento eccetto la competitività delle spedizioni e le competenze.
 
== Classifica dei primi 33 paesi in base all'indice LPI totale (2018, 6° edizione) ==
{| class="wikitable sortable"
|+
!#
!Paese
!LPI Index
(2018)
|-
|'''1'''
|Germania
|4.20
|-
|'''2'''
|Svezia
|4.05
|-
|'''3'''
|Belgio
|4.04
|-
|'''4'''
|Austria
|4.03
|-
|'''5'''
|Giappone
|4.03
|-
|'''6'''
|Paesi Bassi
|4.02
|-
|'''7'''
|Singapore
|4.00
|-
|'''8'''
|Danimarca
|3.99
|-
|'''9'''
|Regno Unito
|3.99
|-
|'''10'''
|Finlandia
|3.97
|-
|'''11'''
|Emirati Arabi Uniti
|3.96
|-
|'''12'''
|Hong Kong
|3.92
|-
|'''13'''
|Svizzera
|3.90
|-
|'''14'''
|Stati Uniti
|3.89
|-
|'''15'''
|Nuova Zelanda
|3.88
|-
|'''16'''
|Francia
|3.84
|-
|'''17'''
|Spagna
|3.83
|-
|'''18'''
|Australia
|3.75
|-
|'''19'''
|'''Italia'''
|'''3.74'''
|-
|'''20'''
|Canada
|3.73
|-
|'''21'''
|Norvegia
|3.70
|-
|'''22'''
|Repubblica Ceca
|3.68
|-
|'''23'''
|Portogallo
|3.64
|-
|'''24'''
|Lussemburgo
|3.63
|-
|'''25'''
|Corea del Sud
|3.61
|-
|'''26'''
|Repubblica Popolare Cinese
|3.61
|-
|'''27'''
|Taiwan
|3.60
|-
|'''28'''
|Polonia
|3.54
|-
|'''29'''
|Irlanda
|3.51
|-
|'''30'''
|Qatar
|3.47
|-
|'''31'''
|Ungheria
|3.42
|-
|'''32'''
|Thailandia
|3.41
|-
|'''33'''
|Sudafrica
|3.38
|}
 
== Voci correlate ==
 
* [[Logistica]]
* [[Export]]
* [[Commercio internazionale]]
 
== Collegamenti esterni ==
 
* https://lpi.worldbank.org/about Presentazione dell'LPI Index su World Bank.org
*https://lpi.worldbank.org/international/global Classifica dei 160 paesi secondo l'LPI Index (2018, 6° edizione) su World Bank.org<br />
 
La '''poison pill''', letteralmente "pillola di veleno" e nota anche come '''shareholder rights plan''', in [[finanza]] è una qualunque tecnica di difesa messa in pratica (e/o precalcolata e pianificata in anticipo) da un'azienda per bloccare un'offerta pubblica di acquisto ostile (hostile takeover).
 
== Introduzione ==
Fisicamente, in origine il derivato era un contratto da due o più parti con cui si acquistava questo prodotto. Oggi, alla stregua delle azioni e obbligazioni, in passato dei pezzi di carta che certificavano l'acquisto e il possesso, sono titoli intangibili perché dematerializzati. Il loro scambio avviene sia in mercati pubblici e regolamentati come la borsa, sia in canali privati meno regolamentati, cioè over the counter OTC. Tutto l'insieme degli scambi di derivati si chiama, in senso astratto, "mercato dei derivati" (derivatives market), che può essere pubblico o privato. Il canale più utilizzato è quello privato e i derivati scambiati in questo canale vengono detti "OTC-traded derivatives".
Il fine ultimo di una poison pill (o shareholder rights plan) è impedire o scoraggiare l'acquirente dall'effettuare o finire la mossa tramite una contromossa. In alternativa, se la società desidera essere acquisita, le implementa per scoraggiare il tentativo e aspettare che avvenga di nuovo quando le condizioni per la società target stessa sono migliori, più vantaggiose e redditizie, cioè quando il valore della società target si alza ulteriormente. Il nome stesso, "pillola di veleno", indica la pillola di veleno che le spie usavano per uccidersi pur di non confessare niente al nemico in caso di cattura. La compagnia che si vuole controllare tramite l'acquisto della maggioranza delle azioni (il 51% o più, senza contare i decimali) si chiama "società target". Si ribadisce che l'acquisto è ostile e non è una fusione consensuale tra società. Le poison pill sono utilizzate dal 1982 e, tra i primi studi legali che le hanno implementate e promosse si contano la Wachtell, Lipton, Rosen e la Katz. In quel periodo, venivano effettuate molte acquisizioni ostili tramite una tecnica detta [[leveraged buyout]] (LBO). Il primissimo a usare la poison pill è stato l'avvocato [[Martin Lipton]].
 
Esistono più tipi di poison pill in base a quale precisa strategia si attua. L'evento che le mette in azione automaticamente si chiama "innesco" (trigger).
 
== Tipi di poison pill ==
 
=== Flip-in poison pill e la wolf-pack provision ===
Le flip-in poison pill sono le più utilizzate e, come tecnica di difesa, utilizzano l'emissione di nuove azioni con uno sconto (discount) sul loro prezzo offerte dalla società target interamente agli azionisti già esistenti della società target. Questi ultimi guadagnano nuove azioni e versano nuovo capitale sociale nella società sottoforma di finanziamento non a debito (cioè finanziamento a equity), ma il risultato finale desiderato è quello di rendere l'acquisto più difficile siccome la società acquirente dovrebbe comprare molte più azioni di prima per arrivare a controllare la società target, cioè comprare azioni per un valore pari al 51% del capitale sociale o più. La proliferazione di nuove azioni si può pensare come un ammasso di schiuma che si gonfia, mentre il suo nome, "flip-in", letteralmente significa "lanciare dentro". Dovendo spendere molto più denaro, viene scoraggiata dal procedere con l'acquisto. L'evento di innesco per metterle in azione è l'acquisto da parte di una società ostile di azioni della società target oltre una certa soglia (threshold) prefissata e che è allarmante e preoccupante, tipicamente dal 20% al 30% di tutte le azioni o poco più. La poison pill dunque, quando è attivata, in più diminuisce la percentuale di azioni detenute dalla società ostile (questo fenomeno in particolare si chiama "diluizione"/dilution). La stessa presenza di una poison pill nello statuto sociale/articoli di associazione, cioè una sorta di "Costituzione" della società, scoraggia le acquisizioni ostili o incoraggia le acquisizioni consenzienti. Pertanto, la poison pill non si innesca le la società ha intrapreso da tempo una trattativa con la società target per eseguire un acquisto non ostile.
 
Un secondo tipo di strategia flip-in è l'aumento del prezzo delle azioni (solitamente, un raddoppio) nel momento in cui un investitore ne compra oltre una certa soglia di allarme. Questa strategia precisa è stata utilizzata dalla [[Papa John's Pizza]] per bloccare l'acquisizione ostile da parte del suo stesso fondatore [[John Schnatter]] nel luglio 2018 ed è stata chiamata "wolf-pack provision", con un riferimento a un "branco di lupi".
 
La società ostile, quando non abbandona l'intento di acquistare la società target, può tentare il blocco (dissolution) della flip-in poison pill in tribunale, ma l'operazione è rischiosa, ha dei costi e potrebbe fallire. Per esempio, la [[PeopleSoft]] aveva innescato questa tattica per bloccare l'acquisizione da parte della [[Oracle Corporation]] e, quando quest'ultima si è rivolta a un tribunale, è riuscita a bloccare la poison pill.
 
<big>'''ESOP???'''</big>
 
=== Flip-over poison pill ===
Le flip-over poison pill funzionano al contrario delle flip-in poison pill siccome non proteggono la società target dall'interno, ma sferrano un attacco diretto alla società ostile tramite gli azionisti: fanno in modo che coloro che sono già azionisti della società target comprino le azioni della società ostile a un prezzo molto scontato, e.g. con uno sconto del 2X1 (two-for-one). Nel momento in cui la società ostile nota un acquisto in massa di proprie azioni tale per cui i vecchi azionisti perdono sempre di più il controllo nell'assemblea dei soci, essa desiste dal procedere ulteriormente con l'acquisizione. Le flip-over poison pill si possono implementare solo se previste nello statuto sociale e se è stato precalcolato il trigger.
 
=== Lobster trap ===
...
 
=== People poison pill ===
...
 
=== Il White Knight e il White Squire ===
...
 
=== Suicide pill ===
...
 
== Voci correlate ==
 
* [[Società (diritto)]]
* [[Corporate finance]]
* [[Mergers and Acquisitions|Mergers and acquisitions]]
* [[Greenmail]]
* [[Leveraged buyout]]
 
== Collegamenti esterni ==
 
* ...
* ...
* ...
* ...
* ...
* ...
 
https://www.investopedia.com/ask/answers/042315/how-can-company-resist-hostile-takeover.asp lista di difese
 
Dead hand provision, Scorched Earth Policy, Poison Put, Back-End Plan, Chastity Bond, "Just Say No" Defense, pac man, macaroni defense, greenmail
 
-
{{nota disambigua}}
La '''logistica''' è la [[disciplina]] che si occupa di descrivere e studiare il trasporto di merce e prodotti da un luogo all'altro nei/entro i tempi previsti, nel modo più efficiente possibile e al minor costo possibile e comprende anche la gestione dei processi di scambio dei dati e informazioni relative al trasporto, siccome esse sono necessarie per fare avvenire il trasporto: si pensi all'invio di una notifica di merce pronta in modo tale che il mezzo di trasporto venga a ritirarla nel luogo indicato per caricarla e spedirla). Secondariamente, comprende anche la gestione dell'immagazzinamento della merce nei [[Magazzino|magazzini]] (warehouses) e alcuni elementi di [[commercio internazionale]] ([[export]] e [[Importazione|import]]) e tecnica doganale, siccome bisogna produrre determinati documenti e effettuare determinati pagamenti per sdoganare la merce, ammesso che siano presenti (e.g. nell'[[Unione europea|Unione Europea]] non sono previsti [[Dazio|dazi]] e [[tariffe doganali]] da pagare siccome, dentro i suoi confini politici, esiste un'[[unione doganale]]). Infine, comprende anche l'individuazione di problematiche nel flusso logistico tale per cui i aumentano costi logistici in termini di tempo e denaro (e.g. dei colli di bottiglia nel flusso logistico): pertanto, contiene anche elementi di ottimizzazione e di problem solving.
 
Secondo la definizione data dall'[[Associazione Italiana di Logistica]] (AILOG), essa è "''l'insieme delle attività [[Organizzazione aziendale|organizzative]], [[Gestione|gestionali]] e [[Strategia|strategiche]] che governano nell'[[azienda]] i [[Flusso|flussi]] di [[Materiale|materiali]] e delle relative [[Informazione|informazioni]] dalle origini presso i [[Fornitore|fornitori]] fino alla consegna dei [[Prodotto finito|prodotti finiti]] ai [[Clientela (economia)|clienti]] e al [[servizio post-vendita]]''".
 
Secondo la definizione data dalla [[Society Of Logistic Engineers]], (SOLE) la logistica è "''arte e scienza dell'organizzazione, della progettazione e dell'attività tecnica riguardante i requisiti, la definizione, la fornitura e le risorse necessarie a supportare obiettivi, piani ed operazioni''".
 
La figura professionale in campo logistico è il responsabile della logistica (logistics manager), a cui si affiancano il direttore logistico, l'ingegnere logistico e il supply chain manager (SCM).
 
==Etimologia==
Il termine "logistica" deriva dal [[Lingua greca antica|greco]] ''"logikós"'' (λογικός) che significa "che ha senso logico"<ref>{{cita web|url=http://www.cnrtl.fr/definition/logistique|titolo=Definizione ed etimologia di "logistique"|accesso=16 dicembre 2011}}</ref>, a sua volta derivato da ''"lógos"'' (λόγος), "parola/discorso" o "ordine"; per i [[greci]], infatti, i due concetti erano strettamente collegati ed espressi con la stessa parola.
 
Da ''lógos'' deriva anche "[[logica]]", cioè lo studio delle argomentazioni ed il modo in cui risultano corrette, quindi tale termine, come si vede, si rifà allo stesso concetto di "ordine".
 
==Storia e evoluzione della logistica==
[[File:Normandy Invasion, June 1944.jpg|thumb|Lo [[sbarco in Normandia]], oltre a essere stato un grande successo militare, è stato anche un grandissimo successo logistico.]]
 
=== Origini militari e generalizzazione del concetto ===
Le origini della logistica si trovano già nell'[[Storia antica|antichità]] e hanno una connotazione prettamente [[arte militare|militare]]. La logistica infatti veniva considerata una branca dell'arte militare che trattava tutte quelle attività volte a inviare agli [[Esercito|eserciti]] e stipare quanto si rendesse necessario per vivere, muoversi e combattere (e.g. cibo e acqua, armi, medicamenti, mezzi di spostamento ecc.) nelle migliori condizioni di efficienza.
 
Quando [[Alessandro Magno]] attraversò il [[mar Egeo]] per iniziare la conquista dell'[[Impero Persiano]], nulla avrebbe potuto fare senza un apparato logistico adeguato a supporto dell'immenso esercito che lo seguiva.
 
Ai tempi dei Romani [[Gaio Giulio Cesare]] istituì la figura del [[Logista (legione romana)|logista]] tra gli [[Ufficiale (forze armate)|ufficiali]] in servizio nelle sue legioni, in qualità di responsabile degli [[approvvigionamento|approvvigionamenti]].
 
Questa identificazione della logistica come attività esclusivamente militare ([[logistica militare]]) rimase valida fino alla [[seconda guerra mondiale]], quando la scala globale del conflitto portò a sforzi logistici fino ad allora inimmaginabili (basti pensare all'[[Sbarco in Normandia|operazione Overlord]] in [[Normandia]], avvenuta il 6 giugno 1944).
 
===Evoluzione della logistica dalla metà Novecento===
[[File:Genova porto panoramica2.jpg|thumb|center|upright=3.6|Panoramica del [[porto di Genova]], importante punto di snodo ("hub") logistico in Italia insieme al porto di [[Gioia Tauro]]]]
 
 
 
Solo nel [[Dopoguerra]] il concetto militare di logistica cominciò a essere ampliato e venne generalizzato e esteso anche al [[Economia|settore economico]] e [[industria]]le.
 
Negli [[anni 1950|anni cinquanta]] e [[anni 1960|sessanta]], l'accezione di logistica è passata dal mondo militare al mondo della distribuzione delle merci, ma di fatto era limitata alla sola gestione della distribuzione dei prodotti finiti con il focus principale sul trasporto e immagazzinamento, ragion per cui si limitava a essere [[logistica di distribuzione]] (o [[logistica di distributiva]]).
 
Le prime timide forme di evoluzione verso la gestione di un insieme strutturato di attività si registrano nel corso degli [[anni 1970|anni settanta]], quando le aziende incominciano a ricercare miglioramenti nell'ambito della distribuzione fisica, dal magazzino di stabilimento al cliente, della merce attraverso opportuni interventi di [[Razionalizzazione (produzione)|razionalizzazione]] volti all'[[Ottimizzazione (tecnologia)|ottimizzazione]] dei diversi segmenti del [[ciclo distributivo]].
 
A partire dagli [[anni 1980|anni ottanta]], in seguito all'introduzione nelle aziende in modo sufficientemente pervasivo di nuove logiche e approcci gestionali (e.g. [[Material Requirements Planning]] MRP e il [[Just in time (produzione)|Just in time]] JIT), l'attenzione si sposta repentinamente sulla gestione dei materiali: viene infatti coniata l'espressione "logistica dei materiali" (o [[Gestione materiali|gestione dei materiali]], in inglese "materials management"), per indicare il governo di tutte le attività volte ad assicurare la corretta [[Acquisto|acquisizione]], [[movimentazione]] e gestione dei materiali al fine di garantire il costante e tempestivo [[rifornimento]] alla [[produzione]] ed agli altri enti utilizzatori.
 
La fase successiva del percorso evolutivo segna in realtà un radicale cambiamento perché comporta la trasformazione della logistica da insieme di attività operative a sistema inter-funzionale che si pone come mezzo per il raggiungimento di più elevati livelli prestazionali. Emerse infatti il concetto di "logistica integrata", sintetizzato in modo preciso nella definizione proposta dal [[Council of Logistics Management]] nel [[1986]]: la logistica integrata rappresenta il processo per mezzo del quale pianificare, attuare e controllare il flusso delle materie prime, dei semilavorati e dei prodotti finiti, e dei relativi flussi di informazioni, dal luogo di origine al luogo di consumo, in modo da renderlo il più possibile efficiente e conforme alle esigenze dei clienti.
 
== La logistica oggi ==
L'ultimo stadio del processo evolutivo, che conduce alla nascita del concetto di [[gestione della catena di distribuzione]], è caratterizzato dalla presa di coscienza da parte delle aziende che il miglioramento nella gestione dei flussi all'interno della catena logistica non può prescindere dal coinvolgimento degli attori esterni: la logistica assume un ruolo sempre più centrale ed il suo obiettivo diventa sostanzialmente quello di governare tutte le fasi del [[Processo di produzione industriale|processo produttivo]], anche esterne all'azienda, secondo una visione sistemica. Prima di questo periodo, la logistica aveva un focus solo sui processi logistici interni all'azienda e che riguardavano la sola produzione in azienda dei beni e servizi e non i processi esterni come il rifornimento di materie prime, la spedizione e ritiro di prodotti o la gestione degli scarti della produzione.
 
In quest'ottica, il concetto di gestione della catena di distribuzione non è più inteso come logistica integrata, ma come un approccio interamente nuovo di management in cui la singola azienda diventa un punto di una rete di entità organizzative che integrano i propri processi di business per fornire prodotti, servizi e informazioni che permettono la produzione e tutte le altre attività di business e, contemporaneamente, creano valore per il consumatore. La logistica, nella misura in cui individua le disfunzioni nella catena di approvvigionamento, produzione e distribuzione, permette sia di risolvere problematiche cruciali per le aziende, sia di abbattere i [[costi logistici]] che gravano sui ricavi/fatturato dell'azienda risolvendo tali problematiche o praticando l'esternalizzazione/[[outsourcing]] di alcune attività logistiche (e.g. affidare la spedizione internazionale delle merci a una società di spedizioni tramite il contratto di spedizione), fermo restando che l'outsourcing riguarda tanti altri servizi e non solo quelli logistici. Con l'esternalizzazione, non solo si abbattono i costi godendo di servizi offerti da compagnie specializzate con livelli di prezzo differenti e alta qualità, ma l'azienda può concentrarsi sulla sua attività principale, cioè il suo [[core business]].
 
La logistica oggi ha anche dei contatti con la [[responsabilità sociale d'impresa]] (Corporate Social Responsibility, CSR) a causa della maggiore attenzione all'impatto sulla comunità e sull'ecosistema della supply chain. Si pensi, per esempio, all'errore di gestire gli scarti non biodegradabili della produzione in pieno oceano. La logistica ha anche dei collegamenti con la [[trade finance]] e l'[[Investing in Upside]] (una filosofia di investimento e gestione dei fondi di [[private equity]]) siccome le banche e i fondi possono finanziare delle migliorie nella supply chain delle aziende, per esempio nell'aumento della [[Supply Chain Visibility]] (SCV). Simili investimenti, se aumentano i profitti dell'azienda e la sua reputazione, ne aumentano il suo valore (l'aumento è ricavabile per esempio osservando come cambia il prezzo delle azioni emesse).
 
La grande vastità e complessità delle discipline legate alla logistica ha fatto nascere delle figure professionali ad hoc e dei corsi universitari specifici nel campo di economia e ingegneria che introducono la logistica e il know-how base per gestirla al meglio o affrontare la ricerca scientifica sul tema: si pensi al supply chain manager (SCM), all'[[Ingegneria logistica|ingegnere logistico]], al direttore logistico e al [[Logistica dei materiali|materials manager]].
 
La logistica oggi è affiancata da sistemi informatici e digitali che permettono una maggiore gestione di tutta la catena logistica. Se non sono usati, i software logistici sono un potenziale investimento per una compagnia che desidera crescere. La logistica affiancata dalle tecnologie smart, dall'[[Internet of things|Internet of Things]] (IoT), da internet 4.0 e da simili [[Tecnologie dell'informazione e della comunicazione|tecnologie dell'informazione e comunicazione]] (ICT), si può chiamare "smart logistics" e "supply chain 4.0".
 
== Aree della logistica ==
Secondo una prima classificazione bipartita (non più tenuta in considerazione dalla logistica integrata ma utile perlomeno per studiare logistica), la logistica si può dividere in due macro-ambiti:
* [[logistica esterna]] (o [[logistica degli approvvigionamenti]]), che riguarda tutti i processi esterni all'azienda (rifornimento di materie prime, componenti, semilavorati e servizi offerti da altre aziende anche in ottica di outsourcing, e.g. realizzare macchinari che producono succo d'arancia ma farli cromare e spalmare di sostanze anti-ruggine da un'altra azienda);
* la [[logistica interna]], che riguarda tutti i processi logistici interni all'azienda, tipicamente durante il processo di produzione di beni e servizi e a partire dal picking in magazzino.
La seconda è invece tripartita e basata su tre scansioni temporali cronologiche prendendo come punto di riferimento il processo produttivo:
 
* La [[logistica di approvvigionamento]] (esterna all'azienda), riferita all'approvvigionamento delle materie prime (raw materials), componenti e semilavorati prima che inizi il processo produttivo ("a valle" del processo produttivo) e all'ottimizzazione di queste operazioni.
* La [[logistica della filiera produttiva]], riferita alla gestione e stoccaggio del materiale, prelievo/picking, imballaggio dei prodotti e immagazzinamento e all'ottimizzazione di queste operazioni.
* La [[logistica di distribuzione]], riferita alla distribuzione della merce (a prescindere che sia sfusa o imballata e/o containerizzata) ai clienti finali secondo il modello B2B ([[business-to-business]]) o B2C ([[Business to Consumer|business-to-consumer]]) dopo la fine del processo produttivo ("a monte" del processo produttivo). Nel modello B2B, il cliente finale può essere una società in generale o un mercato. In entrambi i modelli, il livello di logistica diventa internazionale se la merce supera i confini domestici e dunque sfocia nell'export e nell'import. La distribuzione si affianca anche alla restituzione della merce se è errata, danneggiata o in garanzia. Questi servizi, in marketing, formano il "[[prodotto esteso]]", a cui cioè si affiancano servizi di ricambio, riparazione e di fornitura di informazioni.
 
Secondo invece la [[Society of Logistics Engineers]] (SOLE) la logistica ha sei aree:
* la [[logistica industriale]] (business logistics), che in un'azienda industriale ha come obiettivo la gestione fisica, informativa ed organizzativa del flusso dei prodotti dalle fonti di approvvigionamento ai clienti finali;
* la [[logistica dei grandi volumi]] (bulk logistics), che riguarda la gestione e la movimentazione di grandi quantità di [[Materiale sfuso|materiali sfusi]], generalmente [[Materia prima|materie prime]] (e.g. petrolio raffinato, carbone, cereali, farina, olio, cotone, tabacco, caffè, cacao, minerali, terre rare e simili [[commodities]]);
* la [[logistica di progetto]] (project logistics), che riguarda la gestione ed il coordinamento delle operazioni di [[progettazione]] e realizzazione dei [[sistema complesso|sistemi complessi]] (quali grandi opere e infrastrutture, centrali elettriche, ecc.)
* la [[logistica di supporto]] (RAM logistics), che riguarda la gestione di prodotti ad [[alta tecnologia]] (linee aeree con aerei ed elicotteri o altri sistemi complessi) per i quali siano essenziali affidabilità, disponibilità e manutenibilità.
* la [[logistica di ritorno]]/logistica inversa (reverse logistics), che è il processo di pianificazione, implementazione e controllo dell'efficienza delle materie prime, dei [[semilavorato|semilavorati]], dei prodotti finiti e dei correlati flussi informativi dal punto di [[recupero (riciclaggio)|recupero]] (o [[consumo]]), al punto di origine, con lo scopo di riguadagnare valore da prodotti che hanno esaurito il loro [[ciclo di vita]].
*la [[logistica militare]], che è l'ambito in cui storicamente è nato il concetto originale di logistica.
 
Nell'ambito della gestione d'impresa, quando si parla di logistica si fa riferimento esclusivo alla logistica industriale o, con una dizione più moderna e corretta, alla logistica integrata.
 
Molte altre suddivisioni derivano, per esempio, dal tipo di prodotto gestito, e.g. logistica nel settore agro-alimentare VS logistica nel settore farmaceutico.
 
== I costi logistici e i modi di spedizione ==
La logistica ha i suoi costi, che si possono pensare come una parte dei costi di produzione e si possono suddividere per semplificare in cinque ambiti:
 
* i costi delle scorte: sono i soldi da spendere in materie prime, componenti e semilavorati. I costi delle scorte si abbattono selezionando la tariffa più economica, selezionando altre materie prime più economiche o comprando solo l'esatta quantità di materie prime necessaria per produrre i beni volta per volta, per esempio. In caso di shock logistico negativo (negative supply shock), il prezzo delle materie prime e simili si impenna, e.g. se una nazione è la più grande fornitrice di arance intere al mondo e una fitopatologia gli distrugge a sorpresa gran parte degli aranceti, il prezzo di mercato delle arance intere si impenna e chi compra le arance intere deve spendere molto di più o cambiare prodotto, per esempio passare dalla produzione di aranciata a quella di limonata. Le impennate dei prezzi possono anche essere causate da crisi di inflazione.
* i costi di immagazzinamento/magazzino: sono i soldi da spendere per tenere i prodotti in un magazzino. I costi di immagazzinamento si abbattono selezionando la tariffa più economica o liberando subito il magazzino. Se è il proprio, per esempio, un venditore può vendere i prodotti con proposte attraenti, come ad esempio un pagamento dilazionato a 30, 60 o 90 giorni molto invitante per i compratori. Una volta effettuata la vendita, se si paga tramite cambiali e simili, si possono scontare/"vendere" tramite girata alla propria banca in modo da avere il denaro subito; il compratore pagherà più avanti nel tempo la banca e non più il venditore. Un fattore che influenza il costo di immagazzinamento è il costo dei tributi da pagare legati al magazzino, che di fatto è un bene immobile. Per esempio, in Italia su tali beni bisogna pagare l'[[Imposta Municipale Unica]] (IMU), un costo che ci si accolla o che una terza parte proprietaria/titolare di un magazzino può scaricare sul costo di immagazzinamento. Se il magazzino è preso in affitto, si aggiunge anche il prezzo dell'affitto, che è un [[costo fisso]] (varia ma non in base alla quantità/numero di unità di beni prodotti, diversamente dal costo delle scorte, che è un [[costo variabile]]).
* i costi di trasporto: sono i soldi da spendere nel trasporto dei beni, tipicamente il costo di caricamento merce, il costo di trasporto (o, in contesto di trasporto via mare, il costo di nolo marittimo), il costo di scaricamento merce e tutti i costi di ritardo sorti durante il trasporto. Essi poi includono, in contesto di import e export al di fuori dei confini di un'area di libero scambio, il costo di produzione dei documenti (e.g. certificati sanitari o il certificato d'origine presso la Camera di Commercio locale), dei dazi doganali all'esportazione (IVA inclusa se presente) e eventualmente all'importazione e il costo assicurativo della merce almeno al 110% del suo valore laddove si sceglie una delle Incoterms che la prevedono obbligatoriamente. I costi di trasporto si abbattono selezionando le tariffe migliori oppure controllando/pagando una parte minore della tratta e elaborando tratte brevi e poco tortuose. Il costo di trasporto comunque è determinato anche da fattori molto volatili nel tempo, e.g. il costo del carburante se il mezzo non è elettrico: si pensi ad esempio al prezzo del carburante durante lo shock petrolifero.
* i costi del personale logistico: sono i soldi da spendere nella paga del personale addetto alle operazioni e processi logistici, cioè gli operai, gli autisti e i manager. I costi del personale logistico si abbattono assumendo meno personale e sostituendolo con le tecnologie dell'automazione e diminuendo i tempi con l'adozione di software logistici (vedi sotto).
* i costi delle attrezzature logistiche: sono i soldi da spendere per comprare e utilizzare le attrezzature logistiche e includono anche i costi di installazione, manutenzione, assicurazione e eventuale riparazione; le attrezzature vanno poi sostituite per cause di forza maggiore nel momento in cui la tecnologia evolve e si deprezzano se si usurano o diventano obsolescenti. Le attrezzature e tecnologie logistiche sono sia tangibili, e.g. scaffali, muletti, bancali, camion e autocisterne, che intangibili, e.g. software logistici detti "warehouse management system" WMS per monitorare i livelli di scorte e migliorare l'efficienza del picking.
 
I costi logistici si possono ridurre/abbattere, in modo da non erodere i ricavi e aumentare la possibilità di generare profitti, fermo restando che gli investimenti in logistica comportano un costo ma sono fatti per abbattere altri costi e aumentare i profitti in futuro, come un qualunque investimento orientato all'incremento della produttività e/o del valore dell'azienda. I costi, in generale, si scaricano sul valore finale della merce. Un venditore, se affida la logistica esterna all'azienda a terze parti, può capitalizzare sulla conoscenza di lunga data di un fornitore di servizi logistici siccome sa che è affidabile; tra i due, può anche nascere un rapporto di fidelizzazione.
 
I modi di spedizione della merce, che sono un topic fondamentale in logistica, sono quattro:
 
* Trasporto via rotaia (con ferrovia)
* Trasporto via strada (con mezzi gommati: camion, rimorchiatori, autocisterne)
* Trasporto via mare (con navi commerciali; le operazioni di caricamento e scaricamento merce sono facilitate dalle chiatte)
* Trasporto via aria (con aerei commerciali)
 
Il trasporto della merce può essere o meno containerizzato se si usa questo particolare mezzo, il [[container]], usato per caricare e raggruppare la merce in modo ordinato e per proteggerla in parte dalle intemperie; in più, siccome possono essere refrigerati, possono impedire il deperimento veloce dei prodotti alimentari. Il trasporto si dice "multimodale/intermodale" se si basa su più modi di trasporto, e.g. una parte della tratta via aria e il resto della tratta via mare. Le [[Incoterms]] 2020 sono dei termini standardizzati e usati nel commercio internazionale per spedire la merce e sono dedicate a tutti i modi di trasporto (su 11, ben 4 sono dedicate esclusivamente a un'intera tratta via mare); lo studio di questi standard della Camera Internazionale di Commercio sono uno dei tanti topic fondamentali in logistica delle spedizioni. Il trasporto si dice "consolidato" se in una sola spedizione è inclusa la merce destinata a più destinatari: in tal modo, si effettuano meno viaggi e si abbattono i costi di spedizione in termine di tempo e denaro. Infatti, se due partite di merci sono destinate a due posti diversi ma hanno una larga parte del viaggio in comune, si possono spedire nello stesso mezzo e, terminata la tratta in comune, le due partite vengono divise. Pertanto, parte del viaggio si può effettuare con un solo mezzo.
 
== Gli attori dei processi logistici ==
Gli attori fondamentali nei processi e operazioni logistiche sono:
 
* il mittente (tipicamente, un venditore che vende in territorio domestico o all'estero. In questo secondo caso, il venditore si dice "esportatore". In altri casi, è un donatore che effettua un dono).
* lo spedizioniere (chi architetta il trasporto).
* il vettore (chi effettua concretamente il trasporto domestico o internazionale caricando la merce, guidando il mezzo di trasporto, scaricando la merce ecc.).
* l'agente del vettore (chi firma i documenti di trasporto rappresentando il vettore, siccome le varie prassi standard della [[Camera di commercio internazionale|Camera di Commercio Internazionale]] permettono la firma dei documenti di trasporto e dei suoi emendamenti da parte di un agente del vettore a patto che questa informazione sia esplicitata per iscritto).
* i doganieri (sono gli ufficiali o funzionari della dogana che ispezionano i documenti per controllare in primis che siano completi e scritti a regola d'arte. Senza documenti o senza le informazioni necessarie richieste da paese a paese, la merce non può essere svincolata dalla dogana).
* il destinatario (tipicamente, un compratore; se riceve merce dall'estero, si dice "importatore". In altri casi, è un donatario che riceve un dono).
 
A essi, nella gestione del pagamento e di eventuali documenti di trasporto o di altro tipo richiesti per sbloccare un pagamento, si possono aggiungere le banche come intermediarie. Senza la consegna di questi documenti al compratore, anche attraverso delle banche, il compratore non può sdoganare la merce e prenderne possesso se l'operazione spetta a lui; a questo si aggiunge l'impossibilità di procedere al pagamento attraverso le banche in qualità di intermediari e facilitatori.
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
*Gianfranco Vignati, ''Manuale di Logistica'', Hoepli, 2002
*Claudio Ferrozzi & Shapiro Roy, ''Dalla logistica al supply chain management'', IlSole24Ore, 2001
*[http://www.treccani.it/enciclopedia/logistica_%28XXI-Secolo%29/ Giuseppe Confessore, ''Logistica''], in [[Enciclopedia Treccani]] "XXI Secolo", 2010
* Preclík Vratislav: Průmyslová logistika (Industrial logistics), 359 p., ISBN 80-01-03449-6, First issue Nakladatelství ČVUT v Praze, 2006, pp. 7 - 50, 63 - 73, 75 - 85, 123 - 347, Prague 2006
 
==Voci correlate==
* [[Gestione della catena di distribuzione]]
* [[Gestione materiali]]
* [[Logistica militare]]
* [[Logistica di ritorno]]
*[[Esportazione]]
*[[Incoterms]]
*[[Contratto di spedizione]]
*[[Dogana]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|wikt=logistica}}
 
==Collegamenti esterni==
*{{cita web|http://www.ailog.it|AILOG, Associazione Italiana di Logistica e di Supply Chain Management}}
*{{Treccani|logistica}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|economia|trasporti}}
 
=== Nota integrativa e accenno al rendiconto finanziario ===
- - -
 
http://www.ecostat.unical.it/Pupo/Didattica/Macroeconomia%202015_2016/1_2_cap01_02.pdf siti con info macroeconomiche
 
...
 
Come dice il nome stesso, la caratteristica fondamentale dei derivati è il fatto di derivare da o dipendere da uno o un gruppo di cespiti/asset sottostanti (underlying assets). Tipicamente, questi asset sono azioni, obbligazioni, commodities (materie prime), valute (currencies), tassi d'interesse e indici di mercato (questi ultimi sono un punto di riferimento, cioè un benchmark).
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I derivati hanno un prezzo con cui si vendono e acquistano e questo valore deriva proprio dalle fluttuazioni/oscillazioni del valore degli asset sottostanti. Il rischio legato a essi è il default/insolvenza di una delle controparti. Il rischio aumenta se il derivato è scambiato over the counter siccome sono meno standardizzati e meno regolati.
130-165; 192-220; 230-258; 640
 
Il fine ultimo di commerciare i derivati è quello di mitigare i rischi (hedging); il vocabolo in inglese è lo stesso che si usa nel termine "hedge fund", dei fondi che investono il denaro raccolto e usavano strategie per mitigare i rischi (oggi questa funzione resta a volte nel solo nome del fondo siccome alcuni fondi adottano uno stile di investimento aggressivo e molto prono ai rischi). In alternativa, sono commerciati per speculare sulle fluttuazioni del valore degli asset sottostanti, alla stregua delle speculazioni sulle fluttuazioni del prezzo delle azioni nel day trading. Storicamente, sono nati in contesto di cambi di valuta nel commercio internazionale per mitigare il rischio di cambio: siccome nel mondo esistono più valute e il denaro si cambia a un tasso di cambio che fluttua nel tempo in base a come una moneta si svaluta o rivaluta, un cambio di denaro può portare meno profitti o più perdite a chi cambia. Per esempio, se una moneta straniera si rivaluta, serve più denaro del momento temporale di partenza t per cambiare la cifra di denaro: se 1€ vale 2$ e bisogna pagare in dollari il prezzo di una partita di merce in una fattura commerciale pari a 200$, il totale da convertire in dollari è 100€, ma se il tasso di cambio un minuto dopo muta ipoteticamente in 1€ - 1$, di colpo per pagare la stessa identica fattura commerciale di 200$ servono 200€ precisi. Tramite uno strumento derivato ancorato a una coppia di valute (currency derivate), si mitiga il rischio di cambio siccome si cambia il denaro tramite un tasso di scambio prefissato.
https://www.investopedia.com/terms/h/hedge-fund-manager.asp hedge fund presentazione
 
Oggi, comunque, gli asset sottostanti sono molteplici, ragion per cui i derivati possono non basarsi su un tasso di cambio tra due valute che fluttua in base all'apprezzamento o deprezzamento dell'una o dell'altra.
Il costo del debito, il costo dell'equity e il WACC hanno le loro rispettive formule matematiche.
 
In base all'impostazione del meccanismo di funzionamento, questa security si suddivide in quattro tipi, ognuno con le sue sotto-tipologie e il proprio contratto:
...
 
* '''[[futures]]''': sono un accordo tra due parti per comprare un asset secondo un determinato prezzo in una data futura t per mitigare i rischi della fluttuazione del prezzo dell'asset o per speculare. Per esempio, dal punto di vista del venditore, se l'asset (e.g. un barile di petrolio greggio) si svaluta, si mitiga il rischio di guadagnare di meno dalla vendita. Dal punto di vista dell'acquirente, si mitiga il rischio di perdere denaro dall'acquisto per un aumento dei prezzi. Oppure, se si parte dal presupposto che si sta effettuando una speculazione, il venditore desidera vendere l'asset a un prezzo sopravvalutato rispetto al momento futuro t, mentre l'acquirente desidera comprare l'asset a un prezzo sottostimato rispetto al valore effettivo in t. Entrambe le parti sono obbligate a effettuare la transazione, senza possibilità di cambiare il prezzo pattuito o l'asset. L'offerta di vendita al prezzo stabilito nel momento futuro ha comunque una data di scadenza (expiry date) e, se un acquirente desidera accettare la proposta tramite il contratto di futures, deve farlo entro quella data. In caso di ripensamenti, l'acquirente può cedere il contratto tramite vendita sempre entro la data di scadenza. Al momento t, avverrà l'acquisto definitivo e la spedizione dell'asset. Non tutti i futures alla scadenza spediscono un asset se si basano su asset come i tassi d'interesse e indici azionistici futuri.
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* [[Forward|'''forwards''']]:
* '''[[Opzione (finanza)|option]]''':
* '''[[Swap (finanza)|swap]]''':
 
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38-925
 
https://enwww.wikipediainvestopedia.orgcom/wikiterms/Corporate_financeh/hedge.asp hedge
 
https://www.investopedia.com/trading/hedging-beginners-guide/ hedging
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https://www.investopedia.com/terms/d/derivative.asp derivati intro <<<
== Suddivisioni ==
 
https://www.investopedia.com/ask/answers/12/derivative.asp
Le decisioni di Finanza d'impresa di lungo periodo riguardano gli investimenti di [[lungo periodo]] e le scelte di quali progetti portare avanti, come finanziare tali progetti (con [[capitale (economia)|capitale]] o [[debito]] finanziario: si tratta delle teorie della [[struttura del capitale]]), e come e quando tali progetti porteranno benefici all'azienda (come [[flussi di cassa]], [[dividendo (economia)|dividendi]], etc.) e i suoi azionisti.
 
https://www.investopedia.com/ask/answers/070615/what-difference-between-derivatives-and-options.asp Macro categorie derivati non-option e derivati option
Le decisioni a breve termine sono chiamate anche gestione della [[tesoreria]] e si riferiscono alla gestione dell'equilibrio tra le [[attività correnti]] e le [[passività correnti]] gestendo la cassa, il magazzino, i termini di pagamento ai clienti e ai fornitori, l'esposizione bancaria a breve e le politiche di finanziamento a breve.
 
https://www.investopedia.com/ask/answers/052715/how-big-derivatives-market.asp derivati mercato
La Finanza di impresa prende decisioni in merito a tre specifiche attività:
 
https://www.investopedia.com/ask/answers/052815/what-overthecounter-derivative.asp derivati mercato OTC
Ricorrendo alla Finanza esterna:
 
https://www.investopedia.com/ask/answers/070815/what-are-main-risks-associated-trading-derivatives.asp derivati rischi di trading
* reperimento fonti di capitale azionario mediante l'emissione di azioni (da remunerare al [[costo del capitale proprio]])
* reperimento fonti di finanziamento sotto forma di debito, mediante sia l'assunzione di debiti che l'emissione di titoli debitori (da remunerare al [[costo del debito]])
 
https://www.investopedia.com/terms/i/idem.asp Mercato italiano dei derivati IDEM
Ricorrendo alla Finanza interna:
 
https://www.investopedia.com/terms/o/option.asp '''Option'''
* reinvestimento degli utili all'interno, senza accumularne altri (da remunerare al [[Costo del capitale proprio]])
 
https://www.investopedia.com/options-basics-tutorial-4583012 Option intro
La finanza aziendale si occupa inoltre della [[gestione della liquidità]], degli strumenti di copertura del rischio ([[assicurazioni]], [[derivati]] ecc..), gestione del credito commerciale, valutazione dei rischi, pricing di titoli.
 
https://www.investopedia.com/articles/active-trading/091714/basics-options-profitability.asp Option profitability
== Decisioni di investimento ==
 
https://www.investopedia.com/articles/optioninvestor/09/buying-options.asp Option prezzi
* quantificazione del rendimento e del premio per il rischio richiesto dall'imprenditore, tenendo conto della possibilità di diversificare;
* definizione delle variabili esogene di scenario, entro la quale il progetto viene condizionato, e misurazione dell'impatto che queste hanno sulla convenienza dell'investimento.
 
https://www.investopedia.com/terms/o/optionscontract.asp Contratto di option
Bisogna anche vedere le diverse possibilità e flessibilità che esistono dentro un investimento ed esternamente; cioè analizzare le opzioni reali connesse.
 
https://www.investopedia.com/ask/answers/070615/what-difference-between-derivatives-and-options.asp Differenza options VS derivati
* esistono modelli per analizzare le opzioni reali che sono utili per completare la decisione di investimento
* l'idea principale è di usare la logica delle opzioni ad investimenti (reali), vedere possibilità come opzioni
- - - - -
 
https://www.investopedia.com/terms/f/futures.asp '''Futures'''
=== Merger & Acquisitions e leveraged buyout LBO ===
...
 
https://www.investopedia.com/terms/f/futurescontract.asp Contratto di futures
=== La responsabilità sociale di impresa (CSR) come azione individuale o imposizione per legge ===
Come già accennato, nel caso estremo la società in toto non solo si impegna a tutelare i creditori esterni e interni, ma anche la comunità e l'ecosistema, pur non essendoci un rapporto di agency tra la comunità e l'ecosistema e, dall'altro lato, la corporation. Di contro, la visione ampia dei doveri della società e del fine della corporate law non sono solo quelli di massimizzare i profitti senza tenere conto di altro, ma quello di rispettare la comunità e l'ecosistema, ovvero di migliorarli o di non danneggiarli. La tutela della comunità e dell'ecosistema riguarda il vasto campo della [[Corporate Social Responsibility|corporate social responsibility]] CSR, che si declina in azioni individuali e in leggi imposte per esempio in materia di limiti all'anidride carbonica (CO<sub>2</sub>) emessa dalle attività produttive.
 
https://www.investopedia.com/articles/optioninvestor/09/get-started-with-futures.asp Futures trading
Alcuni casi eclatanti hanno portato le corporation a implementare dei piani di CSR basati su azioni individuali (e.g. investimenti caritatevoli in organizzazioni non-profit o interventi diretti). Alcuni scandali celebri sono il [[McLibel]], lo scandalo Nike, lo scandalo dell'American Apparel e lo spillover della British Petroleum. Queste azioni hanno come target un ambiente all'estero o nel suolo nazionale e una comunità all'estero o nel suolo nazionale (e.g. i poveri del Kenya VS i senzatetto della zona in cui risiede la corporation). La tutela può anche riguardare i lavoratori stessi dell'azienda, tale per cui si tutela il loro welfare.
 
https://www.investopedia.com/terms/f/futuresexchange.asp Futures exchange (mercati)
Altre tutele che riguardano l'information disclosure (e.g. lo statuto societario) e la valutazione aziendale (rating) e della correttezza e completezza dei bilanci (audit) sono dirette a vaste platee di persone (e.g. i potenziali investitori) ma non sono strettamente CSR.
 
https://www.investopedia.com/ask/answers/difference-between-options-and-futures/ Differenza option VS futures
Le azioni di CSR intraprese da una compagnia possono essere presentate in dei report appositi, pubblicati con cadenza regolare. L'organizzazione di queste azioni può essere discussa o delegata a un comitato apposito interno alla corporation e il denaro usato per finanziare queste azioni può anche essere preso da un fondo costituito appositamente.
 
https://www.investopedia.com/trading/introduction-options-futures/ Option sui futures
Come detto in precedenza, alcune azioni di CSR derivano da obblighi imposti e derivanti, per esempio, dalle leggi anti-inquinamento e dalle norme che regolano le certificazioni di prodotti di particolari fasce. Per esempio, specialmente in contesto di export e import (e dunque nel commercio internazionale), impongono dei certificati sanitari, fitosanitari e di fumigazione che attestano le ottime condizioni sanitarie di alimentari, agroalimentari e vegetali (e.g. carni che potrebbero essere avariate o contaminate da virus e batteri, mangimi per animali che potrebbero contenere sostanze pericolose, piante e talee, sementi, legname che va disinfestato tramite fumigazione per non liberare pericolosi parassiti nel paese di esportazione...). Pertanto, sono leggi che tutelano la salute di vaste fasce di consumatori ma non sono azioni spontanee. Anche la produzione di una certificazione [[Ḥalāl|halal]] o [[kosher]] per esportare carne nei paesi islamici e in Israele nel rispetto della fede religiosa e delle peculiarità culturali dei consumatori è un'imposizione dei singoli paesi arabi o con maggioranza di popolazione islamica (per esempio, un islamico strettamente praticante non accetta di mangiare carne di animali che non sono stati abbattuti e trattati in un certo modo). La prassi [[Know your customer|Know Your Customer]] o Know Your Client (KYC), che impedisce fenomeni come il riciclaggio di denaro o il finanziamento del terrorismo internazionale negli interessi collettivi è invece attuata dagli impiegati delle banche ma accompagna le transazioni economiche delle persone fisiche e giuridiche tramite le banche.
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https://www.investopedia.com/terms/f/forwardcontract.asp '''Forwards (contratto)'''
=== Management buyout MBO, employee buyout/workers buyout (partecipazione dei lavoratori all'impresa) ===
Tuttavia, la differenza tra azionisti e non-azionisti non è necessariamente netta, manicheistica e in bianco e nero: il confine classico tra azionisti e non-azionisti sfuma nel momento in cui i lavoratori comprano le azioni o vengono pagati in azioni. In tal modo, diventano sia lavoratori che azionisti e possono partecipare ai profitti dell'azienda tramite le azioni che hanno comprato e ricevuto e non solo con il loro apporto quotidiano di lavoro e di qualità.
 
https://www.investopedia.com/ask/answers/06/forwardsandfutures.asp Differenza forwards VS futures
partecipazione di banche, acquisto dei fornitori di servizi di spedizione, partecipazione stato.
 
https://www.investopedia.com/terms/s/swap.asp '''SWAP'''
...
== TEMPLATE ECONOMIA, FINANZA E COMMERCIO ==
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