Marocchinate: differenze tra le versioni
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{{C|La voce è un collage di fonti più o meno autorevoli, con articoli di giornale, frasi e citazioni prese qua e là, ma senza l'utilizzo di studi storiografici di indubbia autorevolezza che invece esistono e hanno chiarito molti aspetti della vicenda, qui invece presentata in modo vago e a tratti con carattere sensazionalistico|Storia|dicembre 2023}}
{{Incidente
|titolo = Marocchinate
|immagine = Militari marocchini inquadrati nell'esercito francese accampati nei pressi di Monte Cassino.jpg
|didascalia = <div align="center">Militari marocchini inquadrati nell'esercito francese accampati nei pressi di [[Monte Cassino]]</div>
|nazione = ITA 1861-1946
|luogo = [[Lazio]], [[Campania
|data = maggio
|obiettivo = popolazione civile
|tipologia = stupri e uccisioni di massa, torture▼
|vittime = diverse migliaia di donne, bambini e uomini▼
|feriti = ▼
|esecutori = Reparti marocchini del ''[[Corps expéditionnaire français en Italie]]''▼
▲|tipologia=stupri e uccisioni di massa, torture
|motivazione = [[Stupri di guerra]]▼
▲|vittime= diverse migliaia di donne, bambini e uomini
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▲|feriti=
▲|esecutori= Reparti marocchini del ''[[Corps expéditionnaire français en Italie]]''
▲|motivazione= [[Stupri di guerra]]
}}
Con il termine '''marocchinate''' vengono generalmente definiti tutti gli episodi di [[violenza sessuale]] e [[violenza]] fisica di massa, ai danni di
Questi episodi di violenza sfociavano a volte anche in esecuzioni coatte degli abitanti delle zone sottoposte a razzia e violenza, e raggiunsero l'apice durante i giorni immediatamente successivi
== I fatti ==
{{Vedi anche|Corps expéditionnaire français en Italie|Operazione Diadem}}
[[File:Goumiers.jpg|miniatura|destra|
Il 14 maggio 1944 le unità del Corpo di spedizione francese in Italia, composto per il 60% da reparti di origine nordafricana<ref name="lastampa.it" />, attraversando un terreno apparentemente insuperabile nei monti [[Aurunci]], aggirarono le linee difensive tedesche nell'adiacente [[Valle del Liri]], consentendo al XIII Corpo britannico di sfondare la [[linea Gustav]] e di avanzare fino alla successiva linea di difesa predisposta dalle truppe germaniche, la linea Adolf Hitler. In seguito a questa battaglia si verificarono i saccheggi dei paesi e le violenze sulla popolazione denominate appunto ''marocchinate''.
A seguito delle violenze sessuali molte persone furono contagiate da [[sifilide]], [[gonorrea]] e altre [[malattie a trasmissione sessuale]], e solo l'uso della [[penicillina]] statunitense salvaguardò quelle zone da una vasta [[epidemia]]. Molte donne rimasero incinte e altrettante [[aborto|abortirono]] o ebbero [[aborti spontanei]]; benché non siano state fatte ricerche in merito, si ritiene che si verificarono diversi casi di suicidio tra le donne violentate, nonché molti casi di [[infanticidio]] della prole nata dallo [[stupro]]<ref>{{cita web|url=http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/commissioni/stenografici/html/03/indag/c03_tutela/2016/02/25/indice_stenografico.0010.html|titolo=INDAGINE CONOSCITIVA SULLA TUTELA DEI DIRITTI DELLE MINORANZE PER IL MANTENIMENTO DELLA PACE E DELLA SICUREZZA A LIVELLO INTERNAZIONALE|accesso=3 luglio 2017}}</ref>.▼
▲A seguito delle violenze sessuali molte persone furono contagiate da [[sifilide]], [[gonorrea]] e altre [[malattie a trasmissione sessuale]], e solo l'uso della [[penicillina]] statunitense salvaguardò quelle zone da una vasta [[epidemia]]. Molte donne rimasero incinte e altrettante [[aborto|abortirono]] o ebbero [[aborti spontanei]]; benché non siano state fatte ricerche in merito, si ritiene che si verificarono diversi casi di suicidio tra le donne violentate, nonché molti casi di [[infanticidio]] della prole nata dallo [[stupro]]<ref>{{cita web|url=http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/commissioni/stenografici/html/03/indag/c03_tutela/2016/02/25/indice_stenografico.0010.html|titolo=INDAGINE CONOSCITIVA SULLA TUTELA DEI DIRITTI DELLE MINORANZE PER IL MANTENIMENTO DELLA PACE E DELLA SICUREZZA A LIVELLO INTERNAZIONALE|sito=Camera.it|accesso=3 luglio 2017}}</ref>.
Per le migliaia di donne rimaste incinte, il solo [[orfanotrofio]] di [[Veroli]], accoglieva dopo la guerra circa 400 bambini nati da quelle violenze sessuali<ref name=Cionci >{{Cita web|url=https://www.corriereregioni.it/2021/03/13/marocchinate-de-gaulle-era-presente-e-non-fece-nulla-di-andrea-cionci/|sito=Il Corriere delle Regioni|titolo=Marocchinate De Gaulle era presente e non fece nulla|cognome=Cionci|nome=Andrea|data=13 marzo 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210315132055/https://www.corriereregioni.it/2021/03/13/marocchinate-de-gaulle-era-presente-e-non-fece-nulla-di-andrea-cionci/|dataarchivio=15 marzo 2021|urlmorto=sì}}</ref>.
== Le testimonianze ==
[[File:Goumier001.jpg|miniatura|Goumier mentre affila la sua baionetta]]
Il sindaco di [[Esperia (Italia)|Esperia]] (comune in [[provincia di Frosinone]]) affermò che nella sua città 700 donne su un totale di 2.500 abitanti furono [[Violenza sessuale|stuprate]], e alcune di esse, in seguito a ciò, morirono. Con l'avanzare degli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] lungo la penisola, eventi di questo tipo si verificarono altrove
Lo scrittore [[Norman Lewis]], all'epoca ufficiale britannico sul fronte di [[Montecassino]], narrò gli eventi:
{{citazione|Tutte le donne di [[Patrica]], [[Pofi]], [[Isoletta]], [[Supino (Italia)|Supino]], e [[Morolo]] sono state violentate... A [[Lenola]] il 21 maggio hanno stuprato cinquanta donne, e siccome non ce n'erano abbastanza per tutti hanno violentato anche i bambini e i vecchi. I marocchini di solito aggrediscono le donne in due - uno ha un rapporto normale, mentre l'altro la sodomizza.|Norman Lewis nel libro Napoli '44<ref>{{Cita news|autore=Fabio Andriola
Diverse città laziali furono investite dalla furia dei goumier (truppe marocchine): si segnalano nella Provincia di Frosinone le cittadine di [[Esperia (Italia)|Esperia]]<ref>
Numerosi uomini che tentarono di difendere le proprie congiunte furono uccisi o violentati a loro volta. Il parroco di Esperia don Alberto
A [[Pico (Italia)|Pico]] i soldati statunitensi del 351º reggimento fanteria (della 88ª divisione di fanteria, i cui membri erano soprannominati i "blue devils" per la loro ferocia in combattimento)<ref>
In una relazione redatta il 28 maggio 1944 del capitano italiano Umberto Pittali viene detto che “ufficiali francesi lasciano ai marocchini una discreta libertà di azione” e “preferiscono ignorare” quanto accade<ref name=autogenerato1 />. Secondo un testo {{citazione|Addirittura c’è tra loro chi non ha paura di parlare di vero e proprio “diritto di preda” per i reparti marocchini<ref>{{cita|Strazza|p. 111}}.</ref>.}}
Don Alfredo Salulini nel suo libro ''Le mie memorie del tempo di guerra'' (
Da alcuni documenti dell’Archivio Centrale dello Stato, risulta che a Pico furono violentate 51 donne da 181 franco-africani e da 45 francesi bianchi. Questi crimini vennero minimizzati dalla Francia, sostenendo che erano state le donne italiane, in molti casi, a provocare i militari marocchini<ref>{{Cita news|url=https://www.lastampa.it/cronaca/2018/06/01/news/le-vittime-delle-marocchinate-denunciano-la-francia-1.34021474|autore=Andrea Cionci|pubblicazione=La Stampa|titolo=Le vittime delle "marocchinate" denunciano la Francia|data=1º giugno 2018|accesso=25 maggio 2022}}</ref>.
{{citazione|2.-Comunque forti possono essere i nostri sentimenti nei riguardi di una Nazione che odiosamente tradì la Francia noi dobbiamo mantenere un’attitudine dignitosa.|Dal Memorandum del generale d’armata Juin, 24 maggio 1944<ref>{{Cita web|url=https://www.adnkronos.com/marocchinate-stupri-e-rapine-perche-italia-tradi-francia_4ALz2CHENdigec7zGqqpUU?refresh_ce|sito=[[ADN Kronos|Adnkronos.com]]|titolo=Marocchinate, "stupri e rapine perché Italia tradì Francia"|data=1º novembre 2019|accesso=25 maggio 2022}}</ref>}}
▲<<A S. Andrea, i marocchini stuprarono 30 donne e due uomini; a Vallemaio due sorelle dovettero soddisfare un plotone di 200 goumiers; 300 di questi invece, abusarono di una sessantenne. A Esperia furono 700 le donne violate su una popolazione di 2.500 abitanti, con 400 denunce presentate. Anche il parroco, don Alberto Terrilli, nel tentativo di difendere due ragazze, venne legato a un albero e stuprato per una notte intera. Morirà due anni dopo per le lacerazioni interne riportate. A Pico, una ragazza venne crocifissa con la sorella. Dopo la violenza di gruppo, verrà ammazzata. A Polleca si toccò l’apice della bestialità. Luciano Garibaldi scrive che dai reparti marocchini del gen. Guillaume furono stuprate bambine e anziane; gli uomini che reagirono furono sodomizzati, uccisi a raffiche di mitra, evirati o impalati vivi. Una testimonianza, da un verbale dell’epoca, descrive la loro modalità tipica: “I soldati marocchini che avevano bussato alla porta e che non venne aperta, abbattuta la porta stessa, colpivano la Rocca con il calcio del moschetto alla testa facendola cadere a terra priva di sensi, quindi veniva trasportata di peso a circa 30 metri dalla casa e violentata mentre il padre, da altri militari, veniva trascinato, malmenato e legato a un albero. Gli astanti terrorizzati non potettero arrecare nessun aiuto alla ragazza e al genitore in quanto un soldato rimase di guardia con il moschetto puntato sugli stessi”>>[https://www.corriereregioni.it/2021/03/13/marocchinate-de-gaulle-era-presente-e-non-fece-nulla-di-andrea-cionci/ Marocchinate De Gaulle era presente e non fece nulla]
==Conseguenze==
=== Le reazioni delle autorità ===
Il 18 giugno
=== Il
Nel 1965, l'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra pubblicò il testo di un presunto volantino in francese e in arabo, secondo il quale sarebbe stato lo stesso generale [[Alphonse Juin]] ad istigare le truppe coloniali francesi alle turpi azioni: "...oltre quei monti, oltre quei nemici che stanotte ucciderete, c’è una terra larga e ricca di donne, di vino, di case. Se voi riuscirete a passare oltre quella linea senza lasciare vivo un solo nemico, il vostro generale vi promette, vi giura, vi proclama che quelle donne, quelle case, quel vino, tutto quello che troverete sarà vostro, a vostro piacimento e volontà. Per 50 ore. E potrete avere tutto, fare tutto, prendere tutto, distruggere e portare via, se avrete vinto, se ve lo sarete meritato. Il vostro generale manterrà la promessa, se voi obbedirete per l’ultima volta fino alla vittoria...". Di tale presunto volantino non è mai stato ritrovato l'originale, tanto che il Senato italiano non lo citò all'interno del progetto di legge del 1996 che intendeva riconoscere pubblicamente le sofferenze della popolazione a causa della marocchinate. Cionondimeno, ripresa dall'estrema destra italiana, l'idea delle cinquanta ore di carta bianca garantite da Juin si è fortemente impressa nell'immaginario collettivo<ref>{{cita|Patriarca}}.</ref>.
== Dati sulle violenze ==
Una nota del 25 giugno
<nowiki> </nowiki>Numerosi stupri si sono verificati anche nei comuni di Latina, Lenola, Campodimele, Fondi, Formia, Itri, Sabaudia, San Felice Circeo, Sezze, Cori, Norma, Roccagorga, Latina, Maenza, Prossedi, Spigno Saturnia, Frosinone, Ceccano, Giuliano di Roma, Vallecorsa, Castro dei Volsci, Villa Santo Stefano, Amaseno, Esperia, Supino, Pofi, Pratica, Pastena, Pico, Pontecorvo<ref>Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate.</ref>.
Le stime ammonterebbero a circa 3.100 casi, come riportato in una inchiesta italiana sottostimata per difetto fino ai dati probabilmente inverosimili delle 50.000 denunce presentate entro la fine del conflitto<ref>{{cita|Strazza|pp. 126-127}}.</ref>.
Nella seduta notturna della [[Camera dei deputati (Italia)|Camera]] del 7 aprile
{{citazione|Dalle numerose documentazioni raccolte oggi possiamo affermare che ci furono un minimo di 20.000 casi accertati di violenze, numero che comunque non rispecchia la verità; diversi referti medici dell'epoca riferirono che un terzo delle donne violentate, sia per vergogna o pudore, preferì non denunciare. Facendo una valutazione complessiva delle violenze commesse dal "Corpo di Spedizione Francese", che iniziò le proprie attività in Sicilia e le terminò alle porte di Firenze, possiamo affermare con certezza che ci fu un minimo di 60.000 donne stuprate, e ben 180.000 violenze carnali. I soldati magrebini mediamente stupravano in gruppi da 2 (due) o 3 (tre), ma abbiamo raccolto testimonianze di donne violentate anche da 100, 200 e 300 magrebini}}
== Episodi simili ==
Queste violenze non vennero compiute solo in questa zona dell'Italia: il fenomeno sarebbe iniziato già dal luglio
In Sicilia, i goumier avrebbero avuto scontri molto accesi con la popolazione per questo motivo: si parla del ritrovamento di alcuni goumier uccisi con i [[Apparato genitale|genitali]] tagliati (secondo alcuni un chiaro segnale). La violenza era su donne e uomini, ma soprattutto su donne, per cui i siciliani, oltre a nascondere le donne in rifugi naturali o artificiali come grotte o pozzi, in diversi casi reagirono come a [[Capizzi]], dove una quindicina di marocchini vennero uccisi con l'acquiescenza delle autorità militari alleate<ref name=autogenerato2>{{cita|Strazza|pp. 103-1104}}.</ref>; in altri casi gli autori degli stupri vennero uccisi a roncolate o evirati, dilaniati e dati in pasto ai maiali<ref name=autogenerato2 />.
{{Citazione|Dato il coinvolgimento di sottufficiali e ufficiali bianchi, alcuni dei quali italofoni in quanto corsi, non presenti nei reparti di truppa goumier, si può affermare che i violentatori si annidavano in tutte e quattro le divisioni del Cef. Forse anche per questo, gli ufficiali francesi non risposero ad alcuna sollecitazione da parte delle vittime e assistettero impassibili all’operato dei loro uomini. Come riportano le testimonianze, quando i civili si presentavano a denunciare le violenze, gli ufficiali si stringevano nelle spalle e li liquidavano con un sorrisetto”. Questo atteggiamento perdurò fino all’arrivo in Toscana del Cef. Qui ricominciarono le violenze a Siena, ad Abbadia
Le truppe francesi presero parte all'invasione della Germania e alla Francia fu assegnata una zona di occupazione in Germania. Secondo Perry Biddiscombe, i francesi commisero "385 stupri nell'area di [[Costanza (Germania)|Costanza]], 600 a [[Bruchsal]] e 500 a [[Freudenstadt]]".<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Dangerous Liaisons: The Anti-Fraternization Movement in the U.S. Occupation Zones of Germany and Austria, 1945–1948|url=https://archive.org/details/sim_journal-of-social-history_spring-2001_34_3/page/635|nome=Perry|cognome=Biddiscombe|rivista=Journal of Social History|volume=34|numero= 3|anno=2001|p=635|lingua=en}}</ref> Commisero inoltre uno stupro di gruppo nel distretto di Höfingen, vicino [[Leonberg]].<ref>{{Cita libro|cognome = Stephenson|nome = Jill|anno = 2006|url = http://books.google.com/books?id=rn6rr3bjG3EC|titolo=Hitler's Home Front: Württemberg under the Nazis|città=London|editore=Continuum|p=289|isbn= 1-85285-442-1|lingua=en}}</ref>
{{cn|Anche nella [[Germania]] meridionale i goumier si abbandonarono a violenze e stupri di gruppo ai danni della popolazione. Secondo Norman Naimark, [[storico]] [[statunitense]], le truppe marocchine integrate nell'esercito francese occupante dimostrarono comportamenti simili a quelli dell'[[Armata Rossa]], specialmente durante l'occupazione del [[Baden (stato)|Baden]] e del [[Württemberg]].}}▼
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== Il fenomeno nel cinema e nel teatro ==
[[File:Ciociara-film.jpg|miniatura|destra|Una scena dal film ''[[La ciociara (film)|La ciociara]]'']]
{{citazione|Adesso lui mi stava sopra; e io mi dibattevo con le mani e con le gambe; e lui sempre mi teneva fissa la testa a terra contro il pavimento, tirandomi i capelli con una mano; e intanto sentivo che con l'altra andava alla veste e me la tirava su verso la pancia e poi andava tra le gambe; e tutto a un tratto gridai di nuovo, ma di dolore, perché lui mi aveva acchiappato per il pelo con la stessa forza con la quale mi tirava i capelli per tenermi ferma la testa|[[Alberto Moravia]], ''[[La ciociara (romanzo)|La ciociara]]''}}
Il film ''[[La ciociara (film)|La ciociara]]'', ispirato al romanzo omonimo di [[Alberto Moravia]] e diretto da [[Vittorio De Sica]], culmina con la violenza da parte dei goumier sulle protagoniste, madre e figlia adolescente; la madre chiama i violentatori "turchi", in un disperato sfogo verso
Nel 2013 è stata rappresentata la pièce teatrale "La Marocchinata" scritta e diretta da Stefania Catallo, basata sulla testimonianza di una vittima.
Il 13 giugno 2015 è andata in scena all'[[San Francisco Opera|Opera di San Francisco]] l'[[opera]] ''Two women'' (''La ciociara''), tratta dal romanzo di Moravia e dalla sceneggiatura cinematografica di Luca Rossi, e musicata da [[Marco Tutino]], su libretto dello stesso Tutino e di [[Fabio Ceresa]]
Ad agosto 2016 ha debuttato al Festival "Narrastorie - Il Festival del racconto di strada" lo spettacolo
== Le marocchinate nella cultura di massa ==
==
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*
{{citazione|"[[Calunnia]] [[Guelfi|Guelfa]], e sempre la loro arma<br />
fu la calunnia, ed è, e non da ieri.<br />
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a tornar vivo."}}
=== Cinema ===
*''[[La pelle (film)|La pelle]]'' - film del 1981 diretto da [[Liliana Cavani]].
== Onorificenze alle vittime ==
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|motivazione = Centro strategicamente importante posto sulla linea Gustav, fu oggetto di violenti rastrellamenti da parte delle truppe naziste e selvaggi bombardamenti che provocarono numerose vittime civili e la totale distruzione dell'abitato. La popolazione fu costretta ad abbandonare i propri beni e trovare rifugio in montagna, tra stenti e sofferenze. Con l'arrivo degli alleati il paese dovette registrare, poi, alcuni atti di efferata violenza su concittadine da parte delle truppe marocchine. Ammirevole esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio.
|luogo = Spigno Saturnia (LT), 1943-1944<ref>[http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=140627 Medaglia d'argento al merito civile al Comune di Spigno Saturnia]</ref>.
}}
{{Onorificenze
|immagine=Valor civile gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'oro al valor civile
|collegamento_onorificenza=Medaglia d'oro al valor civile
|motivazione=Centro strategicamente importante, situato sulla linea Gustav, durante l’ultimo conflitto mondiale si trovò al centro degli opposti schieramenti, subendo ogni sorta di violenza dalle truppe tedesche e marocchine e un gran numero di bombardamenti da parte alleata, che provocarono numerosissime vittime civili e la quasi totale distruzione dell’abitato. La popolazione tutta, con fierissimo contegno, resistette alle più dure sofferenze, offrendo un ammirevole esempio di coraggio ed amor patrio.
|luogo= Castelforte (LT), 1943-1944<ref>[https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/48775 Medaglia d'oro al valor civile al Comune di Castelforte]</ref>.
}}
{{Onorificenze
|immagine=Valor civile gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'oro al valor civile
|collegamento_onorificenza=Medaglia d'oro al valor civile
|motivazione=Comune situato in posizione nevralgica, durante l’ultimo conflitto mondiale si trovò al centro degli opposti schieramenti, subendo ogni sorta di violenza dalle truppe tedesche e marocchine e un gran numero di bombardamenti da parte alleata, che provocarono numerosissime vittime civili e la quasi totale distruzione dell’abitato. I sopravvissuti, costretti a trovare rifugio in varie località, resistettero impavidi agli orrori e ai disastri della guerra, offrendo un’ammirevole prova di coraggio e amor patrio.
|luogo= SS. Cosma e Damiano (LT), 1943-1944<ref>[https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/48776 Medaglia d'oro al valor civile al Comune di SS. Cosma e Damiano]</ref>.
}}
== Note ==
<references/>
▲* ''[[La ciociara (film)|La ciociara]]'' - film del 1960 diretto da [[Vittorio De Sica]].
== Bibliografia ==
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*{{cita libro|autore=Eliane Patriarca|titolo=La colpa dei vincitori. Viaggio nei crimini dell'esercito di Liberazione|editore=Piemme|anno=2018|cid=Patriarca|isbn=8856665751|url=https://books.google.it/books?id=Ra1TDwAAQBAJ&pg=PT113&lpg=PT113&dq=Associazione+Nazionale+Vittime+Civili+di+Guerra+%22juin%22&source=bl&ots=t3ENBCWB_x&sig=ACfU3U2oiQ-wxpTEUF9mw9A1h6jQkv0JdQ&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwi1jvOe2Pr1AhUaD-wKHa5UCF0Q6AF6BAgxEAM#v=onepage&q=Associazione%20Nazionale%20Vittime%20Civili%20di%20Guerra%20%22juin%22&f=false|accesso=12 febbraio 2022}}
*{{cita libro|autore=A. Riccio|titolo=Etnografia della memoria, storie e testimonianze del secondo conflitto mondiale nei Monti Aurunci|città=Roma|editore=Edizioni Kappa|anno=2008|isbn=88-7890-940-8}}
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== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
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*
*[https://archive.is/20221213235004/https://www.lastampa.it/cultura/2017/03/16/news/la-verita-nascosta-delle-marocchinate-saccheggi-e-stupri-delle-truppe-francesi-in-mezza-italia-1.34636405/ La verità nascosta delle “marocchinate”, saccheggi e stupri delle truppe francesi in mezza Italia su LaStampa.it]
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*
{{
{{Portale|Seconda guerra mondiale|storia d'Italia}}
[[Categoria:Italia nella seconda guerra mondiale]]
[[Categoria:Crimini perpetrati durante la seconda guerra mondiale]]
[[Categoria:Campagna d'Italia]]
[[Categoria:Violenza contro le donne]]
[[Categoria:Donne in guerra]]
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