Marocchinate: differenze tra le versioni

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{{C|La voce è un collage di fonti più o meno autorevoli, con articoli di giornale, frasi e citazioni prese qua e là, ma senza l'utilizzo di studi storiografici di indubbia autorevolezza che invece esistono e hanno chiarito molti aspetti della vicenda, qui invece presentata in modo vago e a tratti con carattere sensazionalistico|Storia|dicembre 2023}}
{{Incidente
|titolo = Marocchinate
|immagine = Militari marocchini inquadrati nell'esercito francese accampati nei pressi di Monte Cassino.jpg
|didascalia = <div align="center">Militari marocchini inquadrati nell'esercito francese accampati nei pressi di [[Monte Cassino]]</div>
|nazione = ITA 1861-1946
|luogo = [[Lazio]], [[Campania]], [[Calabria]], [[Puglia]], [[Abruzzo]], [[Sardegna]], [[Toscana]], [[Sicilia]]
|data = maggio [[1944]]
|obiettivo = popolazione civile
|tipologia = stupri e uccisioni di massa, torture
|ora=
|vittime = diverse migliaia di donne, bambini e uomini
|ora-inizio=
|feriti =
|ora-fine=
|esecutori = Reparti marocchini del ''[[Corps expéditionnaire français en Italie]]''
|tipologia=stupri e uccisioni di massa, torture
|motivazione = [[Stupri di guerra]]
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|motivazione= [[Stupri di guerra]]
}}
 
Con il termine '''marocchinate''' vengono generalmente definiti tutti gli episodi di [[violenza sessuale]] e [[violenza]] fisica di massa, ai danni di svariate migliaia di individui di ambo i sessi e di tutte le età (ma soprattutto di donne) effettuati dai [[goumier]] [[Francia|francesimarocchini]] inquadrati nel [[Corps expéditionnaire français en Italie|Corpo di spedizione francese in Italia]] (''Corps expéditionnaire français en Italie'' - CEF) durante la [[Campagna d'Italia (1943-1945)|campagna d'Italia]] della [[seconda guerra mondiale]].
Questi episodi di violenza sfociavano a volte anche in esecuzioni coatte degli abitanti delle zone sottoposte a razzia e violenza, e raggiunsero l'apice durante i giorni immediatamente successivi lall'[[operazione Diadem]] e lo sfondamento della [[linea Gustav]] da parte degli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]]<ref name="lastampa.it">[{{Cita news|url=http://www.lastampa.it/2017/03/16/cultura/la-verit-nascosta-delle-marocchinate-saccheggi-e-stupri-delle-truppe-coloniali-francesi-in-ciociaria-stDjcmY65lqhNlHtQjfyLL/pagina.html |titolo=La verità nascosta delle “marocchinate”"marocchinate", saccheggi e stupri delle truppe francesi in mezza Italia.|data=16 marzo 2016|pubblicazione=[[La Stampa]]|accesso=25 maggio 2022}}</ref>.
 
== I fatti ==
{{Vedi anche|Corps expéditionnaire français en Italie|Operazione Diadem}}
[[File:Goumiers.jpg|miniatura|destra|''Goumiers''Soldati della seconda divisione franco-marocchina durante un ultimo ''briefing'' prima di dare il cambio alla 34ª divisione americanastatunitense in prima linea vicino a Cassino]]
Il 14 maggio [[1944]] i goumier del Corpo di spedizione francese in Italia, attraversando un terreno apparentemente insuperabile nei monti [[Aurunci]], aggirarono le linee difensive tedesche nell'adiacente [[Valle del Liri]], consentendo al XIII Corpo britannico di sfondare la [[linea Gustav]] e di avanzare fino alla successiva linea di difesa predisposta dalle truppe germaniche, la linea Adolf Hitler. In seguito a questa battaglia si ritiene che il generale [[Alphonse Juin]] abbia dato ai suoi soldati cinquanta ore di "libertà"<ref name="lastampa.it"/><ref>Vasco Ferretti, ''Kesselring'', Mursia, 2009, pag. 97: ''Il carattere sistematico delle violenze e della sostanziale acquiescenza degli ufficiali francesi che erano al loro comando conferma che essi ubbidivano a disposizioni superiori in base alle quali ai goumier marocchini era stata accordata "mano libera", o "carta bianca" che dir si voglia nei confronti della popolazione civile italiana nel presupposto che tali truppe erano state reclutate "mediante un patto che accordava loro il diritto di preda e di saccheggio". La discriminante etica e giudiziaria tra vincitori e vinti in questo caso risulta molto evidente.''</ref>, durante le quali si verificarono i saccheggi dei paesi e le violenze sulla popolazione denominate appunto ''marocchinate''.
 
Il 14 maggio 1944 le unità del Corpo di spedizione francese in Italia, composto per il 60% da reparti di origine nordafricana<ref name="lastampa.it" />, attraversando un terreno apparentemente insuperabile nei monti [[Aurunci]], aggirarono le linee difensive tedesche nell'adiacente [[Valle del Liri]], consentendo al XIII Corpo britannico di sfondare la [[linea Gustav]] e di avanzare fino alla successiva linea di difesa predisposta dalle truppe germaniche, la linea Adolf Hitler. In seguito a questa battaglia si verificarono i saccheggi dei paesi e le violenze sulla popolazione denominate appunto ''marocchinate''.
A seguito delle violenze sessuali molte persone furono contagiate da [[sifilide]], [[gonorrea]] e altre [[malattie a trasmissione sessuale]], e solo l'uso della [[penicillina]] statunitense salvaguardò quelle zone da una vasta [[epidemia]]. Molte donne rimasero incinte e altrettante [[aborto|abortirono]] o ebbero [[aborti spontanei]]; benché non siano state fatte ricerche in merito, si ritiene che si verificarono diversi casi di suicidio tra le donne violentate, nonché molti casi di [[infanticidio]] della prole nata dallo [[stupro]]<ref>{{cita web|url=http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/commissioni/stenografici/html/03/indag/c03_tutela/2016/02/25/indice_stenografico.0010.html|titolo=INDAGINE CONOSCITIVA SULLA TUTELA DEI DIRITTI DELLE MINORANZE PER IL MANTENIMENTO DELLA PACE E DELLA SICUREZZA A LIVELLO INTERNAZIONALE|accesso=3 luglio 2017}}</ref>.
 
A seguito delle violenze sessuali molte persone furono contagiate da [[sifilide]], [[gonorrea]] e altre [[malattie a trasmissione sessuale]], e solo l'uso della [[penicillina]] statunitense salvaguardò quelle zone da una vasta [[epidemia]]. Molte donne rimasero incinte e altrettante [[aborto|abortirono]] o ebbero [[aborti spontanei]]; benché non siano state fatte ricerche in merito, si ritiene che si verificarono diversi casi di suicidio tra le donne violentate, nonché molti casi di [[infanticidio]] della prole nata dallo [[stupro]]<ref>{{cita web|url=http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/commissioni/stenografici/html/03/indag/c03_tutela/2016/02/25/indice_stenografico.0010.html|titolo=INDAGINE CONOSCITIVA SULLA TUTELA DEI DIRITTI DELLE MINORANZE PER IL MANTENIMENTO DELLA PACE E DELLA SICUREZZA A LIVELLO INTERNAZIONALE|sito=Camera.it|accesso=3 luglio 2017}}</ref>.
 
Per le migliaia di donne rimaste incinte, il solo [[orfanotrofio]] di [[Veroli]], accoglieva dopo la guerra circa 400 bambini nati da quelle violenze sessuali<ref name=Cionci >{{Cita web|url=https://www.corriereregioni.it/2021/03/13/marocchinate-de-gaulle-era-presente-e-non-fece-nulla-di-andrea-cionci/|sito=Il Corriere delle Regioni|titolo=Marocchinate De Gaulle era presente e non fece nulla|cognome=Cionci|nome=Andrea|data=13 marzo 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210315132055/https://www.corriereregioni.it/2021/03/13/marocchinate-de-gaulle-era-presente-e-non-fece-nulla-di-andrea-cionci/|dataarchivio=15 marzo 2021|urlmorto=sì}}</ref>.
 
== Le testimonianze ==
[[File:Goumier001.jpg|miniatura|Goumier mentre affila la sua baionetta]]
Il sindaco di [[Esperia (Italia)|Esperia]] (comune in [[provincia di Frosinone]]) affermò che nella sua città 700 donne su un totale di 2.500 abitanti furono [[Violenza sessuale|stuprate]], e alcune di esse, in seguito a ciò, morirono. Con l'avanzare degli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] lungo la penisola, eventi di questo tipo si verificarono altrove:, sia nel [[Lazio]] settentrionale eche nella [[Toscana]] meridionale<ref>[{{Cita web|url=http://www.comune.roma.it/PCR/resources/cms/documents/mozione_n_33_2010.pdf |formato=PDF|sito=Comune.roma.it, seduta|titolo=Seduta del 16-12- dicembre 2010, mozione n. 33]}}</ref>.
 
Lo scrittore [[Norman Lewis]], all'epoca ufficiale britannico sul fronte di [[Montecassino]], narrò gli eventi:
{{citazione|Tutte le donne di [[Patrica]], [[Pofi]], [[Isoletta]], [[Supino (Italia)|Supino]], e [[Morolo]] sono state violentate... A [[Lenola]] il 21 maggio hanno stuprato cinquanta donne, e siccome non ce n'erano abbastanza per tutti hanno violentato anche i bambini e i vecchi. I marocchini di solito aggrediscono le donne in due - uno ha un rapporto normale, mentre l'altro la sodomizza.|Norman Lewis nel libro Napoli '44<ref>{{Cita news|autore=Fabio Andriola, ''|titolo=Come ti umilio il liberato'', articolo su |pubblicazione=[[L'Italia settimanale, N°]]|numero=n. 7, anno III, |data=23 febbraio 1994, pag|p. 46}}</ref>}}
 
Diverse città laziali furono investite dalla furia dei goumier (truppe marocchine): si segnalano nella Provincia di Frosinone le cittadine di [[Esperia (Italia)|Esperia]]<ref>[{{cita libro|url=http://books.google.it/books?id=ibveavC2lE0C&pg=PA285&dq=stupri+a+esperia&hl=it&sa=X&ei=zp3hUuu8L-mN7AbOyIDQDA&ved=0CFwQ6AEwCQ#v=onepage&q=stupri%20a%20esperia&f=false |autore=[[Giorgio Candeloro, ]]|titolo=Storia dell'Italia moderna, Vol|volume=vol. 10, pag.|p=285. Feltrinelli |città=Milano|editore, =Feltrinelli|anno=2002.]}}</ref>, [[Pontecorvo]], Vallecorsa, [[Castro dei Volsci]], [[Vallemaio]], [[Sant'Apollinare (Italia)|Sant'Apollinare]], [[Ausonia (Italia)|Ausonia]], [[Giuliano di Roma]], [[Patrica]], [[Ceccano]], [[Supino (Italia)|Supino]], [[San Giorgio a Liri]], [[Coreno Ausonio]], [[Morolo]] e [[Sgurgola]], mentre nella Provincia di Latina si segnalano le cittadine di [[Lenola]], [[Campodimele]], [[Spigno Saturnia]], [[Formia]], Itri, [[Terracina]], [[San Felice Circeo]], [[Roccagorga]], [[Priverno]], [[Maenza]] e [[Sezze]], in cui numerose ragazze e bambine furono ripetutamente violentate, talvolta anche alla presenza dei genitori<ref>{{cita testo|posizione=ACS-PCM, Gab 1944-47, n. 10270, f. 19-10, |titolo=Nota del comando generale dell'Arma dei carabinieri alla presidenza del Consiglio dei ministri dell'Italia liberata, "nei|citazione=Nei comuni di Giuliano di Roma, Patrica, Ceccano, Supino, Morolo e Sgurgola, paesi nei quali si ebbero stupri, omicidi, furti, rapine, saccheggi di abitazioni poi devastate e incendiate e dove vennero violentate, spesso ripetutamente, donne, ragazze e bambine da soldati in preda a sfrenata e sadica esaltazione sessuale."}}</ref>.
 
Numerosi uomini che tentarono di difendere le proprie congiunte furono uccisi o violentati a loro volta. Il parroco di Esperia don Alberto TerrilliTerilli che cercò invano di salvare tre donne dalle violenze dei soldati, fu legato e [[sodomia|sodomizzato]] tutta la notte, morendo due giornipoco dopo per le sevizie subite<ref>[{{Cita libro|url=http://books.google.it/books?id=5smsOXF1GnUC&pg=PA83&dq=stupri+a+esperia&hl=it&sa=X&ei=zp3hUuu8L-mN7AbOyIDQDA&ved=0CDoQ6AEwAw#v=onepage&q=stupri%20a%20esperia&f=false |autore=C. Beatrice Tortolici, |titolo=Violenza e dintorni, pag. |p=83, |editore=Armando Editore, |anno=2005.]}}</ref>.
 
A [[Pico (Italia)|Pico]] i soldati statunitensi del 351º reggimento fanteria (della 88ª divisione di fanteria, i cui membri erano soprannominati i "blue devils" per la loro ferocia in combattimento)<ref>[{{Cita libro|lingua=en|url=http://www.lonesentry.com/unithistory/88thinfantry/page2.html#ufts|via=''Lone Part II:Sentry''|capitolo=The Kick-Off|titolo=We Were There: From Gruber to the Brenner Pass; 88th Infantry Division WWII Unit History<!--|curatore=Headquarters, Titolo88th generatoInfantry automaticamenteDivision|editore=Information -->]and Education Section, MTOUSA|}}</ref> giunsero mentre i goumier stavano compiendo le violenze, ma furono bloccati dal comandante francese del reparto, che disse loro che "erano qui per combattere i tedeschi e non i francesi"<ref name=autogenerato1>{{cita|Strazza|pp. 110-111}}.</ref>.
 
In una relazione redatta il 28 maggio 1944 del capitano italiano Umberto Pittali viene detto che “ufficiali francesi lasciano ai marocchini una discreta libertà di azione” e “preferiscono ignorare” quanto accade<ref name=autogenerato1 />. Secondo un testo {{citazione|Addirittura c’è tra loro chi non ha paura di parlare di vero e proprio “diritto di preda” per i reparti marocchini<ref>{{cita|Strazza|p. 111}}.</ref>.}}
 
Don Alfredo Salulini nel suo libro ''Le mie memorie del tempo di guerra'' (1992, Casamari, Tipolitografia dell'Abbazia, 1992), racconto autobiografico, cita un episodio di una giovane ragazza di appena 16 anni tenuta prigioniera in un casolare di campagna all'inizio di Vallecorsa e costretta a subire violenza carnale da un intero plotone di goumiers (anche soldati francesi che si nascondevano tra loro), morta dopo una settimana di violenze.
 
<<{{Citazione|A S. Andrea, i marocchini stuprarono 30 donne e due uomini; a Vallemaio due sorelle dovettero soddisfare un plotone di 200 goumiers; 300 di questi invece, abusarono di una sessantenne. A Esperia furono 700 le donne violate su una popolazione di 2.500 abitanti, con 400 denunce presentate. Anche il parroco, don Alberto Terrilli, nel tentativo di difendere due ragazze, venne legato a un albero e stuprato per una notte intera. Morirà due annipoco dopo per le lacerazioni interne riportate. A Pico, una ragazza venne crocifissa con la sorella. Dopo la violenza di gruppo, verrà ammazzata. A Polleca si toccò l’apice della bestialità. Luciano Garibaldi scrive che dai reparti marocchini del gen. Guillaume furono stuprate bambine e anziane; gli uomini che reagirono furono sodomizzati, uccisi a raffiche di mitra, evirati o impalati vivi. Una testimonianza, da un verbale dell’epoca, descrive la loro modalità tipica: “I"I soldati marocchini che avevano bussato alla porta e che non venne aperta, abbattuta la porta stessa, colpivano la Rocca con il calcio del moschetto alla testa facendola cadere a terra priva di sensi, quindi veniva trasportata di peso a circa 30 metri dalla casa e violentata mentre il padre, da altri militari, veniva trascinato, malmenato e legato a un albero. Gli astanti terrorizzati non potettero arrecare nessun aiuto alla ragazza e al genitore in quanto un soldato rimase di guardia con il moschetto puntato sugli stessi”>>[https://www.corriereregioni.it/2021/03/13/marocchinate-de-gaulle-era-presente-e-non-fece-nulla-di-andrea-cionci/stessi"<ref Marocchinatename=Cionci De Gaulle era presente e non fece nulla]/>}}
 
Da alcuni documenti dell’Archivio Centrale dello Stato, risulta che a Pico furono violentate 51 donne da 181 franco-africani e da 45 francesi bianchi. Questi crimini vennero minimizzati dalla Francia, sostenendo che erano state le donne italiane, in molti casi, a provocare i militari marocchini<ref>{{Cita news|url=https://www.lastampa.it/cronaca/2018/06/01/news/le-vittime-delle-marocchinate-denunciano-la-francia-1.34021474|autore=Andrea Cionci|pubblicazione=La Stampa|titolo=Le vittime delle "marocchinate" denunciano la Francia|data=1º giugno 2018|accesso=25 maggio 2022}}</ref>.
 
{{citazione|2.-Comunque forti possono essere i nostri sentimenti nei riguardi di una Nazione che odiosamente tradì la Francia noi dobbiamo mantenere un’attitudine dignitosa.|Dal Memorandum del generale d’armata Juin, 24 maggio 1944<ref>{{Cita web|url=https://www.adnkronos.com/marocchinate-stupri-e-rapine-perche-italia-tradi-francia_4ALz2CHENdigec7zGqqpUU?refresh_ce|sito=[[ADN Kronos|Adnkronos.com]]|titolo=Marocchinate, "stupri e rapine perché Italia tradì Francia"|data=1º novembre 2019|accesso=25 maggio 2022}}</ref>}}
<<A S. Andrea, i marocchini stuprarono 30 donne e due uomini; a Vallemaio due sorelle dovettero soddisfare un plotone di 200 goumiers; 300 di questi invece, abusarono di una sessantenne. A Esperia furono 700 le donne violate su una popolazione di 2.500 abitanti, con 400 denunce presentate. Anche il parroco, don Alberto Terrilli, nel tentativo di difendere due ragazze, venne legato a un albero e stuprato per una notte intera. Morirà due anni dopo per le lacerazioni interne riportate. A Pico, una ragazza venne crocifissa con la sorella. Dopo la violenza di gruppo, verrà ammazzata. A Polleca si toccò l’apice della bestialità. Luciano Garibaldi scrive che dai reparti marocchini del gen. Guillaume furono stuprate bambine e anziane; gli uomini che reagirono furono sodomizzati, uccisi a raffiche di mitra, evirati o impalati vivi. Una testimonianza, da un verbale dell’epoca, descrive la loro modalità tipica: “I soldati marocchini che avevano bussato alla porta e che non venne aperta, abbattuta la porta stessa, colpivano la Rocca con il calcio del moschetto alla testa facendola cadere a terra priva di sensi, quindi veniva trasportata di peso a circa 30 metri dalla casa e violentata mentre il padre, da altri militari, veniva trascinato, malmenato e legato a un albero. Gli astanti terrorizzati non potettero arrecare nessun aiuto alla ragazza e al genitore in quanto un soldato rimase di guardia con il moschetto puntato sugli stessi”>>[https://www.corriereregioni.it/2021/03/13/marocchinate-de-gaulle-era-presente-e-non-fece-nulla-di-andrea-cionci/ Marocchinate De Gaulle era presente e non fece nulla]
 
==Conseguenze==
=== Le reazioni delle autorità ===
Il 18 giugno del 1944 [[papa Pio XII]] sollecitò [[Charles de Gaulle]] a prendere provvedimenti per questa situazione. Ne ricevette una risposta accorata e al tempo stesso irata nei confronti del generale Guillaume. Ancora, il cardinale francese [[Eugène Tisserant|Tisserant]] rivolse una lamentela al generale Juin, che rispose che "si era provveduto alla fucilazione di 15 militari, accusati di stupri, colti sul fatto, mentre altri 54, colpevoli di violenze varie e omicidi, erano stati condannati a diverse pene compresi i lavori forzati a vita"<ref>{{cita|Strazza|p. 126}}.</ref>. Entrò quindi in scena la [[magistratura]] francese, che fino al [[1945]] avviò 160 procedimenti giudiziari nei confronti di 360 individui. I reparti coloniali vennero alla fine ritirati e la 2ª divisione marocchina venne reimpiegata sul fronte tedesco, nella [[Foresta Nera]] e a [[Freudenstadt]], nell'aprile del 1945, dove accaddero ancora episodi di stupri e rapine<ref>{{cita|Strazza|p. 125}}.</ref>.
 
=== Il giallo delfalso volantino di Juin ===
Nel 1965, l'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra pubblicò il testo di un presunto volantino in francese e in arabo, secondo il quale sarebbe stato lo stesso generale [[Alphonse Juin]] ad istigare le truppe coloniali francesi alle turpi azioni: "...oltre quei monti, oltre quei nemici che stanotte ucciderete, c’è una terra larga e ricca di donne, di vino, di case. Se voi riuscirete a passare oltre quella linea senza lasciare vivo un solo nemico, il vostro generale vi promette, vi giura, vi proclama che quelle donne, quelle case, quel vino, tutto quello che troverete sarà vostro, a vostro piacimento e volontà. Per 50 ore. E potrete avere tutto, fare tutto, prendere tutto, distruggere e portare via, se avrete vinto, se ve lo sarete meritato. Il vostro generale manterrà la promessa, se voi obbedirete per l’ultima volta fino alla vittoria...". Di tale presunto volantino non è mai stato ritrovato l'originale, tanto che il Senato italiano non lo citò all'interno del progetto di legge del 1996 che intendeva riconoscere pubblicamente le sofferenze della popolazione a causa della marocchinate. Cionondimeno, ripresa dall'estrema destra italiana, l'idea delle cinquanta ore di carta bianca garantite da Juin si è fortemente impressa nell'immaginario collettivo<ref>{{cita|Patriarca}}.</ref>.
Per quanto l'originale sia introvabile, si conosce la traduzione di un volantino in francese e arabo che sarebbe circolato tra i goumier:
{{citazione|Soldati! Questa volta non è solo la libertà delle vostre terre che vi offro se vincerete questa battaglia. Alle spalle del nemico vi sono donne, case, c'è un vino tra i migliori del mondo, c'è dell'oro. Tutto ciò sarà vostro se vincerete. Dovrete uccidere i tedeschi fino all’ultimo uomo e passare ad ogni costo. Quello che vi ho detto e promesso mantengo. Per cinquanta ore sarete i padroni assoluti di ciò che troverete al di là del nemico. Nessuno vi punirà per ciò che farete, nessuno vi chiederà conto di ciò che prenderete|Traduzione dell'associazione nazionale vittime civili.<ref>v. p.83, C. Beatrice Tortolici ''Violenza e dintorni''Armando Editore, 2005</ref>}}
 
La storia del volantino, tuttavia, potrebbe essere stata solo una storia messa in giro per far ricadere la colpa dell'intera vicenda sul generale Juin. Con l'accettazione dell'esistenza di questo volantino (della cui reale esistenza non esistono prove), infatti, si nega la possibilità che questo fenomeno abbia interessato mezza Italia.
 
Un'ulteriore prova che questo fenomeno non fosse circoscritto alle 50 ore di cui parlerebbe il volantino sarebbe la presenza di moduli prestampati per denunciare le violenze effettuate dai marocchini.
 
Anche se si nega l'esistenza del volantino, tuttavia, l'acquiescenza di comandanti ed ufficiali ed il carattere sistematico delle violenze hanno portato a definire l'idea di una libertà di azione concessa ai soldati nei confronti dei civili. Ai soldati marocchini, cioè, sarebbe stato concesso il [[diritto di preda]].
 
== Dati sulle violenze ==
Una nota del 25 giugno del 1944 del [[comando generale dell'Arma dei Carabinieri dell'Italia liberata]] alla Presidenza del Consiglio, segnalerebbe nei comuni di Giuliano di Roma, Patrica, Ceccano, Supino, Morolo, e Sgurgola, in soli tre giorni (dal 2 al 5 giugno 1944, giorni della liberazione di Roma), 418 violenze sessuali, di cui 3 su uomini, 29 omicidi, e 517 furti<ref>[{{Cita web|url=http://digilander.libero.it/freetime1836/libri/libri26.htm ''|sito=La storia è racconto attraverso i libri'' da, digilander.libero.it/freetime1836/]|titolo=Recensione de "Il Corpo di Spedizione Francese in Italia 1943-1944" di Fabrizio Carloni, Ed. Mursia 2006|accesso=25 maggio 2022}}</ref>.
 
<nowiki> </nowiki>Numerosi stupri si sono verificati anche nei comuni di Latina, Lenola, Campodimele, Fondi, Formia, Itri, Sabaudia, San Felice Circeo, Sezze, Cori, Norma, Roccagorga, Latina, Maenza, Prossedi, Spigno Saturnia, Frosinone, Ceccano, Giuliano di Roma, Vallecorsa, Castro dei Volsci, Villa Santo Stefano, Amaseno, Esperia, Supino, Pofi, Pratica, Pastena, Pico, Pontecorvo<ref>Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate.</ref>.
 
Le stime ammonterebbero a circa 3.100 casi, come riportato in una inchiesta italiana sottostimata per difetto fino ai dati probabilmente inverosimili delle 50.000 denunce presentate entro la fine del conflitto<ref>{{cita|Strazza|pp. 126-127}}.</ref>.
 
Nella seduta notturna della [[Camera dei deputati (Italia)|Camera]] del 7 aprile [[1952]] la deputata del [[Partito Comunista Italiano|PCI]] [[Maria Maddalena Rossi]] (presidente dell'[[Unione Donne in Italia|UDI]]) denunciò che solo nella provincia di Frosinone vi erano state 60.000 violenze<ref>[{{Cita web|url=http://www.cassino2000.com/cdsc/studi/archivio/n07/n07p09.html |titolo=Atti Parlamentari Camera dei deputati seduta notturna lunedì 7 aprile 1952]|accesso=25 maggio 2022|via=''Cassino 2000''}}</ref> da parte delle truppe "Magrebine" del generale Alphonse Juin. Al convegno "Eroi e vittime del '44: una memoria rimossa" tenutasi a Castro dei Volsci il 15 ottobre 2011, il Presidente dell'Associazione Nazionale Vittime delle "Marocchinate" Emiliano Ciotti fa una stima dello stupro di massa:
 
{{citazione|Dalle numerose documentazioni raccolte oggi possiamo affermare che ci furono un minimo di 20.000 casi accertati di violenze, numero che comunque non rispecchia la verità; diversi referti medici dell'epoca riferirono che un terzo delle donne violentate, sia per vergogna o pudore, preferì non denunciare. Facendo una valutazione complessiva delle violenze commesse dal "Corpo di Spedizione Francese", che iniziò le proprie attività in Sicilia e le terminò alle porte di Firenze, possiamo affermare con certezza che ci fu un minimo di 60.000 donne stuprate, e ben 180.000 violenze carnali. I soldati magrebini mediamente stupravano in gruppi da 2 (due) o 3 (tre), ma abbiamo raccolto testimonianze di donne violentate anche da 100, 200 e 300 magrebini}}
 
== Episodi simili ==
Queste violenze non vennero compiute solo in questa zona dell'Italia: il fenomeno sarebbe iniziato già dal luglio [[1943]] dopo lo [[Sbarco in Sicilia|sbarco alleato in Sicilia]], proseguendo poi nel resto della penisola. Si sarebbe arrestato solo nell'ottobre del '441944 alle porte di Firenze, quando il corpo di spedizione francese fu trasferito in [[Provenza]].
 
In Sicilia, i goumier avrebbero avuto scontri molto accesi con la popolazione per questo motivo: si parla del ritrovamento di alcuni goumier uccisi con i [[Apparato genitale|genitali]] tagliati (secondo alcuni un chiaro segnale). La violenza era su donne e uomini, ma soprattutto su donne, per cui i siciliani, oltre a nascondere le donne in rifugi naturali o artificiali come grotte o pozzi, in diversi casi reagirono come a [[Capizzi]], dove una quindicina di marocchini vennero uccisi con l'acquiescenza delle autorità militari alleate<ref name=autogenerato2>{{cita|Strazza|pp. 103-1104}}.</ref>; in altri casi gli autori degli stupri vennero uccisi a roncolate o evirati, dilaniati e dati in pasto ai maiali<ref name=autogenerato2 />.
 
{{Citazione|Dato il coinvolgimento di sottufficiali e ufficiali bianchi, alcuni dei quali italofoni in quanto corsi, non presenti nei reparti di truppa goumier, si può affermare che i violentatori si annidavano in tutte e quattro le divisioni del Cef. Forse anche per questo, gli ufficiali francesi non risposero ad alcuna sollecitazione da parte delle vittime e assistettero impassibili all’operato dei loro uomini. Come riportano le testimonianze, quando i civili si presentavano a denunciare le violenze, gli ufficiali si stringevano nelle spalle e li liquidavano con un sorrisetto”. Questo atteggiamento perdurò fino all’arrivo in Toscana del Cef. Qui ricominciarono le violenze a Siena, ad Abbadia S.San Salvatore, Radicofani, Murlo, Strove, Poggibonsi, Elsa, S.San Quirico d’Orcia, Colle Val d’Elsa. Perfino membri della Resistenza dovettero subire gli abusi. Come testimonia il partigiano rosso Enzo Nizza: ”Ad Abbadia contammo ben sessanta vittime di truci violenze, avvenute sotto gli occhi dei loro familiari. Una delle vittime fu la compagna Lidia, la nostra staffetta. Anche il compagno Paolo, avvicinato con una scusa, fu poi violentato da sette marocchini. I comandi francesi, alle nostre proteste, risposero che era tradizione delle loro truppe coloniali ricevere un simile premio dopo una difficile battaglia”.<ref>{{Cita web|url=https://www.corriereregioni.it/2021/03/13/marocchinate-de-gaulle-era-presente-e-non-fece-nulla-di-andrea-cionci/|titolo=Marocchinate:Da deMassimo Gaulle era presenteLucioli e nonDavide feceSabatini, nulla''La diciociara Andreae Cionci|sito=Ille Corrierealtre, delle1998<ref Regioni|dataname=2021-03-13|lingua=it-IT|accesso=2021-03-15|}}<Cionci /ref>}}
 
Le truppe francesi presero parte all'invasione della Germania e alla Francia fu assegnata una zona di occupazione in Germania. Secondo Perry Biddiscombe, i francesi commisero "385 stupri nell'area di [[Costanza (Germania)|Costanza]], 600 a [[Bruchsal]] e 500 a [[Freudenstadt]]".<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Dangerous Liaisons: The Anti-Fraternization Movement in the U.S. Occupation Zones of Germany and Austria, 1945–1948|url=https://archive.org/details/sim_journal-of-social-history_spring-2001_34_3/page/635|nome=Perry|cognome=Biddiscombe|rivista=Journal of Social History|volume=34|numero= 3|anno=2001|p=635|lingua=en}}</ref> Commisero inoltre uno stupro di gruppo nel distretto di Höfingen, vicino [[Leonberg]].<ref>{{Cita libro|cognome = Stephenson|nome = Jill|anno = 2006|url = http://books.google.com/books?id=rn6rr3bjG3EC|titolo=Hitler's Home Front: Württemberg under the Nazis|città=London|editore=Continuum|p=289|isbn= 1-85285-442-1|lingua=en}}</ref>
{{cn|Anche nella [[Germania]] meridionale i goumier si abbandonarono a violenze e stupri di gruppo ai danni della popolazione. Secondo Norman Naimark, [[storico]] [[statunitense]], le truppe marocchine integrate nell'esercito francese occupante dimostrarono comportamenti simili a quelli dell'[[Armata Rossa]], specialmente durante l'occupazione del [[Baden (stato)|Baden]] e del [[Württemberg]].}}
 
{{cn|Anche nella [[Germania]] meridionale i goumier si abbandonarono a violenze e stupri di gruppo ai danni della popolazione. Secondo Norman Naimark, [[storico]] [[statunitense]], le truppe marocchine integrate nell'esercito francese occupante dimostrarono comportamenti simili (se non peggiori) a quelli dell'[[Armata Rossa]], specialmente durante l'occupazione del [[Baden (stato)|Baden]] e del [[Württemberg]]<ref>{{Cita libro|autore=Norman M. Naimark|titolo= The Russians in Germany: A History of the Soviet Zone of Occupation, 1945–1949|url=https://archive.org/details/russiansingerman0000naim|città=Cambridge (MA)|editore=Harvard University Press|anno=1995|lingua=en|pp=[https://archive.org/details/russiansingerman0000naim/page/106 106]-107}}</ref>.
 
== Il fenomeno nel cinema e nel teatro ==
[[File:Ciociara-film.jpg|miniatura|destra|Una scena dal film ''[[La ciociara (film)|La ciociara]]'']]
{{citazione|Adesso lui mi stava sopra; e io mi dibattevo con le mani e con le gambe; e lui sempre mi teneva fissa la testa a terra contro il pavimento, tirandomi i capelli con una mano; e intanto sentivo che con l'altra andava alla veste e me la tirava su verso la pancia e poi andava tra le gambe; e tutto a un tratto gridai di nuovo, ma di dolore, perché lui mi aveva acchiappato per il pelo con la stessa forza con la quale mi tirava i capelli per tenermi ferma la testa|[[Alberto Moravia]], ''[[La ciociara (romanzo)|La ciociara]]''}}
 
Il film ''[[La ciociara (film)|La ciociara]]'', ispirato al romanzo omonimo di [[Alberto Moravia]] e diretto da [[Vittorio De Sica]], culmina con la violenza da parte dei goumier sulle protagoniste, madre e figlia adolescente; la madre chiama i violentatori "turchi", in un disperato sfogo verso degli ufficiali francesi che si fingono scettici.
 
Nel 2013 è stata rappresentata la pièce teatrale "La Marocchinata" scritta e diretta da Stefania Catallo, basata sulla testimonianza di una vittima.
 
Il 13 giugno 2015 è andata in scena all'[[San Francisco Opera|Opera di San Francisco]] l'[[opera]] ''Two women'' (''La ciociara''), tratta dal romanzo di Moravia e dalla sceneggiatura cinematografica di Luca Rossi, e musicata da [[Marco Tutino]], su libretto dello stesso Tutino e di [[Fabio Ceresa]], .<ref>{{Cita news|autore=Paolo Pontoniere, ''[|url=http://www.repubblica.it/spettacoli/teatro-danza/2015/06/12/news/two_women_la_ciociara_san_francisco-116713990/ |titolo="Two Women", "La ciociara" sbarca a San Francisco: "Un'opera verista"]'', «|pubblicazione=[[la Repubblica», (quotidiano)|la Repubblica]]|data=12 giugno 2015|accesso=25 maggio 2022}}</ref>. L'opera è stata poi ripresa, in prima europea, al [[Teatro lirico di Cagliari]] il 24 novembre 2017, ed anche ripetutamente teletrasmessa dadalla RAI5[[Rai|RAI]] su [[Rai 5]]<ref>[http://www.teatroliricodicagliari.it/it/archiviostagioni/stagione2017/liricaeballetto2017/laciociara.html;jsessionid=2A5419CF5F77335830A0656833C115E9 Programma del Teatro lirico di Cagliari]; {{cita news|autore=Angela Calvini, ''[|url=https://www.avvenire.it/agora/pagine/la-ciociara-il-melodramma-della-verita |titolo=«La ciociara», il melodramma della verità]'', «|pubblicazione=[[Avvenire», ]]|data=25 novembre 2017.|accesso=25 maggio 2022}}</ref>.
 
Ad agosto 2016 ha debuttato al Festival "Narrastorie - Il Festival del racconto di strada" lo spettacolo "''Le Marocchinate"'', un monologo scritto da [[Simone Cristicchi]] e Ariele Vincenti ed interpretato da quest'ultimo<ref>{{cita web|url=http://www.marcantonioluciditeatro.it/2016/10/31/le-marocchinate-monologo-di-simone-cristicchi-e-ariele-vincenti-anche-interprete-regia-di-nicola-pistoia-al-teatro-lo-spazio-di-roma/|titolo=“Le"Le marocchinate”marocchinate", monologo di Simone Cristicchi e Ariele Vincenti anche interprete|editore=marcantonioluciditeatro.it|data=31 ottobre 2016|accesso=3 marzo 2018}}</ref>.
 
== Le marocchinate nella cultura di massa ==
==Letteratura= eLetteratura saggi===
* [[Roberto Gremmo]], ''Le “Marocchinate”, gli alleati e la Guerra ai civili - Le vittime dell’occupazione militare straniera nell’Italia liberata (1943-1947)'', Ed. Storia Ribelle - Biella, 2010 (saggio).
* ''[[La ciociara (romanzo)|La ciociara]]'', romanzo di [[Alberto Moravia]]
* Il Canto 72 ([[1944]]) dei ''[[The Cantos|Cantos]]'' del poeta statunitense [[Ezra Pound]], che aderì al [[fascismo]], [[Ezra Pound]], scritto in italiano e in stile [[dante]]sco, contiene una strofa in cui si accenna con dure parole al fenomeno delle marocchinate (a parlare al poeta è lo spirito del condottiero medievale [[Ezzelino III da Romano]], che Pound non considera un feroce tiranno come nella tradizione storica):
{{citazione|"[[Calunnia]] [[Guelfi|Guelfa]], e sempre la loro arma<br />
fu la calunnia, ed è, e non da ieri.<br />
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a tornar vivo."}}
 
=== Cinema ===
Nel 2015 è stato pubblicato il libro "Le Marocchinate", con le testimonianze raccolte da Stefania Catallo, e gli atti parlamentari presentati da [[Maria Maddalena Rossi]] per ottenere l'indennizzo delle vittime<ref>{{cita web|url=http://legislature.camera.it/_dati/leg01/lavori/stenografici/sed0890/sed0890.pdf|titolo=Interrogazione parlamentare del 7 aprile 1952 dall'on. Maria Maddalena Rossi al ministro Tessitori, seduta presieduta dal vicepresidente on. Targetti|editore=camera.it|accesso=3 marzo 2018}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.change.org/p/ignazio-marino-salviamo-il-centro-antiviolenza-di-tor-bella-monaca/u/14060782?tk=JK-TGace_QXghwICZrPqFIZq3Q7x5fnondJVvFgTz-w|titolo=Le marocchinate, di Stefania Catallo | Sensibili alle foglie 2015 - a cura del Centro Antiviolenza|editore=change.org|data=5 novembre 2015|accesso=3 marzo 2018}}</ref>.
* ''[[La ciociara (film)|La ciociara]]'' - film del 1960 diretto da [[Vittorio De Sica]].
*''[[La pelle (film)|La pelle]]'' - film del 1981 diretto da [[Liliana Cavani]].
 
== Onorificenze alle vittime ==
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|motivazione = Centro strategicamente importante posto sulla linea Gustav, fu oggetto di violenti rastrellamenti da parte delle truppe naziste e selvaggi bombardamenti che provocarono numerose vittime civili e la totale distruzione dell'abitato. La popolazione fu costretta ad abbandonare i propri beni e trovare rifugio in montagna, tra stenti e sofferenze. Con l'arrivo degli alleati il paese dovette registrare, poi, alcuni atti di efferata violenza su concittadine da parte delle truppe marocchine. Ammirevole esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio.
|luogo = Spigno Saturnia (LT), 1943-1944<ref>[http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=140627 Medaglia d'argento al merito civile al Comune di Spigno Saturnia]</ref>.
}}
 
{{Onorificenze
|immagine=Valor civile gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'oro al valor civile
|collegamento_onorificenza=Medaglia d'oro al valor civile
|motivazione=Centro strategicamente importante, situato sulla linea Gustav, durante l’ultimo conflitto mondiale si trovò al centro degli opposti schieramenti, subendo ogni sorta di violenza dalle truppe tedesche e marocchine e un gran numero di bombardamenti da parte alleata, che provocarono numerosissime vittime civili e la quasi totale distruzione dell’abitato. La popolazione tutta, con fierissimo contegno, resistette alle più dure sofferenze, offrendo un ammirevole esempio di coraggio ed amor patrio.
|luogo= Castelforte (LT), 1943-1944<ref>[https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/48775 Medaglia d'oro al valor civile al Comune di Castelforte]</ref>.
}}
 
{{Onorificenze
|immagine=Valor civile gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'oro al valor civile
|collegamento_onorificenza=Medaglia d'oro al valor civile
|motivazione=Comune situato in posizione nevralgica, durante l’ultimo conflitto mondiale si trovò al centro degli opposti schieramenti, subendo ogni sorta di violenza dalle truppe tedesche e marocchine e un gran numero di bombardamenti da parte alleata, che provocarono numerosissime vittime civili e la quasi totale distruzione dell’abitato. I sopravvissuti, costretti a trovare rifugio in varie località, resistettero impavidi agli orrori e ai disastri della guerra, offrendo un’ammirevole prova di coraggio e amor patrio.
|luogo= SS. Cosma e Damiano (LT), 1943-1944<ref>[https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/48776 Medaglia d'oro al valor civile al Comune di SS. Cosma e Damiano]</ref>.
}}
 
== Note ==
<references/>
 
== Filmografia ==
* ''[[La ciociara (film)|La ciociara]]'' - film del 1960 diretto da [[Vittorio De Sica]].
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=Fabrizio Carloni|titolo=Il corpo di spedizione francese in Italia, 1943-1944|città=Milano|editore=Mursia|anno=2006|isbn=88-425-3552-4}}
* {{cita libro|autore=A.[[Roberto RiccioGremmo]]|titolo=EtnografiaLe della memoria"Marocchinate", storiegli alleati e testimonianzela delGuerra secondoai conflittocivili mondiale- neiLe Montivittime Aurunci|città=Romadell’occupazione militare straniera nell’Italia liberata (1943-1947)|editore=EdizioniEd. KappaStoria Ribelle|annocittà=2008Biella|isbnanno=88-7890-940-82010}}
* {{cita libro|autoreautore1=[[AlbertoMassimo Moravia]]Lucioli|autore2=Davide Sabatini|titolo=La ciociara e le altre: il corpo di spedizione francese in Italia: 1943-1944|città=Frascati|editore=BompianiTusculum|anno=19621998}}
* {{cita libro|autore=MassimoSilvano Lucioli, Davide SabatiniOlmi|titolo=LaNon ciociarasolo ela le«Ciociara». altre:Violenze ildi corpoguerra disulle spedizionedonne francesedalla inSicilia Italia:alla 1943-1944|città=FrascatiCampania,dal Lazio alla Toscana|editore=TusculumFergen|anno=19982018}}
*{{cita libro|autore=Eliane Patriarca|titolo=La colpa dei vincitori. Viaggio nei crimini dell'esercito di Liberazione|editore=Piemme|anno=2018|cid=Patriarca|isbn=8856665751|url=https://books.google.it/books?id=Ra1TDwAAQBAJ&pg=PT113&lpg=PT113&dq=Associazione+Nazionale+Vittime+Civili+di+Guerra+%22juin%22&source=bl&ots=t3ENBCWB_x&sig=ACfU3U2oiQ-wxpTEUF9mw9A1h6jQkv0JdQ&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwi1jvOe2Pr1AhUaD-wKHa5UCF0Q6AF6BAgxEAM#v=onepage&q=Associazione%20Nazionale%20Vittime%20Civili%20di%20Guerra%20%22juin%22&f=false|accesso=12 febbraio 2022}}
* {{cita libro|autore=Gigi Di Fiore|titolo=Controstoria della Liberazione: Le stragi e i crimini dimenticati degli Alleati nell'Italia del Sud|editore=BUR|anno=2012}}
*{{cita libro|autore=A. Riccio|titolo=Etnografia della memoria, storie e testimonianze del secondo conflitto mondiale nei Monti Aurunci|città=Roma|editore=Edizioni Kappa|anno=2008|isbn=88-7890-940-8}}
* {{cita libro|autore=Michele Strazza|titolo=Senza via di scampo - Gli stupri nelle guerre mondiali|opera=Collana “Un"Un archivio della memoria”memoria"|editore=Consiglio Regionale della Basilicata, Commissione Regionale per la Parità e le Pari Opportunità|url= http://www.ildialogo.org/Allegati/Stupri_di_Guerra.pdf|formato=PDF|anno=2010|cid=Strazza}}
* {{cita libro|autore=Stefania Catallo|titolo=Le marocchinate|editore=ed. Sensibili alle foglie|anno=2015}}
* {{cita libro|autore=Stefania Catallo|titolo=La memoria scomoda della guerra. Le marocchinate|editore=Universitalia|collana=Il roseto|anno=2017|pagina=98}}
*Emiliano Ciotti, «''Le marocchinate». Cronaca di uno stupro di massa'', Youcanprint , 2018
*Silvano Olmi, ''Non solo la «Ciociara». Violenze di guerra sulle donne dalla Sicilia alla Campania,dal Lazio alla Toscana'', Fergen, 2018
*Eliane Patriarca, ''La colpa dei vincitori. Viaggio nei crimini dell'esercito di Liberazione'', EDIZIONI PIEMME, 2018
 
== Voci correlate ==
* [[Campagna d'Italia (1943-1945)]]
* [[Corps expéditionnaire français en Italie]]
* [[Goumier]]
* [[Operazione Diadem]]
* [[Linea Gustav]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|https://www.marocchinate.org/|Associazione Nazionale Vittime delle "Marocchinate" o Goumier}}
* {{cita webnews|autore=Giovanni De Luna|url=http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=3850230|titolo="CASO DELLE DONNE ITALIANE STUPRATE DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE AL CENTRO DI NUOVE RICERCHE La ciociara e le altre", articolo de |pubblicazione=La Stampa del |data=25 novembre 2002|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130512110823/http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=3850230|dataarchivio=12 maggio 2013}}
*[https://archive.is/20221213235004/https://www.lastampa.it/cultura/2017/03/16/news/la-verita-nascosta-delle-marocchinate-saccheggi-e-stupri-delle-truppe-francesi-in-mezza-italia-1.34636405/ La verità nascosta delle “marocchinate”, saccheggi e stupri delle truppe francesi in mezza Italia su LaStampa.it]
* {{cita web|https://web.archive.org/web/20131212130703/http://www.pacioli.net/ftp/maturita/iacomelli/marocchinate.htm|"Le marocchinate", articolo sul sito dell'Istituto Tecnico C.G.P.A.C.L.E. "Luca Pacioli" di Crema (CR), da Web Archive|accesso=26 gennaio 2016}}
* {{cita web|http://legislature.camera.it/_dati/leg01/lavori/stenografici/sed0890/sed0890.pdf|Atti parlamentari - 37011 - Camera dei Deputati, "Seduta notturna di lunedì 7 aprile 1952"}}
* {{cita web|http://www.senato.it/leg/13/BGT/Schede/Ddliter/7869.htm|Disegno di legge Senato n.1081 presentato il 25 luglio 1996 "Norme in favore delle vittime di violenze carnali in tempo di guerra"}}
* {{cita web|url=http://www.quirinale.it/qrnw/statico/onorificenze/cennistorici/meritocivile.htm|titolo=Sito del Quirinale con pagina relativa alla medaglia d'oro al merito civile}}
* {{cita web|url=http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/bottino-di-guerra/501/default.aspx|titolo="RAI - La Storia siamo Noi: Bottino di guerra - Le donne violentate in Ciociaria"|accesso=26 gennaio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160103215250/http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/bottino-di-guerra/501/default.aspx|dataarchivio=3 gennaio 2016|urlmorto=sì}}
 
{{Portale|italia|Seconda guerra mondiale|storia|storia d'Italia}}
{{Portale|Seconda guerra mondiale|storia d'Italia}}
 
[[Categoria:Italia nella seconda guerra mondiale]]
[[Categoria:Crimini perpetrati durante la seconda guerra mondiale]]
[[Categoria:Campagna d'Italia]]
[[Categoria:Violenza contro le donne]]
[[Categoria:Donne in guerra]]