Incursioni vichinghe nella Renania: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
m Bot: numeri di pagina nei template citazione |
||
(66 versioni intermedie di 11 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
[[File:Karte_Wikinger-Raubzüge_im_Rheinland.png|miniatura|
Durante queste incursioni, i vichinghi saccheggiarono le antiche [[Civiltà romana|città romane]] di [[Colonia (Germania)|Colonia]], [[Bonn]], [[Xanten]], [[Treviri]] e anche la città imperiale di [[Aquisgrana]], in cui fu sepolto [[Carlo Magno]] e sul cui trono nella [[cattedrale di Aquisgrana]] furono incoronati i [[re dei Franchi]]. Oltre a queste città, furono distrutti anche numerosi monasteri e andarono perdute intere [[Biblioteca|biblioteche]], in cui erano state conservate raccolte di scritture di diversi secoli, colpendo fortemente la cultura franca.
Anche le [[
== La Renania ==
[[File:Vertrag_von_Meerssen.svg|miniatura|
La parola ''Renania'' è usata per riferirsi alle aree del medio e basso [[Reno]] ma i cui confini non sono definiti con precisione. Ci si riferisce ad essa solo a partire dal 1798, quando le [[Armée révolutionnaire française|truppe rivoluzionarie francesi]] occuparono questa zona. In precedenza, questa regione era per lo più denominata sulla base dei nomi di città o contee (ad esempio [[Gheldria|Gelderland]], [[Ducato di Kleve|Kleve land]] ecc.).
[[File:Droysens-21c.jpg|miniatura|I regni franchi intorno all'880, la [[Renania]] si trova nella parte occidentale del [[Regno dei Franchi Orientali]].]]
L'area oggi conosciuta come la [[Renania]] inizia all'incirca alla confluenza della [[Mosella]] con il [[Reno]] e termina a [[Emmerich am Rhein|Emmerich]], dove il Reno si divide nel [[Lek (fiume)|Lek]] e nel [[Waal (fiume)|Waal]] per formare un [[Delta fluviale|delta]]. A est, la Renania termina nelle immediate vicinanze del Reno ed è delimitata da basse catene montuose ([[Mittelgebirge]]) come il [[Siebengebirge]] od il [[Bergisches Land]]. A ovest la frontiera non è chiara, nell'uso linguistico si è affermata l'attuale confine con i [[Paesi Bassi]], cioè a est della [[Mosa (fiume)|Mosa]]. Poiché a sud della Mosella si trova l'odierno stato federale della [[Renania-Palatinato]], la [[Mittelgebirge|bassa catena montuosa]] dell'[[Eifel]] che confina a nord con la Mosella è solitamente designata come appartenente alla Renania. Anche le aree a sud della Mosella come l'[[Hunsrück]] sono considerate parte della Renania.
== La Renania in epoca carolingia ==
== Norreni e Franchi ==
Dopo la
[[File:Arrival_at_Valhalla.jpg|sinistra|miniatura|Entrata nel [[Valhalla]] su una [[pietra runica]] di [[Gotland]].]]
I contatti erano spesso di natura bellicosa e riguardavano le isole frisone ma anche la terraferma frisone. Per scongiurare gli attacchi, Carlo Magno pose una [[Marca (circoscrizione)|marca]] al confine settentrionale del suo impero denominata marca dei Dani, da cui deriva il nome dell'attuale stato di [[Danimarca]]. Nonostante le condizioni belliche al confine settentrionale, alcuni norreni vennero impiegati come [[Mercenario|mercenari]] nelle campagne dei Franchi. Solo pochi di questi furono battezzati perché la religione dei norreni, a differenza del cristianesimo, conteneva un codice d'onore per i guerrieri: secondo la leggenda, infatti, il [[Divinità della guerra|dio della guerra]] [[Odino]], dalla stirpe divina degli [[Aesir]], si stava preparando alla [[Ragnarǫk|battaglia per il mondo]] e la sua continua esistenza. Egli mandava i suoi messaggeri, le [[Valchiria|Valchirie]], a scortare solo i guerrieri più coraggiosi caduti in battaglia nel [[Valhalla]]. I guerrieri riuniti lì, denominati [[Einherjar|Einherjer]], praticavano l'arte della guerra durante il giorno. La sera, dopo che le loro ferite erano guarite, l'esercito dei morti entrava nella sala di Odino, dove li aspettava sempre un corno da bere colmo e un buon pasto<ref>{{cita libro|autore=[[Edmund Mudrak]]|titolo=Die Sagen der Germanen. Nordische Götter und Heldensagen|anno=1961|editore=Ensslin & Laiblin Verlag|città=Reutlingen|lingua=de|pp=30-32}}</ref>. Per questo motivo, i norreni a volte combattevano in modo molto audace<ref name="ReferenceA"/>.
Uno dei primi re norreni ad essere [[Battesimo|battezzato]] fu [[Harald Klak]], che visse nell'826. Divenne vassallo del re [[Ludovico II il Germanico]] a [[Ingelheim am Rhein]] e fu battezzato con la moglie e il figlio [[Godfrid Haraldsson]] a [[Magonza]].
{{Per approfondire|Saccheggio di Amburgo (845)}}
Durante questo periodo, i guerrieri [[vichinghi]] avanzarono con le loro navi nel [[regno franco]] attraverso i sistemi fluviali che sfociavano nel [[Mare del Nord]] e nell'[[Oceano Atlantico|Atlantico]]. Le zone della [[Senna]], dei [[Paesi Bassi]] e del [[Belgio]] furono particolarmente colpite da tali incursioni. Prima di questo, i vichinghi fecero delle incursioni in Inghilterra ([[Lindisfarne]], 793) e in Irlanda ([[Dublino]], 795). Nell'820 si registra il primo grande attacco dei vichinghi al regno franco, la regione dell'estuario della [[Senna]] fu colpita, allo stesso tempo presumibilmente altri vichinghi invasero le Fiandre. Nell'845 [[Assedio di Parigi (845)|Parigi fu attaccata]] per la prima volta con circa 700 [[dreki]] attraverso la Senna. I parigini versarono quindi un tributo agli assedianti di 7000 libbre d'argento. Fino al 926, sono documentati tredici pagamenti simili nell'impero franco<ref name="ReferenceB"
Inizialmente, gli attacchi erano incursioni, perciò i vichinghi si ritiravano nella loro patria dopo le incursioni riuscite. Negli anni '60 dell'800, questi cambiarono approccio e stabilirono delle postazioni permanenti nel regno franco, da dove coordinavano le loro incursioni e occasionalmente trascorrevano l'inverno nei loro accampamenti fortificati. La Renania, l'''heartland'' del regno franco, fu raramente colpita in quest'epoca<ref name="ReferenceB"
I vichinghi non formavano un'unità politica coesa, erano un popolo bellicoso, erano frequenti le piccole guerre tra le tribù vichinghe,
== Le incursioni nella Renania nell'862 e nell'864 ==
{{Per approfondire|Rorik di Dorestad|Godfrid Haraldsson}}
Tra l'834 e l'863 i vichinghi devastarono otto volte l'''emporia'' di [[Dorestad]] sul [[Lek (fiume)|Lek]], che era in competizione con la danese [[Haithabu]]. Nell'862 i vichinghi risalirono il Reno per la prima volta con intenti bellicosi e saccheggiarono Colonia. Nell'863 i norvegesi conquistarono [[Utrecht]] e [[Nimega]] e stabilirono accampamenti invernali permanenti in entrambe le città; Dorestad fu completamente distrutta durante la suddetta campagna. Da qua, nell'864 intrapresero una seconda campagna nella regione del Basso Reno e attaccarono e saccheggiarono [[Xanten]]<ref name="WillemsenSimek_2004">
== Commercio e navigazione sul Reno tra l'864 e l'881 ==
[[File:Sea_Stallion_lowering_sail,_crop.jpg|sinistra|miniatura|
I Franchi non erano dei veri navigatori: c'erano infatti tipi di nave (nave Utrecht) che erano adatti per la navigazione costiera con il bel tempo; poiché nessun relitto è stato ancora trovato nel Mare del Nord, si è dedotto che la navigazione costiera era praticata raramente, se non mai<ref>{{cita|Willemsen e Simek (2004)|p. 62}}.</ref>. C'erano diversi tipi di costruzione per le barche: o grandi alberi venivano scavati per ottenere una barca oppure barche simili a zattere venivano incastrate insieme. Entrambi i tipi di barche erano difficili da manovrare e venivano utilizzati per il trasporto di merci pesanti come le pietre. Gli edifici romani in rovina vicino al Reno servivano spesso da cave, ma c'erano anche cave nelle adiacenti [[Mittelgebirge]]n. Per il loro movimento a valle, queste barche venivano lasciati alla deriva sfruttando la corrente, mentre a monte le chiatte erano tirate da cavalli o buoi (chiamati ''[[Treideln]]'').
Il principale materiale da costruzione nell'impero franco era il legno e i tronchi tagliati venivano legati insieme e trasportati su zattere a valle verso i centri commerciali; anche altre merci e viaggiatori potevano essere trasportati sulle zattere, alcune delle quali erano molto lunghe e larghe<ref>{{cita|Willemsen e Simek (2004)|pp. 55-61}}.</ref>.
Quando i vichinghi si stabilirono sulle rive del delta del Reno, avevano un vantaggio competitivo come commercianti, perché grazie alla loro eccezionale tecnologia di == Incursioni nell'inverno 881/882 ==
[[File:Vikinghjelm,_Gjermundbu.jpg|miniatura|
La situazione cambiò quando la cosiddetta [[grande armata danese]] subì una pesante sconfitta nell'878 nel corso della [[battaglia di Ethandun]] da parte delle truppe del re [[Alfredo il Grande]] (871-899) a [[Edington (Wiltshire)|Edington]], nel sud-ovest dell'[[Inghilterra]]. I vichinghi sconfitti si trasferirono quindi nell'Europa continentale, spostando le loro incursioni nella regione costiera della [[La Manica|Manica]], nel nord della Francia e nelle [[Fiandre]]. Il 3 agosto dell'881, anche il re dei Franchi Occidentali [[Luigi III di Francia|Luigi III]] e il suo esercito vinsero sui Normanni nella [[battaglia di Saucourt-en-Vimeu]]<ref name="ReferenceB"/>.
I vichinghi rivolsero successivamente la loro aggressività verso est, in direzione della Renania. [[Carlo il Grosso|Carlo III]] era in quel momento in [[Regno d'Italia (Sacro Romano Impero)|Italia]] per la sua incoronazione a imperatore, che ebbe luogo a Roma il 12 febbraio 881. Per l'evento, fu accompagnato da numerosi cavalieri, e così molti dei guerrieri più abili non furono disponibili per la difesa della loro patria nell'inverno dell'881.
Nonostante l'invasione della grande armata danese nell'878
=== Le incursioni nell'area Reno-Mosa ===
Alla fine dell'881, i vichinghi che svernavano nelle Fiandre partirono per una campagna nelle terre vicine. Essi razziarono numerosi villaggi nell'area intorno alla Mosa e bruciarono le città di [[Liegi]], [[Maastricht]] e [[Tongeren]]<ref>
[[File:Silverdale_Hoard_group_shot.jpg|miniatura|
Nel dicembre 881, i vichinghi di questo gruppo risalirono il Reno su almeno tre navi sotto il loro capo [[Godfrid di Frisia|Gottfried]]. Essi saccheggiarono paesi e città o estorsero denaro ai loro abitanti (''[[Brandschatzung]]'').
Le città di [[Colonia (Germania)|Colonia]], [[Bonn]], [[Neuss]], [[Jülich]] e [[Andernach]] furono particolarmente colpite. Durante la loro prima visita nel gennaio dell'882, Colonia pagò una grande somma di denaro in argento per il loro ritiro dopo difficili negoziati (vedi anche [[Danegeld]]). Durante il viaggio di ritorno, lo stesso gruppo chiese nuovamente il pagamento di una somma di denaro che i residenti di Colonia non potevano più permettersi. La città venne quindi incendiata<ref>
I vichinghi, che probabilmente provenivano dalla Danimarca, forse portavano anche cavalli sulle loro [[navi vichinghe]]. In ogni caso, erano molto mobili e potevano eventualmente utilizzare vecchie [[strade romane]] della Renania sulla riva sinistra del Reno. Seguendo questo sistema stradale, i vichinghi si diressero verso ovest e saccheggiarono da [[Zülpich]] fino a [[Aquisgrana]]<ref name="ReferenceB"
=== Le incursioni nei centri culturali della zona di Aquisgrana ===
[[File:Palais_d'Aix-la-Chapelle.svg|miniatura|
Dopo aver preso d'assalto la città imperiale, i conquistatori, presumibilmente con un calcolo strategico volto all'umiliazione, convertirono la [[Cattedrale di Aquisgrana|chiesa imperiale di Santa Maria]] (ora cattedrale), luogo di sepoltura di [[Carlo Magno]], in stalle per cavalli. Dopo queste profanazioni, diedero fuoco al [[Palazzo di Aquisgrana|palazzo imperiale]] e le [[Terme romane|terme]]. Alla fine del mese di dicembre dell'881 saccheggiarono anche l'[[abbazia di Kornelimünster]], non lontano da Aquisgrana, così come le abbazie di [[Abbazia di Stablo|Stablo]] e [[Abbazia di Malmedy|Malmedy]] nelle [[Ardenne]]<ref name="ReferenceB"/>.
=== Il primo attacco all'abbazia di Prüm ===
Il 6 gennaio 882, giorno dell'[[Epifania]], un distaccamento di vichinghi, che secondo le fonti era costituito da circa 300 guerrieri, attaccò la più grande abbazia dell'impero, [[Abbazia di Prüm|Prüm]]. situato nell'[[Eifel]]. Nella chiesa dell'abbazia era sepolto l'imperatore [[Lotario I]], che vi morì nell'[[Trattato di Prüm (855)|855]]. Al monastero era annesso un ospedale e un'importante
Una gruppo di contadini locali affrontò gli aggressori, ma fu completamente annientata. I vichinghi incendiarono poi tutti gli edifici del monastero. L'abbazia fu rasa al suolo, «poiché non era rimasto nessuno che avrebbe potuto combattere l'incendio» ([[Reginone di Prüm]], 882). Uno dei più grandi tesori del monastero era una delle
=== L'incursione nella Mosella dell'882 ===
Il re dei Franchi Orientali, [[Ludovico III il Giovane]], radunò un esercito e si precipitò in aiuto dei renani. Il 20 gennaio però il re morì inaspettatamente a [[Francoforte sul Meno]], dopodiché l'esercito che stava guidando contro i vichinghi si sciolse. Questi si spostarono quindi a monte del Reno. Nel corso dei mesi di febbraio e marzo dell'882, saccheggiarono e uccisero fino a [[Coblenza]], la quale poté resistere grazie alle buone fortificazioni risalenti all'epoca romana. Le parti della città fuori dalle mura furono invece devastate. Nel frattempo a [[Magonza]] le fatiscenti mura romane furono frettolosamente rifortificate e i suoi abitanti iniziarono inoltre a scavare un fossato intorno alla città. I vichinghi, tuttavia, non si mossero da Coblenza verso Magonza, ma risalirono la [[Mosella]] e raggiunsero la zona di Treviri nella settimana di Pasqua<ref name="ReferenceB"
[[File:Trier_Porta_Nigra_BW_1.JPG|miniatura|La [[Porta Nigra]] a [[Treviri]]. Nonostante le fortificazioni romane, Treviri fu conquistata due volte dai vichinghi.]]
Durante la [[Settimana santa|Settimana Santa]] dell'882, i guerrieri norreni attaccarono e distrussero i monasteri, le chiese e le fattorie situate fuori dalle mura di [[Treviri]]. I [[Abbazia di San Massimino|monasteri di San Massimino]], [[Abbazia di San Martino di Treviri|San Martino]] e [[Abbazia di San Sinforiano|San Sinforo]] a nord delle antiche mura furono distrutti, e quest'ultima non fu mai più ricostruita. Il [[Basilica di San Paolino|monastero di San Paolino]], invece, venne risparmiato<ref>{{cita libro|autore=Gabriele B. Clemens|autore2=Lukas Clemens|lingua=de|titolo=Geschichte der Stadt Trier|editore=Beck|città=Monaco di Baviera|anno=2007|isbn=978-3-406-55618-0|pp=70-71}}</ref>.
Il [[giovedì santo]], il 5 aprile dell'882, i vichinghi conquistarono la città stessa. Dopo alcuni giorni di riposo, i vichinghi saccheggiarono Treviri la domenica di Pasqua<ref>{{cita libro|citazione=Come a Prüm, l'attacco avvenne in un giorno di festa. Poiché era la massima festa cristiana e solo dopo la conquista tornò la calma, si può supporre che l'attesa e la successiva devastazione siano state effettuate di proposito|lingua=en|url=https://books.google.it/books?id=rvZKDwAAQBAJ&pg=PT284|pp=284-285|titolo=Power and Its Problems in Carolingian Europe|autore=Stuart Airlie|editore=Routledge|anno=2018|isbn=978-13-51-21924-2}}</ref>. Tra le altre, la [[Duomo di Treviri|cattedrale di Treviri]] fu oggetto del saccheggio. [[Reginone di Prüm]] riferisce di numerose vittime tra la popolazione, ma l'arcivescovo [[Bertoldo di Treviri]] riuscì a fuggire a [[Metz]] con alcuni seguaci. In seguito, una parte dei vichinghi si spostarono con il loro bottino lungo la Mosella verso Coblenza, mentre gli altri si spostarono verso Metz.
I vichinghi che avanzavano verso Metz si scontrarono, l'11 aprile 882, con un esercito guidato dal vescovo di Metz [[Wala di Metz|Wala]], dal sopraddetto arcivescovo di Treviri Bertoldo e dal conte [[Adalardo II di Metz]] nella [[battaglia di Remich]]. Questa battaglia fu nuovamente vinta dai vichinghi; oltre a numerosi cavalieri e contadini, anche il vescovo Wala cadde sul campo di battaglia. Tuttavia, la feroce resistenza riscontrata e le conseguenti perdite, indusse i vichinghi a tornare indietro e si spostarono a nord attraverso l'Eifel verso il loro accampamento<ref>{{cita|Ewig (1964)|pp. 284-286}}.</ref><ref>{{cita|Apsner (2003)|pp. 273-274}}.</ref>.
== Armistizio di Ascloha nella primavera dell'882 ==
{{Per approfondire|Assedio di Asselt}}
[[File:Sceau_de_Charles_le_gros.jpg|miniatura| Dopo il suo ritorno dall'Italia, l'imperatore [[Carlo il Grosso|Carlo III]] tenne un [[Dieta (storia)|''Reichstag'']] a [[Worms]] nel maggio 882, riunendo un grande esercito in cui erano presenti [[Franchi]], [[Storia della Baviera|Bavaresi]], [[Ducato di Svevia|Svevi]], [[Turingi]], [[Ducato di Sassonia|Sassoni]], [[Frisoni]] e [[Longobardi]]<ref>{{cita|Cronaca di Reginone di Prüm|anno 882}}, [https://www.dmgh.de/mgh_ss_rer_germ_50/#page/119/mode/1up p.119].</ref>. L'esercito si posizionò di fronte all'accampamento vichingo fortificato, che prende il nome di Ascloha ''(''[[Asselt]]) secondo gli ''[[Annales Fuldenses]]'' nell'882<ref>{{cita|Annali di Fulda|p. 92}}.</ref>. Secondo invece la ''Chronica'' di [[Reginone di Prüm]] (dell'anno 882, citato nell'anno 881), luogo di negoziazione era Haslon, che è spesso identificato con [[Kasteel Elsloo|Elsloo sulla Mosa]]<ref>{{cita|Willemsen e Simek (2004)|p. 164}}.</ref>.
Carlo III assediò i vichinghi con il suo esercito a distanza di sicurezza e dopo dodici giorni iniziò le trattative con gli assediati. Il risultato di esse fu un ritiro degli intrusi comprati con i beni della chiesa. A condizione che il capo vichingo [[Godfrid di Frisia|Gottfried]] fosse [[Battesimo|battezzato]], gli fu data anche la [[Frisia (regione storica)|Frisia]] (Paesi Bassi) in [[
== L'estate dell'882 ==
Già nell'estate dell'882, [[Godfrid di Frisia|Gottfried]] tornò in Renania con un esercito rinvigorito da nuove reclute provenienti dalla patria per una seconda incursione e devastò Colonia, Bonn e Andernach. Nelle vicinanze di quest'ultima, numerose chiese e monasteri furono saccheggiati e dati alle fiamme.
Anche [[Zutphen
== Incursione nell'autunno dell'883 ==
La notizia dei successi di [[Godfrid di Frisia|Gottfried]] in Renania e del suo dominio in Frisia attirò altri vichinghi dalla Danimarca. Nell'autunno dell'883 questi sbarcarono in Frisia, risalirono il Reno con il consenso di Gottfried e si trasferirono in un accampamento permanente vicino a Duisburg. Essi devastarono nuovamente numerosi insediamenti che erano stati appena ricostruiti<ref>
Quell'anno i vichinghi si ritirarono dal [[Medio Reno]] e si stabilirono definitivamente nel [[Basso Reno (regione)|Basso Reno]]. Occuparono [[Xanten]] e [[Duisburg]] e da lì intrapresero piccole incursioni nell'area circostante, in particolare nella zona intorno a Xanten e nella [[regione della Ruhr]]<ref>
== Campagna franca contro i vichinghi 884 ==
Nell'884, un'unità di truppe guidata dal conte [[Enrico di Franconia]] riuscì a riconquistare Duisburg; i vichinghi si ritirarono quindi dal resto delle regioni del Basso Reno in cambio di un tributo<ref name="ReferenceB"
== La cospirazione di Ugo di Lotaringia con i vichinghi nell'885 ==
[[File:Karolingische-reiterei-st-gallen-stiftsbibliothek_1-330x400.jpg|sinistra|miniatura|
All'inizio dell'885, [[Ugo di Lotaringia|Ugo]], unico figlio del re [[Lotario II di Lotaringia]] e della sua seconda moglie [[Waldrada di Wormsgau|Waldrada]], unione non riconosciuta dalla Chiesa, decise di riconquistare il regno di suo padre con l'aiuto del cognato [[Godfrid di Frisia|Gottfried]]. Segretamente, chiese a Gottfried di rafforzare il suo esercito con più vichinghi dalla Danimarca, e, in caso di vittoria, gli promise metà della terra che avrebbe conquistato. Tuttavia, Gottfried non aspettò i rinforzi dalla patria e inviò i conti frisoni [[Gerulfo II d'Olanda|Gerulfo]] e Gardulfo come ambasciatori dell'imperatore [[Carlo il Grosso|Carlo III]] mentre numerosi vichinghi convergevano alla foce del Reno. Egli pretese [[Coblenza]], [[Andernach]] e [[Sinzig]], nonché altri possedimenti della corona con vigneti sul Medio Reno come pagamento per la sua fedeltà e protezione delle frontiere.
Carlo III scoprì i piani dei cospiratori, forse tramite il conte Gerulfo. Su consiglio di [[Enrico di Franconia]], decise di tendere un'imboscata ai vichinghi e rimandò indietro gli ambasciatori con la notizia che lui stesso avrebbe mandato un messaggero in Frisia con una risposta adeguata alle richieste di Gottfried.
Riga 102 ⟶ 117:
Enrico di Franconia inizialmente fece sì che i suoi seguaci si spostassero segretamente e in piccoli gruppi attraverso la [[Ducato di Sassonia|Sassonia]] fino al punto d'incontro che aveva stabilito in Frisia. Egli stesso si recò a [[Colonia (Germania)|Colonia]] dall'arcivescovo [[Williberto di Colonia|Williberto]], che lo accompagnò nel suo viaggio lungo il Reno. Nel corso del maggio 885 arrivarono nella [[Batavia (regione)|Batavia]], una regione della Frisia circondata dai due bracci del Reno. Gottfried andò incontro i Franchi e si radunarono a [[Rijnwaarden|Herwen]].
Durante i negoziati, Enrico fece in modo che l'arcivescovo convocasse la moglie di Gottfried [[Gisela di Nivelles|Gisela]] nel campo dei Franchi con un pretesto per sottrarla alle mani di eventuali ricatti dei vichinghi. Lo stesso Enrico stava nel frattempo negoziando sulla questione del conte sassone Eberardo, i cui possedimenti erano stati saccheggiati da Gottfried. Quando scoppiò una disputa, Gottfried fu colpito da Eberardo e ucciso dal seguito di Enrico. Successivamente, tutti gli altri vichinghi che erano in Batavia, incluso il loro leader Sigfrido, furono uccisi. Pochi giorni dopo [[Ugo di Lotaringia|Ugo]] fu attirato a Gondreville dove fu catturato, accecato e portato nell'[[abbazia di Prüm]], dove trascorse il resto della sua vita<ref>
Enrico di Franconia, mentre cavalcava vicino alla città durante l'[[Assedio di Parigi (885-886)|assedio di Parigi nell'886]], cadde in una trappola preparata dai vichinghi e fu ucciso lì dai suoi nemici.
Riga 109 ⟶ 124:
== L'incursione primaverile dell'892 ==
[[File:Carloman2_vs_Normans.jpg|miniatura|
Nell'891 i vichinghi subirono una grave sconfitta per mano del re dei Franchi Orientali e poi imperatore [[Arnolfo di Carinzia]] vicino a [[Lovanio]], in [[Belgio]], e gli sconfitti dovettero ritirarsi completamente dal [[Ducato di Brabante|Brabante.]] Quando i vichinghi dispersi si radunarono a sud della [[Mosa (fiume)|Mosa]], intrapresero una campagna nella valle della Mosella nell'892<ref>{{cita|Fuchs (1990)|p. 91}}.</ref>.
Nel febbraio dell'892 raggiunsero Treviri e saccheggiarono di nuovo l'antica città romana. Poi si spostarono a valle e poi lungo il Reno fino a Bonn. A [[Lannesdorf]] affrontarono un contingente numericamente superiore della popolazione locale. A causa della devastante sconfitta di Lovanio, il morale dei vichinghi non era forte di fronte a numeri superiori, così evitarono l'ingaggio e marciarono verso ovest attraverso l'Eifel fino all'abbazia di Prüm. Come dieci anni prima, devastarono il monastero e la città, uccisero e rapirono numerosi residenti; solo l'abate del monastero e alcuni monaci riuscirono a fuggire (''Chronica'' di [[Reginone di Prüm]], anno 892)<ref>{{cita|Cronaca di Reginone di Prüm|anno 892}}, [https://www.dmgh.de/mgh_ss_rer_germ_50/#page/138/mode/1up p. 138].</ref>.
La forza combattiva dei vichinghi fu definitivamente indebolita dopo la battaglia di Lovanio. Essi si ritirarono nei territori occupati dai danesi in Gran Bretagna ([[Danelaw]]) e da lì intrapresero solo occasionali incursioni, ma queste interessarono solo le coste europee e non penetrarono più nel cuore del regno franco<ref name="ReferenceB"/>.
== Dettagli sulle incursioni vichinghe nella Renania ==
=== Abbigliamento, armamento e stile di combattimento dei vichinghi ===
{{Per approfondire|Armi e armature in epoca vichinga}}
[[File:Busdorf_-_Haithabu_-_Wikinger-Häuser_12_ies.jpg|miniatura|
[[File:BP10-7At10-15195.jpg|miniatura|
I norreni avevano una preferenza per i vestiti colorati. Essi acquisirono i tessuti per questo tipo principalmente durante le loro incursioni. Ma questi tessuti arrivavano nella loro patria anche in forma di merce di scambio. Gli uomini indossavano sotto di essi una [[Tunica (abbigliamento)|tunica]] con cintura e pantaloni di lana. Un mantello e un berretto li proteggevano dal vento e dalle intemperie. I vichinghi più ricchi decoravano i loro vestiti con trecce colorate o addirittura con pellicce. Le donne indossavano abiti lunghi più o meno riccamente decorati con gioielli a seconda del loro status. I gioielli in argento erano i preferiti<ref name="A. Willemsen 1000"
L'aspettativa di vita dei guerrieri vichinghi non era molto alta, le ferite gravi erano solitamente fatali a causa delle infezioni. La maggior parte dei guerrieri aveva un'età compresa tra i 20 ei 30 anni, ma anche uomini più giovani parteciparono alle incursioni. Le donne vichinghe prendevano le armi solo quando i loro insediamenti erano attaccati per difendere la propria casa.
Riga 129 ⟶ 144:
Il [[ferro]] era un bene raro e costoso, quindi i vichinghi lo usavano con parsimonia ed efficacia quando forgiavano le loro armi. La maggior parte dei vichinghi combatteva con [[Scure|asce]] o [[Ascia da battaglia|asce da battaglia]] per questo motivo. L'ascia era anche uno [[Attrezzo|strumento]] usato quotidianamente e quindi veniva portata alla cintura quasi costantemente. I vichinghi usavano come armi a lungo raggio principalmente frecce e lance. Raramente erano utilizzati [[Frombola|frombole]] o i sassi da lancio nei combattimenti a lunga distanza, questi ultimi soprattutto nei combattimenti in alto mare, per difendere o conquistare altre navi.
[[File:Viking_swords.jpg|sinistra|miniatura|Spade vichinghe, per lo più lame franche e impugnature norrene.]]
Le [[Spada vichinga|spade]] erano popolari ma rare e per lo più erano impugnate solo da vichinghi molto ricchi. L'armatura consisteva in scudi rotondi dipinti ed [[Elmo vichingo|elmi]] ma venivano indossate anche armature imbottite e di cuoio. Gli arcieri non indossavano armature a causa della necessaria mobilità e, se entravano in un combattimento ravvicinato, erano molto rapidamente feriti a morte. Di norma, nell'era vichinga non esisteva un vero e proprio ordine di battaglia, cioè quelli pronti a combattere si incontravano e caricavano a casaccio nelle file avversarie, per poi combattere la battaglia nel corpo a corpo<ref name="A. Willemsen 1000"/>.
La [[cotta di maglia]] o [[Armatura a scaglie|l'armatura a scaglie]] erano merci rare e molto costose. Solo i ricchi vichinghi potevano permetterseli. Armature pesanti e spade erano quindi un bottino fortemente ambito e i soldati a piedi non avevano quindi paura di attaccare i cavalieri franchi. A differenza dei Franchi, i vichinghi non combattevano a cavallo nelle campagne renane, li usavano solo per cavalcare e poi combattevano come [[Fanteria|fanti]]<ref name="A. Willemsen 1000"/>. Il più delle volte, i vichinghi attaccavano, nelle loro incursioni, per mezzo di piccole unità di uomini composti da un massimo di poche centinaia di guerrieri; si presume che la quantità di bottino prevista determinasse l'ammontare delle truppe<ref name="ReferenceB">{{cita web|autore=Jennifer Striewski|accesso=4 marzo 2022|titolo=I Vichinghi sul Medio Reno|città=Bonn|url=https://www-rheinische--geschichte-lvr-de.translate.goog/Epochen-und-Themen/Themen/wikinger-am-mittelrhein/DE-2086/lido/57d11ffb5b1dd7.60977295?_x_tr_sch=http&_x_tr_sl=de&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=sc|sito=rheinische--geschichte-lvr-de}}</ref>.
Spesso i vichinghi raggiungevano i luoghi che volevano razziare su delle navi. Esse potevano quindi fungere anche da mezzo di fuga se gli avversari si dimostravano superiori. Questo tipo di guerra era sconosciuto nel Nord Europa fino all'epoca vichinga, quindi le città portuali erano solitamente fortificate solo sul lato terra; le prime modalità di incursioni furono quindi inaspettate per la popolazione di queste città. Solo successivamente anche i porti furono fortificati<ref name="A. Willemsen 1000"/>.
Molte delle spade vichinghe trovate hanno lame franche e impugnatore nordiche; non è chiaro se siano stati scambiati o saccheggiati. Ci sono pervenute anche spade lunghe realizzate dai norreni. Le spade di altissima qualità sono contrassegnate dalla parola [[Ulfberht]]: si presume che sia il nome di un fabbro o di una [[fucina]] franca, ma non si può escludere un significato magico. Nel frattempo sono state portate alla luce quaranta spade di con questo contrassegno, e addirittura i ritrovamenti più a sud sono stati fatti nei [[Penisola balcanica|Balcani]]<ref name="A. Willemsen 1000">{{cita|Willemsen e Simek (2004)|pp. 122-125}}.</ref>.
=== Rapporto di prezzo delle armi e armamenti rispetto ad altri beni commerciali ===
[[File:Coins_bullion_york_hoard.JPG|miniatura|
* Un coltello valeva 3 grammi d'argento, per i quali si sarebbero potuti acquistare 30 polli.
Riga 145 ⟶ 162:
* Un elmo poteva essere acquistato per 410 grammi d'argento, lo stesso valore per tre buoi.
* Una spada lunga con un fodero costava 478 grammi d'argento, con i quali si poteva comprare anche un cavallo nell'Europa settentrionale e occidentale.
* L'ambita cotta di maglia costava 820 grammi d'argento, l'equivalente di uno o due [[Schiavismo|schiavi]] o 28 maiali<ref>
== Panoramica temporale ==
La seguente panoramica mostra alcune incursioni nel contesto storico in ordine cronologico. Gli eventi che interessano la Renania sono contrassegnati in grassetto:<ref
{| class="wikitable"
!Anno
Riga 240 ⟶ 257:
|-
|860
|[[Costantinopoli]], [[Turchia
|Saccheggio
|-
Riga 340 ⟶ 357:
|-
|985–986
|[[Groenlandia
|[[Erik il Rosso]] inizia a conquistare le terre non glaciali
|-
Riga 348 ⟶ 365:
|-
|1013
|Inghilterra
|Il re danese [[Sweyn I di Danimarca|Sweyn Barbaforcuta]] conquista l'Inghilterra
|-
Riga 356 ⟶ 373:
|-
|1066
|[[Battaglia di Stamford Bridge]], Inghilterra
|Harald III di Norvegia cade nella [[battaglia di Stamford Bridge]]; fine convenzionale storiografica dell'[[epoca vichinga]]
|}
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
=== Fonti primarie ===
* {{cita web|cid=Annali di Fulda|titolo=Annali di Fulda|url=https://www.dmgh.de/mgh_ss_rer_germ_7/index.htm#page/(III)/mode/1up|lingua=la|accesso=17 settembre 2021}}
* {{cita libro|lingua=la|cid=Cronaca di Reginone di Prüm|autore=[[Reginone di Prüm]]|titolo=Chronicon cum continuatione Treverenst|anno=1978}}
=== Fonti secondarie ===
* {{cita libro|lingua=de|autore=Burkhard Apsner|cid=Apsner (2003)|capitolo=Die hoch- und spätkarolingische Zeit (9. und frühes 10. Jahrhundert) [''L'alto e tardo periodo carolingio (IX e inizio X secolo)'']|titolo=Geschichte des Bistums Trier|titolotradotto=Storia della Diocesi di Treviri|volume=1|editore=Paulinus|città=Treviri|anno=2003|pp=255-284}}
* {{cita libro|lingua=de|autore=Eugen Ewig|cid=Ewig (1964)|capitolo=Das Trierer Land im Merowinger- und Karolingerreich [''La Terra di Treviri nell'impero merovingio e carolingio'']|titolo=Geschichte des Trierer Landes|titolotradotto=Storia delle Terre di Treviri|volume=10|editore=Arbeitsgemeinschaft für Landesgeschichte und Volkskunde des Trierer Raumes|città=Treviri|anno=1964|pp=222-302}}
* {{cita libro|lingua=de|autore=Peter Fuchs|cid=Fuchs (1990)|titolo=Chronik zur Geschichte der Stadt Köln|titolotradotto=Cronaca della storia della città di Colonia|volume=1|editore=Greven Verlag|città=Colonia|anno=1990|isbn=3-7743-0259-6}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=Peter H. Sawyer|cid=Sawyer (1983)|titolo=Kings and Vikings. Scandinavia and Europe AD 700–1100|editore=Routledge|città=Londra/New York|anno=1983|isbn=0-415-04590-8}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=[[Rudolf Simek]]|cid=Simek (2004)|titolo=Vikings on the Rhine. Recent Research on Early Medieval Relations between the Rhinelands and Scandinavia|capitolo=Studia Medievalia Septentriolia (SMS)|numero=11|editore=Fassbaender|città=Vienna|anno=2004|isbn=978-3-900538-83-5}}
* {{cita libro|lingua=de|autore=Walther Vogel|cid=Vogel (1906)|titolo=Die Normannen und das Fränkische Reich bis zur Gründung der Normandie|titolotradotto=I Normanni e l'impero franco fino alla fondazione della Normandia|capitolo=Heidelberger Abhandlungen zur mittleren und neueren Geschichte|volume=14|editore=Winter|città=Heidelberg|anno=1906}}
* {{cita libro|lingua=de|titolo=Wikinger am Rhein 800-1000|titolotradotto=I Vichinghi sul Reno 800-1000|autore=Annemarieke Willemsen|autore2=Rudolf Simek|cid=Willemsen e Simek (2004)|editore=Wissenschaftliche Buchgesellschaft|anno=2004|isbn=978-38-06-21909-8|città=Utrecht}}
* {{cita libro|lingua=de|autore=Johann Hildebrand Withof|cid=Withof (2008)|curatore=Albrecht Blank|titolo=Die Chronik der Stadt Duisburg. Von den Anfängen bis zum Jahre 1742|titolotradotto=La cronaca della città di Duisburg. Dagli inizi all'anno 1742|editore=BoD|città=Norderstedt|anno=2008|isbn=978-3-8370-2530-9|url=http://books.google.de/books?id=O1pC8wHf9JMC&pg=PA118}}
== Collegamenti esterni ==
* {{cita pubblicazione|url=https://link.springer.com/article/10.1007/s11457-018-9221-3|lingua=en|autore=Irene Baug|autore2=Dagfinn Skre|autore3=Tom Heldal|autore4=Øystein J. Jansen|titolo=The Beginning of the Viking Age in the West|rivista=Journal of Maritime Archaeology|numero=14|pp=43-80|anno=2019|doi=10.1007/s11457-018-9221-3}}
{{Vichinghi}}
{{Portale|Guerra|Medioevo|Francia}}
[[Categoria:Battaglie che coinvolgono i Normanni]]
[[Categoria:Battaglie medievali che coinvolgono la Francia]]
[[Categoria:Pirateria]]
|