Guglielmo Embriaco: differenze tra le versioni
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|Nato_a = [[Genova]]
[[Immagine:Genova-Palazzo San Giorgio-DSCF7708.JPG|thumb|Guglielmo Embriaco ''Testadimaglio'' raffigurato con il Sacro Catino in mano sul prospetto principale di [[Palazzo San Giorgio (Genova)|Palazzo San Giorgio]], a [[Genova]]]]▼
|Data_di_morte = [[1102]]
{{Citazione|Salite, salite e prendete in fretta la città|''Testadimaglio'' ai suoi uomini durante la presa di Cesarea, [[Caffaro di Rustico da Caschifellone]], [[Annali del Caffaro|Annali]]}}▼
|Immagine= Genova-Palazzo San Giorgio-DSCF7708.JPG
▲
|Grado=[[Capitano generale]]
|Nazione_servita={{simbolo|Flag of Genoa.svg|20|border}} [[Repubblica di Genova]]
|Guerre=[[Prima crociata]]
|Comandanti=[[Goffredo di Buglione]]
|Anni_di_servizio= 1099-1102
|Altro_lavoro=[[Mercante]]
|Battaglie=[[Assedio di Gerusalemme (1099)|Assedio di Gerusalemme]]
|Comandante_di= Forze genovesi durante la prima crociata
}}
▲{{Citazione|Salite, salite e prendete in fretta la città|''Testadimaglio'' ai suoi uomini durante la presa di [[Cesarea in Palestina|Cesarea]], [[Caffaro di Rustico da Caschifellone]], [[Annali del Caffaro|Annali]]}}
{{Bio
|Nome = Guglielmo
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|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 1102
|Epoca = 1000
|Attività = condottiero▼
|Epoca2 = 1100
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , uno dei maggiori personaggi storici [[medioevo|medievali]] di [[Genova]] e uno dei padri della [[Compagna Communis]], il Comune ''in nuce'' da cui sarebbe sorta la [[Repubblica di Genova]]
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== Biografia ==
Nacque a [[Genova]] e visse fra la seconda metà dell'[[XI secolo|XI]] e la prima del [[XII secolo]] dal visconte Guido di Manesseno, quindi fratello di Guido, Arnaldo ed Oberto [[Spinola]], [[Primo de' Castro]] ed altri.<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/embriaco-guglielmo-detto-testadimaglio_(Dizionario-Biografico)/|titolo=EMBRIACO, Guglielmo, detto Testadimaglio - Enciclopedia|sito=Treccani|lingua=it|accesso=13 giugno 2024}}</ref>
L'appellativo ''testadimaglio'' (''caputmallei'') gli derivò dalla fama di guerriero indomito e per la sua probabile forza fisica.
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Guerriero (''miles christianus'') e mercante (''januensis ergo mercator'') al tempo stesso: questo fu, secondo gli storici, Embriaco, condottiero destinato a diventare capostipite di una prestigiosa dinastia genovese che avrebbe partecipato per lunghi decenni al governo cittadino e guadagnato diritto di signorìa per concessione di [[Bertrando di Saint-Gilles]] sulla città-porto fenicia di [[Byblos]] (o Gibelletto), sulla costa del [[Libano]].
Non disgiunse mai il suo impegno in nome della [[Arcidiocesi di Genova|Chiesa di Genova]] — con la quale la nascente oligarchia che avrebbe governato la città per quasi ottocento anni, della quale Embriaco faceva parte, doveva pur sempre fare i conti — e il profitto personale o quantomeno ''familiare'', ma anche quello della città sotto la cui bandiera compiva le proprie spedizioni, una città destinata a confermarsi nell'arco di pochi decenni come unica e vera e propria porta sul [[mar Mediterraneo]].
===In Terra Santa===
[[File:Guglielmo Embriaco-Gerusalemme 1099-Giovanni Battista Carlone.jpg|thumb|Raffigurazione della conquista di [[Gerusalemme]] del [[1099]]. Dipinto di [[Giovanni Battista Carlone]] nella cappella di [[palazzo Ducale (Genova)|palazzo Ducale]].]]
Nel 1099
Accortosi dell’arrivo di una numerosa flotta musulmana,
Giunto al campo crociato si fa ricevere da [[Goffredo di Buglione]], comandante delle forze cristiane e, in cambio di un cospicuo bottino, promette di conquistare la città con i suoi 200 genovesi laddove non erano riusciti gli alleati in oltre 10’000 uomini.
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Sopra le torri, mentre le catapulte Genovesi devastavano le mura, i balestrieri degli Embriaci scagliavano i loro terribili dardi di ogni tipo.
Embriaco
Gerusalemme fu conquistata e i Genovesi consegnarono le chiavi della città a Baldovino di Fiandra primo re cristiano del Regno latino.
Goffredo di Buglione mantenne il patto e i genovesi scelsero per primi il bottino, prendendo un fondaco, un pozzo, una piazza, una chiesa, trenta case e un terzo del bottino di tutta la città
Sull’architrave del Santo Sepolcro venne inciso a lettere d’oro “Praepotens Genuensium Praesidium” (“Grazie allo strapotere dei genovesi”) a memoria dell’incredibile impresa dei Genovesi.
Tra i numerosi tesori che Guglielmo porterà in patria, il [[Sacro Catino]], a quell’epoca e per secoli ritenuto
A riconoscimento del prestigio acquisito, per decreto consolare, tutte le torri cittadine verranno mozzate, in modo che nessuna superi in altezza quella del condottiero.
Le gesta di Embriaco a [[Cesarea in Palestina|Cesarea]] (1101) sono state immortalate da [[Caffaro di Rustico da Caschifellone]], in apertura dei suoi celebri [[Annali del Caffaro|Annali]] iniziati a scrivere intorno alla metà del [[XII secolo]], e poi anche da [[Torquato Tasso]] nella ''[[Gerusalemme liberata]]''. In un altro testo storico dello stesso Caffaro — la ''Lyberatio civitatum Orientis'' — vengono invece esaminate più dettagliatamente le vicende storiche che portarono i membri della dinastia degli [[Embriaci]] al controllo — ''per un tempo prefissato di vent'anni'' — della città di [[Biblo]]. Va ricordato che Caffaro — navigatore e guerriero prima che storico e analista — era stato compagno d'armi e di navigazione in numerose imprese di conquista di città della costa orientale del [[Mar Mediterraneo]], fino alle porte del [[Bosforo]].
==Galleria d'immagini==
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Immagine:Genova-Torre Embriaci-DSCF7813.JPG|[[Torre degli Embriaci]] a Castello,<br/> [[centro storico di Genova]]
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==Note==
<references/>
==Bibliografia==
* Gabriella Airaldi, ''Blu come il mare - Guglielmo e la saga degli Embriaci'', Fratelli Frilli Editori, Genova, 2006, ISBN 88-7563-174-3
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[[Categoria:Condottieri italiani]]
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