Esselunga: differenze tra le versioni
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{{ViolazioneCopyright}}
{{C|la voce si sofferma troppo sulle diatribe tra Bernardo e il figlio Giuseppe; alcune sezioni sembrano poi copiate da veline aziendali|aziende|dicembre 2017}}
{{F|aziende italiane|marzo 2025|varie cifre continuamente aggiornate senza l'inserimento delle fonti esterne}}
{{Azienda
|nome = Esselunga
|logo =
|immagine = Esselunga headquarter (Pioltello, Italy - 2022).png
|didascalia = La sede legale a [[Limito]], [[Pioltello]] ([[Città metropolitana di Milano|MI]])
|forma societaria = Società per azioni
|data fondazione = 1957
|forza cat anno =
|luogo fondazione = [[Milano]]
|fondatori = [[Bernardo Caprotti]], Guido Caprotti,
|data chiusura =
|causa chiusura =
|nazione = ITA
|sede = [[Pioltello]], frazione di [[Limito]] ([[Città metropolitana di Milano|MI]])
|controllate = La Villata<br>Orofin<br>Atlantinc<br>Fidaty<br>EsserBella
*Marina Sylvia Caprotti (presidente e [[Amministratore delegato|amministratrice delegata]])
▲|persone chiave = * Giuliana Albera presidente onorario
|settore = [[Grande distribuzione organizzata]]
|prodotti = Alimentari e beni di largo consumo
|fatturato = € 9.447,8 milioni
|anno fatturato =
|utile netto = 55,9 milioni di €
|anno utile netto =
|dipendenti =
|anno dipendenti =
|slogan = Più la conosci, più ti innamori
}}
'''Esselunga S.p.A.''' è una [[società (diritto)|società]] italiana operante nella [[grande distribuzione organizzata]] nell'[[Italia settentrionale]] e [[Italia centrale|centrale]] con [[supermercato|supermercati]] e [[superstore]]. Controllata da [[Supermarkets Italiani]], Esselunga gestisce circa l'8,7% delle vendite in supermercati e ipermercati italiani con oltre 170 punti vendita presenti nelle regioni [[Lombardia]], [[Veneto]], [[Piemonte]], [[Emilia-Romagna]], [[Toscana]], [[Liguria]] e [[Lazio]].
== Storia ==
=== Anni cinquanta ===
[[File:Esselunga viale zara.jpg|thumb|left|Uno dei primi "Supermarket" a Milano, in [[viale Zara]] 123, ancora oggi esistente.]]
A metà degli [[anni 1950|anni cinquanta]] l'imprenditore [[Nelson Rockefeller]] fondò, tramite la '''International Basic Economy Corporation''' (IBEC), assieme ad alcuni soci italiani, la prima catena italiana di supermercati, la
La società fu costituita il 13 aprile 1957 a [[Milano]] come Supermarkets Italiani S.p.A e un capitale sociale di un milione di lire sottoscritto per il 51% dall'[[International Basic Economy Corporation|IBEC]] e per il restante da azionisti italiani - gli industriali tessili Bernardo e Guido Caprotti (18%), gli imprenditori e proprietari del Corriere della Sera Mario e Vittorio Crespi (16,5%), Marco Brunelli, figlio di un noto antiquario milanese (10,3%), la principessa [[Boncompagni (famiglia)|Laetitia Boncompagni]], amica personale di Nelson Rockefeller (3%) e Franco Bertolini, consigliere finanziario dei Crespi (1,2%).
Il successo dell'iniziativa fu enorme e ogni volta che veniva aperto un nuovo [[Supermercato|Supermarket]], doveva intervenire la polizia per l'afflusso di folla e inoltre c'erano cronisti e ambulanze per le emergenze.<ref>{{Cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/04/12/supermarket-la-rivoluzione-ha-50-anni.html|titolo=Supermarket, la rivoluzione ha 50 anni - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|accesso=14 aprile 2016}}</ref>▼
Il primo punto vendita della Supermarkets Italiani S.p.A. fu inaugurato il 27 novembre
▲Il successo dell'iniziativa fu enorme e ogni volta che veniva aperto un nuovo
=== Anni sessanta ===
Venne aperto un primo supermercato in Toscana a [[Firenze]] il 9 febbraio
▲Venne aperto un primo supermercato in Toscana a [[Firenze]] il 9 febbraio [[1961]] in via Milanesi.<ref>[http://www.esselunga.it/default.aspx?idPage=1865 Esselunga in Toscana. Insieme da 50 anni] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110927020038/http://www.esselunga.it/default.aspx?idPage=1865 |data=27 settembre 2011 }}</ref> I fratelli Caprotti ([[Bernardo Caprotti|Bernardo]], [[Guido Caprotti (imprenditore)|Guido]] e Claudio) lo stesso anno acquisirono il 51% della proprietà fino ad allora detenuto da Rockefeller, pagando 5 milioni di dollari col contributo di Marianne Maire in Caprotti, madre dei tre fratelli Caprotti, con 300 milioni di lire<ref name=":1" />. Il management americano, capitanato non più da Richard W. Boogart, ma da Dick Simpson e Roland Hood, lasciò la gestione di Supermarkets Italiani nei primi anni sessanta. Gli americani, oltre a lasciare la loro impronta gestionale sui supermercati, avevano impostato il magazzino e avviato la produzione di alcuni prodotti a marchio privato inesistenti sul mercato italiano (es.: pane in cassetta). Bernardo Caprotti divenne [[amministratore delegato]] nel 1965 e venne coadiuvato da Ferdinando Schiavoni (allora direttore commerciale e, nel tempo, vice – presidente e azionista) e da Claudio Caprotti<ref name=":1" /> che si occupò dello sviluppo e della gestione della filiale fiorentina fino al 1972<ref name=":0" />. Nel tempo i Caprotti e Schiavoni verranno affiancati da Paolo De Gennis, che diventerà prima [[direttore generale]] e poi vice presidente. De Gennis svilupperà, in seguito, i reparti dei prodotti freschi.
=== Dagli anni settanta agli anni novanta ===
[[File:Esselunga-milanolosanna.JPG|miniatura|Supermarket Esselunga di Milano in via Losanna.]]
La campagna pubblicitaria delle “mille lire lunghe” viene usata dal 1969 al 1971. Ed è in questa campagna, curata da Alberto Gandin e da Gian Paolo Cesarani, ideatore del claim "le mille lire lunghe", che nasce il nome esse lunga. Lo slogan era “vieni a spendere 1000 lire lunghe al supermarket con la esse lunga”. I clienti, da quel momento in poi, hanno cominciato a chiamare i supermarket "Esselunga", che diventerà il nome dell'azienda operativa mentre la holding continuerà a chiamarsi Supermarkets Italiani<ref>{{Cita news|url=https://www.giuseppecaprotti.it/esselunga-dal-1957-agli-inizi-degli-anni-90-nei-ricordi-del-figlio-di-un-droghiere/|titolo=Esselunga: dal 1957 agli inizi degli anni '90 nei ricordi del figlio di un "droghiere" - giuseppecaprotti.it|pubblicazione=giuseppecaprotti.it|data=24 ottobre 2016|accesso=19 novembre 2018}}</ref>.
Grazie all'apporto di Charles Fitzmorris Jr, nel 1974 l'azienda costruì il suo primo magazzino informatizzato<ref>{{Cita web|url=http://www.giuseppecaprotti.it/charles-fitzmorris/|titolo=Charles Fitzmorris, un pezzo di storia di Esselunga|sito=giuseppecaprotti.it|accesso=13 aprile 2016}}</ref>. In collaborazione con l'Armando Testa, nel 1979 vennero lanciati i surgelati Esselunga,<ref>{{Cita web|url=http://www.giuseppecaprotti.it/una-curiosita-sullimmagine-di-un-prodotto-a-marchio-privato-di-esselunga/|titolo=Una curiosità sull’immagine di un prodotto a marchio privato di Esselunga|sito=giuseppecaprotti.it|accesso=14 aprile 2016}}</ref> i primi prodotti a marchio con il nome della catena<ref>{{Cita web|url=http://www.giuseppecaprotti.it/dallorto-allarte/|titolo=La nascita del Marketing in Esselunga|sito=giuseppecaprotti.it|accesso=14 aprile 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160423035115/http://www.giuseppecaprotti.it/dallorto-allarte/|dataarchivio=23 aprile 2016}}</ref> ai quali seguiranno poi i marchi Fidel, Naturama, Bio e Top che rimpiazzeranno i marchi creati negli anni sessanta.
Intanto le dimensioni dei supermercati divennero sempre più grandi.
Sul modello
Nel
A metà degli anni novanta vennero testati i primi due bar nei punti di vendita di Parma e Sarezzo.<ref>{{Cita web|url=http://www.giuseppecaprotti.it/tag/superstore/page/2/|titolo=Superstore|accesso=26 febbraio 2016|sito=giuseppecaprotti.it}}</ref>
Nel 1999 la catena contava circa 100 supermercati, con una quota sul mercato nazionale del 6,8%.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Nunzio Farina|data=marzo-aprile 1999|titolo=Fidaty di FINA per Voi|rivista=Fina Rosso&Blu|volume=rivista conservata presso il [[Museo Fisogni]]|numero=24}}</ref>
=== Dagli anni duemila ai giorni nostri ===
[[File:San Donato Milanese, quartiere affari, Piazza Bobbio.jpg|thumb|
Nel
Fra il
Il [[Sole 24 ore]] interpretò le operazioni di riassetto societario come segnale di una possibile cessione dell'attività operativa al gruppo britannico [[Tesco]] o a un altro gruppo estero.<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2006/10/esselunga101006chierchia.shtml?uuid=cde3fae8-582b-11db-8fee-00000e25108c&DocRulesView=Libero Riorganizzazione societaria e smentita della vendita alla Tesco] e [http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=127782 Rifiuto di vendere alle Coop].</ref> In seguito alle preoccupazioni espresse da una parte della classe politica italiana per la cessione a proprietà straniera di un gruppo italiano della GDO, furono fatte ipotesi di un interessamento da parte di [[Coop (Italia)|Coop]].
Bernardo Caprotti dichiarò il 21 settembre
Nel
A novembre 2022, apre in via Spadari a Milano il primo nuovo catering ''Le eccellenze di Esselunga'', specializzato solo in bar-caffetteria, gastronomia e pasticceria.
== Modello di business ==
Ispirato da [[Nelson Rockefeller]] e dai suoi manager,
▲Ispirato da [[Nelson Rockefeller]] e dai suoi manager, [[Bernardo Caprotti]], con l’aiuto dei suoi fratelli [[Guido Caprotti (imprenditore)|Guido]] e Claudio Caprotti, e dei suoi figli Giuseppe e Violetta Caprotti<ref name=":0" />, è riuscito a creare un’azienda di grande successo: oggi ha più di 24.000 dipendenti e 159 punti vendita, e con 8 miliardi di fatturato è la più grande società che si occupa in Italia di grande distribuzione organizzata. Una delle caratteristiche è il modello di business scelto, che si contraddistingue per un’organizzazione in grandi e grandissimi punti vendita, la maggior parte di dimensioni simili, una scelta che ne rende più semplice e omogeneo il rifornimento e consente la gestione attraverso un centro di distribuzione unico con reparti dedicati ai vari specifici settori, frutta e verdura, gastronomia, vini.<ref name="Cibo e marketing Esselunga">{{collegamento interrotto|1=[http://www.ciboemarketing.com/bernardo-caprotti-re-esselunga/ Cibo e marketing Esselunga] |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
A differenza dei concorrenti, come [[Coop Italia|Coop]], [[Carrefour]] e [[Auchan]], che puntano anche su punti vendita di dimensioni più ridotte, ma diffusi in maniera più capillare, i punti vendita si trovano quasi esclusivamente in grandi città o nelle loro immediate vicinanze. Inoltre, Esselunga è presente quasi soltanto nel nord Italia: in particolare in Lombardia, Liguria, Piemonte, Emilia, Veneto, Toscana e nel Lazio
La scelta della posizione costituisce un elemento rilevante del modello di business di Esselunga, in un settore come la grande distribuzione nel quale una buona localizzazione è alla base del successo dell’impresa. In tale scenario Esselunga si è costruita fin dagli esordi la fama di un’azienda che pone grandissima attenzione alla scelta del posizionamento.
Un'ulteriore caratteristica chiave è legata al fatturato per metro quadro, che fa di Esselunga una ''best practice'' internazionale: infatti Esselunga ha registrato nel 2015, ultimo dato disponibile, 15.732 euro di vendite per metro quadro, il doppio circa della media italiana nella grande distribuzione alimentare, che si attesta a 7.184 euro per metro quadro.<ref>
Il settore della vendita online ''Esselunga a casa'' è tuttora, il primo sito italiano di vendita online di prodotti fisici<ref name=":2">{{Cita libro|autore=Filippo Astone|titolo=Affari di Famiglia, fatti e misfatti della nuova generazione di padroni|anno=2009|editore=Longanesi|città=|
Grazie a questa frequentazione con l’America, Bernardo e Giuseppe Caprotti furono i primi a introdurre in Italia molte innovazioni nel settore e in particolare i primi a entrare nel business dei supermercati; aprire un ufficio marketing interno dedicato alle strategie di comunicazione e di fidelizzazione della clientela;<ref name=":2" /> passare dal supermercato al superstore come leva di sviluppo e incremento del volume di vendita.<ref name=":0" /><ref name="Esselunga.it">
== Dati economici ==
Nel 2016 ha realizzato un fatturato di 7,5 miliardi di euro.<ref>{{cita web|url=http://www.ilgiornale.it/news/economia/esselunga-cresce-ancora-vendite-75-miliardi-3-1378488.html|titolo=Esselunga cresce ancora. Vendite a 7,5 miliardi: +3%|data=24 marzo 2017|accesso=30 maggio 2017}}</ref> Nel 2017 i ricavi hanno toccato i 7,75 miliardi di euro con un aumento del 3,1% rispetto al 2016 grazie anche all'apertura di 4 nuovi punti vendita. Il
== Marketing ==
Uno dei tratti distintivi dell’azienda, soprattutto nei suoi primi decenni di vita è il desiderio di essere sempre all'avanguardia nel settore non solo per i prodotti, ma anche sotto il profilo del [[marketing]] pubblicitario<ref name=":1" /><ref>
Già nel 1994 Esselunga si dota di un ufficio marketing che gradualmente estende i suoi settori di competenza a:
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Da un'idea imprenditoriale di Giuseppe Caprotti (figlio di Bernardo), la catena è stata tra le prime nella GDO italiana a vendere prodotti biologici<ref name=":2" />.
Il nuovo modo di raccontare l’azienda e il prodotto viene inteso dai Caprotti come un legame di fiducia tra il consumatore ed Esselunga. Da questa idea nasce, nel 1995, la Fidaty card<ref>{{Cita web|url=https://www.esselunga.it/cms/azienda/la-storia.html|titolo=La storia
Le campagne pubblicitarie di Esselunga sono state curate e ideate dal rinomato talento di [[Armando Testa]] che ha contribuito a ridisegnare il concetto stesso di pubblicità commerciale italiana. Non si tratta più di pubblicità con un semplice fine commerciale e informativo, ma di campagne che sono rimaste nell'immaginario collettivo dei consumatori. Il concetto creativo è stato sviluppato con intelligenza e ironia da Testa che ha pensato a una reinterpretazione accattivante degli alimenti freschi in vendita nei supermercati Esselunga: la qualità è tale che i prodotti assumono una ‘personalità’ distintiva. Si tratta della campagna pubblicitaria ‘Da noi la qualità è qualcosa di speciale’ che, con oltre 70 soggetti, è tuttora presente al ''Musèe des Affiches'' del Louvre<ref name="Esselunga.it"/>. Nel 2001 questa campagna è stata ripresa dall'azienda in ‘Famosi per la qualità’ con protagonisti dei veri e propri “testimonial” di qualità: Aglio e Olio, John Lemon, Alavino e Porro Seduto<ref name=":1" /><ref name=":2" /><ref name="Esselunga.it"/>.
Cinque anni dopo nasce un'altra storica campagna pubblicitaria di Esselunga, “Nel segno della qualità” di ispirazione zodiacale. Ogni segno dello Zodiaco viene legato ad un alimento che ne assume le sembianze (il leone ad una pannocchia, i gemelli a due ciliegie, il sagittario a due spiedini, l’ariete a due conchiglie di burro etc)<ref>
Grazie all'apporto del dottor Ferdinando Schiavoni<ref name=":0" />, le innovazioni dei Caprotti sono state rivoluzionarie sebbene si trattasse di piccole modifiche nel sistema logistico e manageriale della grande distribuzione alimentare, come l’aggiunta del codice a barre, metodo che facilita l’organizzazione e il pagamento dei prodotti<ref name="management.closeupengineering.it"/>. Un altro esempio è rappresentato dalla promozione marketing attraverso i volantini contenenti offerte e promozioni speciali recapitati direttamente a casa dei clienti fidelizzati. Attualmente l’innovazione continua attraverso i volantini digitalizzati su app per cellulari e [[Tablet computer|tablet]]<ref>{{Cita web |url=http://www.articolotre.com/2016/09/esselunga-una-storia-di-risparmio/ |titolo="Articolo Tre" Esselunga una storia di risparmio |accesso=27 marzo 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170328020245/http://www.articolotre.com/2016/09/esselunga-una-storia-di-risparmio/ |dataarchivio=28 marzo 2017 |urlmorto=sì }}</ref>.
== Punti vendita ==
L'azienda opera prevalentemente nel [[nord]]-[[ovest]] dell'[[Italia]], con una forte concentrazione soprattutto in [[Lombardia]]. Notevole anche la presenza in [[Toscana]], con ben nove punti vendita nel solo capoluogo [[Firenze]].
Questo è il dettaglio della presenza di Esselunga:<ref>{{cita web|url=http://www.esselunga.it/cms/negozi/ricerca-negozi.html|titolo=Elenco punti vendita sul sito aziendale}}</ref>
{| class="wikitable sortable"
! Regione !! Prima<br/>apertura !! Numero<br />di negozi !! Province<br />coperte
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| {{bandiera|Emilia-Romagna}} [[Emilia-Romagna]] ||
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| {{bandiera|Lazio}} [[Lazio]] ||
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| {{bandiera|Liguria}} [[Liguria]] ||
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| {{bandiera|Lombardia}} [[Lombardia]] ||
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| {{bandiera|Piemonte}} [[Piemonte]] ||
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| {{bandiera|Toscana}} [[Toscana]] ||
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| {{bandiera|Veneto}} [[Veneto]] ||
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|}
== Concorrenza e prezzi ==
Gli effetti della concorrenza tra Esselunga e [[Coop Italia|Coop]] ebbero ripercussioni dirette sull'andamento dei prezzi al consumo: nel settembre 2007 l'associazione [[Altroconsumo]] rese noti i risultati di un'indagine di mercato dalla quale emerse come la concorrenza tra le grandi catene di distribuzione, Esselunga e Coop in testa, sia stata strettamente legata a una sostanziale riduzione dei prezzi rispetto alla media italiana.<ref>
== Controversie ==
===Accuse di mobbing===
Una dipendente del punto vendita Esselunga di Viale Papiniano a Milano affermò il 2 febbraio
▲Una dipendente del punto vendita Esselunga di Viale Papiniano a Milano affermò il 2 febbraio [[2008]] che le fosse stato impedito di recarsi al bagno per un intero turno di lavoro. Al termine del turno, recatasi in ospedale, le venne diagnosticata una [[cistite]] emorragica. Tornata al lavoro dichiarò d'essere stata aggredita da uno sconosciuto nei bagni del supermercato.<ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/2008/03/sezioni/cronaca/mobbing-cassiera/mobbing-cassiera/mobbing-cassiera.html|titolo=Mobbing, la cassiera in lacrime "Umiliata, ho pensato di morire" - cronaca - Repubblica.it|sito=www.repubblica.it|accesso=7 marzo 2018}}</ref> La donna intentò una causa,<ref name="tgcom">{{Cita web |url=http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo466052.shtml |titolo=TgCom.it Mobbing, cassiera Esselunga mentì |accesso=5 dicembre 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091206052044/http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo466052.shtml |dataarchivio=6 dicembre 2009 |urlmorto=sì }}</ref> e i sindacati indissero uno sciopero. Esselunga rispose acquistando una pagina su alcuni quotidiani nazionali minacciando querele per il danno d'immagine subito e dando la propria versione dell'accaduto.<ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/2008/03/sezioni/cronaca/mobbing-cassiera/esselunga-querela/esselunga-querela.html|titolo=Querele in arrivo da Esselunga dopo la denuncia della cassiera - cronaca - Repubblica.it|sito=www.repubblica.it|accesso=7 marzo 2018}}</ref> A novembre 2009 la vicenda venne archiviata dalla magistratura perché la donna mentì; decisiva fu la perizia dell'ex psichiatra nella quale venne dichiarata affetta da disturbi psichici;<ref name="tgcom" /> l'archiviazione era stata richiesta a ottobre dallo stesso pubblico ministero.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/10/19/esselunga-chiesta-archiviazione-la-cassiera-non.html La Repubblica - Esselunga, chiesta l'archiviazione, la cassiera non subì mobbing]</ref> La dipendente fu anche colta in flagranza di reato dal personale di sorveglianza per aver sottratto diversi pacchetti di pile dagli scaffali e alcune confezioni di alimentari. La donna avrebbe ammesso la propria responsabilità e la società di Bernardo Caprotti, dopo aver presentato una denuncia-querela, la licenziò il 15 ottobre.<ref>''(Da Il Sole 24 Ore pagina 26 del 19-10-2011 "Dal falso mobbing al furto: licenziata").''</ref>
===Concorrenza con la Coop===
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In seguito alla pubblicazione del libro ''[[Falce e carrello]]'' nel quale Bernardo Caprotti sostenne di aver incontrato ostacoli all'espansione del suo gruppo nelle regioni "rosse" e accusato Coop locali di gravi scorrettezze commerciali, oltre che di intrecci indissolubili con la politica, Coop Liguria e Coop Estense citarono in giudizio Esselunga e il suo proprietario.
Nel 2010 e 2011 le prime sentenze diedero ragione a Bernardo Caprotti ed Esselunga, sollevandoli dalle accuse di diffamazione.<ref>(Tribunale di Milano, Corriere della Sera 22 aprile 2010, Corriere della Sera 2 aprile 2011)</ref><ref>
Il 16 settembre 2011, il Tribunale di Milano condannò Esselunga per "[[concorrenza sleale]]", accogliendo il ricorso presentato tre anni prima a seguito della pubblicazione del volume edito da Marsilio, ''[[Falce e carrello]]''.<ref>
Il 21 dicembre 2011 però, il giudice della prima sezione civile della Corte d'Appello di Milano accolse la richiesta di sospensiva presentata da Esselunga contro la precedente sentenza che, nel condannare Caprotti per concorrenza sleale contro la Coop, aveva disposto il ritiro del libro: conseguentemente, in attesa del giudizio di secondo grado, il libro edito da Marsilio è stato ristampato e ridistribuito nel circuito commerciale; venne sospeso anche il risarcimento da 300 000 euro a favore di Coop Italia disposto dallo stesso Tribunale di Milano sempre a metà settembre.
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===Tangenti===
Bernardo Caprotti nel 1996 patteggiò nove mesi di condanna più una multa pari all'importo di una tangente pagata alla [[Guardia di Finanza]].<ref name="corri2">
===Tassazione===
Il 25 maggio 1996 Bernardo Caprotti indisse la sua prima conferenza stampa all'[[Hotel Principe di Savoia]] a Milano per presentare uno studio della [[Arthur Andersen]]. Nella medesima si dichiarò "schiacciato dal fisco".<ref name="Corriere12">
===Comportamenti antisindacali===
Nel
===Sfruttamento dei lavoratori===
== Dissidi familiari ==▼
Nel 2023, Esselunga è stata accusata dalla Procura di Milano di aver sfruttato il sistema delle [[cooperative]] per sottopagare i suoi dipendenti, causando così frode fiscale allo stato. In prevenzione, sono stati sequestrati più di 48 milioni di euro<ref>{{Cita web|url=https://www.ilpost.it/2023/06/23/esselunga-indagini-somministrazione-illecita-manodopera-frode-fiscale/|titolo=Le indagini su Esselunga per i dipendenti impiegati attraverso le cooperative|sito=Il Post|data=2023-06-23|lingua=it-IT|accesso=2023-07-18}}</ref>.
Nel [[2004]] Giuseppe, il figlio di Bernardo Caprotti allora amministratore delegato, fu estromesso dalla gestione dal padre che riprese personalmente la gestione della società<ref>[http://www.filcams.cgil.it/stampa.nsf/0/be4288ee8bcab9ecc1256f2a00304bc3?OpenDocument ''Esselunga, torna il vecchio Caprotti: licenziati tre delegati''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20060515064559/http://www.filcams.cgil.it/stampa.nsf/0/be4288ee8bcab9ecc1256f2a00304bc3?OpenDocument|data=15 maggio 2006}} di Giampiero Rossi, da L'Unità del 9 ottobre 2004</ref> con un rapporto conflittuale coi sindacati, riducendo da cinquecento a trecento i prodotti biologici venduti, decidendo un taglio del 9% sul prezzo di vendita di 8.000 articoli (marzo 2005), limitando il servizio di acquisto in rete a Parma e Milano in quanto questo si era dimostrato economicamente non remunerativo.<ref name="esp43" /> Nel 2005, in un articolo uscito su “Panorama”<ref>{{Cita web|url=http://archivio.panorama.it/archivio/Non-sono-in-vendita|titolo=Non sono in vendita|sito=Panorama|accesso=14 aprile 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160307202552/http://archivio.panorama.it/archivio/Non-sono-in-vendita#|dataarchivio=7 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref> Bernardo Caprotti accusò pubblicamente il figlio di mala gestione, accusa riconfermata poi sul libro “Falce e carrello” uscito nel 2007.<ref>{{Cita libro|autore=Bernardo Caprotti|titolo=Falce e carrello. Le mani sulla spesa degli italiani|anno=2007|editore=Marsilio|città=Milano}}</ref> Nel 2013 Giuseppe replicò alle accuse di mala gestione di Esselunga mossegli dal padre tramite il settimanale “L'Espresso”.<ref>{{Cita web|url=http://espresso.repubblica.it/affari/2013/06/04/news/esselunga-la-verita-del-figlio-1.55191|titolo=Esselunga, la verità del figlio|sito=l'Espresso|accesso=14 aprile 2016}}</ref> Nell'estate del 2009 uscì nelle librerie italiane il libro di Filippo Astone "[[Gli Affari di Famiglia]]" sulle vicende della famiglia Caprotti.▼
▲=== Dissidi familiari ===
[[Bernardo Caprotti]] è morto a [[Milano]] il 30 settembre [[2016]]<ref>{{cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/09/30/bernardo-caprotti-morto-addio-al-fondatore-di-esselunga-aveva-90-anni/3068479/|titolo= Bernardo Caprotti morto: addio al fondatore di Esselunga, aveva 90 anni|data=3º settembre 2016}}</ref> e ha lasciato il saldo controllo del gruppo alla figlia Marina e alla seconda moglie Giuliana Albera,<ref>{{cita web|url=https://www.mark-up.it/le-volonta-di-bernardo-caprotti/|titolo=Le volontà di Bernardo Caprotti|data=5 ottobre 2016|accesso=22 marzo 2020}}</ref> in modo che Esselunga potesse essere venduta ad un gruppo straniero.<ref name = "dis">{{cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2019/03/05/lultimo-scontro-tra-gli-eredi-caprotti-e-sul-valore-dellesselunga23.html|titolo=L'ultimo scontro tra gli eredi Caprotti è sul valore di Esselunga|data=5 marzo 2019|accesso=22 marzo 2020}}</ref>▼
▲Nel
▲
In realtà i dissensi continuarono in quanto, in base alla sistemazione delle partecipazioni, emerse che il valore di Esselunga era tre volte quello di La Villata, la società immobiliare proprietaria degli edifici dei supermercati e ceduta ad un certo punto a Esselunga. Riscontrata una "lesione della legittima"<ref name = "dis"/> per i figli di primo letto, Giuseppe e Violetta (azionisti di minoranza con il 30%), nel giugno 2017 fu stipulato un accordo per sanare ogni pretesa futura: il ricorso alla Borsa con la quotazione di Esselunga entro quattro anni.
Marina Caprotti, che lavora a tempo pieno in azienda con il marito Francesco Moncada,<ref name = "dis"/> diventa vicepresidente e la madre, Giuliana Caprotti, presidente onorario. Giuseppe e Violetta Caprotti non hanno invece nessun ruolo operativo.<ref>{{Cita news|nome=Daniela|cognome=Polizzi|url=http://www.corriere.it/economia/17_ottobre_04/esselunga-bond-900-milioni-finanziare-riassetto-famiglia-f979c652-a945-11e7-8539-6c9b026c835a.shtml|titolo=Esselunga, un bond da 900 milioni per finanziare il riassetto in famiglia|pubblicazione=Corriere della Sera|accesso=22 gennaio 2018}}</ref> Ad un certo momento Marina Caprotti ha deciso di sospendere la quotazione in Borsa e di liquidare i fratelli, contando su un diritto di prelazione. È stato così necessario ricorrere ad un collegio arbitrale presieduto da Enrico Laghi. Dopo 14 mesi la decisione nel marzo 2020: il valore del gruppo è di 6,1 miliardi di euro
== Nella cultura di massa ==
La catena e il suo cofondatore e proprietario Bernardo Caprotti sono stati protagonisti del cortometraggio di [[Giuseppe Tornatore]]: "Il mago di Esselunga", distribuito gratuitamente ai possessori di carta Fidaty<ref>{{Cita web|url=https://www.esselunga.it/it-it/area-stampa/comunicati/2011/10/esselunga-film-mago-di-esselunga.html|titolo=Caprotti e Tornatore presentano "Il Mago di Esselunga"|sito=www.esselunga.it|accesso=2025-01-18}}</ref>, dal 10 ottobre 2011 in 5 milioni di copie a tutti i clienti della catena<ref>Il Giorno Milano, pagina 17, del 5-10-
La mostra esponeva anche pezzi provenienti da numerosi musei, fra cui [[Triennale di Milano|Triennale Milano]], [[Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci|Museo nazionale della Scienza e della Tecnologia]], [[Museo internazionale della calzatura|Museo internazionale della Calzatura]], [[Museo Fisogni]], [[Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori|Fondazione Mondadori]], [[WOW Spazio Fumetto]] e vari archivi storici e collezioni.
=== Design ===▼
Molti dei supermarket e superstore della catena sono stati progettati da architetti famosi come [[Mario Botta]], [[Luigi Caccia Dominioni]], [[Norman Foster (architetto)|Norman Foster]], [[Ignazio Gardella]], Jacopo Gardella, Angelo Lorenzi, Carlo Alberto Maggiore, [[Vico Magistretti]], Fabio Nonis, [[Renzo Piano]] e [[Giò Ponti]].
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro| cognome= Caprotti | nome=Bernardo | wkautore= Bernardo Caprotti | titolo= [[Falce e carrello|Falce e carrello. Le mani sulla spesa degli italiani]] | anno=2007 | editore= Marsilio editore| città=Milano | isbn=978-88-317-9372-8 }}▼
* {{cita libro|autore=Roberto Romano|titolo=I Caprotti. L'avventura economica ed umana di una dinastia industriale della Brianza|città=Milano|editore=Franco Angeli|anno=1980|isbn=8820417898}}
* {{cita libro|autore=Emanuela Scarpellini
▲* {{cita libro|
* {{cita libro|autore=Matarazzo Giuseppe|titolo=60 Parole per dire Esselunga|città=Milano|editore=Rizzoli|anno=2018|isbn=9788891820099}}
* {{cita libro|autore=Giuseppe Caprotti|titolo=Le ossa dei Caprotti|città=Milano|editore=Feltrinelli|anno=2023|isbn=9788807493683}}
== Voci correlate ==
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web | url = http://www.db.ccdi.glauco.it/ccdi/upload/archivio/200/27012001/CAPROTTI.doc |titolo = La Storia della Manifattura Caprotti | accesso = 20 dicembre 2006 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070927034932/http://www.db.ccdi.glauco.it/ccdi/upload/archivio/200/27012001/CAPROTTI.doc | urlmorto = sì }}
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