Croati in Italia: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Annullate le modifiche di 79.19.133.160 (discussione), riportata alla versione precedente di L736E Etichetta: Rollback |
m clean up, redirect che deve rimanere orfano, replaced: [[Friuli Venezia Giulia → [[Friuli-Venezia Giulia, al 1 → al 1º |
||
(17 versioni intermedie di 12 utenti non mostrate) | |||
Riga 3:
|immagine =
|didascalia =
|regione = {{ITA}}
|popolazione = circa 20.000
|lingua = [[Lingua croata|croato]], [[Lingua croata molisana|croato molisano]]
|religione = [[cattolicesimo]] di [[rito latino]]
|correlati = [[croati]],<br />[[croati del Molise]],<br />[[Croati in Italia#Croati di Roma|croati di Roma]],<br />[[croati di Trieste]]
|distribuzione1 = {{
|popolazione1 =
|distribuzione2 = {{IT-LAZ}}
|popolazione2 =
|distribuzione3 = {{IT-MOL}}
|popolazione3 =
}}
I '''croati in Italia''', già noti come [[schiavoni]], sono una [[minoranza nazionale]] formata
▲I '''croati in Italia''' sono una [[minoranza nazionale]] formata da cittadini della [[Repubblica di Croazia]] residenti in Italia (17.698 al 31 dicembre 2016<ref>[http://demo.istat.it/str2016/index.html ISTAT]</ref>, concentrati soprattutto in [[Veneto]], [[Friuli Venezia Giulia]] e [[Lombardia]]<ref>{{Cita web |url=http://www.stranieriinitalia.it/attualita/attualita/attualita-sp-754/lavoratori-croati-in-italia-stop-alle-restrizioni-per-le-assunzioni.html |titolo=stranieri in italia |accesso=8 ottobre 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171009041425/http://www.stranieriinitalia.it/attualita/attualita/attualita-sp-754/lavoratori-croati-in-italia-stop-alle-restrizioni-per-le-assunzioni.html |dataarchivio=9 ottobre 2017 |urlmorto=sì }}</ref>) e da cittadini italiani di lingua e cultura croata. Tra questi ultimi, hanno particolare rilevanza la comunità dei [[croati del Molise]] (circa 1.000 persone croatofone), stabilitisi in centro Italia sin dal Medioevo, e quella dei croati di [[Trieste]].
== Storia ==
=== Croati del Molise ===
I [[croati del Molise]] sono una minoranza etno-linguistica presente nei comuni di [[Montemitro]], [[Acquaviva Collecroce]] e [[San Felice del Molise]]. Si tratta di una comunità slavofona cattolica che lasciò le sponde orientali dell'Adriatico prima dell'invasione ottomana, trovando rifugio all’interno di alcuni feudi nel [[Regno di Napoli]]. Questi territori furono gestiti prima dall’Ordine di Malta ed in seguito dalla nobile famiglia dei Siliberto Neri, marchesi di Acquaviva Collecroce e
{{vedi anche|Croati del Molise}}▼
▲I [[croati del Molise]] sono una minoranza etno-linguistica presente nei comuni di [[Montemitro]], [[Acquaviva Collecroce]] e [[San Felice del Molise]]. Si tratta di una comunità slavofona cattolica che lasciò le sponde orientali dell'Adriatico prima dell'invasione ottomana, trovando rifugio nel [[Regno di Napoli]], e che ha mantenuto fino ad oggi la sua [[lingua croata molisana]] e le sue tradizioni tipiche.
=== Croati di Trieste ===
La città di Trieste ha accolto una presenza croata nel corso di tutta la sua storia. Le prime associazioni croate di mutuo soccorso si formano a Trieste alla fine del [[XIX secolo]]. Da un punto di vista culturale ed economico, l'italianizzazione e l'impatto del fascismo nel primo dopoguerra portano ad un indebolimento delle forme organizzate di socializzazione tra i croati e gli altri slavi (prevalentemente sloveni).
A differenza degli sloveni, più numerosi e radicati, i croati di Trieste non riescono a mantenere le loro strutture di riferimento nell'Italia repubblicana. La convenzione italo-jugoslava vedrà il riconoscimento reciproco della [[minoranza slovena in Italia]] e della minoranza italiana in Jugoslavia, ma non di quella croata. I croati di Trieste tornano all'associazionismo negli [[anni '90]] durante la [[guerra d'indipendenza croata]], con la nascita del "Comitato Pro Croazia" nel 1992 e della ''Matica hrvatska'' (''Matrix Croatica'') nel 1996, attiva fino ai primi anni 2000. Infine nel 1999 si consolida la "Comunità Croata di Trieste" (''Hrvatska Zajednica u Trstu'') come associazione culturale della minoranza croata triestina.<ref>[http://www.comunitacroatatrieste.it/cultura-storia.asp CCT - Storia]</ref>
Dal 1999 la Comunità croata di Trieste organizza l'insegnamento della [[lingua croata]] a Trieste, sulla base del “Curriculum dell’insegnamento di croato all’estero” del Ministero dell’istruzione e dello sport croato. Le lezioni si tengono dal 2003 presso la scuola elementare slovena “J. Ribičič-K. Širok” sita in Via Frausin 12.<ref>[http://www.comunitacroatatrieste.it/scuola-giovani.asp CCT - Scuola]</ref>
A Trieste ha anche sede un consolato generale della Repubblica di Croazia.<ref>[http://www.comunitacroatatrieste.it/info-sede.asp CCT - Sede]</ref>
; Bibliografia▼
* ''I croati a Trieste'' (Ed. Comunità Croata di Trieste).▼
=== Croati di Roma ===
[[File:Campo_Marzio_-_san_Girolamo_degli_Schiavoni_00523.JPG|thumb|[[San Girolamo degli Schiavoni]], [[Roma]]]]
Una comunità croata è presente a Roma già prima e durante il periodo jugoslavo, anche in relazione ai legami tra la Chiesa cattolica croata e il [[Vaticano]], attorno al Pontificio Collegio Croato di San Girolamo (via Di Ripetta).<ref>[https://www.sveti-jeronim.org/italiano/storia/ Pontificio Collegio Croato di San Girolamo - Storia]</ref>
Riga 40 ⟶ 38:
A partire dal 1995, l'associazione croata romana si focalizza sulle iniziative culturali e linguistiche e sulle relazioni con la minoranza croata del Molise. L'associazione pubblica la rivista bilingue ''Zajedno/Insieme''.<ref name=AICR/>
=== Comunità estinte ===
[[File:Villanova del Battista – panorama.jpg|thumb|[[Villanova del Battista]], già ''Polcarino degli Schiavoni'', il più meridionale tra gli antichi insediamenti croati di cui si abbia certezza storica]]
È storicamente attestata la colonizzazione da parte di esuli slavo-croati nei comuni di [[Palata]], [[Tavenna]], [[Mafalda (Italia)|Mafalda]], [[Montelongo]], [[Petacciato]], [[San Biase]] e [[San Giacomo degli Schiavoni]] (tutti situati nella provincia di Campobasso) nonché in [[Abruzzo]], ove l'insediamento di [[Cappelle sul Tavo]] era ubicato a nord del [[Pescara (fiume)|fiume Pescara]]<ref>{{Cita web|url=http://unplipescara.it/it/wp-content/pdf/itinerario2/cappelle_sul_tavo.pdf|titolo=Origine slava degli abitanti di Cappelle sul Tavo (Pescara)|accesso=5 marzo 2018|dataarchivio=23 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170323052449/http://unplipescara.it/it/wp-content/pdf/itinerario2/cappelle_sul_tavo.pdf|urlmorto=sì}}</ref>, e infine lungo l'[[Appennino campano]] laddove gruppi slavi giungevano fin oltre la [[valle del Miscano]], in particolare nei borghi di [[Ginestra degli Schiavoni]] e [[Villanova del Battista]] (l'antica ''Polcarino degli Schiavoni'')<ref>{{cita testo|autore=Archeoclub d'Italia (sede di Casalbore)|curatore=Luciano Disconzi|altri=Regione Campania (Centro di Servizi Culturali - Ariano Irpino)|titolo=Progetto itinerari turistici Campania interna - La Valle del Miscano|città=Avellino|data=1995|vol=1|p=165|url=https://books.google.it/books/about/Progetto_Itinerari_turistici_Campania_in.html?id=gOBbMwEACAAJ&redir_esc=y}}</ref>. È inoltre certo che in quest'ultimo centro la comunità croata fosse compatta e monolingue, tanto che nel 1584 fu presentata un'istanza formale alla [[diocesi di Ariano]] al fine di ottenere l'assegnazione di un [[arciprete]] madrelingua slavo<ref>{{Cita libro|autore=Tommaso Vitale|titolo=Storia della Regia Città di Ariano e sua Diocesi|anno=1794|editore=Stamperia Salomoni|città=Roma|pp=338-342|url=https://books.google.it/books?id=vW2YUtbHbH0C&printsec=frontcover}}</ref>.
== Note ==
<references/>
== Voci correlate ==
{{Minoranze in Italia}}
|