Vetro: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|il film|Vetro (film)}}
{{Materiale
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Il '''vetro''' è un [[materiale]] ottenuto tramite la solidificazione di un [[liquido]] non accompagnata dalla [[cristallizzazione]].<ref name="Brisi239">{{Cita|Brisi|p. 239}}.</ref> I vetri sono [[solido amorfo|solidi amorfi]]<ref name="Brisi240">{{Cita|Brisi|p. 240}}.</ref>, dunque non possiedono un reticolo cristallino ordinato, ma una struttura disordinata e rigida, composta da atomi legati covalentemente; tale reticolo disordinato permette la presenza di interstizi in cui possono essere presenti impurezze, spesso desiderate, date da metalli.
 
Inoltre i suddetti vetri potrebbero essere ottenuti a partire da qualunque liquido, attraverso un rapido raffreddamento che non dia alle [[Cristallo|strutture cristalline]] il tempo di formarsi. Nella pratica, hanno la possibilità di solidificare sotto forma di vetro solo i materiali che abbiano una velocità di cristallizzazione molto lenta, come per esempio l'[[Silice|ossido di silicio]] (SiO<sub>2</sub>), il [[Ossido di germanio|diossido di germanio]] (GeO<sub>2</sub>), l'[[anidride borica]] (B<sub>2</sub>O<sub>3</sub>), l'[[anidride fosforica]] (P<sub>2</sub>O<sub>5</sub>), l'[[Pentossido di arsenico|anidride arsenica]] (As<sub>2</sub>O<sub>5</sub>).<ref name=Brisi239/> Un esempio di vetro naturale è l'[[ossidiana]], prodotta dal [[magma]] vulcanico.
 
Nel linguaggio comune il termine vetro viene utilizzato in senso più stretto, riferendosi solamente ai vetri costituiti prevalentemente da [[silice|ossido di silicio]] (''vetri silicei''), impiegati come [[materiale da costruzione]] (soprattutto negli [[infisso (architettura)|infissi]]), nella realizzazione di contenitori (per esempio [[vaso|vasi]] e [[bicchiere|bicchieri]]) o nella manifattura di elementi decorativi (per esempio oggettistica e [[lampada#Il lampadario|lampadari]]). La maggior parte degli utilizzi del vetro derivano dalla sua [[trasparenza e traslucenza|trasparenza]], dalla sua inalterabilità chimica e dalla sua versatilità: infatti, grazie all'aggiunta di determinati elementi, è possibile creare vetri con differenti colorazioni e proprietà chimico-fisiche.
Un esempio di vetro naturale è l'[[ossidiana]], prodotta dal [[magma]] vulcanico.
 
Nel linguaggio comune il termine vetro viene utilizzato in senso più stretto, riferendosi solamente ai vetri costituiti prevalentemente da [[silice|ossido di silicio]] (''vetri silicei''), impiegati come [[materiale da costruzione]] (soprattutto negli [[infisso (architettura)|infissi]]), nella realizzazione di contenitori (per esempio [[vaso|vasi]] e [[bicchiere|bicchieri]]) o nella manifattura di elementi decorativi (per esempio oggettistica e [[lampada#Il lampadario|lampadari]]). La maggior parte degli utilizzi del vetro derivano dalla sua [[trasparenza e traslucenza|trasparenza]], dalla sua inalterabilità chimica e dalla sua versatilità: infatti, grazie all'aggiunta di determinati elementi, è possibile creare vetri con differenti colorazioni e proprietà chimico-fisiche.
 
L'arte e tecnica della fabbricazione e della lavorazione del vetro è chiamata "ialurgia", dal [[lingua greca antica|greco]] ὕαλος (''húalos''), "vetro".
 
== Cenni storiciStoria ==
[[File:La cosiddetta "diatreta Trivulzio'" esposta al Museo Archeologico di Milano.jpg|thumb|left|La [[diatreta Trivulzio]] di epoca romana del IV secolo d.C., conservata a Milano]]
 
=== Vetro nell'antichità ===
Secondo [[Gaio Plinio Secondo|Plinio il Vecchio]] (nel suo trattato ''[[Naturalis historia|Naturalis Historia]]''), il primo utilizzo del vetro risale al [[III millennio a.C.]] in [[Mesopotamia]].<ref name=asv2-2>{{Cita web|url=http://www.assovetro.it/pagina.php?art=16|titolo=Storia del vetro|accesso=19 aprile 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130814203911/http://assovetro.it/pagina.php?art=16|dataarchivio=14 agosto 2013|urlmorto=sì}}</ref> Si trattava essenzialmente di [[pasta vitrea|paste vitree]] utilizzate come decorazione ([[perle di vetro]] e placchette da intarsio) e non per la creazione di utensili; la stessa tecnica era diffusa nell'Egitto faraonico almeno dal [[Medio Regno]]. Uno sviluppo della tecnica si ebbe nel VII/VI secolo a.C. in [[Fenicia]]<ref name=spev>{{Cita web | 1 = http://www.spevetro.it/vetro.htm | 2 = Stazione Sperimentale Del Vetro | accesso = 19 agosto 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20111123115044/http://www.spevetro.it/vetro.htm | dataarchivio = 23 novembre 2011 | urlmorto = sì }}</ref>, per produrre stoviglie, altri utensili e monili. Intorno al 1000-500 a.C. risalgono piccoli vasi in vetro ritrovati in [[India]] e [[Cina]].<ref name=spev/>
Secondo [[Gaio Plinio Secondo|Plinio il Vecchio]] (nel suo trattato ''[[Naturalis historia|Naturalis Historia]]''), la creazione del vetro sarebbe addebitabile a un evento casuale, avvenuto per mano di alcuni mercanti fenici intenti ad accendere un fuoco per cucinare, sulle rive sabbiose del fiume Belo (un modesto fiume nell'attuale territorio di Israele).
 
Il riferimento di Plinio ai [[Fenici]] si deve probabilmente al fatto che, nel corso del [[I millennio a.C.|I millennio a.C]]., prodotti in materiale vetroso (perle, pendenti, piccoli contenitori ecc.) di origine vicino-orientale ed egizia, si diffusero in tutto il Mediterraneo grazie alle attività commerciali (e alle produzioni) fenice.
 
Le origini del vetro<ref>{{Cita libro|autore=Julian Henderson|titolo=Ancient Glass: An Interdisciplinary Exploration. Cambridge University Press, 2013 Cambridge, UK.}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/la-storia-del-vetro_(Storia-della-civilt%C3%A0-europea-a-cura-di-Umberto-Eco)/|titolo=La storia del vetro|autore=Luigi Turri|accesso=17 settembre 2025}}</ref> tuttavia, sono molto più antiche. Tra le sofisticate piro-tecnologie legate alla produzione di diversi materiali vetrosi (faience, glassy-faience, blu egizio, vetro ecc.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Ivana Angelini|autore2=Bernard Gratuza|autore3=Gilberto Artioli|titolo=Glass and other vitreous materials through history|rivista=EMU Notes in Mineralogy|numero=Vol. 20, Chapter 3, pp. 87-150}}</ref>) le più antiche sono quelle che permisero di vetrificare la superficie di piccoli ornamenti (dischetti, perle) o elementi decorativi (tarsie) con nucleo prima in steatite e poi in una sorta di ceramica silicea, la cosiddetta “faience”. Tale tecnologia compare già dal [[VI millennio a.C.|VI]] – [[V millennio a.C.]] in [[Mesopotamia]] e in [[Egitto]] e si diffonde verso occidente attraverso il [[Caucaso]] e il [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]] nel corso del [[III millennio a.C.]] Piccoli oggetti (in genere [[Perle di vetro|perle]]) in vero e proprio vetro massiccio fanno la loro prima comparsa in ambito vicino orientale e mesopotamico nel corso della II metà del III millennio a.C., ma è solo attorno al [[XVI secolo a.C.|XVI]]-XV sec.a.C. che una vera e propria industria vetraria (ornamenti, tarsie e piccoli contenitori su nucleo per cosmetici) si sviluppa quasi contemporaneamente in area vicino orientale-mesopotamica e in Egitto. Le fonti scritte dell’epoca (in particolare le cosiddette “[[lettere di Amarna]]”) descrivono il vetro come “[[lapislazzuli]] di fornace”, indicando presumibilmente la volontà di imitare una delle pietre preziose più ricercate dalle élite palatine. Per quanto “imitazione”, il vetro nella [[Tarda Età del Bronzo|tarda età del Bronzo]] doveva essere considerato un materiale di prestigio: lo si trova in monili (collane) spesso in associazione a pietre semi-preziose (cristallo di rocca, corniola, turchese), ambra e talvolta all’oro<ref>{{Cita pubblicazione|autore=A. Shortland|titolo=Lapis Lazuli from the Kiln. Glass and Glassmaking in the Late Bronze Age, Leuven. 2012.}}</ref>..
 
Fin da subito il vetro viaggia. Lo dimostra molto bene il relitto scoperto al largo di [[Relitto di Uluburun|Uluburun]] (Turchia sud-occidentale – fine del XIV sec. a.C.) nel cui carico sono stati trovati, tra l’altro, lingotti in [https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2352409X22000177 vetro grezzo di produzione egizia] e migliaia di perle di vetro. La nave era probabilmente diretta verso l’Egeo, dove il vetro era anche lavorato<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Geroge Nightingale|titolo=Glass of the Mycenaeans, in HENDERSON J., MATSUMURA K. (a cura di), Aspects of Late Bronze Age glass in the Mediterranean, Proceedings of JIAA Late Bronze Age Glass Workshop 2014 (Kaman, Turkey), “Anatolian Archaeological Studies” 2018 vol. XXI, Tokyo, pp. 30-60.}}</ref>. Agli scambi tra la [[Civiltà micenea|Grecia micenea]] e le comunità dell’età del [[Età del bronzo|Bronzo medio]] e recente italiane, particolarmente attivi tra [[XVI secolo a.C.|XVI]] e [[XIII secolo a.C.|XIII sec.a.C]]., si deve la comparsa delle prime perle di vetro nel Mediterraneo centrale<ref>{{Cita libro|titolo=Matarese I. 2024, Vaghi, pendenti e sigilli dell’età del Bronzo in Italia meridionale. Pietra, materiali vetrosi, ambra e metallo, BAR International Series 3173, Oxford.}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Paolo Bellintani|titolo=Le perle in materiale vetroso dall’antica età del Bronzo all’inizio dell’età del Ferro in Italia. Indicatori di scambio su lunga distanza e prime testimonianze di produzione locale, in Ciappi S., Larese A., Uboldi M. (a cura di) Il vetro in età protostorica in Italia: XVI Giornate Nazionali di Studio sul Vetro (Adria 12, 13.05.2012), Cremona, 2014, pp. 15-24.}}</ref>.
 
Attorno al [[XIII secolo a.C.|XIII sec.a.C]]. compaiono in Italia del nord i primi indizi archeologici di possibili produzioni e/o lavorazioni locali di vetro, ma è solo dal [[XII secolo a.C.|XII]]-[[XI secolo a.C.|XI]] sec.a.C. che una vera e propria industria del vetro è certamente attestata anche nel Mediterraneo centrale: quella di [[Frattesina]] di Fratta Polesine (Rovigo – Veneto) i cui prodotti (perle anulari e perle decorate) si diffondono - e forse sono imitati - in gran parte dell’Europa centro-settentrionale, fino al [[IX secolo a.C.|IX]] sec.a.C<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Paolo Bellintani|autore2=Ivana Angelini|titolo=I vetri di Frattesina. Caratterizzazione crono-tipologica, archeometria e confronti nell’ambito della tarda età del bronzo dell’Europa centro-orientale e del Mediterraneo.|rivista=Padusa|numero=LVI, 2020 (2021), pp. 71-118.}}</ref>.
 
Intorno al 1000-500 a.C. risalgono piccoli vasi in vetro ritrovati in [[India]] e [[Cina]].<ref name="spev" />
 
Uno sviluppo della tecnica si ebbe poi nel VII-VI secolo a.C. in [[Fenicia]]<ref name="spev">{{Cita web | 1 = http://www.spevetro.it/vetro.htm | 2 = Stazione Sperimentale Del Vetro | accesso = 19 agosto 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20111123115044/http://www.spevetro.it/vetro.htm | dataarchivio = 23 novembre 2011 | urlmorto = sì }}</ref>, per produrre stoviglie, altri utensili e monili.
 
Nel mondo ellenico il vetro era molto diffuso per il trasporto e il commercio dei profumi, sotto forma di [[unguentario|unguentaria]] e vasetti.
 
Nella metà del I secolo a.C. fu sviluppata la [[Soffiatura del vetro|tecnica della soffiatura]],<ref name="UNEDI" /> ciò permise una produzione più facile, veloce ed economica, comportando un'enorme diffusione di oggetti in vetro. In base ai rinvenimenti archeologici e alle testimonianze letterarie, si ritiene che tale tecnica sia stata inventata nell'area siro-palestinese; la più antica testimonianza di un manufatto in vetro soffiato, infatti, proviene da [[Gerusalemme]] e risale alla prima metà del I secolo a.C.: consiste in alcuni tubicini di vetro chiusi da un lato e rigonfi dall'altro (alcuni fino a formare delle boccette bulbose), aventi un collo allungato, un orlo svasato e, solo in alcuni di questi tubicini, anche una decorazione costituita da filamenti colorati lungo il collo, poi attorcigliati e dilatati.<ref>{{Cita libro|autore=Marco Beretta|autore2=Giovanni Di Pasquale|titolo=Vitrum. Il vetro fra arte e scienza nel mondo romano|anno=2004|p=37}}</ref> Contemporaneamente, sempre in area siriana, si sviluppò anche la tecnica dei vetri stampati, che venivano commerciati un po' in tutte le provincie romane e che riproducevano le decorazioni in rilievo dei pregiati recipienti alessandrini in argento<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/vetro_(Enciclopedia-Italiana)|titolo=VETRO in "Enciclopedia Italiana"|sito=www.treccani.it|accesso=7 giugno 2022}}</ref>, come quelli prodotti intorno al I secolo d.C. a [[Sidone]] da [[Ennione]]<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/ennione_(Enciclopedia-Italiana)|titolo=ENNIONE in "Enciclopedia Italiana"|sito=www.treccani.it|accesso=7 giugno 2022}}</ref>.
Le prime finestre in vetro furono progettate nell'antica Roma per uso delle dimore nobiliari.<ref>{{cita news|autore=|url=http://www.stilearte.it/lorigine-della-specie/|titolo=Architettura – Quando furono inventati vetri e vetrate per le finestre?|pubblicazione=stilearte.it|data=8 dicembre 2017|accesso=11 gennaio 2018}}</ref>
 
Dal [[Medio Oriente]] la tecnica della soffiatura si diffuse velocemente nel Mediterraneo fino a raggiungere l'Italia romana, sempre entro il I sec. a.C. Proprio presso i Romani la soffiatura ebbe un enorme successo, al punto da portare allo sviluppo di una vera e propria industria vetraria a partire dal I-II sec. d.C. e fino al IV sec. d.C. Sempre nel I sec. a.C. il poeta [[Tito Lucrezio Caro|Lucrezio]] introdusse per la prima volta nella lingua latina il termine ''vitrum'' (Lucrezio, [[De rerum natura]] IV, vv. 597 e successivi), un [[neologismo]] destinato a sostituire in brevissimo tempo i termini greci che gli autori latini avevano traslitterato fino a quel momento per indicare questo materiale.<ref>{{Cita libro|autore=Marco Beretta|autore2=Giovanni Di Pasquale|titolo=Vitrum. Il vetro fra arte e scienza nel mondo romano|anno=2004|p=20}}</ref> Durante l'[[Impero romano]] il vetro fu plasmato in molte forme e trovò impiego in diversi settori: vasellame (come bottiglie, bicchieri, calici, coppe, ecc.), lucerne, lastre da finestra (sia in edifici pubblici che privati<ref>{{cita news|autore=|url=http://www.stilearte.it/lorigine-della-specie/|titolo=Architettura – Quando furono inventati vetri e vetrate per le finestre?|pubblicazione=stilearte.it|data=8 dicembre 2017|accesso=11 gennaio 2018}}</ref>), strumenti tecnici (come oggetti ustori, ecc.), mosaici pavimentali e parietali (sotto forma di tessere in pasta vitrea), ecc.<ref>{{Cita libro|autore=Marco Beretta|autore2=Giovanni Di Pasquale|titolo=Vitrum. Il vetro fra arte e scienza nel mondo romano|anno=2004|pp=24–26}}</ref>
Nella metà del I secolo a.C. fu sviluppata la tecnica del [[Soffiatura del vetro|soffiaggio]],<ref name=UNEDI/> che ha permesso che oggetti prima rari e costosi divenissero molto più comuni. Durante l'[[Impero romano|Impero Romano]] il vetro fu plasmato in molte forme, principalmente vasi e bottiglie. I primi vetri erano di colore [[verde]] a causa della presenza di impurità di [[ferro]] nella sabbia utilizzata.<ref>Anche il vetro attuale ha similmente una leggera tinta a causa delle impurezze.</ref>
 
Nel [[V secolo|V]]-[[VII secolo]] d.C. si sviluppasviluppò l'uso del mosaico in vetro nell'[[arte bizantina]].<ref name="spev" />
Oggetti in vetro risalenti ai secoli [[VII secolo|VII]] e [[VIII secolo|VIII]] sono stati rinvenuti sull'isola di [[Torcello]], vicino a [[Venezia]].
 
=== Vetro nel Medioevo ===
Una svolta nella tecnica produttiva si è avuta intorno all'anno [[1000]], quando nel [[Europa settentrionale|nord Europa]] la soda<ref>carbonato[[Carbonato di sodio Na2CO3</ref>|soda]] fu sostituita con la [[Carbonato di potassio|potassa]], più facilmente ottenibile dalla [[cenere]] di [[legno]]. Da questo momento i vetri del nord differirono significativamente da quelli originari dell'area [[Bacino del Mediterraneo|mediterranea]], dove si è mantenuto l'impiego della soda.
 
L'[[XI secolo]] vide l'emergere, in [[Germania]], di una nuova tecnica per la produzione di lastre di vetro per soffiatura, stirando le sfere in cilindri, tagliando questi ancora caldi e appiattendoli quindi in fogli. Questa tecnica fu poi perfezionata nel [[XIII secolo]] a [[Venezia]] (centro di produzione vetraria del [[XIV secolo]]), dove furono sviluppate nuove tecnologie e un fiorente commercio di stoviglie, specchi e altri oggetti di lusso. Alcuni vetrai veneziani si spostarono in altre aree d'[[Europa]] diffondendo così l'industria del vetro.
 
Fino al [[XII secolo]] il vetro ''drogato'' (cioè con impurità coloranti come metalli) non fu impiegato.
 
Nel [[1271]] lo statuto chiamato ''[[Capitolare di Venezia]]'' tutelava la manifattura del vetro veneziano, proibendo che venissero importati vetri dall'estero e negando ai vetrai stranieri la possibilità di operare a Venezia.<ref name="asv2-2">{{Cita web|url=http://www.assovetro.it/pagina.php?art=16|titolo=Storia del vetro|accesso=19 aprile 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130814203911/http://assovetro.it/pagina.php?art=16|dataarchivio=14 agosto 2013|urlmorto=sì}}</ref> Nel [[1291]] viene decretato il trasferimento delle vetrerie da Venezia all'isola di [[Murano]], in modo da confinare eventuali incendi.<ref name=asv2-2/>
 
A Venezia, alla fine del [[XIII secolo]], si fa risalire l'invenzione degli [[occhiali]] con lenti in vetro quando i "cristalleri" della Serenissima, per le lenti da vista, iniziarono a sostituire il [[berillo]], utilizzato fino ad allora, con il vetro.<ref>{{Cita web|titolo=Paolo Mazzoldi, Storia e leggenda del vetro|url=http://www.edscuola.it/archivio/lre/storia_del_vetro.pdf|accesso=19 agosto 2010}}</ref>
Nel [[1271]] lo statuto chiamato ''[[Capitolare di Venezia]]'' tutelava la manifattura del vetro veneziano, proibendo che venissero importati vetri dall'estero e negando ai vetrai stranieri la possibilità di operare a Venezia.<ref name=asv2-2/> Nel [[1291]] viene decretato il trasferimento delle vetrerie da Venezia all'isola di [[Murano]], in modo da confinare eventuali incendi.<ref name=asv2-2/>
 
Nel X secolo il vetro era presente nelle cattedrali. Nelle abitazioni private arrivò solo dopo il 1300 ed era un materiale costoso, appannaggio solo dei benestanti.<ref>{{Cita web|url=https://archive.is/A4Dvq|titolo=Docente di storia spiega come si combatteva il freddo nel Medio Evo: …|sito=archive.is|data=2025-02-20|accesso=2025-02-20}}</ref>
A Venezia alla fine del [[XIII secolo]], si fa risalire l'invenzione degli occhiali con lenti in vetro quando i "cristalleri" della Serenissima, per le lenti da vista, iniziarono a sostituire il [[berillo]], utilizzato fino ad allora, con il vetro.<ref>{{Cita web|titolo=Paolo Mazzoldi, Storia e leggenda del vetro|url=http://www.edscuola.it/archivio/lre/storia_del_vetro.pdf|accesso=19 agosto 2010}}</ref>
 
Al [[1369]] risale la produzione di [[Specchio|specchi]] a [[Murano]].<ref name=spev/>
 
Nel [[1450]] [[Angelo Barovier]] inventa il "cristallo" a Murano,<ref name=spev/> ottenendolo a partire dal vetro con l'aggiunta di sodio e manganese.<ref name=asv2-2/>
 
=== Vetro nell'età moderna e contemporanea ===
[[File:Drawing2.gif|thumb|Manifattura artigianale del vetro (1850 circa)]]
Il processo di produzione Crown fu impiegato a partire dalla metà del [[XIV secolo]] fino al [[XIX secolo]]. In questo processo, il soffiatore fa ruotare circa {{M|4|ul=kg}} di massa vetrosa fusa all'estremità di una barra fino ad appiattirla in un disco di circa 1,5&nbsp;[[Metro|metri]] di diametro. Il disco viene quindi tagliato in lastre.
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Nel [[1936]] vengono realizzate le prime [[fibra di vetro|fibre di vetro]].<ref name=autst/>
 
Negli anni sessanta viene messo a punto il ''processo float'' per la produzione di vetri piani.<ref name=spev/>
 
== Caratteristiche generali ==
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Altre sostanze possono essere aggiunte per ottenere diverse proprietà. A seconda dell'azione sul reticolo cristallino gli ossidi aggiunti nei vetri possono essere classificati in:<ref name=Brisi242/><ref name=Smith510>{{Cita|Smith|p. 510}}.</ref>
* ''ossidi formatori di reticolo'': [[silice|ossido di silicio]], [[ossido]] di [[boro]] e [[ossido di fosforo]]
* ''ossidi modificatori di reticolo'': ossidi di [[metallo|metalli]] [[valenza (chimica)|monovalenti e bivalenti]] (tra cui: [[sodio]], [[potassio]], [[calcio (elemento chimico)|calcio]] e [[magnesio]])
* ''ossidi intermediari'': [[ossido di alluminio]] e [[ossido di [[piombo]].
 
Le sostanze aggiunte al vetro possono inoltre essere classificati in base alla loro funzione:<ref name=UNEDI>{{Cita|UNEDI}}.</ref>
* ''fondenti'': abbassano la temperatura di fusione e migliorano la fluidità del vetro durante la sua produzione ([[ossido di sodio|ossidi di sodio]] e [[ossido di potassio|potassio]]);
* ''stabilizzanti'': migliorano le proprietà chimiche e meccaniche del vetro prodotto ([[ossido di calcio|ossidi di calcio]], [[ossido di bario|bario]], [[ossido di magnesio|magnesio]] e [[ossido di zinco|zinco]]);
* ''affinanti'': agevolano l'eliminazione di difetti ([[Ossido arsenioso|triossido d'arsenicodi diarsenico]], [[Nitrato|nitrati]] alcalini e [[nitrato d'ammonio|nitrati d'ammonio]]);
* ''coloranti'': modificano l'aspetto cromatico del vetro prodotto ([[ossido di ferro|ossidi di ferro]], [[rame]], [[cromo]] e [[cobalto]]);
* ''decoloranti'': neutralizzano il colore impartito da altre sostanze ([[Diossido di manganese|biossido di manganese]]);
* ''opacizzanti'': per la produzione del ''[[vetro opalino]]'' ([[fosfato di sodio| fosfati di sodio]], [[cloruro di sodio| cloruri di sodio]], [[fosfato di calcio| fosfati di calcio]], [[cloruro di calcio| cloruri di calcio]], [[Diossido di stagno| ossido di stagno]] e [[talco]]).
 
La tabella seguente mostra le percentuali in peso tipiche di alcuni ossidi nei vetri:
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|}
 
Il vetro al [[piombo]], noto anche come ''"cristallo''" o [[vetro Flintflint]], si ottiene aggiungendo [[ossido di piombo]], sotto forma di [[litargirio]] giallo (PbO) o [[minio]] rosso (Pb<sub>3</sub>O<sub>4</sub>), e ha un [[indice di rifrazione]] maggiore di quello del vetro comune, con l'effetto di apparire più brillante.<ref name=webcalc>{{Cita web | 1 = http://www.spevetro.it/webcalccomp/Introduzione.htm | 2 = Calcolo proprietà dei vetri | accesso = 19 agosto 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20111123121948/http://www.spevetro.it/webcalccomp/Introduzione.htm | dataarchivio = 23 novembre 2011 | urlmorto = sì }}</ref>
 
Aggiunte di [[carbonato di bario]] (BaCO<sub>3</sub>) aumentano ugualmente l'indice di rifrazione del vetro,<ref name=webcalc/> mentre aggiunte di [[ossido di torio]] producono un elevatissimo indice di rifrazione e i vetri così ottenuti sono usati per produrre [[lente|lenti]] di alta qualità.
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Metalli e ossidi metallici vengono aggiunti nella produzione del vetro per dare o alterare il [[colore]]. Il [[manganese]] in piccole quantità neutralizza il [[verde]] causato dalla presenza di ferro, mentre in quantità elevate dà il colore [[ametista]].<ref name=Brisi245>{{Cita|Brisi|p. 245}}.</ref> Similmente il [[selenio]] in piccole dosi è usato per decolorare, mentre in quantità elevate dona colore [[rosso]]. Piccole concentrazioni di [[cobalto]] (0,025-0,1%) danno colore [[blu]]. Ossido di [[Stagno (elemento chimico)|stagno]] con ossidi di [[arsenico]] e [[antimonio]] danno un vetro [[bianco]] opaco, usato nei laboratori di [[Venezia]] per imitare la porcellana.
 
Aggiunte dal 2 al 3% di [[ossido di [[rame]] producono un [[turchese (colore)|colore turchese]], mentre il rame metallico dà un rosso opaco, e viene impiegato come surrogato del [[rubino]] rosso. Il [[nichel]], dipendentemente dalla concentrazione, induce [[blu]], [[viola (colore)|violetto]] o anche [[nero]]. L'aggiunta di [[titanio]] dà un vetro [[giallo]]-[[marrone]]. L'[[oro]] in concentrazioni minime (0,001%) produce un vivace colore rosso rubino, mentre una quantità ancora minore dà sfumature meno intense di rosso, commercializzate con il nome di "[[vetro cranberry]]" ([[mirtillo rosso]]).
 
L'[[uranio]] (0,1-2%) può essere aggiunto per dare un colore giallo o verde fluorescente. Il vetro all'uranio solitamente non è sufficientemente radioattivo da essere pericoloso ma, {{Citazione necessaria|se polverizzato (per esempio mediante [[lucidatura]] con carta vetrata) e inalato, può essere cancerogeno.}}
I composti dell'[[argento]], in particolare il nitrato, producono una gamma di colorazioni comprese tra il rosso arancio e il giallo.
 
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Per questo motivo oggi questa tecnica viene usata solo per produrre vetri particolari o decorativi, che sono:
* '''vetro stampato''': su una superficie del vetro viene stampato un disegno in rilievo. Lo "stampato C" è quello più famoso, utilizzato su porte e frigoriferi e non è di conseguenza lucido trasparente. Può essere anche ricavato da lastra atermica colorata nelle tonalità verde-marrone-grigio.
* '''vetro retinato''': il vetro retinato viene prodotto incorporando una rete metallica al suo interno<ref name=Brisi249/> e viene impiegato per sicurezza nelle zone sottoluce di parapetto delle vetrate. Può essere anche di aspetto colorato. Per il vetro retinato non è applicabile il processo di tempra, a causa della presenza della rete metallica.
* '''vetro ornamentale'''
 
=== Vetro ''float'' (galleggiante) ===
[[File:Stilvetro Acqui Lastre vetro.jpg|thumb|Lastre di vetro]]
Il 90% del vetro piatto prodotto nel mondo, detto ''"vetro float''" (galleggiante), è fabbricato con il sistema "a galleggiamento" inventato da [[Alastair Pilkington]], dove il vetro fuso è versato a un'estremità di un bagno di [[stagno (elemento chimico)|stagno]] fuso.<ref name=Smith514>{{Cita|Smith|p. 514}}.</ref> Oggi quest'operazione è effettuata in atmosfera controllata. Il vetro galleggia sullo stagno e si spande lungo la superficie del bagno, formando una superficie liscia su entrambi i lati. Il vetro si raffredda e solidifica mentre scorre lungo il bagno, formando un nastro continuo. Il prodotto è poi "lucidato a fuoco", riscaldandolo nuovamente su entrambi i lati, e presenta così due superfici perfettamente parallele. Le lastre sono realizzate con spessori standard di 2, 3, 4, 5, 6, 8, 10, 12, 15, 19, 22 e {{M|25|ul=mm}}.
 
Questo tipo di vetro è considerato pericoloso per l'uso in applicazioni architettoniche, poiché tende a rompersi in grossi pezzi taglienti, che possono causare gravi incidenti. Per ovviare a questo problema nel caso di applicazioni soggette a urti o sollecitazioni statiche, la singola lastra può essere temprata. Le normative edilizie pongono in genere delle limitazioni all'uso di questo vetro in situazioni rischiose, e sono: bagni, pannelli di porte, uscite antincendio, nelle scuole, ospedali e in genere nei sottoluci dei parapetti.
{| class="wikitable"
|+ Caratteristiche del vetro ''float'':<ref>{{Cita web | 1 = http://www.costruzioni.net/vetro.htm | 2 = Le costruzioni in rete | accesso = 1 marzo 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20081121032128/http://www.costruzioni.net/vetro.htm | dataarchivio = 21 novembre 2008 | urlmorto = sì }}</ref>
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| [[Densità]] || {{Val|2,5|ul=kg/dm3}}
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=== Vetro tirato (lucido) ===
Per la produzione del ''vetro tirato'' (o ''vetro segato'') la massa di vetro fusa viene meccanicamente tirata da due forze di uguale direzione ma di verso opposto. Questo vetro presenta caratteristiche ondulazioni della superficie. Il vetro tirato e quello ''float'' hanno la stessa composizione chimica e le stesse proprietà fisiche. Viene anche commercialmente denominato semi-doppio, doppio, mezzocristallo. Il vetro tirato viene impiegato nella creazione delle [[vetrata|vetrate]] artistiche.<ref name=asv2-4-1>{{Cita web|http://www.assovetro.it/2_4_1_vetro_piano.htm|Produzione del vetro piano|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20050601041034/http://www.assovetro.it/2_4_1_vetro_piano.htm|dataarchivio=1º giugno 2005}}</ref>
 
=== Tempra ===
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Non tutti i vetri sono temprabili; in particolare se presentano forme articolate o numerosi fori vicini tra loro possono rompersi durante il [[trattamento termico]], a causa delle tensioni interne del materiale.
 
Il vetro temprato è circa sei volte più resistente del vetro ''float''; questo perché i difetti superficiali vengono mantenuti "chiusi" dalle tensioni meccaniche compressive, mentre la parte interna rimane più libera da difetti che possono dare inizio alle crepe.
 
D'altro canto queste tensioni hanno degli svantaggi. A causa del bilanciamento degli sforzi, un eventuale danno a un estremo della lastra causa la frantumazione del vetro in molti piccoli frammenti. Questo è il motivo per cui il taglio deve essere effettuato prima della tempra e nessuna lavorazione può essere fatta dopo.
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[[File:Laminated safety glas vandalised 20060407 340.jpg|thumb|left|Vetro stratificato rotto: si può notare il film polimerico al quale sono rimasti attaccati i frammenti di vetro.]]
 
Il ''vetro stratificato''<ref>Si impiega qui il termine "stratificato", che è la traduzione ufficiale proposta dalla normativa italiana, per esempio la {{Cita web|url=http://webstore.uni.com/unistore/public/productdetails?productId=UNIN1444900!EIT|titolo=UNI EN 14449:2005|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110726103217/http://webstore.uni.com/unistore/public/productdetails?productId=UNIN1444900!EIT|dataarchivio=26 luglio 2011}}</ref> (in inglese "laminated glass" talvolta tradotto come "vetro laminato" che però genera confusione con il processo produttivo di "[[laminazione]]") è stato inventato nel [[1909]] dal chimico francese [[Edouard Benedictus]].<ref name=asv2-4-1/> Benedictus si è ispirato a un flacone rivestito da uno strato plastico di [[nitrocellulosa|nitrato di cellulosa]] che per una disattenzione in laboratorio è cadutocadde e si è rottoruppe, ma senza aprirsi in pezzi.
Egli fabbricò un materiale composito di vetro e plastica in grado di ridurre i pericoli in caso di incidenti automobilistici. L'invenzione non fu immediatamente adottata nel settore automobilistico, ma il primo impiego fu nei vetri delle [[maschera antigas|maschere antigas]] in uso durante la [[prima guerra mondiale]].
 
Il vetro stratificato è realizzato unendo due o più strati di vetro ordinario alternato a un foglio plastico di colore simil-latteo, solitamente [[polivinilbutirrale]] (PVB).<ref name=Brisi249>{{Cita|Brisi|p. 249}}.</ref> Il PVB è unito a [[pannello a sandwich|sandwich]] con il vetro che è poi scaldato a 70&nbsp;°C e pressato con rulli per espellere l'aria e unire i materiali, l'operazione viene conclusa inserendo il sandwich così composto in un'[[autoclave]] a temperatura e pressione costante, dove si completa il processo di espulsione dell'aria, rendendo così il vetro laminato nuovamente trasparente.
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[[File:Bundesarchiv Bild 145-F003619-0011, Glasindustrie, Herstellung von Perlen.jpg|thumb|Molatura del vetro]]
 
Il vetro tagliato presenta un bordo particolarmente tagliente e irregolare, che viene eliminato tramite un'operazione di molatura (eseguita manualmente o da [[computerControllo numericalnumerico controlcomputerizzato|macchinari CNCa controllo numerico]]) che asporta e uniforma il bordo del vetro in modi diversi, a seconda della lavorazione voluta:<ref>{{Cita web|http://www.assovetro.it/2_4_7_trasformazione_vetro_piano.htm|Trasformazione del vetro piano|dataarchivio=11 gennaio 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070111015328/http://www.assovetro.it/2_4_7_trasformazione_vetro_piano.htm}}</ref>
* filo lucido tondo: il bordo risulta arrotondato e lucido, il grado di lavorazione è elevato;
* filo lucido piatto: il bordo risulta lucido e perpendicolare alla superficie ma la congiunzione viene smussata a 45°; anche qui si ha un grado di lavorazione elevato;
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==== Foratura ====
Il vetro può essere forato al [[trapano]] con apposite punte diamantate, adeguatamente refrigerate con getto continuo d'acqua. La foratura può essere eseguita da trapani per vetro manuali monotesta o doppiatesta o a controllo numerico. I fori non devono essere troppo vicini al bordo (a seconda anche dello spessore del vetro) per evitare rotture dovute alle [[Tensione interna|tensioni interne]] del pezzo. Nuovi macchinari permettono di forare con un particolare tipo di sabbia miscelata ad acqua (''[[taglio ad acqua|waterjet]]'').
 
== Vetro curvo e vetro cavo ==
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=== Vetro cristallo ===
{{Vedi anche|vetro cristallo}}
Il vetro cristallo (o semplicemente '''"cristallo'''") in silice è un vetro con aggiunta fino al 35% di piombo; duro, brillante; con aggiunta di potassio si ha il [[cristallo di Boemia]]. È utilizzato per oggetti artistici (per esempio calici di particolare pregio).
 
=== Vetro satinato ===
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=== Vetro satinato decorato ===
ÈIl vetro satinato decorato è una versione di vetro satinato, riporta texturetrame superficiali eseguite con la tecnica della satinatura che lo rendono semitrasparente; in architettura ciò permette di dividere gli spazi lasciando intravedere la profondità dell'ambiente.<ref>{{Cita libro|cognome=Ferraris|titolo=Vedere per progettare. Basic design e percezione visiva per il disegno Industriale: Basic design e percezione visiva per il disegno Industriale|url=https://books.google.it/books?id=zqhvBAAAQBAJ&pg=PA95&dq=omnidecor&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjc3PW8qpDTAhWCXSwKHZvfC5k4ChDoAQgsMAQ#v=onepage&q=omnidecor&f=false|accesso=6 aprile 2017|data=1º gennaio 2014|editore=FrancoAngeli|ISBN=978-88-917-0588-4}}</ref> Il vetro satinato decorato con pattern e texturestrame diventa elemento di design e viene sempre più utilizzato in architettura, arredamento, design di interni ed edilizia<ref>{{Cita libro|nome=M.|cognome=Maiocchi|titolo=Il design e la strategia aziendale|url=https://books.google.it/books?id=FMGbRzCabOoC&pg=PA49&dq=omnidecor&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjWl9bqq5DTAhXCjywKHVP0C2o4FBDoAQgfMAE#v=onepage&q=omnidecor&f=false|accesso=6 aprile 2017|data=1º gennaio 2008|editore=Maggioli Editore|ISBN=978-88-387-4126-5}}</ref>.
 
=== Vetro acidato ===
Il '''vetro acidato''' è un vetro con una superficie granulosa, ottenuto per mezzo di un trattamento chimico basato sull'impiego di [[acido fluoridrico]] (che presenta caratteristiche chimico-fisiche tali da intaccare il vetro).
 
=== Vetro argentato ([[specchio]]) ===
Il vetro argentato prende il nome da uno strato d'argento aderente a una superficie della lastra, che causa un effetto di [[riflessione (fisica)|riflessione]] ottica, visibile sulla superficie opposta alla superficie trattata. Le lastre sulle quali viene effettuata l'argentatura sono prodotte con il procedimento ''float'' (che consiste nel fare galleggiare il vetro sopra uno strato di [[Stagno (elemento chimico)|stagno]] fuso) e poi sottoposte al trattamento; tuttavia l'argentatura può essere eseguita anche ad altri stadi di lavorazione del vetro.
Questo tipo di vetro può essere dotato di pellicola antinfortunistica, che in caso di rottura dello specchio, ne mantiene i frammenti aderenti a essa ed evita potenziali infortuni.
 
=== Vetro autopulente ===
Di invenzione successiva al vetro Pilkington, il vetro ''autopulente'' trova impiego nella costruzione degli edifici, automobili e altre applicazioni tecniche. Uno strato di {{M|50|ul=nm}} di [[biossido di titanio]] applicato sulla superficie esterna produce l'effetto autopulente attraverso due meccanismi:<ref>{{Cita web|http://www.assovetro.it/2_5_9_vetri_autopulenti.htm|Vetri autopulenti|dataarchivio=6 aprile 2005|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20050406090756/http://www.assovetro.it/2_5_9_vetri_autopulenti.htm}}</ref>
* effetto [[Fotocatalisi|fotocatalitico]]: i raggi [[Radiazione ultravioletta|ultravioletti]] [[Catalisi|catalizzano]] la decomposizione delle molecole organiche sulla superficie della finestra;
* [[Idrofilia|idrofilicità]]: l'acqua viene attratta dalla superficie del vetro, dove forma un sottile strato che "lava via" i residui dei composti organici.
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=== Vetro basso-emissivo ===
È un vetro su cui è stata posata una pellicola (''couche'') di uno specifico materiale (ossidi di metallo), che ne migliora notevolmente le prestazioni di isolamento termico, senza modificarne sostanzialmente le prestazioni di trasmissione della luce. I più comuni sono 4&nbsp;mm, {{Frazione|3|3}} oppure {{Frazione|4|4}}. Possono risultare leggermente colorati per effetto del trattamento superficiale. Lo stesso tipo di trattamento superficiale può essere utilizzato {{chiarire|come resistenza elettrica per irradiare calore.}}(L'ossido di metallo oppone resistenza al passaggio della corrente elettrica producendo calore).
 
=== Vetro a controllo solare ===
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{{Vedi anche|Vetro borosilicato}}
 
=== ImpieghiVetro fotovoltaico ===
Nel XXI secolo partono i primi esperimenti per l'introduzione dell'effetto fotovoltaico nei vetri. Un esempio di Panasonic che con una base di [[perovskite]] ha creato un vetro con una efficienza di conversione dell'energia solare pari al 17,9%.<ref>{{cita news |url = https://auto.hwupgrade.it/news/energie-rinnovabili/vetri-fotovoltaici-parte-la-sperimentazione-nella-smart-city-di-fujisawa-a-cura-di-panasonic_120023.html |titolo = Vetri fotovoltaici, parte la sperimentazione nella smart city di Fujisawa a cura di Panasonic |pubblicazione = hwupgrade.it|data = 12 settembre 2023|accesso = 12 settembre 2023}}</ref>
[[File:IMG 1223.jpg|thumb|upright=1.4|Produzione industriale di bottiglie di vetro]]
 
== Impieghi ==
Il vetro è un materiale molto utilizzato per la sua [[durezza]] e scarsa reattività. Molti oggetti di uso comune sono di vetro, come [[bicchiere|bicchieri]], [[scodella|scodelle]], [[bottiglia|bottiglie]], [[lampadina|lampadine]], [[specchio|specchi]], [[Tubo a raggi catodici|tubi catodici]] per televisori e monitor, oltre alle finestre.
 
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Le caratteristiche principali che distinguono il cristallo dal vetro comune sono la particolare lucentezza (dovuta all'indice di rifrazione più elevato) e la "sonorità" (particolarmente apprezzata nei calici). Il cristallo viene ottenuto aggiungendo ossido di piombo (PbO) alla miscela silicea.
 
Nei laboratori di [[chimica]], [[fisica]], [[biologia]] e altri campi, flaconi, [[Vetreria (chimica)|vetrerie]] per analisi, lenti e altri strumenti sono fatti di vetro. Per queste applicazioni è spesso utilizzato un vetro con borosilicati (o vetro [[Vetro borosilicato|Pyrex]]), a causa della maggiore robustezza e minore coefficiente di [[dilatazione termica]], che garantisce una buona resistenza agli ''shock'' termici e maggiore precisione nelle misure ove si hanno riscaldamenti e raffreddamenti. Per alcune applicazioni è richiesto il vetro di [[quarzo]], che è però più difficile da lavorare. La maggior parte delle vetrerie è prodotta industrialmente, ma alcuni grandi laboratori richiedono prodotti così specifici che dispongono di un tecnico soffiatore interno.
 
Oltre alle applicazioni terrestri il vetro è un ottimo materiale adatto all'utilizzo nel settore [[spazio (astronomia)|spaziale]]: in assenza di atmosfera e gravità la sua [[resistenza meccanica]] subisce un incremento notevole, pari a oltre 1000 volte il valore medio al suolo. Il motivo di tale aumento di prestazioni è ancora ignoto, ma si ipotizza che l'assenza di [[gas]] urtanti contro la superficie del vetro diminuisca la probabilità di estensione di una [[Fatica (scienza dei materiali)|cricca]] (fatale per un materiale cristallino quale è il vetro). Inoltre, a differenza dei metalli, come per esempio l'[[alluminio]], non interagisce con le [[particella α|particelle alfa]] vaganti nello spazio, vantando quindi anche una maggiore [[vita utile]] rispetto a essi.{{cn}}
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[[File:NHK News Kobe caravan at Aioi J09 117.jpg|thumb|upright=1.4|Lavorazione del vetro soffiato]]
 
Si ricordano i nomi di alcuni antichi ''artisti del vetro'' dell'antichità come [[Ennione]] di [[Sidone]] del I secolo d.C.
 
Nonostante la disponibilità di nuove tecnologie, il vetro soffiato o lavorato alla fiamma continua a essere prodotto, per esempio per la realizzazione di opere artistiche.
Alcuni artisti che hanno utilizzato il vetro per la produzione delle loro opere sono: [[Sidney Waugh]], [[René Lalique]], [[Albert Dammouse]], [[François Décorchemont]], [[Émile Gallé]], [[Almaric Walter]], [[Gabriel Argy-Rousseau]], [[Dale Chihuly]], [[Hilton McConnico]], [[Denise Gemin]] e [[Louis Comfort Tiffany]].
 
Il termine "vetro cristallo", derivante dal [[cristallo]] minerale, ha assunto la connotazione di vetro incolore di alta qualità, spesso ad alto contenuto di [[piombo]], ed è in genere riferito a oggetti raffinati soffiati a mano, che dalla fine del 1800 hanno visto il fiorire delle vetrerie artistiche di Murano quali: [[AVEM]], [[Alfredo Barbini]], [[Barovier & Toso|Fratelli Barovier]], [[Barovier & Toso]], [[Fratelli Toso]], [[MVM Cappellin & C.]], [[Formia International]], [[Cenedese]], [[Pauly & C. - Compagnia Venezia Murano]], [[SAIAR]], [[Archimede Seguso|Seguso]], Salviati, [[Venini (azienda)|Venini]], [[Zecchin-Martinuzzi]].
 
In Italia la maggior concentrazione di stabilimenti dove viene prodotto il vetro al piombo, comunemente chiamato cristallo, è a [[Colle di Val d'Elsa]] dove, dal 1300, viene prodotto il vetro e poi dagli anni 1960 il cristallo {{citazioneSenza necessariafonte|arrivando a coprire circa il 95% della produzione italiana e il 14% a livello mondiale.}}
 
Esistono molte tecniche di lavorazione artistico per il vetro, ciascuna più adatta per particolari oggetti. L'artista del vetro può ''soffiare'' il vetro, lavorarlo alla [[Lavorazione a lume|fiamma]], oppure creare vetrate con forni che raggiungono la [[Punto di fusione|temperatura di fusione]], inglobando nella lastra base il motivo creato con vetri di colore diverso. È anche possibile tagliare il vetro con seghe al [[diamante]] e lucidarne le superfici. Tra gli oggetti in vetro si hanno: stoviglie (ciotole, vasi e altri contenitori), biglie, perline, pipe da fumo, sculture e mosaici. Spesso vengono utilizzati vetri colorati oppure smaltati, anche se questi ultimi sono considerati da alcuni meno raffinati.
 
Il museo di storia naturale di [[Università di Harvard|Harvard]] possiede una collezione di riproduzioni estremamente dettagliate di piante e animali in vetro, lavorati alla fiamma da [[Leopold e Rudolf Blaschka]], che portarono il segreto della loro tecnica nella tomba. I fiori di vetro di Blaschka sono ancora oggi fonte di ispirazione per gli artisti moderni.
 
Il vetro colorato ha una lunga storia artistica: molte [[chiesa (architettura)|chiese]] ed edifici civili hanno splendide finestre realizzate con tali vetri ([[vetrata#Origini delle vetrate|origine delle vetrate]]).
 
==== Tipologia del vetro antico europeo ====
Tra i vari tipi di vetro antico si ricordano:
* Vetro ''a cammeo'', tipico di Murano, conosciuto già in epoca Romana, è formato da due strati sovrapposti, di colore e lucentezza contrastanti. Lo strato esterno è lavorato a intaglio.
* Vetro ''a ghiaccio'', dalla superficie rugosa e screpolata, ottenuto sottoponendo il vetro a bruschi cambiamenti di temperatura, era conosciuto già nel Rinascimento.
* Vetro ''a serpenti'' o ''a testa d'aquila'', tipico della produzione muranese dei secoli XVII e XVIII, utilizzato per gambi di calici che erano formati da cordoni intrecciati di pasta vitrea, di diverso colore.
* Vetro ''alato'', conosciuto anche come ''à la façon de Venise'', tipico di Murano dal XVI al XVII secolo, con terminazioni e decori a rilievo di varia forma e colore.
* Vetro ''di Almeria'', tipico dei secoli XVI e XVII delle fornaci di [[Almería]] (vetrerie furonoerano già attive sotto dominazione musulmanaaraba), di [[Murcia]] e di [[Malaga]], per fiasche e bottiglie - anche a forma di animale - e bicchieri, a forti tinte gialle, verdi, lilla o verdone, decorati con elementi a rilievo.
* Vetro ''di [[Anversa]]'', dove la prima fornace fu aperta nel 1535 dal vetraio belga Van Helmont che realizzò oggetti ispirati alla produzione italiana. Nel Seicento era attiva la fornace di [[Vincenzo Pompeio]], dove si produssero anche bicchieri con il caratteristico calice traforato oppure ''à flute'', e anche boccali per birra a forma di stivale e caraffe con il coperchio in peltro o in ceramica decorata.
* Vetro ''di [[Barcellona]]'', prodotto nel XVII secolo, aveva decorazioni a smalto colorato. Coppe, bottiglie e fiasche erano decorate con mazzi di fiori, uccellini, tralci fioriti. Tra i vetri catalani, erano famosi i porta profumi, detti ''"almorratxa''".
* Vetro ''di foresta'', tipico prodotto dell'Europa centrale, estratto dalla soda ricavata da piante come il faggio e la felce.
* Vetro ''di [[vetroVetro di Murano|Murano]]'', soffiato e a volte decorato con pitture a smalto, di cui fu maestro nel Quattrocento [[Agnolo Barovier]]. Il vetro cinquecentesco è terso e incolore. Vengono poi realizzati i vetri ''marezzati'' che riproducono le venature delle pietre dure, poi ''a ghiaccio'' e ''a filigrana''. Nel Seicento [[Vincenzo Miotti]] inserisce nella pasta vitrea minuscoli elementi di rame (vetro ''ad avventurina''). Il fusto e il calice del bicchiere viene decorato con volute, serpentelli e grovigli. Nel Settecento, con la moda del [[cristallo di Boemia]], il vetro si appesantisce e viene sfaccettato ''alla ruota''. L'arte del vetro rinasce a fine Ottocento, grazie alle famiglie Toso, Seguso e Barovier.
* Vetro ''églomisé'', tecnica messa a punto nel 1786 dal vetraio parigino [[Jean Baptiste Glomy]], consiste nell'applicare dietro la superficie vitrea una foglia d'oro.
* Vetro ''francese'', realizzato da metà del Cinquecento, grazie a vetrai emigrati in Francia da Bologna, dal Piemonte, da Murano. Agli inizi del XVII secolo [[Nevers]] diventa il più importante centro di produzione.
* Vetro ''irlandese'', prodotto a [[Dublino]] dal XVII secolo, ha caratteristiche fasce decorative a losanghe.
* Vetro ''marittimo'', prodotto da ceneri di alghe e di piante lacustri, importate dalla Spagna e dalla Siria.
* Vetro ''a [[murrina]]'', tipico di Murano, realizzato con frammenti colorati messi dentro una canna di vetro trasparente che viene poi tagliata a fette.
* Vetro ''rubino'', perfezionato nel 1679, a Potsdam, da [[Johann Kunckel]], si ottiene mescolando all'impasto vitreo il [[cloruro d'oro]] che dà una colorazione dal rosa al rosso.
* Vetro ''tedesco'', prodotto principalmente a [[Norimberga]], intagliato e inciso con la tecnica a punta di diamante. Nel periodo [[barocco]] si aggiunsero decori a tralci, a viticci, a girali.
* Vetro ''lattimo'' o ''[[vetro opalino]]'', con riflessi e colorazione lattiginosa, bluastra azzurrognola o verdastra.
 
<gallery>
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Risulta utile effettuare una raccolta differenziata del vetro per colore,<ref>{{Cita web|http://www.bispensiero.it/component/content/article/52/33-pagati-per-riciclare-il-vetro.html|Pagati per riciclare: il VETRO}}</ref> in quanto vetri di colore uguale presentano in genere composizione e proprietà chimico-fisiche più simili.
Con il vetro riciclato vengono costruiti molti oggetti nei seguenti paesi:
Germania:85%
Italia: 77%
Spagna: 67%
Francia: 63%
Regno Unito: 62%
Polonia: 44%
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{Cita pubblicazione|autore=[[Amedeo Benedetti]]|titolo=Vetro, terracotta e ceramica|rivista=Bibliografia Artigianato. La manualistica artigiana del Novecento: pubblicazioni su arti e mestieri in Italia dall'Unità ad oggi|città=Genova|editore=Erga|anno=2004|pp=350–367|ISBN=88-8163-358-2}}
* {{Cita libro|autore=Marco Beretta|autore2=Giovanni Di Pasquale|titolo=Vitrum. Il vetro fra arte e scienza nel mondo romano|anno=2004|editore=Giunti|ISBN=880903662X}}
* {{cita libro | cognome= Brisi | nome= Cesare | titolo= Chimica applicata | editore= Levrotto & Bella | edizione= 3 | città= Torino | anno= 1997 | isbn= 88-8218-016-6 | cid= Brisi}}
* {{cita libro | cognome= Smith Crous| nome=Joan|autore2=Giacomo William F.Crous|autore3=Giovanna Bubbico| titolo=Vetro. Scienza e tecnologia dei materialiManuale completo| editore=Giunti McGraw-Hill Editore|edcittà= 2 Firenze| anno= 1995 2004|isbn= 88-386440-07092746-5 1|cid= Smith Crous|url= http://books.google.it/books?id=mETbAAAACAAJW58FhXnzt5kC&source=gbs_navlinks_s}}
* {{Cita libro|autore=E.J. Donth|titolo=The Glass Transition: Relaxation Dynamics in Liquids and Disordered Materials|città=Heidelberg|editore=Springer|anno=2001|lingua=en|ISBN=978-3-540-41801-6}}
* {{cita libro | cognome= | nome= | titolo= Enciclopedia Universale UNEDI, vol. XIV| editore= Scode | città= Milano | anno= 1980 |cid= UNEDI | pp= 364-2365}}
* {{Cita libro|curatore=G. Eigenmann, I. Ubaldini|titolo=Nuovo Dizionario di Merceologia e Chimica Applicata|anno=1977|città=Milano|pp=3192–3202|volume=Vol. 7}}
* {{cita libro | cognome= | nome= | titolo= Enciclopedia Universale UNEDI, vol. XIV| editore= Scode | città= Milano | anno= 1980 |cid= UNEDI | pp= 364-2365364–2365}}
* {{cita libro | cognome= Hegger | nome= Manfred | autore2= Volker Auch-Schwelk|autore3=Matthias Fuchs|autore4= Thorsten Rosenkranz | titolo= Atlante dei materiali | editore= Utet Giuridica | anno= 2006 |isbn= 88-598-0041-2 |cid= Atlante dei materiali |url= http://books.google.it/books?id=Qsx8PQAACAAJ&source=gbs_navlinks_s}}
* {{cita libro | cognome= Schittich | nome= Christian | autore2= L. Trentini| titolo= Atlante del vetro | editore= UTET | anno= 1998 |isbn= 88-02-05529-7 |cid= Atlante del vetro |url= http://books.google.it/books?id=j3BIAAAACAAJ&source=gbs_navlinks_s}}
* {{cita libro | cognome= Crous Smith| nome=William Joan F.|autore2= Giacomo Crous|autore3= Giovanna Bubbico | titolo=Scienza Vetro.e Manualetecnologia completodei materiali| editore= Giunti Editore McGraw-Hill| cittàed= Firenze 2| anno= 2004 1995|isbn= 88-440386-27460709-1 5|cid= Crous Smith|url= http://books.google.it/books?id=W58FhXnzt5kCmETbAAAACAAJ&source=gbs_navlinks_s}}
* {{Cita libro|autore=Mara Sternini|titolo=La fenice di sabbia. Storia e tecnologia del vetro antico|anno=1995|editore=Edipuglia|ISBN=8872281423}}
* {{cita libro | cognome= Stiaffini | nome= Daniela | titolo= Il vetro nel Medioevo: tecniche, strutture, manufatti | editore= Fratelli Palombi | anno= 1999 |isbn= 88-7621-519-0 |cid= Stiaffini |url= http://books.google.it/books?id=QZEsAQAAIAAJ&source=gbs_navlinks_s}}
* {{cita libro | cognome= Van Uffelen | nome= Chris | wkautore= Chris van Uffelen | titolo= Vetro | editore= Motta Architettura |anno= 2009 |isbn= 88-6116-100-6 |cid= Van Uffelen |url= http://books.google.it/books?id=z2xzPgAACAAJ&source=gbs_navlinks_s}}
* {{Cita libro|autore=E.J. Donth|titolo=The Glass Transition: Relaxation Dynamics in Liquids and Disordered Materials|città=Heidelberg|editore=Springer|anno=2001|lingua=en|ISBN=978-3-540-41801-6}}
 
== Voci correlate ==
* [[Arcopal]]
* [[Corrosione del vetro]]
* [[Fibra di vetro]]
* [[Materiale da costruzione]]
* [[Ossidiana]]
* [[Solido amorfo]]
* [[Stress termico]]
* [[Vetroceramica]]
* [[Vetro camera]]
* [[Vetro cavo]]
* [[Vetro scenico]]
* Vetro sintetico, vedi [[Polistirene]]
* [[Vetro solubile]]
* [[CorrosioneVetro del vetrostratificato]]
* [[TergivetroVetrocemento]]
* [[Pasta di vetro]]
* [[Conservazione e restauro di oggetti in vetro]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Cita web|http://www.assovetro.it/|Associazione Nazionale degli Industriali del Vetro}}
* {{Cita web | 1 = http://www.spevetro.it/webcalccomp/Introduzione.htm | 2 = Proprietà del vetro e ruolo degli ossidi costituenti | accesso = 19 agosto 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20111123121948/http://www.spevetro.it/webcalccomp/Introduzione.htm | dataarchivio = 23 novembre 2011 | urlmorto = sì }}