Vincenzo Scamozzi: differenze tra le versioni

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{{Bio
[[immagine:Paolo_Veronese_ritratto_di_Scamozzi.jpg|thumb|right|200px|Vincenzo Scamozzi ritratto dal [[Paolo Caliari|Veronese]]]]
|Nome = Vincenzo
|Cognome = Scamozzi
|Sesso = M
|LuogoNascita = Vicenza
|GiornoMeseNascita = 2 settembre
|AnnoNascita = 1548
|LuogoMorte = Venezia
|GiornoMeseMorte = 7 agosto
|AnnoMorte = 1616
|Epoca = 1500
|Epoca2 = 1600
|Attività = architetto
|Attività2 = scenografo
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = tardo-[[Architettura rinascimentale|rinascimentale]] della [[Repubblica di Venezia]], operante negli ultimi decenni del [[XVI secolo|Cinquecento]] e nel primo [[XVII secolo|Seicento]] a Vicenza e nell'[[Repubblica di Venezia|area veneziana]], dove fu la figura più rilevante tra [[Andrea Palladio]] e [[Baldassare Longhena]]
|Immagine = Scamozzi portrait by Veronese.jpg
|Didascalia = Vincenzo Scamozzi ritratto dal [[Paolo Veronese|Veronese]] (1585 circa)
}}
 
Nella sua riflessione teorica, l'[[architettura]] è concepita come disciplina di carattere "[[scienza|scientifico]]", dotata di regole proprie da indagare e applicare con metodo.<ref name="DBI"/><ref name="mostra">{{cita web|url=https://www.palladiomuseum.org/it/mostre/scamozzi2003/exhibition|titolo=Architettura è scienza. Vincenzo Scamozzi (1548-1616)|sito=Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio – Palladio Museum|accesso=23 agosto 2025}}</ref>
'''Vincenzo Scamozzi''' ([[1548]]-[[1616]]) fu un [[Architetti celebri|architetto]] [[rinascimento|rinascimentale]], operante nel tardo [[XVI secolo|Cinquecento]] e nel primo [[XVII secolo|Seicento]] a [[Vicenza]] e nell'[[Venezia|area veneziana]], contemporaneo di [[Andrea Palladio]].
 
Secondo [[Rudolf Wittkower]], il "calcolato [[intellettualismo]]" delle sue opere rende Scamozzi un precursore del [[neoclassicismo]] settecentesco.<ref name="cita|Wittkower 1993|p. 88">{{cita|Wittkower 1993|p. 88}}</ref>
Secondo Scamozzi, l'[[architettura]] - disciplina a cui egli dedicò tutta la vita - doveva essere una [[scienza]] esatta, complessa, con proprie regole da studiare attentamente e con pazienza: ''"Architettura è scienza"''.
 
== Cenni biograficiBiografia ==
[[File:Fotothek df tg 0007957 Architektur ^ Profanbau ^ Villa ^ Grundriss.jpg|thumb|Planimetria e prospetto principale di [[Villa Pisani (Lonigo)]], disegno di Vincenzo Scamozzi, 1597]]
Nato nel 1548 a Vicenza, dove ricevette una prima educazione dal padre Giandomenico, imprenditore edile benestante e culturalmente legato a [[Sebastiano Serlio]], nel [[1572]] si stabilì a [[Venezia]], studiando il trattato di [[Marco Vitruvio Pollione|Vitruvio]] nell'interpretazione di [[Daniele Barbaro]] e di Andrea Palladio.
[[File:Vila-Molin-2.jpg|thumb|[[Villa Molin]] alla Mandria, Padova]]
 
Nato nel 1548 a Vicenza, ricevette una prima educazione dal padre Giandomenico, [[imprenditore]] [[edilizia|edile]] e [[carpentiere]], il cui interesse per l'opera di [[Sebastiano Serlio]] ebbe un ruolo nella formazione del giovane Vincenzo.<ref name="DBI">{{cita|Guidarelli 2018|pp. 285–286}}</ref> La sua istruzione fu in larga parte da autodidatta: fu allievo di maestri privati e soprattutto coltivò lo studio diretto dei trattati di [[Vitruvio]] e di Serlio, che divennero la base della sua concezione dell'architettura come disciplina fondata su principi scientifici.<ref>{{cita|Barbieri Beltramini 2003|pp. 45–49}}</ref>
Tornato a Vicenza, in collaborazione con il padre realizzò una serie di palazzi e ville nella città natale e nella provincia, completando anche alcune opere di Palladio.
 
Grazie anche alle risorse familiari, possedeva una vasta [[biblioteca]], che andò accrescendosi nel corso della vita fino a diventare una delle raccolte librarie di architettura più importanti del suo tempo. In essa figuravano edizioni di Vitruvio, Serlio, [[Andrea Palladio]], oltre a testi di [[matematica]], [[ottica]] e [[scienze naturali]], a testimonianza del carattere [[Enciclopedia|enciclopedico]] della sua formazione teorica.<ref>{{cita|Puppi 2003|pp. 152–154}}</ref><ref>{{cita|Guidarelli 2018|pp. 288–289}}</ref>
La sua tarda attività si svolse ancora a Venezia, dove si stabilì nuovamente nel [[1580]], a [[Castelfranco Veneto]] e a [[Bergamo]].
 
Nel 1572 si stabilì a Venezia.<ref name="DBI" /> Nel 1578-1580 soggiornò per la prima volta a [[Roma]], dedicandosi allo studio e al rilievo dei monumenti antichi, come attestano i ''Discorsi sopra le antichità di Roma'' (1582).<ref name="DBI" /> L'esperienza romana consolidò la sua vocazione [[Antiquariato|antiquaria]] e [[Filologia|filologica]], oltre a fornirgli un repertorio di soluzioni architettoniche che lo accompagnerà in tutta la carriera.
== L'architettura come scienza ==
[[Immagine:Teatro Sabbioneta Scamozzi.jpg|right|thumb|220px|Progetto del [[teatro di Sabbioneta]]]]
 
Tornato a Vicenza, in collaborazione col padre realizzò palazzi e ville nella città e nel territorio, intervenendo anche nel completamento di vari cantieri di Palladio lasciati aperti alla morte di quest'utimo nel 1580, tra cui [[Villa Almerico Capra|Villa Almerico Capra detta "la Rotonda"]] e il [[Teatro Olimpico]].<ref name="DBI" /> Per il Teatro Olimpico, Scamozzi progettò le [[Scenografia|scene]] lignee prospettiche permanenti, raffiguranti le «sette vie di [[Tebe (città greca antica)|Tebe]]», realizzate per lo spettacolo inaugurale e tuttora conservate.<ref name="Olimpico">{{cita web|url=https://www.teatroolimpico.vicenza.it/it/teatro/architettura.php|titolo=Architettura del Teatro Olimpico|sito=Teatro Olimpico – Comune di Vicenza|accesso=23 agosto 2025}}</ref> Pochi anni dopo per il duca Gonzaga costruì a [[Sabbioneta]] il ''[[Teatro all'Antica]]'' (1588-1590), indicato dalla storiografia come il primo edificio autonomo dell'età moderna appositamente costruito per l'uso teatrale.<ref name="TreccaniTeatro">{{cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/il-teatro-e-la-riflessione-sull-antico-da-buontalenti-a-scamozzi_%28Storia-della-civilta-europea-a-cura-di-Umberto-Eco%29/|titolo=Il teatro e la riflessione sull'antico da Buontalenti a Scamozzi|sito=Treccani – Storia della civiltà europea|accesso=23 agosto 2025}}</ref>
La figura di Scamozzi è relativamente poco conosciuta, ma l'architetto può vantare una serie di ''primati'': realizzò con lo ''[[Statuario]] della [[Repubblica di Venezia]]'' (dal [[1591]] al [[1593]]) il primo [[Musei del mondo|museo]] pubblico in [[Europa]]. Progettò e realizzò inoltre il primo edificio dell'età moderna studiato appositamente per un [[teatro (architettura)|teatro]] a [[Sabbioneta]] ([[Mantova]]) e fece importanti progetti per la Serenissima, tra cui le ''[[Procuratie Nuove]]'' in [[Piazza San Marco]] a [[Venezia]].
 
A soli ventisei anni progettò la ''[[Villa Pisani (Lonigo)|Rocca Pisana]]'' a [[Lonigo]], una delle prime ville a pianta centrale del Rinascimento veneto, considerata un'opera fondamentale per la sua affermazione autonoma.<ref name="DBI" />
Dopo aver lasciato una notevole quantità di opere - soprattutto ville nel vicentino - scrisse infine uno dei più importanti trattati dell'epoca ''La Idea dell'Architettura Universale'' ([[1615]]), che fu per lungo tempo adottato come testo basilare dagli architetti del tempo, in particolare nel nord-[[Europa]].
 
Stabilitosi nuovamente a Venezia, Scamozzi nel 1582 ottenne a seguito di concorso l'incarico per le [[Procuratie Nuove]] e per il completamento della [[Biblioteca nazionale Marciana|Libreria di San Marco]], realizzazioni che ridefinirono l'assetto di [[Piazza San Marco]].<ref name="DBI" /> Tra gli interventi più innovativi rientra l'ordinamento dello ''Statuario della Repubblica di Venezia'' nell'Antisala della Libreria, complesso inaugurato nel 1596 e considerato «uno dei più antichi [[Museo|musei]] pubblici d'Europa».<ref name="Marciana">{{cita web|url=https://bibliotecanazionalemarciana.cultura.gov.it/la-biblioteca/il-patrimonio/patrimonio-storicoartistico/il-palazzo-della-libreria-sansoviniana/scalone-e|titolo=Lo Statuario della Serenissima|sito=Biblioteca nazionale Marciana|accesso=23 agosto 2025}}</ref>
Scamozzi rappresentò, per molti aspetti, una figura assai moderna come architetto, ma anche come studioso e intellettuale del suo tempo. Fu tra i pochi a capire la necessità di raccogliere una notevole [[biblioteca]] personale, collezionando libri (all'epoca assai preziosi) delle più diverse discipline, dalla matematica alla fisica. Fu il primo a progettare l'allestimento di un museo, curando attentamente non solo la disposizione dei pezzi ma anche lo studio dell'illuminazione sia naturale che [[illuminazione artificiale|artificiale]], aspetto assai moderno che del resto si riscontra in molti dei suoi progetti.
 
Tra i suoi progetti più celebri a Venezia si annovera anche la [[Chiesa di San Nicola da Tolentino (Venezia)|chiesa dei Tolentini]], caratterizzata da una facciata classica a tempio.<ref name="DBI" />
Non va infine dimenticata la insostituibile scena lignea ''a [[prospettiva]] accelerata'' che è tuttora possibile ammirare all'interno del ''[[Teatro Olimpico]]'' di Vicenza, da lui progettata e intelligentemente illuminata. Fu rigoroso ma anche innovatore: per primo osa rompere la corrispondenza tra distribuzione interna e di [[facciata]], nel progetto per una delle sue ville. Riconosce all<nowiki>'</nowiki>[[arte dei giardini]] una piena dignità all'interno dell'architettura e disegna scientificamente rigorosi [[arte dei giardini|giardini all'italiana]].
 
Nel 1599 interruppe l'attività tra Venezia e Vicenza per intraprendere viaggi che lo portarono a [[Praga]], in [[Svizzera]], in [[Germania]] e in [[Francia]]; del ritorno da [[Parigi]] rimane il ''Taccuino di viaggio da Parigi a Venezia'' (14 marzo - 11 maggio 1600), testimonianza del suo interesse per l'[[architettura gotica]].<ref name="DBI" /><ref name="cita|Barbieri 1959|pp. 7–15">{{cita|Barbieri 1959|pp. 7–15}}</ref>
Il capolavoro di Scamozzi è però considerata l'incantevole ''[[Villa Pisani]]'' a [[Lonigo]] (Vicenza), detta ''La Rocca'', a pianta centrale, da lui progettato a soli 26 anni. Non si limitò ad imitare la celeberrima ''[[Villa Capra detta La Rotonda]]'' del grande Palladio (all'epoca ancora in costruzione), ma anzi ne fa una critica puntuale dal punto di vista architettonico, utilizzando una [[tipologia architettonica|tipologia]] fino ad allora inedita.
 
Fu attivo in varie località della Repubblica di Venezia, da [[Castelfranco Veneto]] a [[Bergamo]], dove predispose il progetto del [[Palazzo Nuovo (Bergamo)|Palazzo Nuovo]], destinato a divenire la sede della biblioteca civica.<ref name="DBI" /> Tra i suoi ultimi capolavori spicca [[Villa Molin]] alla [[Mandria (Padova)|Mandria]] presso [[Padova]], esempio paradigmatico del classicismo veneto di fine Cinquecento.<ref name="EI">{{cita|Pallucchini 1936|p. 690}}</ref>
== Il rapporto con Palladio ==
 
A livello internazionale, il progetto per la [[Cattedrale di Salisburgo]], elaborato tra il 1604 e il 1607, rappresenta una delle sue prove più ambiziose: anche se la costruzione fu poi affidata a [[Santino Solari]], i disegni di Scamozzi ebbero notevole influenza sul successivo sviluppo dell'architettura sacra austriaca.<ref name="cita|Lippmann 2003|pp. 407–413">{{cita|Lippmann 2003|pp. 407–413}}</ref>
Scamozzi, più giovane di [[Andrea Palladio|Palladio]], dovette sviluppare un rapporto complesso (e in parte ancora da esplorare) con il più grande architetto del tempo. Ne fu assieme discepolo e avversario, ammiratore e critico.
 
Morì a Venezia nel 1616.<ref name="DBI" />
Per lungo tempo la figura di Vincenzo Scamozzi è stata trattata dalla critica in modo non molto dissimile da quella del musicista [[Antonio Salieri|Salieri]] nei confronti di [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]] (in ''[[Amadeus (film)|Amadeus]]''): un elemento di secondo piano, che non riuscì a brillare di luce propria.
 
== Architettura ==
Scamozzi fu al contrario un vero protagonista dell'architettura del suo tempo e un architetto eccezionalmente erudito. Interpretando senza dubbio la lezione del Palladio, sviluppò un proprio linguaggio, improntato ad un maggiore rigore e meno scenografico (es. con lo schiacciamento delle [[lesana|lesene]] in facciata) ma assai apprezzato nel suo tempo.
=== L'architettura come scienza ===
{{Vedi anche|L'idea dell'architettura universale}}
[[File:Teatro Sabbioneta Scamozzi.jpg|thumb|Disegno preparatorio di Scamozzi per il [[Teatro all'Antica|teatro di Sabbioneta]]. Firenze, [[Gabinetto dei disegni e delle stampe|Gabinetto dei disegni e delle stampe degli Uffizi]].]]
 
La riflessione teorica di Scamozzi presenta l'[[architettura]] come disciplina regolata e sistematica, come attesta il trattato ''[[L'idea dell'architettura universale]]'' (Venezia, 1615) e la relativa tradizione esegetica.<ref name="ReferenceA">{{cita|Guidarelli 2018|pp. 290–291}}</ref>
Scamozzi si trasferisce a [[Venezia]] proprio nel [[1580]], poco prima della morte del Palladio, ma non riesce a sostituirlo nel ruolo di architetto della Serenissima: i suoi lavori pur numerosi per i Veneziani saranno infatti contrassegnati da numerose difficoltà e incomprensioni. L'epoca sta cambiando e Venezia si avvia ormai alla propria fulgida decadenza.
 
Il trattato ''L'idea dell'architettura universale'' ebbe ampia fortuna europea e conobbe particolare diffusione nei [[Paesi Bassi]] nel [[XVII secolo]], dove edizioni e adattamenti ridussero il testo a manuale per costruttori.<ref name="ReferenceB">{{cita|Hopkins Witte 1996|pp. 274–302}}</ref> Le ricerche e i progetti di Scamozzi mostrano un'attenzione specifica ai problemi della luce e dell'illuminazione degli spazi, tema presente sia nella trattatistica sia nelle applicazioni museali e architettoniche coeve.<ref>{{cita|Davis 2002|pp. 45–48}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.palladiomuseum.org/attachment/202|titolo=Vincenzo Scamozzi, architetto della luce|sito=Palladio Museum|accesso=23 agosto 2025}}</ref>
== L'eredità scamozziana ==
Vincenzo Scamozzi, che non si era mai sposato e non lasciava figli viventi, nel suo testamento istituì un lascito per permettere agli studenti privi di mezzi di studiare l'architettura, all'unica condizione che essi prendessero il suo cognome, quali ''eredi ideali''. Quasi due secoli dopo, ''[[Ottavio Bertotti Scamozzi]]'' poté divenire anche grazie alla sua illuminata eredità un importante studioso e architetto del suo tempo.
 
Tra le testimonianze editoriali della diffusione del trattato, si registra la versione francese ''Oeuvres d'architecture de Vincent Scamozzi'' stampata a [[Leida]] nel 1713, con materiali tratti dall{{'}}''Idea'' (trad. d'Aviler e du Ry).<ref name="catalog.hathitrust.org">{{cita libro|url=https://catalog.hathitrust.org/Record/100236589|titolo=Oeuvres d'architecture de Vincent Scamozzi vicentin, architecte de la republique de Venise, contenuës dans son idée de l'architecture universelle|città=Leida|anno=1713|lingua=fr}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.metmuseum.org/art/collection/search/356731|titolo=Oeuvres d'Architecture de Vincent Scamozzi (1713)|sito=The Metropolitan Museum of Art|lingua=en|accesso=23 agosto 2025}}</ref>
==Cronologia delle opere==
[[Immagine:Villa_Molin_a_Mandria_%28Padova%29.jpg|thumb|right|180px|Villa Molin a Mandria, [[Padova]]]]
 
=== Rapporto con Palladio ===
* 1568-1575: Villa di Girolamo Ferramosca, Barbano di [[Grisignano di Zocco]] ([[Provincia di Vicenza|Vicenza]]) ''(con Giandomenico Scamozzi)''
[[File:Interior of Teatro Olimpico (Vicenza)- Scaenae frons close-up - La porta regia.jpg|thumb|[[Vicenza]], [[Teatro Olimpico]]. Le scene lignee di Scamozzi visibili oltre la ''porta regia'' del proscenio disegnato da [[Andrea Palladio|Palladio]]]]
* 1569: Palazzo Godi, [[Vicenza]] ''(progetto, alterato nell'esecuzione postuma)''
* 1572-1593: Palazzo Thiene-Bonin, Vicenza
* 1574-1615: Villa di [[Leonardo Verlato]], [[Villaverla]] (Vicenza)
* 1575: Palazzo Caldogno, Vicenza
* 1575-1578: '''[[Villa Pisani|Villa Pisani detta La Rocca]]''' a [[Lonigo]] (Vicenza)
* 1576-1579: Palazzo Trissino-Trento (per Pierfrancesco Trissino), Vicenza ''(con Giandomenico Scamozzi)''
* 1580: Villa di [[Francesco Priuli]], Treville di [[Castelfranco Veneto]] ([[Provincia di Treviso| Treviso]]) ''(ala nord)''
* 1580-1584: [[Villa Nani Mocenigo]] a [[Canda]] ([[Provincia di Rovigo|Rovigo]])
* 1580-1592: [[Villa Capra detta La Rotonda]], Vicenza ''(completò la costruzione della struttura di [[Andrea Palladio]] e vi aggiunse le stalle)''
* 1581-1586: San Gaetano Thiene, [[Padova]]
* 1581-1599: [[Procuratie Nuove]], [[Piazza San Marco]], [[Venezia]] ''(continuate con un progetto per l'interno differente di [[Francesco Smeraldi]] e ultimate nel [[1663]] da [[Baldassarre Longhena]])''
* 1582: Palazzo Cividale, Vicenza ''[attribuito]''
* 1582-1591: [[Biblioteca di San Marco]] a Venezia ''(ultimazione su progetto di [[Jacopo Sansovino]])''
* 1584-1585: [[Teatro Olimpico]], Vicenza ''(ultimazione su progetto di Andrea Palladio, scena lignea)''
* 1587-1596: Biblioteca di San Marco a Venezia ''(antisala)''
* 1588: Villa Cornaro, Poisolo di Castelfranco (Treviso) ''(ricostruzione)''
* 1588-1590: [[Teatro di Sabbioneta|Teatro]] (per il Duca [[Vespasiano Gonzaga]]), [[Sabbioneta]] ([[Provincia di Mantova|Mantova]])
* 1590: Villa di [[Girolamo Contarini]], [[Loreggia]] (Padova) ''(revisione in corso d'opera)''
* 1590-1595: Chiesa di San Nicolò da Tolentino ([[Chiesa dei Tolentini]]), Venezia
* [[1591]]-[[1593]]: Statuario della Repubblica di Venezia
* 1591-1594: San Gaetano Thiene, [[Padova]] ''(monastero)''
* 1591-1595: Villa di [[Girolamo Cornaro]], [[Piombino Dese]] (Padova) ''(completamento) [attribuito]''
* 1591-1597: Villa Duodo e Cappella di San Giorgio, [[Monselice]] (Padova)
* 1592 Palazzo Duodo, Venezia
* 1592-1616: Palazzo di Galeazzo Trissino al Corso, Vicenza
* 1594-1600: Villa di [[Valerio Bardellini]], [[Monfumo]] (Treviso) ''(distrutta)''
* 1596: Villa di [[Girolamo Ferretti]] sulla [[Riviera del Brenta]], Sambruson del [[Dolo]] (Venezia)
* 1596-1597: Villa di [[Girolamo Cornaro]], Piombino Dese (Padova) ''([[barchessa]])''
* 1597: Villa di [[Nicolò Molin]], Mandria, Padova ([[:Immagine:Villa_Molin_a_Mandria_%28Padova%29.jpg|foto]])
* 1597: Villa Priuli, Carrara (Padova)
* 1597-1598: Villa Godi, Sarmego di [[Grumolo delle Abbadesse]] (Vicenza)
* 1601: Palazzo del Bò, Padova ''(facciata dell'università)''
* 1601-1606: San Giacomo di Rialto, Venezia ''(altare della Scuola degli Orefici; con Girolamo Campagna)''
* 1601-1636: Chiesa e Ospedale di San Lazzaro dei Mendicanti, Venezia
* 1604-1612: Progetto per la cattedrale dei Santi Rupert e Virgilio, [[Salisburgo]], [[Austria]] ''(completato dal [[1614]] al [[1628]] da [[Santino Solari]])''
* 1605: Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo, Venezia ''(porta della [[sacrestia]]; con [[Alessandro Vittorio]])''
* 1605-1616: Villa Duodo, [[Monselice]] (Padova) ''(sei cappelle per la Via Romana)''
* 1607-1611: [[San Giorgio Maggiore (Venezia)|San Giorgio Maggiore]], Venezia ''(facciata)''
* 1607-1616: Villa Cornaro al Paradiso, Venezia ''(padiglioni gemelli)''
* 1609: Villa di Domenico Trevisan, San Donà di Piave (Padova)
* 1609-1616: Palazzo Contarini (degli Scrigni) a San Trovaso sul [[Canal Grande]], Venezia
* 1614: Palazzo Loredan Vendramin, Venezia ''(ala est; demolita nel [[1659]] e ricostruita nel [[1660]])''
 
Vincenzo Scamozzi, di quarant'anni più giovane di [[Andrea Palladio]], pur ammirandolo molto non ne fu un semplice discepolo, ma una figura autonoma e talora concorrente, capace di misurarsi criticamente con i cantieri palladiani e con la committenza veneziana.<ref name="DBI" /><ref name="Mostra2003CS">{{cita web|url=https://www.palladiomuseum.org/attachment/197|titolo=«Architettura è scienza». Vincenzo Scamozzi (1548-1616) – Comunicato stampa|sito=Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio|accesso=23 agosto 2025}}</ref>
=== Altre opere attribuibili a Scamozzi ===
* Villa Morosini Mantovani detta Ca' Morosini, [[Polesella]] ([[Provincia di Rovigo| Rovigo]])
* Palazzo Grimani, Polesella (Rovigo) ''(distrutto nel 1892)''
 
Dopo il 1580 intervenne su diversi cantieri palladiani rimasti aperti (tra cui la Rotonda, i palazzi di Enea Thiene, [[Palazzo Thiene Bonin Longare]], e di Alessandro Porto, [[Palazzo Porto in piazza Castello]]) e soprattutto al Teatro Olimpico (1584), dove ridisegnò gli accessi, riconfigurò il ''[[proscenio|frons scenae]]'' e realizzò le scene prospettiche, appropriandosi del capolavoro palladiano e mutandone molti significati.<ref name="DBI" />
== Opere letterarie ==
 
Già con la ''[[Villa Pisani (Lonigo)|Rocca Pisana]]'' (1575–1578), Scamozzi propose un modello alternativo alla celebre Rotonda: pur riprendendo lo schema a pianta centrale, ne accentuò il carattere compatto e severo, con una [[cupola]] più massiccia e priva di [[pronao]], configurando un edificio che la critica interpreta come una consapevole «correzione» del linguaggio palladiano.<ref name="DBI" /><ref>{{cita|Barbieri Beltramini 2003|pp. 145–148}}</ref> Analogamente, con [[Villa Molin]] (1597) Scamozzi rielaborò temi palladiani come il pronao e il rapporto tra volumi centrali e laterali, riducendoli a una pianta nitida e di assoluta coerenza geometrica, che la storiografia considera uno degli esempi più maturi di classicismo veneto di fine Cinquecento.<ref name="DBI" /><ref>{{cita|Barbieri Beltramini 2003|pp. 233–236}}</ref>
''La Idea dell'Architettura Universale'' ([[1615]])
 
Scamozzi visse e lavorò a più riprese a Venezia, senza però riuscire a sostituirsi a Palladio, la cui fama era ormai arrivata in tutte le corti d'Europa. Gli studi a Roma gli consentirono comunque di accreditarsi presso l'élite veneziana che aveva sostenuto Palladio, in particolare presso [[Marcantonio Barbaro]]:<ref name="mostra" /> a Venezia ottenne per concorso il prestigioso incarico delle Procuratie Nuove (delibera del 10 aprile 1582) e fu coinvolto nel coevo completamento della [[Biblioteca nazionale Marciana|Libreria Marciana]].<ref name="DBI" />
== Risorse esterne ==
 
Un delicato nodo storiografico riguarda la trasmissione dei disegni palladiani a [[Inigo Jones]]. Si era ipotizzato che fosse stato lo stesso Scamozzi a vendere all'architetto britannico le «carte di Palladio», ma la ricerca in seguito ha escluso prove documentarie in tal senso.<ref name="ReferenceA"/><ref>{{cita|Barbieri Beltramini 2003|pp. 250–252}}</ref> È tuttavia certo che Jones, durante i suoi viaggi in Italia (1601 e 1613–1614), ebbe contatti con l'ambiente vicentino e veneziano legato a Scamozzi, e che i disegni palladiani confluiti nelle sue raccolte provenissero da collezionisti veneti.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Vaughan Hart|titolo=Inigo Jones and the Dissemination of Palladianism|rivista=Journal of the Society of Architectural Historians|volume=53|numero=2|anno=1994|pp=152–169|lingua=en}}</ref> In ogni caso, fu soprattutto l{{'}}''Idea dell'architettura universale'' (1615) a costituire la mediazione teorica attraverso cui Jones assimilò e reinterpretò il [[palladianesimo|linguaggio palladiano]] in Inghilterra.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Vaughan Hart|titolo=Inigo Jones and the Dissemination of Palladianism|rivista=Journal of the Society of Architectural Historians|volume=53|numero=2|anno=1994|pp=152–169|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|titolo=Scamozzi Ionic Capital in England|url=https://www.classicist.org/articles/classical-comments-the-scamozzi-ionic-capital/|accesso=24 agosto 2025}}</ref>
* [http://www.mostrascamozzi.it Mostra su Scamozzi nel 2003]
* [http://www.marsilioeditori.it/schedalibro.htm?cdart=8345-9 Monografia-catalogo su Scamozzi]
* [http://www.cisapalladio.org Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio]
 
== Critica ==
[[categoria:biografie|Scamozzi]]
[[File:Bust of Vincenzo Scamozzi. Panteon Veneto; Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti.jpg|thumb|upright|Busto di Vincenzo Scamozzi, opera di Pietro Zandomeneghi precedente al 1847. Il busto fa parte del Panteon Veneto, conservato presso [[Palazzo Loredan (Campo Santo Stefano)|Palazzo Loredan]].]]
[[categoria:architetti italiani|Scamozzi]]
 
Il giudizio sulla figura di Scamozzi conobbe oscillazioni significative nella storiografia architettonica.
[[en:Vincenzo Scamozzi]]
 
Già nel Settecento, [[Francesco Milizia (scrittore d'arte)|Francesco Milizia]] lo definì «dotto, ma di poca invenzione», sottolineando come il suo trattato fosse «più una compilazione di altri che opera originale», pur riconoscendone l'importanza come repertorio di precetti architettonici.<ref>{{cita|Milizia 1768|pp. 387–389}}</ref>
 
Nell'Ottocento il giudizio rimase in prevalenza critico: [[Filippo Scolari (critico)|Filippo Scolari]] pubblicò un ampio commentario, riconoscendone l'importanza come sistematizzatore teorico ma sottolineando anche i limiti creativi rispetto a Palladio.<ref>{{cita|Scolari 1837|pp. 18–22}}</ref>
 
Nel Novecento, studiosi come [[Rudolf Wittkower|Wittkower]] hanno messo in evidenza il suo ruolo di «precursore del neoclassicismo settecentesco»,<ref name="cita|Wittkower 1993|p. 88"/> mentre la critica più recente tende a sottolineare l'originalità della sua posizione teorica e progettuale, autonoma rispetto a Palladio e centrale per la trasmissione del [[palladianesimo]] in Europa.<ref name="DBI" /><ref name="Mostra2003CS" /> In particolare [[Lionello Puppi]] ha messo in risalto la «solitudine» di Scamozzi, spesso marginalizzato dal confronto con Palladio, interpretandolo però come un «nostro contemporaneo» per la modernità della sua riflessione teorica e per l'attenzione ai temi della luce, della scena e del rapporto con la città.<ref>{{cita|Puppi 2003}}</ref>
 
== Eredità ==
[[File:Chiesa di San Lorenzo a Vicenza - Interno - Monumento di Vincenzo Scamozzi.jpg|thumb|Monumento a Vincenzo Scamozzi nella [[Chiesa di San Lorenzo (Vicenza)]]]]
 
Nel contesto veneto, Scamozzi ebbe un'influenza diretta nella relazione maestro-allievo con [[Baldassare Longhena]], che completò le [[Procuratie Nuove]] già avviate "dal suo maestro Scamozzi".<ref>{{cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/baldassare-longhena_%28Dizionario-Biografico%29/|titolo=Longhena, Baldassare|accesso=8 settembre 2025}}</ref> La continuità degli insegnamenti è attestata anche nell'attività di [[Giuseppe Sardi (1624-1699)|Giuseppe Sardi]], che fece propri gli insegnamenti di Scamozzi e di Longhena e ne tradusse i principi in facciate come quelle della [[Chiesa di Santa Maria di Nazareth (Venezia)|chiesa degli Scalzi]] e di [[Chiesa di Santa Maria del Giglio (Venezia)|Santa Maria del Giglio]].<ref>{{cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/giuseppe-sardi/|titolo=Sardi, Giuseppe|accesso=8 settembre 2025}}</ref>
 
Nel suo [[testamento]] (1616) Vincenzo Scamozzi dispose un [[lascito]] destinato a un giovane vicentino che volesse studiare architettura, con l'obbligo di aggiungere al proprio cognome quello dello stesso Scamozzi; tra i beneficiari è attestato, un secolo dopo, [[Ottavio Bertotti Scamozzi]],<ref>{{DBI|ottavio-bertotti-scamozzi|BERTOTTI-SCAMOZZI, Ottavio|autore=[[Franco Barbieri]]|volume=9|anno=1967}}</ref> che divenne uno dei principali studiosi e continuatori locali del [[palladianesimo]].
 
La fortuna del trattato ''[[L'idea dell'architettura universale]]'' fu ampia nell'Europa settentrionale: in area olandese conobbe traduzioni, estratti e riduzioni che, tra XVII e XVIII secolo.<ref>{{cita|Hopkins Witte 1996|pp. 279–286}}</ref> Nei Paesi Bassi e in Francia il testo fu adattato a manuale pratico per costruttori.<ref name="ReferenceB"/>
 
== Opere ==
=== Cronologia delle opere ===
[[File:Vicenza, Palazzo Thiene Bonin Longare.jpg|thumb|upright=0.8|[[Palazzo Thiene Bonin Longare]], Vicenza]]
[[File:Villa Pisani La Rocca (Lonigo) Prospetto Frontale.jpg|thumb|upright=0.8|[[Villa Pisani (Lonigo)|Villa Pisani a Lonigo (VI), detta ''La Rocca Pisana'']], capolavoro di Scamozzi.]]
[[File:Vicenza, Palazzo Trissino Trento.jpg|thumb|upright=0.8|[[Palazzo Trissino al Duomo]], Vicenza]]
[[File:Villa-Molin-3.jpg|thumb|upright=0.8|[[Villa Molin]] alla Mandria, [[Padova]]]]
[[File:Lato posteriore del Palazzo Nani-Mocenigo a Canda (xilografia).jpg|thumb|upright=0.8|[[Villa Nani Mocenigo]] a Canda (lato posteriore)]]
[[File:Padova Chiesa di San Gaetano Fassade.jpg|thumb|upright=0.8|[[Chiesa di San Gaetano (Padova)|Chiesa di San Gaetano]], Padova. Dettaglio della facciata.]]
 
* 1568-1575: [[Villa Ferramosca]], per Girolamo Ferramosca, Barbano di [[Grisignano di Zocco]] (Vicenza) (con Giandomenico Scamozzi).<ref name="DBI" /><ref>{{Cita web|sito=Catalogo generale dei Beni Culturali (ICCD)|titolo=Villa Ferramosca ora Beggiato|url=https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/0500184280|accesso=23 agosto 2025}}</ref>
* 1569: Palazzo Godi, [[Vicenza]], per famiglia Godi (progetto, alterato nell'esecuzione postuma).<ref>{{cita|Barbieri 1965|pp. 27–43}}</ref>
* 1572-1593: [[Palazzo Thiene Bonin Longare]], Vicenza (completamento del progetto di [[Andrea Palladio]] per [[Francesco Thiene]] e poi per Bonin-Longare).<ref>{{Cita web|sito=Mediateca Palladio (CISA Andrea Palladio)|titolo=Palazzo Thiene-Bonin Longare, Vicenza (scheda opera)|url=https://mediateca.palladiomuseum.org/palladio/opera_bibliografia.php?id=27|accesso=23 agosto 2025}}</ref>
* 1574-1615: [[Palazzo Verlato Putin]], per Leonardo Verlato, [[Villaverla]] (Vicenza).<ref>{{Cita web|sito=Catalogo generale dei Beni Culturali (ICCD)|titolo=Villa Verlato (Villaverla)|url=https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/0500136193|accesso=23 agosto 2025}}</ref>
* 1575: [[Palazzo Caldogno Tecchio]], Vicenza, per famiglia Caldogno, poi Tecchio (con Giandomenico Scamozzi).<ref>{{Cita web|sito=Catalogo generale dei Beni Culturali (ICCD)|titolo=Palazzo Caldogno (Vicenza)|url=https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/0500184482|accesso=23 agosto 2025}}; {{Cita web|sito=Camera di Commercio di Vicenza|titolo=Palazzo Caldogno Tecchio. Relazione storico-critica (estratto)|url=https://www.vi.camcom.it/uploaded/Allegati/URP/Palazzo_Caldogno_Tecchio.pdf|accesso=23 agosto 2025}}</ref>
* 1575-1578: [[Villa Pisani (Lonigo)|Villa Pisani detta ''la Rocca'']], per Vettor Pisani, [[Lonigo]] (Vicenza).<ref>{{Cita web|sito=Catalogo generale dei Beni Culturali (ICCD)|titolo=Villa Pisani detta "La Rocca"|url=https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/0500184532|accesso=23 agosto 2025}}</ref>
* 1576-1579: [[Palazzo Trissino al Duomo]] (o Trissino Trento), per Pierfrancesco Trissino, Vicenza (con Giandomenico Scamozzi).<ref>{{Cita web|sito=Palladio Museum (CISA)|titolo=Scopri le architetture di Vincenzo Scamozzi – Palazzo Trissino al Duomo (1577)|url=https://www.palladiomuseum.org/it/scamozzi|accesso=23 agosto 2025}}</ref>
* 1580: [[Villa Priuli (Castelfranco Veneto)|Villa Priuli]], per Francesco Priuli, Treville di [[Castelfranco Veneto]] (Treviso), ala nord.<ref>{{cita|Barbieri 1965|pp. 5–6}}</ref>
* 1580-1584: [[Villa Nani Mocenigo]] a [[Canda]] (Rovigo), per i Nani Mocenigo.<ref>{{cita|Barbieri 1965|pp. 7–9}}</ref>
* 1580-1592: [[Villa Almerico Capra|Villa Almerico Capra detta ''La Rotonda'']], Vicenza (completamento del progetto palladiano per Paolo Almerico; Scamozzi ridisegnò la [[cupola]] e aggiunse annessi rurali).<ref name="DBI" />
* 1581-1586: [[Chiesa di San Gaetano (Padova)|chiesa di San Gaetano]], [[Padova]] (committenti: Teatini).<ref name="palladiomuseum.org">{{Cita web|sito=Palladio Museum (CISA)|titolo=Scopri le architetture di Vincenzo Scamozzi – Chiesa di San Gaetano a Padova (1591)|url=https://www.palladiomuseum.org/it/scamozzi|accesso=23 agosto 2025}}</ref>
* 1581-1599: [[Procuratie|Procuratie Nuove]], [[Piazza San Marco]], [[Venezia]] (completate in seguito da Longhena).<ref name="DBI" />
* 1582-1591: [[Biblioteca nazionale Marciana|Biblioteca di San Marco]], Venezia (completamento su progetto di [[Jacopo Sansovino]]).<ref name="DBI" />
* 1584-1585: [[Teatro Olimpico]], Vicenza (scene lignee permanenti).<ref name="DBI" />
* 1586-1605: [[Villa Foscarini Rossi]] a [[Stra]] (Venezia), attribuzione incerta (forse Foscarini).{{cn}}
* 1588: [[Palazzo Trissino|Palazzo Trissino al Corso]], per Galeazzo Trissino, Vicenza.<ref>{{Cita web|sito=Palladio Museum (CISA)|titolo=Scopri le architetture di Vincenzo Scamozzi – Palazzo Trissino al Corso (1588)|url=https://www.palladiomuseum.org/it/scamozzi|accesso=23 agosto 2025}}</ref>
* 1588: [[Villa Cornaro (Poisolo)|Villa Cornaro]], Poisolo di Treville, Castelfranco (Treviso), ricostruzione per i Cornaro.<ref>{{cita|Barbieri 1965|pp. 10–11}}</ref>
* 1588-1590: [[Teatro all'Antica]], [[Sabbioneta]] (Mantova), per il duca [[Vespasiano I Gonzaga]].<ref>{{Cita web|sito=Palladio Museum (CISA)|titolo=Scopri le architetture di Vincenzo Scamozzi – Teatro Ducale (1588)|url=https://www.palladiomuseum.org/it/scamozzi|accesso=23 agosto 2025}}</ref>
* 1590: [[Villa Contarini]], per Girolamo Contarini, [[Piazzola sul Brenta]] (Padova) (revisione in corso d'opera, attribuzione incerta).{{cn}}
* 1590-1595: [[Chiesa di San Nicola da Tolentino (Venezia)|Chiesa e convento di San Nicola da Tolentino]], Venezia.<ref>{{Cita web|sito=Palladio Museum (CISA)|titolo=Scopri le architetture di Vincenzo Scamozzi – Chiesa dei Tolentini (1590)|url=https://www.palladiomuseum.org/it/scamozzi|accesso=23 agosto 2025}}</ref>
* 1591-1595: Statuario della Repubblica di Venezia, antisala della Libreria di San Marco.<ref>{{Cita web|sito=Biblioteca nazionale Marciana|titolo=Lo Statuario della Serenissima|url=https://bibliotecanazionalemarciana.cultura.gov.it/mostre/lo-statuario-della-serenissima|accesso=23 agosto 2025}}</ref>
* 1591-1594: San Gaetano Thiene, Padova (monastero).<ref name="palladiomuseum.org"/>
* 1591-1595: [[Villa Cornaro]], per Girolamo Cornaro, [[Piombino Dese]] (Padova), completamento (attribuzione discussa).<ref name="cita|Barbieri 1965|pp. 15–17">{{cita|Barbieri 1965|pp. 15–17}}</ref>
* 1592-1606: [[Villa Duodo]] con [[santuario giubilare delle sette chiese di Villa Duodo|santuario giubilare delle sette chiese]], per Francesco e Domenico Duodo, [[Monselice]] (Padova), progetto unitario comprendente la villa, la chiesa di San Giorgio e le cappelle devozionali.<ref name="cita|Olivato 2006|pp. 95-102">{{cita|Olivato 2006|pp. 95-102}}</ref><ref name="cita|Puppi 2003|pp. 155-160">{{cita|Puppi 2003|pp. 155-160}}</ref><ref name="Villa Duodo 1606">{{Cita web|url=https://www.palladiomuseum.org/it/scamozzi|titolo=Scopri le architetture di Vincenzo Scamozzi – Complesso di Villa Duodo (1589–1606)|sito=Palladio Museum / CISA|accesso=23 agosto 2025}}</ref>
* 1592: [[Palazzo Duodo Balbi Valier|Palazzo Duodo]], per Pietro Duodo, [[Venezia]] (Santa Maria Zobenigo, attribuzione incerta).{{cn}}
* 1593-1596: Monumento funebre a [[Marcantonio Bragadin (generale)|Marcantonio Bragadin]], [[Basilica dei Santi Giovanni e Paolo (Venezia)|Venezia]] (attribuzione discussa).<ref>{{Cita web|url=https://arte.cini.it/Opere/645481|titolo=Scamozzi Vincenzo - Monumento funebre di Marcantonio Bragadin|sito=arte.cini.it|citazione=L'attribuzione a Vincenzo Scamozzi, avanzata da Lorenzetti (1926) e ritenuta attendibile da Barbieri (1952), è respinta da Davis (2003).|accesso=2025-08-24}}</ref>
* 1594-1600: Villa Bardellini, per Valerio Bardellini, [[Monfumo]] (Treviso), distrutta (attribuzione incerta).{{cn}}
* 1596: [[Villa Ferretti (Dolo)|Villa Ferretti Angeli]], per Girolamo Ferretti, [[Riviera del Brenta]], Sambruson del [[Dolo (Italia)|Dolo]] (Venezia).<ref>{{Cita web|sito=Palladio Museum (CISA)|titolo=Scopri le architetture di Vincenzo Scamozzi – Villa Ferretti (1596)|url=https://www.palladiomuseum.org/it/scamozzi|accesso=23 agosto 2025}}</ref>
* 1596: Monumento funerario per Benedetta Pisani, moglie del procuratore Andrea Dolfin, [[Chiesa di San Salvador]] (Venezia) (attribuzione incerta).{{cn}}
* 1596-1597: [[Villa Cornaro]], Piombino Dese (Padova), [[barchessa]] (attribuzione incerta).{{cn}}
* 1597: [[Villa Molin]], per Nicolò Molin, Mandria, [[Padova]].<ref>{{Cita web|sito=Catalogo generale dei Beni Culturali (ICCD)|titolo=Villa Molin - Kofler (attribuzione a Vincenzo Scamozzi)|url=https://catalogo.beniculturali.it/detail/Veneto/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/CRV-A_9000262|accesso=23 agosto 2025}}; {{Cita web|sito=Palladio Museum (CISA)|titolo=Scopri le architetture di Vincenzo Scamozzi – Villa Molin alla Mandria (1597)|url=https://www.palladiomuseum.org/it/scamozzi|accesso=23 agosto 2025}}</ref>
* 1597: [[Palazzo Priuli Cornaro]], [[Padova]] (attribuzione incerta).{{cn}}
* 1598: [[Villa Priuli]], per i Priuli, Carrara di [[Due Carrare]] (Padova).<ref name="cita|Barbieri 1965|pp. 15–17"/>
* 1598–post 1615: [[Villa Godi Piovene|Villa Godi]], Sarmego di [[Grumolo delle Abbadesse]] (Vicenza) (attribuzione discussa).<ref>{{cita|Barbieri 1965|pp. 18–20}}</ref>
* 1598: Le tre porte monumentali della [[Fortezza di Palmanova]], [[Palmanova]] (Udine) (attribuzione incerta).{{cn}}
* 1601: Villa Dolfin, per i Dolfin, [[San Germano dei Berici]] (Vicenza).<ref>{{Cita web|url=https://catalogo.beniculturali.it/sigecSSU_FE/scheda.action?id=0200433090&ct=architetture|titolo=Villa Dolfin|sito=Catalogo generale dei Beni Culturali (ICCD)|accesso=23 agosto 2025}}</ref>
* 1601: [[Chiesa di San Giacomo di Rialto]], [[Venezia]] (altare della Scuola degli Orefici; con [[Girolamo Campagna]]).<ref name="DBI" />
* 1601: [[Chiesa di San Lazzaro dei Mendicanti]], Venezia (modello presentato; non realizzato secondo l'incarico iniziale).<ref name="DBI" />
* 1601–1603: [[Basilica dei Santi Giovanni e Paolo (Venezia)|Santi Giovanni e Paolo]], [[Venezia]] (porta della sacrestia; con [[Alessandro Vittoria]]).<ref name="DBI" />
* 1604–1607: Progetti per la [[Cattedrale di Salisburgo]] (soggiorno documentato nel 1604; disegni del 1606–1607; edificio poi costruito 1614–1628 da [[Santino Solari]]).<ref name="cita|Lippmann 2003|pp. 407–413"/>
* 1605–1606: [[Villa Duodo]] e [[santuario giubilare delle sette chiese di Villa Duodo]], per Francesco e Domenico Duodo, [[Monselice]] (Padova) (cappelle del percorso devozionale connesse al complesso).<ref name="cita|Olivato 2006|pp. 95-102"/><ref name="cita|Puppi 2003|pp. 155-160"/><ref name="Villa Duodo 1606"/>
* 1607–1611: [[Basilica di San Giorgio Maggiore]], Venezia (facciata completata con la consulenza di Scamozzi da [[Simone Sorella]] su progetto palladiano).<ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20160701000000/https://www.britannica.com/topic/San-Giorgio-Maggiore|titolo=San Giorgio Maggiore|sito=Encyclopaedia Britannica|lingua=en|accesso=23 agosto 2025}}</ref>
* 1609: Villa Trevisan, per Domenico Trevisan, [[San Donà di Piave]] (progetto documentato).<ref>{{cita|Barbieri 1965|pp. 21–23}}</ref>
* 1609: [[Palazzi Contarini degli Scrigni e Corfù|Palazzo Contarini agli Scrigni]], Venezia (avvio del cantiere, per Andrea e Nicolò Contarini).<ref>{{Cita web|url=https://www.palladiomuseum.org/it/scamozzi|titolo=Scopri le architetture di Vincenzo Scamozzi – Palazzo Contarini agli Scrigni (1609)|sito=Palladio Museum / CISA|accesso=23 agosto 2025}}</ref>
* 1611: [[Duomo di Bergamo|Cattedrale di Sant'Alessandro]], [[Bergamo]] (direzione del cantiere; progetto successivo modificato da [[Carlo Fontana]]).<ref>{{Cita web|url=https://catalogo.beniculturali.it/detail/Lombardia/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/BG020-00504_R03|titolo=Cattedrale di S. Alessandro – scheda BG020-00504_R03|sito=Catalogo generale dei Beni Culturali (ICCD)|accesso=23 agosto 2025}}</ref>
* 1611–1617: [[Palazzo Nuovo (Bergamo)|Palazzo Nuovo]], [[Bergamo]] (secondo disegno; completamento della facciata solo nel 1927).<ref>{{Cita web|url=https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/0300103653|titolo=Palazzo Nuovo (scheda 0300103653)|sito=Catalogo generale dei Beni Culturali (ICCD)|accesso=23 agosto 2025}}</ref>
* 1614: [[Ca' Vendramin Calergi]], Venezia, per Vettor Grimani Calergi, ampliamento della cosiddetta ''casa bianca'' su progetto di Scamozzi (poi demolita e ricostruita).<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/vettor-grimani-calergi_%28Dizionario-Biografico%29/|titolo=GRIMANI CALERGI, Vettor|sito=Treccani – Dizionario Biografico degli Italiani|accesso=23 agosto 2025}}</ref>
 
<gallery mode=packed>
San Nicola da Tolentino (Venice).jpg|[[Chiesa di San Nicola da Tolentino (Venezia)|San Nicola da Tolentino]], Venezia
Замок Збараж. План.jpg|Il [[Castello di Zbaraž]] presentato ne ''L’idea della architettura universale''.
Palazzo Contarini degli Scrigni (Venice).jpg|[[Palazzi Contarini degli Scrigni e Corfù|Palazzo Contarini degli Scrigni]] a Venezia.
Interior of Santi Giovanni e Paolo (Venice) - Monument to Marcantonio Bragadin.jpg|Monumento a [[Marcantonio Bragadin (generale)|Marcantonio Bragadin]], [[Basilica dei Santi Giovanni e Paolo (Venezia)|Santi Giovanni e Paolo]], Venezia
</gallery>
 
=== Scritti ===
[[File:Scamozzi, Vincenzo – Idea dell'architettura universale, 1615 – BEIC 13280658.jpg|miniatura|''[[L'idea dell'architettura universale]]'', 1615]]
 
* ''Discorsi sopra le antichità di Roma'' (1582), pubblicati a Venezia da Francesco Ziletti: costituiscono la prima prova a stampa di Scamozzi e testimoniano il suo interesse antiquario e filologico per i monumenti della capitale.<ref name="DBI"/><ref>{{Cita libro|editore=appresso Francesco Ziletti|titolo=Discorsi sopra le antichità di Roma|città=Venezia|anno=1582|url=https://books.google.it/books?id=4sIUSHEt2CMC&printsec=frontcover&hl}}</ref>
* ''[[L'idea dell'architettura universale]]'' (1615), in due volumi editi a Venezia da Giorgio Valentini, è la sua opera teorica maggiore: un trattato enciclopedico che ambiva a sistematizzare l'intero sapere architettonico. Vi confluiscono esperienze maturate nei cantieri e nei viaggi, oltre alle riflessioni sugli antichi e sulla trattatistica coeva.<ref>{{cita|Barbieri Beltramini 2003|pp. 233–240}}</ref>
** ''L'idea dell'architettura universale'', volume 1<ref>{{Cita libro|titolo=L'idea dell'architettura universale|volume=1|editore=Giorgio Valentini|città=Venezia|anno=1615|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=13280658}}</ref>
** ''L'idea dell'architettura universale'', volume 2<ref>{{Cita libro|titolo=L'idea dell'architettura universale|volume=2|editore=Giorgio Valentini|città=Venezia|anno=1615|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=13281927}}</ref>
* ''Memoria al Senato Veneto per la costruzione della chiesa di San Nicola da Tolentino'' (1590 ca.), testo [[manoscritto]] in cui Scamozzi illustra il progetto e difende la scelta di una facciata classica a tempio.<ref>{{cita|Guidarelli 2018|pp. 289–291}}</ref>
* ''Taccuino di viaggio da Parigi a Venezia'' (1600), diario manoscritto che documenta il ritorno dalla Francia (14 marzo – 11 maggio 1600). È fonte preziosa per la conoscenza delle architetture gotiche da lui osservate e commentate; fu edito e commentato da Franco Barbieri nel 1959.<ref name="cita|Barbieri 1959|pp. 7–15"/>
* ''Relazione sul progetto per il Duomo di Salisburgo'' (1606–1607; nota attraverso i disegni conservati a Salisburgo e pubblicata negli atti della mostra vicentina del 2003).<ref name="cita|Lippmann 2003|pp. 407–413"/>
* ''Appunti e manoscritti vari'' relativi a progetti (Palmanova, Sabbioneta, Monselice), in parte confluiti nell{{'}}''Idea'', in parte dispersi tra biblioteche italiane e austriache.<ref>{{cita|Puppi 2003|pp. 155–160}}</ref>
*''Oeuvres d'architecture de Vincent Scamozzi'', Leida, 1713, contiene materiali tratti dal trattato ''L'idea dell'architettura universale'' di Scamozzi.<ref name="catalog.hathitrust.org"/>
 
==Note==
<references />
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|curatore=[[Franco Barbieri]]|curatore2=[[Guido Beltramini]]|titolo=Vincenzo Scamozzi 1548-1616|editore=Marsilio|città=Venezia|anno=2003|cid=Barbieri Beltramini 2003}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Franco Barbieri|titolo=Alcune restituzioni allo Scamozzi|url=https://sbn.regione.veneto.it/sebina/repository/catalogazione/immagini/3)%20-%20Alcune%20restituzioni%20allo%20Scamozzi%20di%20Franco%20Barbieri.pdf|pubblicazione=Odeo Olimpico|volume=V (Memorie dell'Accademia Olimpica: Vicenza 1964-1965)|pp=27-43|anno=1965|cid=Barbieri 1965}}
* {{Cita libro|curatore=Franco Barbieri|titolo=Taccuino di viaggio da Parigi a Venezia (14 marzo - 11 maggio 1600). Edizione e commento|editore=Leo S. Olschki per Fondazione Giorgio Cini|città=Firenze|anno=1959|ISBN=978-88-222-2722-5|cid=Barbieri 1959}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Charles Davis|titolo=Architecture and Light: Vincenzo Scamozzi's Statuary|rivista=Annali di architettura|anno=2002|numero=14|lingua=en|url=https://d-nb.info/1204946035/34|cid=Davis 2002}}
* {{DBI|vincenzo-scamozzi|SCAMOZZI, Vincenzo|autore=Gianmario Guidarelli|anno=2018|cid=Guidarelli 2018}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Andrew Hopkins|autore2=Arnold Witte|anno=1996|titolo=From deluxe architectural book to builder's manual: the Dutch editions of Scamozzi's ''L'Idea della Architettura Universale''|rivista=Quaerendo|volume=26|numero=4|pp=274–302|lingua=en|cid=Hopkins Witte 1996}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Wolfgang Lippmann|titolo=Il duomo di Salisburgo (1603–1611)|pubblicazione=Vincenzo Scamozzi 1548–1616. Architettura è scienza (catalogo della mostra, Vicenza 2003–2004)|curatore=Franco Barbieri|curatore2=Guido Beltramini|editore=Marsilio|città=Venezia|anno=2003|pp=407–413|cid=Lippmann 2003}}
* {{Cita libro|autore=[[Francesco Milizia (scrittore d'arte)|Francesco Milizia]]|titolo=Delle vite de' più celebri architetti d'ogni nazione e d'ogni tempo|editore=G. Pagliarini|città=Roma|anno=1768|volume=II|pp=387–389|url=https://archive.org/details/bub_gb_Z0g1o4awDKMC/page/387/mode/1up|cid=Milizia 1768}}
* {{Cita testo|autore=Loredana Olivato|curatore=Antonio Diano|curatore2=[[Lionello Puppi]]|titolo=Percorsi devozionali ed esibizione del potere: Vincenzo Scamozzi a Monselice|pubblicazione=Tra monti sacri, 'sacri monti' e santuari: il caso veneto|editore=Il Poligrafo|città=Padova|anno=2006|cid=Olivato 2006}}
* {{EI|vincenzo-scamozzi|SCAMOZZI, Vincenzo|autore=[[Rodolfo Pallucchini]]|anno=1936|cid=Pallucchini 1936}}
* {{Cita pubblicazione|autore=[[Lionello Puppi]]|titolo=La solitudine di Vincenzo Scamozzi, nostro contemporaneo|rivista=Annali di architettura|numero=15|anno=2003|città=Vicenza|cid=Puppi 2003}}
* {{Cita libro|autore=Filippo Scolari|titolo=Della vita e delle opere dell'architetto Vincenzo Scamozzi commentario|editore=Tipografia Andreola|città=Vicenza|anno=1837|url=http://books.google.com/books?id=cO4_AAAAIAAJ&printsec=titlepage&hl=it|cid=Scolari 1837}}
* {{Cita pubblicazione|autore=[[Rudolf Wittkower]]|titolo=Recensione a ''Vincenzo Scamozzi'' di Franco Barbieri (Verona-Vicenza: Cassa di Risparmio)|rivista=The Burlington Magazine|volume=95|numero=602|mese=maggio|anno=1953|p=171|lingua=en|cid=Wittkower 1953}}
* {{Cita libro|autore=[[Rudolf Wittkower]]|titolo=Art and Architecture in Italy, 1600 to 1750|editore=Penguin Books|città=Harmondsworth|anno=1993|lingua=en|cid=Wittkower 1993}}
 
=== Approfondimenti ===
* {{Cita libro|autore=Francesco Augelli|titolo=Il ruolo del legno nell'Idea dell'architettura universale di Vincenzo Scamozzi (1615)|collana=Xilema Documenti|numero=1|editore=Il Prato|città=Saonara (PD)|anno=2007}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Francesco Augelli|titolo=Il disegno nell'Idea dell'architettura universale di Vincenzo Scamozzi|rivista=Il Disegno di Architettura|numero=34|mese=aprile|anno=2008|città=Cremona|editore=Ronca}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Francesco Augelli|titolo=I disegni di Chiese nel taccuino di viaggio di Scamozzi da Parigi a Venezia del 1600|rivista=Il Disegno di Architettura|numero=34|mese=aprile|anno=2008|città=Cremona|editore=Ronca}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Umberto Barbisan|titolo=Il Ponte di Rialto: l'enigma del progetto|rivista=Tecnologos|numero=06|url=https://web.archive.org/web/20131111162036/http://www.tecnologos.it/index.php?option=com_content&view=article&id=272:il-ponte-di-rialto-lenigma-del-progetto&catid=77:06&Itemid=95|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131111162036/http://www.tecnologos.it/index.php?option=com_content&view=article&id=272:il-ponte-di-rialto-lenigma-del-progetto&catid=77:06&Itemid=95|dataarchivio=11 novembre 2013|cid=Barbisan 2013}}
* {{Cita libro|autore=Umberto Barbisan|titolo=Il viaggio. Un architetto alla scoperta dell'Europa di fine Cinquecento|id= prefazione di Roberto Masiero|editore=Tecnologos|città=Cavriana (MN)|anno=2003}}
*{{cita pubblicazione|autore=Guido Beltramini|titolo=The Fortunes and Misfortunes of Scamozzi's ''Idea dell'Architettura Universale'' in Palladian Territory|rivista=Annali di architettura|anno=2006–2007|numero=18–19|lingua=en|url=https://www.academia.edu/3126459/The_Fortunes_and_Misfortunes_of_Scamozzis_Idea_dellArchitettura_Universale_in_Palladian_Territory|editore=CISA Palladio}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Lucia Collavo|titolo=Sic ad aethera virtus. Del trattato d'architettura di Vincenzo Scamozzi|rivista=Il Veltro|volume=XLVIII|numero=1/2|anno=2004|pp=29–79}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Lucia Collavo|titolo=L'esemplare dell'edizione giuntina de ''Le Vite'' del Vasari letto e annotato da Vincenzo Scamozzi|rivista=Saggi e memorie di storia dell'arte|numero=29|anno=2005|pp=1–213}}
* {{Cita testo|autore=Stefano Mazzoni|curatore=Stefano Mazzoni|curatore2=Ovidio Guaita|titolo=Vincenzo Scamozzi e il teatro di Sabbioneta|pubblicazione=Il teatro di Sabbioneta|editore=Olschki|città=Firenze|anno=1985|pp=11–91}}
* {{Cita libro|autore=Stefano Mazzoni|titolo=L'Olimpico di Vicenza: un teatro e la sua «perpetua memoria»|editore=Le Lettere|città=Firenze|anno=2010|edizione=2}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Stefano Mazzoni|titolo=Teatri italiani del Cinquecento: Vincenzo Scamozzi architetto-scenografo|rivista=Drammaturgia|numero=10|anno=2003|pp=103–140}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Stefano Mazzoni|titolo=Tra dèi e imperatori: Vespasiano Gonzaga Colonna nel teatro di Sabbioneta|rivista=Atti e Memorie dell'Accademia Galileiana di Scienze, Lettere ed Arti|volume=CXXII|anno=2011|pp=155–187}}
* {{Cita testo|autore=Stefano Mazzoni|curatore=M. del V. Ojeda Calvo|curatore2=Marco Presotto|titolo=«Oltre le pietre»: Vespasiano Gonzaga, Vincenzo Scamozzi y el teatro de Sabbioneta|pubblicazione=Teatro clásico italiano y español. Actas de las jornadas de Sabbioneta (25–27 de junio de 2009)|editore=Publicacions de la Universitat de València|città=Valencia|anno=2013|pp=11–52|lingua=es}}
* {{Cita libro|autore=[[Antoine Chrysostome Quatremère de Quincy|Antoine-Chrysostome Quatremère de Quincy]]|titolo=Dictionnaire historique d'architecture|editore=A. Le Clère|città=Paris|anno=1832|volume=2|p=472|lingua=fr|url=https://books.google.com/books?id=8ltNAAAAcAAJ&pg=PA472|cid=Quatremère de Quincy 1832}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Fernando Rigon|titolo=L'Idea in figura. Iconografie tipografiche del Trattato scamozziano|rivista=Annali di architettura|numero=16|anno=2004|città=Vicenza}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Clemens Standl|titolo=Das Hofbogengebäude der Salzburger Residenz|rivista=Österreichische Zeitschrift für Kunst und Denkmalpflege|numero=4/2011|anno=2012|città=Vienna|pp=344–361|lingua=de}}
 
== Voci correlate ==
* [[Palladianesimo]]
* [[Andrea Palladio]]
* [[Baldassare Longhena]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=https://web.archive.org/web/20071106232556/http://www.cisapalladio.org/scamozzi/
|titolo=Mostra ''Architettura è scienza. Vincenzo Scamozzi (1548-1616)''|sito=Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio}}
* {{cita web|url=https://architectura.univ-tours.fr/en/livres-notice/scamozzi1615c490/|titolo=Bibliografia e testi online di Vincenzo Scamozzi|sito=Projet Architectura (Université de Tours)|lingua=fr}}
* {{cita web|url=https://bibliotecanazionalemarciana.cultura.gov.it/mostre/lo-statuario-della-serenissima|titolo=Lo Statuario della Serenissima|sito=Biblioteca nazionale Marciana}}
 
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{{Portale|architettura|biografie}}
 
[[Categoria:Vincenzo Scamozzi| ]]
[[Categoria:Architetti manieristi]]
[[Categoria:Architetti della Repubblica di Venezia]]