Partito Liberale Italiano: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua|il partito omonimo fondato nel 1997|Partito Liberale Italiano (1997)}}
{{F|partiti politici italiani|novembre 2011}}
{{Partito politico
|nome = Partito Liberale Italiano
|logo = PartitoLogo Liberaleof Italianothe logoPLI (1949-1979).svg
|leader = [[Giovanni Giolitti]]<br />[[Alberto Giovannini (politico)|Alberto Giovannini]]<br />[[Benedetto Croce]]<br />[[Luigi Einaudi]]<br />[[Roberto Lucifero]]<br />[[Manlio Brosio]]<br />[[Bruno Villabruna]]<br />[[Gaetano Martino]]<br />[[Giovanni Malagodi]]<br />[[Valerio Zanone]]<br />[[Renato Altissimo]]
|segretario = [[Partito Liberale Italiano#Segretario generale|vedi sezione]]
|presidente = [[Partito Liberale Italiano#Presidente|vedi sezione]]
|vicesegretario =
|vicepresidente =
|coordinatore =
|stato = ITA
|fondazione = 8 ottobre [[1922]]
|derivato da = [[Unione Liberale (Italia)|Unione Liberale]]
|dissoluzione = 6 febbraio [[1994]]
|confluito in = [[Partito Liberale Italiano#La diaspora liberale|vedi sezione]]<br/> *[[Unione di Centro (1993)|Unione di Centro]]
*[[Federazione dei Liberali]]
*[[#La diaspora liberale|altri]]
|sede = [[Via Frattina]], 89 - 00187 [[Roma]]
|abbreviazione = PLI
|ideologia = [[Liberalismo]]<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/partito-liberale-italiano/ Partito Liberale Italiano, Treccani on-line]</ref><br/>[[Liberismo]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/12/20/il-pli-riparte-dal-polo-laico.html IL PLI RIPARTE DAL POLO LAICO - la Repubblica.it]</ref><br/>[[Liberalismo conservatore]]<ref>{{cita libro|titolo=Political Handbook of the World 2013|autore=Tom Lansford|url=https://books.google.com/books?id=lUF1AwAAQBAJ&pg=PA714|accesso=18 febbraio 2013|editore=SAGE Publications|anno=2013|lingua=en|isbn=978-1-4522-5825-6|p=714}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/partito-liberale-italiano_%28Dizionario-di-Storia%29/|titolo=Partito liberale italiano|editore=[[Istituto dell'Enciclopedia Italiana|Treccani]]|accesso=16 luglio 2020}}</ref><br/>[[Anticomunismo]]<ref>https://www.bibliotecaliberale.it/glossario/c/comunismo-anti/?print=pdf</ref><br/>'''prima[[Antifascismo]] del<small>(dopo 1946il anche:'''1924)<br/small>[[Monarchismo]]<ref>Il partito[[Manifesto degli intellettuali antifascisti]] fu l'unicoredatto delda [[ComitatoBenedetto di Liberazione NazionaleCroce]] chenel si1925 schieròe perfirmato lada monarchiaaltri nelesponenti liberali come [[referendumLuigi istituzionaleEinaudi]] dele 1946[[Gaetano Mosca]].</ref><br/>[[AntifascismoMonarchismo]] <small>(fino al 1946)</small><ref>Il [[Manifesto degli intellettuali antifascisti]]partito fu redattol'unico dadel [[BenedettoComitato Crocedi Liberazione Nazionale]] nelche 1925si eschierò firmatoper dala altrimonarchia esponenti liberali comenel [[Luigireferendum Einaudi]]istituzionale edel [[Gaetano Mosca1946]].</ref>
|internazionale = [[Internazionale Liberale]]
|collocazione = [[Centrismo|Centro]]<ref>{{Cita libro|cognome1=Jannazzo |nome1=Antonio |titolo=Il liberalismo italiano del Novecento: da Giolitti a Malagodi |data=2003 |editore=Rubbettino Editore |p=43}}</ref>/[[Centro-destra]]<ref>{{cita libro|titolo=The Oxford Handbook of Italian Politics|autore=Piero Ignazi|curatore=[[Erik Jones]], [[Gianfranco Pasquino]]|editore=[[Oxford University Press]]|città=[[Oxford]]|anno=2015|lingua=en|ISBN=978-0-19-966974-5|DOIdoi=10.1093/oxfordhb/9780199669745.001.0001}}</ref><ref>{{cita libro|titolo=A Fatal Attraction: Public Television and Politics in Italy|autore=Cinzia Padovani|url=https://books.google.com/books?id=aMsiP1HibrkC&pg=PA258|accesso=18 febbraio 2013|editore=Rowman & Littlefield|anno=2007|lingua=en|isbn=978-0-7425-1950-3|p=258}}</ref><ref>{{cita web|url=https://dizionaripiu.zanichelli.it/storiadigitale/p/percorso/108/4716/l-italia-nell-eta-della-prima-repubblica-partito-liberale-italiano|titolo=Partito liberale italiano|editore=[[Zanichelli]]|accesso=16 luglio 2020|dataarchivio=12 febbraio 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220212140502/https://dizionaripiu.zanichelli.it/storiadigitale/p/percorso/108/4716/l-italia-nell-eta-della-prima-repubblica-partito-liberale-italiano|urlmorto=sì}}</ref><ref>https://askanews.it/2023/05/30/ballottaggi-sorcinelli-pli-conferma-importante-fiducia-a-governo/</ref>
|coalizione = [[Lista Nazionale]] <small>([[Elezioni politiche italiane del 1924|1924]])</small><br />[[Comitato di Liberazione Nazionale]] <small>([[1944]]-[[1947]])</small><br />[[Unione Democratica Nazionale]] <small>([[Elezioni politiche italianein Italia del 1946|1946]])</small><br />[[Blocco Nazionale]] <small>([[Elezioni politiche italianein Italia del 1948|1948]])</small><br />[[Centrismo in Italia|Centrismo]] <small>([[1947]]-[[1960]])</small><br />[[Pentapartito]] <small>([[1980]]-[[1991]])</small><br />[[Pentapartito|Quadripartito]] <small>([[1991]]-[[1994]])</small>
|partito europeo = [[Partito dell'Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l'Europa|LDE-ELD]]
|gruppo parlamentare europeo = [[Gruppo del Partito Europeo dei Liberali, Democratici e Riformatori]]
|seggi1 = {{Seggi|39|630|{{colore partitoP|Partito Liberale Italiano}}}}<small>(a=[[Elezioni politiche italianein Italia del 1963|1963]])</small>}}
|seggi2 = {{Seggi|18|315|{{colore partitoP|Partito Liberale Italiano}}}}<small>(a=[[Elezioni politiche italianein Italia del 1963|1963]])</small>}}
|seggi3 = {{Seggi|3|81|{{colore partitoP|Partito Liberale Italiano}}}}<small>(a=[[Elezioni europee del 1979 (in Italia)|1979]])</small>}}
|seggi4 = {{Seggi|27|690|{{colore partitoP|Partito Liberale Italiano}}}}<small>(a=[[Elezioni regionali italianein Italia del 1970|1970]])</small>}}
|testata = ''[[Risorgimento Liberale]]''<small> (1943-1948)</small><br />''[[L'Opinione delle libertà|L'Opinione]]''<small> (1976-1994)</small>
|colori = [[Blu]]
|giovanile = Gioventù Liberale Italiana
|iscritti =
|anno iscritti =
|categorie = no
|didascalia logo = Simbolo in uso dal 1949 al 1979
|sito =
}}
Il '''Partito Liberale Italiano''' ('''PLI''') è stato un [[partito politico]] [[italia]]no, fondato sull'impostazione [[liberalismo|liberale]], [[liberismo|liberista]] e [[laicità|laica]] dello Stato, che rappresentava idealmente la tradizione moderata del [[Risorgimento]], erede dell''''[[Unione Liberale (Italia)|Unione Liberale]]''', o anche '''Partito liberaleLiberale costituzionale'''Costituzionale (o [[Destra storica]]), che aveva avuto in [[Camillo Benso di Cavour]] il massimo rappresentante.
 
Il partito nacque come '''aggregazione di esponenti liberali''' in risposta alla crisi del sistema parlamentare, assunse un atteggiamento di collaborazione con il governo [[Fascismo|fascista]] fino al [[delitto Matteotti]] del 1924. Sciolto dal regime fascista con le altre organizzazioni politiche nel 1926, fu ricostituito nell'estate del 1943 per iniziativa di [[Benedetto Croce]] e [[Luigi Einaudi]]<ref>Partito Liberale Italiano «nato nel 1924, sciolto durante il [[fascismo]] e ricostituito nel 1943.» In [http://www.treccani.it/enciclopedia/ricerca/Partito%20Liberale%20Italiano/ ''Enciclopedia Treccani'' alla voce "Partito Liberale Italiano"]</ref>. Una componente giovanile e riformatrice intorno a [[Nicolò Carandini]] e [[Leone Cattani]] fuoriuscì nel 1948 e si organizzò nel [[Movimento Liberale Indipendente]], che si sciolse nel 1951 e divenne il nucleo del nuovo PLI di Roma.
Fondato da Emilio Borzino, a [[Bologna]], l'8 ottobre [[1922]], assunse un atteggiamento di collaborazione con il governo fascista fino al [[delitto Matteotti]] del 1924.
Il PLI svolse un ruolo modesto nel panorama politico italiano, a causa di un limitato consenso elettorale, riuscendo ugualmente ad esprimere i primi due [[presidenti della Repubblica Italiana]]: [[Enrico De Nicola]] e [[Luigi Einaudi]].
 
Al suo interno vi fu a lungo un contrasto alquanto acceso tra le varie correnti, in particolare nel primo decennio del dopoguerra.
Quando, in seguito al II Congresso di Livorno, prese le distanze dal fascismo, fu messo fuori legge nel [[1925]] e ricostituito nell'estate del [[1943]], per iniziativa di [[Benedetto Croce]] e [[Luigi Einaudi]]<ref>Partito Liberale Italiano «nato nel [[1924]], sciolto durante il [[fascismo]] e ricostituito nel [[1943]].» In [http://www.treccani.it/enciclopedia/ricerca/Partito%20Liberale%20Italiano/ ''Enciclopedia Treccani'' alla voce "Partito Liberale Italiano"]</ref>. Una componente più giovanile e riformatrice intorno a [[Nicolò Carandini]] e [[Leone Cattani]] fuoriuscì dal partito nel [[1948]] e si organizzò nel [[Movimento Liberale Indipendente]], che si sciolse nel [[1951]] e divenne il nucleo del nuovo PLI di Roma. Si è sciolto nel [[1994]], dando vita a numerose formazioni ed alla diaspora liberale nel panorama politico italiano.
 
Caratterizzato dal liberalismo riformatore di Croce, sotto la segreteria di [[Roberto Lucifero]] (1947-48) si spostò su posizioni [[liberalismo conservatore|conservatrici]]. Riportato sulla linea di centro laico dal suo successore [[Bruno Villabruna]], ebbe una nuova modifica del suo indirizzo politico verso posizioni liberiste sotto la segreteria di [[Giovanni Malagodi]] dal 1954.
Il PLI svolse un ruolo abbastanza modesto nel panorama politico italiano, a causa di un limitato consenso elettorale; tuttavia esercitò sempre un notevole prestigio intellettuale ed espresse i primi due [[presidenti della Repubblica Italiana]]: [[Enrico De Nicola]] e [[Luigi Einaudi]].
 
La componente minoritaria di [[liberalismo sociale|sinistra]] legata agli spunti culturali del giornale ''[[Il Mondo (rivista)|Il Mondo]]'', diretto da [[Mario Pannunzio]], già uscita una prima volta nel 1948 (costituendo il [[Movimento Liberale Indipendente|MLI]]), salvo tornare al Convegno per l'unificazione delle forze liberali di Torino nel 1951, assunse un'opposizione intransigente a Malagodi e si distaccò definitivamente dal PLI nel 1955 per fondare il [[Partito Radicale (Italia)|Partito Radicale]], che non ebbe successo elettorale.
Al suo interno vi fu a lungo un contrasto assai acceso tra le varie correnti, in particolare nel primo decennio del dopoguerra.
 
Sotto la leadership di Malagodi il PLI si distinse per la sua opposizione vigorosa ai governi di [[centro-sinistra]], rifiutando nello stesso tempo ogni compromesso con la destra estrema del MSI e con la destra dei monarchici. Solo nel 1972 ritornò ad un governo<ref>{{cita libro|autore=Pietro Ignazi|editore=Il Mulino|anno=1997|titolo=I partiti italiani|p.66}}</ref> centrista guidato da [[Giulio Andreotti]], con Malagodi ministro del Tesoro. Dopo il declino di questa politica, nel 1976 il partito subì una nuova correzione dell'indirizzo politico verso sinistra, guidata dal nuovo segretario [[Valerio Zanone]]. Partecipò negli anni ‘80 a numerosi governi ''[[Pentapartito|pentapartitici]],'' fino al suo scioglimento nel 1994 e alla diaspora liberale nel panorama politico italiano.
Caratterizzato dal liberalismo riformatore di Croce, il PLI si spostò successivamente su posizioni conservatrici, in particolare sotto la segreteria di [[Roberto Lucifero]] (1947-48). Riportato sulla linea di centro laico dal suo successore [[Bruno Villabruna]], ebbe una nuova modifica del suo indirizzo politico verso posizioni liberiste sotto la segreteria di [[Giovanni Malagodi]] dal 1954. La componente che si rifaceva alla cultura della sinistra liberale e che si raccoglieva attorno al giornale ''[[Il Mondo (rivista)|Il Mondo]]'', diretto da [[Mario Pannunzio]], già uscita una prima volta nel 1948 (costituendo il [[Movimento Liberale Indipendente|MLI]]), per poi tornare al Convegno per l'unificazione delle forze liberali di Torino nel 1951, assunse un'opposizione intransigente a Malagodi e si distaccò definitivamente dal PLI nel 1955 per fondare il [[Partito Radicale (Italia)|Partito Radicale]], che, nonostante l'indiscussa autorevolezza intellettuale, non ebbe successo elettorale.
 
A livello internazionale è stato tra i fondatori dell'[[Internazionale Liberale]] nel 1947 ed è sempre stato membro dei [[Gruppo del Partito Europeo dei Liberali, Democratici e Riformatori|Gruppi Liberali e Democratici Europei]].
Sotto la leadership di Malagodi il PLI si distinse per la sua opposizione ai governi di centro-sinistra, rifiutando nello stesso tempo ogni compromesso con la destra estrema del MSI e dei monarchici. Solo nel 1972 ritornò ad un governo<ref>{{cita libro|autore=Pietro Ignazi|editore=Il Mulino|anno=1997|titolo=I partiti italiani|p.66}}</ref> centrista guidato da [[Giulio Andreotti]], con Malagodi ministro del Tesoro. Dopo il declino di questa politica, nel 1976 il partito subì una nuova correzione dell'indirizzo politico verso sinistra, guidata dal nuovo segretario [[Valerio Zanone]]. Partecipò negli anni 80 a numerosi governi ''[[Pentapartito|pentapartitici]],'' fino al suo scioglimento nel 1994.
 
A livello internazionale il PLI è stato tra i fondatori dell'[[Internazionale Liberale]] nel 1947 ed è sempre stato membro dei [[Gruppo del Partito Europeo dei Liberali, Democratici e Riformatori|Gruppi Liberali e Democratici Europei]].
 
==Storia==
=== Il movimento liberale dopo l'Unità d'Italia ===
{{vedi anche|Cavour|Destra storica|Sinistra storica}}
Le forze politiche [[liberalismo|liberali]] furono le protagoniste del processo che si compì nel [[1861]] e che condusse all'[[Unità d'Italia]] in alleanza con la [[Monarchia]] di [[Casa Savoia]]. La natura estremamente elitaria del nuovo [[Italia|Stato italiano]] fece sìcomportò che l'intero [[Parlamento del Regno d'Italia|Parlamento]] divenisse praticamente espressione di tale ideologia politica, seppursebbene suddivisa fra [[Destra storica|una fazione]] rigidamente [[conservatorismo|conservatrice]], e [[Sinistra storica|un'altra]] più progressista e innovatrice. Quest'assoluto predominio, unito ai fenomeni di [[trasformismo (politica)|trasformismo]] che ben presto caratterizzarono la politica nazionale, impedirono la costituzione di un partito vero e proprio. I liberali diedero vita a moltinumerosi governi, tra i quali quello di [[Cavour]], di [[Giuseppe Zanardelli]] e di [[Giovanni Giolitti]].
 
La [[breccia di Porta Pia]] nel [[1870]], e il conseguente insorgere della [[Questione romana]], scavarono un solco profondissimo fra i liberali"cavouriani" piùliberali intransigenti e cavouriani, i quali tenevano moltoconvinti aldel concetto di "[[Libera Chiesa in libero Stato]]", e il [[cattolicesimo|mondo cattolico]], spingendo quest'ultimo all'opposizione del regime sabaudo e dell'ordine politico vigente.
 
[[Giovanni Giolitti]], erede della tradizione liberale e [[Casa Savoia|monarchica]], promosse per primo un accordo con i cattolici tradizionalisti ([[Patto Gentiloni]]), in seguito all'approvazione, nel [[1912]], della riforma elettorale che introduceva il [[suffragio universale]], anche se solo maschile. {{Senza fonte|Giolitti aveva promesso ai [[Partito Socialista Italiano|socialisti]] di [[Leonida Bissolati]] e [[Filippo Turati]] la riforma elettorale in cambio del loro appoggio alla [[guerra italo-turca]]}}. Fino ad allora nel [[Regno d'Italia]] il [[suffragio]] era stato ristretto a una base elettorale esigua.
 
Dopo la riforma, il suffragio elettorale allargato, che concedeva il diritto di voto a tutti i cittadini maschi che avessero compiuto i 21 anni, indipendentemente dal censo, portò l'azione istituzionale giolittiana ad occupare lo spazio tra il [[centrismo|centro]] dello schieramento politico [[italia]]no e le posizioni [[liberalismo|liberali]] di [[sinistra (politica)|sinistra]].
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=== La fase costituente del PLI ===
{{vedi anche|Liberali (Italia)}}
[[File:Giolitti2.jpg|thumb|left|upright=0.7|Giovanni Giolitti]]
L'introduzione del [[Sistema elettorale#Il sistema proporzionale|sistema proporzionale]] nel [[1919]] e il conseguente trionfo dei [[partito di massa|partiti di massa]] [[Partito Socialista Italiano|socialista]] e [[Partito Popolare Italiano (1919)|popolare]] costrinse anche i liberali a cominciare a porsi il problema di più stabili forme organizzative stabili.
 
Il Partito Liberale si costituì in vero e proprio partito strutturato nel [[1922]], non più come comitato elettorale, ma in maniera più strutturata. Lolo slogan era: "Organizzarsi o morire".<ref>Alberto Mazzuca, Luciano Foglietta, ''Mussolini e Nenni amici nemici'', Bologna, Minerva Editore, 2015, p. 193.</ref> IlNonostante Partito Liberale cosìla riorganizzatoriorganizzazione, con [[Giovanni Giolitti]], [[Antonio Salandra]] e [[Vittorio Emanuele Orlando]], continuò tuttavia ad essere più un punto di riferimento aperto che un partito monolitico in grado di proporsi al paese come la sola espressione della rappresentanza politica liberale. Di fronte all'ascesa del [[fascismo]], i liberali chiesero un ritorno alle norme statutarie ossia al governo del re,<ref>Alberto Mazzuca, Luciano Foglietta, op. cit., p. 219.</ref> e in moltivari casi collaborarono all'instaurazione del nuovo regime [[autoritarismototalitarismo|autoritariototalitario]], sia a livello centrale dove moltisuoi esponenti entrarono nel [[Governo Mussolini]] all'indomani della [[Marcia su Roma]], sia a livello locale.
 
InIl movimento mussoliniano era inizialmente considerato un argine all’ascesa del movimento operaio e delle forze della [[sinistra politica|sinistra]] e in vistaoccasione delle [[elezioni politiche italiane del 1924|elezioni del 1924]] parecchisue liberalipersonalità accettarono di entrare nel [[Listone Mussolini]], seppur con rilevantil’importante eccezione di [[Giovanni Giolitti]]. Le liste, che però ottennero magri risultati: l'1,09% e autorevoliquattro eccezioniseggi alla Camera dei deputati. In seguito al [[delitto Matteotti]] e ai [[Leggi fascistissime|decreti che eliminavano la libertà di stampa]], primail frapartito tutteprese quellale distanze dal fascismo durante il II Congresso di Livorno.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Luca Tedesco|data=2017|titolo=Il Partito liberale italiano e il fascismo come sua «figliazione»|rivista=Ventunesimo Secolo|editore=[[Giovanni GiolittiFrancoAngeli]]|volume=16|numero=40|pp=159-186|url=https://www.jstor.org/stable/45186245|ISSN=1594-3755}}</ref> L'avvento della [[dittatura]] comportò lo scioglimento di tutti i partiti all'infuori del PNF, macon un numero limitato di liberali trovò un ''[[modus vivendi]]'' con il regime.
 
D'altra parte, il più importante tra gli intellettuali liberali, il filosofo e storico [[Benedetto Croce]], che nel [[1922]] aveva giustificato il fascismo come esigenza temporanea per ridare ordine, divenne un convinto [[antifascista]] dal [[1924]]: per tutto il ventennio, in Italia e all'estero, egli diede vita all'opposizione morale e intellettuale alla dittatura, in nome della "religione della [[libertà]]" e del richiamo al [[Risorgimento]] nazionale: un'opposizione che, per il grandel'enorme prestigio internazionale del filosofo ma soprattutto pere il suo seggio da [[senatore a vita]], il fascismo fu costretto a tolleraretollerata, almeno fino a un certo segno, lasciandogli continuare liberamente i suoi studi, ma senza fareattuare propaganda politica attiva dopo il 1925.<ref name="lastoriasiamonoi.rai.it">[{{Cita web |url=http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/biografia.aspx?id=50 |titolo=La Storia siamo noi - Benedetto Croce] |accesso=22 novembre 2011 |dataarchivio=17 ottobre 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121017131240/http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/biografia.aspx?id=50 |urlmorto=sì }}</ref> Fu in quell'anno che Croce redasse il ''[[Manifesto degli intellettuali antifascisti]]'', pubblicato su vari quotidiani in risposta al ''[[Manifesto degli intellettuali fascisti]]'' di [[Giovanni Gentile]], uno degli ultimi atti di opposizione al regime, prima che anche la stampa cadesse sotto il controllo del fascismo nel 1926.
 
=== La ricostituzione del PLI ===
[[File:B.Croce.jpg|upright=0.7|thumb|Benedetto Croce]]
[[File:Luigi Einaudi.jpg|thumb|left|upright=0.7|Luigi Einaudi]]
Dopo il [[Ordine del giorno Grandi|25 luglio 1943]], alcuni esponenti politici liberali ripresero a partecipare all'attività politica in nome del Partito Liberale, sulla base del proprio prestigio personale prima ancora che il partito fosse formalmente ricostituito. Sorse cosìin tal modo il desiderio e l'esigenza di rifondare il Partito Liberale sciolto dal fascismo.
 
Alcuni, come ad esempio [[Leone Cattani]], [[Nicolò Carandini]] e [[Mario Pannunzio]], iniziarono, dopo l'[[Proclama Badoglio|8 settembre 1943]], a pubblicare in clandestinità un periodico, il ''[[Risorgimento Liberale]]''. Dopo la [[Liberazione di Roma|liberazione della capitale]], ''Risorgimento Liberale'' diventò l'organo ufficiale dell'embrione di partito che andava ricostituendosi. Per analogia con gli altri partiti a base ideologica, venne coniato il termine Partito Liberale Italiano. Rimase sempre forte il senso di continuità storica con il partito precursore e la fase costituente del PLI fu vista e vissuta essenzialmente come la riorganizzazione del Partito Liberale.
 
L'attività politica in questa fase iniziò a prendere forme sempre più consistenti con l'adesione al progetto della ricostituzione liberale da parte di alcuni esponenti storici del liberalismo italiano come [[Benedetto Croce]], [[Luigi Einaudi]], [[Vittorio Emanuele Orlando]], [[Alessandro Casati]] e, [[Marcello Soleri]], oltre che di esponenti più giovani comee [[Manlio Brosio]].
 
Grazie soprattutto a [[Leone Cattani]], [[Alessandro Casati]] e [[Marcello Soleri]], il Partito Liberale partecipò alla formazione e all'attività del [[CLN]]. Al sud nel 1944 [[Benedetto Croce]], criticato però da [[Nicolò Carandini]] e [[Mario Pannunzio]], fu ministro senza portafoglio nel [[Governo Badoglio II|secondo governo Badoglio]] in rappresentanza dei Liberali. Il Partito Liberale Italiano avviò la sua fase di ricostituzione politica grazie al prestigio di [[Benedetto Croce]] e di [[Vittorio Emanuele Orlando]] partecipando, in maniera numericamente ridotta, ma efficace per le iniziative di combattimento sostenute, sia alla [[Resistenza italiana|Resistenza partigiana]] che ai governi di unità nazionale guidati da [[Ivanoe Bonomi]] e [[Ferruccio Parri]]. Sempre a nome del ricostituito Partito Liberale fecero parte del [[Governo Bonomi II]]: [[Benedetto Croce]], [[Nicolò Carandini]] e [[Alessandro Casati]].
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Sebbene nell'atto costitutivo approvato nel Congresso di Roma (dal 9 aprile al 3 maggio 1946) vi fosse un esplicito riferimento all'epoca giolittiana, il Partito Liberale Italiano (PLI) ebbe una rilevante componente di [[destra (politica)|destra]].
 
Essa mantenne senza equivoci la qualifica di forza antifascista e si attestò su posizioni [[Liberalismo conservatore|conservatrici]], [[monarchismo|monarchiche]] e [[nazionalismoNazionalismo italiano|nazionaliste]].
 
Nel [[Referendum istituzionale del 1946|referendum istituzionale]] per la scelta tra [[repubblica]] e [[monarchia]], il PLI si schierò per la monarchia<ref>[http://www.rai.it/news/articolonews/0,9217,121471,00.html Partito Liberale Italiano - La storia] - [[RaiNet]] - News</ref>. La stragrande maggioranza dei liberali votò a favore della Monarchia, anche se Croce, successivamente, invitò il PLI a integrarsi e servire fedelmente la Repubblica.
 
Alle [[Elezioni politiche italianein Italia del 1946|elezioni del 1946 per l'Assemblea Costituente]] il PLI si alleò col [[Partito Democratico del Lavoro (Italia)|Partito Democratico del Lavoro]] formando l'[[Unione Democratica Nazionale]], che ottenne il 6,8% dei suffragi e 1.560.638 voti, ottenendo 41 seggi, quarto gruppo dopo democristiani, socialisti e comunisti. Nella stesura della [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione]] l'ideologia liberale fu una delle dominanti insieme a quella cattolica ed a quella marxista. Il liberale [[Enrico De Nicola]] fu eletto [[capo provvisorio dello Stato]] dall'[[Assemblea Costituente (Italia)|Assemblea Costituente]] e in seguito primo [[Presidente della Repubblica Italiana]]. Gli succedette un altro liberale, [[Luigi Einaudi]], eletto nel 1948.
 
Alle [[Elezioni politiche italianein Italia del 1948|elezioni politiche del 1948]], il PLI, insieme al [[Fronte dell'Uomo Qualunque]], formò una lista unica: il [[Blocco Nazionale]], che ottenne 1.003.727 voti, pari al 3,82%, conseguendo 19 seggi alla Camera e 10 al Senato.
 
=== Il centrismo ===
Il Partito Liberale fu parte, dal 1947 al 1958, del [[Centrismo in Italia|centrismo]], coalizione che la vedeva impegnata con la [[Democrazia Cristiana]], il [[Partito Repubblicano Italiano|Partito Repubblicano]] e il [[Partito Socialista Democratico Italiano|Partito Socialista Democratico]]. Tale alleanza ebbe un chiaro orientamento atlantista, filo-occidentale e anticomunista, sottolineato dall'adesione alla [[NATO]] e l'accettazione del [[Piano Marshall]] da parte degli Stati Uniti.
 
La corrente di sinistra nel 1955 diede vita al [[Partito Radicale (Italia)|Partito Radicale]], mentre la rivolta ungherese del 1956 provocò la fine dell'alleanza tra [[Partito Socialista Italiano|Partito Socialista]] e [[Partito Comunista Italiano|Partito Comunista]], con la conseguente adesione dei socialisti all'area di governo, dando origine al [[Centro-sinistra "organico"|centro-sinistra]] nel 1962; questo provocò il passaggio dei liberali all'opposizione.
 
=== L'ostilità al centrosinistra ===
[[File:Giovanni Malagodi (VII).jpg|thumb|upright=0.7|Giovanni Malagodi]]
La segreteria di [[Giovanni Malagodi]] valorizzò posizioni maggiormente [[liberismo|liberiste]], vicine agli insegnamenti di Einaudi, sfociate in una durissima opposizione alla nazionalizzazione dell'energia elettrica e in generale alla formula del [[Centro-sinistra "organico"|centro-sinistra]]. Questa dura contrapposizione alle riforme varate dal nascente [[Centrosinistra]]centro-sinistra portò ad un sostanziale avanzamento elettorale, nel [[Elezioni politiche italianein Italia del 1963|1963]] i liberali ottennero il miglior risultato dell'epoca repubblicana, con l'elezione di 39 deputati e 18 senatori, raddoppiando la propria rappresentanza parlamentare. Guadagnò voti in tutta Italia, specialmente nel Nord Ovest, zona di maggior influenza liberale, ma comunque in tutto il Nord Italia, a Roma e in Sicilia, dove ottenne più del 10% dei voti.
 
Il Partito liberale fu uno degli strenui oppositori della riforma urbanistica ideata dal ministro [[Fiorentino Sullo]] e che cercava di limitare gli effetti negativi della speculazione edilizia. In generale, il PLI di Malagodi si presentò come il difensore della proprietà privata, della [[libera impresa]] e del risparmio individuale. Avversò quindi anche ogni forma di [[dirigismo]] economico e la partecipazione delle imprese dello Stato (le imprese statali) ad attività imprenditoriali di mercato.
 
Il Partito liberale fu uno dei più strenui oppositori della riforma urbanistica ideata dal ministro [[Fiorentino Sullo]] e che cercava di limitare gli effetti negativi della speculazione edilizia. In generale, il PLI di Malagodi si presentò come il difensore della proprietà privata, della libera impresa e del risparmio individuale. Avversò quindi anche ogni forma di [[dirigismo]] economico e la partecipazione delle imprese dello Stato (le imprese statali) ad attività imprenditoriali di mercato. Grazie a queste posizioni il PLI arrivò a più che triplicare i propri consensi elettorali soprattutto al nord. In particolare il PLI si oppose alle [[nazionalizzazioni]], soprattutto di quella dell'industrie elettriche e all'istituzione delle regioni, viste come inutili forme di dissipazione del denaro pubblico. Il cavallo di battaglia era la lotta agli sprechi della pubblica amministrazione e all'eccessiva tassazione.
 
Rimasto all'opposizione per tutti gli [[anni 1960|anni sessanta]], il PLI subì poi una crisi elettorale che lo portò a diventare un partito marginale nello scacchiere politico italiano, anche a causa del forte ostracismo dei partiti del centrosinistra e dello spostamento a sinistra dell'elettorato negli anni settanta. Malagodi durante la sua segreteria mantenne sempre un approccio [[laico]] intransigente sulle questioni dal punto di vista morale ed etico, in particolare quando appoggiò il progetto di legge sul [[Divorzio (ordinamento italiano)|divorzio]] proposto dal deputato liberale [[Antonio Baslini]], insieme al socialista [[Loris Fortuna]], detta appunto ''[[Legge Fortuna-Baslini]]'', che segnò l'inizio della stagione dei diritti civili in Italia.
 
Il PLI tornò nell'area di governo nel [[1972]], quando entrò nel [[Governo Andreotti II]] con l'organica partecipazione di ministri e sottosegretari , l'esecutivo fu anche noto come ''Governo Andreotti-Malagodi''. Lo stesso Malagodi infatti fu [[Ministri del tesoro della Repubblica Italiana|Ministro del Tesoro]].
 
Alle [[elezioni politiche italianein Italia del 1976|elezioni politiche del 1976]] il PLI ebbe un fortesignificativo calo e la guida del partito passò alla corrente di sinistra favorevole alla collaborazione con i socialisti e in generale al progetto di costruzione di una maggioranza partecipativa tra DC e partiti laici (PLI, PRI, PSI, PSDI). [[Valerio Zanone]] fu il nuovo segretario del PLI a partire dal 1976 e iniziò gradatamente ad orientarlo verso posizioni diverse dalla sua storia recente (da Malagodi in poiavanti), richiamando in qualche modo la linea della segreteria di [[Bruno Villabruna]].
 
=== L'adesione al ''pentapartito'' ===
Negli [[anni 1980|anni ottanta]] il PLI fu parte integrante del [[pentapartito]], che metteva insiemeuniva la [[Democrazia Cristiana]], all'epoca dominatacaratterizzata dal predominio dalledella correnticorrente [[Dorotei|doroteedorotei]] e di quella di [[Carlo Donat-Cattin]] (di sinistra, macomunque ostile al [[Partito Comunista Italiano|PCI]]), il [[Partito Socialista Italiano]], il [[Partito Socialista Democratico Italiano]] ed il [[Partito Repubblicano Italiano]], resasi necessaria in seguito alla crisi del vecchio [[centrosinistracentro-sinistra]] ed alla maggioranza del ''Preambolo'' affermatasi nella DC nel congresso del [[1980]], favorevole ad un'apertura a sinistra che escludesse i comunisti.
 
Il liberale [[Renato Altissimo]] nei governi [[Governo Spadolini I|Spadolini I]], [[Governo Spadolini II|Spadolini II]] e [[Governo Fanfani V|Fanfani V]] fu Ministro della Salute e Ministro all'Industria, Commercio e Artigianato nel [[Governo Craxi I|Craxi I]].
 
La regioneRegione coiche diede i migliori risultati per il PLI fu inequivocabilmente il [[Piemonte]], e in particolare la [[provincia di Cuneo]], storico feudo elettorale di [[Giovanni Giolitti]], [[Luigi Einaudi]] e, nell'ultimo terzo del [[XX secolo]], [[Raffaele Costa]].
 
Nel 1985 dopo un arretramento elettorale, il vertice nazionale cambiò ancora. [[Alfredo Biondi]] e Raffaele Costa diedero vita alla "Costituente Liberale" che portò all'elezione di Alfredo Biondi alla segreteria nazionale. In alcuni comuni pugliesi fu proposto un accordo con il [[Partito Comunista Italiano|PCI]] rompendo con la linea nazionale. La nuova alleanza nelle giunte pugliesi fu proposta dal segretario regionale Valentino Stola<ref>https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/08/27/divide-partiti-taranto-lo-strano-idillio-pli.html</ref>. Nel 1986 la componente di sinistra elesse segretario [[Renato Altissimo]], che portò il partito all'incremento elettorale delle politiche del 1992. In seguito alle dimissioni di Altissimo, viene eletto segretario Raffaele Costa.
 
===La diaspora liberale===
Partendo da dati elettorali esigui, era inimmaginabile che il PLI potesse resistere al ''ciclone [[Tangentopoli]]''.
 
PurSebbene semplicementesolo sfiorato dalle inchieste di [[Mani Pulite]] sul finanziamento illecito ai partiti, il PLI si sciolse nel [[1994]], cosìal comepari moltidi altri partiti della [[Prima Repubblica (Italia)|Prima Repubblica]]. LaUn situazionedibattito erafurente ormaiprecedette difficileil e unXXII congresso furenteche ne sancì ufficialmente lo scioglimento del partito il 6 febbraio [[1994]]. Già nel corso del 1993 alcuni esponenti liberali avevano però tentato, pur mantenendo l'appartenenza al partito, di ricostituireproseguire una presenza liberaleconcreta sotto nuovi simboliforme e nuove formulesimboli.
 
Nel giugno 1993 infatti il presidente dimissionario [[Valerio Zanone]] aveva datocostituito vita alll'[[Valerio Zanone|Unione Liberaldemocratica]], un movimento di ispirazione [[Centrismo|liberal-democratica non conservatrice]]riformista. Analogamente il segretario in carica [[Raffaele Costa]], insiemecon a [[Alfredo Biondi]] e [[Stefano De Luca]], sempre nel giugno 1993, aveva fondato l'[[Unione di Centro (1993)|Unione di Centro]], inteso a raggruppare attorno a sé l'elettorato moderato di centrodestra,chiaramente alternativo alla sinistra., Alcunimentre esponentiil delgruppo PLI inoltre, comedi [[Paolo Battistuzzi]], aderirono sempre nel corso del 1993lavorò al progetto di [[Alleanza Democratica (Italia)|Alleanza Democratica]], constabilmente unacollocato collocazione più decisamente dinel [[centrosinistracentro-sinistra]].
 
Il giorno dopo lo scioglimento, alcuni esponenti dell'ex PLI scelsero di dare vita a un coordinamento dei liberali ormai sparsi in diversi movimenti nella prospettiva di riunificare in futuro le diverse esperienze dei liberali: [[Raffaello Morelli]] fondò la [[Federazione dei Liberali]]. In occasione delle [[elezioni politiche in Italia del 1994|elezioni politiche del 1994]] la [[Federazione dei Liberali]] non si presentò, limitandosi semplicemente alla stesura di un documento di indirizzo politico-programmatico in cui si invitavano ad aderire gli esponenti candidati nei vari schieramenti. La nuova formazione ereditò il seggio del PLI nell'[[Internazionale Liberale]] e la stessa sede di [[via Frattina]] a [[Roma]], rivendicando in tal modo la continuità del disciolto partito.
[[File:Simbolo-federazione-liberali.jpg|thumb|upright=0.7|Il simbolo della Federazione dei Liberali]]
 
Il giorno dopo lo scioglimento, alcuni esponenti dell'ex PLI scelsero di dare vita a un coordinamento dei liberali ormai sparsi in diversi movimenti nella prospettiva di riunificare in futuro le diverse esperienze dei liberali: [[Raffaello Morelli]] fondò la [[Federazione dei Liberali]]. In occasione delle [[elezioni politiche italiane del 1994|elezioni politiche del 1994]] la [[Federazione dei Liberali]] non si presentò unitariamente ma si limitò a stendere un documento di indirizzi politico-programmatici cui si invitavano ad aderire i diversi esponenti liberali candidati nei vari schieramenti. La nuova formazione ereditò il seggio del PLI nell'[[Internazionale Liberale]] e la stessa sede di [[via Frattina]] a [[Roma]], rivendicando così di rappresentare la continuità del disciolto partito. Nel [[1995]] l'Unione Liberaldemocratica di [[Valerio Zanone|Zanone]] confluì nella Federazione dei Liberali, che l'anno dopo contribuì alla fondazione dell'[[L'Ulivo|Ulivo]] con altri soggetti politici del [[Centro (politica)|centro]] e della [[Sinistra (politica)|sinistra]].
Nel 1995 l'Unione Liberaldemocratica confluì in essa e l'anno dopo contribuì alla fondazione dell'[[L'Ulivo|Ulivo]].
 
Sostanzialmente i liberali si dispersero in sette direzioni:
* ilun gruppo più rilevante fuoriuscito dal partito viene traghettato dall'ultimo segretario [[Raffaele Costa]], [[Alfredo Biondi]] e da [[Stefano De Luca]], nell'''[[Unione di Centro (1993)|Unione di Centro]]'', formazione del [[centro-destra]] fondata l'anno prima dello scioglimento del partito, verso il [[centrodestra]], divenendocomponente parteimportante del [[Polo delle Libertà]] e del [[Governo Berlusconi I]], confluendoconfluita definitivamente in Forza Italia nel 1998;
* un altro gruppo, con [[Antonio Martino]], [[Carlo Scognamiglio]], [[Gianfranco Ciaurro]] e [[Pietro Di Muccio]], virò decisamente verso il centrodestra aderendoaderì direttamente a [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]], che realizzava l'antica ambizione [[Sidney Sonnino|sonniniana]]<ref>Il 16 settembre 1901, nell'editoriale Questioni urgenti scritto per il suo quotidiano, Il Giornale d'Italia, Sonnino propone il partito liberale di massa: cfr. ((http://www.cielilimpidi.com/?p=382 {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081015130929/http://www.cielilimpidi.com/?p=382 |data=15 ottobre 2008 }})).</ref> del ''partito liberale di massa'', anche sesebbene granbuona parte delle riforme liberali promesse non furono mai realizzate, anche per la presenza di una maggioranza di derivazione democristiana e spessosocialista, talvolta caratterizzata da un'impronta anti-liberista;
* altri liberali migrarono più acome [[DestraGabriele (politica)|destraPagliuzzi]], aderendo ad [[AlleanzaGiuseppe NazionaleBasini]] die [[GianfrancoLuciano FiniMagnalbò]], comeoptarono per la [[GabrieleDestra Pagliuzzi(politica)|destra]], aderendo ad [[GiuseppeAlleanza BasiniNazionale]] edi [[LucianoGianfranco MagnalbòFini]];
* altri liberali come [[Valerio Zanone]], con la sua [[Valerio Zanone|Unione Liberaldemocratica]], aderirono invece alla coalizione centrista del [[Patto per l'Italia]] ed al progetto di [[Mario Segni]]. Alla Camera viene eletto [[Pietro Milio]];
* altri ancora scelsero di candidarsi autonomamente sotto le bandiere [[Radicalismo in Italia|radicali]] della [[Lista Pannella|Lista Pannella - Riformatori]];
* una minoranza aderì al progetto di [[Alleanza Democratica (Italia)|Alleanza Democratica]], come [[Paolo Battistuzzi]] e Gianfranco Passalacqua;
 
Pochi mesi dopo, alleAlle [[elezioni europee del 1994]], Ll'Unione di Centro, insiemee alil CDC[[Centro Cristiano Democratico|CCD]] di [[Pier Ferdinando Casini]], raggiunsero un accordo elettorale con [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]], presentandosi sotto quest'ultimo simbolo. Per i liberali dell'[[Unione di Centro (1993)|Unione di Centro]], furonoFurono eletti Stefano de Luca e Luigi Flavio.
 
=== I liberali oggi ===
{{F|partiti politici italiani|settembre 2018|attribuzioni POV di liberali che necessitano ognuna di fonte seria; direi anzi sezione tutta da controllare, ad esempio Biondi nel 1997 era vicepresidente della Camera per Forza Italia, altro che rifondare il PLI}}
 
Attualmente uomini politici liberali si possono trovare in vari partiti italiani:
* nel 1997 è stato rifondato il [[Partito Liberale Italiano (1997)|Partito Liberale]] sotto la guida di [[Stefano De Luca]], con vari esponenti tutti provenienti dal vecchio PLI come [[Vincenzo Palumbo (politico 1939)|Enzo Palumbo]], [[Giuseppe Basini]], [[Renato Altissimo]], [[Gian Nicola Amoretti]] (presidente dell'[[Unione Monarchica Italiana]]), [[Attilio Bastianini]], [[Savino Melillo]], [[Carla Martino]], [[Carlo Scognamiglio]] e, [[Alfredo Biondi]] e [[Salvatore Grillo]] di estrazione repubblicana. Il PLI è stato rappresentato in Parlamento da [[Enrico Musso]] (al Senato), [[Fabio Gava]] ed [[Angelo Santori]] (alla Camera). Anche [[Paolo Guzzanti]] per un periodo ne ha fatto parte. Dopo un'alleanza con il [[Nuovo PSI]] nella coalizione di [[centro-destra]], il PLI ha rifiutato successive alleanze con i poli;
* alcuni liberali hanno preso parte al [[Popolo della Libertà]] e a [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]], come l'ex governatorepresidente del Veneto [[Giancarlo Galan]], l'associazione ''Liberalismo Popolare'' di [[Raffaele Costa]], il movimento dei [[Riformatori Liberali]] (composto principalmente da ex radicali come [[Benedetto Della Vedova]]) ed alcuni uomini iscritti ad [[Alleanza Nazionale]] come [[Enzo Savarese]] e [[Luciano Magnalbò]]. In particolare questi liberali si rifanno al [[liberalismo conservatore]], al [[liberalismo nazionale]] e al [[liberismo]] economico. Molti liberali del PDL sono stati eletti in Parlamento, come [[Antonio Martino]] o [[Benedetto Della Vedova]]. Molti sono successivamente passati a [[Futuro e Libertà per l'Italia]], come lo stesso Della Vedova, altri sono passati al [[Nuovo Centrodestra]];
*alcuni liberali, a livello locale, sono entrati nel movimento politico della [[Lega Nord]], come l'ex presidente della provincia di Vicenza [[Manuela Dal Lago]];
* il PLI durante la segreteria di Stefano De Luca si è adoperato per una rinascita, promuovendo un liberalismo progressista;
*alcuni liberali sono membri della Destra Liberale Italiana (più spostata a destra rispetto al Partito Liberale attuale), altri membri di partiti liberali regionali si sono riuniti in un Coordinamento dei Liberali Italiani.
* alcuni liberali, a livello locale, sono entrati nel movimento politico della [[Lega Nord]], come l'ex presidente della provincia di Vicenza [[Manuela Dal Lago]];
 
* alcuni liberali sono membri della Destra Liberale Italiana (più spostata a destra rispetto al Partito Liberale attuale), altri membri di partiti liberali regionali si sono riuniti in un Coordinamento dei Liberali Italiani.
=== Partito Liberale Italiano (dal 1997) ===
[[File:Italian Liberal Party (1997) symbol.svg|miniatura|200x200px|Il simbolo del PLI fondato nel 1997]]
Nel 1997 fu fondato il Partito Liberale<ref>[http://www.cartalibera.it/i-liberali-a-congresso-244/ I Liberali a Congresso]</ref> dopo che l'anno precedente i partecipanti ad un convegno a [[Chianciano Terme]] avevano manifestato la necessità di ricostituirsi in soggetto strutturato<ref>Egidio Sterpa, ''[http://www.opinione.it/articolo.php?arg=1&art=19106 A che serve un partito liberale]'', in "L'Opinione", 21 marzo 1998.</ref> per rilanciare la tradizione liberale italiana, imperniata tanto sul [[liberalismo sociale|liberalismo riformatore]] di [[Benedetto Croce]]<ref name="rivoluzione-liberale.it">{{Cita web |url=https://www.rivoluzione-liberale.it/24434/passepartout/benedetto-croce-ieri-come-oggi-maestro-di-liberta.html |titolo=Copia archiviata |accesso=24 agosto 2023 |dataarchivio=9 aprile 2023 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230409143207/https://www.rivoluzione-liberale.it/24434/passepartout/benedetto-croce-ieri-come-oggi-maestro-di-liberta.html |urlmorto=sì }}</ref><ref>https://www.fondazioneluigieinaudi.it/croce-il-liberalismo-il-metodo/</ref><ref>https://www.fondazioneluigieinaudi.it/togliatti-e-croce-il-comunista-vs-il-liberale/</ref> e [[Piero Gobetti]]<ref>{{Cita web |url=https://www.partitoliberale.it/piero-gobetti-a-90-anni-dalla-sua-morte/ |titolo=Copia archiviata |accesso=24 agosto 2023 |dataarchivio=9 aprile 2023 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230409190307/https://www.partitoliberale.it/piero-gobetti-a-90-anni-dalla-sua-morte/ |urlmorto=sì }}</ref>, quanto sulle tesi [[liberalismo conservatore|conservatrici]] e [[liberismo|liberiste]] di [[Giovanni Malagodi]] e [[Luigi Einaudi]].<ref>http://www.ilgiornale.it/news/non-bastano-lenzuolate-dirsi-liberisti.html</ref><ref>https://www.fondazioneluigieinaudi.it/settantanni-fa-einaudi-veniva-eletto-presidente-della-repubblica/</ref><ref>https://www.fondazioneluigieinaudi.it/perche-gli-intellettuali-non-amano-il-liberalismo/</ref> Il nuovo soggetto politico si proponeva così di sostenere politiche di [[privatizzazione]] e [[liberalizzazione]] dei settori non strategici<ref>https://www.opinione.it/politica/2022/11/09/claudia-diaconale_sorcienlli-pli-europa-affitti-liberalizzazioni-alloggi-popolari/</ref> a favore della [[libera concorrenza]], e promuovere la riduzione del [[debito pubblico]] attraverso il taglio della [[spesa corrente]] in un quadro di sostanziale apertura in materia di [[diritti civili]].<ref>{{Cita web |url=https://www.partitoliberale.it/wp-content/uploads/PLI-Linee-programmatiche.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=24 agosto 2023 |dataarchivio=8 maggio 2023 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230508044107/https://www.partitoliberale.it/wp-content/uploads/PLI-Linee-programmatiche.pdf |urlmorto=sì }}</ref>
 
Dopo un'iniziale intesa con l'[[Unione Democratica per la Repubblica]] e il [[Patto Segni]]<ref>[http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1997/11/19/Politica/CENTRO-FEDERAZIONE-LIBERALI-PATTO-GUARDANDO-A-COSSIGA_120700.php Centro: federazione liberali-Patto, guardando a Cossiga].</ref> il Partito Liberale stipulò un accordo con [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]] alla vigilia delle [[Elezioni europee del 1999 in Italia|elezioni europee del 1999]].<ref>[http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1999/01/22/Politica/FI-BERLUSCONI-RILANCIA-FEDERAZIONE-CENTRO-13-SIGLE-UNITE_142600.php FI: BERLUSCONI RILANCIA FEDERAZIONE CENTRO, 13 SIGLE UNITE].</ref><ref>[http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1999/01/22/Politica/FI-BERLUSCONI-RILANCIA-FEDERAZIONE-CENTRO-13-SIGLE-UNITE-2_144500.php FI: BERLUSCONI RILANCIA FEDERAZIONE CENTRO, 13 SIGLE UNITE (2)]</ref>
 
Alle [[elezioni politiche in Italia del 2006|politiche del 2006]] il Partito Liberale (che dal 2004 aveva mutato nome in Partito Liberale Italiano) aderì alla [[Casa delle Libertà]]. Due anni dopo, tuttavia, concorse alle [[elezioni politiche in Italia del 2008|elezioni politiche]] con liste autonome, in cui confluirono altri soggetti minori (Polo Civico di Centro, Unione Cattolica Italiana), e raccolse lo 0,3% dei voti.<ref>{{Cita web|url=http://politiche.interno.it/politiche/camera080413/C000000000.htm|titolo=Ministero dell'Interno - Elezione della Camera dei Deputati del 13 - 14 aprile 2008|accesso=15 aprile 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081104000934/http://politiche.interno.it/politiche/camera080413/C000000000.htm|dataarchivio=4 novembre 2008}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://politiche.interno.it/politiche/senato080413/S000000000.htm|titolo=Ministero dell'Interno - Elezione del Senato della Repubblica del 13 - 14 aprile 2008|accesso=15 aprile 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080420022916/http://politiche.interno.it/politiche/senato080413/S000000000.htm|dataarchivio=20 aprile 2008}}</ref>
 
A gennaio 2011 il PLI aderì al [[Nuovo Polo per l'Italia]] insieme ad altre formazioni centriste<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11/20/carfagna-guzzanti-e-affamata-di-potere-berlusconi-e-furibondo-con-lei/77979/].</ref><ref name="polo">http://www.partitoliberale.it/documento-politico-appovato-dalla-direzione-nazionale-del-pli-del-20012011/ {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20230602015943/https://www.partitoliberale.it/documento-politico-appovato-dalla-direzione-nazionale-del-pli-del-20012011/ |data=2 giugno 2023 }} Documento politico approvato dalla direzione nazionale del PLI del 20 gennaio 2011.</ref> e nel novembre successivo, con le dimissioni del [[governo Berlusconi IV]], diede pieno sostegno all'ipotesi di un [[governo tecnico]] guidato da [[Mario Monti]]. La partecipazione alle successive [[elezioni politiche in Italia del 2013|elezioni politiche del 2013]] avvenne con liste autonome, presenti in alcune circoscrizioni, che raccolsero meno dello 0,1% dei voti.
 
Nel febbraio 2014 diversi esponenti ed ex esponenti del PLI costituirono "I Liberali"<ref>{{Cita web|url=https://www.iliberali.org/|titolo=Sito comitato I Liberali|sito=iliberali.org|lingua=it}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20140222-liberali-biondi-altissimo-scognamiglio-e-urbani-danno-vito-a-movimento-politico|titolo=copia archiviata|accesso=18 marzo 2014 |urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140307214132/http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20140222-liberali-biondi-altissimo-scognamiglio-e-urbani-danno-vito-a-movimento-politico}}</ref>. Alle [[Elezioni europee del 2014 in Italia|europee del 2014]] il PLI prese parte alla lista elettorale di area liberaldemocratica [[Scelta Europea]],<ref>{{Cita web|url=https://www.partitoliberale.it/sezione/elezioni-europee-2014|titolo=Elezioni Europee 2014|sito=Partito Liberale Italiano|lingua=it|accesso=2020-04-27|dataarchivio=9 aprile 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230409131521/https://www.partitoliberale.it/sezione/elezioni-europee-2014/|urlmorto=sì}}</ref> che ottenne lo 0,7% dei voti.
 
Per le [[Elezioni politiche in Italia del 2018|elezioni politiche del 2018]], il PLI aderì alla coalizione di centro-destra<ref>http://www.repubblica.it/politica/2017/12/19/news/listone_centristi_pro_berlusconi-184566329 Nasce "Noi con l'Italia", la lista dei centristi pro-Berlusconi</ref> e grazie all'accordo con la [[Lega Nord|Lega]] elesse due suoi iscritti ([[Giuseppe Basini]] alla Camera e [[Cinzia Bonfrisco]] al Senato), che scelsero tuttavia di iscriversi ai gruppi parlamentari della Lega. Nel corso del 2019 la presa di distanza dalle posizioni della Lega<ref>{{Cita web|url=https://www.partitoliberale.it/17137/comunicati/ue-pasquali-chi-tifa-orban-non-e-liberale-ppe-batta-un-colpo.html|titolo=Ue, Pasquali: Chi tifa Orban non è liberale, Ppe batta un colpo|autore=Segreteria|sito=Partito Liberale Italiano|data=9 ottobre 2019|lingua=it|accesso=2020-04-27|dataarchivio=24 novembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201124211933/https://www.partitoliberale.it/17137/comunicati/ue-pasquali-chi-tifa-orban-non-e-liberale-ppe-batta-un-colpo.html|urlmorto=sì}}</ref> si tradusse nella necessità di "un'ampia coalizione liberale contro i [[sovranismo|sovranismi]]"<ref>{{Cita web |url=https://www.partitoliberale.it/il-pli-liguria-a-loano-appoggia-il-gruppo-misto/ |titolo=Copia archiviata |accesso=24 agosto 2023 |dataarchivio=2 giugno 2023 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230602044621/https://www.partitoliberale.it/il-pli-liguria-a-loano-appoggia-il-gruppo-misto/ |urlmorto=sì }}</ref>, in opposizione alla quale i parlamentari Basini e Bonfrisco fondarono la "Destra Liberale Italiana" alleata della Lega<ref>{{Cita web|url=http://www.opinione.it/editoriali/2020/03/10/giuseppe-basini_replica-a-stefano-de-luca-pli-destra-liberale-sinistra-divisioni-distanze/|titolo=PERCHÉ I LIBERALI DI DESTRA}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.isimbolidelladiscordia.it/2019/12/riecco-la-destra-liberale-italiana-con.html?m=1|titolo=Riecco la Destra liberale italiana, con Basini e Diaconale|data=5 dicembre 2019|accesso=14 giugno 2021}}</ref>. A marzo 2020 [[I Liberali]] rientrarono nel PLI e [[Carlo Scognamiglio]] fu nominato presidente d'onore. Nei mesi successivi fu avviato, ma non venne perfezionato, l'avvicinamento del PLI alle forze di area [[Democrazia liberale|liberaldemocratica]], promosso a partire dalla costituzione del gruppo parlamentare di [[Azione (partito politico)|Azione]] e [[+Europa]].<ref>{{Cita web|url=https://www.partitoliberale.it/pri-e-pli-accordo-per-la-terza-forza-libdem/|titolo=PLI e PRI accordo per la terza forza libdem|sito=partitoliberale.it|data=1 febbraio 2021|accesso=24 agosto 2023|dataarchivio=1 aprile 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210401194634/https://www.partitoliberale.it/pri-e-pli-accordo-per-la-terza-forza-libdem/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.vocerepubblicana.it/2021/02/01/pri-e-pli-accordo-per-la-terza-forza-libdem/|titolo=PRI e PLI accordo per la terza forza libdem|sito=vocerepubblicana.it|data=1 febbraio 2021|accesso=24 agosto 2023|dataarchivio=1 febbraio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210201082342/https://www.vocerepubblicana.it/2021/02/01/pri-e-pli-accordo-per-la-terza-forza-libdem/|urlmorto=sì}}</ref>
 
Il 30 luglio 2022, in vista delle [[Elezioni politiche in Italia del 2022|elezioni politiche anticipate]], il Consiglio Nazionale sfiducia il presidente Stefano De Luca e il co-segretario Nicola Fortuna, mentre il nuovo presidente diventa Francesco Pasquali e il segretario Roberto Sorcinelli si professa favorevole ad un'alleanza con il centro-destra;<ref>{{Cita web|url=https://www.ilgiornale.it/news/politica/mai-calenda-e-sinistra-colpa-sua-scontro-interno-pli-2055437.html|titolo="Mai con Calenda e con la sinistra. Per colpa sua uno scontro interno al Pli"|sito=ilGiornale.it|data=01 agosto 2022|lingua=it|accesso=3 agosto 2022}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://agenziastampaitalia.it/politica/politica-nazionale/61867-elezioni-pli-pasquali-nuovo-presidente-al-segretario-sorcinelli-compito-interlocuzioni-passalina-my-a-sinistra-2|titolo=Elezioni, PLI, Pasquali nuovo presidente. Al segretario Sorcinelli compito interlocuzioni. Passa linea mai sinistra|autore=Redazione ASI|sito=Agenzia Stampa Italia|data=30 luglio 2022|lingua=it|accesso=3 agosto 2022}}</ref> la decisione del Consiglio viene tuttavia contestata da De Luca, che avvia una battaglia legale dichiarandosi legittimo rappresentante del PLI.<ref name="Sorcinelli">{{cita web|url=https://www.isimbolidelladiscordia.it/2025/06/pli-congresso-sdoppiato-e-scontri-in.html|titolo=Pli, congresso "sdoppiato" e scontri in tribunale. E il simbolo? |data=24 giugno 2025|accesso=10 luglio 2025}}</ref> Alle elezioni politiche sostiene la lista di [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]<ref>{{Cita web|url=https://www.radioradicale.it/scheda/678324/politiche-2022-forza-italia-e-il-pli-siglano-un-accordo-per-riportare-al-centro-i-temi|titolo=Politiche 2022: Forza Italia e il PLI siglano un accordo per riportare al centro i temi cari al liberalismo italiano|autore=Radio Radicale|sito=Radio Radicale|data=15 settembre 2022|lingua=it|accesso=23 gennaio 2024}}</ref>, mentre alle [[Elezioni europee del 2024 in Italia|europee del 2024]] sigla un accordo con la Lega.<ref>{{Cita web|url=https://opinione.it/politica/2024/05/23/redazione-lega-pli-salvini-sorcinelli-pasquali-minardo/|titolo=Siglato l’accordo tra Lega e Pli|autore=Redazione|sito=L'Opinione delle Libertà|data=23 maggio 2024|lingua=it|accesso=13 giugno 2024}}</ref>
 
Nel luglio 2025 il tribunale di Roma diffida Sorcinelli e Pasquali dall'uso del simbolo e del nome del partito, dichiarando come legittimi rappresentanti Stefano De Luca e Grazio Trufolo, eletti dal congresso del PLI nei giorni precedenti.<ref>{{cita web|url=https://www.radioradicale.it/scheda/763827/e-il-partito-liberale-non-ce-piu-intervista-a-roberto-sorcinelli|titolo=E il Partito Liberale non c'è più: intervista a Roberto Sorcinelli|data=4 luglio 2025|accesso=10 luglio 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.partitoliberaleitaliano.org/il-tribunale-conferma-de-luca-e-trufolo-unici-legittimi-rappresentanti-del-pli/|titolo=Il Tribunale conferma: De Luca e Trufolo unici legittimi rappresentanti del PLI|data=3 luglio 2025|accesso=10 luglio 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://quotidianodigela.it/trufolo-alla-guida-del-pli-nazionale-cascino-dc-scelta-di-alto-profilo-liberali-nel-contesto-di-centrodestra|titolo=Trufolo alla guida del Pli nazionale, Cascino (Dc): "Scelta di alto profilo, liberali nel contesto di centrodestra"|data=1º luglio 2025|accesso=10 luglio 2025}}</ref>
 
==Ideologia e correnti==
I valori e gli obiettivi programmatici erano basati sul principio [[liberalismo|liberale]] "''La tua libertà finisce dove inizia la mia''", visto come il principale obiettivo da perseguire.
L'ideologia del partito si è sempre basata sull'ideologia [[liberalismo|liberale]] e sul principio "''La tua libertà finisce dove inizia la mia''", visto come il principale obiettivo perseguito dal liberalismo. Sul piano economico il partito fu sempre [[liberismo|liberista]], fautore del [[libero mercato]] e dell'[[economia di mercato]]. Sul piano etico fu generalmente su posizioni moderatamente conservatrici spaziando su concessioni a volte più progressiste, tipicamente affini al [[conservatorismo liberale]]. All'interno vi erano varie correnti di pensiero: una maggioranza piuttosto corposa, la corrente "di destra", si ispirava ai concetti del [[liberalismo conservatore]] e del [[nazionalismo liberale]] (o nazionalismo civico); una di centro si basava oltre che sul liberalismo classico anche su posizioni afferenti al [[liberalismo nazionale]], al [[liberalismo sociale]] e al pensiero crociano e giolittiano. Fino al 1946 il partito ostentò un rigido atteggiamento [[monarchismo|monarchico]], che si trasformò in una posizione di totale accettazione della Repubblica dopo l'esito del referendum, e decisamente [[laicismo|laico]], secondo il celebre detto di Cavour "''Libera Chiesa in libero Stato''".
 
Sul piano economico fu [[liberismo|liberista]], fautore del [[libero mercato]] e dell'[[economia di mercato]].
 
All'interno vi erano varie correnti: una maggioranza corposa, "di destra", si ispirava chiaramente ai concetti del [[liberalismo conservatore]]; una di centro si basava oltre che sul [[liberalismo classico]] naturalmente al pensiero crociano e giolittiano e infine una di [[liberalismo sociale|sinistra]].
 
Fino al 1946 il partito ostentò un atteggiamento [[monarchismo|monarchico]], che si trasformò in una posizione di totale accettazione della Repubblica dopo l'esito del referendum, nonché decisamente [[laicismo|laico]], secondo il celebre detto di Cavour "''Libera Chiesa in libero Stato''".
 
==Struttura==
=== Segretario generale ===
* [[Alberto Giovannini (politico)|Alberto Giovannini]] (10 ottobre [[1922]] - 4 ottobre [[1924]])
* [[Quintino Piras]] (4 ottobre [[1924]]- 9 novembre [[1926]])
* per le terre liberate [[Giovanni Cassandro]] (4 aprile - 4 giugno [[1944]])
* [[Manlio Brosio]] (4 giugno - dicembre [[1944]])
* [[Leone Cattani]] (dicembre 1944 - dicembre [[1945]])
* triumvirato dei vicesegretari [[Giovanni Cassandro]], [[Anton Dante Coda]] e [[Francesco Libonati (politico)|Francesco Libonati]] (dicembre 1945 - maggio [[1946]])
* [[Giovanni Cassandro]] (maggio [[1946]] - 3 dicembre [[1947]])
* [[Roberto Lucifero]] (3 dicembre 1947 - ottobre [[1948]])
* reggente la Segreteria generale [[Bruno Villabruna]] (ottobre [[1948]] - 11 luglio [[1949]])
* [[Bruno Villabruna]] (11 luglio 1949 - febbraio [[1954]])
* reggente la Segreteria generale [[Alessandro Leone di Tavagnasco]] (febbraio - aprile [[1954]])
* [[Giovanni Malagodi]] (aprile 1954 - luglio [[1972]])
* [[Agostino Bignardi]] (luglio 1972 - febbraio [[1976]])
* [[Valerio Zanone]] (febbraio 1976 - luglio [[1985]])
* [[Alfredo Biondi]] (luglio 1985 - maggio [[1986]])
* [[Renato Altissimo]] (maggio 1986 - maggio [[1993]])
* [[Raffaele Costa]] (maggio 1993 - febbraio [[1994]])
 
===Presidente===
* [[Emilio Borzino]] (1922-1925)
* [[Benedetto Croce]] (1944–1947)
* [[Raffaele De Caro]] (1947–1961)
* [[Gaetano Martino]] (1961–1967)
* [[Vittorio Badini Confalonieri (politico)|Vittorio Badini Confalonieri]] (1967-1972)
* [[Giovanni Malagodi]] (1972–1976)
* [[Agostino Bignardi]] (1976-1979)
* [[Aldo Bozzi]] (1979-1987)
* [[Salvatore Valitutti]] (1988-1991)
* [[Valerio Zanone]] (1991-1993)
* [[Alfredo Biondi]] (1993–1994)
 
=== Presidenti dei gruppi parlamentari ===
 
==== Camera dei deputati ====
 
* 12 luglio 1946 – 15 luglio 1946: [[Vittorio Emanuele Orlando]]
* 15 luglio 1946 – 13 settembre 1946: [[Luigi Einaudi]]
* 14 settembre 1946 – 31 gennaio 1948: [[Francesco Saverio Nitti]], <small>vice: [[Giuseppe Grassi (politico)|Giuseppe Grassi]]</small>
* 17 gennaio 1947 – 31 gennaio 1948: [[Epicarmo Corbino]], <small>vice: [[Raffaele De Caro]]</small>
* 12 maggio 1948 – 4 giugno 1961: [[Raffaele De Caro]], <small>vice: [[Alberto Giovannini (politico)|Alberto Giovannini]], poi [[Francesco Colitto]] & [[Gaetano Martino]]</small>
* 4 maggio 1961 – 18 gennaio 1971: [[Giovanni Malagodi]], <small>vice: [[Bartolomeo Cannizzo]], poi [[Benedetto Cottone]]</small>
* 18 gennaio 1971 – 26 giugno 1972: [[Aldo Bozzi]], <small>vice: [[Manlio Livio Cassandro]] & [[Alberto Giomo]], poi [[Benedetto Cottone]] & Alberto Giomo</small>
* 12 luglio 1972 – 15 ottobre 1975: [[Alberto Giomo]], <small>vice: [[Fausto Samuele Quilleri]]</small>
* 15 ottobre 1975 – 4 luglio 1976: [[Fausto Samuele Quilleri]], <small>vice: [[Massimo Alesi]], poi [[Ferruccio De Lorenzo]]</small>
* 15 luglio 1976 – 1° luglio 1987: Aldo Bozzi, <small>vice: [[Raffaele Costa]], poi [[Pietro Serrentino]]</small>
* 16 luglio 1987 – 26 maggio 1993: [[Paolo Battistuzzi]], <small>vice: Pietro Serrentino, poi [[Andrea Marcucci]]</small>
* 26 maggio 1993 – 14 aprile 1994: [[Savino Melillo]], <small>vice: Andrea Marcucci</small>
 
==== Senato della Repubblica ====
 
* 8 maggio 1948 – 24 giugno 1953: [[Alessandro Casati]]
* 25 giugno 1953 – 11 giugno 1958: [[Umberto Zanotti Bianco]]
* 1° luglio 1963 – 24 maggio 1972: [[Giorgio Bergamasco]], <small>vice: [[Vincenzo Trimarchi]], poi [[Enzo Veronesi]]</small>
* 13 luglio 1972 – 4 luglio 1976: [[Manlio Brosio]], <small>vice: [[Arturo Robba]], poi [[Salvatore Valitutti]]</small>
* 9 luglio 1976 – 31 gennaio 1977: [[Giuseppe Balbo (politico)|Giuseppe Balbo]]<ref>Vice-[[Capogruppo (parlamento)|presidente]] del [[gruppo parlamentare]] ''[[Partito Socialista Democratico Italiano|Socialdemocratico]] - Liberale'' al [[Senato della Repubblica]].</ref>
* 22 febbraio 1977 – 19 giugno 1979: Giuseppe Balbo<ref>Vice-[[Capogruppo (parlamento)|presidente]] del [[gruppo misto]] al [[Senato della Repubblica]].</ref>
 
==Nelle istituzioni==
===Governi===
====Regno d'Italia====
* [[Governo Mussolini]]
** [[Giuseppe De Capitani d'Arzago]], [[Ministri dell'Agricoltura del Regno d'Italia|Ministro dell'Agricolutura]] fino alla soppressione del ministero il 5 luglio 1923
** [[Teofilo Rossi]], [[Ministero dell'agricoltura, dell'industria e del commercio|Ministro dell'Industria]] fino alla soppressione del ministero il 31 luglio 1923
* [[Governo Badoglio I]]
** [[Dino Philipson]], [[Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri]]
** Raffaele De Caro, [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero dei lavori pubblici]] dal 16 novembre 1943 all'11 febbraio 1944 e [[Ministero dei lavori pubblici|Ministro dei Lavori Pubblici]] dall'11 febbraio 1944 al 17 aprile 1944
* [[Governo Badoglio II]]
** [[Renato Morelli]], [[Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri]]
** [[Benedetto Croce]], [[Ministro senza portafoglio]]
** [[Vincenzo Arangio-Ruiz]], [[Ministri di grazia e giustizia del Regno d'Italia|Ministro di Grazia e Giustizia]]
* [[Governo Bonomi II]]
** Benedetto Croce, [[Ministro senza portafoglio]], fino al 27 luglio 1944
** [[Nicolò Carandini]], [[Ministro senza portafoglio]], dal 27 luglio 1944
** [[Renato Morelli]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero degli affari esteri]], con delega per gli 'Italiani all'estero'
** [[Marcello Soleri]], [[Ministri del tesoro della Repubblica Italiana|Ministro del Tesoro]], dal 22 giugno 1944
* [[Governo Bonomi III]]
** [[Francesco Libonati (politico)|Francesco Libonati]], [[Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri]], con delega per la 'Stampa, turismo e spettacolo'
** [[Manlio Brosio]], [[Ministro senza portafoglio]]
** [[Renato Morelli]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero degli affari esteri]], con delega per gli 'Italiani all'estero'
** [[Cesare Gabriele]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero delle finanze]]
** [[Alessandro Casati]], [[Ministero della difesa|Ministro della Guerra]]
** [[Aldobrando Medici Tornaquinci]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministeri del governo italiano soppressi o accorpati#Ministero dell'Italia occupata|Ministero dell'Italia Occupata]]
** [[Vincenzo Arangio-Ruiz]], [[Ministero della pubblica istruzione|Ministro della Pubblica Istruzione]]
** [[Marcello Soleri]], [[Ministri del tesoro della Repubblica Italiana|Ministro del Tesoro]]
** [[Giambattista Rizzo]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero dei Trasporti]]
* [[Governo Parri]]
** [[Manlio Brosio]], [[Vicepresidente del Consiglio dei ministri]] e Ministro per la Consulta Nazionale dal 17 agosto 1945
** [[Giustino Arpesani]], [[Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri]]
** [[Renato Morelli]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero degli affari esteri]], con delega per gli 'Italiani all'estero'
** [[Mario Ferrara]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministeri del governo italiano soppressi o accorpati#Ministero dell'Assistenza postbellica|Ministero per l'Assistenza postbellica]]
** [[Enzo Storoni]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministeri del governo italiano soppressi o accorpati#Ministero dell'Industria, del Commercio e del Lavoro|Ministero dell'Industria e del Commercio]], con delega per il 'Commercio'
** [[Vincenzo Arangio-Ruiz]], [[Ministero della pubblica istruzione|Ministro della Pubblica Istruzione]]
** [[Marcello Soleri]], [[Ministri del tesoro della Repubblica Italiana|Ministro del Tesoro]], deceduto il 22 luglio 1945
* [[Governo De Gasperi I]]
** [[Giustino Arpesani]], [[Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri]]
** [[Antonio Cifaldi]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministeri del governo italiano soppressi o accorpati#Ministero dell'Assistenza postbellica|Ministero per l'Assistenza postbellica]]
** [[Enzo Storoni]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministeri del governo italiano soppressi o accorpati#Ministero dell'Industria, del Commercio e del Lavoro|Ministero dell'Industria e del Commercio]] fino al 9 gennaio 1946 e [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministeri del governo italiano soppressi o accorpati#Ministero del Commercio con l'Estero|Ministero del Commercio con l'Estero]] dal 9 gennaio 1946
** [[Manlio Brosio]], [[Ministero della difesa|Ministro della Guerra]]
** [[Leone Cattani]], [[Ministero dei lavori pubblici|Ministro dei Lavori Pubblici]]
** [[Epicarmo Corbino]], [[Ministri del tesoro della Repubblica Italiana|Ministro del Tesoro]]
 
==== Presidenti della Repubblica Italiana= ===
*[[Enrico De Nicola]] (1948); già [[capo provvisorio dello Stato]] (1946-1947)
* [[Governo De Gasperi IV]]
*[[Luigi Einaudi]] (1948-1955)
** [[Luigi Einaudi]], [[Vicepresidente del Consiglio dei ministri]] e [[Ministri del bilancio e della programmazione economica della Repubblica Italiana|Ministro del Bilancio]]
** [[Giuseppe Grassi (politico)|Giuseppe Grassi]], [[Ministri di grazia e giustizia della Repubblica Italiana|Ministro di Grazia e Giustizia]]
** [[Antonio Cifaldi]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero del Tesoro]]
** [[Giuseppe Perrone Capano]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero della pubblica istruzione]] dal 22 dicembre 1947
* [[Governo De Gasperi V]]
** [[Giuseppe Grassi (politico)|Giuseppe Grassi]], [[Ministri di grazia e giustizia della Repubblica Italiana|Ministro di Grazia e Giustizia]]
** [[Girolamo Bellavista]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero delle finanze]] fino al 5 aprile 1949
** [[Antonio Cifaldi]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero del Tesoro]]
** [[Giuseppe Perrone Capano]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero della pubblica istruzione]] fino al 5 aprile 1949
** [[Mario Venditti]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero della pubblica istruzione]] dal 5 aprile 1949
* [[Governo Scelba]]
** [[Raffaele De Caro]], [[Ministri per i rapporti con il Parlamento della Repubblica Italiana|Ministro per i rapporti con il parlamento]]
** [[Gaetano Martino]], [[Ministero della pubblica istruzione|Ministro della Pubblica Istruzione]] fino al 19 settembre 1954 e [[Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale|Ministro degli affari esteri]] dal 16 settembre 1954
** [[Vittorio Badini Confalonieri (politico)|Vittorio Badini Confalonieri]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero degli affari esteri]]
** [[Guido Cortese]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero delle finanze]]
** [[Bruno Villabruna]], [[Ministeri del governo italiano soppressi o accorpati#Ministero dell'Industria, del Commercio e del Lavoro|Ministro dell'Industria e del Commercio]]
* [[Governo Segni I]]
** [[Raffaele De Caro]], [[Ministri per i rapporti con il Parlamento della Repubblica Italiana|Ministro per i rapporti con il parlamento]]
** [[Gaetano Martino]], [[Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale|Ministro degli affari esteri]]
** [[Vittorio Badini Confalonieri (politico)|Vittorio Badini Confalonieri]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero degli affari esteri]]
** [[Aldo Bozzi]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero delle finanze]]
** [[Edoardo Battaglia]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero delle partecipazioni statali]] dal 22 dicembre 1956
** [[Antonio Capua]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministeri del governo italiano soppressi o accorpati#Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste|Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste]]
* [[Governo Andreotti II]]
** [[Giorgio Bergamasco]], [[Ministri per i rapporti con il Parlamento della Repubblica Italiana|Ministro per i rapporti con il parlamento]]
** [[Benedetto Cottone]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero dell'Interno]]
** [[Giuseppe Alpino]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero delle finanze]]
** [[Giuseppe Perrone Capano]], [[Ministri del tesoro della Repubblica Italiana|Ministro del Tesoro]]
** [[Salvatore Valitutti]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero della pubblica istruzione]]
** [[Massimo Alesi]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministeri del governo italiano soppressi o accorpati#Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste|Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste]]
** [[Aldo Bozzi]], [[Ministero dei trasporti|Ministro dei trasporti]]
** [[Gennaro Papa]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministeri del governo italiano soppressi o accorpati#Ministero dell'Industria e del Commercio|Ministero dell'Industria e del Commercio]]
** [[Ferruccio De Lorenzo]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero della salute|Ministero della sanità]]
** [[Luigi Durand de la Penne]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero della marina mercantile]]
* [[Governo Cossiga I]]
** [[Antonio Baslini]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero degli affari esteri]]
** [[Raffaele Costa]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero di grazia e giustizia]]
** [[Salvatore Valitutti]], [[Ministero della pubblica istruzione|Ministro della Pubblica Istruzione]]
** [[Renato Altissimo]], [[Ministri della salute della Repubblica Italiana|Ministro della sanità]]
* [[Governo Spadolini I]]
** [[Giuseppe Fassino]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero della pubblica istruzione]]
** [[Renato Altissimo]], [[Ministri della salute della Repubblica Italiana|Ministro della sanità]]
* [[Governo Spadolini II]]
** [[Giuseppe Fassino]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero della pubblica istruzione]]
** [[Renato Altissimo]], [[Ministri della salute della Repubblica Italiana|Ministro della sanità]]
* [[Governo Fanfani V]]
** [[Alfredo Biondi]], [[Ministri per gli affari europei della Repubblica Italiana|Ministro per il coordinamento delle politiche comunitarie]]
** [[Raffaele Costa]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero degli affari esteri]]
** [[Giuseppe Fassino]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero della pubblica istruzione]]
** [[Renato Altissimo]], [[Ministri della salute della Repubblica Italiana|Ministro della sanità]]
* [[Governo Craxi I]]
** [[Raffaele Costa]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero dell'interno]]
** [[Giuseppe Fassino]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero della pubblica istruzione]]
** [[Renato Altissimo]], [[Ministeri del governo italiano soppressi o accorpati#Ministero dell'Industria, Commercio e Artigianato|Ministro dell'Industria, Commercio e Artigianato]]
** [[Francesco De Lorenzo]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero della salute|Ministero della sanità]]
* [[Governo Craxi II]]
** [[Raffaele Costa]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero dell'interno]]
** [[Giuseppe Fassino]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero della pubblica istruzione]]
** [[Valerio Zanone]], [[Ministeri del governo italiano soppressi o accorpati#Ministero dell'Industria, Commercio e Artigianato|Ministro dell'Industria, Commercio e Artigianato]]
** [[Savino Melillo]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministeri del governo italiano soppressi o accorpati#Ministero dell'Industria, Commercio e Artigianato|Ministero dell'Industria, Commercio e Artigianato]]
** [[Saverio D'Aquino]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero della salute|Ministero della sanità]]
** [[Francesco De Lorenzo]], [[Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare della Repubblica Italiana|Ministro dell'ambiente]]
* [[Governo Goria]]
** [[Saverio D'Aquino]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero dell'interno]]
** [[Stefano De Luca]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero delle finanze]]
** [[Valerio Zanone]], [[Ministri della difesa della Repubblica Italiana|Ministro della difesa]]
** [[Savino Melillo]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero della pubblica istruzione]]
** [[Raffaele Costa]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero dei lavori pubblici]]
* [[Governo De Mita]]
** [[Saverio D'Aquino]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero dell'interno]]
** [[Stefano De Luca]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero delle finanze]]
** [[Valerio Zanone]], [[Ministri della difesa della Repubblica Italiana|Ministro della difesa]]
** [[Savino Melillo]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero della pubblica istruzione]]
** [[Raffaele Costa]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero dei lavori pubblici]]
* [[Governo Andreotti VI]]
** [[Egidio Sterpa]], [[Ministri per i rapporti con il Parlamento della Repubblica Italiana|Ministro per i rapporti con il parlamento]]
** [[Saverio D'Aquino]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero dell'interno]]
** [[Stefano De Luca]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero delle finanze]]
** [[Valerio Zanone]], [[Ministri della difesa della Repubblica Italiana|Ministro della difesa]]
** [[Savino Melillo]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero della pubblica istruzione]]
** [[Raffaele Costa]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero dei lavori pubblici]]
* [[Governo Andreotti VII]]
** [[Egidio Sterpa]], [[Ministri per i rapporti con il Parlamento della Repubblica Italiana|Ministro per i rapporti con il parlamento]]
** [[Saverio D'Aquino]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero dell'interno]]
** [[Stefano De Luca]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero delle finanze]]
** [[Giuseppe Fassino]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero della difesa]]
** [[Savino Melillo]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero della pubblica istruzione]]
** [[Attilio Bastianini]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministeri del governo italiano soppressi o accorpati#Ministero dell'Industria, Commercio e Artigianato|Ministero dell'Industria, Commercio e Artigianato]]
** [[Francesco De Lorenzo]], [[Ministri della salute della Repubblica Italiana|Ministro della sanità]]
* [[Governo Amato I]]
** [[Raffaele Costa]], [[Ministri per il coordinamento delle politiche comunitarie della Repubblica Italiana|Ministro per il coordinamento delle politiche comunitarie]] e per gli [[Ministri per gli affari regionali della Repubblica Italiana|affari regionali]] fino al 21 febbraio 1993 poi [[Ministri della salute della Repubblica Italiana|Ministro della sanità]]
** [[Gianfranco Ciaurro]], [[Ministri per il coordinamento delle politiche comunitarie della Repubblica Italiana|Ministro per il coordinamento delle politiche comunitarie]] e per gli [[Ministri per gli affari regionali della Repubblica Italiana|affari regionali]] dal 21 febbraio 1993
** [[Saverio D'Aquino]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero dell'interno]]
** [[Stefano De Luca]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero delle finanze]]
** [[Francesco De Lorenzo]], [[Ministri della salute della Repubblica Italiana|Ministro della sanità]] fino al 21 febbraio 1993
* [[Governo Ciampi]]
** [[Saverio D'Aquino]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero dell'interno]]
** [[Stefano De Luca]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero delle finanze]]
** [[Raffaele Costa]], [[Ministero dei trasporti|Ministro dei trasporti]] e [[Ministro della Marina Mercantile]]
 
=== Presidente del Senato della Repubblica ===
* [[Enrico De Nicola]] (1º gennaio-12 maggio 1948); già [[capo provvisorio dello Stato]] (19461951-19471952)
* [[LuigiGiuseppe EinaudiParatore]] (19481952-19551953)
*[[Giovanni Malagodi]] (1987)
 
===Presidente Vicepresidenti del SenatoConsiglio dei Ministri ===
 
* [[Enrico De Nicola]] (28 aprile 1951-24 giugno 1952)
==== Regno d'Italia ====
* [[Giuseppe Paratore]] (26 giugno 1952-24 marzo 1953)
 
* [[Giovanni Malagodi]] (22 aprile 1987-1º luglio 1987)
* [[Manlio Brosio]] ([[Governo Parri]])
 
==== Repubblica Italiana ====
 
* [[Luigi Einaudi]] ([[Governo De Gasperi IV]])
* [[Giovanni Porzio]] ([[Governo De Gasperi V]])
 
=== Governi, Ministri e Sottosegretario di Stato ===
 
====Regno d'Italia====
*[[Governo Mussolini]]
**[[Giuseppe De Capitani d'Arzago]], [[Ministri dell'agricoltura del Regno d'Italia|Ministro dell'agricolutura]] fino alla soppressione del ministero il 5 luglio 1923
**[[Teofilo Rossi]], [[Ministero dell'agricoltura, dell'industria e del commercio|Ministro dell'industria]] fino alla soppressione del ministero il 31 luglio 1923
*[[Governo Badoglio I]]
**[[Dino Philipson]], [[Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri]]
**[[Raffaele De Caro]], [[Sottosegretario di Stato]] del [[Ministero dei lavori pubblici]] dal 16 novembre 1943 all'11 febbraio 1944 e Ministro dei lavori pubblici dall'11 febbraio 1944 al 17 aprile 1944
*[[Governo Badoglio II]]
**[[Renato Morelli]], Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri
**[[Benedetto Croce]], [[Ministro senza portafoglio]]
**[[Vincenzo Arangio-Ruiz]], [[Ministero della giustizia|Ministro di grazia e giustizia]]
*[[Governo Bonomi II]]
**Benedetto Croce, Ministro senza portafoglio, fino al 27 luglio 1944
**[[Nicolò Carandini]], Ministro senza portafoglio, dal 27 luglio 1944
**[[Renato Morelli]], Sottosegretario di Stato del [[Ministero degli affari esteri]], con delega per gli 'Italiani all'estero'
**[[Marcello Soleri]], [[Ministero del tesoro|Ministro del tesoro]], dal 22 giugno 1944
*[[Governo Bonomi III]]
**[[Francesco Libonati (politico)|Francesco Libonati]], Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, con delega per la 'Stampa, turismo e spettacolo'
**[[Manlio Brosio]], Ministro senza portafoglio
**[[Renato Morelli]], Sottosegretario di Stato del Ministero degli affari esteri, con delega per gli 'Italiani all'estero'
**[[Cesare Gabriele]], Sottosegretario di Stato del [[Ministero delle finanze]]
**[[Alessandro Casati]], [[Ministero della guerra|Ministro della guerra]]
**[[Aldobrando Medici Tornaquinci]], Sottosegretario di Stato del [[Ministeri del governo italiano soppressi o accorpati#Ministero dell'Italia occupata|Ministero dell'Italia Occupata]]
**[[Vincenzo Arangio-Ruiz]], [[Ministero della pubblica istruzione|Ministro della pubblica istruzione]]
**[[Marcello Soleri]], [[Ministero del tesoro|Ministro del tesoro]]
**[[Giambattista Rizzo]], Sottosegretario di Stato del [[Ministero dei trasporti]]
*[[Governo Parri]]
**[[Manlio Brosio]], Ministro per la Consulta Nazionale dal 17 agosto 1945
**[[Giustino Arpesani]], Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri
**[[Renato Morelli]], Sottosegretario di Stato del Ministero degli affari esteri, con delega per gli 'Italiani all'estero'
**[[Mario Ferrara]], Sottosegretario di Stato del [[Ministeri del governo italiano soppressi o accorpati#Ministero dell'Assistenza postbellica|Ministero per l'assistenza postbellica]]
**[[Enzo Storoni]], Sottosegretario di Stato del [[Ministero dell'agricoltura, dell'industria e del commercio|Ministero dell'industria e del commercio]], con delega per il 'Commercio'
**[[Vincenzo Arangio-Ruiz]], Ministro della pubblica istruzione
**[[Marcello Soleri]], Ministro del tesoro, deceduto il 22 luglio 1945
*[[Governo De Gasperi I]]
**[[Giustino Arpesani]], Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri
**[[Antonio Cifaldi]], Sottosegretario di Stato del Ministero per l'assistenza postbellica
**[[Enzo Storoni]], Sottosegretario di Stato del Ministero dell'industria e del commercio fino al 9 gennaio 1946 e Sottosegretario di Stato del [[Ministero del commercio con l'estero]] dal 9 gennaio 1946
**[[Manlio Brosio]], Ministro della guerra
**[[Leone Cattani]], Ministro dei lavori pubblici
**[[Epicarmo Corbino]], Ministro del tesoro
 
====Repubblica Italiana====
*[[Governo De Gasperi IV]]
**[[Luigi Einaudi]], [[Vicepresidente del Consiglio dei ministri]] e [[Ministri del bilancio e della programmazione economica della Repubblica Italiana|Ministro del bilancio]]
**[[Giuseppe Grassi (politico)|Giuseppe Grassi]], Ministro di grazia e giustizia
**[[Antonio Cifaldi]], Sottosegretario di Stato del Ministero del tesoro
**[[Giuseppe Perrone Capano]], Sottosegretario di Stato del Ministero della pubblica istruzione dal 22 dicembre 1947
*[[Governo De Gasperi V]]
**[[Giuseppe Grassi (politico)|Giuseppe Grassi]], Ministro di grazia e giustizia
**[[Girolamo Bellavista]], Sottosegretario di Stato del Ministero delle finanze fino al 5 aprile 1949
**[[Antonio Cifaldi]], Sottosegretario di Stato del Ministero del tesoro
**[[Giuseppe Perrone Capano]], Sottosegretario di Stato del Ministero della pubblica istruzione fino al 5 aprile 1949
**[[Mario Venditti]], Sottosegretario di Stato del Ministero della pubblica istruzione dal 5 aprile 1949
*[[Governo Scelba]]
**[[Raffaele De Caro]], [[Dipartimento per i rapporti con il Parlamento|Ministro per i rapporti con il parlamento]]
**[[Gaetano Martino]], Ministro della Pubblica Istruzione fino al 19 settembre 1954 e Ministro degli affari esteri dal 16 settembre 1954
**[[Vittorio Badini Confalonieri (politico)|Vittorio Badini Confalonieri]], Sottosegretario di Stato del Ministero degli affari esteri
**[[Guido Cortese]], Sottosegretario di Stato del Ministero delle finanze
**[[Bruno Villabruna]], [[Ministero dello sviluppo economico|Ministro dell'industria e del commercio]]
*[[Governo Segni I]]
**[[Raffaele De Caro]], Ministro per i rapporti con il parlamento
**[[Gaetano Martino]], Ministro degli affari esteri
**[[Vittorio Badini Confalonieri (politico)|Vittorio Badini Confalonieri]], Sottosegretario di Stato del Ministero degli affari esteri
**[[Aldo Bozzi]], Sottosegretario di Stato del Ministero delle finanze
**[[Edoardo Battaglia]], Sottosegretario di Stato del [[Ministero delle partecipazioni statali]] dal 22 dicembre 1956
**[[Antonio Capua]], Sottosegretario di Stato del [[Ministero dell'agricoltura e delle foreste]]
*[[Governo Andreotti II]]
**[[Giorgio Bergamasco]], Ministro per i rapporti con il parlamento
**[[Benedetto Cottone]], Sottosegretario di Stato del [[Ministero dell'interno]]
**[[Giuseppe Alpino]], Sottosegretario di Stato del Ministero delle finanze
**[[Giovanni Malagodi]], Ministro del tesoro
**[[Salvatore Valitutti]], Sottosegretario di Stato del Ministero della pubblica istruzione
**[[Massimo Alesi]], Sottosegretario di Stato del Ministero dell'agricoltura e delle foreste
**[[Aldo Bozzi]], Ministro dei trasporti
**[[Gennaro Papa]], Sottosegretario di Stato del Ministero dell'industria e del commercio
**[[Ferruccio De Lorenzo]], Sottosegretario di Stato del Ministero della sanità
**[[Luigi Durand de la Penne]], Sottosegretario di Stato del [[Ministero della marina mercantile]]
*[[Governo Cossiga I]]
**[[Antonio Baslini]], Sottosegretario di Stato del Ministero degli affari esteri
**[[Raffaele Costa]], Sottosegretario di Stato del Ministero di grazia e giustizia
**[[Salvatore Valitutti]], Ministro della pubblica istruzione
**[[Renato Altissimo]], Ministro della sanità
*[[Governo Spadolini I]]
**[[Giuseppe Fassino]], Sottosegretario di Stato del [inistero della pubblica istruzione
**[[Renato Altissimo]], Ministro della sanità
*[[Governo Spadolini II]]
**[[Giuseppe Fassino]], Sottosegretario di Stato del Ministero della pubblica istruzione
**[[Renato Altissimo]], Ministro della sanità
*[[Governo Fanfani V]]
**[[Alfredo Biondi]], [[Dipartimento per le politiche europee|Ministro per il coordinamento delle politiche comunitarie]]
**[[Raffaele Costa]], Sottosegretario di Stato del Ministero degli affari esteri
**[[Giuseppe Fassino]], Sottosegretario di Stato del Ministero della pubblica istruzione
**[[Renato Altissimo]], Ministro della sanità
*[[Governo Craxi I]]
**[[Raffaele Costa]], Sottosegretario di Stato del Ministero dell'interno
**[[Giuseppe Fassino]], Sottosegretario di Stato del Ministero della pubblica istruzione
**[[Renato Altissimo]], Ministeri del governo italiano Ministro dell'Industria, Commercio e Artigianato
**[[Francesco De Lorenzo]], Sottosegretario di Stato del Ministero della sanità
*[[Governo Craxi II]]
**[[Raffaele Costa]], Sottosegretario di Stato del Ministero dell'interno
**[[Giuseppe Fassino]], Sottosegretario di Stato del Ministero della pubblica istruzione
**[[Valerio Zanone]], Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato
**[[Savino Melillo]], Sottosegretario di Stato del Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato
**[[Saverio D'Aquino]], Sottosegretario di Stato del Ministero della sanità
**[[Francesco De Lorenzo]], [[Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare della Repubblica Italiana|Ministro dell'ambiente]]
*[[Governo Goria]]
**[[Saverio D'Aquino]], Sottosegretario di Stato del Ministero dell'interno
**[[Stefano De Luca]], Sottosegretario di Stato del Ministero delle finanze
**[[Valerio Zanone]], [[Ministero della difesa|Ministro della difesa]]
**[[Savino Melillo]], Sottosegretario di Stato del Ministero della pubblica istruzione
**[[Raffaele Costa]], Sottosegretario di Stato del Ministero dei lavori pubblici
*[[Governo De Mita]]
**[[Saverio D'Aquino]], Sottosegretario di Stato del Ministero dell'interno
**[[Stefano De Luca]], Sottosegretario di Stato del Ministero delle finanze
**[[Valerio Zanone]], [[Ministro della difesa]]
**[[Savino Melillo]], Sottosegretario di Stato del Ministero della pubblica istruzione
**[[Raffaele Costa]], Sottosegretario di Stato del Ministero dei lavori pubblici
*[[Governo Andreotti VI]]
**[[Egidio Sterpa]], Ministro per i rapporti con il parlamento
**[[Saverio D'Aquino]], Sottosegretario di Stato del Ministero dell'interno
**[[Stefano De Luca]], Sottosegretario di Stato del Ministero delle finanze
**[[Valerio Zanone]], Ministro della difesa
**[[Savino Melillo]], Sottosegretario di Stato del Ministero della pubblica istruzione
**[[Raffaele Costa]], Sottosegretario di Stato del Ministero dei lavori pubblici
*[[Governo Andreotti VII]]
**[[Egidio Sterpa]], Ministro per i rapporti con il parlamento
**[[Saverio D'Aquino]], Sottosegretario di Stato del Ministero dell'interno
**[[Stefano De Luca]], Sottosegretario di Stato del Ministero delle finanze
**[[Giuseppe Fassino]], Sottosegretario di Stato del Ministero della difesa
**[[Savino Melillo]], Sottosegretario di Stato del Ministero della pubblica istruzione
**[[Attilio Bastianini]], Sottosegretario di Stato del Ministero dell'industria, del commercio e dell'rtigianato
**[[Francesco De Lorenzo]], Ministro della sanità
*[[Governo Amato I]]
**[[Raffaele Costa]], Ministro per il coordinamento delle politiche comunitarie e per gli [[Dipartimento per gli affari regionali|affari regionali]] fino al 21 febbraio 1993 poi Ministro della sanità
**[[Gianfranco Ciaurro]], Ministro per il coordinamento delle politiche comunitarie e per gli affari regionali dal 21 febbraio 1993
**[[Saverio D'Aquino]], Sottosegretario di Stato del Ministero dell'interno
**[[Stefano De Luca]], Sottosegretario di Stato del Ministero delle finanze
**[[Francesco De Lorenzo]], Ministro della sanità fino al 21 febbraio 1993
*[[Governo Ciampi]]
**[[Saverio D'Aquino]], Sottosegretario di Stato del Ministero dell'interno
**[[Stefano De Luca]], Sottosegretario di Stato del Ministero delle finanze
**[[Raffaele Costa]], Ministro dei trasporti e della marina mercantile
 
== Congressi ==
* ''Patto costituente'' - 1912
* I Congresso - [[Bologna]], 8-10 ottobre [[1922]]
* II Congresso - [[Livorno]], 4-7 ottobre [[1924]]
* ''Congresso per le terre liberate'' - Napoli, 2-4 giugno [[1944]]
* III<ref>Viene ripresa la numerazione dei Congressi del Partito Liberale dall'ultimo del 1924</ref> Congresso - [[Roma]], 29 aprile - 3 maggio [[1946]]
* IV Congresso - Roma, 30 novembre - 3 dicembre [[1947]]
* V Congresso - Roma, 9-11 luglio [[1949]]
* VI Congresso - [[Firenze]], 23-26 gennaio [[1953]]
* VII Congresso - Roma, 13 dicembre [[1955]]
* VIII Congresso - Roma, 29 novembre - 1º dicembre [[1958]]
* IX Congresso - Roma, 5-8 aprile [[1962]]
* X Congresso - Roma, 4-8 febbraio [[1966]]
* XI Congresso - Roma, 7-12 gennaio [[1969]]
* XII Congresso - Firenze, 9-15 gennaio [[1971]]
* XIII Congresso - Roma, 7-11 febbraio [[1973]]
* XIV Congresso - Roma, 18-23 aprile [[1974]]
* XV Congresso - [[Napoli]], 7-11 aprile [[1976]]
* XVI Congresso - Roma, 24-28 gennaio [[1979]]
* XVII Congresso - Firenze, 18-22 novembre [[1981]]
* XVIII Congresso - [[Torino]], 29 marzo - 1º aprile [[1984]]
* XIX Congresso - [[Genova]], 22-25 maggio [[1986]]
* XX Congresso - Roma, dicembre [[1988]]
* XXI Congresso - Roma, 9-12 maggio [[1991]]
* XXII Congresso - Roma, 5-6 febbraio [[1994]]
*XXIII Congresso - Roma, 2-3-4 Luglioluglio 1997: Ricostituzione del Partito Liberale Italiano
 
== Risultati elettorali ==
{| class=wikitable style=width:49%;text-align:center
! width=40% colspan=2| Elezione
! width=20%| Voti
Riga 376 ⟶ 442:
| 108.035
| 1,51
| {{Seggi|7|535|{{colore partito|Partito Liberale ItalianoP}}}}
|-
! [[Elezioni politiche italianein Italia del 1946|Politiche 1946]] <sup>a</sup>
! <small>Costituente</small>
| 1.560.638
| 6,78
| {{Seggi|31|556|{{colore partito|Partito Liberale Italiano}}P}}
|-
! rowspan=2| [[Elezioni politiche italianein Italia del 1948|Politiche 1948]] <sup>b</sup>
! <small>Camera</small>
| 1.003.727
| 3,82
| {{Seggi|14|574|{{colore partito|Partito Liberale Italiano}}P}}
|-
! <small>Senato</small>
| 1.222.419
| 5,40
| {{Seggi|7|237|{{colore partito|Partito Liberale Italiano}}P}}
|-
! rowspan=2| [[Elezioni politiche italianein Italia del 1953|Politiche 1953]]
! <small>Camera</small>
| 815.929
| 3,01
| {{Seggi|13|590|{{colore partito|Partito Liberale Italiano}}P}}
|-
! <small>Senato</small>
| 695.816
| 2,86
| {{Seggi|3|237|{{colore partito|Partito Liberale Italiano}}P}}
|-
! rowspan=2| [[Elezioni politiche italianein Italia del 1958|Politiche 1958]]
! <small>Camera</small>
| 1.047.081
| 3,54
| {{Seggi|17|596|{{colore partito|Partito Liberale Italiano}}P}}
|-
! <small>Senato</small>
| 1.012.610
| 3,87
| {{Seggi|4|315|{{colore partito|Partito Liberale Italiano}}P}}
|-
! rowspan=2| [[Elezioni politiche italianein Italia del 1963|Politiche 1963]]
! <small>Camera</small>
| 2.144.270
| 6,97
| {{Seggi|39|630|{{colore partito|Partito Liberale Italiano}}P}}
|-
! <small>Senato</small>
| 2.043.323
| 7,44
| {{Seggi|18|315|{{colore partito|Partito Liberale Italiano}}P}}
|-
! rowspan=2| [[Elezioni politiche italianein Italia del 1968|Politiche 1968]]
! <small>Camera</small>
| 1.850.650
| 5,82
| {{Seggi|31|630|{{colore partito|Partito Liberale Italiano}}P}}
|-
! <small>Senato</small>
| 1.943.795
| 6,79
| {{Seggi|16|315|{{colore partito|Partito Liberale Italiano}}P}}
|-
! rowspan=2| [[Elezioni politiche italianein Italia del 1972|Politiche 1972]]
! <small>Camera</small>
| 1.300.439
| 3,89
| {{Seggi|20|630|{{colore partito|Partito Liberale Italiano}}P}}
|-
! <small>Senato</small>
| 1.319.175
| 4,38
| {{Seggi|8|315|{{colore partito|Partito Liberale Italiano}}P}}
|-
! rowspan=2| [[Elezioni politiche italianein Italia del 1976|Politiche 1976]]
! <small>Camera</small>
| 480.122
| 1,31
| {{Seggi|5|630|{{colore partito|Partito Liberale Italiano}}P}}
|-
! <small>Senato</small>
| 438.265
| 1,39
| {{Seggi|2|315|{{colore partito|Partito Liberale Italiano}}P}}
|-
! rowspan=2| [[Elezioni politiche italianein Italia del 1979|Politiche 1979]]
! <small>Camera</small>
| 712.646
| 1,94
| {{Seggi|9|630|{{colore partito|Partito Liberale Italiano}}P}}
|-
! <small>Senato</small>
| 691.718
| 2,21
| {{Seggi|2|315|{{colore partito|Partito Liberale Italiano}}P}}
|-
! colspan=2| [[Elezioni europee del 1979 (in Italia)|Europee 1979]]
| 1.271.159
| 3,63
| {{Seggi|3|81|{{colore partito|Partito Liberale Italiano}}P}}
|-
! rowspan=2| [[Elezioni politiche italianein Italia del 1983|Politiche 1983]]
! <small>Camera</small>
| 1.066.980
| 2,89
| {{Seggi|16|630|{{colore partito|Partito Liberale Italiano}}P}}
|-
! <small>Senato</small>
| 834.771
| 2,69
| {{Seggi|6|315|{{colore partito|Partito Liberale Italiano}}P}}
|-
! colspan=2| [[Elezioni europee del 1984 (in Italia)|Europee 1984]] <sup>c</sup>
| 2.140.501
| 6,09
| {{Seggi|3|81|{{colore partito|Partito Liberale Italiano}}P}}
|-
! rowspan=2| [[Elezioni politiche italianein Italia del 1987|Politiche 1987]]
! <small>Camera</small>
| 809.946
| 2,10
| {{Seggi|11|630|{{colore partito|Partito Liberale Italiano}}P}}
|-
! <small>Senato</small>
| 700.330
| 2,16
| {{Seggi|3|315|{{colore partito|Partito Liberale Italiano}}P}}
|-
! colspan=2| [[Elezioni europee del 1989 (in Italia)|Europee 1989]] <sup>d</sup>
| 1.532.388
| 4,40
| {{Seggi|0|81|{{colore partito|Partito Liberale Italiano}}P}}
|-
! rowspan=2| [[Elezioni politiche italianein Italia del 1992|Politiche 1992]]
! <small>Camera</small>
| 1.121.264
| 2,86
| {{Seggi|17|630|{{colore partito|Partito Liberale Italiano}}P}}
|-
! <small>Senato</small>
| 939.159
| 2,82
| {{Seggi|4|315|{{colore partito|Partito Liberale Italiano}}P}}
|-
| colspan=5 align=left| <small><sup>'''z'''</sup> Risultato delle due liste che utilizzarono il simbolo del partito. Molti liberali furono però eletti con la [[Lista Nazionale]]<br/><sup>'''a'''</sup> Tra i 41 seggi dell'[[Unione Democratica Nazionale]]<br/><sup>'''b'''</sup> Tra i 19 e i 7 seggi del [[Blocco Nazionale]], più due candidati indipendenti<br/><sup>'''c'''</sup> Con [[Partito Repubblicano Italiano|PRI]] (totale seggi: 5, di cui 3 PLI)<br/><sup>'''d'''</sup> Con [[Partito Repubblicano Italiano|PRI]] e [[Marco Pannella|Federalisti]] (seggi PLI: nessuno)</small>
|}
 
==Simboli storici==
<gallery>
File:PartitoListe Liberale1924 Italiano- logo02.svg|Fino al 19791922–1926
File:Logo of the PLI (1944-1949).svg|1944-1949
File:Partito liberale italiano.png|1979-1994
File:Logo of the PLI (1949-1979).svg|1949-1979
File:Logo of PLI (1979-1994).svg|1979-1994
</gallery>
 
Riga 533 ⟶ 601:
 
== Bibliografia ==
* Brambilla Marisa, Fantoni Gianni: 2 giugno 1946, il giorno della Repubblica. Croce e i liberali tra monarchia e repubblica. Roma, Fondazione Europea per la libertà 2002.
* Camurani Ercole (a cura di): La Delegazione Alta Italia del PLI. Bologna, Forni 1970.
* Camurani Ercole (a cura di): Bibliografia del P.L.I. [s.l.] 1968.
* Ciani Arnaldo: Il Partito Liberale Italiano. Da Croce a Malagodi. Napoli, ESI 1968.
* Giovannini Alberto, ''Il rifiuto dell'Aventino'', Bologna, Il Mulino, 1966.
* Orsina Giovanni, L'alternativa liberale. Malagodi e l'opposizione al centro-sinistra. Venezia, Marsilio 2010.
* Orsina Giovanni (a cura di): Il Partito liberale nell'Italia repubblicana. Guida alle fonti archivistiche per la storia del PLI. Atti dei congressi e consigli nazionali, statuti del PLI, 1922-1992. Presentazione di Valerio Zanone. Soveria Mannelli, Rubbettino 2004.
* Patuelli Antonio: I liberali da Cavour a Malagodi. Postfazione di Salvatore Valitutti. Roma, ELiDiR 1992.
* Scarpa Riccardo: L'inverno liberale: storia del p.l.i. Roma, Sallustiana 1997.
* Zanichelli Domenico: Il partito liberale storico in Italia. Bologna, Forni 1973.
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.erasmo.it/liberale/testi/1466.htm|Articolo sulla storia del PLI}}
*{{cita web|url=http://www.erasmo.it/liberale/testi/1466.htm|titolo=Articolo sulla storia del PLI|accesso=5 luglio 2006|dataarchivio=24 settembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924001657/http://www.erasmo.it/liberale/testi/1466.htm|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://www.fondazioneluigieinaudi.it/|La Fondazione Einaudi di Roma, che conserva parte dell'archivio storico dei segretari del PLI}}
*{{cita web|url=http://www.fondazioneluigieinaudi.it/|titolo=La Fondazione Einaudi di Roma, che conserva parte dell'archivio storico dei segretari del PLI}}
* {{cita web|http://www.alleanzacattolica.org/idis_dpf/voci/l_liberalismo.htm|Liberalismo e PLI sul sito di Alleanza Cattolica}}
* {{cita web|url=httpshttp://www.youtubealleanzacattolica.comorg/playlist?list=PLH_iQjswXwjNDwU_8qV_YlaGv3jCCuT-Bidis_dpf/voci/l_liberalismo.htm|titolo=PaoloLiberalismo e PLI sul Guzzantisito intervistadi AntonioAlleanza MartinoCattolica}}
*{{cita web|url=https://www.youtube.com/playlist?list=PLH_iQjswXwjNDwU_8qV_YlaGv3jCCuT-B|titolo=Paolo Guzzanti intervista Antonio Martino}}
 
{{Box successione|
|carica=Partito alla Presidenza della Repubblica Italiana
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|precedente=''fu il primo''
|successivo=[[Democrazia Cristiana]]
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{{Box successione|
|carica=Partito alla Presidenza del Senato della Repubblica Italiana
|periodo=[[1951]] - [[1952]]
|precedente=[[Partito Socialista Democratico Italiano]]
|successivo=Indipendente
|periodo2=[[1987]] - [[1987]]
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|successivo2=[[Partito Repubblicano Italiano]]
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{{Antifascismo}}
{{partitiPartiti politici italiani del passato}}
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[[Categoria:Partito Liberale Italiano| ]]